Don't ever let it end

di R Artemis
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I'm with Cubbins ***
Capitolo 2: *** I'm not Jesus, but neither are you, my friend. ***
Capitolo 3: *** Chapter Two: Life ***
Capitolo 4: *** Chapter Three: Death ***
Capitolo 5: *** Deep into that darkness peering, long I stood there wondering, fearing, doubting, dreaming dreams no mortal ever dared to dream before. ***
Capitolo 6: *** Come as you are, as you were, as I want you to be. ***
Capitolo 7: *** Heaven's gates won't open up for me with these broken wings I'm falling and all I see is you. ***
Capitolo 8: *** You fill my heart, you fill my sky. ***
Capitolo 9: *** I can't live, with or without you. ***
Capitolo 10: *** Dreams just aren't enought so I'll be waiting for the real thing. ***
Capitolo 11: *** Every breath you take, I’ll be watching you. ***
Capitolo 12: *** No matter how many times that you told me you wanted to leave ***
Capitolo 13: *** L.A. non é solo la città degli angeli, ma anche dei sogni. ***
Capitolo 14: *** Oblivion ***
Capitolo 15: *** Bring me to life. ***
Capitolo 16: *** All I want is you ***
Capitolo 17: *** Cross the line ***
Capitolo 18: *** Hurricane ***
Capitolo 19: *** L490 ***
Capitolo 20: *** you are the reason I can't control myself ***
Capitolo 21: *** You have eyes like no other. ***
Capitolo 22: *** She's alone ***
Capitolo 23: *** Don't ever let it end ***
Capitolo 24: *** The end ***



Capitolo 1
*** I'm with Cubbins ***


Quella sera sarebbe stato il nuovo grande inizio per lei e i suoi fedeli compagni: la partenza di tutto.
In realtà, avevano inziato molto tempo prima, ma non esattamente come speravano.
Essendo giovani, con poca esperienza, un sound diverso dal solito che piaceva ai ragazzi, erano stati rifiutati da tante case discografiche. 
Alla fine, trovato qualcuno a sostenerli, avevano iniziato il loro sogno.
Quattro ragazzi, una band.
Tutto quello che desideravano era il loro piccolo mondo, un luogo in cui dare sfogo alla loro energia, qualcuno che ascoltasse e condividesse il loro sogno.
La partenza era stata difficile. Farsi conoscere era stato un duro lavoro, ma ad ogni live i 'seguaci' sembravano aumentare. Erano semplicemente entusiasti per questo. L'unica cosa che facevano era suonare, quello per cui sembravano essere nati.
Eraser Rain: ovvero Sophie, Dom, Chris e Alex.
La straordinario voce che incorniciava quella musica era di Sophie, ragazza che avrebbe benissimo potuto far concorrenza alla più bella modella di Chanel: alta, bionda, profondi occhi scuri ed un fisico da far voltare qualunque ragazzo le passasse accanto.
Christel era la ragazza innamorata della sua chitarra, grazie al suo idolo, il signor Kurt Cobain. Amava la musica più di qualsiasi altro al mondo, quella cura che l'aveva guarita da tanti mali e che non l'aveva mai abbandonata.
Doveva tutto anche a Dominic, suo 'mentore' sin da ragazzini. Il forte suono della batteria era dovuto a lui. C'era uno strano legame ad unire Dom e Chris, quasi fratelli ormai. Dopo tanti anni questo legame si era solo intensificato, così come il loro sogno, cresciuto con loro.
A completare il tutto, Alexander, bassista. Lui era l'anima della band, il suo sorriso. Era lui a far impazzire le ragazzine e i pochi giornalisti che ogni tanto chiedevano loro qualche intervista, trasformando quei pochi minuti in delirio per loro ma puro divertimento per i ragazzi.

Ancora ignari dei cambiamenti che gli avrebbero sconvolto la vita, i quattro davano il loro meglio su quel palco in una piccola città vicino New York. Le persone accorse all'evento saranno state un centinaio, ma per loro era una immensa folla. Il loro obiettivo era cercare di far arrivare la loro musica, cercare di emozionare e far divertire. Poco importava se il numero delle persone era dieci, cento o mille.
Quella sera sembravano aver raggiunto quell'obiettivo.
Entusiasti, si ritirarono dal palco dopo un lungo saluto ai fan.
"Ragazzi, per favore, venite di là. Vorrei darvi una notizia!"
James, il produttore-manager-aiutante, l'uomo che aveva creduto in loro sin dall'inizio, il loro angelo custode.
A passo svelto, i ragazzi seguirono le indicazioni dell'uomo, tranne Chris, la quale tornò nel suo piccolo camerino per riporre la sua cara 'Phobos', una Fender. Quella sera aveva dato tutta se stessa, ed ora era piuttosto stanca. Avrebbe voluto riposare qualche minuto, ma si riscosse ricordando James e l'annuncio. 
Uscì da quella camera in fretta per raggiungere gli altri quando sbattè contro qualcosa. Guardò meglio: forse era 'qualcuno'. 
La ragazza alzò lo sguardo da quei pettorali che si trovava davanti. Era stato uno sbaglio: incontrò quello che forse poteva definirsi lo spettacolo più bello che avesse mai visto. Due occhi azzurri come il cielo e profondi come l'oceano la scrutavano. 
Non erano certo i primi occhi azzurri che vedeva, ma questi erano così dolci e furbi, stanchi e brillanti. Erano un immensità in cui perdersi, incorniciati da un volto angelico. Solo quei capelli che ricordavano molto Goku super sayian lo distinguevano dal tipico volto d'angelo a cui siamo abituati a pensare.
Chris restò immobile osservando quell'infinito finchè lui non sorrise, mostrando anche quest'altra meraviglia.
"Mi dispiace..non volevo.." balbettò la ragazza.
"Tranquilla, tutto bene?" lei annuì, quando improvvisamente si ricordò di ciò che stava facendo prima di incontrare quest'uomo.
Corse lasciando il ragazzo a fissarla finchè non raggiunse James e il resto della band.
"Eccoti finlamente!" esorsì Dom vedendola arrivare.
"Bene, ora che ci siamo tutti, posso iniziare. Come avrete visto anche voi, il numero dei vostri fan sta crescendo, a dispetto delle aspettatve di alcuni pezzi grossi..sono molto fiero di voi, state facendo un ottimo lavoro. Ma abbiamo deciso di andare avanti, vorremmo cercare di farvi conoscere anche attraverso la televisione. Abbiamo intenzione di montare il vostro primo videoclip!"
I ragazzi si scambiaro sguardi increduli, cercando di capire se magari quello era semplicemente uno scherzo, o se il loro fidato James stesse dicendo la verità. Davvero si sarebbero spinti così in là? Avrebbero fatto questo enorme passo? 
"Ehi non sto scherzando..questa sera ho invitato anche il vostro futuro regista per vedervi all'azione.."
Ora James poteva percepire l'entusiasmo dei quattro musicisti. Nei loro occhi e nei loro sorrisi era visibile la loro felicità, quasi palpabile.
"Ci stai prendendo per il culo, vero?" Dom ruppe questo silenzio.
"No. Ragazzi state andando alla grande! Non Ditemi che non ci avete mai sperato.."
"Sperato, ma mai creduto davvero" pensò Chris ad alta voce.
"E invece credeteci perché questa è la realtà!"
"Andró in televisione!" disse, o forse sarebbe meglio dire 'gracchió' Sophie. L'esibizionismo era uno dei suoi pregi, o difetti, dipende dai punti di vista. 
Mentre tutti erano ancora presi dall'entusiasmo della nuova notizia, la porta della stanza si aprì lentamente e ne entró indisturbato un ragazzo alto, dai capelli biondi, che sorrideva beato guardando il cellulare, un BlackBerry, tra le sue mani.
La prima a notare il suo arrivo fu Chris, il quale sguardo incontrò inevitabilmente il suo, di nuovo. Il ragazzo le sorrise e un piccolo brivido la percorse. 
"Oh, stavamo aspettando proprio te! Ragazzi, vi presento il vostro regista, Bartholomew Cubbins."

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Capitolo 2
*** I'm not Jesus, but neither are you, my friend. ***


Lo sguardo del ragazzo si spostò da Chris al resto della band, soffermandosi forse un po' di più su Sophie, la quale sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi.
"Non ci credo..tu..tu sei Jared Leto!" disse ridendo Dom in preda all'emozione "Sei uno dei miei artisti preferiti! Non mi sarei mai aspettato di lavorare con te! E' un grande onore..io sono Dominic" 
Il suo sorriso comparso sul volto del nuovo arrivato non lasciava dubbi sul fatto che fosse contento di ricevere complimenti.
"Io sono Alex, il bassista!" si presentò porgendogli la mano, ma Jared, o Bartholomew, non si preoccurò minimamente di rispondergli, continuando a sirridere.
"Noi ci siamo già incontrati prima.." disse poi rivolgendosi a Chris, che cercava di capire che strano tipo di persona fosse quella davanti a lei. Si riscosse capendo dopo che stava parlando con lei e ricambiò lo sguardo.
"Già..sono Chris, piacere..emm..Jared.." disse ancora confusa su come chiamarlo. James l'aveva presentato come un certo Cubbins, perchè ora tutti lo conoscevano come Jared?
Ma non importava, lui ormai sembrava preso da Sophie, cosa che nessuno trovò strana. I suoi occhi cristallini erano fermi verso queli scuri della ragazza, ma al contempo sembrava analizzarla da testa a piedi.
"Tu devi essere la cantante.."
"Sophie.." continuò lei, quasi ipnotizzata.
"Bene ragazzi" James aveva l'insana capacità di interrompere anche questi momenti "le presentazioni sono state fatte. L'altra notizia è che vi aspetta una collaborazione con la sua band e quindi il video verrà fatto insieme. Vi spiegherà meglio Jared in seguito i suoi piani.. Ora, se non vi dispiace, vorrei andare a riposare..non sono più giovane come una volta.." sapeva di certo come tenere i suoi ragazzi in tensione. "Buonanotte!" disse infine sorridendo, uscendo dalla sala.
"Credo che andrò a fare un giro per la città..se qualcuno volesse unirsi, è ben accetto.." disse Sophie uscendo a sua volta, lanciando uno sguardo al ragazzo.
Questo si voltò, togliendo per un attimo lo sguardo dal suo BlackBerry. 
Quell'espressione fece tornare alla mente qualcosa, o meglio qualcuno. Non era però qualcuno di reale, era come un..film!
"Efestione! Aspetta..anche Nemo Nobody..e Jack! Ecco dove ti ho già visto..tu sei Leto, l'attore!"
Il ragazzo la guardò prima un po' confuso, poi sorrise. "Sono proprio io, ma preferisco essere ricordato come il cantante che recita, piuttosto che come l'attore che canta.." precisò. " Sai, sei strana ragazzina.. però mi piaci..credo che lavoreremo bene insieme" disse prima di scomparire dietro la porta.
Chris arrossì leggermente finchè Dom non la riscosse. 
"Ehi, l'avevi già incontrato e non mi hai detto nulla?"
"In realtà non sapevo neanche chi fosse..l'ho riconosciuto solo ora.."
"Lui ha fatto l'attore molti anni fa, ora ha formato una band, i 30 Seconds to mars, e lui è il cantante! Pensa e monta lui i video del suo gruppo, e quando entra nei panni di regista è conosciuto ai più come Bartholomew Cubbins" spiegò Dom "Te li ho fatti ascoltare molte volte.. sono davvero grandiosi!"
Chris cercò di ricordare..quel nome le sembrava familiare ormai, ma nulla più.
"Ne parleremo domani ragazzi..andamo, ci aspettano dure giornate!"

Gli Eraser Rain avevano due giorni liberi, liberi da concerti, prove e quant'altro.
Sophie si diede allo shopping, o almeno questo è quello che disse; Alex si divertì in giro per la città, mentre Dom e Chris assistevano ad esibizioni di altre band. 
Fin da ragazzi, i due amavano andare ai concerti: spendevano ogni centesimo per comprare biglietti di band che amavano, per studiarli, analizzarli, ma soprattutto perchè amavano la sensazione di libertà che provavano, la sensazazione di poter fare qualunque cosa, di non essere soli, di essere capiti. Vivevano ogni concerto come se fosse l'ultima cosa che potessero fare.
Ora, essere loro i protagonisti di concerti, di persone venute ad assistere loro, sembrava ancora un sogno.

Lo studio di registrazione ora attendeva i ragazzi.
Al suo arrivo, la chitarrista capì subito che le cose non erano più come prima, non lo sarebbero più state. Da ora in poi, sarebbe cambiato tutto.
Entrando nella sala, notò subito una nuova presenza.
"Dom..non vorrei essere diventata pazza ma..credo di vedere Gesù.." disse, forse un po' troppo ad alta voce, al suo caro amico.
Una risata invase la stanza, un suono che la ragazza non aveva mai sentito, una di quelle risate che iniziano e non finiscono più, talmente stupida da essere travolgente. Cercò la fonte di quel suono e, quando la trovò, sentì dei brividi percorrerle la schiena.
Al fianco di quest'uomo simile a Gesù, un uomo poco più basso, muscoloso ma non troppo, dalla trana larga canottiera, con indosso un paio di occhiali scuri a coprire i suoi occhi, continuava a sorridere, trascinando con sè anche il suo compagno. Aveva un sorriso che la ragazza non aveva mai visto. Se avedde dovuto descriverlo con una sola parola, avrebbe usato 'capolavoro', ma non spiegherebbe neanche una parte di ciò che quel sorriso le aveva provocato.
"Deduco che tu non mi conosca.. Io sono Tomislav, ma chiamami Tomo" Sono il chitarrista della band!" si presentò l'uomo simile a Gesù.
Chris in quel momento avrebbe volentieri scavato una fossa per sotterrarcisi all'interno dall'imbarazzo.
Quell'uomo era la rappresentazione di Gesù, per come lo vedeva lei: lunghi capelli scuri, folta barba, dolci occhi scuri ed un tenero sorriso.
"Credo che tu sia Christel, la chitarrista, non è così?" lei rispose semplicemente con un cenno della testa.
"Jared ci ha già parlato di te.. io sono Shannon, batterista e fratello di Jared" disse l'uomo dal sorriso che l'aveva rapita, prendendole la mano e sfiorandola con le sue labbra.
Chris sentì quel punto della mano divampare, bruciare e un brivido le partì come dalle osse. Cercò di nascondere l'imbarazzo e il volto, diventato di una tenue sfumatura di rosso, e ringraziò il cielo che in quel momento Jared li interruppe entrando nella stanza.
"Ci siete tutti, bene, possiamo iniziare. Pensavo di iniziare a registrare prima il pezzo, inserendovi nella canzone, e infine penseremo al video, che credo sarà una cosa lunga.. Avrei scelto 'Hurricane', voi cosa ne pensate?"

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Capitolo 3
*** Chapter Two: Life ***


Nei giorni seguenti si rinchiusero nello studio per registrare la canzone.
Sentirono così i 30 Seconds to Mars suonare. Per Chris era la prima volta.
Sentì la voce di Jared, angelica, piena di forza ed energia e dolce allo stesso tempo, una voce che ti entra nell'anima ed è poi difficile cacciarla, una voce di cui puoi solo innamorarti e perderti in essa.
C'era poi Tomo. Lei vide subito in lui un modello da imitare. Potevi capire la passione per la sua chitarra da come la toccava, da come sfiorava quelle corde. Sembrava sprigionare energia da quelle mani, sembrava trasformarsi in un'altra persona mentre suonava.
E infine, Shannon. Chris vedeva in quell'uomo qualcosa di diverso. Sembrava dare tutto se stesso per quella batteria, sembrava che ogni battito le attraversasse il cuore, ferendolo, ma sentiva che ne aveva sempre più bisogno. Era comela sua malattia, ma anche la sua cura. Sentiva di appartenere a tutto questo.
Il testo della canzone era perfetto, sembrava nascondervi dietro una storia che poteva essere narrata solo a quelli che avrebbero saputo leggere bene tra le righe. Sembrava voler mandare un messaggio. Sembrava sofferenza, richiesta di aiuto.
Tutto questo, insieme, fece innamorare la band di questa canzone ed essere così entusiasti di dover cooperare con loro.
In pochi giorni anche gli Eraser Rain mostrarono ai marziani cosa sapevano fare, dando il meglio di loro stessi, cercando di essere all'altezza delle aspettative. 
Quest'ultima band si combinò perfettamente con il pezzo originale. Sentivano ormai la canzone quasi come se appartenesse anche un po' a loro.

Integrati ormai perfettamente al brano e registrata la canzone, il lavoro svolto sembrava ottimo.
Ora mancava solo il video.
Jared spiegò cosa aveva intenzione di portare sulle scene, anche se la sua mente che fantasticava sembrava vagare molto più in là i quanto si potesse fare realmente. 
In questi pochi giorni passati insieme, tra i menti della band, Christel era quella che aveva passato più tempo con Jared. 
Gli altri sembravano essersi legati particolarmente a Tomo e Shannon, soprattutto Sophie con quest'ultimo sembrava aver stretto un legame profondo...
Christel aveva imparato ad apprezzare quel ragazzo che all'inizio le era parso così strano, non che ora lo trovasse meno strano, anzi.
Aveva conosciuto il genio dietro quel corpicino da angelo, la sua visione del mondo, la sua creatività.
Quell'uomo era incredibilmente unico.
lui le parlava spesso di sè, e questo, disse, era molto strano. Non si confidava mai con nessuno, se non con persone che conosceva bene, ma sentiva come se in lei ci fosse qualcosa di diverso, come se la conoscesse da una vita, come se fosse obbligato quasi a proteggerla dal mondo.
Lei lo vedeva come qualcuno da cui prendere esempio, lui era fonre di ispirazione, era il suo sostegno.
Quel giorno, Jared descrisse la sua idea del video. Non doveva essere un semplice video, quelli che durano tre minuti scarsi, senza capo ne cosa. Doveva essere un vero e proprio film, con un tema di base e un significato che, attraverso vari simboli che verranno usati, i fan dovranno scoprire. 
Era incentrato sul maltrattamento, sulla violenza, qualcosa che voleva cercare di fermare tutto questo.
Attraverso vari messaggi e prove, i personaggi dovranno trovare l'Argus Apocraphex, così come i fan.
L'idea entusiasmò tutti, e con questo clima di speranza e determinazione si iniziarono le riprese.
Ognuno aveva il suo ruolo: Sophie era stata affiancata a Jared, Christel a Shannon, l'altra parte di Tomo era stata affidata a Vicki, la sua ragazza che aveva imposto a Jared che nessun'altra avrebbe toccato il suo Tomo, poi un'attrice seguì Dom, mentre Alex sarebbe stato l'antagonista della storia.
In quasi tutte le parti, le ragazze avevano il ruolo di ostacolare o aiutare l'altro a trovare l'Argus Apocraphex.

Primo giorno di riprese.
Registrarono la parte iniziale del video, in cui Jared, in una stanza d'albergo, scopre di essere controllato da qualcuno, così scappa lasciandosi dalla finestra del grattacielo.
Questa parte sarebbe stata accompagnata da -Escape-, brano di introduzione del loro album -This is war-.
Nei due giorni seguenti vennero montate le scene per Tomo e Dom. 
I due procedevano insieme. Salvavano le ragazze che il 'cattivo', Alex, aveva con sè, e queste, dopo un innocente bacio, diedero loro una chiave con la quale avrebbero in seguito aperto una cassettina con un messaggio all'interno.
Dopo le riprese di Sophie e Jared, era arrivato il momento del batterista e della chitarrista.
Lei giaceva a terra come ferita, lui si avvicinava al corpo inerme della ragazza mentre toglieva il casco.
La ragazza si alzò di scatto quando vide che lui era abbastanza vicino, sfoderò il piccolo coltello e colpì l'uomo nell'addome.
Lui, sorpreso, guardò il coltello, poi la ragazza.
Fu solo allora che Chris lo notò. Shannon non portava occhiali scuri o altro a coprirgli gli occhi. Vide il suo sguardo per la prima volta: occhi di uno strano verde scuro con venature color nocciola la fissavano, osservavano e penetravano i suoi occhi, disarmati contro la forza dell'osservatore.
Segnati da tratti di sofferenza, ma anche di dolcezza, sembravano aver immobilizzato il mondo circostante.
Christel si ristabilì da quei pochi secondi che le erano parsi infiniti e riprese il suo pezzo.
Prese tra le mani il nastro rosso che portava al collo, con legata una chiave, e la pose intorno al collo di lui.
Gli si avvicinò, e sempre tenendo lo sguardo fisso su quello di Shannon, poggiò le sue piccole labbra sulle sue, sfiorandogli il viso con una mano.
Breve, ma dopo aver rubato un battito al cuore della ragazza, il bacio finì, e lei si allontanò da lui correndo nella direzione opposta.
Lui prese il coltello tra le mani e lo sfilò con naturalezza.
"Stop! Shan, Chris, davvero complimenti! Avete interpretato la scena benissimo!"
Il regista pose fine alla scena, riportò Christel alla realtà, dove quel bacio era solo una parte del video, ma dove quello sguardo che l'aveva trafitta era un frammento di realtà.
Lei li aveva visti. Lei ne aveva scrutato all'interno. 

"Perchè hai scelto me per fare questo con lui? Perchè hai lasciato che succedesse?"
"Tra di voi c'è qualcosa..una strana magia..dovete solo scoprirla."

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Capitolo 4
*** Chapter Three: Death ***


Il parco era illuminato solo da una lanterna, che rendeva il tutto quasi oscuro. Da lì si poteva vedere la città da lontano, illuminata solo dalle poche luci dei grandi palazzi.
Chris, seduta sulla panchina, aspettava il suo arrivo con impazienza, quasi come se si fossero dati appuntamento il quel luogo.
E come previsto, lui arrivó, con indosso la tuta da motociclista bianca e al collo il nastro rosso con la chiave. 
Si fermó pochi secondi, lui osservava lei e lei, distolto lo sguardo da New York, lui.
Shannon raggiunse la ragazza e si sedette al suo fianco. I loro sguardi si incontrarono ancora e, come se avessero già detto tutto loro, i due si avvicinarono e le loro labbra si unirono di nuovo, questa volta più a lungo. Lui sembrava voler trascinare Chris con sè, accarezzandole intanto il collo. 
Lei sorrise e gli sfioró la mano che teneva stretta la sua. 
In pochi secondi, Chris ammanettó Shannon alla panchina e si allontanó da lui, sempre sorridendo trionfante.
Lui la guardó sbalordito mentre cercava di liberarsi, vedendo che altre strane figure si avvicinavano a lui.
Si ricordó poi della chiave, la strappó con un colpo dal collo e con quella aprì le manette. Si tolse la giacca restando solo con la larga canottiera nera, pronto a difendersi da questi nemici. 
Con pochi colpi, mostró la sua forza colpendo i nuovo arrivati mentre Chris continuava a guardarlo. 
Alla fine, dopo che tutti furono ko, Shannon si fermó ad osservare Chris, la quale scappó, proprio come la prima volta, quasi per paura di essere sua..
 
In poche settimane registrarono più scene di quanto avessero pensato.
Chris andava sempre sul set per assistere ai pezzi interpretati da Jared, che le svelava pian piano piccoli segreti dietro quel video, ma anche da tutti gli altri.
Le scene di Dom e Tomo erano terminate: avevano trovato, quasi casualmente, la scatola contenente il messaggio. 
Lì Chris scoprì anche il passato da violinista di Tomo e rimase colpita dal cambiamento subito. Parlando con lui, scoprì anche della sua passione per la cucina: era infatti uno chef specializzato in torte, ma, caso volesse che non avesse mai cucinato per la band.. 
"Rimedieremo presto! Non vedo l'ora di assaggiare qualche prelibatezza!"
In quei giorni anche Sophie finì le sue parti. Le sue scene con Jared erano passionali, dovevano esprimere al meglio quel concetto di sesso, di violenza. Entrarono entrambi nel personaggio, sembrando molto complici.
Tutte le cose di pelle che indossava non sembravano intimidirla, e Jared si divertì molto improvvisando.
C'erano inoltre altri ragazzi che partecipavano, sempre con il ruolo di mostrare al pubblico quella stessa violenza che Sophie e Jared interpretavano nelle loro parti.
Protagonista principale era Jared. Chris si divertì molto a vedere l'amico cimentarsi in quel ruolo. 
"Sai che farai morire milioni di ragazzine così" Jared indossava infatti solo dei pantaloni neri, era a petto nudo.
"È il prezzo da pagare dell'essere me!"
"Sempre molto modesto eh!" Chris rideva mentre Jared si allontanava facendole l'occhiolino.
 
Camminando, quasi per caso, Jared trovó il nastro rosso con la chiave, quella chiave. La prese, la esaminó, poi continuo il suo percorso.
Si trovò poi in un luogo occupato da venti bare, su cui tutte, tranne una aperta al centro, erano chiuse coperte dalla bandiera americana. 
Jared si avvicinó a quella aperta, ma dietro di lui comparve Alex che con un colpo, stese Jared che finì disteso in quella bara.
Rinchiuso lì, dopo qualche secondo di panico, si ricordó della chiave trovata poco prima, la quale riuscì ad aprire quella serratura e a liberarlo.
Ora, questa era una delle scene preferite da Chris, Jared si trovava davanti a tre bambini intenti a disegnare su ogni parte possibile di quella strada. Alla sua vista, i tre scapparono e, come per magia, Jared si ritrovó il petto e la schiena coperto di scritte riguardanti la canzone.
In questo stato, Jared ritrovó poi Alex, ma questa volta il protagonista sembrava più preparato, lo affrontó e con qualche colpo annientó il nemico. 
 
Ultima parte, dopo, finalmente, avrebbero finito questo video.
Avevano rimandato questa scena per gli impegni di Shannon con il suo amico Antoine. Ma ora avrebbero potuto concludere questo piccolo film.
 
Shannon e Christel si ritrovarono davanti alle porte di un palazzo, ma nonostante lei avesse cercato di fuggire, lui la prese per i polsi e la fermó. Lei cercava ancora di divincolarsi, ma era come se un'altra sua parte invece le dicesse di lasciarsi andare, di farsi comandare da lui.
Shannon non molló la presa e anzi la portó in una stanza lì a fianco. La immobilizzó al muro, mentre lei, che ormai stava cedendo, continuava a fissare quegli occhi penetranti, quasi incantata. Shannon si avvicinó sempre più a lei mentre la porta si chiudeva togliendoli dalla visuale delle telecamere.
Quando ormai furono soli, lui non molló ancora la presa e si avvicinó al viso di Chris tanto da sfiorarle le labbra. 
"Non finirà così Christel, devi ancora conoscere il vero Shannon" lasció i polsi della ragazza mentre le sussurrava quello vicino alle labbra, mentre una mano era scesa vicino al fianco di lei e lo teneva stretto a lui.
Poi, improvvisamente, lui si allontanó e uscì tranquillo dalla stanza, lasciando lei immobile, ancora impressionata dal suo sguardo, da quelle mani, da quelle labbra che avevano pronunciato così il suo nome. 
Si riprese quando poco dopo Jared venne da lei, chiedendole se era tutto ok. 
"Si..certo"rispose all'inzio con la voce quasi tremante, ma poi proseguì "È finito il tuo film, il tuo capolavoro, e la magnifica New York ha assistito ad una delle creazioni migliori della mente geniale di Bartholomew Cubbins" disse facendo sorridere Jared. 
"Grazie tesoro, ora dobbiamo solo montare il tutto. Sei stata bravissima sai? Bene, che ne dici di andare a mangiare qualcosa?" disse poggiando il braccio sulla spalla della ragazza che annuì e insieme andarono in uno dei loro ristoranti preferiti per cenare.

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Capitolo 5
*** Deep into that darkness peering, long I stood there wondering, fearing, doubting, dreaming dreams no mortal ever dared to dream before. ***


Chris non capiva il perchè di quella strana sensazione che la invadeva quando ricordava quei momenti passati con Shannon, quando lui, avvicinandosi a lei, le aveva sussurrato quelle cose.. 
Cosa volevano dire? 
Ricordava ancora il suo odore, e un brivido la percorreva ripensando a quella mano che le sfiorava la vita. 
Quegli occhi, poi, sembravano quasi inseguirla ovunque, nella sua mente, c'era sempre una parte che pensava a quelle sfumature di verde che la trafiggevano. Perché? Continuava a chiedersi, ma senza ottenere risposta.
Doveva smetterla di pensarci, si ripereva, perchè stava solo costruendo inutili castelli di sabbia che presto, sicuramente, anche una piccola onda avrebbero frantumato lasciando solo granelli di sabbia.
Chris non era il tipo di ragazza che cadeva ai piedi di qualcuno, così all'improvviso, anzi. 
Aveva capito col tempo che affezionarsi subito alle persone non era sempre un bene, ma quegli occhi l'avevano rapita, l'avevano fatta innamorare di qualcosa di irraggiungibile, qualcosa di infinito.
 
