Don't forget me.

di xCrazy
(/viewuser.php?uid=181912)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I'll miss you. ***
Capitolo 2: *** A big mistake. ***
Capitolo 3: *** I'm fine. ***
Capitolo 4: *** Hi, I'm Emily. ***
Capitolo 5: *** I'm beautiful. ***
Capitolo 6: *** I remember you ***
Capitolo 7: *** I believe in destiny. ***
Capitolo 8: *** I'm flying! ***
Capitolo 9: *** All is so strange ***
Capitolo 10: *** Sorry, I don't speak italian ***
Capitolo 11: *** Smile, come on. ***
Capitolo 12: *** The world is crazy. ***
Capitolo 13: *** I'm drunk, but I love you. ***
Capitolo 14: *** I can't love you more than this. ***
Capitolo 15: *** 'But I love you...' 'I love you, but...' ***
Capitolo 16: *** We're like NA NA NA, then we're like YEAH YEAH YEAH. ***
Capitolo 17: *** I'm not ok, please, stay with me. ***
Capitolo 18: *** Stay Strong. ***
Capitolo 19: *** She is my girlfriend. I love her. ***
Capitolo 20: *** I love you, remember. ***
Capitolo 21: *** My heart is broken. ***
Capitolo 22: *** Taken. ***
Capitolo 23: *** People want to be loved. ***
Capitolo 24: *** I'm sorry. ***
Capitolo 25: *** 'Will you marry me?' 'Yes, I will' - The End. ***



Capitolo 1
*** I'll miss you. ***


-Non mi dimenticherai, vero?- chiesi ad Harry, il mio migliore amico, prima che partisse.
Era rimasto un paio di anni, e in quel poco tempo diventammo migliori amici. Avavmo circa dieci anni e credevo di avere una cotta per lui. Ovviamente cercai continuamente di farmela passare, ma non c’era rimedio.
-Mai, e lo sai. Ci rivedremo un giorno- mi sussurrò, lasciandomi un lieve bacio sulla mia guancia destra. Mi sorrise timidamente ed io lo imitai, anche se dentro stavo morendo. –mi mancherai- ammisi.
-Anche tu, tanto. Ora… è arrivato il momento- mi avvisò. Mi abbracciò forte, quasi da perdere il respiro. Come avrei fatto a vivere senza di lui ora? Era impossibile che ci saremmo rincontrati e poi lui si sarebbe dimenticato di me, sicuramente. Quanto ci sarebbe voluto? Due mesi? O tre al massimo? Ed io? Io avrei pianto ogni notte, pensando a lui, a quel ragazzo con i capelli ricci e gli occhi verde smeraldo.
Si staccò delicatamente da me e mi fece un cenno con la mano. Io lo imitai e per la seconda volta finsi un sorriso. Sospirammo, insieme, poi raggiunse Anne e Gemma, che lo stavano aspettando in macchina.
Volevo piangere senza sosta, ma non potevo ancora farlo. Non volevo che Harry assistesse a quella scena. Gli costava molto lasciarmi qui, lo sapevo, se poi piangevo non miglioravo la situazione.
Guardai per l’ultima volta io suo fantastico sorriso, le sue fossette, i suoi ricci ribelli e i suoi occhi profondi. Mi perdevo molto spesso nel suo sguardo, diventando rossa in viso, mentre Harry rideva.
Entrò in macchina e una volta seduto sui sedili posteriori si portò una mano vicino l’occhio. Stava piangendo?
Poggiò la mano sul finestrino e mi guardò. I nostri sguardi si incontrarono per l’ultima volta, finché la macchina non partì, lasciando in me un vuoto incolmabile.
 
Passarono circa sei anni. Di Harry non me ne ero dimenticata, anzi, mi mancava ogni giorno di più. Avevo perso tutti i suoi contatti, e come avevo previsto, lui si era sicuramente dimenticato di me. Le mie previsioni si erano avverate. Non so più niente di lui, non so se è lo stesso ragazzo che mi manca, se è cambiato o no… Ricordo il suo viso da ragazzo innocente, gli occhi e il suo sorriso inconfondibile.
Ma ora era meglio tornare alla realtà, dovevo tornare con la testa sulla terra, o meglio, sui libri. Dovevo prepararmi al meglio per la verifica di storia del giorno seguente. Lessi la prima pagina e iniziai a ripeterla ad alta voce, ma arrivando a metà mi venne sete. Sbuffai. Non riuscivo mai a concentrarmi, mi distraevo per le minime cose. No, questa volta dovevo prendere almeno la sufficienza se non volevo essere rimandata. Continuai a parlare, sforzandomi di ricordare qualcosa, ma la mia voce si riduceva sempre di più.
Mi alzai dalla sedia e scesi le scale, diretta verso la cucina. Passai per il salone dove avevo lasciato la tv accesa. No, non devo guardarla, non devo… Ed improvvisamente il telecomando era nelle mie mani e il divano sotto il mio sedere.
Cambiai canale parecchie volte, non c’era niente di interessante, quindi lasciai al primo canale che mi capitò. X-factor, bene, un programma meno noioso degli altri.
Non lo avevo mai seguito, ma sapevo che trattava di musica, di nuovi talenti che dovevano nascere. Iniziarono a presentare vari concorrenti, uno più bravo dell’altro.
Poi però rimasi stupita, insomma, non credevo potesse essere vero. Il mondo era veramente piccolo?
Lui, proprio lui, era ad X-factor.
-Harry- sussurrai a me stessa per convincermi e una lacrima salata scivolò lungo la guancia arrivando alle mie labbra.
Era incredibile. Era rimasto esattamente come lo avevo lasciato, con il suo sorriso, con i suoi capelli sempre arruffati e con il suo sguardo, che cercavo in ogni persona sperando, un giorno, di rincontrarlo, di riabbracciarlo e che mi dicesse ‘sono qui, sono tornato’. Ma non è mai arrivato.
Ho vissuto fino ad allora in un mondo creato dalla mia illusione, immaginandolo sempre accanto a me, come se non se ne fosse mai andato. A volte mi capitava anche di parlarci con questo Harry immaginario, tanto che mia madre mi portò da un psicologo. Ma non servì a nulla. Continuavo a vivere nella mia fantasia. Ma ora eccolo lì. Questa è la realtà, vero?



Ciaaaoo:3
Vi piace questo primo capitolo? Spero di si...
Se avete delle domande scrivete pure.
Mi raccomando recensite:) xxx

*si, questo discorso è orribile ma non sapevo cosa scrivere :')*

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** A big mistake. ***


Non riuscivo a crederci. Mi tirai vari pizzichi, ma non mi svegliavo. Si, è la realtà questa. Harry, lo avevo rivisto. Ad un tratto sentii il rumore delle chiavi che aprivano la porta. Mia madre tornava dal lavoro.
-Tesoro, non devi studiare? Perché vedi la tv? Hai il compito…- iniziò a lamentarsi. Io mi portai una mano alle labbra, mentre i miei occhi lacrimavano, e con l’altra indicavo la tv. –Guarda- balbettai. Lei poggiò le chiavi sul tavolo e mi raggiunse. –Harry?!- disse lei. Sorrise pian piano, poi mi abbracciò forte. Forse aveva capito che per me Harry era davvero importante e che nonostante gli anni che siano passati io non l’ho dimenticato.
Appena finì la sua esibizione dovetti tornare con la testa sui libri. Ma come potevo fare? Avevo rivisto Harry grazie ad un piccolo televisore, grazie a tanti pixel che formavano il suo viso. Tutti i nostri momenti mi tornarono alla mente, insieme. Sorrisi senza accorgermene, scossi le testa e provai a studiare, anche se con la mente ero altrove.
 
La mattina seguente andai a scuola, da sola, come al solito. Da quando Harry si era trasferito avevo perso tutti i miei amici, mi ero allontanata da loro e ancora oggi me ne pento. Non ho una migliore amica, un confidente, qualcuno che ti suggerisca la cosa giusta da fare, nessuno. Nessuno osava più avvicinarsi a me. Vivevo nell’ombra di tutti, tranne dei bulli. Ogni tanto mi si avvicinavano e con qualche schiaffo e alcuni insulti riuscivano ad ottenere i soldi per la merenda. Esattamente come quella mattina.
-Lasciami in pace Rob- borbottai dirigendomi verso il bagno delle ragazze. Non volevo parlare con nessuno, tutto il mio buon umore era svanito con l’idea che Harry era ancora troppo distante da me. Odio la distanza, riesce a rovinare l’adolescenza di qualunque ragazzo. –Dammi i tuoi soldi, non voglio fare tante storie- si lamentò lui. Questa storia doveva finire, mi ero davvero stancata di essere trattata così. Mi girai di colpo e gli diedi uno schiaffo sulla sua guancia pungente per la barba che si stava facendo crescere per ‘moda’.
Purtroppo in quel momento passò di lì il preside, che dopo una ramanzina mi lasciò libera. Ovviamente gli raccontai degli atti di bullismo che subivo ogni giorno, ma non c’erano prove e nessun ragazzo voleva testimoniare per paura che Rob li picchiasse. Tipico dei bulli, rispondono sempre con la forza. Ora la mia situazione era peggiorata. Il preside mi giurò che sarebbe stato più attento con lui e che gli avrebbe fatto delle domande, ovviamente senza far capire niente, ma sapevo che alla fine sarebbe venuto a sapere che ero stata io a fare il suo nome.
Il compito andò più che male, infatti consegnai il foglio in bianco. Tornai a casa stanca, cucinai, visto che i miei genitori erano ancora a lavoro. Ultimamente lavoravano il doppio e non riuscivo mai a parlare con loro. Erano sempre così indaffarati che non avevano tempo neanche per me. Quanto vorrei che i miei genitori mi degnassero di almeno uno sguardo.
Mi scese una lacrima, come al solito, poi aprii il tiretto dove c’erano le posate. Vi presi un coltello e senza pensarci su mi tagliai. Mi sentii libera per un secondo. Libera da ogni pensiero, da ogni problema, da ogni mancanza, da tutto. Il sangue usciva dalla ferita, ma non mi importava. Infondo non faceva più male di ciò che provavo, anche se sapevo che fare così era un errore, un grandissimo errore.
Il sangue si mischiò anche con le mie lacrime calde. Mi accasciai per terra con il polso nella mano. Tremavo, non riuscivo a reggermi. Perché mi ero tagliata? Come potevo essere stata così stupida a farlo sapendo che era inutile un gesto simile? Mi asciugai le guancie e mi sciacquai il polso con l’acqua fredda. Mi fasciai la ferita e mi dedicai ai fornelli.
-Siamo a casa- sentii la voce di mio padre che stava chiudendo la porta. Mi raggiunse in cucina con mia madre, entrambi erano silenziosi e pallidi in viso. Mi stavo preoccupando. –Ti dobbiamo parlare-



Saaalve:33 
Come state?:) 
Comunque... In questo capitolo si parla molto di Emily
e di come sia cambiata la sua vita senza Harry.
Chissà cosa avranno da dirle di così importante i suoi genitori:3
Lo saprete nel prossimo capitolo(?)
*fa tanto cartone animato :')* 
Un bacio xxx

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** I'm fine. ***


Nascosi immediatamente il braccio dietro la mia schiena. Non volevo che se ne accorgessero. –Ditemi tutto, sembrate così preoccupati- li incoraggiai cercando di essere tranquilla. Cosa dovevano dirmi di così importante? Si guardavano in faccia preoccupati, scambiandosi sguardi che a me non sfuggirono.
Mamma annuì cercando lo sguardo di mio padre, prese un respiro profondo e poi parlò –Ci dobbiamo trasferire a Londra tra circa un anno, per lavoro. So che tu non vorrai trasferirti, ma mettiti nei nostri panni- -Ferma ferma ferma! Sono contentissima, non vedo l’ora che questo anno passi in fretta!- conclusi euforica mettendo in evidenzia il mio braccio fasciato. Mio padre se ne accorse e prendendolo tra le mani lo osservò attentamente. Mi chiese spiegazioni, ma io mi giustificai dicendo che mi era caduto il coltello o una cosa simile. Sapevo di aver sbagliato, non volevo che i miei genitori si preoccupassero.
 
Quell’ anno trascorse molto lentamente. Iniziai a seguire Harry ogni giorno di più, e ad interessarmi sulla sua vita. Sapevo che ora si trovava Londra, ed era una buona occasione per rincontrarci, chissà… ‘Ci rincontreremo’ mi disse l’ultimo giorno insieme e ogni mattino mi svegliavo con l’idea di avverare quella frase detta per creare un po’ di speranza in noi, che non eravamo ancora coscienti di cosa fosse veramente la vita.
Ero così felice di trasferirmi in una città grande e bella come Londra, iniziare una vita nuova, dall’inizio, senza che nessuno ti conosca o sappia qualcosa del tuo passato.
Sui polsi avevo molte cicatrici, avevo continuato a tagliarmi per tutto ciò che mi accadeva, anche per il tempo che non passava mai. Una volta seppi di una possibile relazione tra Harry e una ragazza e fu lì che i tagli diventarono più profondi, più grandi. Ma non mi facevo mai veramente male, pensavo di più al dolore interno che a quello esterno. Non mi importava della mia pelle o di ciò che si potesse dire su di me. Ora avevo avuto un’altra occasione per rincominciare tutto dall’inizio.
La macchina si fermò davanti ad una villetta a due piani. Non era molto grande, ma per noi tre era più che perfetta. Scesi dalla macchina e aiutai i miei genitori a portare le valigie in casa, mi stesi sul letto e guardando il soffitto bianco mi persi nei miei mille pensieri, finendo per addormantarmi.
Mi svegliai la mattina seguente. Era una normale giornata estiva, tranne per il fatto che era il mio compleanno. Esattamente, ora avevo diciassette anni. Dovevo essere felice ed invece non lo ero. Non avevo con me il mio migliore amico con cui festeggiare anche se la distanza era diminuita molto, i miei genitori erano corsi a lavoro, come sempre, ed io mi ritrovai sola con me stessa.
Decisi di farmi una doccia, mi vestii con una tuta e uscii fuori. Andai verso il parco di Londra a correre visto che erano ancora le sette e mezzo del mattino. Non sono mattiniera, ma il letto nuovo non mi aveva permesso di dormire di più. Ogni tanto andavo a correre per scaricare la tensione e per evitare di tagliarmi, ma non sempre funzionava.
Corsi molto, ero senza fiato ormai. Mi sedetti su una panchina con la mano su un fianco per il dolore. Non mi era mai capitato. Cosa stava succedendo? Mi tirai un pizzico proprio dove mi faceva male, ma non servì a molto. Chiusi gli occhi, il dolore era insopportabile.
-Tutto ok?- sentii a pochi passi da me. Aprii gli occhi e un ragazzo con una cresta nera si dirigeva verso di me. –Sisi, tutto ok, sono solo stanca- balbettai chiudendo gli occhi ancora. Il dolore aumentava. –Non sembra. Bevi un po’ d’acqua- continuò il ragazzo porgendomi la sua bottiglietta mezza piena. La presi e la finii tutta in un sorso. Dopo un po’ iniziammo a camminare e a parlare, conoscendoci un po’. Non mi voleva dire il suo nome, chissà perché.
Insistette anche per accompagnarmi a casa, ed io accettai, visto che non mi sentivo sicura di me stessa. Controllai il cellulare e notai che il mio sfondo e il ragazzo accanto a me avevano qualcosa di familiare.
Oddio, stavo parlando con Zayn Malik? Lui, proprio lui mi aveva aiutata prima? No no, è impossibile.
Non avevo più il coraggio di parlargli, infondo si era dimostrato una persona normale. Che mi prendeva?
-Hai capito chi sono, no?- disse quando eravamo quasi vicino casa. Io annuii con la testa. –Non mi era mai capitato di rimanere così a lungo con una fan. Verrai al concerto di stasera?- mi chiese, ma io scossi la testa. Dove era finita la mia voce? Posso dire, però, che non ho mai avuto il coraggio di affrontare la gente e di esprimere i miei sentimenti. –Se vuoi stasera ti passo a prendere con gli altri e andiamo insieme. Ti va? Mi sei simpatica, sai?-
Ok, ora dovevo per forza usare la mia voce, caspita. Zayn, One Direction, Harry, vecchio amico, ricordi, tagli.
Ero davvero pronta a rivedere Harry?
Sorrisi a Zayn che aveva cambiato il suo sorriso in una espressione preoccupata. –Non so, non vorrei dare fastidio- balbettai. Fu la prima cosa che mi passò per la mente, era anche la più banale. –Ma che fastidio! Ci farebbe piacere- disse ridendo. –Allora è ok. Sono arrivata, a stasera-  lo salutai lasciandogli un leggero biacio sulla guancia destra. 



Holaaa(?):3 
Come state? Finalmente domani è l'ultimo giorno di scuola 
e poi ci sono le vacanze di pasqua *ma nooo(?)* 
Tornando al capitolo...
Emily si trasferisce, continua a tagliarsi,
incontra Zayn e non è pronta a rivedere Harry
anche se aspetta questo momento da tanto tempo...
Voi che ne pensate? Fatemi sapere u.u
Un bacio xxx

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Hi, I'm Emily. ***


Mi preparai con molta cura per quella sera. Mi profumai così tanto che quando camminavo lasciavo la scia.
Il profumo era alla vaniglia. Harry lo amava quando lo mettevo. Chissà se si ricorda. Ma non penso.
Sentii la porta suonare, presi la borsa ed uscii. –Ciao- disse Zayn vedendomi, e lasciando un leggero bacio sulla mia guancia. –Hei-.
Lo seguii in macchina, anche se non riuscivo molto a camminare. Le gambe mi tremavano e il cuore mi batteva forte. Iniziai a sudare freddo e i miei occhi diventarono lucidi. Guardai verso l’alto per evitare di far uscire le lacrime, e l’attimo dopo eravamo a dieci centimetri dal furgoncino nero, con la porta aperta. La prima persona che vidi fu Liam che mi faceva cenno con la mano. Entrati in macchina, Zayn fece le presentazioni.
-Ciao bella- sentii dietro di me. Era Harry. Aveva un sorriso ebete in faccia, lo faceva sempre quando conosceva qualche persona nuova. Si era dimenticato di me, ma non volevo ammetterlo. –Ciao, io sono Emily- lo salutai, evidenziando il mio nome, chissà. Lui sorrise, facendo uscire le sue fossette che tanto ho amato. Sorrisi a me stessa, con gli occhi ancora una volta lucidi che guardavano il vuoto.
Ad un tratto sentii qualcuno che mi abbracciò alle spalle. Era Zayn che mi invitava ad andare a sedermi con i ragazzi. Erano davvero simpatici, non ridevo così da… Da troppo tempo. Forse era più corretto dire anni.
Arrivammo al luogo dove si sarebbe tenuto il concerto. C’erano tantissime ragazze urlanti. Molte avevano una maglia con su scritto ‘Harry Styles is my boyfriend’. Tipo che stavo per andare lì e strapparle tutte. Ma non potevo solo perché lui era con me. Quindi mi limitai a guardarle male.
Quando scesi anch’io dalla macchina Zayn mi abbracciò e i flash illuminarono il mio viso che aveva un’espressione piuttosto spaesata e confusa. C’era troppa gente e non riuscivo a capire cosa stesse succedendo intorno a me. In un attimo tutte le grida sparirono e i flash cessarono. Eravamo entrati e stavamo camminando in un corridoio molto lungo. Zayn si allontanò da me, lasciandomi dietro la fila, da sola. Mentre i ragazzi si cambiavano io mi avvicinai al palco e da dietro una tenda vidi tutte le fans che erano accorse per loro. Mi scese una lacrima, ma non so il motivo.
In quel momento decisi che Harry non si doveva ricordare di me anche se avrei voluto molto. Preferivo rimanere nell’ombra ed essere conosciuta come ‘la ragazza che è stata aiutata da Zayn’, tutto qui. Se dicessi che io e Harry ci conoscevamo mi sarei fatta pubblicità e i giornalisti, molto probabilmente, mi avrebbero chiesto ‘provi qualcosa per lui? Da quanto vi conoscete?’ oppure non mi avrebbero considerata minimamente. Ma non ero pronta a cambiare di nuovo la mia vita, anche se stava succedendo.
Volevo abbracciarlo, dirgi un ‘mi sei mancato’ e sentirmi rispondere un ‘non ti ho mai dimenticata’ ma non è successo, non ancora. Mi sono sentita abbandonata in tutto questo tempo senza Harry. Voi starete pensando che sono una depressa, sono così, debole e fragile.
-C’è tanta gente?- sentii alle mie spalle una voce troppo familiare. Poggiò una mano sulla mia spalla e io mi girai verso di lui, Harry. Gli sorrisi imbarazzata –abbastanza- risposi semplicemente. Poi ci raggiunsero gli altri, che dopo un mio ‘buona fortuna’ entrarono in scena. Erano stupendi, i miei occhi brillavano e tremavo agli assoli di Harry. Perché non l’ho dimenticato come ha fatto lui con me? Perché sono stata così stupida da innamorarmene? Perché lo amo al posto di odiarlo in questo momento? Perché ora sto piangendo con la speranza che si accorga di me e mi abbracci? Perché esiste l’amore? Per farci soffrire?
Stavo per scappare di lì, ma Niall mi si avvicinò per chiedermi se i suoi capelli biondi stavano bene, visto che Louis glieli aveva arruffati tutti. Glieli aggiustai un po’, poi gli sorrisi e lui mi ringraziò. Era così tenero quel ragazzo. Continuarono il loro concerto alla perfezione, nonostante le fans gridassero in continuazione. Io non avrei avuto mai il loro coraggio di mostrarmi a milioni di ragazze urlanti che nello stesso tempo ti fanno foto e video. Loro sono abituati, no? 



