Scienza e sincerità

di Mauro Raul
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PRIMO TENTATIVO: NUVOLE E BRIGLIE

I neonati non sono ancora stati corrotti dalle loro menti.
Le loro menti sono mani aperte.
Le loro mani vengono riempite di righelli.

Questo era ciò che Lo Scienziato pensava dei bambini. Lo Scienziato era un grande pensatore, o almeno il suo ego gongolava nel crederlo. Lo Scienziato non credeva in nessuna divinità, era fermamente convinto che fossimo solo corpi vuoti: così era un uomo di fede anche lui. Lo Scienziato credeva.
(Per agilizzare la narrazione abbrevierò il nome de Lo Scienziato con LS)
LS, dopo decenni di ricerca era riuscito a inventare un “decodificatore” che traducesse il caotico e incontrollato pensiero dei bambini nell’idioma dell’uomo.
L’aggeggio era identico a quella curiosa semisfera che i parrucchieri lasciano sulle teste delle donne. Il tutto in formato mignon.
Come già detto il pensiero di un bambino è caotico quindi non si basa su schemi di esperienza; è anche incontrollato quindi non prosegue un filo logico/morale. In ogni caso quello che LS ottenne è un dialogo che, tradotto, reciterebbe così:

LS: ciao

Bambino: (silenzio)

LS: ciao si dice per iniziare un dialogo, per spezzare il silenzio.

Bambino: e dobbiamo dialogare?

LS: mi piacerebbe molto!

B: perché ti esprimi al condizionale?

LS: Non lo so, rispetto, timidezza, consuetudine…

B: quante parole difficili che usi per iniziare a parlare, quanti ostacoli inutili nascondono le tue parole.

LS: crescendo questi ostacoli diverranno parte integrante di te, li chiamerai buon senso e morale. Sono importanti sai!

B: quindi crescendo sarò perennemente occupato a risolvere problemi che io stesso creo! Siete proprio strani voi grandi.

LS: cosa intendi dire? Il buon senso è una cosa essenziale! Se non ce l’avessi saresti un mostro, cosi come se non avessi la morale!.

B: io non so cosa significhi buon senso né morale. Ti sembro un mostro?

LS: beh… no! Ma ancora sei piccolo, sei innocuo.

B: perché, crescendo si diventa pericolosi?

LS: diciamo che se ti mancano quelle due virtù potresti ferire le persone. Saresti come un cavallo selvaggio.

B: quindi crescendo mi metterete delle scomode briglie, che feriranno la pelle del mio essere facendomi irritare. Ho capito… col tempo non potrò farne a meno e sarò cosi abituato a non essere più sincero con me stesso che dimenticherò come camminare senza essere guidato dalle briglie.

LS: non so cosa tu voglia dire.

B: è cosi semplice, io sono come il cielo, e le nuvole che spesso mi nascondono, una volta passate, non lasciano tracce in me.

LS: questo perché ancora non conosci i diversi nomi delle nuvole.

B: (silenzio)

LS: ho bisogno di riflettere. Parleremo un’altra volta… Ciao…

B: (silenzio)




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