Tra sogno e realtà (?)

di Magician Girl
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- E’ il tuo turno, sul palco tra 5 minuti. -
Ed ero ancora lì, davanti allo specchio del mio cosiddetto “camerino” che mi stavo ancora dando un’ultima sistema al mio viso. Non era la prima volta che facevo una cosa del genere, ma ogni sera era sempre la stessa storia: si ha sempre la paura di essere scoperti, la paura che probabilmente se fossi stata beccata probabilmente non sarei stata più la stessa. Cosa sarebbe successo se ciò accadesse? Ma io invece non volevo che ciò accadesse, volevo vivermi questa esperienza fino in fondo, e anche se non sono in uno dei posti migliori di tutta la città, almeno un posto lo avevo trovato.
Ogni volta che salivo sopra quello che loro chiamano palco avevo la paura che ad ogni mio movimento la mia parrucca mi possa cadere, così da svelare la mia lunga chioma bionda, una chioma che mi arriva fino alla schiena, una chioma molto riconoscibile nella mia città, dato che ero l’unica che portava i capelli così lunghi.
- Sei ancora qui? Sei in ritardo! Sali sul palco se non vuoi che il capo ti licenzi! -
Meglio obbedire agli ordini della organizzatrice delle serate, ovvero a Samantha, nonché l’unica a sapere di questa mia doppia vita che mi sono creata.
Potevo ritenermi pronta per andare a dare spettacolo: parrucca color nero con la frangia che mi copre tutta la fronte, un finto piercing al naso, poiché nell’altra mia vita non mi è possibile averne uno; occhi ricoperti di nero tra ombretto e matita, e infine, ciliegina sulla torta, la mia maschera per coprire il mio viso. Questo attira di più gli ascolti, fare la misteriosa, non far vedere agli altri la mia identità, ma lo faccio anche perché una volta è capitato che nel locale vi erano entrate persone che io conoscevo bene, e per non essere scoperta mi era venuta la geniale idea di mettermi una maschera ogni volta che mi dovevo esibire davanti al mio pubblico. Da quel giorno il mio capo trovò l’idea della maschera una idea geniale, diceva che questo avrebbe riempito il locale e che lui sarebbe diventato ricco – certo, come se il suo pensiero non fosse fissato solo ai soldi. –
 
Eccomi qui, sul palco, davanti a tutti che stavano aspettando che io cominciassi a cantare, a dare sfogo al mio talento. No, non canto canzoni scritte da me, ma canti canzoni del mio gruppo preferito “Evanescence” e oggi avevo in mente di cantare un pezzo intitolato “End of the dream”.
 
Se non lo avete capito mi chiamo Raf, e questa è la mia vita. Ma per favore, la sera non chiamatemi così, ma chiamatemi Dark Lady, o per gli “amici” Amy.



Salve a tutte/i, nuova scrittrice è venuta qui a dare sfogo al suo amore per la scrittura. Mi sono ispirata alla storia di Raf e Sulfus, ma questa sarà una storia completamente diversa. No non saranno degli Angel e Devil, saranno due terreni, ma non voglio dirvi altro altrimenti vi toglierei la voglia di leggere la mia storia :D
Vi dico solo che non si saranno solamente i nostri protagonisti con i loro amici, ma come avete notato ci saranno anche personaggi inventati.
Bene, spero che questo mio racconto vi piaccia!

 





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