The killer kid... 2

di La SeRpE
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Strani biglietti ***
Capitolo 2: *** Wall Street ***
Capitolo 3: *** La quinta Iris ***
Capitolo 4: *** La scatola nera ***
Capitolo 5: *** Eccola! ***
Capitolo 6: *** La fine dell'incubo ***



Capitolo 1
*** Strani biglietti ***


 The killer kid… 2

brevissima trama:

Zack Stevens, studente sedicenne, figlio di Iris Cox e di Adrian Stevens, fratello maggiore di Jessica Stevens, in una normalissima vacanza a New York per far visita alla nonna, mentre passeggia in un cantiere dietro la borsa di Wall Street, nota uno strano oggetto...

A quel punto, con la sorellina di soli sei anni, entra nel videogioco… proprio come fece Iris ventiquattro anni prima.
Da lì incontrerà persone molti familiari, sarà costretto a prendere misure drastiche pur di salvare la sorellina dalle grinfie di quei mostri.

Descrizioni dei vari personaggi della storia (dettagliate):

Zack Stevens: Studente sedicenne del liceo. Un ragazzo sciatto, testa calda, ma molto intelligente e ama moltissimo la sua famiglia, in particolare la sua sorellina, grazie al suo carattere da maschiaccio. Alto e snello, i suoi capelli corvini, con un ciuffo che scende lungo il lato destro del suo volto, sono una splendida cornice per quel viso dai lineamenti fini e occhi azzurri, quasi bianchi. Sul labbro inferiore si trova un pearcing giallo fosforescente. Il suo vestiario era molto ricercato, pantaloni a vita bassa con dei cinturoni raffiguranti il simbolo dei dollari, t-shirt colorate, cappello con visiera e infine un bel paio di scarpe fosforescenti.

Jessica Stevens: Frequenta il primo anno di scuola elementare dati i suoi sei anni. Bambina molto vivace e sadica, anche lei molto intelligente, adora il suo fratellone, il quale viene definito da quest’ultima “tonto” a causa del vestiario. Piuttosto alta per la sua età e magrolina, i suoi capelli lunghi e biondi raccolti sempre al lato della nuca e i suoi occhioni blu la fanno apparire, agli occhi della gente, un angioletto… ma nessuno sa che quell’angioletto è in verità una piccola peste. Di solito indossa sempre capi di colore rosa o glicine, colori che lei usa per camuffare la sua vera natura, e scarpe nere.

Adrian Stevens: trentanove anni ed eccellente medico, è il padre di Zack e Jessica Stevens ed è inoltre marito della protagonista della scorsa serie, Iris Cox. Un uomo tranquillo e simpatico, amorevole verso la moglie e la figlioletta, mentre tende a irritarsi spesso con il maggiore a causa del suo comportamento sgradevole nei confronti dei genitori e dei professori. Alto e leggermente robusto, quei capelli biondi alla Elvis lasciano un po’ desiderare, ma i suoi occhi verdi e simpatici annullano gli effetti negativi dei capelli. Solitamente vestito in bianco e scarpe nere.

Iris Cox: La nostra protagonista della scorsa serie è tornata. trentotto anni e bravissima avvocatessa, è la madre di Zack e Jessica Stevens, moglie di Adrian Stevens. Dopo ventiquattro anni dalla sua esperienza avuta all’età di soli quattordici anni, la troviamo felicemente sposata e madre di un giovane adolescente ribelle e una piccola peste. La sua adolescenza è passata, dopo anni e anni di paura, ma oggi ha lasciato tutto alle sue spalle. Alla giovane età di ventidue anni si sposa e diventa madre di Zack, ai suoi trentadue anni arriva Jessica, e ai suoi trentotto… arriva un’amara verità. I suoi capelli sono rimasti quelli di quando aveva quattordici anni, neri, lunghi e leggermente mossi, i suoi occhi sono ancora quei stessi occhi di allora… azzurri e sognanti. Sempre vestita elegante, vanta di una grande conoscenza nella moda, anche se svolge una professione diversa. Il suo carattere è cambiato molto dall’ultima volta che l’abbiamo incontrata, sempre solare e felice all’esterno, ma sempre triste e spaventata all’interno.

Seconda Cheryl: Bambina sui dieci anni, la seconda metà della nostra Iris Cox. Indossa sempre il suo vestitino bianco immacolato sporco di sangue, un paio di scarpe nere lucide e in mano ha la solita testolina di un povero orsacchiotto. Questa bambina può essere sadica, se trova una persona molto debole da torturare prima di ucciderla, può essere buona, con le persone che la aiutano a realizzare il suo scopo, anche se dopo le uccide spietatamente, calcola ogni singola mossa, è molto silenziosa, sa rimanere nascosta senza farsi notare, una bravissima attrice.


 

The killer kid… 2

Strani biglietti


17 Giugno- Mahnattan-7.00 a. m

Nel 2020 nacque la borsa a Wall Street e, la casa in cui abitava mio nonno, fu distrutta.

-Mamma! Dov’è il mio cappello?

-Chiedilo a tua sorella, Zack! Sto facendo le valigie!

-… Uff… Jessica! Hai visto il mio cappello?

-No! Io non vado in giro con quei cappelli da rapper!

-Quella è “arte” sorellina mia! Tu non sai la vera storia dei miei fantastici cappelli!

-Fantastici?! Ho sei anni ormai! So distinguere la bellezza dalla schifezza ormai…

Lei è mia sorella, Jessica, una sottospecie di bambina “adorabile” che, a sei anni, ha sviluppato l’abilità del sadismo.

All’apparenza può sembrare innocua, con quegli occhioni blu e i capelli biondi... ma è il diavolo in persona!