"Ehi piccola, cosa c'è che non va?"
"Nulla Dom, stavo solo..pensando..cosa ne sarà di tutti noi, alla fine?"
Il batterista capì subito a cosa alludeva la ragazza, infatti si voltò verso Shannon e Tomo, che stavano chiacchierando con Alex e Sophie mentre tutti aspettavano Jared.
Chris alzò lo sguardo che, quasi impulsivamente, andò a cercare quello di Shannon. La cosa non sfuggì all'amico, che si sedette al suo fianco e le strinse la mano. 
Lei sapeva che, qualunque cosa fosse successa, il suo migliore amico ci sarebbe sempre stato, e questo la rassicurò.
Non vide però che, proprio in quel momento, anche lo sguardo di Shannon andò a cercare quello di Chris, ma non incontrò quegli occhi verdi che desiderava: ora erano rivolti all'amico seduto al suo fianco.
Sentì una strana sensazione invaderlo, ma non ci fece caso, perchè in quell'istante il fratello uscì da una stanza e li raggiunse. 
"Penso sia arrivato il momento di farvi vedere cosa abbiamo creato in questi giorni, cosa i nostri fan, la nostra famiglia, vedranno tra pochi giorni"
I membri delle due band si fiondarono nella stanza da cui era appena uscito il loro regista, curiosi e ansiosi davanti a ciò che avavano creato dopo tanti giorni e che ora era completato.
Jared si avvicinò al cuo mac, cliccò il tasto play, e lasciò che il video parlasse da sè.
'This is not reality. This is a dream' 
L'introduzione del video, con Escape e una panoramica di New York, anticipavano già la grandiosità di quel video.
Diviso in tre parti, in tre capitoli, c'erano le scene girate giorni prima: Tomo e Dominic, Shannon e Christel, Jared , Sophie e Alex. 
Tutti restarono affascinati e quasi sorpresi davanti a quel capolavoro che includeva scene di sesso, violenza, sadismo e femdom, ma che interpretava bene ciò che Jared aveva in mente, ciò che il suo istinto gli aveva portato a fare. 
Ogni scena riportava alla mente ricordi, sensazioni, tutto in quel video era parte di loro ormai.
Non si preoccuparono minimamente delle parti di nudità che comprendeva. Così era, e così doveva essere. 
'Deep into that darkness peering, long I stood there wondering, fearing, doubting, dreaming dreams no mortal ever dared to dream before.' 
Alla fine dei 13 minuti, Jared si voltò verso i suoi compagni, entusiasta quando vide i loro volti emozionati e felici. 
"Sei un fottuto genio" riuscì solo a dire Chris, sorridendo davanti al capolavoro dell'amico.
"Anche voi siete stati grandiosi..grazie ragazzi. Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensano gli Echelon..sono un po' preoccupato"
"Bro, loro sono la nostra famiglia, ci hanno seguiti fino ad ora, e ci seguiranno sempre"
Jared guardò il fratello quasi incredulo che quelle parole venissero propio da lui. Sorrise, poi tornò serio. "Devo sentirli su Twitter, mi mancano" disse Jared prendendo il suo inseparabile BlackBerry, tra le risate di tutti i presenti.
 
Nei giorni seguenti, Jared sembrava ancora più indaffarato di prima, tra accordi con le emittenti televisive e con la casa discografica.
Giravano voci, a quanto aveva potuto sentire, su una collaborazione con un'altra band emergente, ma nulla di certo. Jared non voleva si sapesse molto su questo video, tanto meno della collaborazione, per svelare il tutto alla fine, all'uscita ufficiale del video. Sapeva però che nulla poteva rimanere segreto..
Finalmente, decise di caricare sul canale ufficiale della band, periodicamente, brevi trailer del mini-film, per anticipare i fan a cosa li aspettava. 
Qualcuno sembrava già aver capito che la band fortunata che aveva partecipato erano gli Eraser Rain, ma ancora nulla di certo.
L'unica cosa certa è che tutti gli Echelon erano ansionsi ed emozionati all'idea di un nuovo capolavoro da aggiungere a quelli creati da Bartholomew Cubbins.
I commenti dei trailer sembravano positivi, ma Jared preferiva non esaltarsi troppo prima di aver pubblicato ufficialmente l'intero video. 
 
E quel giorno arrivò. 
Il video fu pubblicato sul sito ufficiale e in poco tempo raggiunse un numero di visualizzazioni neanche sperato. 
Sembrava piacere a molti, i commenti erano quasi tutti positivi e questo rallegrò Jared, come tutti gli altri.
La scoperta della collaborazione fu ben accetta da tutti, e in poco gli Eraser Rain furono molto più conosciuti e apprezzati di quanto non era stato fin ad ora. 
Sapevano che il fine di tutto questo era proprio l'essere conosciuti, la pubblicità, ma tutti sapevano che aveva portato molto più di questo. Si erano affezionati gli uni agli altri, e, dietro la felicità di quel momento, avevano il timore di vedere presto la parola 'fine' a questo rapporto.
Cercarono di non pensarci, soprattutto Chris, che chiuse questi sentimenti in una piccola scatola per far spazio all'emozione per quei momenti.
Lasciò la stanza dove Sophie, Tomo e Alex stavano chiacchierando mentre Jared non si staccava dal suo portatile, per prendere una boccata d'aria fuori dallo studio: quella tensione contagiosa di Jared la stava snervando. 
Era già molto buio essendo in pieno inverno.
Lei amava questa stagione, dove tutto sembrava riposarsi, dove la notte sovrastava la luce. 
Si sdraiò su una panchina, osservando le poche stelle che accoglieva quel cielo scuro, stelle lontane anni luce, ma che sentiva così vicine quando le serviva conforto. 
Chiuse un attimo gli occhi, quando una voce profonda interruppe i suoi sogni.
"Che ci fai qui da sola?"
Aprì gli occhi e si trovò davanti lo sguardo penetrante di quell'uomo, tra le labbra una sigaretta quasi finita. 
"Avevo bisogno di un po' d'aria.. Jared mi ha contagiata con il suo nervosismo." disse lei mettendosi a sedere per far posto a Shannon, ma lui rimase lì, davanti a lei.
"Ti capisco..Bene, finalmente è tutto finito. E' stato un duro lavoro, ma il risultato è stato ottimo, che ne dici?" Chris annuì, abbassando lo sguardo pensando che dopo questo le loro strade si sarebbero divise, per sempre.
"Ehi ragazzina che ti prende? Dai fammi un sorriso..ti va di venire ad una dei miei aftershow con il mio amico Antoine? Te l'ho presentato l'altro giorno, ricordi?"
Chris ricordava benissimo quel ragazzo dal ciuffo biondo e dall'aria simpatica che le aveva presentato giorni prima, quando lei e Shannon si trovavano soli, mentre lei faceva sentire brani della sua band al batterista e quel ragazzo era entrato nella stanza quasi trascinando via Shannon a causa proprio di una di quelle serate..
"Sì ricordo..grazie, ma non credo di essere di buona compagnia in quell'ambiente.. sai, non sono proprio una ragazza da discoteca.." rispose Chris accennando un sorriso, sempre tenendo lo sguardo basso.
All'improvviso si trovò a pochi centimetri di distanza il volto di Shannon, i suoi occhi ora color nocciola che trafiggevano i suoi, due dita del batterista che sfioravano il mento di Chris per farle alzare il viso. 
Lui aveva capito che i suoi occhi le provocavano qualcosa di strano, infatti poteva sentire i brividi sul corpo della ragazza.
"E invece tu verrai, non accetto un 'no' come risposta" 
Il fumo della sigaretta invadeva l'aria circostante, i nasi si sfioravano..
"Ragazzi, che ci fate lì? Su entrate, ci sono novità!" 

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Capitolo 6
*** Come as you are, as you were, as I want you to be. ***


"Leggi" 
Solo questo disse Jared quando Chris e Shannon rientrarono nella stanza, trovando il ragazzo con un foglio tra le mani che porse subito al fratello.
"MTV..vogliono censurare Hurricane?" Chiese Il batterista dopo aver letto quelle righe, domanda di cui conosceva benissimo la risposta.
I volti dei membri delle band rispondevano alla domanda, delusi, infastiditi da tutto ció.
"Riteniamo sia opportuno censurare alcune parti del videoclip della canzone 'Hurricane'. Presenta scene con numerose immagini di violenza e nudità, che potrebbero in qualche modo disturbare il comune senso del pudore. Qui di seguito troverà alcune segnalazioni, in particolare, che provvederemo a censurare.." lesse, sempre più sbalordito, il batterista. "Non sanno più cosa inventarsi.."
La prima cosa a cui pensó Chris fu Jared: ci aveva messo l'anima per quel video, per questo film, e ora questi lo classificavano in quel modo.
"Ragazzi, ora siamo tutti molto scossi da questa novità, dormiamoci su e domani decideremo cosa fare" suggerì James, che era palesemente stanco per questi lunghi giorni pieni di lavoro.
La proposta ebbe il consenso di tutti, così pian piano uscirono dalla stanza, Tomo alla ricerca della sua amata Vicki.
Chris restó lì, immobile, quel misero foglio di carta tra le mani, frustrata pensando a tutto il loro lavoro, tutto il lavoro di Jared, giudicato in quel modo da altri.
La vista della mano di Sophie che si intrecciava a quella di Shannon, non contribuì di certo a farla stare meglio, anzi. Sentì come un enorme masso gravarle lo stomaco, come se una creatura dentro di lei volesse uscire e urlare fino a farle mancare la voce, fino a farsi sentire da qualcuno, fino a buttar fuori tutto ció che tratteneva.
Ma ora la cosa più importante a cui pensare era Jared.
Gli si avvicinó e cercó il suo sguardo. Era ancora difficile sostenere quegli occhi color dell'oceano, ma sapeva che dentro vi avrebbe trovato le vere emozioni di quell'uomo.
Le vide. Vide quella delusione, quella frustrazione nel suo sguardo. Vide quanto bastava poco a spezzare quell'anima pura.
Impulsivamente, gli buttó le braccia al collo poggiando la testa nell'incavo del suo collo, mentre lui stringeva forse la vita di Chris,nascondendo il volto tra i lunghi capelli castani della ragazza. Forse quel semplice gesto era ció di cui aveva bisogno in quel momento.
"Jared, questo è stato uno dei tuoi migliori capolavori. Tu non ti rendi conto di quanto la tua mente sia geniale, creativa, unica. E poi, cara diva" ormai lei lo chiamava così, da quando aveva scoperto questo buffo soprannome affidatogli dagli Echelon. Si staccó leggermente da lui quel tanto che bastava per sorreggere quello sguardo "non eri tu che dicevi che non conta mai ció che pensano gli altri, ma ciò che pensi tu, ciò che credi sia meglio fare? Poi guarda i tuoi fan, gli Echelon, da ció che ho visto, sono tutti entusiasti di questo video! Quindi basta, non voglio più vedere su questo viso perfetto, un'espressione triste, ok? Voglio vedere il tuo bel sorriso da angelo" continuó Chris.
"È solo che..non me lo aspettavo.. Ma hai ragione. Bisogna combattere e non farsi abbattere da questi inconvenienti. Io..ci ho messo l'anima per questo video, parte dei miei sogni sono lì. Ma forse la parte migliore di tutto questo è stato incontrare te. Sei l'amica che non ho mai avuto. Grazie Chris.." 
La ragazza rimase colpita da quelle parole, non riuscendo a nascondere gli occhi ormai lucidi, che pungevano. Jared, intenerito davanti alla dolcezza di quella ragazza, la strinse a sè, prima di darle un piccolo bacio sulla fronte. 
Era vero, non aveva mai avuto delle vere amiche. Lo usavano, lo sfruttavano. Una notte di sesso: questo è ció che chiedevano, magari per poi vantarsene in giro. Sentiva che lei era diversa, lei non avrebbe mai approfittato di lui, lei sembrava capirlo con uno sguardo, sostenerlo, farlo sorridere. 
Provava un grande affetto verso di lei, quasi a doverla proteggere dal mondo esterno che avrebbe potuto spezzarle quelle piccole ali. 
Le braccia di Chris che allentavano la presa lo riscossero dai suoi pensieri, riportandolo alla realtà. 
Insieme, tornarono nell'hotel in cui alloggiavano, passeggiando per le vie dell'immensa New York che, nonostante fosse notte inoltrata, era illuminata dalle luci degli enormi palazzi e grattacieli che sovrastavano la città. 
Davanti alla camera di Jared, lui la strinse di nuovo tra le sue braccia per darle la buonanotte.
In quell'istante una porta poco più avanti di quella si aprì lentamente, e ne uscì Sophie, mentre ancora cercava di sistemarsi il top che indossava, e dietro di lei, appoggiato alla porta, Shannon, coperto solo da una asciugamano allacciato in vita e ancora con i capelli bagnati, che non smetteva di fissarle il fondoschiena. 
"Dolce notte animale" disse ridendo Sophie, rivolta al batterista. Poi voltó lo sguardo e notó finalmente la presenza di Jared e Chris. 
Sorrise divertita, poi gli passó accanto, bisbigliando una buonanotte, ed entrando finalmente nella sua camera. 
"Ti sei divertito,non è vero Bro?" sorrise Jared, rivolto al fratello, che ora rivolgeva lo sguardo solo in quello ferito della chitarrista.
Già, ferita, così si sentiva, ma non riusciva neanche a spiegarsi il perché. Insomma, lui poteva fare ció che voleva, lui poteva portarsi a letto tutte le ragazze che voleva, ma allora cos'era quella sensazione che la invadeva, che le lasciava una morsa nello stomaco, che la faceva sentire così? 
Il monologo con la coscienza di Chris si interruppe quando Jared le sfioró la guancia con le sue morbide labbra.
"Nessuno ti ferirà, mai. Io sarò sempre al tuo fianco." quasi quell'angelo le avesse letto nella mente.."Buonanotte piccola" le aveva sussurrato, prima di sparire dietro la porta della sua camera. 
Erano rimasti solo loro sul corridoio di quel piano dell'hotel, Chris e Shannon. 
Lei si voltó di scatto, per paura che le sue emozioni trapelassero troppo dal suo sguardo. 
"Chris..io.." borbottó il batterista, per poi concludere con un semplice "Buonanotte.." forse anche quasi triste, deluso, da quel che Chris poté notare dal tono della sua voce.
Lei tirò un sospiro di sollievo, grata di non esser costretta a restare lì ancora a lungo. 
"Notte, Shannon" rispose, prima di trovarsi al sicuro nella sua stanza. 
 
-Paranoia is in bloom, the pr transmissions will resume. They'll try to push drugs that keep us all dumbed down and hope that we will never see the truth around..So come on!-
Le prime note di Uprising e la voce di Matt svegliarono la chitarrista, portandola via dal mondo dei sogni.
Contro voglia, si alzó dal letto, attraversó la grande stanza di quell'hotel per raggiungere il bagno e infilarsi sotto la doccia.
Le gocce d'acqua che le percorrevano il corpo iniziarono a risvegliarla pian piano, dando il via libera al flusso dei suoi pensieri di invaderle la mente. 
Pensó al futuro della sua band. Non vedeva l'ora di riprendere a suonare davanti ad un pubblico, un espediente per sfogarsi, per sentirsi bene, per divertirsi. 
Dom aspettava un figlio dalla sua ragazza, Alice. Glielo aveva detto pochi giorni prima. 
Lei era emozionata all'idea di vedere il suo migliore amico padre, ma vedeva che, oltre alla felicità per questo nuovo arrivato, Dom aveva paura. Non aveva mai avuto una solida figura paterna e aveva paura di non essere all'altezza di ciò. Lei invece no, lei credeva in lui, in fin dei conti, era lui che l'aveva cresciuta. E adorava anche Alice con la quale Dom era fidanzato da molti anni ormai. 
Quindi non aveva di che preoccuparsi..
Poi il ricordo della sera precedente la riscosse. 
'Nessuno ti ferirà, mai. Io sarò sempre al tuo fianco.'
Forse, a ferirla era proprio il fratello.. O forse era tutta colpa sua, per queste sue strane sensazioni che provava per lui, per quel batterista..si stava ferendo da sola.
'Buonanotte..'
Con la sua voce che ancora le risuonava nella mente, usci dalla doccia, prese un asciugamani per coprirsi lasciando i capelli bagnati ricadere sulle spalle nude e ritornò in camera per prepararsi.
Con un'asciugamano cercava di asciugare quei capelli, mentre cercava quell'album, tra i tanti che possedeva. 
Eccolo. -Nevermind-
Premette il pulsante play e le prime note di -Smells like teen spirit- risuonarono nell'aria, mentre lei, accompagnando la voce di Kurt, improvvisava un concerto imitando la band.
Presa dall'energia di quel suo idolo, mentre cercava l'intimo nel cassetto, quasi non sentì la porta della camera aprirsi dietro di lei.
Alzò lo sguardo e quasi urló quando vide, dallo specchio, Shannon seduto sul suo letto che la fissava divertito.
In pochi secondi il batterista le si avvicinó, prendendola da dietro e poggiando una mano sulla bocca di lei per fermare l'urlo. 
A quel tocco lei s'immobilizzo, quell'urlo morto in gola, ucciso dalla scossa che quel semplice gesto le aveva provocato in tutto il corpo. 
Rimasero così, per qualche secondo, finchè lui abbassó la mano, continuando a tenere Chris stretta a sè con l'altra. 
"Preferisco quelle rosse" disse indicando un baio di slip con il pizzo nel cassetto ancora aperto. 
Uno sguardo divertito e malizioso si fece largo sul suo viso, mentre le sue labbra si avvicinavano sempre di più al collo della ragazza, sfiorandolo delicatamente. 
"Buongiorno tesoro"

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Capitolo 7
*** Heaven's gates won't open up for me with these broken wings I'm falling and all I see is you. ***


Lui. Quella voce. Quelle labbra. 
In pochi secondi, Chris era venuta a contatto con tutto ció, facendole perdere lucidità. 
Il soffio leggero del respiro di Shannon sul suo collo le provocavano brividi che era sicura anche lui riuscisse a sentire, era sicura che lui volesse proprio questo. 
Lo voleva. Sentiva il bisogno di lui più di qualsiasi altra cosa, ma non voleva fare il suo gioco. Non voleva finire nella lunga lista delle ragazze da 'una scopata e via'. In realtà non sapeva neanche lei cosa desiderava, cosa provava davvero. 
Voleva che quel sorriso fosse nato per lei, che quelle labbra fossero assaporate da lei, che quello sguardo fosse rivolto a lei, voleva poterlo amare, voleva che quel cuore fosse capace di amare.
"Perchè?" disse solo, prima di voltarsi verso di lui, con la sua mano che ora le accarezzava la schiena.
Mossa sbagliata.
Quegli occhi che l'avevano rapita la travolsero all'istante, la trafissero con la loro potenza, la loro passione.
Quegli occhi che parlavano tanto nel loro silenzio, che ti segnavano, per sempre.
'Perchè sei qui?
Perché i tuoi occhi sono più potenti di qualsiasi arma?
Perché sento i brividi travolgermi ad ogni tuo sguardo, ad ogni tuo tocco?
Perché mi sento così viva in tua presenza?
Perché provo tutto questo?'
I suoi pensiero quasi svanirono nell'aria, e si allontanó con un piccolo passo da lui, mentre la mano di Shannon sfiorò i suoi fianchi prima di lasciarla, e i suoi occhi ora lasciavano trapelare quasi canfusione, delusione.
"Se sei venuto per portare a letto anche me, così da non tradire la tua fama, puoi anche andartene"
Christel lo guardava negli occhi, decisa a sostenere quello sguardo, ora deluso, ora meravigliato. Non sarebbe stata la sua bambolina per quella volta, non si sarebbe fatta sottomettere da lui. Doveva dimostrare di non cedere a lui, di essere forte, stronza, come, forse, non lo era in realtà.
Ora lo sguardo, quello ferito, sembrava il suo. 
"Non sarai mai.." 
"Christel sveglia, c'è un'intervista che ci.." Jared irruppe nella stanza della ragazza per svegliarla, ma si bloccó li, sulla porta, quando vide la scena che gli si presentava davanti: lei, solo un asciugamano a coprirla, lui al suo fianco.
"Stasera, ci sarai." disse Shannon, tornando a guardare la piccola ragazza davanti a sè.
Le si avvicinó per porgerle il biglietto per l'aftershow di quella sera. "Non sarai mai una delle tante.." le sussurró vicino all'orecchio, prima di allontanarsi dopo averle lasciato un bacio a fior di pelle, così vicino alle labbra.
"Giorno bro, ci vediamo giù!" disse rivolto al fratello, e uscì dalla stanza, lasciando Jared e Chris soli.
Jared non poté fare a meno di notare lo sguardo perso della ragazza, sognante, così le si avvicinò e le sfiorò dolcemente il viso con le dita. 
"Piccola cosa.."
"Vado a prepararmi Jay, sono quasi pronta" disse sorridendo la ragazza per evitare questo discorso con lui, forse imbarazzante, o forse perché non sapeva neanche lei cosa dire, cosa provava. Gli lasciò un piccolo bacio sulla guancia, sorridendo, per rassicurarlo di stare bene e sparì in bagno.
Stava davvero bene? Iniziava a chiederselo anche lei...
 
La giornalista, alta, bionda, non smetteva di sorridere e lanciare sguardi a Jared, seduto proprio davanti a lei. A lui non dispiaceva, certo.
Sandy, cosi si chiamava la giornalista, rivolgeva le sue domande esclusivamente al leader dei 30 seconds to Mars, e sembrava piuttosto infastidita quando lui lasciava la parola ad altri della sua band o ai membri degli Eraser Rain.
Tra questi, Sophie non mancava di farsi notare in qualunque modo, Alex interveniva con qualche battuta, come suo solito, mentre Dom e Chris restavano li, sulle loro, quasi intimoriti da tutto ció. 
Lo stesso Shannon, che, sedutosi al fianco di Chris, restava taciturno, mentre Tomo prendeva parte ogni tanto alla conversazione, sempre solare e allegro.
"Era l'inverno 2007 ed ero a Berlino quando scrissi Hurricane. Erano le 3 del pomeriggio, e stava già facendo buio. Ciò poteva essere sia incredibilmente confortante che incredibilmente deprimente. Per fortuna, fu un po' entrambi. Fu questo ad ispirarmi."
Chris ascoltava rapita le parole di Jared, mentre raccontava degli inizi di quella canzone, l'idea del video, della collaborazione, il montaggio, la censura..
Non poté fare a meno di dire qualcosa su questa inaspettata censura, ma non lasciò trapelare la sua delusione, la sua rabbia, affermando che con tutto questo, c'era stata maggiore pubblicità per il video, e questo andava bene.
"Sei pronta?"
La voce di Shannon, così vicina al suo orecchio, la riscosse dalle parole dell'amico. Cercò di non far notare quanto fosse a disagio, quanto quel suono la eccitava, le accelerava i battiti del cuore, fingendosi tranquilla.
"Per cosa?" chiese con un sorrisino, avendo capito che alludeva a quella sera.
Per tutta risposta, lui sorrise malizioso, guardandola con la coda dell'occhio, ma non poté proseguire perché Jared chiese la sua opinione.
"Ho avuto il piacere di conoscere i membri di questa band, li ho sentiti suonare, ho visto la loro energia, la passione che ci mettono, e credo valgano davvero molto. Sono contento di questa collaborazione. Sono davvero delle persone meravigliose.." il suo sguardo cadde su quello di Chris, ma nessuno se ne accorse, tranne il cuore di Chris, perchè Sandy aveva riportato inevitabilmente il discorso su Jared.
"Se ne avete l'occasione, andate a vedere un loro concerto, ne vale davvero la pena." concluse così Jared, con la conferma di Tomo, lasciando un sorriso sul volto dei membri della band emergente.
Terminata l'intervista, Sandy sembrava voler approfondire di più l'amicizia con Jared che di certo non rifiutò e la portò in un ristorante lì vicino per pranzare.
Ognuno sembrava avere cose importanti da fare, tranne Dom e Chris, che decisero di fare un giro in quella meravigliosa città.
"Central Park..amo questo posto. Potrei pensare di trovare casa a New York, con Alice e..il nostro piccolo.."
"Sarai un ottimo padre, ne sono sicura"
Si erano sistemati vicino ad un albero di quell'enorme parco, Chris sdraiata con la testa sulle gambe di lui a scrutare le nuvole di quella giornata che prometteva pioggia, Dom poggiato al tronco dell'albero guardando i bambini giocare non curanti del freddo.
"Non ho mai avuto un esempio da seguire, non sarò sempre presente, che padre potrò mai essere?"
"Tu ami quella ragazza, l'ho capito dalla prima volta che i vostri sguardi si sono incontrati, anni fa, in quel locale, e ami già la piccola creatura che avete creato. Non hai bisogno di esempi da seguire, amerai tuo figlio come nessun altro e questo basterà. Sarà fiero di te, del mitico batterista degli Eraser Rain.. Sai, mi ricordi molto Chris, il bassista dei Muse.. già, lo sfornafigli!" disse ridendo, pensando al grande bassista di quella band che tanto amava, che aveta tanti figli quanti gli album che pubblicavano.
Una risata spontanea di Dom riempì il silenzio intorno a loro, suono che contagiò anche Chris.
Lui adorava stare con lei, con piccole frasi, con poche parole, sapeva tirarlo su, come farlo tornare il vecchio ragazzino di un tempo.
E nessuno l'avrebbe ferita, nessuno avrebbe spezzato il suo piccolo fiore. Nemmeno lui, per quanto lo ritenesse un grandissimo esempio da batterista.
"E..Shannon.."
"No Dom, non..voglio parlarne.. Il fatto è che non so di cosa parlare. Io..non so cosa provo, cosa il mio cuore prova. Non riesco a capirlo, i suoi occhi, il suo sorriso.. mi bloccano, ogni volta, mi fermano il cuore. Non so spiegare cosa ho dentro quando il suo sguardo incontra il mio.. No, basta, non voglio rovinarti il nostro ultimo giorno nella meravigliosa New York, con le mie stupide confusioni. Godiamoci questa città, da domani torneremo in tour.."
Chris accennò un sorriso per convincere l'amico, ma dentro si sentiva sprofondare, pensando che avrebbe lasciato questa città, la sua musica, i suoi ricordi con loro..con lui.

