one-shot Niall
Sentii
le coperte spostarsi, poi il suo respiro dolce sul viso. Le sue labbra
si poggiarono sulle mie dolcemente, amavo essere svegliata dai suoi
baci così dolci.
"Buongiorno principessa e buon Natale" mi sussurrò piano all'orecchio.
Aprii
gli occhi e mi persi nel suo sguardo, quegli occhi mi facevano
impazzire sempre di più..erano un qualcosa di incredibile.
Gli
sorrisi ancora un po' addormentata e mi spostai un po' indietro per
fargli posto vicino a me, nel letto. Lui si stese accanto a me e io mi
accoccolai tra le sue braccia, affondai la testa nel suo petto e
inspirai il suo profumo.
"Buon Natale angioletto"sussurai sbadigliando.
Rimanemmo
così a lungo, mi bastava quello per stare bene...sentirlo
lì mentre mi accarezzava il viso e i capelli, stare tra le sue
braccia.
Poi mi prese il viso tra le mani e mi guardò negli occhi: "Devo darti il tuo regalo piccola...spero che ti piaccia"
Si alzò e mi sistemò la coperta così che non avessi freddo mentre andava in cucina a prendere il pacchetto.
Mi girai verso la porta, un minuto dopo tornò. Tra le mani stringeva una busta turchese, che riconobbi subito.
Si
sedette sul letto e mi porse il regalo, un po' insicuro. Adoravo quella
sua insicurezza, ma allo stesso tempo la odiavo perché proprio
per quella molte volte soffriva a causa dei giudizi bastardi degli
altri.
"Principessa
non avevo idea di cosa regalarti: volevo qualcosa che ti piacesse, che
desiderassi ma allo stesso tempo che fosse dolce e ti ricordasse me.
Così ho pensato a questo..."
Presi
il pacchetto con un sorriso enorme. Si era quello che pensavo, era un
gioiello di Tiffany..sapeva che lo desideravo da tanto tempo.
Sciolsi
il fiocco del nastro di raso e aprii la scatolina: erano degli
orecchini a forma di cuore con la classica scritta "return to Tiffany"
e poi c'era una collanina sottile con un ciondolo, sempre a forma di
cuore, ma sopra c'era inciso "cause we are the same...Niall".
Era bellissima, la cosa più bella e dolce che avessi mai ricevuto...solo da lui potevo aspettarmi una cosa così.
Lo
guardai, mi fissava mordendosi il labbro inferiore e aspettava una mia
reazione. Io gli sorrisi, non sapevo che dire, era tutto così
perfetto.
Lo abbracciai, facendo scomparire la tensione sul suo volto e poi rimasi seduta in braccio a lui.
"E' bellissimo amore, grazie... sai che quella frase è la mia preferita, è perfetto..grazie"
Poggiò di nuovo le sue labbra sulle mie, soddisfatto che il regalo mi fosse piaciuto.
"Angioletto,
anche io ho un regalo per te e anch'io non ero sicura..soprattutto
perché non navigo nell'oro..lo sai...ma spero che ti piaccia."
Mi alzai e presi un pacchetto dal comodino, avevo cercato la cosa giusta per secoli...
Lo
prese e lo aprì. Il suo volto si illuminò quando vide il
cd di Bieber che ancora non era uscito nei negozi per di più
autografato.Mi guardò stupito.
"Oddio come hai fatto ad averlo? E' stupendo! Grazie piccola, è perfetto!" disse quasi saltando e facendomi ridere.
"C'è un'altra cosa amore, guarda" gli dissi ancora tra le risate e indicando l'altra bustina.
Aprì anche quella: era un braccialetto nero, ma sul retro ci avevo fatto scrivere con l'argento la frase che una volta mi disse essere la sua preferita dalla lettera che gli scrissi per dichiararmi.
"Un giorno sarò la persona che ti abbraccierà quando
nessun'altro vorrà farlo, quella che aciugherà le lacrime
quando gli altri le faranno scorrere sul tuo viso, quella che ti
contoinuerà a ripetere che andrà sempre tutto bene,
quella che ti farà ridere, quella che ti terrà per mano
quando hai paura, quella che ti difenderà fino alla morte,
quella che si sacrificherà per te...lo prometto. Ormai non ho
altra ragione di esistere se non per fare tutto questo..tu sei tutto
per me. Ti amo."
