La neve vorticava paurosamente, e il vento ululava stridulo tra gli infissi
delle vecchie finestre di Hogwarts.
Hermione guarda fuori distrattamente, raggomitolata sotto a una pesante
coperta rossa.
Ha come al solito sulle ginocchia un pesante volume di Storia della Magia,
l’indice tra due pagine, a mo’ di segnalibro.
Sbadiglia.
Scuri capelli le ricadono spettinati sulle guance, raccolti malamente da una
matita.
Non si può dire che sia bella, o affascinate, Hermione non è una dea stupenda
e meravigliosa, come può esserlo Fleur.
No, Hermione è una ragazza normale , non particolarmente formosa, né
eccessivamente magra, coi capelli crespi che cerca disperatamente di sistemare e
i denti davanti ancora leggermente sproporzionati.
Ma ha due grandi occhi color ambra che lasciano intravedere ai più fortunati
una parte, una piccola parte del suo universo interno, del suo mondo unico e
splendido.
Hermione…
La puntigliosa, premurosa, attenta, responsabile, petulante, rompiscatole
Hermione.
E pensare che sette anni fa, quando la vidi per la prima volta sull’Espresso
per Hogwarts in quei occhi avevo visto solo arroganza e saccenza…
Dio, quanto mi sbagliavo…
-Harry!- esclama lei. Mi ha visto nel riflesso del vetro.
Mi alzo impacciato.
Lei mi vede e sorride.
Il suo sorriso…!
Così bello, luminoso, imperfetto, così… di Hermione.
Così suo…
-Cosa ci facevi li per terra nascosto?- mi chiede severa, assumendo
quell’aria da maestrina, che mi fa sorridere.
-Stavo cercando una cosa che ho perso ieri sera- rispondo.
Bugia.
-Ieri non ho potuto farti i complimenti per la partita, c’era troppa gente!
Sei stato veramente bravo! Non sai che paura ho avuto quando ho visto quel
bolide che ti ha sfiorato!- dice Hermione, appoggiando il libro sulla poltrona e
avvicinandosi a me.
Troppo vicina.
-Bè, che ne dici se ti aiuto?- esclama.
Che occhi, che occhi… qualsiasi difetto sparisce…
-A far che?- balbetto.
Harry Harry Harry! riprenditi!
-A cercare la cosa che hai perso ieri sera! Harry, ma ci sei?- mi chiede, i
suoi occhi inquisitori nei miei.
-Cosa? Ah, sì, naturalmente, la cosa che ho… perso, sì- mi riprendo,
incominciando a guardarmi intorno.
-Che cosa hai perso esattamente?- mi chiede.
Accidenti, ma possibile che debba sempre fare delle figure da idiota? Harry,
riprenditi, lei è Hermione, la tua migliore amica da circa sette anni, nonché la
tua confidente!
-Ho perso…una cosa!- esclamo, acquattandomi sul pavimento.
-Harry, sei sicuro di star bene? Ho capito che hai perso una cosa, ma cosa
esattamente?-
Ok, la figura dell’idiota è permanente.
-Certo, certo è solo che niente, ho sentito un rumore…- mormoro, cercando si
sembrare più credibile possibile.
Il mio sguardo è forzatamente incollato a una gamba della poltrona,
fintamente interessato.
Sento Hermione acquattarsi piano vicino a me, in ascolto, come una gatta.
Non quei deliziosi gattini da copertina sulle riviste dei babbani, ma una
gatta indipendente, forte e sicura, ma anche molto tenera.
Hermione…
Cavoli, ma da quand’è che ho incominciato a pensare così a lei?
Insomma, già quando stava con Ron ero geloso, ma ero troppo preso da
Ginny…
E ora, eccomi qui, a fare la figura dell’idiota, acquattato per terra a
cercare una cosa che non esiste! E per di più, lei è a pochi centimetri da
me!
-Harry? ma mi ascolti? Si può sapere cosa diavolo hai perso, o è forse
segreto di stato?- la sua voce mi riscuote.
