†Dante mi fa un baffo†

di Alyce_Maya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Primo capitolo - Le Porte dell'Inferno ***
Capitolo 3: *** Secondo capitolo - Primo Girone: il Limbo ***
Capitolo 4: *** Terzo capitolo - Secondo Girone: i Lussuriosi ***
Capitolo 5: *** Quarto capitolo - Terzo Girone: i Golosi ***
Capitolo 6: *** Quinto capitolo - Mia Fanta! ***
Capitolo 7: *** Sesto capitolo - Quarto... Ehm no, Quinto Girone: gli Accidiosi ***
Capitolo 8: *** Settimo capitolo - Sesto Girone: gli Eretici ***
Capitolo 9: *** Ottavo capitolo - Settimo Girone: i Violenti ***
Capitolo 10: *** Nono capitolo - Ottavo Girone: Ruffiani e Seduttori ***
Capitolo 11: *** Decimo capitolo - Nono, no Decimo, no... Ah! Lasciamo stare: Maghi e Indovini ***
Capitolo 12: *** Undicesimo capitolo - Ops! Ho perso il conto... Barattieri ***
Capitolo 13: *** Dodicesimo capitolo - Ladri... Ehm, io Ladra di Baci?! Ma anche no! ***
Capitolo 14: *** Tredicesimo capitolo - Di Sirene, Assassini e Lupi nonchè Consiglieri Fraudolenti ***
Capitolo 15: *** Quattordicesimo capitolo - Quando la fine si avvicina, arrivano i Giganti! - ***
Capitolo 16: *** Quindicesimo capitolo - Ultimo girone: Spiderwoman e Lulù ***
Capitolo 17: *** Sedicesimo capitolo - Epilogo: Il Paradiso ***
Capitolo 18: *** Extra 1 - Deliri e Messaggi da Primo Appuntamento ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Buon pomeriggio a tutti!!
Per vostra sfortuna l'altro giorno ho avuto un'illuminazione ed è venuta fuori questa ff!!
Dovrebbe essere una presa in giro della Divina Commedia!!
Caro Dante, mi dispiace ma la tentazione di scrivere questa storia è stata troppo forte!!
Finirò all'Inferno, già lo so!! xD
Comunque...
Spero tanto che mi scriviate almeno un misero commentino giusto per farmi sapere se posso continuarla oppure no!! ;-)
Per ora vi lascio al prologo poi, magari, avrete il primo capitolo già domenica!!
Buon divertimento!!

 


† DANTE MI FA UN BAFFO †

 

PROLOGO

 

"Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita...".

Probabilmente quando Dante scrisse la Divina Commedia non aveva pensato al fatto che sarebbe diventato famoso ne, tentomeno, che, a oltre cento anni di distanza dalla sua morte, qualcuno avrebbe verificato tutto quello che aveva scritto.
Cosa direbbe ora se scoprisse che, una ragazza, "smarrita la sua strada", compisse il suo stesso viaggio?!
Probabilmente la prenderebbe per pazza, ma poco importa.
In fin dei conti, se non hanno giudicato pazzo lui, perchè dovrebbero criticare lei?!
E così l'avventura della ragazza comincia.
Arriverà al Paradiso? O resterà a godersi i peccati dell'Inferno?
Beh non ci resta che scoprirlo...

 

********************************

Fatemi sapere!!
Un bacio
Alyce_Maya

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Capitolo 2
*** Primo capitolo - Le Porte dell'Inferno ***


Buona domenica a tutti!! =)
Come promesso ecco il primo capitolo!!
Ringrazio di cuore Cristie per aver commentato il prologo e aver messo le storia tra le seguite assieme a Crazy_Me!!
Spero il primo capitolo vi piaccia!!
Buon divertimento!! ;-)

 


CAPITOLO 1 - Le porte dell'Inferno -

 


Restare ad aspettare una barca che, teoricamente, dovrebbe portarti alle porte dell'Inferno non è mai stato il mio passatempo preferito.
Eppure sarebbe già dovuta essere li.
L'inserzione parlava chiaro: "servizio rapido! Chiamami e in meno di dieci minuti sarò da te!".
Vatti a fidare delle informazioni che trovi su internet.
Forse sarete un tantino confusi - sarebbe una cosa del tutto naturale - quindi è meglio che vi spieghi un paio di cose: mi chiamo Alice ed ho diciasette anni. Sapete come ci si sente a quest'età: si ha voglia di avventure, di novità e la vita monotona di tutti i giorni non ci offre assolutamente quello che cerchiamo.
L'altro giorno, casualmente, mentre girovagavo su internet, ho trovato un sito che parlava di Dante.
Immaginate quanto dovessi essere annoiata per andare a leggere un sito dedicato a Dante.
Sta di fatto che - dopo le solite ed inutile informazioni - ho trovato una pagina dedicata alla pubblicità. C'era una scritta bella grande e colorata che ha attirato la mia intenzione. Recitava: "viaggio dantesco all'Inferno! Se riuscirai a resistere a tutte le tentazioni, avrai un'entrata assicurata al Paradiso! Altrimenti puoi sempre restare all'Inferno a goderti i tuoi peccati!".
In fondo alla pagina, poi, un'altra scritta: "passaggio alle Porte dell'Inferno? Chiamami, il servizio è rapido ed efficiente".
Cercate di comprendermi: il mio argomento preferito riguarda il soprannaturale e per di più avevo un disperato bisogno di avventure.
Cosa avreste fatto voi al mio posto?!
Forse proprio quello che ho fatto io: ho preso il telefono ed ho chiamato il numero scritto sulla pubblicità, ho riferito al fantomatico Caronte il nome del fiume presso il quale mi sarei fatta trovare e gli ho riferito il giorno del nostro ritrovo.
Così, qualche giorno dopo, ero seduta sulla riva del fiume ad aspettare il mio autista personale.
Ero arrivata con un netto anticipo ma - secondo il mio modo di pensare - non ero io quella in anticipo, ma lui quello in ritardo.
Probabilmente aspettai per una buona mezz'ora fino a quando, accompagnata da un banco di nebbia, arrivò la barca con un uomo incappucciato a guidarla.
< La signorina Alice? >, chiese con voce assonnata l'uomo.
< Ehm... Si >, risposi titubante.
"Entrata ad effetto, non male", pensai soddisfatta della mia geniale trovata.
L'incappucciato mi aiutò a salire sulla barca e, subito dopo, cominciò a remare verso la destinazione da me decisa.
Sentivo l'uomo emettere qualche mugolio di tanto in tanto e mi ritrovai a pensare che, probabilmente, dovesse avere sulla sessantina d'anni e che facesse questo lavoro da molto tempo, forse troppo.
Probabilmente le sue povere braccia non reggievano più allo sforzo.
< E' da molto che fa questo lavoro? >, azzardai a domandare.
Si voltò leggermente nella mia direzione.
< A dire il vero no, ho cominciato da qualche mese. Il ragazzo che c'era prima si è stufato ed ha deciso di licenziarsi >, rispose tranquillo.
Spalancai la bocca scioccata.
Ne parlava come se fosse un lavoro normale.
Probabilemente interpretò male la mia reazione perchè disse: < Lo so, sembro vecchio. Ma ho solo vent'anni! Ho questa voce a causa del mal di gola: vedi faccio il cantante in una rock-band e mi sa che all'ultima serata - nella quale abbiamo suonato all'aperto - mi sia preso un malanno! >, spiegò.
"E' pazzo!", fu tutto quello che riuscii a pensare.
Insomma, ma dov'ero finita?!
Insegne su internet che mi offrono una gita all'Inferno, un cantante rock nella parte di Caronte,...
Cosa mi sarei dovuta aspettare ancora?!
Il mio insegnante di chimica nella parte del Diavolo?!
Per l'amor del cielo!
Mancava solo quello...
Immersa nei miei pensieri il tempo trascorse abbastanza velocemente.
Ogni tanto davo una sbirciata in giro e, ogni volta, non potevo fare a meno di notare che fossimo circondati dalla nebbia. Non si vedeva niente a più di qualche passo avanti a se.
Passati una ventina di minuti, cominciai a stufarmi.
< Manca ancora molto? >, chiesi impaziente.
< Non molto. Se osserva l'acqua, noterà le anime di alcune persone. Questo vuol dire che siamo vicini >, affermò il ragazzo indicandomi il fiume che scorreva sotto di noi.
Incuriosita, mi sporsi dalla barca per sbirciare e, dal nulla, una mano azzurrastra e semi-trasparente, mi afferrò per il colletto del giubbotto trascinandomi quasi in acqua.
< Mary, sei tu? >, chiese la figura nell'acqua.
< No, io sono Alice >, risposi con gli occhi sgranati.
< Oh beh, allora ciao! >, disse mollandomi.
"Okay, credo di essere del tutto impazzita".
< Quello è Leo >, spiegò Caronte. < Cerca da un'eternità la sua Mary. Molti pensano che l'abbia tradito e sia scappata con un Diavolo che girava spesso qui nei dintorni >, disse concludendo la sua spegazione.
"Ah beh, normale!", pensai.
< Girano tanti di quei pettegolezzi tra le Anime. E' una cosa piuttosto divertente >, disse poi il ragazzo.
< Del tipo? >, domandai incuriosita.
< Prendi Leo per esempio: nonostante cerchi tanto intensamente la sua Mary, la tradisce di continuo. Al momento se la spassa con una nuova, è arrivata da poco. Se non sbaglio si chiama Anna >.
< Che bastardo! >, affermai convinta.
Tanto Mary di qua e Mary di la e alla fine la tradiva.
Aveva fatto solo che bene quella ragazza a svignarsela con il Diavolo.
Quando mi resi conto di quello che avevo pensato, cominciai seriamente a dubitare della mia sanità mentale.
Quella situazione cominciava a fondermi il cervello.
"Beh tanto meglio. Mi godrò di più la vacanza", mi ritrovai a pensare.
Passai gli ultimi minuti di viaggio in silenzio.
Finalmente, passata nel complesso un'oretta, la nebbia cominciò a diradarsi e, davanti a me, si parò un'enorme portone in legno con qualche rifinitura in metallo.
A portata d'occhio c'era un'insegna che diceva: "Lasciate ogni speranza voi ch'entrate!".
Buffo, mi ritrovai a pensare: all'entrata della mia aula di scuola c'era un foglio con scritto sopra esattamente la stessa cosa.

 

**********************************

Fatemi sapere che ne pensate!!
A prestooo!!
Ciau kiss
Alyce_Maya

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Capitolo 3
*** Secondo capitolo - Primo Girone: il Limbo ***


Buon pomeriggio a tutti!! ^.^
Sono davvero contenta che il primo capitolo sia piaciuto!!
Le vostre recensioni mi hanno fatto davvero piacere ( alla fine di questo capitolo troverete le risposte!! ;-) )...
Vi avverto da adesso che questo capitolo è alquanto demenziale!! xD
Quindi non mi resta che augurarvi un buon divertimento!! xP

 


CAPITOLO 2 - Primo girone: il Limbo -

 


L'imponente portone che mi si parava davanti, ad un gesto della mano di Caronte, cominciò ad aprirsi.
< Come hai fatto? Con una sottospecie di magia o cose così?! >, chiesi scioccata.
< Certo che no! Vedi lassù? >, cominciò indicandomi un punto vicino alla porta. < Quell'affarino nero è una telecamera. Il gesto che ho fatto era per chiarire al guardiano che tu sei una delle visitatrici e che, di conseguenza, hai il permesso di entrare >, spiegò.
< ... >.
< Tutto okay? >, chiese fissandomi.
< Sisi certo >, risposi svelta.
A dirla tutta, non andava granchè bene: insomma, dico io, dove cavolo ero finita?!
Uno ci si aspetta delle cose incredibili e tremende e cosa ci si trova davanti?! Avanzata tecnologia ed un cantante rock con il mal di gola.
"Respira Alice! Va tutto bene!", pensai cercando di autoconvincermi.
Quando, con un ultimo cigolio la porta si spalancò del tutto, Caronte riprese a navigare.
Rispetto a prima, aveva diminuito la velocità dell'andatura e ciò mi fece pensare che fosse colpa di quella sottospecie di melma nerastra nella quale ci stavamo muovendo.
< Cos'è questa robaccia? >, chiesi disgustata.
< Sono le lacrime dei Dannati. La loro Anima è talmente impura che non può rilasciare lacrime normali e, di conseguenza, questo è il risultato: una melma nera, come il loro Spirito >, disse con voce spettrale.
Deglitii rumorosamente.
Questo fatto aveva un che di sinistro.
"Forse cominciamo a migliorare", pensai. "Almeno ora sembra tutto più infernale!".
Mentre la navigazione proseguiva, mi ritrovai a pensare di avere qualche serio problema di testa: insomma, dubito che una persona sana di mente avrebbe compiuto questo "viaggio". Ma, in fin dei conti, non mi ero mai reputata una ragazza normale.
All'improvviso una musica familiare mi fece sobbalzare:
"Dicono che il Cielo ti fa stare in riga, e che all'Inferno si può far casino...".
< Ligabue?! >, chiesi sciettica.
< Beh penso che, per il luogo nel quale ci troviamo, una canzone così sia azzeccata! >, rispose ovvio.
"Non ha tutti i torti", mi ritrovai a pensare.
< Ma dove cavolo l'ho messo? >, chiese Caronte frugandosi nella tasche.
< Reggi un attimo! >, disse dandomi i remi in mano.
< Hey! >, protestai.
Mi ignorò bellamente e ricominciò a cercare il suo cellulare.
Quando lo trovò, rispose allegramente: < Caronte dall'Inferno! Con chi parlo? >.
"Ritiro quello che ho pensato prima! Non c'è niente di infernale in tutto questo!".
< Hey amico sei tu >,disse al suo interlocutore.
< No tranquillo, posso parlare! >.
Lo guardai scioccata e scocciata e lui mi fece un sorrio alzando il pollice e annuendo con la testa.
Mi domandai cosa diavolo pensasse di fare. Insomma: doveva giudarmi al Primo Girone dell'Inferno e chiacchierava tranquillamente al cellulare?!
E poi come si permetteva di scaricarmi così i remi?!
< Stasera dici?! Mhm si sono libero! >, disse allegramente al telefono.
< Devo venire con una ragazza? >, chiese perplesso.
Alzò il capo fissandomi.
< Aspetta un attimo! >, disse all'amico.
< Sei libera stasera? >, mi chiese poi posando una mano sul cellulare.
"Okay, questo è completamente fatto!".
< A dire il vero dovrei trovarmi ancora qui! O almeno credo. Sai com'è: devo visitare tutti i Gironi dell'Inferno! >, risposi parlando lentamente, proprio come si fa con un bambino piccolo che non capisce qualcosa.
< Oh è vero! >, disse sbattendosi una mano sulla fronte.
"Questo qui è tutto scemo!".
< Beh ti farò sapere, d'accordo?! Ora devo andare! Ciao! >, disse infine chiudendo la chiamata.
Quando mise a posto il cellulare, gli porsi nuovamente i remi.
< Oh, grazie! >.
Feci di tutto per evitare di urlargli contro e mi sforzai di restare calma.
< Manca ancora molto al Primo Girone? >, chiesi impaziente.
< No guarda: li c'è il mulinello! >.
Annuii contenta.
"Aspetta...", pensai all'improvviso colta da un illuminazione. "Che ha detto?!".
Spalancai gli occhi.
< Hai detto mulinello? >, urlai.
< Si! Perchè pensi si chiamino "Gironi"?! Perchè per arrivarci bisogna "girare"! >, affermò ovvio.
Se possibile spalancai ulteriormente gli occhi.
< Non ti preoccupare! >, disse notando la mia paura. < Lo facciamo di continuo e non è mai successo niente di male! >, affermò convinto cercando di placare il mio terrore.
Decisi di fidarmi di quello strano rockettaro e mi aggrappai con forza ai lati della barca mentre lui cominciava a cantare una canzone senza senso facendo, di tanto in tanto, degli acuti veramente notevoli.
"Alla faccia del mal di gola...", pensai.
< Ci siamo! >, esclamò ad un certo punto, allegramente.
Vidi il vortice avvicinarsi sempre più fino a quando, all'improvviso, la barca finì nel mulinello e cominciò a girare in tondo sempre più velocemente.
Ormai era tutto una macchia sfocata, non capivo più niente.
Dopo un tempo che mi parve infinito, la sensazione di trovarmi sulle montagne russe cessò, e ci ritrovammo davanti ad una porta.
Come con quell'altra, anche questa recava un'insegna:
"Primo Girone: il Limbo".
La cosa sconcertante era che, le scritte, erano contornate da luci colorate e glitter.
"Sempre più assurdo...", pensai.
Caronte si avvicinò alla riva dove attraccò la barca e mi aiutò a scendere.
< Ed ora come la apri la porta? Schioccando le dita? >, chiesi in vena di sarcasmo.
< No, in un modo ancora più semplice! >, affermò.
Lo vidi avvicinarsi all'enorme porta ed abbassare una maniglia che fino a quel momento non avevo notato.
< Ah! >, fu tutto ciò che riuscii a dire.
"Sono propio un'idiota!", pensai ridendo di me stessa.
< Ora devi porseguire da sola! Ti aspetto alla fine di questo Girone per portarti al prossimo! >, mi disse.
< D'accordo! >, risposi leggermente intimorita.
Attraversai la soglia e la porta si chiuse automaticamente subito dopo.
Sussultai leggermente.
Mi incamminai per quel corridoio lungo illuminato solamente da torce. Aveva un che di antico che mi affascinava particolarmente.
Capii che ci fosse qualcosa che non andava quando sentii, in lontananza, della musica.
Sempre più perplessa, continuai a camminare.
Quando girai un angolo, mi si parò davanti uno spettacolo alquanto sconcertante: c'erano persone, molte persone che ballavano a ritmo di musica.
< Ma che Diavolo... >, cominciai a dire.
< Oh no, lui non è qui! Sta a qualche girone più in basso! >, disse un ragazzo spuntato all'improvviso alle mie spalle.
< Oh si, credo di saperlo! >, risposi.
Ignorai il ragazzo per osservare nuovamente ciò che avevo davanti agli occhi.
La canzone che aleggiava nell'aria era allegra e divertente. La gente sembrava divertirsi un mondo a voltaggiare ed a passare sotto un bastone.
"Ma non dovrei essere all'Inferno?!", mi domandai.
Questa più che altro sembrava una gigantesca sala da ballo.
Altro che Inferno! Poteva essere di tutto, tranne quello.
< Si può sapere che fate? >, chiesi in generale.
< Mi pare ovvio: balliamo il limbo! >, esclamarono in coro.
Mi si spalancò la bocca.
"Ma siamo scemi?! Dove cavolo sono finita?!", pensai.
< Perchè scusa, cosa pensavi?! Siamo in un Girone chiamato Limbo, che altro potremmo fare?! >, chiese una donna.
Giuro ero sul punto di urlare a tutti quanti di essere degli idioti totali.
Tutto questo andava contro ogni principio ed ogni mia conoscienza.
< Perchè non fai un giro di ballo con noi >, chiesero.
"Beh...", pensai. "Questa tentazione è facile da superare: io odio ballare!".
< Guardate volentieri ma purtroppo devo andare >, dissi sbrigativa.
< Ma come?! Nemmeno un giretto?! E' divertente! >, disse una ragazza tentando di convincermi.
Mi si avvicinarono un paio di ragazzi con un ulaop che girava intorno alle loro vite ed altri con un nastro in mano che facevano volteggiare sopra le loro teste.
< Sei sicura? >, chiesero nuovamente.
Più restavo e più avevo la sensazione di essere trascinata in pista da una forza che mi imponeva di ballare.
< Si sarà per un 'altra volta! >, dissi facendo a slalon tra i ballerini.
Loro sembrarono discpiaciuti ma non fecero niente per fermarmi e costringermi a restare.
Lo trovai strano.
Dopo avrei chiesto sicuramente delle spiegazioni a Caronte.
Notai con la coda dell'occhio un altro corridoio e così mi incamminai spedita da quella parte.
Il percorso fu piuttosto breve e, quando raggiunsi l'uscita, spinsi il portone e mi ritrovai sulla riva del fiume.
< Hai fatto presto! >, notò Caronte vedendomi arrivare.
< Già, diciamo che il ballo non è una della mie passioni, quindi la tentazione di restare era pari a zero! >, risposi.
< Chiaro! Dai, sali! E' ora di passare al prossimo Girone! >.

 

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Allora che ne pensate?!
Lo so ho dedicato molto più tempo alle conversazioni con Caronte che non al Girone!! -.-'
Spero vi sia piaciuto comunque!! ^.^

 

Risposte alle recensioni:

 

- Crazy_Me grazie mille per il complimento!! Sono contenta che ti piaccia il mio modo di scrivere!! ^.^
Caronte effettivamente è il massimo!! xP ... Da conoscere!! xD

Dolphin22 ma guarda guarda chi ha portato il ventooo!! xD ... Sai nonostante tu affermi di essere imparentata con il Diavolo ho i miei dubbi!! ù.ù Voglio le prove!! ù.ù ... I tuoi poveri neuroni temo siano completamente bruciati!! xD Le nstr pazzie gli hanno fusi!! (anke i miei d'altronde ormai sono morti!! -.-') Inoltre temo che a causa di questo fatto tu cominci a perdere colpi!! ù.ù Hai quasi spoilerato questo cappy ti rendi conto?! Non si fa!! ù.ù Vergognati!! ... Quando inforchi i tuoi "occhialini da lettura" c'è da preoccuparsi!! xD Non ti preoccupare certe tentazioni saranno davvero...come dire... difficilli da ignorare!! xD (lascio a te il compito di leggere tra le righe!! xD) ...
La mia risposta sta rischiando di diventare lunga quanto il capitolo e la tua recensione!! -.-'
Comunque (anzi come dici tu: "ci-emme-cu"..xD) dato che ho scoperto che Caronte mi serve, lo terrò per la tua felicità e per dimostrare a tutti la mia pazzia!! xD Sono contenta che sia entrato tra le tue schiere di amanti/schiavi/tante altre cose... Poveretto!! Non lo invidio per niente!! xD
Grazie per i complimenti e smancerie varie anche a te!! ù.ù

- Cristie mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto e spero di non averti delusa con questo!! xP
Già a quanto pare Caronte sta diventando un tormentone!! xD Farò in modo di mantenerlo!! xP

paolo_65 che non è un ragazzo ma una ragazza (xP) mi fa piacere che ti sia piaciuto e mi dispiace di averti fregato l'idea!! >.<
Spero seguirai la storia comunque!! xD

 

Bene ora vi lascio!! Grazie a tutti!! ^.^
Ciau kiss
Alyce_Maya

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Capitolo 4
*** Terzo capitolo - Secondo Girone: i Lussuriosi ***


Scusate, susate, scusate!! Lo so di avere un tremendo ritardo, ma che volete che vi dica?!
Quando c'è l'ispirazione non c'è tempo e quando c'è tempo non c'è ispirazione!! -.-'
Tipico no?!
Comunque io vi adoro perchè mi avete lasciato tutte dei bellissimi commenti ( alla fine del capitolo troverete le risposte ) e spero di cuore che sia lo stesso per questo!! ( Anche se, vi dirò, a me questo capitolo non piace per niente )
Beh non saprei che altro aggiungere, per cui: buona lettura!! ^.^

 


CAPITOLO 3 - Secondo girone: i Lussuriosi -

 

