Signora Alice.

di adrianamente
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Da quasi tutta la vita le capitavano strane cose.


Sentiva odori che, ne era sicura, non appartenevano a quel mondo. Captava nell'aria profumi particolari, che non riusciva ad abbinare a nessun oggetto esistente.


Aveva creduto di avere delle allucinazioni, vedeva sorrisi aleggiarle attorno e carte francesi farsi beffa di lei.


La notte il ticchettio insistente di un orologio da taschino le faceva compagnia e credeva di sentire intonare degli auguri anche quando non c'era nulla da festeggiare.


Durante ogni sospiro sentiva il sapore del té e di alcuni dolcetti e bevande che non aveva mai mangiato.


Da quasi tutta la vita la Signora Alice credeva di esser pazza e ogni volta che lo pensava ricordava una frase mai sentita ("Tutti i migliori sono matti!")


Adesso però la sua vita stava giungendo al termine e mentre esalava l'ultimo respiro ricordò il dolce abbraccio di un Cappellaio Matto e una straordinaria avventura.


I parenti riuniti attorno al letto di morte dell'anziana Signora Alice potevano giurare di averle sentito dire queste parole: "Oh Paese delle Meraviglie, sto tornando!"







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