-Ho perso… ho perso lo stemma della divisa di Quiddich!- esclamo, sempre
intento a guardare sotto la poltrona.
Altra bugia.
La divisa non può perdere lo stemma visto che è disegnato.
Speriamo che lei non se ne accorga…
-Umh, strano, non me ne sono mai accorta- mormora.
Fiuu, è andata.
-Comunque non importa, si vede che qui non c’è- taglio corto sbrigativo,
girandomi, e ritrovo i suoi occhi d’ambra che mi fissano.
Oddio.
-Lascia cercare me. Forse riesco a trovarlo.- dice, e si sposta leggermente
di lato.
-Ma no, Herm, ti dico che non c’è! Sul serio, non importa, ne chiederò un
altro alla McGranitt. Non è nulla di importante- ribatto.
-Come vuoi- dice e si alza lentamente, il viso corrucciato.
Ma adesso perché si è arrabbiata?
La vedo risiedersi stanca nella poltrona e riprendere il libro.
Non voglio che se ne vada!
Voglio che stia con me. Per sempre.
Lei è… lei è Hermione, accidenti!
È tutto il tuo mondo, i tuoi affetti, la tua vita.
Certo, Ron è un grande amico, un fratello, ma semplicemente non è…
Hermione.
-Tutto bene?- le chiedo.
-Sì, certo, e scusa, ma ora ho bisogno di concentrazione- borbotta.
Rimango qualche istante a guardarla.
Vedo solo la sua schiena, e i suoi capelli ribelli.
Con un po’ di amarezza me ne vado.
Hermione è stata veramente la prima a capirmi.
A capire ciò che provo, ciò che sento ogni volta che la gente mi guarda,
indicandomi magari, solo perché ho una stupida cicatrice.
Solo lei sa quanto vorrei essere normale, quante volte ho sognato di
avere mia mamma e mio papà accanto.
Solo lei sa quanto invidio Ron e quanto mi pesi avere il mio destino.
Solo lei sa quanto vorrei che i miei, Sirius e Silente e tutte le altre
vittime che ha causato Voldermort fossero ancora vive.
Hermione sa che mi piace il gelato al cioccolato e non quello alla menta che
la signora Weasley mi da tutte le estati.
E sa anche quanto apprezzo quel gesto e anche se il gelato sapesse di cianuro
lo mangerei con la stessa gioia.
Hermione sa quanto amo volare e quanto significhi per me la mia Firebolt, non
solo perché è la migliore scopa in circolazione, ma anche perché è stato
l’ultimo regalo di Sirius, e del quale l’ho potuto ringraziare.
Hermione è la sola che sa quanto adori il Natale, e quanto odi invece le
estati.
Hermione è stata la prima che ha saputo delle mie cotte, non tanto perché
gliene avessi parlato prima rispetto a Ron, ma perché le basta uno sguardo per
leggermi come un libro aperto.
Hermione è così… è Hermione e basta.
E adesso, l’idea di essere imbarazzato di fronte a lei mi atterrisce.
Non voglio che lei capisca quello che provo, perché andrebbe in frantumi
tutta la nostra amicizia.
Per non parlare di Ron, che secondo me è ancora innamorato di lei.
Basta vederlo in questi giorni: le lancia delle occhiate, e poi sembra avere
sempre la testa sulle nuvole…
Mi ritrovo sul portone di Hogwarts.
Gli elfi domestici, guidati da Vitius stanno addobbando la sala.
Tra pochi giorni è Natale…
Ha smesso di nevicare, ma ancora qualche fiocco danzerino fluttua
dell’aria.
Una ventata gelida mi investe, e mi accorgo di non avere ne il mantello né la
sciarpa.
Però voglio lo stesso uscire.
Cammino lento, sprofondando ad ogni passo.
Il freddo mi sta congelando.
