boh
Il tuo turno
Se c'è una cosa a cui Santana non sarebbe mai disposta a
rinunciare sono i venerdì-cinema.
Nati come appuntamenti fissi con Brittany ai tempi del
college,
erano diventati poi la loro uscita serale settimanale assolutamente
irrinunciabile durante i
primi, sfiancanti, mesi lavorativi, per poi passare ad essere delle
semplicissime serate in casa (le fughe nel bagno del cinema
non
erano più così eccitanti), strette l'una nelle
braccia
dell'altra a
guardare vecchi film super-romantici e/o strappalacrime.
O film Disney, ma Santana non lo
avrebbe mai ammesso.
"Britt..." cominciò vivacemente Santana
interrompendo l'ennesima visione di Titanic.
"Mh..."
"Ti stai addormentando?" chiese ancora la mora guardando in
alto a cercare lo sguardo della bionda.
"Nah..." sorrise la ragazza abbassando lo sguardo verso la
latina.
"Bene. Perchè volevo parlarti di una cosa..."
riprese Santana giocherellando con le dita della ballerina.
"Ok..." rispose Brittany combattendo uno sbadiglio.
"Una cosa importante..."
"Ti ascolto, San."
"Si. Bene. Vedi è da un po' che ci penso, ma
quando il mio
cervello tocca l'argomento non posso fare a meno di pensare che...
Insomma, Britt... sai quando ci siamo trasferite qui e ti ho
detto "ora è
il tuo turno"? Beh... hai capito cosa intendevo?".
"Mh-mh..."
"Oh." rispose sorpresa Santana "Quindi... stai... non so,
stai aspettando?"
"Mh-mh..."
"Britt?"
"Mh..."
"Brittbritt?"
"Mmh..."
"Stai dormendo." osservò Santana arrendendosi non
preoccupandosi
di abbassare la voce, consapevole del fatto che Brittany, una
volta addormentata, era praticamente irraggiungibile da qualunque voce
o rumore esterno.
"Perfetto." cominciò la latina "Ogni volta che si
sfiora a
miglia di distanza l'argomento c'è sempre qualcosa ad
interrompere... o squilla
il telefono, o qualcosa in forno che sta per bruciare, o
Quinn che entra in travaglio o..."
Avrebbe voluto ed avrebbe potuto continuare la lista per
altri dieci minuti almeno.
Ma quando provò ad alzarsi e sentì la
mano di Brittany
stretta nella sua ad impedirle di allontanarsi sorrise aggiungendo "...
o tu che ti addormenti e non riesco nemmeno a prendermela... Sono un
caso perso..."
Una volta liberatasi dalla presa sicura della bionda Santana
si
voltò verso di lei cercando di svegliarla delicatamente,
almeno
per farle raggiungere la camera da letto.
"Britt..." cominciò a sussurrare, passandole le
mani fra i
capelli e sulla schiena muovendola appena "Avanti Brittbritt..."
"Sa'ana?" chiese confusa la bionda .
"Forza tesoro, tirati su ed andiamo in camera da letto."
insistette la
latina riuscendo con non poca fatica a far mettere seduta la ragazza.
"Naaah..." si lamentò Brittany poggiandosi allo
schienale del divano.
"Si invece, un piccolo sforzo avanti... altrimenti domattina
ti sveglierai piegata come il gobbo di Notre Dame."
"A me lui piace..."
"Si, piace anche a me Britt, ma ti preferisco
così come sei..."
"Mmm... Dormiamo qui?" provò la bionda
incontrando lo sguardo scettico della latina.
"Britt! Avanti, il letto è a cinque metri da
qui..."
"Per favore, San?" chiese ancora la ballerina stringendosi
forte alla
vita di Santana, passandole affezionatamente il naso sulle costole
"Solo stavolta?".
"Solo stavolta." concesse Santana, come sempre, per
poi sparire veloce nella camera da letto a recuperare un lenzuolo.
Una volta preparato il letto le ragazze fecero presto a
ficcarsi sotto le coperte tornando a stringersi.
"Grazie San." disse Brittany piazzando un bacio tra la
spalla ed il collo della mora.
"Per averti lasciato dormire sul divano?"
"Mmm..." la ballerina sembrò pensarci un momento
per poi
rispondere assonnata "Si... e per aspettare che arrivi il cagnolino."
