"Guarda il cielo.
L’infinito.
Ecco, il mio amore per te sarà
come il cielo, come l’infinito, inspiegabile e senza confini.
Eterno come il dolore di non poterti avere, di sognarti
ogni notte, di pensarti ogni momento, di vederti, di sentirti, di vivere senza
di te, di non poterti amare pur amandoti più di ogni
altra cosa.
Il mio amore è infinito.
Il mio amore è
eterno.
Il mio amore è solo per te, per te, per sempre, senza fine.
Fino alla dannazione, fino all’estremo della mia
esistenza, senza una fine, fino a quando respirerò, fino a quando le stelle brilleranno nel cielo, in eterno,
tu sarai per me il sole, la luna, il cielo, l’universo, il mio mondo, la mia
vita.
Non troverò mai pace, la mia disperazione sarà la mia
consolazione, la mia dannazione una ragione per vivere, la mia condanna sarai
tu e solo tu.
Mi porterai alla perdizione, alla pena eterna, ma non
potrei chiedere di meglio, no niente di meglio,
nessuna estasi più dolce.
Perché il mio amore è più forte di ogni
sofferenza, e ogni lacrima, ogni singola lacrima sarà per te, unicamente per
te, come i frammenti delle stelle cadenti.
Ricordati, ricordati di me e quando sarai solo, pensa
che ci sarà sempre qualcuno che ti ama più di ogni
altra cosa.
Non illudermi,
sii brutale, crudele, fammi soffrire, cosicché il mio amore non si affievolisca
mai, cosicché aumenti temprato dal tormento.
Non parlarmi, calpesta il mio orgoglio, cosicché ti
odi, cosicché ti ami, detestami, abbandonami, disprezzami, rifiutami,
distruggimi, distruggi il mio essere, la mia anima ogni singola parte di me, e
capirai quanto ti amo .
E allora soffrirai, soffrirai come me, per me, e in
quel momento, comprenderai di amarmi, perché saprai di
essere amato, saprai quanto ti amo, saprai che la vita o la morte non contano,
quello che conta davvero sei tu.
Si distruggimi annientami e ti
amerò di più, fai seguire il dolore alla tortura e ti amerò di più.
Amami, diventa
parte di me, devoto cm lo sono io a te, diventa me e io sarò per sempre tua in
eterno nell’infinita tribolazione, nel tormento, nella disgrazia, nella gioia,
sempre, sempre, per te, con te. Sarò la tua dannazione, la tua anima, il tuo
sangue il tuo cuore, i tuoi pensieri, le tue mani, i tuoi occhi le tue labbra, sarò parte di te sarò te, saremo insieme in eterno, in
eterno, per sempre.
Tua per tutta la vita,
Ginny
Weasley. "
Sollevo
il foglio dalla scrivania, non ho il coraggio di rileggerlo,
perché so che se lo facessi, mi fermerei, sprecherei l’unica occasione, seppure
vana, di dirgli la verità. Con calma e precisione lo piego in quattro parti,
immaginandolo quando aprirà questa lettera. È il momento, scrivo il suo nome,
per Draco Malfoy. Con cura la metto nella tasca della mia uniforme. Prima di
uscire mi guardo allo specchio, devo essere perfetta, non devo far capire
nulla, nessuno deve avere il benché minimo sospetto di
quello che sto facendo, nessuno deve sapere, nessuno, solo tu amore mio, soltanto
tu.
I capelli, perfettamente pettinati, mi
ricadono sulle spalle, come una scia di fuoco.
La mia uniforme è impeccabile, devo essere perfetta per
lui, ma devo apparire normale per gli altri, non devo
destare nessun sospetto.
Mi sono esercitata molte volte, allo
specchio, aspettando il momento di agire, mai decidendomi, rimandando e
patendo ogni giorno.
Guardo i miei occhi verdi e profondi, sono gli unici che
potrebbero tradirmi. Se è vero ciò che dicono, gli
occhi sono il riflesso dell’anima, in questo momento, sono riempiti da
trepidazione, agitazione, e tormento, in gran parte tormento.
Devo muovermi, ora, ora o mai più.