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Capitolo 8
*** You fill my heart, you fill my sky. ***


 
"Sei..bellissima" 
Christel si sentì arrossire alle parole di Jared, che la guardava stupito.
La ragazza si voltó imbarazzata verso lo specchio per sistemare quel filo di trucco che aveva messo poco prima.
Doveva ammettere che adorava quel vestito. 
Poche ore prima Jared era tornato con un pacco tra le mani e all'interno quell'abito. Nonostante Chris avesse rifiutato più volte, Jared costrinse la ragazza ad indossarlo. 
Appena l'aveva visto aveva pensato a lei, alla serata che l'aspettava quella sera. Sentiva che lei provava qualcosa per il fratello, anche se aveva quasi paura di tutto questo, di lui. 
Se lei avesse sofferto, in parte sarebbe stata colpa sua, che l'aveva spinta nelle braccia del fratello, provocando questa reazione che sapeva di non poter fermare. Ma vedere il sorriso sul volto di lei era la cura migliore ai suoi pensieri.
Ora la osservava. Aveva avuto proprio ragione: quel vestito le stava benissimo. Un tubino nero copriva il corpo della ragazza, o meglio, lo stretto necessario, lasciando scoperte le gambe nude, slanciate dal tacco, anch'esso nero. 
I lunghi capelli mossi le ricoprivano le spalle, circondando il suo volto con quel filo di trucco e quella linea di eyeliner per risaltare il colore dei suoi occhi.
"Vai angelo, prima che inizi ad eccitarmi anche io" disse Jared, provocando la risata della ragazza.
"Si certo.. E tu divertiti con la biondina" riprese Chris, facendogli l'occhiolino, prima di lasciargli un piccolo bacio sulla guancia e sparire da quella camera.
Scese le scale, prendendo il biglietto tra le mani per leggere il nome del locale, quando una voce da dietro la fermò, una voce che conosceva bene.
"Chris aspettami, andiamo insieme" Sophie la raggiunse e, sorridendo, le mostró il biglietto. "Antoine ha insistito tanto che non sono riuscita a dirgli di no!"
"Già, impossibile.." bisbigliò Chris. "Dai, andiamo.. È la nostra ultima serata qui a New York, divertiamoci!" Bhe, c'era da dire che in quanto a feste Sophie era la regina. 
Indossava un vestito verde, ancora più corto del suo, che lasciava scoperta la schiena. I biondi capelli raccolti in una coda a lato. 
Era bellissima, non poteva negarlo.
Certo che Shannon non aveva saputo resistere a lei..
Un taxi le accompagnò al locale, dove furono riconosciute e fatte entrare.
Subito quella musica le investì, cosi come l'incredibile massa di gente, ragazzine più che altro, che ballavano, o meglio, cercavano di muoversi nel limitato spazio che avevano a disposizione, pari a zero.
Poco più in alto, su un piccolo palco, le ragazze riconobbero Antoine impegnato con la sua musica, e Shannon al suo fianco che cercava di dirgli qualcosa all'orecchio. Il dj sembró capire e abbassó di poco la musica.
"Come promesso, ecco i nostri ospiti speciali per questa sera"
Sophie prese la mano di Chris e la trascinó avanti facendosi largo tra la folla, finchè un'altra mano non la prese e poco dopo si rese conto di trovarsi su quel piccolo palco.
"La cantante e la chitarrista degli Eraser Rain! Sophie e Christel!" urla accompagnarono gli ultimi nomi, soffocati subito dalla musica a tutto volume.
Anche i ragazzi in sala sembravano riprendersi ora, mentre le ragazze continuavano ad avanzare con l'unico scopo di attirare l'attenzione di Shannon su di loro. 
Sorpresa, Christel sentì la mano di Shannon poggiassi sul suo fianco ed attirarla a sè. 
Si avvicinó sempre più a lei "Sono contento che tu sia qui. Grazie.." disse, o meglio urló quando si trovó vicino al suo orecchio, cercando di sovrastare quella musica. Sfioró con la sua barbetta la guancia di Chris, che per poco non si sentì mancare.
Sorrise al batterista, ma poi, dopo che questo tornó a ballare, se quel muoversi si poteva definire cosi, a ritmo di quella musica che inondava la sala, la ragazza cercò il piccolo bar dove bere qualcosa.
"Cosa ti porto bambola?"
Chris, sentendo quella parola, lanciò uno sguardo furioso al barista, che sembrò capire subito.
"Qualunque cosa, basta che non mi chiami mai più così"
Il ragazzo le portò una bevanda forte, troppo per i suoi gusti, ma la bevve tutta. Come aveva fatto, dato che detestava l'alcool, continuava a chiederselo, ma, sentendo già la testa far male, decise di non provare più quei drink.
Si voltò verso il branco di ragazzi che ballava intorno al produttore di quel suono, liberi dai pensieri e da ció che li affliggeva. Ballavano, lasciando fuori dalla porta del locale i problemi, con l'intento di divertirsi, di sfogarsi, di bere fino all'alba e magari non passare la notte da soli. 
Vedeva Sophie circondata da qualche ragazzo, che lanciava però occhiate maliziose al dj, che ricambiava con un sorriso stampato sul volto.
'Non credo che Sophie tornerà in albergo questa notte..' pensò la chitarrista.
Lo sguardo di Chris era attratto dal percussionista al fianco di Antoine. Shannon produceva quel suono che dava a quella musica del suo, che la segnava e la rendeva particolare. 
Con le bacchette batteva sulle percussioni, segnando ogni volta un battito mancato al cuore di Chris. 
Lei seguiva quelle mani, quelle braccia, quel sorriso sul suo volto. Seguiva con lo sguardo quell'uomo che amava ciò che faceva, che amava produrre musica, emozioni. 
Seguiva tutte le ragazze che cercavano anche il più piccolo contatto con quel corpo, mentre lui sembrava divertito da tutto ció, lasciandosi trasportare dal ritmo della musica.
Più di una volta lo sguardo di Shannon si incontrò con quello di Chris, ma era sempre lei a sciogliere questo legame, per paura, per imbarazzo, Perchè non resisteva.
Dopo l'ennesimo ragazzo che tentò di parlare con lei, Chris uscì dal locale, per cercare di riprendere un po' d'aria. Quell'ambiente non faceva per lei. 
Qualche ragazza girovagava davanti al locale, impaziente, emozionata. 
Chris cercò una panchina abbastanza lontano da tutto ció e vi si appoggiò.
Non credeva ancora di essersi mischiata così tra la folla, sentiva solo la sua testa rimbombare. 
Era ormai quasi mattina e si stupì nel vedere le ragazze fuori dal locale avvicinarsi a lei per una foto. Erano Echelon, poteva capirlo da quei bracciali e collane che indossavano, con quegli strani simboli che le aveva spiegato Jared, i simboli della sua band.
Alcune erano ragazzine, che la conoscevano prevalentemente per Hurricane, altre anche per la sua band. 
Una in particolare, che Chris notò subito nonostante restasse in disparte, era il tipo di ragazza-modella, altissima, con l'aiuto dei tacchi, magra, bionda, svestita quanto bastava. 
Lo scopo della sua presenza non era difficile da indovinare, il fine che pensava di raggiungere con qualcuno, con Shannon, e una strana vibrazione percorse il corpo della ragazza.
Fortunatamente fu distratta dalle altre ragazze che le facevano domande sul video, su Shannon. Chris era molto imbarazzata, e fu lieta nel vedere il batterista uscire dal locale, mentre le ragazze, le fan e la bionda sexy la salutavano per andare dal loro idolo.
Sorridendo, assistette alla scena in cui le Echelon, entusiaste, chiedevano una foto con il loro batterista preferito, un piccolo ricordo da portare per sempre nei loro cuori, con un suo sorriso.
"Ehi ciao, forse prima non siamo partiti con il piede giusto. Ci riprovo.. Sono Neil, piacere.."
Chris alzò lo sguardo e davanti ritrovò quel ragazzo che poco prima sedeva dietro il bancone per offrile da bere. A guardarlo bene, era davvero carino.. Quel bel fisico, quei capelli scuri così in contrasto con i piccoli occhii chiari, ma dove all'interno non vide quella scintilla che caratterizzava Shannon. Le sembravano quasi spenti, senza luce.
"Io sono Chris.." disse accennando un sorriso. Suo malgrado, quasi involontariamente, cercò lo sguardo di Shannon, ma lo trovò occupato: la 'bionda-sexy' che poco prima la osservava da lontano con sguardo omicida, ora era vicina, così vicina al batterista, intenta a raggiungere il suo scopo, a farsi notare, a non sprecare quella serata. 
Sentì una fitta invaderle lo stomaco, e cercó di allontanare lo sguardo.
"Emm..Scusami, io ora dovrei andare."
"Magari potrei accompagnarti" suggerì Neil, titubante.
Chris si alzò e, ricercando il sorriso che aveva perso, annuì e, insieme a questo nuovo accompagnatore ripercorse la strada per tornare all'hotel.
Lei non si accorse che qualcuno seguiva intanto ogni sua mossa con lo sguardo, quello sguardo con una scintilla in più. 
Neil accompagnò Chris davanti al suo hotel, con la sua macchina, mentre lui le parlava della sua vita, e lei, guardando fuori dal finestrino, pensava a tutto al di fuori del ragazzo al suo fianco. 
Bhè, lei era bionda, alta, bella, insomma, il suo opposto, il prototipo della donna ideale secondo l'amor cortese, Chris non avrebbe mai avuto un posto nel suo cuore.. 
"Eccoci, ti accompagno su.." Sentendo il suono della voce del ragazzo, Chris si risvegliò dai suoi pensieri e scese dalla macchina.
Con Neil al suo fianco, salì i piani dell'ascensore, quei piani che sembravano quasi interminabili. 
Le porte si aprirono. 
Chris cercò la carta magnetica per aprire la sua porta, finchè sentì le mani di Neil appoggiarsi sui suoi fianchi, una presa forte e decisa. 
Percepì il tocco delle sue labbra sul suo collo nudo.
Lei, immobile,non riusciva ad imporsi.
Quelle mani la voltarono, in modo che ora poggiava la schiena contro il muro. Le sue mani le impedivano la fuga. Si sentiva in trappola.
Neil si avvicinava sempre di più, dal collo, fino a sfiorare le labbra della ragazza. 
Nauseante odore di alcool invase Chris. Ebbe l'effetto di stordirla ancora di più, rendendosi succube di quell'uomo, dei suoi voleri.
"Allontanati da lei" 
Quella voce. Era lui. 
No, era impossibile. Forse l'aveva solo immaginata, perchè non sortì alcun effetto sul ragazzo che la imprigionava, se non un sorriso beffardo sulle sue labbra.
Sorriso che svanì subito quando Chris, ormai risvegliatasi da quell'incubo, trovò la forza di reagire e, alzando il ginocchio, colpì le parti più intime dell'uomo. 
Forse non con la forza che sperava, perchè Neil non ci mise molto a riprendersi, e dopo aver urlato minacce contro la ragazza, alzò la mano, pronta a colpire il suo volto.
Chris cadde ancora nell'incubo, restò immobile contro quel muro, aspettando quel colpo che..non arrivò.
Un pugno ben serrato colpì invece la mascella di Neil, allontanandolo dalla ragazza. 
"Non avvicinarti mai più a lei" 
Ancora quella voce, in apparenza calma. Ancora lui. 
Vide Neil correre verso le scale e sparire dalla sua vista, per sempre. 
Qualcosa di più forte di uno schiaffo la colpì, ferendole l'anima. Quello sguardo color smeraldo, quegli occhi con quello strano scintillio, quegli occhi ora colmi di rabbia. 
Shannon raccolse la carta caduta sul pavimenti del lungo corridoio e aprì la porta della camera della ragazza.
Chris, incerta e ancora tremante, riuscì a muovere qualche passo per entrarvi.
Shannon la seguì e chiuse di nuovo la porta. 
Chris rimase lì, immobile, contro la parete, incapace di farsi avanti per paura di non reggere quel peso, per paura di cadere nell'oblio.
"Che cazzo ti è saltato in mente? Cosa cazzo hai pensato quando sei salita in macchina con quello stronzo?" la potente voce di Shannon rimbombava nella testa di Chris, nel suo corpo. Ma quello che la ferì di più, fu il suo sguardo puntato addosso, nel quale ora quella scintilla era sparita per lasciar posto alla rabbia. 
Chris abbassò lo sguardo, incapace di sostenere il suo, e senza accorgersene, una lacrima prese a percorrerle il volto. 
"Non avrei mai pensato a tutto questo.. Perchè sei venuto fin qui? Dove hai lasciato la bionda ossigenata in pieni calore?" Perchè quelle parole? Non aveva più potere su ciò che diceva. Aveva ritrovato quel poco di coraggio, guardandolo negli occhi, e le sue labbra avevano fatto da sè.
Shannon sembrò pacarsi, nel suo sguardo, quella ira era scomparsa, lasciando posto al dispiacere. 
Con piccoli passi si avvicinò alla ragazza, in modo da poterla guardare negli occhi, in modo da poter trovare quelle vibrazioni che le passava, per perdersi nei suoi occhi verdi.
"Scusami se ho alzato la voce.. Quello mi ha fatto perdere la testa. Ti ho vista andartene con lui, fuori dal locale.. Potevo immaginare cosa avrebbe fatto. Sapevo che tu non avresti voluto..lui" 
"Come.. Come puoi sapere cosa..voglio.." 
"I tuoi occhi. Svelano tutto. Vuoi.. questo" 
Le labbra del batterista si unirono con quelle della ragazza, combaciando perfettamente, come fossero pezzi destinati ad incontrarsi.
Un bacio dolce, delicato, mentre la mani di Shannon accarezzava dolcemente i capelli di Chris. 
Lei sentì la terra mancarle sotto i piedi, sentì brividi percorrerla, il cuore accelerare. Temeva che lui potesse sentirlo, ma subito dopo lui separò questa unione. 
Shannon non riusciva a distogliere lo sguardo dagli occhi Chris, avrebbe passato la vita osservando solo quei piccoli smeraldi, senza stancarsi mai. Non sapeva che Chris pensava lo stesso, perdendosi nell'immensità di quello sguardo. 
Sentiva il bisogno di lui, ora. Voleva riassaporare quelle labbra, voleva rivivere quel momento. 
Eppure non era certo la prima volta. Ripensava ad Hurricane.. Quei baci erano..imposti. Nonostante lei si era persa in quei momenti, questo ero diverso. Era voluto, desiderato, sentito.
La mano di Shannon si appoggiò sul fianco di Chris, delicatamente, imprigionandola, ma lasciandole via libera. Era diversa dalla presa di poco prima: era Shannon. Lei si sentiva al sicuro con lui.
Le sue labbra sfiorarono di nuovo quelle di Chris, come a chiederle il permesso di poter provare di nuovo quei brividi, come a domandargli se poteva farla sua.
La ragazza si lasciò trasportare da quelle labbra, dando il suo permesso, concedendosi. Aveva ragione, era lui che voleva.
Il bacio si fece più voglioso, più passionale, mentre le mani del batterista slacciavano lentamente la cerniera del vestito della ragazza. Lei si lasciava trasportare dal vortice di passioni che provava.
Quel bacio era il loro desiderio, il bisogno di loro stessi.
Ma i corpi si imponevano, desiderandosi, cercando ognuno l'altro. 
In poco tempo gli inutili indumenti dei due finirono sparsi sul pavimento, mentre le labbra di lui percorrevano il corpo di lei, conoscendola. 
Le dita della ragazza sfiorarono i tatuaggi che decoravano il corpo del suo uomo, dai glyphics sull'avambraccio, a quello astratto sulla spalla, alle Americhe sulla parte inferiore della nuca.
Erano passati da una parete all'altra, mentre lui teneva stretta a sè il corpo della ragazza, come per paura che scappasse, e lei, con le gambe incrociate al bacino di lui, si divertiva a sfiorare con la lingua quell'ultimo tatuaggio, quella triad sotto l'orecchio, il suo preferito. 
Sentì una piccola risata provenire dalle labbra di Shannon, che in pochi secondi tornarono a poggiarsi su quelle di lei.
Non resisteva più. La prese e la portò con sè sul letto, dove la fece sua, dove entrambi entrarono in un altro mondo, dove provarono quelle emozioni, dove quei due corpi si fusero in uno.
Fecero loro quel piacere, mentre i corpi si esploravano, i loro profumi si fondevano, e il loro nomi, sussurrati dalle labbra dell'altro, imponeva loro di continuare, ai loro sguardi di incontrarsi per vivere meglio l'altro, alle loro labbra di tacere le urla dell'altra, finchè, raggiunto l'apice più volte durante tutta la notte, restarono lì, su quel letto che ormai sapeva di loro.
L'una tra le braccia dell'altro. Gli sguardi si incontravano, per raccontarsi in silenzio ciò che provavano. Le mani intrecciate ad unirli.
Christel viveva al ritmo del respiro di Shannon, seguendo i battiti del suo cuore, che solo ora stavano tornando normali.
"Buonanotte uomo"
"Buonanotte piccola..a domani"
E Shannon posò le sue labbra su quelle di Chris, dolcemente, come ad aver paura di romperla, assaporandola delicatamente, cercando di conservare quel suo sapore per tutta la notte, per poi ritrovarla la mattina seguente.
Chris si perse in quel bacio, cercando di conservare quel suo profumo, la sua essenza, per sempre.

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Capitolo 9
*** I can't live, with or without you. ***


I freddi raggi del sole dell'inverno entrarono dalla finestra, illuminando la stanza, quella stanza che quella notte aveva vissuto un sogno.
Chris aprì lentamente gli occhi e sentì il cuore mancare di un colpo quando sentì quelle forti braccia che la avvolgevano. 
Shannon era ancora lì, non era stato solo frutto della sua immaginazione, era successo davvero. 
La ragazza lo guardava, lo osservava cercando di memorizzare ogni tratto dell'uomo che quella notte l'aveva fatta vivere, di quel corpo che era stato suo. 
Le palpebre chiuse coprivano quegli occhi felini, ma un piccolo sorriso su quelle labbra facevano sembrare quell'uomo, un bambino che sogna di ricevere il regalo tanto atteso. 
Era il suo angelo, colui che la teneva in vita.
Solo una coperta a ricoprire i due corpi, e Chris si strinse ancora di più nelle braccia di Shannon, per ricordarne la forza, la dolcezza, la protezione.
Cercò di imprimersi del suo odore, per portarlo sempre con sè, quando un suono la riscosse. 
Il suo Blackberry segnava un nuovo messaggio.
-Buongiorno piccola! ci vediamo direttamente all'aeroporto, ok? Non farò in tempo a tornare prima in hotel.. Un bacio! Jared-
Chris sorrise. Quella biondina si era data da fare.. 
Poi riguardò il testo. 'Aeroporto'. Una fitta le trafisse il cuore, mentre ricordava che da lì a poco sarebbe dovuta partire e che..era in ritardo!
Controvoglia, Chris uscì da quella fortezza che la proteggeva e si precipitò in bagno per una doccia. 
Quell'acqua le scorreva sul corpo, trascinando via il suo profumo, la sua essenza, le gocce portavano via la sera precedente, ora un semplice ricordo.
Uscì dalla doccia e tornò in camera. Una parte di lei avrebbe voluto che quegli occhi fossero aperti, che guardassero verso di lei, che la facessero sognare, di nuovo. Un'altra parte temeva che si fosse svegliato, temeva di dover resistere al suo sguardo ancora una volta, temeva di non riuscire a trovare il coraggio per uscire da quella stanza e partire, temeva di non avere la forza di lasciarlo. 
Si vestì, raccolse le sue cose, prese le valigie. Era pronta, ora avrebbe dovuto solo aprire quella porta e..andarsene. 
Non ci riuscì.
Si avvicinò al letto dove insieme avevano vissuto, dove ora il suo angelo sognava. Sfiorò le labbra di Shannon con le sue, dolcemente. Un ultimo bacio, per lasciare del suo su quelle labbra, per portare con sè parte di lui.
"Volevo te, voglio te, e ti vorrò,per sempre. Grazie angelo, addio" sussurrò, prima di lasciare un suo plettro, il suo preferito, sul cuscino al fianco di Shannon, e uscire da quella stanza.
 
10:25
"Eccoti Chris! Iniziavo a preoccuparmi!"
"L'avevo capito dalle trecento chiamate che mi hai fatto nel giro di dieci minuti!"
"Non volevo lasciarti qui.." non che a Chris dispiacesse restare lì, ma l'abbraccio del suo vecchio amico fu la sua cura. Quello era il suo posto, quello era il suo destino. 
Salutò Alex e Sophie, che era arrivata poco prima di lei, accompagnata da Antoine. 
"Ieri te ne sei andata.. È successo qualcosa?" chiese la ragazza in tono quasi dispiaciuto.
"No, tranquilla, avevo solo voglia di tornare in hotel.." rispose Chris, cercando di mostrare un sorriso. 
"Ultima chiamata per il volo verso Chicago" 
Quella voce risuonava nell'aeroporto. Era per loro. 
I membri della nuova band salutarono Tomo e Vicki, che erano venuti per loro, e si prepararono a partire.
Chris cercò con lo sguardo quegli occhi color dell'oceano, ma non li trovò, in mezzo alla folla dell'aeroporto. 
Stava per abbandonare le speranze quando il suo blackberry squillò di nuovo.
-Voltati!-
Chris seguì quella parola, e si ritrovò tra le braccia di un uomo, le ali di un altro angelo, diverse da quelle in cui aveva riposato fino a poco prima, ma confortanti e sicure.
"Non avrai pensato di andartene senza salutarmi?"
"Mai, angelo. Mai" 
Jared sciolse piano quell'abbraccio, così che ora Chris fu costretta a guardarlo negli occhi, in quel paradiso. 
"Ciao Jared!" Dom era tornato indietro "Chris, dobbiamo andare!"
La ragazza si lasciò ancora perdere nell'immensità di quegli occhi, per paura di dimenticarli, per poi ritornare tra le sue braccia.
"Ci sentiremo sempre, e ci rivedremo presto, promesso. Ti voglio bene piccola mia" 
"Ti voglio bene anche io Jared"
Sciolsero l'abbraccio e Chris seguì Dom verso il check-in.
Ci rivedremo presto, promesso.
Lei credeva in quelle parole, credeva in lui. Le loro strade si sarebbero incontrate di nuovo.
Malinconica, ma felice per questo suo nuovo inzio, salì sull'aereo con gli altri compagni. Direzione: Chicago. Un nuovo tour li attendeva.
Play. 
-With or without you-
La voce di Bono la accompagnò durante il vaggio, cercando di non pensare più al passato, all'uomo che aveva lasciato sognante in quel letto, mentre sovrastava le città, attraverso le nuvole.
-Through the storm we reach the shore
You give it all but I want more
and I'm waiting for you
with or without you
I can't live, with or without you-
 
 
-Benvenuti a Chicago-
Il cartello li accoglieva in questa nuova città, dove la sera stessa li attendeva un concerto. Emozionati di riprendere, ma anche intimoriti, gli Eraser Rain erano pronti per riprendere in mano la loro vita.
 
Finalmente il momento era arrivato.
La venue in quella città era più grande di quelle a cui erano abituati, e questo li spaventò non poco.
Saliti su quel palco, i quattro ragazzi rimasero senza fiato davanti al pubblico, i fan, che li aspettavano e urlavano i loro nomi.
Sophie non si lasciò intimorire e inziò subito a cantare, trascinando con lei anche i tre ragazzi, che lasciarono da parte la paura di deludere quelle persone, di non essere all'altezza delle loro aspettative, e diedero il meglio di loro, suonando ognuno il proprio strumento come fosse l'ultima cosa che avrebbero fatto. 
La band sembrava aver ritrovato l'energia e la passione di un tempo, quello spirito che li univa e li rendeva forti, grazie anche alla partecipazione dei fan. 
Suonarono sforando l'orario solito di fine concerto, mostrando anche pezzi di nuove canzoni che, dalla reazione del pubblico, sembravano ottimi per un nuovo futuro album.
Lasciato il palco contenti come non mai per la performance di quella sera, i quattro non vedevano l'ora di continuare la loro avventura, iniziata anni fa, quasi per gioco.
Quando James li aveva scoperti, erano solo una piccola band che suonava nei locali della loro piccola città, mentre adesso, li aveva cresciuti, rendendoli ciò che erano ora. 
Dopo essersi congratulati a vicenda per la serata, i quattro si separarono. Alex aveva vecchi amici in quella città, Sophie trovò subito un ragazzo per accompagnarla in un locale, Dom restò in albergo con Alice, mentre Chris decise di fare un giro per la grande Chicago.
L'unica compagnia di cui aveva bisogno in quel momento era il suo iPod, la sua musica.
Cuffie nelle orecchie, viveva al massimo quel momento, le note di quelle canzone, tra le luci della città in quella notte. 
Un'aquila.
Nuove note trafissero la sua anima, la voce che le era stata così vicina, ora le risuonava nella mente, così vicina, ma così lontana allo stesso tempo. 
Ed ecco ciò che temeva. Quel suono, quei battiti. Quella batteria. 
Si fermò, lì, alzò lo sguardo verso il cielo, verso quell'infinito ricoperto di piccole stelle, piccoli corpi che la osservavano dall'alto, la contemplavano. E lei, impotente davanti a quella grandezza, lasciò che i ricordi la invasero. 
La voce di Jared la accompagnava con quell'inno ai loro fan, mentre vedeva così chiaramente quegli occhi nocciola puntati su di lei, quello sguardo rapirla in un attimo e portarla via, lontano da questo mondo che non poteva comprendere cosa la sua anima provasse, quanto il suo cuore battesse quando quello sguardo e il suo si incontravano, quando quelle labbra si posavano sulle sue. 
Un altro suono la riportò sulla terra.
"Ti sei già dimenticata di me?" L'inconfondibile voce di Jared, attraverso il cellulare, la fece sorridere, mentre tratteneva quella lacrima che insisteva nel volersi mostrare.
"Ho appena ascoltato una tua canzone..una di quelle che mi hai messo l'altro giorno sull'iPod..la adoro.."
"Come non potresti!?" 
"Diva, ora frena le tue manie di protagonismo.."
"Si ok, ok. Piuttosto..Com'è andata ieri sera? E' successo qualcosa?"
"No, nulla, tranquillo." Non sapeva bene perchè, ma non voleva parlare di ciò che era accaduto la sera precedente. Forse perchè aveva paura che esprimere a parole il suo sogno, l'avrebbe infranto, forse perchè aveva paura di essersi semplicemente illusa, di aver lasciato che i sogni la dominassero, quando tutto ciò che c'era stato era solo sesso, lei una delle tante che avevano assaporato il piacere di vivere quell'uomo, una tra le altre.
"Chris scusa, devo lasciarti. è tutto il giorno che Shannon suona e quella batteria sta chiedendo un attimo di respiro."
"Certo..ci sentiamo angelo"
 
Doveva rinchiudere quei ricordi. 
Cos'era stato, infondo? Lui, solo un uomo, un semplice uomo. Doveva seppellire la sua immagine, imporre alla sua mente di smettere di pensare a lui, imporre al suo cuore di non continuare a battere in quel modo, per lui.
Vivere nei ricordi sarebbe stato solo un errore, avrebbe dovuto vivere la sua vita, vivere per la musica. Avrebbe dovuto spegnere quell'interruttore che cercava Shannon in ogni dove, che lo desiderava, che la feriva. 
Non avrebbe permesso ai sentimenti di intralciarla ancora, non a lui, non a Shannon.

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Capitolo 10
*** Dreams just aren't enought so I'll be waiting for the real thing. ***


Chicago. Kansas City. Dallas. St. Louis. Portland. Tacoma. Las Vegas. Orlando...
Il tour degli Eraser Rain procedeva, ogni città accoglieva un concerto indimenticabile, ogni notte costruiva sogni.
I sogni riportavano alla mente ricordi, piccoli pezzi di vita passati che il cuore si ostinava a ripescare, mentre la mente imponeva di lasciarli andare nelle acque profonde di quell'oceano e non cercarli più. 
I quattro ragazzi viaggiavano da mesi, per potersi presentare davanti alle persone che ormai conoscevano a memoria le loro canzoni, che gridavano i loro nomi, che chiedevano una foto o un autografo quando li incontravano in giro. Viaggiavano per poter continuare il loro sogno, viaggiavano per costruirlo, pian piano, città dopo città, concerto dopo concerto. 
Molte cose erano cambiate. Altre non lo erano affatto.
Il batterista, Dominic, aspettava ancora l'arrivo del suo piccolo bimbo, da Alice, che, nonostante il pancione che cresceva, continuava a seguirlo in tour.
Sophie, la cantante, aveva forse trovato l'amore, o almeno così sembrava, o ci piace pensare. Dopo anni, Alex decise finalmente di aprirsi e cercare di conquistare la leader della band, che sembrò capire cosa provasse in realtà e regalò il suo cuore al bassista.
Infine Christel, lei che non sapeva cosa la vita le avrebbe riservato. Lei che si ostinava a non aprire il suo cuore, perché sapeva che non avrebbe mai provato nulla, non avrebbe mai vissuto quelle emozioni, quei brividi. Non ci credeva, non lo ammetteva a se stessa, ma aveva lasciato il suo cuore e la sua anima in mano a quell'uomo, sperando infondo che se ne prendesse cura. Forse una parte di lei ci sperava davvero, ma sapeva che nulla sarebbe mai successo, che il suo cuore era stato rapito da uno sguardo, che probabilmente quello sguardo l'avrebbe ferita più di mille lame.
Era la ragazza che sapeva di aver perso tutto, in quel sorriso. Era la chitarrista che si imponeva di non credere più nell'amore, che però forse lo stava vivendo più che mai e la stava distruggendo al tempo stesso, sotto i suoi occhi, impotenti davanti a tutto questo.
 
 
Los Angeles.
 
