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« La
realtà è un variegato composto di temi e convinzioni soggettivo… Ogni
realtà è dedita ad un fine e ad uno scopo, i quali soggiogano i mezzi
ed irretiscono le menti… Per raggiungere gli obiettivi che la realtà
pone e che le persone si pongono in essa, non bisogna agire d’astuzia,
ma giocare dietro le regole. »
Nei primi mesi del 2008 vi fu l’inizio
di una nuova era per quello che viene definito da tutti ‘’Wrestling
Moderno.’’ PG era. E’ così che la chiamavano. Una fase di sconquasso
mediatico per molti, fonte estremamente redditizia per alcuni,
snervante o indifferente per altri. La cosa certa è che ad essa veniva
accostata la parola ‘’futuro’’. Un futuro che gettava le sue basi
nell’incertezza e viveva nella stessa. Il prodotto che offriva non era
dei migliori a livello di spettacolo, del resto la violenza, la
stravaganza, le capacità ed il talento erano ingredienti che non
potevano più essere utilizzati per creare quella minestra che ormai
apparteneva alle famiglie… Il problema è che tutti erano fin troppo
occupati… Chi a criticarla, chi a sfruttarla, chi ad ignorarla. Un
minimo di attenzione, un semplice sguardo più in là verso l’orizzonte e
si poteva capire che tutto questo era parte di un disegno più grande di
quanto ci si possa immaginare. La PG Era è stata un lampo sporadico nel
buio, è stata la fiamma che accende il nuovo giorno, è stata
l’inchiostro che ha circoscritto le trame del cambiamento. Il Business,
grazie ad essa, è riuscito a scindersi, creando differenti realtà,
nelle quali WWE e TNA affermavano il proprio dominio, entrambe con
stili e modalità differenti, generando varie situazioni...
La WWE è riuscita a colmare alcune
lacune nella sua creatura, o meglio dire, nei suoi affari. A Stamford
sono riusciti a mettere a segno un gran colpo d’astuzia, evolvendo i
propri Show e Pay Per Views in prodotti per famiglie. Orientando il
prodotto su una fascia d’età minore infatti, è stato automaticamente
incrementato il Merchindising, in quanto ogni bambino al di sotto dei
12 anni ha l’irrefrenabile istinto e desiderio di emulare il proprio
eroe e dunque, oltre che assumerne l’atteggiamento, vogliono vestire
come loro ed averne le medesime sembianze. Ciò significa vendite su
vendite, acquisti, ordinazioni di magliette, Gadgets, Action Figures…Ma
ovviamente questo non basta, loro vogliono vederli anche dal vivo,
vogliono provare l’ebrezza ed il brivido di osservare i propri miti a
pochi passi da loro. Questo significa più biglietti nella stessa sera,
dato che i bambini non sono indipendenti è un’ovvietà che saranno
accompagnati dalla famiglia…ma soprattutto loro sono i più fedeli,
poiché non si annoiano, attaccati al wrestling come fosse una favola…
Infine, gli Sponsor, soprattutto quelli più famosi, necessitano di
essere promossi e di promuovere prodotti dalle ‘sane apparenze’. Tre
piccioni con una fava e la WWE, in soli quattro anni, afferma ancor più
il proprio dominio. Tuttavia l’utilizzo di queste tre mosse richiede un
terribile sacrificio: limitazioni. Limitazioni di talento, limitazioni
sul ring, limitazioni nel linguaggio, limitazione nei colpi,
LIMITAZIONE. Ma per vincere una partita a scacchi, bisogna pur perdere
qualche pezzo no? Nonostante i ratings in netto calo rispetto agli anni
passati, gli introiti derivanti da quelle tre cose pareggiano i conti,
lasciando così che a Stamford si cullino sugli allori.
