Uno scontro di volontà
Note:
Partecipa alla
THE COW-T: The Clash of the Writing Titans - SETTIMA SETTIMANA
@ maridichallenge
prompt: fate il cazzo che vi pare, tra 100 e 500 parole
Disclaimer:
Trama, personaggi, luoghi e tutti gli elementi che questa storia
contiene, sono una mia creazione e appartengono solo a me.
Uno
scontro di volontà
La stanza
nella quale ero imprigionata era proprio come immaginavo dovesse essere
lo studio di uno scrittore e di norma avrei adorato la lucida scrivania
di mogano con il portapenne di porcellana, il calamaio e le boccette di
inchiostro. Per non parlare degli scaffali ricolmi di libri che
proseguivano fino al soffitto, la lampada liberty, le pareti di
broccato dai colori ramati e l’enorme poltrona di cuoio nella
quale ero sprofondata, impossibilitata a muovermi.
L’uomo mi girava intorno con passo cadenzato, elegantemente
vestito di scuro. Non pensavo potesse essere così
affascinante: imponente, i capelli corvini ravviati
all’indietro e penetranti occhi neri capaci
d’inghiottirti l’anima. Sorrise alla donna in piedi
accanto alla poltrona.
- Così finalmente
c’incontriamo, Signora!
- Il fatto che io non sia sempre
presente non vuol dire che tu possa prendere il sopravvento!
- Come puoi sapere quel che accade tra
me e la piccola larva? L’hai detto tu stessa: eri via.
La piccola larva ero io. La donna strinse le labbra, infuriata. La
guardai incuriosita: piccola ma con viso altero che imponeva rispetto.
La pelle candida sembrava brillare alla luce soffusa e i capelli
bianchi, erano tirati in una morbida acconciatura che le aureolava il
capo. L’adorazione per lei era genuina e non accennava a
diminuire nonostante la Signora spesso non accorresse alle mie
preghiere. L’uomo si sfregò le mani, una luce
cupida negli occhi.
- Lascia la piccola a me. Non vedi che
è in mio potere?
L’uomo non aveva tutti i torti: malgrado i miei sforzi
frequentemente cadevo in preda alla sua influenza anche se detestavo
sentirmi così impotente. La Signora scosse la testa:
- Non lascerò che tu spenga
il suo talento!
Blocco dello Scrittore digrignò i denti:
- Sei tu che la lasci sola, Ispirazione.
La piccola non sarebbe così propensa a crogiolarsi tra le
mie braccia se tu te ne curassi di più!
Trasalii perché era vero, ma la donna si limitò a
stringere gli occhi:
- Così vuoi davvero batterti
con me?
- Devi essere proprio disperata per
proporre un duello!
Rispose con la cattiveria che gli tirava le labbra in una smorfia di
scherno. Sentii le guance scaldarsi: che le due entità
avessero deciso di lottare per me mi riempii di un sorpreso
autocompiacimento.
Blocco dello Scrittore e Ispirazione si
guardarono con odio per un minuto, i corpi sfavillanti di
potere, gli occhi ardenti per la brama di possesso.
L’aria crepitava di volontà. L’uomo
sembrò farsi più piccolo man mano che la luce
intorno alla figura di Ispirazione cresceva
d’intensità fino a che con un gniagnulio rabbioso
si dissolse. Una corrente di energia mi attraversò e la
Signora si voltò a sorridermi radiosa. Le sorrisi a mia
volta e con le dita che prudevano mi misi alla tastiera.
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