Un incontro
Note: Scritta
per la
THE COW-T: The Clash of the Writing Titans - PRIMA SETTIMANA
@
maridichallenge
prompt: guerra
Disclaimer:
Trama, personaggi, luoghi e tutti gli elementi che questa storia
contiene, sono una mia creazione e appartengono solo a me.
Un
incontro
L'uomo camminava nella neve che gli
arrivava fino alle caviglie. L'armatura giaceva quindici miglia
più indietro, non lo teneva al caldo ma lo appesantiva
solamente. Con la mano destra si reggeva l'altra spalla ed il suo unico
compagno era lo spadone. Si guardò intorno con lo sguardo
velato dal dolore ma, nonostante ciò, era ancora lucido.
"Neve, solo maledetta neve!" bofonchiò.
Si fermò, sfinito, ma si costrinse a proseguire. Se si fosse
fermato sarebbe morto congelato. Ma era stanco, aveva continuato a
camminare in mezzo a quella dannata neve per giorni. Più
volte aveva pensato di sdraiarvisi, addormentarsi e aspettare la morte,
ma poi pensava alla missione ed andava avanti. Si coprì alla
meglio col mantello e proseguì. Era quasi sera quando scorse
il fumo ed allora si mise a correre "Sono salvo, salvo!"
pensò con gioia esasperata.
La ragazza si scostò i
capelli dal viso, mentre controllava il paiolo sul fuoco. Non era da
molto in quella casa ed era stata una gran fatica rimetterla in ordine,
ma grazie alle sue arti non ci aveva messo molto tempo. Non riusciva
ancora a spiegarsi perché mai Raisthlow l'avesse spedita in
quella landa desolata.
- Accidenti a te, dannato Testapelata!
esclamò sorridendo. Trasalì quando
sentì un ticchettio alla porta, ma andò ad aprire
ugualmente.
- Può un guerriero entrare
nella sua casa in pace, Signora?
- Puoi entrare, guerriero.
L'uomo entrò ringraziandola e poi con un gemito svenne.
Quando si svegliò si accorse
di essere in un letto caldo, la ferita alla spalla era stata guarita ed
il suo stomaco brontolava piacevolmente per la fame. La Signora dormiva
accanto al fuoco acceso, così pensò di alzarsi.
Scostò le coperte ma si ricoprì subito arrossendo
a causa della sua nudità. Guardò la ragazza
addormentata e si accorse che era più vecchia di quanto
dimostrasse. La donna si mosse ed il guerriero chiuse gli occhi in
fretta, fingendo di dormire. La ragazza si alzò e si diresse
verso il malato
- Chi dorme può essere un
traditore, ma chi fa finta di dormire è ancora
più infido.
Disse sorridendo. L'uomo aprì gli occhi:
- Mi hai scoperto.
Sorrise a sua volta.
- Ho fame -continuò- e vorrei
vestirmi.
- Lì c'è il tuo
pranzo e i vestiti stanno asciugandosi.
La donna indicò una scodella di brodo fumante sul tavolo
dopo di che si voltò. L'uomo si vestì in fretta.
Non si vergognava del proprio corpo ma nutriva un certo pudore con le
sconosciute.
- Allora, guerriero, cosa ti ha portato
qui?
Chiese la ragazza sedendosi davanti a lui, che alzò le
spalle con indifferenza
- Mmh, lasciami indovinare: hai
combattuto e sei fuggito, oppure porti qualcosa con te.
Il suo tono era indifferente ma aveva lasciato l'uomo a bocca
aperta:
- Sei una maga, non sapevo che aveste
anche l'arte della telepatia.
Esclamò, infine, riprendendo il controllo su se stesso.
- No, semplice deduzione.
- Comunque hai ragione. Ho combattuto...
E sto fuggendo, ecco perché mi trovo qui.
Intanto l'uomo aveva finito il suo pranzo e si alzò
stirandosi.
- Grazie, Signora, c'è
qualcosa che posso fare per te?
La ragazza capì finalmente perché era stata
mandata lì.
- Certo, dovresti dormire ancora un
po’: sei molto stanco.
E mosse le mani in ampi gesti che fecero piombare il guerriero in un
sonno magico.
Quando si svegliò si accorse di avere un forte mal di testa,
tenne gli occhi chiusi pensando:
- Aveva ragione lei, ero ancora molto
stanco.
Si girò e lentamente aprì gli occhi. Quello che
vide lo lasciò sconcertato. La ragazza era in piedi e si
asciugava il corpo con un telo. Il guerriero si alzò di
scatto.
- Signora!
esclamò. La ragazza lasciò cadere il telo,
stupita, ma solo per un attimo, lasciò che lo sguardo del
guerriero indugiasse sul suo corpo umido. L'uomo sentì il
desiderio gonfiarsi. Anche lei se ne accorse e gli si
avvicinò. L'uomo fece un passo indietro ma lei gli
sussurrò:
- Ti manca una donna, vero? Ci sono io.
Sorrise.
- Sei una maga!
Le rispose scandalizzato il guerriero.
- Sono una donna.
Asserì lei mentre gli si stringeva. In quel momento il
guerriero si rese conto che la maga aveva ragione, la
sollevò e la poggiò delicatamente sul letto.
Quando ebbero finito erano ancora abbracciati, lui le accarezzava i
capelli pensieroso
- Non vuoi dirmi cosa porti con te?
gli chiese la donna rompendo il silenzio. L'uomo la guardò
con occhi duri, aveva scoperto la sua identità mentre
l'amava.
- Vorresti vedere cos'è?
- Per la Dea, si!
L'uomo si girò lievemente e prese da sotto il letto lo
spadone. Con una mossa veloce le tagliò la gola, un lavoro
facile, pulito. C'era abituato.
- Una spia.
Mormorò atono. Le aprì le gambe e lì
vide un marchio con un serpente attorcigliato, il marchio delle spie.
- La passione rende ciechi, a volte.
Si chinò sulla donna sussurrandole:
- E' stato perfettamente inutile che tu
frugassi nel mio sacco.
Infine legò le mani e le gambe della ragazza al letto,
gettò tutti i mobili per terra e spense il fuoco. Poi
uscì dalla casa lasciando la porta aperta e scomparve nella
notte.
|