Esco dal dormitorio con passo deciso, ma non veloce,
raggiungo la sala grande.
Devo trovarlo, subito!
Un problema a cui non ho ancora
riflettuto è come dargli la lettera.
Non posso di certo presentarmi di fronte a lui e
consegnargli la pergamena, fuori discussione, non sono mai stata così
sfrontata, e non lo sarò mai.
Oh, insomma quando lo vedrò troverò
un modo, questa volta andrò fino in fondo, qualunque siano le conseguenze.
Mi dirigo verso il giardino, è una bella giornata, e non
credo che Draco possa essere ancora dentro il suo dormitorio.
Finalmente, un gruppo di serpeverde mi viene in contro, probabilmente stanno
rientrando nel castello. Mi avvicino con noncuranza, non sono loro che mi interessano, ma riconosco, le due ombre di Tiger e Goyle, Malfoy dev’essere vicino,
qui da qualche parte, lo so, dev’essere qui.
Percorro un paio di metri oltre un grande
faggio, sulle sponde del lago.
Sono nervosa, troppo nervosa, mi
sudano le mani.
Avverto una sensazione sgradevole, come di disagio.
Ad un tratto mi fermo.
Scorgo la sua chioma bionda, mi avvicino, ma arretro di
botto. No, non è possibile, non è vero, no.
È con una ragazza, credo Pansy Parkinson, non la vedo bene, c’è
lui a schermarla. Sono abbracciati, iniziano a
baciarsi, davanti a me.
Non ce la faccio, non posso
vederli, non lo sopporto, devo andare via, via.
La vista annebbiata
dalle lacrime, le mani che mi tremano, non rispondo di me, riesco ad
allontanarmi di qualche metro, prima di cadere in ginocchio distrutta dal
dolore.
Batto i pugni sulla corteccia di un
albero, mi sono graffiata tutta ma non m’importa niente, non m’importa di me,
adesso la mia vita non conta più nulla, tutto quello che la riempiva appartiene
ad un’altra.
Il sangue scorre attraverso i miei vestiti.
Rimango lì, sola, a piangere.
Tra le lacrime riesco a leggere quella
stupida lettera che gli avevo scritto, mi accorgo di quanto sono stata
patetica.
Le lacrime cadono sulla pergamena
scolorendo le parole scritte, ogni lettera che si perde, e un pezzo del mio
cuore che va in frantumi.
Lascio la pergamena sotto quel faggio, prima di dirgli
addio.
Addio, amore mio, qui ti lascio insieme ad
ogni singolo frammento del mio cuore.
I Giorni passano lenti, estenuanti, terribilmente vuoti,
da quando l'ho perso, da quando ho perso la mia
ragione di vita.
Chi ama davvero sa quello che ho provato.
Chi ama è profondamente egoista, pretende di essere amato, pretende l'esclusività del proprio oggetto
d'amore, ebbene io sono egoista.
Mi disprezzo profondamente, mi ripugno nel pensare che avrei preferito perdere un membro della mia famiglia,
piuttosto che perdere lui.
Lo so, sono egoista, spregevole, cinica,
anche cattiva, ma chi ama sa.
Chi ama sa, e io ho amato fino alla perdizione.
Io continuo ad amare, ma non so più cosa.
E odio, odio, odio.
So di essermi illusa, di avere
creato una realtà che non c'era.
Come Draco Malfoy avrebbe mai potuto amare Ginny Weasly?
Lui così irraggiungibile, io così banale, inutile.
Tutto quello che mi è rimasto solo
dolore, e tutto quello che speravo di ottenere era soltanto un sogno, un
miraggio, nulla, nulla...
I giorni passano, insieme alla mia vita, che se ne sta
andando senza di me, seduta sul mio letto di un
profondo color cremisi, guardo fuori dalla finestra con sguardo perso, il cielo
annuvolato. Sta per scoppiare un temporale.
Vedo il mio riflesso sul vetro.
Rannicchiata con le gambe al petto, sento freddo, ma non
m'importa, non faccio nulla per coprirmi, perchè so
che il freddo viene da dentro, dalla mia anima compromessa, e distrutta in ogni
sua minima parte.
