To me you are perfect

di YayMe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Entrai dentro l’ennesimo Starbucks della giornata ma appena ci misi il piede dentro pensai che forse dovevo cercarne un altro dato che era pieno. Avevo bisogno di tranquillità, silenzio, per studiare per uno dei miei ultimi esami all’università.
Vi starete chiedendo perché non me ne fossi stata a casa a studiare, anziché girarmi tutta New York in cerca di un po’ di pace. Diciamo che il figlio della mia coinquilina Kristie non aveva intenzione di dormire, e dato che aveva le coliche non faceva altro che piangere, ma forse avrei preferito i pianti di Kyle piuttosto del casino che tutte queste persone provocavano.
Mi sedetti all’unico tavolino vuoto, in un angolino da sola. Mi  si avvicinò una cameriera dall’aria stanca mi chiese se volevo ordinare, presi  un caffè, così per tenermi sveglia.
  








  
  
  
  
  
  
Ero alla ricerca dell’ennesima modella da “vendere”. Avevo già chiesto a un paio di ragazze se interessava loro fare la modella, rifiutarono con un certo dispiacere.
Per riprendermi un po’ decisi di entrare in uno dei tanti Starbucks di New York  a prendermi un caffè. Era pieno, mi guardai un po’ attorno per cercare altre prede. Niente. Mi misi in fila e aspettai per cinque minuti abbondanti in cui aggiornavo il mio capo che non avevo trovato niente.
 Ordinai il mio caffè, mi girai per andarmi a sedere e fui come colpito. La vidi. La ragazza giusta,  lì da sola con un computer, in un angolino.










  
  
  
  
  
  
Avevo appena finito il mio caffè. Sbuffai. Scrissi l’ultima frase per  la mia tesina e finalmente digitai il punto. Sorrisi. Mi stropicciai gli occhi e senti qualcuno dirmi <<Ehi>>

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Alzai gli occhi, ero sempre stata molto scettica con gli sconosciuti e risposi con un semplice <<Ciao>> per niente interessato. Sorrise, prese un respiro e disse <<Okay ora penserai che sono un pazzo maniaco, puoi tranquillizzarti: non è così>>. Sorrisi anch’io e lo guardai meglio: aveva i capelli ricci, occhi marroni penetranti, la bocca sottile aperta in un sorriso –forse il più bello che abbia mai visto- e il fisico…che fisico! Indossava una maglietta un po’ troppo aderente che evidenziava i suoi muscoli, e i jeans.
<<Posso?>> chiese indicandomi la sedia libera accanto a me. Annuì mentre ancora lo ammiravo. Incominciò a parlare <<Innanzitutto mi dispiace per averti disturbata, mi chiamo Nicholas e faccio il fotografo. Sono in giro per cercare una persona e tu mi sembri la ragazza giusta: non vorrei metterti in imbarazzo ma sei bellissima e hai un fisico perfetto>> disse sorridendomi. Arrossì un pochino e abbassai per guardare il mio corpo. Sussurrai un <<Grazie>> imbarazzato prima che Nick ricominciò a parlare <<Vorrei proporti un lavoro>>. Pensai: sarebbe potuto essere utile, anche se Kristie insisteva che non pagassi l’affitto della casa, dopotutto anch’io abitavo lì, quindi l’avrei aiutata. E poi i soldi che avevo messo da parte in tutta una vita per l’università stavano finendo, quindi perché no?
<<Che tipo di lavoro?>> chiesi <<Hai mai pensato di fare la modella?>> spalancai gli occhi: onestamente il mondo delle anoressiche non mi attirava e l’idea per me di lavoro con un fotografo era come assistente. <<Non mi attira molto l’idea…>> dissi sincera <<Se pensi che io sia uno di quei fotografi che fanno stare a digiuno le sue modelle ti sbagli di grosso. E poi non mi occupo di quelle modelle, io mi occupo di pubblicità di intimo. Per questo mi serve il tuo corpo, né troppo magro, né troppo robusto. E poi vogliamo parlare del tuo viso? Hai degli occhi e dei capelli stupendi, e la tua pelle…ho visto poche ragazze con la tua stessa pelle. Posso chiederti quanti anni hai?>> stavo pensando ancora a tutti i complimenti che mi aveva fatto quando realizzai che aspettava una risposta <<Diciannove>> sorrise <<Perfetto! Se hai bisogno di pensarci ti lascio il mio numero così mi fai sapere>> annuì mentre mi passava il suo bigliettino da visita.
Si alzò per andarsene quando mi chiese <<Scusa, un’altra volta ma posso sapere come ti chiami?>> sorrisi, mi ero completamente dimenticata di presentarmi <<Samantha. Samantha Parker. Ma puoi chiamarmi Sam, tutti mi chiamano così>> annuì <<Bene. Allora ciao Sam>> disse sorridendomi e andando via.
<<Ciao Nicholas>>







Saaalve (?) come state gente?
Questa storia mi è venuta in mente a scuola (le lezioni di storia aiutano molto ùù)
Posterò un capitolo ogni due giorni, anche se il primo l'ho postato ieri sera ho postato il secondo per vedere se vi piace.
Se non vi piace non importa, tanto anche a me sembra patetico ùù
Anyway ci vediamo il 30 con il terzo capitolo :)
YayMe

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Rientrai in casa senza fare il minimo rumore, probabilmente Kyle si era addormentato da poco e Kristie si stava godendo quei piccoli momenti di pace. La trovai sul divano a leggere un libro. Alzò lo sguardo e mi sorrise <<Ehi>> mi sedetti a fianco a lei <<Ehi, il terremoto si è addormentato?>> annuì contenta <<Da dieci minuti, quindi se lo svegli lo fai addormentare tu mentre io esco>> risi silenziosamente.
Kristie era la mia migliore amica del liceo: ci siamo conosciute lì e da allora siamo inseparabili. Durante l’ultimo anno lei rimase incinta del capitano della squadra di basket e visto che la scuola era quasi finita decise di non dirgli niente. Ovviamente non approvavo la sua decisione ma ormai me n’ero fatta una ragione. Quando lo disse ai suoi genitori la buttarono fuori di casa e lei venne da stare da me, dato che abitavo ancora con i miei genitori, per loro lei era come una seconda figlia. Quando nacque Kyle io dovevo incominciare l’università qui a New York e all’inizio mi trasferì solo io stando ai dormitori dell’università. Dopo un po’ Kristie incominciò a lavorare a si trasferì anche lei qui con Kyle. Ora con i soldi che guadagna ci paga l’affitto della nostra casa ma io ancora non capisco perché non vuole far pagare anche me. Lei continua a dire che mi è debitrice a vita per tutto quello che ho fatto per lei quand’era incinta e questo era il minimo che potesse fare.
<<Mi hanno offerto un lavoro>> si girò a guardarmi stupita per invitarmi a continuare <<Un fotografo si è avvicinato a me chiedendomi se volevo fare la modella>> le sue labbra si aprirono in un enorme sorriso <<Non mi sorprendo: sei perfetta>> sbuffai <<Ma la smettete? Io sono una cessa che cammina…>> rise scettica <<Se fossi una cessa non ti avrebbe mai chiesto di fare la modella. E tu che gli hai detto?>> evitai il suo sguardo <<Che dovevo pensarci…>> mi guardò come se avessi appena commesso un omicidio <<Ringrazia che Kyle dorme e non posso urlare. Ma come ti è saltata in mente una cosa del genere? Quando mai ti capiterà   un’altra occasione del genere? Quando avrai cinquant’anni?>> sbuffai <<Sai non si può decidere così di apparire mezza nuda sui cartelloni di tutta la città>> sbuffò <<E com’era questo fotografo?>> mi chiese curiosa cambiando argomento. Sorrisi <<Beh…>> battè le mani davanti al mio viso <<Cosa c’è di meglio che farsi fotografare mezza nuda da un fotografo figo? Ma poi perché mezza nuda?>> le spiegai <<Si occupa di intimo>> si mise a ridere <<E magari mi fai conoscere il modello di intimo maschile>> mi disse tirandomi una gomitata. Mi misi a ridere. <<Allora?>> mi chiese. La guardai <<Lo chiamo e accetto>> dissi rassegnata. Si alzò dal divano e si mise a urlare: certe volte si dimenticava di suo figlio. Infatti poco dopo sentimmo i pianti isterici di Kyle.
Kristie alzò gli occhi al cielo e mi disse <<Vai a chiamarlo sul balcone>> 







Ecco il terzo capitolo! Ci vediamo il 1 aprile con il quarto.
Hope you like it, YayMe

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


4.