Ad Orlando invece la situazione che si
è delineata è totalmente opposta… L’Internet Era ha lasciato grosse
falle nella federazione più importante al mondo, permettendo così alla
neo-rivale di giocare su di esse. La TNA infatti ha puntato sulle
debolezze della nemica, sfruttando il rancore dei suoi ex-dipendenti e
opponendosi in maniera totale alla politica del PG. Nonostante gesta
spettacolari sul quadrato, non è mai riuscita ad essere paragonabile
alla madre della disciplina; la federazione di Orlando non ha
un’estensione territoriale e mondiale come quella della WWE e, per
questo motivo, la sola produzione di Show ad Orlando ha penalizzato e
depotenziato di molto l’eventuale esplosione che essa poteva avere se
fosse stata guidata bene. E’ andata dunque avanti grazie ad un
accozzaglia di remake, minestre riscaldate e grazie alla convinzione di
eseguire l’esatto contrario di ogni cosa messa in scena o fatta dalla
sua rivale. Il troppo curiosare in casa degli altri ha distolto
l’attenzione da casa propria e, nonostante i buoni propositi,
nonostante l’involucro di ‘alternativa’ nel quale si è incanalata,
nonostante tutti gli insoddisfatti della World Wrestling Entertainment
si appiglino ad essa, la TNA non ha ancora raggiunto i livelli della
sua nemesi.
In una situazione di completo
opportunismo e ambizione, anche le Indies non si sono risparmiate. La
Ring Of Honor è stata totalmente rasa al suolo dalla concorrenza di una
nuova Indy nascente, la W.C.W, rinata proprio dalle ceneri di Atlanta.
Un gruppo di ragazzi provenienti da un orfanotrofio ha deciso di
coronare il proprio sogno fondando una federazione di Wrestling.
Quest’ultima si è basata sui nominativi della WCW, omettendo però il
‘Championship’ dal proprio nome e lasciando la ‘C’ come una semplice
lettera, per aggirare il Copyright detenuto dalla WWE. Una sfida
diretta a quest’ultima, ma la neofederazione con sede a San Francisco
non ha ottenuto nemmeno un minimo di attenzione, venendo totalmente
snobbata e finendo sull’orlo del fallimento, nonostante non ci sia
stato. Una Indy, per quanto successo possa riuscire ad ottenere, deve
prima divenire una Major, per farsi notare da una Major.
Ad oggi, la situazione è lapalissiana.
La WWE ha il monopolio del Wrestlig-Entertainment, seguita a ruota
dalla TNA. Mentre le Indy appaiono tutte vicine al fallimento, ad
eccezione della ‘WCW’ che è quella che più ha resistito.
A Stamford si è appena conclusa
WrestleMania 28: Cena è riuscito a prevalere nella tanto attesa sfida
generazionale, riuscendo a far cedere The Rock alla STF dopo
un’estenuante contesa; Chris Jericho ha finalmente compiuto la ‘fine
del mondo’ che tanto ha declamato per settimane, conquistando il WWE
Title ai danni di CM Punk, dopo averlo colpito di netto con la belt in
un momento opportuno; Sheamus è nuovamente sul tetto del mondo, contro
di lui Bryan non ha potuto nulla ed è dovuto soccombere al suo Bycicle
Kick; La Streak si riconferma intatta a seguito di 4 Tombstone
Piledriver da parte del becchino, che ha così terminato la carriera di
The Game. Durante il match Shawn Michaels ha più volte esitato nel
contare il pin all’amico, probabilmente tormentato dai rimpianti; John
Laurinaitis è divenuto GM unico grazie al Team di RAW, composto da
Alberto del Rio, Christian, Mark Henry & David Otunga, il tutto
grazie al World Strongest Man che è riuscito ad eliminare tutti i
membri della squadra avversaria, dei quali: Randy Orton, Santino
Marella, The Big Show e The Great Khali; Ryder si è elevato sopra
l’odio ed al contempo ha ottenuto la sua vendetta, sconfiggendo assieme
a Layla il suo rivale Kane e la sua ‘ex-compagna’ Eve Torres. Infine
Cody Rhodes ha mantenuto l’IC contro suo fratello Dustin. L’evento è
stato un totale successo, con un incasso di 7.200.000$.
In casa TNA invece si è appena
concluso Lockdown, con un Aj Styles di nuovo WHC, ai danni di Bobby
Roode; un Austin Aries ancor più emblema dell’X-Division, I Machine
Guns che coronano il loro ennesimo regno ed un Bully Ray Television
Champion. Per quel che riguarda la categoria Knockouts, dominio
assoluto di Gail Kim.
Se la WCW sta per annunciare il suo
fallimento… Vince McMahon si dice pronto a rivestire la carica di
presidente degli Stati Uniti D’America, è infatti riuscito a scalzare
gli altri ‘compagni’ di partito repubblicani, divenendo così il primo
contendente nei confronti di Barack Obama. Le elezioni si terranno a
Novembre.
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