Adam e Harry

di tp naori
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I Dissennatori ***
Capitolo 2: *** Draghi ha Hogwarts ***



Capitolo 1
*** I Dissennatori ***


“dobbiamo, fare qualcosa. Queste sparizioni, sono opera di Voldemort. Severus, sta reclutando in maniera massiccia” disse Silente seduto sulla sua poltrona, da preside di Hogwarst che era. Intanto Severus guardava Silente, come a capire qual’era la soluzione, per combattere Voldemort. Nessuno li era riuscito a sopravvivere, tranne un ragazzino. Tanto odiato da Severus Piton che occupava il posto di insegnate di pozioni. Nella stessa scuola, dove Silente era preside “lei crede, che possiamo fare qualcosa?” domando Piton con la sua solita parlantina, strana e anormale “possiamo aver fiducia, nel ragazzo” rispose sospirando Silente, ed i suoi anni si fecero vedere, per quelli che erano. In un semplice sospiro “ho credo che sia ben protetto” disse Piton nascondendo a fatica l’odio, per Harry Potter e quindi suo padre James Potter morto diciassette anni orsono, assieme alla madre di Harry, Lilly. Tutti e due morti per mano di Voldemort.
“bhè in tal caso, qualche misura di sicurezza in più, non può nuocere a Harry” disse allegramente Silente.
“quali misure preside?” domando Piton curioso. Di cosa stesse parlando Silente.
In fondo Silente, era un genio. Ma sembrava che nessuna delle sue idee, fosse cosi tanto ponderata su cose certe, vere. Ma questo non ci diede a bada Severus, anche perche dal nulla si materializzo, nella stanza del preside di Hogwarst, con una naturalezza e senza tener conto delle magie su quel posto. Che permettevano a nessuno, materializzarsi al suo interno, tranne il preside. Basto una occhiata al ragazzo, appena al diciassettenne, e a Piton fu chiaro, che quello non era come gli studenti del sesto anno di Hogwarst. Dava proprio, l’impressione che sapesse tanto di magia sia di arti oscure che altro. I capelli riccioli, li crescevano su tutta la nuca, la fronte pulita e spianata. Due spalle dritte ed un fisico asciutto.
Due occhi di un verde intenso, investirono quelli di Piton. Quando il ragazzo si rigiro per la stanza, incontrando per sbaglio gli occhi neri di Piton.
“ah Adam, ben arrivato a Hogwarst” disse Silente, accogliendo il ragazzo come se fossero amici di vecchia data
“salve professor  Silente, sono arrivato appena ho potuto” rispose il ragazzo dai capelli ricci. Lo sguardo fisso di Piton, accompagno il ragazzo per tutto l’ufficio di Silente. Mentre questi, dava un occhiata a tutti gli oggetti, strani di quel posto “ho non ti preoccupare Adam. E solo la paura di un vecchio scorbutico” rispose Silente “Severus ora puoi andare” aggiunse Silente lisciandosi la barba bianca-argentea. Adam aspetto che Severus, uscisse dall’ufficio del preside prima di rispondergli
“intende che sono stato uno sciocco. Ad arrivare qui, più in fretta che potevo. Ben sapendo che ci metterei anima e corpo nella causa” rispose Adam sedendosi sulla sedia, che stava davanti alla scrivania. Proprio davanti a Silente, voleva guardarlo negli occhi.
“sarebbe solo riprovevole da parte mia, aver usato una debolezza tua” disse Silente allungando le mani sulla scrivania
“non credo che lei mi abbia chiamato, solo per parlare di ciò. Cose c’e Silente?” chiese il ragazzo Adam. Mettendosi più comodo che poteva, su quella sedia.
“devo chiederti un favore” rispose Silente, per poi aggiungere “Harry. Devi seguirlo questo anno almeno”. la risposta di Adam non ci fu. Sembrava combattuto sulla risposta. Tante domande affollarono la mente di Adam. La prima fu
“come farei? Ed anche se, fosse tra una settimana verrà a Hogwarst. Sotto il tuo occhi vigile Silente” e le ultime parole, le pronuncio in maniera brusca Adam
“qual’e il problema?” chiese Silente dall’alto della sua età, aveva sempre a che fare con ragazzini e con i loro capricci. Ma quello non lo era, c’era di più
“il problema e che da un sacco di tempo, che non parlo con persone normali. Mi sembra passata un’eternità da quando ho parlato con qualcuno” spiego Adam, non vedendo altra soluzione. Anche perche mentire a Silente, già una volta si era rivelato arduo.
“bhè vedila come un opportunità” rispose Silente. Sperando di convincere il ragazzo
“mi stai chiedendo di seguire il ragazzo, dovunque lui vada. Anche qui a Hogwarst?” chiese Adam aggrottando le sopraciglia. Silente si limito ad annuire a Adam “e come pensi di farcela. Non credo che Harry sia uno sprovveduto” rispose Adam “vedila come una sfida. Io non ti posso dare altro, se non soldi” disse Silente studiando gli occhi di Adam “non voglio soldi e poi non saprei che farmene” rispose Adam
“allora?” chiese Silente, come a dire se accetti ho meno
“va bene, ma ci pensi tu al resto. Libri compresi, divisa e tutto quello che serve. Non ho tempo di andare a Londra” rispose Adam serio.
La risposta di Adam, incuriosì Silente, ma non chiese niente a Adam. Si limito a rispondere “d’accordo, converrai con me che e meglio che tu vada a Grifondoro” aggiunse Silente, mentre Adam si alzava “meglio che inizia la mia sfida” disse Adam pronto per andare a Privet Drive
“buona fortuna” disse Silente, prima che Adam spari nel nulla, senza fare rumore.
Il preside di alzo dalla sua sedia, si avvio alla finestra. Ed un uccello, colorato di oro si poso sulla sua spalla sinistra “ho Fanny, oggi e un gran bel giorno. Non trovi?” l’uccello rispose con un cinguettio di approvazione. Passarono due giorno, e Adam continuava a guardare la stessa finestra. Dove un ragazzo mingherlino con i capelli neri più spettinati dei suoi, passava i suoi giorni. Adam riuscì a vedere, da suo rifugio (una siepe incolta proprio davanti al numero nove di Privet Drive) una civetta bianca e dei libri di Hogwarst sparsi sulla scrivania, dove un piccolo calendario fatto a mano, contava i giorni rimanenti a settembre. I suoi zii, per quello che riuscì a vedere Adam. Erano delle persone, di poche parole. Adam l’aveva incontrate due volte i quei giorni, si era travestito da postino, consegnando solo la posta al numero nove . Cosi da poter accertarsi che tutto in quella casa andasse bene. Adam noto dei movimenti davanti alla casa. Harry stava uscendo. E lo poté vedere meglio, Adam quando li passo accanto. Senza accorgersi. Noto perfino la cicatrice a forma di saetta, nascosta dalla frangia ribelle. Senza esitare Adam si arrampico, sulla casa vicina. Con agilità sorprendente. Balzo di casa in casa, seguendo senza farsi vedere. Il ragazzo mingherlino. Lo vede prendere la via traversa a Privet Drive. Continuarono cosi, per quasi dieci minuti. Adam che saltava di tetto in tetto e Harry che attraversava le strade. Fino a che, si fermo proprio davanti ad un parco giochi abbandonato nel bel mezzo del niente. Adam rimane sopra di un tetto il più vicino, aguzzo la vista dicendo “Skulblaka Ven” poté vedere benissimo la scena Adam, senza però sentire i rumori, sentiva solo le macchine passare li affianco sulla strada. Tutto ad un tratto, si avvicinarono cinque ragazzi. Uno Adam lo riconobbe era Dursley il cugino di Harry. Adam li poté vedere, grazie alla sua vista acuta.