djsghsudhg(?):3
Che ne pensate di questo capitolo?
Emily rincontra Harry, che non si ricorda di lei D: 
Povera.
Ma non è tenero Zayn che l'abbracia o 
Niall che le chiede come stanno 
i capelli? 
Si sono tutti teneri:3 
Recensite mi raccomando:) 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** I'm beautiful. ***


La mattina seguente mi alzai con un mal di testa tremendo. Andai in bagno e feci scorrere l’acqua calda per farmi una doccia rilassante. Mi tolsi il pigiama e il mio sguardo cadde sui miei polsi. Altri graffi, nuove ferite, altro dolore. Perché sono così stupida a tagliarmi ancora? Era da più di un anno che accadeva e il mio braccio era ricoperto da mille cicatrici. Odiavo il mio corpo, odiavo il mio carattere, odiavo il fatto di non essere abbastanza bella per la società. Si, alla fine è la società che ci influenza. Tendiamo a truccarci per migliorare il nostro viso, anche se è già stupendo di suo, tendiamo a dimagrire, magari diventando anorresiche, tendiamo a tagliarci, a drogarci perché la società non ci accetta per quello che siamo. Ci influenza, fino a farci commettere errori troppo gravi, troppo pesanti per ripararli. Tendiamo a migliorare il nostro corpo per evitare di avere il dito puntato contro e sentirci dire ‘quella ragazza è grassa, quella ragazza è brutta, quella ragazza si droga’. Ma alla fine ci giudica comunque.
Sentendosi così nessuno si accetta per quello che è, tutti pensano alla bellezza esteriore, piuttosto che a quella interiore. Pensano che ciò che si è esternamente conti di più dei veri sentimenti. E’ brutto essere circondati da ciò. E’ brutto essere influenzati da tutto questo schifo. Ed io, come tanta altra gente, sono vittima di questi pregiudizi. Ora non si fa altro che puntare il dito contro un altro e criticarlo, facendolo entrare in depressione, dove bisogna lottare per uscirne. Quindi bisogna continuare a camminare a testa alta e fregarsene di tutto ciò che si dice. Bisogna avere il coraggio di guardarsi allo specchio, senza trucco, e gridare al mondo intero ‘sono perfetta’. Perché alla fine, ognuno è bello per quello che è. Questo vale anche per me, che non accetto il mio corpo.
Mi fermai davanti allo specchio e gridai –Sono bella anch’io-. Annuii a me stessa con gli occhi lucidi ed entrai nella doccia dove pensai a cosa fosse successo la sera precendente.
Ad un tratto mi squillò il cellulare. Uscii dalla doccia, mi coprii con un asciugamano e vidi la chiamata, ormai persa. Era Zayn. Aveva il mio numero?
Tornai con la testa alla serata appena trascorsa.
Dopo il concerto, ci rifuggiammo dentro i camerini per un’ora circa dove mettemmo la musica a tutto volume e ballammo. Mentre io e Zayn ci scambiavamo i numeri di telefono, Harry portò una ragazza con un vestito così corto che sembrava una maglia. Si baciavano, ma nello stesso tempo bevevano. Guardando quella scena scappai da quella stanza e mi rifugiai nel bagno, dove mi tagliai.
 
Dopo aver visto lo schermo del mio cellulare per un paio di minuti, cliccai il tasto verde e chiamai Zayn.
-Buongiorno- sentii la sua voce. –Hei- -Volevo chiederti se stasera saresti venuta a casa nostra, così, giusto per trascorrere la serata. C’è una festa Ti va?- mi chiese. Solo all’idea i miei occhi brillarono. –Certo-.
 
Per quella sera io mi preparai sempre con molta cura, profumandomi nuovamente con il profumo alla vaniglia, che tanto amavo.
Forse, il fatto che Harry si ricordi di me sia difficile, ma penso che essergli amica sia più semplice. Doveva essere la cosa migliore.
 Pensai a come dovevo comportarmi, a cosa dirgli, davanti allo specchio, facendo facce buffe e ogni tanto ridevo. Mi sentivo ridicola.
Alle otto arrivai a casa dei ragazzi dove mi aprì Niall che aveva una bottiglia di birra quasi finita, in mano.
Avevano la musica ad alto volume e le luci erano tutte spente. C’era tanta gente che ballava, non capivo nulla. Riuscii a vedere Louis che ballava con Eleanor e Liam con Danielle. Ho sempre amato quelle coppie.
Continuando a cammianre, intravidi Harry che ballava con una ragazza, come al solito. Sentii un peso enorme sullo stomaco, ma riuscii a prendere comunque la forza per continuare a camminare e dirigermi verso il divano. Da lì riuscivo a vederlo. Si baciava con quella ragazza. Poi le sussurrò qualcosa all’orecchio e andarono al secondo piano. Ci stavo male, tanto. Mi rifugiai in bagno dove, guardandomi allo specchio, mi resi conto di non essere bella tanto quella ragazza. Scoppiai a piangere e nonostante i miei occhi fossero appannati vidi una lametta. La presi e mi tagliai, ancora una volta. Il sangue fluiva sulla mia pelle, mentre io piangevo sempre di più, lasciando posto anche ai singhiozzi. Scrutai ancora una volta la mia figura nello specchio e notai che i miei occhi erano rossi e il trucco era colato. Presi ancora la lametta e mi feci un altro graffio. Mi liberai così.
Ad un tratto la porta si aprì e vidi Zayn che fissava preoccupato il mio braccio sanguinante.
-Cosa ti è passato per la testa?- -Scusa, ma ho le mie ragioni- mi giustificai rincominciando a piangere. –Spiegami allora- mi gridò. Mi spaventai, ma riuscii comunque a parlare –Zayn, non posso spiegarti, è tutto troppo complicato, e non voglio cambiare ancora una volta la mia vita. Provo così tanta rabbia, dolore, delusione, che l’unico modo per sfogarmi è tagliarmi- -Tu non ti taglierai più, promettimelo- mi disse con gli occhi lucidi. Perché si comporta così? Non mi conosce neanche. –Okay, va bene. Ma aiutami tu, da sola non posso riuscirci- consentii io, abbracciandolo. Infondo mi ero stancata di tagliarmi e sfogarmi così. 



Salve Bellezze:3 
Buona Pasqua, passata(?)
Io domani vado in gita per tre giorni lalallalalalala(?) :') 
Comunque, che ne pensate di questo capitolo?
L'ho scritto dopo aver visto Stay Strong.
Demi è incredibile, amo quella ragazza. 
Recensite mi raccomando:) 
Un bacio xx

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** I remember you ***


Sembrava avermi dimenticato, per sempre. Mi aveva cancellato dalla sua testa? Dai suoi ricordi?
Zayn mi invitò a ballare ed io accettai. –Sono quasi le quattro. Vuoi rimanere qui a dormire?- mi bisbigliò all’orecchio, accarezzandomi dolcemente i capelli. Annuii senza pensarci. Era così tranquillo quel momento che volevo che non finisse mai. Non avevo mai provate sensazioni del genere. Non mi era mai capitato di trovare un amico come lui, come Zayn.
Se ne erano andati tutti. Rimanevo solo io. –grazie Zayn per quello che stai facendo per me- dissi, quando eravamo soli nella sua stanza. Mi stava dando una felpa per la notte. –E di che? Sei simpatica e sei anche la prima fan che non mi è saltata addosso appena mi ha visto- disse ridacchiando. Io risi, poi lui mi raggiunse e mi abbracciò, ancora una volta. Mi diede un bacio sulla fronte ed uscì dalla sua camera per far dormire me.
Quando ero sicura che tutti quanti si fossero addormentati mi alzai, presi  il mio mp3 dai jeans e mi sedetti sulle scale, guardando Zayn che dormiva.
Passò circa un’ora e la stanchezza non si faceva sentire. Ad un tratto non sentii più la musica. Qualcuno mi aveva tolto le cuffiette. Mi girai e vidi una sagoma nel buio, piuttosto alta. –Non dormi?- sentii. La sua voce era così familiare. Dovevo farci ancora l’abitudine a sentire di nuovo la sua voce, altrimenti sarei scoppiata in lacrime di fronte a lui. –No... Neanche tu, vedo- balbettai. Si sedette accanto a me, come i vecchi tempi. –Sei una nostra fan?- mi chiese. Era ufficiale, non si ricordava di me. –Si…- sussurrai. Zayn si mosse, io e Harry ci guardammo e mi persi nel suo sguardo. I suoi occhi verde smeraldo mi ipnotizzarono, come sempre. Mi prese la mano e mi portò in camera sua. Chiuse a chiave e mi si avvicinò velocemente. Io mi sedetti sul suo letto, ma lui era così vicino che riuscivo a sentire il suo respiro sulle mie labbra. Poggiai le mia mani sul suo petto e chiusi gli occhi. Riuscivo a sentire il suo cuore battere. Era velocissimo.
Sorrise poi poggiò le sue labbra sulle mie. Ma non sembrava sicuro di se, infatti si staccò subito e aprì gli occhi.
Mi aveva già baciata una volta. Eravamo piccoli e volevamo provare.
Io abbassai lo sguardo ma lui mi alzò il viso verso di se e mi scostò una ciocca bionda dal viso. -io… de… devo…- cercai di dire. Mi allontanai dalla sua presa e mi diressi verso la porta. -Emily?!- sentii. Mi bloccai sulla porta. Il mio cuore batteva forte e non riuscivo a capire se era un infarto o semplicemente amore.
E’ un sogno, giusto? Un fottuto sogno dal quale mi sveglierò e capirò che è tutto frutto della mia fantasia. Mi tirai un pizzico, ma non mi svegliavo. Era la realtà questa.
-Sei tu, vero?- continuò Harry. Mi girai verso di lui e annuii con la testa, timidamente. Sorrise facendo scivolare una mano tra i suoi ricci. –Io, io non posso crederci. Cioè tu, tu sei tu e…- disse velocemente, non pensando che gli altri dormivano. –ovvio che io sono io. Harry, si, sono Emily- dissi sicura.
-Mi sei mancato- continuai. Mi si avvicinò velocemente, di nuovo, e mi abbracciò. –Anche tu… anche tu- mi bisbigliò. 


Ma Ciaaao:3
Ieri sera sono tornata dalla gita:)
sono contenta delle 6 recensioni, non me le aspettavo *---*
Continuate così, eh u.u
Comunque, che ne pensate di questo capitolo? 
Harry è sjdfhsjdf *----* 
Si è ricordato di Emily  *festeggia(?)*
AHHAHAHAH 
Recensite e fatemi sapere che ne pensate:) 
Un bacio xxx 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** I believe in destiny. ***


La mattina seguente mi svegliai in una stanza che non era di sicuro quella di Zayn. La osservai attentamente, in ogni minimo dettaglio, finché il mio sguardo non si posò su Harry che dormiva accanto a me, che mi abbracciava. Ero nella sua camera.
 
-Mi sei mancata- mi disse Harry la sera precedente. –Ora siamo di nuovo insieme. Voglio recuperare tutto il tempo perso-.
Parlammo del più e del meno, arrivando alle sette del mattino. Ammisi che ogni giorno lo pensavo, ricordavo il momento il cui era partito e guardando X Factor avevo un senso di malinconia, pensando a tutto il tempo perso. Ma ora eravamo lì, stretti in un abbraccio con gli occhi lucidi.
Anche lui ha ammesso che gli mancavo, e che quando mi ha vista qualche settimana fa aveva riconosciuto i miei occhi, il mio sguardo, ma non ne era così sicuro, quindi preferì rimanere in silenzio per evitare figuracce. Non aveva raccontato di me a nessuno, e si sentiva stupido per non averlo fatto.
-Sai, quando ero partito mi ero ripromesso che ti avrei cercata perché eri, sei importante. Ma vedo che lo hai fatto tu- disse con il suo sorriso. Il mio sguardo si fermò sul suo. Le sue iridi verdi mi fecero immaginare un prato verde con dei fiori. Uno di quei campi in cui ti verrebbe voglia di correrci a piedi nudi, di gridare e ballare.
-E’ successo tutto per caso. Il trasferimento dei miei, l’incontro con Zayn…- dissi –io ad X Factor- mi interruppe. –Inizio a credere nel destino- -Ci vuole uniti. Non credi?-.
Oh, si che ci credo. Ma non sai quanto vorrei che fossimo più che amici. Vorrei baciarti di nuovo, vorrei dirti tutto il tempo che ti amo, vorrei stringerti forte, vorrei… Se solo potessi dire tutto ciò.
-Si…- annuii io con un sorriso sulle labbra. –Sai, devo ammettere che prima avevo una cotta per te- disse Harry distratto. Io divenni rossa e sorrisi timidamente. Lui scoppiò in una risata mentre io abbassai lo sguardo. Ricambiavamo lo stesso sentimento, ma non ce ne eravamo mai accorti ed in più non avevamo mai avuto il coraggio per ammetterlo.
 
Scacciai tutti quei pensieri ed uscii dalla doccia. Mi asciugai e mi rivestii, poi scesi per fare colazione anche se erano le dieci passate.
Mentre imburravo una fetta biscottata, parlando con Niall dell’ Irlanda, Harry scese le scale, ci diede il buongiorno e mi lasciò un bacio sulla fronte. Niall ci guardò stranito. Lui non sapeva niente, quindi gli raccontai un po’ di ciò che ci è successo. Sembrava molto preso dalla storia, tanto che i suoi occhi azzurri emanavano malinconia, come se tutto fosse successo a lui. Poi sorrise e concluse con un semplice ‘wow’. Spostò il suo sguardo da me ad Harry che beveva una tazza di caffè.
Dopo un po’ di silenzio arrivò Louis, lamentandosi del discorso notturno mio e di Harry, ammettendo che si era anche fatto un po’ di fatti nostri e che era contento del nostro riavvicinamento.

Poi scese Liam che si impossessò del telecomando, ed infine Zayn che si sedette accanto a me.  
Quando finimmo di fare colazione, Harry mi invitò a fare una passeggiata per la città per parlare un altro po’.  Ovviamente io accettai.
Mentre camminavamo per le strade di Londra, qualcuno interruppe me ed Harry, che stavamo parlando dei bei momenti trascorsi insieme, facendoci qualche risata.
-Oh, ciao- disse Harry con un sorriso stampato sulle labbra. Uno di quelli che regalava sempre a me, ma forse dovevo abituarmi alla nuova situazione. –Emily, lei è Maddy, la mia ragazza- mi sussurrò all’orecchio.
In quel momento il mio mondo, le mie fantasie, le mie speranze, distrutti completamente e tutto ciò grazie ad una semplice frase, o meglio, quattro parole:  ‘lei, la mia ragazza’.
Ma la mia cotta per Harry era passata già da tempo. O forse no? Allora perché mi sento così? Perché ieri sera volevo dirgli che lo amavo? Perché ho voglia di scappare, chiudermi in un bagno e tagliarmi? Perché? 


Saaaalve:3 Come state? 
Scusate per la cagata(?) di capitolo che mi è uscito, l'ho scritto 5876856 volte çwç
Quindi, scusate se ci sono degli errori...  Ditemi le vostre opinioni u.u
Comunque... Harry ha chiesto ad Emily di uscire uuuuhhuuuu(?) *--*
Però lui è fidanzato D: 
Ma povera çwç 
Va bien(?)
Al prossimo capitolo:3 
Un bacio xxx


Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** I'm flying! ***


Appena tornai a casa mi buttai sul mio lettone e piansi a dirotto. Non avevo mai fatto così prima d’ora. Prima mi chiudevo in bagno e mi tagliavo, senza pensarci su. Dopo circa un’ora mi calmai e decisi di camminare un po’ per la casa per evitare di pensare ad Harry. Era una cosa sciocca, lo so, ma fu la prima idea che mi venne in mente. Arrivai in cucina e bevvi un litro d’acqua, quindi di conseguenza dovevo andare in bagno. Che genio eh? Dopo essermi lavata la faccia il mio sguardo si fermò sulla mia lametta che aveva le lame sporche di sangue. Mi vennero dei brividi, ma nonostante ciò la presi ugualmente tra le mani.
Ma proprio quando stavo per farmi del male mi venne in mente Zayn e della promessa che gli avevo fatto. Lasciai subito la lametta sul lavandino e scappai via di lì. Avevo paura ora. Tremavo e piangevo.
Presi il cellulare e lo chiamai. –Hei Emily- mi salutò. –Zayn, stavo per tagliarmi, ma non l’ho fatto… Grazie per avermi fatto promettere, altrimenti avrei avuto un altro taglio sul mio polso.- dissi tutto d’un fiato. Mi sentivo libera. Avevo bisogno di sfogarmi e in quel modo ci ero riuscita.
-Brava, sono contento. Comunque, io e i ragazzi stavamo per andare al cinema, vieni con noi? Penso che il film ti piacerà. Titanic- propose. Io accettai e mi preparai velocemente. Prima di uscire di casa fissai la mia figura nello specchio. Non mi piaceva per niente il mio corpo, per non parlare dei miei capelli e dei miei occhi privi di emozioni. Poi guardai i polsi. C’era ancora qualche graffio, il resto erano tutte cicatrici che sarebbero rimaste lì, per sempre, impresse sulla mia pelle.
 
Dopo aver visto il film, tornammo nelle macchine, ma dopo aver accompagnato i ragazzi a casa, io e Zayn ci dirigemmo verso il Tamigi. Aveva detto che aveva un sorpresa per me. Salimmo su un motoscafo o qualcosa di simile dove trascorremmo la notte parlando e ridendo, arrivando all’alba.
Vedemmo il sole che pian piano lasciava il suo nascondiglio e con i suoi raggi creava delle sfumature sull’acqua limpida. Intorno c’era solo il silenzio. Ci sedemmo per terra, poi Zayn si alzò e mi bendò gli occhi andò alla guida della barca. Non sapevo dove mi stava portando, ma dopo due minuti scarsi mi fece alzare, mi tolse la benda, ma mi coprì gli occhi con le sue mani. Poi, dopo una paio di passi liberò la mia vista e potei ammirare il panorama, che era più che stupendo.
Il vento alzava leggermente i miei capelli biondi mentre i raggi facevano il loro gioco di luce.
Io e Zayn eravamo nella stessa posizione di Jack e Rose. –Sto volando, Zayn- sussurrai, quasi ridendo.
Poi quella piccola risata si trasformò in un ampio sorriso. Le nostre mani si intrecciarono e pian piano i nostri visi si girarono uno di fronte all’altro. I suoi occhi avevano delle sfumature verdi che non avevo mai notato e le sue labbra carnose erano più attraenti del solito. Sentivo il mio cuore battere forte, era una sensazione nuova, mi sentivo leggera, ma nello stesso tempo le gambe non riuscivano quasi a reggermi. Volevo poggiare le mie labbra sulle sue, ma mi limitai a baciargli la guancia e ad abbracciarlo. Mi accarezzava i capelli, delicatamente, mentre io sentivo i battiti del suo cuore, che mi sembravano irregolari, troppo veloci. Mi trasmetteva calore e sicurezza, ma nello stesso tempo mi sentivo piccola e indifesa. Era strano tutto ciò. Non avevo provato mai nulla di simile.
-Ti..- iniziò a dire Zayn, poi sospirò e continuò –ti voglio bene-. –Anch’io- sussurrai dopo pochi istanti.
 
-Grazie per la bella giornata- dissi quando ero ormai vicina alla porta di casa. –Grazie a te che mi hai tenuto compagnia. Ricordati che io ci sono e ci sarò sempre per te e sie ti viene di nuovo la voglia di tagliarti chiamami e verrò subito da te- -Certo- dissi chiudendo la porta, dopo averlo salutato.
Da quell’abbraccio, che era durato dieci minuti, ma che a me sembrarono solo cinque secondi, era cambiato qualcosa. Tremavo e mi bloccavo quando parlavo. Avevo paura di sbagliare, e pensavo circa dieci volte ciò che dovevo dire, per evitare frasi dementi. Mi guardai allo specchio e i miei occhi non emanavano più una luce spenta. Avevano come una scintilla che con Harry non mi era mai apparsa. Erano più brillanti, più svegli, più sinceri. Cosa poteva essere?