"Quale cagnolino?"
"Jack."
"Jack?" chiese divertita Santana.
"Si, Jack..." insistette la bionda mugugnando.
"Oh!" sussurrò Santana afferrando "Il Jack Dawson, di Titanic!"
"No.. il Jack Russel di Mary Rose..."
"Chi!?" chiese Santana, ottenendo in risposta una serie di
parole incomprensibili seguite da un "No?".
"Dormi Britt... cominci ad avere anche meno senso del
solito..."
sorrise Santana stringendo la mano della bionda poggiata sul suo
stomaco.
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"Mi è piaciuta questa serata!" sorrise Brittany
sedendo obliqua
sul suo sedile per poter guardare meglio Santana alla guida.
"Anche a me, stranamente." rispose Santana cercando di
tastare le acque
"La vita matrimoniale non dev'essere poi così male, non
credi?"
"No, infatti..." sorrise la bionda per poi aggiungere "Ma
parliamo di
Mike e Tina... sono l'ultima coppia da cui aspettarsi una vita
matrimoniale meno che stra-mega-fantastica..."
"Cosa abbiamo io e te meno di Mike e Tina?" chiese Santana
con aria interrogativa.
"Niente..." sorrise Brittany raggiungendo la mano della
latina
perennemente poggiata vicino al suo ginocchio "Semmai abbiamo qualcosa
di più!".
"Appunto..." replicò la latina con un sorriso
cercando di non
distrarsi dalla strada, per poi arrendersi e dire seria "Ti dispiace se
accosto un momento al vecchio parcheggio della scuola?"
"Che c'è non ti senti bene?" esclamò
Brittany poggiando delicatamente una mano sulla fronte della mora.
"No, sto benissimo... ma ho bisogno di accostare un
momento..." ripetè l'ispanica.
"Come preferisci, tesoro..."
Una volta fermata la macchina Santana si tolse la cintura
per potersi
voltare verso Brittany e dire "Devo dirti una cosa importante Britt..."
"Aspetta!" esclamò la bionda.
"Cosa?"
"E' una cosa triste?! Perchè se è una
cosa triste-"
"No, non è una cosa triste..."
l'assicurò Santana.
"E' una cosa paurosa!?"
"Beh..." cominciò la latina sorridendo per poi
riprendersi e dire sicura "No. Non è paurosa."
"Ok... Non è un segreto che mi hai tenuto
nascosto, per caso?"
"No, assolutamente." disse ancora Santana.
"Non mi stai lasciando vero, San?!"
"Cos- No! Come ti vengono anche solo in mente cose del
genere!" la
rassicurò Santana stringendo per un momento la presa sul
ginocchio della ballerina.
"Ok, allora. Ti ascolto."
Santana prese un respiro per poi cominciare.
"Britt... ti ricordi la sera che abbiamo finito il trasloco
ed abbiamo dormito a casa nostra, insieme, per la prima volta?"
"Oh... eccome se me la ricordo..." sorrise la bionda.
"Ti ricordi, quando ti ho consegnato la tua personalissima
copia delle chiavi di casa... quando ho detto "ora è il tuo turno"?"
"Certo."
"Hai capito cosa intendevo... non è vero?"
"Beh... se non ricordo male, e credimi non ricordo male
affatto, quella
notte è stato il mio turno più di una volta..."
disse
sognante Brittany lasciando Santana con un aria a metà tra
il
perplesso ed il compiaciuto, per poi aggiungere con un sorriso
malizioso "Ed ora che ci penso quella sera non hai avuto il tuo
turno... Vuoi che mi rifaccia ora?"
"No... non era questo che intendevo Brittbritt..."
"Non vuoi il tuo turno!?" chiese scioccata la bionda
ritirando verso di se la mano che era diretta verso la coscia della
mora..
"No-No! Credimi, ovviamente voglio il mio turno!"
esclamò
Santana incontrando lo sguardo preoccupato della bionda, per continuare
"Davvero! Voglio il mio turno con te
più di quanto voglio respirare ma-" cominciò la
latina
per essere interrotta da un intenso quanto inaspettato bacio di
Brittany.
"Britt-" provò l'ispanica.