<<Quindi questa ragazza si chiama Sam, ha diciannove anni, ha un corpo da urlo e lavorerà con me?>> chiese per l’ennesima volta. Alzai gli occhi al cielo <<Sì, Joe. Sì. Lei, Sam, diciannove anni, corpo da urlo, lavorerà con te>> sul viso gli comparve un sorriso beffardo <<Joe ti ricordi cos’è successo con l’ultima modella? Perché se n’è andata via?>> alzò gli occhi al cielo <<Se me lo ricordi ogni santo giorno non posso dimenticarmelo>> sorrisi sicuro <<E’ per questo che te lo ricordo: perché tu non possa dimenticare e perché non succeda mai più. Lei non è esperta nel settore e se tu incominci a fare il cretino con lei se ne andrà prima che compaia sui cataloghi. Quindi questo cosa significa? Significa meno lavoro sia per me che per te>> gli dissi.
 Anche se mio fratello Joe era più grande di me di tre anni certe volte si comportava peggio degli adolescenti in piena crisi ormonale. Aveva rischiato di perdere il lavoro, modello di intimo maschile, se non fosse stato per me: era andato a letto con l’ultima modella della collezione e si era fatto scoprire mentre era con un’altra ragazza, conosciuta in discoteca di cui non ricordava nemmeno il nome. Si licenziò immediatamente e Joe rischiò il lavoro, parlai con il nostro capo e mi disse che se non trovavo la modella, sia io che lui saremmo stati licenziati. E ora che l’avevo trovata nessuno, neanche Joe, avrebbe rovinato niente.

<<Quando la conoscerò?>> chiese cambiando argomento <<Domani. E ti prego, sii gentile con lei>> rassegnato mi rispose <<Va bene>>
 







Buonaseeeeraaaaa :D
scusate sono ancora sotto shock perchè...ieri ho visto Demi!
Ancora non ho realizzato, voglio solo dire che arriverà l'occasione di tette, continuate a crederci :)
Coooomunque, ecco il quarto capitolo, ci vediamo il 3 con il quinto :)
YayMe

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***





5.



Non sapevo cosa aspettarmi. Non ero mai stata a un servizio fotografico figuriamoci farne uno.
Mi recai nel luogo dove Nicholas mi aveva detto di andare. Appena entrai nell’edificio mi ritrovai di fronte una reception,  dietro di essa una ragazza che maneggiava dei fogli. Tossì un paio di volte prima che si accorse di me. Alzò la testa e sorrise <<Di cosa posso esserle utile?>> sorrisi <<Sono Samantha Parker, la nuova modella. Cercavo Nicholas Jonas>> si alzò in piedi e mi tese la mano <<Oh che piacere! Sono Bridget, la segretaria. Adesso le chiamo Nick>> le strinsi la mano e sorrisi. Prese il telefono e mi disse <<Se vuole può anche sedersi sulle poltrone>> mi diressi verso queste e le dissi <<Grazie. E comunque puoi anche darmi del tu>>  mi sorrise quando incominciò a parlare al telefono con Nicholas <<Ehm Nick? C’è qui la modella nuova. Ok va bene. Ciao>> mise il telefono giù e mi disse <<Adesso arriva>> le sorrisi prendendo una rivista <<Grazie>> le risposi. Dopo un po’ che sfogliavo quella rivista sentì Nicholas che uscì da una delle tante porte in quella stanza. Fece un segno di saluto a Bridget e si avvicinò a me salutandomi <<Ciao Sam, come va?>> mi alzai e mi mise una mano dietro la schiena dandomi un bacio sulla guancia <<Ciao Nicholas, bene tu?>> mi sorrise <<Bene, grazie. E per favore, chiamami Nick. Ora ti faccio vedere il tuo camerino così potrai cambiarti e farai trucco e parrucco>> sorrisi <<Va bene>> entrammo da dove era uscito Nick cinque minuti fa e mi ritrovai davanti a un vero e proprio set fotografico.
Sussurrai un <<Wow>> e Nick si mise a ridere <<Non è niente di speciale, il set ha anche lo sfondo bianco quindi è molto semplice. Seguimi>> mi portò davanti a una porta e mi disse <<Questo è il tuo camerino, sei pronta?>> annuì semplicemente e aprì la porta: era enorme. Un grosso specchio con le lampadine di fronte alla porta, un tavolo con sopra costosissimi trucchi, una poltrona che solo a vederla mi faceva sentire comoda, un divano che dava le spalle alla porta, un televisore in un angolo e un attaccapanni con forse quello che dovevo indossare.
<<Adesso ti lascio sola. Tu indossi questo, poi ti metti la vestaglia e mi vieni a chiamare che ti mando la truccatrice e il parrucchiere va bene?>> disse mostrandomi l’intimo da indossare <<Va bene>> dissi prima che sparisse chiudendosi la porta alle spalle.
Controllai ciò che dovevo indossare: reggiseno e slip grigi, Calvin Klein. Perfetto. Ora ero anche una modella di Calvin Klein. Incominciai a spogliarmi lentamente e rimasi colpita quando notai che l’intimo era della mia taglia esatta. Mi misi la vestaglia e andai a curiosare tra i vari make up sul tavolo: era tutto firmato, dal rossetto Chanel, al fard Dior. Uscì dal camerino e trovai Nick appoggiato al muro ad aspettarmi <<Hai fatto veloce>> mi spostai una ciocca dietro l’orecchio <<Non dovevo vestirmi molto>> si mise a ridere.
Intanto due persone ci raggiunsero e Nick si ricompose <<Sam, lei è Joyce la tua truccatrice e lui è Scott il tuo parrucchiere, ora fate amicizia mentre ti sistemano un po’. Io arrivo tra dieci minuti>> disse prima di sorridermi e andar via.
Scott mi abbracciò immediatamente <<Oh sono così felice di conoscerti! Sappi che sei favolosa, e che capelli ragazza! Se hai bisogno di un amico gay che ti dovrà consolare quando il tuo ragazzo ti lascerà ci sono io!>> risi e lo ringraziai <<Beh grazie! Ma non ho un ragazzo>> Joyce si aggiunse alla conversazione <<Come mai un faccino bello come il tuo non ha un ragazzo?>> scrollai le spalle e le allungai la mano <<Sam, piacere>> sorrise <<Joyce>> 






Ci vediamo il 5 con il sesto capitolo ;) YayMe

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***





6.



Facevo amicizia con Scott e Joyce mentre mi truccavano e mi sistemavano i capelli: continuavano a riempirmi di complimenti e molte volte dovetti abbassare la testa per non farmi vedere mentre arrossivo: diciamo che non ci ero abituata.
Dopo un po’ sentì Scott sussurrare <<Oh mio dio!>> alzai gli occhi e vidi un ragazzo che salutò Joyce con la mano sedendosi accanto a me <<Ciao bellezza>> lo guardai, anche su di lui ci si poteva discutere <<Ciao>> dissi sorridendogli <<Piacere Joe. Ovvero modello di intimo maschile Calvin Klein, nonché fratello di Nick>> strabuzzai gli occhi <<Sei il fratello di Nick?>> annuì ridendo <<Quindi finalmente conosco la famosa Sam..>> annuì imbarazzata.
<<Joe! La lasci stare?>> Nick apparì dietro di me <<Ma che c’è? La sto solo conoscendo!>>disse Joe alzandosi dalla sedia, Nick sbuffò <<Dai stai tranquillo. Non mi avevi detto che tuo fratello era il modello che avrebbe dovuto lavorare con me…>> replicai io <<Sono venuto per dirtelo ma a quanto pare lui mi ha preceduto>> disse prima di alzare un braccio per dargli un pugno affettuoso. Joe scappò via urlandomi <<A dopo Sam!>> agitai la mano per salutarlo. Nick si sedette dov’era seduto due minuti prima Joe <<Scusalo. È così…infantile>> risi <<No dai, è stato carino!>> si mise a ridere ironicamente <<Fidati: quando lo conosci può essere tutto tranne che carino!>> scrollai le spalle poi Scott disse <<Infatti non è carino: è un figo assurdo!>> ci mettemmo tutti a ridere.
 