Quel giorno dovevamo partire per New York, per andare a trovare la nonna.

In quel momento mi trovavo nella mia stanza.

Le pareti erano di un verde fosforescente fantastico, il pavimento era tutto grigio con delle venature verdi, il letto era tutto grigio e le coperte verdi, al soffitto, le luci, erano all’interno di un alligatore gigante, i mobili erano affianco al finestrone che affacciava sul giardino, sulle pareti c’erano dei poster di alcuni giocatori di basket, autografati da questi ultimi e per finire, accanto alla porta di trovavano degli scaffali, sui quali si trovavano tutti i trofei vinti da me durante le gare di skate, e nello scaffale centrale, ovviamente, si trovava il mio skate nero con delle fiamme stampate ai lati.

All’improvviso, vidi la porta spalancarsi di colpo e, con l’indice rivolto verso di me, mia madre disse:

-Tu! Hai finito i compiti?

-Compiti?! E' appena finita la scuola e già vuoi farmi fare i compiti?!

-… Poi te li dimentichi! E voglio che l’anno prossimo tu sia il primo della classe!

Tra me e me pensai: sogna…sogna…

-…Si mamma… non ti preoccupare!

-Hai finito di preparare le tue cose?

-Fatto

-Hai pettinato i capelli a tua sorella?

-Ha bisogno di me per pettinarsi quei quattro capelli che ha in testa?!

-Si! E’ compito tuo!

-Uff… e va bene…

Con un urlo chiamai mia sorella, la quale si precipitò in camera mia piangendo.

-Perché piangi?

-P-Perché… il mio orsacchiotto…

-Fammi vedere il tuo orsacchiotto

Jessica posò l’orsacchiotto fra le mie mani e, mi accorsi che non aveva la testa.

-E la testa dov’è?

Mia sorella, piangendo disperatamente, m'indicò il condotto dell’aria.

-Come ci è finita lì?

-I-Io… n-non lo so!

Aprii velocemente l’anta del condotto ed estrassi la testa dell’orsacchiotto.

-Santo cielo… come hai fatto a ridurlo in questo modo?!

- N-Non sono stata io!

La bocca dell’orsacchiotto era completamente stata aperta con un coltello o semplicemente tirando i fili alle due estremità, l’occhio sinistro era appeso a un filo, l’occhio destro era completamente rosso.

Lentamente cercai di aprire la bocca, dalla quale fuoriuscì un biglietto.

-Ma che…

Aprii il bigliettino e lessi: ormai ti ho trovata, non puoi più nasconderti. Se non riuscirò ad avere te, avrò tutte le persone a te care, ma alla fine, io mi vendicherò!

-Ehm… io vado a chiamare la mamma… tu aspettami qui!

Mi diressi verso la camera da letto dei miei genitori, aprii la porta e vidi mia madre.

-Mamma… ho trovato questo biglietto…

-Che biglietto?

Diedi il biglietto a mia madre, la quale fece una strana faccia.

-Dove lo hai trovato...

-Era nel condotto dell’aria…

-… Lo terrò io…

-Ok!

Mi avviai verso la porta, la chiusi dietro di me e sentii mia madre digitare un numero di telefono.

-Va bene… ora devo solo portare le valigie da mio padre!

Scesi le scale velocemente con lo zaino in mano, quando sentii un rumore provenire dallo studio di mio padre.

Lentamente aprii la porta dello studio e, accanto alla libreria, c’erano dei libri per terra.


Iniziai a raccogliere i libri quando, spostandone uno, mi accorsi di un biglietto.

-Ancora?

Lessi:

Legno- 1- 3

-… Che belle parole..... ma il mio quoziente intellettivo non mi permette di capire il messaggio in codice.

Proprio mentre stavo per chiudere la porta dietro di me, sentii un rumore provenire dalla scrivania.

Mi avvicinai alla scrivania e vidi che un cassetto era caduto sul pavimento.

-…Come ha fatto ad arrivare lì?

Raccolsi il cassetto e, mentre cercavo di rimettere il cassetto al suo posto, vidi un altro biglietto nel posto in cui dovevo mettere il cassetto.

-Uffa! Che pizza! Un altro foglietto?

Aprii il biglietto e lessi:

“I will take up what I rightfully yours! You must die!”
(Mi riprenderò ciò che mi spetta di diritto! Devi morire!)

-… Non è problema mio…

-Zack! Muoviti! Dobbiamo andare!

-Arrivo!

Misi il foglietto in tasca e mi diressi verso la porta.

Uscii di casa ed entrai all’interno della macchina.

-Mamma… Hi trovato altri due foglietti… uno diceva che si voleva riprendere ciò che gli spetta di diritto e che uno deve morire…

-Cosa? Dove lo hai trovato?!

-…Era nel posto in cui ci sono i cassetti della scrivania di papà.

-Adrian… ne sai qualcosa?

-Io non so nulla… sei tu quella che da ragazza aveva una sottospecie di calamita per i serial killer!

-… Non può essere ancora lei! E’ morta!

Assistetti a una serie di botta e risposta fra mio padre e mia madre, i quali parlavano di una persona che era morta, che voleva uccidere qualcuno, che era rotolata giù per le scale…

-Di chi state parlando?

-Niente Zack… nessuno…

-Vabbè! Io lo voglio sapere!

-Zack! Non insistere! Ci sono cose che, alla tua età, non puoi sapere! Non insistere!

Guardai sbalordito mia madre, non mi aveva mai nascosto nulla!