"No! Shh!" insistette la ballerina continuando il suo
assalto
"Parleremo un'altra volta, San... Ora devo farmi perdonare per non aver
pensato al tuo turno..."
"Brittany sono le undici e quaranta di sabato sera e siamo
in un
parcheggio, potremmo essere arrestate per atti osceni in luogo
pubblico..."
"Sei un avvocato, saprai difenderci..." rispose la bionda
tornando ad attaccare il collo della mora.
"Ma potrebbero passare degli adolescenti e-
"Ed avrebbero solo che da imparare da noi..." sorrise
Brittany non lasciandosi distrarre dallla latina.
"Ma Britt-"
"San." cominciò seriamente la ballerina
staccandosi abbastanza
da poter guardare dritta negli occhi della bellezza di fronte a lei
"Ancora un "ma"
e giuro che dovrai aspettare altri quattro anni per il "tuo turno"..."
"Non parlo più! Promesso!" esclamò la
latina in un batter d'occhio sollevando le mani in segno di resa.
"Brava ragazza... e già che ci sei vedi di
continuare ad ubbidirmi
per questa notte..." continuò la bionda con un sorriso
diabolico.
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"E' domenica mattina." osservò Santana.
"Lo so." rispose Brittany sorridendo.
"La domenica di solito facciamo il pranzo-pic nic..."
"Già..."
"E perchè invece siamo in macchina?"
"Non credevo fossi così abitudinaria, San! Vivi
un po', avanti!" scherzò la bionda.
"Dove stiamo andando Britt?" chiese la mora osservando il
paesaggio sconosciuto fuori dal finestrino.
"Te l'ho già detto, San! Abbi pazienza! Siamo
uscite da New York solo da dieci minuti!"
"Siamo uscite dal confine ufficiale di New York. Siamo
uscite dalla città vera da venti."
"E quanto manca?"
"Ancora dieci minuti." rispose sorridendo la bionda "Ti
comporti come
uno di quei cani che impazziscono quando si rendono conto che il
padrone li sta portando lontano dal loro ambiente...".
"A me piace New York..." so giustificò Santana.
"Piace anche a me. Ma quanto più ci si allontana
dal caos e dal rumore, più mi piace!" sorrise ancora la
bionda.
"Sai cosa volevo dirti?"
"Cosa?" chiese la bionda.
"Ti ricordi la sera che ci siamo definitivamente trasferite
a casa nostra, e ti ho detto "ora
è il tuo turno"?"
"Guarda San!" esclamò Brittany indicando una
serie di case fantastiche alla loro sinistra "Guarda quanto sono belle!"
"Sono bellissime..." sorrise Santana annuendo "Ma stavo
dicendo che-"
"Siamo arrivate!" sorrise la bionda.
"Qui?"
"Già!" esclamò Brittany scendendo
pimpante dalla macchina "Avanti, vieni San!"
"Dove stiamo andando?"
"E' una sorpresa!" insistette la bionda dirigendosi verso la
più isolata delle abitazioni.
"Di chi è questa casa?" chiese Santana guardando
l'esterno della costruzione mentre Brittany apriva la porta d'ingresso.
"Vieni?" sorrise Brittany allungando una mano per farla
afferrare a Santana e trascinarla dentro la casa.
"Wooow..." sospirò Santana guardandosi intorno.
"Bella vero?"
"E' splendida... E poi-" disse Santana per poi essere
distratta da qualcosa che lentamente si era ficcata dietro al divano.
"Ommiodio!"
"Cosa?!"
"Ommiodio, un topo enorme! Un topo, dietro al divano!"
esclamò la mora indicando il soggiorno.
"Sei sicura?!" chiese Brittany avvicinandosi lentamente.
"No, Britt! Sono pericolosi! Mordono, puzzano e sono sporchi
e- e- e portano un sacco di
malattie!" esclamò la mora cercando di fermare la bionda che
però si era già diretta a sbirciare dietro al
divano.
"San..." sorrise Brittany piegandosi.
"Non toccarlo! Non toccarlo!"
"Ecco il tuo "topo
enorme"..." sorrise la bionda mostrando un cucciolo di
Jack Russel fra le sue braccia.
"Un cane?" chiese Santana confusa.
"Il nostro
cane..." sorrise la bionda passando il cucciolo alla latina.
