sposare
“Io ti sposerò Shannon Devour!"
Shannon regalò un sorriso alla sua amica, poi entrambi, si
alzarono dal prato su cui erano sdraiati e cominciarono a rincorrersi,
ridendo e urlando come solo due bambini di 5 anni potevano fare,
tenendosi stretti la mano e mostrando la loro ingenuità al mondo.
“One, two, one, two, three, four...”,
Jared diede il via al soundcheck pomeridiano, quella sera si sarebbero
dovuti esibire per l’ultima volta. Erano ormai due anni quelli
che avevano passato in tournèe e doveva concludersi nei migliori
dei modi.
Le prove non partirono alla grande, dato che dagli amplificatori partì un enorme fischio:”Insomma Tomo, vuoi fare un pezzo decente oggi o chiedo troppo?!”, si arrabbiò il frontman.
“Hey, stai calmo, non è
colpa mia se ci hanno dato degli amplificatori di merda! Senti, capisco
che tu sia agitato ma non è questo il modo di affrontare
l’ultimo concerto!”, lo rimproverò il povero chitarrista ormai arrivato al limite della sopportazione.
Jared appoggiò la chitarra a terra e abbandonò il palco seguito da un enorme sbuffo di suo fratello.
“Lo sai che è permaloso”, disse Shannon.
“Cazzo lo so, ma questo non è essere permalosi, è essere infantili!”, appoggiò anche lui la chitarra e andò da Jared a chiarire la situazione.
***
“Hai 10 minuti di tempo per
metterti degli abiti comodi, pettinarti quelli che dovrebbero chiamarsi
capelli, ma che nel tuo caso sono di paglia, e metterti un filo di
trucco...”, Meredith si appoggiò allo stipite della
porta e incrociando le braccia cercò di convincere la sorella ad
alzarsi da quel maledetto letto e affrontare la vita che si trovava al
di fuori della sua stanza.
“Cosa non ti è chiaro del concetto ’non ci voglio venire’? Eh?”,
sbuffò e si portò le coperte fin sopra la punta, anzi,
doppia punta, dell’ultimo capello che aveva in testa.
Fu così che allora lo sorella maggiore si azzardò a
entrare nella proprietà privata della ragazza emo-depressa
fregandosene del cartello attaccato alla porta con scritto
‘Attenti al cane’, con un enorme cancellatura
sull’ultima parola e sostituita dal nome Caroline, sì,
perché era così che lei si chiamava.
Meredith alzò la trapunta del letto e prendendo per i piedi la
sorella la trascinò a se facendole scaturire un urlo micidiale
di rabbia che gli Slipknot l’avrebbero presa come corista.
“Non ti sopporto proprio quando fai così!”, urlò Caroline lanciando via le coperte e poggiando i suoi piedini sul pavimento:“Davvero, è domenica e mi devo alzare per forza alle 9, per fare cosa poi?”, cominciò a lanciare i vestiti, o meglio stracci, sul letto per decidere meglio cosa mettere – “Ridicolizzarmi ad un concerto?! A 42 anni?!”,
Meredith osservò la sorella a lungo rimanendo in silenzio e la
bloccò prendendola per il braccio nel momento in cui la ragazza
provò ad entrare in bagno per indossare quelli che lei pensava
fossero abiti adatti per un evento del genere: pantaloni della tuta e
t-shirt bianca con scritto ”..so what?!”.
“Sono anni che rompi per questa
storia assurda, per le tue paranoie del cazzo. Pensi che lui non si
ricordi più del tuo bel faccino paffuto che avevi quando eri
piccina? Avete passato l'infanzia insieme, poi le vostre strade si sono
separate, ma sei stata comunque una parte della sua vita. Lui si
ricorderà sicuramente di te. E poi, vieni in camera mia. Non
stai andando a fare le olimpiadi, stai andando ad un concerto, e per
giunta rock”, abbandonò la stanza per rintanarsi nella sua.
“Si vede che non conosci Shannon Devour”, bisbigliò a voce bassa Caroline.
***
Nel frattempo i tre ragazzi si stavano riscaldando per la grande
serata. Avrebbero suonato a New York ed essendo la trecentesima data
del tour, dovevano fare una diretta in streaming per poter fare godere
questo grande show anche a chi era più sfortunato e non era
riuscito a raggiungerli.
