Nameless.

di Jimewriter
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Avevo quello di cui avevo bisogno e me lo sono fatto sfuggire con un soffio di vento.
Mi rimanevano i miei sogni e mi sono fatta sfuggire anche quelli con un uragano di ripensamenti.
Non mi rimaneva nulla ed ho lasciato via anche quello.

Una ragazzina cresciuta sotto il piumone a soffocare le lacrime,
sommersa dalle parole di troppo
e da quelle che non ci sono
mai state.

Che ha imparato a guardare il mondo con occhi in bianco e nero
per abituarsi al futuro,
una ragazzina che cresciuta non è.

Una ragazzina che ha visto pezzi di carta straccia prendere fuoco nel camino
come se gli alberi venissero uccisi due volte,
e mandato a spegnere quelle fiamme rosse ed arancioni sotto gli occhi del mondo
sgorgando lacrime amare per fermare il bruciore.


Avrei preferito non far assaporare al cuscino tutte quelle lacrime
di chi si nasconde tra le urla per trovar silenzio,
di chi nasconde sé stesso per trovar la pace.



Sono urla che zittiscono il mondo, o forse solo il mio.
Sono silenzi che parlano del mondo, o forse solo il tuo.
Sono foglie che scappano con un soffio di vento.


Una ragazzina che custodiva un sogno,
quello di buttare un po' di zucchero nel mare per renderlo meno salato,
che poi l'avrebbe ringraziata con un secchiello di ricordi per avergli mostrato la dolcezza.


Una ragazzina con le guance color porpora, una ragazzina che cresciuta non è. Una ragazzina in un mondo che le andava largo.





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