Seblaine Week Day 1
Un giorno di ritardo. Cominciamo bene!
Questo è il primo giorno della Seblaine Week
indetta su Tumblr, e mi vergogno a postarlo e metterlo a confronto con
le meraviglie che sono state già scritte -voi, voi siete
bravissime, delle genie- perchè boh, 'sta flash è
stupida, è piccola ed una nullità, ma la posto lo
stesso perchè l'importante è il pensiero.
E volevo ricordare che nessun boicottaggio ci tocca, perchè
noi, i nostri valori ce li abbiamo, e se il fandom di Glee ha
un'età media di cinque anni, 'sticazzi.
Day
1: Day Of Firsts.
Con
passo felpato si chiuse la porta alle spalle, i raggi del sole
mattutino che inondavano la camera da letto e illuminavano il volto
dell'uomo ancora addormentato. Sebastian sorrise fra sé,
constatando
che neanche la luce potente contro le palpebre chiuse riusciva a
svegliarlo.
Posò
il vassoio che teneva fra le mani nel lato vuoto del letto, e si
sedette sull'addome del marito, stendendosi su di lui, mentre
iniziava, con morsi e lappate, a torturare la porzione di pelle sotto
il suo orecchio. Dopo alcuni minuti in cui l'unico suono nella stanza
era quello di labbra e lingua su pelle bagnata, Blaine si
risvegliò,
andando ad afferrare il fondoschiena del più alto per
spingerlo
contro il proprio bacino, gemendo sommessamente e facendo
pericolosamente tintinnare la tazzina di caffè sul vassoio
accanto a
lui.
Ancora
intontito dal sonno, girò la testa verso la fonte del
rumore,
venendo quasi accecato dalla luce prepotente che entrava dalle
persiane aperte ore prima dal suo sadico e mattiniero marito. Quel
che vide una volta riuscito a far funzionare di nuovo gli occhi,
pochi secondi dopo, fu piuttosto strano: un vassoio ricolmo di quella
che solitamente era la sua colazione, più una pasta al
cioccolato
appena sfornata, troneggiava tra le lenzuola stropicciate e
arrotolate.
«Buongiorno,
amore mio» sussurrò l'uomo sopra di lui, al suo
orecchio.
E
Blaine si disse che Sebastian non era proprio il tipo da
romanticherie del genere. Mai la colazione a letto, mai risveglio
pieno di quelle che Blaine si ostinava a chiamare coccole, ma che
erano solo delle avances mattutine, e mai
che l'avesse chiamato amore. Cioè, in francese l'aveva
fatto, ma per
lui tutte le altre lingue erano volgari, indegne e chissà
cos'altro,
quindi evitava di usarle quando poteva evitarlo. E con Blaine evitava
sempre, nonostante sapesse che il povero nano non capiva un'acca di
francese.
Quindi,
il fatto che gli avesse affibbiato quel nomignolo -che comunque aveva
fatto un gran piacere a Blaine sentirselo dire- gli fece venire il
dubbio che, forse, il suo adorato marito avesse combinato una gran
cazzata delle sue.
«Seb..
» mormorò il moro, attirando l'attenzione del
più alto, preso ad
accarezzargli il petto con le lunghe dita. «cos'è
questo?»
«Un
vassoio, tesoro» rispose l'altro, con un leggero tono ironico
che
fece accigliare e sbuffare l'altro, intento a cercare, senza
risultati positivi, di alzarsi.
«Intendevo:
perché è qui?»
«Deve
per forza esserci un particolare motivo per cui-»
iniziò mellifluo
il castano, venendo fulminato da un'occhiataccia del marito «
..va
bene, va bene. Buon anniversario!»
«E'
stato tre mesi fa» ringhiò quasi Blaine, ormai
immaginandosi ogni
scenario più terribile dell'altro in cui Sebastian dava
fuoco alla
casa, lo faceva fuori, o peggio ancora, lo tradiva e poi mollava
miseramente e-
«Oh,
ma dai, non posso portarti la colazione a letto?» si
lamentò il più
alto, posando la testa sul cuscino e intrappolando Blaine sotto di
sé, mentre lui incrociava le braccia per tenere i loro corpi
lontani. Più o meno.
«Beh,
non l'hai mai fatto prima d'ora» venne debole la risposta.
«Appunto
perché è la prima volta; mi aspettavo un po'
più d'amore da parte
tua»
Non
ancora convinto, Blaine cercò debolmente di divincolarsi da
sotto di
lui.
«Okay,
okay. Te lo dico, ma tu non t'arrabbiare, eh!» fece tutto
d'un fiato
Sebastian.
«Che
diavolo hai combinato?» si alterò l'altro, gli
occhi spalancati.
«E',
umh, possibile che io.. -casualmente, eh- abbia.. »
«Parla!»
«rottoilvasoinporcellanadiKurt»
esalò il più alto. Ad uno sguardo confuso del
marito, si trattenne
dallo sbuffare e ripeté, scandendo le parole «Ho
rotto il regalo di
nozze di Kurt.»
«E
perché l'avresti fatto?» domandò
Blaine, cercando di nascondere il
tono sollevato e leggermente divertito.
«Forse
ci sono inciampato sopra. O forse gli ho dato un calcio, non ha
importanza. Solo che tu ci tenevi tanto, e mi fa sentire in colpa,
perché tu lo amavi,
Kurt
-Dio, ma come facevi?- e ho sempre l'impressione che tener
lì
quell'affare fosse un segnale che mi avresti mollato per lui, per
quanto sia una cosa stupida, ma lo hai preferito a me una volta e
potresti ripetere l'errore e - e comunque, sei l'unico deficiente che
tiene i regali degli ex in casa, sappilo»
«Sei.
Un. Fottutissimo. Idiota.» esclamò Blaine,
intervallando le parole
con baci e risate, mentre intrecciava le braccia dietro al collo di
Sebastian.
«Aspetta..
non sei arrabbiato con me?» esclamò quest'ultimo,
guardando il
marito come se fosse sicuro che lo stesse prendendo in giro.
«Nah.
E poi, quel vaso era orribile.»
E
Sebastian non poté fare a meno di infilarsi sotto le
coperte,
facendo cadere a terra il vassoio e tutto ciò che c'era
sopra per
'rimpiangere il povero vaso' con Blaine fino a pomeriggio inoltrato.
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