 
 
<<Io ho finito il mio lavoro con te>> annunciò Joyce, poco dopo anche Scott <<Anch’io>> Nick si alzò e uscì dal camerino. Io lo seguì e si mise dietro all’obbiettivo <<Ora aspettiamo Joe. Tu devi essere naturale, non ti devi mettere in posa o fare cose del genere>> annuì mentre mi slacciai la vestaglia e la feci cadere ai miei piedi.
Sentì un fischio dietro di me e poi Joe mi superò guardandomi: lui non aveva la vestaglia! Io e Scott rimanemmo imbambolati mentre Joyce raccoglieva la mia vestaglia e Nick lo rimproverava con lo sguardo.
<<Se ti senti pronta…>> mi disse Nick per invitarmi ad iniziare. Mi postai di fianco a Joe e Nick incominciò a parlare <<Dovete sembrare innamorati, siate senza pudori. Se, Sam, te la senti puoi anche baciarlo>> arrossì un po’ e dissi a Joe <<Magari un’altra volta>> mi sorrise abbracciandomi <<Non c’è problema>>
Appoggiai la testa sul suo petto mentre Nick incominciava a fotografare. Joe portò un dito sotto il mio mento per guardarci negli occhi. Sorrisi e mi lasciò un bacio sulla fronte. Mi allontanai da lui girandomi di spalle sorridendogli, lui mi prese per un braccio e mi strinse a sé.
Dopo un po’ che andavamo avanti così Nick disse <<Okay basta. Per oggi va benissimo. Siete stati perfetti, soprattutto tu Sam: perfetta!>> intanto tutta la troupe ci applaudiva. Joe mi sorrise e andò nel suo camerino. Mi avvicinai a Joyce che mi offrì la vestaglia e notai Scott che ancora guardava la porta chiusa del camerino di Joe.
Nick si avvicinò a me <<Sei stata perfetta, veramente>> sorrisi <<Grazie>> poi aggiunse <<Perché non andiamo a prenderci qualcosa insieme? Così ci conosciamo meglio>> guardai  Joyce e mi fece segno di sì con la testa.
<<Volentieri>> 





Ci vediamo il 7 con il settimo capitolo :) YayMe


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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***




7.


Mi portò in un locale dell’ Upper East Side: non ero mai stata in quel quartiere, ovviamente non me lo potevo permettere. Il locale era vuoto, quelle poche persone che c’erano vestivano firmato dalla testa ai piedi, forse mi sentivo un po’ a disagio.
<<Allora…>> incominciò Nick <<Parlami un po’ di te>> sorrisi imbarazzata <<Mi imbarazza parlare di me>> lui rise <<Apparirai sui cartelloni di tutta la città e ti imbarazza parlare di te?>> rassegnata incominciai <<Mi chiamo Samantha Parker, ho diciannove anni e faccio la studentessa alla New York University. Ora anche la modella. Mi mancano pochi esami per laurearmi, l’altro giorno allo Starbucks stavo preparando una tesina. Faccio facoltà di medicina perché da sempre sogno di fare la pediatra. Vivo in un appartamento nel Bronx con la mia migliore amica e suo figlio che ha un anno e mezzo. Vengo da Atlanta, lì ci abitano i miei genitori e mio fratello minore che ha undici anni>> dissi tutto ad un fiato <<Ah e sono single da più di un anno, ovvero da quando sono arrivata qui>> bevve un sorso di caffè <<Come mai è diventato il tuo ex?>> sospirai ricordando tutto, forse avrei dovuto starmene zitta <<Mi ha tradita, lo ha scoperto Kristie, la mia migliore amica e me l’ha detto. Non volevo crederci perché lui mi aveva detto che mi amava ma poi sono tornata ad Atlanta volendo fargli una sorpresa e l’ho beccato con quell’altra. Da allora non esco più con nessun ragazzo. Kristie insiste a trovarmi un uomo ma adesso non ci penso, sono giovane e penso a studiare. Quando non ci sarà più lo studio allora penserò a divertirmi>> mi guardò attentamente <<Facciamo schifo vero?>>  mi misi a ridere <<Gli uomini?! Una specie da abolire!>> sorrisi mentre bevvi un sorso dal mio caffè <<Ora è il tuo turno>> sospirò e incominciò a pensare <<Allora…mi chiamo Nicholas Jonas, ho ventun’ anni e faccio il fotografo. Ho studiato alla Columbia University e vengo dal New Jersey. Vivo in questo quartiere con mio fratello che ha ventiquattro anni. Ho un altro fratello più grande, Kevin, e uno più piccolo, Frankie. All’inizio volevo fare il giornalista, poi mentre facevo un’intervista al mio attuale capo scoprì il mondo della fotografia. Avevo circa diciotto anni. E visto che l’hai detto anche tu, sono single da qualche mese. La distanza... frequenta un’università in California, poi a dire la verità mi ero anche abbastanza stancato di lei>> lo guardai inclinando un po’ la testa <<Quindi ora ogni sera vai con ragazze diverse?>> si mise a ridere <<Oh no! Non sono quel tipo di ragazzo. A quello ci pensa mio fratello>> riflettei su <<L’avevo notato. Mi parli un po’ di lui?>> sbuffò <<Gli voglio bene: sia chiaro. È mio fratello e il mio migliore amico, c’è sempre quando ho bisogno di lui. Ma certe volte mi sembra così stronzo. Con le ragazze se ne porta una diversa ogni sera e questo non lo approvo. Ha avuto una sola ragazza “seria” in tutta la sua vita e non è durata più di tre mesi. Quando non si porta a casa una ragazza magari vengo chiamato e devo andarlo a prendere perché è ubriaco. Comunque la cosa che ti voglio dire è di stare attenta perché ti ha già addocchiata. Ha fatto licenziare l’ultima modella perché l’aveva visto mentre era con un’altra. Abbiamo rischiato entrambi il lavoro. Quindi stai attenta, ti prego>> sorrisi rassicurante <<Stai tranquillo, non sono quel tipo di ragazza che si lascia abbindolare così da un ragazzo>>
Allontanò la tazzina vuota del caffè <<Lo spero>> 


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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***




8.


<<Quando mi fai conoscere il tuo capo e il tuo collega?>> chiese Kristie entrando in cucina con in braccio Kyle, mentre ancora mezza addormentata stavo facendo colazione.
La guardai storta <<Il mio collega mai. Mi ha dato l’impressione di essere un tipo come Mark>> Mark era il padre di Kyle. Kristie sbuffò. <<Allora quando mi fai conoscere il tuo capo sexy?>> chiese prima di passarmi Kyle. <<Non lo so>> dissi scrollando le spalle.  Mi alzai posando Kyle per terra <<Ora vado. Ci vediamo più tardi>> dissi prima di dare un bacio sulla testa di Kyle e uno sulla guancia di Kristie <<Ciao tesoro>> mi urlò prima di sbattere la porta d’ingresso.
 
 
Ero seduta sulle gradinate dell’università. Avevo appena finito l’ultima giornata della settimana di scuola. Oggi non c’erano stati esami o cose del genere ma lunedì ci sarebbe stato l’esame per cui mi preparavo da un mese. Non sapevo cosa stavo aspettando ma dopo un po’ che giocavo con il mio cellulare mi sentì dire <<Ciao Sam>> alzai gli occhi e mi ritrovai davanti Joe tutto sorridente <<Ciao Joe>> gli risposi con un sorriso. <<Ero in giro e ti ho vista, aspetti qualcuno?>> mi chiese <<Oh no. In realtà non so nemmeno io perché sono ancora qui>> mi sorrise <<Hai da fare?>> lo guardai coprendomi con la mano i raggi del sole che mi davano fastidio <<No, perché?>> mi sorrise imbarazzato <<Sai, vorrei conoscere la ragazza con cui devo posare mezzo nudo>> pensai a quello che mi aveva detto Nick <<Ehm…va bene>> accettai alzandomi, un po’ riluttante.
 