"Partiamo io e Tomo, poi facciamo
alcune scene in cui potrò rispondere alle domande degli Echelon,
quindi ci inquadrerai da quel divanetto...", Jared Leto stava
sistemando le ultime cose prima della diretta. Era da sempre stato un
grande regista e stava prendendo lui il controllo di tutto quella sera.
Il frontman aprì la porta di una stanza e chiese al fratello,
sottoposto ad un rilassante massaggio, di tentare di fare meno il
cretino e di essere serio per una volta. A sua volta, Shannon,
alzò il pollice come segno di conferma, mentre il cantante si
chiuse la porta alle spalle tirando un sospiro e pensando tra sè
e sè che sicuramente il batterista non avrebbe esaudito la sua
richiesta.
***
Qualche isolato più avanti, in casa Nesser, le due ragazze
stavano discutendo animatamente per l'organizzazione della giornata:"Hai presente quanta gente ci sarà? Se non ci sbrighiamo arriveremo tardi, saremo in fondo alla folla e non vedremo nulla!".
Caroline sbuffò e lo fece talmente forte che la sua frangia si
scompigliò tutta. La sorella maggiore era da sempre stata fan
dei Thirty Seconds To Mars, sin dagli esordi, ma per la forte
ostilità della sorella minore che insisteva nel non voler
incontrare quello che era stato il suo fidanzatino ai tempi della
scuola materna, Shannon Devour ora Leto, non aveva mai avuto
l'occasione di vederli live, dato che nessuno voleva accompagnarla.
Ormai compiuti i 42 anni, Caroline, credeva che la sorella si fosse
arresa all'obbiettivo
incontrashannonletoericordaglichedovevatesposarvi. Sì,
perchè la dolce Carol, così la chiamavano tutti,
all'età di cinque anni, si convise che Shannon Davour sarebbe
diventato suo marito in un futuro lontano. Probabilmente sarebbe stato
davvero così, solo che quel futuro lontano...era davvero molto,
molto, molto lontano.
E poi, era cambiata molto. Non era più quella bimba dai riccioli
d'oro che lui conosceva. Questo angioletto col passare del tempo si era
trasformata in una specie di nerd. Lavorava in ufficio minimo dieci ore
al giorno ed i suoi articoli parlavano esclusivamente di piante e di
fiori. Era diventata una giornalista, ma dato che amava anche prendersi
cura dell'ambiente, perchè non unire le due cose?
Caroline Nesser, 42 anni, giornalista e una regina del pollice verde,
oggi aveva abbandonato la sua divisa da ufficio (o da donna della mensa
di qualche collage per ragazzini provenienti da qualche ghetto di
Detroit, come spesso diceva la sorella maggiore) e aveva indossato
delle scarpe da ginnastica per lei orrende e scomode che chiamava
'ammasso di stoffa cucita male' e corretta ogni volta da Meredith che
innervosita rispondeva che portavano il nome di Converse.
Aveva messo una maglia nera con stampata sopra la faccia dei tre
ragazzi, le sembrava così assurdo dover mettere un indumento con
ritratta la faccia di Shannon Leto.
La ragazza venne richiamata all'ordine dalla sorella, che l'aspettava
in trepidazione sulla soglia della porta per partire per questa grande
(e pallosissima) avventura. Non appena Meredith spalancò la
porta si ritrovò di fronte un'acquazzone ed un freddo gelido.
D'altronde era il 7 dicembre, e New York non era una città poi
così calda.
"Bene. Sta piovendo. Perciò
passerò la mia giornata appollaiata sul divano con la mia
bellissima copertina di pile a vedermi il David Letterman Show", esclamò la più giovane.
"Dove credi di andare? - disse Meredith bloccandola per il braccio - sono
solo tre fottute goccie. Io non rinuncio al concerto per una
pioggerellina che non basterebbe nemmeno per annaffiare il nostro
giardino!". Carol, per l'ennesima volta, sbuffò e
indirizzò i suoi occhi verso il cielo. Si arrese di fronte alla
furia della sorella e si precipitò nel sottoscala a prendere
l'ombrello e il suo immancabile giaccone con l'enorme cappuccio che
avrebbe sicuramente tenuto addosso anche durante il concerto.
