Caroline
Flack aveva trentadue anni, ma non era mai stata una
donna particolarmente matura. Ambiva al divertimento, alla ricchezza, ma
soprattutto a quella vita scintillante e briosa che si era costruita da sola,
ritagliandosi un posto tutto suo nell’Olimpo delle star britanniche.
La giovane donna si rigirò nelle costose
lenzuola di seta bianca e si alzò in piedi cingendo il suo corpo sinuoso con
quella soffice stoffa leggera. Si avvicinò alla finestra e con nonchalance
scostò un poco la tenda pesante, di velluto verde, giusto per sbirciare fuori.
Erano le sei di mattina, eppure i paparazzi erano già appostati fuori da casa
sua. Sorrise tra sé e sé, compiaciuta. Sapeva bene cosa volevano. Miravano ad
una bella foto del ricciolino che dormiva beato nel suo letto, desiderosi di
nuovi scoop per alimentare quello scandalo, già di suo gigantesco. Una
relazione con un diciassettenne. Caroline scosse la testa divertita, con un
sorriso sulle labbra. Le sue amiche l’avevano avvertita che era una pessima
idea, ma che colpa ne aveva lei se amava divertirsi? Se quel bel ragazzo voleva
passare le notti nel suo letto? E a dirla tutta, la stuzzicava molto leggere
sul suo nuovo cellulare di ultima generazione, uno di quelli con il touch-screen e il collegamento ad Internet per essere precisi,
tutti quei messaggi da parte di fan sclerotiche e ossessionate che passavano le
giornate a minacciarla. Si divertiva a rispondere loro per le rime, a
provocarle durante le interviste, e ad alimentare nuovi pettegolezzi, assurdi e
infondati che facevano crescere a dismisura la sua popolarità.
Caroline era sempre stata una donna superficiale
e vivace, e non mancava certo di furbizia. Sapeva bene come restare sempre
sulla cresta dell’onda, e quel ragazzo, Harry, era un po’ il suo lasciapassare.
Non che lui non lo sapesse. Il loro era semplice sesso occasionale, non avevano
neppure un rapporto esclusivo. Per quello che ne sapeva lei, le sere in cui
Harry non girovagava nudo per i corridoi della sua villetta in Hyde Park Street, poteva benissimo essere sbronzo in
qualche locale della City con una sua coetanea. Non che le importasse.
Fece scivolare le dita affusolate sul comodino,
alla ricerca dell’accendino e di un pacchetto di sigarette, e poi si sedette ai
piedi del letto, infilandosene una in bocca e accendendola con calma. Inspirò
tranquillamente. Quella in fondo era soltanto un’altra tranquilla giornata di
routine.
Dietro di lei il ricciolino aprì quei famosi
occhi verdi e cristallini, meravigliosi, e si stiracchiò per bene.
Poco
dopo annusò l’aria lievemente impregnata di fumo e sorrise sornione.
“Bambina, mi fai impazzire.” parlò alla donna
che stava seduta ai piedi del letto, con il volto girato verso di lui,
appoggiato nell’incavo della spalla, mentre stringeva tra le labbra la
sigaretta, che stava cominciando a perdere cenere, andando così a sporcare il
copriletto di cachemire grigio perla. Harry si mise seduto finché non si trovò
abbastanza vicino a lei per sfiorarle le labbra con un bacio e rubarle la
sigaretta dalle dita. Si distese, riprendendo la posizione di prima, e finì di
fumare elegantemente, per poi spegnere il mozzicone sul posacenere che si
trovava sul comodino.
Caroline gli si avvicinò lentamente, con fare
deciso, e si sedette a cavalcioni su di lui, che aveva già preso a
giocherellare con l’elastico delle sue mutandine di pizzo nere, firmate La
Perla. Si chinò su di lui e posò le sue labbra sulle sue, impegnandosi in un
lungo e passionale bacio che aveva un leggero sapore di nicotina. Harry spostò
il suo sguardo sul costoso orologio che aveva sul polso sinistro e strabuzzò
gli occhi.
“Bambina, io devo andare..”Delicatamente la
spostò da sopra di sé, e raccolse i suoi vestiti che stavano a terra, ai piedi
del letto. Indossò il suo maglione blu di lana pesante e i jeans chiari, senza
mutande. Lui era Harry Styles!
Si passò una mano tra i folti ricci e sorrise
alla donna che lo guardava andare via. Harry era così.
“Ci sono i paparazzi” lo avvertì lei. Lui le
rivolse uno sguardo caloroso.
“È un rischio che vale la pena di correre” le
rispose dopo essersi avvicinato a posarle un altro bacio sulle labbra. Caroline
lo guardò mentre usciva sbattendo la porta come al suo solito, e lo seguì con
lo sguardo mentre si sottoponeva ai flash insistenti dei paparazzi.
Sorrise. Sarebbe tornato. Tornava sempre.
Tomlinson's Carrot
Buon saaaaalveee Directioners!!
Mi scuso
infinitamente per la pausa che ho dovuto prendere da EFP, causa genitori rompi
balle, causa scuola, ma eccomi tornata.
Lo so, ho scritto una Cazza. Non mi preoccupate,
se c'è una cosa che odio è Caroline Flack. E dico
cosa, non persona, proprio perché mi sta sulle balls.
Ma questo non è importante. Se c'è una cosa che
amo fare è mettermi nei panni di nuovi personaggi, specie quelli che non mi
stanno per niente simpatici, ecco il motivo per cui ho scritto questa cosa. Mi
piace.. come dire.. entrare nella testa (?) di persone che non mi vanno
propriamente a genio, cercare di capirle eccetera. Boh, forse è per questo che
forse all'università farò psicologia.. Che poi, non vi interessa nemmeno,
quindi scusate.
Boh, comunque questa FF l’ho scritta il 31
dicembre, di mattina prestissimo, perché non riuscivo a dormire, quindi scusate
se fa così schifo..
Allora, vorrei solo dire che sono estremamente
felice perché il 17.02.12 sono andata a Sanremo e ho visto i ragazzi, ci ho
parlato, eccetera.. In realtà ho scritto un twit-longer
su quel giorno, se vi va di leggerlo lo trovate sul mio profilo twittah @TheHariboGirl.
Boh, vi dico solo che c'era il Tommo che mi fissava e il Payne che mi è venuto incontro,
mi ha abbracciato, voleva tipo darmi due baci sulle guance e continuava a dirmi
"Sei Bellissima" mentre la guardia del corpo lo trascinava via (dolceee ♥)..
Non vi dico il sorrisone che mi ha fatto Malik, le
parole di Niall e Harry.. Cioè euhfurwhfufehj.
Ok basta sennò mi perdo e non finisco più di
scrivere..
Il banner rfgjeiorjgierjgipjdigjerigjiorejfioji
(già) è opera di quella meraviglia di Agata, alias @breakfastateggs,
alias egg__s..
Ho qualche problema con l'editor,
quindi pubblico prima di perdere tutto quello che ho scritto..
La dedico a Sarah, sperando che guarisca super
presto perché mi manca da morire.
A Mari perché lei è la mia Mari, ecco tutto
A Becky, perché non sono riuscita a dare a Niall
la sua proposta di matrimonio.
A quella figherrima
della Andrè, che l’altro giorno ho sentito dopo millenni.
E a tutte quelle che non erano a Sanremo, perché
prima o poi anche voi realizzerete il vostro sogno
Juls