Beautiful mistake
Sierra Marie era
in ritardo come al solito; aveva appena messo il carica batterie del cellulare
nella borsa, gli occhiali erano sul naso ... ma mancava ancora qualcosa.
Quel giorno, per
lei e la sua migliore amica, sarebbe stato un giorno memorabile o almeno
sarebbe potuto esserlo se lei evitava di far perdere il volo all'amica.
A ventitré anni
e una laurea appena presa, le due ragazze avevano avuto un'offerta di lavoro
super allettante: Lavorare per un'azienda come traduttrici.
Erano laureate
in lingue e i loro voti sono sempre stati quelli più alti dell'istituto.
Certo, l'azienda
in cui dovevano lavorare era quella del padre di Cathy, ma quello era solo un
dettaglio: Loro meritavano quel posto.
Avevano deciso
che tra le varie sedi, avrebbero lavorato a Londra.
Londra era il
loro sogno sin da piccole.
Sierra amava l'atmosfera
di libertà di quel posto magico, i ragazzi inglesi e il loro accento sexy.
Cathy invece era
affascinata dalla cultura e i modi gentili degli anglosassoni.
Anche in questo
si differenziavano.
Come detto in
precedenza, Sierra Marie era in ritardo e quando lei lo era diventata, ancora
più psicopatica di quello che era normalmente e il cellulare che squillava da
dieci minuti - senza sosta -, non aiutava per niente l'equilibrio mentale della
ragazza.
Rispose alla
chiamata, era esasperata.
« Dove. cazzo.
sei? » “ vive la finesse ” pensò la ragazza dai capelli dello stesso colore di
Edward Cullen - non fateglielo presente, vi
ucciderebbe .
« Ciao amica
mia, io sto bene e tu? Comunque sono a due minuti dall'aeroporto. » Mentì,
cercando di infilare all'interno della valigia rosa, l'ennesimo paia di Marc Jacobs.
« E secondo te,
perché non ti credo? » sibilò inferocita Cathy dall'altra parte del telefono
« Perché
ovviamente, sei una donna di poca fede. » Disse con fare ovvio e disinvolto
Sierra.
« No! Perché ti
conosco. Io lo sapevo, lo sapevo, perderemo il volo, perderemo Londra, e »
« Cathy cazzo
CALMATI PER L'AMOR DI ZANETTI! »
Ah sì, cosa
fondamentale da sapere su Sierra Marie, è che la ragazza è tifosa di calcio.
Tifa Inter e non
indossa mai qualcosa di Rosso e nero insieme.
« Sì giusto »
disse Cathy, che dal canto suo era già bella che pronta.
Era arrivata due
ore fa al terminal 2 e aspettava solo l'arrivo della sua migliore amica.
Lei al contrario
di Sierra, aveva preparato tutto da giorni perché voleva che questo viaggio
fosse perfetto.
La loro nuova vita
sarebbe stata perfetta.
Katherine -
quello era il suo nome intero -, era seduta su una sedia di plastica
dell'aeroporto di Venezia, sfogliava distrattamente le pagine di un libro che
aveva comprato per il viaggio.
La protagonista
si paragonava ad un personaggio di qualche libro di Emily Bronté;
gli venne in mente sua madre.
Infatti Cathy
deve il suo nome proprio alla protagonista del più celebre libro della Bronte: ' Cime Tempestose '.
Cathy odia quel
libro, ma sua madre sin da quando scoprì di essere incinta, ogni sera glielo
leggeva - lettura poco consigliata ad un feto -, convinta che alla sua bambina
facesse piacere.
Ovviamente era
il contrario.
“ E se invece di
aspettare una femmina, mamma avessi avuto un bimbo? ” ... sicuramente sua madre
avrebbe marchiato a vita quella povera creatura chiamandolo ' Heathcliff '.
Rabbrividì
all'idea.
Scosse la testa
e chiuse gli occhi cercando di far sparire quei pensieri, sperando magari che
quando li avrebbe riaperti, Sierra sarebbe apparsa lì davanti a lei e avrebbero
preso quel volo tanto desiderato.
Ma quando lo
fece, della sua compagna di banco/di vita/di culla/di merenda, neanche l'ombra;
allora prese il cellulare e la chiamò ancora una volta.
Uno squillo.
Due squilli.
Al terzo squillo
l'avrebbe ammazzata.
« Cathy cara! »
« Dove sei? »
Non si fece imbambolare dal tono di voce supplichevole di Sierra.
« Sono
imbottigliata nel traffico » disse la ragazza sbuffando.
« Cazzo Siè, mancano venti minuti! »
« Lo so...
senti, facciamo così tu ora ti imbarchi e poi ti raggiungo io.. ok? »
Cathy sorrise
teneramente, infondo la sua amica non era come voleva apparire.
Sierra era
dolce, e non fredda come la descrivevano.
« No. Ricordi?
Salti tu, salto io » Sentì la sua interlocutrice sorridere
« Perdo il volo
io, perdi il volto tu » continuò Sierra Marie.
« Esatto. Ma
vediamo di non perderli questi voli, ok? »
« Arrivo, ROGER!
»
Cathy staccò la
chiamata sentendosi meno vuota e triste, alla fine avrebbero solo perso il
volo... niente di che. Avrebbero preso il prossimo.
Sospirò quando
due minuti dopo la fine del tempo utile per fare il check
in, arrivò Sierra ansante e dolorante.