***
"Ci stanno seguendo da tutto il mondo qua. Germania, Russia, Francia, anche i pinguini ci stanno seguendo",
Jared stava intrattenendo il pubblico da casa con una performance
acustica tanto per tirare l'orario dell'inizio del concerto. Nel
frattempo, dietro le quinte, Tomo si ripeteva nella testa il discorso
che avrebbe dovuto fare lui.
"Ma dai, non è difficile, devi
solo girare per il backstage e dire:«Hey, questo è Tizio e
questo è il suo camerino», devi solo fare un fottuto giro
turistico dietro le quinte", Shannon stava cercando (a suo modo)
di tranquillizzare il compagno d'avventura anche se, senza rendersene
conto, lo stava solo facendo innervosire. Perchè Shannon era
fatto così. Era spensierato, o meglio, faceva credere agli altri
di esserlo, ma nella realà pensava molto alla sua vita e al
sogno che stava vivendo. A volte tornava indietro nel tempo e cercava
di immaginare come sarebbe stata la sua vita se non fosse diventato
famoso. Probabilmente sarebbe stato un delinquente.
"Vuoi stare zitto? La fai facile tu,
l'unica cosa che hai fatto è stata quella di mostrati a petto
nudo dinnanzi al mondo mentre ti facevi massaggiare!!", ribattè il chitarrista mentre tentava di accordare la sua chitarra.
"Invidioso!", borbottò il batterista.
"Jared ha quasi finito", nel camerino si intrufolò un ragazzo per avvertire che il prossimo intrattenitore sarebbe stato Tomo.
Quest'ultimo appoggiò lo strumento musicale vicino al divano su
cui era seduto Shannon, poi prese tra le mani il microfono e quando
Steve, il cameraman, gli fece il segno dell'ok, partì per il
minitour del backstage, Shannon non fece in tempo a perderlo di vista
che si ritrovò catapultato nel camerino suo fratello,
evidentemente incazzato:"SHANNON!", urlò isterico.
Il 42enne si alzò dal divano e si sistemò la canottiera che biricchina gli faceva sbucare fuori il capezzolo:"Non funziona con me quella scenetta!", urlò il fratello.
"Che scenetta bro?"
"Quel gesto, quella cosa di coprirti il capezzolo facendo lo sguardo da furbo, con me non funziona" - "Razza
di imbecille, ti pare che mi metto a corteggiare proprio te che sei mio
fratello? Che cosa avevi da urlare prima? Sei troppo agitato, dovresti
mangiare meno tacos!" - "Sciocchezze, ero venuto a dirti che due delle tue puttanelle...", Shannon lo interruppe:
"Grupies..si chiamano grupies..."
"D'accordo, due delle tue grupies gironzolavano per il backstage e sono state inquadrate!!! Fai che non accada più!", il cantante si mise comodo sul divano per finire i suoi tacos.
"Guarda che io oggi non ho richiesto la presenza di grupies...le hai richieste tu...".
Jared si bloccò con un boccone di fronte alla bocca, poi
riposò la forchetta nel piatto e si appoggiò allo
schienale del divano incrociando le braccia:"Me ne sono scordato. Ma come ho fatto? In effetti erano troppo belle, a differenza tua io le scelgo bene...".
Shannon fece un risolino:"Ma per piacere!", ma fu interrotto dall'entrata burrascosa di Tomo:"E qui è dove ci rilassiamo noi della band e dove Jared ama mangiare Tacos",
il cantante fece un cenno con la mano e si infilò in bocca un
grosso boccone. Dopodichè si alzò in piedi, prese una
bottiglietta e diede un consiglio ai fan:"Questa è una bibita energetica. Non bevete troppo questa roba sennò fate la pipì..." e Tomo scoppiò in una grossa risata.
Poi tutti e tre si posizionarono sul divanetto e diedero via al momento 'domanda e risposta' con i fans.
***
"Non è possibile. Piove che
Dio la manda, mi sto bagnando tutta e sto congelando. Io non faccio
dieci ore di lavoro al giorno per pagare la macchina e lasciarla a
casa. Ma io dico, per quale motivo siamo venute a piedi?!".
