Titolo:
Unico respiro
Autore:
Tifawow
Fandom:
Uragiri wa boku no namae wo shitteiru
Rating:
Giallo
Genere:
Sentimentale, Generale (c'è un po' di tutto)
Avvertimenti:
Yaoi, Raccolta, Drabble
Pairing:
HotsumaXShusei
Note:
ok, ci sto ufficialmente provando é.è
Mi sono follemente innamorata di questo manga e di tutti i pairing che
propone, in particolare di questo, che trovo uno dei più
belli di tutta la storia.
Questo è un tentativo di raccolta di drabble e double
drabble, il primo che faccio per questo fandom e spero che possa
piacervi! Sarei molto felice di conoscere il parere di voi lettori,
essendo questa la mia prima fic in questa sezione!
..::.Sguardi
indiscreti.::..
150
parole
-Un giorno dovrai
spiegarmi perché sei sempre così aggressivo- la
voce di Shusei ferì per un istante il pacato silenzio in cui
si era raccolto.
Hotsuma
sospirò, distogliendo lo sguardo.
Sapeva dove il compagno
stava cercando di arrivare: sicuramente si riferiva all'episodio di
quella mattina, quando era stato mandato in presidenza per aver
attaccato rissa con un compagno, apparentemente senza un valido motivo.
-Non mi piace essere
osservato ...- mugugnò, ben deciso a non voltarsi verso di
lui.
Sapeva che, se lo avesse
fatto, i suoi occhi lo avrebbero trafitto come solo loro sapevano fare,
facendolo sentire più che mai in colpa.
-Anche io ti osservo
spesso...- ribatté Shusei, come se niente fosse.
Hotsuma poteva
chiaramente percepire il suo calore a fianco, la sua familiare
presenza. Arrossì di botto, abbassando gli occhi sul
pavimento -Forse non mi spiegato...- brontolò -A me non
piace essere guardato... da chiunque non sia tu-.
* * *
..::.Il
calore dell'ultimo abbraccio.::..
100
parole
Abbracciarlo.
Stringerlo.
Nulla appariva
più importante di quello. Attirarlo sempre di più
contro di sé, tra le sue braccia, in una stretta immortale
che voleva difenderlo da tutto: dal mondo, dalle persone crudeli, dai
suoi genitori, ma sopratutto da sé stesso.
E non importava quanto
il fuoco bruciasse, quanto le fiamme evocate dal suo compagno fossero
dolorose sulla pelle e sull'animo.
Se Hotsuma voleva
morire, Shusei lo avrebbe seguito.
Tenendolo stretto al
cuore, assaporando per un ultimo secondo il profumo della sua pelle,
non sembrava una morte così brutta.
“ Non
lasciarmi in un mondo dove tu non ci sei...”.
* * *
..::.Anche
più di un matrimonio.::..*
200
parole
Quando due Zweilt si
accettavano come compagni si instaurava un legame che li avrebbe uniti
fino alla fine del mondo: era questo che era stato loro insegnato,
ciò che avevano fatto moltissime vite prima.
Non era una semplice
promessa, ma un vero e proprio matrimonio tra anime.
Uno scambio di anelli.
-La mia vita, per la tua
vita...- perché non era solo questione di amore, ma qualcosa
di più. Un sentimento che li avrebbe uniti per sempre, che
ogni ora, ogni secondo, ogni attimo, li avrebbe fatti vivere uno in
funzione dell'altro.
-La mia morte, per la
tua vita...- perché Hotsuma non avrebbe mai permesso a
nessuno di toccare Shusei, nemmeno con un dito. Lo avrebbe difeso fino
a che avesse avuto respiro.
-La mia vita, per la tua
morte...- perché Shusei aveva giurato di dedicarsi a Hotsuma
per sempre e, se lui fosse morto, avrebbe vissuto ogni istante solo per
la vendetta.
-La mia morte, per la
tua morte...- perché infine, qualsiasi cosa fosse successa,
il loro destino era legato: entrambi preferivano l'oblio eterno al
dover vivere separati.
Perché era
questo che significava: stare insieme per tutta l'eternità.
E non era previsto un
“finché morte non ci separi”.
* * *
..::.Gelosia.::..
100
parole
Hotsuma non era geloso
di Shusei.
Assolutamente!
Certo, non sopportava di
vederlo parlare con una ragazza, detestava a priori chiunque tentasse
di avvicinarlo e, in più di un'occasione, aveva fatto peste
e corna perché non lo aveva aspettato per tornare a casa, ma
la sua non era gelosia.
Era semplicemente che,
consapevole di quanto il compagno fosse bello e speciale, viveva nel
terrore che qualcuno glielo portasse via.
Ma le sue paure
sparivano presto.
Gli bastava uno dei
rari, dolcissimi sorrisi di Shusei per rendersi conto dell'ovvio: anche
se qualcuno ci avesse provato, non esisteva forza in grado di separarli.
* * *
..::.Gelato
al bacio.::..
150
parole
-Me ne dai un po'?- la
voce di Hotsuma interruppe i suoi pensieri, facendogli appena sgranare
gli occhi e fermare la mano che stava portando alle labbra il gelato,
preso dal frigo qualche minuto prima.