Ciaaauz(?):3
Sapete, quando ho scritto questo capitolo ho notato che finisco sempre con una domanda a cui la protagonista non riesce a rispondere. Non ci faccio caso quando scirvo u.u
Comunque, l’ispirazione per questo capitolo mi è venuta guardando Titanic (Rose e Jack erano dhfudshfi e durante quella scena io ero tipo fdhudhfi(?) si capisce no? AHAHHAHA).
Ora posso dire che, per ora, questo è il mio capitolo preferito :’3
Ora, dopo la domanda finale del capitolo c’è la seconda tipica domanda: Che ne pensateee?:3 (?) LOL
Sono accorto di idee D:
Va bien, vi lascio senno continuo all’infinito in questo spazio, dicendo anche cosa ho mangiato a mezzogiorno… Aspettate, cosa ho mangiato? D: Okay, STOP!
Byeee:3 xxx 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** All is so strange ***


-Allora, come va con Maddy?- chiesi ad Harry. Quel pomeriggio ero andata a casa dei ragazzi, e stavo passando un po’ di tempo con Harry. –Tutto ok… E con Zayn? Vedo che siete molto… uniti- mi chiese a sua volta. –Si…- gli risposi con un sorriso timido sul viso.
-Cosa abbiamo qui? Un sorriso… Mi sa che qualcuno qui si è preso una bella cotta- disse tra due colpi di tosse e ridendo.
-E che male c’è, nel caso fosse vero?- risposi con il cuore che mi batteva a mille.
-Che male c’è? Come che male c’è? C’è che…- mi rispose lui improvvisamente serio alzando la voce. –Harry che ti prende? Stavamo scherzando…- dissi io con voce bassa. Quando Harry faceva così era perché qualcosa non gli andava bene.
Sentendo le mie parole abbassò la testa respirando in modo irregolare: affaticato, stanco. –Harry, tutto ok?- gli chiesi. Incominciavo a preoccuparmi. –Per favore esci, ho bisogno di riposarmi-.
Io obbedii, senza farmelo ripetere due volte. Che cosa gli era preso? Ed infondo non era vero che io avevo una cotta per Zayn.
Mi sedetti sulle scale con gli occhi lucidi a guardare il nulla, finché Louis mi chiese se Harry era di sopra. Non aveva notato nulla… Tipico dei ragazzi.
-Che succede?- sentii alle mie spalle. Era Zayn?!
-Zayn… Oh, nulla- risposi malinconica. Lui si sedette accanto a me e mi abbracciò forte. Mi sentivo piccola e indifesa ed ero molto agitata. Ma perché?
-Zayn io… Ti devo dire una cosa- balbettai. Per un attimo mi pentii per quello che avevo appena detto, ma poi ci ripensai. Forse era meglio chiarire questa situazione strana per me. Poggiai un attimo la mia testa sul suo petto e ancora una volta il suo cuore batteva in modo irregolare, proprio come il mio.
-Dimmi- mi incoraggiò. Ci alzammo ed andammo nella sua camera, da soli, a parlare, a confessare tutto ciò che mi stava accadendo.
Ci sedemmo sul letto, uno accanto all’altro. Mi girai verso di lui e mi persi nelle sue iridi color cioccolato. Come facevo ora a parlare?
Suvvia Emily, prendi il coraggio e sputa il rospo!
-Ecco Zayn… Non è così facile da dire… E’ che- dissi presi un pausa e fermai il mio sguardo sulle mani per prendere più coraggio. –Zayn non so, da quella gita in barca io… mi sento più insicura con te, mi tremano le gambe ed il cuore mi batte forte io… Spiegami tutto ciò perché io non ci capisco più nulla- conclusi diventando più rossa di un pomodoro in viso. Ora, oltre le gambe mi tremavano anche le mani, tanto che le presi per cercare di fermare il tremolio.
Ci fu un attimo di silenzio, così presi il coraggio e mi voltai verso di lui, cercando i suoi occhi.
Era anche lui leggermente rosso in viso e sorrideva. Forse non se ne era accorto.
-Sai, neanch’io mi so spiegare tutto ciò. Capita lo stesso anche a me e… wow tutto questo è pazzesco- disse lui, finendo col guardarmi negli occhi.
Era tutto così strano… Forse era veramente amore, come aveva detto Harry… Ma io non mi sentivo ancora pronta.


Salve fanciulle belle:33
Scusate se questo capitolo è schifoso... Non mi sento ispirata(?)
Zayn ed Emily sono tenerissimi:') 
Ricambiano lo stesso sentimento ma non se ne accorgono
Harry è geloso:3 
Anyway, posso farvi una domanda? 
Ma le 6 recensioni dove sono finite?
Mi deprimo così çç
Vabbè... Ciaaao xx

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Sorry, I don't speak italian ***


Eravamo a cena, era metà agosto circa, ed i ragazzi avevano invitato me, Eleanor, Danielle e Maddy a casa loro, come ogni sera.
-Sapete, i miei hanno appena ereditato una villa in Italia, vicino il mare, che ne dite di andarci?- propose Niall, dando subito dopo un morso alla sua pizza. -Bell’idea! E poi siamo in ‘ferie’ possiamo permettercelo- lo assecondò prontamente Liam alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso il frigorifero. Noi, invece, ci guardammo, poi, dopo un po’ sorridemmo e gridammo un ‘si’.
-Partiamo tra quattro giorni? Che ve ne pare?- propose ancora Niall. Noi annuimmo e Louis si propose di prenotare i biglietti, ma siccome non sapeva come fare ci pensò Maddy.
Finalmente faceva qualcosa di buono quella ragazza! Okay, si, lo ammetto, non mi è per niente simpatica. E se ve lo state chiedendo non è perché è la fidanzata di Harry, o perché è così dannatamente perfetta, bella e altri aggettivi positivi, che la mia autostima diminuisce ogni volta che la vedo.
E’ bella all’esterno, è una modella se vogliamo dirla tutta, ha tutti i ragazzi ai suoi piedi, ha una vita perfetta, ma la odio con tutta me stessa.  
 
Quei quattro giorni passarono troppo velocemente. I miei, dopo un po’ si decisero a darmi il permesso di andare in Italia con un ‘gruppo di cantanti’. Mia madre si convinse subito, visto che conosceva Harry e si era messa in contatto con Anne, come i vecchi tempi, ma il problema era mio padre. Non si fidava molto né di me, né dei ragazzi. Dopo varie promesse, e dopo la buona parola lasciata da mia madre si convinse, ovviamente ricordandomi di fare attenzione e tutto ciò che si dice prima di partire senza i propri genitori.
I ragazzi passarono da casa mia alle sei di mattino, passammo da Maddy e Danielle e finalmente alle otto prendemmo l’aereo, che ci avrebbe portati a Bari, al sud.
Il viaggio durò un’ora, ma fu l’ora più lunga della mia vita. La situazione era questa: Harry stava abbracciato a Maddy, stessa cosa per Liam e Danielle, Louis dormiva, Eleanor parlava con Zayn, Niall ascoltava la musica ed io… Beh, guardavo fuori dal finestrino.
Finalmente, verso le undici arrivammo alla villa dei genitori di Niall. Era vicino al mare, bella e soprattutto era abbastanza grande per nove persone. Mentre i ragazzi si buttavano sui divani, io ed Eleanor ‘esplorammo’ la casa.
-Ragazzi, iniziamo a dividerci per camere… Ce n’è una da due, una da tre e una da quattro…- dissi scendendo le scale. -Okay, allora io ed Harry staremo insieme- disse Maddy alzando un braccio e guardandosi attorno, attirando l’attenzione di tutti ma Harry non sembrava così entusiasta di quell’idea. Se Maddy stesse andando a fuoco e io avessi l’ultimo bicchiere d’acqua, la berrei. Odiavo persino dire, anzi, pensare, il suo nome.
Le lanciai un’occhiataccia che non sfuggì ad Harry, infatti ridacchio, ma interruppe quel sorriso poiché Maddy lo baciò contenta e soddisfatta di se stessa.
-Allora noi tre staremo insieme- disse Danielle, mentre Eleanor l’assecondava. -Quindi io, Liam, Niall e Zayn dormiremo insieme- concluse Louis.
Improvvisamente ci fu un attimo di silenzio, che però fu interrotto da Niall –Quando si mangia?- -Ma chi di voi sa parlare in italiano? Le uniche parole che noi conosciamo sono solo ‘Ciao bella’ e ‘Sale e Pepe’- chiese Liam accendendo la tv. Ci guardammo attorno, nessuno che diceva un semplice ‘io’. -Perfetto- disse questa volta Louis guardando la tv facendo finta di seguirla.
Presto arrivò sera e ci riunimmo in spiaggia con una chitarra. Accendemmo un falò, ci sedemmo sugli asciugamani e insieme cantammo. Era un momento fantastico, anzi, forse era il più bel momento passato con loro. Sorrisi a questo pensiero e iniziai a cantare anch’io.
-Ti diverti?- mi chiese Zayn, che era seduto accanto a me. –Si, peccato che faccia un po’ freddo- ammisi. Lui sorrise e mi abbracciò forte facendomi calore con le sue braccia. Poi mi baciò la fronte.
-Ti amo- mi sussurrò dolcemente ed in quel momento i ragazzi iniziarono a cantare il ritornello di ‘More than this’ mentre io a stento riuscivo a capire cosa accadeva intorno a me. 
 

Buon giorno\buon pomeriggio\buona sera popolo di Narnia(?)
Questo saluto mi piace, sisi *---*
Tornando a noi... 
Come città ho scelto Bari visto che il molte FF vengono scelte le città del nord o Roma.
Eh si, ammetto che io sono del sud(?) *questo non interessa a nessuno*
Torniamo a noi, ancora una volta mi sono persa in cavolate come questa che sto scrivendo ora.
Okay STOP!
Bene, continuo...
Alluuuuuoors(?) Maddy è antipatica anche a me lol 
Eleanor e Danielle sembrano così innocenti:') 
Okay, tra un pò diventeranno pazze *risata malefica(?)*
Mi immagino la faccia di Harry mentre ascolta l'idea di Maddy AHHAAHAHA
Ed infine c'è Zayn che è fjdhiofh 
Zayn + Emily = Zayly o Emilyn Awwww
No, okay, la smetto, anche perché questo spazio non è diventato lungo... Di più :O
Al prossimo capitolo, recensite mi raccomando u.u 
Ciaaaaaaaaao:3 

 

Ps. questa è l'ultima cosa e poi giuro che mi dissolvo e.e
Volete i dialoghi evidenziati o no? HAHAHHAHAHA Rispondete o vi minaccio con un cucchiaio u.u 
E Liam pronto mi rispose(?) 
Okay, si basta, mi dissolvo ora.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Smile, come on. ***


-Ecco, Maddy, io… Non provo più niente per te quindi…- sentii Harry che parlava con la sua ragazza, o meglio ex, ora, nella loro camera. Stavo andando in bagno per parlare con Zayn, ma sentendo il ‘discorso’ di Harry, mi incuriosii e rimasi lì.
Perché Harry la stava lasciando? Non era il puttaniere di turno, non era quel genere di ragazzo. Sapevo che se l’aveva lasciata c’era un motivo, ed io dovevo scoprirlo… Si, beh, sono o non sono la sua amica dell’infanzia?
Mentre riflettevo su tutto ciò, la porta si aprì di scatto e ne uscì Maddy con il viso coperto di trucco colato e i suoi occhi azzurri come il ghiaccio erano il colore predominante.
-Tutto tuo- mi gridò, in preda alla rabbia. Io mi limitai a guardarla confusa. Perché dovrebbe essere ‘tutto mio’ ora? Non era di certo lei che mi impediva di essere la sua migliore amica, la sua conoscente, la sua fidanzata o chiunque io voglia essere.
Il mio sguardo poi si fermò dietro la porta che era rimasta semi aperta e notai che Harry era seduto sul letto con un sorriso soddisfatto sul suo viso.
-Visto che sei ‘tutto mio’ ora, puoi spiegarmi?- dissi io beffarda. Lui mi invitò a sedermi accanto a lui ed io obbedii senza farmelo ripetere due volte.
-Beh, ci siamo lasciati… L’ho lasciata- iniziò a spiegare, ma lo interruppi chiedendolo il motivo. –Sono giustificato se dico che non la amo più?- -Mmmh no.. Non sei il puttaniere di turno, quindi dammi un’altra ragione- dissi sicura di me. Dai, è una scusa troppo comune quella del ‘non la amo più’..
-Okay, hai ragione, c’è…- iniziò a spiegare –Un’altra ragazza!- gridai io. –Zitta, non gridare!- mi sgridò lui tappandomi la bocca.
Divenni seria, ma solo per un attimo, infatti scoppiai subito a ridere facendo diventare Harry rosso.
-Che ridi?- mi disse lui, con un sorriso timido in viso. Quando faceva così era veramente innamorato.
Okay, non ci siamo! Certo, stavo ridendo, sforzata, ma ridevo. Non potevo fargli capire che lui era la persona più importante e che non volevo vederlo fidanzato, non volevo che scambiasse la sua saliva con quella di un’altra ragazza, non volevo che dicesse a lei tutte le cose dolci che un tempo diceva a me, non volevo che si dimenticasse di me e mi lasciasse sola.
-Chi è?- chiesi seria. –Non posso dirtelo, solo lui lo sa- disse indicando il suo cuore. –Sei davvero un bambino, Harry. Comunque con chi dormirai stanotte?- chiesi per cambiare argomento. Non volevo andare oltre, anche se la mia curiosità era troppa.
-Mmmh con te. Va bene?- -Che onore- dissi contagiando la risata ad Harry che finì per abbracciarmi proprio come i vecchi tempi.  
-ODDIO, DOVEVO PARLARE CON ZAYN!- esclamai improvvisamente facendo sobbalzare Harry.
Aprii la porta e dietro c’era proprio lui, che stava per bussare. Che tempismo eh?
Ci chiudemmo in bagno, visto che era l’unico posto in cui non ci potevano disturbare.
Allora’ fu la prima parola che disse, quella che mi fece salire ancora di più l’ansia.
Da quando mi aveva detto quel ‘ti amo’, ovvero tre sere fa, non ho più trovato il coraggio di parlargli e mi limitavo ad evitarlo poiché volevo evitare questa conversazione, ma era una cosa che dovevo fare.
-Ecco, quello che ti ho detto l’altra sera in spiaggia è tutto vero…- iniziò a parlare, cercando di essere sicuro di se stesso.
Io riuscivo solo ad evitare il suo sguardo e ad ammirare le mie converse ormai sporche e vecchie, o i miei pantaloncini azzurri.
-E’ incredibile come tu possa migliorare la mia giornata solo sapendo che tu sei con me… Quindi volevo chiederti se…- disse balbettando questa volta, poi prese un respiro e continuò diventando ancora più rosso di quanto non lo fosse già –Se volevi essere la mia ragazza-
Sentendo quelle parole divenni pallida e successivamente rossa. Iniziava a far caldo e quel bagno era decisamente troppo piccolo. Che cosa dovevo dirgli ora? 


Salve, salvino, salvetto(?):3 
Scusate per il ritardo, ma non sono riuscita a pubblicarlo prima D: 
Volevo fare il capitolo più lungo, ma poi vi avrei tolto tutta la sorpresa:( Quindi è corto(?) 
Oggi non vi trattengo molto, non ho nulla da dire *ora nevica, sisi, nevica a maggio*
Vaaabieeen, recensite eh u.u
Ciaaao:) 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** The world is crazy. ***


-Ecco beh…- farfugliai io, poi lo guardai dritto negli occhi. Come potevo dirgli ciò che stavo per dire? Insomma, era difficile. Questa volta presi io un grande respiro e continuai –Zayn, io, non so, non me la sento, non ora…- -Oh, capito… No-non c’è bisogno che tu continui, so come prosegue…- disse rassegnato, con un sorriso sforzato in viso. Decisi di abbracciarlo, sorprendendolo, e lui, dopo una manciata di secondi ricambiò l’abbraccio.
 
-Harry, ho sonno, voglio dormire- mi lamentai io. Ero nella stanza con lui, con le luci spente. Purtroppo c’era il letto matrimoniale e lui si muoveva sempre. –Scusa se odio stare in pigiama- protestò lui. –Che? Non dormirai nudo, caro Styles- -Oh avanti, lo vorresti come ogni altra ragazza in questo mondo. E poi, sono in boxer, solo perché ti lamenti così tanto- puntualizzò. –Se certo. Io voglio dormire- protestai ancora.
Non mi rispose, si mosse appena e finalmente il silenzio calò.
Stavo per prendere il treno che mi avrebbe portato nel mondo dei sogni, ma sentii una mano cingermi i fianchi. –Harry ti ho dett…- provai a lamentarmi ancora una volta, ma non feci in tempo che due labbra calde e carnose si posarono sulle mie. Stetti al gioco, non riuscivo ad aprire gli occhi. Quel bacio era così coinvolgente che volevo che non finisse mai.
Ad un tratto le luci si accesero e solo allora aprii gli occhi. Era Zayn che stavo baciando. Ma cosa ci faceva lui lì?
Ero stretta tra le sue braccia e le mie labbra erano separate dalle sue di pochi centimetri. Mi persi, come sempre, nelle sue iridi color cioccolato, che, questa volta, emanavano felicità.
Mi girai verso la porta e notai Harry che aveva l’espressione di un padre che coglie sua figlia a letto con un ragazzo(?), più o meno…
-C-cosa ci fai tu qui?!- chiese riferendosi a Zayn. –Ero venuto a darle la buonanotte- rispose prontamente Zayn allontanandosi da me e dirigendosi verso la porta. Harry lo fulminò con lo sguardo prima di chiudere la porta alle sue spalle.
Okay, quando sarebbe finita quella giornata?
-State insieme?- chiese freddo. Non mi andava di rispondergli, ma se non l’avessi fatto avrei peggiorato solo la situazione. A volte è così protettivo nei miei confronti.
-No, dai, non pensarci, possiamo dormire ora?- chiesi stanca. Lui annuii facendo su e già con il capo, spense le luci e ci abbandonammo al mondo dei sogni, una volta per tutte.
 
Mi girai e rigirai nel letto, ma come tutta la notte non ero riuscita a trovare il sonno. Avevo troppi pensieri nella mia testa: Zayn che si è dichiarato e io gli ho risposto subito di no, quando la risposta giusta era un ‘ci devo pensare’, poi viene in camera e mi bacia, e per concludere Harry è geloso.
Mi piaceva quando la gente mi riempida di attenzioni, ma faceva sentire accettata, una come gli altri, e non una depressa senza amici.
Si, mi piaceva quella situazione, ma nello stesso tempo volevo che finisse, visto che non sapevo più cosa pensare sui comportamenti di Harry, di ciò che provo, di tutto ciò che mi circonda. Non ho più un’idea precisa di quello che voglio o di quello che sento.
Allungai la mano verso il cellulare e controllai l’orario. Erano le sette, ancora le sette. Cosa potevo fare per altre tre ore, finché i ragazzi non si fossero svegliati?
Avrei potuto fare una doccia e poi? Potevo dare fastidio, il mio lavoro quotidiano. Mi girai verso Harry e notai che dormiva beatamente, con la bocca un po’ aperta. Sembrava un bimbo di tre anni. Era tenero.
Come potevo svegliarlo?
Ad un tratto si mosse, fece dei versi strani ed aprì lentamente gli occhi. Quando mi vide mi sorrise caldamente, richiuse ancora gli occhi, per poi riaprirli dopo una manciata di secondi.
Ci fissammo per trenta minuti circa, era un momento così tranquillo. Non si sentiva nulla, nessuno gridava, nessuno litigava, fuori non passavano neanche le macchine.
Pian piano mi avvicinai a lui e mi accoccolai tra le sue braccia, riuscendo finalmente a chiudere gli occhi e a dormire un po’.
 
-Svegliati, sono le cinque!- sentii improvvisamente. Mi alzai di scatto e controllai l’orario. Erano le cinque ed un quarto. Avevo dormito così tanto?
-Eleanor perché non mi hai svegliato prima?!- chiesi. –Perché eri così tenera e nessuno giù ha il coraggio di svegliarti.- si giustificò sedendosi sul letto accanto a me. –Ah, Maddy se ne è appena andata. Ha detto anche che le stavi antipatica- continuò.
-E’ lei quella antipatica- risposi facendo spallucce, sependo però che non avrebbe potuto sentire, anche se avrei voluto.
-Comunque Louis ha proposto di andare in discoteca stasera. Io e Danielle ora andiamo in centro per comprare qualcosa, vuoi venire con noi?- propose per cambiare argomento.
-Mmmh, va bene. Datemi venti minuti e sono pronta- risposi. Eleanor uscì dalla camera ed io mi preparai con molta calma.
 