“hey Big D avete pestato un altro ragazzino di dieci anni?” chiese brusco Harry. Adam poté ascoltare tutto, perche sapeva leggere il labiale “questo se lo era meritato” rispose Dursley
“almeno io non ho paura del mio cuscino” aggiunse Dursley
“sta zitto” rispose Harry brusco
“non uccidere Cedric. Chi e Cedric e il tuo amichetto. Aiuto mi vuole uccidere. Dove tua mamma è?
Dove tua mamma Potter, e morta è e morta” aggiunse Dursley, fino a che Harry non reagì puntandoli contro la bacchetta, scambiata per un ramoscello, dagli amici di Dursley che ora ridevano come non mai. Immaginando di dover intervenire Adam inizio a calarsi giù dalla casa dove guardava, si fa per dire Harry. In un attimo, il tempo cambio,  nuvole nere apparsero dal nulla. Stava per esserci un temporale. Per tutti quelli che non ne sapevano di magia si lo era. Ma per Adam quello era uno scuro presentimento. Il vento si alzo, e Adam inizio a correre, in quanto a Harry e a Dursley iniziarono anche loro a correre. Da tutta un’altra parte, da dove veniva Adam. Costringendolo ad metterci più forza nella corsa. I primi accenni di magia, si fecero sentire. Adam avverti che la sua felicità mano a mano stava svanendo. Harry e Dursley si infilarono in un tunnel sotterraneo. Adam superò l’angolo, e li si parò davanti agli occhi una scena orribile. Due Dissenatori, tenevano rispettivamente fermi Harry in aria sul muro e Dursley steso a terra. In un attimo Adam. Alzo il palmo della mano, dove ne scaturì un globo li luce bianca, inizio a dirigersi verso i due dissenatori. Colpi il primo proprio in mezzo al petto, scagliando il dissenatore addosso all’altro. Harry cadde al suolo, senza ferite ho quant’altro. Il peggio tocco a Dursley. Senza aspettare un momento Adam avanzo verso Dursley, non guardando gli occhi increduli di Harry che lo fissavano. Si chino affianco a Dursley. Mise ambe due le mani, sopra la testa di Dursley. Una fiocca luce viola, scaturì ancora un’altra volta dalle mani di Adam. Dursley ne sorbi gli effetti. La sua pelle non era più sudata e non tremava più di paura. In quanto a Harry, lui aveva solo il fiatone. Come se avesse corso per parecchi metri, prima di fermarsi.
“chi sei?” domando Harry, spostando la mano destra verso i jeans. Prima che Adam potesse rispondergli. Dal lontano, apparve la signora Figg. Ed in un baleno, Adam sparì.
“non mettere via la bacchetta Harry” disse l’anziana Figg. Ed assieme si allontanarono da quel posto. I Dissennatori spariti ed anche quel ragazzo, nel nulla più totale.
Parvero ore a Harry. Prima che qualcuno si decidesse a parlare, quando in fondo erano passati dei minuti
“dissenatori a Little Winghig, sono tempi bui Harry” disse la signora Figg, trascinando il carrello della spesa “lei sa del mondo della magia?” domando Harry, arrancando sotto il peso di suo cugino che ancora non si era ripreso “davvero pensi che Silente, ti avrebbe lasciato andare in giro cosi, dio mio. Me l’avevano detto che non eri un ingenuo. Su forza vai in casa, qualcuno si metterà in contatto con te” disse la signora Figg, spingendo Harry per le spalle. Spingendolo a tornare dentro casa dei suoi zii.
Tutto quello che poté, vedere Adam era quello. Vide Harry entrare dalla porta principale, di una casa. Il numero nove di Privet Drive. E nulla poté, ascoltare Adam. Solo vedere la signora Figg, rientrare nella sua abitazione, li davanti al numero nove. Con Harry al sicuro, Adam si diresse, senza ulteriori indugi. Al quartier generale dell’ordine della fenice.
In un baleno, Adam riuscì ad arrivare. Alla casa che ospitava l’ordine. Anche se da fuori, non lo sembrava. Il più sembrava, una catapecchia quasi diroccata. Gli intonaci venivano via a pezzi ed le piante rampicanti, crescevano incolte. Adam si fece coraggio, prese un gran lungo respiro. Era da tanto tempo che non vedeva, Lupin e Tonks. E i signori Weasley e gli altri. La porta si apri. Ed Adam si ritrovo, davanti ad un piccolo corridoio. Un tappeto ricopriva l’interna lunghezza del corridoio. E le pareti, erano coperte da strati di stoffa ammuffita. Delle voci provenivano dall’altra estremità di quel corridoio. Delle voci conciate, parlavano dietro una porta chiusa. Prima di questa un filo, dello stesso colore della carne, penzolava giù. In una estremità c’era attaccata, un orecchio finto, ne dedusse Adam. Ma aveva lo stesso funzionamento, di un orecchio normale. Dall’altra estremità, c’erano cinque ragazzi, tre ragazzi e due ragazze. Quattro di queste persone, avevano i capelli rossi. I Weasley penso Adam. L’altra ragazza, era davvero carina per Adam, che avanzo nel corridoio. Solo quando Adam, raggiunse la porta, i cinque si accorsero di Adam. Tutti indecisi, se gridare aiuto ho meno. Ci penso Adam, ha risponderli. Prese l’orecchio penzolante e disse a bassa voce “sapete, questa e una riunione privata” dall’altra estremità, venne la risposta “sii lo sappiamo” rispose con aria noncurante per  le regole. Uno dei ragazzi coi capelli rossi “tu chi sei?” chiese la ragazza, l’unica coi capelli nocciola. Adam non se la senti, di rispondergli. Strinse di più il filo dell’orecchio, e questo prese subito fuoco. In un attimo, non ci fu niente. Solo allora Adam busso, notando la faccia arrabbiata dei gemelli. Quello della ragazza coi capelli nocciola, lo guardava con aria curiosa e per nulla preoccupata.
“chi e quel ragazzo?” domando furioso Fred Weasley.
“non lo so e apparso dal nulla, comunque e dell’ordine” rispose Ginny Weasley   
“già, non poteva entrare se non lo era altrimenti. Hermione che ti prende?” disse Ron notando la faccia di Hermione
“nulla e solo, che ha fatto una magia senza bacchetta, non lo avete notato voi?” rispose Hermione che come sempre, notava ciò che gli altri non notavano. Per un attimo nel gruppo, soppeso una domanda. Chi ho cosa fosse quel ragazzo.
Ma quella che aveva più domande degli altri, era proprio Hermione. Tutti si allontanarono, nelle loro rispettive camere da letto.
“Harry e stato attaccato” disse Adam a Sirius ed a i Signori Weasley, ed anche a Lupin. Gli unici presenti in quel momento.
Sirius accolse la notizia, come se fosse un segno di qualcosa di grave che stava per succedere.
“da chi?” chiese Lupin
“Dissennatori” rispose Adam, sedendosi nel posto libero che aveva davanti
“e come sta Harry, lui sta bene?” domando la signora Weasley altamente preoccupata