Da quando erano partite di casa, Carol non fece altro che lamentarsi facendo venire un' improvvisa crisi isterica alla sorella:"La vuoi piantare? Qual'è il tuo problema??". L'altra ragazza alzò gli occhi al cielo:"Ce
ne fosse solo uno di problema. Te li devo elencare tutti? Ti conviene
sederti allora, perchè la lista è molto lunga. Il primo:
Per quale motivo tutti hanno un ombrello mentre noi no?! Il secondo: ho
un'automobile e anche la patente, perchè mi hai fatto fare
kilometri a piedi in mezzo alle pozzanghere?! Il terzo: Fa un freddo
cane e questo cazzo di impermeabile che mi hai dato non ripara nulla!!!" - "Va bene, va bene! - la interruppe Meredith - l'ombrello
non te l'ho fatto portare perchè darebbe fastidio, l'auto non te
l'ho fatta prendere perchè non avresti trovato parcheggio e per
il freddo, resisti ancora mezz'ora, tra poco ci aprono le porte!". Caroline la guardò a bocca spalancata, sperava che sua sorella non avesse fatto quello che lei stava immaginando:"Meredith...dammi
una buona motivazione riguardo al fatto che TUTTI entreranno alle 6 pm,
mentre noi entriamo molto prima. Non hai preso i Golden Tickets, vero?", chiese tranquilla aspettandosi un 'NO' come risposta. Meredith rimase in assoluto silenzio, poi riprese a parlare:"Nooo ma cosa dici?", la sorella si appoggiò una mano sulla vita:"Meredith,
lo sai vero, che se mi prendi in giro mi incazzo e mi metto a
strillare? Dimmi perchè ti vestita tutta in tiro...". La
sorella maggiore fu obbligata a dire la verità. Aveva preso i
biglietti d'oro per assicurarsi che Carol potesse incontare Shannon
Leto. Questo suo insistere non riguardava di più al fatto che il
ragazzo fosse ricco e famoso, ma solamente perchè sapeva che la
sorella in tutti quegli anni non aveva smesso di pensarlo. Diceva
sempre di odiare quella band e di non sopportare il fratello, ma
portava sempre con se nel portafoglio una foto di loro quattro quando
erano bambini. Meredith aveva la stessa età di Jared e fin da
piccina provava una grande passione nei suoi confronti. Il cantante
già da piccolo risultava essere una persona abbastanza strana,
mentre tutti gli altri bambini andavano a giocare ai giardinetti,
lui preferiva scoprire cosa riservava il mondo e spesso e volentieri si
avventurava per le strade di Bossier City per scoprire misteri e storie.
Le mamme tendevano a raccomandare ai figli di stare lontani da quel
bambino, lo ritenevano pericoloso. La madre di Meredith e di Carol non
era così. Aveva fin da subito instaurato un ottimo rapporto con
la madre, Constance, ma subito dopo la morte del marito, ella decise di
abbandonare la città e spostarsi da un posto all'altro facendo
perdere le sue traccie.
Meredith ci rimase molto male, perchè sebbene non avesse stretto
una forte amicizia con il più piccolo dei fratelli, lo osservava
da lontano ed era riuscita a conoscerlo solo studiando i suoi movimenti
e seguendolo quando lui si spostava. La foto di gruppo che sua sorella
teneva nel portafoglio, l'aveva scattata Constance, che amava molto
fotografare. Fece doppia copia di quello scatto, una rimase alle
sorelle, l'altra alla famiglia Devour. Carol la custodiva
gelosamente, anche se non aveva mai detto di avere ancora quella foto,
la scoprì per caso sua sorella maggiore.
"Cooosa?! Stai scherzando?? Io non ci entro. Io non incontrerò la band. No. Non me la sento. Anzi, non voglio!", si incamminò verso la strada che avevano percorso poco prima per arrivare.
"Carol...ti prego...", Meredith si piazzò in mezzo alla strada. Entrambe le sorelle erano ormai zuppe per la pioggia.
"Lo so che ci pensi a lui.
Perchè non lo ammetti? Spiegami perchè in tutti questi
anni non hai mai frequentato un uomo. Perchè la tua testa
è per lui. Ammettilo. Credimi, diventerà tutto più
facile". Sua sorella la osservava in silenzio, tenendo le sue
mani a penzoloni e tenendo la testa china, quando la alzò, si
notarono sul suo viso delle lacrime di color nero, causate dal trucco
colato.
"Non capisci, Meredith? Credi che sia semplice? Ti sei mai domandata come mi possa sentire io ad entrare lì dentro - indicò la porta del bakcstage - incrociare
gli occhi di Shannon e scoprire che lui non si ricordi di me, quando io
invece lo penso ogni futtuto giorno della mia vita?", l'altra ragazza le si avvicinò.
