pioggia
Pioggia
Guardare la pioggia mi rasserena. Mi
illude che l'estate in cui andrai via da me è ancora lontana.
-Sasuke... parti davvero?- Sasuke
poggiò la tazza di the sul tavolo, con delicatezza, cercando di
evitare un impatto troppo violento contro il legno scuro -è
necessario... ne abbiamo già parlato- si asciugò i lati della bocca
con il tovagliolo giallo per il quale Naruto aveva tanto insistito di
comprare, quel giorno in cui avevano traslocato nell'appartamento,
insieme. -sarai così lontano dal mio letto... da me...- Naruto si
diresse velocemente verso la piccola finestra che dava sulla strada
grigia. Il sole si era nascosto dietro le nuvole scure. Mise in bocca
una sigaretta e con foga cercò di far funzionare l'accendino. Sasuke
lo avvolse in un abbraccio, assorbendolo completamente. -Sasuke... io
ti aspetterò. Ma tu torna presto da me...- il biondo si abbandonò
completamente tra le sue braccia, la sigaretta spenta cadde a terra,
e piovve anche sul suo viso.
Sasuke... ti ricordi quando mi
chiedesti di vivere insieme a te? A quel tempo eri come un gatto
randagio, stavi sempre fuori, ma di notte tornavi a cercare riparo da
me, infreddolito e con un bisogno immenso di cure. Anche se non
l'avresti mai ammesso, cercavi solo un cuore caldo che ti accogliesse
per quello che eri.
Io l'ho fatto senza problemi.
Naruto camminava
per le strade a testa bassa, quel giorno non aveva né il coraggio né
le forze per affrontare il mondo. Vagava per la città senza una
meta, accompagnato da una dolce bottiglia di vino comprata per
quattro soldi in un minimarket appena fuori la stazione.
Temeva che una
volta tornato a casa, la solitudine lo avrebbe invaso completamente.
Da quel giorno in poi avrebbe cucinato, fatto il bucato, stirato solo
per se stesso. Ne valeva la pena? Avrebbe potuto benissimo mandare
tutto a fanculo e lasciarsi marcire dentro una stanza piena di erba.
Il sole lo colpiva
ma Naruto non aveva voglia di alzare lo sguardo per ammirarlo,
ricevere il suo calore che tanto aveva desiderato in quei giorni
freddi e colmi di pioggia. Sasuke non era più lì con lui, in quel
buco di città. Riusciva a pensare solo a questo, il resto aveva poca
importanza.
Nei giorni a venire
avrebbe dovuto trovare le forze per andare a lavoro, guadagnarsi il
pane, pagare l'affitto. Ma dove poteva pescare quelle energie?
Sentiva di esserne ormai privo.
Andava a passo
veloce, poi rallentava per accendere una sigaretta, e accelerava
nuovamente.
Sasuke lo aveva
lasciato poche ore prima ed era salito su quel treno che ormai lo
stava portando lontano. “Per il tuo bene” disse a Naruto prima di
sparire tra la folla. Niente abbracci, niente lacrime. Solo una
maledettissima mano sulla spalla. Come riusciva ad essere tanto
deciso e distaccato? Appena entrò a casa, l'oscurità lo investì.
L'unica luce in quell'appartamento buio era quella bianca del
frigorifero, vuoto. Aprì un'altra bottiglia di vino e si infilò in
doccia. Le lacrime salate si mischiarono con l'acqua calda che si
fiondava sul suo corpo stanco.
Non capii mai perché mi lasciasti
così, con quella frase senza alcun senso. Forse... eri tu a non
voler soffrire?
Sai Sasuke, a volte, di notte, le
mie mani ti cercano ancora tra le lenzuola.
Segretamente, spero sempre in un tuo
improvviso ritorno.
|