Un'onda di piacere l'aveva invaso, nel momento in cui aveva raggiunto il limite. 
Si accasciò sul letto, di fianco a quel corpo femminile che aveva condiviso con lui quel piacere, poggiò la testa sul morbido cuscino e lasciò che Morfeo venisse a rapirlo per portarlo nel suo mondo. 
Ecco, aveva abbandonato quel pianeta. Si sentiva così pesante, ma così leggero al tempo stesso. Era nel suo mondo, dove i suoi sogni prendevano vita, dove le sue fantasie recitavano i loro spettacoli. 
E lì quell'odore si impossessò di lui. Quel profumo che aveva assaporato tempo fa, ma che continuava a respirare come fosse lì, presente. 
Si voltò, cercando di raggiungere la fonte di quest'odore, quando uno sguardo lo bloccò. 
Quello sguardo così simile al suo, il variare del colore dell'iride che mutava seguendo i cambiamenti di luce, ma così diverso, all'interno, in quello che lui ci vedeva. Vedeva luce, dolcezza, speranza, sogni,passione, piacere, vedeva amore, cosa che nei suoi occhi non aveva mai trovato.
Quegli occhi ora così vividi lo trafissero, impedendo alla mente di pensare, al cuore di battere. 
Brividi.
Piccoli brividi che percorsero il suo corpo quando questo fu sfiorato da due piccole mani, delicate, e quando quelle labbra che desiderava così fortemente si poggiarono sulle sue, dolcemente. 
Prese i fianchi della ragazza e la strinse a sè, per trattenerla con lui, per provare ancora quelle emozioni, quando quel corpo svanì nel nulla, lasciando quel dolce sapore sulle labbra del batterista.
"Christel.." pronunciò, quasi con un sibilo, quando aprì gli occhi nel mondo della realtà, con il cuore che ancora batteva forte, e con quel sapore sulle labbra. 
Delusione, rabbia, si impossessarono di lui, quando realizzò che quel corpo al suo fianco era solo uno dei tanti che in quelle notti gli facevano compagnia, che soddisfavano la sete del famoso Shanimal.
Il sole aveva appena dato il buongiorno agli americani quando Shannon uscì da quella stanza d'albergo, con la testa che quasi gli doleva per quell'incubo, come lo definiva.
Desiderare solo una donna non era da lui. Eppure era quello che il suo corpo gli stava dicendo, quello che il suo...cuore cercava di fargli capire. 
Cuore? No, non poteva essere. Quell'essere non lo comandava, non avrebbe mai imposto la sua decisione.
E se..se fosse successo..l'avrebbe ferita. Già, come in quel sogno, come quello che lo svegliava ormai da mesi, che gli ricordava quella creatura. L'avrebbe avuta per sè, avrebbe soddisfatto la sua sete per poi ferirla, farla svanire, perchè è questo ciò che succedeva a chi si avvicinava a lui, a chi riusciva ad aprire anche per poco il suo cuore: restava ferito dalle lance che quella creatura che lo teneva in vita aveva con sè. 
Non poteva succedere, di nuovo. Il suo cuore non si sarebbe imposto. 
Pensava a tutto ciò in sella alla sua moto finchè non raggiunse la casa del fratello. 
Non raccontò nulla a Jared, che era abituato a vedere questi strani umori del fratello, soprattutto in quel periodo, e si diresse verso la sala registrazioni, dove la sua unica vera donna lo attendeva. 
Le foto degli echelon su di essa gli sorridevano, mentre prendeva le bacchette e iniziava la sua cura per questi pensieri che lo affollavano la mente, per quegli occhi che gli bloccavano il cuore. 
Le note di -The fantasy- risuonarono nella stanza, forti e potenti, mentre il fratello dall'altra parte della casa, cercava di capire le parole di Tomo riguardanti un certo festival.

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Capitolo 11
*** Every breath you take, I’ll be watching you. ***


"Hai capito benissimo! Al Bamboozle!"
"Quindi ci sarete anche voi e.."
"Ci rivedremo piccola!" 
Chris non riusciva a smettere di ridere. Questa nuova notizia l'aveva presa alla sprovvista, ma sentiva che poteva quasi toccare con mano la sua felicità. 
In New Jersey si svolgeva un famoso festival,The Bamboozle, a cui i Thirty seconds to mars avrebbero partecipato. Pochi giorni prima anche alla band di Chris era stato annunciato che una tappa del loro tour sarebbe stata proprio quella. 
Avrebbe finalmente assistito ad una loro esibizione live, con i loro tanto amati echelon. Ma soprattutto avrebbe rivisto loro, i suoi angeli, quei tre ragazzi dal sorriso che ti fa perdere il controllo. 
Avrebbe rivisto lui. Il suo sguardo ancora le trafiggeva l'anima, il suo ricordo ancora indelebile non accennava a svanire. Quelle emozioni provate con lui, la sensazione di stagli accanto, la accompagnavano sempre, tormentandola nei sogni più profondi. 
"Chris, ti ho trovata..dobbiamo andare!" Dom era entrato nella stanza, distruggendo i ricordi che riaffioravano nella mente della ragazza. 
"Arrivo.."disse rivolta al batterista. "Jared, c'è un concerto che mi aspetta!"
Dopo aver salutato il cantante, salirono tutti e quattro sul palco, davanti alla grande folla accorsa per ascoltare loro, per vedere ciò che quei quattro ragazzi erano in grado di fare. E li accontentarono, dando il massimo, vivendo ogni loro pezzo, come facevano sempre. 
 
Los Angeles 
 
"Buonasera bro" Shannon era finalmente uscito da quella stanza, abbandonando la sua amata batteria. Jared sapeva che stargli accanto, senza premere su di lui, era l'unico modo per sorreggerlo ed aiutarlo. Non sapeva cosa affliggeva il fratello in questi ultimi mesi, o forse lo immaginava, ma quasi temeva a crederci. Forse agli occhi di molti poteva sembrare il solito Shannon, quello che provava piacere solo a vedere ogni notte una donna diversa passare nel suo letto. Lui non era questo, e Jared lo sapeva. Ma in questo ultimo periodo sembrava non riconoscerlo più nemmeno lui, e questo lo preoccupava, ma era sicuro che ce l'avrebbe fatta, che avrebbe capito cosa fare. Intanto lui restava in disparte, aspettando una sua mossa.
"Buonasera a te" rispose sorridendo il fratello maggiore, mentre cercava qualcosa da mettere sotto i denti dopo aver passato la giornata chiuso nella stanza a suonare.
"Ricordi il Bamboozle a cui parteciperemo fra poco?" Shannon rispose con un debole cenno del capo "Tomo mi ha detto poco fa che a questo festival, nella stessa giornata, saranno presente anche gli Eraser Rain, ho appena sentito Chris.." 
A quel nome, il batterista bloccò i suoi movimenti per poche frazioni di secondo. Da molto non sentiva quel nome dalle proprie orecchie, non sussurrato da lui o solo frutto della sua mente, e ora ne seguiva l'effetto. 
Jared non si lasciò sfuggire questo piccolo particolare, conferma che quegli occhi cangianti erano diventati qualcosa di più per il fratello.
"Sarà bello rivederli" disse tutto d'un fiato, cercando di non far notare il suo nervosismo. "Torno da Christine" annunciò, avvicinandosi nella sala. 
I forti suoni delle percussioni aiutarono ad annebbiare il pensiero di quegli occhi che incontravano i suoi, del profumo che si univa al suo. 
Cosa avrebbe fatto, quando le loro anime si sarebbero incrociate di nuovo?
 
New Jersey 
 
Riuscivano a vedere ormai la terra sotto di loro. Le nuvole che fino ad allora li avevano accompagnati ora iniziavano a svanire. 
L'aereo atterrò senza problemi all'aeroporto e gli Eraser Rain toccarono, entusiasti, il suolo americano.
James portò loro in un albergo in centro città, dove trovarono il tempo di riposarsi per poi raggiungere la location della festival.
Sembrava enorme, pieno di ragazzi urlanti pronti ad assistere a band che amavano o che avrebbero conosciuto solo lì. Ma anche questa era la parte migliore: ascoltare nuova musica e magari appassionarsi a nuove band. 
L'esibizione degli Eraser Rain era prevista per il primo pomeriggio, così intanto i membri della band girarono per il festival e parteciparono ai concerti. 
Chris sentiva l'ansia salire, forse non per l'esibizione, ma per altro, a cui non riusciva però a dare una definizione.
Si addentrò nel locale con i vari camerini per trovare un luogo in cui rilassarsi, ma qualcuno trovò prima lei.
Zaffiri incontrarono i suoi occhi ora verdi, dopo così tanto tempo. L'angelo spalancò le ali e la piccola ragazza ci si tuffò all'interno. Jared non era il tipo da abbracciare così le persone, ma sembrava che con lei qualcosa cambiasse, che la felicità di rivederla sovrastasse tutto. 
La strinse forte quasi per paura che scappasse via, poi pian piano allentò la presa e la lasciò libera. 
"Non mi aspettavo un abbraccio così..da te!" 
"Mi sei mancata, piccola" 
"Anche tu, angelo" e la ragazza rimase ancora una volta affascinata dal dolce sorriso che sfoggiava l'uomo davanti a lei, così come dai suoi occhi non riuscivano quasi più a nascondere le sofferenze passate.
"Perchè sei sempre così stanco? Dovresti riposare.." 
"Oh no..amo fare questo mio lavoro, anche se a volte richiede sforzi.. Lo faccio per loro, i ragazzi là fuori che ci amano quanto noi amiamo loro.."
Chris riusciva a vedere la purezza di quelle parole dal suo sguardo, gli occhi di un sognatore.
Lei avrebbe dato qualsiasi cosa per avere anche una piccola parte della sua forza, per combattere, per avere il coraggio di sognare nonostante tutto.
"Promettimi che quando finirete queste date, ti prenderai un bel periodo di pausa"
"Solo se verrai anche tu, a casa mia, a Los Angeles"
"Se insisti così..non posso non accettare" rispose la ragazza scherzando, come se fosse un grande sacrificio per lei.
Jared sorrise seguendo la ragazza, che non riuscì a trattenersi dal buttare di nuovo le braccia intorno al collo del cantante. 
"Eccola finalmente! Ciao Chris!" 
Quella voce..l'avrebbe riconosciuta ovunque. 
Si staccò dolcemente dalle braccia di Jared per entrare sotto la protezione di Tomo, la testa coperta dai lunghi capelli scuri del chitarrista. 
"ehi piccola, Dom ti sta cercando ovunque.. Fra poco tocca a voi!" 
Chris si era completamente dimenticata del loro concerto. Rivedere i suoi cari amici le aveva fatto perdere la cognizione del tempo. 
"Grazie mille Tomo, vado subito!" e salutando i due componenti della band che ormai adorava, corse veloce verso il palco, dove Dom, Sophie e Alex la stavano aspettando. 
"Bene, ci siamo tutti. Ora, facciamo vedere a tutti chi siamo!" e con le parole di Alex, i quattro salirono sul palco, ognuno verso il proprio strumento, il proprio pezzo di vita. 
Quasi esitanti davanti all'enorme quantità di persone accorse per l'evento, iniziarono lo spettacolo con uno dei loro pezzi migliori, dando il massimo, vedendo che tutti, giù dal palco, li apprezzavano e sembravano emozionati. 
Chris, al lato del palco, al fianco di Sophie, scorse i suoi occhi color del cielo, e quelli scuri del chitarrista. Sorridevano e cantavano le canzoni, proprio come quando erano nello studio di registrazione e, per passare il tempo, mostravano alla famosa band qualche loro pezzo. 
Sembravano entusiasti e questo diede una grande forza a Chris, che fece una delle sue migliori esibizioni con gli assoli.
Quasi involontariamente, con lo sguardo non poteva fare a meno di andare alla ricerca di quegli occhi cangianti che le fermavano il cuore al solo pensiero, cercava quel sorriso che le rivolgeva quando erano da soli, lei e lui, così dolce e protettivo, cercava le sue labbra che quando si posavano sulle sue erano capaci di farla infuocare. Ma lui non c'era, Shannon non era lì, per lei. Una parte di lei lo immaginava, una parte ci sperava. Una parte temeva di rivedere quello sguardo su di lei, un'altra parte lo desiderava per riprovare quelle emozioni. 
Delusa, ma allo stesso tempo confortata, intanto il tempo a disposizione per la sua band era terminato, proprio nel momento in cui qualche goccia di pioggia si faceva sentire tra i fan, e scesero dal palco tra le urla di ragazzi entusiasti di questa band, della loro energia.
La piccola chitarrista non notò, però, che l'uomo che cercava, lo sguardo che desiderava, era proprio puntato su di lei, nascosto per il timore di essere riconosciuto e di infrangere la promessa che si era riservato di fare. 
La osservava da lontano, cercando di reprimere il suo desiderio di lei, per proteggerla, perchè era tutto così difficile..per lui.

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Capitolo 12
*** No matter how many times that you told me you wanted to leave ***


"Time to escape, the clutches of a name, no this is not a game it's just a new beginning. I don't believe in fate but the bottom line it's time to pay, you know you've got it coming.."
"This is war!"
Le voci degli echelon si fecero largo tra quella di Jared, mostratosi ora ai fan, da dietro quella triad enorme sul fondo del palco. 
L'inizio, con il suono perforante della batteria di Shannon, era stato grandioso. 
"Le nuit du chasseur" la voce di una ragazza francese si espanse, introducendo il brano seguente. 
Chris vedeva Tomo saltare come un matto sul palco mentre suonava la sua chitarra, mentre le sue dita si muovevano com agilità su quelle sei corde.
Jared, al centro del palco, ora cantava, ora lasciava le parole agli Echelon che non mancavano di farsi sentire. Era incredibile la capacità del cantante di coinvolgere i fan, che saltavano, urlavano e vivevano al massimo questo momento che probabilmente aspettavano da tanto, troppo. 
Un sogno si stava realizzando. 
Poi, dalla parte opposta rispetto a Tomo, Shannon. 
Sedeva dietro la sua batteria ricoperta di foto di Echelon, mentre sembrava portare tutta la sua forza nelle percussioni.
Un colpo.
Un battito.
Il cuore della ragazza seguiva quel suono, il suo suono. Forte, penetrante. 
Battiti scanditi da quelle braccia, da quell'uomo.
Sembrava che la trascinassero in un mondo parallelo, mentre osservava incantata i suoi movimenti.
La canottiera ormai impregnata di sudore, così come il petto, mentre i brani si susseguivano, sempre incoraggiati dai fan. 
Jared accennò anche brani del loro primo album, come Buddha for Mary, pensando alla piccola ragazza che, nascosta dietro al palco, amava quelle canzoni. 
Poi ecco sparire i fratelli dal palco. Solo Tomo ora aspettava lì, mentre uno strano suono riecheggiava nell'aria.
La campana tibetana cessò, lasciando il posto ad una melodia accompagnata dal chitarrista. 
Ecco, il compositore di queste note si posizionò al centro del palco, una chitarra classica tra le mani. Pizzicò piano le corde, e le note di L490 trafissero l'anima di Christel, affascinata dalla dolcezza che quell'uomo dimostrava in quella melodia, dal suo piccolo sorriso, che aumentò al termine del brano, quando salutò con la mano tutti gli echelon che in silenzio avevano vissuto a pieno quel momento. 
Poco dopo sparì dietro al palco, dalla parte opposta di Chris, seguito da Tomo, mentre Jared, chitarra tra le mani, prendeva posto al centro del palco. Tutti gli sguardi erano puntati su di lui, sui suoi occhi, sul suo sorriso sognante, sul suo corpo perfetto. 
"Che serata magica..vi state divertendo?" come risposta, ricevette urla incomprensibili. 
"Altri artisti si sono esibiti su questo palco..avete visto gli Eraser Rain? Sono grandiosi.. Questo pezzo è per loro.." e quella voce angelica spense per un attimo le voci degli echelon, che già immaginavano il prossimo pezzo.
"No matter how many times that you told me you wanted to leave.." 
Hurricane. 
L'uragano che Chris provò quando qualcuno la prese per i fianchi, e la voltò, costringendola a riportare alla luce quelle emozioni che aveva cercato in tutti i modi di eliminare.
Shannon la scrutò per pochi secondi, mentre ora teneva stretti tra le sue mani i polsi della ragazza. 
In qualunque altra situazione, il primo sentimento che avrebbe invaso Chris, sarebbe stato il timore, la paura. 
Qualcosa la frenava, quegli occhi puntati su di lei, che incontravano i suoi, come non succedeva da tempo, come solo nei sogni riusciva a rivivere. Ora erano lì, di un verde scuro con venature marroni, che forse nascondevano più di quanto avrebbero dovuto. Christel ne percepì la fragilità, quasi una richiesta d'aiuto pressata, forzata a restare nel buio, nell'oblio.
C'era dolcezza, c'era passione, c'era desiderio. 
Shannon era lì, a tenerla prigioniera tra lui e il muro dietro di lei. Qualcosa lo aveva spinto ad avvicinarsi a lei, a imporgli di tenerla stratta, di non lasciarla. Qualcosa che non riusciva a spiegare, o che non voleva resuscitare. 
Si avvicinava sempre di più, al suo corpo, alle sue labbra. 
Quel corpo che aveva esplorato, quelle labbra che gli mancavano. 
Christel si sentiva impotente davanti a ciò. Desiderava lui, quella sua protezione, quella sua dolcezza. 
"There is a fire inside of this heart and a riot about to explode into flames" 
La voce di Jared era ormai un suono lontano, che accompagnava quello dei loro cuori.
Hurricane. 
Riportò entrambi alla mente quella scena del video, quei loro primi contatti. 
Era come se quella porta che li portava fuori dalle scene tardasse a riaprirsi. Erano lì, lui e lei. Shannon ormai così vicino da sfiorare le sue labbra, piccole, protette dalle proprie. 
Ne riusciva quasi a sentire il profumo. 
Il respiro di Shannon sfiorava la morbida pelle di Chris, il cui battito sembrava volesse farsi sentire dall'uomo che la imprigionava. 
-Non finirà così Christel, devi ancora conoscere il vero Shannon- le parole che incoscientemente aveva pronunciato quella sera, durante le riprese. 
No, non poteva. Senza saperlo, Christel era capace di scoprire il vero Shannon, di renderlo vulnerabile davanti al mondo, di fargli vivere cose che.. non pensava di riuscire a provare di nuovo. 
Doveva finire così, invece. Rischiare tanto..non poteva. 
E così come mesi fa, lasciò improvvisamente la presa delle sue mani sussurrando un "mi dispiace, non..posso", abbassando lo sguardo e andando via, lasciando la ragazza tra mille domande. 
Quegli occhi..quello sguardo avevano parlato al posto dell'uomo che poco fa le aveva rapito battiti per poi restituirle il cuore, ferito. 
Paura nascondevano quelle labbra, frementi, che sfioravano le sue, come ad assaporarne il sapore, come a voler ricordare quella sensazione. 
Christel, ancora con la schiena attaccata al muro, scivolò giù a sedersi, per cercare di ritornare alla realtà e.. capire. 
Forse voleva essere un addio, un suo addio. O forse provava davvero qualcosa per lei ma..qualcosa lo fermava. No,impossibile. 
Era sicura che da quel giorno Shannon avrebbe continuato ad ignorarla, come se le loro strade non si fossero mai incrociate, come se quei battiti accelerati dei loro cuori non avessero mai significato nulla. 
Delle urla la scossero, riportandola alla realtà. Chris si guardò intorno per assicurarsi di essere sola, mentre tolse il fretta quella lacrima che non era riuscita a controllare. 
Lacrima che le ricordava quanto fosse debole, quanto uno sguardo era riuscita a cambiarla, quanto delle labbra l'avessero riportato in vita quel cuore, quanto quella sua musica l'avesse incisa.
Si impose di cancellare quella parte di sè, mentre si rialzava e l'angelo sul palco intonava una delle sue canzoni preferite 
"And I fall apart, but got back up again.."
E il concerto la liberò per poco tempo delle sue paure.
Ogni battito su quella batteria, però, era un battito in meno nel suo cuore.
L'esibizione di Jared in The Kill, tra la folla; Closer to the edge; e infine Kings and Queens, dove molti fan furono fatti salire sul palco tra i loro idoli.
"Grazie" riuscì solo a dire Chris, prima di essere stretta tra le braccia di Jared.

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Capitolo 13
*** L.A. non é solo la città degli angeli, ma anche dei sogni. ***


Sola. Ecco come si sentiva Chris in quel periodo. 
La solitudine la investiva anche nei sogni, dove anche quell'uomo che era diventato come aria che respirava, la abbandonava. Come era successo nella realtà.
Ma no. Non era vero. Per averla abbandonata avrebbe dovuto prima appartenergli, ma non era sicura neanche di cosa fosse successo quella sera ormai quindi..non c'era nulla. Punto. 
Sola.
Anche il suo angelo dagli occhi color del paradiso era lontano da lei. Distanza. C'è qualcosa di più orribile? Quando vorresti solo cercare aiuto tra le braccia di qualcuno, ma non puoi. 
Ma riuscivano a sentirsi sempre, e la sua voce la rassicurava, la teneva in vita. 
L'unico appiglio, l'unica via d'uscita, la sua ancora di salvezza, la trovava nella musica. Quando saliva su quel palco con i suoi compagni di avventura, la sua insicurezza spariva e lasciava spazio all'energia rinchiusa da tempo, riusciva a sfogarsi e a liberarsi. Era felice. 
Poi scendeva, e tutto tornava alla normalità, la sua solita vita.
Il bambino di Dom sarebbe nato entro poche settimane, e quando sarebbe arrivato questo nuovo membro della famiglia, si sarebbero presi una pausa, tutti. 
Chris era davvero felice per il suo amico. Finalmente tutto quello che aveva sempre sognato si era realizzato. Era felice perchè sapeva che se qualcuno meritava tutto ciò, quello era proprio Dom, lui che le era sempre stato accanto. Si era sempre preoccupato per lei, così la ragazza decise di non raccontargli nulla. Nè di Shannon, nè di cosa provava. Non le avrebbe accollato anche i suoi problemi, desiderava solo vederlo felice, con la sua Alice e il nuovo piccolo che aspettavano. 
Chad, un maschio. Già immaginava Dom che gli insegna a suonare la batteria, quando ancora non muove i suoi primi passi.. 
Poi Alex e Sophie avrebbero fatto una vacanza insieme, da soli. Sembrava una cosa seria ormai tra di loro. 
Chris non poteva fare a meno di provare un pizzico di invidia. E lei? Lei cosa avrebbe fatto? Avrebbe vissuto di musica, ecco la risposta. 
Solo poche settimane prima avevano lasciato il New Jersey, dove avevano suonato al festival a cui avevano partecipato anche i 30 seconds to mars. 
"Non mi abbandonerai, vero?"
"Mai, piccola mia" aveva risposto Jared che custodiva la ragazza tra le sue braccia, all'aeroporto. 
"Sii coraggiosa, insegui ancora i tuoi sogni, falli diventare realtà. Noi ci rivediamo a Los Angeles tra qualche settimana" le aveva detto, mentre faceva incontrare i suoi zaffiri con hli occhi verdi di Chris.
E così lei era salita sull'aereo, lasciando una parte di lei in quella band, sopra le nuvole, su un altro pianeta. 
Marte l'aveva sempre affascinata, ma da quando fu certa della vita su questo pianeta, della sua musica, della sua grande famiglia, ne diventò completamente dipendente.
 
New Orleans, Denver, Minneapolis..
Austin. E anche l'ultima tappa del tour era andata, passata, solo parte di un ricordo. 
I fan sembravano più numerosi, mentre cantavano le loro canzoni, mentre prendevano parte al concerto, mentre, alla fine, intonavano gli auguri al quasi-papà della band. 
Le sarebbe mancato tutto questo. Sarebbe mancato a tutti loro, lo sapeva.
Ma sarebbero tornati, e quel palco sarebbe tornato a tremare sotto i loro piedi. 
Chris posò delicatamente la sua chitarra vicino al divanetto nella stanza dove si riunivano dopo i concerti. 
Alice era appena arrivata, emozionata come sempre dopo un loro concerto, e Chris le fece spazio sul divanetto. 
"Ciao piccolino, ci hai sentiti da lì dentro?"
"Bhè, penso di sì, visto che non la smetteva di tirare calci" disse sorridendo Alice. 
"Bravo, continua così. Sono sicura che appena nascerai, il tuo papà ti metterà uno strumento tra le mani e presto ti unirai a noi!" continuò ridendo Chris, mentre accarezzava delicatamente la pancia della ragazza.
"Oh sì, tu scherzi, ma io ho davvero paura che Dom ne sia seriamente capace.." rispose Alice fingendosi allarmata, ma poi tutti nella sala iniziarono a ridere, e Chris sentì chiaramente il calcio del suo piccolo nipotino sotto la sua mano. 
Sorrise divertita ed emozionata. Erano questi i momenti che le sarebbero mancati, la sua band, i suoi fan, la sua famiglia. 
Ma per un po' avrebbe voltato pagina, aspettando di risalire su quel palco, con la sua amata chitarra.
 
"Chris, io non ti vedo!"
"Bu!" quasi urlò al telefono con Jared, anche se in realtà era proprio dietro di lui. 
Jared urlò per lo spavento e per poco non gli cadde anche il suo amato BlackBerry dalle mani. 
Tutti ormai all'aeroporto li stavano fissando, ma Chris era troppo impegnata a ridere fino ad avere le lacrime agli occhi per la reazione del suo amico.
"Chris, cazzo, il BlackBerry!! Sarebbe potuto cadere, avrebbe potuto ferirsi.." 
"Ne parli come se fosse un essere vivente! Ti prego smettila, ormai tutti abbiamo capito il tuo disperato bisogno di affetto! Che ne dici se ti compro un bel cane? Sai, un animale vero di cui potrai occuparti, non uno stupido cellulare!" rispose Chris scherzando, continuando a ridere per la faccia spaventata di Jared. 
Lui prima la guardò con espressione scioccata, da diva ferita, poi il suo sguardo si sciolse. 
"Mi sei mancata piccola" 
Chris si bloccò per qualche istante, poi buttò le braccia attorno al collo del cantante, poggiando la testa nell'incavo del suo collo. Anche a lei era mancato, tanto. Era mancato il suo amico pazzo, il maniaco del mangiar sano, la diva. Le era mancato il suo angelo. 
Sentì subito la stretta delle sue ali che la racchiusero, la proteggevano. 
"Andiamo, prima di attirare altra attenzione su di noi" in effetti lei notò che ormai tutto l'aeroporto li stava fissando, e qualcuno, o forse era solo sua impressione, aveva anche fatto qualche foto. 
"Mi porti nel suo castello, diva" disse lei scherzando, e uscirono insieme dall'edificio.
Chris ammirò per la prima volta la splendida Los Angeles, la città dei sogni. Il sole stava tramontando, lasciando una luce magnifica sul volto della città. 
"Ti piace?" chiese Jared, mentre portava in macchina l'amica verso casa sua. Dalla sua espressione, poteva immaginare la risposta.
"Da domani voglio vedere ogni parte di questo paradiso" 
"Ti mostrerò tutto, ma..ora siamo arrivati"
Si fermarono davanti ad una villa enorme, come tutte quelle che avevano appena sorpassato. Ma questa aveva qualcosa di particolare, qualcosa di marziano.
Insieme entrarono e la ragazza restò meravigliata da tutto, dalla parete bianca sormontata di scritte, ad ogni singola stanza che nascondeva una meraviglia. 
"Benvenuta in casa Leto, ora anche casa tua, mia piccola principessa" 
 
Chris non riusciva a trattenere la felicità. Qui la musica l'avrebbe sempre accompagnata, e il suo angelo custode le sarebbe stato accanto. 
Venne Tomo per salutarla, lui e la sua splendida Vicki. 
E infine, quello che temeva di più. 
Lo sguardo di Shannon si posò sul suo, quello sguardo che era capace di farla morire. E l'avrebbe fatto, se solo pensava che l'avrebbe incrociato ogni giorno, e ogni giorno il suo cuore avrebbe perso un piccolo pezzo. 
Non sarebbe riuscita mai a dimenticarlo, a frenare i brividi che la percorrevano ogni volta che anche solo pensava a lui. 
E ora avrebbe dovuto condividerci. Avrebbe dovuto condividere con il suo più grande sogno. Avrebbe dovuto condividere con il suo più grande incubo.

