HeYa: It's on baby!

di Overline15
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Il caldo sole di luglio entrava dalla finestra dall'altro lato del letto, coperto da un leggerissimo lenzuolo di un bianco immacolato. I suoi capelli le coprivano la faccia. Quella dolce chioma dorata come le spighe che le ricordavano la sua infanzia passata in campagna con la famiglia, ma ora quel dolce strato di morbidi capelli, nascondevano il docile viso addormentato e dolorante.
Mentre il sole le apriva noisamente gli occhi, la dolce Heather  provava a ricordare ciò che fosse successo la sera prima, ma solo brevi flash le comparivano davanti gli occhi cristallini ancora socchiusi. Spostandosi i capelli dal viso, e voltandosi verso la finestra per osservare meglio la serena mattinata, sentiva dei rumori dalla cucina e un accogliente odore di caffè. 
Stringendosi alla coperta, dal letto, guardò fuori dalla finestra, con occhi più tendenti al chiuso, che all'aperto. Si rigirò, ma questa volta rimase supina, guardando il soffitto malinconicamente. Ancora non riusciva a ricordare ciò che fosse successo la sera prima, i ricordi erano offuscati e confusi. Ricordava solo un gran casino, e molti,
molti, drink. Richiuse gli occhi, e assaporò meglio quel dolce profumo di caffè, che ora portava con se l'odore di plumcake dolci, forse al cioccolato. Mentre nella sua mente si incrociavano i ricordi confusi della sera prima, con i forti profumi di quella mattina.
"Buooongiorno raggio di sole!" disse una voce amichevole. E lentamente i pensieri della bella addormentata si rischiarivano nella sua mente. Passi delicati si sentivano sul parquet di finissimo mogano. E come un uccello che ritorna al suo nido dopo un lungo viaggio, fiacco e stanco, così tornavano i ricordi nella mente di Heather. 

Ed eccola.

 

Una figura minuta, con un grande sorriso, un vassoio in mano con una tazza di caffè fumante e dei pulmcake alla vaniglia; con una camicia che le copriva appena il sedere, bianca, come le lenzuola, che contrastava con la sua carnagione scura. Naya. Ora ricordava tutto. Capiva perché la casa le era sembrata familiare. Era la casa di Naya, la sua migliore amica. Cosa aveva fatto?
Si alzò di scatto tenendosi ben stretto il lenzuolo attorno al seno. E la guardava, un po' sbalordita. 
E di tuffo il sorriso di Naya si chiuse, si avvicinò a Heather e le diede un tenero bacio sulle labbra. La baciata tentò di allontanarsi, ma era ammaliata da quelle labbra, così morbide, così.. così sue.
"NO, non posso. Non sono io. Non siamo noi!" Gemì.
"Ieri sera non eri di questo parere" Naya si staccò dall'amata e divenne seria, fece il giro del letto, dolcemente si tolse la camicia, che le scoprì i grandi seni e si rintanò sotto il lenzuolo anch'essa.
"Non starmi vicino, vattene, siamo migliori amiche, niente più!" ma nella voce di Heather c'era un fondo di bugia, lo si sentiva. 
Si sentiva che l'amava. Che l'avea sempre amata. Ma che, non volesse ammetterlo, era un'altra storia.
Nella sua fragile voce, tremolante, vi era una nota di paura, combinata ad una di passione ardente. Naya dopo quella affermazione ci rimase un po' a pensarci sopra, rifletteva su cosa fosse accaduto la sera prima, sull'amore che provava per l'amica da, si potrebbe anche dire, SEMPRE.
La guardò, sorrise, le mise una mano tra i capelli, e un'altra sul fianco, e dolcemente avvicinava il viso dell'amata al suo, e intanto, saliva l'altra mano, fino ad arrivare al suo seno a stringerlo tra le sue mani e delicatamente a sollecitarla. Heather fu troppo presa dalla mano che le massaggiava i seni, da non rendersi i conto che che stava ardentemente baciando l'amica. Immersa nel piacere dell'avere la ragazza della sua vita affianco, si lasciò andare. Si girò e si mise a gambe aperte su Naya continuando a baciarla, e senza neanche rendersene conto, iniziò a baciarle il collo per poi lentamente scendere ai seni, e l'ombelico. 
Poi, si fermò. Cosa stava facendo? Alzò la testa, guardò il sorriso piacevole di Naya
e senza farsi troppe domande la baciò di nuovo, e di nuovo.




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