-Va bene mamma…

-…Non ti preoccupare… ti racconterò tutto una volta arrivati dalla nonna…

-Io non ti capisco… prima mi urli in faccia dicendo che non sono cose adatte alla mia età, e poi? Mi dici che mi racconterai tutto! … Certa gente…

-Sei senza speranza figlio mio…

-Ahahahahah La mamma ti ha detto sceeeeeemo!

-Stà zitta Jessica! Non mi ha dato dello scemo!

-Allora te lo do io! SEI SCEEEEEEMO!

-…

-Finitela voi due!

Dopo l’intervento di mia madre, partimmo subito per andare dalla nonna.

Dovevamo andare alla metropolitana… non vedevo l’ora che la mamma mi raccontasse ciò che le è successo anni fa! 



Angolo autrice:
Ehy! Cosa ne pensate di questa nuova serie?! Purtroppo non so se riuscirò ad essere costante nell'aggiornare... anche perchè ho già una storia da continuare in questo momento (la tua sabbia, la cosa più bella del mondo). Spero che non sia venuta male! Non siete obbligati a recensire... ma sarebbe comunque gradito ^^ E adesso, un applauso al mio pc che sopporta me e le mie mille storie ogni santo giorno... dato che ho molte altre storie scritte su word, ma che ho paura di pubblicare XD
Per qualsiasi chiarimento, contattatemi ^^

La SeRpE

 

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Capitolo 2
*** Wall Street ***


Ciau a tutti! Eccomi con il secondo capitolo! In questo capitolo, Zack e Jessica, faranno un giretto attorno alla borsa… e, Iris e Adrian, avranno il piacere di incontrare una vecchia conoscenza di Iris… chi sarà? Boh… Adesso vi lascio leggere in santa pace^^.

The killer kid… 2

Wall Street

-Stà zitta Jessica! Non mi ha dato dello scemo!

-Allora te lo do io! SEI SCEEEEEEMO!

-…

-Finitela voi due!

Dopo l’intervento di mia madre, partimmo subito per andare dalla nonna.

Dovevamo andare alla metropolitana… non vedevo l’ora che la mamma mi raccontasse ciò che le successe anni fa!

Durante il viaggio in metropolitana, guardando fuori dal finestrino, notai cose strane.

Non appena partimmo, vidi la stessa bambina che mia madre mi fece vedere in una vecchia foto.

Durante il viaggio, mi accorsi che accanto a me, si sedette una bambina pallida e vestita di bianco.

Quando mi girai per una seconda volta a guardarla, era sparita.

Inoltre, nell’aria, si percepiva un forte odore di qualcosa che stava marcendo.

Usciti dalla metropolitana che collega New York e Manhattan, chiamammo un taxi.

-Mamma… nella metropolitana, ho notato una bambina identica a te da piccola.

-Cosa stai dicendo? Ho sempre detto che vedi troppa Tv!

-E’ vero! Io ho visto quella bambina!

-…Dici sul serio Zack?

-Ho mai raccontato bugie?

-Si…

-Beh… allora questa sarà la prima verità!

-Non ci pensare! Anch'io alla tua età avevo certe allucinazioni.

-Davvero?

-Si… ma le mie erano molto più macabre e terribili delle tue!

-Wow… adesso puoi raccontarmi ciò che ti è successo tempo fa?

-Ok…

Mia madre iniziò a frugare all’interno della sua borsa.

-Ecco. Tieni…

-Ma questa è la borsa di Wall Street… ha a che fare con il tuo passato?

Guardando la foto che mi diede mia madre, capii che la borsa si trovava nel punto esatto della vecchia abitazione di mio nonno.

-Tu e tua sorella scenderete a Wall Street… ci raggiungerete più tardi.

-Perché dobbiamo scendere lì?

-Non volevi scoprire la verità sul mio passato?

-Beh sì ma… cosa ha a che fare la borsa?

-Fatti un giretto nel retro della borsa… magari la cosa che cerchi è ancora lì!

-Il mio cappello è lì?!

-No cretino! La mia verità.

-Ah… Che pensieri profondi mamma!

Mia madre mi guardò con fare rassegnato, io ricambiai con un sorriso.

Guardando fuori dal finestrino, mi accorsi che, sul marciapiede, si trovava una bambina dai lunghi capelli neri e un vestito bianco sporco di rosso.

-Ma quella è…

Non ebbi neanche il tempo di finire la frase che alcuni passanti, camminando, attraversarono la bambina, la quale era intenta a fissarmi con tristezza.

-M-mamma… p-p-perché quella cosa è stata attraversata dai passanti?!

Indicai, con il mio indice tremolante, la bambina.

Mia madre si girò di scatto per vedere la “cosa” da me indicata.

Con un gesto veloce, fece segno all’autista di fermarsi.

-Si fermi lì! E aspetti fino al nostro ritorno!

-Mamma… che cos’è?

-Non ti preoccupare Zack… io e tuo padre torniamo subito!

Poi rivolgendosi a mio padre…

-Adrian, vieni!

-Sì, cara…

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------

-Cosa ci fai ancora qui brutta bastarda!

-Ehi… sono venuta a trovarti…

-Tu dovresti essere morta da un pezzo ormai!

-Ah beh… quella era solo una tua falsa convinzione…

-Una che?

-Pensavi che ci fossero solo tre Iris…?Beh… ti ho osservata per molto tempo…

-Tu quindi sei una quarta Iris?!

-Più o meno… sai… è stata dura trovarti… sei cresciuta così tanto…

-Cosa vuoi adesso!?

-La stessa cosa che volevo ventiquattro anni fa… te!

-Non ci riuscirai tanto facilmente… ti ucciderò come ho fatto ventiquattro anni fa!

-ahahahahah… io sono diversa da quelle due sciocche! Se non riuscirò ad avere te… avrò qualcun altro… dei tuoi cari!