Verso le otto tornammo a casa piene di buste. Era stato un bel pomeriggio. Diciamo che ci facemmo conoscere per tutta Bari…
 
Iniziammo a correre per le strade. A chi poteva importare? Tanto non ci conosceva nessuno, o meglio, io non ero conosciuta, Eleanor e Danielle si.
-Aspettate- gridai io, ma sembrava che non mi avessero ascoltato. Continuai a correre ed andai a sbattere ad un ragazzo.
-Scusa, scusa, scusa, scusa- dissi velocemente, ma lui sembrava non aver capito. Mi chiese, con un inglese stentato, di dove fossi.
-Vengo da Londra…- spiegai piano. –Bella Londra- si fece scappare in italiano. Certo, non capivo molto quella lingua, ma qualcosa la sapevo, come ‘ciao’, ‘buon giorno’, ‘scusa’ o cose simili…
-Piacere, Emily- dissi porgendogli la mano. –Luca, piacere mio- si presentò.
-Ti piace Bari?- mi chiese. –Non ho visto molto, ma il mare è stupendo. Tu ci sei mai stato in Inghilterra?- chiesi a mia volta.-Si, quando ero piccolo-
Era un ragazzo simpatico e anche carino.

Aveva ragione chi diceva che i ragazzi italiani erano affascinanti e che ti attiravano con un semplice sguardo. Ed io che non ci volevo credere.
Continuammo a camminare e a parlare finché non incontrammo Eleanor e Danielle, che nel frattempo avevano comprato qualcosa di carino anche per me. Salutai Luca, con cui mi ero scambiata anche il numero di telefono, e tornammo a casa.  


Salveeee:3 Come state? 
Tipo che oggi abbiamo fatto il compito di storia a sorpresa e sono stata interrogata in inglese.
Yuuuhuuu D: 
Comunque, questo non centra niente, vabbè...
Il capitolo l'ho fatto più lungo per farmi perdonare, visto che l'ultimo era corto.
Analizziamo il capitolo(?)
Emily dice di no a Zayn, anche se voleva dire che che ci doveva pensare.
Harry è geloso, Awww che tenero :') Sisi, me lo sposo. 
Il 30 febbraio del duemilaecredici, siete tutti invitati *convinta*
Zayn bacia Emily di notte 
Si, sposo anche lui. Possiamo fare un matrimonio a tre, o anche a sei va bene. 
Okay, sto male AHAHAHHAAH °-* 
Secondo me, voi crederete che mi sia fatta una canna, ma è tuuuutto sotto controllo(?) lol
Okay, vado...
Recensite u.u
Un bacio xx

 

Ps. ieri ho pubblicato questa OS ( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1055977&i=1 )
Passate e lasciate una piccoal recensione se vi va, mi farebbe piacere:) 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** I'm drunk, but I love you. ***


-Muoviti Danielle, stiamo aspettando solo te- gridò Niall guardando l'orologio. Non aveva tutti i torti, eravano tutti vicino alla porta da un quarto d’ora. Danielle scese dopo due minuti.
Entrammo in una macchina. Sembravamo delle sardine, visto che due erano avanti, quattro dietro e altri due nel cofano.
Avevamo una sola macchina e dovevamo arrangiarci.
Arrivammo in discoteca verso le undici e mezza.
Louis e Zayn si diressero velocemente al centro della pista, Harry vide una ragazza e ci fece ‘amicizia’ sparendo nel giro di due minuti, Liam e Niall si diressero al bar ed io , Danielle ed Eleanor ci sedemmo su dei divanetti rossi.
-Allora, come va con i vostri ragazzi?- chiesi per iniziare una conversazione, visto che entrambe si guardavano in giro, mentre io bevevo la mia bevanda alla fragola che avevo preso poco prima. –Tutto okay…- disse Eleanor in un sospiro. –Non sembri molto convinta- intervenne Danielle che posò lo sguardo su di lei.
-S-sono convinta. Perché non dovrei esserlo? Mi fa male un po’ la testa, tutto qui- rispose semplicemente.
Mi girai per vedere un po’ quello che stava accadendo introno a noi. A volte mi allontanavo dal cosidetto ‘pianeta terra’ e mi dirigevo altrove. I miei pensieri mi facevano viaggiare e non notavo cosa accadeva.
Decisi di raggiungere Louis e Zayn che stavano ballando.
-Vi divertite?- chiesi per farmi notare. Non volevo ballare lì da sola.
-Ora si- rispose Zayn venendomi accanto. Louis si limitò a mettere in mostra i suoi balli sfrenati e a fare il demente in mezzo alla pista. Probabilmente non era così lucido come voleva farci credere.
Il ballo mi coinvolse, ballavo a ritmo di musica e non riuscivo a fermarmi, anche se i piedi mi imploravano di fermarmi, di sedermi e di togliere quelle odiose scarpe vertiginose.
Ma non riuscivo. La musica mi aveva ipnotizzata, eppure non avevo bevuto molto alcool, solo un paio di bicchieri.
-Per quello che mi hai chiesto ieri… Ci devo pensare- gridai cercando di sovrastare la musica. –Okay- mi rispose Zayn facendo apparire un sorriso sul viso. Era così tremendamente bello, forte, coraggioso e maturo quando necessitava di esserlo, era dolce, sensibile, e mi trasmetteva un senso di protezione quando ero con lui.
Mi faceva star bene, ma non avevo il coraggio di dirgli quel ‘si’ che aspettavo anch’io che uscisse dalla mia bocca. Ma semplicemente non ero pronta.
Continuammo a ballare ancora, chiudendo e aprendo gli occhi.
Alcune ragazze a volte si avvicinavano a Zayn ed io gli lasciavo un bacio sulla guancia o semplicemente lo abbracciavo.
Non so se era l’effetto dell’alcool, oppure ero io che non volevo che le altre ragazze lo guardassero.
Zayn mi ricambiava dei sorrisi. Aveva letto nella mia mente o cosa?
-Gelosa?- mi chise con un sorrisetto che alla gente comune avrebbe dato sui nervi, ma che a me attirava, e molto.
-No, ti tengo al sicuro dalle ragazze da una botta e via- risposi. Stavo dicendo cose senza senso, qualcuno doveva fermarmi o chissà quali cose sarebbero uscite dalla mia bocca. Cose che io non avrei mai il coraggio di dire, o semplicemente cose ch dovevano restare nel mio cervello.
 
Era già da un po’ che un raggio di sole illuminava il mio viso. Evidentemente la sera prima ci eravamo dimenticati di chiudere le tende.
Qualcuno, probabilmente Harry, si mosse accanto a me. Aprii gli occhi lentamente, visto che quel raggio di sole mi aveva svegliato. Odiavo i risvegli così.
Il mio corpo era avvolto da un semplice lenzuolo. Mi girai ma accanto a me non c’era Harry, come sarebbe dovuto essere, ma c’era Zayn.
Mi guardai attorno ma non riuscivo a capire cosa fosse successo.
 
Presto mi stancai di ballare, le mie gambe erano arrivate al limite, così con Zayn mi sedetti su uno sgabbello del bar e ordinammo un bicchiere di birra, poi ne ordinammo un secondo, un terzo, arrivando persino al sesto.
 L’alcool iniziò a farmi effetto da subito. Ridevo come una stupida ed incominciai a dire e a fare tutto ciò che mi passava per la mente, tanto che baciai con molta foga Zayn, che non fece nulla per fermarmi.
Verso le tre Liam, che non aveva bevuto, ci riaccompagnò a casa. Io e Zayn non riuscivamo a staccarci, era come se le nostre labbra avessero delle calamite. Si attraevano in modo stupefacente.
Appena entrammo in casa Harry e Louis si addormentarono sul divano, mentre io e Zayn continuavamo a baciarci, facendo cadere le nostre giacche sulle scale.
Arrivammo in camera mia, chiusi la porta a chiave così che nessuno ci avrebbe potuto disturbare, e ci poggiammo sul letto.
Senza pensarci sbottonai la camicia di Zayn e la lasciai cadere, lui fece lo stesso con il mio vestito.
Dopo una manciata di secondi I nostri vestiti erano ai piedi del letto. Ne io, ne Zayn eravamo consapevoli di cosa stesse accadendo, nessuno era cosciente, nessuno riusciva a fermarsi.
Sentivo il bisogno che lui fosse mio, e di nessun altro. Non so che mi prese, ero letteralmente fuori controllo.
Non stavo pensando a cosa sarebbe accaduto il giorno dopo, non pensavo a cosa avrebbero detto gli altri, non pensavo a nulla in quel momento, e questo mi spaventava.
Ho colto l’attimo, tutto qui. Ma forse non si riferiscono proprio a questo le parole ‘carpe diem’.
Ormai il ‘danno’ stava incominciando e non volevo di certo tirarmi indietro.
Avevamo il bisogno l’uno dell’altra. Era incredibile il legame che in quella notte si stava creando.
 

 
-Zayn?!- lo chiamai a bassa voce, quasi non volessi farlo. Lo richiamai, e solo allora aprì gli occhi, con calma.
-Buongiorno- disse con la voce impastata dal sonno e con un sorriso sulle labbra.
Mi avvicinai a lui, e lasciai che il calore delle sue braccia mi riscaldassero.
-wow- sospirò Zayn guardandosi attorno. Sembrava spaesato, proprio come me.
 Anche lui si era appena reso conto della notte appena trascorsa.
-Comunque… si- sussurrai con imbarazzo. Chissà se avrebbe capito a cosa mi riferivo.
-Si…? Cosa, si?- mi chiese. Come sospettavo. Risi leggermente e chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dal suo profumo dolce.
-Si… Si che voglio essere la tua ragazza- dissi in un sussurro, alzando lo sguardo e guardandolo negli occhi con un sorriso dolce sul viso.
Lui mi guardò stupito, poi si rese conto di quello che gli avevo appena detto.
Pian piano avvicinò il suo viso al mio, ma fui io a prendere l’iniziativa di arrivare prima alle sue labbra carnose e di baciarle con foga.
Da tutto quello che era successo sentivo il bisogno di abbracciarlo, di baciarlo, di essere la sua ragazza.
Ora, forse, ero pronta.
Lui mi avrebbe fatto dimenticare di Harry, o almeno, della piccola cotta che provavo per lui e che non volevo ammettere. Ma infondo non era una vera e propria cotta, visto che non riuscivo a vedermi come la sua ragazza, ma come una sua semplice amica dell’infanzia, che stava diventando la sua migliore amica.
A proposito di Harry, cosa aveva fatto la sera scorsa? 


Ciaaaaaaaaaaaaaaaao(?):3
Vi è piaciuto questo capitolo? E' un pò piccante(?) eh?!
So che il momento tanto atteso(?) non è stato descritto in ogni minimo particolare, ma non sono esperta nel descrivere questi avvenimenti(?)...
Okay, c'è un doppio senso nella frase, vabbè, sorvoliamo va :O
Cioè, Zayn ed Emily si sono findanzati, waaaaaaaah(?) *--*
chissà Harry cosa ne penserà:') 
Comunque i capitoli saranno sempre più lunghi, sono già all'opera per il 14° :)
Cooooomunque, siamo passati dalle 7 recensioni del primo capitolo, a 2 recensioni.
Siete forti *--*
No, dai, scherzi a parte, aggiornerò alle 5 recensioni u.u *non uccidetemi D:*
Alla prossima:33 
Un bacio xx 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** I can't love you more than this. ***


Verso le nove decisi di andare a correre vicino al mare. Mi rilassava, e come sempre i mio mp3 non poteva mancare.
Infilai le cuffiette nelle orecchie e percorsi quei pochi passi per raggiungere la spiaggia.
Sospirai leggermente ed iniziai a correre, era tutto tranquillo intorno.
Corsi per un’oretta circa e mi fermai su una panchina per riprendere un po’ di forze e per dissetarmi.
Ad un tratto qualcuno mi tolse le cuffiette ed io sobbalzai.
Mi girai e sorrisi. Era Luca.
-Hei Americana!- mi salutò. –Ciao Luca. Ti ricordo che io vengo dall’inghilterra- puntualizzai ridendo leggermente.
-Lo so, era solo per dire qualcosa, infatti ora stiamo parlando, non credi?- Io annuii con il capo e con un sorrisino sul viso. –Ti va di… Venire in spiaggia con me?- propose dolcemente. –Ma siamo già vicini la costa- -Intendevo fami un bagno nel mare, visto che il caldo è tremendo- spiegò. Non era una brutta idea, solo che non avevo il costume. –L’idea non è male, ma non ho il costume- -No problem, baby. Tra un’ora qui, che ne dici?- propose ancora una volta. –Va bene-
 
-Louis, basta!- sentii Eleanor gridare da sopra. Ero appena entrata nel salone e le grida si sentivano già da fuori.
Mi guardai attorno ma c’erano solo Liam, che giocava alla playstation e Niall che mangiava le Haribo di Harry.
Ad un tratto vidi Harry scendere piuttosto arrabbiato, seguito da Louis. –E tu, sappi che mi hai perso- disse Louis indicandolo.
Io poggiai la sacca che mi ero portata e finsi un colpo di tosse per attirare l’attennzione, visto che non si erano accorti che ero entrata.
L’unico che si girò fu Niall che mi fece un cenno con la mano poggiando i suoi occhi azzurri su di me e curvando verso l’alto le labbra.
Era tenero quel ragazzo.
Sbuffai leggermente e salii al piano superiore. Girai per andare nella mia camera ma seduta a terra, rannicchiata e raggomitolata, c’era Eleanor che piangeva.
-Cosa è successo El?- chiesi preoccupata avvicinandomi a lei. Singhiozzava e i suoi occhi erano colmi di lacrime, che non finivano di scendere sulle sue guance rosee.
-Ho fatto un macello Emily- riuscì a dire tra una lacrima e un singhiozzo. Non riusciva a parlare.
Non sapevo come fare. Non ho mai avuto l’occasione di consolare un’amica, ma sembrava che il momento fosse arrivato.
-Ti prego, abbraciami- disse quasi in un sussurro. L’abbracciai forte, come una madre o una sorella sa fare.
La sentivo fragile tra le mie braccia, sentivo che aveva bisogno di me, ma io non sapevo cosa fare.
Non sona mai stata esperta nel dare i consigni, specialmente se l’argomento era l’amore.
Sono una frana totale.
Pian piano entrammo nella mia camera, la feci sedere sul letto mentre io prendevo il costume e mi dirigevo in bagno per cambiarmi.
Uscii dopo cinque minuti ed Eleanor si era calmata.
-Puoi spiegarmi cosa è successo?- chiesi. Le scese un’altra lacrima amara, che io le asciugai con il pollice.
-Ecco, Harry mi ha detto che mi ama e mi ha baciata. Però Louis ci ha visti e mi ha gridato contro.- disse sussurrando.
Quelle parole mi fecero venire un colpo al cuore e mi fecero chiudere lo stomaco.
Non ero io la ragazza che lui amava, non ero io la ragazza dei suoi sogni, non ero io la ragazza che lui voleva baciare. Per la prima volta volevo essere al posto di Eleanor, insomma, lei è perfetta. Ha un ragazzo che la ama, tantissimi pretendenti, per non parlare del suo corpo snello e della sua simpatia e generosità.
Lei è la ragazza perfetta, è un modello… Mentre io, beh, sono una ragazza totalmente estranea a questo mondo.
Non ho una vera e propria personalità. Prima scherzo e rido e il secondo dopo sto piangendo. Non seguo la moda e non ho una marea di ragazzi ai miei piedi. Tutto qui.
-Scusa Eleanor, i-io devo a-andare. Scusa- dissi balbettando. Non riuscivo ancora a credere a cosa mi aveva appena detto. Non ero io la ragazza dei sogni di Harry e dovevo farmene una ragione.
Un momento, ma che ragione me ne devo fare? Sono fidanzata con Zayn, mi piace, e Harry è solo un amico. Semplicemente un amico, niente di più, niente di meno. Esatto.
-Dove stai andando?- mi chiese Zayn appena l’attimo prima che io aprissi la porta.
-Vado da un mio amico- dissi. –Oh, ed io che volevo trascorrere un po’ di tempo con la mia ragazza- disse avvicinandosi a me e cingendomi i fianchi. –Puoi venire anche tu- lo invitai. –vado a mettermi il costume, allora- bisbigliò al mio orecchio facendomi salire i brividi alla schiena e rubandomi un bacio.
In quel momento passò Harry che ci vide e lanciò un grido.
-Harry?-
 
-Hei Luca, scusa per il ritardo- dissi arrivando al luogo dell’incontro mano nella mano con Zayn.
-Hei, non preoccuparti, sono appena arrivato- mi salutò lasciandomi un delicato bacio sulla guancia e Zayn, di conseguenza, lo fulminò con lo sguardo. Stavo per scoppiare a ridere ma mi trattenni. –Lui è Zayn, Zayn lui è Luca- dissi.
I due si guardarono con aria di sfida e si strinsero la mano. Sembravano schifati uno dell’altro.
Quello si che sarebbe stato un bel pomeriggio.
 
Il pomeriggio trascorse molto velocemente. Luca era molto simpatico, ma forse Zayn non la pensava come me, infatti mi sussurrava spesso che era uno stupido che si voleva far notare da me, ma io gli ricordavo che ora ero sua, solo sua.
Quando io e Zayn camminavamo mano nella mano, Luca diventava serio, forse pensando di essere di troppo.
Quando tornammo a casa le acque si erano calmate.
Dopo un intenso interrogatorio a Liam avevamo scoperto che Louis ed Eleanor si erano lasciati e che i ‘Larry’ si erano presi una piccola pausa.
Era brutto vedere una coppia che si amava, distante, come era orribile vedere due amici litigare.
Non aveva senso.
Trascorsi la serata parlando con Danielle e cercando di tirare su il morale ad El, ma alla fine, verso le undici decidemmo di andare a letto.
Harry aveva deciso di dormire sul divano, non voleva vedere nessuno, ne tantomeno voleva parlare.
Sembrava che l’armonia che ci fosse tra noi si stesse spezzando, ma sapevo che si amavano troppo tra loro per litigare.
Mi stesi sul letto, ma non avevo sonno. Avevo, quindi, il lume acceso e guardavo il soffitto, pensando e ripensando a tutto, a come fosse cambiata la mia vita, al fatto che ho rincontrato Harry per uno scherzo del destino, e tutto ciò mi piaceva.
Allungai le mie braccia verso l’alto, lo facevo sempre quando mi annoiavo, acchiappando l’aria che mi circondava. Si, è un gioco noioso, ne sono consapevole, ma quando sei annoiato anche un documentario su come si monta una lampadina può essere interessante.
Il mio sguardo si posò sui miei polsi e notai le numerose cicatrici. Era da molto che non mi tagliavo, e tutto grazie ai ragazzi, soprattutto a Zayn, l’unico che sapeva dei miei sfoghi.
Ad un tratto la porta si aprì lentamente ed entrò proprio colui che dovevo ringraziare per la sua forza di volontà, per il suo amore, perché lui era sempre stato con me, e che aveva fatto di tutto per rendere ogni giorno stupendo.
-A che pensi?- mi chiese sdraiandosi accanto a me.
Io mi girai verso di lui e gli presi le mani. –Penso che.. che ti amo- sussurrai, perdendomi nelle sue iridi castane. 

La sera seguente Harry tornò a dormire in camera con me. Aveva deciso che per ora non voleva parlare con Louis, ma allo stesso tempo non voleva allarmare le fans, quindi, nel caso ci fosse stata un'intervista e loro non avessero ancora fatto pace, avrebbero mentito. Certo, non era una bella idea, ma era per il bene delle Directioners, come aveva detto lui.
Chiudemmo la porta della stanza con l'intenzione di andare a dormire, eravamo entrambi molto stanchi, anche se durante la giornata non avevamo fatto nulla di importante.
-Harry... Ma cosa è successo con Louis ed Eleanor?- chiesi timorosa, visto che quando Niall aveva cercato di parlarci gli aveva gridato contro. Volevo sentire la sua versione.
-Niente- disse a denti stretti. -Ci conosciamo da quando eravamo piccoli e non mi dici niente?- tentai ancora, cercando di 'sdrammatizzare' la situazione, anche se non era quello il mio vero intento.
-Non è niente che ti riguardi- mi rispose ancora una volta. -Harry ti conosco ben...- provai, ma fui interrotta.
-Ok, sai cosa mi è preso? Mi è preso che mi hai stravolto la vita, specialmente ora che sei riapparsa. Ho messo da parte l’amicizia che provavo per te e ho lasciato spazio all’amore. Ho cercato di farmi piacere Eleanor dicendole che provavo qualcosa per lei, l’ho baciata anche, sapendo di sbagliare, ma non ci sono riuscito. Ed in più sai cosa è successo? Ho perso il mio migliore amico e la ragazza che amo si è fidanzato con uno che reputo un fratello- sbotto improvvisamente gridando, infatti Louis, Eleanor e Zayn entrarono in camera spaventati, ascoltando le parole di Harry pronunciate con gli occhi rossi.
Io rimasi lì ferma, impietrita. Cosa gli dovevo dire ora? 'Hei Harry, sai, anch'io credo di provare qualcosa per te, ma mi sono fidanzata con lo stesso scopo di toglierti dalla testa
Le parole che avevo pensato mi rimbombarono nella testa tormentandomi. 
Stavo usando Zayn come oggetto? No, a me piaceva Zayn... Ma allora cosa c'era che non andava?