 
Mi fece salire sulla sua macchina, se si può definire tale: una Bentley sportiva. Mi disse che mi avrebbe portata a casa sua, quindi sarei di nuovo andata nell’Upper East Side: due volte in una settimana, niente male!
Tutto il viaggio lo passammo in silenzio, con solo la musica in sottofondo anche se quella per me non si poteva definire musica.
Parcheggiò la macchina in garage, lo seguì ed entrammo in un palazzo. Mi condusse in ascensore e schiacciò il pulsante dell’ultimo piano <<Come sei silenziosa>> gli sorrisi imbarazzata e scrollai le spalle.
Arrivati al piano giusto, uscì e io lo seguì. Attraversammo tutto il corridoio e quando arrivammo davanti alla porta, probabilmente del suo appartamento, tirò fuori una tessera dal portafoglio <<Hai la tessera per aprire la porta di casa tua?>> chiesi incredula <<Benvenuta nell’Upper East Side>> disse sorridendomi.
Aprì la porta e fece entrare prima me: c’era un’ enorme finestra su cui si affacciava tutta New York, le pareti erano nere, il divano in pelle bianco e un enorme televisore al plasma attaccato alla parete.
<<Vieni>> lo seguì e mi fece vedere la cucina <<Oddio ma la usate? La mia è tutta sporca!>> si mise a ridere <<Solo io la uso. Il nostro capo una volta ha provato a farmi una torta per il mio compleanno: ha rischiato di incendiare l’intero palazzo>> scoppiai a ridere. 





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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***




9.


Lo ammetto: mi ero divertita quel pomeriggio con Joe. Mi aveva raccontato le stesse cose che mi aveva detto Nick su lui, ma la sua compagnia era piacevole. Onestamente non mi sembrava il tipo di ragazzo  che Nick mi aveva descritto: mi sembrava un ragazzo alla buona, anche se abitava in un quartiere come l’Upper East Side e possedeva una Bentley.
 
 
Quel pomeriggio io, Kristie e Kyle eravamo in giro per Times Square, ovviamente senza comprare nulla.
Kristie era intenta a farmi una foto mentre davo un bacio a Kyle usando come sfondo l’enorme insegna della Coca-Cola. Alzai un secondo lo sguardo e riconobbi quei capelli che avrei riconosciuto tra mille <<Nick!>> si voltò verso di me e mi sorrise <<Ciao Sam!>> disse mentre mi avvicinavo a lui, dandomi un bacio sulla guancia. Kristie ci guardava divertita poi tossicchiò per farsi notare <<Uh, Nick, lei è Kristie la mia migliore amica>> si avvicinò a noi sorridendo a Nick <<Finalmente ti conosco! Sam mi ha parlato tanto di te>> mi misi una mano sulla fronte <<Ah veramente?! Anche di te mi ha molto parlato>> Kristie si mise a ridere guardandomi  <<E lui è il piccolo Kyle>> dissi mostrandogli il bambino che tenevo in braccio <<Ciao piccolo!>> lo salutò Nick accarezzandolo, Kyle agitò la manina sorridendogli. Ci mettemmo tutti a ridere <<Vuoi venire a casa nostra? Così ti facciamo vedere la nostra casetta>> la fulminai con lo sguardo: non poteva portare a casa nostra, nel Bronx, uno che abitava nell’Upper East Side!

<<Certamente!>> accettò Nick. 


Rimase impassibile vedendo il nostro appartamento ma potevo già immaginare quel che pensava. Kristie e Nick continuavano a parlare, mentre io ero fuori dalla discussione da un bel po’, quando mi arrivò un messaggio “Mi piaci, vorrei frequentarti. Joe.” Spalancai gli occhi e arrossì di colpo mentre  nessuno sembrava accorgersi di nulla. <<Si è fatto tardi, ora devo andare>> annunciò Nick, mi guardò <<Hai caldo?>> mi chiese, probabilmente vedendo le mie guance rosse come dei pomodori: lui non sapeva che quel pomeriggio ero andata a casa sua, con suo fratello, e non sapeva nemmeno che ci fossimo scambiati i numero di telefono.  <<Ehm sì! Fa caldissimo, voi non sentite caldo?>> dissi agitandomi, sentì Kristie dire <<Ma che cazzo…>> Nick la guardò stranito e poi disse <<Vabbè vado, ci vediamo ragazze>> disse prima di darci un bacio sulla guancia ad entrambe. Kristie lo accompagnò alla porta e io mi accasciai per terra ancora stupita dal messaggio di Joe.
<<Cosa è successo?>>  con la testa tra le mani le feci leggere il messaggio <<Non vedo quale sia il problema>> la guardai male <<Il problema è che Nick mi ha detto di stare lontana da lui>> si mise le mani sui fianchi <<E perché?>> abbassai la testa <<Te l’ho detto, è uno stronzo>> sbuffò <<Non vedo quale sia il problema se ci vai una notte, mica ti devi innamorare!>> alzai la testa guardandola con sguardo implorante <<Cosa faccio?>> roteò gli occhi <<Sai, una sana scopata non ti farebbe male!>>
Riguardai il messaggio e gli risposi “Anche tu mi piaci. Sam.
E non era una balla solo per starci una notte.
 



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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***




10.


Joe era venuto a prendermi a casa: per l’occasione mi ero messa un abito verde che metteva in risalto i miei occhi. Quando entrai in macchina dopo avermi dato un bacio sulla guancia mi disse <<Sei bellissima>> sorrisi imbarazzata.
Mi portò in un ristorantino di Manhattan, sembrava che conoscesse abbastanza bene il posto. Il cameriere ci accompagnò ad un tavolo abbastanza riservato.
<<Cosa ti ha detto Nick di me?>> mi chiese diretto <<Beh…>> dissi non guardandolo negli occhi <<So quello che pensa di me, voglio sapere se ha fatto il lavaggio del cervello anche a te>>annuì lentamente. Sbuffò <<Ma perché si diverte a rovinarmi la vita?>> chiese <<Perché tu fai quello che mi ha detto Nick?>>  mi guardò negli occhi <<Non lo faccio più. Da quando ti ho conosciuta. Tu sei diversa…>> disse prendendomi la mano, intrecciando le nostre dita.
Sorrisi mentre il mio cuore faceva mille capriole.
 
 
La cena era andata magnificamente. Quando entrammo in macchina mi chiese un po’ titubante <<Nick è andato a trovare i nostri genitori questo week-end. Vorresti venire da me?>> annuì sicura.
Quando arrivammo a casa sua mi andai a sedere sul divano. <<Vuoi un Martini?>> gli sorrisi <<Volentieri, grazie>> Poco dopo arrivò con un bicchiere ma non me lo offrì <<Oh scusa! Mi sono dimenticato che non hai ancora ventun’ anni!>> scoppiai a ridere <<Non importa, veramente. Sapessi quante sbronze mi sono presa al liceo…>>mi guardò sbalordito <<Quindi sei una cattiva ragazza?>> sorrisi nascondendomi con i capelli <<Più cattiva di quanto tu possa pensare>> dissi avvicinandomi pericolosamente a lui.
Un sorriso beffardo comparve sul suo volto, posò il bicchiere del Martini sul tavolinetto e mi prese con le mani il mio collo e azzerò la distanza tra le nostre labbra. Non era un bacio che si poteva  definire casto: schiusi un poco le labbra per permettere alla sua lingua di giocare con la mia. Mi misi a cavalcioni su di lui e incominciò a sbottonarmi il vestito mentre io gli toglievo la camicia. Si alzò dal divano con me in braccio e si diresse in camera sua sbattendo la porta.
A quel punto non mi interessava di cosa mi aveva detto Nick, se cosa stavo facendo era giusto o sbagliato.
Volevo farlo e non mi interessava delle conseguenze.



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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***




11.