"E vuoi vivere per sempre con questo
dubbio? Domandandoti se mai lui ti avesse riconosciuta se quel giorno
fossi entrata nel backstage?", Carol annuì.
"Carol, non puoi. Non puoi passare il
resto della tua vita chiusa in quella camera senza avere una vita
sociale. Tu. Tu sei bella Carol. Se solo questi capelli li curassi un
po' di più - le prese una ciocca di capelli tra le mani e poi la lasciò - e
se solo truccassi un po' e ti vestissi meglio, saresti centomila volte
meglio di quelle stupide galline che quel cretino di Shannon si scopa
tutti i giorni". La sorella minore scoppiò in un forte pianto e Meredith l'accolse tra le sue braccia:"Ci
sono io con te ora. Affronteremo la verità insieme. Se
andrà male, cosa importa? Ricominci a vivere e ti fai una vita,
quella che in questi 42 anni non ti sei mai fatta. Se va bene, beh...ne
sarà valsa la pensa provare, qualunque sia il risultato!" le sussurrò nell'orecchio.
Carol riuscì a far uscire solo un semplice 'Ok' dalla sua bocca
e la sorella tenendole le mani sulle spalle le consigliò di
andare in un bagno e rendersi un po' più presentabile.
POCO PRIMA DELL'INIZIO DEL CONCERTO
Shannon stava facendo girare una drumstick tra le sue mani mentre
l'altra la picchiettava contro ad un muro. Le telecamere erano fisse
sul palcoscenico. La gente da casa poteva vedere come si muovevano i
tecnici e come si organizzavano per portare avanti un concerto.
Jared si stava vestendo per andare in scena, osservandosi allo specchio
per sistemare meglio i suoi capelli. Quella era la loro sera. Sarebbero
anche stati premiati per aver battuto il record di maggior numero di
date in una tournèe e avrebbero ricevuto il premio sul palco, di
fronte a quella che loro chiamavano famiglia. Si sentiva forte. Si
sentiva vivo. E sapeva che sarebbe andato tutto alla grande.
"I ragazzi del Meet&Greet vi stanno aspettando",
Sarah, l'organizzatrice dei Golden Tickets, andò a chiamare i
tre ragazzi per incontrare i fan che avevano ricevuto un pass per
entrare nel backstage.
Shannon appoggiò le sue drumsticks e ne prese uno scatolone da
portare con se all'incontro. Ne avrebbe data una ad ogni Echelon. Jared
e Tomo portarono con se i plettri.
Tutta la band si incamminò per i corridoi e quando sbucarono
all'improvviso, furono accolti da un grosso applauso degli Echelon.
Le due ragazze erano nervose, non in quanto al fatto che avessero di
fronte la band, ma per il fatto che nella stessa stanza ci fossero
Shannon e Jared.
Carol si sentiva malissimo. Non si aspettava l'incontro prima del
concerto, credeva che sarebbe successo tutto dopo. Almeno avrebbe avuto
ancora qualche ora per sperare. Le sue gambe sembravano fatte di
pastafrolla, si sentiva leggera come una piuma e temeva di poter
svenire da un momento all'altro.
Meredith vide che la sorella non si sentiva affatto bene, sfilò
dalla borsa una bottiglia d'acqua e gliela passò. La ragazza ne
bevve qualche sorso e sembrò riprendersi un minimo.
La band stava già facendo il giro per firmare autografi e per
parlare. Mancavano poche persone e Shannon sarebbe passato da loro.
Quei pochi minuti passarono in fretta, Carol rispecchiò i suoi
occhi in quelli del ragazzo che non smise un minuto di osservarla.
"Ciao Shannon..", Meredith parlò per lei.
"Ciao!", rispose lui
sorridendo. Prese tra le mani il poster di cartone teso da Carol,
fece l'autografo, la guardò per l'ennesima volta negli occhi, le
consegnò la drumstick e poi passò a Meredith:"Siete nervosi per lo show?", cercò di attaccare bottone. Nel frattempo la sorella stava per avere un'altra crisi.
"Solitamente non lo sono, ma questa sera lo sono per praticamente tutte le 300 date messe insieme", sorrise di nuovo poi autografò anche il poster della sorella maggiore e ributtò un occhio a quella minore.