"Finchè la barca va, lasciala andare...".
Per qualche strano motivo, avevo in testa questo buffo ritornello da quando eravamo partiti per il Secondo Girone.
Era a dir poco fastidioso.
Davvero!
Provate voi ad avere una stupidissima canzone in mente per ore.
Okay, teoricamente, io non riuscivo a smettere di pensarla da giusto qualche minuto, però, insomma, era comunque snervante.
< Ti posso fare una domanda? >, chiesi a Caronte ad un certo punto.
< Certo! >, rispose con la sua voce roca - causa mal di gola, naturalmente -.
< Prima, mentre ero nel Primo Girone, tutte le persone presenti non hanno fatto nulla per impedirmi di scappare. Come mai? Insomma
non dovrebbero cercare di farmi restare? >, chiesi curiosa.
< Beh si dovrebbero. Ma non possono far nulla contro la tua volontà. Loro sono in grado di sfruttare i tuoi desideri, la tua brama per
certe cose, ma non possono in alcun modo intralciare il tuo volere. Quello che tu decidi, per loro è legge >, spiegò.
"Interessante...", pensai.
Questo, senza alcun dubbio, facilitava la mia "ascesa" al Paradiso.
< Ora te la posso fare io una domanda? >, chiese.
Lo fissai dubbiosa.
Con uno come lui ci si poteva aspettare di tutto.
< Okay... >, risposi leggermente titubante.
< Me lo dai il tuo numero di telefono? >.
"...".
Se devo essere sincera il mio cervello smise di funzionare per un po.
E di questo, sotto un certo punto di vista, ne fui contenta: almeno quella stupida canzoncina era stata messa in pausa.
< Cosa?! >, chiesi con voce leggermente stridula.
< Beh mi serve per la fattura >, affermò.
Probabilmente avevo uno sguardo allucunato perchè si affrettò a spiegare: < Questo viaggetto - per quanto tu mi stia simpatica - te lo
devo far pagare. Per cui avrò bisogno del tuo numero di telefono per contattarti per sapere dove spedire la fattura e a nome di chi >.
"E io che pensavo chissà cosa...", pensai.
Si, lo ammetto, un po ero delusa.
Perchè?!
Beh, voi non lo avete visto Caronte, io invece si. E vi posso assicurare che non era da buttar via. Per niente.
< D'accordo poi te lo do! >, dissi.
Un sorriso vittorioso gli si dipinse sul volto.
"Perchè è così contento, ora?!", mi chiesi sospettosa.
Con tipi del genere non si poteva mai sapere: una volta, mi era capitato di dare il mio numero di telefono ad un ragazzo simile a lui.
Risultato?
Scherzi telefonici degni di un bambino di quattro anni e dichiarazioni d'amore alquanto particolari.
Stavo frugando nella tasca del mio giubbotto alla ricerca di una gomma da masticare quando, per la seconda volta nel larco di quella
giornata, una figura azzurrastra e trasparente mi afferrò.
< Mary?! Sono tornato, Amore >, disse Leo.
Lo fissai infastidita.
< Te lo ripeto: non sono Mary, sono Alice >, gli spiegai.
< Oh beh, mi accontento, nessun problema! >, sussurrò con voce lasciva e da cascamorto.
"Certo che qui hanno tutti seri problemi! Dovrebbero prestare più attenzione a quello che ingeriscono durante certe feste!", pensai
stralunata.
< Io purtroppo vado di fretta. Magari la prossima volta mi intratterò con te... >, dissi cercando di sottrarmi alla sua stretta.
< Ci conto >, disse mandandomi un bacio al volo e rituffandosi nel fiume.
"Devo avvisare il manicomio di preparare una stanza con il mio nome...", pensai rassegnata alla mia, ormai prossima, pazzia.
Caronte riddacchiò.
< Accelera un po >, gli dissi fulminandolo con lo sguardo.
Rise ancora più forte.
< Non serve, siamo arrivati >, affermò.
Naturalmente il suo "siamo arrivati" era riferito al mulinello.
Perchè era li che eravamo arrivati.
"Oddio no ti prego. Non sopporto le montagne russe!", pensai lagnante.
< Non c'è un altro modo per arrivare al prossimo girone? >, chiesi speranzosa.
< Mi spiace, ma no >, mi rispose.
Emisi un lamento.
Cercai di prepararmi psicologicamente, ma servì ben a poco.
Quando un altro portone mi si parò davanti, avevo la nausea e vedevo tante stelline intorno alla mia testa.
La cosa più strana, però, era che le stelline avevano tutte una faccia sorridente e ripetevano in coro: "Finchè la barca va, lasciala
andare...".
Come ho già detto: davvero fastidiosa quella canzoncina.
Come di consueto, non poteva mancare l'insegna che mi indicava il Girone che stavo per attraversare: "Secondo Girone: i
Lussuriosi".
Chissà perchè, avevo uno strano presentimento.
Magari era a causa della scritta d'oro con rifiniture d'argento?! Forse...
Lentamente e, soprattutto, cercando di non finire con il sedere per terra, scesi dalla barca.
< Ci vediamo dall'altra parte, okay? >, chiese il mio accompagnatore sorridendo furbamente.
< Certo! >, affermai.
Stavo per attraversare il portone quando la sua voce mi fermò.
< Ah Alice: attenta alle "sabbie mobili"! >, disse mimando le virgolette alla parola "sabbie mobili".
"Fantastico, ci mancano solo le sabbie mobili! Spero tanto sia solo un modo di dire!", pensai un tantino spaventata.
Dopo aver aperto l'entrata al Girone, cominciai a camminare attraverso lo stretto corridoio.
Era diverso rispetto al precedente: questo era ornato da disegni colorati e maestosi.
"Finirò in una stanza per tatuaggi?", mi chiesi stupidamente.
Quando in lontananza cominciai a sentire delle risate, capii di essere quasi arrivata.
Impaziente di uscire di li, aumentai la velocità dell'andatura.
All'improvviso una luce accecante mi colpii e mi accecò per qualche secondo.
Quando finalmente i miei occhi si abbituarono, ciò che mi si parò davanti, mi mozzò il fiato.
"Cavolo!", pensai scioccata.
Volete un indizzio?!
Quello che vidi era un'immensa stanza piena di ogni tipo di gioiello.
Avete presente le dune di sabbia?!
Qui c'erano dune di diamanti, zaffiri, rubini, e chi più ne ha, più ne metta.
< Benvenuta! >, disse un bellissimo ragazzo vestito nel migliore dei modi.
Adesso penserete: "con un'accoglienza così, sarai rimasta a dir poco soddisfatta".
E invece no.
E sapete il perchè?!
Perchè mi aspettavo che, nel Girone dei Lussuriosi, ad accogliermi sarebbero stati un mucchio di bei ragazzoni mezzi nudi - o del
tutto nudi, ancora meglio - e invece mi ero trovata davanti al lusso più sfrenato.
"Qui, con i doppi sensi, finirò al manicomio: al Limbo mi sono trovata davanti ai ballerini e ora dai Lussuriosi mi ritrovo immersa nel
lusso! ... Ah, che disdetta!".
< Qui, per caso avete le piscine? >, chiesi al ragazzo che mi aveva parlato poco fa.
Chissà magari avrei trovato li ciò che cercavo - chi vuole capisca -.
< A dire il vero, no! Solo quello che vede qua! Che non è poco >, disse entusiasta.
Si, okay, non era male.
Ma io avrei di gran lunga preferito i, già nominati, ragazzoni svestiti che, magari, pur di farmi restare, si sarebbero buttati ai miei piedi.
"Sogna ragazza, sogna!", disse una vocina nella mia testa.
Per un momento, lasciai perdere le mie ( perverse ) fantasie e guardai quel posto con occhi diversi.
Una parte di me, assopita fino a quel momento, si risvegliò: la gazza era tornata.
Okay, non pensate male!
Dovete sapere che io sono un po come le gazze: quando vedo qualcosa di luccicante, perdo la testa. Devo precipitarmi li e osservare
minuziosamente ogni gioiello.
Il più delle volte, poi, neppure lo acquisto però, cavoli, a volte lo farei più che volentieri.
Non potendo resistere, mi feci un giretto nella stanza e notai che, lo strato di gioielli sotto i mie piedi, era notevole, molto notevole: ci
si sprofodava dentro neanche fossero sabbie mobili.
"Ecco cosa voleva dire Caronte!", pensai colta da un'illuminazione.
La voglia di gettarmi a terra e fare un angelo ( già proprio come si fa con la neve ) era forte, ma mi trattenni.
Sapevo di non poter restare li, ma la tentazione era davvero forte.
Così optai per una via di mezzo: mi chinai a terra e passai la mano sopra i vari gioielli facendo scivolare, di tanto in tanto, qualche
pietruzza nella manica del giubbotto.
Non siate severi nel giudicare, perchè sono sicura che voi avreste fatto lo stesso.
E poi, dai, con tutto quello che avevano lì di certo non si sarebbero arrabbiati se avessi portato via un ricordino.
Con aria innocente mi alzai e mi diressi verso l'uscita.
< Non resti? >, chiese il solito ragazzo con sguardo dispiaciuto.
< Mi spiace, ma devo andare! >, dissi salutandolo.
Quando poi uscii, sospirai pesantemente.
Okay, non avevo incontrato bellissimi ragazzi mezzi nudi e non avevo potuto portarmi via più di qualche pietruzza, ma, in fin dei
conti, era andata bene.
"E poi ci sono ancora un sacco di Gironi per sperare in ragazzi svestiti", disse una vocina saggia nella mia testa.
Ridacchiai tra me e me - contenta per un motivo anche a me sconosciuto - e, con un sorriso stampato in faccia, mi diressi verso
Caronte.

 

************************************************

Risposte alle recensioni:

 

- paolo_65 Ihih bene sono contenta che segui comunque e spero di avere abbastanza ispirazione da poter mandare avanti questa storia fino alla fine!! ;-) ... Già la storia del limbo è stata alquanto demenziale e, giuro, a volte mi stupisco di me stessa!! Credo di avere qualche rotella fuori posto!! xP

- Dolphin22 oh my Jasper quanto cavolo hai scritto?! O.o Sai se scrivessi così tanto in così poco tempo anche nei tuoi racconti sarei TANTO contenta!! xP ... Per capire la tua battuta sul polline mi ci è voluto come minimo un mese e la tua spiegazione!! -.-' complimenti Alice!! ... E, in ogni caso, sono io quella che ha ragione in questo caso!! La tua teoria non regge e dato che non puoi avere sempre tu ragione, questa volta vinco io!! Prrr >.< ... Passando a quello che hai scritto per quanto riguarda il capitolo non posso che concordare con te: Caronte è un mito ( modestamente l'ho creato io!! ù.ù ) ... Comunque ti rispondo da subito: non li farò andare a QUELLA festa insieme e, per tua informazione, non ho intenzione di andare oltre l'Inferno ma sono sicura che la fine ti piacerà comunque!! ;-) ... Ovvio che giocavo a Pockemon!! *.* A volte ci gioco ancora!! ù.ù Io adoro i Pokemon!! :Q__ ... Già la cose del limbo è stata una genialata e si la ballava anche quella tizia con strati esorbitanti di trucco di Rossana!! ( Quanto adoro quel cartoneee!! *.* mi hai fatto venir voglia di vederlo!! Appena finisco di postare il capitolo mi vado a vedere un due episodi!! xD ) ... Naturalmente grazie per i vari complimenti e - come ormai tanto ci piace scrivere - smancerie varie!! Bye!!

- Lilithcullen mi fa davvero piacere che ti sia piaciuto e spero sia stato altrettanto per questo capitolo!! ;-)

- Sachi Mitsuki Ahah il "rotola dalla sedia" mi è piaciuto troppo!! xD Sono davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto!! *.* Se vuoi farmi pubblicità nessun problema!! xD Almeno in classe si leggerà qualcosa di diverso da "promessi sposi" o schifezze varie!! -.-' ( stare a passo con i tempi no eh?! Sempre a leggere robaccia di mille anni fa!! -.-' ) ... Già è difficile trovare qualcuno della nostra età qui!! ç__ç vabbè!! ^.^ ... Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!! =)

- PrincessVanilla Ihih mi fa davvero piacere che ti sia piaciuto!! Ed è moltro probabile che se la tua prof leggesse questa ff si scandalizerebbe ( per quanto riguarda il mio prof sicuro!! xP ) ... Per curiosità il tuo nome è tratto dal cartone "Sugar Sugar"? No perchè, sinceramente, adoro quel cartone!! *.* ( così come tanti altri!! Sono fissata con gli anime!! xP )

- Crazy_Me non ti preoccupare!! xP Com'è stato il viaggio? *.* ... Comunque mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto e spero di non aver combinato troppi pasticci con questo!! xP

- Metaipod ihih solo a me poteva venire in mente di distruggere la Divina Commedia!! xD Grazie di aver messo la storia tra le seguite!! ;-) fammi sapere che ne pensi di questo capitolo!! ^.^

- TSsara sono davvero contenta di avere una nuova sostenitrice!! *.* e ho apprezzato molto i tuoi complimenti, grazie!! ^.^ .. Già probabilemnte sarà difficile, in classe, leggere la Divina Commedia senza scoppiare a ridere!! E pensare che prossimo hanno la leggerò regolarmente!! O.o Ahia!! Sono messa male!! xP ... Spero che questo capitolo ti sia piaciuto!! ;-)


Un grazie sinncero a tutte voi e anche a chi solo legge!! Spero di non avervi deluso con questo capitolo e prometto di postare il prima possibile ( ispirazione permettendo!! )...
A presto!! ;-)
Un bacio!!
Alyce_Maya

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Capitolo 5
*** Quarto capitolo - Terzo Girone: i Golosi ***


Buon giorno a tutti!! ^.^
No, non sono morta e no, non ero in vacanza!!
O almeno: io non ero in vacanza ma la mia ispirazione si!! -.-'
Mi dispiace di avervi fatto aspettare tutto questo tempo per questo capitolo ma che volete che ci faccia?! Le lamentele mandatele alla mia ispirazione, io non centro niente!! Fosse per me, scriverei ogno giorno!! ^.^
Comunque (anzi BTW, vero Nancy?! xD) ringrazio tutti per i bellissimi commenti e, senza annoiarvi oltre, vi lascio al capitolo!! ;-)
Buon divertimento!!

 


CAPITOLO 4 - Terzo girone: i Golosi -

 


< Ehy, tutto bene?! Hai una faccia >, chiese Caronte mentre, tranquillo, continuava a remare.
Dopo aver boffonchiato qualcosa di incomprensibile ed essermi guadagnata un occhiata inquisitrice da parte sua, risposi:
< Sto solo pensando a cosa mi ritroverò davanti nel prossimo Girone! >, dissi stizzita.
< Non capisco >, ammise fissandomi di sottecchi.
< Conoscendovi ve ne uscirete con un qualche doppio senso assurdo. Girone dei Golosi?! Vorrà sicuramente dire: stanzetta piena di gelato al cioccolato e panna >, affermai nervosa.
Lo sentii ridacchiare.
< E cosa ci sarebbe di male?! >, chiese curioso.
< Beh... >, cominciai.
Okay, se devo essere sincera non sapevo neppure io cosa rispondere.
Insomma, in fine dei conti, è il sogno di tutti essere rinchiusi in una stanza piena zeppa di dolci.
< Mettiamola così: io vedo doppi sensi ovunque. Ma, di solito, questi sono a rating rosso, mi spiego?! >, gesticolai.
Lui sorrise.
< Prego, continua >, mi incitò.
Inarcai un sopracciglio, chiedendomi cosa ci fosse di così divertente da dover sorridere.
< Beh, qui, io continuo a veder quel tipo di doppi sensi e, invece, cosa mi ritrovo sempre davanti?! Cose assurde come gente che balla e un gioielliere che cammina su dune di diamanti >, spiegai concitata.
Il suo sorriso si allargò.
< E questo ti infastidisce? >, mi chiese.
< Beh si, cavoli! Io spero di vedere ragazzoni mezzi nudi e invece più vado avanti, più la gente è vestita! E' fastidioso! >, sbottai continuando a gesticolare come una pazza.
< Capisco >, affermò con una faccia di chi la sa lunga.
< Vuoi un block notes?! >, chiesi infastidita.
< Come?! >, chiese confuso.
< Qua sembra di stare da uno psicologo: "cosa provi?!", "come ti senti a riguardo?!", "apriti e parla"! Quindi mi chiedevo se volessi un block notes per scrivere le mie risposte e le tue opinioni >, ringhiai.
A quel punto, quello che era stato solo un sorriso, si trasformò in una risata bella e buona.
< Sono contenta di divertirti. Almeno ora so di avere un futuro garantito come pagliaccio da circo >, dissi.
Se possibile, rise ancora più forte.
"Fantastico! E io che mi sono sempre fatta problemi sul lavoro da dover scegliere...", pensai alzando gli occhi al cielo.
Caronte continuò a ridere per un bel po, tanto che mi chiesi se riuscisse a respirare tra una risata e l'altra.
Insomma, diciamocelo, sarebbe stato uno spreco lasciar morire un ragazzo così.
< Sai, sei davvero una tipa divertente >, disse asciugandosi le lacrime agli angoli degli occhi causate dalle troppe risate.
< Oh allora riuscivi a respirare tra una risata e l'altra! Notevole, davvero >, affermai sarcastica.
< Noto del sarcasmo nella tua voce, nervosa?! >, mi punzecchiò.
Gli lnciai un'occhiataccia degna di un killer che lo mise a tacere.
Stavo per rispondergli con una di quelle mie solite frasi pungenti che, spesso, convincevano la gente a non infastidirmi più del dovuto, quando, all'improvviso, il mio cellulare squillò.
Distogliendo lo sguardo da Caronte, mi frugai nelle tasche fino a trovere il (sacro) cellulare.
< Alice dall'Inferno >, lo scimmiottai dando la stessa risposta che aveva dato lui al suo amico poco prima.
Lui sorrise e, in maniera a dir poco teatrale, si portò una mano al cuore mimando un "colpito e affondato".
"Uno a zero per me, tesoro", pensai.
< Ma si può sapere cosa dici?! Ti sei per caso drogata?! >, chiese il mio interlocutore.
"Cavolo", pensai.
Non mi ero neanche preoccupata di guardare chi fosse e avevo fatto male, molto male.
< Ciao anche a te, mamma >, le dissi.
< Oh si scusa tesoro, come stai? Ti stai divertendo? Dove hai detto che andavi e con chi? Ho visto che hai steso il bucato prima di uscire, grazie >, cominciò a parlare a raffica senza neanche darmi il tempo di rispondere.
Signori e signore ecco a voi mia mamma: una macchinetta che spara parole a raffica e cambia umore più velocemente di una donna incinta.
< Tutto bene, sono ad un "parco di divertimenti" con amici e forse stasera mi fermo a dormire da Jess, non ti preoccupare okay?! >, dissi tra un intervallo e l'altro delle sue numerose domande.
< Oh certo, non ti preoccupare >, disse allegra.
"Forse comincio a capire da chi ho preso il mio umore scostante", pensai.
< Ora scusa, ma devo andare, ciao mamma! >, dissi e chiusi prima di sentire la sua risposta.
Conoscendola sarebbe stata in grado di continuare a parlare nonostante le avessi appena detto che dovevo chiudere.
Sospirai pesantemente mettendo via il cellulare.
< Di cosa stavamo parlando? >, chiesi a Caronte.
< Non ricordo >, disse sorridendo.
< Bene. Quanto manca? >, chiesi allora.
Non rispose ma si limitò a farmi un cenno del capo indicandomi un punto alle sue spalle.
Il mulinello era vicino, questione di minuti e mi sarei ritrovata nel prossimo Girone.
"Fantastico, voglio porprio vedere se ho azzeccato il tema di questo terzo Girone", pensai.
Per evitare di sentirmi male, questa volta chiusi gli occhi quando finimmo nel mulinello e, fortunatamente, funzionò.
< Bene, come al solito ci vediamo all'uscita >, disse Caronte facendomi l'occhiolino.
Scesi dalla barca e, guardata l'insegna che recitava: "Terzo Girone: i Golosi", aprii il portone che mi separava dalla terza tentazione.
Vi dirò: quasi mi aspettavo di sentire la musichetta del camion dei gelati in lontananza ma , per fortuna, ciò non avvenne.
Successe una cosa ancora più sconcertante però: arrivata nell'enorme e tipica stanza dei Gironi, la trovai vuota.
Era ben illuminata e decorata, certo, ma era vuota.
C'era solamente una transenna al centro con un foglio avvolto nella plastica incollato sopra.
Mi avvicinai per leggerlo e quasi mi caddero le braccia.
Diceva:

"Siamo spiacenti ma il terzo Girone è in fase di ristrutturamento e, di conseguenza, non avrete una prova da superare. I lavori, salvo imprevisti, dureranno fino al giorno 24/08 e già dal giorno seguente il Girone sarà accessibile al pubblico.
Vogliate scusarci.
Per farci perdonare all'uscita potrete prendere, gratuitamente, un gelato.
Distinti saluti, la Direzione
".


Avete presente quei momenti in cui un qualcosa vi lascia stupefatti e sentite il bisogno di sedervi?!
Ecco quello, per me, era uno di quei momenti.
Indecisa se essere divertita o arrabbiata, mi sedetti a terra.
Puntai i gomiti sulle ginocchia e mi presi la testa tra le mani.
< Qui siamo tutti scemi, io rischio di impazzire >, sussurrai tra me e me.
< L'Inferno ha una Direzione, ma pensa. Chissà chi la gestisce, forse la moglie di Lucifero >, mi chiesi continuando a parlare sola.
No, tranquilli, non era quel posto a farmi parlare sola.
E' sempre stato un mio brutto vizio: tendo a parlare sola di tanto in tanto.
Preoccupante?!
Forse si, ma preferisco non pensarci.
Rassegnata all'idea che in quel posto non ci fosse niente di normale, mi alzai e mi diressi verso l'uscita.
Quando vidi un frigorifero nei pressi della porta, mi bloccai nuovamente scoppiando a ridere.
"Davvero divertente", pensai ancora ridacchiando.
Mi avvicinai e, dopo aver preso due gelati, chiusi il frigorifero e uscii.
Caronte, naturalmente, era fuori ad aspettarmi.
< Già fatto?! >, chiese incuriosito.
< Il Girone è chiuso per lavori >, dissi.
< Oh è vero, me n'ero dimenticato >, disse schiaffeggiandosi la fronte.
Salita sulla barca gli porsi uno dei due gelati che avevo preso.
< Uuh il Gelato Tentazione, grazie! Sono buonissimi >, disse.
Sarei pronta a giurare di aver visto i suoi occhi diventare a forma di cuore quando gli diedi il gelato.
< Gelato Tentazione, eh?! >, mi chiesi divertita.
"Rischierò anche di diventare pazza", pensai. "Ma almeno mi sto divertendo come non mai".


************************************************

Allora?! Che ne dite?! xP


Risposte alle recensioni:


- Sachi Mitsuki eeeh già il tempo per scrivere c'è ma manca una bella musa ispiratrice!! xD Comunque, diciamocela, chi non vuole dei bei ragazzi gironzolare in giro?! xP Grazie per i complimenti, spero che questo capitolo ti sia piaciuto!! ;-)

- Lilith De Lioncourt eh beh, chi non spera in ragazzoni mezzi nudi?! xD hai ragione, mi sono resa conto i aver fatto degli errori ma quel capitolo l'avevo postato di fretta e furia e non ho ricontrollato bene!! xP colpa mia!! Le tue correzioni non mi hanno infastidito, anzi, spesso anch'io tendo a far notare errori nelle frasi ad amici e parenti!! xD ... Spero di aver fatto meno errori in questo capitolo!! xP Ciauz!!

- TSsara ihih mi fa piacere che il capitolo precedente ti sia piaciuto!! ;-) sto cercando di rendere le cose più demenziali possibile e quindi i capitoli tendono a spiazzare la gente!! xP ... Guarda io Caronte posso anche presentartelo ma non posso garantire sul suo comportamento!! -.-' è peggio di un bmbino!! ù.ù ... xD ... Spero che questo capitolo ti sia piaciuto!! A presto!! ^.^

- Crazy_Me oh beneee!! Non fa mai male guardare qualche bel ragazzo!! xD sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e quel ritornello confesso di averlo avuto in mente io per tutto il tempo necessario a scrivere il capitolo!! -.-' snervante!! Eeeh chissà se tra Caronte e Alice non ci sarà qualcosa, vai te a sapere... xP ... Fammi sapere che te ne pare di questo cappy!! ^.^ Ciau!!

- sabry_style ihih nessun problema!! Semmai tornerò li, ti porterò con me!! E chissà magari fino ad allora cambieranno le cose e troveremo i bei ragazzoni mezzi nudi!! *__* ... Giaaaà Caronte è proprio carino ma chissà che non abbia secondi fini come tanti pensano!! xP ... Spero che quest'ultimo capitolo ti sia piaciuto!! ^.^ A presto (spero)!!

- Dolphin22 sai diventerò vecchia a furia di rispondere ai tuoi papiri!! xD e vedi di non criticare troppo la mia lentezza nel postare perchè vorrei ricordarti che io per i tuoi rakk aspetto mesi e mesi!! ù.ù ... Anche se per te era bellissimo io continuo ad avere i miei dubbi sulla bellezza dal cappy!! Infondo anche tu critichi sempre i tuoi rakk anche quando sono bellissimi (e cioè sempre)!! ù.ù quindi vedi di non portarmi via il mio bellissimo Doc!! *__* ... Spero che la fissa per quella canzone ti sia passata!! Io comincio ad odiarla: l'ho sentita troppe volte!! >.< ... Eeeh il futuro tra Caronte e Alice è un mistero anche per me, per cui chissà cosa succederà!! Muahaha ... Me si sta risparmiando nel mettere descrizioni perchè così ognuno se li immagina come vuole!! ù.ù ma magari la prossima volta dirò qualcosina!! ... Eeeh i ragazzoni mezzi nudi/nudi fanno gola a tutte chiassà che prima o poi non ci siano davvero!! :Q__ (pretendo di sapere a cosa hai pensato!! +__+) e poi come potevo non citare il famoso manicomio?! Ne ergeranno uno tutto per noi!! ù.ù  ... Sai stai diventando troppo "puccy-puccy / love-love"!! Non va bene!! Fa male alla salute!! ù.ù ... Comunque dal mio punto di vista Caronte è uno stra-figo!! (ovviamente) Ma ancora non so se farò succedere qualcosa tra loro due!! ù.ù ... Smancierie varie anche a te, alla prossima!! ^.^

- Metaipod aww *__* mi fa piacere che ti sia piaciuto così tanto!! ^.^ uuh una presa in giro sui promessi sposi?! Cariiino andrò a darci un'occhiata!! Sono due anni che li leggo e non li sopporto +!! Prenderli un po in giro fa solo che bene!! ù.ù ... Fammi sapere che ne pensi di questo cappy!! Ciau!!