“si sta bene, ma credo che il ministero, farà di tutto per sputare fango su di Harry” spiego Adam, che intanto prese una copia della Gazzetta del profeta. Un titolo a caratteri cubitali. Occupava gran parte della prima pagina
SILENTE GRANDE MAGO HO PAZZO!
“e incredibile, cosa sta facendo Caramel” disse Lupin
“dobbiamo avvertire Silente, grazie Adam.” disse risoluto il Signor Weasley.
“figurati, per cosi  poco” rispose Adam alzandosi dalla sedia.
“vuoi fermarti a mangiare qui?” domando la Signora Weasley con fare invitante, ed era da un bel po’ che Adam non mangiava una cena come si deve, per un attimo Adam era sul punto di accettare. Ma qualcosa li disse, che non era meglio. Lo sguardo della ragazzina coi capelli nocciola  non li piaceva, sapeva il fatto suo e Adam lo percepì, dall’aura che emanava la ragazzina, e ne era preoccupato.
“oh credo che dovrò rifiutare” rispose Adam con un largo sorriso
“dai Adam non fare il timido” scherzo Sirius Black, la fitta chioma si mosse appena
“ok, non faro il timido. Mi fermerò per poco” disse Adam
“meglio che vada a preparare qualcosa di buono” rispose Molly battendo le mani, con aria divertita. Dirigendosi in cucina, Adam la senti spostare le pentole, con un semplice colpo di bacchetta
“credo che non c’e più niente di cui parlare. Vado a casa” disse Lupin sparendo via, lasciando un posto vuoto. Dove un attimo prima sedeva
“vado a chiamare i ragazzi, per la cena” disse il signor Weasley alzandosi da capo tavola ed aprendo la porta, che portava nel corridoio. L’aria si fece, tesa per via del silenzio che calò. Tra Sirius e Adam, i due si guardarono. Con aria di sfida, l’uno voleva sapere dall’altro cose che l’altro non sapeva. Inizio Sirius “perche ti ha chiamato Silente?” domando Sirius seduto dall’altro capo del tavolo
“io, credo che tu sappia già la risposta” rispose Adam, e quella non suono come un’offesa. Sembrò più un’osservazione da parte di Adam
“ma perche tu?” chiese ancora Sirius
“Sirius se potrei, sai che mi metterei da parte. E il tuo compito da padrino. Ma ora ci servi, e non dietro una delle celle di Azkaban” rispose Adam, suscitando gratitudine da parte di Sirius
“grazie, apprezzo che tu me lo abbia detto” rispose Sirius.
Dalla porta del corridoio, sbucarono i gemelli di prima, seguiti dall’altro ragazzo dai capelli rossi e sua sorella, ne dedusse Adam. Affianco a loro, la ragazza coi capelli nocciola.
“quelle erano le nostre uniche orecchie Oblunghe” disse inviperito uno dei gemelli
“ancora Fred, ne avevamo già parlato” lo rimproverò il signor Weasley
“ma papa…” provo a dire l’altro gemello, perche si interruppe. Quando Adam si alzo, e tiro fuori dalla tasca, le orecchie Oblunghe. Le tiro verso il gemello Fred
“come hai fatto?” domando l’altro gemello
“già come?” sta volta a parlare fu la ragazza coi capelli nocciola
“un semplice incantesimo confundus” spiego Adam
“forte” replico Ron Weasley
“allora, voi quattro siete i Weasley, giusto?” domando Adam
“si Fred Weasley, George e Ronald e Ginny” si presento Fred e cosi facendo anche i suoi fratelli e sorella
“io invece sono Hermione Granger” si presento la ragazza, con ancora lo stesso sguardo poco convinto
“tu chi sei?” domando Ginny Weasley
“già e perche lui può partecipare ad una vostra riunione?” domando George Weasley,  arrabbiato per il trattamento non alla pari. Il signor Weasley fece per spiegare. Ma Adam. Lo fermo con un cenno della mano.
“sono Adam Young. E quella di prima non era una riunione vera e propria” spiego Adam semplicemente. E convinse tutti, tranne Hermione Granger. Che rimase. Imbronciata, per tutto il tempo.
Eppure Adam, non poté fare a meno di notare, che nel suo sguardo non c’era fiducia. Proprio non voleva dare fiducia a Adam Hermione.
“allora di cosa stavate parlando?” domandò la stessa Hermione, alzando un sopraciglio
“dei vecchi tempi” spiego Sirius sorridente, come non mai
“ha perche voi vi conoscete?” chiese Ron Weasley
“non da molto, Silente l’aveva mandato ad aiutarmi. Ma questa e un’altra storia” aggiunse Sirius, notando lo sguardo allarmato di Adam nei suoi confronti. Ed Hermione rimase più colpita, di tutti gli altri a quelle parole.
“comunque e passato, su a pranzo” incito ad spostarsi nella cucina, il Signor Weasley.
“avevo un po’ di fame” disse Fred massaggiandosi la pancia. Seguito dal fratello si spostarono giù al piano di sotto, in cucina. Ron stava per seguirli, quando si accorse che Hermione non si muoveva di un centimetro. Sirius ed il Signor Weasley, spinse Ron e Ginny verso la cucina, lasciando soli Hermione e Adam. Per un attimo, si guardarono. Come due sfidanti in un duello di magi. Ognuno cercava il punto debole dell’altro
“noto, nel tuo sguardo parecchie domande” disse Adam accennando sul viso di Hermione
“si, ne ho molte. Ma perche tu dovresti rispondermi” rispose Hermione sedendosi proprio davanti a Adam
“perche non posso, sopportare il tuo sguardo. Tu non ti fidi di me e non capisco il perche” disse Adam senza alzare troppo la voce
“perche c’e qualcosa di te che non mi fa pensare ad un mago vero” rispose Hermione
“intendi, mezzosangue?” domando Adam, Hermione scosse la testa, e sorrise
“no anche io sono una mezzosangue” disse Hermione
“ah vedo che ti e indifferente” rispose Adam sorridendo
“si lo è. Comunque quello che volevo dire prima. Era che a me non sembri un mago. Anche quella magia di prima, non mi sembrava un incantesimo confundus” rispose Hermione risoluta
“sai sei una strega, niente male Hermione Granger” si complimento Adam con Hermione, che arrossi stavolta
“ho grazie, basta avere un occhio attento” rispose Hermione con aria modesta
“quindi chi sei Adam?” aggiunse Hermione con semplicità. La domanda, risulto ovvia per Adam. Ma le ovvie ragioni, non li permettevano di dire la verità. Con aria risoluta Adam, si costrinse a mentire
“sono un semplice mago. Che pratica magie differenti dal normale” lasciando a bocca asciutta Hermione innervosita dalla risposta, si alzo di scatto dalla sedia, sulla quale era seduta. Facendola sbattere a terra, da tale violenza. E si diresse giù in cucina. Dove gli altri membri dell’ordine stavano mangiando. Anzi, finendo di mangiare. Quando Adam si costrinse ad seguire Hermione, poco contenta . Giù per le scale. Qualcosa nel sangue di Adam ribollì di una strana energia, lui capi al volo. Cosa significasse. Attese solo di arrivare in cucina Adam. Quando ci arrivo poco dietro a Hermione. Tutti i presenti li rivolsero delle occhiate cariche di curiosità. Hermione devio quello sguardo e si accomodo accanto a Ginny. Mentre Adam si avvicino a Sirius e li sussurro all’orecchio “si sta muovendo” l’espressione di Sirius cambio in un attimo, il suo viso divenne bianco. Quando prima invece era roseo e con qualche chiazza rossa sulle guancie. Visto che un boccale di burrobirra era affianco al piatto di Sirius. Inutile dire che tutti e soprattutto Hermione se ne accorse. Ancora di più quelle occhiate si rivolsero a Adam, più che mai curiose. E lui senza sedersi invento una scusa al volo “mi dispiace tanto Molly. Ma ho una questione importante da risolvere. So che mi sto privando di una cena per niente male”  “puoi ben dirlo, mamma si e superata sta volta” interruppe Fred “comunque buon appetito a tutti” aggiunse Adam prima di ripercorre la cucina per poi salire le scale e percorrere il corridoio. Dove trovo un elfo domestico che parlava a sottovoce cose cattive riguardanti i membri di quella casa.