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Capitolo 14
*** Oblivion ***


Christel
 
"Shannon siamo in un fottuto ritardo, muoviti!"
Sento un verso proveniente dal piano di sopra, mentre io aspetto impaziente appoggiata alle scale, mentre mi sistemo il corto vestito nero che indosso.
Intanto uno dei cani di Shannon si avvicina e inizio ad accarezzare dolcemente il suo pelo bianco, mentre lui scodinzola e si accuccia al mio fianco. Adoro questi cani. Jared mi aveva avvertita che non sarebbe stato semplice all'inizio: avevano bisogno di tempo per fidarsi di una persona. Ma con me era stato diverso. Già dal primo giorno, tutti sembravano avermi dato piena fiducia e si lasciavano coccolare tranquillamente. Proprio come avevano fatto tempo prima con Shannon.
Un suono mi distrae. 
-Piccola, dove siete? Qui ci sono quasi tutti ormai..- 
-Arriviamo appena quell'animale di tuo fratello decide di uscire dalla sua stanza..- rispondo velocemente al messaggio di Jared e poi torno a giocare con il piccolo animale.
Noto solo in quel momento che Shannon era sceso già dalle scale e, appoggiato al muro, mi fissa dall'alto. 
"Cosa c'è?" chiedo quasi irritata da quello sguardo mentre mi alzo.
Forse cerco solo di nascondere il male che quegli occhi mi provocano quando incontrano i miei..
Shannon sembra riprendersi, dice solo "Sembri quasi carina" e si affretta a sorpassarmi uscendo dalla casa per dirigersi alla macchina.
Mi blocco per un attimo a fissare la porta da cui il batterista è appena uscito. 
Lui indossa una semplice giacca sopra una maglietta nera, che lo rende particolare per il suo stile, ma mi piace molto. Forse questa 'convivenza forzata' non è servita a nulla, se non a ricordarmi ogni volta che incontro il suo sguardo quanto il mio cuore urla il suo nome, nonostante questo tacito accordo di invisibilità che si è creato tra di noi.
"Il tuo padrone ha uno sguardo capace di uccidermi e di tenermi in vita allo stesso tempo.. mi manca il vero Shannon.." il cucciolo abbaia in tutta risposta, poi lo saluto ed esco fuori verso la macchina.
"Saresti potuta andare via prima di me" dice Shannon freddamente appena salgo nell'auto.
"Jared mi ha chiesto di aspettarti, temeva che non saresti venuto altrimenti.. Saresti restato chiuso in quella stanza a suonare" Shannon non risponde, mette in moto e partiamo per quella sfilata a cui Jared aveva imposto a entrambi la presenza. 
Silenzio. Odio il silenzio, quel silenzio che si crea, come un filo a tensione tra due persone, tra me e Shannon.
Sono le parole che restano lì, in quel silenzio, quelle che hanno più da trasmettere. Quelle che sembrano vuote, ma dentro esplodono.
È la prima volta dopo tanto, troppo tempo, che io e lui restiamo soli, forse da quel loro concerto al festival dove si era esibita anche la mia band. 
La mia mente ripercorre quei momenti riportando in vita brividi che mi percorrono il corpo, come ogni volta che ricordo un momento con lui, in cui il mio cuore accelera chiedendo solo di uscire e incontrare il suo.
Da quel momento avevamo fatto di tutto per ignorarci, almeno lui, all'inizio, poi io lo seguii, pensando che fosse la soluzione migliore per dimenticare. Ma purtroppo è stato difficile, condividendo la stessa casa.
Jared si era ormai rassegnato, anche se non sapeva cosa fosse successo tra me e suo fratello. Non ho avuto il coraggio di dirglielo. 
"Il tuo ragazzo sarà lì, immagino" la sua voce mi pare lontana ma tagliente. 
Sono confusa all'inizio, poi capisco che parla di Jack, batterista di un'altra band. Mi vedo spesso, con Jack, ma più per assistere a vari concerti, per parlare della nostra passione per la musica, che per vero interesse personale. Non c'è nulla tra me e quel ragazzo, solo.. un amico. Spesso mi chiedevo se non è per la somiglianza a Shannon che accetto la sua compagnia, io così schiva a nuove amicizie. Mi chiedevo se non cercassi in tutti i modo di rimpiazzarlo..
"Magari insieme a tutte le tue amichette.." 
Il suo sguardo si irrigidisce, si fa nervoso, colmo di rabbia.
Non ero riuscita a trattenermi. Avevo notato quanto Shannon si fosse divertito in questo periodo..e certo lui non tentava di nascondere le ragazze che quasi ogni notte facevano loro quel corpo, si impossessavano dell'uomo che io tanto desideravo. Io soffrivo, in silenzio, cercando di dimenticare quell'angelo, o meglio diavolo...
"A che gioco stai giocando? O meglio, siamo giocando?" dico puntando gli occhi su di lui, quasi le mie labbra avessero deciso di sbloccarsi, ora. 
"Prima il paradiso, poi l'oblio." ribadisco, cogliendo il suo sguardo interrogativo. "Pensavo che ignorarci sarebbe stata un'ottima mossa, dove nascondermi. Mi prendi, mi getti via e ora.. Cosa significa questo? Gelosia?"
Sento che inizia a premere sul pedale dell'acceleratore, anche se la velocità aumenta di poco. 
"Gelosia?! E per cosa?"
"Shannon.. Il tuo teatrino è crollato..da sempre. Perchè questo muro di indifferenza? Perchè ogni volta che il tuo sguardo incontra il mio, prima di abbassarsi in segno di difesa, mi fa rabbrividire, mi rinfaccia emozioni che provo a nascondere a me stessa..Perchè anche i tuoi occhi non reggono il tuo spettacolo di indifferenza?"
Sento una lacrima far forza per liberarsi, ma se lei va, darei il via libera alle altre di seguirla. Non posso. 
"io non posso..tu non capiresti.."
"No. Non capirei." rispondo sempre meno freddamente, mentre le sensazioni dei ricordi custoditi con cura, nonostante cercassi di eliminarli, riaffiorano. "So solo che quei nostri momenti continuano a invadermi nella notte, svegliandomi e ricordandomi che tu ci sei, si, ma che non esisto, per te. So solo che questo fa male, fa male come sapere che prima ti ho lasciato custodire il mio cuore, e ora assisto giorno dopo giorno, a te che me lo restituisci, ferito e..morto,pezzo dopo pezzo, con ogni tuo sguardo. Fa male come sapere che essermi innamorata di te sia stata la cosa più bella e..forse la più stupida che abbia mai fatto." lo vedo bloccarsi per pochi secondi dopo queste ultime parole, impercettibilmente. Il suo sguardo non molla la strada, anche se sembra che non la stia guardando realmente, mentre la velocità aumenta fino a far paura e le mie lacrime ormai sono riuscite a scappare al mio controllo. Libere, come quel fiume di parole che finalmente prendevano forma. 
"Fa male ogni fottuto giorno da quando mi alzo dal letto, quando ti vedo, ti sento, o anche quando ogni piccola cosa mi ricorda te, a quando le stelle vengono a farmi compagnia, nella notte, quando provo ad odiarti e a dimenticarti. Ma non ci riesco, e non ce la farò mai."
Andiamo sempre più veloci, sembra di volare sulla strada, mentre vedo luci sfrecciare al nostro fianco.
Ma quella non è al nostro fianco. 
"Christel.." la sua voce sembra diversa..quasi..spezzata.
Quella luce è di fronte a noi.
"Fa male creare questo muro e vedere te soffrire"
Sembra sempre più vicina.
"Ma io ho paura.."
La nostra auto non accenna a rallentare.
Quella luce ora distinguibile.
Quell'auto.
"..di amare"
"Shannon frena" sussurro, gli occhi fissi sulla luce, la voce di Shannon mi suona lontana.
"..ho paura di te" 
Mi volto verso di lui, quando capisco il senso di quelle parole, troppo tardi.
Quella luce. 
Troppo vicina. 
Sento una forte mano stringermi.
La sua. 
Troppo tardi.
Uno schianto.
Un urlo. La sua voce. Poi più nulla.
L'oblio.

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Capitolo 15
*** Bring me to life. ***


Lo scontro fu rapido. Un forte rumore, le due macchine distrutte dall'impatto. Gli altri veicoli dietro erano riusciti a frenare in tempo per evitare un incidente ancora più disastroso. 
Ora tutti si avvicinavano alle automobili, alcuni cercando di chiamare soccorsi, altri cercando di aiutare i passeggeri. 
Nel suv nero, l'uomo al volante sembrava essersi appena ripreso. Si accorse di avere ancora un braccio intorno alla ragazza al suo fianco. Lui alzò lo sguardo e appena riconobbe quella piccola figura, il panico lo invase. 
Non si curò delle ferite provocate dalle schegge sul suo braccio, quello appoggiato sul petto della ragazza, senza il quale, quelle schegge avrebbero colpito il suo cuore.
Restò qualche istante immobile, cercando di capire cosa fosse successo, cosa avrebbe dovuto fare. 
Sotto il suo sguardo allarmato, la ragazza non accennava a riprendersi, anzi sembrava immobile..troppo immobile. 
Tremante, l'uomo prese dolcemente tra le braccia quel corpo esile, quasi senza vita, temendo di causare ancora più danni di quelli che le ferite mostravano. 
Riuscì a portarla fuori dall'auto e la poggiò sulla strada, sotto gli occhi degli spettatori impauriti, con la testa sulle sue gambe, accarezzandole piano i capelli. 
"Scusami..Scusami..andrà tutto bene piccola mia..ora apri gli occhi Chris, ti prego.." le sussurrava Shannon all'orecchio, non curante delle mani coperte di sangue, mentre delle lacrime di terrore rigavano il suo viso, mimetizzate dal sudore di cui era ormai impregnato. 
Non oppose neanche resistenza, quando gli uomini dell'autoambulanza arrivarono e portarono la sua piccola ragazza su una barella, dentro il veicolo. Lui la seguì e salì al suo fianco.
Fino a quel momento si era sentito come rinchiuso in una sfera, dove ciò che contava era tenere in vita Chris, dove quasi non sentiva neanche le voci di tutte le persone accorse lì. Poi questa sfera si ruppe, quando poco prima di salire intravide l'uomo che aveva provocato tutto ciò, l'uomo che guidava l'auto che andava contromano in quella strada di Los Angeles, l'uomo che aveva quasi ammazzato la sua Christel. 
La rabbia e il desiderio di vendetta lo travolsero, ma fu fermato di peso da alcuni infermieri che lo trascinarono sull'ambulanza e chiusero le porte.
Shannon sembrò calmarsi solo quando sentì un sottile lamento dalle labbra di Chris, e le restò accanto tenendole stretta una mano, finchè, arrivati all'ospedale, non raggiunsero una stanza in cui gli fu proibito di entrare. 
"Resisti Chris. Vivi..amore" riuscì a sussurrarle, prima che le loro mani si separassero. 
Aveva paura. Non aveva mai provato davvero questo sentimento, prima di allora. Paura di perdere quella ragazza, paura di perdere un amore. 
Restò lì, davanti a quelle porte che avevano appena rinchiuso Chris, finchè non arrivò un medico dietro di lui. 
"Signor Leto, lei è ferito, potrebbe essere grave.."
"No, sto bene" ma appena pronunciò quelle parole, tutto il dolore gli perforò il corpo, la forza che si era costretto a mostrare per aiutare Chris sembrava svanita. 
"Salvi Chris, la riporti da me.." disse al medico, poi le forze lo abbandonarono e non ricordò più nulla. 
 
Che cos'erano tutte quelle luci? E perché sentiva urlare in quel modo? Quello schianto. Stava vivendo di nuovo quella scena, ma questa volta da fuori. 
Si sentì morire dentro, sapendo che in quella sua auto c'era lei. 
Poi delle mani lo avvolsero da dietro, stringendolo in vita. Le sfiorò e le riconobbe subito. Le sue mani. Si voltò, e quei piccoli occhi dolci lo fissavano, felici. Quegli stessi occhi che cercava di evitare da così tanto tempo, ma che sognava tutte le notti. 
Christel si avvicinò e lasciò che le sue labbra si incontrassero con quelle del suo uomo. Sembrava così vero, che quasi sentì il suo sapore sulla pelle, il suo profumo. Poi si allontanarono, come se entrambi sapessero che il loro tempo a disposizione era finito. 
"Ho bisogno di te..svegliati" disse lei a poca distanza dalle sue labbra.
E Shannon si svegliò.
Non c'erano quegli occhi verdi ad attenderlo, ma di fronte a sè vide solo un soffitto bianco. Era in una stanza dell'ospedale, ne era sicuro. Sentì poi anche tutti i vari tubi a cui era collegato..e percepì ancora il forte dolore, ora soprattutto alla testa. 
Riconobbe subito la voce a pochi metri da lui. 
Suo fratello sembrava sull'orlo di una crisi di nervi mentre parlava con una ragazza al suo fianco.
"Tomo è andato a prendere mia mamma in aeroporto.. Vicki e Rob sono qui fuori, stanno contattando gli altri della band..vai pure da loro se non ti va di stare qui.."
"No Jared, voglio stare al tuo fianco.." la voce della ragazza sembrava sicura, come se cercasse di fare forza per due.
"Lui avrebbe dovuto svegliarsi da tempo ormai.." la voce di Jared, invece, andava affievolendosi fino quasi a spezzarsi.
"Non ti libererai di me così facilmente, bro.." intervenne Shannon ancora sdraiato sul lettino.
Jared si voltò, cercando di capire se aveva sentito davvero quella voce o se era tutto frutto della sua mente.
Ma era la realtà. Suo fratello si era svegliato, finalmente. Iniziava a preoccuparsi, nonostante il medico avessero assicurato che era fuori pericolo, che doveva solo risvegliarsi dai suoi sogni. Quei sogni che, non poteva saperlo, ma perseguitavano il fratello da tanto, troppo tempo..
Shannon si alzò poco a sedere, e Jared gli fu subito tra le braccia. 
Il maggiore rimase stupito, ma ricambiò stringendo forte il suo piccolo fratellino. Non era mai stato solito a gesti di affetto, per strappargli un abbraccio dovevi essere davvero importante per lui, proprio come faceva con... 
Lasciò subito la presa del fratello e abbandonò quel sorriso che gli era apparso sulle labbra, non appena la mente lo riportò alla realtà.
"Christel.." sussurrò con voce soffocata.
Jared si allontanò quel poco dal fratello, ma non riuscì a guardarlo negli occhi. Loro erano sempre stati troppo, anche per i suoi occhi di ghiaccio. Sin da bambini lo sguardo severo di Shannon gli metteva una certa inquietudine in alcuni momenti..sembravano leggergli dentro.
"Jared, dov'è Christel?" 
Paura. Eccola, di nuovo, che lo invadeva. Gli occhi ormai vitrei di Jared non promettevano nulla di buono. 
Perchè non rispondeva? Dov'era la sua piccola Chris? Era..no, non voleva neanche pensarci. Lei era forte, lei doveva farcela.
"i medici hanno fatto di tutto..ora è.."
"Shannon, Chris è viva, è qualche stanza più avanti.." intervenne la ragazza con cui poco prima stava parlando Jared, stringendogli una mano, quando sentì che proseguire per lui sarebbe stato troppo difficile. 
Shannon sentì il cuore alleggerirsi. Si alzò, cercando di togliere i tubi a cui era attaccato. Doveva assicurarsi che le parole di quella ragazza fossero vere, prima di lasciarsi dominare da un sentimento.
"Ehi..aspetta.." riprese la ragazza appena capì le intenzioni di Shannon. Lui non sapeva chi fosse quella ragazza, che sembrava invece conoscere lui, Jared e tutto il resto. Ma suo fratello sembrava fidarsi di lei quindi, l'avrebbe fatto anche lui.
"dopo le operazioni, il peggio sembrava essere passato ma..non si è ancora svegliata, e non si sa quando lo farà.."
"Vuoi dire che.."
"è in coma.." concluse la ragazza, abbassando lo sguardo.

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Capitolo 16
*** All I want is you ***


Shannon rimase immobile a fissare quella ragazza negli occhi. Le sue parole gli rimbombavano ancora in testa. In coma. No, non poteva essere vero. Non riusciva a crederci. 
Lo sguardo del fratello sembrava perso. Non aveva replicato alle parole della ragazza, le aveva solo stretto più forte la mano.
Shannon tolse in fretta gli ultimi tubi e uscì dalla stanza. Cercò in tutte le stanza del piano e alla fine la trovò. 
Sdraiata sul letto, immobile. 
Le si avvicinò ma non osò toccarla. Rimase lì accanto al lettino, incapace di fare alcun movimento. 
Solo il petto mostrava impercettibili movimenti, segno che il suo cuore batteva ancora.
Restò ad osservare il corpo della ragazza, quasi trattenendo il respiro, come se a quel mondo esistessero solo loro, e lui non era riuscito nell'unico obiettivo che si era prefissato: non farla soffrire. Aveva fallito.
Lei era lì che lottava tra la vita e la morte e lui non poteva far nulla per riportarla da lui se non starle accanto, ma temeva che anche questo le avrebbe potuto far male.
Di chi era la colpa, se non sua?
Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto dall'aprirsi della porta dietro di lui. 
Jared gli si avvicinò e si sedette su una sedia dall'altra parte del lettino. Prese una mano di Chris tra le sue e la strinse. 
"Cos'è successo?" chiese quasi in un sussurro.
Shannon si costrinse di ricordare quei momenti prima dell'incidente. "Eravamo in macchina..stavamo parlando..lei.." Lei aveva confessato il suo amore, e lui la sua paura più grande, ma non riusciva a parlarne con il fratello. "Io non ho visto la macchina che andava contromano, di fronte a noi. Non l'ho vista, e... poi mi sono ritrovato lei, sanguinante, tra le mani.." 
"Avresti dovuto proteggerla.. L'hai quasi uccisa!" Jared alzò lo sguardo verso quello di Shannon, mostrando i suoi zaffiri gonfi e pieni di lacrime trattenute troppo a lungo.
"Dovrei essere io su quel lettino, ora.." sussurrò il maggiore, colto di sorpresa dagli occhi del fratello. 
Si voltò e uscì dalla stanza, non prima di aver sentito un bisbiglo proveniente da Jared, quasi un 'hai ragione'.
Uscì dalla stanza per cercare un luogo isolato, per trovarsi solo con la sua rabbia, rabbia per se stesso, per essere stato un fallimento. 
Senza neanche accorgersi, la sua mano destra si serrò a pugno e colpì violentemente una parete. Certo non era il modo migliore per smaltire la rabbia, ma aiutava. Le sue nocche ora soffrivano, ma mai come quello che sentiva dentro. Neanche quel dolore fisico poteva aiutarlo a sopportare..
"Non servirà a niente farsi del male" 
Shannon si voltò e riconobbe la ragazza che poco prima le aveva confessato le condizioni della sua Christel. 
Lui rimase in silenzio, cercando di non mostrare all'esterno il male che lo affliggeva all'interno.
Ora che ci pensava, non aveva mai visto quella ragazza prima di allora. Perchè si trovava lì con loro? Chi era?
"Mi chiamo Denye" disse la ragazza come a rispondere all'espressione interrogativa di Shannon. "Sono..un'amica di Jared" 
Ora capiva tutto. Ecco perchè Jared ci teneva così tanto che lui e Chris andassero a quella sfilata..per fargli conoscere lei. 
Era una modella, ci poteva scommettere. Conosceva il loro stile, il loro fisico, e lei, era sicuro, era anche una molto richiesta. 
Alta, magra, ma non troppo come certe modelle che sfiorano l'anoressia. I capelli castani mossi le sfioravano le spalle, mostrando quale ciocca rosa, o come direbbe suo fratello, pomegranate. I suoi profondi occhi color nocciola lo fissavano, tristi. 
"Non è colpa tua tutto ciò che è successo"
"Certo che lo è! Chi stava guidando? Chi non ha visto quella macchina? Chi ha fatto quasi morire quell'angelo? Io! Sono riuscito solo a farle del male.."
"Shannon, tu non avresti potuto fare nulla! È solo colpa di quel pazzo che guidava contromano..hanno detto che era anche ubriaco.."
"Neanche Jared la pensa come te..avrei dovuto proteggerla.."
"Lui è solo accecato dalla rabbia, e dalla paura..come te.. Mi parlava di lei, di voi.. Vi ama più della sua stessa vita. Il tuo sguardo invece..è diverso. Tu la ami, vero?"
Shannon non riuscì a guardare negli occhi la ragazza. Abbassò lo sguardo, incapace di pronunciare quella sillaba. Lasciò Denye e ritornò nella sua stanza perchè cominciava a sentire qualche dolore.
Lì trovò il medico, non affatto contento della sua fuga.
"Dovevo vederla" 
"Lo so, signor Leto..ma anche lei ha bisogno di riposo. Era un po' ammaccato, ora sta molto meglio..ma non potrà sforzare molto le braccia per qualche settimana.."
"Neanche.." iniziò Shannon, temendo la risposta del medico.
"Neanche per la batteria, mi dispiace" 
E anche l'unico modo per sfogare la sua rabbia, per quel periodo era andato. Avrebbe dovuto far a meno della sua Christine.
"Cosa..cosa succederà a Chris?" chiese, perchè ormai quello era il suo unico pensiero.
"Deve solo risvegliarsi poi..vedremo la sua reazione.. Il rischio maggiore è l'amnesia.."
Shannon sentì la realtà come sprofondargli addosso. Chris avrebbe potuto dimenticare i loro momenti passati insieme, i suoi sentimenti..lui. 
"Ma è solo una piccola probabilità..ora si riposi, signor Leto" e così dicendo gli somministrò qualcosa che lo portò nel mondo dei sogni. 
 
Shannon si svegliò il mattino seguente ancora ripensando alla ragazza che svaniva ogni qualvolta riusciva a sfiorarla. Anche nei suoi sogni non riusciva a proteggerla.
Si alzò e si diresse nella stanza in cui la sua Christel riposava.
Così, ogni giorno, riusciva a intrufolarsi in quella stanza sviando il controllo dei medici per restare accanto a lei, per accompagnarla nei suoi sogni fino al ritorno alla realtà. 
Anche dopo esser stato dimesso, trovava sempre il modo di stringere la sua mano e farle ascoltare quelle note che sarebbero state la colonna sonora dei suoi sogni, quella musica che l'aveva salvata in passato e sparava la salvasse ancora. 
Spesso restava semplicemente lì ad osservarla respirare, ad osservare il suo petto alzarsi ed abbassarsi fievolmente.
Osservava quel corpo così indifeso, quel viso che associava solo ad un angelo. 
"Sono riuscito a ferire anche un angelo..sono riuscito a farti del male. Ho bisogno di rivedere il tuo sguardo, i tuoi occhi, incrociarsi con i miei..ho bisogno di te. Non rinuncerò ad averti ancora tra le mie braccia..
Ricordi la prima volta che ci incontrammo? Io ricordo quando entrasti nello studio, quando scambiasti Tomo per Gesù..quando capii che non saresti stata una qualunque..per me. Ogni momento passato insieme, ogni..bacio..quella notte..tu ti stavi innamorando di me..e intanto custodivi già il mio cuore. Non pensavo di essere in grado di amare, davvero, prima di averti conosciuto. E quando ho capito ciò che mi avevi fatto..ho avuto paura. Paura di non poter essere ciò che desideravi, paura di deluderti, di ferirti, di vederti soffrire. Ma poi ho capito che vederti lontano da me, mi distruggeva lentamente.. sentivo il bisogno di te. Ho bisogno del tuo sorriso, delle tue labbra sulle mie.. Voglio stare con te, voglio sentire il tuo amore, voglio stare accanto a te." Il suo cuore batteva sempre più forte, le mani tremavano al tocco della sua pelle. "Vorrei solo..un'altra opportunità, giusto un altro respiro, perchè..ti amo, ti ho amato tutto il tempo. Ora, sei troppo lontana per sentire tutto questo.. ma non rinuncerò a riaverti, a vederti di nuovo sorridere. Ti darei tutto, darei tutto per noi..se solo potessi tornare indietro nel tempo..ora vorrei essere io lì, in bilico tra la vita e la morte. Ma attenderò il tuo risveglio, perchè tu tornerai da me. Mi manchi, angelo mio.. Perdonami.."
Intanto Chris viaggiava tra le braccia di Morfeo, nei suoi sogni, in cui il protagonista era sempre quel batterista dagli occhi cangianti, che la conduceva il mondi fantastici al solo contatto con le sue dolci labbra.
 
Quel giorno Shannon sentiva il dovere di raccontare tutto al suo piccolo indifeso angelo, mentre la voce di Bono cantava 'All I want is you', consapevole che nessuna di quelle parole sarebbero bastate a riportarla da lui. 
Uscì dalla stanza poco dopo, chiamato da Dom, accorso con Sophie e Alex non appena saputa la notizia, non sentendo così il sottile sussurro che uscì dalle labbra di Chris, che resisteva però nel suo stato di limbo. 
"Shan"

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Capitolo 17
*** Cross the line ***


"Ti ho preso un po' di caffè, ne hai bisogno"
"Grazie Dom." rispose il batterista prendendo tra le mani il bicchiere di Starbucks. 
In poco tempo finì tutto il caffè lungo e iniziò a sentire gli effetti di quella bevanda. Era ormai l'unica cosa che lo teneva in piedi, dormiva poche ore, e solo se era sicuro che Chris era controllata da suo fratello o da Dom.
"Come sta il piccolo arrivato?" 
"Bene" rispose Dom mentre il batterista si sedeva al suo fianco. Parlare della sua famiglia era l'unico modo per farlo sorridere. "Ho chiesto a Alice di tenerlo con sè a New York..non potevo portarli qui con me.. Sapeva che lei aveva bisogno di me" continuò, fissando la porta della stanza di Chris.
Shannon aveva sempre saputo di questo legame, quasi di fratellanza tra i due, ma solo quello sguardo premuroso del ragazzo gli fece capire quanto tenesse davvero a lei. 
Sorrise di rimando ma gli scappò anche un piccolo sbadiglio che non sfuggì all'altro batterista.
"Perchè non ti riposi un po'? Resto io con Chris, stai tranquillo"
"e se.."
"Ti chiamerò. Per qualunque cosa, ti chiamerò"
"Grazie Dom.."
Shannon si alzò e si diresse verso un piccolo balconcino: sentiva il bisogno di un po' d'aria fresca. Si appoggiò alla lastra di vetro che faceva da ringhiera e si perse tra le nuvole di quel cielo limpido che lo sovrastava. 
Sentì all'improvviso un rumore dietro di sè, si voltò e ritrovò il colore del cielo in un paio di occhi che lo fissavano.
Occhi stanchi, occhi premurosi. Lo stesso sguardo del piccolo bambino che tempo fa gli implorava di giocare con lui, che lo seguiva facendogli ascoltare come suonava la chitarra, che lo fissava incantato quando prendeva le bacchette e si divertiva con la piccola batteria regalatagli dalla madre. 
Nonostante le litigate, i periodi di lontananza, le grandi difficoltà che avevano dovuto affrontare, si erano sempre ritrovati, e non si sarebbero mai divisi perchè, per lui, suo fratello era la persona più importante di tutto, era parte di sè. 
"Perdonami"
"Per cosa?"
"Per non averla protetta, per non aver saputo salvare neanche la ragazza che..amo, per aver deluso voi e me"
"Shannon..io..Scusami per quello che ti ho detto..Non lo pensavo, ero solo..preoccupato per lei, e per te. Tu non hai colpe, non avresti potuto schivare quel pazzo..forse è solo a causa mia che è accaduto questo..se non vi avessi chiesto di venire a quella sfilata forse..lei sarebbe ancora.."
Shannon non riusciva a crederci.. Suo fratello pensava davvero quelle cose? 
"Jared..questo non devi proprio pensarlo! Tu non eri in quella macchina..non hai nessuna colpa! E lei è viva, lei si riprenderà, vedrai.."
Il minore accennò un piccolo sorriso "Se è ancora viva è tutto merito tuo, se il suo cuore batte ancora è grazie a te.. Cercavi di proteggerla, ogni giorno, lasciandola lontano da te. I tuoi occhi non mentono mai, non riescono a nascondere l'amore. Ma questo ha causato solo danni, a entrambi. Lei ti ama, Shannon, per quanto anche lei cerchi di nascondermelo. Lasciati andare, non aver paura di essere felice, lo meriti" 
"Ho paura..di perderla" 
"Non succederà, te lo prometto"
Le parole del fratello riuscirono a toccarlo più di qualunque altra cosa. 
Sapeva che non avrebbero potuto mantenere in vita Chris, ma erano l'unico punto di appoggio che aveva e decise di aggrapparsi a lui, a quelle parole.
Non l'avrebbe persa, avrebbe fatto di tutto per riportarla da lui. 
Un piccolo sorriso sfiorò le sue labbra, il primo dopo tempo ormai.
"Grazie bro..ma..tu hai altro di cui parlarmi..che mi dici di Denye?"
Quando pronunciò quel nome, Shannon vide gli occhi del fratello illuminarsi e splendere, quei suoi zaffiri diventare oceano.
"Bhè, è.. fantstica..l'ho incontrata casualmente..Qualche mese fa, girando per le strade di Los Angeles" disse ripensando a quella giornata, mentre i ricordi gli riafforavano nella mente. "Camminavo in una stradina, cercando di evitare i soliti paparazzi. Stavo scrivendo a Chris con il mio BlackBerry perchè sarebbe venuta da noi da lì a pochi giorni e.. poi mi scontrai con lei, quasi le caddi addosso in realtà..In una mano teneva dei fogli che stava leggendo, nell'altra un caffè, che gli si rovesciò addosso e su tutti i suoi fogli.. Cercai di scusarmi, ma lei raccolse le sue cose e corse via. Più tardi scoprii che correva perchè era in ritardo per un esame, e cercava intanto di ripassare da quei fogli che ormai erano irrecuperabili. Lei..mi piace, davvero. E la cosa migliore è che non sapeva chi fossi finchè non le ho raccontato tutto di me.. Hai parlato con lei? Cosa ne pensi?"
Shannon sorrise, da tempo non vedeva il fratello così felice per una ragazza.
"Mi piace..insomma, è ok" rispose impacciato, ma Jared non sembrava far molto caso alle sue parole.
"è un'artista, sai, dipinge. Studia alla scuola d'arte, e intanto fa qualche lavoro da modella per pagarsi gli studi. è lì, ad una sfilata, che la ritrovai pochi giorni dopo, dove riuscii a scusarmi, poi la portai fuori a cena..ed era lì, ad una sfilata, che volevo farvela conoscere, l'altra sera, ma non è andata come speravo.."
Quella luce nei suoi occhi non si spense finchè parlavano di Denye, quella piccola ragazza che aveva ormai rapito il cuore del cantante.
"Bro, meglio che tu vada a riposarti..da quanto non dormi?" disse il più piccolo, all'ennesimo sbadiglio del maggiore.
Era ormai una settimana, se non contava i pochi minuti di dormiveglia che si concedeva ogni tanto, solo quando era in camera di Chris, quando poteva controllarla o quando Jared o Dom la sorvegliavano.
"Qualche giorno.."
"Bhè, dovresti recuperare il sonno di 'qualche giorno'. Forza, cerca di dormire un po', ora vado io nella sua stanza.."
E così dicendo i due si separarono, tornando dentro quell'edificio.
Jared mantenne la parola ed entrò nella piccola stanza di Chris, mentre Shannon si diresse verso 'le stanze degli ospiti' come le chiamava lui, e in poco tempo fu accolto tra le braccia di Morfeo.
Riposò per poche ore, nelle quali i sogni ormai gli sembravano incubi.
Rivedeva Chris, la ritrovava tra le sue braccia, incrociava il suo sguardo, assaporava di nuovo quelle labbra..
Tutto ciò lo tormentava, consapevole che per ora l'avrebbe ritrovata solo nei suoi sogni..
"Non lasciarmi, cercami.. ho bisogno di te"
COme un dolce suono che lo accarezzava, lei gli sussurrava queste parole.
E poi si svegliò, di colpo, come tutte le volte che cercava di riposare, con la senssazione di averla lasciata, di non aver fatto di tutto per salvarla..
 