- Smanukil dato che sono tonta mi sono accorta da poco del tuo commento!! xP sono davvero contenta di avere un nuovo lettore e mi fa davvero piacere sapere che i capitoli precedenti ti siano piaciuti!! Spero sia lo stesso per questo!! ;-) ... Guarda non mi offendo: probabilmente mia mamma ha messo qualcosa che non è sale nella pasta perchè giuro che altrimenti un'idea così non mi sarebbe mai venuta fuori!! xD purtroppo ci ho messo un bel po ad aggiornare ma spero leggerai comunque!! ... Non posso dirti le intenzioni di Caronte perchè ancora non so se far succedere qualcosa tra sti 2 o no!! xP A presto!! Ciauz!! =)


Mamma mia che fatica!! -.-'
In teoria non ho tralasciato nessuno, o almeno lo spero!!
Spero di avere presto un'illuminazione per il prossimo capitolo!! ^.^
Ciau baci
Alyce_Maya

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Capitolo 6
*** Quinto capitolo - Mia Fanta! ***


Ma buon pomeriggio a tutti, bella gente!!
Oggi sono particolarmente di buon umore!! Sarà perchè ho finalmente avuto l'ispirazione per questo capitolo oppure per il fatto che oggi è una bella giornata!!
Bah non è ho idea, ma poco importa!!
Oh si, un motivo sensato c'è: IO VI ADORO!! Nello scorso capitolo mi avete lasciato 9 recensioni, dico io 9!! *__*
Me super happy!! ^__^
* saltello, saltello, saltello *
Alluuura: questo capitolo è una specie di extra mettiamola così!! Non c'è nessun girone ma solo una scenetta - spero - comica tra Caronte e Alice!! ;-)
Ora, per finire, dedico questo capitolo a tutti noi poveri studenti che da lunedì scorso abbiamo ricominciato scuola e siamo già immersi nello studio e nei compiti!! ç__ç
Facciamoci forza: mancano solo 200 giorni ( giorno più giorno meno!! ... Informazione by Nancy!! ;-) thank you!! ) all'inizio dell'estate!! xD


 

CAPITOLO 5 - Mia Fanta -

 


"Okay, devo calmarmi, infondo non è successo niente di così tragico...".
< Allora hai risolto il problema? >, chiesi esasperata.
Era da qualcosa come mezz'ora che eravamo bloccati in mezzo al nulla: come un Inferno che si rispetti, la luce era quasi nulla e gli
ostacoli sempre presenti. Ecco, uno di questi ostacoli, si era schiantato sulla nostra barca e aveva fatto un buco sul fondo grande come una palla da baseball.
Ora provate ad immaginare: una me comodamente distesa a gustarmi il gelato Tentazione ed un Caronte estasiato dal cioccolato che
naviga neanche fosse ubriaco da giorni.
Insomma, tutto normale e perfetto se non fosse per un piccolo dettaglio: come una sveglia che ti interrompe sul più bello di un sogno,
ecco che Caronte prese uno scoglio che ruppe il fondo della nostra imbarcazione.
Nel giro di qualche secondo i miei piedi furono completamente immersi nell'acqua e il mio buonissimo gelato, che stavo gustando
così dolcemente, fece la fine del topo: mangiato dai pesci!
Okay, teoricamente i topi non vengono mangiati dai pesci, ma avete capito, no?!
In fretta e furia attraccammo sulla riva più vicina.
In fin dei conti, però, non potevo neanche lamentarmi più di tanto perchè, li, molto infernalmente, avevamo trovato un chiosco che
vendeva panini e bevande.
< Come pensi che possa risolverlo se non mi aiuti?! Avanti dammi una mano a tirare su la barca! >, disse.
Rassegnata all'idea di dovermi "sporcare le mani", mi avvicinai e, facendo uno sforzo a dir poco notevole, riuscimmo a tirare su, sulla
riva, la barca.
Sfinita, mi buttai a terra.
< Basta! Mai più >, affermai con il fiatone.
Lui si concesse una breve risata e si sedette accanto a me.
Infastidita dal fatto di avere i piedi a mollo, mi tolsi le scarpe ed i calzini e li misi ad asciugare poco distante da dove mi fossi seduta.
< Hai fame? >, chiese Caronte fissando il chiosco davanti a noi.
< Un po si a dire il vero... >, ammisi.
Lui, senza dire una parola, si alzò e si diresse verso il venditore di panini.
Passati un paio di minuti nei quali mi divertii a lanciare piccoli sassetti nell'acqua, lo vidi tornare con in mano due toast, una coca e
una fanta.
< Mia fanta! >, urlai raggiante.
Dovete sapere che io ADORO la fanta. La nostra è la più bella storia d'amore che possa esistere. Io vivo solo per lei. E lei vive per
dissetare me.
Caronte mi guardò scioccato e rispose: < No! Mia >.
Lo guardai con disprezzo.
< Neanche per sogno! Io amo la fanta e non permetterò che un portuale come te la beva! >, gli dissi sprezzante.
Mi guardò con aria di sfida.
< Scommettiamo?! >, chiese ghignando.
Lo vidi abbassarsi per posare a terra i toast e la coca per poi rialzarsi lentamente. Quando fu del tutto in piedi mise una mano sulla
linguetta della lattina, pronto ad aprirla.
< Non osare >, lo minacciai.
< Altrimenti?! >, chiese guardandomi con superiorità.
Fece una piccola pressione con le dita e sentii l'aria uscire dalla lattina.
A quel punto, scattai: con un balzo degno di un gatto gli finii davanti e, con un gesto altrettanto veloce, gli rubai la fanta dalle mani e
mi allontanai di qualche passo.
< Come cavolo hai fatto?! >, chiese scioccato.
< Quand'ero piccola ho fatto atletica, ero molto brava, soprattutto veloce >, spiegai ghignando.
< Ma davvero?! E' perchè hai smesso? >, chiese da una parte incuriosito e dall'altra per cercare di distrarmi.
< Ho scoperto due invenzione fenomenali dell'uomo! >, affermai ovvia.
< E sarebbero? >, disse facendo un altro passo nella mia direzione.
< La televisione ed il computer, naturalmente! >, dissi e allo stesso tempo schivai Caronte che nel frattempo si era lanciato nella mia
direzione sperando di cogliermi impreparata e di prendermi la lattina dalle mani.
< Trucchetti del genere con me non funzionano >, affermai facendo la saccente
Mi guardò storto.
< Giochiamocela! >, propose o, per meglio dire, ordinò.
< D'accordo! Decido io il gioco però: morra cinese >, dissi.
Lui non poteva saperlo, ma io ero un asso a quel gioco.
Avevo perso pochissime volte e di certo non mi sarei fatta battere in un'occasione simile.
Dopo tutto c'era in ballo la mia adorata fanta: l'unica cosa logica da fare era dare il meglio di me stessa.
< Accetto! >, disse porgendomi la mano che strinsi.
< Se vuoi giocare, però, devi mollare la lattina >, mi fece notare Caronte.
Risi divertita.
< Ti piacerebbe! Per giocare mi basta una mano sola >, constatai.
< Così non è valido! Devi appoggiarla a terra! >, disse contrariato.
Seppur con riluttanza andai a posare la fanta su un masso piatto poco distante dal punto in cui ci trovavamo.
< Cominciamo! >, dissi.
Ci posizionammo uno davanti all'altra e la sfida ebbe inizio.
< Carta, forbici, sasso! >, dicemmo in coro.
Un urletto di vittoria mi sfuggii dalle labbra: l'avevo battuto.
< Carta batte sasso, bellezza! Ho vinto! >, dissi saltellando allegra.
Lui mise il broncio ma subito ribattè: < Non cantar vittoria troppo presto! Questa è la prima di tre partite. Per vincere devi battermi
ancora una volta! >, disse.
< Ma non è vero! Non abbiamo mai stabilito una regola del genere >, lo aggredii.
< Era scontato. Si fa sempre così >, disse ovvio.
Lo guardai male.
< E va bene, come vuoi! >, ringhiai.
"Tanto ti batterò in ogni caso rokettaro dei miei stivali", pensai ghignando.
Ci mettemmo di nuovo in posizione,
< Carta, forbici, sasso! >.
"Ih-ih-ih, ho vintooo!", pensai cercando di non scoppiare a ridere in faccia a Caronte.
< Non serve che ti dica che ho vinto, vero?! >, chiesi sarcastica.
Lui grugnì qualcosa infastidito e sconfitto.
Vittoriosa, mi avvicinai alla lattina e la presi in mano.
< Mia fanta >, dissi contenta.
Subito dopo la mia brillante vittoria, ci sedemmo accanto alla barca ormai fuori uso per mangiare.
I toast erano veramente sublimi: avevo sempre avuto una passione per questi cibi semplici ma gustosi. Mi ricordavano le giornate
passate al mare quando, per non avere troppo peso nello zaino, ci si portava dietro solo qualche spicciolo per un gelato ed un toast, appunto.
Ogni tanto sorseggiavo avidamente la mia bevanda sotto lo sguardo da cane bastonato di Caronte.
Fissava la lattina nelle mia mani come se non bevesse da settimane.
Era davvero buffo.
< Come facciamo ora a proseguire? >, chiesi indicando l'imbarcazione bucata.
< Aspettiamo che ne arrivi una di ricambio: prima mentre ero al chiosco ho telefonato alla Direzione e hanno detto che ce ne
manderanno una il prima possibile >, spiegò.
Annuii soddisfatta e diedi l'ennesimo e ultimo morso al mio panino.
Presi di nuovo la lattina di fanta in mano ma vedendo l'espressione afflitta di Caronte sospirai.
< Tieni >, dissi porgendogli la bevanda.
I suoi occhi si illuminarono.
< Davvero?! >, chiese emozionato.
Annuii in risposta e lui si allungò leggermente per prendere la fanta dalla mia mano.
Lo guardai divertita mentre beveva.
Sembrava un bambino il giorno di Natale, tanto era felice.
In quel momento, un fruscio proveniente dal fiume mi distrasse dal contemplare il bambinone davanti a me.
Vidi una barca avvicinarsi e contemporaneamente Caronte alzarsi per avvicinarsi al nuovo arrivato.
Un uomo incappucciato rivolse brevi parole a Caronte per poi scendere e dileguarsi nell'ombra della "spiaggia".
Dalla riva mi sentii chiamare: < Alice, dai vieni! Ora possiamo continuare... >.
Mi rimisi i calzini e le scarpe ormai asciutte e mi avvicinai alla nuova barca.
Arrivata di fronte all'imbarcazione, Caronte mi porse una mano - per aiutarmi a salire - che accettai volentieri.
Mentro ero metà sulla barca e metà ancora sulla riva un dolce bacio mi si posò sulla guancia.
< Grazie! >, disse facendo poi un cenno alla lattina.
"Ribadisco: io ADORO la Fanta!".


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Allora che ne dite?! xD ... Fatemi sapere!! =)

 

Risposte alle recensioni:

 

- Metaipod ihih mi fa davvero piacere che ti sia divertita!! E grazie per aver messo la storia tra i preferiti!! *__* spero che ti sia altrettanto piaciuto questo cappy qui!! ^__^

- Crazy_Me eeeeh magariiii!!! *___* k buona la Nutella!! :Q__ eheh chi non vorrebbe mangiarsi Caronte, sorry un gelato con Caronte!! xP sono contenta che la storia continui a piacerti!! Grazie per tutti i commenti che lasci sempre!! ;-)

- Sachi Mitsuki ihih eh che vuoi che ti dica?! E' una tipa sfortunata la protagonista!! xD spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!! Alla prossima!! =)

- Smanukil ihih troppi doppi sensi finirebbero per portare al suicidio Alice!! xD poverina!! Sarebbe un peccato!! xD poi a chi facciamo finire la storia?! xP grazie per i complimenti, è sempre un piacere riceverli!! ;-) ... Eh beh, che altro dire?! Caronte è pure sempre Caronte!! <3

- sabry_style eeh mi consola sapere di non essere l'unica a vedere doppisensi ovunque!! xD guarda sapessi dove trovare il gelato Tentazione ne farei scorta per tutta la vita!! xD ... Fammi sapere come ti è sembrato questo capitolo!! Bye!! =)

- TSsara ihih già sono convinta anch'io che sia la moglie di Lucifero a gestire l'Inferno!! ù.ù la domanda che mi faccio però è: che è la moglie di Lucifero?! O.o vabbè... Oooh shiii pure io prima o poi devo rispondere al cellulare così!! xD che spasso!! xD ... Nuoo non si può rinunciare a Caronte!! xD xD alla prossima!! ;-)

- Lilith De Lioncourt ahaha fantastico!!! xD si dovrebbe aprire un gruppo si Facebook "per tutti coloro che vedono doppisensi ovunque!!"!! xD sarebbe divertente vedere tutti gli iscritti!! xD eeeh beh i tuoi peccati preferiti sono tra i migliori!! :Q__ ù.ù ... Ti dirò all'inizio pure io pensavo di mettere il gelato come prova ma poi ho pensato a Caronte e ad Alice che si gustano il gelato insieme e non ho resistito!! xP

- Dolphin22 Gemella non di Blood!! Non puoi neanche immaginare quanti sia faticoso oggi rispondere a tutti questi commenti!! @.@
Adesso non vorrei dire ma fai la sapientona?! A me scrivere ringrazzio piace scriverlo con 2 Z!! ù.ù Prrr sapientona!! ... Per me non succederà niente nel 2012 ma vabbuò dobbiamo comunque sopravvivere fino ad allora!! ù.ù ... Eeeh lo so che Alice ha ragione ma i ragazzoni mezzi nudi appaiono sempre quando meno te lo aspetti, ricordalo!! (k cavolata!! -.-') ... Come potevo non mettere quella battuta?! xD inserisco sempre un pezzo dei nostri schleri nel rakk!! xP danno un tocco di style!! xD ... Moi deve ancora decidere che combinare con sti 2, sono incerta!! ... Ma davvero?! Così oltre ad avere numeosi amanti hai anche numerosi mariti tra cui Lucifero?! Davvero notevole, mi sorprendo ogni giorno di più!! xD ... Se nominamo il Magnum andava a finire che mi arrestavano per plagio!! xD meglio cambiare, no?! xP ... Direi che ho finito?! Contenta del new cappy?! ^__^ Byee smancerie varieee!! <3

- PrincessVanilla eeeh giaaaà!!! Parlare sola è un mio brutto vizio ma vabbè?! Ad ognuno il suo no?! xD e poi mi piace parlare sola!! ù.ù non capisco perchè la gente critica cose così!! ù.ù  ... Ihih già povero Caronte, Alice er un tantino nervosetta nel capitolo precedente!! xD eh beh sinceramente sarebbe stata anche la mia reazione quella!! xP ... Ma va?! Non sapevo tutte queste cose io!! Interessante!! Noi donne siamo le migliori e ci spetta solo il meglio, ovviamente!! ù.ù (quanto egocentrismo!! xD) ... Davvero carini i siparietti!! xD Byeee!! =)

 

OH-MAMMA-CHE-FATICA!!!
Neanche a fare avanti e indietro su per le scale 10 volte ci avrei messo tanto tempo!! xD
Bene credo di aver finito!!
Bye bella gente!!! ^___^
Un bacio!!
Alyce_Maya

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Capitolo 7
*** Sesto capitolo - Quarto... Ehm no, Quinto Girone: gli Accidiosi ***


Haloa, ebbene si, sono tornata!!
Mi dispiace davvero di avervi fatto aspettare tanto ma non riesco a regolarmi!! xP
Inoltre ho notato un'altra cosa: ad ogni capitolo mi scuso sempre per il ritardo!! xD a questo punto vi dico che è probabile che, come in passato, per il prossimo capitolo dobbiate aspettare molto!! -.-''
Ma non disperate, prima o poi qualcosa arriva!!
Anche perchè dovete sapere che mi sto dedicando ad un altro racconto dedicato a Paolo e Francesca!! (ultimamente Dante mi ispira anche troppo) ... Per cui se ci metto tanto è anche perchè scrivo + cose contemporaneamente!! (per vostra informazione quest'ultimo racconto verrà pubblicato solo quando arriverò alla sua fine, così non dovrò far passare molto tra l'uscita di un capitolo e l'altro!! xP)
Bene ora non mi resra che augurarvi un BUON NATALE (in ritardo) e un BUON 2011 (anche questo in ritardo)... Eh beh naturalmente anche una buona lettura!! ^_^

 


CAPITOLO 6 - Quarto... Ehm no, quinto girone: gli Accidiosi -

 


< Cos'hai da borbottare? >, chiesi per la centesima volta.
Non ne potevo più: da quando avevamo ripreso il nostro viaggio, Caronte non faceva altro che borbottare frasi di poco senso e
lamentarsi di chissà cosa.
< Ho mal di stomaco >, rispose sussurrando.
< Perchè parli a bassa voce? >, domandai usando la sua stessa tonalità, più interessata a questo che non al suo doloruccio di stomaco.
Ci capivo sempre di meno.
Penso fosse un privilegio di quel posto: confondere del tutto le persone al suo interno.
Probabilmente era tutto studiato affinchè fosse impossibile per i visitatori denunciare i proprietari del posto in caso di annegamento -
causa: fantasmino azzurrastro che ti trascina in acqua - o infarto - le cause in questo caso potrebbero essere molteplici -.
Ridacchiò leggermente.
< Volevo soltanto vedere se avresti sussurrato anche tu >, ghignò.
Lo fulminai con lo sguardo: ma si poteva essere più infantili di così?!
< Comunque ho davvero mal di stomaco. Temo di non riuscire a digerire il pranzo >, borbottò - nuovamente - afflitto.
"Chissà come mai...", pensai sarcastica.
< Non è che questo è per caso dovuto al fatto che ti sei ingozzato come un maialino?! >, chiesi retorica.
< Maialino? >, chiese inarcando un sopracciglio.
< Si, maialino... >, confermai risoluta.
Scoppiò a ridere senza motivo.
Davvero: ad un tratto si piegò in due dalle risate senza nessuna ragione apparente.
< Che hai da ridere adesso? >, chiesi esasperata.
< Dai.. >, cominciò singhiozzando a causa delle troppe risate. < Hai detto maialino! Chi dice più maialino?! >, domandò scoppiando
nuovamente a ridere.
< Sono una ragazza fine io! Per cui uso termini non volgari >, chiarii.
Se possibile rise ancora più forte.
Okay posso capire di non dare l'aria di una ragazza fine - cosa che effettivamente non sono del tuttto - però mettiamola così: se
posso evito di dire paroloni volgari o cose del genere.
Certo è anche vero però che quando ci vuole, ci vuole.
< Oh si posso immaginarlo: devi essere davvero una ragazza ben educata >, ghignò ancora.
Sbuffai infastidita.
< Pensala come vuoi, tanto del tuo parere me ne faccio ben poco: in fin dei conti sei solo una persona di passaggio >, commentai
acida.
Lo vidi accigliarsi leggermente.
< Così sei cattiva, però. Io stavo solo scherzando >, disse mettendo su un broncio adorabile.
Okay probabilmente, considerato il fatto che fossi arrabbiata, non avrei dovuto pensare ad una cosa simile ma, davvero: il suo
broncio era una cosa irresistibile, a dir poco adorabile.
Veniva voglia di coccolarlo tutto.
Credo che rimasi imbambolata per qualche secondo mentre lui continuava la sua scenetta.
Quando mi ripresi, feci una leggera smorfia.
< E va bene, scusa! Non volevo... A volte tendo ad essere acida senza rendermene conto >, mi scusai non riuscendo a resistere.
Soddisfatto, Caronte mi regalò un sorriso a metà tra il dolce ed il malizioso per poi ribattere: < E poi non è detto che io sia solo di
passaggio. Se non ricordo male ora ho anche il tuo numero di cellulare, potrei chiamarti e potremmo uscire insieme qualche volta >, propose senza traccia di imbarazzo o di scherno.
Per la centesima volta, quel giorno, rimasi a fissarlo a bocca aperta.
Quel ragazzo riusciva davvero a sorprendermi.
< Ehm ecco... Puoi ripetere? >, chiesi confusa.
Come dicevo: quel posto fa davvero strani scherzi alla salute mentale delle persone.
"Credo mettano della droga nei condotti dell'aria. Ora ho anche le allucinazioni: il mio cervello vuole farmi credere che il ragazzo che
ho di fronte mi abbia appena chiesto un appuntamento", pensai confusa.
< Beh, per farla breve, ti ho praticamente chiesto di uscire con me >, spiegò saggiamente.
"Ooh ora è tutto più chiaro...", pensai. "No aspetta,...".
< Eh?!> , strabuzzai gli occhi.
< Sai a volte ho dei forti dubbi sulla tua sanità mentale. Potrebbe essere grave: hai mai pensato di farti visitare da uno specialista? >,
chiese preoccupato.
< Ci sono già andata: sono sana come un pesce >, risposi in automatico ancora imbambolata. < Anche se mi chiedo se i pesci siano
tutti così in salute da poterli usare come paragone tra noi persone... >, domandai più a me stessa che a lui.
Questo è sempre stato uno dei miei famosi dubbi amletici preferiti assieme a: "è effettivamente vero che quando i gatti si lavano dietro
le orecchie prevedano pioggia?".
< Meglio così allora! Vuol dire che non ci saranno problemi durante il nostro appuntamento >, rispose allegro.
< Non mi sembrava di averti detto si... >, proferii sospettosa.
< La tua faccia imbambolata sembrava un "si" urlato a gran voce >, disse malizioso.
Credo di essere arrossita in quel momento.
E dico credo perchè, chiaramente, è impossibile vedere la propria faccia - a meno che non ci si trovi davanti ad uno specchio - per
cui non potevo essere certa del tutto di essere diventata rossa come un pomodoro.
Anche se, a dirla tutta, sentendo il calore sulle mie guance ci avrei scommesso anche tutto l'oro del mondo.
Borbottai qualcosa di sconnesso - eh si: ora era il mio turno di borbottare - per poi voltarmi a guardare l'acqua sotto di noi, mentre
Caronte scoppiava in un'allegra e solare risata.
< Comunque, tralasciando questo, ho riflettuto su una cosa >, disse quando la sua risata si spense.
< Cosa? >, chiesi curiosa sentendo la sua voce così seria.
< Siamo due idioti >, proferì saggiamente.
Probabilmente mi sarei dovuta sentire indignata ma l'unica cosa che riuscii a fare fu scoppiare a ridere.
In fin dei conti il motivo del suo insulto non importava, quando mi ci mettevo era davvero un'idiota per cui in quel momento non mi
creava problemi essere definita così da lui.
< E quale sarebbe il motivo, di grazia? >, chiesi divertita.
< Beh prima abbiamo fatto tanto baccano per quella lattina di fanta, quando sarebbe bastato andare a comprarne un'altra >, disse.
Okay ora dovete sapere che io sono una fan di anime e manga per cui la scenetta che mi era venuta in mente in quel momento era più
o meno questa: me stessa trasformata in un piccolo personaggio tutto in bianco con i contorni del corpo neri ed una bufera di neve che mi cade addosso.
Penso abbiate presente l'immagine, è piuttosto frequente.
Per dirla a parole rimasi a bocca aperta come un idiota: come cavolo avevevamo fatto a non pensarci?!
< Temo di doverti dare ragione: siamo degli idioti >, trattino punto trattino - la mia espressione in quel momento -.
Oh si: sono anche un'amante delle faccine.
< Oh guarda, siamo arrivati >, disse poi Caronte.
"Aah finalmente il nuovo girone", pensai.
Dopo il solito benvenuto da parte del girone - ergo il bel vortice - mi ritrovai, naturalmente, davanti al consueto portone.
Recitava: "Quinto Girone: gli Accidiosi".
"Qui c'è qualcosa che non va...", fu la prima cosa che pensai.
< Ma scusa, non abbiamo saltato un girone? >, chiesi.
< Si, ma è successo perchè manca proprio >, spiegò.
< E come mai?! >, mi informai.
Che fosse in ristrutturazione anche quello?
< Beh credo che tu sappia che il Quarto Girone è dedicato agli Avari >, disse.
Annuii senza rispondere.
< Beh, essendo avari, non hanno voluto spendere un centesimo per costruire il loro girone e così non ce l'hanno >, terminò la sua
spiegazione.
E riecco la bufea di neve.
Ormai ero più che convinta che non ci fosse fine al demenziale.
Specialmente in quel posto.
< Capisco,... >, dissi esasperata entrando poi nel Girone.
Come la porta si chiuse alle mie spalle, un forte odore di caffè mi investii.
Una delizia.
Seguii la scia di profumo fino ad arrivare alla solita stanza che trovai agghindata come un bar raffinato: c'erano tavolini con sedie
decorati, divanetti in pelle rossa, caffè di tutti i tipi e... un mucchio di gente arrabbiata.
< Che personcine agitate... >, dissi ad alta voce senza volerlo realmente.
< Agitate eh?! Chissà come mai... Sarà forse colpa delle enormi quantità di caffè che beviamo?! Ma noo!! Non potrebbe essere: in
fondo questo non è un bar, è questo non è il girone degli Accidiosi >, mi urlò contro una ragazza alta più o meno come un ermellino.
< Sai non credo ti faccia bene bere tanto caffè... >, le suggerii.
< Ma davvero?! E' perchè no?! Forse perchè mi rende acida?! Beh per cosa pensi sia qui se non per questo?! >, urlò ancora.
"Comincio a pensare che questa qui non sappia far altro che urlare...", pensai esasperata.
< Oh ma tranquilla: se resterai qua ti ci abbituerai... Vieni ti faccio fare un giro! >, disse e senza aspettare risposta mi trascinò via con
se.
Se devo essere sincera, per quanto quella ragazza mi arrivasse a mala pena all'ombelico, ero davvero terrorizzata.
Faceva davvero paura.
< Allora: lui è Carl, saluta Carl! Vedi lui è qui perchè mangiava troppi limoni che, come ben sai sono acidi... >, cominciò la sua
spiegazione.
"Io a dirla tutta i limoni gli ho sempre considerati buoni e non acidi...", pensai ma non osai contraddirla per paura di una qualche sua
ripercussione.
< Poi li c'è Elena: lei faceva battute sarcastiche e di pessimo gusto: ora beve talmente tanto caffè da non riuscire mai a parlare >, disse.
Continuò per un bel po ad elencarmi nomi e motivazioni del perchè date persone erano li.
Interessante sotto alcuni punti di vista, noioso da altri.
< E tu perchè sei qui? >, chiesi più per gentilezza che per altro.
< Perchè adoro il caffè, ovviamente! Non potrei mai rinunciarci >, disse sognante.
Approfittando di quel suo momento di distrazione pensai bene di darmela a gambe levate.
Per quanto io stessa a volte mi considerassi pazza e acida, non avevo la minima intenzione di restare li un minuto di più.
Corsi all'uscita a perdifiato fino a chiudermi il portone alle spalle.
Stanca, mi lasciai cadere a terra.
< Inquietante vero?! >, chiese Caronte a qualche passo da me.
< Decisamente: quella nanerottola era spaventosa >, dissi.
Lui rise per poi darmene atto.
< Su andiamo, hai ancora un paio di cosette da visitare >.


************************************************************


Come al solito ho dato più spazio a Caronte e Alice che non ai Gironi!! -.-''
Ma non ci posso fare niente!! Mi sa che vi ci dovrete abituare!! xP
Comunque fatemi sapere ^__^


Risposte ai commenti:


- sabry_style ihih sorry non sono riuscita ad aggiornare poi così presto però spero che anche la versione "Caronte-imbronciato" di oggi ti sia piaciuta!! xD mi fa davvero piacere che lo scorso capitolo ti sia piaciuto e spero si alo stesso per questo!!

- Ary88 xD sono contenta che il personaggio di Caronte piaccia così tanto!! xP spero continuerai a seguire la storia e grazie per il commento!! ;)

- Dolphin22 tu hai qualche serio problema Gemella, davvero!! -.-'' come si fa a scrivere un commento del genere?! BTW come vedi sono tornata per la tua gioia (e forse anche per quella degli altri) e ora aspetto un altro tuo papito/commento!! xD so che ami Caronte, c'è poco da fare è irresistibile e nel capitolo di oggi non so perchè ma l'ho trovato ancora più affascinante del solito!! xD (che cavolata) in ogni caso ti devo dar ragione: di tanto in tanto inserisco delle cose mie nei personaggi!! ù.ù come la questione del computer/tv... il cellulare per me è venuto dopo!! xP ... Naturalmente da femminista convinta quale sono (per alcune cose naturalmente xD) ho dovuto far vincere Alice nella sfida!! ù.ù e cmq credo che ormai sia proprio cotta di Caronte... Sinceramente non so se avevo previsto uno sviluppo del genere!! Comincio a pensare che sta storia si scriva da se!! -.-'' ... Infine per farla breve i ragazzoni mezzi nudi non so se mai compariranno!! xD mistero... (che uscita ad effetto!! ù.ù)

- Lenita sono contenta che il cappy precedente ti sia piaciuto, spero mi farai sapere anche che ne pensi di questo!! ^_^ ti dirò che in tutta sincerità se tu non avevi mai pensato di ridere sulla Divina Commedia, io non avevo mai pensato che l'avrei parodiata!! xD ... Comunque Maya è solo un soprannome (il mio cognome è Maio e i miei compagni di classe - dato che sono geni -.-'' - hanno ben pensato che assomigliasse tanto a "Maia", come l'Ape Maia... così hanno cominciato a chiamarmi Maya - la Y l'ho decisa io perchè mi piaceva!! xP -) però nonostante le origini (xD) mi piace!! E' davvero un bel secondo nome!! ^_^

- Crazy_Me eh beh il bacio prima o poi ci doveva essere!! xP e pian piano altri sviluppi... Forse!! xP ... La morra cinese è una cosa che mi è venuta in mente per caso!! Una volta risolvevo tutto così!! xD mi fa piacere che la storia continui a piacerti!! Fammi sapere che ne pensi di questo cappy!! ^__^

- Smanukil ihih tu recensisci tardi, io aggiorno tardi (xP) direi che siamo pari!! xP (ne dubito... -.-'' io sono molto più in ritardo...) mi dispiace che il capitolo non sia stato il massimo ma avevo bisogno di uno stacco dai Gironi!! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto di più^^ ... Per il resto si vedrà come andranno le cose!! xP

- PrincessVanilla ihih Jack è davvero un mito!! Io lo adoro!! xD (non avevo pensato al fatto della nocciolina!! xD) ... Ahah effettivamente Caronte a Alice sanno come passare il tempo!! xD non a tutti sarebbe venuta in mente una cosa così!! -.-'' ... E' davvero una bella cosa interessarsi della mitologia!! Io ho sempre avuto professori che hanno fatto del loro meglio per farmela odiare per cui non sono così esperta!! xP per cui grazie per le informazioni!! Sono davvero interessanti!! ù.ù ... Mi fa davvero piacere avere una lettrice/commentatrice come te^^ ... Anch'io farò del mio meglio per rendere piacevole questa ff!!


Bene ora vi lascio!! =)
Sogni d'oro a tutti!!