Raggiungo la quercia vicino al lago, che ormai è ghiacciato, e mi siedo
sull’erba fresca, sgombra dalla neve.
Fa un freddo cane, sul serio.
E poi sento una voce.
-Ma sei stupido o cosa?- è lei, è lei che urla.
Mi alzo in piedi di colpo.
Hermione sta arrancando nella neve, con in mano la mia sciarpa e il mio
mantello.
-Devi avere davvero qualcosa, da uscire con questo gelo senza nemmeno la
sciarpa! Ma cosa ti è saltato in mente?- mi sbraita contro, gli occhi
fulminei.
-Avevo voglia di fare una passeggiata- replico, non potendo fare a meno di
sorridere.
-Oh, ma certo, per te è normale andarsene a zonzo senza mantello e sciarpa! E
ridi pure! Ma i miei complimenti! Fatti sentire- e mi prende delicatamente il
viso.
Avvicina la sua guancia alla mia fronte e rimaniamo così, per qualche
secondo.
Poi, dopo poco si scosta, e un po’ rossa in viso proclama- No, niente febbre-
O Dio mio.
Sento i suoi occhi nei miei.
Ma… non può essere.
Mi porge la sciarpa e il mantello, che mi sistemo sulle spalle.
Rimaniamo ancora un po’ così, uno di fronte all’altro, entrambi
imbarazzati.
Poi, per sviare il discorso dico- Ma Ron cos’ha in questi giorni?-
-Ah, Ron- sospira.
È la fine.
È ancora innamorata di lui. Chiaro.
-Si è preso una cotta per Luna e mi sta facendo una testa così perché non sa
come dirglielo- sorride, il naso in punta rosso.
Cosa??
Luna LoveGood?
Non Hermione?
-Luna? Quella Luna?- balbetto.
Non ci credo, non può essere vero.
-Già, e Luna ricambia… sono proprio carini insieme!- conferma.
Grazie.
Grazie grazie grazie!
Dio esiste!
-Perché sei così contento?- mi chiede, curiosa.
Deve aver visto che sto sorridendo come un ebete.
Bè, d’altra parte è Hermione.
-Niente- sorrido, e la guardo negli occhi.
Quegli occhi.
Anche lei mi guarda.
-Hai il naso rosso- le sussurro piano.
-Fa freddo- mi risponde, sempre in un sorriso.
All’improvviso l’abbraccio, forte, che più forte non si può.
Stento a credere che l’ho sto facendo per davvero.
La sto abbracciando.
Lei.
La mia Hermione.
Ci stacchiamo un attimo, i nostri occhi incollati.
Ti amo.
Diglielo.
Diglielo, porca miseria.
Urlaglielo.
-Harry, io…- incomincia piano, timorosa.
Ma non c’è bisogno di parole.
Non c’è bisogno di niente, solo di noi.
Un lungo bacio.
Dolce,intenso, vero, sperato, atteso, passionale, morbido, caldo, pigro,
tenero, forte, sognato, vissuto, meraviglioso.
Ci stracchiamo nuovamente per qualche istante.
I suoi occhi brillano.
Brillano per me!
-Ti amo- le dico.
-Ti amo- le ripeto
-Ti amo, ti amo e ti amo- incomincio ad esclamare.
-TI AMO!- urlo, rivolto al cielo color panna.
-Anch’io-
-Anch’io ti amo!- ribadisce, le guance rosse,
-TI AMO!- urla, rivolta verso il cielo.
Poi ci guardiamo, ed è un attimo.
La neve ricomincia a fioccare lentamente.
E siamo solo io e lei.
Finalmente.
Ciao a tutti!
forse vi chiederete come mai ricompaio con una one-shot su H&H, visto che
devo ancora completare la mia James Lily...
solo che avevo voglia di sognare un po', e siccome certe cose nn posso
viverle, bè, allora le scrivo...
perchè sognare un po' non fa mai male...
e se avete voglia, lasciate un commentino, che mi fa sempre piacere...
un grande bacio,
costy
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