Per Shusei era chiaro
che cosa volesse -Tieni...- disse, allungando la mano che reggeva il
cono per permettergli di darci un morso.
Infondo Hotsuma era come
un bambino, si disse con un mezzo sorriso.
Ma, ancor prima di
riuscire a finire di formulare quel pensiero, il compagno gli si era
avvicinato, ignorando il gelato e fiondandosi sulle sue labbra,
impossessandosene con un bacio dolce e fugace.
Un bacio caldo e un po'
timido, che nella mente dello Zweilt fermò letteralmente il
tempo.
-Grazie!- rispose
Hotsuma non appena le loro labbra si furono separate, divertito, per
poi alzarsi e allontanarsi dalla stanza.
Shusei non
trovò nemmeno la forza di replicare.
Il gelato cadde sul
tappeto, dimenticato.
* * *
..::.Un
unico essere.::..
100
parole
Se stare con Shusei era
il suo respiro, farci l'amore era l'estasi più pura.
Sentire il suo corpo,
stringerlo, baciarlo, accarezzarlo... non si parlava di possederlo o di
farsi possedere, perché si appartenevano già da
così tanto tempo che quelli erano solo inutili dettagli. Far
l'amore era per Hotsuma l'espressione massima del loro legame, un
momento in cui non solo le loro anime, ma anche i loro corpi potevano
fondersi in un tutt'uno.
Un momento in cui anche
le parole perdevano importanza.
Perché erano
uniti.
Così uniti da
non sapere chi le aveva pronunciate.
Così uniti sa
non distinguersi più.
* * *
..::.Svegliarsi
e pensarlo. Dormire e sognarlo.::..
100
parole
Hotsuma era sempre al
centro dei suoi pensieri.
Costante come un
presentimento, si era insinuato nella sua testa fin dalla prima volta
che si erano incontrati, iniziando ad assillarlo in ogni momento in cui
fisicamente non era presente.
A volte nemmeno dormire
era utile a non pensarlo perché, puntualmente, come se il
suo cervello si rifiutasse di distogliersi da lui, l'immagine del
compagno, la sua voce e il suo sorriso, si riversavano anche nei suoi
sogni, tormentandolo costantemente.
Ma, tutto sommato, a
Shusei non dispiaceva molto.
Era sì un
tormento.
Ma il tormento
più dolce a cui fosse mai stato sottoposto.
* * *
..::.Cicatrici.::..
100
parole
-Quelle cicatrici... non
spariranno mai...-.
Una frase che ogni volta
gli faceva sempre più male, esattamente come la visione del
corpo di Shusei, perennemente sfigurato per colpa sua.
Per Hotsuma, a volte,
quella visione era più che straziante.
Un colpo al cuore con un
pugnale, che gli mostrava quanto fosse stato stupido, egoista e sciocco
a spese di chi più amava.
Ma poi, come una brezza
primaverile, a volte invece arrivava il perdono. Shusei si accorgeva
dei suoi sguardi, del suo dolore e allora, con una sola e semplice
frase, riusciva a farlo di nuovo tornare alla vita.
-Lo rifarei...-.
* * *
..::.In
una parola.::..
150
parole
I sentimenti che provava
verso Hotsuma non erano spiegabili a parole.
Troppo profondi, troppo
intricati.
Poteva definirsi
semplicemente amicizia se non faceva altro che desiderare le sue labbra
e il suo tocco ardente?
Poteva definirsi
semplicemente amore se, a volte, invece che saltarsi addosso rimanevano
invece seduti vicini, giocando con un videogioco o leggendo un libro?
Poteva definirsi
semplicemente rapporto quando, più che vivere affiancati,
vivevano l'uno in funzione dell'altro?
Forse famiglia era il
termine più adatto a descriverli, ma anche quello appariva
troppo poco per loro, troppo limitato.
E Shusei ci aveva infine
rinunciato: non c'era una parola che potesse spiegare il loro legame,
non ne esisteva una abbastanza esaudiente.
Ma infondo non era
così importante. Gli bastava sapere che erano l'uno a fianco
all'altro e che sempre ci sarebbero rimasti per essere felice; non era
importante dare un nome al loro rapporto, perché esso fosse
meraviglioso esattamente com'era.
.::.FINE.::..
*Il
giuramento che viene fatto in questa drabble non è opera
mia. E' la formula di matrimonio di un popolo di semidei in un libro
della saga di “Death Gate” e, quando l'ho letta, ho
pensato che fosse perfetta per gli Zweilt.
Non mi prendo assolutamente meriti che non ho, anche se mi piacerebbe
aver inventato io una formula tanto bella <3
Ok, ce l'ho fatta...
sono riuscita a finirla *-*
Personalmente sono molto indecisa sull'esito di questa storia, ma spero
che comunque vi possa essere piaciuta. Amo particolarmente questa
coppia e penso che in futuro potrei tornare a scriverci altro.
Nel frattempo non posso che ringraziare chiunque perderà
tempo con questa storia e si soffermerà a leggerla!
A tutto voi mando un grosso bacio! <3
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