 

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Capitolo 8
*** Settimo capitolo - Sesto Girone: gli Eretici ***


------------ Ma buona seraaa^^ come state?
Si lo so, forse questa domanda dovreste farla voi a me: in fin dei conti sono sparita per quanto, un mese?! Credetemi mi dispiace ma ormai mi conoscete no: sono leeenta!! xP
Comunque l'importante è che ora sia qui, o almeno credo... Insomma giudicate voi cos'è meglio!!
Mamma mio sto farneticando -.-''
E che dovete sapere che per colpa di una mia amica (si ce l'ho con te Nancy) sono stata costretta a rimodernizzarmi: ergo risponderò alle vostre recensioni con il nuovo metodo e questo impoverirà la pagina del capitolo, cosa che mi rattrista molto!! xD
Sono come i vecchi non amo i cambiamenti per cui c'è la possibilità che mi metta a farneticare d'ora in poi ad inizio e fine capitolo giusto per riempire un po di spazio!! -.-'' / xD
Naturalmente siete liberi di non leggere e passare direttamente al capitolo a cui ora vi lascio!! =)
Buona lettura!! ^__^  ------------

 

CAPITOLO 5 - Sesto girone: gli Eretici -

 


< Senti un po... >, me ne uscii all'improvviso, spezzando il silenzio.
Lo vidi sussultare leggermente, colto di sorpresa, e dentro di me ghignai soddisfatta per averlo spaventato.
< Dimmi... >.
< Come ti chiami? >, chiesi fissandolo.
No, non ero impazzita.
Insomma, pensateci bene: secondo voi qualcuno al giorno d'oggi potrebbe veramente chiamarsi Caronte?! Dovrebbe avere dei genitori davvero crudeli per essere così.
< Hai per caso la febbre? >, chiese, invece di rispondermi, posandomi una mano sulla fronte.
Gli lanciai un occhiataccia scostandogli la mano.
< E' da quando abbiamo cominciato il viaggio che conosci il mio nome: Caronte! >, disse parlando lentamente neanche avesse a che fare con una cerebrolesa.
< Vorresti farmi credere che ti chiami davvero così?! Andiamo quello è il nome di scena per questo lavoro... Io voglio sapere il tuo vero nome! >, risposi di rimando.
Lui mi fissò sempre più confuso come si se fosse improvvisamente trovato di fronte ad un'aliena a tre teste.
Spalancai la bocca.
< Tu ti chiami davvero Caronte?! >, quasi urlai.
< Si, perchè scusa?! Pensavo lo avessi capito... Mica per niente ho scelto proprio questo lavoro >, disse saccente.
Sono sicura che la mia mandibola stesse toccando il pavimento in quel momento: non ci potevo credere!
Insomma era un nome assurdo.
< Mi stai prendendo in giro... >, proferii sicura di me.
Andiamo: era impossibile...
Lui sbuffò infastidito: < No, invece! E' il mio nome... E non vedo cosa ci sia di così strano >.
Gli lanciai un'occhiata scettica: era più che evidente cosa ci fosse di strano, solo lui non lo capiva.
< Sicuro che non sia, magari, un secondo nome? >, domandai.
< Sicurisimo: il mio unico e solo nome è Caronte >, disse tutto orgoglioso.
Di cosa poi...
Di avere il nome più assurdo del pianeta?!
< Perchè, tu hai un secondo nome? >, chiese curioso puntando i suoi occhi nei miei.
< Due a dire il vero... >, risposi con la testa tra le nuvole.
Ero ancora sconvolta da quella rivelazione, non pensavo lucidamente.
< E quali sono? >, chiese con gli occhi che brillavano.
Chissà perchè, quello mi sembrò un segno rivelatore. Diceva: "tieni la bocca chiusa".
< Non me li ricordo... >, tergiversai giocandomi con le mani.
Lui mi fissò sciettico: < Bugiarda! Non sai mentire. Avanti sputa il rospo! >, disse avvicinandosi.
Di riflesso, mi allontanai, finendo contro il bordo della barca.
Deglutii a vuoto.
Lui, invece, sorrise furbamente e si avvicinò ancora: .
Mi morsi l'interno della guancia per non parlare e distolsi lo sguardo.
Indispettito dalla mia scarsa disponibilità, mi pungolò con un dito il fianco, facendomi sobbalzare ridendo.
Ecco, ora credo che dovreste sapere una cosa: soffro terribilmente il solletico.
In particolar modo sui fianchi e sul collo.
< E così soffri il solletico, eh?! >, chiese Caronte divertito e con un'aria birichina dipinta in volto.
"Ahia, qua finisce male...", fu il mio ultimo pensiero razionale prima di scoppiare a ridere: aveva cominciato a punzecchiarmi di nuovo il fianco destro.
Cominciai a divincolarmi come un'anguilla mentre lui continuava a tormentarmi: mentre con una mano mi solleticava, con l'altra mi impediva di muovermi e, di conseguenza, di cadare dalla barca.
Cosa che sarebbe sicuramente successa, senza il suo intervento.
< Ti prego...Basta! >, dissi singhiozzando dalle risate.
"Oddio non ce la faccio più", pensai sull'orlo di una crisi isterica.
< Parlerai?! >, chiese il mio aguzzino.
< Sisi, tutto quello che vuoi, ma finiscila >, lo supplicai.
"Complimenti, Alice. Hai davvero una volontà di ferro", mi fece i complimenti la vocina nella mia testa.
Accettata la mia resa, si staccò e rimase in attesa.
< Lasciami riprendere fiato >, dissi posizionandogli una mano davanti alla faccia sperando così di evitare un ulteriore attacco.
Non ero, però, ancora pronta a svelargli i miei secondi nomi: il mio orgoglio si rifiutava di parlare.
< Posso farti una domanda? >, chiesi sperando di distrarlo.
Lui strinse gli occhi a fessura e mi fece un cenno di continuare.
< Come si chiama la tua bend? >, buttai li la prima cosa che mi venne in mente.
Questa mia curiosità, però, sembrò distrarlo abbastanza da fargli abbandonare il suo sguardo indagatore.
< Bones >, rispose sorridendo.
Inarcando un sopracciglio e dissi: < Ossa... Vi chiamate Ossa >.
Lui fece una mezza smorfia per poi rispondere: < All'inglese suona decisamente meglio: Bones, non Ossa... >, specificò.
Alzai gli occhi al cielo: < Che tu lo dica all'inglese o meno, il significato non cambia: vi chiamate Ossa >.
Non sembrò tanto contento di questa mia affermazione, tanto che pensai che, per vendicarsi, sarebbe tornato a farmi il solletico.
Cosa che, per mia fortuna, non fece.
< Siamo una bend rock... Quando l'abbiamo fondata eravamo dei ragazzini e volevamo un bel nome macabro. Questo è l'unico che ci è venuto in mente e tale è rimasto >, spiegò.
Beh, se erano ragazzini quando si erano dati quel nome, poteva anche andare...
In fin dei conti, mio fratello ed io, quando eravamo piccoli, inventavamo dei personaggi dandogli nomi uno più assurdo dell'altro. I più memorabili sarebbero sempre stati "Mostruoso e Lilla".
< Ah beh, allora... >, concessi.
Quando in lontananza intravidi il mulinello tirai un sospiro di sollievo e feci un mezzo sorriso soddisfatto: avevo distratto Caronte e, arrivati ormai al Girone, avrebbe dovuto abbandonare il suo intento di carpire i miei secondi nomi.
"Siamo troppo brave...", si congratulò la fantomatica vocetta con me.
Non potei che concordare con lei mentre Caronte tornava a remare ed io mi sistemavo meglio sull'imbarcazione.
Pochi istanti dopo, il mulinello ci trasportò davanti all'ennesimo portone: "Sesto girone: gli Eretici", recitava.
Con l'agilità di un felino ma la delicatezza di un elefante scesi velocemente dalla barca tirando inavvertitamente un colpo in testa a Caronte.
< Ops, scusa >, ridacchiai divertita e minimamente - ma molto minimamente - dispiaciuta.
Mi ringhiò contro qualcosa che somigliava vagamente ad un: < L'hai fatto apposta, vero?! >, che però non recepii chiaramente perchè ormai ero già quasi dentro.
< Ci vediamo all'uscita >, gli urlai dietro facendogli "ciao, ciao" con la mano.
Quando mi chiusi il portone alle spalle, le luci si accesero, rivelandomi due porte.
Al di sopra, al centro, c'era scritto: "Scegli".
Sospettosa, guardai le due porte non capendo cosa stesse succedendo.
Una era rosso fuoco, l'altra blu.
Non potendo restare li ferma tutto il giorno, decisi di andare a preferenza: varcai la soglia blu che mi rivelò un'altra saletta con altre due porte ancora.
< Qua mi prendono in giro... >, parlottai tra me e me.
Questa volta, su una porta c'era inciso un bruco e sull'altra un delfino.
"Puah che schifo gli insetti", pensai rabbrividendo.
Ho sempre avuto un terrore pazzesco nei confronti di quelle bestiacce. Si, lo so, sembra un patetico clichè - la ragazza che teme gli insetti - ma che ci posso fare?! A me quegli animali, terrorizzano.
Se non ci credete chiedete a mia mamma: è dovuta correre in mio soccorso chissà quante volte solo perchè una qualche orribile cimice o cavalletta era entrata dalla finestra in camera mia.
Senza esitazione, quindi, varcai la soglia con il delfino.
Neanche a dirlo, indovinate cosa trovai dopo?! Esatto: un'altra saletta con altre due porte.
Questa volta, su una c'era scritto "Caraibi" e sull'altra "Canada".
Adesso, per quanto abbia sempre voluto visitare il Canada, questa non regge decisamente il confronto con i Caraibi.
A scelta fatta, entrai.
Per mia fortuna, le porte erano finite ed ora, un enorme sala mi si parava davanti.
Mi ci vollero un paio di secondi prima di riuscire a riconnettere il cervello che ordinò perentoriamente alla mia bocca di chiudersi.
< Ma dove sono finita?! >, mi domandai stupita.
Sembrava di essere in fondo al mare: era tutto blu, con strane luci che davano l'effetto dell'acqua e delle onde sulle pareti. C'erano pesci appesi al soffitto che sembravano effettivamente nuotare e alghe e scogli che spuntavano dal pavimento.
< Wow >, commentai.
Sentii una leggera risata al mio fianco e mi girai leggermente per vedere chi fosse.
Era un ragazzo che mi stava fissando. E che ragazzo: era in bermuda, abbronzato e con un sorriso smagliante.
"Ed ecco che forse abbiamo finalmente i ragazzi mezzi nudi", esclamò su di giri la vocina nella testa.
< Ti piace? >, chiese.
"Se ti riferisci al tuo abbigliamento, sicuro", pensai con quasi la bava alla bocca.
Annuii incapace di rispondere sia per lo stupore causato da quel luogo, sia, soprattutto, perchè la mia mente era stata temporaneamente distratta dal fisico decisamente guardabile del ragazzo che avevo davanti.
< Temo di non capire però: non dovremmo essere nel girone degli Eretici? >, chiesi confusa una volta ritrovata la voce.
Lui annuì: < Ci sei infatti... Sai il significato della parola "eresia"? >, mi chiese.
Tossicchiai leggermente in imbarazzo.
< Ehm, temo di no... >, risposi.
< Significa "scelta"... Questo è il luogo della scelta e ciascuna delle persone che vedi, è qui perchè ha fatto determinate scelte. Anche tu hai fatto le tue e, queste, ti hanno condotto qua >, disse sorridendomi.
Lo guardai imbambolata: fino ad ora era stata la cosa più logica che mi fosse capitata.
Certo forse sarebbe stata ancora più normale se da dietro alcuni scogli non fossero improvvisamente apparse delle persone vestite da pesce.
Ma si sa: non si può avere tutto dalla vita.
< Che ne dici di restare? Ti offro da bere... >, disse lui.
Vi garantisco che avrei accettato senza farmi troppi problemi se non fosse stato per le persone vestite da pesce che non facevano altro che ripetere "blob, blob", neanche stessero effettivamente facendo delle bolle.
Sospirai tristemente, conscia del fatto che altri gironi mi stessero aspettando e che, quindi, dovevo andare e abbandonare il bel bagnino.
"Che tristezza... Queste si che sono le ingiustizie della vita!", pensai amareggiata.
< Mi dispiace >, "e non sai nemmeno quanto", pensai. < Ma temo proprio di dover andare >, dissi.
Lo oltrepassai velocemente, dirigendomi verso l'uscita, non prima però di aver lanciato una bella occhiata al suo lato B.
"Cacchio che fregatura...", pensai tristemente.
Dover abbandonare uno spettacolo simile era una tragedia.
Quando uscii c'era, naturalmente, Caronte ad aspettarmi.
"Mhm, chissà se ha dietro un costume da bagno...", pensai prima di salire sulla barca squadrandolo per bene.
< Che c'è?! >, chiese incuriosito.
< Mhm niente... Magari te lo dirò più avanti >.

 


******************************************************

 

Chissà se vedremo mai Caronte in costume!! :Q__ (ah non lo chiedete a me perchè non lo so neppure io!! ù.ù)
Comunque a questo punto, considerata la mia andatura, penso che non ci vedremo per un po, per cui vi saluto augurandovi BUON CARNEVALE (dove ogni scherzo vale *___* AMO gli scherzi - farli non subirli xP -)
Ora credo che dovrò andare a rispondere alle vostre precedenti recensioni!! xP

Grazie di cuore a tutti!!
Byeee!! =) =)

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Capitolo 9
*** Ottavo capitolo - Settimo Girone: i Violenti ***


"Toc-toc"
"Chi è?!"
"Sono il Lupo Mangia Frutta"
"E che frutto vuoi?!"

xD no okay, la smetto!! Bisogna fare le persone serie anche perchè sono convinta che mi vogliate linciare data la mia prolungata assenza!! ù.ù Ne avreste tutto il diritto ma vi prego di non farlo... Vorrei sopravvivere almeno fino al 2012!! xP
Vi starete chiedendo il perchè di quello che ho scritto all'inizio (Vocina: a dire il vero penso che a loro non importi proprio nulla! Io: eh vabbè io glielo dico comunque!! ù.ù) ebbene dovete sapere che oggi ho visto "Cappuccetto Rosso Sangue" e quindi ora ho una leggera fissazione per i lupi!! xP
Dato che ne avrete le scatole piene, ora vi lascio al capitolo!! ^__^
Buona lettura!!

 


CAPITOLO 8 - Settimo girone: i Violenti -

 


< Voglio l'inverno! >, dissi cominciando a piagnucolare.
Caronte mi fissò alzando un sopracciglio, stupito probabilmente da questo mio scatto improvviso.
< E come mai così, tutto d'un tratto? Per non parlare del fatto poi che è appena passato... >, domandò curioso.
Sbuffai infastidita mentre mi liberavo di un altro strato di vestiti: faceva un caldo tremendo in quel posto.
< Perchè sto patendo il caldo qua dentro, ed è una cosa che non sopporto! Io amo il freddo, il ghiaccio polare dell'artico, i pinguini
che volano fuori dalla finestra. Non il caldo soffocante che c'è d'estate o in questo posto >, mi lamentai.
No, non stavo scherzando.
Sono davvero fatta così: mi sembra di morire d'estate ogni volta che la temperatura supera i 30°. L'unico vantaggio che porta questa
stagione, per quanto mi riguarda, è il mare! Quello si che mi piace. Ho sempre adorato nuotare, per quanto io sia terrorizzata dalle meduse.
Ebbene si: se volete stilare un elenco delle mie paure, sotto la scritta insetti, potete aggiungerci anche le meduse. 
< Tu sei strana >, affermò Caronte puntando lo sguardo in un punto non ben definito.
Mi insospettii.
< Cosa guardi con tanto interesse? >, domandai chinandomi verso di lui.
Sembrerà impossibile a dirsi, ma sono pronta a giurare che sia arrossito in quel momento.
Lui, il ragazzo senza inibizioni, che arrossisce.
Ma per cosa?
< No, no niente >, rispose concentrando il suo interesse sull'acqua.
< Si, certo: cosa guardavi? >, lo spronai.
Si, lo so: sono insistente. Ma andiamo, lo sanno tutti, no?! La curiosità è donna.
Vedendo che non rispondeva mi indispettii e gli tirai un leggero pizzicotto sul braccio che lo fece saltare infastidito.
< Ahia, fa male! >, disse incenerendomi con lo sguardo.
Tanto per ripicca gliene feci un altro al quale, però, questa volta rispose con una bella schizzata d'acqua sulla mia povera faccia.
< Hey, che schifo! Andiamo chissà cosa ci buttate in quest'acqua: come minimo mi sono appena presa il colera >, dissi sputacchiando
quel poco d'acqua che mi era entrato in bocca.
Lo sentii sghignazzare divertito.
< E non ridere. Dico sul serio: forse è meglio se mi accompagni in un ospedale, mi sento già poco bene >, dissi stendendomi, per
quanto fosse possibile, nella barca.
Chiusi gli occhi in un momento di totale relax: ero pure riuscita a trovare una posizione abbastanza comoda.
Mi lasciai sfuggire un sospiro di beatitudine mentre già pensavo di farmi una bella dormita.
< Alice?! Sei viva? >, chiese Caronte leggermente in ansia.
Vedendo che non rispondevo, lo sentii armeggiare con i remi e, un instante dopo, l'imbarcazione si fermò.
Ci fu un leggero spostamento d'aria, prima che Caronte mi si posizionasse vicino e cominciasse a squotermi.
< Senti un po: non puoi dormire! Non è previsto nel programma >, disse e subito dopo mi soffiò sulla faccia.
Mi alzai di scatto infastidita e lo guardai in cagnesco.
< Antipatico: stavo solo riposando gli occhi >, dissi tornando nella stessa posizione di prima.
Il suo sguardo si posò nuovamente in quel punto indefinito e allora ringhiai: < Ora o mi dici cosa stai guardando o giuro che ti butto
giù dalla barca >, lo minacciai.
Boffonchiò qualcosa di poco chiaro indicando una parte non ben precisa del mio corpo.
< Eh?! Cosa stai blaterando? >.
Sbuffò e distogliendo lo sguardo rispose: < Hai una stella sul fianco sinistro >.
Lo fissai scettica: tutto qui?!
"Aspetta: come lo sa?", fu la saggia domanda che mi fece la vocina nella mia testa.
Azzardai ad abbassare lo sguardo e non potei fare a meno di notare che la lunghezza della mia maglietta a maniche corte era alquanto
discutibile.
A dirla tutta sarebbe stato più corretto dire che era piccola.
Arrivava di poco sotto l'ombelico e bastava un minimo movimento per farla alzare.
In quel momento, lo strato di pelle esposto era piuttosto generoso e favoriva un ottima visione del mio mini-tatuaggio a forma di stella
che avevo, appunto, poco sopra l'anca sinistra.
< Oh, ehm... Si >, fu l'unica cosa che riuscii a dire sistemandomi la maglietta alla bene e meglio.
Ci fu un minuto di totale silenzio che sarebbe potuto benissimo passare per puro imbarazzo da parte di entrambi.
< Proseguiamo? >, dissi poi cercando di darmi un tono autoritario e calmo.
< Si, bene >, fu la sua risposta mentre tornava al suo posto e recuperava i remi.
Mi schiarii la gola mentre cercavo di trovare un argomento da poter usare per distrarre entrambi dall'accaduto.
"Mamma mia come la fai tragica: neanche ti avesse vista nuda", mi sbefeggiò Vocina.
Non potevo certo darle torto però cavoli: era stato Caronte a vedermi semi-svestita, non una qualsiasi inutile persona.
"Lui è inutile...", continuò imperterrita.
< Ma non è uno qualsiasi >, risposi ad alta voce senza rendermene effettivamente conto.
< Di chi parli? E con chi soprattutto? >, domandò Caronte fissandomi negli occhi.
< Niente di che: riflettevo e ho messo insieme parole a caso che, per sbaglio, ho pronunciato ad alta voce >, risposi cercando di
cavarmela con la cavolata di turno.
< Sarò ripetitivo ma... Sei strana >, affermò ghignando. < E poi se ci aggiungiamo quella sottospecie di chioma rossa che ti ritrovi in
testa sembri una strega! Se ci fossimo trovati in un'altra epoca, probabilmente saresti morta bruciata da un po >, disse sorridendo storto.
Gli restituii il sorriso prima di ribattere: < Senti chi parla! Non lo sai che il rock una volta era considerato la musica del Diavolo?!
Siamo sulla stessa barca tesoro: a quest'ora non sarei l'unica ad essere finita su un bel rogo >, lo sbeffeggiai.
Restò per mezzo secondo a bocca aperta per poi darmene atto.
< Touchè >, si limitò a dire.
"Sono troppo brava", mi congratulai con me stessa.
"Lo sai che, tecnicamente, bisognerebbe lasciare sempre vincere gli uomini? Altrimenti la loro autostima va in pezzi perchè si
convincono di essere delle femminuccie", mi spiegò saggiamente Vocina.
< Ma che cavolata >, mi sfuggii di nuovo ad alta voce.
< Okay adesso o mi rendi partecipe dei tuoi discorsi interni o giuro che chiamo la Neuro perchè cominci a spaventarmi >, sbottò
Caronte fermando il suo remare.
< Scusa... Non ti facevo così fifone: paura che veda i fantasmi? >, lo sbeffeggiai facendo una sottospecie di "verso da fantasma".
< Perchè, è così?! >, chiese leggermente intimorito.
Mi si spalancò la bocca: non ci potevo credere! Aveva davvero paura dei fantasmi.
Scoppiai a ridere e mi piegai in due non potendolo evitare.
< Non ci credo! Tu credi nei fantasmi e ne hai perfino paura >, dissi tra un singhiozzo e l'altro.
< Senti Miss paura-di-tutto-ciò-che-ha-più-di-quattro-zampe vedi di non sfottere! Ad ognuno il suo, okay? >, disse scocciato.
"Poverino, si è offeso", lo compatì Vocina.
Sbuffai non propriamente d'accordo con lei.
< E va bene, scusa. Non lo farò più! >, dissi alzando gli occhi al cielo.
Certo era che ora con una tale informazione in mio possesso potevo dire di essere sulla soglia di conquistare il mondo.
"Esagerata", sbuffò Vocina.
< Guarda ci siamo: c'è il mulinello là >, mi informò il mio accompagnatore.
Aspettai impaziente di trovarmi davanti alla soglia della mia prossima tentazione e, quando avvenne, trovai il solito avviso: "Settimo
girone: i Violenti".
Scommetto che non vedete l'ora che ve lo descriva, vero?!
Beh eccovi accontentati: era perfettamente normale se togliamo il fatto che al posto delle "O" c'erano delle poke-ball.
Oh si, avete capito benissimo: proprio quelle che servono a catturare i Pokémon.
Fissai per qualche secondo scettica l'insegna per poi scrollare le spalle e scendere dalla barca.
Un'idea malsana si affacciò alla mia mente e ghignai non potendo perdere un occasione così ghiotta: mi voltai verso Caronte e dissi:
< Se ti sei sconvolto per quel tatuaggio sul fianco, è meglio che non ti dica dove ho l'altro >, e subito dopo entrai.
"E brava Alice: così stuzzichi la sua fantasia", si congratulò per una volta Vocina.
Volete la verità?! Non ho altri tatuaggi. Ma questo lui non poteva saperlo.
Mentre mi addentravo nel corridoio, una stana sensazione cominciò a farsi largo in me. Non saprei definire cosa fosse: forse ansia
dovuta ad una canzonciana assurda che si sentiva nell'aria.
Quando finalmente raggiunsi l'enorme stanzone i miei occhi diventarono a forma di cuore, ne sono certa.
Adesso non chiedetemi come sia possibile, ma in quella stanza c'erano dei Pokémon, ed erano tutti così carini che veniva voglia di
coccolarli tutti.
< Non ci posso credere >, urlacchiai eccitata.
In quel momento nella mia testa si ripeteva come un mantra un'unica parola: "Pokémon, pokémon, pokémon...".
Ebbene si, ho una passione sfrenata per loro.
Il mondo sarebbe un posto migliore se esistessero queste bellissime creature.
D'un tratto un uomo abbastanza anziano mi si avvicinò e non potei fare a meno di chiedere: < Ma cosa ci fanno loro qui? >, e feci un
ampio gesto ad indicare i pokémon li presenti.
< Beh siamo nel girone dei Violenti, e chi è più violento di loro?! Si autodistruggono, combattono tra loro e si divertono pure. Questo
girone è perfetto per loro >, affermò l'uomo che mi autoconvinsi essere una specie di Proffesor Oak.
"Ma nuoo, poveri piccoli", mi lagnai interiormente.
Come si poteva essere tanto crudeli con loro?! Così adorabili, morbidosi, colorati...
< Ehm, senta... >, cominciai. < Per caso c'è anche un Pikachù qui? >, domandai.
Io.Amo.Pikachù.
< Certo: è laggiù >, disse e me lo indicò.
Ve lo posso assicurare: dal vivo era ancora più bello che non in televisione.
Sembrava avere il pelo così morbido e quelle dolci guanciotte rosse erano da prendere a morsi. Per non parlare poi di quell'adorabile
coda a zig-zag un po marrone e un po gialla.
"Troppo bellooo", non facevo che pensare.
Altro che ragazzoni mezzi nudi, io sarei rimasta li per sempre solo per coccolarmi Pikachù.
D'altro canto, però, pensai a Caronte e alla faccia che avrebbe fatto cercando di capire dove fosse il mio secondo tatuaggio e non
potei fare altro che sospirare: dovevo uscire da quel girone.
Con la morte nel cuore - perchè si: quello sarebbe stato il più grande sacrificio che avessi mai fatto nella mia vita - mi diressi vero
l'uscita.
Camminai a passo lento, strascicato e quando uscii ero li per li per scoppiare a piangere.
Quando però mi avvicinai a Caronte e vidi la sua faccia da pesce lesso non potei evitare di sentirmi compiaciuta della mia scelta e salii
sulla barca più allegra.
< Allora... >, esordì lui. < Dove sarebbe questo secondo tatuaggio? >.

 


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Avete notato che ultimamente posto solo per le feste?! xD
Che cosa buffa!! Spero per voi che non continui così perchè la prossima festa, dopo questa, è Natale!! xDD

Beh allora che dire: in caso non l'aveste capito, AMO i Pokémon!! Diciamo che vado a momenti con tutte le passioni e, ora come ora, sono al massimo dell'adorazione per loro.
Inoltre si: odio il caldo e sono terrorizzata dalle meduse.
Diciamo che nell'Alice di questo racconto ci sono molte mie caratteristiche che a volte trovo buffe e in altri casi patetiche... xP

Ora direi che posso andare a ripondere ai vostri commenti per cui: byeee!!
Ah si, dimenticavo: BUONA PASQUA a tuttiii!! =) - spero riceviate tante uova a differenza mia ç__ç -

P.S. so che ci sono più gironi che riguardano i violenti, ma io condenso tutti in questo per cui il prossimo capitolo sarà sui ruffiani/seduttori.

