One moment in time...two lifes, one story, two successes.

di ARI54600
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue. ***
Capitolo 2: *** Here we are. ***
Capitolo 3: *** An important party-1st part ***



Capitolo 1
*** Prologue. ***


Eravamo sul palco dei Grammy Awards e di fronte a noi c'erano milioni e milioni di persone.
La gente ci guardava e cantavamo, con il sorriso sulle labbra.
Avevamo entrambe due vestiti splendidi. Il mio era bianco e lungo,cosparso di paiette ;
mentre quello di mia sorella era un classico vestito nero che scendeva fino alle ginocchia e le lasciava scoperte le spalle.
Cantavamo e ci guardavamo negli occhi, forse per cercare fiducia, sembrava non fossimo mai state tanto felici...

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Capitolo 2
*** Here we are. ***



‘Kate svegliati!E' tardissimo! Sono le 8 meno un quarto!’. Mi svegliai di soprassalto,consapevole che la tortura era iniziata, il primo giorno di scuola era arrivato. Quella mattina non volevo davvero andare a scuola, forse per il brusco risveglio o probabilmente per l'inizio di un martorio che sarebbe durato nove dannatissimi mesi. Volevo rimanere a dormire e sognare perché solo nei sogni ogni tuo desiderio può diventare realtà, o perlomeno questo era quello che credevo.’Si mamma,mi sveglio!’ le risposi con la bocca impastata dal sonno.

‘Svegliati Julia!E' tardi anche per te!’urlò mia madre. Dopo poco vidi Julia alzarsi dal letto e infilarsi le ciabatte ancora con gli occhi chiusi, era evidente che non ero la sola a non voler accettare l'idea di tornare a scuola. Intanto mi ero già avviata verso il bagno per prepararmi, Julia, uno dei miei tesori più grandi, la mia meravigliosa sorella di 15 anni, era ferma sullo stipite della porta del bagno,mi fissava e sorrideva. le dissi con la bocca piena di dentifricio, ‘stavo facendo un sogno incredibile prima che mamma mi svegliasse’mi rispose.

‘Ah sì? Allora racconta!’ le dissi uscendo dal bagno, ‘beh...eravamo io e te su un palco, circondate da milioni di persone e cantavamo’.                                                                                                              

‘Scherzi? Ho fatto lo stesso identico sogno anche io poi mamma lo ha interrotto svegliandomi.’

Concludemmo così il discorso, aprii l’armadio e mi vestii con un paio di jeans chiari e una maglietta di Abercrombie grigia ed  infilai le Hogan dello stesso colore. Mi pettinai i miei lunghi capelli castani e mi truccai non troppo pesantemente,dato che avevo degli occhi scuri e delle labbra carnose. Mia sorella Julia invece,decise di optare per una camicia a righe blu e bianca con dei leggins jeans e delle ballerine blu. Lei come sempre aveva dei bellissimi capelli lisci tendenti al castano chiaro per via delle ultime meches e un viso perfetto anche con un lieve tocco di matita,che metteva in risalto i suoi occhi verdi e del mascara.

Scendemmo a fare colazione e mentre bevevo il caffè chiesi a mia sorella se voleva un passaggio fino a scuole e lei accettò volentieri .                                                                                                                                     Avevamo scelto due scuole diverse: io l’artistico,per via del mio carattere creativo e un po’ pazzo,ero una ragazza dalla battuta pronta e decisamente alla mano,avevo sempre odiato quelle materie noiose e pesanti quali il latino e il greco per cui avevo optato per una scuola a mio parere più “divertente”; lei invece aveva scelto il classico e ne era  davvero portata, inoltre aveva un’indole molto più riflessiva della mia e una determinatezza invidiabile.

Uscimmo di casa e salite in macchina ci dirigemmo nei rispettivi licei. Come sempre il traffico della capitale non mancava  soprattutto con l’inizio delle scuole. Lasciai mia sorella davanti la sua scuola, per poi andare verso la mia,dove appena parcheggiato incontrai Claudia,anche lei in ritardo come sempre!

‘Hei Clà! Cosa fai ? Non dovevi entrare alle 8.05?Già il primo giorno sei in ritardo?Sei un caso perso!’ le dissi scherzosamente, ‘ Ahahaha hai visto sì?!’ mi rispose raggiungendomi, ci avviammo verso l’entrata. Al suono della campanella della seconda ora entrammo in classe e ci sedemmo.