"Di dove siete ragazze?", non
era da lui fermarsi così tanto a fare quattro chiacchiere con
gli Echelon, ma quelle due avevano un non so che di familiare. Gli
sembrava di averle già viste da qualche parte, forse a qualche
altro Meet&Greet.
"Di New York!", rispose Meredith entusiasta.
"Avete già fatto qualche altro Meet&Greet?", Carol accennò un no con la testa.
"Spero sia stato di vostro gradimento questo vostro primo incontro...", disse poi allontanandosi dalle due.
Shannon non capiva. Era confuso. Quelle due le aveva già viste,
ma non si ricordava dove, passò il resto del Meet&Greet
pensando a dove avesse potuto riconoscerle ma non gli venne in mente
nulla.
Carol diventò bianca in faccia. Sapeva che non doveva andare
lì. Maledetta sua sorella che l'aveva convinta. Aveva avuto la
conferma che Shannon Devour non si ricordava di lei. Quando vide cadere
la pioggia capì già che quella giornata sarebbe andata
male. Voleva solo tornarsene a casa e abbandonare tutto quel casino.
Come cavolo aveva fatto a farsi convincere da Meredith ad andare fin
lì e a cacciarsi in un casino del genere? Si era giurata a se
stessa che una volta arrivata a casa avrebbe eliminato ogni traccia di
quella band e di Shannn Leto.
Il concerto fu una meraviglia. Almeno, per Shannon e tutte le persone presenti era andato benissimo.
Per Carol no. A parte i vari svenimenti per il troppo caldo e per il pogo, non era riuscita a smettere di pensare a lui.
Com'era possibile che fosse stata così stupida da non dirgli
nulla? Doveva parlare. Doveva dirglielo lei chi fosse. Allora sì
che Shannon si sarebbe ricordato.
Le persone che avevano il Golden Tickets si ritrovarono tutte in una
stanza per raccogliere le proprie cose. Meredith e Carol si
accomodarono sulla panchina sotto l'ordine di Sarah che aveva detto di
fermarsi. Carol insistette nel dire che stava bene e che i vari
svenimenti erano dovuti al caldo, ma Sarah la zittì.
Mentre le tre discutevano tra di loro, vennero interrotte da una voce sconosciuta.
"Hey...", si voltarono tutte e si trovarono di fronte il batterista con le mani in tasca.
"Scusate, non vi trattengo molto...", disse abbastanza imbarazzato. Carol si domandò cosa ci facesse lì lui. Sognava o era desta?
"E' alquanto imbarazzante per me farvi questa domanda...ma per caso ci conosciamo?".
Meredith tirò una gomitata alla sorella che rimase parallizzata di fronte a quella domanda.
"Emm...in realtà sì...", disse lei timida.
"Siamo Meredith e Caroline Nesser", esclamò la sorella maggiore.
Shannon rimase in silenzio e questo fece male a Carol. Sapeva che era
difficile riconoscerla, ma addirittura non ricordarsi di lei...era
impossibile.
"Non ci credo...quanto tempo...", l'uomo sorrise.
A Carol si bloccò il cuore.
"Carol...sei...cambiata..."
Solo in quel momento la ragazza si maledì per il fatto di non essersi resa presentabile e più carina.
"Anche tu, Shannon Devour"
"Mia madre e Jared saranno contenti di vedervi.."
C'era molto imbarazzo fra i tre.
"Non vediamo l'ora di riabbracciare Constance!", esordì Meredith cercando di rompere il ghiaccio.
"Per fortuna che dovevamo sposarci...non ci siamo mai più rivisti.."
Carol fu imbarazzata da quel ricordo.
Quando gli disse che avrebbe voluto sposarlo lui rispose che era la sua
migliore amica e che l'avrebbe sposata perchè le voleva bene. Le
scappò un sorriso e diventò rossa, ricordando quanto
fossero stati ingenui all'età di cinque anni.
"Dobbiamo recuperare il tempo perso - aggiunse poi l'uomo - Vi porto da Jared...", le due ragazze seguirono il batterista.
Meredith se lo aspettava, sapeva che Shannon le avrebbe riconosciute.
Non a caso, gli aveva infilato nella tasca la foto di quando erano
piccoli e si accorse che Shannon la sfilò prima di abbandonare
la stanza.
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