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Capitolo 10
*** Nono capitolo - Ottavo Girone: Ruffiani e Seduttori ***


Buahah che brava che sono: sto aggiornando e non è passato un mese!!
Mi congratulo con me stessa davvero, questa volta sono stata una forza!! xD
Ebbene chi sarà il temerario che leggerà questo capitolo alle (aspettate che controllo l'ora) 22.20 mimuto più, minuto meno?!
Che cavolata!! xP
Comunque piccola informazione sul cappy: è al contrario! In poche parole c'è prima il girone -che è la parte più lunga- e poi la chiacchierata con Caronte -più corta- ... xP
Beh che altro aggiungere?! L'idea per questo capitolo mi è stata data da Nancy (thank's ^_^) e boh basta credo!! Buona lettura^^

 

CAPITOLO 9 - Ottavo girone: Ruffiani e Seduttori -

 


Oh.Mio.Caronte.
"Dove cavolo sono finita?", pensai preoccupata mentre i miei occhi si spalancavano a dismisura.
Dato che mi sembra giusto informarvi, vi dico subito qual'era questa volta il mio problema: ero finita in una via - o per meglio dire una
stanza - di sexy shop contornata dall'aggiunta di innumerevoli gatti che gironzolavano liberamente su e giù.
E, tanto per la cronaca: si, ero nell'ottavo girone.
Il viaggio fino a questo punto era stato piuttosto veloce tra una chiacchierata e l'altra, la maggior parte delle quali, chissà come, finiva
sempre incentrata su quel famoso secondo tatuaggio non esistente.
No, non gliel'avevo ancora detto di avere un unico tatuaggio. Avanti, dove sarebbe stato il divertimento altrimenti?!
Comunque, ritornando al discorso principale, Caronte mi aveva lasciata davanti al solito portone con la classica insegna: "Ottavo
Girone: Ruffiani e Seduttori".
Non era neanche male questa volta: scrittura raffinata e lucette rosse ad intermittenza.
"Ora è chiaro il perchè delle luci rosse", commentò Vocina.
< Già, credo di averlo capito pure io >, risposi.
Cominciavo a parlare sempre più spesso con la fantomatica Vocina, piuttosto preoccupante non pensate?!
In ogni caso, in quel momento, non era quella la cosa importante.
Il punto principale era che mi trovavo in una via a luci rosse cavoli! Niente spogliarellisti, per mia sfortuna, ma tanti negozi con intimi
e "accessori" piuttosto particolari.
< Serve una mano? >, chiese una ragazza alle mie spalle.
Sussultai, leggermente in imbarazzo e mi voltai.
< Ehm... Non saprei >, risposi sincera.
Lei sorrise dolcemente. < Non preoccuparti, sono tutti un po incerti la prima volta che vengono qui. Ma se vogliamo essere tutti dei
bravi seduttori, dobbiamo armarci dei giusti attrezzi, non credi? >.
Quando le rotelline del mio cervello presero a fare il loro lavoro e compresero il significato di ciò che stava dicendo, non potei che
concordare.
Tutto sommato, era giusto no?!
< Si, credo tu abbia ragione >.
< Ottimo, siamo d'accordo allora. Perchè non ti fai un giro? Nessun obbligo di restare ovviamente ma puoi comprare qualcosa. Se
poi ti verrà la voglia di tornare, avremo vinto >, proferì ghignando.
Aveva carattere la ragazza, vero?!
< Okay... Ancora una cosa però! >, dissi.
Lei mi fece un cenno con la testa per farmi capire che mi ascoltava.
< Perchè ci sono tutti questi gatti? >, chiesi.
Per l'amor del cielo, io amo i gatti! Però credetemi: il numero qui sfiorava l'assurdo.
< Hai letto il nome del girone? >, ribattè.
Annuii per confermare. < Certo: ruffiani e seduttori >.
< Esattamente: negozi uguale seduttori, gatti uguale ruffiani... Insomma chi è più ruffiano di loro? >, chiese ridendo.
E vabbè, questo glielo concediamo okay?!
Per una volta, forse, avevo trovato un girone nella norma.
"Se tu consideri questo nella norma, sei proprio messa bene", mi sbeffeggiò la vocina.
La ignorai bellamente e cominciai a camminare tra le viuzze formate dai negozi.
Vi posso assicurare che la mercanzia non era male: okay evitavo di posare lo sguardo su certi oggetti in particolare, ma alcuni
completi intimi erano proprio graziosi.
Spinta dalla curiosità, non potei fare a meno di entrare in un negozio che recitava "Saldi: prendi due, paghi uno".
Ebbene si, sono piuttosto tirchia. Ma pensateci: non è meglio spendere poco per poter prendere tante cose che non spendere tanto e
prenderne poche?!
< Benvenuta >, mi salutò la commessa. < Se serve aiuto, chiedi pure >.
La ringraziai e cominciai il mio giro di perlustrazione contenta che non mi si fosse attaccata addosso come una cozza: ogni volta che
succedeva, cominciavo a sentire un vago senso di claustrofobia e la voglia di darmela a gambe sempre più alta.
"Carino quello!", pensai quando i miei occhi si posarono su un completino in pizzo -neanche tanto trasparente- nero con controni
azzurrini.
Vicino a questo c'erano altri modelli simili con differenti colori: una delizia.
Sono sempre stata tentata di comprare cose del genere ma i prezzi, molto spesso, mi spingevano ad evitarlo e quindi mi davo a
completi classici e piuttosto deprimenti: per dirne una, a casa una volta avevo un completo con le pecorelle.
Già, avete capito bene: pecorelle...
Piuttosto imbarazzante come cosa.
Presi il possibile acquisto e me lo rigirai tra le mani: lo avrei comprato più che volentieri.
< Scusi, quanto costa? >, chiesi alla commessa.
In fondo, un piccolo souvenir di questo viaggio, lo volevo portare a casa...
< 10€... E con i saldi, potresti benissimo prenderne anche un altro e pagare la stessa cifra >, mi informò.
"Uuh che occasione ghiotta", pensai.
Avanti, come avrei potuto lasciarlo li?! Anzi lasciarli...
Troppo entusiasta di avere finalmente trovato dei completini decenti, ne scelsi due della mia taglia -uno nero con le rifiniture rosse ed
uno bianco con le rifiniture in blu- e mi avviai verso la cassa.
Orgogliosa di me stessa come non mai, tirai fuori il portafoglio e pagai per poi uscire.
Quasi saltellando, percorsi il resto della stanza sbirciando di tanto in tanto le vetrine dei negozi.
Per fortuna del mio portafoglio, non trovai nient'altro che mi interessasse particolarmente e quindi cominciai ad avviarmi verso
l'uscita.
< Tornerai? >, chiese la ragazza di prima, sbucando fuori dal nulla.
"Accipicchia che spavento", pensai.
Sembrava uno di quei cattivi dei film o cartoni animati: mi stava piazzata davanti con un gatto tra le braccia che mi fissava
minacciosamente negli occhi.
"Pauuura!", strillò Vocina.
Feci del mio meglio per non alzare gli occhi al cielo e mi sporsi per accarezzare il collo del gatto che immediatamente si mise a fare le
fusa.
< Ma come sei carino >, mi rivolsi al micio invece che rispondere alla ragazza.
Fortunatamente, prima che mi mettessi a fare vocine idiote al gatto, la donna attirò la mia attenzione schiarendosi la gola.
< Ehm non lo so, forse >, risposi incerta.
Era chiaro che non potessi restare la, ero più che intenzionata a finire tutti i gironi, ma chissà che in futuro non ci sarei tornata.
< Bene, vorrà dire che ti aspetteremo >, concluse allora allontanandosi.
"Che uscita ad effetto", si congratulò Vocina.
Ripresi a camminare fino a quando non fui nuovamente fuori.
Mi stiracchiai leggermente le gambe e mi diressi verso la barca di Caronte.
Quando mi vide, una strana luce gli attraversò lo sguardo e mi rivolse un sorrisetto malizioso.
< Fatto compre? >, chiese ghignando.
Feci di tutto per restare impassibile: non volevo certo dargli una possibilità di sfottermi a vita.
< Si, molto belle a dirla tutta >, confermai sedendomi di fronte a lui.
< E cosa avresti preso? >, continuò innocentemente.
Feci finta di limarmi le unghie e risposi: < Due completini intimi, perchè? >, chiesi puntando gli occhi nei suoi.
Forse sarà stata solo una mia impressione, ma credo che un leggero rossore gli avesse imporporato le guance in quel momento.
Prima di rispondere, cominciò a remare.
< Mhm, me li mostreresti? >, chiese scacciando l'imbarazzo (?) e rivolgendomi di nuovo il suo solito sorriso.
< Mhm, no?! >, feci sarcastica.
< Avanti, non me li devi mica mostrare facendo da modella >, disse. < Anche se non sarebbe mica un brutto spettacolo, anzi... >,
continuò lasciando la frase in sospeso e squadrandomi dalla testa ai piedi.
< Ma che razza di maniaco >, mi "indignai" dandogli uno schiaffo sulla gamba. < Questa è una storia a rating verde e tu ti metti a
pensare porcate? >, lo rimproverai cercando di attenuare l'improvviso calore che mi era salito in volto.
< Rating verde? Ma cosa parli? >, chiese ridendo mentre si scansava dai miei continui schiaffi. < E meno male che eri una ragazza fine, eh?! Da quando in qua una persona del genere dice "porcate"? >, riprese quasi piegato in due dalle risate.
Feci una specie di ringhio non ben definito e mi limitai a guardare avanti.
Gli avrei riservato solo mutismo d'ora in avanti.
< Alice... >, mi chiamò.
Silenzio.
< Alicina... >, riprese.
"Non parlare, non parlare", mi imposi.
< Elis... >.
"Complimenti per l'uso dell'inglese", si congratulò Vocina sarcastica.
< Ally... >.
"Oh andiamo, nessuno mi chiama Ally da una vita! A chiamarci così eravamo io ed un'altra mia amica che, tra parentesi, si chiamava
pure lei Alice".
< Ali... >, non demordeva.
"Qua i soprannomi sono sempre più corti", riflettei.
< Al... >.
"Eh no eh! Questo no!".
< Al è un nome da uomo! Perchè vi ostinate a non capirlo?! >, mi lamentai ad alta voce.
"Cavoli, mi sono fregata da sola", pensai tristemente.
Caronte ghignò. < Neppure io apprezzo questo soprannome. Ma in un modo o nell'altro dovevo pur attirare la tua attenzione, no?! >,
domandò retoricamente.
Mi limitai a sbuffare senza rispondere.
< E va bene, non parlarmi... Ma prima o poi cederai: ci sono ancora troppi gironi da fare e non resisterai a lungo senza parlare >.
"Vero... Ma meglio lasciarlo sulle spine ancora per un po", pensai sistemandomi e godendomi il canticchiare di Caronte.

 


****************************************************************

 

Alluuura: come vi è parso?! Decente?!
Devo dire di non essere propriamente okay al momento (mi sento un po fuori di testa xD) quindi vediamo come sarà il risultato finale!! ù.ù
Direi che non ho altro da aggiungere!! xP
Alla prossima puntataaa!! =)

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Capitolo 11
*** Decimo capitolo - Nono, no Decimo, no... Ah! Lasciamo stare: Maghi e Indovini ***


Ma quanto sono brava?!?!
No, ora ditemelo: in tre settimane ho postato qualcosa come tre capitoli, quando mai è successa una cosa simile?! xD
Sarà che è l'ultimo mese di scuola e quindi sono molto più ispirata nello scrivere le mie ff che non a studiare oppure devo aver preso una qualche grave malattia!! ù.ù Mhm l'idea non mi piace granchè...
Comunque basta blaterare!!
Direi che vi ho già fatto perdere abbastanza tempo per cui ora vi lascio al capitolo ^_^
Buona lettuuura!! =)

 


CAPITOLO 10 - Nono, no Decimo, no... Ah! Lasciamo stare: Maghi e Indovini -

 


< Sai, sei piuttosto testarda >, mi disse Caronte guardandomi storto. < Dovresti fare qualcosa per quel tuo carattere, te lo dico da amico! Non aiuta certo i rapporti sociali questo tuo comportamento... >, continuò con la faccia di chi la sa lunga.
"Ma come si permette?!", disse Vocina gonfiandosi come un pesce palla per l'indignazione.
Io, d'altro canto, mi limitai a lanciargli un'occhiata di sufficienza, distogliendo lo sguardo e puntandolo sull'acqua.
< Avanti, dì qualcosa! E' da mezz'ora che ti insulto sperando in una tua reazione: non sopporto il silenzio >, si lamentò piagnucolando.
"Io lo apprezzo molto invece", pensai ghignando internamente.
Quanto mi piacva farlo impazzire!
Da quella storia dei nomignoli mi ero impuntata sul non rivolgergli più la parola, cosa che non si era rivelata per niente facile.
All'inizio non aveva fatto altro che chiamare il mio nome per dieci minuti buoni, una cosa a dir poco estenuante. Quando poi si era
arreso, aveva cominciato a farmi gli occhioni da cucciolo: vederlo con quell'espressione era stato come un pugno in pieno stomaco. Era così dolce, tenero, coccoloso... Insomma avete capito, no?!
Il fatto, poi, che mi avesse fatto venire voglia di saltagli addosso (ebbene si, anch'io sono schiava degli ormoni) non migliorava certo
la mia impresa teniamo-il-muso-a-Caronte.
Finita la sua recita da Caronte-coccoloso, si era poi dato agli insulti: ero passata da antipatica a nevrotica, da nevrotica a psicopatica
e da psicopatica a insensibile per poi passare direttamente dal via ritirando 20.000 lire.
Okay, non proprio, ma il concetto è quello...
Nonostante tutto, però, non demordevo.
Nessuno sarebbe riuscito a scucirmi di bocca nemmeno una parola almeno fino al prossimo Gir...
< Aaaah >, urlai in maniera disumana lanciandomi tra le braccia di un terrorizzato Caronte.
< Cosa?! >, chiese portandosi una mano al petto. < Cavolo mi hai fatto prendere un colpo, si può sapere che ti è preso?! >, mi sgridò.
< Insetto, insetto, insetto >, piagnucolai stringendomi al suo collo.
Ebbene si, stavo dando di matto: ma non posso farne a meno. Ve l'avevo già accennato, no?! Quelle bestiaccie mi terrorizzano,
quando le vedo non capisco più niente.
< Alice stai ferma, se continui ad agitarti così finiremo in acqua >, disse Caronte cercando di farmi restare ferma.
Impresa epica, ve lo garantisco.
< Uccidilo, uccidilo, uccidilo >, dissi ignorando del tutto quello che mi stava dicendo.
< Non dire stupidaggini, non si uccidono gli insetti. E poi cosa ti avrebbe fatto di  male?! >, chiese alzando gli occhi al cielo.
< Esiste! >, urlai ancora più forte mentre cercavo di allontanarmi il più possibile dal punto della barca dove si era posata una cimice.
Sentii la risata del mio accompagnatore nell'orecchio e mi infuriai.
< Cavolaccio! Non ridere, fai qualcosa... Ti prego >, lo supplicai ormai prossima ad una crisi isterica.
Sospirando pesantemente, si liberò dalla mia morsa d'acciaio per avvicinarsi alla bestiaccia.
Una volta catturata, la adagiò ad una roccia che spuntava dal fiume e tornò alla sua postazione, ovvero accanto a me.
< Va meglio?! >, chiese.
Sospirai di sollievo. < Decisamente >, risposi più calma.
< Sai forse dovresti parlare con qualcuno di questa tua, ehm... leggera fobia >, mi disse riprendendo a remare. < Qualcuno tipo uno
psichiatra, uno di quelli bravi, oppure potresti direttamente farti rinchiudere in un manicomio >, continuò ghignando.
Solitamente, ad una provocazione bella e buona come quella, avrei risposto a tono, minacciandolo di morte persino ma, ovviamente,
non poteva essere così facile: a bloccarmi c'era un semplice ma importante dettaglio.
Quale?!
Caronte, per riprendere a remare, si era dovuto posizionare nel poco spazio alle mie spalle (dato che gli avevo rubato il posto per
fuggire dalla bestia) e questo comportava un piccolo problema: mi stava talmente vicino che la mia schiena era praticamente adagiata al suo petto e, ad ogni piccolo movimento che faceva per spostare i remi, sentivo le sue labbra quasi a contatto con i miei capelli.
"Brutta, bruttissima situazione", pensai piagnucolando.
"Tu sei fusa ragazza: questa è una situazione fantastica! Neanche nelle tue più piccanti fantasie c'era una situazione simile... Vedi
quanti nuovi spunti avrai ora", gongolò soddisfatta Vocina pensando a chissà quali porcherie.
< Belzebù >, dissi ad alta voce.
Si lo so, le mie uscite sono fantastiche.
< Prego?! >, fece Caronte.
Non potevo vederlo, ma ero certa che avesse alzato un sopracciglio con fare interrogativo.
< Hai capito bene >, dissi scostandomi per sedermi in modo da essere posizionata di fronte a lui.
< Belzebù, Belzebù, Belzebù >, cantilenai scuotendo la testa da una parte all'altra.
Sono sicura che ormai mi crediate completamente pazza, ma voglio comunque spiegarvi questa cosa: Belzebù era una specie di mio
mantra.
Ogni volta che ero agitata o nervosa o completamente spiazzata per varie ragioni, ripetevo quel nome e, bene o male, riuscivo a
rilassarmi.
< E' contagiosa? >, domandò Caronte cercando di tenere le distanze da me.
< Cosa? >, chiesi non capendo.
< La tua pazzia... No, perchè sono leggermente preoccupato: sai com'è preferirei mantenere la mia sanità mentale almeno fino ai
settant'anni >, mi informò.
Sbuffai sonoramente.
< Andiamo, non sono poi così strana >, dissi cercando un appellativo neutro.
< Oh si che lo sei >, rispose. < Tuttavia... >.
Aspettai che continuasse.
< Tuttavia?! >, chiesi curiosa.
Probabilmente rispose, anzi ne sono certa, ma io non lo sentii a causa del rumore dell'acqua: eravamo arrivati ed entrati nel mulinello.
"Questa, per quanto tu affermi il contrario, è sfiga cosmica... Non equilibrio karmico", disse la Vocina incavolata per non essere
riuscita a capire quello che aveva detto Caronte.
< Non ho sentito... >.
< No, niente, lascia stare >, disse sorridendo. Poi, indicandomi un portone di legno riprese: < Siamo arrivati >.
Un insegna leggermente storta, indicava la mia posizione: "Undicesimo girone: Maghi e Indovini".
"Qui c'è decisamente qualcosa di sbagliato", pensai.
< Ma scusa: e il nono e il decimo girone?! >, chiesi.
Se la matematica non è un opinione, dopo l'otto viene il nove, seguito dal dieci e poi dall'undici.
< Li abbiamo dovuti togliere >, disse scrollando le spalle.
< E perchè?! >.
< Beh, come ben sai i gironi sono tanti e di certo non potevamo mantenerli tutti: insomma le persone vengono qui in giornata per farsi
quattro risate, di certo non possiamo tenerli qua dentro per settimane solo per rispettare tutte le vere tappe di Dante >, disse a mo' di spiegazione.
< Oh capisco >, affermai annuendo con la testa.
"Che peccato però, un paio di lusinghe da parte del nono girone non sarebbero state male", riflettei.
< Ti aspetto dall'altra parte >, mi informò poi Caronte mentre io mi dirigevo verso l'entrata.
Il portone fece un leggero cigolio per poi aprirsi del tutto: non l'avevo neppure sfiorato.
< Questo è inquetante >, dissi al nulla.
Camminai per il solito corridoio lungo poco illuminato, tenendomi affiancata alla parete.
Quando poi raggiunsi l'enorme sala principale, fui indecisa se darmela a gambe levate o scoppiare a ridere: insomma, vedere un
mucchio di gente con bizzarri mantelli neri con ricamate sopra stelle gialle, intente a scuotere un pezzetto di legno nell'aria, era da un punto di vista esilerante e dall'alto spaventoso.
"Vediamo... Quella potrebbe essere la Fata Turchina, poi ci sarebbe un fax-simile di Harry Potter, Alice Cullen...", cominciai a
pensare elencando i personaggi a me noti.
< Aspetta un attimo... Alice Cullen?! >, dissi forse un po troppo ad alta voce.
Anzi, sicuramente, anche perchè la diretta interessata si fece avanti nella mia direzione.
< Ciao, io sono Alice! >, fece allegra sorridendo.
< Ehm pure io sarei Alice >, dissi mezza imbambolata.
"Eppure ha senso, no?! Lei è un'indovina e questo è il girone degli indovini", disse Vocina.
< Oh che bello, abbiamo lo stesso nome. Sai è piuttosto triste starsene qua tutti soli. Questi tipi sono pazzi: credono di essere
maghi >, disse ridendo.
"Eh beh certo perchè lei che è una vampira che vede nel futuro non può essere considerata pazza, vero?!", sbuffò la vocetta
infastidita.
"Lascia in pace Alice Cullen, Vocina ficcanaso", la rimproverai.
Alice Cullen non si tocca.
Assolutamente e categoricamente no, poverina.
Persa com'ero nei miei pensieri, non prestai neanche ascolto alla ragazza di fronte a me che intanto continuava imperterrita a ciarlare
di cose senza senso.
< Oh ehm, mi dispiace interromperti >, sussurrai leggermente.
< Figurati! Dimmi! >, disse raggiante.
Mi sembrava quasi un peccato mortale doverla abbandonare la.
< Mi dispiace davvero, ma devo andare >, le dissi indicando l'uscita.
< Oh >, sospirò tristemente. < Che peccato >, fece abbattuta.
Sembrava che il mondo le fosse crollato addosso tanta era la tristezza che emanava.
Poi, all'improvviso, si riprese come se niente fosse successo: < E vabbè, pazienza! Sono certa che ci rivedremo >, mi sorrise.
"Se lo dice lei, sarà vero!", pensai.
Leggermente sotto shock per via di tutta quella situazione, mi diressi all'esterno come un'automa per poi salire sull'imbarcazione di
Caronte e sospirare pesantemente.
< Belzebù! >.

 

*********************************************

 

Alluuura, com'era?! ^_^
Piccola spiegazione: dal mio punto di vista ci sono due fattori che condizionano la nostra vita!!
1) la Sfiga Cosmica è quella che ci becca sempre nei momenti meno opportuni (es. non hai studiato e puntualmente il prof ti interroga)
2) l'Equilibrio Karmico (es. prendete me e mio fratello: lui è magro ma è pieno di brufoli mentre io che non sono propriamente in forma -decisamente no- non ne ho neanche l'ombra... Insomma c'è una specie di compensazione!! xD)

Ora vi prego di porre ATTENZIONE!! ù.ù (come parlo forbito)
Approffitto di questa nota di fine capitolo per farmi un po di auto-pubblicità: ho postato giusto questo pomeriggio il prologo di quella storia su Paolo e Francesca che avevo nominato già in uno dei capitoli scorsi!!
Il prologo è composto da poche righe, ma se dovesse interessare, il primo capitolo probabilmente lo posterei già sabato, credo!!
Mi farebbe davvero piacere sapere che ne pensate!! =)

Bene ora direi che non ho altro da aggiungere, per cui: sogni d'oro a tutti, a presto!! ^_^

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Capitolo 12
*** Undicesimo capitolo - Ops! Ho perso il conto... Barattieri ***


Salve a tutti ^_^
Come state?! Immagino super bene dato che LA SCUOLA E' FINITA!! (almeno per chi ci va fino al venerdì... Io, per esempio, devo andarci pure domani ma non ne faccio un dramma: ho solo 2h - di supplenza per di più - e non faremo altro che mangiare schifezze e fare settimane enigmistiche -.-'' va tanto di moda sto anno in classe mia)... Aaah che bellezza!! *___*
Comunque scusate se ho fatto passare di nuovo più di una settimana, ma avevo interrogazioni e verifiche dell'ultimo minuto da fare per cui zero tempo di scrivere e tanta voglia di guardare Castle - detective tra le righe (cosa che occupava il mio tempo libero xP)
Ma ora sono libera e qui per cui: BUONA LETTURA!! =)
 

 

CAPITOLO 11 - Ops! Ho perso il conto... Barattieri -

 