Intanto Harry stava per arrivare, scortato da Malocchio Moody e Kinsley, ed altri due membri dell’ordine tra i quali Ninfadora ed un altro del ministero. I quattro, cinque compreso Harry volavano verso il quartier generale dell’ordine della fenice. Alla insaputa di Harry. Lui credeva che lo stessero portando dai Weasley. Invece si ritrovo faccia a faccia. Con una casa diroccata. E di una mano, quella di Moody sopra la spalla di Harry “su ragazzo entra”lo invito Moody. Harry entro, ritrovandosi in un corridoio dall’aria squallida e poco pulita.  Si sentirono delle voci conciate da giù. Harry le segui, Moody non lo fermo. Harry seguendo le voci si ritrovo in una cucina. Sirius alla sua vista si alzo e l’andò ad abbracciare “Sirius” saluto Harry dalle braccia dello stesso che lo stringeva forte come non mai “Harry Potter” rispose tutti. I presenti si alzarono per andarlo a salutare. I gemelli Fred e George Weasley ghignarono e salutarono Harry da eroe. Anche Hermione saluto Harry senza però troppa felicità al contrario Ron saluto il suo migliore amico. Come se non si vedessero da parecchi anni. In quanto alla signora Weasley “tutto bene Harry?” chiese la signora Weasley “ho Silente deve avervi già avvertiti” esclamo Ninfadora “chi?! No e stato quel Adam Young” rispose Lupin con spensieratezza.
Ninfadora fece cadere un porta foto dal mobile li affianco. E quando tutti si preoccuparono della sua reazione rispose “era nel corso con me per diventare Auror. Ci sa fare con le magie” commento Ninfadora “si credo che basti cosi non trovi Ninfadora” disse Malocchio Moody rivolgendo l’occhi blu elettrico verso Hermione Granger, particolarmente interessata sull’argomento “chi è questo Adam Young?” domando Harry, che come sempre del mondo della magia lui sapeva ben poco. Ma si sorprese che per quella volta lui sapeva abbastanza “e quello che ci ha avvertiti, che sei stato attaccato” rispose Ron facendo cenno all’amico di sedersi affianco a lui “dai Dissennatori?” rispose Harry “si da loro” confermo Ron “che cosa ha fatto con i Dissennatori?” chiese particolarmente interessata Hermione “a tirato fuori la bacchetta ho meno?” aggiunse Hermione. L’attenzione si concentro su Harry, anche se metà dei presenti, sapeva perfettamente quello che era successo. Tutti i membri dell’ordine sanno, quali sono le capacità di Adam Young “no credo che non aveva la bacchetta. Mia ha detto a ma di tenerla fuori.” rispose Harry con curioso sospetto, Hermione sapeva qualcosa che lui no. Era sempre cosi, lei intuiva quello che non c’era negli occhi di Harry e di Ron “ma come e possibile che riesca a fare magie senza bacchetta?” domando sconcertato Ron al padre. Che non rispose si limito a guardare Moody “bhè vedi ci sono delle magie che si posso fare senza bacchetta” rispose Malocchio con aria burbera, rimanendo in piedi, cosa che gli altri quattro non fecero “quello era un incanto Patronus, non e cosi. E l’unica cosa che riesce a mandare via i Dissennatori?” chiese Harry incerto, sta volta fu Lupin a rispondere “si e l’unica che io conosca” rispose Lupin due anni prima, lui stesso aveva insegnato a Harry come sconfiggere i Dissennatori. Con l’incanto Patronus “allora domandi andremo tutti a Diagon Alley a prendere i libri e tutto quello che vi serve” disse la signora Weasley portando l’attenzione da un’altra parte. Nessuno di gode il pasto alla perfezione. Ma tutti dissero il contrario. Hermione era ritta nei suoi pensieri. Ron ed Harry parlottavano tra loro dei Dissennatori. Mentre la notte chiamo a loro il sonno. Fred e George erano già assonnati. Quando tutti furono mandati nelle loro rispettive camere. Harry segui Hermione e Ron su le scale. Al terzo piano, Harry scopri che si ritrovavano le camere da letto. Hermione guardo dalla finestra, come se sentisse la mancanza di qualcosa “Hermione mi vuoi dire che hai? Per tutta la cena non hai toccato cibo e quando hanno nominato quel Adam sei ritornata tra noi ” chiese Harry curioso guardando l’amica girarsi verso di lui, con aria contrariata “senti tu non c’eri quando mi ha parlato. Cioè quando io le ho fatto delle domande. Quel tipo non mi piace ecco tutto. Sa tanto di magia e ha la nostra età” rispose Hermione enunciando ciò che più la preoccupava “ahh e solo perche lui sa qualcosa che non sa te. Ha me piace quel Adam e simpatico” rispose Ron con le solite maniere, di come si tratta una donna. Anche Harry sembrò propendere per quel tipo di sensazione. Quel Adam non li piaceva, c’era qualcosa in lui, che li sfuggiva. Ron non poteva capire non l’ho aveva visto in azione. In fondo quella era la prima volta, che Harry vedeva un Dissennatore sparire cosi nell’aria. Quello non era un Patronus. Ciò significava che Lupin gli aveva mentito. Impossibile, rifiuto di crederci Harry in fondo che motivo aveva  Lupin, di mentire al figlio del suo migliore amico? “anche io credo che non ci sia da fidarsi. Anche se probabilmente mi ha salvato la vita” rispose Harry preoccupato “dai andiamo cosa vi preoccupa, se voleva farti male. Poteva benissimo farlo e poi c’erano i Dissennatori. Poteva benissimo farlo passare per un incidente” rispose Ron sbattendo la testa, lui era convinto che quel Adam fosse un qualcuno di cui fidarsi “tu non c’eri, non hai visto con che semplice facilità ha fatto sparire due Dissennatori in un colpo solo” disse Harry, nella mente li balenarono quella immagine di Adam. Ora sapeva come si chiamava, nell’intento di far sparire i due Dissennatori. Si ricordava persino Harry, del colore bianco intenso che usciva dal palmo di Adam. E poi quando si era accasciato affianco 
A Dursley e la fiocca luce viola scaturiva da entrambe le mani di Adam “e poi non so cosa ha fatto a Dursley, anche se non me ne importa” disse Harry dubbioso. Il dubbio, proprio cosi assolse i tre ragazzi. Passando le poche ore, prima di tarda sera a parlottare, facendo congetture su chi ho cosa fosse Adam Young. Ron credete che fosse uno zombie mezzo vampiro. Ma Hermione smenti quasi subito quella teoria con altrettante teorie una più strampalata dell’altra. Fino a che il sonno non li pervase entrambi.              

