4. Londra, parte 2
Lily sorrideva.
Londra era proprio fantastica.
E, al contrario di quello che credeva, anche a Potter sembrava piacere quella
meravigliosa città.
La ragazza sorrise, scuotendo leggermente il capo.
Non voleva dire a Potter che l’aveva visto quando sbirciava quella strana
cartina che teneva in tasca, per cercare di impressionarla.
Con un altro sorriso, Lily indicò un imponente palazzo, che si erigeva sulla
famosa Piccadilly Circus. –Quello cos’è?- chiese.
James srotolò furtivamente la Mappa.
-Quello è…- balbettò, un’occhiata alla Mappa quando Lily era girata-il
Trocadero Center, una specie di Zonko, pieno di diavolerie babbane- e il gioco
era fatto.
I due ragazzi percorsero tutta Oxford Street, mentre Lily guardava
affascinata le luccicanti vetrine.
A un certo punto, la ragazza si fermò di colpo, incantata da un vestito verde
smeraldo, esibito in una vetrina.
-Ma è letteralmente meraviglioso!!- esclamò, appoggiando le dita
affusolate al vetro.
James le si avvicinò.
-Già, non è male- concordò, lanciando uno sguardo distratto all’abito.
-Non è male? Ma stai scherzando? È fantastico!- puntualizzò Lily, entrando
come un tornado nel negozio.
James sbuffò, scuotendo il capo.
-Non la capirò mai la mania delle ragazza per le cose brillanti e costose…
chissà se Lunastorta e Felpato ne sanno qualcosa- pensò il ragazzo, varcando
anche lui la soglia del negozio.
Lily stava accarezzando la seta leggera del vestito, che si intonava alle sue
iridi.
-Oh, Potter, guarda, non è una meraviglia?- chiese, danzando per il negozio
con l’abito in mano.
-Sì, te l’ho già detto Evans, è molto carino, va bene?- chiese lui,
sbuffando.
-Dio, quanto sei noioso! Altro punto del tuo carattere che ho individuato! 1
a 0 per me, mio caro!- commentò Lily, sorridendo.
James non potè fare a meno di sorridere a sua volta.
-Evans assomiglia a una bambina a Natale quando scopre sotto l’albero la
bambola tanto desiderata- pensò tra sé e sé.
-Perché non te lo provi, visto che ti pavoneggi tanto?- la sfidò James,
incrociando le braccia.
-Non so… insomma, guarda già che ore sono… è l’una!- dubitò Lily, continuando
a guardare l’abito.
-Appunto, abbiamo ancora tutta la giornata a disposizione- ribattè il
ragazzo.
-Umh… va bene, ci sto- concordò Lily, entrando in un camerino.
James si sedette pazientemente su una poltrona, tirando fuori dalla tasca la
Mappa dei Malandrini e agitando di nascosto la bacchetta, osservò la cartina
magica.
-Per fortuna sta andando tutto bene- pensò, e la richiuse.
In quel momento, la tenda del camerino si scostò, e uscì Lily.
James aprì la bocca per lo stupore.
-Sei, sei… bellissima- balbettando, facendo arrossire la ragazza, che
volteggiò davanti allo specchio.
-Certo che quando vuole Potter è davvero dolce- pensò Lily, guardandosi.
-Comunque questo rimane un bel sogno. Guarda come costa! 100 sterline! È una
follia!- escalmò la ragazza, rifugiandosi nel camerino, da dove uscì poco dopo,
l’abito in mano e lo sguardo un po’ triste.
-Ehi, è solo un abito- esclamò James, confuso.
-Ma sì Potter, chissene frega giusto? Sei il solito egoista! Fosse anche uno
straccio a me piace perché viene da Londra, capisci? Ma no, immagino che per te
sia troppo difficile- disse Lily, ripiegando il vestito sull’ometto e
rimettendolo al suo posto.
I due ragazzi uscirono dal negozio.
Lily stava davanti a James di qualche metro, e il ragazzo la raggiunse.
-Ehi, Evans, scusa, non credevo che quel vestito significasse tanto per te-
si scusò il ragazzo.
-No, scusami tu Potter, sono stata un po’… esagerata- disse Lily,
sorridendo.
-Wow, la Evans che si scusa! Una data da segnare sul calendario!- scherzò
James, guardandola negli occhi.
-Quanto sei stupido- rise Lily, abbassando lo sguardo e arrossendo
leggermente.
-Che ne dici di mangiare? Ho una fame!- propose il ragazzo, camminando
all’indietro, in modo da vedere la ragazza in viso.
