Nickname:
bacinaru
Titolo: One
step closer
Fandom:
Sherlock BBC
Personaggi:
Lestrade, Sherlock Holmes
Rating:
Arancione
Avvertimenti:
Pre-series, riferimento ad uso di droghe
Beta-reading:
Un grazie enorme a OperationFailed
che mi ha gentilmente betato questo primo capitolo/prologo nonostante
l'ora e si è offerta di continuare, tanti cuoricini tutti
per te <3
Note: La
storia è ambientata circa cinque anni prima dell'effettivo
inizio della serie. Ho in testa una certa idea di come dovrebbe finire,
ma in effetti non so ancora bene dove andrà a parare, con la
speranza che l'ispirazione non mi abbandoni. Spero comunque che
l'incipt (un pò povero, sorry) vi sia piaciuto e magari,
dopo aver coccolato a dovere quel cucciolo dii Lestrade, mi
lasciate anche un commentino, che dite? Giusto per sapere le
prime impressioni XD Ora la smetto di rompere, anzi, sarebbe tempo di
andare a nanna, e vi auguro buona lettura! (e anche buona notte XD)
One
step closer
“Come
se tu mi avessi teso una mano,
facendomi superare il confine oltre il quale si trova la
luce.”
{"Che tu
sia per me il
coltello" di David Grossman}
PROLOGO
Stava
ascoltando, ma il
suo cervello aveva già smesso di analizzare le parole di
quel discorso troppo complicato. Non capiva la metà di
ciò che l'uomo col camice gli stava dicendo. Non era un
medico, lui, ma non era neanche poi così stupido e quello
che c'era da capire lo aveva capito. Il resto era superfluo.
La denotazione scientifica di una qualche sorta di imperfezione gli
diceva poco o niente, ma la frase “infertilità
femminile” era piuttosto eloquente.
Così fu anche lo scivolare dolce, impercettibile, delle dita
della moglie dalla stretta della sua mano.
Solo che a questo, Gregory, decise di non fare caso.
La situazione sembrò migliorare. Sua moglie era spesso
fuori, da amiche – diceva lei – e
Gregory, promosso da poco ispettore, finse di crederle, mentendo
persino a se stesso.
All'inizio Cecilia era stata furiosa con lui, come se quello che le era
capitato potesse essere colpa sua. Spesso lui le dava
semplicemente corda: era l'uomo di casa, doveva mostrarsi forte per la
donna che amava. Poi, alla fine, sembrò che il problema
fosse scomparso: in fondo non avevamo mai progettato di avere dei
figli. Sua moglie sembrava di nuovo felice e il suo lavoro andava a
gonfie vele; nulla sembrava fuori posto, era tutto perfetto.
Quasi non si accorse del freddo che piano piano si era insinuato tra le
lenzuola del letto, ma con il passare del tempo esaurì le
scuse per giustificare l'assenza della moglie al proprio fianco.
E ogni volta un pezzo del suo cuore cadeva giù, in
frantumi.
Alla verità non si può fuggire in eterno e
Gregory la trovò a casa, ad aspettarlo tra le lenzuola
del letto disfatto. Non fu tanto la vista di sua moglie che
si scopava allegramente il vicino di casa – neanche si erano
accorti della sua presenza sulla porta, tanto erano forti (e volgari!)
i loro gemiti di piacere – ma piuttosto la triste
consapevolezza di aver sempre saputo e non aver mai fatto nulla a
riguardo, che lo fece voltare ed uscire fuori dall'appartamento di
corsa, senza una parola.
L'ispettore Lestrade non ne parlò mai con nessuno,
né con la moglie, né con gli amici a Scotland
Yard. Si immerse profondamente nel proprio lavoro. Spesso non tornava a
casa e quando lo faceva era troppo stanco per pensare. Si limitava a
cambiarsi, a volte neanche quello, e a sprofondare addormentato sul
divano. Al letto non osava nemmeno avvicinarsi.
Senza accorgersene, era caduto in un pozzo freddo e buio, dove la luce
si stagliava lontana e irraggiungibile. Fu proprio lì, nel
bel mezzo dell'oscurità, che Lestrade incontrò
per la prima volta Sherlock Holmes.
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