< Devo dirti una cosa >, disse Caronte improvvisamente serio.
Sembrava stesse per confessare di aver commesso un omicidio, davvero non lo avevo mai visto così.
< Cosa? >, chiesi deglutendo.
Ero in ansia. Lo guardavo e mi chiedevo quale arcano segreto stesse per rivelarmi.
< Vedo la gente morta >, disse in un sussurro avvicinandosi al mio volto.
Espirai tutta l'aria che fino a quel momento avevo trattenuto e lo guardai scettica.
< E ti credo che vedi la gente morta: lavori all'Inferno >, sbottai alzando le braccia al cielo.
"Ma guarda te questo...", pensai.
No, andiamo: come si fa ad essere tanto idioti?! Uno ci si aspetta un minimo di serietà, in qualsiasi contesto e invece: niente!
E andiamo!
Cominciavo a chiedermi se fosse questo il suo vero carattere o se, nel profondo, fosse almeno un po... Come dire: porfondo,
ecco!
Lo vidi scoppiare a ridere e non potei fare a meno di incantarmi guardando quelle adorabili fossette che si erano formate sulle sue
guance.
Veniva voglia di prenderlo morsi.
Ma senza fargli male, ovviamente! Deturpare un così bel visino sarebbe rientrato nella categoria dei Peccati Capitali, senza dubbio.
Passati un paio di minuti, mi resi conto che la sua risata era cessata e che mi stava fissando insistentemente.
< Che c'è? >, chiesi.
Lui arcuò un sopracciglio e mi capovolse la domanda: < Che c'è? >.
< Non ti hanno insegnato che non si risponde ad una domanda con un altra domanda? >, chiesi retorica.
< A me si, ma a quanto sembra, a te no dato che l'hai appena fatto >, mi sfottè ghignando.
Gonfiai le guance irritata e lo guardai male.
Lui per tutta risposta sorrise e premette gli indici delle mani ai lati della mia bocca, liberando così l'aria.
A quel punto, la faccenda si fece imbarazzante: piano, la sua mano destra si chiuse intorno al mio volto mentre l'altra andò ad
accarezzare il collo.
Mi guardava fisso negli occhi e, per la prima volta, riuscii a dare un nome alla tonalità dei suoi.
< Hai gli occhi grigi >, sussurrai a corto di fiato.
< Tu marroni >, rispose sorridendo.
"Certo che frasi più idiote di queste, no eh?! Siete patetici", disse la Vocina spuntando dal nulla.
"Vedi di stare zitta, saputella! Qua la situazione è critica", piagnucolai.
Miseriaccia, tra un po avrei dovuto lanciare un SOS. Causa?! Combustione umana, ovviamente.
Chissà se era effettivamente possibile... Molti scienziati erano convinti del contrario, ma che dire di tutte quelle morti inspiegabili dove
il corpo era stato trovato bruciato dall'interno e...
Cavolaccio, stavo vaneggiando!
Ecco cosa mi succedeva quand'ero nervosa: cominciavo a parlare o pensare a cose di poca rilevanza e senso finendo con il
combinare una qualche catastrofe.
D'un tratto, mi sembrò di essere scaraventata in uno di quei film romantici di serie B: vidi tutto a rallentatore.
Caronte si stava avvicinando ed io ero quasi sicura che non sarei riuscita a fermarlo se avesse tentato di baciarmi, anzi! Probabilmente
ci sarebbe stato il rischio che il tutto si trasformasse in una scena a luci rigorosamente rosse.
Le sue labbra ormai erano a contatto con le mie, un paio di secondi e...
"Dicono che il Cielo ti fa stare in riga, e che all'Inferno si può far casino...".
...e il cellulare di Caronte squillò.
Entrambi tornammo bruscamente alla realtà e ci allontanammo simultaneamente l'uno dall'altra.
Mentre lui frugava alla ricerca del cellulare, non potei evitare di sfiorarmi le labbra con le dita: cavolo, se ci eravamo andati vicino!
Non riuscii ad evitare di essere un po delusa: se solo il cellulare non avesse preso a suonare...
< Caronte dall'Inferno! >, rispose.
"Aah ma allora è un vizio rispondere così", pensai sorridendo e alzando gli occhi al cielo.
Mentre lo ascoltavo parlare di aggeggi elettronici al telefono non potei fare a meno di pensare a quanto fosse bello: lo conoscevo da
pochissimo è vero, eppure nell'arco dei vari gironi trascorsi insieme a lui, sembrava essere passata una vita. Era come conoscerlo da sempre e aver intuito solo ora, però, la sua effettiva bellezza.
"Cavolo quanto sei melensa! Mi farai venire una carie", si schifò Vocina.
< Non puoi startene buona un'attimo vero?! Ho quasi baciato Caronte, stavo illustrando a me stessa la sua bellezza e tu che fai?!
Rovini tutto con la tua volgarità da portuale >, mi lamentai silenziosamente.
E va bene, forse stavo diventando un caso clinico, ma avevo ragione io, vero?!
Insomma, stiamo parlando di Caronte!
Quel bambinone-coccoloso-con-le-guanciotte-da-prendere-a-morsi-e-non-solo-quelle.
Come si poteva essere troppo melense se si parlava di lui?!
Ma, forse, per capirmi meglio, dovreste vedere una sua foto: se io facevo un baffo a Dante lui lo faceva ad Edward Cullen...
Edward Cullen chi?!
E chi si sarebbe mai preso la briga di conoscerlo se avesse visto prima Caronte.
"Tesoro mio, stai delirando! Sicura di non aver ingerito qualche fungo allucinogeno?!", domandò preoccupata Vocina.
Poverina, in fin dei conti faceva pure bene ad essere in pensiero: non mi ero certo mai comportata in questo modo con le mie altre
schiere di amanti precedenti.
"Ehm...", si schiarì lei la voce. "Schiere di amanti?!", chiese.
< Si schiere di amanti... Qualche problema? > le domandai sbuffando.
"Oh no, nessuno. Non ne contavo così tanti. Ma forse è perchè, essendo una schiera appunto, devo aver perso il conto", fece
Vocina ridacchiando.
Oh, come si divertiva.
Traditrice!
< Stai di nuovo parlando sola >, disse improvvisamente Caronte.
A quanto sembrava, aveva appena finito di parlare al cellulare, e lo stava rimettendo nella tasca dei pantaloni.
< E' qui che sbagli: io non parlo mai sola... >, gli feci presente.
In fin dei conti era vero: io parlavo con Vocina.
< Allora prima o poi mi dovrai presentare il tuo interlocutore invisibile >, disse allegramente.
< Mhm... Non lo so: non mi fido di lei >, affermai.
Lui mi guardò per qualche secondo facendo poi un verso d'assenso: < E come mai? >.
< Beh perchè potrebbe... >, iniziai ma mi bloccai giusto in tempo prima di commettere un'enorme cavolata. < No, niente, lascia stare! >.
< Avanti dimmelo, non lo dirò a Lei promesso >, disse facendomi l'occhiolino.
Oh, ma non era certo di Vocina che mi preoccupavo, piuttosto della reazione che avrebbe avuto lui.
Perchè sapete qual'era la grande cavolata che stavo per dire?!
"Beh, perchè potrebbe piacerti e poi mi abbandoneresti...".
Capite?! Stavo per fare una scenata di gelosia ad un tipo che conoscevo da un giorno che avevo paura mi venisse soffiato da sotto il
naso da me stessa, ma vi pare?!
Ero più che un caso clinico, ormai ne ero sicura.
< Allore me lo dici? >, chiese nuovamente Caronte.
< Semplicemente non posso perchè è timida: non parla mai con gli sconosciuti >, dissi sparando la prima cavolata che mi venne in
mente.
< Mhm capisco... E vabbè: mi accontenterò della tua compagnia >, disse sfiorandomi la mano con la sua.
"Non ammetterò mai davanti agli altri il fatto che io stia patteggiando per te, ma: sembra che anche tu gli piaccia!", disse allegramente
Vocina.
Sorrisi leggermente e mi sistemai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
< Guarda, siamo arrivati >, disse poi Caronte.
Ero stata così distratta da lui che non mi ero nemmeno resa conto di essere entrata nel mulinello.
"Inquietante...".
L'enorme portone, recava un insegna, ovviamente. Diceva solamente: "Barattieri".
Ma aveva un difetto: era scritta con una singola "t" invece che con due...
"E' proprio vero quando dicono che l'italiano è morto!"
< Va bene allora: ci vediamo all'uscita >, dissi e mi avviai all'interno.
Avevo il cuore che batteva a mille e dovetti fermarmi un secondo prima di proseguire.
Sembravo una di quelle orribili ragazzette che urlacchiano alla vista del ragazzo a cui sbavano dietro.
Mi portai una mano al cuore, cercando inutilmente di rallentarlo, e feci un paio di respiri profondi.
La situazione con Caronte stava decisamente degenerando, di questo passo, non sarei arrivata viva ai vent'anni.
Quando fui certa di sembrare di nuovo normale, cominciai a camminare fino a quando non rggiunsi l'enorme stanzone che ospitava
l'innumerato girone.
E, messo piede all'interno, mi chiesi come fosse possibile che una cosa del genere potesse convincermi a restare all'Inferno: c'erano
un mucchio di insulsi marmocchi... Pardon, dolcissimi bambini, che urlanti, si scambiavano figurine, giocattoli, caramelle... Insomma chi più ne ha, più ne metta.
Per lo più sembravano andare di moda le carte yu-gi-oh e, beh, le caramelle ovviamente.
Con la bocca ancora semiaperta vidi un bambino avvicinarsi con gli occhioni spalancati e un indice puntato nella mia direzione.
< Tata! >, urlò con tutto il fiato che aveva in gola.
E che urlo, ragazzi: tutte le attività e il vociare presenti si spensero all'improvviso, facendo voltare i bambini nella mia direzione.
"Mi sa che qua si mette male...", pensai indietreggiando di un passo.
Un sorriso a dir poco minaccioso si dipinse sui volti di ogni marmocchio presente in sala ed io mi sentii gelare il sangue nelle vene.
< Calamelle! >, urlò nuovamente il biondino di prima cominciando a muoversi nella mia direzione.
Ed io che feci?!
Beh, quando vidi anche gli altri imitarlo, cominciando a correre verso di me, feci la cosa più logica: mi voltai nella direzione opposta
alla loro e cominciai a scappare.
< Calamelle, calamelle! >, urlacchiavano eccitati mentre mi seguivano.
< E che cavolo, non sono mica vostra nonna, non ce le ho le caramelle >, dissi voltandomi leggermente verso di loro.
All'improvviso, mi ricordai della mia scorta perenne di tic-tac e, senza pensarci, le tirai fuori dalla tasca e gliele lanciai.
Quando i bambini videro la scatoletta arancione atterrare a pochi passi da loro, ci si tuffarono sopra come giocatori di rugby,
lasciandomi il via libera.
Il più velocemente possibile, uscii da quel girone sperando che le caramelle durassero abbastanza da permettermi la fuga.
Quando poi mi chiusi il portone alle spalle, ero sfinita.
L'inconfondibile risata di Caronte mi fece alzare lo sguardo giusto per permettermi di fulminarlo.
< Certo che avresti potuto avvertirmi! >, lo accusai.
< E come potevo?! Sei scappata alla velocità della luce... >, mi fece presente.
Sbuffai infastidita e salii sull'imbarcazione facendomi aiutare da Caronte.
< Come sei riuscita a scappare? >, chiese con il sorriso stampato sulle labbra.
< Tic-tac... Fanno miracoli! >.

 


**********************************************************


- Buahaha visto Nancina: ho messo gli amantiii xDD
Ne sentivo la necessità e volevo anche insultare la bellezza di Eddino: il mio Caronte è decisamente più figo!! ù.ù
- Giusto per informazione (inutile xD) : ho davvero una scorta perenne di tic-tac che spartisco in giro solo a numeri pari: aprendo il pacchetto bisogna mangiare un numero dispari ma, subito dalla volta successiva, numero pari ù.ù
Questo perchè all'interno il numero delle caramelle è dispari e se voglio finirlo facendo in modo che siano pari, bisogna mangiarle così... xDD (sono pure io un caso clinico come la protagonista)

Beeene ora me ne vado a cavoleggiare ^_^
A presto!! =)

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Capitolo 13
*** Dodicesimo capitolo - Ladri... Ehm, io Ladra di Baci?! Ma anche no! ***


E rieccomi quiii ^__^
Si, lo so: state aspettando da un sacco di tempo ma ho avuto da fare (bugia)... Okay diciamo che non avevo voglia di scrivere e quando mi decidevo avevo mal di testa (vedi ieri sera...) per cui la scrittura del capitolo è stata rimandata fino ad oggi!!
Scusate ç__ç
Comunque penso che mi perdonerete dopo questo cappy, anzi ne sono certa xP
Bene, non mi resta che augurarvi: BUONA LETTURA!! =)

 

CAPITOLO 12 - Ladri... Ehm, io Ladra di Baci?! Ma anche no! -

 


< Che cavolo stai facendo? >, chiesi allucinata mentre guardavo Caronte trafficare in qualcosa di poco chiaro.
Da quando ero uscita dall'ultimo girone non aveva fatto altro che guardarmi tutto assorto, talmente concentrato che gli si era formata
una ruga sulla fronte.
Poi, all'improvviso, era scattato in piedi urlando un: < Ah-ah! Questa volta ce la farò! >.
Insomma capirete il mio stato d'animo decisamente sconcertato vista la situazione.
No, non capite? Volete dei dettagli in più?
E va bene: dopo il fantomatico urlo, aveva bloccato la barca facendo un gran fracasso tanto che temetti si fosse rotta, aveva gettato
un ancora (non chiedetemi dove l'abbia presa perchè non ne ho assolutamente idea) e aveva commentato il tutto con un: < Scogli? No, grazie >.
Per come l'aveva detto, sembrava quasi che stesse pubblicizzando un marchingegno che frantumasse gli scogli evitando che
bucassero le imbarcazioni.
Bah!
Dopo di che aveva preso il suo cellulare e con un lancio degno di un giocatore di baseball l'aveva scaraventato in acqua.
Questa, se lo volete sapere, fu la cosa che più mi scioccò: insomma chi si sbarazzerebbe mai del proprio cellulare in questo modo?!
Io con il mio non lo farei mai, anche perchè, detto tra noi, io amo il mio cellulare e non me ne separerei per nulla al mondo.
< Ma che fai? >, fu il mio urlo quando vidi il povero oggetto affondare.
< Non sopporto più Ligabue >, spiegò guardandomi con ovvientà.
< E non bastava cambiare suoneria o mettere il cellulare in modalità silenziosa? >, lo interrogai.
Lui mi guardò spalancando la bocca per poi passarsi una mano tra i capelli leggermente in imbarazzo.
< Mhm... Non ci avevo pensato >, commentò poi.
Non serve che vi dica che avrei voluto tirargli uno schiaffo vero? Penso sia evidente.
Però mi trattenni limitandomi a sibilare un pratico e convegnente: < Idiota! >.
Ma la faccenda non lo scoraggiò dal continuare nella sua impresa (qualunque essa fosse...).
Da uno zaino alle sue spalle, a cui non avevo prestato la minima attenzione dall'inizio del viaggio, tirò fuori una zanzariera (no, non
scherzo) e cominciò a sistemarla affinchè ci coprisse a mò di tenda.
Ora ditemi se questa vi sembra una cosa normale!
< Perchè ti porti a spasso una zanzariera? >, domandai atona non capacitandomi più delle sue stranezze.
< E' per il campeggio: finito questo viaggetto con te parto direttamente per un week-end di trekking e quindi ho tutto il necessario in
quello zaino >, disse indicandomi il suddetto.
"Almeno questo ha un senso", pensai accigliata.
"Si questo... E tutto il resto dove lo metti?", chiese Vocina sentendo la necessità di impicciarsi.
Non le risposi neanche continuando a guardare Caronte che sistemava la zanzariera.
< Fatto! >, proferì poi soddisfatto di se stesso.
< Tanto per curiosità... >, dissi attirando la sua attenzione. < A che serve tutto questo? >, chiesi facendo un ampio cerchio che
descrivesse la nostra postazione.
< Non voglio interferenze >, rispose guardandomi maliziosamente.
"Quello sguardo non mi piace", dissi rivolta a Vocina.
< Interferenze? >, chiesi deglutendo.
< Già, hai presente?! Scogli che bucano la barca, cellulari che suonano, insetti che si avvicinano... >, elencò contandoli sulle dita.
< Ah... E a che pro tutto questo? >, chiesi sperando che vuotasse il sacco.
Lui si avvicinò pian piano fino ad arrivarmi di fronte: le sue mani si erano posizionate ai lati di dove ero seduta, quasi ad impedirmi di
scappare e si era chinato quel tanto che gli impedisse di andare a sbattere contro la zanzariera e, allo stesso tempo, di avere i miei occhi davanti ai suoi.
< Voglio baciarti >, disse in un sussurro.
"Eeeh?!?!", disse urlante Vocina.
< Eeeh?!?! >, le feci eco. < Scordatelo! >, dissi completamente in imbarazzo.
< Perchè? >, chiese sporgendo il labbro cercando di intenerirmi.
E cavolo: ce la stava facendo!
< Perchè si >, dissi cercando, inutilmente, di spostarmi.
< Non è una risposta. E' da un po che voglio farlo e c'è sempre qualcosa ad impedirmelo... Questa volta non ci saranno scusanti >,
fece malizioso e serio allo stesso tempo.
"Caspiarola, che situazione", piagnucolai.
No, adesso ditemelo: cosa avrei dovuto fare?!
Con la mia "fortuna", solo io ero in grado di cacciarmi in situazioni come questa e non sapevo assolutamente che fare. Diciamocelo:
l'avrei baciato più che volentieri, ma così?!
Era un tantino patetico...
Non chiedetemi perchè, ma sembrava tutto così innaturale.
< Stai riflettendo troppo >, disse picchettandomi un dito sulla fronte. < Sento il cricetino correre come un matto sulla ruota che hai in
testa >, disse sorridendo.
"Adoro il suo sorriso", pensai in fase di adorazione totale.
Senza rendermene conto portai una mano sul punto che mi aveva sfiorato prima e sospirai.
"Datemi una P, datemi una A, datemi una T, datemi una E, datemi una T, datemi una I, datemi una C, datemi una A... Patetica!",
urlacchò Vocina imitando una cheerleader.
< Oh ma stai un poco zitta >, sussurrai impercettibilmente mentre guardavo in maniera quasi ossessiva il sorriso di Caronte.
Intuendo probabilmente che stavo nuovamente parlando da sola, increspò ancora di più le labbra cercando di non ridermi in faccia.
Troppo distratta per rendermene conto, sentii all'improvviso una sua mano accarezzarmi il volto: partì dalla fronte, per poi scendere
sulla guancia e alla fine arrivare alle labbra sulle quali si soffermò.
Non riuscivo a muovermi e delle altre Vocine (probabilmente i miei ormoni) non facevano che strillare contentissime di quel
contatto.
Ed io anche ad essere sinceri.
Cavoli, non potevo certo negare che da un po di tempo a questa parte baciare Caronte era stato il mio pensiero fisso!
Per cui, quando cominciò ad avvicinarsi, non mi scostai.
E, alla fine, quando le sue labbra toccarono le mie, un'ola generale composta da Vocina e Ormoni si scatenò nella mia mente
facendomi sorridere sulle sue labbra.
La mano che fino a poco prima mi stava sfiorando ora trafficava con i mie capelli per impedirmi di allontanarmi.
"E chi si allontana", pensò Vocina sovraeccitata.
Per farla stare buona avrei dovuto darle un calmante quella sera, poco ma sicuro.
Non potendo resistere, una mia mano andò a posarsi sulla sua guancia che accarezzai dolcemente per poi passare ai capelli.
Dovete sapere che ho una specie di ossessione per i capelli altrui e i suoi... Mhm, erano così morbidi che sembrava di giocare con il
cotone.
Il bacio probabilmente andò avanti per le lunghe ma, a dirla tutta, non me ne importò un bel niente.
Insomma: volete mettere baciare Caronte a confronto con la necessità di andare al prossimo Girone?!
Ah-ah-ah.
Divertente!
Sarei rimasta ore in quella posizione e al diavolo tutto il resto.
Purtroppo, però, l'ossigeno cominciava a scarseggiare e fummo costretti ad allontanarci.
A corto di fiato, ci fissammo per qualche secondo con le mie e sue mani ancora impegnate sul volto dell'altro.
< Ora sono contento >, disse sorridendo scostandosi leggermente.
< Ti accontenti di poco >, risposi in un sussurro non avendo ancora riacquistato la piena capacità del mio corpo.
< Un bacio da te non è certo cosa da poco... >, rispose poi dandomi un leggero bacio a stampo.
"E che caspio! Da un estremo all'altro! Ma non avete vie di mezzo voi due?!", si lamentò Vocina sentendosi esclusa da troppo
tempo.
< Mhm... >, fu l'unica cosa che riuscii a dire.
Notevole, no?!
Ma, hey, cosa pretendete?! Ero decisamente sconvolta e su un pianeta tutto rosa e puffoso in quel momento.
< Proseguiamo? >, chiese poi.
Mi limitai ad annuire con il cuore che continuava a battere a mille.
Avrei lanciato un urlo se solo non fossi stata ancora in presenza di Caronte.
Fino all'arrivo nel Girone non proferii parola, non ci riuscivo. In compenso sfoggiai un sorriso ebete per tutto il tragitto.
E quando poi fui dall'altra del portone che recava la scritta "Ladri", mi sentii in obbligo di urlare: < Aaaah! >.
Ci misi tutto il fiato che avevo in gola desiderosa di liberare un po di tensione.
Poi, non avendo dato abbastanza sfoggio della mia pazzia, mi misi a ridere a crepapelle saltellando a destra e a manca.
"Poverina, sei impazzita", disse Vocina con voce disgustata.
Troppo contenta per rispondere alle sue provocazioni mi limitai a sfiorarmi le labbra: potevo ancora sentire il suo sapore sulla lingua.
Sospirai come una ragazzina al primo bacio e mi sedetti un secondo a terra.
< Wow! >.
Quando poi finalmente riuscii a darmi una regolata, proseguì lungo il corridoio.
Lungo il tragitto, trovai un vaso di cioccolatini su un ripiano. Attratta dalla prospettiva di mangiare qualcosa di dolce, ne intascai uno
con l'intento di gustarmelo appena uscita da la.
Quando poi entrai nell'enorme stanzone, le persone all'interno mi guardarono male. Mi rivolsero uno di quegli sguardi truci che sono
in grado di farti sentire piccola piccola.
< Ladra! >, disse uno dei presenti puntandomi il dito contro.
< Hey andiamoci piano, non ho mai rubato io! >, proferii indignata. < O almeno niente di serio >, mi corressi.
< Si invece: sei una ladra di baci! >, mi invenì contro un'anziana signora.
"Pregooo?!".
< No! Non è vero! E' stato lui ha baciare me! >, mi difesi.
Insomma, non si possono fare accuse così!
Io ero una povera vittima: Caronte mi aveva baciato, era stato lui a rubare un bacio a me e non il contrario.
< Ladra di baci! >, continuò.
< Ho detto di no! Parlate con Caronte è lui il ladro, non io! >, urlacchiai cercando di scappare.
Non riuscii neanche ad avvicinarmi al corridoio che un muro di persone mi si parò davanti impedendomi la fuga.
< Ladra! >.
< Ve l'ho già detto: è stato Caronte! >, piagnucolai.
"Gentaglia, me ne voglio andare", pensai infastidita.
< Lui non è mai stato qua >, disse un ragazzo.
< E allora?! Solo perchè non è mai stato qua non può essere lui il ladro di baci? >, chiesi esasperata.
< Esatto! >.
< Ma è una cavolata: è lui che mi ha baciata! >, urlai in modo che tutti mi sentissero.
< E questo cosa centra? >, chiese un signore.
< Ma come cosa centra?! E' da mezz'ora che mi accusate di averlo baciato quando invece è stato il contrario! >.
< Ma sei scema?! Noi parlavamo dei cioccolatino che ti sei intascata prima di entrare: il Bacio! >, mi urlò dietro una ragazza.
"Cosa?!", si interrogò Vocina.
< Come? >, chiesi stranita.
Un tipo sbuffante si avvicinò e infilò la mano nella mia tasca tirando fuori il cioccolatino.
Poi me lo mise sotto il naso: < Questo è un Bacio! E tu l'hai rubato... >, disse lentamente.
"Ah...".
Ecco, ora il tutto era decisamente più chiaro: parlavano del cioccolatino, non del bacio tra me e Caronte.
"Che idiota che sono...", pensai sbattendomi una mano sulla fronte.
< Ehm, ora me ne posso andare? >, chiesi in imbarazzo.
< Se non vuoi restare a mangiare Baci con noi, si >, rispose qualcuno.
Di corsa e senza voltarmi indietro uscii dal girone, pronta ad affrontare Caronte.
"Cavolaccio... Chissà cosa succederà ora!".

 


************************************************

 

Buahaha il Bacioooo!! xDD
Che ne pensate?! ù.ù
Aspetto le vostre riflessioni e intanto vado a giocarmi con la MOLLA e le BOLLE che ho comprato ieri!! *__*
Aww sono fantasticheee!! (si, lo so: sono come i bambini piccoli -.-'')

Ancora una cosa: POTREBBE essere che manchino qualcosa come 4 capitoli alla fine della storia (esclusi gli extra che sicuramente ci saranno) e trovo che la cosa sia molto triste ç__ç
Comunque sono sicura che non rimarrete delusi dagli ultimi capitoli perchè conto di farli super demenziali xPP

Alla prossima!! ^__^

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Capitolo 14
*** Tredicesimo capitolo - Di Sirene, Assassini e Lupi nonchè Consiglieri Fraudolenti ***


Buona sera^^ (o buona notte, forse è il termine più adatto considerato che è l'una del mattino xP)
Ehm lo so che probabilmente ce l'avete a morte con me perchè non ero in vacanza, avevo sempre il computer disponibile e in 3 mesi non ho scritto niente ma abbiate pietà di me!! ç__ç
Ero così presa dalla lettura di qualsiasi cosa mi passasse sotto mano che di tempo per scrivere ne ho avuto davvero poco!!
Perdonooo!! >__<
In ogni caso perdonate gli errori se ce ne sono (è tutta colpa dell'ora tarda) e godetevi il capitolo!!
Buona lettura ^__^

 

CAPITOLO 13 - Di Sirene, Assassini e Lupi nonchè Consiglieri Fraudolenti -

 