« Dimmi che
siamo in tempo » chiese la ragazza tenendosi il fianco che le doleva per aver
corso troppo.
« No. » Precisa
e sconsolata.
« Cazzo, cazzo,
cazzo, cazzo » Mentre Sierra imprecava, la mente di Cathy cominciò a meditare
qualcosa ...
« Andiamo a fare
un altro biglietto »
Sierra annuì
seria - stava pensando -, e quando stavano per avvicinarsi alla biglietteria,
prese per un braccio l'amica e la trascinò verso l'uscita.
« Ma che fai? »
« Ti ricordi
Gianni? »
La ragazza mora
- Cathy - annuì ma non capiva cosa stesse dicendo.
« Bene. Lui
aveva una cotta per me e»
« Devo fargli le
condoglianze? » Sierra non ebbe il tempo per offendersi - era permalosa, molto
permalosa - e continuò il suo discorso.
« Gianni, colui
che aveva una cotta per me, lavora qui » Disse sperando che l'amica capisse
« E quindi? » “
Niente, è ottusa ” pensò Sierra.
« Cathy, hai
presente cosa possono fare un paio di moine e due occhietti dolci? »
Cathy capì, e
riprese a seguire - stavolta con convinzione - l'amica.
« Sei un genio »
le disse.
« Lo so, ma ora
andiamo ».
Le nostre due
eroine vagarono per l'aeroporto per i dieci minuti seguenti a quella
conversazione, fino a quando trovarono il loro unico appiglio di salvezza.
« GIANNI! »
Tuonò la rossa - Sierra si definiva rossa, ma in realtà non lo era poi così
tanto.- , buttando le braccia al collo del ragazzo.
« Sie- Sierra » balbettò emozionato Gianni. « Che ci fai qui?
» continuò il ragazzo con più convinzione credendo di aver detto una cosa
intelligente; Sierra invece si trattenne
nel dirgli che quella era la domanda più idiota che le avessero rivolto visto
il luogo in cui si trovavano, e le valigie che si portavano appresso.
Ma evitò di
farglielo presente.
« Beh, vedi
siamo - anzi eravamo - in partenza per Londra... ma sai abbiamo perso il volo »
disse dispiaciuta e con tono civettuolo.
Il ragazzo
deglutì quando alla sua voce svenevole, Sierra incluse uno sfioramento di mani.
« Potevi evitare
di sbattere le ciglia, Sierra. » Cathy ammonì l'amica con divertimento.
« Oh, mi spiace
»
« Senti Gianni
non è che.. si insomma, non è che
potresti aiutarci a farci prendere quel volo? »
Il ragazzo
guardò prima Sierra e poi Cathy, prese il biglietto che la prima aveva in mano,
e poi sorrise compiaciuto.
« Venite con me.
»
Un quarto d'ora
dopo, si erano sedute nelle poltrone comode dell'aereo tirando un sospiro di
sollievo. Il loro nuovo salvatore gli aveva promesso che si sarebbe occupato
lui dei bagagli.
« Ricordati di
costruire una statua al tuo amico »
Disse Cathy che ora era decisamente più tranquilla, anche se erano
appena decollati e lei odiava quel momento di volo.
« Mh mh, sicuro » In realtà Sierra
era già quasi nel regno dei sogni visto che aveva messo le cuffiette ed ascoltava
Jared Leto che le
sussurrava nelle orecchie : “ No warning sign, no alibi, we faded faster than speed
of light ” .
E così, le due
ragazze non seppero precisamente quando, ma si addormentarono cullate dal
dondolio piacevole che si prova quando si vola.
Si risvegliarono
solo quando dovettero allacciarsi le cinture.
Scesero
dall'aereo ancora intontite; se c'è una cosa che dovete sapere di loro due è
che quando si svegliavano non capivano nulla.
Lente percorsero
il tunnel che le avrebbe portate all'inizio della loro nuova vita.
Non sapevano
ancora che erano appena andate incontro ad un destino ancora più grande.
« Cathy? »
Sierra si guardava attorno spaesata, non capiva ...
« Sì? » L'amica
invece era ancora confusa dal sonno che le era sembrato durare ore ed ore.
« Cathy, cazzo
questo non è l'aeroporto di Londra »
Disse le ultime
parole urlandole quasi, dov'erano finite? E come avevano fatto ad arrivare fin
lì senza che nessuno se ne accorgesse? E i bagagli? Londra?
Anche Cathy si
accorse che qualcosa non andava.
« Ok, calma.
Magari siamo a ... no, non siamo a Londra. Cazzo. »
Le ragazze
deglutirono ancora.
Sierra cominciò a
camminare, Cathy si ricordò che Gianni le aveva detto di stare tranquille con i
bagagli.. anche quelli magari erano arrivati insieme a loro?
Andò a vedere e
fortunatamente erano lì.
Ma Sierra era
isterica.
“ Dove sono? ”
Pensò.
Così decise di
esplorare l'ambiente. Dopo poco trovò una targa
che diceva : “ Benvenuti all'aeroporto internazionale di Atlanta. ”
Sierra sbiancò.
Cathy non parlò.
« Oh cazzo. »
Continua ....
Ciao a tutte rieccomi con una nuova storia però questa volta ci sarà un’altra
ragazza insieme a me lei è douglas spunk speriamo che questo prologo vi abbia
invogliato a seguirci anche in questa nuova avventura!!!!! Non vedo l’ora di
leggere le vostre recensioni!!!! XDXDXD al prossimo capitolo spero!!!! XDXDXD