Una lettera per Albert

di telesette
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Una lettera per Albert

Immagine di: ~orbg su deviantART

 

Mentre l'acqua scorreva lungo il suo corpo artificiale, Albert non sentiva nulla ad eccezione del rumore della doccia e dello scroscio attraverso lo scarico. Tuttavia la sua testa avvertiva chiaramente il gelido impatto con l'acqua fredda... Ed era proprio ciò di cui aveva bisogno per sentirsi meglio.
Fuori del bagno, appoggiata sul tavolo della sua camera, c'era ancora la lettera che il cyborg aveva letto pochi minuti prima. Il timbro sulla busta ne indicava la provenienza da Denkendorf in Germania, un luogo che Albert conosceva fin troppo bene. In passato era già stato lì, quando dovette indagare sulla morte del professor Reimbart e sullo speciale metallo da lui inventato(*). Sul francobollo vi era raffigurato un antico castello medioevale, lo stesso che era andato distrutto anni addietro in seguito ad una gigantesca esplosione, e il mittente era una sua carissima conoscente: la figlia dello scienziato defunto, Rainer Reimbart.

***

Mio caro Albert

E' passato tanto tempo dall'ultima volta che ci siamo visti, ma come vedi non ti ho dimenticato. Anche se siamo stati assieme solo per pochi giorni, non posso fare a meno di ricordarti con affetto.
Come sta il professor Gillmore?
Avrei voluto salutarlo di persona, e ringraziarlo per la sua generosità. Grazie a lui, ho potuto aprire l'orfanotrofio di cui ti avevo parlato. Lo abbiamo fatto costruire sulla collina, dove prima sorgeva il vecchio castello, ed è già una struttura grande e accogliente per molti bambini.
Purtroppo c'è molto lavoro qui, a volte non ho quasi un attimo di respiro, ma sono felice di poter essere d'aiuto per questi ragazzi. Mi piacerebbe rivederti, sento molto la tua mancanza in effetti, e sarei felice se tu accettassi di trascorrere qualche giorno qui a Denkendorf come mio ospite.
Saluta tanto il professore da parte mia e fammi avere presto tue notizie, mi raccomando!
Un bacio

Rainer

***

Uscendo dalla doccia, Albert allungò la mano metallica per prendere l'asciugamano e si frizionò ben bene il petto e le spalle. Dal momento che il suo corpo era assai più meccanico, rispetto a quello degli altri cyborg, doveva stare bene attento affinché l'acqua non rischiasse di danneggiare i circuiti o peggio di arrugginire le sue articolazioni.
In silenzio si avvicinò al tavolino e, dopo aver preso in mano la lettera, la rilesse ancora una volta con sguardo assente. Era difficile capire a cosa stesse pensando in quel momento: Rainer in un certo senso era quasi un cyborg, visto che anche lei era stata "creata" per mezzo di uno speciale metallo organico ( il Vanium ), ma il corpo di 004 invece era un mucchio di ferro e circuiti progettato unicamente per combattere; malgrado il suo cuore fosse capace di provare sentimenti ed emozioni, al pari di tutti i suoi compagni, per lui l'amore era un sogno ancora più lontano e impossibile da realizzare...

- Rainer - mormorò Albert, senza staccare gli occhi dalla lettera. - Ti auguro di essere felice, assieme ai tuoi bambini, te lo auguro di tutto cuore!

Ciò detto, strinse forte la lettera nel pugno e la accartocciò completamente. Dopodiché si vestì e uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.

FINE

(*) = vedi episodio 11 - "Il Fantasma di Hitler"





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