Jacky stava osservando i passanti dalla
finestra da circa tre quarti d'ora. Aveva visto passeggiare coppie
anziane,
trentenni portare a spasso il proprio
cane e madri che spingevano comuni passeggini da cui fuoriuscivano
piagnistei infantili.
Nulla di tutto ciò aveva attratto
l'attenzione del ragazzo. Invano aveva acceso la televisione che,
dopo uno svogliato zapping dei canali, si era oscurata in un lampo.
Il giorno prima sua madre gli aveva
sequestrato il computer, a causa di un insufficienza in storia.
Jacky aveva finito di mangiare il
panino con il burro di arachidi, tipica merenda pomeridiana, e ora,
senza computer, si ritrovava a girovagare per la casa, senza un
obiettivo preciso.
Il giovane cercava qualcosa che lo
potesse interessare, ma i giochi della sua camera erano gli stessi di
sempre, non ci trovava alcun divertimento.
Negli ultimi tempi aveva dedicato la
maggior parte del tempo libero per stare al computer, non che avesse
cose davvero importanti da fare,
piuttosto perché trovava interessante
quel crogiolo di informazioni contenute nel Web. Lui non le cercava
mica. Bastava collegare il cavo alla presa del portatile,
accedere al browser e una volta entrato
nella rete, era come se loro venissero da lui.
Lasciando attivo il programma di chat
virtuale, le persone lo salutavano. Non c'era nulla di emozionante in
quelle conversazioni ripetitive e convenzionali.
Le domande erano sempre le stesse, le
risposte addirittura ovvie. Nonostante ciò Jacky continuava ogni
giorno ad entrare nel programma di chat,
non aveva molti amici con cui parlare
di cose che succedevano al di fuori del mondo virtuale, però le
persone lo cercavano.
Di alcune non conosceva nemmeno il nome
reale, ma lo cercavano. In cuor suo Jacky si compiaceva di ciò.
La separazione forzata dal portatile
aveva messo in crisi la sua concezione di passatempo.
Aveva provato a cimentarsi in alcuni di
quei vecchi giochi, senza però riuscire a concentrarsi su di essi
per un tempo ragionevole per sentirsi soddisfatto.
Il lettore musicale grigio metallico
aveva la batteria scarica, l'aveva consumata durante il primo
pomeriggio. Ora aveva collegato l'apparecchio alla ricarica,
sperando di poter ascoltare altra
musica quella sera.
In casa oltre a lui non c'era nessuno.
Jacky pensò che in una situazione come questa qui, avrebbe dovuto
inventarsi qualcosa di nuovo.
Purtroppo non ci riusciva, era abituato
ai suoi passatempi, e la sua mente non era preparata a immaginarsi un
attività altrettanto divertente.
Sdraiato sul letto imbottito, pensava a
quanto fosse assurdo che ai personaggi principali dei libri o dei
film succedessero eventi improvvisi e avvincenti,
mentre nella realtà dei fatti l'ozio
non ha rivali.
Improvvisamente Jacky si alzò dal
letto alla ricerca di un libro o di un film. La prima categoria di
oggetti artistici era quasi assente da casa sua.
Il padre aveva una vasta collezione di
trattati sul design e sull'architettura, assai complicati per un
ragazzo come Jacky.
I dvd erano conservati accanto al
computer, purtroppo erano i soliti film già visti, i restanti li
conservava nel portatile.
Seccato dalla situazione il ragazzo
sprofondò in un abisso di confusione mentale, generata dagli
articolati discorsi dei suoi testi scolastici.
Curioso che una lingua morta, come il
latino, fosse l'unico passatempo sopravvisuto.
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