The chronicles of the Bloody Baron: Dead Man Stalking

di Shnusschen
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The chronicle of bloody Baron: Dead man stalking

 
Il mio viaggio è iniziato molto tempo fa, ormai non so neanche più io quanto. È iniziato in una foresta dell’Albania quando il mio pugnale ha trafitto il cuore dell’unica donna che io abbia mai amato. È iniziato quando mi sono affondato quello stesso pugnale nelle viscere e la mia ombra, legata dalle catene della colpa e del rimorso, è rimasta ad infestare questo mondo.
Sono passati anni, secoli.
Ho vagato a lungo, visitato molti luoghi.
Ovunque non sono mai stato altro che un’ombra spaventosa nascosta nel buio, uno spauracchio per bambini. Anche i Babbani, benché non tutti riuscissero a vedermi, temevano le mie apparizioni. Alcuni riuscivano ad udire lo sferragliare delle mie catene e a quel suono il loro cuore raggelava. Alcuni di loro, la cui anima era nera quanto la mia, nei miei passi ravvisavano l’incedere delle loro vittime e ne morivano.
Temuto e solitario, con la sola compagnia delle mie catene, ho continuato a viaggiare in molti luoghi senza mai fermarmi, perché non appartengo a nessun posto e nessun posto mi appartiene.

Anche lei, colei per la quale porto queste catene, è rimasta qui. È ad Hogwarts dove, ironia della sorte, avrei dovuto portarla io.
Ho esitato per molto tempo, certo di non meritarlo. Dopotutto portavo ai polsi il costante ricordo della mia crudeltà, non avevo alcun diritto di stare nella scuola accanto a lei.
Per secoli ho continuato il mio errare senza meta, ma alla fine mi sono arreso ad una nuova catena:
il desiderio di starle vicino. E così sono venuto al castello, e qui sono rimasto.

Il mio viaggio non è ancora finito, né finirà mai. La mia ombra vagherà in eterno su questa terra, ma ora ho trovato un luogo cui appartengo, che mi appartiene.
Anche qui non sono altro che uno spauracchio per ragazzini e poltergeist. Persino gli altri fantasmi mi temono, ma sono vicino a lei e ormai le mie catene non sono più un impedimento, ma le migliori alleate e compagne. Perché anche se non mi guarda mai io so che le vede, che sa che nonostante siano passati secoli le porto ancora per lei.
Presto mi sorriderà ancora, mi guarderà di nuovo, e allora il mio viaggio finirà davvero. E forse ne comincerà uno nuovo.
 




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