Quando la lesse vidi i suoi occhi diventare lucidi. Andai da lui e lo strinsi a me.
"Amore, è bellissimo..grazie..."disse con la voce un po' acuta, poggiando la sua guancia sulla mia.
Rimanemmo a letto per un'oretta, sotto le coperte a giocare e coccolarci come due bambini.
"Dai principessa, vestiti che andiamo a fare colazione" disse
baciandomi il collo. Sapevo che aveva già aspettato troppo per
mangiare, con gli altri non avrebbe aspettato così tanto, ma
quando era con me era sempre più dolce del solito il che
è tutto dire.
Così mi alzai dal letto, e andai a vestirmi. Mezz'ora dopo ero
bella profumata, indossavo una felpa e un jeans..non avevo voglia di
truccarmi. E poi lui mi ripeteva sempre che preferiva vedermi al
naturale, che tutto quel nero sugli occhi li spegneva e amava invece
quando il sole li colpiva, scoprendo i riflessi verdi.
Scesi in salotto dove lui era già pronto, con il suo maglione
con le renne che adoravo e i pantaloni beige. Era sempre perfetto, ma
anche se continuavo a ripeterglielo ogni santo giorno non ci
credeva..."pazzo!" pensai.
Uscimmo di casa ben coperti nei nostri cappotti. Tutto era bianco, uno spettacolo stupendo.
Decidemmo di fare una passeggiata sul lungo mare. Le panchine erano
coperte da un sottile strato di ghiaccio e una spolverata di neve, il
verde degli alberi era difficile da scorgere, il mare era calmo, il
vento sprirava leggero tra le foglie, per terra trovammo anche un
piccolo pupazzo di babbo natale che mi riportò ai ricordi della
mia infazia.
C'eravamo io e lui nel salotto, che cercavamo di sbrogliare le luci da
appendere all'albero. Dopo un po' però, ero stufa e andai in
cucina per prendere il babbo natale giocattolo che cantava ogni volta
che li toccavi la pancia. Tornata in salotto, lui era ancora tutto
concentrato sulle luci, ma quando il fantoccio iniziò a cantare
lasciò perdere e venne a giocare con me. A un tratto il
pupazzo smise di cantare e io inizia a piangere, così lui mi
prese la mano, la poggiò sulla sua pancia e iniziò a
canare la stessa canzone.
Era il ricordo più bello che avessimo da bambini, lo amavo già da allora...solo che non lo sapevo.
Circa mezz'ora dopo qualche fiocco di neve cadeva per poggiarsi sui centimetri già ben piazzati sulla strada.
Per questo ci dirigemmo verso il bar più vicino. Ci sedemmo a
uno dei tavolini e una cameriera si avvicinò a noi, ordinammo
due cioccolate calde e dei muffin che arrivarono subito.
Mi misi a girare la cioccolata calda col cucchiaino e a versarci dentro tre bustine di zucchero.
Lui mi guardò divertito, non so perché ma gli piaceva osservarmi mentre mangiavo...
Io gli feci una smorfia per fingermi offesa, ma non riuscivo a tenerli
il broncio neanche per finta...non riuscivo a resistere quando mi
perdevo nel suo sguardo.
A un tratto sorrise e allungò la mano verso i miei capelli
per afferrare qualcosa e all'inizio lo guardai confusa, poi vidi un
fiocco di neve che si scioglieva tra le sue dita e capii che dovevo
essere ridicola con la neve sulla testa. Ridemmo insieme.
La giornata continuò così, con lui ogni cosa era
perfetta...rendeva il mio mondo migliore...fu uno dei Natali più
belli della mia vita...il più bello però fu quello di
cinque anni dopo...
Eravamo nella stessa casa, sempre io e lui...ma questa volta a farci
compagnia c'era una piccola bimba che dormiva tranquilla nella sua
culletta che spostammo vicino al caminetto.
Sophie non era solo una bimba bellissima e dolce, ma era nostra figlia..la concretizzazione del nostro amore...
Ora nella mia vita c'erano due ragioni per andare avanti con il sorriso...loro...
SPAZIO AUTRICE
so che questa one-shot non ha una vera trama, ma più che altro
ho messo per iscritto uno dei miei film mentali meglio riusciti ahahhah
spero che comunque vi piaccia :) se vi va recensite, mi farebbe
piacere... <3 grazie comunque a tutti per aver letto..
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