"Sei da sola?" sospira il rospo alla principessa,
"save my soul" come il canto d'un marinaio con l'acqua in gola,
il tempo vola, il rospo implora la sgualdrina di scegliere e di
farlo in fretta se vuol diventare comunque sua signora.
È una giornata piovosa e storta,
da rilettura d'un vecchio libro,
il volto ingiallito d'ittero e noia che
ingoia pagina a pagina la patina
dorata di una storia già morta.
"Che hai deciso?" fischia il rospo con il cuore in canna,
l'occhio che bagna l'ultima fiamma
e la accompagna a nanna,
padre impotente dalla ragione pseudolatitante,
finge di non aver capito
che in quest'inferno sarà
più Virgilio che Dante. |