Mio padre mise la mano sopra la spalla di mia madre e disse…

-Come mai hai detto che l’hai uccisa…?

-Quella seconda iris di ventiquattro anni, non era morta subito dopo essere caduta dalle scale… ma l’ho uccisa io!

-… Già… hai ucciso una delle mie due vecchie amichette… ma adesso non siamo solo tu ed io ad essere sopravvissute…

-Cosa vorresti dire!?

-Ricordi la tua adorata sorellina…?

-Cosa ha a che fare mia sorella con te!?

-Oh beh… lo scoprirai quando verrà il momento adatto… ci vediamo… Iris… Adrian…

------------------------------------------------------------------------------------------------

-Mamma! Cosa è successo?

Mia madre entrò nell’auto con mio padre.

All’inizio, lo sguardo di mio padre, era piuttosto angosciato.

-Mamma, chi era quella bambina?

-…Ero io Zack.

-Cosa?!

-Si, troverai tutto ciò di cui hai bisogno alla borsa di Wall Street!

Il taxi si fermò e mia madre fece scendere me e mia sorella.

-Ci vediamo fra un paio di ore qui davanti, ok?!

-Sì mamma!

Mia sorella sembrava entusiasta di stare lì… a differenza di me, che non ero più tanto convinto di voler scoprire ciò che si trovava sul retro della borsa.

-Uff… dai vieni Jessica!

-Perché siamo qui?

-Perché devo vedere una cosa.

-E cosa?

-Una cosa.

-Ho capito! Io voglio sapere: COSA!

-Ti ho detto che devo vedere una cosa, punto e basta! E adesso dammi la mano e vieni!

-Uff…  sei uno scemo!

-Senti chi ha parlato…

-Lo dirò al papà quando tornano!

Mentre ascoltavo le lamentele assurde di mia sorella, percorremmo tutto il marciapiede e, svoltando a destra, ci ritrovammo sul retro dell’edificio.

-Che schifo!

Il paesaggio non era dei migliori.

Macerie dappertutto, mattoni, fango, ferro, legno… tutto sparso per terra!

-E io cosa dovrei trovare qui?

All’improvviso, sentii mia sorella gridare.

-Scemo! Guarda cosa ho trovato!

Quando mi avvicinai, vidi per terra un contenitore con su scritto:

“The killer kid”

-Ma questo è un videogioco! Figo! Non avrò trovato quello che dovevo trovare ma… almeno adesso ho questo!

-Tsk! Si vede che sei un tamarro!

-Stai zitta! Non sai neanche chi è un tamarro!

-Sì! Sei tu un tamarro!

-Non è vero!

-Sì!

-No!

-Vabbè… l’importante è che lo dico io!

Mentre mia sorella raggiunse il marciapiede, io mi avvicinai a una fessura che si trovava fra due mura.

Appoggiai il viso sulla fessura per guardare cosa ci fosse all’interno.

-O santo cielo!
 
 
 
Eeeeeeeeeeeee ECCOMI QUI!

Contenti di essere alla fine del capitolo, senza aver capito un fico secco?! Bene… dopo una lunga pausa di riflessione in cui io avevo bisogno di trovare la vecchia me… (a causa di uno strano periodo in cui mi piaceva Twilight e film sdolcinati)… sono felice di annunciarvi che… avrò un altro po’ di problemini durante la settimana (compiti, disegni, corsi…), quindi penso che il prossimo aggiornamento sarà… fra una decina di giorni… (minimo) ^^ Per l’altra storia… “la tua sabbia, la cosa più bella del mondo”, penso di aggiornare domani ^^ Per le due persone che la leggono^^

Adesso devo scappare… devo scrivere l’inizio di un’altra storiella horror che penso di pubblicare dopo The killer kid 2 ^^

Ciau^^

La SeRpE  

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Capitolo 3
*** La quinta Iris ***


 Ehm… scusate per l’aggiornamento…
 

Purtroppo ho dovuto aspettare un po’ perché ogni giorno, mi sedevo in un angolino della camera e diventavo una squilibrata mentale a causa della mancanza di ispirazione T_T

Non vi anticipo niente… spero solo che vi piaccia!

Buona lettura!
 
 
The killer kid 2

La quinta Iris

 

Mentre mia sorella raggiunse il marciapiede, io mi avvicinai a una fessura che si trovava fra due mura.

Appoggiai il viso sulla fessura per guardare cosa ci fosse all’interno.

-O santo cielo!

La scena era semplicemente rivoltante!

La bambina della metro stava conficcando un coltello nel cranio di un cadavere, per poi appenderlo al muro.

Poi cominciò a staccargli la pelle dalle braccia e buttarla sul pavimento.

Quando finì, si allontanò molto lentamente, fino a scomparire del tutto.

Mentre cercavo di vederla, ecco che mi apparve davanti il suo occhio, bianco e contornato di rosso.

Di colpo, mi allontanai dalla fessura urlando e iniziai a correre verso mia sorella.

-Zack, perché corri?

Correndo, afferrai mia sorella per il polso e la trascinai sulle strisce pedonali, rischiando di essere investiti.

-Ehi! Ma guarda dove metti i piedi!

-S-scusi!

-Ehi! Zack! Si può sapere perché corri così?!

Quando raggiungemmo il marciapiede, presi il cellulare e chiamai mia madre.

-Sì?

-M-mamma!

-Zack! Cosa c’è?

-Vieni a prenderci!

-Perché? Cosa è successo?

-Vieni a prenderci e basta! Ti prego mamma!

-O-ok…

Quando mia madre attaccò, mi abbassai per parlare a mia sorella.

-Zack… fai passare la bambina!

-C-che bambina?!