Il mattino dopo mi svegliai accarezzata dai piccoli raggi solari di New York.
Mi girai e incontrai lo sguardo con Joe <<Buongiorno piccola>> mi stiracchiai e sbadigliai <<Buongiorno Joey>> ridacchiò al soprannome che gli avevo dato. <<Come sei stata stanotte?>> mi misi a ridere <<Bene>> incominciò ad accarezzarmi <<Vuoi il secondo round?>> sospirai <<Fai quel che devi fare Jonas>>
 
 
 
<<Hai fatto le ore piccole?>> chiese Kristie appena entrai in casa, probabilmente rivolgendosi alle mie occhiaie. Mi misi a ridere <<Okay, va bene, avevi ragione: mi ha fatto bene.>> Kristie alzò le braccia in segno di vittoria <<Bene e ora quando me lo fai conoscere?>> la guardai male <<Ma l’altra volta ero seria. Non te lo farò mai conoscere>> storse un po’ la testa spalancando gli occhi <<Perché?>> mi chiese con una vocina sottile <<Non voglio dirlo a nessuno per adesso, vediamo come si evolveranno le cose>>
 
 
 
 
 
 
 
 
<<Nick, sto uscendo!>> urlai prima di aprire la porta <<Sono stanco io>> chiusi la porta ridendo: ciò significava che non aveva voglia di venirmi a prendere se mi fossi ubriacato.
Da qualche settimana mi vedevo di nascosto con Sam, ci sapeva fare la ragazzina ma ultimamente era troppo appiccicosa, quindi una botta e via con una ragazza depressa non avrebbe fatto male a nessuno. Tanto meno a me.

Ragazze: Joe Jonas stava tornando!
 




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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***




12.


<<Cosa fai stasera tesoro?>> chiesi a Sam quando Kyle si fu, finalmente, addormentato. <<Io niente, ma tu, Kristie, ti andrai a divertire>> mi disse con un sorriso compiaciuto <<Che cosa?>> le sbottai sbigottita <<Sai, anche a te una sana scopata non ti farebbe male. E poi prendi la pillola no?>> disse con lo stesso tono di voce che avevo usato io qualche settimana fa <<Sì ma...non lo so…>> sbuffò. Si alzò prendendomi le spalle scuotendomi <<Kristie sei giovane. Non devi dire a tutti che hai un figlio, una botta e via e poi non vi rivedrete più>> ci riflettei un po’ su <<Va bene>> dissi rassegnata. Sam si mise a saltare per tutta la stanza e io scoppiai a ridere.
 
 
 
Era da decisamente una vita che non entravo in una discoteca, ricordo che l’ultima volta ero con Mark prima di rimanere incinta.
La musica era assordante, gente ubriaca che si strusciava ovunque. Mi andai a sedere al bancone e ordinai un cocktail <<Posso sapere quanti anni hai?>> mi chiese il barista <<Ventidue>> annuì senza replicare. Tutti me lo dicevano: sembravo più grande di una diciannovenne , e questo giocava a mio vantaggio.
<<Tu non hai ventidue anni. Diciannove massimo>> guardai il ragazzo che si era seduto accanto a me spalancando la bocca <<Come osi…>> si mise a ridere e posso dire che quello era il sorriso più bello che avessi mai visto, ovviamente dopo quello di Mark.
<<Piacere, Joe>> mi tese la mano <<Kristie>> dissi stringendogliela sorridendo <<Ehm, vorresti ballare?>> non potei non notare che dalla sua voce era un po’ brillo ma accettai comunque, dopo aver finito il mio cocktail.
 
 
 
Ero ubriaca, lo sapevo, ma in qualche modo capivo cosa stava succedendo: Joe mi stava portando a casa sua mentre ci stavamo baciando in ascensore, quando le porte si aprirono mi prese in braccio, attraversò tutto il corridoio e mi appoggiò, non molto delicatamente, alla porta mentre la cercava di aprire. Quando ci riuscì mi portò direttamente in camera sua e mi buttò sul suo letto.

Nonostante tutto avevo come un senso di colpa dentro di me, come se la cosa che stessi facendo fosse sbagliata.
<<E comunque hai ragione. Ho diciannove anni>>



 
 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***




13.


Mi svegliai con il suono del campanello di casa. Mi trascinai strisciando i piedi per terra e rimasi piacevolmente sorpresa quando aprì la porta.
<<Sorpresa!>> spalancai la bocca <<Mamma! Papà! Zac!>> abbracciai la mia famiglia con le lacrime agli occhi. Li feci entrare dicendo loro di fare piano, dato che Kyle stava dormendo.
<<Come stai tesoro?>> mi chiese mia madre accarezzandomi leggermente i capelli <<Bene grazie. Ma perché siete qui?>> chiesi <<Beh, non sapevamo che nostra figlia fosse diventata una modella…>> disse mio padre, mi portai una mano sugli occhi <<Scusatemi…>> mia madre rise <<Per fortuna Kristie ci aggiorna su tutto. A proposito, dov’è?>> mi guardai attorno, e ora cosa mi invento?
<<Ehm…al lavoro…è uscita presto>> inventai sul momento, mia madre annuì guardandosi attorno. In quel momento di pace decisi di mandare un messaggio a Joe, non lo sentivo dalla sera prima.
Ehi amore <3 Che fai? Io mi annoio e i miei sono venuti a trovarmi…magari te li faccio conoscere :)
Okay forse stavo correndo un po’ troppo ma Joe mi fa sentire benissimo, come una principessa.
I miei pensieri furono interrotti dal pianto di Kyle, mi alzai ma mia madre era già partita verso la sua cameretta.
<<Ehi puzzola, mi sei mancato>> dissi rivolta a mio fratello <<Tu no!>> disse facendomi la linguaccia. Mi alzai con una faccia sorpresa e Zac incominciò a correre intorno al tavolo, seguito da me.
 
Dopo un po’ pensai che il frigo era vuoto, magari per me e Kristie andava bene, ma per i miei genitori no.
<<Vi dispiace se vi lascio un po’ soli? Dovrei andare a far la spesa>> dissi ai miei genitori <<Vai pure tesoro>> disse sorridendomi mia madre.
Presi la mia macchina, che non usavo da una vita, per fare più veloce.
Dopo la spesa mi ricordai che Joe non mi aveva ancora risposto, decisi di andare a trovarlo.

Entrai nel palazzo e alla porta mi aprì un Nick con una tuta e i capelli spettinati <<Sam?! Che ci fai qui?>> sorrisi, non mi interessava se avrebbe sospettato qualcosa, io e Joe uscivamo da qualche settimana, quindi dovevamo dirlo a Nick <<Ciao, c’è Joe?>> mi guardò alzando un sopracciglio <<Sì ma…>> lo ignorai e mi diressi verso la sua camera <<Ehi! Sam!>> non diedi retta ai suoi continui richiami, ma forse avrei dovuto farlo perché non avrei voluto vedere neanche in un’altra vita la scena che mi si presentò davanti, appena spalancai la porta di Joe.



Scusatemi se ieri non ho aggiornato ma la scuola mi sta letteralmente uccidendo çwç mi chiedo a cosa pensavo quando scelsi un liceo (?)
Vabbè non vi interessa, spero si trovare recensioni almeno per questo capitolo, vorrei sapere se vi piace o se posto per nulla :)
Comunque ci vediamo il 22 con il quattordicesimo capitolo. YayMe :)

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***




14.


<<Kristie…>> fu la prima cosa che dissi.
<<Sam?!...Nick!>> disse Kristie appena capì cos’era successo.
<<Oh Sam…>> sbottò Joe ancora mezzo addormentato.
Nick era l’unico che stava zitto.
<<Kristie tu sei la mia migliore amica, come hai potuto?>> le chiesi con le lacrime agli occhi. <<Sam, io non lo sapevo, non lo conoscevo…>> Joe ci guardava tenendo un occhio chiuso cercando di capire cosa stava succedendo.
<<Mi fate schifo!>> urlai e mi girai uscendo da quell’appartamento. Sentì Kristie che incominciava a piangere e Nick che mi chiamava.
Entrai in ascensore e mentre le porte si stavano chiudendo Nick entrò di corsa abbracciandomi.
Scoppiai a piangere tra le sue braccia mentre lui mi accarezzava i capelli in silenzio. Non diceva niente, stava in silenzio ad ascoltare i miei singhiozzi. Quando le porte si aprirono, si staccò da me e mi prese la mano. Lo sentì sussurrare un <<Scusate>> alle persone che stavano entrando nel palazzo. Lo trascinai vicino alla mia macchina e mi ci appoggiai sopra continuando a piangere.
<<Cosa ti avevo detto?>> mi chiese dolcemente Nick mentre mi abbracciò di nuovo <<Ma aveva detto che ero diversa! Che non andava più in discoteca!>> mi diede un bacio sulla fronte <<Esattamente ciò che dice a tutte le ragazze>> sbattei un piede per terra <<Li odio! Li odio tutt’ e due!>> urlai <<Sam, Kristie non lo sapeva, non lo conosceva, non poteva sapere che lui era quel Joe>> sbuffai <<Per adesso li odio entrambi>> Nick si mise a ridere <<So io dove portarti>> 





Scusatemi di nuovo se non ho postato ieri çwç è stata una giornata abbastanza faticosa :(
Comunque non so promettervi se mercoledì 25 riuscirò a postare il quindicesimo capitolo, al massimo posterò il 26 :)
Fatemi sapere cosa ne pensate, anche se vi fa schifo non mi offendo ^_^
Ci vediamo :)

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***





15.



