The time will come

di Beapot
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Let it snow

 

Cammini per le vie di Hogsmeade e la neve fresca ti bagna l'orlo dei pantaloni. La prima nevicata della stagione si è abbattuta sul villaggio e nessuno ha ancora pensato a liberare la strada, ma in fondo non ti dispiace, è bello che sia ancora tutto immacolato. La neve è innocente, è bianca, è pulita, nasconde le imperfezioni del mondo, proprio come riusciva a fare lei con una semplice frase spontanea. Nascondeva la tristezza, Luna, la faceva scivolare via da tutti voi strappandovi sempre una risata. Cerchi la sagoma del castello oltre la coltre di nebbia che si è formata nel cielo, e inevitabilmente pensi a lei e a quel giorno di qualche anno fa.

 

- Non funzionerà mai. - continuava a ripetere Harry mentre tornavate al castello. Era il giorno in cui avevate fondato l'ES, e Hermione sbuffava scocciata ai suoi commenti pessimistici. Ti dava fastidio sentirli battibeccare, allora li avevi lasciati andare avanti per smettere di ascoltarli e restare da solo con i tuoi pensieri. Ogni tanto anche tu avevi bisogno di un po' di silenzio intorno a te.
Ci era voluto poco perché la nebbia li avvolgesse completamente e li nascondesse alla tua vista, e a te andava bene così. Finalmente avevi un po' di tempo per te senza che nessuno interrompesse le tue riflessioni per chiederti un'opinione che non avrebbero mai ascoltato davvero. Erano i tuoi migliori amici, e forse provavi qualcosa di più per Hermione anche allora, eppure ogni tanto ti sentivi escluso senza un vero motivo e avevi bisogno di allontanarti.
- Quando ero piccola la neve mi spaventava. - ti eri girato di scatto, sorpreso da quell'improvviso suono che rompeva il silenzio intorno a te, e l'avevi vista: la pelle chiara arrossata dal freddo e l'immancabile espressione serena che ti stupiva ogni volta di più, facendoti chiedere come potesse essere così tranquilla mentre la guerra era alle porte.
- Perché? - non eri riuscito a trattenerti e l'avevi guardata con curiosità, perché c'era qualcosa nella sua affermazione che ti turbava, qualcosa che non entrava in contrasto con la ragazza che conoscevi. Non avresti mai pensato che proprio Luna potesse aver paura di qualcosa di semplice e puro come la neve, di qualcosa come lei.
- Quando mia mamma è morta nevicava. Da quel giorno ho avuto paura che per ogni fiocco caduto succedesse qualcosa di brutto. - il suo sguardo si era rabbuiato per un istante, ma poi aveva sorriso di nuovo e ti aveva raggiunto. Non sapevi cosa risponderle, ti aveva colto alla sprovvista e non eri in grado di dire niente per farla sentire meglio, così hai preferito restare in silenzio. Avevate ripreso a camminare, soli per la strada deserta e nebbiosa.
- Hai ancora paura? - aveva alzato gli occhi verso di te e ti aveva sorriso.
- No, oggi ha nevicato eppure è successa una cosa bella. - eri rimasto in silenzio, in attesa di una sua risposta. Ti incuriosiva, Luna, bastava che lei dicesse poche semplici parole e ti ritrovavi a pendere dalle sue labbra, anche se sapevi che avrebbe detto qualche cosa bizzarra. Ti ci era voluto del tempo per capire che in realtà aspettavi proprio quello per sentirti più leggero. Ti faceva sempre sorridere, lei.
- Ho incontrato te. - nessuna traccia di imbarazzo sul suo viso o nella sua voce. Continuava a guardare avanti mentre le tue orecchie arrossivano e tu, inspiegabilmente, sentivi il cuore accelerare i battiti.


- Ronald! - è di nuovo la stessa voce a farti voltare. Ha le braccia cariche di borse e cammina lentamente verso di te. - Che ci fai qui? - sembra contenta di vederti, ti sorride e ti guarda fisso negli occhi.
- George mi ha chiesto di comprare alcune cose da Zonko. - ti stringi nelle spalle e le mostri la confezione che hai in mano. - Sai, i Tiri Vispi... - abbassi la voce e abbassi lo sguardo, sperando che non ti chieda altro. Non sei pronto a parlarne, non vuoi ricordare ancora una volta che il negozio non sarà più lo stesso. Così come tuo fratello non tornerà più.
- Hagrid sta preparando una lezione sui Thestral ma non aveva abbastanza carne da offrire loro per attirarli. - potrebbe sembrare che non abbia ascoltato cosa hai detto, o che non abbia dato importanza alla tua risposta, ma sai che in realtà ha capito tutto. Ha capito te.
- Perché ha mandato te?
- Glielo ho chiesto io. Avevo voglia di farmi una passeggiata. - è scappata a rifugiarsi nella natura. Quante volte l'hai vista passeggiare per i giardini di Hogwarts e fermarsi a contemplare il lago, la neve, la primavera, un albero, come se non avesse mai visto niente di più bello? Il suo posto è lì, ti dici, tra la natura che è sempre esistita ma che non smette mai di sorprendere.
- Anche con la neve? - sai cosa andrai a ricordare con quella domanda, sai che anche lei penserà a quel giorno, eppure l'hai posta lo stesso. Hai lanciato il sasso, hai voluto provare.
- Adesso la neve mi piace. - i suoi occhi cercano i tuoi e li trovano, li vedono, li scrutano. Sembrano voler parlare al posto suo, e tu non sei in grado di interrompere quel contatto.
- Ti accompagno a scuola. - i fiocchi di neve hanno ricominciato a cadere sui vostri capelli e sul suo naso rosso, e tu sei d'accordo con lei: adesso la neve piace anche a te.

 

 





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