"Ehi piccola..qui ti stiamo aspettando tutti, crediamo in te, puoi farcela..devi tornare da noi..Io ho bisogno di te..Lui ha bisogno di te, del nostro piccolo angelo" 
Si allontanò dal lettino e si avvicinò alla finestra, per restare ad osservare il cielo limpido, come se quel colore si rispecchiasse nei suoi occhi.
"Ho molto da raccontarti, sai, e ho anche scritto molte canzoni in questo periodo..Ti piacerebbe ascoltarne una? Vediamo..è solo qualche strofa.."
Jared si schiarì la voce, ricacciò indietro le lacrime che ogni volta tentavano di uscire, cercò di entrare nel cuorr della ragazza con ciò che sapeva fare meglio: creare musica.
"I lost, then found dark heart underground. My life insane, nothing I would change. 
We've crossed the line..we've crossed the line..we've crossed the line..
My heart on fire. No love just desire, my life insane, nothing I would change
we've crossed the line never coming back, we've crossed the line, never coming back, we've crossed the line.."
Accennò un piccolo sorriso e sospirò.
"Ti piace?"
"Adoro ogni parola..adoro la tua voce.."
Quella voce.. Jared si voltò di scatto e rimase immobile per pochi attimi. Quegli occhi ora verdi erano aperti e lo fissavano curiosi, come faceva sempre. 
"Christel..sei viva.." e bastò un piccolo sorriso della ragazza per sbloccare le lacrime che premevano da tempo per uscire dagli zaffiri del cantante.

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Capitolo 18
*** Hurricane ***


"Ci hai fatto prendere un bello spavento, lo sai Chris?"
"Mi spiace, io..non.." 
"Smettila su, fatti abbracciare" e Dom strinse tra le sue braccia la ragazza, facendo attenzione a non farle del male.
"Ehi ehi ragazzino, con calma." il medico che teneva sotto controllo Chris si avvicinò al lettino. 
Era un ragazzo, sulla trentina si direbbe, alto, capelli neri ed occhi scuri tanto quanto il capelli. Sarebbe stato anche un bel ragazzo, ma forse vederlo con quel camice bianco faceva pensare solo che tu stai male e lui deve curarti.
Era la prima volta che Chris lo vedeva perchè anche prima di entrare in coma era sempre stata in uno stato confusionale a causa dell'incidente.
"Bentornata, tesoro, come ti senti?" chiese in tono rassicurante.
"Bene, grazie" 
"Qualche dolore? Disturbi?"
"No, solo.. La testa.."
"Tranquilla, è normale..passerà in fretta" e intanto controllava la reattività dei suoi occhi, e infine le auscultò il cuore, controllando anche i macchinari che aveva di fianco.
"È tutto ok, signorina. E voi" continuò lui rivolgendosi a Jared e Dom che erano di fianco a lui "state attenti a non affaticarla. Potete restare con lei, per ora" e uscì dalla stanza.
"Dom io..devo chiamare Shan"
"Certo Jay, resto io con lei"
Il cantante fece per uscire ma dopo solo due passi trovò il fratello venire di gran corsa verso di lui.
"Si è svegliata, vero?" e quando il minore annuì, cercando di capire come avesse potuto saperlo, Shannon era già davanti alla stanza della ragazza.
La vedeva ora sorridere e parlare con il suo migliore amico, tranquilla e..viva. 
Sentì il cuore iniziare ad accelerare, quasi a sentire il suono dei suoi battiti. Un dolce sorriso gli decorò le labbra, rivelando la felicità di quel momento, quando si avvicinò piano e lei.
"Christel.."
La ragazza si voltò e incontrò quello sguardo, quegli occhi, quasi come fosse la prima volta. Sentì dei brividi percorrerle il corpo, e rimase qualche attimo, che a lei sembrò interminabile, a rispecchiarsi in quegli occhi, a riscoprire quello strano colore. 
Gli sembravano parte di lei, della sua vita, ma.. non ricordava altro.
Shannon le si avvicinò ancora, fino a sfiorarle la mano. 
Lei..quello sguardo. Sembrava..diverso.
"Ciao, piccola"
Al tocco della sua mano, lei sentì qualcosa scuoterla, una sensazione che aveva già provato in passato, lo sentiva, ma ora le sembrava nuova, strana. Avrebbe voluto tenere la sua mano stretta nella sua per sempre, finchè quel dolce calore che provava l'avrebbe accompagnata, ma qualcosa le impediva di farlo.
Confusione, ecco cosa c'era in quegli occhi.
"Tu non.."
"..Non ricordo..non ricordo te"
Avrebbe voluto mentirgli. Avrebbe voluto mentirgli per poterlo tenere al suo fianco, per poter guardare ancora dentro quegli occhi in cui si celava la sua vita, avrebbe voluto sapere tutto su di lui. Invece quel tocco le lasciò la mano, quella sensazione la abbandonò quando lui chiuse quegli occhi, chiuse la possibilità di farle rivivere la sua vita, e uscì da quella stanza, lasciando una strana confusione nella sua testa. 
Shannon sentì il cuore sprofondare sentendo quelle parole, vedendo quegli occhi non riconoscerlo, non ricordarlo, non ricambiare il suo amore.
Come aveva potuto essere così stupido? Eppure il medico lo aveva avvertito, ma lui aveva preferito non dar peso a quella ipotesi, aveva preferito cestinarla, convinto che non le sarebbe mai potuto succedere una cosa del genere. Come aveva potuto pensare che le cose si sarebbero sistemate? Magari essere felice con lei.. 
Forse era vero, alcune persone sono destinate ad amarsi, ma non a stare insieme. Cos'era stato? Il destino forse? Il destino aveva voluto che le loro anime non si incrociassero. E aveva vinto. 
Era impotente davanti a tutto ciò, non poteva far altro che vederla ogni giorno, e proteggerla, come aveva sempre fatto, questa volta non da lui, ma proteggerla dal mondo, quel mondo che li aveva separati.
 
"Rob! Cos'è quel cappello?"
"Sono un lupo" disse l'amico con tranquillità.
"Jared, lo stai facendo diventare matto.."
"Ehi io non ho fatto niente!" si difese il cantante alzando le mani e ridendo guardando l'amico con indosso il suo cappello. "Vado a chiamare gli altri.."
E mentre Robert la salutava con ancora sul capo il cappello di Jared, nella stanza entrarono Tomo, Vicki, Sophie e Alex.
"Siete..tutti qui.."
"Certo piccola, non ti avremmo mai lasciata sola.."
Chris era circondata dai suoi amici, dalla sua famiglia. Si sentiva a casa..sentiva di poter fare qualunque cosa, con loro al suo fianco. Avrebbe fatto qualunque cosa, per loro.
Ma sapeva che le mancava qualcosa, una parte di lei. Si sentiva a metà, come se non fosse completa, ma non riusciva a capire cosa, non capiva cosa le servisse per sentirsi completa, viva..davvero. 
Ad un tratto vide Jared uscire dalla stanza, parlare un attimo con una ragazza che aspettava lì fuori, e poi sparire dalla sua vista.
La ragazza restò lì, si sedette su una sedia fuori dalla stanza e per un attimo i loro sguardi si incontrarono. 
Non riuscì a provare nulla, se non dolcezza, tenerezza verso quella ragazza. 
Non sapeva nulla di lei,o almeno non ricordava..avrebbe dovuto? Avrebbe dovuto come per l'altro uomo di poco prima? 
No, per lui era diverso.. Lui era diverso. L'aveva sentito, e lo sentiva ancora adesso..
 
"Ehi, Shannon.." Jared trovò finalmente il fratello nel giardino dell'ospedale, seduto su una panchina ad osservare un piccolo oggetto che aveva tra le mani, un plettro gli sembrava. "Come..come stai?" l'altro semplicemente sospirò, non togliendo lo sguardo dall'oggetto "ok domanda stupida.."
"Non ricorda nulla..di me. Non ricorda ciò che abbiamo passato, i..pochi momenti trascorsi insieme..i suoi sentimenti.."
"il medico dice che è normale..una parte della sua memoria può aver subìto danni..forse qualcosa che l'ha impressa molto, può essere stata modificata o..rimossa. O, semplicemente, la parte che cercava di dimenticarti, in questo periodo, ha preso il sopravvento.."
"L'ho..persa.."
"No, io credo che la parte che ti ama è ancora dentro di lei, nascosta, che tenta di uscire magari.. Nei suoi occhi, quando ti ha visto prima, ho ritrovato quel luccichio che non la lasciava mai quando ti vedeva, o semplicemente quando ti pensava.. Non l'hai persa, Shannon, devi solo ritrovare la vera Christel, fare in modo che si ricordi di te..che ritrovi l'amore. Puoi farcela, lo so."
"Ho paura.. Pensavo di averla ritrovata, di poter essere..felice, grazie a lei. E invece mi sbagliavo.."
"La ritroverai, ne sono sicuro. Fa in modo che i vostri ricordi riaffiorino, fa che si ricordi di te"
Il maggiore sospirò, stringendo ancora più forte l'oggetto che aveva tra le mani. "Ci proverò.."
 
Il cielo sopra di loro era incredibile. Solo le stelle e la luna, quella sera così visibile, facevano loro compagnia.
Poco prima, lui era entrato nella sua stanza, svegliandola e sussurrandole solo "Voglio farti vedere una cosa".
Lei sorrise dolcemente.
Poteva anche non aver alcun ricordo di quell'uomo che la teneva tra le braccia, ma sentiva che poteva fidarsi di lui, sentiva che lui l'avrebbe protetta, che l'aveva fatto in passato e che l'avrebbe sempre fatto. 
Lui la condusse fuori dall'ospedale, sopra di una piccola collinetta che accostava l'edificio.
Ora si trovavano lì, seduti, in mezzo all'erba, ad ammirare quello spettacolo che li sovrastava.
Quelle stelle così lontane, che lei adorava, che la facevano sognare, che le ricordavano casa..ma casa è dove si trova il cuore e..il suo non sapeva proprio dove fosse..
"Ho pensato che potesse piacerti..mesi fa ti trovai sdraiata su una panchina ad osservare questi corpi celesti..sembravi così affascinata.."
"Io..vorrei ricordare.." abbassò lo sguardo, sentendosi inutile e sbagliata davanti a tutto questo, davanti a lui.. C'era qualcosa, c'era stato qualcosa con lui ma..non ricordava nulla. "Scusami.."
"Ehi angelo.." sussurrò lui, sfiorandole il mento con le dita per farle alzare il volto "Ritroverai quei ricordi, i nostri ricordi" era a pochi centimetri di distanza. Lei poteva sentire il suo odore, e percepì una strana sensazione, come qualcosa di..passato. Ma nella sua mente continuava ad esserci solo oscurità, buio che infestava ogni suo ricordo, lo nascondeva alla sua mente, e lei continuava a sentire solo..confusione. 
Shannon si inebriò ancora una volta del suo profumo, che gli era mancato tanto. Sentì l'impulso di sfiorare quelle piccole labbra con le sue, di riprovare quelle emozioni perse tempo fa, ritrovate solo nei sogni. Ma si ritrasse leggermente, prendendo il suo iPhone e le cuffiette. Le poggiò delicatamente nelle orecchie di Chris e premette il pulsante 'play'. 
Le note di -Hurricane- la ripercossero. Si immerse in quelle note, in quelle parole, una per una, fino alla fine, mentre Shannon la circodava tra le sue braccia, facendole appoggiare la schiena contro il suo petto.
Si sentiva al sicuro, protetta. Si sentiva quasi a..casa. 
Sentiva di provare qualcosa, che quella canzone non era una qualunque, che ne aveva vissuto parola per parola. 
Ma la sua testa era un continuo vortice, un tornado, un uragano.

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Capitolo 19
*** L490 ***


Il periodo di convalescenza all'ospedale per Chris stava terminando, con suo grande sollievo.
Non resisteva più in quell'ambiente, sempre sotto controllo da un medico o da una infermiera. Si sentiva in trappola.
Dopo quella sera, non era più uscita dall'ospedale, e Shannon si era fatto vedere molto raramente..
Ora sopportava questa situazione solo grazie alla sua musica.
Una mattina Jared si presentò nella stanza con una chitarra.
"Avevi detto che ti mancava suonare, cosi ho pensato che ti avrebbe fatto piacere riprendere già ora.. Ma non ho potuto portare quella elettrica, mi dispiace."
Quella che aveva tra le mani era una chitarra classica, ma non apparteneva a Jared, ne era sicura.. Aveva un profumo diverso, che non riusciva a capire bene..
Ma ora non importava. Poteva sfiorare ancora quelle sei corde e produrre quel suono che amava, poteva sfogare il conflitto che sentiva all'interno attraverso quelle note. 
E ogni mattina suonava, ogni pomeriggio, e ogni sera, suonava, attirando nella sua stanza spesso altri ospiti, spesso bambini incuriositi, finchè le solite infermiere non la rimproveravano per l'ora tarda. 
Nel tempo restante, aveva sempre qualcuno a farle compagnia.
"Jared, chi è la ragazza con cui hai parlato l'altra volta? Quella che spesso resta lì fuori ad aspettarti.."
"Oh, lei..si chiama Denye, è..una mia amica" ma dal leggero colorito rosso sul suo volto poteva capire che era qualcosa di più, di una semplice amica.
"Potresti farla entrare qualche volta, sai, non mordo, o almeno non credo.."
"Bhè, dovrebbe essere qui da qualche parte..provo a chiamarla.." e dopo pochi minuti tornò nella stanza con una ragazza dai corti capelli scuri e uno sguardo dolce. 
Non potè fare a meno di notare lo sguardo con cui la guardava il cantante, sognante, mentre sulle sue labbra si spaziava un dolce sorrisino. 
"Christel, questa è Denye" e la ragazza sorrise imbarazzata. "e lei è Chris, una pazza chitarrista" 
"Grazie Jared, adoro le tue impeccabili presentazioni" rispose scherzando la chitarrista. "Ma..mi fa molto piacere conoscere la ragazza che ha sciolto quegli occhi di ghiaccio.. penso che tu sia una ragazza davvero speciale"
Ora si poteva vedere il rossore sulle guance chiare della ragazza, mentre sorrideva stingendo la mano del cantante. 
"Oh no io.."
"Lo è davvero" intervenne Jared, e Chris si sentì una intrusa trovandosi nella loro stessa stanza mentre i due si rivolgevano uno sguardo così intenso e dolce da far sciogliere la ragazza.
Ma quel dolce contatto fu interrotto da Set, il medico di Chris, che irruppe nella stanza ricordando che l'orario delle visite era ormai terminato, accorgendosi troppo tardi di aver interrotto qualcosa. 
"Ti vengo a prendere io domani, torniamo a casa" il ragazzo dagli occhi di ghiaccio le sfiorò la fronte con le labbra e poi sparì dietro la porta, trascinando con sè Denye, che non smetteva di salutarla.
"Già, domani torni a casa..contenta finalmente?"
"Non so Set..sento che mi aspetta qualcosa, qualcuno..ma ho quasi paura.."
"Tesoro, non aver mai paura di ciò che provi..fatti guidare dal tuo cuore" e dopo questa strana 'perla di saggezza' sparì anche lui dietro la porta, e Chris si ritrovò di nuovo sola, con la sua chitarra.
 
"Casa dolce casa!" quasi urlò Jared, poggiando la piccola borsa di Chris per terra, appena entrato in casa.
"Casa dolce casa.." ripetè sussurrando Chris. 
Sentiva una strana sensazione in quella casa..ma i suoi pensieri furono interrotti da dei cani che quasi la fecero cadere quando le saltarono addosso iniziando a fare le feste. 
Chris ricordò quelle piccole creature che l'avevano subito accolta a casa loro, nel loro mondo. 
Erano i cani di..Shannon..possibile? Eppure la sua mente aveva collegato subito loro a lui..
Ripensò a quell'uomo dagli occhi color nocciola..ogni volta aveva la strana sensazione di averlo già visto..già conosciuto, ma non ricordava altro.
"Bentornata!!"
Chris alzò lo sguardo da quei dolci cani per ritrovarsi davanti la sua famiglia.
Dom la stringeva tra le sue braccia, non troppo forte per paura di farle del male, e dietro di lui Rob e Tomo continuavano ad urlare e ridere come pazzi, con al fianco Vicki che li guardava ridendo a sua volta. 
Dopo aver salutato loro, si ritrovò tra le braccia di Sophie e di Alex, i suoi compagni d'avventure. 
E ancora dietro trovò ad aspettarla Jamie, Emma, John e Alice con il piccolo nuovo arrivato..tutta la sua famiglia, la sua vera famiglia, quella che non l'aveva mai abbandonata.
E ad un tratto si sentì triste, per un momento si sentì lontana da tutti loro, come se..non meritasse quelle persone al suo fianco.. Sentiva solo che le mancava qualcosa, e che senza di quello non si sarebbe mai sentita davvero se stessa..
Improvvisamente si accorse che mancava qualcuno, qualcuno che nonostante tutto, sperava di rivedere. Shannon non era in casa, non era venuto..per lei. Ma infondo...perchè avrebbe dovuto? La sua mente aveva deciso di rimuovere ogni ricordo legato a quella persona..ma lei sentiva che erano ancora lì, da qualche parte, e voleva a tutti i costi raggiungerli, anche se non sapeva come.. Avrebbe voluto capire perchè quello sguardo le faceva venire i brividi, o perchè a ogni loro contatto si sentiva andare in fiamme.
I suoi confusi pensieri furono interrotti da Dom, che la riportò tra gli altri, nella grande sala che costeggiava la piscina, dove restarono per tutto il pomeriggio. 
Quando il sole iniziava a dar spazio alle ombre, gli amici lasciarono la casa, finchè non rimasero solo Jared e Chris.
"Grazie" sussurrò lei. Jared le si avvicinò, con sguardo confuso. "Per essermi stato vicino..per tutto questo"
"Sai che farei questo ed altro per te, piccola. Ora vai subito a nanna che devi ancora riposare.."
"Agli ordini capo!" e seguendo le istruzioni del cantante, Chris salì al piano superiore.
Lì, ritrovò subito la sua stanza e, dopo una veloce doccia, s'infilò tra le lenzuola. Si girò e rigirò nel letto, ma il sonno decise di non farle compagnia. 
Sentiva solo una gran confusione in testa, immagini che si alternavano, sguardi che la osservavano.. Finchè la porta della sua stanza non si aprì e la figura che ne entrò si avvicinò al letto. 
"Ancora sveglia?"
"Non riesco a dormire.."
Jared si sedette piano sul letto, al fianco della ragazza, poggiandole un braccio intorno alla spalla. 
"Sai quanto è stato difficile convincere Set a farti uscire prima dall'ospedale..devi cercare di riposare e riprendere le forze.." 
Chris sentiva la voce del cantante rimbombare nel suo petto, a cui era appoggiata. "ci proverò..senti ma..come mai la tua ragazza non è venuta oggi? Mi sarebbe piaciuto conoscerla meglio.."
"Ehi ehi..non è la mia ragazza..Comunque domani ha un esame..e poi non voleva disturbare.."
"Non avrebbe disturbato, anzi, mi avrebbe fatto piacere.. Bhè, ti piace davvero eh.."
"È..diversa.."
"Angelo, spero che lei sia la ragazza giusta per te, il tuo sguardo non mente.. Meriti solo la migliore" 
Chris avrebbe giurato di sentire il cuore del cantante accelerare mentre parlava di quella ragazza..
"Ok ora basta.. Devi dormire.."
"Canta..." 
E con la voce angelica a coccolarla, il suo petto a cullarla, Chris entrò pian piano nel mondo dei sogni, sogni confusi quanto i suoi pensieri da sveglia. 
 
 
La chitarrista sentì improvvisamente una strana sensazione, la sensazione di essere protetta e circondata da due braccia, braccia cosi familiari che pensò di non riuscire più a dimenticare.
Eppure quando aprì gli occhi, non ricordò a chi appartenessero quelle forti braccia che la stringevano, che la proteggevano. Si sentì spaesata e confusa, nonostante le braccia di jared la circondassero ancora. Ma non era quella la sensazione che poco prima l'aveva svegliata..non era lui l'uomo che padroneggiava i suoi sogni. Sentiva il suo respiro regolare dal suo petto..stava dormendo. 
Chris scivolò piano dalle sue braccia, fuori dal letto. Uscì dalla stanza e scese al piano di sotto, facendo attenzione a non far rumore. 
L'oscurità faceva ancora da padrona alla giornata, e la ragazza pensò di uscire a prendere un po' d'aria..magari questo l'avrebbe aiutata a chiarire la confusione che aveva in testa.. 
Mentre scendeva le scale, una dolce melodia la raggiunse, un suono che conosceva bene. Le note della chitarra sembravano risvegliare la sua mente..quelle dita che sfioravano le corde davano vita a quella melodia che..riconobbe subito. L490. E sapeva anche chi era l'uomo che l'aveva creata, lo stesso uomo che ora sedeva su quel divano rivolto verso la porta finestra che dava sulla piscina. 
Gli si avvicinò piano da dietro, fermandosi poi per paura di interromperlo. La melodia ora era cambiata, una melodia che non aveva mai sentito, ne era sicura. Sembrava quasi improvvisata. 
Lei sentiva sempre più vicino quell'uomo, come se quella melodia le entrasse nella mente, nell'anima, nel cuore.
Sentiva di nuovo quelle emozioni che solo lui riusciva a farle provare..
All'improvviso lui si voltò, e dopo un veloce sguardo sbalordito, restò a fissarla, come se non riuscisse a distogliere lo sguardo. 
Non potè fare a meno di notare una strana luce in quegli occhi così simili ai suoi.. riusciva forse a ritrovare quello sguardo che tempo fa lo osservava da lontano, lo studiava, lo ammirava..lo amava. 
E se fosse davvero...no, non poteva essere tornata la sua Christel.
"Ricordo..te"
E quelle parole lo colpirono, come un uragano, lo trafissero da parte a parte. Era vero..
Lui la guardò con sguardo a metà tra il confuso e l'emozionato, quasi se non sapesse se credere alle parole che stava udendo.
"Ricordo il batterista di una delle band più pazze che conosco, ricordo l'uomo che dietro quella batteria si trasforma in Shanimal, un vero animale, che sembra vivere per quello strumento, che trae energia da essa.. Ricordo lui, che quando lo vidi la prima volta, sentii il mio cuore perdere qualche battito, quando i miei occhi incontrarono i suoi..oh, i suoi occhi..quella sera erano di un verde con venature marroni.." 
Il batterista si alzò dal divano mentre la ragazza parlava, per raggiungerla, finchè non fu a pochi centimentri da lei. 
"ricordo che mi guardasti, e io non capii più nulla.. Ricordo il tuo sorriso, e quella tua risata..nessuno riesce a resisterti. Basta un tuo sorriso per cambiarmi la giornata, basta averti accanto per cambiare la mia vita.. E ricordo quel video, ricordo ogni parte girata insieme, come fosse un'altra nostra vita.." 
E lui le si avvicinava.
"Ricordo quella sera.. in cui mi sentii viva, in cui.. ricordo il tuo odore, il tuo profumo sulla mia pelle" 
La sua mano le sfiorava la guancia.
"Ricordo i brividi che mi provocava il contatto con la tua pelle" 
I loro sguardi sembravano uniti, rispecchiavano ciò che le loro anime provavano 
"Ricordo le tue labbra che mi infuocavano..tu.." 
e il bacio. 
Le labbra di Shannon si posarono dolcemente su quelle di Chris, le assaporarono dopo così tanto tempo. 
"Ricordo di essermi innamorata di te la prima volta che i nostri sguardi si incontrarono..come ora.."
Le forti braccia cinsero la vita della ragazza, avvicinandola di più a lui finchè i loro petti non aderirono l'uno all'altro. E la baciò di nuovo, questa volta con un'intensità straordinaria, mentre i loro cuori battevano all'unisono risuonando nei petti così vicini. 
In quel momento, avrebbero potuto morire l'uno per l'altra.
Lei riconobbe quella sensazione di protezione che le dava quella stretta, quella che la tormentava nei suoi sogni, quella che desiderava più di ogni altra cosa.
Desiderava sentirsi a casa, e tra le braccia di Shannon, si sentiva esattamente così. Sentiva che lui l'avrebbe protetta, lui ci sarebbe stato per lei, lui non l'avrebbe mai abbandonata. 
Sentiva un fuoco ardere dentro di lei, mentre Shannon la stringeva a lui, mentre le sue labbra scendevano fino ad assaporare anche il suo collo, per poi risalire e impadronirsi di nuovo di quelle labbra. 
La baciò come fosse stata l'ultima cosa che avrebbe potuto pare. La baciò sentendola di nuovo sua, riscoprendo il suo amore, rivivendola come aveva desiderato fare da tempo.
Una piccola lacrima bagnò la guancia di Chris, felice come mai prima per aver ritrovato il suo angelo. 
Shannon allontanò di poco le sue labbra da lei, le fronti ora si toccavano e i loro sguardi rivelavano le loro emozioni. Notò la piccola lacrima, fece per toglierla con la sua mano, ma prima la raggiunse un raggio di luce, che la illuminò prima di scoparire sulla sua mano.
I primi raggi dell'alba illuminarono poi anche le due anime, ora ritrovate e decise a non lasciarsi più. 
"Io ricordo di aver avuto il terrore di perdere una ragazza magnifica, ricordo che non riuscivo a smettere di pensarla e.." questa volta fu la ragazza a interrompere le parole del suo uomo.
E le loro labbra si ritrovarono, ancora e ancora, mentre Shannon portava la piccola ragazza sul divano, dove insieme ammirarono il sole tornare a distruggere l'oscurità, ad iniziare un nuovo giorno di luce, in quel mondo dove ora c'erano due cuori in più uniti in un solo battito.