Buonsalve gente:3 
Tipo che ieri sera è uscito il video di More than this e sto ancora sclerando. :')
Sinceramente avevo intenzione di pubblicare il capitolo domani, ma non volevo farvi aspettare tanto
quindi eccolo qui:3
Oggi ho fatto la verifica di tedesco :O E ho preso otto e mezzo a storia #FeelLikeABoss(?)
No, okay, parliamo del capitolo HAHHHAHA
Qui c'è Luca, Luca, Lucaa!! Luca era gay, adesso sta con lei! 
Okay, stoooop!
Zayn è fjdhfsuidfh *---* 
Louis e Eleanor hanno litigato :( 
Ma Harry si è dichiarato a Emily:3
All'inizio volevo che Harry si innamorasse di Eleanor, però ho messo in mezzo anche Emily ed ho fatto un mezzo macello, 
dando vita a questo capitolo(?)
Ma sto diventando così chiacchierona? :O 
Vabbè, vado... 
Recensite eh u.u
Ciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaooo:3 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** 'But I love you...' 'I love you, but...' ***


Passarono tre giorni. Mancava poco al nostro rientro in Inghilterra.
Cosa potevo dire? L’Italia è stupenda, verrei a viverci qui, ma mi manca la mia adorata Inghilterra. Inizio a sentire nostalgia di casa.
-Ragazzi, tra un po’ è il compleanno di Liam, che ne dite di una festa a sorpresa?- propose Danielle, dopo averci riuniti tutti in una stanza mentre Liam era uscito con la scusa di fare la spesa.
-Bella idea- conferrmò Eleanor. Louis la fissò per un istante, poi abassò lo sguardo.
Non si erano ancora parlati, ne tantomeno con Harry.
Con me e Zayn filava tutto liscio, ovviamente non toccavamo l’argomento ‘Harry’.
Non parlavo con il mio amico dell’infanzia da tre giorni, tre lunghissimi giorni. Non avevamo il coraggio di parlarci, o meglio, eravamo imbarazzati.
-Visto che partiamo il 30, che ne dite di fare una festicciola qui?- propose ancora Danielle.
-Ma saremo solo in otto- fece osservare Niall. –Nove, con Luca- puntualizzai io.
-Eh no, Luca proprio no- protestò, invece Zayn. –Dai, che problema c’è? Basta ignorarlo- provò a convincerlo Danielle ed io l’appoggiai.
Luca era un bravo ragazzo, perché non farlo venire? E poi sarebbe stata l’ultima volta che lo avrei visto.
-Okay- sospirò Zayn. Povero, gli sarebbe costato trascorrere un’altra serata con lui.
-Okay, quando avete finito di decidere tutto senza chiedere che ne penso, avvisatemi- sbottò Harry andandosene.
-Harry?- lo richiamò Niall. –Lasciatelo fare, tanto…- disse Louis lasciando la frase a metà.
No no e no! Stava andando tutto male.
-Lasciate fare a me- dissi rincorrendolo.
Si chiuse in camera dei ragazzi sedendosi sul letto e prendendo il cellulare dalla tasca.
-Posso?- chisi il permesso. Non mi diede alcuna risposta, quindi entrai nella camera e mi sedetti accanto a lui.
-Ti ricordi quando da piccoli litigavamo? Io mi rifugiavo sulla casa sull’ albero che aveva costruito mio padre, e dopo cinque minuti tu venivi e mi facevi ridere, anche se avevo torto io- dissi scavando nei ricordi che mi erano rimasti più a cuore.
Harry sorrise, anche lui si ricordava.
-Si…- sospirò lui, tornando a vedere il suo cellulare.
-Beh, questa volta scambiamoci i posti. Ora facciamo finta che tu sei sulla casa sull’ albero e che io sono appena salita per farti tornare il sorriso, solo che nessuno di noi ha torto- proposi.
-Non è così semplice- disse in un sussurro.  –Lo so, ma voglio tornare indietro nel tempo-
-Non siamo in una favola- disse guardandomi.
-Possiamo crearla noi- proposi. Quella conversazione non aveva un senso logico, ma io e Harry ci stavamo capendo. –Ma il principe e la principessa vivono sempre felici e contenti, e nella mia favola… non c’è scritto così- ora aveva gli occhi lucidi.
-Ma… Harry, noi siamo amici, solo amici- dissi puntualizzando la parola ‘solo’. Non volevo ferirlo, non volevo che fosse triste, non volevo vederlo con gli occhi lucidi.
-Lo so, e… e questo è fantastico. E’ solo che… che ho sbagliato tutto. Vedrai, ti dimenticherò e ritorneremo ad essere gli amici di sempre- concluse lui.
-Parola di puzzola?- -parola di puzzola- Quello era il nostro modo di prometterci le cose, con la ‘parola di puzzola’.
Ci abbracciammo come accadeva sulla casetta dove mi rifugiavo io, anche quando Harry si era trasferito.
E’ un luogo magico per me.
 
 
Era arrivato il compleanno di Liam. Lui era uscito, chiedendogli di andare a comprare una bottiglia di coca cola.
Nel frattempo erano arrivati Luca e due ragazze amiche di Eleanor.
-Hei Luca- lo salutai. –Hei Americana- Mi faceva morire dal ridere quel ragazzo.
-Hei Italiano- disse sarcasticamente Zayn, per prenderlo in giro.
-Oh, ciao- disse Luca guardandolo con occhi di fuoco. Zayn, invece, lo guardò con un sorriso beffardo, facendo credere alla gente che lui si sentisse superiore.
Mi abracciò, e Luca non potè far altro che allontanarsi da noi.
-Sta arrivando, nascondetevi- ci ordinò Danielle spegnendo le luci.
-Sono tornato- sentimmo la voce di Liam dopo aver chiuso la porta.
Accese le luci e noi saltammo fuori dai nostri nascondigli gridando ‘sorpresa’.
Lui era rimasto pietrificato. Non si aspettava una sorpresa del genere, visto che durante la mattinata avevamo fatto finta di non ricordarci il suo compleanno.
-voi… cosa?- sussurò lasciando sparzio ad un sorriso radioso.
-Auguri cucchiaio- disse Zayn avvicinandosi a lui e scuotendogli la massa di ricci che aveva al posto dei capelli.
-Auguri- disse Harry con un sorriso, e poi uno dopo l’altro gli facemmo gli auguri dandogli i regali che gli avevamo preso.
Niall mise subito la musica ad alto volume e spense le luci per creare un effetto discoteca.
Io e Luca ballavamo al centro pista con Danielle, Liam e Louis.
A volte cercavo Zayn con lo sguardo e lo vedevo seduto sul divano con il suo cellulare.
Ad un certo punto vidi che una ragazza con i capelli rossi gli si avvicinò, baciandogli le guance.
Okay, stai calma Emily, stanno solo facendo amicizia, no?
Dai, anche lui ha i suoi spazi, le sue conoscenze. E poi, perché dovresti prendertela se lui conosce una ragazza? Anche tu hai conosciuto Luca e lui non se l’è presa. Quindi, keep calm and dance.
Ballavo, continuavo a ballare rivolgendo falsi sorrisi a Luca e facendo cadere casualmente il mio sguardo su Zayn. Casualmente, eh.
Ad un certo punto la ragazza con i capelli rossi gli prense la giacca, si alzarono e si diressero verso il piano superiore, verso le camere da letto.
Okay, Emily, ancora una volta. La starà accompagnando in bagno, non so, vuole affogarsi nel water e lui la sta accompagnando.
Zayn non ti tradirebbe, anzi, tra pochi secondi lui sarà qui, accanto a te, e starete ballando il lento che sta partendo proprio… ora.
-Ti va di ballare con me questo ballo?- chiese Luca, distraendomi dai miei pensieri. –Uhm? Si- dissi distratta.
Zayn non scendeva da quelle scale, lui non stava ballando con me, non ero vicina a lui con due centimetri di distanza, come lo ero con Luca in questo momento.
Poggiai la testa sul suo petto e lui mi accarezzava i capelli.
Erano passate tre, quattro canzoni, e di Zayn neanche l’ombra.
-Scusa Luca, d-devo andare su a prendere u-una cosa…- dissi senza perdere di vista le scale.
-Ti accompagno, se ti va- disse. Io annuii. Salii le scale velocemente e il cuore mi batteva sempre di più.
Controllai tutte le stanze, tranne una.
La aprii poco, sentivo alcune grida stridule della ragazza.
-Nononono- sussurrai richiudendo la porta. –Cosa succede?- chiese Luca preoccupato.
-N-niente- dissi guardandolo.  –Ah si? Allora apri quella porta- mi ordinò. –No-
-Si- -No- -Lo faccio io allora- rispose.                                  
Posò velocemente la mano sulla maniglia e la girò. Presi la sua mano e si fermò. Non volevo disturbare Zayn perché era possibile che non stesse facendo nulla di male, ma poi la lasciai.
La curiosità era più forte di me.


Fate ciao a questo capitolo supermegaultraextraorribile: Ciaaaaaaaaaaaaaaao(?)
Okay, si, è orribile e ne sono consapevole :O
Non l'ho pubblicato prima perché non riuscivo mai a finirlo, non avevo idee çwç
Ma ora eccolo qui, più schifoso che mai *---*
Ma Harry e Emily cosa sono, eh? Cioè, sono cosi... così ksjfasiof *---*
Louis e Harry devono chiarire e.e 
Zayn però... Vi lascio sulle spine *risata diabolica* :'3
Cooomunque in questi giorni ho pubblicato una OS ispirata da Tiziano Ferro, yo!(?)
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1063954&i=1
Passate, vero? :')
Okay, alle 5 recensioni pubblicherò il prossimo capitlo:33
Un bacio xx

 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** We're like NA NA NA, then we're like YEAH YEAH YEAH. ***


-Cosa ti è passato per la testa?- mi rimproverò Zayn alzando un po’ la voce. –Beh, ecco…- balbettai, ma effettivamente non so cosa mi era passato per la testa.
-Credevi che ti stessi tradendo?- continuò, alzando sempre di più il tono. Faceva quasi paura.
-Non esattamente…- provai a spiegare, ma mi interruppe –Tu ti puoi vedere con Luca ed io non posso parlare con una fan?-
-Lo so, scusa- sussurrai abbassando lo sguardo. Avevo esagerato.
Era andato nella camere delle ragazze per parlare un pò con la sua fan, ed io li avevo interrotti pensando che lui mi stesse tradendo.
-Non preoccuparti, è tutto ok- disse lui abbracciandomi e baciandomi la fronte.
Lo strinsi più forte che potevo. Lo amavo, ne ero certa.
Lui è così dolce, così protettivo, così disponibile con me.
-Posso farti una domanda?- dissi.
Certo-
-E’ possibile che tu sia mio, e solo mio?- chiesi
Io non sono tuo, sei tu che sei mia, piccola- mi rispose baciandomi ancora una volta la fronte.
-Lo sai che se mi chiami piccola mi fai sciogliere?- chiesi retoricamente. –E tu lo sai che sei ancora più bella quando diventi rossa in viso?-
-E voi lo sapete che mi farete vomitare un giorno?- disse Niall aprendo la porta della camera.
Beh, io e Zayn stavamo nella stanza dei ragazzi, quindi non avevamo neanche un po’ di privacy.
-Sparisci- cercò di cacciarlo lanciandogli un cuscino. –Non sono io quello che ha invaso il territorio- precisò Niall indicandomi. –Ragazza, mi devo cambiare, vuoi assistere allo spettacolo o cosa?- continuò.
-Sai, stavo pensando di andare a dormire, visto che sono le cinque. Notte- dissi allontandandomi da quella stanza.
Okay, ammetto che non volevo perdermi Niall senza maglia, ma dovevo andare veramente a dormire visto che erano le cinque di notte. Diciamo che la festa era durata più di quanto avessimo previsto.
Chiusi la valigia e mi stesi sul letto, da sola. Harry sarà rimasto giù in salotto a pulire un po’. Immagino.
 
La mattina seguente il suono della sveglia rimbombò in tutta la stanza facendomi svegliare di soprassalto.
-Harry muoviti, dobbiamo partire- gli gridai nelle orecchie facendolo cadere a terra, ma lui non voleva svegliarsi. Quindi mi sedetti sul suo bel sederino e iniziai a saltarci su.
Si, era abbastanza comodo, se ve lo state chiedendo.
-Perché continui a saltarmi su?! Ho sonno porca p…- -…Paletta. Signorino Styles, tra tre ore deve prendere l’aereo, quindi muova il suo sederino bello e si prepari.- dissi imitando Paul, che però non parlava proprio così. Beh, stavo imitando il lavoro di Paul in poche parole.
Quell’uomo lo dovrebbero fare santo, visto che ricorda tutti gli appuntamenti ai ragazzi, facendo di più di quello che fa.
-Non posso se ci sei tu sopra- mi fece osservare. Scoppiai a ridere e Harry iniziò a farmi il sollettico. Sapeva benissimo che lo soffrivo e conosceva bene anche i miei punti deboli.
-Sei un troio, Styles- dissi
Non esiste la parola ‘troio’.- disse ridendo e muovendo le sue dita sui miei fianchi.
-La invento io ora- dissi prendendogli i polsi e cadendo su di lui.
Per sbaglio il mio sguardo si ferò sui suoi occhi verdi che mi ipnotizzarono.
Anche lui sembrava perso. Oddio, lui non doveva dimenticarsi di me? Ed io non dovevo fare la stessa cosa con lui?
Ad un tratto sentimmo bussare, quindi ci alzammo velocemente, buttandoci sul letto.
 
-Il volo per Londra partirà tra cinque minuti- disse l’autoparlante.
Mi guardai attorno nell’aeroporto e presi la mia valigia.
-Beh, ciao Luca- dissi abbracciandolo. Mi ero affezionata a lui. –Ciao Americana. Mi mancherai- mi salutò lui. Anche in quei momenti aveva il sorriso sulle labbra, mentre io volevo che venisse con me in Inghilterra. Era un buon amico, ed era raro trovare uno come lui.
-Ciao Italiano- disse Zayn con un sorriso e porgendogli la mano che Luca prese subito sorridendo.
-Ciao, abbi cura di lei.- si raccomandò. Zayn si limitò a fargli un occhiolino, poi circondò le mie spalle con il suo braccio.
Ci dirigemmo verso l’aereo.
Mi sedetti vicino al finestrino, Zayn accanto a me, Danielle ed Eleanor dietro e Louis e Harry avanti.
Gli altri erano stati messi da tutt’altra parte, visto che Louis non era riuscito a prenotare tutti i biglietti.
Poggiai il viso sulla spalla di Zayn e mi addormentai.
 
-Siamo arrivati- sentii Zayn che mi muoveva la spalla. Io feci dei versi strani che dovevano significare ‘sono sveglia, non preoccuparti’ e mi stiracchiai.
Mi guardai intorno e Harry scoppiò a ridere. –Che ti ridi tu?- chiesi facendogli la linguaccia.
-Sei stupenda così- mi rispose.
Guardai Zayn e anche lui scoppiò a ridere, seguito a ruota da Louis.
-Tesoro, guardati- disse Danielle passandomi uno specchio.
Oddio, sembravo un… un panda. La matita si era sciolta tutta mentre dormivo.
Eleanor mi passò un fazzoletto bagnato, ridendo un po’.
Mi guardai ancora una volta allo specchio e iniziai a ridere anch’io fino alle lacrime.
Mi pulii il viso e iniziai a raccogliere le mie cose. Tra poco saremmo scesi.
Ad un tratto Louis e Harry iniziarono a litigare, ancora una volta, da una settimana, quasi.
-Ragazzi, basta!- li riproverai attirando la loro attenzione.
-Cosa?- chiese Louis. –Voi due dovreste essere amici, dovreste essere i Larry che le vostre fans amano. E riguardo te, Eleanor, tu e Louis dovreste tornare insieme, siete perfetti, l’uno per l’altra- dissi tutto d’un fiato, facendo fermare Eleanor che stava passando da lì, e meritandomi l’abbraccio di Zayn. –Ha ragione, sapete?- mi appoggiò Danielle, che aveva scoltato tutto.
-Già…- sospirò Harry dando la mano a Louis che la prese con un gran sorriso sul volto.
I due si abbracciarono. Erano così teneri, così uniti, così… così Larry.
Louis lo abbraccio e Harry si strinse a lui.
Ad Eleanor scese una lacrima per quel momento commovente. Louis si alzò dal suo posto, le asciugò la lacrima con il pollice e le sussurrò qualcosa, prima di baciarla dolcemente.
Io mi strinsi ancora di più a Zayn. Erano così belli insieme.
Zayn si girò verso di me e posò la sua fronte sulla mia, i nostri nasi si sfioravano, poi avvicinai le mie labbra alle sue e gliele baciai.
 
-Owen, interrogata- sentii la voce stridula della professoressa chiamrmi, mentre dormivo beatamente sul mio banco.
Ho sempre odiato chimica e questa professoressa non migliorava per niente la situazione.
Mi alzai dalla mia adorata sedia calda e raggiunsi la cattedra.
Iniziai a prarlare quello che avevo studiato, ovvero nulla. Mi inventai qualcosa e lessi dal libro che la professoressa teneva aperto e in bella vista.
Erano passati tre mesi dal nostro ritorno in Inghilterra.
Non molti a scuola sapevano che io ero la fidanzata di Zayn. Ma penso che da oggi cambierà un po’ la situazione.
Zayn mi aveva promesso che sarebbe venuto a prendermi da scuola e questo avrebbe sicuramente complicato la situazione.
Mi bloccai. Non riuscivo più a respirare.
L’ultima cosa che ricordo erano delle risate da parte dei miei compagni, poi il buio.


Holaaa Centeeee(?)
Come state?:3 Io bene(?)
Ma Niall in questo capitolo è così figo, yo!
E Zayn ed Emily sono teneri, come sempre :'3
Harry e Louis hanno fatto pace... Pepepepepepepepepepe :'D
Luca e Emily si salutano D: Nuuoooo (?)
Sinceramente questo doveva essere uno degli ultimi capitoli della storia, ma poi sarebbe stata troppo corta, quindi la sto continuando.
Anche se ho già pensato il finale perfetto, che non vi dirò e che accadrà il più tardi possibile(?)
vabbè, recensite u.u
Ciaaaaaaaaaaaaaao xx

 

Ps. Il titolo del capitolo non è figo? LOL
Ultimamente mi sono fissata con Nanana :')

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** I'm not ok, please, stay with me. ***


‘Basta!’ ‘Non ti sopporto più’ ‘Sei ridicola’ ‘Perché sei ancora qui?’
Sentivo queste parole rimbombarmi nella testa. La voce di Harry continuava a ripetere tutto ciò. Mi stava scoppiando la testa. Non riuscivo a sopportarlo.
‘Sei grassa’ ‘Oddio, non ti si può guardare’ ‘Ti servirà un bel po’ di trucco, tesoro’.
Si aggiunsero le voci di Eleanor e Danielle. Mi insultavano tutti quanti.
‘Non so come abbia potuto baciarti’ ‘Non sei più nessuno per me’ ‘Dimenticati di me’.
Ora era il momento di Zayn.
 