"Nostro?" chiese la latina confusa osservando il cagnolino
"Ma tu preferisci i gatti..."
"E tu preferisci i cani..." osservò Brittany per
poi aggiungere
"E poi in realtù a me piacciono tutti gli animali, San...
Anche se doveva essere una sorpresa e questo cagnolino-patatino ha
deciso di
fuggire dalla cucina per esplorare la casa!"
"Ma noi non abbiamo posto per un cane nel nostro
appartamento..." osservò Santana confusa.
"Per questo ti ho portato qui." sorrise la bionda allargando
le braccia.
"Un momento... Mi stai proponendo di trasferirci qui?!"
"Si!" esclamò la bionda sorridendo "Non sei
felice!?".
"Ok." sospirò Santana cercando di tenere sotto
controllo la
voce, ricordandosi di avere il cagnolino semi addormentato in braccio
"Ho aspettato quattro anni, beh facciamo tre perchè il primo
anno
non l'ho veramente contato, ma ho aspettato comunque tre anni con
pazienza, che tu ti decidessi a fare la tua mossa! Ma niente! Niente di
niente! Così sai una cosa?" insistette la latina
cominciando a
gironzolare per l'ingresso "Visto che sembri non vuoi approfittare del
tuo turno,
dovrò farlo io e dovrò farlo alla tua maniera!
In una casa da ristrutturare con-".
Santana si interruppe di colpo entrando in sala da pranzo.
Per terra era piazzata un'immensa tovaglia ed una
serie di
grissini, ovviamente provenienti da Breadstix, disposti
disordinatamente subito sotto un immenso cesto da pic-nic con una
piccolissima confezione nera poggiata in cima.
"Spasmi nana?" lesse
Santana ad alta voce corrugando le sopracciglia indicando
i grissini smangiucchiati .
"I grissini dovevano formare una scritta precisa... ma credo
che Jack
avesse fame..." sorrise la bionda per poi sedersi al suo
solito lato della tovaglia.
"Spasmi nana.
Spasmi nana. Spasmi nana. Perchè continuo a
pensare a Berry!?" si disse la mora cercando di capire
quale doveva
essere la parola originaria, per poi afferrare, spalancare gli occhi e
sussurrare
mortificata "Brittany io-"
cominciò Santana mortificata.
"No, ora è il mio turno per davvero... vieni
qui?" sorrise la bionda
allungando una mano alla mora, invitandola a sedersi di fronte a lei,
dall'altra parte del cestino.
"Sapevo che dopo avermi proposto di
andare a vivere insieme e dopo le altre tue numerose piccole
proposte, volevi lasciare a me almeno questa... E
non è stato facile sfuggire a tutti i tuoi tentativi, ne ho
dovute
inventare delle belle da come avrai notato... Ma eccomi qui,
finalmente..." sorrise la bionda "Ti starai chiedendo perchè
ci ho messo tanto... e la risposta è semplice...
Stavo
aspettando il momento giusto per farlo perchè volevo che
le cose fossero perfette, San..." sorrise la bionda "Ho aspettato che
potessimo permetterci la casa dei nostri sogni, quella nostra per
davvero, quella che non ci
farà porre il problema del permetterci o meno qualche lusso
per paura di non riuscire a pagare l'affitto a fine mese. Ho
aspettato che questo cagnolino nascesse e crescesse abbastanza per
poterlo portare qui a casa con noi, così da far stare
tranquilli
i nostri padri, perchè, che ci creda o no, non
erano proprio così felici del fatto che
potessimo venire a vivere qui, tutte sole ed "indifese"..."
Santana guardò il cagnolino addormentato
sollevando le sopracciglia scettica al pensiero che sarebbe stato lui a
dover difendere lei e Brittany.
"Ma soprattutto ho aspettato che arrivasse quest'oggi..."
"Oggi?" chiese la latina preoccupata "Ho dimenticato qualche
anniversario!?"
"In questa data, undici anni fa, mi hai detto per la prima
volta "Ti amo"..."
sorrise Brittany.
"Non per fare la guastafeste, Brittbritt... Ma in
realtà erano
dieci anni fa, ed era marzo..." sorrise Santana poggiando delicatamente
il cagnolino dietro di sè "Ricordi? Nel corridoio
della scuola..."