La mattinata passò veloce tra introduzioni sul programma scolastico che avremmo dovuto affrontare quell’anno nelle varie materie. All’uscita salii in macchina diretta verso il centro, il giorno prima mi ero sentita con  Vanessa ed Elena ed eravamo d’accordo per vederci a Piazza Del Popolo alle due e mezza; ricevetti però un messaggio da mia sorella in cui mi chiedeva di passarla a prendere e portarla in centro.

Arrivai da lei, salì e in 20 minuti arrivammo in centro, ci mettemmo d’accordo di rivederci a Piazzale Flaminio  per le sei. La vidi allontanarsi quando sentii delle urla dietro di me, mi voltai e fui travolta dalle mie amiche.

Julia’s pov

Eccole lì: Sara, Carlotta e Clarissa mi aspettavano sulle scale di Piazza di Spagna, le raggiunsi e ci salutammo tra calorosi abbracci, era da un bel po’ di tempo che non le vedevo e finalmente ci incontravamo.’Forza, alzatevi! Ho un bel po’ di giri da fare care!’. Non si fecero pregare troppo, attraversammo Piazza di Spagna e imboccammo Via del Babuino per entrare da Tiffany&Co: ero riuscita a mettermi da parte dei soldi per potermi comprare il secondo braccialetto. Appena di fronte all’ingresso notai la calca di gente che si appressava intorno ai banconi e pregai quindi le mie amiche di non aspettare con me, ma che avrei fatto uno squillo ad una di loro appena finito.

Un uomo dall’interno aprì la porta e mi accolse con un “buongiorno”. Ero entrata molte volte lì ma ogni volta rimanevo incantata dalla pace e dalla tranquillità che vi regnavano, ricordavo sempre la frase tratta da “Colazione da Tiffany” pronunciata da Holly :Ecco perché mi piace venire da Tiffany per l'atmosfera tranquilla e serena che si respira non per i gioielli, sinceramente a me non piacciono i gioielli, ma solo i diamanti!”. Quella era la stessa identica sensazione che provavo io ogni volta che vi mettevo piede.

Comprai il braccialetto ed uscii soddisfatta, lo infilai in borsa e mi incamminai in un vicolo decisamente angusto, presi l’I-phone dalla  borsa e composi il numero di Sara, mi disse che erano andate a prendersi un gelato lungo Via del Corso e le risposi che le avrei raggiunte. Non feci però in tempo ad attaccare che svoltando a destra mi scontrai con qualcuno. Alzai gli occhi per scusarmi e vidi chi mai mi sarei aspettata di incontrare. Davanti a me c’era un ragazzo meraviglioso, ma non uno qualunque: Zayn Malik. “Dal vivo era ancora più dannatamente bello” pensai.

**Avevo conosciuto gli One Direction così per caso, molte mie amiche li adoravano ed io non potevo fare a meno di assecondarle quando parlavano della loro bellezza. Erano davvero dei gran fighi ed avevo avuto modo di riscontrare che erano dotati anche di gran belle voci. Certo avevo sempre avuto dei gusti particolari in ambito musicale ed ascoltavo cantanti di altri tempi, ma qualche volta sentivo le loro canzoni e non mi dispiacevano. Contestavo chi li disprezzava e li criticava amaramente.  Non so dove ma una volta mi era capitato di sentire che i giovani ogni qualvolta un loro coetaneo raggiunge un grande successo iniziano a criticarlo e a smontarlo letteralmente: gelosia; chiunque avesse detto questo, beh ero d’accordo con lui. La società ci abitua tutti sin da piccoli a sognare il lusso e la popolarità e quindi ci sentiamo gelosi di chi magari arriva dove noi, forse per mancato talento  o forse per altro, non riusciamo ad arrivare. Ecco io però non ero gelosa dei ragazzi famosi, anzi sognavo di trovarmi nelle loro circostanze.**

Rimanemmo istanti, forse minuti a fissarci, mi persi nei suoi occhi, colorati di marrone intenso, erano profondi e misteriosi. Quando mi ripresi da quello stato di shock momentaneo, scossi la testa, ci scusammo a vicenda e ripresi a camminare con l’immagine dei suoi occhi ancora impressa nella mente. Mi voltai e notai che mi stava ancora guardando, poi distolse imbarazzato lo sguardo e prese la direzione opposta.

Kate’s pov.

