Disclaimers
: Il marchio Jag
e
tutti i suoi personaggi appartengono alla Bellisarius Production. In questo
racconto sono stati usati senza
alcuno scopo di lucro.
Vorrei
dedicare questo racconto ad una persona speciale, che si è intrufolata
nella
mia vita poco alla volta, semplicemente con un sorriso e tanta allegria.
Questa
storia l’ho scritta pensando a te: tu sola sai la genesi di tutto
quanto, del
perché la volessi scrivere e, forse, tu sola coglierai certi
particolari.
E’ stato
bello vedere assieme tante vecchie puntate, Desi!
Ma,
soprattutto, è bello sapere che “ci sei”.
Alex
TUTTE LE
PAROLE CHE NON TI HO DETTO
From :
lover@aol.com
To : Mac.jag@aol.com
Object : Quella
sera
Quella sera
sul
battello, sotto il cielo stellato di Sidney, avrei voluto dirti mille
altre
cose, diverse da quelle che ti ho detto. Eri bellissima ed ero
incantato a
guardarti: non riuscivo a staccare gli occhi da te, dalle tue labbra,
dal tuo
volto…
Quella sera,
se già
non ti avessi amato, mi sarei innamorato di te.
Se avessi
fatto
quello che desideravo davvero, ti avrei accarezzato i capelli, passando
la mia
mano lentamente sulla tua nuca, per attirare il tuo viso vicino alla
mia bocca
e baciarti a lungo, con dolcezza, senza smettere mai.
Non avrei
detto
nulla di ciò che ho detto, mi sarei limitato a baciarti, a sfiorati le
spalle
con le mie mani, facendo scivolare, deliberatamente lente, le mie dita
sulla
tua pelle lasciata scoperta dall’abito.
Vorrei farlo
ora,
ovunque ti trovi…
La giornata è
iniziata male: Harm non
c’è e già questo è sufficiente a rendermi insofferente. Sento sempre la
sua
mancanza, quando è via per lavoro. Vorrei essere con lui… Anche se,
dopo il
viaggio in Australia, le cose tra noi sono un po’ cambiate: ci
comportiamo come
se nulla fosse successo, ma quella conversazione sul battello ha
lasciato il
segno. C’è imbarazzo, tra noi, ora, un imbarazzo che prima non c’é mai
stato. Inoltre
ha notato l’anello di Mic e questo non facilita le cose. Forse qualche
giorno
senza vederci può ridimensionare la situazione.
L’altro giorno è
partito per l’Islanda,
per una serie di conferenze. Sarebbe dovuto rientrare oggi, ma è stato
bloccato
da una bufera di neve. Magari, quando tornerà, le cose saranno diverse.
Mi ha scritto
un’e-mail per avvertirmi
del contrattempo; gli ho risposto che avrei avvisato l’ammiraglio e gli
ho
chiesto un paio d’informazioni che mi servivano per il caso Dowson. In
sua
assenza mi sto portando avanti con le “scartoffie”, come lui le chiama,
quelle
che odia tanto. Non gli ho detto ancora nulla del problema di Galindez,
aspetterò per vedere come si evolve la faccenda. Del resto Gunny è in
buone
mani, difeso dall’ammiraglio in persona.
Avevo appena
terminato di rispondere ad
Harm, quando vedo comparire l’altro messaggio. Ho aperto l’e-mail
incuriosita
dall’intestatario, ma avrei dovuto immaginare che era lui: ce la sta
mettendo
tutta per conquistarmi definitivamente! A quanto pare, non vuole
lasciar
trascorrere il tempo che ho chiesto per riflettere sulla sua proposta
di
matrimonio, senza corteggiarmi in continuazione.
Carina l’idea
dell’innamorato anonimo!
Però… non lo
immaginavo tanto romantico
e appassionato. Quando ho letto queste parole, ho sentito un brivido
percorrermi tutta; un brivido che neppure i suoi baci avevano saputo
farmi
provare. A volte le parole sono davvero più efficaci di qualunque
gesto.
Le parole e gli
sguardi.
Ma… cosa
c’entrano ora gli sguardi?
Già… cosa
c’entrano? Gli sguardi non mi
fanno tornare alla mente Mic, ma qualcun altro. Qualcuno che mette
tutto se
stesso in uno sguardo; qualcuno che riesce a rapirmi semplicemente
guardandomi
negli occhi.
Quella sera, a
Sidney, non riuscivo
quasi a respirare, turbata e al tempo stesso affascinata dal suo
sguardo. Contrariamente
a quanto è solito fare, lo aveva sostenuto per tutta la durata della
nostra
conversazione, senza lasciarmi mai con gli occhi. Quegli occhi chiari
ed
espressivi che rendono tanto speciale il suo viso, che lo illuminano di
gioia,
che lo velano di tristezza o di dolore, che lo incupiscono di rabbia o
di
amarezza…
Quegli occhi nei
quali mi perdo
volentieri, ogni volta che mi è possibile.
E’ meglio che
non pensi a lui. Harm è
via, ora, lontano chilometri, e tutto quello che dovevamo dirci lo
abbiamo
detto su quel battello, sotto il cielo australiano.
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