-Va bene! Che ne dici di Mc Donald’s? Mi ricordo che quando ero piccola ci
andavo spesso con mio papà e mia mamma, a volte addirittura con Petunia-
soggiunse, la voce rotta leggermente dalla tristezza.
Il ragazzo, intuito che quel particolare ricordo le faceva male, annuì, e le
prese la mano.
Lily non lasciò la presa, ma strinse forte la mano del ragazzo nella sua.
-Ma che caspita sto facendo? È… è Potter! Per diamine, Lily, lascia quella
mano!- pensò la ragazza, e lasciò di colpo la mano del ragazzo.
James sorrise lo stesso –Non voglio farle pressioni… ma diavolo, quanto era
bello tenerla per mano!- pensò.
-Eccolo, è questo il posto. Cibo babbano!- esclamò Lily, entrando nel
fast-food, seguita da un intimorito James.
-Ma è buonissimo!- esclamò James, intingendo una patatina fritta nel
kechup.
-Concordo in pieno! Adoro questo posto!- rise Lily, mordicchiando un
polletto.
Un imbarazzante silenzio percorse i due.
-Chi è Petunia?- chiese a bruciapelo il ragazzo, serio.
-è mia sorella- rispose Lily, abbassando lo sguardo.
-Perché… perché non sembri felice quando ne parli?-
-Non siamo esattamente in ottimi rapporti- spiegò la ragazza.
-Ho capito, la pianto- disse James, ricominciando a intingere patatine fritte
nella salsa.
-No!- esclamò Lily, guardandolo negli occhi.
-Nel senso, scusa… è che è difficile parlarne…- balbettò la ragazza.
-Quando… quando ho saputo che ero una strega, i miei erano… gasati, non so se
capisci quello che intendo dire…- incominciò Lily, cercando approvazione negli
occhi del ragazzo.
James annuì.
-Bè, lei era… non so, gelosa, credo. Gelosa per l’attenzione che i miei mi
riservavano.
In occasione dell’ultima estate prima di andare a Hogwarts, i miei mi
portarono qui a Londra, una specie di "viaggio di famiglia". Mi divertii un
sacco, ma Petunia no, e per tutto il viaggio fu antipatica.
Quando tornammo a casa, la sera prima della mia partenza andai in camera mia.
In quel viaggio a Londra, i miei mi avevano regalato un vestito bellissimo,
proprio come… come quello che ho provato… "per la strega più bella" avevano
scritto. Quando andai in camera trovai il mio vestito fatto a pezzi, e Petunia
con le forbici in mano…- un singhiozzo interruppe il racconto.
-Non dissi nulla ai miei, ma da allora, i nostri rapporti non sono più come
prima… quando mi vede è un miracolo se mi saluta-
James abbassò lo sguardo.
-Una volta avevo una civetta. Era una civetta bellissima- incominciò il
ragazzo.
Lily corrugò le sopracciglia.
-Una volta mio padre portò a casa un’altra civetta, e io la portai in camera
mia. Ero piccolo, avrò avuto sì o no sette anni, e non avevo previsto che la mia
civetta avesse potuto essere gelosa.
Lo so che è stupido, una civetta non può essere gelosa, ma non so,
evidentemente doveva essere strana come il suo padrone… fatto sta che scappò e
io stetti una notte intera a cercarla, e mio padre nemmeno lo sapeva!
Quando la ritrovai piansi tanto. Ma poi siamo diventati più amici di
prima-
-Con questa stupida storia- soggiunse – vorrei dirti che sono sicuro che
prima o poi tua sorella supererà la gelosia. Veramente… e ora fammi un bel
sorriso-
-Grazie Potter. Anche se la storia era leggermente inverosimile mi ha
fatto molto piacere.-
-Figurati Evans-
Ciao a tutti!! allora cm va? io tutto a posto, anche se sn letteralmente
sommersa di compiti!
ed è proprio x qst che ci ho messo così tanto a postare qst chappy, che spero
proprio vi piaccia...
qst cap è un po' + riflessivo, si parla della "simpatica" Petunia, e di una
civetta gelosa...
cmq continuate a seguirmi e a recensire, xk ce ne saranno nelle belle!!
bacio enorme a tutti!, costy
Bluking_ ehehehe! sì, James è propro un bel furbetto... ma è proprio x qst
che lo adoro cs tanto!! grazie 1000 x la recensione! bacio
Didi e Lulina92_ ma grazieeeee! spero di nn averti deluso cn qst chappy!
bacio,
_darklily_ grazie 1000, continua a leggere e... a recensire! =) bacio,
pippimag_ grazie grazie grazie! spero di averti accontentata cs qst chappy!
bacio,
GRAZIE A TUTTI!! costy
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