Passammo il pomeriggio tra i negozi di Via del Corso. Comprammo tonnellate di vestiti,terminando così i nostri risparmi,ci raccontammo dell’estate trascorsa fino a quando non mi squillò il telefono. Era un numero sconosciuto. Risposi con un’enorme curiosità sulla pelle: ‘Pronto? ‘

‘Ciao Kate,sono Alexander il maestro di canto,ti ho chiamato per prendere appuntamento per la prima lezione,per te quando andrebbe bene?’

‘Ciao Alexander,io preferirei domani alle 16.30,per te è un problema?’

‘No,per me va benissimo,allora ci vediamo domani a casa mia!Ciao!’

‘A domani,un bacio.’

‘Kate,chi era?’ mi chiese Elena. ‘Era l’insegnante di canto,mi ha chiamata per la lezione di domani’ le risposi.

Guardai l’orologio,erano le sei meno un quarto e tra quindici minuti mi sarei dovuta vedere con mia sorella,per cui decisi di salutare le mie amiche per andarla a prendere.

Camminai per una mezzora quando incontrai mia sorella davanti al Burger King di Piazzale Flaminio,insieme salimmo in macchina e dopo una ventina di minuti tornammo a casa.

Mi feci una doccia veloce,asciugai e pettinai i miei lunghi capelli e mi infilai una tuta;mentre mia sorella si dilettava nel cantare “I Have nothing” di Whitney Houston,la sua cantante preferita.

Andò avanti così fino a quando mamma non ci chiamò per la cena. Seduti a tavola,mio padre ci chiese come era andata a scuola e mentre rispondevamo mia sorella cominciò a scherzare con mio fratello. Terminata la cena ero troppo stanca per vedere un po’ di tv,per cui decisi di andare a letto.  Mi infilai sotto le coperte e mi addormentai in poco tempo.

 

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Capitolo 3
*** An important party-1st part ***


Sveglia, maledetta sveglia. Aprii gli occhi e la spensi, erano le 7. Mi preparai e andai a scuola regolarmente, le lezioni furono abbastanza tranquille, anche perché sarebbe stato preoccupante se non lo fossero state essendo appena il secondo giorno di scuola.

 A dir la verità pensai tutta la mattinata insieme a Claudia a cosa avremmo potuto indossare la sera stessa al diciottesimo di Ludovica, grazie a Dio me ne aveva ricordato lei stessa con un messaggio a cavallo tra la prima e la secondo ora. Me ne ero completamente dimenticata, sebbene non fosse un evento di secondo piano. Infatti ci conoscevamo dalle elementari ed era una grande amica di famiglia, per via delle amicizie instaurate fra i rispettivi genitori e quella tra la sorella Sara e la mia.

Tuttavia non ci bastarono quelle 6 ore di lezione  per scegliere un abito decente per la serata. Un mio grande difetto era quello di non accontentarmi mai dei vestiti che avevo e che indossavo, ne volevo sempre di nuovi. Quindi io e Claudia decidemmo di girare per negozi dopo scuola insieme a mia sorella, sperando di trovare qualcosa di davvero bello.

Dopo circa un’ora di shopping sfrenato comprando tutto tranne quello di cui avevamo bisogno, li vedemmo. Attiravano gli sguardi delle passanti, tant’è che per paura di vederceli sottrarre di mano ci affrettammo. Erano tre meravigliosi vestiti da sera che brillavano in vetrina: blu scuro, rosso e lilla. Sembrava fossero lì apposta per noi ad attenderci pazienti, non avemmo dubbi, sarebbero stati nostri a  qualsiasi costo fossero. Ero rimasta davvero incantata da quello blu, di una raffinatezza oltre ogni limite, tratteggiava  delicatamente i bordi  lungo i fianchi finendo per ricadere poco prima delle ginocchia, era un signor vestito, quindi lo presi senza esitazioni. Altrettanto fece Claudia con il vestito rosso e mia sorella con quello lilla, a detta delle commesse stavamo d’incanto, ma mai fidarsi del loro parere, sarebbero capaci di dirlo anche ad una bestia.

Riaccompagnai a casa Julia e Claudia per poi andare da Alexander, ero eccitatissima, mi aveva parlato di un’occasione d’oro, ma non mi aveva detto nulla di più al riguardo.

Salve a tutti!

Spero che questa mia nuova storia vi piaccia,devo ancora prenderci un po' la mano..ma spero che con l'andando avanti dei capitoli la storia vi piacerà sempre di più...

Mi sentirei sicuramente più contenta se metteste delle recensioni! Grazie ancora,a presto! <3

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