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Capitolo 20
*** you are the reason I can't control myself ***


 
 
Lo sguardo dell'uomo si distolse da quella luce che ora inondava la casa per posarsi sulla piccola ragazza sdraiata al suo fianco. 
Si era addormentata. Il movimento regolare del suo petto lo confermava. Lui le cingeva un braccio intorno alla vita, come per paura che scappasse. Ma ora che ricordava tutto, lei sarebbe rimasta al suo fianco. 
Ancora non ci credeva.. osservava il piccolo angelo al suo fianco, gli occhi chiusi e un dolce sorriso sulle labbra. Non le sembrava vero che ora fosse davvero sua, finalmente, senza timori, senza preoccupazioni.
Sarebbe potuto restare ore a guardarla, a osservare ogni suo piccolo dettaglio.. dopo attimi che gli sembrarono un'infinità, sentì dei rumori provenire dal piano di sopra. Suppose fosse il fratello, sempre mattiniero. 
Shannon si alzò, prese Chris tra le braccia, salì le scale e la riportò nella sua camera. La poggiò dolcemente sul letto, facendo attenzione a non svegliarla. Le posò il lenzuolo sul corpo, e dopo un piccolo bacio sulla fronte, uscì dalla stanza lasciando la piccola ragazza nel mondo dei sogni. 
Sogni..proprio poche ore prima gli era parso di viverne uno, con lei..invece era tutto vero.
Il rumore di una porta lo riscosse dai suoi pensieri, mentre il fratello minore usciva dal bagno, con un semplice asciugamano a coprirgli dalla vita in giù.
"Buongiorno bro! Lei non era nella sua stanza quando mi sono svegliato.." disse il minore, indicando la stanza di Chris mentre si asciugava i capelli con un altro asciugamano. "Se la cercavi.."
"Lei ricorda...tutto" Shannon pronunciò quelle parole più a se stesso, cercando di autoconvincersi di ciò che era appena successo. Aveva sperato così tanto quel momento che ora che era arrivato..non gli sembrava vero..
"Vuoi dire che ricorda..te..ma è fantastico! Bro sono davvero contento!" Jared sfoderò dopo tanto tempo uno dei suoi sorrisi più sinceri,più veri. Uno di quelli che rivelavano ancora di più la sua natura angelica. "Chris..lei è un piccolo angelo, e tu dovrai prenderti cura di lei.. è semplicemente fantastico! ma..oddio è tardi, devo andare da Denye! Pensavo di portare anche lei qui, questa sera, ok? Chris ci teneva tanto a conoscerla.." e così dicendo corse nella sua stanza, prese velocemente dei vestiti dal suo enorme armadio e, dopo essersi specchiato parecchie volte, scese di corsa le scale e dopo un "A stasera fratellone!" uscì dalla casa.
Shannon restò a fissare il punto il cui il minore era scomparso. Sentiva una strana gioia nel vedere il fratello sorridere in quel mondo, essere così davvero felice, per merito suo. Un sorriso si allargò anche sulle sue labbra.
Ora aveva bisogno solo di una cosa, la sua donna, la sua Christine. Negli ultimi giorni andava da lei cercando di dimenticare le sofferenze di quel periodo, di alleviare la rabbia che aveva per se stesso, per aver fatto soffrire la sua Chris. Il suono di quella batteria emanava rabbia, rancore.. paura. 
Ora, invece, Christine gli avrebbe fatto compagnia, ora che l'aveva ritrovata, ora che la gioia sovrastava qualsiasi altro sentimento. Sentiva solo il cuore di lei, che avrebbe custodito e protetto anche a costo della sua vita. 
Ogni battito lo sentiva risuonare nella batteria, sentiva questo nuovo ritrmo appartenergli più di ogni altro. Ogni volta che impugnava quelle bacchette entrava nel suo mondo, si estraniava da tutto e da tutti, restavano solo lui e i battiti che scandiva con la potenza delle braccia. 
 
Suonò per ore, anche se non se ne accorse. Il sole arrivò al punto più alto, per poi ritrovare la via verso la discesa. 
Shannon si bloccò di colpo quando percepì di essere osservato. Alzò lo sguardo e quando incrociò quegli occhi verdi, sentì le sue labbra trasformarsi in un sorriso. 
"Bensvegliata piccola..hai dormito tanto eh?"
"Ho recuperato..sai, i letti dell'ospedale sono piuttosto scomodi." Shannon intanto aveva lasciato la sua postazione dietro la batteria e si avvicinava alla ragazza. "Scusami, non volevo interromperti.."
"Tranquilla, avrei smesso comunque ora." Era sempre più vicino, poteva sentire il profumo della sua pelle.
"Mi è mancato il suono della tua batteria.." la distanza si affievolì, finchè le labbra di lui non incontrarono quelle di Chris. Un dolce bacio del buongiorno, mentre la mano di Shannon accarezzava dolcemente la schiena di lei, finchè un piccolo rumore non fece allontanare le labbra della ragazza da quelle del batterista. 
"Bhè..ho fame, la mia pancia reclama.." lo sguardo di Chris, che non reggeva quello di Shannon, si abbassò all'istante, mentre le sue guance si tinsero di rosso. 
Il batterista non resistette e scoppiò a ridere davanti allo sguardo della piccola ragazza, quella risata che lei amava e che nonostante tutto non avrebbe mai dimenticato. Quella risata che la contagiava sempre, e che anche ora le aveva portato un piccolo sorriso sulle labbra. 
"Mi sei mancata tanto, piccola" sussurrò Shannon, lasciando un bacio a fior di pelle sulle labbra della ragazza, poi le prese la mano e la trascinò fuori da quella stanza, dritti in cucina. 
"Eccoci nel suo regno, mia principessa" 
"Oh, grazie mio principe, spero solo di non trovarci solo cose vegetariane del principe Jared!" disse, provocando di nuovo la risata di Shannon. "Bene, non mi servirà molto.." e intanto frugava nei vari cassetti della stanza in cerca di qualcosa di commestibile per normali esseri umani. "Questo dovrebbe bastare..anche perchè sono le uniche cose che ci sono.." e prendendo tra le mani un barattolo di nutella, delle fette di pane e schifezze varie, uscì verso la sala. 
Lì fermò Shannon che cercava di sistemare la tavola, e posò una tovaglia per terra, davanti alla portafinestra, dove vi posò il poco cibo che aveva trovato. 
Si sedettero entrambi per terra, tra le continue risate del batterista, osservando il sole che si nascondeva per lasciar posto alle tenebre, proprio come avevano fatto quella mattina. 
Chris iniziò a mangiare una fetta di pane e nutella, con gli occhi puntati verso il panorama, mentre Shannon, al suo fianco, ammirava qualcosa che riteneva migliore di tutto quello. Osservava ogni movimento della ragazza al suo fianco, ogni lineamento, ogni suo piccolo dettaglio, nonostante conoscesse tutto alla perfezione, e mentre la osservava, si sentiva bene, davvero, come fino ad allora solo la musica era stata in grado di fare. Aveva trovato la sua felicità, in lei.
Avvolto nei suoi pensieri, non si era accorta che la ragazza si era voltata verso di lui, e lo osservava di rimando. 
"Ehi..c'è qualcosa che non va?" chiese lei, avvicinandosi piano a lui.
"Nono..stavo solo..pensando"
"uomo, a volte mi sorprendi delle tue capacità, davvero" disse sorridendo, mentre Shannon si fingeva offeso, mostrando il broncio. "bambino piccolo...scherzavo" sussurrò a fior di pelle, mentre lui di avvicinava ancora per assaporare le sue labbra. Ma prima di riuscirci, si ritrovò le sue mani sulla faccia, con un unico problema: erano coperte di nutella. 
"Ora sei...buonissimo!" rise Chris, guardando il volto completamente sporco del batterista. Lui rimase immobile per qualche attimo, non ancora cosciente di ciò che era successo. Rise anche lui, contagiato dalla risata della ragazza, mentre si guardava intorno per cercare una vendetta. 
"Vuoi la guerra? Bene, ti accontento subito!" e con uno scatto da felino, afferrò il contenitore di panna e lo spruzzò sulla ragazza, che continuava a ridere come una bambina. 
La risata di Shannon aumentò ancora di più vedendo Chris completamente imbrattata di panna, così che quasi non si accorse di come lei gli si avvicinò, gli afferrò la maglia, sporcandogli anche quella, e lo trascinò vicino a sè con l'intenzione di sporcarlo ancora, ma lui perse l'equilibrio e le cadde addosso. Si trovavano ora così vicini che i loro nasi si sfioravano, i loro petti si muovevano insieme, mentre i due continuavano a ridere, inebriandosi uno del suono della risata dell'altra. Ora anche Shannon era cosparso di panna, così come Chris di nutella. 
"Direi un pareggio" sussurrò Chris, prima di incontrare di nuovo le labbra di Shannon, mischiando i sapori delle due armi della guerra. 
Le sue mani sfioravano la schiena del batterista, provocandogli brividi di piacere, mentre il suo desiderio di lei aumentava sempre di più. 
"Serve un castello migliore per i vincitori" disse Shannon, alzandosi e aiutando la ragazza a seguirlo. Ritrovò subito le sue labbra, mentre con le mani ora era libero di viaggiare sul suo corpo. La strinse tra le sue braccia, sollevandola da terra, così lei circondò la sua vita con le sue gambe. Mentre baci continuavano a padroneggiare la scena, Shannon salì agilmente le scale, trovando poi la sua stanza. 
Chris non era mai entrata in quella stanza, ma non si fermò certo ad osservarla ora. Poggiò i piedi per terra, e lui la trascinò con le spalle contro il muro, quasi ad intrappolarla. Dalle labbra, scese pian piano verso il collo, assaporando prima la panna, per scoprire poi la sua pelle. Le mani di lei viaggiavano sulla sua schiena, per poi passare avanti ed accarezzare i muscoli del batterista. Con un semplice gesto, gli sfilò la maglia larga, e poco dopo si trovarono entrambi con solo la panna e la nutella ancora sul loro corpo. 
Con le gambe, lei si reggeva alle gambe dell'uomo, mentre le mani di Shannon esploravano il corpo della ragazza. Cercavano ogni curva, ogni parte di lei, per raggiungere anche le sue parti più intime fino a sentire il suo nome sussurrato tra versi di piacere. 
La portò poi sul letto, dove inizialmente lei troneggiava. Come lui poco prima, dalle labbra, scese piano verso il basso, sfiorando anche il tatuaggio a forma di triad vicino all'orecchio, poi sempre più in basso, assaporando la nutella che ancora permaneva su di lui. 
Arrivata poco più su dell'ombelico, Shannon la riportò al suo fianco, cercando ancora quelle labbra di cui sembrava non averne mai abbastanza. Impaziente di scorpirla fino in fondo, con un veloce gesto, ora si trovò lui sopra il corpo di lei. Chris sorrideva, per niente intimorita o imbarazzata, e non perchè non era la prima volta tra di loro, ma perchè era davvero felice. 
Dolcemente, Shannon entrò in lei, riscoprendo quel piacere che solo una volta aveva provato, molto tempo prima, e che solo con lei sentiva così vivo. Con movimenti decisi ma delicati, i due si riscoprirono, arrivando pian piano entrambi all'apice, tra gemiti di piacere a volte soffocati da baci appassionati e profondi. Tutto il resto sembrava scomparso, svanito, ora c'erano solo i loro corpi, appagati, felici, ma ancora vogliosi l'uno dell'altra. 
Il tempo sembrava fermatosi, mentre le due anime, i due corpi si univano, ancora e ancora, in uno solo, finchè, stanchi, non si appoggiarono uno all'altro, Chris sul petto di Shan. 
Sentiva i suoi respiri pian piano tornare normali, il suo cuore rallentare, mentre lei memorizzava ogni variazione di quel suono. 
"Sai, dovremmo rifare più spesso queste guerre con la panna e la nutella.." 
Chris sorrise, alzò di poco la testa, raggiunse le sue labbra per sussurrare "Quando vuoi.." e per sfiorare di nuovo le sue labbra. Incontrò ancora il suo sguardo magnetico, ora lucido, ma sempre perfetto. Amava quello sguardo, amava quel sorriso...amava lui. 
Non essendo per niente stanca, visto che si era svegliata poche ore prima, si alzò e si diresse verso il bagno per una veloce doccia. 
L'acqua fece scivolare via il resto di panna e nutella che ancora restava sul suo corpo, poi pian piano cancellò anche il dolce sapore di quella serata. 
Uscì poco dopo, cercando un asciugamano per coprirsi, e ritornò in camera, con un altro asciugamano ad asciugare i lunghi capelli. 
Shannon dormiva, o almeno così sembrava. Lo osservò da lì, ancora non le sembrava vero di averlo ritrovato, di aver passato la sua prima vera giornata con lui, solo loro, insieme. Viverlo era stato..perfetto. Sembrava che fossero proprio fatti per stare insieme, per unirsi, come i loro corpi. Nonostante la doccia, sentiva di avere ancora il sapore di lui addosso, e questo la rassicurò. 
Approfittò del momento per guardare un po' la stanza: semplice, niente di troppo lussuoso o chissà che. Una parete era coperta di foto, scattate negli anni. La sua famiglia, più che altro. Jared compariva in quasi tutte. Invidiava il rapporto che avevano, quel rapporto che aveva alla fine creato con Dom. 
Si avvicinò al letto e si fermò ad osservare il comodino..o meglio, ciò che c'era sopra. Un plettro, il suo plettro. Ricordava di averglielo lasciato la sera, l'unica sera fino ad allora, che avevano trascorso insieme. E lui l'aveva tenuto...
Sorrise, ripensando a quella notte, fino a poco fa, il miglior ricordo che aveva di lui. Ma ora ne avrebbero costruiti altri, di ricordi, vivendoli giorno per giorno.
Indossò l'intimo lasciato ai piedi del letto, per poi tornare al fianco dell'uomo che le aveva rubato tutto. 
Era poggiato sul lato, così Chris potè sfiorare dolcemente una parte della sua schiena, mentre osservava il viso del suo uomo, sognante. 
Anche chiusi, quegli occhi la affascinavano, la catturavano, così come quelle labbra di cui già sentiva la mancanza. 
Mentre con le dita raggiungeva l'enorme tatuaggio sulla spalla e sul braccio e lei ora osservava tutte quelle forme e quei colori, Shannon si avvicinava a lei impercettibilmente, così che appena le saltò addosso, trovandosi sopra di lei, Chris rimase per un attimo confusa. Poi sentì le labbra di lui viaggiare sul suo collo, sulla sua pelle, e sentì solo il cuore accellerare i suoi battiti. 
Solo quel suo tocco la portava in paradiso. 
Appena lui risalì, ritrovando le sue labbra, lei si spostò, in modo da trovarsi ora sopra di lui. Mentre disegnava strani segni sul suo addome, con le labbra, i suoi capelli bagnati cadevano sul suo corpo, facendo rabbrividire ancora di più il batterista. 
Le sue mani giocavano, fino a scendere poco più in basso dell'obelico, sentendo la voglia di Shannon. Accontentò il suo piacere, per poco, perchè all'improvviso lei saltò giù dal letto, rubò la larga maglia del batterista e la indossò. Le faceva da vestitino, e aveva il suo adore addosso.
"è tardi, fra poco arriveranno Jared e la sua ragazza!" disse facendo la linguaccia, mentre lanciava i boxer ai suoi piedi al proprietario. 
Mentre lei sfrecciava fuori dalla stanza,ridendo, Shannon si ricompose in fretta, e la seguì fuori, fingendosi offeso. 
Christel era appena arrivata al piano di sotto, quando sentì la porta aprirsi e vide due figure entrare in casa. 
Lei si bloccò, consapevole di non trovarsi esattamente nelle migliori condizione per ospitare qualcuno, e appena i due furono ormai dentro, sentì Shannon correre giù per le scale, verso di lei. 
"Christel, questa me la paghi! Vuoi di nuovo la guerra?" quasi urlò, e appena raggiuse la ragazza e la strinse in vita da dietro, si accorse che altri sguardi erano puntati su di loro.
Jared e Denye.
"Buonasera bro!" disse il minore scoppiando a ridere. 
Chris, ormai rossa in viso, sorrise a sua volta, seguita dalla sonora risata di Shannon. 
"Penso che ci toccherà ordinare una pizza..non abbiamo avuto molto tempo per..emm..preparare qualcosa da mangiare.." 
"La pizza andrà benissimo" disse la ragazza al fianco del cantante, soffocando una risata. 
Anche se non era uno dei migliori, Chris era sicura che quello sarebbe stato l'inizio di una grande amicizia tra lei e quella piccola ragazza che aveva rapito il cuore del suo grande amico.

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Capitolo 21
*** You have eyes like no other. ***


"Tutto ciò a cui credo a questo mondo sei tu. Mi sei mancato. Ho bisogno di te. E' te che amo Efestione, nessun altro."
"Tieni ancora la testa inclinata, così..."
"Ho smesso."
"No, come un cervo che ascolta il vento. Tu mi ferisci ancora, Alessandro, ed hai occhi come nessun altro. Sei tutto quello a cui tengo e, per il dolce respiro di Afrodite, sono geloso di perderti a causa di questo mondo che desideri così fortemente"
"Tu non mi perderai mai Efestione, io sarò con te, sempre, fino alla fine."
Denye sorrise osservando Chris rapita da quei due uomini, mentre recitava quelle battute a memoria. "Direi che questo film ti piace abbastanza, no?"
"Questo e Mr. Nobody sono i miei preferiti in cui recita Jared.. Qui c'è..l'amore, amore che va contro tutti, che resiste fino a che la morte non li separa. Poi in questo film c'è anche Colin quindi..cosa si può chiedere di più?" rispose Chris provocando poi la risata dell'altra ragazza.
"Sai che non ho mai visto Mr. Nobody?"
"Cosa?! Oh bhè, lo vedremo dopo, tanto credo che i ragazzi la tireranno ancora per le lunghe.." 
"Va bene" acconsentì la ragazza.
"Qualcosa non va?" chiese Denye, sentendo lo sguardo di Chris puntato su di lei.
"Come vi siete conosciuti?" 
Subito le guance della piccola ragazza si tinsero di rosso, mentre raccontava il suo primo incontro, o meglio scontro con Jared.
"Non lo conoscevi quindi? Non sapevi che fosse un attore, cantante, artista ma soprattutto la migliore diva di sempre?" 
"In realtà no" rispose imbarazzata, sorridendo. "Quando me lo disse non ci credetti subito..insomma, come poteva uno come lui uscire con una studentessa che lavora occasionalmente come modella per racimolare soldi? Mi sembrava tutta una pazzia, due mondi così opposti non potevano scontarsi. E invece lui mi ha fatto cambiare idea.."
"È la maledizione dei Leto: uno sguardo e ti dimentichi completamente del mondo circostante. Un sorriso e sei davvero fottuta."
Denye rise, poi continuò "Sai, lui mi ha parlato molto di te..da quando vi siete conosciuti, per il video..pian piano è cresciuta una forte amicizia, ti considera come una sorella ormai..ha sempre capito cosa provava suo fratello per te, e cosa provavi tu per lui. Quando sei stata male..sfogava la sua rabbia su Shannon, ritenendolo responsabile di tutto, ma poi capì che il fratello aveva bisogno di lui..disse che non lo aveva mai visto tanto preoccupato per qualcuno, sempre distante dagli altri, sempre vicino a te..ora al contrario, Jared dice di non averlo mai visto cosi felice, grazie a te..Bhè,voi siete la sua famiglia e alla fine ho insistito per volervi conoscere!"
"Forse la nostra presentazione insieme della scorsa settimana non è stata il massimo.." riprese Chris, sorridendo ripensando a quella sera. 
"Eravate molto carini invece!" disse Denye tra le risate.
Intanto il film continuava, e tra le battaglie e le vittorie, le due ragazze chiacchierarono saldando sempre di più il loro legame.
"Jay mi ha detto..della band..Shan cosa ne dice?"
Lo sguardo di Chris non riuscì a sorreggere quello di Denye, mentre un velo di tristezza la circondò improvvisamente. "No lui..ancora non lo sa..non so come dirglielo.."
"Di cosa state parlando,ragazzine?" 
"Ehi Divah, ragazzine a chi?" 
Jared era entrato nella sala interrompendo i discorsi delle ragazze. Lo seguirono il fratello e Tomo mentre ridevano come solo loro erano capaci di fare. 
Chris sorrise anche lei osservandoli, poi si perse per qualche attimo nel sorriso del batterista e nello sguardo che aveva ormai incrociato il suo. 
Le sarebbe mancato tutto questo, il suono delle loro risate, e tutti loro, pensò.
Shannon le si avvicinò e si sedette sul bracciolo del divano, poggiando un braccio intorno alla spalla di Chris che percepì subito quel brivido che la attraversava sempre ad ogni suo tocco, ad ogni contatto con lui. 
"Ciao piccola" disse sfiorando con le labbra la fronte di lei. "Che ne dite di andare a mangiare qualcosa fuori, tutti insieme?" propose Shannon rivolgendosi a tutti "Tomo chiama anche Vicki!" 
"Io ci sto!"
"La chiamo subito!" 
E così in poco tempo il gruppo si diresse verso una pizzeria non distante dalla loro casa, dove passarono insieme il resto della serata tra quelle risate che solo i veri amici riescono a tirarti fuori.
 
"Shan da quando sei così lento con la moto?"
"Da quando ti ho vista sul letto dell'ospedale"
Chris si strinse involontariamente ancora di più al petto di Shannon che guidava la moto. Era abituata alla folle velocità a cui andava sempre, quasi doveva implorarlo di rallentare, mentre ora gli chiedeva di accelerare. 
Erano passati quattro giorni dall'ultima volta che erano usciti, con tutti gli altri, e da allora i tre si erano rinchiusi in casa per lavorare al nuovo album. Quella sera improvvisamente il batterista abbandonò il suo lavoro per dedicare una serata alla sua Christel. Usciti dalla villa la chitarrista si sorprese di vedere la vecchia moto di Shannon, che non guidava ormai da poco prima del giorno dell'incidente. Ma ne fu davvero felice perchè nonostante tutto le mancava quella moto. 
"Non succederà nulla, dai so che muori dalla voglia di accelerare e sentire la forza del vento che si oppone sempre di più.." 
Forse aspettava solo quelle sue parole, perchè subito dopo accelerò ad una velocità spaventosa per la strada di Los Angeles. 
Chris si aggrappò ancora più forte al suo uomo, ridendo, con la sensazione che nulla, al suo fianco, potesse succedergli.
Dopo pochi minuti la moto rallentò fino a fermarsi del tutto. Erano vicino ad una piccola spiaggia, dove lei non era mai stata, si voltò intorno e infatti non riconobbe quel luogo.
"Non viene mai nessuno qui.. L'ho scoperta molto tempo fa e da allora Jared viene spesso qui per scrivere.." le spiegò, vedendo la sua espressione confusa. 
La prese per mano e la guidò verso la piccola spiaggia. Un dolce sorriso si formò sulle labbra di Chris, mentre affondava i piedi nella sabbia fresca. Adorava sentire i piccoli granelli sulla sua pelle sfiorarle i piedi. Camminò fino a raggiungere la riva, dove le piccole onde che raggiungevano la spiaggia la bagnarono fino alle caviglie. Lei restò immobile, con gli occhi chiusi, la leggera brezza di mare ad accarezzarle i capelli, mentre si perdeva nel suono del mare, nella sensazione della sabbia sotto i piedi. 
All'orizzonte il sole calava, formando strani colori sul cielo e sull'acqua dove si rispecchiavano.
Poi qualcosa le sfiorò il collo e due mani la strinsero in vita. Si lasciò coccolare dai baci di Shannon, finchè non si voltò per incontrare i suoi occhi. Per fortuna lui la stringeva a sè, altrimenti le sue gambe da sole non avrebbero retto. 
Quello sguardo che la trafiggeva era più luminoso del solito, sembrava poter leggere la sua anima. 
I suoi occhi ardevano di desiderio intenso. Il tipo di sguardo che ti fa volere una persona così tanto da sentire la sua mancanza anche quando è li in piedi di fronte a te. 
Sentì le dita di Shannon spostarle dietro l'orecchio una ciocca di capelli che le era ricaduta sul viso. 
Non c'era bisogno di parole. Ora i baci parlavanò da sè, quelle labbra ora unite in un unico e intenso bacio riuscivano da sole a esprimere i loro sentimenti. A quel tocco Christel sentì come una scarica attraversarla, un brivido che solo il suo tocco era capace di creare. 
"Allora, cosa ne pensi?"
"È..il paradiso"sussurrò lei, persa ormai nel suo sguardo quasi verde. 
Il batterista sorrise e, prendendola per mano la portò poco più indietro, dove poi si sedettero, uno di fianco all'altra.
Ammirarono insieme gli ultimi raggi del sole, poi si sdraiarono in attesa delle stelle. 
Chris aveva la testa appoggiata al petto di Shan, in modo da sentire la voce rimbombante mentre parlava e il battito del suo cuore.
Quel suono costante e profondo era il più meraviglioso che avesse mai sentito.
Le sue braccia la avvolgevano cercando di riscaldarla un po' dal freddo, quelle braccia che come fossero ali cercavano di proteggerla da tutto, cercavano di tenerla al sicuro, di tenerla sempre stretta a lui. 
"Chris..io..non te l'ho ancora detto..perchè ogni volta che ci ripenso mi sento uno schifo, non sono riuscito a far niente, ti ho fatto solo del male e..Scusami, mi dispiace tanto, per tutto.."
"Ehi Shan..no non voglio sentire queste parole! Non devi scusarti di nulla.."
"E invece si!" Shannon la interruppe, mentre la sua mente ritornava a quei momenti, a quella sera dove aveva rischiato di perderla per sempre. Sentì dei brivido percorrerlo e gli occhi diventargli quasi lucidi. "Ero io al volante, io guidavo, dovevo semplicemente portarti a quella fottuta sfilata e invece ti sei ritrovata in ospedale, a causa mia! Ero troppo incazzato mentre guidavo, incazzato con me stesso per non aver avuto il coraggio di strati vicino, di essere felice davvero, al tuo fianco. Ero incazzato perchè avevo paura di essermi innamorato, avevo paura di farti soffrire e alla fine..ti ho ferita davvero, quando ti ho visto lì al mio fianco priva di coscienza, sangue ovunque..ho avuto davvero paura, di perderti per sempre. E ogni volta che ci ripenso..mi ritorna quella paura..devi perdonarmi..io..non ce la faccio"
"Shannon, ti prego Smettila..tutto ciò è successo a causa di un pazzo che guidava contromano, me lo ricordo bene!" Chris era ormai sull'orlo delle lacrime, non riusciva a sentirlo parlare cosi, a ricordare quei giorni e a pensare a come si sentiva lui. Era ora seduta, gambe incrociate di fronte al batterista, i suoi occhi che cercavano di reggere quello sguardo che le trasmetteva tutti quei sentimenti. "Ricordo quella serata, e non ho mai pensato minimamente che la colpa fosse tua, mai. Anzi a volte credo quasi che una parte della colpa sia mia..ma non voglio neanche che pensi a tutto questo. Quando sono con te io..so di essere al sicuro, so che potrei sempre contare su di te..so che se cadessi, tu saresti lì a prendermi.." 
"..Sempre" continuò lui. Le si avvicinò piano e lasciò che le loro labbra si sfiorassero, per poi con una mano attirarla a sè e baciarla, davvero, come se tutto si fosse fermato, come se la cosa che importasse di più al mondo fosse quel bacio. Chris sentì la sua passione invaderla e coinvolgerla, sperava davvero di poter fermare il tempo e bloccare quel momento per sempre. 
Poi delle gocce si insinuarono tra di loro, e la pioggia li fermò. Le due fronti si toccavano, i due sguardi incrociati. 
"Sei..sei bellissima anche quando sei completamente fradicia" 
Chris rise mentre la pioggia ormai diventata più di qualche goccia li stava bagnando da capo a piedi. Ma loro non si mossero da lì.
"Si certo, e tu non sei un tamarro! Ma smettila!" 
"Ehi signorina, io tamarro? Stai parlando con un batterista di una famosa rock band.." disse Shannon fingendosi offeso.
"Già, non avrei mai pensato neanche io di innamorarmi di un..di innamorarmi di te"
Shannon si avvicinò ancora a lei, quel dolce sorriso sul volto, gli occhi che rivelavano tutto. La baciò di nuovo, la strinse a sè e si ritornarono poi sdraiati sulla sabbia bagnata. 
"Mi mancherai.." sussurrò Chris. 
"Sono ancora qui.."
"Potresti venire con me..potresti seguirci.."
"Ehi piccola, ma di cosa stai parlando?"
"Riprenderemo il tour, Shannon."