"No... era agosto, dell'anno prima, a casa mia, nel mio
letto..."
insistette la bionda per poi aggiungere "Sai San? Dovresti fare
più
attenzione a quello che dici quando pensi che sto dormendo..."
"Eri sveglia?!"
"E non ho chiuso occhio per il resto della notte..." rispose
Brittany
afferrando la piccola scatola nera poggiata sul tavolo da pic nic.
"Santana Lopez..." disse con sicurezza Brittany guardando
con un sorriso la latina "Sposami.".
"Britt..." sorrise Santana praticamente interrompendo la
bionda, cercando di non farsi sopraffare dalla commozione "Si chiama "proposta di matrimonio"
perchè si presuppone ci sia di mezzo una domanda...
è la tradizione..."
"Io non ho bisogno di chiederti se vuoi sposarmi... io lo so
che non vedi l'ora di sposarmi..." sorrise Brittany
aprendo lentamente la scatolina fra le sue mani, per poi aggiungere "E
questa non è una proposta tradizionale..."
"E' una chiave quella!?" chiese Santana scioccata indicando
la scatolina.
"E' la tua
chiave... di questa casa..."
"Hai comprato la casa?!"
"Ho comprato la casa." ammise Brittany per poi riprendere
immediatamente "Ho comprato la casa perchè voglio ripartire
da
zero. Beh, non proprio da zero... voglio ripartire da noi! Voglio un
posto tutto nostro, solo
nostro, dove vivere da moglie e moglie, dove
giocare con il nostro cane, dove crescere i
nostri figli e dove infine invecchiare felici... E
credimi, San, volevo comprarti l'anello che avevo visto da tempo,
ovviamente, ma mi hanno chiesto duemila dollari di anticipo per la casa
e per colpa dello stupido limite mensile sulla carta di credito non
avevo più soldi da ritirare... Ma in cambio mi hanno dato
questa... quindi..." spiegò indicando la chiave.
"Hai comprato la casa." ripetè Santana.
"Si."
"Per noi, i nostri figli, il cane e la vecchiaia."
"Si.
"Possiamo permettercela... vero?".
"Dovremo limitarci un po' per quanto riguarda la cerimonia
ma-"
"Chissenefrega della cerimonia!" esclamò Santana
lanciandosi sopra la bionda per baciarla.
"E' un si, immagino..."
"E' un super si!" sorrise la latina "Ma abbiamo bisogno di
almeno un anello, Britt..."
"Lo compreremo appena tornate in città."
"No, non c'è bisogno..." disse Santana frugando
velocemente nella sua borsa.
"Hai un anello in borsa?"
"No, ho l'anello..."
sorrise la latina prendendo una scatolina dalla borsa "Non sapevo
quando lo avresti fatto, così per sicurezza ho
continuato
a portarlo con me... per gli ultimi tre anni..."
"San!" esclamò la bionda colta di sorpresa,
osservando l'anello nella sua scatola "E' un delfino!"
"Te lo giuro Brittbritt, per quanto ho cercato non c'era un
anello con
anatre sopra che non mi facesse letteralmente venir voglia di cavarmi
gli occhi dalle orbite..." confessò la latina "Ti piace lo
stesso?"
"E' fantastico!" insistette Brittany prendendo la piccola
striscia
d'oro bianco per poi passarla alla latina "Credo che la tradizione
voglia che sia tu ad infilarmi l'anello al dito...".
"No aspetta allora..." sorrise Santana mettendosi in
ginocchio "Rifammi
la proposta... e stavolta fa che sia una proposta vera, ok?"
"Ok." cominciò Brittany schiarendosi la voce
"Santana, mi vuoi sposare?"
Santana regalò alla bionda uno di quei sorrisi
genuini che
riservava solamente a lei rispondendo emozionata "Assolutamente, si. Un
milione di volte si, Brittany."
La mora stava avvicinandosi a baciare la futura moglie,
quando la
ballerina sorridendo disse "Aspetta! Prima fai quello che devi fare!"
"Giusto. Giusto." disse Santana concentrandosi "Britt... sei
la persona
senza la quale la mia vita non avrebbe senso, mi fai sorridere, mi fai
sentire bene, mi fai sentire completa... per questi e per mille altri
motivi, non vedo l'ora di passare il resto della mia vita insieme a te
se vorrai farmi l'onore di diventare mia mogl-"
"Lo voglio!" esclamò Brittany lanciandosi a
baciare e stringere Santana.