Dopo essermi girato, vidi mia madre da bambina…

-Permesso…

La bambina mi parlò sorridendo.

-P-prego…

-Perché aveva i vestiti macchiati?

-N-non lo so Jessica! Andiamo, la mamma sarà qui a momenti!

-Ooook!

Non sapevo cosa stesse succedendo, ma una cosa era certa… mia madre sapeva tutto!

-Zack…

Una voce proveniva dalla via buia dietro di noi.

-Zack… Jessica… venite…

-No! Stà lontana da noi!

-Ma io non voglio farvi del male… io sono vostra amica…

-Non è vero! Tu sei qualcosa di mostruoso! Ci vuoi uccidere!

-Z-Zack… chi è?!

-E’ solo qualcuno che vuole farci un brutto scherzo!

All’improvviso, venni trascinato con mia sorella dietro un bidone della spazzatura.

-Shh! Vi sentirà!

-E-e tu… chi- chi sei?!

Davanti a me, una bambina identica a quella di prima, ma con vestiti puliti e occhi normalissimi.

-Io sono la quinta Iris… con vostra madre, sono l’unica delle varie parti ad essere buona!

-Dici sul serio? Non vuoi farci del male?

-Hahaha… certo che no!

La bambina si girò verso mia sorella sorridendo.

-Lo sai, anch’io ne ho uno… ecco, tieni!

La bambina diede un orsacchiotto bianco a mia sorella.

L’orsacchiotto aveva gli occhi azzurri e un fiocco fra i capelli.

-Tienilo tu, so che te ne prenderai cura!

-Perché?

-Perché ci stai aiutando?

-Perché voglio trovare la pace…

-Trovare la pace?

-Sì! Ecco vedi… tua madre è morta quando era una bambina… da quel momento, di generarono altre copie di tua madre. Tua madre è stata uccisa da bambina… quindi ha molte cose di cui occuparsi prima di poter ritrovare la pace. Una di queste copie è riuscita a crescere normalmente, noi altre invece no. Le prime due sono morte, adesso rimaniamo solo in tre, due buone e una cattiva.

-Copie? Vorresti dire che l’anima di mia madre si è divisa in cinque parti?!

Lunga la spina dorsale sentii un leggero brivido che saliva.

-Esattamente. Per andare in pace, ho bisogno di eliminare la ragione per il quale soffro e ho sofferto…

-Devi uccidere quella cattiva?

-Esatto.

-E io cosa centro? Cosa vuole da me?

-Se non riuscirà ad avere tua madre, avrà te.

-Zack… Jessica… dove vi siete nascosti…?

-E’ lei… non vi preoccupate, prima o poi vi prenderà comunque, ma ci sarò io a proteggervi!

Sentendo dell’aria sopra di me, alzai il capo per vedere cosa fosse.

Quando alzai la testa, vidi il viso della bambina sorridente con gli occhi spalancati.

-Te … te…

Mia sorella sbottò un urlo, ma io le tappai la bocca  facendola rimanere in silenzio.

Stranamente, la bambina si allontanò, essendo stata attirata da un rumore lontano.

-Non ci ha visti… è cieca

-E’ cieca?! E come ha fatto a trovarci e a vedere dove mette i piedi?!

-Usa l’olfatto… non hai notato i suoi occhi bianchi? Come fa a vedere se è cieca?

-E come mai tu non sei cieca? Siete copie dello stesso corpo!

-Beh, solo lei è quella cieca… ma ha un olfatto sbalorditivo… io resterei in allerta!

Mi mossi leggermente per sedermi e stare in una posizione comoda e, dalla tasca, cadde il videogioco.

-Ops… scusa!

-Hai trovato il disco?!

-E’… un videogioco…

Mentre tenevo il videogioco fra le mani, lei lo osservava in un modo strano.

-Con questo possiamo scoprire come ha fatto tua madre ad uccidere le prime due!

-Ma è un videogioco!

-No! Ti sbagli! E’ un disco che permette di tele trasportarsi in un’altra epoca!

-…Se?!

-Si! Con questo siamo a cavallo!

-…Ehm… quindi non posso giocarci?!

-Non hai ancora capito?! Non è un gioco! Qui destro c’è il passato di tua madre!

-Zack! Jessica! Dove siete?!

-Questa è mia madre!

-Bene, lei non mi vedrà, verrò con voi a casa! Adesso corri senza fermarti, verso tua madre!

Mi alzai lentamente, per poi fare uno scatto verso l’uscita del vialetto.

Finalmente una persona normale… mia madre!

-Zack, Jessica! Ma cosa state facendo ?!

-N-niente mamma…

-Hai trovato ciò che cercavi?

-Penso… di sì…

Guardai la bambina invisibile agli occhi di mia madre, per poi camminare verso la macchina.

-Jessica, mi prometti che terrai per sempre il mio orsacchiotto?

-Sì!

Mia sorella la guardò sorridendo e lei ricambiò.

Forse era davvero  buona…

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il terzo, faticoso, sudatissimo, impegnativo, atteso capitolo!

Spero di non trovare nessuno davanti casa mia questa sera, dopo oltre un mese con zero aggiornamenti O_O

E’ un sollievo finire il terzo capitolo della seconda serie… finalmente mi sono tolta un peso^^

Penso che il prossimo capitolo, lo pubblicherò fra una o due settimane… a causa della preparazione agli esami!

Spero di non avervi delusi ^^

Grazie mille a tutte le persone che seguono la fic!
 
 Vi adoro!

L.S^^ 

 

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Capitolo 4
*** La scatola nera ***


Ragazzi! Mi sono accorta che ultimamente, ci sono poche recensioni… un po’ mi dispiace…

Va bene, dato che fino ad adesso non ho ricevuto critiche nella seconda serie, penso di continuare ad aggiornare.

