Titolo:
Nel vuoto per mano
Summary:
Non so neanche perché
ti sto scrivendo questa lunga e melensa lettera che probabilmente non
leggerai mai.
Pairing:
Sherlock/John
Rating:
Verde
Words:
350
Disclaimers:
Non miei e “blablablabla!
Lascia stare! Abbiamo detto queste cose centinaia di volte!”
Notes:
Per l'iniziativa 1K
dello SFI.
Nel
vuoto per mano
“Always
the years between us.
Always
the years.
Always
the love.
Always
the hours.”
(The
Hours)
John.
Mio John.
Sono
proprio io. Sono quel cliente che nella libreria legge sempre lo
stesso romanzo, e che ti sembra di aver già visto. Pensi che
magari risalgo ai tempi della Bart's, ma dovevo essere un tipo
solitario.
Sono
il portiere dell'albergo dove vive Mrs Dalloway, la tua paziente
troppo vecchia per arrivare fino in clinica. Ti tedia con i racconti
della sua vita. Hai lo sguardo stanco ogni volta che esci
dall'ascensore.
Sono
il ragazzo che siede in fondo al bus, col cappello e l'ipod
perennemente nelle orecchie. Ti accompagno tutti i lunedì a
lavoro. E' il giorno che odi di più, hai bisogno di me.
Sono
tante altre persone, ma questo non importa.
Non
so neanche perché ti sto scrivendo questa lunga e melensa
lettera che probabilmente non leggerai mai. Non so se si possa
definire “lettera d'amore”. Spero di no. Non mi importa.
Non conta.
John.
So quello che hai fatto la notte scorsa. Ho bussato io al campanello
perché Mrs Hudson si svegliasse e si accorgesse della luce
accesa nel nostro appartamento. Lei ha chiamato Harry. Era
preoccupata a morte, non sapeva cosa fare, ma ha improvvisato bene.
John.
Quello che ti succede è anche colpa mia, del mio egoismo.
Mycroft
mi aveva detto che sarebbe stato meglio se fossi andato via,
all'estero. Non ho voluto, per tre semplici motivi.
E'
stato Mycroft a dirmelo: morirò davvero il giorno in cui
seguirò un consiglio di mio fratello.
A
Londra posso meglio liberarmi dei nostri nemici e tornare prima in
vita, se mi permetti di usare questo termine; all'estero non avrei
avuto la stessa possibilità, ma forse avrei potuto camminare
per strada senza mascherarmi.
Il
mio terzo motivo è il principale. Sei tu. Non avrei potuto
stare lontano da te, per quanto melenso possa sembrare. Avevo paura
per te. Avevo paura dei tuoi pensieri neri. Avevo paura di quello che
è successo ieri notte.
Resta
qui, con me. Aspettami. Non pensare di raggiungermi dove credi che io
sia. Non sono morto, e comunque Dio non esiste. Resta qui. Aspettami.
Vai avanti ogni giorno. Ma non dimenticarmi. Aspettami.
Ti
prenderò per mano e affronteremo il vuoto insieme.
Insieme.
Nel
vuoto, per mano.
Tuo,
SH
Notes,
again:
E questa è
scritta in prima persona! Per la prima volta in vita mia, gente! Ah,
SherlockFest che cosa mi fai fare!
Vabbeh, la tristezza
assoluta. Allegria vattene via, cantava il buon Mariottide. La
citazione iniziale è presa dal film The Hours (come
scritto) così come il nome della povera (fortunata) vecchietta
paziente di John.
Baci e a presto.
(Grazie a Manu e Sonia,
come al solito, dato che invece di seguire Storia del Teatro leggono
le cose che propino loro!)
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