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Capitolo 2
*** Draghi ha Hogwarts ***


 

 

 

-mi sei mancata, Verdiana-

Disse mentalmente Adam, al suo drago Verde. La Dragonessa, alta e fiera. Le sue squame brillavano, in tutta la radura. Erano dello stesso colore delle foglie degli alberi. Anzi, più splendente. Rilucevano quelle squame, anche con l’ausilio di quel falò acceso dallo stesso Adam.

-mi sei mancato, piccolo mio-

-coi dissennatori e andata bene oggi, non so quale piano ha in mente Silente. Ma dobbiamo proteggere il ragazzo- spiego Adam, camminando in cerchio al bivacco. Dove da li ha pochi minuti si sarebbe addormentato.

-e nostro dovere, abbiamo il potere per sovvertire il potere delle tenebre su quello della luce- disse Verdiana, lei creatura antica e magica più di ogni altra cosa. Era stupenda, il perfetto equilibrio fra maestosità e mostruosità. Verdiana, dal legame mentale avverti i sentimenti di Adam. Anche la magnificenza nei suoi confronti. Questo venne colto, noto Adam con una punta di divertimento. Anche di modestia. Seppur non troppo esagerata. Il contegno dignitoso della dragonessa fece ridere Adam. Perche era davvero poco ostentato.