<<Oh tesoro, prendi tutti i fazzoletti che vuoi>> mi disse Scott offrendomi una scatola di fazzoletti.
Joyce sembrava l’unica a capirmi lì dentro <<Anche a me è successo>> sbottò poco dopo. Tutti si girarono verso lei.
<<Non mi sorprende>> disse Nick accasciandosi sul divano. <<Aspetta, tesoro, aspetta: tu sei andata a letto con Joe dio greco Jonas?>> Joyce annuì lentamente <<Quando? Come? Perché? Dove?>> chiese Scott, Joyce roteò gli occhi <<Scott!>> lo rimproverò Nick indicandomi con la testa, mi offrì altri fazzoletti.
<<Cosa vuoi fare adesso?>> mi chiese Joyce. Scrollai le spalle <<Potresti dormire qui!>> azzardò Scott <<Lo fareste?>> chiesi insicura <<Certo!>> dissero all’uniscono <<Grazie>> dissi soffiandomi il naso.
<<Bene sei in buone mani, ora vado. Ciao piccola>> mi disse Nick dandomi un bacio sulla guancia <<Ciao Nick. E grazie>> mi sorrise mentre salutava Joyce e Scott. Quando aprì la porta si girò verso di me e mi chiese <<Domani ci sarai vero?>> gli sorrisi <<Certo>>
 
 
 
 
 
<<Joseph Adam Jonas sei licenziato!>> urlai appena misi piede in casa, lo vidi sbucare dalla cucina con gli occhi spalancati <<Che cosa?>> mi chiese <<Non dirmi di darti un’altra possibilità perché non succederà. Ti avevo detto di non fare il cretino con lei>> roteò gli occhi <<Ma perché? È solo una ragazza!>> presi un giornale e glielo tirai addosso <<No cazzo! Lei non è solo una ragazza. Lei è Sam!>> urlai contro di lui

<<Ma perché fai così?>> mi appoggiai al muro e urlai senza rendermene conto <<Perché mi sono innamorato di lei>>






Eccomi con il nuovo capitolo :)
Sono riuscita a postare oggi perchè ho la febbre e sono rimasta chiusa in casa .____. bello schifo
Ci vediamo venerdì con  il nuovo capitolo :)

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***





16.



Arrivai davanti la porta di casa mia. Dopo aver passato la notte da Scott e Joyce dovevo affrontare Kristie.
Aprì la porta e mi ritrovai davanti mio padre e mio fratello che giocavano sul tappeto. Si zittirono appena mi videro. Mio padre mi indicò la cucina.
Entrai in cucina e vidi Kristie che piangeva con mia madre che le accarezzava la schiena
<<Sam!>> mi chiamò Kristie <<Dobbiamo parlare>> le dissi appoggiando le mani sul tavolo.  Kristie si alzò <<Non potevo sapere che lui era quel Joe. Sono mortificata, ti giuro perdonami per favore. Io ho bisogno di te>> mi disse piangendo. Io la abbracciai semplicemente, mi strinse a lei e continuò a dirmi <<Grazie>> piangendo.
L’avevo perdonata, dovevo perdonarla, lei non aveva colpe, non lo conosceva. Era solo colpa di Joe, lui era consapevole di avere una fidanzata ed era andato con un’altra. Avrei dovuto ascoltare Nick.
 
 
 
Ero pronta per la mia serata: quella sera ci sarebbe stata l’inaugurazione della nuova collezione di intimo Calvin Klein, con tanto di cartellone sulla facciata di un palazzo.
Avevo indossato un vestitino nero con del pizzo, scarpe nere col tacco e avevo lasciato i capelli sciolti.
Nick ci aveva mandato una limousine, era da riprendere la faccia di Kristie appena la vide. Ci portò in un hotel dove si sarebbe svolta la festa. Quando scesi dalla limo fui travolta dai fotografi: mi misi in posa lasciando che mi  fotografassero. Li salutai ed entrai dentro raggiungendo la mia famiglia e Kristie. Appena entrai Scott e Joyce mi abbracciarono chiedendomi  <<Come stai? Hai chiarito con Kristie?>> sorrisi <<Sì si, tranquilli, è tutto apposto con lei>> Scott tirò un sospiro di sollievo <<Bene! Allora ce la fai conoscere!>> disse Joyce, annuì e mi diressi verso Kristie che parlava con mio fratello <<Kris, loro sono Scott e Joyce>> dissi presentandoglieli.
Mentre parlavano mi girai per guardarmi attorno e lo vidi mentre mi sorrideva <<Ciao Sam>> disse venendomi incontro <<Ciao Nick>> dissi abbracciandolo <<Come stai?>> mi chiese dolcemente <<Bene, grazie. Ho fatto pace con Kristie>> gli dissi, mi diede un bacio sulla fronte <<Ora è il tuo momento>> sorrisi imbarazzata, mi prese per mano e mi portò sul palco.
<<Buonasera  a tutti e grazie per essere venuti a questa inaugurazione>> incominciò a parlare <<Questa sera è tutta per i protagonisti dei cataloghi, quindi se Joe ti muovi…>> disse non molto gentilmente.
Lo vidi salire sul palco con un bicchiere di champagne in mano, salutando i presenti. Mi rivolse un sorriso appena accennato e io voltai subito la testa verso Nick.
<<Se ci dirigiamo fuori vedremo il cartellone che verrà svelato>> continuò, e così tutti i presenti si spostarono all’esterno.
Sull’insegna c’era un enorme telo nero <<Ed ecco a voi la collezione primavera-estate di intimo Calvin Klein>>
Il cartellone fu svelato e io rimasi a bocca aperta. Tutti incominciarono ad applaudire e io ero l’unica che continuava a guardare il cartellone con gli occhi lucidi. La foto era in bianco e nero e ritraeva me e Joe abbracciati, quella fu la prima volta in cui mi sentì bella.
Mi girai verso Nick che mi guardava battendomi le mani e lo abbracciai incominciando a piangere. 





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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***




17.


Mi ero stancata di sorridere a tutte le persone che Nick mi faceva conoscere, quindi decise di portarmi in un posto. Eravamo in macchina e io avevo sugli occhi la sua cravatta.
<<Mi dici dove stiamo andando?>> gli dissi ridendo <<Te lo scordi signorina>> sbuffai e Nick scoppiò a ridere.
Sentì la macchina fermarsi, Nick scese, aprì la mia portiera e mi aiutò a scendere prendendomi per mano.
Sentivo quell’aria leggera che c’è solo in riva al mare. Mi tolse la cravatta dagli occhi e scoprì piacevolmente che mi aveva portata in una foce del fiume Hudson.  
<<Ho licenziato mio fratello>> annunciò <<Non c’era bisogno>> dissi spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio <<Sì che c’era bisogno, non doveva farlo>> scrollai le spalle <<Ora dovrai trovare un modello>> sorrise guardandomi <<Io no. Tu sì. Dovrai trovare tu il modello.>> scoppiai a ridere <<E se non lo trovo?>> mi guardò con aria di sfida <<Ci dovrò pensare>> disse prima di scoppiare a ridere.
Lo guardai meglio <<Ho già trovato il modello>> sorrise felice <<Bene! Domani me lo fai conoscere>> scoppiai a ridere <<Lo conosci già perché saresti tu>> mi guardò sbalordito <<Te lo scordi! E chi fa il fotografo?>> gli feci la mia faccia da cucciolo <<E dai…non vorrai farmi posare con uno sconosciuto…>> alzò gli occhi al cielo <<E va bene. Lo faccio solo perché sei tu che me lo chiedi>> gli saltai addosso abbracciandolo e urlando.
 