Mi svegliai di soprassalto.
La prima cosa che vidi era un muro bianco, misto a grigio e la taparella abassata. Ero in una camera d’ospedale.
Faceva caldo, stavo sudando, ma le mie guance erano bagnate dalle lacrime.
Mi girai pian piano e vidi Niall con la testa poggiata sul mio letto. Stava dormendo. Mi girai verso la parete e vidi che l’orologio segnavano le tre di notte.
Mi sedetti sul letto, facendo attenzione a non svegliare Niall e restai così per tutto il tempo. Per tutta la notte a fissare il nulla.
Perché i ragazzi della mia classe mi stavano deridendo?
Cosa ho io che non va? Cosa ho fatto?
Perché non sono perfetta?
Giusto, io sono la tipica ragazza che rimane seduta in disparte fecendo finta di controllare i compiti sul diario per far vedere che ha qualcosa da fare.
Io sono quella ragazza che finge sempre un sorriso per non far preoccupare gli altri. E’ così semplice curvare le labbra verso l’alto, ma è difficile guardare negli occhi una persona e capire che dietro quel sorriso lei sta morendo. E’ difficile capire gli altri. E’ brutto rimanere in silenzio senza esprimere quello che si pensa, quello che si ha nella mente, solo per evitare il giudizio, prevalentemente negativo, di chi ci sta attorno.
A volte mi sento come un pesce fuor d’acqua. Non mi sento a mio agio. Penso di dire cose stupide. I miei pensieri, le mie idee sono stupide.
Altre volte mi sento sola, in una stanza affollata. Sento che nessuno mi considera e se ogni tanto mi sorride, penso che lo faccia solo per carità vedendo una povera anima in pena.
Mi sento così e vorrei scoppiare questa bolla che si è creata attorno a me. Vorrei non dar peso al giudizio della gente, vorrei essere semplicemente me stessa.
Ma non sono così forte. Sono fragile come una foglia secca. Queste si sgretolano fin dal primo contatto, ed io sono in bilico: se qualcuno punta, semplicemente, un dito contro di me mi sento debole, fragile… sgretolata.
A volte vorrei solo piangere, prendere a pugni il cuscino e distruggere il mondo o, perlomeno, ciò che mi sta accanto.
Altre volte voglio ridere, voglio divertirmi, non voglio pensare a nulla.
Non so cosa mi capita, non mi capisco neanche io e se qualcuno leggesse nella mia mente mi maderebbe in un manicomio.
Vorrei solo che la gente giudicasse se stessa, prima di puntare il dito contro chi è più debole e deriderla.
 
Niall si mosse appena ed io mi girai verso di lui, impassibile.
-Hei, sei già sveglia?- mi chiese sorridendomi. Io annuii con il capo, senza accentuare un minimo sorriso.
Dopo un paio di ore tornai a casa, ma mi chiusi subito in camera senza parlare e ignorando tutti.
Perché avrei dovuto dare delle spiegazioni a chi non mi capisce? Che senso avrebbe? Mi prenderebbero semplicemente per una pazza.
Mi stesi sul letto e fissai ancora una volta il soffitto.
I ragazzi venivano in camera molto spesso ma io non gli rispondevo. Mi pregavano di mangiare ma non toccai il cibo.
Trascorsi la notte sveglia, guardando il soffitto e ascoltando i suoni che venivano da fuori alla finestra che era stata dimenticata aperta.
 
 
Passò un mese. Non mi ero ancora alzata da quel letto.
Non toccavo quasi mai il cibo e quelle poche volte che lo facevo vomitavo.
Mi nutrivo solo di acqua.
Il mio corpo era cambiato totalmente. Si vedevano le forme delle ossa. Avevo perso tantissimo peso e non avevo più forze per alzarmi.
I capelli mi crescevano sempre di più, ma non li tagliavo. Non stavo curando il mio aspetto e ammetto che sembravo un cadavere.
Zayn lo vedevo sempre più distaccato. Harry erano giorni che non veniva in camera; ci passava davanti ma non si fermava mai.
Liam usciva spesso con Danielle.
La band stava avendo un grande successo tanto che era dovuta partire improvvisamente per l’America e mi lasciarono sola con Danielle ed Eleanor, ma entrambe erano occupate con il lavoro.
Nessuno si occupava di me. Non importavo a nessuno.
Pochi giorni dopo dal rientro dei ragazzi dall’America, nessuno passò in camera mia, neanche solo per chiedermi semplicemente come stavo.
Il tempo passava e sapevo che ero entrata in una crisi e che ero diventata anorressica.
Ma nessuno mi curava, non glielo avevo chiesto e soprattutto non volevo curarmi.
-No, non mi importa di lei ora- sentii Harry che stava parlando al telefono.
-No, te l’ho detto. E poi sono giorni che non ci parlo- continuò, abbozzando un sorriso sul suo magnifico volto.
Stava parlando di me, ne ero sicura.
Sono così sola e…
Mi scese una lacrima, poi una seconda.
Mi sedetti sul letto e iniziai a piangere, gridando e singhiozzando.
Mi portai le mani agli occhi.
Mi stupii vedendo delle lacrime uscire dai miei occhi, visto che non stavo ne mangiando ne bevendo.
I ragazzi accorsero subito sentendomi gridare.
Aprii gli occhi solo per un attimo, ma anche se la mia vista era appannata notai che Louis abbracciava Eleanor che stava piangendo come Danielle, Liam fermava Harry che aveva gli occhi rossi, Niall era fermo sulla porta, sconvolto e, invece, Zayn mi stava abbracciando. Mi stava stringendo tra le sue braccia facendomi capire che lui per me c’era.
Mi sentivo considerata, finalmente. Sentivo che qualcuno si stava preoccupando per me. Sentivo l’affetto, l’amore che provavano per me.
Per un istante mi era sembrato che il tempo si fosse fermato, e nonostante fossi malata, era il momento più bello della mia vita.
 
Passarono cinque mesi. Avevo lasciato la scuola, definitivamente. Avevo perso un anno e non mi andava di rincominciare tutto da capo.
Zayn mi aveva portato da una psicologa che mi aveva dato delle cure da seguire.
Il mio corpo non è tornato quello di prima, ora è più snello. E mi va bene così.
Era tornato tutto normale. Sembrava che tutti si fossero dimenticati di tutto, ma non io e finalmente ero pronta a toccare, ancora per una volta, quel tasto.
-Possiamo parlare?- chiesi ad Harry dopo aver bussato alla porta della sua camera.
-Certo- disse sorridendomi e facendomi segno di raggiungerlo accanto a lui sul letto.
-Sai, è da un po’ che ci penso. Quando, cinque mesi fa io ero… beh si, quando piansi, sentii che tu eri al telefono con qualcuno e dicesti che non ti importava più… di una ragazza- cercai di spiegarmi.
Lui impallidì.
-Posso sapere di chi stavi parlando?- chiesi alla fine, balbettando leggermente.
-Una cosa è certa, non sei tu! Stavo parlando con mia madre di Gemma. Avevamo litigato. Ero arrabbiato e avevo detto cose che non volevo dire. Tutto qui. Non preoccuparti- mi spiegò.
Ora ero più tranquilla tra le sue braccia.


Saaaaalvee:33
Sono stata più veloce a pubblicare il capitolo, eh? Ma per il prossimo dovrete aspettare lunedì D:
Anyway, che ne pensate di questo capitolo? Sembra un pò depresso, ma boh, a me piace :')
E' proprio vero che la notte porta consiglio lol
Cioè, ma alla fine sono tutti teneri... Immaginatevi la scena Awwwwwwwwww
Però povera, la lasciano sola poco a poco ç-ç 
Dovevo dirvi qualcos' altro ma mi sono dimenticata D:
Vabbè, al prossimo capitolo:)
Recensite e.e 
Un bacio xx

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Stay Strong. ***


Dopo tanto tempo tornai a casa. Dopo quello che mi era successo, i ragazzi avevano fatto aggiustare la mansarda e la lasciarono a me, Eleanor e Danielle, visto che ci eravamo praticamente trasferite lì.
Girai quattro volte la chiave nella serratura ed entrai. Sembrava ma che non ci fosse nessuno, ma poi vidi mia madre dietro la porta della cucina con un sorriso a trentadue denti.
-Hei mamma- la salutai baciandole la guancia.
-Emily. Oddio, non so come scusarmi ora! Tu eri… ed io…- iniziò a parlare velocmente e a lacrimarle gli occhi con le mani immerse nei capelli.
L’abbracciai e le sussurrai un ‘non ti preoccupare’ accarezzandole la schiena.
Dopo un po’ sciogliemmo l’abbraccio e dopo essersi asciugata le lacrime tornò ai fornelli cucinando il suo fantastico Apple Pie, ovvero il pasticcio di mele.
-Come mai stai cucinando il pasticcio di mele?- chiesi prendendo un pezzo di mela già sbucciato.
-Oh, beh…- iniziò a parlare, ma suonò la porta. Mi fece cenno con la testa di andare ad aprire poiché era impegnata a girare nella pentola.
Gridai un semplice ‘arrivo’ e dopo cinque secondi aprii la porta e ne rimasi delusa.
Si. Una parte di me, della mia storia, che sembrava avessi dimenticato, è tornata. Mio fratello.
Non ve ne ho mai parlato perché… Perché semplicemente non l’ho mai ritenuto un fratello.
Avete presente quando i fratelli si aiutano a vicenda? O quando qualcuno combina un danno e l’altro lo copre? O anche quando qualcuno ha bisogno e l’altro c’è? Ecco, la mia infanzia non è stata tutta rose e fiori come vi ho fatto credere all’inizio.
 
-Mike, Mike- chiamai mio fratello. Io volevo andare in bicicletta con mio padre, ma visto che lui era occupato, mi constrinse ad andare con Mike. Avevamo previsto di andare in città, visto che non ci andavo spesso, ma lui cambiò direzione. Andò verso la campagna. Sapevano tutti che nelle campagne ci vivono i cani abbandonati, ebbene, quella vicino casa nostra era sommersa dai randagi.
Mio fratello andava sempre più veloce, visto che lui aveva undici anni più di me. Avevo sei anni, come potevo capire quello che mi succedeva attorno?
Vedevo Mike come un idolo, un esempio, la persona più brava a questo mondo. Ma con il tempo capii che era un… mostro.
Quel pomeriggio lui avanzava di velocità. La distanza tra le nostre biciclette era tantissima, quindi cercai di velocizzarmi anch’io. Ma ero fragile come la mia bicicletta.
Presi così tanta velocità che persi l’equilibrio e caddi a terra strofinando il ginocchio con l’asfalto mal ridotto che c’era. Bruciava. Il dolore era tantissimo. La mia gamba era ricoperta dal sangue che continuava a fluire libero.
Anche le mie lacrime calde si aggiunsero.
-Mike!- gridai, ancora una volta. Lui si girò e rise, rise di gusto.
In quel momento pensai ‘sta andando a chiamare papà, tornerà’. Cosa ne potevo sapere io? Ero piccola, ingenua ed indifesa. Come avrei potuto pensare che mio fratello, il mio esempio, mi avrebbe lasciato lì.
Alcuni cani mi si avvicinarono. Iniziai a pregare Dio che tutto fosse andato bene, ma non successe nulla.
I cani mi si avvicinarono e mi graffiarono tutto il volto, le braccia, le gambe.
Avevo paura. Iniziò anche a piovere. Gridai un’ ultima volta il  nome di mio fratello ma nulla.
Dopo un po’ vidi mio padre arrivare con il volto preoccupato e dietro mio fratello che rideva.
Non mi chiesi perché stesse ridendo, ma mi limitai ad alzarmi e a raggiungere mio padre zoppicando.
Mi prese in braccio e solo allora capii che quel brutto momento era finito.
Da quel giorno seguirono altri avvenimenti non gradevoli, e con il passare degli anni capii che lui mi odiava.
E non ditemi che è impossibile tra fratelli. Non ditemi che era ingenuo: aveva ben 17 anni ed era anche il più maturo della famiglia. Non ditemi che dovrei perdonarlo, perché mi ha fatto male, e non solo fisicamente. Lui mi odiava per il semplice fatto che io ero nata.
 
-Ciao- mi salutò lui, sempre con i suoi occhi pieni di rabbia e rancore verso di me.
Io lo guardai, ma a differenza sua, i miei occhi emanavano odio profondo. Stavo per chiudergli la porta in faccia, come avrei desiderato, ma in quel momento arrivò mia madre pulendosi le mani al grembiule da cucina che aveva indossato.
-Hei Mike. Entra, entra, su. Come stai? Come è andato il viaggio?- lo salutò mia madre abbracciandolo.
Io andai nella mia camera, o quello che ne era.
Dopo un paio di ore venne mia madre per avvisarmi che il pranzo era pronto.
Lei sapeva dei rapporti tra me e Mike e l’odio che io provavo per lui era ricambiato. Lo sapeva. Ma nessuno ha mai fatto nulla per evitare tutto ciò. Tra fratelli bisogna volersi bene, ed invece noi…
-Allora, com’è New York?- chiese mia madre sedendosi al suo posto.
-E’ grandissima e bellissima. Dovresti venirci.- rispose lanciandomi un’occhiataccia.-E tu? Londra? Carina-
Okay, iniziava ad infastidirmi. Solo perché viveva a New York, la grande mela, non era autorizzato a criticare la mia vita.
-Si, non vedo quali siano i problemi. E poi sono io che devo badare alla famiglia, visto che te ne sei andato abbandonandoci- dissi ricambiando lo sguardo.
-Ah, si. E spiegami un po’, sei la puttana di un cantate?- chiese ancora.
Ora aveva superato tutti i limiti.
-ORA BASTA! NON TI SOPPORTO PIU’, SAI? E’ DA QUANDO ERO PICCOLA CHE MI DERIDI, MI FAI SEMBRARE IMPOTENTE, MI FAI PASSARE PER UNA STUPIDA, MA NON E’ COSI’. MENTRE TU SEI LI’ A NEW YORK NESSUNO, E RIPETO, NESSUNO TI PENSA, NESSUNO VUOLE SAPERE QUELLO CHE FAI, NESSUNO… TI VUOLE BENE QUI- sbottai alzandomi da tavola con gli occhi che mi bruciavano per la rabbia.
-Emily- mi chiamò mia madre.
-NO MAMMA. SAI BENE DI CIO’ CHE MI HA FATTO E NON POSSIAMO SEMPRE FAR FINTA DI NULLA!- conclusi. Presi la borsa dalla mia stanza e andai a casa dei ragazzi.
Lo so, stavo fuggendo dai problemi, ma non potevo far nulla di più di esprimere le mie idee.
Il mio odio verso Mike sarebbe continuato fino alla fine. Niente e nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea.
-Quindi, hai litigato con tuo fratello?- mi chiese Zayn. Gli avevo accennato qualcosa per telefono, ma non i dettagli.
-Si… E’ possibile odiarsi tra fratelli?- gli chiesi, ma la domanda era rivolta, per l’ennesima volta, a me. Non riuscivo a rispondermi.
Ad un tratto squillò il cellulare.
-Mamma?- risposi. –Cosa? Si, arrivo-
-Dove vai?- mi chiese Zayn fermandomi.
-Hanno investito Mike.- lo informai.
Arrivai all’ospedale dopo mezz’ora.
Cosa poteva essere successo di così grave? Sicuramente una macchina lo avrà sfiorato e lui si è buttato a terra facendone una tragedia.
Ma mai, ripeto mai, avrei immaginato qualcosa di più grave.
-E’ stato investito da un pullman- mi annuciò mia madre predendo una pausa. -E’ in coma. E’ di quarto grado- continuò a spiegarmi con gli occhi già rossi.
Quarto grado.
-Cosa significa ‘quarto grado’?- domandai.
-Morte celebrale- mi rispose freddo il medico che stava passando da quelle parti. Guardai mia madre che piangeva. L’abbracciai. Non potevo vederla così e non volevo vedere neanche Mike in quello stato.
Mi informai chiedendo ai medici. Non c’era più nulla da fare. Mio fratello era… morto.
Dopo un paio di ore andai nella sua camera, dove sarebbe rimasto ancora per poco.
Mi sedetti su una sedia vicino al suo letto e gli presi la mano.
-Hei, fratellone. Strano che ti abbia chiamato ‘fratello’, no? Lo è anche per me… vedendoti così. E’ vero, non andavamo molto d’accordo. Ti ho detto le peggiori parole di questo mondo, ma non ho mai desiderato la tua morte. E so, so che è tardi per questo, ma ti prego, perdonami. Per tutto.- dissi in un pianto soffocato. Mi strinse la mano leggermente, poi la lasciò. Aprì il suo palmo e il macchinario che aveva legato al corpo suonava in modo continuo con una riga dritta che non si fermava.
Subito accorsero i medici, ed in quel momento pensai di essere stata la peggior sorella a questo mondo.
So che la colpa del nostro litigio non era tutta mia, ma sentivo il bisogno di chiedergli scusa.
Quando ho sentito la sua mano stringere la mia, ho capito di aver sbagliato a dirgli che lo odio, perché anche se non lo dava a vedere lui ci stava male, come ci stavo male io.
Uscii dalla stanza ed abbracciai forte mia madre che aveva capito ciò che era successo.
 
-Hei, piccola. Tutto ok?- mi chiese Zayn poco prima che la bara di mio fratello fosse sepolta.
-Si, va tutto bene- risposi. Zayn mi abbracciò.
Mi girai vedendomi attorno. Non c’era molta gente: io, mio padre e i ragazzi.
Mia padre ogni tanto si asciugava qualche lacrima, mentre mia madre era a casa. Non ce la faceva a sostenere un dolore così grande.
Due uomini spostarono la bara nella fossa scavata nella terra e iniziarono a buttarci sopra il terreno.
In quel momento mi scese una lacrima, l’ennesima lacrima che in quei giorni aveva bagnato le mie guance.
Pian piano la fossa si riempì di terreno e rimanemmo solo io e lui. Io e mio fratello.
L’unico momento in cui nessuno dei due si odiava. L’unico momento in cui entrambi ci pentimmo di aver trascorso l’intera vita ad odiarci.
-Andiamo?-  mi chiese Zayn che era venuto a cecarmi.
Gli presi la mano e insieme facemmo una passeggiata. 


Salve Salvino(?):3
Lo so, questo capitolo è depresso lol
L'ho scritto mentre quando ero leggermente incavolata(?) AHAHHAAHHAHAH Capitemi u.u
Forse Emily ha esagerato parlando così al fratello, ma anche lui però... e.e
Non è stato un santo Mike, quindi.
Si, mi sta antipatico Mike *spera di non essere l'unica* :') 
Comunque, mi è venuta un'idea:
Facciamo un record di recensioni? Vediamo, riusciamo a superare le 7 recensioni? 
*fu così che mi spararono LOL*
No, seriamente, visto che domani è il mio compleanno arriviamo a 8? *fa gli occhi da cucciolo(?)*
Okay, prima che mi spariate veramente vado HAHAHAHAH 
Al prossimo capitolo che non so quando lo pubblicherò(?)
Un bacio xx 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** She is my girlfriend. I love her. ***


-Siamo tornati- ci avvisò Liam richiudendosi la porta alle sue spalle. Lui e i ragazzi erano andati ad una riunione per prendere delle decisioni riguardanti la band, o una cosa simile.
Danielle si precipitò velocemente al piano inferiore e abbracciò Liam come se non lo vedesse da un secolo.
-Allora, cosa avete deciso?- chiese Eleanor curiosa dopo aver raggiunto i ragazzi
Louis lanciò uno sguardo furbo a Zayn, che lo passò ad Harry, a Niall ed infine a Liam.
-Quindi…?- li incoraggiai io.
-Io devo uscire… devo andare da mia sorella, mi ha chiamato prima- avvisò Zayn, che due secondi dopo uscì di casa.
Harry fece la sua tipica faccia da pesce lesso e lo seguii nella sua camera come mi aveva chiesto.
-Andiamo a fare una passeggiata?- mi chiese.
-Cioè, tu mi hai fatto venire fino qui per chiedermi di fare una passeggiata? Tu prima mi dici cosa avete deciso alla riunione- lo ricattai.
-No, abbiamo deciso di dirvelo stasera. Quindi, ora andiamo a fare la passeggiata.- rispose sicuro lui.
Io acconsentii e mezz’ora dopo eravamo al Bigbang fingendoci dei turisti.
-Vieni- mi disse prendendomi per mano. Mi portò vicino al Tamigi, su un prato dove non c’era quasi nessuno.
Ci sedemmo sull’erba e iniziammo a parlare del più e del meno.
-E’ stato un bel pomeriggio, non credi?- dissi prendendo i suoi ray-ban neri e mettendomeli per coprire gli occhi dagli ultimi raggi del tramonto.
-Si- disse sorridendo, esaltando le fossette.
Si avvicinò pian piano e mi baciò l’angolo delle labbra facendomi diventare rossa in viso e facendomi battere forte il cuore.
Ad un tratto sentii un rumore provenire dai cespugli vicino noi e una luce bianca.
-I paparazzi- mi sussurrò Harry all’orecchio.
Si alzò di scatto prendendomi per mano ed insieme tornammo a casa, anche perché erano le otto passate.
Chiudemmo la porta e prendemmo fiato, visto che avevamo corso per tutto il tragitto. Poi scoppiammo a ridere attirando l’attenzione di Louis che mi sequestrò Harry.
Andai in camera mia e vi trovai Zayn con una rosa in mano.
-Zayn?!- lo chiamai con gli occhi che mi brillavano.
Senza dire niente mi diede la rosa e mi baciò dolcemente.
-Ti amo-
-Ti amo-
 
-Emily, il nostro manager ci vuole nel suo studio- mi disse Harry.
-Okay, per che ora tornerete?- chiesi.
-Vuole me, te e Zayn- spiegò.
Presi la mia borsa e velocemente ci recammo allo studio del suo manager.
-Queste sono le foto del giornale di stamattina. E’ stato distribuito già in tutta l’Inghilterra e le foto navigano da qualche ora su internet. Allora?- chiese il manager girandosi continuamente sulla sedia.
Le foto erano state fatte da un punto di vista dal quale sembrava che io ed Harry ci stessimo baciando sulle labbra. Ma non era così.
Zayn abassò lo sguardo.
Oh mamma che casino.
-Non so…- sussurrò Harry. Io lo guardai semplicemente.
-Ma non ci siamo baciati!- mi opposi.
-Dalle foto sembra così però- mi rispose Zayn con gli occhi lucidi e il respiro affannato.
-Nessuno sa che Emily e Zayn sono fidanzati. Quindi per non creare caos dovete… Far finta di esservi fidanzati- spiegò.
Io ed Harry ci guardammo e lui subito rispose con un ‘si’.
-No… Non penso che sia la cosa giusta. Possiamo semplicemente dire che è tutto un malinteso- dissi cercando una soluzione alternativa.
-se facciamo come ho detto faremo anche pubblicità alla band. Solo per poco tempo- cercò di convincermi.
Guardai Zayn che mi fece cenno di accettare ed io seguii il suo consiglio.
Il manager era felice. Sapeva che così si sarebbe parlato di più della band, ed in questo modo avrebbero avuto più fans che li sostengono.
C’era un lato positivo in tutto ciò, quindi lo stavo facendo per il bene dei One Direction. Dovevo convincermi solo di questo.
Tornammo a casa e spiegammo tutta la situazione, era complicata.
Quasi non riuscivo a capirla neanche io.
Il manager ci ha consigliato di farci vedere più spesso insieme e di baciarci nelle situazioni più opportune.
Quindi, se io e Zayn volevamo stare insieme, senza che i paparazzi ci scoprissero, dovevamo farlo solo in casa. 
Quella sera, a cena, i ragazzi ci raccontarono delle decisioni prese durante la riunione della mattina prima.
Avevano lanciato da poco il nuovo album, quindi era arrivato il momentodi un tour europeo, alla quale io e le ragazze avremmo partecipato con loro.
L’idea era stupenda, anche perché avrei potuto visitare la maggior parte d’Europa in poco tempo e con le persone che amavo al mio fianco. Le uniche persone che con un semplice sguardo mi trasmettevano serenità, le uniche che erano sempre lì per me, quelle che mi sostenevano, quelle che si prendevano cura di me. Quelle persone che nonostante tutto, non mi hanno lasciata da sola. La mia seconda famiglia.
Tutti eravamo entusiasti, eppure mancava poco più di un mese dalla partenza.
 