In questo capitolo, vedremo la quinta Iris… ormai ho perso il conto… è che mi serve una figura buona all’interno della storia XD

Buona lettura!

The killer kid… 2

La scatola nera


 
-Con questo possiamo scoprire come ha fatto tua madre ad uccidere le prime due!

-Ma è un videogioco!

-No! Ti sbagli! E’ un disco che permette di tele trasportarsi in un’altra epoca!

-…Se?!

-Si! Con questo siamo a cavallo!

-…Ehm… quindi non posso giocarci?!

-Non hai ancora capito?! Non è un gioco! Qui dentro c’è il passato di tua madre!

-Zack! Jessica! Dove siete?!

-Questa è mia madre!

-Bene, lei non mi vedrà, verrò con voi a casa! Adesso corri senza fermarti, verso tua madre!

Mi alzai lentamente, per poi fare uno scatto verso l’uscita del vialetto.

Finalmente una persona normale… mia madre!

-Zack, Jessica! Ma cosa state facendo ?!

-N-niente mamma…

-Hai trovato ciò che cercavi?

-Penso… di sì…

Guardai la bambina invisibile agli occhi di mia madre, per poi camminare verso la macchina.

-Jessica, mi prometti che terrai per sempre il mio orsacchiotto?

-Sì!

Mia sorella la guardò sorridendo e lei ricambiò.

Forse era davvero  buona…







 
 
 
 
Arrivammo a casa di mia nonna tutti e tre… anzi, tutti e quattro.

-Adesso andate a salutare la nonna!

Mia madre aprì la porta della grande casa che si trovava in periferia.

Non era per niente cambiata.

Si vedeva che era una casa abitata da un’anziana signora.

-Oh… Zack… Jessica! Venite qui ad abbracciarmi!

Con molta velocità, io e mia sorella, andammo ad abbracciare mia nonna.

-Sì, ciao nonna!

Subito, ci staccammo dal suo abbraccio e corremmo al piano di sopra.

-Zack! Jessica! Dove andate?!

-Dopo te lo spiegheremo, mamma! Anzi, tu cosa vuoi?! Resta giù!

-…

-Se strilli ti tiro un calcio!

Mia sorella strillò, ma io non volevo perdere tempo con lei e mi chiusi in camera mia.

-Bene, metti il disco nella scatola nera!

-Scatola… nera?

-Sì

-Dove la trovo una scatola nera?!

-Qui!

Cominciò a indicare la play station dicendo che era la scatola nera, la quale ci avrebbe portati fuori da questo incubo.

-Ah, certo… la scatola nera… lo metto subito…

Misi il disco e lo schermo della Tv si accese.

Era tutto nero, con una scritta quasi illeggibile.

- Da adesso in poi tu sarai il vero videogioco…Da adesso ha inizio il tuo incubo peggiore…Conoscerai il dolore…Guarderai in faccia la morte…Tremerai dalla paura…Questo videogioco vive assieme a te…Da adesso in poi… tu sarai nelle nostre mani!

-La solita frase di apertura…

-Hanno messo addirittura un frase all’inizio del gioco?!

-Sì… è solo un avvertimento

In una frazione di secondo spuntò una bambina dalla Tv che ci trascinò all’interno della televisione.

-Ehi… svegliati!

Mi svegliai di soprassalto quando vidi Iris davanti a me.

-P-per… quanto ho dormito?

-circa 5 giorni…

-Cosa?! Mi stai prendendo in giro?!

-No, hai dormito per 5 giorni

-…Ok… dove dobbiamo andare ora?

-Vedi quelle due?

Una ragazzina e una ragazza leggermente trasparente erano stese accanto a noi.

La ragazzina si alzò e cominciò a guardarsi attorno.

-Ma che?!

Quando mi girai, vidi un uomo appeso al soffitto e una bambina che lo fissava.

La ragazzina cominciò a parlare con mia madre da bambina.

-… Dove sono…

-Ti stavamo aspettando… sei nel 2010. Nel momento in cui ti assassinarono

-A-assassinare me?!

-Si, tu sei morta quattro anni fa… anzi, Cheryl è morta quattro anni fa. Tu sei Iris, la metà dell’anima di Cheryl

-! Metà… della mia anima?!

-Si, tu sei quella metà dell’anima di Cheryl che si è generata quattro anni fa. I tuoi genitori sapevano che Cheryl sarebbe tornata da te per ucciderti, quindi cambiarono il tuo nome in Iris e il cognome di tutta l’unità familiare in Cox

-… Perché vuole anche me?!

-Perché tu sei l’anima di Cheryl… e devi soffrire così dannatamente come ha sofferto lei

-Che cosa centra il videogioco con questa storia allora?!

-Il videogioco? Anche lui è una copertura… il commesso del negozio di videogiochi ha imprigionato Cheryl e tutto il resto del tuo passato dentro questo disco… non si sa come… ma si sa il perché

-…Non voglio sentire più niente… chi sei tu?...

-Io? … io sono la terza parte di Cheryl… io ho il compito di proteggerti e di sacrificarmi al posto tuo… io sono te-
In effetti era un viso piuttosto familiare.

Capelli neri e occhi azzurri…cambiava solo la fisionomia. Era identica a mia madre quando aveva 10 anni!

-Perché mi appaiono tutti questi cadaveri davanti agli occhi?!

-…Sono tutte le persone in cui Cheryl ti ha cercata… non trovandoti le ha uccise tutte, senza pietà

-Chi è quest’uomo impiccato allora?

-Lui è un’altra delle sue vittime

-Come posso mettere fine e tutto ciò?...

