Quando l'amore non basta più

di __WeatherlyGirl
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Il primo ad entrare in scena era proprio V, e subito dopo entrò Y. Come era bella quando ballava!
V non riusciva a staccare gli occhi da lei. Seguiva i suoi fianchi che ondeggiavano, lei che sorrideva e ballava: era veramente felice.
Verso la fine dello spettacolo ci fu nuovamente una scena in cui erano entrambi sul palco. V, dalla parte sinistra doveva camminare lentamente verso destra, e lei sarebbe dovuta entrare. Quando Y ricomparve sul palco, lui si fermò, e cominciò ad osservarla. Y stava trasmettendo nella sua danza tutte le sue emozioni. I suoi piedi esprimevano gioia. Le sue braccia esprimevano gioia, persino le ginocchia, le mani, tutto di lei esprimeva gioia agli occhi di V. Nulla era sbagliato, nulla era giusto.
Y era l’incarnazione della vita umana, tra gioia e tristezza, sentimenti vari, se qualcuno avesse dovuto rappresentare la vita avrebbe dovuto ritrarre Y. E V lo stava facendo: nella sua mente un invisibile pennello toccava la tavolozza dei colori e poi disegnava ciò che Y esprimeva.
Il pennello disegnava velocemente un paesaggio primaverile con il sole e la casetta di campagna. Poi ritraeva una famiglia felice, e a quel pensiero V sorrise. Aveva sempre sognato di metter su famiglia con Y, di sposarla, avere dei figli, magari comprare una casa e andar via da quell’appartamento in affitto.
Sognava di andare finalmente d’accordo anche con K, ma com’era possibile se tra lui e Y era finita?
V ripensò a quei dieci anni passati con lei, tra alti e bassi, ma comunque erano sempre stati insieme.
La scuola di danza di lei, i problemi sul lavoro di lui, quando comprarono Byron, il loro gatto. E poteva finire così, senza un motivo?
A V tornò in mente quella minaccia, o almeno lui l’aveva intesa così. V, io non posso. Riparliamone stasera. gli aveva detto Y, ma che cosa poteva significare?
Qualcosa di brutto?
Forse era malata.
V cominciò a preoccuparsi, ma sicuramente se fosse stata malata non avrebbe neanche preso parte allo spettacolo.
Quindi non poteva essere nulla di male. I muscoli del viso di V si rilassarono e fu il momento di uscire dal palco.




NdA: Ciaoo! Grazie per aver letto anche questo capitolo! :) E' corto corto, lo so, ma in realtà ho scritto tutta la storia per arrivare qui, alla riflessione di V, quindi mi sembra ASSOLUTAMENTE necessario postarlo! Un bacione e mi raccomando, RECENSITE! xxx Winniethepooh





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