Silenzio imbarazzante.
Immagino abbiate presente la situazione: non sai che dire e non vola nemmeno una mosca.
Un esempio pratico e alla portata di tutti: interrogazione! Tutti parlano uno sopra all'altro suggerendoti le risposte che già sai e, all'improvviso, arriva quella Fatidica Domanda a cui non sai rispondere e che succede?! Cala il silenzio totale, nessuno osa aprir bocca.
Mi sono sempre chiesta se i miei compagni di classe lo facessero apposta a non darmi l'unica soluzione che ignoravo o se le Fatidiche Domande fossero dei trucchi dei professori a cui non esisteva risposta.
Tralasciando questo piccolo dettaglio, comunque, questa era la situazione in cui mi trovavo.
Io!
Caronte invece se ne stava bello e rilassanto a fischiettare remando con tale enfasi che avrebbe fatto piangere il suo capo dalla gioia se lo avesse visto in quel momento così dedito al lavoro.
Sinceramente, ignoravo come facesse.
Insomma io ero come minimo: imbarazzata, confusa, euforica e decisamente sconvolta.
"Sara mica la S.P.M.?", chiese Vocina con fare cospiratorio.
Inarcari mentalmente un sopracciglio.
< Che cavolo è la S.P.M.? Una malattia mortale?! >, chiesi in un sussurro evitando di coinvolgere Caronte nei miei dialoghi interni.
"Ma la sindrome premestruale, no?!", spiegò come se stesse parlando con una cretina.
< Beh sul mortale ci ho quasi azzeccato >, proferii fiera di me.
Beh perchè quelle facce, non concordate?!
Io continuo a concordare con me stessa ancora adesso e tanto basta: nessuno soffre più di me ogni maledettissimo ventottesimo giorno.
Vocina sbuffò alzando i metaforici occhi al cielo e mi ignorò.
A quel punto, non potendo neanche più contare sul suo aiuto, mi limitai a fissare Caronte: chissà perchè, mi sembrava diverso. Aveva l'aria di uno che ha appena vinto un sacco di soldi alla lotteria.
"Magari mentre non c'ero ha ricevuto una chiamata e ha davvero vinto qualcosa", pensai tra me e me.
Si, okay, all'epoca ero un po tonta: piuttosto che pensare che fosse felice per il nostro bacio mi ero messa a fantasticare su centinaia di possibili eventualità e, tanto per togliervi il dubbio, in nessuna di quelle eventualità ero implicata pure io.
< Mi trovi bello? >, fu l'improvvisa domanda del mio accompagnatore.
Lo guardai scettica.
< Prego? >.
< Massì insomma: pensi io sia carino? Ho notato che non fai altro che fissarmi per cui ero curioso... >, chiese ghignando.
Maledizione a lui!
Che situazione imbarazzante!
< Decisamente no! >, risposi troppo orgogliosa per fargli un complimento.
< No?! >, fece sporgere il labbro in un broncio adorabile tanto che finì per assomigliare ad uno di quei decisamente fantastici attori americani da telefilm su spiaggia.
"Di che stavamo parlando?", mi informai con Vocina avendo perso il filo del discorso.
Dannazione a lui e al suo charme.
"Usi addirittura termini francesi?! O sei più colta di quanto sembri oppure sei cotta come una pera", fu la sagace risposta di Vi.
< Al diavolo anche tu Vocina >, masticai tra i denti.
< Non rispondi? >, continuò imperterrito Caronte.
Oh come si stava divertendo! Ne ero più che sicura. Sotto quella sua aria da bambolotto stava ridendo a crepapelle.
< E va bene, sei molto affascinante! Contento? >, feci indispettita.
< Assolutamente deliziato >, rispose pacato ghignando.
Adesso si metteva pure a parlare elegante!
Tra me e lui c'erano talmente tante personalità in gioco da formare una squadra di calcio al completo con riserve e allenatore annessi.
< Se la cosa ti fa sentire meglio, sappi che anch'io ti trovo molto affascinante! >, continuò poi.
Arrossii come un pomodoro.
Dovevo decisamente darmi una regolata. Insomma: io ero (e sono, questo è certo) Alice! E Alice non arrossisce, non balbetta e, soprattutto, non si fa mettere sotto da nessuno.
"Ah no, eh?!", fece Vocina maliziosa.
< Cavolaccio! Non trovare doppi sensi ovunque, pervertita! >, mi indignai.
Ma vi rendete conto di che razza di personalità perversa mi dovevo trovare come coscienza?!
Non potevo trovarmi qualcuno di saggio, stile Buddha o Gandhi vero?! Figurarsi... Piuttosto che rendermi la vita facile mi avevano scaricato nella testa il residuo di un portuale ubriaco!
"Hey, non ti permettere", disse Vi offesa.
< Credo di averti già detto che dovresti limitare le tue conversazioni con te stessa, vero? >, chiese Caronte. < Non che a me diano fastidio, sia chiaro! Ma la gente, vedendoti borbottare, potrebbe anche decidere di chiamare il CIM >, continuò.
< La tua preoccupazione per me è commovente >, dissi sarcastica.
< Dovere >.
Mi immersi di nuovo nei miei pensieri incentrati su marinai che governavano una nave e che, inspiegabilmente, ad un certo punto, prendevano le sembianze di Caronte e cominciavano a cantare una canzoncina delle Mermaid Melody che faceva più o meno così: < Vieni al mare, tra le onde cercaci dai, canta ancora e come noi Sirene sarai >.
Scossi freneticamente la testa per togliermi quelle assurde fantasticherie di dosso.
"Si può sapere come cavolo fai a farti venire in mente cose così?!", chiese Vocina decisamente scandalizzata.
< Ah, non ne ho idea... >, sospirai sconsolata.
< A proposito: c'è una cosa che volevo chiederti >, proruppe Caronte.
< Cosa? >, domandai incuriosita.
< Mi chiedevo se ti andasse di venire in campeggio con me... Ci sarebbero anche quelli della band e così potresti conoscerli >, buttò li con fare casuale.
Spalancai gli occhi incredula.
< Parli sul serio?! >.
< Prchè no?! >, scrollò le spalle.
< Beh ma neanche mi conosci... Chi ti dice che non sia un'assassina psicopatica che colleziona occhi?! >.
< Chi mai collezionerebbe occhi? >, chiese ridendo.
< Io se fossi un'assassina >, riposi seria.
Si, d'accordo, stavo dicendo cose senza senso ma avevo bisogno di una via di fuga.
< Sono sicuro che tu non sia un'assassina >, fece sicuro. < Al massimo potresti trasformarti in un lupo con la luna piena ma non ti preoccupare: adoro i cani >, disse facendomi l'occhiolino.
"E questo che cavolo vorrebbe dire?!", pensai confusa indecisa se sentirmi offesa o no.
< Ti do un girone di tempo per pensarci: siamo arrivati! >, aggiunse poi.
Dopo il Giro Tondo della Nausea, fummo davanti all'ormai familiare portone che diceva: "Da noi avrete solo la verità, firmato:
Consiglieri Fraudolenti".
< Eh beh, c'è da stare tranquilli allora >, commentai sarcastica.
La risata di Caronte mi seguii fino all'interno della stanza.
< Oh salve graziosa signorina >, disse un uomo sulla quarantina quando mi vide entrare.
Il girone sembrava un enorme ufficio: ovunque c'erano impiegati che trafficavano su computer o facevano telefonate. Altri ancora
fotocopiavano documenti e un altro distribuiva cancelleria di vario genere.
"Probabilmente sono loro che chiamano a casa ogni giorno facendoci Offerte Irrinunciabili Valide Solo Per Questo Mese",
commentò Vocina.
Non potei che concordare: sentendo parti di conversazioni intuii che quelle persone stavano cercando di rifilare a dei poveri
disgraziati un divano su cui aveva dormito George Clooney, una lampada decorata da Picasso e, addirittura, una tazza del Presidente Obama.
Tutti continuavano a dire che i prodotti erano assolutamente autentici e che il prezzo era super conveniente.
"Ceeerto...".
< Desidera qualcosa? Oggi abbiamo delle offerte fantastiche tra cui un giornale toccato da Tom Felton in persona a soli 100€ >, esordì
l'uomo.
"Lo voglio!", esultò Vi super eccitata.
< Senti tesoro solo perchè hai una cotta da paura per Draco Malfoy non è che andrò a spendere 100€ per un misero giornale che
probabilmente non ha mai visto neanche da lontano il tuo amato >, le spiegai sottovoce ignorando l'impiegato che continuava a parlare.
"Non è giusto però", si lamentò piagnucolando.
< Se la cosa ti rende felice, comprerò un suo poster a grandezza naturale >, dissi cercando di rabbonirla.
Insomma mi serviva a disposizione in caso di emergenza e se mi teneva il muso era più inutile di quella rivista.
"Ci conto".
< Scusi signore >, dissi interrompendo l'uomo. < La ringrazio ma per oggi non prenderò niente. Arrivederci! >, lo liquidai
frettolosamente dirigendomi all'uscita. Quando poi fui nuovamente sulla barca di Caronte mi massaggiai la testa dolorante.
< Hai buttato via una marea di soldi inutilmente? >, mi chiese quest'ultimo divertito.
< No, in compenso dovrò cercare un poster di Tom Felton a grandezza naturale da appendere in camera >.

 


**************************************************************


Bene, direi che questo lo possiamo considerare come un piccolo regalino da parte mia per augurarvi un buon ritorno a scuola!! (che schifezza... Io speravo in almeno altri 2 mesi di vacanza ù.ù)
Fatemi sapere come vi è sembrato e, questa volta, cercherò di non ritardare di così tanto l'aggiornamento ù.ù

Alla prossimaaa ^__^

 

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Capitolo 15
*** Quattordicesimo capitolo - Quando la fine si avvicina, arrivano i Giganti! - ***


I'M BACK!
Ebbene si, non vi ho abbandonati, o meglio, non ho abbandonato questa storia! (e non intendo farlo)
Come ho già detto in precedenza potranno anche passare anni tra un capitolo e l'altro ma continuerò questa storia fino a quando non l'avrò finita (e mi dispiace dirlo ma non manca molto ç__ç).
Comunque scusate davvero se ho lasciato che passassero 2/3 mesi alla cavolo, ma non ero in grado di scrivere: poco tempo, poca ispirazione, altri impegni... Insomma un sacco di cose mi hanno tenuta lontana da questa storia!!
In ogni caso (grazie anche a qualche VELATA minaccia di morte xP) ora sono di nuovo qua con il quattordicesimo capitolo...

Grazie a tutti quelli che continuano a seguirmi (o che sono arrivati da poco) e BUONA LETTURA!! ^_^

 

CAPITOLO 14 - Quando la fine si avvicina, arrivano i Giganti! -

 


< Allora vuoi dirmi chi è si o no? >, chiese per l'ennesima volta Caronte.
Adesso so che potrà sembrarvi assurdo, ma sono certa che mi stesse facendo una scenata di gelosia.
Il che non aveva senso, perchè lui non provava niente per me, giusto?!
Ecco, chiarito questo - perchè, lo ripeto, Caronte non poteva avere una cotta per me - se volete vi spiego che stava succedendo: il mio affascin... Ehm, il mio accompagnatore stava sbraitando da mezz'ora per sapere chi fosse, parole sue, "il sicuramente orribile ragazzotto di cui dovevo cercare un poster grandezza naturale da appendere in camera".
Insomma, era se stesso a ben pensarci: faceva il cretino urlando a destra e a manca cose senza senso.
< Ma non ti sei ancora stancato?! Ti ho ripetuto mille volte che non è nessuno... >, dissi alzando gli occhi al cielo.
"Beh Tom Felton non è proprio nessuno", si sentì in dovere di intromettersi Vocina.
< Non ti ci mettere anche tu, per favore... >, la supplicai.
Caronte intanto continuava con i suoi monologhi sulle ingiustizie della vita e sul dispiacere di essere confinato in un lavoro dove ben poche belle ragazze gli facevano visita.
< E questo cosa c'entra? >, chiesi bloccandolo.
< Beh se non facessi questo lavoro potrei sfondare con la mia band, diventare famoso e a quel punto avere tante belle ragazze che comprano il MIO poster e non quello di un damerino biondo >, spiegò.
< Allora lo sai chi è Tom Felton >, lo accusai.
< Ti ho appena fatto un complimento e tu pensi a quello? >.
Inarcai un sopracciglio.
Io quel complimento non l'avevo visto neanche con il canocchiale.
Caronte sbuffò impaziente.
< Ho velatamente accennato al fatto che tu potresti essere una di quelle BELLE ragazze che comprerebbero il MIO poster >, gesticolò.
"Temo di aver bisogno di un aiuto Vocina...", pensai rivolta a lei.
"Che c'è?".
"Mi ha per caso dato della bella ragazza?", le domandai con pensiero stridulo.
"Si direi di si, e, dato che sono certa tu non te ne sia accorta, ti rivelo un'altra cosa se vuoi", disse maliziosa.
"Spara".
"Ti sta dietro come un cagnolino da quando ti ha chiesto il numero di telefono!", rise.
< Ma non dire cavolate! >, dissi a voce troppo alta.
Caronte mi fissò stupito.
< Ce l'hai con me? >, chiese.
Mi ritrovai ad arrossire come un pomodoro.
< Ehm no, parlavo con Vocina >, sussurrai.
Lui accennò un dolce sorriso e mi accarezzò una guancia. < Sei davvero adorabile quando fai così >, disse.
Arrossì ancora di più e mi ritrovai a balbettare suoni senza senso compiuto.
< Fa caldo qua dentro, vero?! >, chiesi a quel punto per distogliere l'attenzione di entrambi da quel discorso.
Stavo soffocando, ci saranno stati almeno un 40° in quel posto ne ero certa.
In più se ripensavo alle parole di Caronte e Vocina non potevo far altro che ribollire ancora di più dall'interno, cosa che poi mi portava ad avere ancora più caldo.
< Oddio ho bisogno di una doccia >, me ne uscii all'improvviso.
Caronte mi lanciò uno sguardo ammiccante e sorrise maliziosamente.
< Se ti serve una mano sono disponibile >, disse.
Lo fulminai con lo sguardo.
< Grazie ma so cavarmela da sola e non osare neanche pensare a quello che credo tu stia pensando >, lo minacciai.
Lui rise forte.
< E com'è che sai a cosa sto pensando? Ci stai facendo un pensierino anche tu, per caso? >, ammiccò.
Trattenni bruscamente il fiato.
Come osava quello sbruffone fare simili insinuazioni sulla mia regale persona?!
"Hai notato che quando sei particolarmente imbarazzata tendi a parlare come una dama dell'800?", chiese Vocina ghignando.
Mandata al diavolo anche lei, feci un paio di respiri profondi e decisi di ignorare entrambi.
Un po di silenzio fino al prossimo girone avrebbe fatto bene a tutti.
Ad un certo punto vidi Caronte alzare la mano come un bravo scolaro che chiede la parola per poter dire la sua.
< Che vuoi? >, chiesi bruscamente.
< Sai ho una di quelle domande esistenziali che mi tormentano da una vita e volevo sapere se eri disposta a dare una risposta alla mia domanda >, fece cortese e distaccato.
Mi scappò una risata.
Era davvero buffo.
< Cosa vorresti sapere? >, mi arresi.
Lui si sistemò in modo da potermi guardare dritto negli occhi.
< Già che siamo in tema: perchè voi donne state ore e ore sotto la doccia? >, domandò.
Lo fissai con sufficienza facendogli intendere che era ovvio: < Perchè noi abbiamo più cose da lavare rispetto a voi >, risposi sicura di me.
Lui mi guardò confuso per poi puntare, sfacciatamente, lo sguardo sul mio petto.
Indignata, gli tirai un pugno sulla spalla.
< Maiale! Mi riferivo alla testa! Cosa che voi uomini decisamente non avete! >.
Lui si massaggiò la spalla dolorante guardandomi sdegnato.
"Ahah sai anche a me vengono in mente un paio di cose che gli uomini devono lavarsi che non non abbiamo", rise sguaiatamente Vocina.
< Ma ti prego! Sei una pervertita! >, le dissi scioccata.
Lei continuò a ridere mentre Caronte prese a guardarmi storto.
< Non è affatto gentile da parte tua >, disse offeso.
Lo liquidai con una scrollata di spalle: lui faceva di tutto per farmi arrossire e farmi sentire una cretina, io davo a lui dell'idiota. Era più che equo, non vi pare?!
< Comunque, quanti gironi mancano? >, chiesi incuriosita.
Ormai dovevamo essere quasi alla fine.
"Non pensi sia triste? Non rivedremo più Caronte", pensò dispiaciuta Vi.
< Mhm se non sbaglio, dopo questo, ce ne saranno massimo altri due >, rispose con sguardo triste.
Non ne capivo il motivo: anche lui, come Vocina, aveva paura che non ci saremmo più visti?!
Insomma la nostra città di certo non era una metropoli, in qualche modo avremmo potuto trovarci ancora! E poi lui aveva anche il mio numero di cellulare: una chiamata e tutto risolto.
< Senti... >, cominciò Caronte.
Lo fissai incuriosita ma lui non finì la frase: senza neanche rendermene conto, eravamo arrivati davanti al portone del girone che recitava "I Giganti hanno passi pesanti".
< Non ha senso! >, dissi a Caronte indicando il cartello.
< E cosa ne ha qua dentro? >, chiese di rimando.
Continuava ad avere quello sguardo mezzo triste.
< Vai ci vediamo all'uscita >, disse e sparì dietro l'angolo.
Guardai ancora per qualche secondo il punto in cui era scomparso poco prima per poi incamminarmi all'interno del girone.
Feci tutto il corridoio con la mente altrove tanto che, quando arrivai al centro della stanza, non mi accorsi neanche di un enorme omone che mi si era piazzato davanti e mi gridava davanti alla faccia.
Urlò e urlò mentre io continuavo a pensare a Caronte.
< Basta, ci rinuncio >, fece il gigante davanti a me. < Ma non hai neanche un po di paura? >, chiese.
< Eh? >, feci distratta.
< Dimmi piccola ragazza, cosa ti preoccupa? >, chiese gentilmente l'omone sedendosi difronte a me.
Quando si gettò a terra, lo scossone fu tale da farmi quasi cadere: era davvero enorme quel gigante ora che ci facevo caso.
< Vedi non so se, finito questo viaggio, rivedrò più Caronte >, confessai.
Era bizzarro confidarsi con uno sconosciuto, per di più alto oltre tre metri.
Ma, andiamo, chi ero io per giudicare?!
< Ahah non essere sciocca piccoletta >, rise divertito. < Gli unici che rischiano di non rivederlo siamo noi giganti: per noi è così piccolo che rischiamo di passargli accanto senza neanche accorgercene. Ma, per tua fortuna, tu hai le sue stesse dimensioni e questo non potrà mai accadere >, mi rincuorò il gigante.
Risi divertita.
< Si, penso tu abbia ragione >, dissi. < Ora credo proprio di dover andare, Caronte ancora non lo sa che per noi sarà decisamente semplice rivederci >.
Il gigante annuì e mi indicò l'uscita.
Feci la strada correndo e ridendo felice, lo ammetto, di aver finalmente capito quello che Vocina stava cercando di dirmi da un pezzo: io ero cotta di Caronte e, per mia fortuna, anche lui lo era di me.

 

********************************************************************

A voi il giudizio!! ;-)

Alla prossimaaaa!! Un bacio!! =)

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Capitolo 16
*** Quindicesimo capitolo - Ultimo girone: Spiderwoman e Lulù ***


BUONA SERA ^_^
Come ve la passate?! Ovviamente non ci vediamo da un sacco di tempo e mi dispiace ma sto passando un periodaccio: la scuola non è mai stata così difficile ed impegnativa per cui mi sto concentrando più che altro su quella ed ho finito per abbandonare per un mucchio di tempo questa storia, mi dispiace!!
Dato che è da prima delle vacanze che non ci sentiamo ne appofitto per augurarvi BUON NATALE e, soprattutto, BUON 2012 (sperando che non sia il nostro ultimo anno - corna in basso e toccatine varie - xD)
Sento il dovere di ringraziarvi tutti perchè siete sempre di più a lasciarmi recensioni ed a inserire nei vari posti questa storia e sono davvero contenta!! =)
Per cui mille grazie di cuore a tutti voi e BONA LETTURA!! ^_^

 

CAPITOLO 15 - Ultimo girone: Spiderwoman e Lulù -

 

< Glielo dico oppure no? >, meditai tra me e me mordicchiandomi nervosamente le unghie.
"Sono passati solo due minuti e già hai cambiato idea?", chiese Vocina scioccata e indignata.
< Cosa vuoi che faccia? Insomma non so se te ne rendi conto ma è passato solo un giorno e sto già dicendo ai quattro venti che sono cotta di Caronte. Insomma non è naturale! >, sbottai infastidita dal suo non capire.
"Ma non dire cavolate... Mai sentito parlare del colpo di fulmine?".
< Sai che non credo a queste cavolate per cui non tirarle in ballo >, dissi alzando gli occhi al cielo.
Guardandomi intorno nervosamente non potei evitare di incrociare lo sguardo corrucciato di Caronte: mi fissava con un sopracciglio leggermente arcuato, cosa che gli aveva procurato una piccola ruga sulla fronte.
< Se continui a fare quella faccia, ti verranno le grinze sulla pelle come i vecchi >, lo stuzzicai ghignando.
Potevo evitare tutto, ma non di prenderlo in giro.
Mi divertiva troppo.
Lui si limitò a lanciarmi uno sguardo di superiorità, per poi ribattere: < E tu finirai al manicomio se continui a parlare da sola come una di quelle gattare pazze  >.
< Ho già il domicilio lì >, risposi non accontentandomi di lasciargli l'ultima parola.
Mi fece una linguaccia e si girò dall'altra parte fingendo di essere offeso.
Risi divertita.
Ero cotta.
Passato un giorno o meno, mi ero presa una bella sbandata per quello strano ragazzo apparso sulla mia strada avvolto dalla nebbia e da un mantello nero.
"L'opposto del principe azzurro insomma. Sei proprio un caso clinico", mi sfottè Vocina.
< Stai zitta! In ogni caso ho deciso: non gli dico niente >, asserii decisa.
"Oh andiamo: dopo tutto quel bel discorso filosofico del Gigante, il quasi bacio, il bacio, tutte quelle deliziose allusioni sconce che tanto ti piacciono e, soprattutto, dopo avermi rotto le scatole per tutto questo tempo, mi vieni a dire che non hai intenzione di dire a Caronte che ti piace?!", urlò Vocina perforandomi un metaforico timpano mentale.
< Perspicace come al solito >.
Sentivo che fosse sul punto di urlare di nuovo ma, una musichetta proveniente dalla tasca dei miei pantaloni, la bloccò poco prima che potesse aprir bocca.
Come si suol dire: "salvata dalla campanella". O, in questo caso, dal cellulare.
Mi ero quasi dimenticata della sua esistenza.
"Povero il mio amato cellulare: ti ho ignorato tutto il giorno", pensai tristemente tirandolo fuori dai jeans.
< Pronto? >, risposi al terzo squillo.
< Il mio "sensore di cazzate" sta vibrando >, disse la voce dall'altro capo del telefono.
Rimasi in silenzio per qualche secondo, cercando di capire se mi stessero giocando un brutto scherzo.
< Perchè, chi saresti, Spiderman? >, domandai sarcasticamente.
< Non prendermi per i fondelli, razza di amica degenere che non sei altro >, sbottò l'enigmatica presenza telefonica.
< Ma si può sapere chi cavolo è? >, mi infuriai.
Lanciai a Caronte uno sguardo di fuoco come se fosse lui il responsabile di tutto.
Il mio accompagnatore mi guardò confuso per poi limitarsi a scrollare le spalle, convinto, probabilmente, della mia ormai sicura pazzia.
< Chi vuoi che sia?! Sono Nancy, pampel! >, urlò Spiderwoman.
Okay, a mia difesa va detto che la sua voce al telefono era completamente irriconoscibile, per cui non facciamone un dramma se non avevo riconosciuto la mia migliore amica, che ne dite?!
Si, lo so, ero stata decisamente pessima.
< Oh! Ciao, come stai? >, chiesi cercando di rimediare alla mia figuraccia.
< Bando ai convenevoli: come ho già detto il mio "sensore di cazzate" sta vibrando >, asserì minacciosa.
Ebbene ora vi dirò una cosa su Nancy: mai contraddirla, lei ha sempre ragione! Esatto, anche quando non è così oppure afferma l'esatto opposto di quello che ha detto solo un secondo prima.
Lei-ha-ragione.
Se qualcuno osa contraddirla, si becca degli schiaffi sulla testa davvero dolorosi: nel corso degli anni credo di aver accumulato un bel po di traumi cranici per colpa sua.
Ecco spiegato il motivo della mia stupidità e del mio parlare da sola.
"Effettivamente questo chiarirebbe un bel po di cose", proferì Vocina.
Decisi di restare in silenzio per evitare ulteriori discussioni.
< E quindi...? >, mi azzardai a chiedere.
< Quindi tu stai per fare qualcosa di veramente stupido! >, dise convinta.
Ci riflettei per bene...
Bene...
Molto bene...
Tanto bene...
< Mhm no, direi di no! >, dissi alla fine sicura di me.
< Non dire cavolate, io ho sempre ragione per cui tu stai per fare qualcosa di stupido >, urlò.
Appunto, come già detto, lei ha ragione.
< Allora sentiamo Spidewoman, che starei per fare? >, domandai sarcastica.
In fin dei conti potevo permettermi di fare un po la spavalda: non poteva darmi schiaffi attraverso il telefono.
< Cosa non stai per fare, vorrai dire... >, proferì enigmatica.
"Eh?!".
Okay non ci arrivavo.
< Non stai per dire a Caronte che ti piace >, continuò smontandomi.
Rimasi immobile scioccata per qualche secondo.
< E tu come fai a sapere di... Tutto questo? >, domandai dopo un po.
Adesso mi faceva paura. Già di suo la ragazza non era normale, ancora mi veniva fuori con cose del genere... Sarebbe andata a finire con me in paranoia e lei sul trono del mondo.
"Stai dicendo cose senza senso", mi fece notare Vocina.
Lo sapevo: probabilmente gli ultimi avvenimenti mi avevano "leggermente" scombussolata.
< Ovvio: sto leggendo la tua storia su EFP >, spiegò.
< Eh?! >, urlai scandalizzata.
Che cavolo stava dicendo?!
< Lascia stare... Comunque non parlare: non posso tirarla per le lunghe! Non hai idea di quanto costi chiamare all'Inferno >, disse velocemente.
Sempre più confusa, evitai di fare commenti e mi sistemai meglio sulla barca.
< Tu piaci a lui, lui piace a te. Niente di più semplice: vi dichiarate, uscite, vi sposate e vissero per sempre felici e contenti. Non ti va bene la versione favola?! Allora senti qua: tu non credi nei colpi di fulmine ma nelle reincarnazioni si: magari in una vita passata stavate assieme, ecco perchè ti piace. Per cui vedi di non fare cavolate perchè il mio sensore (e anche EFP) lo saprà per cui... Buttati! Ciau >, e così dicendo chiuse.
Ebbene, posso dire per certo che quella fu la conversazione telefonica più assurda mai avuta in vita mia.
Tuttavia non potevo negare che avesse ragione (almeno le parti che avevo capito, avevano un certo senso).
Per cui, arrendendomi all'evidenza, mi preparai a svuotare il sacco.
< Senti... >, cominciai.
< Arrivati! >, disse nello stesso istante Caronte.
Sfiga cosmica, avete presente?
Ti becca sempre nei momenti meno opportuni.
< E' l'ultimo girone... >, mi informò mente scendevo dall'imbarcazione. < Sono sicuro che lo apprezzerai. Ci vediamo all'uscita >.
Se ne andò silenziosamente lasciandomi li a rodermi il fegato.
< Cavolaccio! >.
Mi voltai e osservai l'imponente portone che mi si parava davanti.
Recava un'insegna: "Chiamatemi Lulù".
Criptica, no?!
Mi bastò fare un passo verso l'entrata che quella si aprì. Il corridoio che percorsi fu più lungo degli altri e decisamente più macabro: era buio e non c'erano le solite musichette stupide in sottofondo.
Quando entrai nello stanzone lo trovai immerso nella quasi totale oscurità.
< Heilà, c'è nessuno? >, trovai il fiato per dire.
Okay, se all'inizio ero stata delusa dall'atmosfera poco macabra di quel complesso, ora mi ritrovavo a desiderare quei dementi del Limbo più che mai. Altro che cose buie e spaventose, preferivo di gran lunga le scemenze di quello strano "parco divertimenti".
< Pardon, pardon... Si sono fulminate le luci: tutta colpa di quei cretini dei miei assistenti. Sono convinti che prendere le lampadine giuste sia un optional. Tanto a loro che importa, non ci devono mica lavorare in questa stanza! >, disse una voce all'improvviso, leggermente più acuta del normale a causa della rabbia probabilmente.
L'uomo che aveva parlato, sembrava di origini francesi (considerato l'accento) e aveva un che di... Come dire... Poco mascolino?!
< Salve >, affermò comparendomi davanti e facendomi sussultare.
Era un uomo sulla trentina con capelli corti e neri. Portava pantaloni di pelle nera aderente abbinati ad una camicia bianca con cui faceva a pugni.
I mille braccialetti colorati che portata al polso lo facevano sembrare uno di quei personaggi gay poco credibili ed esagerati delle sitcom televisive.
< Sono Lucifero ma puoi chiamarmi Lulù >, disse arrotolando tutte le "r".
Okay, non è che "sembrasse uno di quei personaggi gay poco credibili ed esagerati delle sitcom televisive", lo era.
"Che carino", pensò Vocina ridendo. "Mi sono sempre piaciuti i tipi bizzarri", considerò squadrando l'uomo dall'alto in basso.
< Ehm... Alice >, mi presentai a mia volta.
In fin dei conti era pur sempre il Re degli Inferi, non potevo permettermi di fare la maleducata.
< Oh lo so, lo so. Ho seguito con interesse tutto il viaggio, sei una tipetta interessante >, disse squadrandomi.
Non sapendo bene se rispondere o meno, rimasi in silenzio aspettando che continuasse.
< E ho notato anche un'altra cosa: tu vuoi portarti via il mio Caronte >, disse cantilenando e battendo le mani.
"Uh ora è pure inquietante, mi piace sempre di più", mi informò Vocina.
Io, d'altro canto, non potevo essere sicura di riuscir condividere quel suo pensiero.
Non volendo più negare niente, alla fine risposi: < Si è così... E' un problema? >.
< Uh sfacciata, ti farò pagare un extra per questo >, disse ridendo.
"Strunzu...", pensai masticandomi le parole.
< Comunque no, nessun problema. Per ora... Ma passiamo al sodo: per superare questo girone dovrai assecondarmi >, disse guardandomi fisso negli occhi.
Deglutii a vuoto.
< Cosa dovrei fare? >, domandai preoccupata.
< Rispondere alle mie domande... >.
Mi agitai sul posto sentendomi sempre più a disagio ma acconsentii con un cenno del capo.
< Bene >, fece ghignando.
Se un attimo prima ce l'avevo davanti, quello dopo era sparito.
Quando una luce si aprì all'improvviso, riuscii finalmente ad individuarlo.
< Domanda... numero... u-n-o! >, cantilenò.
Sparì per poi riapparire.
< Come mi sta questo vestito? >, domandò eccitato.
Si era cambiato d'abito in un lampo ed ora indossava un paio di pantaloni rosa a quadri e una maglietta bianca sopra.
< Ehm bene, anche se punterei su qualcosa di più scuro >, dissi buttando li la prima cosa che mi passò per la testa.
Gesticolò qualcosa e scomparve per poi riapparire di nuovo con altri vestiti.
La cosa continuò così per un bel po con lui che faceva da modello ed io da critica.
Uno strazio, dico sul serio.
< Aaah perfetto: grazie a te ho rifatto tutto il guardaroba >, disse eccitato saltellando.
Sembrava felice come una Pasqua.
< Ehm, tutto qui? >, chiesi esitante.
< Come tutto qui?! Rifare gli armadi di tanto in tanto è essenziale e, soprattutto, tra le prove più difficili di tutta la vita >, affermò sicuro mentre si ammirava le unghie di un nero acceso.
< Quindi... Posso andare? >, domandai ancora.
< Certo, certo. Prova superata. Ecco a te il lasciapassare per il Paradiso >, disse consegnandomi un biglietto.
Lo presi e me lo rigirai tra le mani per poi andare a leggere quello che c'era scritto sopra.
Rimasi di sasso per qualche secondo fino a quando riuscii a riconnettere il cervello alla bocca.
< Stiamo scherzando, vero?! >.