-hai ragione Verdiana, dormiamo domani sarà un gran giorno.-

-vieni il mio ventre di riscalderà- disse Verdiana, sdraiandosi ha terra mostrando il ventre caldo e morbido a Adam. Subito ci si insinuo, godendo di quel tiepido calore. Li risaliva dai lombi, per espandersi dentro Verdiana. Sapeva quanto fuoco, la dragonessa sapeva eruttare dalle sue fauci. Volendo avrebbe pure potuto incendiare tutta quella foresta, dove si erano entrambi rifugiati. Cavaliere e Drago.

-quella Hermione, mi preoccupa- sospiro preoccupazione Adam.

-se vuoi ne me occupo io- rispose Verdiana.

Adam alzo la testa di scatto, sconcertato. Sapeva cosa intendesse esplicitamente Verdiana, stranamente lo disgusto.

-spero che stai scherzando Verdiana- rispose Adam.

-era solo un opzione la mia- sbuffo fumo nero dalle sue narici.

La mattina arrivo troppo presto, per i tre amici. Hermione era già in piedi, da un bel pezzo. Attendeva in cucina, assieme ha Ninfadora e Sirius. Gli altri si svegliarono in leggero ritardo, sulla tabella di marcia. Compilata dalla stessa Signora Weasley. Diagon Alley, attendeva i bei sacchetti pieni di Falci e Zellini svuotarsi.

“buon giorno” biascico Ron, al corpo di Harry disteso sul letto affianco.

“buon giorno, Ron e tutta la sera che ci penso. Cos’è questo posto?” domando Harry, gli eventi del precedente giorno li avevano fatto dimenticare l’urgenza. Che provava, nel sapere cosa servisse quel palazzo. E perche abitavano tutti li?. Domande, anche su chi fosse quel Adam tanto misterioso.

“e il quartiere generale dell’Ordine della Fenice. Società fondata da Silente, per combattere tu sai chi.” spiego in fretta Ron, ora non pensava ad altro che alla colazione.

“e non mi potevate mandarmi delle lettere, in fondo sono io che ho visto Voldemort tornare, io che ho visto Cedric Diggory morire.” sbraito Harry, nervoso per qualche motivo che ha lui sfuggiva.

Ron rimase, immobile quelle parole lo ferivano più di ogni altra cosa. Non dire la verità all’amico, era una tale tortura ma infondo.

“e stato Silente ha prometterci di non dirti niente” spiego Ron, non sapendo che altro dire.

“e perche Silente, non voleva che io sapessi?” chiese Harry, quei segreti lo turbavano molto.

Il vento sferzava la faccia di Adam, in volo di ricognizione con Verdiana. Il momento che più preferiva della giornata. Insieme Dragonessa e Cavaliere, s’infondevano reciprocamente la gioia del volare. La libertà dell’aria. Condividevano pensieri, parlarono molto Verdiana e Adam. Rafforzando la loro sintonia. Oramai erano allacciati indissolubilmente, le loro menti erano collegate da fili d’emozioni, di pensieri, persino d’immagini.

-ce una civetta, del Ministero. Si sta dirigendo al Quartier Generale- osservo Verdiana, la sua vista acuta. Tipica di chi e un predatore nato, l’aiutavano ha vedere. Cose che per l’occhio umano, non si notavano. Impercettibile era la civetta, eppure Adam non aveva dubbi. Si fidava di Verdiana, del suo istinto.

-cerca di prenderla, ma non mangiarla il Ministero si arrabbierà- con la coda come un grosso timone di una barca, Verdiana corresse la rotta. Appiattendo le ali al corpo, si lancio sulla civetta. Tento di tutto, la civetta, si dimeno, cinguetto di paura. Ma Verdiana era troppo forte, in breve civetta e lettera sul suo becco vennero prese. Adam, si sporse aiutandosi con una punta acuminata del dorso di Verdiana. Afferro la lettera dal becco della civetta. La povera civetta, si dimenava fra le fauci di Verdiana impotente, la mole delle mascelle della Dragonessa erano cosi forti. Da poter spezzare un albero secolare, come uno stuzzicadenti. La protesta della civetta fini, quando Verdiana la inghiotti con un sol boccone.

-non avranno il coraggio di sfidare una dragonessa come me- rassicuro Verdiana.

-incuti timore ha tutti- confermo Adam. La lettera fra le mani, era recapitata ad Harry Potter incuriosito Adam, si accinse ad aprirla. Poi ci ripenso, quella lettera era per Harry non per lui.

Verdiana inizio la lenta discesa, verso il suolo. Pochi chilometri dal Quartier Generale dell’Ordine della Fenice. Non potevano rischiare, di farsi vedere. Ne dai babbani, ne dai maghi.

-odio nascondermi, come un topo nella sua tana- disse Verdiana.

Adam la capiva, capiva la sua riluttanza ha lasciarlo solo. Condivideva con Verdiana tutto, e allontanarsi dalla dragonessa lo rendeva triste.

-sono misure necessarie, tornerò prima del tramonto. Sta attenta- rispose Adam, infondendoci l’apprensione nello stare lontano da Verdiana.

-tu sta attento- rispose Verdiana, sfiorando la nuca di Adam con il muso. Grata per la sua voglia di starli accanto ogni momento della giornata.

Adam rimase immobile, finche Verdiana non si allontano dalla sua vista. Oltre le nuvole, abbasso le spalle. Mentre sentiva, che il contatto con Verdiana. Via via che si allontanava da lui, si affievoliva. Era come se una parte di Adam si spense.

-e necessario, di questi tempi- penso Adam.

Lettera in mano, corse verso il Quartier Generale. Il palazzo diroccato si parò davanti ha lui, fatiscente ma cosi prezioso per Silente e gli altri membri. S’incammino Adam ha passo spedito, verso la sala da pranzo. Dove sentiva voci cariche di gioia, le risate dei Weasley. Superate le scale, Adam si affaccio nella sala da pranzo. Parecchio affollata. C’erano tutti, Moody, Lupin, Ninfadora, Sirius, la Signora Weasley, il Signor Weasley e tutti i suoi figli. Harry ed infine Hermione. Attorno ha una grande tavolata, subito il silenzio scese nella sala. Sorrise d’imbarazzo Adam, o almeno ci provo ha rassicurare tutti con i suoi modi gentili.