 
-Harry, muoviti. Mi devi accompagnare al centro commerciale- gridai cercando di farmi sentire dal mio ‘finto fidanzato’, come lo avevo soprannominato.
Harry scese dopo che esaurii la mia voce a furia di chiamarlo, tanto che sfilai il cellulare dalla tasca e lo chiamai. Immaginate.
Mimò un ‘eccomi’ con gli occhi e lo seguii in macchina senza fiatare.
A metà percorso sbuffò e si fermò davanti ad una villetta.
-Ah… e quindi?- chiesi, ma lui si precipitò velocemente sulle mie labbra, facendomi entrare in un mondo parallelo, dove c’eravamo solo io e lui. Riuscivo a sentire solo il rumore delle macchine fotografiche della macchina di paparazzi che si era fermata accanto a noi e che evidentemente ci aveva seguito per tutto il tragitto.
Su Emily, ricorda che lo stai facendo per il bene della band. Non stai tradendo nessuno. O forse si?
Mi staccai dalle sue labbra carnose, anche se non volevo, e finsi un sorriso. Nella mia mente fluiva un fiume di domande a cui non sapevo darmi una risposta, o meglio, non volevo darmi una risposta.
Arrivammo al centro commerciale e un gruppo di fans lo circondarono fotografandolo, chiedendogli un autografo o semplicemente di abbracciarlo e baciargli la guancia, realizzando il loro sogno.
Il sogno che anch’io avrei voluto realizzare se fossi stata come loro, se non conoscessi Harry già da quando ero piccola.
Probabilmente anch’io ora sarei stata una Directioner con il sogno di incontrarli e abbracciarli semplicemente.
-Lei chi è?- chiese curiosa e un po’ tremante una ragazza che aveva circa tredici anni. Io ed Harry ci guardammo. Che cosa dovevo dire?
-Lei? Oh, è la mia fidanzata! Emily- disse Harry prendendomi per mano e sorridendo come se… come se fossi davvero la sua ragazza.
Tutte le fans che c’erano lì mi sorrisero, ma alcune se ne andarono, mandandomi a quel paese. Ci rimasi male, davvero, soprattutto perché non era vero che io ed Harry eravamo fidanzati.
La ragazza che aveva parlato prima notò nel mio sguardo un senso di smarrimento, di delusione, di tristezza, quindi prese un bel respiro e mi abbracciò forte e successivamente anche le altre ragazze seguirono il suo esempio.
L’anciai uno sguardo al ragazzo riccio accanto a me, che era soddisfatto di quella scena, delle sue fans, tanto che fotografò quel momento facendolo sapere al mondo intero.
Continuammo la nostra passeggiata per il centro commerciale con un frappè in mano e ogni tanto ci scattavamo qualche foto.
Quella mattina, per me, era una semplice uscita tra amici, ma non era così ne per i paparazzi, ne per le fans.
Odiavo mentire, eppure, questa volta, ero obbligata a farlo.
Ad un tratto sentimmo una bimba piangere, che singhiozzava. Mi guardai attorno e la vidi. Aveva quattro anni circa e, evidentemente, si era persa. Decisi, quindi, di avvicinarmi.
-Hei piccola, cosa succede?- le chiesi porgendole un fazzolettino per pulirsi il nasino.
-Mi sono persa- sussurrò tra un singhiozzo e l’altro.
-Come ti chiami?-
-Simona-
Con cautela la presi in braccio e la feci sedere su una panca, accanto ad Harry.
Harry cantò qualche ritornello di alcune canzoni per farla calmare, mentre io l’abbracciavo. Ci riuscimmo.
Era così bella e dolce quella bimba, tanto che la feci sedere sulle mie gambe mentre le lasciavo qualche bacio sulla sua guancia liscia e rosea.
-Sarai un’ottima mamma- disse Harry sorridendo, ed io non potei fare a meno di guardarlo.
-Simona!- gridò una signora che correva per tutto il magazzino piangendo.
-Simona, Simona, dove sei?- la chiamò ancora una volta, poi si girò su se stessa e ci vide.
Ci raggiunse in meno di due secondi e subito prese in braccio Simona.
-Oh grazie al cielo stai bene! L’avete trovata voi? Grazie, grazie mille- disse ancora con gli occhi colmi di lacrime.
-Si figuri. L’importante è che Simona non si sia fatta nulla e che non sia successo nulla di grave- risposi regalandole un sorriso rassicurante. Avevo diciassette anni, eppure mi sentivo più matura della mia età.
-Grazie- sussurrò ancora una volta ricambiando il sorriso.


OTTO! OTTO RECENSIONI! Vi sposo tutti, posso? *----*
Poi voi mi farete morire di diabete, sisi. Siete dolcissime :'D
In una recensione mi è stato anche scritto che sono un modello per scrivere le FF, mi volete morta, vero?
Quindi vi dico G R A Z I E perché continuate a leggerla, a recensirmi e a sopportarmi per tutte le cavolate che sparo *---*
Anyway, scusate se questo capitolo è un pò incasinato, ma non riuscivo a scriverlo :O
Non so come mi sia venuta l'idea della bimba che si perde, ma è teeeeeeeeeeneeraaaa:'33
Tipo che mi è appena venuta un'idea dkfhdsio per il prossimo capitolo :'D 
Okay, corro a scriverlo sennò mi dimentico;)
Ciaaaaaaaaaao xx

Ps. Grazie a chi mi ha fatto gli auguri :DD 

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** I love you, remember. ***


Passò velocemente quel mese e ci preparammo a prendere l’aereo.
Avevo un po’ paura, quindi, Zayn mi prese la mano per tutto il viaggio.
Prima tappa? Madrid, Spagna!
-Madrid, Madrid!- ripeteva Eleanor accanto a me, che ancora non riusciva a crederci. Beh, neanch’io a dire il vero.
Appena arrivammo nella camera d’albergo Paul iniziò a dettarci tutte le regole da seguire, ma nessuno, e nel vero senso della parola, lo stava ascoltando. Io ero stata distratta da Niall che subito, con un salto, si era buttato sul letto chiudendo gli occhi e non accorgendosi che Louis aveva seguito il suo esempio, cadendo su di lui.
-Louis, ma che cazz..?- stava brontolando Niall ma si riprese quando Pual gridò la regola del ‘non essere volgari’. Scoppiammo tutti a ridere mente Paul continuava a leggere il foglio.
-Andiamo a farci un giro?- mi propose Zayn sussurrando all’orecchio provocando i brividi lungo la schiena.
Perché solo lui ci riusciva?
-Certo- dissi prendendolo per mano e portandolo fuori dalla stanza.
Visitammo Madrid, facendoci foto qua e là.
-Vieni- disse trascinandomi in un locale dove qualcuno stava festeggiando.
Nessuno si accorse di noi, visto che le luci erano spente e la musica ad alto volume causava altro caos.
Chiamai Liam per far venire anche gli altri che arrivarono dopo un’ora circa.
Erano le undici ed io e Harry andammo al bar per prenderci qualcosa da bere. Prendemmo una birra e tornammo a ballare. Feci già una volta l’errore di ubriacarmi, e non ci tenevo a ripeterlo.
-Sai, il tuo vestito si adatta molto ad una festa- scherzò facendomi girare su me stessa. Beh, diciamo che uan tuta non era adatta ad una festa. Iniziammo a ballare a coppia, visto che nessuno sapeva che noi eravamo lì.
Mi fece fare un’altra piroetta e finii a due millimetri di distanza dalle sue labbra che mi imploravano  di baciarle.
Mi persi nelle sue iridi verdi, che erano così limpide, trasmettendomi tranquillità. Era come se tutto il mondo fosse scomparso. Quasi non sentivo più la musica martellante che ci circondava. Quasi non mi ricordai di essere fidanzata. Non pensai a nulla e a nessuno.
Harry colmò la distanza che era rimasta ed io stetti al gioco. Non sapevo se Zayn ci stesse guardando. Non ne avevo la minima idea, ma mi godetti quel momento. Questa volta ci eravamo baciati non a causa dei paparazzi, ma perché lo volevamo noi, eppure eravamo consapevoli che stavamo confondendo l’amicizia con l’amore. Ma non ci importava. Non in quel momento.
Verso le tre di notte tornammo in albergo e subito andammo nelle nostre rispettive stanze: Harry con Zayn e Niall, Liam con Danielle, Louis ed Eleanor, ed io da sola.
No, non era una punizione, ma semplicemente le stanze non bastavano per tutti.
Continuaia girarmi e a rigirarmi nel letto, ma non riuscivo ad addormentarmi. Pensavo e ripensavo a quel bacio che era stato un errore, un grande errore!
Ad un tratto sentii la porta scricchiolare, facendo entrare un fascio di luce, poi, dopo averla richiusa, qualcuno strisciò nel mio letto fermandosi difronte a me. Avevo gli occhi chiusi, e non volevo aprirli.
Sentivo il suo fiato sul mio viso. Eravamo vicinissimi.
Le sue labbra si posarono sulle mie ed io continuai il suo gioco. Ancora una volta io ed Harry ci stavamo baciando.
-Harry- lo richiamai, cercando di staccarmi da lui. Aprii gli occhi, ma notai che lui.. era sonnambulo!?
Avvicinò il mio viso al suo e contnuò a baciarmi.
-Non sto dormendo, sono cosapevole di quello che faccio- mi sussurrò mordendomi il labbro inferiore sorridendo.
Si tolse la maglia e poggiai la mano sul suo petto scolpito.
Mi tolsi la maglia, lui si sfilò i pantaloni ed io seguii il suo esempio, fino a rimanere nudi sotto le lenzuola.
Trascorremmo così la notte. Questa volta non ero ubriaca. Ero consapevole di quello che stavo facendo, ed effettivamente, volevo farlo.
La mattina seguente mi guardai attorno e Harry era ancora accanto a me che dormiva cingendomi i fianchi.
-Harry… Mi sa che devi tornare in camera- lo avvisai rossa in viso. Effettivamente quella situazione era strana.
-Buongiorno- disse poggiando le sue labbra sulle mie.
Ad un tratto sentimmo dei passi, quindi feci cadere a terra Harry, che prendendo i vestiti, si nascose sotto il letto.
Quando il silenzio regnò nuovamente in casa, Harry uscì dal suo ‘nascondiglio’ e si rifugiò in bagno.
Dopo un paio d’ore mi alzai dal letto e andai a fare colazione. I ragazzi erano già tutti seduti a tavola a mangiare i cornetti che aveva portato il servizio in camera. Andai ad aprire la porta a Paul che stava bussando già da dieci minuti.
-Ragazzi, veloci! Dovete fare un’intervista e poi avete il concerto- ricordò sedendosi a tavola, cercando di non mangiare nulla, anche se la tentazione era forte.
Gli presi di mano un cornetto e lo morsi. Paul mi lanciò un’occhiataccia e tutti scoppiarono a ridere.
-Non avevi detto che eri a dieta?- gli chiesi ridendo e provocandogli un sorriso.
 
L’intervista finì verso le sei, poi ci recammo all’arena dove ci sarebbe stato il concerto.
Alle otto tutto era pronto e i ragazzi erano agitati più che mai.
-Piccola, come sto?- mi chiese Zayn prima di salire sul palco, passandosi una mano per il suo ciuffo nero.
-Sei stupendo. Ora vai, ci sono le tue Directioners lì fuori ad aspettarti- lo rassicurai.
Entrarono tutti tranne Harry.
-Superstar! Che ci fai ancora qui?- gli chiesi. Gli tremavano le gambe e le mani. Il suo viso era leggermente imperlato dal sudore, ma era stupendo comunque.
-Ho paura- disse in un sussurro.
-Harry Styles che ha paura? Suvvia. Ora vai lì fuori e ti esibisci dimostrando il meglio di te.- dissi sorridendo. –avanti, sei bravissimo. Stanno aspettando solo te. Corri-
-Grazie- disse sfiorando le mie labbra con le sue e facendomi sorridere.
Con Eleanor e Danielle andai in prima fila per seguire il concerto. C’erano tante ragazzine che gridavano e piangevano, le luci, la musica, e poi c’erano loro: i One Direction.
I ragazzi furono fantastici. Ero andata a tanti concerti prima di questo, ma non erano stati strabilianti come quello dei ragazzi.
-Siete stati fantastici- dissi abbracciando il primo che mi capitò, ovvero Niall. Lo stavo per strozzare, poverino.
 
Il giorno seguente prendemmo l’aereo per Parigi, la città dell’amore.
Quando arrivammo in albergo, Paul ci dettò, per la seconda volta, le regole da rispettare, e  come la volta precendente Niall e Louis si buttarono sul letto.
Quando finimmo di sistemare le nostre cose nelle stanze, andammo in giro per la città. Era stupenda, soprattutto vista di sera. Le luci colorate illuminavano le strade piene di gente. Il cielo era stellato e la luna piena emanava tanta luce. Era una città stupenda.
Arrivammo alla torre eiffel. Era altissima ed illuminata.
Louis ed Eleanor si fecero una foto mentre si baciava e Liam e Danielle li seguirono a ruota.
-Piccola, che ne dici di una foto?- mi chiese Zayn dolcemente.
Ci posizionammo, come gli altri, facendo sfiorare le nostre labbra delicatamente.
In quel momento il tempo sembrava essersi fermato. L’unico pensiero che mi balenava nella mente erano e scene mie e di Harry di due sere fa.
Lui che sfiorava la mia pelle con le dita, i suoi baci sul collo, le mie mani nei suoi ricci. Tutto sembrava non avere un senso logico. Stavo baciando Zayn, come poteva venirmi il pensiero di Harry?
Avevo tradito Zayn e mi sentivo in colpa, ora con questi pensieri… E’ come amare la cioccolata e mentre la si mangia, credere che sia marmellata. Non ha senso!
Quando i flash cessarono e le nostre labbra si separarono, non riuscii a vedere negli occhi Zayn, anzi, il mio sguardo andò a finire su Harry che faceva finta di guardarsi attorno.
Per il resto della serata non parlai e Niall se ne accorse tanto da chiedermi che cosa avessi ed io, come previsto, risposi con un ‘sto bene’ e fingendo un sorriso.
-Ti conosco ormai, e so che non stai bene come hai detto- continuò, cercando di farmi parlare.
-Niall, non ho niente, davvero- dissi, per la quindicesima volta.
-Emily-
-Okay, hai ragione, non va niente bene!- sbottai facendo lacrimare i miei occhi.
Niall mi fece cenno con la testa di spiegarmi la situazione, ed è quello che feci –Niall, io sono fidanzata con Zayn, e lui è fantastico ma… sono andata a letto con Harry! Non riesco più a guardarlo negli occhi.-spiegai.
-oh… wow- disse quasi in un sussurro.
-Ti prego, non dirlo a nessuno- lo supplicai.
-Certo che non lo dirò… Sarai tu a farlo. Oh e non guardarmi così. Sai perfettamente che glielo devi dire- mi consigliò, anche se era un suggerimento molto, molto complicato.
Quando arrivammo in albergo, Zayn venne in camera mia e ci stendemmo sul letto.
-Zayn, devo parlarti- dissi silenziosamente, sperando che non mi ascoltasse, ma non fu così.
-Ecco beh…- iniziai a dare un’introduzione alle seguenti parole, le più catastrofiche.

Hello! How are you? I'm fine, thank's.
Okay, la smetto di parlare in inglese D: 
Coooooooomunque, cioè, che teneri Harry ed Emily, però mi dispiace per Zaaaaaaaaayn(?)
Ammetto che non me lo aspettavo neanch'io che tra Harry ed Emily... LOL
Questa storia sta diventando peggio di Beautiful, ma forse l'ho già detto... 
Sto sclerando AHAHHAHAHHAHHAH Ok
Prima di scrivere qualche altra cavolata, mi dissolvo :'))
Ai lov iu(?) xx

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** My heart is broken. ***


-Allora?- mi incoraggiò sorridendo timidamente, come fa un bambino con la propria mamma. Come potevo dirgli che lo avevo tradito, con Harry poi?!
-Oh, nulla di importante. Ti amo- dissi ricambiando con il mio falsissimo sorriso. Zayn mi baciò delicatamente e dopo due minuti lasciai la camera. Trovai Niall che con lo sguardo mi chiese se avessi confessato già tutto, ma vedendo che mossi la testa da sinistra a destra, lui mi abbracciò forte.
 