******************************************************


Se non vi lasciavo con il fiato sospeso non ero contenta xDD

Ebbene questo capitolo è in parte dedicato anche esclusivamente a te Nancy, mi sembrava giusto tutto considerato xP
Tanto per spifferare cattiverie su di te, vi assicuro che gli schiaffi gli dà davvero (anche se lo faceva di più in passato) e che presto conquisterà sicuramente il mondo ;-)
Non posso assicurare che abbia davvero un "radar per le cazzate" ma di certo ha un mucchio di altri poteri soprannaturali strani, giuro xPP

Mi raccomando, fatemi sapere che ne pensate!!
Grazie ancora, ciau^^

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Capitolo 17
*** Sedicesimo capitolo - Epilogo: Il Paradiso ***


Ma buona sera, Fanciulle (anche Fanciulli? O.o) come state?!
Prima di cominciare a dire qualsiasi cosa volevo augurarvi un BUON CARNEVALE ^_^ (il mio quest'anno è una mezza fregatura, ma tralasciamo...)
Forse ho lasciato passare di nuovo troppo tempo ma l'idea di scrivere questo capitolo mi rendeva triste: insomma è la fine.
E' vero: ci saranno gli extra, ma non sarà la stessa cosa ç__ç
La storia originale ormai è finita e, se devo dirvelo, è la prima long-fic che finisco per cui sono decisamente emozionata (xP)
Che tristeeeezza: non voglio abbandonare Alice e Caronteee!! >__<
Okay, ora che mi sono sfogata, vi lascio all'epilogo!!
Buona lettura e buon divertimento!! =)

 


CAPITOLO 16 - Epilogo: Il Paradiso -

 


Fissai quel bigliettino per minuti interi con una voglia tremenda di scoppiare a piangere.
< Dopo tutta questa fatica... >, sussurrai con voce spezzata.
"Ahah andiamo, è divertente", disse Vocina mentre continuava a ridere come una pazza.
E non era la sola.
Il caro Lucifero -pardon Lulù- le dava corda mentre mi guardava ghignando con quell'espressione da bello e dannato, tutto
agghindato nei suoi pantaloni di pelle che mettevano in mostra tutto quello che solitamente va nascosto alla luce del sole.
< Non è che per caso c'è un errore? >, chiesi speranzosa.
Quando rialzai lo sguardo, lui era scomparso.
< Direi di no >, mi alitò sul collo cogliendomi alla sprovvista. < Sai, ti sento molto indecisa: non vuoi rivelare i tuoi sentimenti a
Caronte, per caso? >, mi sbeffeggiò il Diavolo.
Mi girai di scatto fulminandolo con lo sguardo.
< Senti bellino, non sono di certo affari tuoi per cui vedi di lasciarmi in pace >, masticai.
Okay, lo ammetto: ero un tantino nervosetta.
Quel cavolo di bigliettino mi aveva mandato il sangue alla testa e Lulù-la-mia-scarpa-del-cuore di certo non aiutava.
< Oh si che sono affari miei >, sussurrò muovendo qualche passo nella mia direzione.
Mi prese per i fianchi e mi avvicinò a se giusto il necessario per riuscire a premere le sue labbra contro il mio orecchio destro.
< Perchè, sai, se non te lo prendi tu Caronte... Lo farò io >, disse lascivo.
"Hey giù le zampe dalla mercanzia", si indignò Vocina.
< Hai ragione Vocina, giù le mani da me >, proferii indignata allontanandolo.
"Guarda che io mi riferivo a Caronte... Col cavolo che se lo prende il personaggio omosessuale di Matrix".
< Sarebbero una bella coppia, però >, riflettei tra me e me squadrando per bene Lucifero.
"Alice! Svegliati... Va bene che il bigliettino ti ha sconvolta, ma datti una regolata: Lulù vuole prendersi il TUO -o meglio, nostro-
Caronte!", mi urlò contro Vocina.
Finalmente, grazie a quella strigliata, riuscii ad elaborare la frase del Diavolo.
< Caronte è mio >, sibilai minacciosa.
< Ah, davvero? >, disse sfidandomi con lo sguardo. < Solo se arrivi da lui prima di me >.
"Eh?"
< Eh? >.
< Il primo che arriva si prende Caronte! >, urlò e cominciò a correre.
Rimasi inebetita per qualche secondo.
"Corri!".
Scattai. Insomma: non mi sarei fatta di certo battere da una Scarpa-del-Cuore!
< Hai imbrogliato >, gli urlai dietro mentre lo raggiungevo.
Lo tirai per la maglia, facendolo rallentare e, dopo avergli fatto una linguaccia, lo superai.
< Rossa! Non ti permettere >.
Mi sentii tirare all'indietro e mi resi conto che mi aveva preso per i capelli.
Indignata gli pestai un piede.
< Stai barando! >, mi urlò mentre mi allontanavo.
Risi divertita. < In amore e in guerra tutto e lecito >, dissi raggiungendo l'uscita.
< E in questo caso parliamo di amore o di guerra? >, chiese Caronte che, inaspettatamente, non mi stava aspettando su nessuna
imbarcazione ma in piedi appoggiato al muro vicino l'usicta.
Lo fissai per qualche secondo.
Era davvero bello: non di quella bellezza soggettiva che ad uno può piacere e ad un altro no. Era bello e basta.
Quello che le ragazze normali -o almeno alcune mie compagne di classe- avrebbero definito "Figo Universale".
< Credo che in questo caso ci troviamo a metà strada >, risposi.
Lui fece un mezzo ghigno e mi si avvicinò.
< Superato anche l'ultimo girone? >, mi chiese ad un passo da me.
Non capii bene la domanda perchè troppo distratta a guardare le sue labbra.
< Alice? >.
"Chi è Alice?", mi domandai stupidamente mordendomi il labbro.
Avevo completamente perso il contatto con la realtà. L'unica cosa a cui riuscivo a pensare era Caronte.
E il suo viso.
E le sue labbra.
E il bacio che ci eravamo scambiati.
Feci un mezzo passo in avanti per potermi avvicinare ancora di più a lui.
< Senti io... >.
Non riuscii neanche a finire la frase che qualcuno saltò addosso a Caronte, sbilanciandolo tanto da farlo indietreggiare.
< Carry amore miooo! >, urlò Lulù appeso letteralmente al collo del MIO accompagnatore.
"Carry?! Cos'è una pietanza indiana?", protestò Vocina indignata per l'ennesima interruzione.
< Senti un po Peter White, staccati >, urlai.
Quel che è troppo è troppo.
Non ne potevo più.
Con un ghigno degno del miglior cattivo di tutti i tempi, Lucifero mollò la presa e si voltò nella mia direzione.
< Sei per caso gelosa? Caronte ti piace? >, rise.
Ovviamente, la fortuna gira sempre alla lagra da me.
Non solo mi ritrovavo nella situazione di dover spifferare i miei sentimenti ai quattro venti, ma dovevo pure farlo con il pubblico.
Maledetto Diavolo.
Ma Lucifero non era il solo a fissarmi in attesa di una risposta: Caronte non mi staccava gli occhi di dosso.
< Allora? >, mi sfidò Lulù.
Drizzai la schiena e lo guardai con sufficienza.
< E anche se fosse, ti creerebbe qualche problema? >.
Con molta probabilità, non ebbe neanche il tempo di pensare ad una risposta che Caronte mi fu davanti, le sue labbra sulle mie.
"Peggio di un romanzo rosa", proferì Vocina a metà tra l'estasiata e il disgustata.
Proprio come la prima volta, il tempo si fermò e non ci fu altro che Caronte, ovunque.
Nella mia testa.
Sulle mie labbra.
Le sue avevano un leggero retrogusto di caramella al limone.
Quando ci separammo, avevamo entrambi il fiato corto e Lucifero era scomparso.
< Anche tu mi piaci >, sussurrò Caronte.
Gli sorrisi e non potei evitare di baciarlo di nuovo.
Mi stavo decisamente rammollendo.
Risi divertita quando mi resi conto che il viaggio era finito ma che, nonostante tutto, avrei avuto ancora il mio bellissimo
accompagnatore al mio fianco.
E pensare che tutto era cominciato perchè mi annoiavo.
< Lù ti ha dato il biglietto? >, chiese ad un certo punto.
Mi frugai nelle tasche e presi quel maledetto bigliettino. < Ti prego: dimmi che è uno scherzo >, lo supplicai.
Il biglietto era d'argento, con una scritta nera in rilievo che diceva:

"Complimenti: hai superato tutti i Gironi dell'Inferno.
Questo biglietto è un'entrata gratis assicurata al Paradiso: il locale più inn del mondo!
".
Caronte rise quando finì di leggere.
< No, è tutto vero. Il locale, tra l'altro, è qui: fa parte del complesso >, spiegò.
Mi fece l'occhiolino ed io sospirai sconsolata.
Non mi sarei dovuta più stupire di nulla dopo tutto quello che avevo passato, eppure erano riusciti a lasciarmi di stucco ancora una
volta.
< Ti va se ci andiamo insieme? >, mi chiese lui porgendomi una mano.
Feci un mezzo sorriso e gliela presi. Le nostre dita si intrecciarono e cominciammo a percorrere una stretta stradina che partiva
dalla nostra sinistra.
< Hai i capelli tutti scombinati, sembri medusa >, rise Caronte sbefeggiandomi.
< Ah, da che pulpito: sembra ti sia pettinato i capelli con la presa della corrente oggi. Vuoi che ti chiami Lulù per farteli sistemare? >, lo scimmiottai.
Lui sbiancò e cominciò a balbettare. < Ti prego no! Quel tipo mi mette i brividi, è spaventoso >.
Scoppiai a ridere senza ritegno.
< Eppure sareste perfetti: Carry e Lulù... Sembra il nome di una coppia di spogliarelliste >, risi più forte.
Ero quasi piegata in due e Vocina non faceva che complimentarsi con me per le frecciatine: decisamente lei preferiva situazioni come
questa che non quelle stile romanzo-rosa (assieme alle fantomatiche situazioni a rating rosso).
< E tu, in questo quadretto dove noi siamo donne, cosa saresti?! Un uomo? >, chiese interrogativo.
Gli lanciai un occhiataccia.
< Sarebbe difficile farmi passare per un ragazzo >, riflettei.
Lui puntò per l'ennesima volta lo sguardo sul mio seno, ma questa volta non gli dissi niente: in fin dei conti era proprio a quello che
mi riferivo.
< Mhm... >, borbottò. < Probabilmente hai ragione >.
Risi sotto i baffi e mi limitai a scrollare le spalle.
< Guarda, siamo arrivati >, mi fece notare.
Il Paradiso.
Un nome, una garanzia: il locale era decisamente grande sia all'esterno che all'interno.
Era diviso in zona ristorante e due zone ballo di cui una trasmetteva musica da sala, l'altra musica da discoteca.
Era arredato con colori freddi, principalmente blu e azzurro ed era veramente elegante.
Insomma uno di quel posti dove non potresti mai permetterti di mettere piede senza un biglietto d'argento come il mio.
< Chi gestisce questo posto? >, chiesi curiosa.
Lo stile di certo non ricordava quello di Lucifero.
< Sono marito e moglie, Paolo e Francesca >, rispose.
Lo fissai stralunata. Stava parlando proprio di quei Paolo e Francesca?
< Intendi...? >, domandai lasciando la frase in sospeso.
< Si: a furia di gironzolare sempre in tondo dentro ad una tempesta si sono stufati, così hanno fatto un patto con Lulù e hanno avuto il permesso di creare questo posto >, spiegò.
Aaah i pettegolezzi dell'Inferno: cosa c'è di meglio?
< Che patto? >, chiesi allora curiosa.
Scrollò le spalle. < Bah non lo so: tipo che tutti gli incassi vanno a lui o una cosa di questo tipo >.
"Che personaggio... Va dritto dritto nella lista dei super cattivi", disse Vocina.
< Pensavo ci stesse già, Vi: dopotutto non è il Male in Persona? >, le chiesi calcando le ultime parole.
"C'era Lucifero... Ora ci ho aggiunto Lulù".
Non faceva una piega.
Caronte mi scortò lungo un corridoio che sfociava, alla fine, in una sala da pranzo.
Dopo aver mostrato il bigliettino d'argento, ci sedemmo in un tavolo appartato, lontano dalle altre persone.
Un gentile -e decisamente carino- cameriere di nome Sebastian, ci portò i menù.
< Delizia Paradiso, Portata dei Giganti, Specialità Pokémon... Che razza di piatti sono? >, chiesi leggendo ad alta voce quelle assurde
portate, tutte con riferimenti ai vari gironi superati.
< Non è originale? >, chiese divertito.
Ordinai un piatto a caso ("Eretico in costume", che mi ricordava vagamente qualcosa) ed, intanto, continuai a lanciarmi frecciatine con Caronte assieme a qualche conversazione sul più e sul meno.
La cena si rivelò ottima, compreso il dessert (un buonissimo "Gelato Tentazione") e mi divertii decisamente più di quanto mi fossi
mai divertita in vita mia.
Forse ere stato merito dell'ambiente, così bizzarro eppure ormai con sfumature così familiari.
O, forse, era stato semplicemente merito della compagnia.
Restammo fino all'ora di chiusura, forse oltre.
Insomma, il risultato fu che ci cacciarono con la minaccia di farci lavare tutti i piatti della serata.
< E così è finita >, sospirai.
Un po mi dispiaceva: dove avrei trovato un altro posto così?!
< Beh puoi tornare a farti un giro quando vuoi: di tanto in tanto rimodernano qualche girone >, disse facendomi l'occhiolino.
Risi.
Non ci sarei tornata: sarebbe stato inutile.
Le belle esperienze, le belle persone, sono difficili da trovare più volte nello stesso luogo.
< Questo non vuol dire che non ci sentiremo più, però: ricordati che ora ho il tuo numero >, fece Caronte ammiccando.
Ci scambiammo un sorriso complice e un ultimo bacio.
Poi le nostre strade si separarono.

Almeno per quella sera.

 


- FINE -

 


**************************************

 

Oddio che tristezzaaa!! (di nuovo)
Tanto per chiarire: il "Peter White" che nomino è un personaggio del manga "Alice in Heartland" che ha la mania di lanciarsi tra le braccia della protagonista xP

Ed ora:

GRAZIE MILLE DI CUORE A TUTTI VOI!! Da chi mi ha seguito dall'inizio alla fine, chi ha cominciato, chi ha solo finito, chi ha messo la storia nelle preferite, chi nelle seguite e chi nelle ricordate... Chi ha letto e basta e chi ha recensito!!
Insomma: GRAZIE!!
Non avete idea di quanto sia contenta che questa storia abbia avuto tutto questo successo!!
Non dirò "addio" perchè sarebbe troppo melodrammatico e poi ci sono ancora gli extra!! ù.ù

Un bacio e un forte abbraccio a tutti voi, gli extra non so quando si presenteranno, ma si presenteranno!! ;-)

Alyce_Maya

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Capitolo 18
*** Extra 1 - Deliri e Messaggi da Primo Appuntamento ***


 

Ebbene da qui in poi cominceranno gli extra.
Ovviamente se siete stufi di me o non ne potete più di questa storia (o tutti e due xD) potete benissimo non leggere...
Certo, mi farebbe piacere avere almeno qualche buona anima pia che continua a dirmi che ne pensa ma, in ogni caso, la scelta è vostra ;-)

Per chi non vedrò più: grazie mille per aver seguito questa storia fino alla fine, è stato un piacere scrivere per voi.
Per chi continuerà a seguirmi: buon divertimento ^_^


 

 

EXTRA 1 - Deliri e Messaggi da Primo Appuntamento -
 

 

"Cappuccetto Rosso, ci vediamo questa sera alle sette davanti al fiume dove ci siamo visti la prima volta, non smarrirti. Tuo Caronte".

< ... >.
< Odio il rosso >, dissi rivolta al cellulare.
"Ma sei scema?! Questo ti chiede un appuntamento e l'unica cosa che riesci a dire è questa?!", mi sgridò la vocina nella mia testa.
< Che vuoi che dica, scusa? E poi sono già uscita con lui una volta >, le feci notare.
"Ma questa volta sarete soli, quindi dovresti dire, non lo so... Qualcosa tipo: oddio oddio che mi metto stasera? Aww un appuntamento!... Insomma, cose così".
< Ma per favore. Non farò mai la ragazzina isterica >, mi atteggiai.
"A no?! Hai letto il nome alla fine del messaggio? Vuoi lo spelling? Beh è: C-A-R-O-N-T-E! Ti è più chiaro ora?!", mi sbefeggiò.
Rimasi qualche secondo a fissare il nulla mentre il mio cervello cominciava ad elaborare le varie informazioni.
Dopo cinque minuti buoni, arrivò finalmente ad una conclusione: io + Caronte = Aww un appuntamento!
"Congratulazioni, noto con piacere che il tuo cervello sa fare i calcoli più elementari", disse alzando gli occhi al cielo l'immagine immaginaria della Vocina.
< Cavolaccio, cavolaccio, che mi metto?! >, chiesi agitata cominciando a fare su e giù per la stanza.
"Ho come la vaga impressione che ci siamo appena scambiate i ruoli, non credi anche tu?!", proferì Vocina.
Okay, ero nel panico più totale.
Sono sempre stata negata in cose del genere e, soprattutto, non mi sono mai piaciute.
Insomma, sono così inutili!
"Queste sono solo scuse perchè non sai come comportarti".
< Beh, ovvio! Mi conosci, no?! Sono negata nei rapporti sociali >, piagnucolai.
Dovevo assolutamente darmi una calmata, mancava poco che mi venisse una crisi isterica.
< Okay Aly, un bel respiro >, mi dissi.
Inspirai ed espirai a fondo per poi lasciarmi cadere all'indietro come un sacco di patate per finire così distesa sul letto.
"Wow, il tuo calcolo delle distanze è perfetto. Non sapevo avessimo dietro il letto", si congratulò Vocina.
< Neppure io lo sapevo. Per quanto mi riguarda pensavo di morire cadendo a terra e sbattendo la testa contro quel maledetto tavolino che mi ostino a tenere qua >, rivelai.
"Più che pensarlo, lo speravi...", mi criticò.
< Tutto pur di non uscire >, ammisi.
"Quanto la fai drastica...".
< Non voglio, non voglio, non voglio >, mi lagnai dimenandomi sul letto.
< Alice, ma con chi stai parlando? >, chiese mia mamma, apparsa dal nulla, entrando in camera.
< Ehm con il gatto...? >, più che un'affermazione la mia sembrò una vera e propria domanda.
< Ma il gatto non c'è! >, mi fece notare alzando un sopracciglio.
"Oh ma che cavolo non nota mai niente e oggi mi si è improvvisamente trasformata in una detective?!", pensai risentita.
< Non è che mi nascondi un ragazzo nell'armadio, vero?! >, chiese guardandomi male.
< Cosa?! >, urlai sfiorando decibel sconosciuti.
< Non fare quella faccia, alla tua età è normale, però non voglio che si intrufolino in casa mia come ladri >, disse puntando l'armadio.
< Ora vi lascio soli: devo andare a lavorare, ho il turno di notte. Fai la brava e la prossima volta voglio che me lo presenti >, disse facendo un cenno all'armadio, pronta ad uscire.
< Ma io non ho nessun ragazzo nell'armadio! >, gracchiai.
< Certo tesoro. Ciao! >, proferì scettica uscendo.
Rimasi a bocca aperta a fissare il punto dove poco fa si trovava mia mamma, sconvolta dalle sue affermazioni.
< Ha decisamente seri problemi >, conclusi convinta annuendo.
"O forse vede nel futuro: se l'appuntamento di oggi va a buon fine, c'è la possibilità che di tanto in tanto il tuo amato Caronte ti si intrufoli in camera", ammiccò maliziosamente Vocina.
Sentii la temperatura del mio volto aumentare e, imbarazzata, mi nascosi sotto le coperte.
< Cosa faccio?! >, piagnucolai.
"Semplice: ascolta la parte più intelligente di te, ergo me, e rizza le orecchie", cominciò a farneticare. "Ora, prima di tutto, esci da qui sotto e dirigiti verso l'armadio", comandò.
A malincuore, feci come voleva, scalciando la coperta e alzandomi in piedi. Mi trascinai lentamente alla destinazione per poi aprirne le ante.
< Ecco, ora? >, chiesi.
"Adesso tiri fuori quella bellezza di camicetta che hai comprato l'altro giorno e l'abbini con quel fantastico paio di pantaloni bianchi a trequarti", disse gongolante.
Feci come voleva, non avendo la forza di contrastare.
< Qualcos'altro? >, chiesi leggermente sarcastica.
"Non osare metterti quei scarponi che tanto ti piacciono. Oggi infradito".
< Se lo dici tu. Sappi, però, che se mi derubano e non riesco a rincorrere i ladri sarà colpa tua che non mi hai permesso di mettere scarpe adatte >, la minacciai.
"Seh, scarpe adatte a navigarci dentro, tanto sono larghe", mi scimmiottò.
Feci un verso molto simile ad un ringhio e, dopo aver appoggiato i vestiti scelti sulla sedia, mi ributtai sul letto, sotto le coperte.
Allungai una mano sul comodino e presi il cellulare per controllare l'ora: erano le 4, quindi avevo ancora un paio d'ore per deprimermi.
"Non fare l'idiota e rispondi al messaggio piuttosto", mi criticò.
Sbuffai infastidita: Vocina cominciava seriamente a darmi sui nervi.
Andai nella cartella messaggi, giusto per farla stare un po zitta, e rilessi quello che Caronte mi aveva scritto per poi arrivare alla conclusione che, effettivamente, avrei dovuto rispondergli.

"Dovresti imparare a mettere i punti di domanda: chi ti dice che io sia libera o che voglia uscire con te?".

Digitai ed inviai, non potendo evitare di stuzzicarlo un po.
Interiormente ghignai: mi piaceva troppo prenderlo in giro.
Leggermente più su di morale, tirai fuori la testa dalle coperte e recuperai da un cassetto li vicino il game-boy: tanto valeva giocare un po ai Pokémon per passare il tempo.
Oh andiamo, non fate quelle facce! A chi non piacciono i giochetti Pokémon?! Posso avere tutti gli anni che volete ma, per quanto mi riguarda, penso sia il gioco più bello che ci sia.
Mentre ero impegnata in uno scontro, la vibrazione del cellulare mi riportò alla realtà.

"Oh mia cara Cappuccetto, ero certo che avresti accettato. Mi trovi troppo simpatico e affascinante per rifiutare tale invito e poi, dato che fa caldo, avresti la possibilità di vedermi in costume ;-)".

Oh. Mio. Caronte!
Le mie povere sinapsi non potevano resistere ancora per molto: l'immagine di quel ragazzo mezzo svestito, magari anche bello gocciolante perchè appena uscito dall'acqua, mi stava mandando in tilt.

"Chiudi la bocca Cappuccetto, o rischi che ti entrino dentro le mosche".

Fu il messaggio che arrivò poco dopo, lasciandomi di stucco e indignata.
Chiusi di scatto la bocca -ebbene si, mi si era effettivamente spalancata appena finito di leggere il messaggio in cui annunciava che avrei potuto vederlo in costume- e cercai di trovare qualcosa di sensato da rispondere.

"Attento a non prenderti un malanno. Se svieni in mezzo alla strada ti lascio la a farti mangiare dai gatti".

< Eh beh, certo: ci sono 40° all'ombra e lui dovrebbe prendersi un malanno, mi pare ovvio! >, farneticai conscia della cavolata scritta.

"Ti piacerebbe farmi da infiermerina, eh?! Mi dispiace ma al massimo, come ho già detto, mi vedrai gocciolante e avrai l'onore di passarmi l'asciugamano".

< E a chi non piacerebbe farti da infermiera?! >, valutai tra me e me.
"Credo che dovresti smetterla di immaginartelo nudo", commentò Vocina.
< Perchè? Non ti piace lo spettacolo?! >, le chiesi maliziosamente.
"Certo che si, ma i tuoi poveri ormoni stanno per suicidarsi per cui smettila e preparati: è tardi", mi fece notare.
Controllando l'ora non potei che darle ragione e alzarmi. Sotto quelle coperte avevo fatto la sauna per cui mi precipitai direttamente in bagno per una doccia.
Un'ora dopo ero pulita e agghindata per uscire.
Salutai il gatto e mi avviai verso il luogo dell'incontro.

 

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Rieccomi qui, contente?!
Come avrete sicuramente intuito questa è solo la prima parte di questo extra... La seconda è in fase di elaborazione (da mesi -.-''). La mia intenzione iniziale era pubblicare prima e seconda parte tutte insieme ma chissà quando avreste visto questo extra e così ho pensato di dividerlo in due, tanto per non abbandonarvi del tutto!!

Potrebbe darsi che questi capitoletti abbiano ben poco di logico e può anche darsi che non seguiranno schemi temporali, ma si vedrà!! xP

Fatemi sapere che ne pensate e spero di tornare presto con la seconda parte ;-)
Ciau, alla prossima ^.^

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