A quarter mile

di Vahly
(/viewuser.php?uid=2745)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


A quarter mile

 

 

Le tue labbra sfiorano la sua pelle più e più volte, le tue mani riscoprono il suo corpo percorrendolo nella sua interezza, sentono la consistenza dei suoi muscoli, il suo calore, il petto che si muove sempre più velocemente in accordo con il suo respiro. Lo guardi, osservi i suoi occhi chiari, i riccioli biondo scuro, e pensi che debba essere un angelo caduto dal paradiso. O un diavolo tentatore, non ne sei più certo.

“Non accadrà mai più,” te lo sei detto mille volte, per mille ragioni diverse. Perché era un poliziotto prima, perché tua sorella aspetta un figlio da lui ora. Te lo sei detto mille volte, ma ogni volta sei tornato da lui e hai ceduto di nuovo, perché ne hai bisogno come se fosse una droga, e te ne fotti del fatto che sia sbagliato in qualunque modo la si guardi: lo vuoi, lo desideri e non ne puoi più fare a meno.

«Dom…» mormora nel tuo orecchio, e la sua stessa voce ti eccita oltre ogni dire.

Faresti qualunque cosa, per poterla sentir gemere e invocare il tuo nome un’altra volta ancora. Qualunque cosa.

E lo sai che un giorno verrete presi, che qualcuno vi scoprirà.

Ma non importa.

Per tutto il tempo in cui puoi stringerlo a te, entrargli dentro, sentire il suo odore, il suo sapore, ti senti libero, vivo.

Come se fosse un quarto di miglio che finisci di percorrere troppo presto, che non dura mai abbastanza. Un quarto di miglio che potresti percorrere più e più volte, all’infinito.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=981386