 
 
<<Perché fai tutto questo per me?>> chiesi a Nick quando si fermò davanti al portone del palazzo di casa mia, scrollò le spalle <<Perché non dovrei farlo?>> lo guardai meglio <<Facevi così anche con la modella prima di me?>> scosse la testa <<Allora perché lo fai con me?>> sbuffò, poi mi guardo dritto negli occhi. Si avvicinò a me accarezzandomi la mano, mi prese il viso tra le mani  e appoggiò dolcemente le sue labbra sulle mie. Gli misi le braccia intorno al collo e lui fece scendere le sue attorno ai miei fianchi.
Quando ci staccammo appoggiò la sua fronte contro la mia e mi disse <<Forse mi sto innamorando di te>> sorrisi non sapendo cosa dire. Improvvisamente il mio cellulare squillò: mamma. Classico.
<<Vai pure>> mi disse. Mi girai verso di lui e gli lasciai un altro bacio sulle labbra <<Ciao Nick>> scesi dalla macchina.

<<Ciao Sam>>




Okay scusatemi di nuovo çwç
Ieri mi sono accorta magicamente di non trovare più la password e l'ho trovata adesso, era salvata nel mio iPod D:
Anyway, ci vediamo il 2 maggio (se la scuola me lo permette) con il diciottesimo capitolo ^_^

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***




18.


Quella notte non riuscivo a dormire: appena chiudevo gli occhi mi veniva in mente il bacio con Nick. Scesi dal letto facendo piano andando nella camera di Kristie.
<<Kris…Kris svegliati devo parlarti>> le dissi scuotendola <<Mmh…ancora cinque minuti…>> sbuffai <<Kristie ho baciato Nick!>> sbottai. Lei spalancò gli occhi <<Che cosa?>> mi chiese <<Ho baciato Nick>> dissi stringendo il suo cuscino, mi sorrise <<E com’è stato?>> sorrisi imbarazzata <<Mi è piaciuto…>> mi abbracciò sorridendo <<Poi ha anche detto che forse si sta innamorando di me>> mi prese per le spalle <<E tu che gli hai detto?>> mi misi una mano sulla fronte <<Niente, non sapevo che dirgli…>> Kristie si mise le mani sui fianchi <<Samantha Parker!>> sbuffai <<Cosa? Se mi piace? Ovvio che Nick mi piace, voglio uscire con lui>> mi sorrise <<Ora vai a dormire altrimenti domani se ti vedrà scapperà via vedendoti con le occhiaie>> mi misi a ridere <<Buonanotte pazza>> le dissi <<Buonanotte stronza>>
 
<<Grazie per essere venuti>> dissi salutando la mia famiglia <<Non potevamo perderci il tuo debutto per nulla al mondo>> disse mia madre <<Fate buon viaggio>> li salutò Kristie. Si allontanarono ed entrarono nel loro gate continuando a salutarci.
 
Durante il viaggio di ritorno per casa mi arrivò un messaggio:
Sei libera stasera?  Vorrei portarti a cena, se vuoi ovviamente. Nick”
Sorrisi mentre scrivevo la risposta:
“Accetterei anche se avessi  una cena alla Casa Bianca, ti aspetto. Sam” 




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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***




19.


Aprì il portone per uscire e mi ritrovai Nick appoggiato alla macchina sorridendomi <<Ciao bellissima>> mi salutò dandomi un bacio all’angolo della bocca <<Ciao>> gli dissi sorridendo. Notai che teneva qualcosa dietro la schiena <<Cos’hai lì dietro?>> gli chiesi sorridendo. Tirò fuori una cravatta <<Di nuovo?! No…>> dissi sbuffando <<Dai girati>>mi girai di controvoglia e mi lasciai bendare.
 
<<Okay ora fai attenzione: c’è l’ultimo gradino>> alzai il piede e salì sul gradino <<Sei pronta?>>annuì senza pensarci e mi tolse la cravatta.
Uno Yatch. Aveva affittato, oppure era suo, uno yatch per cenare con me.
<<Lo yatch non è mio. È dei miei genitori>> continuai a guardare lo yatch stupita <<Sai, non cambia molto>> mi prese per mano e mi portò dentro. Era probabilmente più grande della mia casa, anzi, era decisamente più grande della mia casa.
Sul terrazzo c’era un tavolo apparecchiato per due con delle candele e dei petali di rosa.
Mi spostò la sedia e mi fece sedere, si sedette di fronte a me <<Questi sono per te>> mi disse offrendomi un mazzo di rose <<Oh grazie>> gli dissi sorridendo.
Con Nick ero me stessa: avevo provato a fare paragoni tra lui e Joe ma erano due persone completamente diverse. Uno strafottente e maleducato, l’altro dolce e sensibile. Potevano due persone così diverse essere fratelli?
Avevamo finito la cena e mi alzai dal tavolo appoggiandomi alla ringhiera, Nick mi raggiunse e mi mise le mani sui fianchi <<Cos’è, ora facciamo il Titanic?>> chiesi ridendo <<Speriamo che non finisca così tragicamente questa serata>> disse dandomi un bacio sul collo, scendendo poi sulla spalla.
Mi girai verso di lui e gli misi le braccia intorno al collo. Avvicinai il mio viso al suo e feci sfiorare i nostri nasi. Lui azzerò la distanza tra le nostre labbra. Era un bacio dolce, volevo godermelo al massimo. Ci staccammo e ci guardammo negli occhi. Mi prese per mano e mi portò dentro, salimmo le scale ed entrammo in una stanza con un letto.
Incominciai di nuovo a baciarlo mentre mi posò dolcemente sul letto.
Passammo tutta la notte insieme, eravamo diventati una persona sola.
<<Ti amo>> dissi mentre ero tra le sue braccia <<Ti amo anch’io>> mi disse lasciandomi un altro bacio sulle labbra.

Ora potevo dire di aver fatto l’amore per la prima volta in vita mia.




Ragazze mie, sapete che questo momento sarebbe arrivato e vi annuncio, purtroppo, che la storia sta per finire *nooooooooo*
Mancano ancora due capitoli più l'epilogo quindi a quest'ora la prossima settimana avrò terminato di postare.
I ringraziamenti ovviamente li farò venerdì prossimo :)
Anzichè postare il ventesimo capitolo domenica lo posterò lunedì, perchè non sono sicura di potermi connettere.
Quindi, ho finito e ci vediamo lunedì ^_^

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***





20.



Mi svegliai tra le braccia di Nick, avevo la testa sul suo petto. Alzai leggermente la testa per vedere se dormiva ancora, teneva ancora gli occhi chiusi. Incominciai a fargli dei piccoli cerchi sul petto ma ancora continuava a dormire. Mi sporsi un po’ di più e incominciai a baciarlo sul petto.
<<Che bello questo risveglio…>> disse con la voce impastata dal sonno <<Sì, è proprio bello, sai potrei abituarmi>> ridacchiai.
 
<<Oggi ti va di passare la giornata con me? E magari stasera rimani da me…>> mi chiese Nick mentre facevamo colazione <<Cosa faremmo se dovessi accettare?>> dissi con un tono di sfida <<Ci baceremo tutto il giorno, ti dirò tutto il tempo che ti amo…devo continuare?>> mi sporsi verso di lui e scossi la testa, prima di dargli un bacio.
 
<<Che vuoi da mangiare?>> mi chiese Nick guardando nel frigo di casa sua <<E’ uguale, io mangio tutto>>
Eravamo appena tornati da una giornata intensa di shopping, avrei avuto l’invidia di Kristie arrivando a casa con le borse Chanel, Roberto Cavalli e D&G. <<Ordino due pizze>> annunciò sbuffando e sedendosi sulla sedia accanto a me. Scrollai le spalle. Intrecciò le nostre dita e mi diede un bacio leggero, uno dei tanti di quella giornata.
Poco dopo la porta si aprì <<Ehi Nick! Oh…Sam, ciao>> ci staccammo <<Ciao Joe>> lo salutò Nick, io alzai la mano per salutarlo, ci indicò divertito <<Non sapevo che stavate insieme>> Nick sbuffò guardandomi.
 