“buondì” disse.

“oh Adam, potevi dirmelo preparavo qualcosa anche per te” disse la Signora Weasley.

“mi onori, con le tue parole Molly. Ma ho mangiato un boccone strada facendo” rispose Adam.

Avvicinandosi ha Sirius, con gli sguardi di tutti puntati su di lui.

“una lettera per Harry, l’abbiamo intercettata venendo qui” sussurro appena udibile Adam ha Sirius. Che si fece curioso nei riguardi di quella lettera, stretta fra le mani di Adam.

“Harry è arrivata una lettera per te” disse infine Sirius, prendendo la lettera dalle mani di Adam. Che si andò ha mettere comodo, affianco ha Ninfadora.

“oggi ti trovo più splendida, del solito Ninfadora” la saluto, d’amico che era.

“non capisco mai, quando menti o mi stai davvero facendo un complimento” rispose Ninfadora scaltra.

“bhè ti toglierei tutto il divertimento” le disse Adam. Una risata forte e gutturale si alzo, dal viso di Lupin. Mentre Harry apriva la lettera.

Caro Signor Potter;

Il Ministero e venuto ha sapere che, diciannove giugno, alle ore diciassette e un quarto. Lei ha praticato la magia, davanti ha un Babbano. Per la legge della ragionevole restrizione delle arti magiche da parte dei minori. Lei con la presente legge, e espulso dalla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Con i migliori saluti;

Mafalda Hopkins.

C’era chi come la Signora Weasley, sbianco. Chi come Hermione, continuava ha consolare Harry dicendoli:

“e praticamente impossibile, Harry non posso. La legge dice chiaramente, che se ti trovavi in pericolo di morte potevi usare la magia davanti ha un babbano.”

“questa non ci voleva, proprio. Caramel userà qualsiasi cosa per discriminare te e Silente” disse risoluto Lupin, i gomiti infognati nel tavolo. Sirius rimase fermo ha capotavola, Malocchio Moody rimase in disparte. Il suo occhio elettrico continuava ha fissare Adam da dietro la sua nuca.

“qualcuno deve avvertire Silente” aggiunse Ninfadora.

“credo che Silente già lo sappia” rispose Adam.

Tutti i presenti rivolsero la loro attenzione verso Adam. Sostenne lo sguardo di tutti.

“perche scusa, sei stato tu ha praticare la magia. Non io, dovresti essere tu al mio posto” esclamo Harry.

“hai tutte le ragioni del mondo, per dire questo. Ma come ha detto Lupin, Cornelius usa tutto ciò che e in suo potere per discriminare te e Silente”.

“già usa tutta la sua influenza che ha sulla gazzetta del Profeta, per discriminare te e Silente.” continuo Lupin.

“ma perche?” chiese Harry.

“perche Cornelius, crede che Silente voglia la sua carica” fece Lupin.

“ma è impossibile, nessuno persona sana di mente, lo penserebbe.” rispose Harry.

“appunto, Caramel ha la mente contorta dalla paura. L’ultima volta che L’oscuro Signore e tornato, aveva distrutto tutto ciò che vedi ora” una nota triste s’infranse nella frase di Lupin.

Il dolore e troppo forte, Voldemort aveva fatto cose terribili, e altre ne vorrà fare.

Harry e l’unica speranza che abbiamo. Si ritrovo ha pensare Adam, chissà perche Silente gli aveva detto cosi.

“L’oscuro Signore sta reclutando in maniera massiccia. L’ultima volta, c’erano tanti suoi seguaci. L’ordine cerca di reclutare altra gente.” cambio discorso Sirius, forse si sentiva in obbligo verso Harry. Dirgli la verità, manco fosse suo figlio.

“perche?” domando Harry.

“noi crediamo che stia cercando qualcosa, qualcosa che l’ultima volta non aveva.”

“Sirius” l’ammoni Malocchio.

“tipo un’arma?” provo Harry.

Sirius stava per aprire bocca, proprio quando la Signora Weasley parlo:

“ora basta, dilli di più e tanto vale ammetterlo nell’Ordine” scandì.

“bene, se Voldemort combatte. Voglio esserci anch’io” rispose Harry.

Tutti si aspettavano queste parole.

e solo un ragazzo” protesto la Signora Weasley.

“perche Adam non lo è?” domando Ron, facendosi piccolo sotto lo sguardo della madre.

“appunto” aggiunse Harry.

“io sono un caso a parte” disse Adam.

“oh andiamo, avrai la nostra stessa età.” protesto George Weasley.

“può darsi, ma io sono qui solo su espressa richiesta di Silente.” rispose Adam.

“comunque, non ti espelleranno da Hogwarts, Silente farà il possibile.” aggiunse Adam.

L’intera combriccola lo guardo, curioso. Quel tavolo lungo, conteneva quasi tutti i membri dell’Ordine della Fenice. Adam si senti oppresso.

“il bagno dov’è?” domando ha Sirius.

“seconda piano ha sinistra” spiego pratico.

Malocchio Moody lo guardo per un istante.

-sappiamo entrambi, cosa succederà domani- li mando col pensiero Adam.

-Silente mi ha già informato, lo accompagnerò io e Weasley- li rispose nella stessa maniera Moody.

Cerco il bagno Adam, vagando per quella casa immensa. Alla fine lo trovo, guardo fuori dall’unica finestra. Uno scorcio di Londra, un quartiere tutto sommato benestante, li apparve al di là del vetro.

Il pericolo invase la sua mente, appena senti Verdiana in allarme Adam corse fuori dal bagno. Si lascio scivolare sul corrimano, della scala. Arrivo in sala, guardo per un istante Moody.

“gli hai sentiti anche tu?” domando L’Auror.

“si, sono al ponte” i due si capivano al volo.

“non posso allontanarmi da qui” rispose Moody.

I presenti guardarono i due parlare, i grandi in allarme. I ragazzi semplicemente curiosi.

“d’accordo, parto subito” disse Adam.

