Burlesque

di NoemiSognatrice
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La notte si trasformo in alba e come una vampira che non può rimanere alla luce del sole mi misi a dormire tra quelle lenzuola. Alle 9 sentii quel rumore a me così lontano, come tempo. Una sveglia. Era dalla fine della scuola che non sentivo più quel rumore.
 
 Già quando ancora vivevo in quella casa con così tanti ricordi e quella posto che nell'ultimo tempo sapeva di schifo per me. Da quando papà era morto per quell'incidente quella casa mi aveva fatto schifo. Papà era la persona con cui avevo legato di più in questa vita e quell'auto me l'aveva portato via una volta per tutte. è inutile negare, lui mi manca.
Ma vogliamo parlare di mia madre e la sua reazione?
Due mesi dopo era entrata in casa con un'uomo,Benja. Quell'uomo l'aveva sposata solo per quei pochi soldi e per scoparsela la notte. Come se non fossi all'occorrente e tutte le notti non sentissi mia madre sussultare dal piacere. Io capivo che Benja non era adatto a mia madre e che la usava solo come una prostituta gratuita, ma lei non ci credeva. Quando rimanevo sveglia fino a tardi a guardare la tv e lui tornava a casa ubriaco io mi nascondevo in camera per paura. E lì iniziavano i miei pianti, la malinconia per mio padre. Poi Benja era alto e robusto e io bè io ero solo alta. Così una sera presi tutta la mia roba e partii da quel luogo che mi procurava tanto dolore. Mi ospitò per un pò Euge. Poi trovai il lavoro e riuscì a trovare questo appartamento. 
Volevo portare via anche mi madre ma quel mostro l'aveva ormai sedotta e non l'avrebbe lasciata venire via con me.
 
Maria ti stai dilungando troppo, devi cambiarti e andare da quel ragazzo che ti legge l'anima.
Accesi la doccia e mi misi a lavarmi, immaginavo le sue mani sul mio corpo, immaginavo la nostra unione carnale.
Avevo bisogno di lui. L'acqua scorreva lenta sul mio corpo pieno di brividi per quel sogno. Poi uscì presi un'asciugamano, avvolsi il mio corpo e mi diressi in camera, misi un vestito bianco. Poi lo cambiai, quel colore era troppo puro per me e lui. Scelsi il rosso. Il rosso era un colore giusto secondo me, passione. 
 
Uscii e lui era lì sulla sua macchina rossa ad aspettarmi. 
- Sei in tinta con la mia macchina- sorrise lui.
-Già- dissi ridendo. Lui si avvicinò a me e mi prese i fianchi. Mi strappo anche un bacio. 
- Tu sei mia- disse ridendo.




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