<<Sam, ci sto pensando da quando, con Joe…beh, hai capito…>> mi disse Nick davanti al portone di casa mia, mi aveva appena accompagnata a casa <<A cosa pensi?>> gli chiesi dolcemente <<Scappiamo>> spalancai gli occhi <<Cosa?>> sbottai <<Io e te. A Los Angeles, lì ci sono tanti fotografi>> guardai per terra <<E l’università? E Kristie? Non posso lasciarla qui con il bambino!>> mi prese le mani <<Sam, non puoi vivere con lei tutta la vita, quando finirai l’università ce ne andremo, ti prego dimmi di sì, io ti amo farei questo ed altro per te>> staccai le nostre mani <<No Nick tu non capisci, lei ha bisogno di me, non possiamo vivere a migliaia di kilometri di distanza l’una dall’altra>> sbuffò << Dovrete vivere insieme per sempre?>> roteai gli occhi <<No, Nicholas, no! Non possiamo stare così lontane, lei è come se fosse mia sorella, la sorella che non ho mai avuto!>> rise ironicamente <<Neanche mio fratello ed io facciamo così…>> gli presi la mano <<Guarda che posso sopravvivere con lui, non mi interessa più, è indifferente per me, ormai per me esisti solo tu>> mi guardò negli occhi <<Non riesco a perdonargli quello che ti ha fatto, gli ho detto di stare alla larga da te>> gli tirai su la testa mettendo un dito sotto il suo mento <<Ehi, non importa, è tutto passato, ora sei tu il mio presente e il mio futuro>>




 
 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***




21.


Sognavo questo giorno da una vita e ora che era arrivato, nessuno me l’avrebbe rovinato.
<<Samantha Parker>> mi alzai sotto gli applausi di tutti i presenti, salì quei quattro gradini che mi separavano  dal mio obbiettivo e finalmente lo presi. Strinsi la mano al mio professore e rivolsi un saluto ai presenti: ora mi ero laureata!
 
<<Non ci credo! La mia fidanzata è una dottoressa!>> mi disse Nick abbracciandomi <<Tutti ci aspettano al ristorante, dobbiamo andare>> disse mia madre.
 
Il ristorante era leggermente fuori da New York quindi il viaggio fu molto lungo, durante il quale mia madre non faceva altro che piangere. Quando arrivammo al ristorante fui travolta da parenti di cui non ricordavo nemmeno l’esistenza.
 
Dopo un po’ che il pranzo andava avanti mi accorsi di non trovare più Nick. Mi scusai con i miei parenti e lo andai a cercare nel giardino. Da quando mi aveva chiesto di scappare insieme a lui non avevamo più ripreso l’argomento, ma l’idea non mi dispiaceva anche se aveva fatto pace con Joe e io e lui parlavamo come parlano normalmente due cognati. Nick aveva ragione: non potevo stare con Kristie per sempre. Per questo stavo andando da lui a parlare.

<<Amore…>> gli dissi abbracciandolo da dietro <<Ehi dottoressa!>> roteai gli occhi e si girò verso di me prendendomi per i fianchi <<>> mi guardo incuriosito <<Sì cosa?>> gli sorrisi <<Sì, voglio venire in California con te>> mi guardò sbalordito <<Ma Kristie, e il bambino…>> gli presi le mani <<Con Kristie ne ho già parlato, è d’accordo>> gli dissi sorridendo <<Ma io e Joe abbiamo chiarito…>> lo baciai dolcemente <<Voglio stare con te>> mi sorrise <<Andiamo in California>>





Mi viene da piangere çwç
Questo è il penultimo capitolo e dopo domani posterò l'epilogo.
Mi dispiace tantissimo ma scriverò tutto venerdì, i ringraziamenti e via così.
Fatemi sapere cosa ne pensate :)

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Capitolo 22
*** Epilogo ***





22.



7 anni dopo…
 
<<E abbiamo finito, vuoi una caramella?>> chiesi dolcemente al bambino che si trovava di fronte a me, l’ultimo paziente del giorno. Il bambino annuì asciugandosi le ultime lacrime.
Tutti i giorni i bambini si mettevano a piangere davanti a me, ero come un mostro per loro, però ero solo una dottoressa.
 
Parcheggiai la macchina davanti alla scuola materna e appena scesi mi sentì chiamare <<Mamma!>> la salutai con la mano mentre scendeva dallo scivolo <<Ciao Charlie>> dissi mentre mi si buttò letteralmente tra le braccia.
Lei era mia figlia, aveva tre anni ed era la cosa più perfetta che avessi mai visto in vita mia. Lei era la mia vita.
 
<<Sono tornato>> urlò mio marito sbattendo la porta, Charlie scese dal tavolo dove stava facendo un disegno correndogli incontro <<Papi!>> mi misi appoggiata al muro a guardare la scena che si svolgeva ogni sera a casa. <<Ciao Sam>> mi salutò dandomi un bacio sulle labbra <<Ciao Nicky>>
 
Io e Nick ci eravamo sposati cinque anni prima, quando io avevo ventun’ anni e lui ventitré. Eravamo tornati a New York perché Joe si stava sposando e me lo chiese nello Starbucks dove ci eravamo conosciuti.
Due anni dopo il nostro matrimonio arrivò la nostra benedizione, Charlie. In realtà si chiama Charlotte.
Ora abitiamo tutti e tre a Beverly Hills: appena arrivati qui io e Nick siamo stati assunti da un’ agenzia e abbiamo fatto molti cataloghi insieme. Poi quando sono rimasta incinta mi sono licenziata e dopo la nascita di Charlie ho trovato lavoro per la mia prima passione: la pediatra. Nick invece è diventato uno dei fotografi più richiesti di Los Angeles.
In quanto a quello che avevamo lasciato a New York, qualche mese dopo la mia partenza, Kristie ha trovato una piacevole sorpresa alla porta: Mark aveva scoperto di essere padre del figlio di Kristie e si rimisero insieme. Ora sono sposati e Kyle ha una sorellina, Caroline.
Joe, dopo aver continuato quello che aveva sempre fatto, si rese conto che quello che stava facendo non lo rendeva felice e un po’ per volta scoprì di essere gay. Ora è sposato con Scott, finalmente aveva ottenuto ciò che voleva di più, e hanno una bambina di cui non si sa chi è il padre tra i due. La piccola si chiama Aria.
 
<<Si è addormentata?>> mi chiese Nick appena entrai nella nostra camera da letto, io annuì. Mi misi nel letto, mi prese per un fianco e mi avvicinò a lui. <<Ti amo piccola>> mi disse baciandomi una guancia accarezzandomi la pancia leggermente sporgente  <<Domani verrai alla mia prima ecografia?>> gli chiesi, lui annuì.
Ero incinta del nostro secondo bambino e non potevamo essere così felici, ogni giorno con lui era una cosa diversa.
Da quando ho conosciuto Nick ho incominciato a credere nel destino: cosa sarebbe successo se Kyle non avesse pianto e io sarei rimasta a casa a studiare? Avrei conosciuto comunque Nick?
L’importante era che questo è un lieto fine.
Il nostro lieto fine.






Non ci credo che è finita. Mi sento così triste...
Mi dispiace tantissimo lasciare la mia piccola Sam così, è come una bambina per me, frutto della mia immaginazione.
Ora vi racconto come mi è nata questa storia: ero a scuola ad un corso di fotografia e mi stavo annoiando a morte perchè io volevo fotografare e invece c'era solo una modella che parlava, poi ha detto:'Sono fidanzata con un fotografo...' e BOOM! E' nata una piccola storia.
Volevo ringraziare ogni persona che ha commentato, messo tra le seguite, preferite o da ricordare, o anche solo chi ha letto questa storia.
Grazie di cuore, veramente.
In quanto a me, spero di scrivere ancora ma in questo momento sono a corto di ispirazione, magari durante le vacanze estive proverò a scrivere qualcosina :)
Spero che la storia non vi abbia deluso e...basta.
Ci si rivede, YayMe :)

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