“ragazzo fa ciò che devi, ma non farti vedere” enuncio Moody, riferendosi ha Verdiana soprattutto.

“non temere”.

Corse Adam fuori dalla casa, quattro mangiamorte infestavano il centro di Londra. Lui doveva intervenire. Verdiana l’aspettava appena fuori città. Dove poco dopo, Adam si materializzo.

-si va ha caccia di Mangiamorte- disse Adam.

-volano fuori Londra- spiego Verdiana.

-credi di raggiungerli?- li domando Adam, già salendo in sella ha Verdiana.

-non temere, sarò abbastanza veloce. Non ci vedranno arrivare, faranno la fine dei conigli cacciati dall’aquila.- le rispose Verdiana, sicura da drago qual’era delle sue capacita. Assieme si librarono in volo, i muscoli possenti di Verdiana spinsero sul terreno. Dandosi cosi lo slancio, per il volo. Si allontanarono assieme, Dragonessa e Cavaliere. La caccia hai mangiamorte era iniziata.

“bene, ora ragazzi se volete aiutarmi ha pulire qui” disse la Signora Weasley, hai sei ragazzi.

Arrivo Kisley, ha perdifiato. Irruppe nella sala da pranzo, con il suo fervore.

“quattro mangiamorte ha Londra!” esclamo allarmato.

“lo sappiamo, Kisley. Non ti preoccupare, se ne sta occupando Adam.” le rispose noncurante Moody.

“quattro contro uno?” domando Harry, Hermione con apprensione studio il volto di Moody. Era cosi sicuro, come faceva un ragazzo della loro età sfidare quattro mangiamorte da solo?.

“ah spero che lasci qualcosa da interrogare.” fece Kisley, sorridendo.
“già un alleato, prezioso” ribatte Lupin complice.

I ragazzi non ci capirono niente, Hermione si faceva mille domande. Ma la soluzione li continuava ha sfuggire. Per fortuna la pulizia di tutta la casa levo le loro menti, da ogni sorta di pensieri per ore.

Adam si trovava ha volare con Verdiana. Braccarono i mangiamorte, verso le aperte campagne. Le sagome scure, i mantelli neri fluttuanti nel vento. Sfruttando banchi di nuvole, Verdiana si mimetizzo. pronta per calare sopra quei quattro mostri. Dei disastri che avevano combinato Adam già sapeva. Erano morte parecchie persone, dovevano pagare per questo.

-ora!- grido mentalmente Adam.

Verdiana in sua risposta, urlo il suo grido di battaglia migliore. Due mangiamorte scapparono spaventati. Gli altri due si lanciarono verso Verdiana, grave errore da parte loro. Con un avvitamento che quasi fece cadere Adam, Verdiana schivo i due mangiamorte in volo. Con il collo proteso in avanti, le fiamme iniziavano ha salire dal suo ventre. Apri la bocca Verdiana, una lingua di fuoco. Capace di sciogliere la roccia. Proruppe dalle sue zanne. Incendiando i due mangiamorte, all’istante. I loro copri caddero senza vita, schiantandosi al suolo. Ha metri di distanza.

Concentrati sugli altri due, Verdiana e Adam perlustrarono i cieli attorno ha loro. Nessuna traccia degli ultimi due.

-meglio non rischiare l’ira di Voldemort, torniamo- disse risoluta Verdiana.

-ottima manovra- si congratulo Adam con Verdiana. La manovra di prima, aveva in qualche modo evitato uno scontro con Adam. Il suo ego si gonfio, conscia d’essere la predatrice per eccellenza. Verdiana si diverti del complimento. Volarono assieme, spingendoci verso il loro rifugio. Dove parlarono e si tennero compagnia ha vicenda.

I ragazzi si ritirarono nelle loro stanze, esausti dalle ore di pulizie.

“credi ancora in lui?” domando Hermione, si dovevano riposare prima della cena. Invece i tre, parlavano animatamente nella stanza di Ron e Harry.

“dopo che so, che può tenere testa ha quattro mangiamorte. Puoi scommetterci.” rispose Ron, convinto delle sue scelte.

“appunto, mi spaventa cosa riuscirebbe ha fare. Come faceva ha sapere dei mangiamorte, prima di Kisley?” domando Harry.

“se per questo lo sapeva anche Moody” disse Hermione.

“dovrei chiedere ha Sirius, forse lui saprà qualcosa” fece risoluto Harry. Restio ha passare quei momenti con il padrino, semplicemente ha fargli delle domande. Era già difficile vederlo ogni anno, in più ora doveva passare quei giorni. Ad estorcere dal suo padrino qualche informazione utile.

Ron cadde sul suo letto, stanco.

“sentite ora non ne voglio parlare, possiamo riposarci prima della cena?” protesto.

“solo ha magiare pensi” le rimbecco Hermione.

Harry era felice di rivedergli i suoi amici, poteva persino parlare con loro. Che per tutta l’estate non si erano fatti vivi, via gufo. Il giorno scemo, l’ira di Voldemort si fece sentire.

Sconvolto da un incubo Harry si sveglio di soprassalto, era completamente sudato. Aveva sognato una porta, in una segreta di qualche castello. Ipotizzo, la mancanza di luce. Era stata questa ha farle credere che fosse una segreta. Temeva anche per l’udienza, non voleva essere espulso da Hogwarts. Era la sua casa, lo era da sempre stata. Finche Harry, aveva saputo d’essere un mago. Poteva comunque, stare con Sirius. L’idea li piacque molto.

L’ufficio di Silente, era nella semi oscurità. Piton fissava il Preside curioso, aveva delle ipotesi su chi fosse quel ragazzo. Ma mai si sarebbe arrischiato di invadere, ciò che Silente non li voleva dire.

“c’e qualcosa che ti turba Severus?” domando Silente, i suoi occhiali ha mezza luna indugiarono sul viso oliato di Piton.

“e riguardo al ragazzo” rispose Piton, le mani chiuse in grembo. Attendeva la risposta, la verità. Con crescente impazienza. Con lentezza Silente si alzo, dalla sua sedia intagliata.

“i Draghi ritorneranno ha Hogwarts” scandì, il viso contratto in una maschera d’emozioni illeggibile da chiunque.  

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