Gli amori giovanili, mi hanno detto una volta, sono rapidi
e coinvolgenti, sono più che altro un passatempo
stupido.
Chi dice questo, indubbiamente non ha mai amato.
O forse sono diventata pazza, forse questo sentimento
contrastante è follia.
Ma io so che per amore sto
morendo.
Ogni momento, mi sento così lontana, tutto mi appare sfumato,
in una dimensione ovattata.
Com'è dolce l'oblio della morte
dell'anima, sembra che niente possa ferirmi di più di quanto il mio amaro
destino abbia già fatto.
Dall'esterno posso sembrare esagerata, spropositata, mi
rendo conto di aver avuto una reazione assolutamente
ingiustificabile, ma sono così, è la mia essenza, lui era la mia vita, e adesso
non è più mio, è difficile realizzare che non lo è mai stato in realtà, ma
d'altronde i sogni ti allontano dalla realtà, e in questo momento io sono
lontana anni luce dalla realtà, da questa maledetta prigione.
E odio e amo e odio, amo, odio,
amo.
Mi tormenta l'anima il tuo amore.
Non posso odiarti, non posso amarti.
È difficile odiare, se gli hai voluto bene;
è difficile amare, se lui non vuole più.
Mai l'acqua e il fuoco si mischieranno:
mai non saremo fedeli amici.
Teognide
(VI-V sec. a.C.)
LXXXV. Odi et amo
Odi et amo. quare
id faciam, fortasse requiris.
nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Odio ed amo. Perché
lo faccia, forse richiederai.
Non so, ma lo sento accadere e mi torturo.
Catullo
È
passato molto tempo.
Dovrei odiarlo per avermi fatto soffrire così, e per
continuare a farmi così male, ma so che lui non ne ha
colpa.
Dovrei odiarlo, ma non ci riesco, non ci riesco, non ce la faccio.
Perchè odiandolo odierei me
stessa, la mia essenza, la mia anima.
Perchè odiandolo morirei.
Ma continuandolo ad amare rinnegherei quel minimo di amor proprio che ancora nutro per me, mi sentirei
inutile, vuota.
Ma lo amo, e lo odio, pur non volendo, pur opponendomi lo
odio, e lo amo.
Non capisco più niente.
Ancora adesso mi chiedo cosa sia ciò che ho provato e che
si protrae fino ad ora, seppur come il ricordo di un
dolore incommensurabile.
A volte ripercorro quei mesi, attimo dopo attimo, vederlo
a scuola ogni giorno, come una costante nella mia vita, seguirlo nei corridoi,
senza farmi vedere, passare vicino la sua casa solo per incontrare il suo
sguardo, tutti quei piccoli gesti, e le piccole gioie di una
ragazza innamorata.
Eppure nella mia illusione ero
felice.
Ero inconsapevole.
Adesso tutto quello per cui
valeva la pena continuare non esiste più.
Tutto quello che è rimasto è vuoto,
riempito da un'evanescente dolore.
E io proseguo nel mio vano cammino, e odio e amo.
E io so che finchè le stelle brilleranno nel cielo, io ti amerò, e ti odierò...
Sì, io odio e amo...
E forse vi chiederete perché lo faccia…
Non lo so, ma sento che accade e mi tormento…
Io odio e amo…
Fine
Se siete arrivati fino a qui,
vuol dire che vi meritate una targa al valore, avete avuto coraggio!!! J
Non chiedetemi da dove è venuto lo spunto per questa one-shot, perché non ne ho
idea, probabilmente è quello che sto provando adesso trasposto in storia con
due personaggi fantastici.
Ringrazio più di ogni altri il
genio di Catullo che ha espresso in brevi righe il tormento di questo amore. Per
me è sicuramente colui che ha saputo cogliere l’essenza
di un sentimento portato alla disperazione nonché all’esasperazione.
Vi chiedo soltanto una cosa e poi sparisco, commentate!!!!!!!!!!!!!!!!! Please, è
deprimente non vedere nemmeno un commento!!!!
Quindi fatemi felice e scrivete qualcosina!!!
Ci conto!
Baci Swanny!!!