CUORE DI CANE
Di Twinstar
“Sarebbe meglio se ti guardassi
negli occhi?”, domando quando chiudo le palpebre.
Nell’impeto dell’appagamento,
sotto la sistematica deflorazione dei tuoi affondi disperati, non riesco a
tenere i sensi tesi sulla realtà.
Questo non ti piace.
Ti fermi, le sopracciglia
accartocciate in un atto di dolorosa concentrazione.
“Non ce n’è bisogno.”, rispondi.
Conosci il corpo che freme
vivace sotto di te, che si concede bramoso al tocco delle tue mani cariche di
dolce, palpitante ruvidezza, io conosco il tuo, e sappiamo entrambi che in uno
sguardo concesso nell’apice del godimento non troveremmo l’uno nel cuore
dell’altro.
C’è sempre un fantasma tra di
noi dietro le ciglia serrate, a condividere il piacere, a cui non ho ancora dato
un nome.
Odora di inchiostro e ha il
sapore della notte.
E’ sgradevole e sgraziato eppure
è qui, tra noi, a strapparci a te con la dolce crudeltà del
mostro che sotto una bolla d’argento ti recide la pelle.
Le tue dita penetrano crudelmente le mie spalle
strappandomi un grido.
Per tenermi lì con te.
Per tenerci entrambi.
Tesi all’infinito nella frazione di un orgasmo.
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