-Seguimi… ormai il tempo che aveva tua sorella a disposizione per aiutarti è finito… ora sei sulle mie spalle

-…Mi posso fidare?

-Certo… io dovrò sacrificarmi al posto tuo, ma tu devi aiutarmi! 













Ehilà!
quarto capitolo dopo almeno uno o due mesi XD
(se non tre...)
So che l'aggiornamento doveva esserci due settimane dopo il terzo capitolo... ma ho avuto alcuni problemi... quindi ho preferito continuare l'altra ff.
Spero vi piaccia!
L.S











 

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Capitolo 5
*** Eccola! ***


Buon Giorgio a tutti brossssss!!

Mi scuso con chi segue le mie storie!!

Non aggiorno da mesi a causa di problemi di salute, facevo tutti i giorni avanti e indietro per gli ospedali.

Comunque, sono tornata, sono viva e ho molto da scrivere!!

Avrò altri problemi di salute durante l’anno, quindi non aggiornerò regolarmente come facevo mesi fa XD

Buona letturaaaaaaaaa

The killer kid... 2

-Eccola!




 
-… Dove sono…

-Ti stavamo aspettando… sei nel 2010. Nel momento in cui ti assassinarono

-A-assassinare me?!

-Si, tu sei morta quattro anni fa… anzi, Cheryl è morta quattro anni fa. Tu sei Iris, la metà dell’anima di Cheryl

-! Metà… della mia anima?!

-Si, tu sei quella metà dell’anima di Cheryl che si è generata quattro anni fa. I tuoi genitori sapevano che Cheryl sarebbe tornata da te per ucciderti, quindi cambiarono il tuo nome in Iris e il cognome di tutta l’unità familiare in Cox

-… Perché vuole anche me?!

-Perché tu sei l’anima di Cheryl… e devi soffrire così dannatamente come ha sofferto lei

-Che cosa centra il videogioco con questa storia allora?!

-Il videogioco? Anche lui è una copertura… il commesso del negozio di videogiochi ha imprigionato Cheryl e tutto il resto del tuo passato dentro questo disco… non si sa come… ma si sa il perché

-…Non voglio sentire più niente… chi sei tu?...

-Io? … io sono la terza parte di Cheryl… io ho il compito di proteggerti e di sacrificarmi al posto tuo… io sono te-

In effetti era un viso piuttosto familiare.

Capelli neri e occhi azzurri…cambiava solo la fisionomia. Era identica a mia madre quando aveva 10 anni!

-Perché mi appaiono tutti questi cadaveri davanti agli occhi?!

-…Sono tutte le persone in cui Cheryl ti ha cercata… non trovandoti le ha uccise tutte, senza pietà

-Chi è quest’uomo impiccato allora?

-Lui è un’altra delle sue vittime

-Come posso mettere fine a tutto ciò?...

-Seguimi… ormai il tempo che aveva tua sorella a disposizione per aiutarti è finito… ora sei sulle mie spalle

-…Mi posso fidare?

-Certo… io dovrò sacrificarmi al posto tuo, ma tu devi aiutarmi!

Io e Iris dietro alcuni mobili parlavamo.

-Perché siamo qui…?

-Te l’ho già detto… dobbiamo salvare sia te che tua madre…

-E come faremo a salvarla?!

-Per salvare tua madre, tutte le parti della sua anima devono morire… ne sono rimaste solo due…

-E chi sarebbero?

-La bambina che abbiamo visto oggi a Wall Street e… io

-Quindi devo ucciderti… giusto?

-Aspetta… devono morire assieme!

-Io e l’altro frammento dell’anima di tua madre dobbiamo morire insieme!

Nel frattempo mi girai e non vidi più nessuno.

-Ma dove…?

-L’hanno già uccisa…?

Iris mi prese il polso e mi portò in una camera accanto alle scale.

-Perché siamo qui…?

-Guarda

Iris indicò le scale e lì vidi mia madre mentre picchiava se stessa.

La bambina rotolò giù per le scale lasciando dietro di sé una scia di sangue rosso acceso.

Mia madre scese le scale e continuò a picchiarla fino ad ucciderla definitivamente.

Poi uscì dalla casa e se ne andò.

-O cielo… q-quella era…?

-Sì, era una parte della sua anima

-E ora cosa dobbiamo fare!?

-Dobbiamo cercare un modo per attirare l’ultimo pezzo qui…

-A trovarlo, però!

-Basterà spremere un po’ le meningi…

-… Sì ma siamo intrappolati qui! Ci sono due cadaveri, due killer di sopra e una pazza che ci cerca nell’altro mondo!

-Ci sono! Sai dove si trova la cucina?

-Sì vieni!

Portai Iris nella cucina e lei cominciò a fare numerosi tagli sul palmo della sua mano.

-Vieni Iris… vieni… ti piace l’odore del tuo sangue?!

Cominciò a far cadere il suo sangue su tutto il pavimento.

All’improvviso si sentì un rumore molto forte al piano di sopra.

-Eccola! 














Spazietto autrice =3
 
Bella ragaaaa domani si comincia la prima liceoooooooo

Ma non preoccupatevi, non dedicherò tante ore allo studio!

Purtroppo per voi, tornerò sempre!

Bwaaaahahahahahah

Spero vi sia piaciuto questo capitolo *w*

Lo so, fa schifoooo

Ciaaaaaaoooooo e RECENSITEEEEEE XD

 

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Capitolo 6
*** La fine dell'incubo ***


Ehy bella genteeeeeeeeeeeee
Ecco il sesto capitolo della storia!!!
Penso sia l’ultimo capitolo… dato che la storia non è molto seguita come la prima serie.
Avevo intenzione di farla durare ancora un altro po’… ma purtroppo ho in mente di scrivere altre storie e non posso scriverne 10 contemporaneamente =(
Spero piaccia a tutti voi e… grazie a tutti quelli che hanno seguito la mia storia!
Scriverò un horror più in là… spero lo seguirete!
Ora vi lascio ragazzi, buona lettura!
 