"Britt!" scoppiò a ridere Santana spostando i
capelli dal viso
della bionda sopra di lei "Lo voglio si dice al matrimonio!"
"Lo ripeterò, che problema c'è!"
sorrise ancora la bionda alzando le spalle.
"Mettitia sedere, avanti! Vediamo di fare almeno una cosa
come si
deve..." sorrise Santana cercando a tastoni la scatolina dell'anello.
"Britt... non riesco a trovare l'anello..."
cominciò la latina preoccupata.
"Oh." sussurrò Brittany.
"Che c'è?"
"Credo che Jack abbia voglia di giocare..."
"Cosa?!" esclamò Santana voltandosi verso il
cagnolino,
trovandolo con le zampe puntate, la coda impazzita, e la scatolina
stretta tra i denti.
"Mary Rose me lo aveva detto che i Jack Russel sono molto
giocherelloni..." osservò Brittany aiutando Santana a
rimettersi in piedi.
"Quanto puo' essere difficile acciuffarlo, avanti! E' solo
un
cucciolo!" osservò Santana partendo all'attacco, per essere
immediatamente smentita dal cagnolino che continuò ad
evitarla
scodinzolante "Aiutami Brittbritt!".
"Vuole solo giocare San! Assecondalo per un po' e vedrai che
si stancherà!"
"Ed io invece non voglio giocare ora, quindi che lo voglia o
no,
dovrà restituirmi quella maledetta scatolin-Ehi!"
esclamò
la latina quando il cagnolino andò a rifugiarsi sotto il
divano.
"Sei sicura che quella donna si chiamava Mary Rose e non
Rose Mary?
Perchè in quel caso avremmo il Rose Mary's puppy,
e tutto
avrebbe immediatamente più senso..."
"Non so di cosa parli San..." sorrise Brittany gettandosi
sul divano, allargando le braccia per la mora.
"Lascia stare..." rispose Santana arrendendosi, raggiungendo
la futura
moglie "Ricordami ancora perchè hai preso questa bestiolina?"
"Perchè anche se ora fai la dura a te piacciono i
cani... e
perchè i nostri genitori si sentivano più sicuri
sapendo
che avevamo con noi un cane che, secondo loro, farà "l'uomo di
casa"..."
"E' un cane... non può fare l'uomo di casa..."
sorrise Santana.
"Ha pur sempre i testicoli..." osservò Brittany.
"Da qui alla nascita del nostro primo figlio maschio non
voglio mai più sentir parlare di testicoli, ok?"
"Ok." annuì la bionda sorridendo "Cosa facciamo
ora?"
"Aspettiamo che il cane diabolico si stanchi,
così da lasciarmi finalmente completare la mia proposta."
"Ehi San..."
"Ehi, Britt..." rispose Santana.
"Credo che mi piacerà vivere qui con te e Jack..."
"Credo che piacerà anche a me... quando avremo
completato le nostre proposte con successo, avremo le nostre fedi al
dito ed avrò messo in chiaro un po' di cose col nuovo
coinquilino..." scherzò Santana per poi fare cenno a
Brittany di
fare silenzio e sussurrare "Credo che si sia addormentato..."
"Ricomincia la caccia?"
"Non puo' averla vinta... Sono io il capo qui dentro e deve
capirlo subito!" spiegò Santana.
"Facciamo così... io vado in giardino a prendere
un po' di
sole... in bikini..." cominciò la bionda suggestiva "Te
rimani
pure ad aspettare che Jack si stanchi, e credimi... ce ne
vorrà
di tempo..."
"Aaah! E va bene! Ma se ingoia l'anello, giurò
che sarai te a rovistare fra la sua santa pupù!"
"Promesso..." sorrise la bionda offrendo la mano alla
latina, che afferrandola la seguì nel loro giardino,
lanciando un'ultima occhiata minacciosa al loro cagnolino.
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Bof... nata così oggi pomeriggio tanto per
partecipare un minimo alla Brittana week!
A me non è piaciuta molto perchè non
è troppo sul mio genere... ma spero che piaccia a voi!
Un abbraccio grande!
Northstar
ps: aggiornerò presto Silence, promesso!
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