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Capitolo 22
*** She's alone ***


Le nuvole diventavano sempre più dense fino a coprire l'intera Los Angeles sotto di loro. 
Stava davvero lasciando parte della sua vita in quella città, parte di lei. Lo avrebbe voluto con sè, al suo fianco ad abbracciarla a fine concerto, a visitare insieme le città in cui si fermavano. Avrebbero suonato addirittura in Europa, che per la sua band era davvero un grande traguardo, era tutto ciò che sognavano.
E invece no. 
Ripensava a quando, sulla spiaggia gli aveva rivelato dell'inizio del tour. Rivedeva il suo volto, lo sguardo di Shan come fosse davanti a lei. Non era arrabbiato era più..deluso. Era rimasto quasi ferito da questa notizia.
Non sarebbero più stati insieme, come prima. Non avrebbe più potuto vedere quello sguardo fisso su di lui la mattina, quel corpo che accarezzava quando era al suo fianco, quelle labbra che assaggiava per farla sua. 
Sentiva che sarebbe cambiato tutto, e non voleva. Aveva finalmente trovato la felicità in semplici gesti, e ora tutto gli scorreva via dalle mani e lui non avrebbe potuto fare nulla.
Chris ricordava che quegli ultimi giorni passati in quella casa erano stati..diversi. Jared, Tomo, Denye e gli altri erano più affettuosi con lei; nonostante fossero in parte tristi per la sua futura assenza, le mostravano solo felicità, felicità per aver raggiunto questo traguardo con la band, perchè capivano quanto suonare fosse importante per lei. 
E immaginava che anche Shan l'avrebbe presa così.. Invece si sbagliava. Se quella piccola parte orgogliosa per la sua piccola ragazza esisteva, bhè la nascondeva bene. 
Quel suo atteggiamento quasi distaccato che aveva dimostrato negli ultimi giorni con Chris l'aveva quasi spinta a rifiutare tutto, per restare con lui. Ma non avrebbe mai trovato il coraggio di abbandonare tutto e soprattutto moriva dalla voglia di tornare su quel palco. 
Chiedergli di accompagnarlo non era servito a nulla: aveva un album da incidere. 
La piccola Denye asciugava le lacrime della chitarrista ogni volta che si trovavano sole. Lasciagli del tempo, diceva, capirà. Forse aveva solo preso male la notizia, aveva pensato a quel 'noi' e non a 'lei'. Cosa davvero era meglio per lei.
Cercava di non mostrarlo, cercava di tenere tutto dentro come era solita fare, ma non immaginava che questa separazione l'avesse ferita così tanto..e soprattutto avesse ferito lui. Lui che sapeva benissimo cosa significasse avere una band, il tour, i live. 
Contava di tornare nella città californiana appena poteva, per lui. Non lo avrebbe mai abbandonato, non sarebbe mai riuscita ad andare avanti senza di lui. Ma questo Shannon sembrava non averlo capito a pieno. 
Ricordava il suo viso prima di salire sull'aereo, ricordava quegli occhi che la imploravano di restare con lui, ricordava l'ultimo, dolce incontro delle loro labbra. 
Lo amava, certo, già ne sentiva la mancanza, ma come poteva comportarsi così? Come poteva tapparle le ali in questo modo? La distruggeva, sentiva i piccoli pezzi di lei sgretolarsi.
Sentiva di non essere stata abbastanza, sentiva di farlo soffrire. Forse ho sbagliato tutto, forse lui è troppo per me..per me che non sono nulla, pensava. 
Arrivava sempre a difenderlo, in un modo o nell'altro. Era lei quella sbagliata. 
Le nuvole accompagnavano i suoi pensieri, mentre, al fianco di Dom e dietro Sophie e Alex, sorpassavano città e città per raggiungere la loro prima tappa: Orlando.
 
Salire di nuovo su quel palco, la sua chitarra tra le mani, i suoi compagni al fianco, i fan che ormai si erano moltiplicati..il suo sogno, e ora lo stava vivendo. 
La loro fitta agenda le permetteva di allontanarsi dalla band solo per pochi giorni e quando tornava a Los Angeles, tutto sembrava non essere cambiato da quando era salita su quell'aereo qualche tempo prima.
Lo sguardo perso di Shannon che la fissava, quel suo comportamento distaccato..
Sentiva ogni tanto i due fratelli litigare. Lo facevano raramente ma in questo periodo, le raccontava Denye, i due litigavano spesso. Per lei, ne era certa. Jared la difendeva, come aveva sempre fatto, ma stavolta contro il fratello. Cercava di spronarlo, di fargli capire quanto il suo comportamento risultasse infantile. Ma Shannon non cambiava, anzi iniziava a distaccarsi anche da Jared.. 
Tornare poi al tour era difficile, ma vedere i volti emozionati e sorridenti dei fan, le loro urla..le faceva quasi dimenticare tutto. 
La fidanzata di Dom l'aveva seguito, con il piccolo, fintanto che si trovavano ancora in America, ma appena partirono per la prima tappa europea, i due tornarono a New York, nella loro splendida casa.
 
"Com'è Londra?" 
"È..semplicemente magica..tutto sembra un sogno! Sono sicura che ti innamoreresti subito di questa città.."
"Vorrei davvero vederla.."
"Denye, ti ci porterò, promesso! Piuttosto, voi come state?"
"Qui tutto normale..si continua con il nuovo album mentre io sono circondata da libri per il prossimo esame..matematica..sai quanto odio la matematica!"
Chris rideva mentre la sua amica dall'altra parte dell'oceano quasi urlava per l'isteria. "Mi piacerebbe davvero darti una mano ora..e..lui come sta?"
Denye sapeva a chi si stesse riferendo. "Shan..è sempre il solito. Ora passa tutta la giornata chiuso nella sala di registrazione, dietro la sua batteria..sembra quasi che voglia evitare tutti..soprattutto dopo quell'articolo.."
"Di quale articolo stai parlando?" Chris davvero non capiva. Cercava di non pensare a nulla e dedicarsi alla musica, ma c'era sempre quello sguardo nella sua testa, quella risata che le risuonava durante i sogni. Non sentiva spesso Shan, ora per via dei fusi orari, ora perchè lui quasi la evitava. Per quanto cercasse di nasconderlo, lei si sentiva a pezzi. Quella lattina completamente rotta che aveva appena calciato stava meglio di lei. 
"Chris io so che non c'è niente, ma.. Lui sembra vedere solo ciò che vuole e.."
"Den, ehi calmati, che articolo è?"
"Oh niente, una foto di te e quel batterista che tempo fa ti sbavava dietro..come al solito i giornalisti esagerano e per uno scatto di lui che ti abbraccia hanno inventato la 'nuova storia d'amore per la giovane chitarrista' "
"Ma..è assurdo.." Chris non poteva crederci. Conosceva Shannon: odiava da sempre quel ragazzo e vedere quella foto l'avrà fatto stare davvero male.. "Nell'ultima tappa del tour in America c'era anche la sua band, al festival.. Ero uscita per prendere un po' d'aria prima del concerto..pensavo di mollare tutto e tornare da voi, ma poi è arrivato lui, mi ha abbracciata e mi ha convinta a non mollare..non c'è niente, io.. Vorrei avere il mio batterista qui ad abbracciarmi ora.." con una mano cacciò via quelle lacrime sfuggite al suo controllo, prima che Den o qualcun altro capisca come si sentisse, senza di lui.
"Chris, tranquilla, io ti credo. Non devi darmi spiegazioni..e credimi, anche io vorrei che Shan fosse li con te ora.."
Denye era diventata come una sorella minore per Chris. Sentiva di doverla proteggere da tutto..ma a volte era la più piccola a dover aiutare la maggiore. Non sapeva come avrebbe fatto se non ci fosse stata lei.
"Grazie..davvero. Ora devo andare, gli altri mi aspettano, tocca quasi a noi.. Ti voglio bene, piccola"
"Tranquilla, fate vedere a Londra chi siete! Te ne voglio anch'io!" 
E gli Eraser Rain salirono sul palco per la loro prima apparizione oltreoceano. La complicità del gruppo e ora soprattutto di Sophie e Alex conquistarono tutti, le loro canzoni e i nuovi pezzi lasciati apposta per queste occasioni li fecero impazzire. 
Chris diede il meglio di sè sfiorando quelle corde. 
Intanto cercava il suo sorriso tra la folla, i suoi occhi. 
Niente, era sola.

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Capitolo 23
*** Don't ever let it end ***


*Christel* Vi siete mai sentiti soli? Soli nonostante ci fosse una folla davanti a voi? Nonostante tutte le persone intorno a voi? Bhè io mi sento così. La musica, solo lei, allevia quell'invisibile dolore, quell'insicurezza di essere se stessi, l'insicurezza semplicemente di vivere, di non essere nulla..paura? Paranoie?  Chiusa in camera, cuffie tra le orecchie, cerco di dimenticare quelle paure. Ma sembra impossibile, quando solo pochi giorni prima il suo semplice tocco, il suo sguardo mi faceva sentire..protetta, mi faceva sentire sua.  Ora cos'è cambiato? Tutto? Niente? Sembra che questa lontananza abbia cambiato tutto.  La colpa è solo mia.  -Will they open their eyes  And realize we are one  On and on we stand alone  Until our day has come  When they open their eyes  And realize we are one - La voce di Myles mi accompagna.. Già, vorrei aprire gli occhi e realizzare che siamo una cosa sola..come tempo fa. Ma in questo silenzio è cambiato tutto.  Apro gli occhi e invece vedo il mio BlackBerry suonare. -Shan-  L'ennesima sua chiamata, a cui non rispondo, non ho le forze di rispondere.  Sentire la sua voce e sentire ancora di più la nostra distanza, ora, mi farebbe ancora più del male.  Davanti a me, la causa di parte di questo male.  Può una foto distruggerti, fino a farti sentire così sola?  Se la foto riprende l'uomo che ami più della tua stessa vita baciare una modella..bhè può.  Penso di aver già visto quella ragazza. Occhi chiari, lunghi capelli scuri..così simile a me, ma ovviamente il doppio più bella.  Lavora con Den, ecco dove l'avevo vista.  Il BB smette di suonare.  Perchè semplicemente non si arrende e non mi lascia sola nel mio piccolo imperfetto mondo?  Sfioro le labbra, ricordando improvvisamente il suo tocco su di esse, quel tocco che era capace di portarmi su un altro pianeta.  Non riesco ad impedirmi di sentire la sua mancanza. Nonostante tutto, ora lo vorrei al mio fianco a sussurrarmi che andrà tutto bene, che si sistemerà tutto.  Improvvisamente sento un rumore e la porta della mia stanza si apre lentamente. Dom.  "Come stai, piccola?" si avvicina, si siede sul letto al mio fianco e mi cinge le spalle con un braccio.  Non resisto oltre, le lacrime iniziano ad uscire, ad invadere il mio viso, ora stretta al petto di Dom. Lui mi culla e cerca di consolarmi.. Riesce a strapparmi un sorriso, il primo da quando quella mattina ho visto la foto.  "ora preparati per stasera, so che ti farà bene..Basta lacrime, una stupida foto non può rovinare un amore così." e dopo un piccolo bacio sulla fronte, lascia la stanza per preparare il concerto della sera.  Mi alzo anche io per una doccia veloce, ma in quel momento il BB suona di nuovo.  -Denye- "Finalmente..pensavo non rispondessi.. È sempre occupato a causa delle chiamate di Shan.."  "Spero si sia arreso.." "Non dire assurdità, ho dovuto strappargli l'iPhone di mano per poterti contattare! Come stai?" Male? Da schifo? A pezzi? Quale rendeva meglio? "cosi.." sussurro mentre asciugo una lacrima liberata dalla voce di Den.  "quella stronza di Alison..non sai cosa le ho detto appena l'ho incontrata stamattina mentre preparavamo una sfilata! Stavano per licenziarmi.. Lei ha sempre avuto un debole per Shan..o meglio, per i suoi soldi." Den urla dall'altra parte dell'oceano, come se sfogasse tutto il dolore che ora provo io.. "Chris, io non voglio difenderlo ma.. Era completamente ubriaco..Jay si è preoccupato tantissimo quando è tornato, non l'aveva mai visto così..conosco quella ragazza, scommetto quello che vuoi che lo ha trovato in quello stato e se n'è approfittata.. Dovevi vederla oggi come rideva.. Ti rendi conto? Le avrei strappato quei capelli dalla testa!" poi improvvisamente la voce torna al livello normale, quasi con un sussulto "Shan ci ha visto il tuo sguardo in lei e..ha ceduto.."  Non capisco se quello che mi sta dicendo ora mi fa stare meglio o peggio.. So solo che sento questo incredibile mal di testa per le lacrime che sto trattenendo.  Den vuole aiutarmi, lo so..ma ora ho solo bisogno di stare sola.  "Den io..devo andare..il concerto.." Lei sa che è una scusa, è troppo presto..la sento sospirare, poi cede. "Ok, ci sentiamo dopo.. Ehi Chris.." "Dimmi.." "Lui ti ama..non lasciare che finisca.." Attacchiamo.  In pochi minuti sono già sotto la doccia, dove le lacrime trattenute possono uscire mischiandosi con l'acqua che mi accarezza il viso.  Non voglio che finisca.  Non so come sentirmi. Ho dovuto riprendere il tour, ho dovuto ritrovare la mia musica. Lui sa bene quanto sia importante questo ma..non capisco quella sua reazione.  E ora questo.  'Era ubriaco' Ma l'ha fatto.  Ho bisogno di parlare con lui, di vedere i suoi occhi. Magari cosi riesco a capire il significato di tutti questi sentimenti.  Sono io lo sbaglio, ecco cosa c'è da capire. La sera e il giorno seguente evito ancora le chiamate di Shan. Jared e Tomo mi ripetono tutto ciò che mi aveva raccontato Den il giorno prima.  Questa sera non abbiamo concerti in programma, ma trovo subito il modo di passare la serata. Dom resta il camera, mentre Alex e Sophie decidono di passare una serata da turisti e girare per le strade di Parigi.  Io ho un altro piano: i Nickelback suonano in città e non ho intenzione di perdermeli.  Mi sono innamorata di questa band dalla prima volta che ho sentito 'Far away'. Questa sera finalmente potrò vederli dal vivo.  Suonare in una band ha i suoi vantaggi: conosco i membri della band, e Chad mi invita a seguire il concerto dal lato del palco.  "Siete cosi..diversi dalle altre band. Adoro ogni testo che scrivi, ogni vostra canzone. Grazie, davvero" "Grazie a te per essere qui con noi, Chris! Spero di non deluderti questa sera.." "Non ci riuscirai mai.." Chad sorride e mi stringe in un abbraccio. Un suo abbraccio e un loro concerto in una sera..bene, ho già detto quanto amo questa band? "Fra poco iniziamo.. A dopo" Mi saluta e va a prepararsi.  Poco dopo si accendono le luci del palco e i quattro stupiscono i loro fan con la loro musica e la loro energia. Stupiscono me per prima.  Canto sulla voce di Chad, insieme ai fan sotto al palco che restano incantati dalla band. -This time, I wonder what it feels like To find the one in this life, the one we all dream of But dreams just aren't enough So I'll be waiting for the real thing, I'll know it by the feeling The moment when we're meeting, will play out like a scene Straight off the silver screen So I'll be holding my own breath, right up 'til the end Until that moment when, I find the one that I'll spend forever with- Già..trovare la persona giusta..questa canzone mi ha sempre fatto sognare, sognare che un giorno l'avrei trovata anche io, qualcuno che si prendesse cura di me, che mi facesse sentire importante.  Sono una inguaribile romantica, lo so. Sognare mi ha spesso fatto stare male..sognare cose come quelle: impossibili.  Pensavo di aver realizzato quel sogno ma..non vorrei restasse di nuovo tutto un ricordo. La vibrazione del BlackBerry mi riscuote dai miei pensieri e dalle canzoni. -Denye-  "Ehi Den, non ti avevo detto che stasera sarei andata a vedere.." "I Nickelback?" quella voce..non era Den.. "Shan..." "Già..sono io.."  "Aspetta..ti sento male..dove sei?" sento urla e della musica ma non capisco bene, dato che anche io sono nel pieno di un concerto. "Ad un concerto.." Lui è.. Mi volto incredula della mia strana idea, ma lì, in piedi appoggiato al muro del corridoio, c'è un figura che guarda verso di me.  Una figura che conosco..Lui, è qui.  Si avvicina lentamente mentre io, ferma al mio posto, sento il cuore accelerare e il mio corpo iniziare a tremare. Mostra il cellulare di Denye con una mano, facendomi capire che aveva preso il suo per farmi rispondere. Non mi aspettavo questo e ora..sono solo rapita da lui, dal suo sguardo puntato su di me, che si avvicina fino ad arrivare a pochi centimetri di distanza.  Era da così tanto che non era così vicino..vorrei abbandonare ogni pensiero ed abbracciarlo e stringerlo a me. Vorrei..ma una parte di me mi impone di restare ferma a fissare quegli occhi ora color nocciola. È davvero qui, al mi fianco.. "Shan..sei qui.."riesco a sussurrare. "Si.." sorride. Ecco ciò che più mi era mancato. Il suo sorriso.  "Non dovresti essere dalla tua amichetta ora?" non ce la faccio. È più forte di me.  Quando ho paura cerco di difendermi facendo la acida. Quando non so cosa fare, attacco.  "Non c'è niente.." "Perchè l'hai fatto?" sento le lacrime premere, mentre i Nickelback iniziano la loro 'If today was your last day'.  Il suo sguardo sembra perso, non si aspettava questo? Abbassa lo sguardo "Perchè avevo bisogno di te. Mi dispiace..per come ho reagito alla notizia del tour..per dopo..ho avuto paura di perderti. So quanto fare tutto ciò sia importante per te, perchè fino a poco tempo fa era la mia unica ragione per andare avanti e combattere..ora che ci sei anche tu, ho avuto paura che ti allontanassi da me..poi quando ho visto che quello era al tuo fianco, mentre io no, quella paura si è unita alla rabbia.." 'quello' sapevo a chi si riferisse..quel batterista che tanto non sopporta..il suo sguardo si sposta da me alle sue mani..è nervoso. "poi quella sera ho bevuto un po' troppo e..ho trovato lei, lei che mi ricordava te, che ha gli occhi così simili ai tuoi..non ricordo molto di quella notte, ma da quello che è uscito su internet posso capire cosa sia successo..Chris..sono stato uno stronzo..mi dispiace.." "Bhe, non è proprio la parola che avrei usato ma..rende l'idea. Come hai potuto solo pensare di perdermi? Per tua sfortuna io resto qui..dovrai sopportarmi ancora a lungo.." averlo qui, al mio fianco, mi ha fatto rendere conto di quanto sentissi il bisogno di lui, di quanto non resista senza quei suoi occhi. Il suo sguardo ora fermo incontra il mio, questa volta sembra quasi sorridente. -'Cause you know, you know, you know that I love you ..I have loved you all along and I miss you..Been far away for far too long  I keep dreaming you'll be with me and you'll never go  Stop breathing if I don't see you anymore - "Sei venuto fin qui..ma guardati..cos'è questa barba così lunga? non hai neanche voglia di rasarti? O non trovi il rasoio..già, cosa fai senza di me?! E questi capelli? Quando Tarzan è stato trovato da Jane era messo meglio di te.." ma le sue labbra posate sulle mie mi impediscono di continuare. Ero felice, che le parole continuavano ad uscire da sole. Sono felice, che una lacrima, la prima di gioia, mi riga il viso mischiandosi al bacio. Mi cinge il viso con le mani, accarezzandomi poi i capelli, per poi scendere e stringermi in vita, avvicinando ancora di più i nostri corpi che sembravano combaciare perfettamente l'uno all'altro. Mi appoggia al muro, mentre la mia mano accarezza il suo torace. Sento il petto muoversi sotto il mio palmo, poi il battito del suo cuore, forte e deciso, mentre il mio sembra aver perso un battito al contatto con le sue labbra.  Sento il suo profumo invadermi, le sue carezze cullarmi.  "Mi sei mancato" sussurro quando le nostre labbra di allontanano un po'. "Ti amo" risponde, poi impedisce alle mie labbra di rispondere.  'Ti amo anche io, non immagini quanto..'penso, sperando che riesca a capire.  Chad, sul palco, si volta verso la chitarrista e sorride quando vede anche il batterista che le aveva rubato il cuore stringerla a sè in un abbraccio che sembrava unirli per sempre. 'Cause I needed, I need to hear you say  That I love you, I have loved you all along and I forgive you  For being away for far too long..

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Capitolo 24
*** The end ***


"Allora con questi capelli cos'hai intenzione di fare?" "Magari li lascio crescere ancora.." Shannon vide lo sguardo interrogativo di Chris. "Che c'è? Proprio non ti piacciono?" Chris si avvicinò ancora un po' a lui, con una mano gli accarezzava quei capelli castani che cosi tanto erano cresciuti.  Erano seduti appoggiati ad un albero, isolato in un parco ancora più isolato nella meravigliosa città di Parigi.  L'obiettivo era non farsi trovare da occhi indiscreti e direi che c'erano riusciti. Le gambe di lei appoggiate su quelle di lui. Shan le cingeva la vita, nel tentativo anche di riscaldarla dal freddo di quella giornata, Chris con la testa appoggiata sul suo petto. Solo il giorno prima lui era arrivato a Parigi solo per ritrovarla, ora cercavano di recuperare il tempo perso. Chris alzò il viso, spostò una ciocca di capelli dagli occhi del batterista per osservare meglio quello sguardo che amava, poi assaporò le sue labbra, con dolcezza. Un forte calore la pervase prima di interrompere quel bacio. "Mi piaceresti sempre, anche con i rasta..o pelato..oh nono scherzavo, non provare più a rasarti come tempo fa perchè eri allucinante!" Shannon soffocò una risata per la faccia sconvolta di Chris. "Però..ti prego, questa barba.. Ma Tomo non è geloso della vostra nuova passione? Tu e Jay..almeno più corte, dai.." Chris non riuscì a trattenere una risata mentre Shan ora si fingeva offeso. "ok.."sussurrò alla fine, con un sospiro. "forse solo un po'.." E questa volta fu lui a stringerla e a baciarla, quasi togliendole il fiato. "Ti amo, uomo.." Un altro bacio. "..barbone"  Lui sorrise, e la baciò di nuovo.  Solo la suoneria del BB di Chris li riportò alla realtà. "Chris, finalmente..sei viva!" "Den..tranquilla..ci siamo sentite ieri sera.." "Bhe si lo so ma..magari ora è cambiato qualcosa.." Chris guardò l'uomo al suo fianco. "Sapevi che sarebbe venuto, vero?" "Si..cioè forse.. no, aspetta Jay..te la passo dopo.." Sentiva la voce di Jared di sottofondo e Den parlare intanto con lui. "Chris!" infatti, eccolo, era riuscito a riprendersi il cellulare da Den "senti, perdonalo, lui è davvero innamorato, è uno stupido, lo sai anche tu..ma non posso farci niente, è mio fratello..insomma capisci che ha dei problemi.."Jared parlava cosi veloce che quasi Chris non riusciva a capire, ma intanto rideva, rideva nel vedere l'espressione di Shannon nel sentire quelle parole.  Prese il BB dalle mani di Chris. "Fratellino, grazie per la fiducia, ma veramente ora io e Chris siamo un po' impegnati quindi..ci vediamo tra qualche giorno.." e, guardando la chitarrista con uno strano sguardo, attaccò la telefonata. Quello sguardo che Chris conosceva bene, che la faceva impazzire.  Shannon la strinse ancora a sè, sorridendo, e la baciò, prima dolcemente, poi con più passione. Chris sentiva le forti, ma delicate mani del batterista accarezzarle la schiena e alzarle la maglia a poco a poco.  Altri brividi la percorsero, sentiva i corpi richiamarsi, gioire della loro unione. Lei si sdraiò piano, mentre le labbra di lui le esploravano il corpo con piccoli baci, finchè il petto di lui non si appoggiò piano a quello di lei, attento a non portare tutto il peso su di lei, come tempo fa, i loro corpi sembravano combaciare alla perfezione, come creati per essere uniti.  Shannon passò qualche giorno con Christel, seguendola nelle tappe del tour europeo. Tutti i membri della band sembravano entusiasti di questo nuovo riappacificamento, Dom compreso, che conosceva le intenzione di Shannon sin dall'inizio. Quando lei ebbe finalmente una settimana libera, decisero di tornarono insieme a Los Angeles per ritrovare la loro, ormai, famiglia.  Appena arrivati in quella casa circondata dalle palme, Den saltò quasi addosso a Chris che fu felice di ricambiare l'abbraccio della sua amica. Ritrovò tutti, Jared, Tomo..Jamie, Rob, Emma, Vicki..perfino i cani erano felici del loro ritorno, insieme. Den prese per mano Chris e la trascinò poco lontano dalla festa. "Io..devo dirti una cosa..volevo dirtelo appena l'ho saputo ma..per telefono non mi sembrava molto carino.." Den quasi sussurrava, ma a quelle parole Chris iniziò a preoccuparsi..era successo qualcosa di grave? "so che forse è un po' presto ma..ormai è successo.." "Den, ti prego, parla, cos'è successo?" chiese Chris sempre più preoccupata. La piccola ragazza alzò lo sguardo verso di lei. "Sei pronta a farti chiamare 'zia Chris'?" Tutta la preoccupazione sul viso di Chris svanì, sostituita da uno dei sorrisi più felici. "Vuoi dire che.." "Sono incinta.." Chris non resistette e abbracciò forte la sua piccola sorellina, stando attenta alla nuova creatura che ormai portava con sè.  Ritornarono nella stanza e senza pensarci portò le braccia al collo del cantante, il futuro papà. "Congratulazioni, papà" gli sussurrò, e Jared le rivolse uno dei sorrisi più dolci.  "Sono felice, davvero, come non lo ero mai stato" "Tu lo sapevi già, non è vero?" Quella stessa sera, Shannon portò Chris a bordo piscina, sul divano, una coperta a riscaldare entrambi, mentre le stelle iniziavano a ricoprire il manto blu sopra di loro. "Del nostro piccolo nipotino, o nipotina? Già..Avresti dovuto vedere Jared quando l'ha saputo..non l'ho mai visto più felice." "Già, me lo immagino.." "È preoccupato, anzi terrorizzato..ma sono sicuro che sarà il padre migliore del mondo" i suoi occhi brillavano, mentre pensava al futuro del fratello. Shannon passò un braccio intorno alla spalla di Chris, poi la avvicinò a sè e le diede un piccolo bacio sulle labbra.  Poi alzò lo sguardo per contemplare le prime stelle, mentre Chris ammirava lui, ogni suo dettaglio, ogni suo lineamento che conosceva già a memoria.  "Anche tu saresti un padre fantastico.." pensò ad alta voce, sussurrando, e quando si rese conto di averlo detto davvero, sperò quasi che lui non l'avesse sentita. "Con te al mio fianco, potrei fare qualsiasi cosa..nostro figlio sarà davvero fortunato ad avere una madre come te" Chris si sentì quasi tremare sentendo quelle parole..da lui. Shan la sentì e la strinse ancora più a lui.  Lui sorrise, quel sorriso sincero, vero, che quasi Chris si sentì in imbarazzo nel vederlo.  Quello era lui, era il suo Shannon.  "E ora, se non ti dispiace, visto che abbiamo finito anche l'album, penso proprio di seguirti in tour.." ora quel sorriso comparve anche sul viso di Chris. "Non ti lascerò mai più andare." "Non lascerò mai più il mio uomo" Le prese il viso tra le mani e le regalò un bacio, dolce e passionale, che segnava il loro amore, un bacio come uno dei primi, un bacio che non li avrebbe più  separati.

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