 
The killer kid… 2


La fine dell'incubo


 
-O cielo… q-quella era…?

-Sì, era una parte della sua anima

-E ora cosa dobbiamo fare!?

-Dobbiamo cercare un modo per attirare l’ultimo pezzo qui…

-A trovarlo, però!

-Basterà spremere un po’ le meningi…

-… Sì ma siamo intrappolati qui! Ci sono due cadaveri, due killer di sopra e una pazza che ci cerca nell’altro mondo!

-Ci sono! Sai dove si trova la cucina?

-Sì vieni!

Portai Iris nella cucina e lei cominciò a fare numerosi tagli sul palmo della sua mano.

-Vieni Iris… vieni… ti piace l’odore del tuo sangue?!

Cominciò a far cadere il suo sangue su tutto il pavimento.

All’improvviso si sentì un rumore molto forte al piano di sopra.

-Eccola!

-Immagino che ora dovremo combattere contro di lei…

-Esatto… non sarà tanto difficile, non temere

-E se qualcosa dovrebbe andare storto?!

-Pensiamo a dare del nostro meglio… ci penseremo solo nel caso in cui succeda davvero qualcosa!

E con un sorriso sul volto, Iris uscì dalla stanza e cominciò ad aggredire lo spettro.

Con ripetute coltellate sul viso la costrinse a buttarsi sul pavimento.

-Ce l’ha fatta!

Il silenzio regnava nella casa.

Nessuno rumore, nessuna parola… niente di niente.

Uscii per controllare e trovai Iris in mille pezzi sul pavimento… le aveva strappato braccia e gambe, staccato la mascella e aperto la cassa toracica.

Lo spettro le stava mangiando tutti gli organi interni quando inaspettatamente, si girò verso di me.

Raccolse il coltello con il quale era stata colpita e mi raggiunse in pochissimi secondi.

Io mi nascosi sotto il tavolo della cucina dopo aver preso un’accetta nascosta dietro un mobile.

Dopo poco, lo spettro cominciò a colpire con molta forza la porta della cucina, sfondandola in pochi minuti.

Tutto si fermò, lei rimase in piedi e buttò il coltello per terra.

Si avvicinò lentamente al tavolo e cominciò ad abbassarsi… sempre molto lentamente.

Cominciai a sudare, il mio corpo non rispondeva più ai miei comandi, ero troppo agitato per gestire una situazione tanto grande.

Non ci pensai due volte e quando vidi il suo volto, la colpii con un solo colpo d’accetta colpendole l’occhio e tutta la parte destra del volto.

Lei non batté ciglio, rimase in quella posizione per qualche minuto, permettendomi di uscire dal tavolo e di armarmi nuovamente.

I suoi movimenti erano sempre più lenti e nonostante la mia accettata si reggeva ancora in piedi.

Si leccò più volte le labbra facendo uscire la sua lingua chilometrica dalla bocca.

Con uno scatto mi raggiunse e mi bloccò con la sua lingua.

Cercai di liberarmi in tutti i modi, ma tutti i miei sforzi non furono ripagati.

Mi strinse fino a rompermi qualche costola.

Il dolore era lancinante, insopportabile… la pelle squarciata con il sangue che colava.

Ormai i miei movimenti erano molto limitati.

Non potevo correre, saltare, girarmi velocemente.

A causa delle costole rotte Cheryl riuscì a raggiungermi e mi ruppe un braccio.

Presi un coltellino che si trovava per terra e cominciai a tagliarle la faccia, pezzi di carne che mi cadevano sulle mani mentre conficcavo un coltello nel viso di mia madre.

Mi fermai lentamente… lei cadde a terra esanime.

Si sentirono rumori strani provenire dal salotto e una luce rossa si intravedeva dalla porta della cucina.

Un buco enorme sul pavimento stava risucchiando tutto… avrebbe portato via anche me.

Sulle scale vidi due ombre che urlavano imbavagliate... l’ombra più piccola lasciò cadere un oggetto, un orsacchiotto di peluche.

-… Jessica… Jessica!

Urlai il suo nome più forte possibile e lei si lamentò ancora più forte, terrorizzata.

Feci per alzarmi quando qualcosa mi piombò addosso facendomi cadere sul bordo dell’enorme buco.

-O uccido te… o uccido loro…

Le due ombre caddero dalle scale e riconobbi subito mia madre e mia sorella.

-Non lo farai…

-Oh… sì che posso farlo… ahahahah

Mi puntò un coltello alla gola e io feci lo stesso su di lei.

All’improvviso, cominciò a mancarmi il respiro… mi toccai il collo e vidi una pozza di sangue per terra… mi tagliò la gola.

Ma io feci lo stesso, uccidendola e facendola cadere nel buco dove le fiamme incenerivano qualsiasi cosa.

Rivolsi un ultimo sguardo al volto di mia madre in lacrime…

La vista era sempre più annebbiata e riuscivo a stento a sentire e a parlare.

-Mamma… Jessica… vi amerò per sempre…

Ormai era tutto nero… tutto silenzioso…

Me ne andai per sempre, incenerito dalle fiamme dell’inferno che tendeva le sue braccia al mio arrivo.

Me ne andai con il sorriso, felice di aver salvato mia madre e la mia sorellina…

Il mio incubo terminò per sempre.
 
 
 
 
 
 

 
               - THE END -

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