Dopo aver fatto le interviste, registrata un’esibizione ad un canale francese, ed io concerto, passammo alla prossima tappa, Berlino.
La Germania è… fantastica, ma, essendo sincera, la lingua mi ha sempre spaventata.
Arrivammo in albergo è l’uomo che ci ricevette ci salutò con un ‘guten morgen’ che doveva significare buongiorno. Ci aveva presi per dei turisti tedeschi. Mentre ci spiegava un po’ le regole dell’albergo, le ennesime, l’uomo aggiungeva, qua e la, quanche parola in tedesco e Niall rideva sotto i baffi, meritandosi uno schiaffo sul braccio da Paul.
Quanta pazienza che aveva quell’uomo.
Arrivati in stanza, Zayn propose di dividerla con me ed io accettai, almeno, per quella notte, era sicuro che non lo avrei tradito ancora una volta.
Tradire. Che parola grossa, grossa quanto il guaio che avevo combinato. Avevo tradito il mio ragazzo con il suo migliore amico, nonché mio amico dell’infanzia. E’ normale che ora mi senti in colpa, che non riesca più a baciarlo o semplicemente a guardarlo negli occhi. Odio mentire, eppure è quello che sto facendo. So che non è il modo migliore questo, perché da questa bugia se ne creeranno altre. Ed io non voglio. No. Devo trovare solo il coraggio, ma mi è difficile, molto. Sono una codarda, ecco. Mi sento smarrita, sento che nulla tornerà più come prima. Si, amo Zayn. Harry… Oh avanti, Emily, lo sai anche tu che Harry ti attrae solamente. O forse no…
Quindi è normale essere confusa tra due ragazzi? E’ normale fare ciò che ho fatto? E’ normale la mia situazione?
No, no e.. no. Sono messa bene, eh?
Tutto a questo mondo è complicato.
Per il resto del pomeriggio non facemmo altro che… fare twitcam, giocare al pc e mangiare.
Quella sera, però, mi sentivo smarrita e confusa più che mai, tanto che evitai contatti con tutti e andai subito a letto.
-Come stai? Sei pallida..- mi chiese Zayn che era venuto a riposarsi con me e spostandomi una ciocca di capelli davanti agli occhi.
-Ho paura- sussurrai chiudendo gli occhi.
-Di cosa..?-
-Zayn, non voglio mentirti o cose simili, è solo che… che sono una stupida, non mi meriti- dissi cercando di trovare le parole giuste. Era arrivato il momento di mostrare le carte che sono rimaste coperte per tutta la durata del gioco, senza bluffare. Senza più bugie.
-Devi dirmi qualcosa, giusto?- mi chiese ancora ed io annuii con le testa e mettendomi a sedere sul letto.
-Zayn, io… Non so come dirtelo, è difficile- spiegai sussurrando. Presi un respiro, mi asciugai una lacrima calda che era appena caduta sulle mie guance e continuai –Zayn, penso che non possiamo più andare avanti insieme-
-Cosa? Perché? Tu..?- balbettò Zayn facendo diventare i suoi occhi rossi e colmi di lacrime. Lo stavo facendo soffrire. Stavo facendo soffrire una persona che non meritava lacrime.
-Se ti spiego il motivo mi ucciderai- dissi lasciando uscire un sospiro dalle mie labbra.
-Spiegami, ti prego-
-Ti.. ho tradito con…- dissi e mentre sussurravo il nome ‘Harry’ mi scese un’altra lacrima calda ed istintivamente abbassai il viso. Mi portai le mani agli occhi e iniziai a piangere sentendo Zayn che usciva dalla camera sbattendo la porta.
Che cosa avevo combinato?!
Uscii anch’io dalla stanza e mi diressi verso il bagno, dove vi trovai Harry. Persona sbagliata, al momento sbagliato. Sempre.
-Emily, cosa succede?- mi chiese. Anche lui.
Mi lasciai cadere tra le sue braccia continuando a piangere.
-Oh…- sussurrò Harry, aveva capito.
Mi chiusi in bagno per tutta la sera, e solo quando mi accertai che tutti fossero andati a letto, uscii e mi sdraiai sul divano, dove mi addormentai. Strano avere un divano in una camera d’albergo, ma la nostra era così grande che aveva persino un salotto.
La mattina seguente, mentre i ragazzi andarono ad un M&G, io continuai a dormire, visto che durante la notte non ero riuscita a chiudere occhio.
-Hei, tutto ok?- sentii la voce di Niall vicino me.
Aprii gli occhi, incrociai le sue iridi azzurre come il cielo, dandogli il tempo di notare il mio sguardo infuocato, e li richiusi.
Mi abbracciò dolcemente baciandomi la mano. Sapeva quanto stessi soffrendo tanto quanto quello che era successo.
Lui c’era, ed ero contenta di aver trovato qualcuno di cui fidarmi.
Niall mi obbligò a vestirmi per andare a fare una passeggiata per pensare ad altro, ma mentre stavamo per uscire dalla stanza Zayn mi chiese di parlarmi.
-Solo una domanda… Quanto tempo fa è successo… ciò che è successo?- mi chiese balbettando.
-Una settimana- sussurrai. Non volevo più parlarne, non volevo più star male, non volevo più… vedere lui. Non ci riuscivo.
Presi per mano Niall e uscimmo, finalmente, e ammetto che in sua compagnia mi ero divertita e non avevo pensato a tutti i miei problemi.
-Mi sono divertita, grazie- dissi premendo il tasto dell’ ascensore dell’albero.
-Sono contento-
-Ma… Credo di voler tornare in Inghilterra. Mi sento di troppo, ecco tutto.- dissi. E’ vero, era una mia idea, e non era male.
Io non volevo, o meglio, non riuscivo a vedere Zayn, e lui non mi voleva vedere con Harry, cosa che io desideravo ultimamente. Louis e Liam erano impegnati con Eleanor e Danielle e… Niall era l’unico che mi avrebbe considerata.
-No, non se ne parla!- obiettò, come avevo previsto.
-Niall, parlo solo con te- spiegai.
-Appunto! Tu rimani e stai con me. Ti prego- cercò di convincermi, e ci riuscì.
-Okay- dissi e mi meritai un abbraccio.
Quando entrammo in camera, Eleanor e Danielle mi presero a braccetto e andammo a fare shopping per il resto della serata. Anche loro riuscirono a non farmi pensare al casino con Zayn e Harry.
-Ultimamente ti vedo fuori dal mondo, cosa succede Emily?- mi chiese Danielle fermandosi nel bel mezzo della strada.
-Ecco, io e Zayn ci siamo lasciati-  spiegai accarezzandomi il braccio e abbassando lo sguardo.
-Come mai?- mi chiese questa volta Eleanor, facendo una sosta dal bere il suo frullato alle fragole e ciliegie.
-L’ho… tradito con… Harry- sussurrai diventando rossa in viso.
-Beh, mi dispiace per Zayn ma… si vedeva già dall’inizio che Harry ti attraeva- confessò la stessa Eleanor continuando a camminare.
-E’ questo il problema! Harry mi attrae, ma io… amo Zayn!- dissi senza pensarci su. Ovvio che non ci pensai, era quello che provavo. Sentivo di amare Zayn, ma ora l’ho perso.
-Allora fatti perdonare, tesoro- mi consigliò Danielle facendomi un occhiolino.
Farmi perdonare… Uhm.. Si, potrei, ma come?
E’ impossibile che mi perdoni dopo quello che gli ho fatto. Almeno, io non riuscirei a perdonare una persona così facilmente se mi facesse quello che ho fatto.
Quando tornai in albergo sentii Zayn che parlava con Louis e Liam.
-L’ho fatto con una ragazza oggi pomeriggio…- disse nel bagno ai due. Mi appoggiai alla porta, che ovviamente era chiusa, e continuai a sentire la conversazione. Okay, si, non dovevo origliare ma…

 -Non mi ricordo chi è. Mi sono ubriacato e… e mi sono ritrovato in una camera sconosciuta con una tipa- continuò.
Liam gli chiese se si ricordava qualcos’altro, ma, non sentendo alcuna risposta, immaginai che aveva fatto cenno di no con la testa.
-Ma tu ami ancora Emily?- chiese Louis.
In quel momento il cuore mi batteva forte. Se mi avessero chiesto una cosa simile avrei risposto senza aspettare ‘Si, amo Zayn’.
-
Beh,ovvio. Ma lei non prova nulla per me. C’è Harry- disse –come sempre-
Come sempre? Ma cosa diceva? Zayn, come tutti gli altri, poteva avere tutte le ragazze che voleva ai suoi piedi e no, non amo Harry, ok? Lui mi attrae solamente, e questa ‘cotta’, se così si può chiamare, mi passerà subito. E so già come fare.
Anche se erano le undici di sera, mi feci dare il numero del manager dei ragazzi e lo chiamai avvisandolo che io non sarei stata più la finta-ragazza di Harry. Questo aveva complicato tutto, e ha mandato la mia relazione con Zayn a rotoli.
Harry sentì la chiamata, in mia insaputa, e abbracciandomi mi disse che era tutto ok e che capiva il mio gesto.
-Harry, io… Ammetto che mi attrai, e molto, ma amo Zayn e… Non penso che si meriti tutto ciò- dissi.
-Va tutto bene. Noi saremo amici. E mi farò passare questa cotta che ho per te, non preoccuparti- disse stringendomi ancora di più.
Oh, com’è complicato l’amore.
Se si ama una persona, questa potrebbe non ricambiare.
Se una persona ti ama, tu non provi niente per lei.
Se vi amate entrambi, c’è sempre qualche problema.
E’ così, o una cosa simile.
 
La sera seguente fecero il loro concerto, e come sempre tutto filò liscio come l’olio.
Subito dopo la loro esibizione volammo in Italia, precisamente a Milano.


Ciiiiiiiiiiiiiiaaaaaaaaaaaaaaaaaooooo:33
Tipo che ho paura per gli esami D: Okay, non centra nulla con il capitolo 
Iniziamo beeeneee(?)
Sinceramente mi stupisco che nessuno mi abbia ancora detto che sono una pazza sclerotica che deve essere rinchiusa in un manicomio per l'enorme quantità di cavolate che dice(?)
comunque, mi dispiace molto per Zayn D: 
Ma sono contenta che Emily abbia capito chi ama. 
Anche se mi piaceva la coppia Emily-Harry... Vabbè 
Ma Niall è dolcioso(?) :'3 
Vaaaaaaaaaaaabien, non so più che dire D: 
Lalallalalla Ciao(?) xxx 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Taken. ***


Italia, Italia, Italia!
Tutti erano entusiasti di tornarci. Questa volta avremmo visitato il nord, Milano.
Atterrammo che erano le tre di notte e subito andammo in albergo.
La mattina seguente, mentre i ragazzi erano ad un M&G, io visitai un po’ la città.
Andai al Duomo, era grandissimo e bellissimo.
-Uh, scusa- sentii dopo che qualcuno mi calpestò il piede. Stavo per replicare, insultandolo in inglese, visto che non avrebbe capito, sicuramente, ma poi richiusi la mia bocca.
-Luca!- gridai saltandogli addosso. E’ proprio vero che il mondo è piccolo.
-Americana, che ci fai qui?-
-Sono in tour con i ragazzi. Tu?-
-Viaggio di studio. Tutto ok con Zayn?- mi chiese.
Gli raccontai un po’ quello che era successo, e lui mi ascoltò senza giudicarmi, come un vero amico fa. Come Niall aveva fatto con me.
-Non so come potrei aiutarti. Non sono esperto in questo campo-
-Non preoccuparti, troverò qualcosa-  dissi sorridendo.
Ci facemmo un giro. Mi raccontò che era a Milano da una settimana, quindi mi fece da guida per tutta la città. Era prossimo alla laurea e aveva deciso di farlo a Milano, poiché era una città importante e perché si sarebbe trasferito lì molto presto.
Non si era ancora fidanzato poiché stava aspettando la ragazza giusta per lui che lo avrebbe aiutato, fatto ridere, e che ci sarebbe stata nonostante le difficoltà.
Mi aveva fatto conoscere anche qualche ragazza. Erano simpatiche.
Luca mi propose di andare in un ristorante per pranzare, ma io dovevo tornare dai ragazzi, quindi ci organizzammo per il giorno seguente.
Durante il pomeriggio raccontai di aver rincontrato Luca, e tutti erano felici, poiché anche loro avevano legato molto con lui.
Dopo un po’ tutti iniziarono a parlare tra loro ed io mi sentivo esclusa, come se fossi di troppo.
Ma sapevo che c’era Zayn che si sarebbe accorto di me e che mi sarebbe venuto incontro. Ma non questa volta.
Mi capitava spesso, durante le serate trascorse con i ragazzi, di rimanere in silenzio, seduta su una parte del divanetto di pelle rossa che avevamo nel salotto di casa.
In quei momenti Zayn si accorgeva dei miei silenzi e faceva di tutto per farmi sorridere, o semplicemente si accoccolava a me e rimanevamo così per tutta la sera.
Ma quella volta era diverso.
Sentivo, però, il suo sguardo addosso e mi faceva morire questa situazione. Lo avevo tradito ed io… Mi sento così in colpa.
Non potevo rimanere ancora lì. Non quella sera.
Mi alzai dal mio posto e uscii fuori al balcone sedendomi sulla sdraio verde.
Mi soffermai a guardare il cielo stellato. Era così bello e rilassante. Le stelle brillavano su quel manto infinito blu.
 
-Hei Emily, vieni un po’ qui con me- disse mio padre steso su una sdraio fuori al balcone.
Io annuii e mi sedetti in braccio al lui. Stavamo guardando le stelle senza fiatare. Era un momento magico tra me e mio padre. Non capitava spesso. Avevo solo quattro anni. 
-Vedi quella stella che brilla più di tutte?- mi chiese indicandola con l’indice. –E’ venere. E’ la prima stella che vediamo-
-Ma Venere non era un pianeta?- chiesi ingenuamente.
-Certo, ma vista da qui sembra una stella. Guarda quelle stelle che formano un carro- mi indicò ancora una volta il cielo. –Quella è la costellazione dell’orsa maggiore, e lì in basso c’è quella dell’orsa minore.-
 
Quel ricordo mi fece tornare alla mente altri momenti trascorsi con mio padre, che però sono diminuiti con il passare del tempo.
Si cresce no? E crescendo si inizia ad aver vergogna dei genitori. Pensiamo che non ci capiscano, quando anche loro hanno avuto la nostra età. Crediamo che il mondo lì fuori sia quello giusto, e non i loro consigli.
-Cosa ci fai qui?- sentii alle mie spalle una voce che mi mancava, forse fin troppo.
-Nulla-  dissi in un sussurro. –Mi dispiace per tutto ciò che è successo. E forse chiedere scusa non basta- continuai.
Zayn mi guardava, seduto sulla sedia di fronte alla sdraio. Continuavo a guardare il cielo, e lui con me.
-Anch’io ho sbagliato. Non devi assumerti tutta la colpa- disse.
-Questo significa chiudere per sempre il nostro rapporto?-
Zayn non mi rispose, ma bastò solo un movimento per capire la risposta.
Si alzò dalla sedia con le guance bagnate dalle lacrime.
Era un si quello. Tutto ciò che avevamo costruito insieme, tutti i nostri discorsi, le promesse, l’amore che avevamo giurato, stava sparendo nel nulla. Tutti i nostri momenti iniziarono a perdere il loro significato.
Tutto non aveva più senso oramai.
Ma non poteva finire così. No!
Lui mi aveva aiutata, in un primo momento, senza conoscermi. Tutto era iniziato per caso.
Mi aveva aiutata quando non mi ero sentita bene al parco, mi aveva fatto rincontrare Harry, mi è stato accanto quando mi tagliavo, quando commettevo i miei errori, quando ero diventata anoressica, mi ha perdonata per tutte le volte che sono stata gelosa. Ed io? Io sono andata a letto con Harry. Come se non bastasse.
Quindi, no, dovevo far qualcosa. Non poteva, non doveva finire così.
 
La mattina seguente mi svegliai all’ora di pranzo, come sempre. Mi vestii velocemente e scesi diretta al ristorante al quale Luca mi aveva invitata il giorno prima.
-Ciao, scusa il ritardo- dissi raggiungendolo al tavolo dove era seduto.
Mi baciò le guance e mi fece sedere a tavola come un vero gentil uomo.
-Allora, quanto ti fermi?-
-Stasera partiamo verso l’Irlanda. Poi torniamo a Londra e finisce il loro tour europeo.-
Durante il pranzo ridemmo e scherzammo, come accadde l’estate scorsa. Dopo lo salutai, anche se non volevo lasciarlo lì.
-E’ stato bello rincontrarti Americana- disse facendo un sorriso mooolto attraente.
-Anche per me- dissi abbracciandolo ancora una volta.
Mi mancherà, ne sono sicura.
Tornai in albergo e mi preparai per il concerto dei ragazzi.
Anche questo fu stupendo, ma a differenza degli altri, i ragazzi sembravano più emozionati che mai. Forse perché il tour stava per finire o perché era l’Italia che trasmetteva tanta energia e positività.
-Siete stati fantastici- gridai appena terminò il concerto. Avevano le lacrime agli occhi.
-Grazie- sussurrò Harry.
Mi soffermai a guardare un attimo Zayn e notai che anche lui mi fissava. Ma cosa stavamo facendo?
Non poteva essere vero che noi eravamo separati, no!
 
Dopo alcune ore atterrammo a Dublino, in Irlanda.
Arrivati in albergo, Louis e Niall si buttarono sui letti, come sempre. Ma questa volta ruppero le gambe del letto, facendo un rumore così forte che richiamò l’attenzione di Paul.
Questa volta, quindi, il solito discorsetto non durò mezz’ora, ma bensì tre ore! Tre fottutissime ore noiose ascoltando le stesse cose.
Volevo tornare a casa, da mia madre, da mio padre, da tutto ciò che mi apparteneva. Non mi sentivo più una di loro.
Quei due giorni passarono molto lentamente, ma nel frattempo ebbi la possibilità di pensare al modo perfetto per farmi perdonare da Zayn.
 
Quando tornammo in Inghilterra mi accordai con Niall affinché mi aiutasse. Lui accettò con grande entusiasmo ed in più mi diede qualche idea per perfezionare il mio ‘piano’.
Dopo due giorni dal ritorno dal tour Niall e Zayn uscirono, come accordato e andarono da Nando’s.
Sotto il piatto di Zayn lasciai un bigliettino che gli chiedeva di andare in bagno, da solo.
Lì ne trovò un altro: ‘Sorpresa! No, non ci sono… Ora esci da questo ristorante e torna a casa’
Lui obbedì con la scusa che non si sentiva bene.
Appena entrò in casa accese le luci e trovò sul pavimento tanti petali di rose rosse e rosa che conducevano fino alla sua camera.
-Cos’è tutto questo?- chiese appena mi vide.
-Cercavo di farmi perdonare…-  dissi riprendendo le mie cose. Sapevo che non avrebbe funzionato, ma almeno ci avevo provato.
Mi alzai dal letto, dove fino a quel momento ero rimasta seduta e mi diressi verso la porta.
-Dove vai?-
-A casa-
-No, tu non vai da nessuna parte, piccola- disse prendendomi i polsi e sbattendomi, delicatamente, al muro e iniziando a baciarmi con foga.
Questo poteva essere un ‘sei perdonata’, vero?
Iniziò a baciarmi delicatamente il collo e a portare le sue mani morbide sulla mia pancia. Feci uscire dalla mia bocca un piccolo gemito, poi passai le mie mani sui suoi capelli.
Pian piano arrivammo al letto.
Mi poggiò delicatamente e si tolse la maglia. La mia seguii l’esempio di quella di Zayn, come anche i nostri pantaloni e l’intimo. Tutti ai piedi del letto.
Le nostre pelli calde e sudate si sfioravano causando molti brividi.
Le sue dita sfioravano la mia pancia mentre io gli baciavo il collo e il petto.
Le mie mani accarezzavano i suoi muscoli scolpiti e la sua pelle leggermente sudata.
Così trascorremmo tutta la serata.
Solo la mattina seguente riuscii a capire bene cosa fosse successo la sera prima. Non ero ubriaca, certo, ma dovevo riassettare tutti i tasselli.
Avevo ancora gli occhi chiusi e sentii le labbra di Zayn posarsi sulle mie. Sorrisi. Eravamo di nuovo un noi. 


Macciaaaaaaao:33 
Come state? Io benone, oggi ho iniziato gli esami di italiano e domani mi tocca matematica, pregate per me, mi raccomando LOL
Chissà quale sarà quella volta dove parlerò solo del capitolo e non di cavolate varie. 
Vabbè, ormai ci avete fatto l'abitudine, non è vero? Eh? Eh? Ma siii(?)
Okay, basta :O
Tipo che Emily e Zayn sono tornati insieeeme papapapero(?) 
Ma, Emily mi sembra un pò una troietta però, si porta a letto sempre qualcuno D:
Si, lo so che l'ho inventato io il persoanggio LOL
HAHAHHAAHA Okay, ho finito di sparare cavolate :')
Al prossimo capitolo:3 
Ciaaaaaaaaaaaaao xx 

Ps se qualcuno mi vuole conoscere meglio(?) mi può cercare su Twitter, mi chiamo @_HarrysMuffin

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** People want to be loved. ***


-Non andartene, ti prego- mi supplicò Zayn prima che mi alzassi dal letto.
Feci spallucce e andai in bagno.
-Ah, è così? Mi vendicherò- disse con il suo sorriso sexy. Si, il suo sorriso è sexy, come il suo fisico, i suoi occhi, le sue labbra. Lui è l’incarnazione della perfezione, ecco.
Entrata in bagno mi sfilai i vestiti ed entrai nella doccia. L’acqua fredda cadeva sulla mia pelle calda. Chiusi gli occhi e feci cadere l’acqua sul mio viso, che fino ad ora era rimasto asciutto, sporto in avanti.
Dopo mezz’ora uscii, mi asciugai e mi vestii. Me la presi con calma e funzionò a rilassarmi.
Ora che avevo chiarito con Zayn, dovevo risolvere la situazione con Harry. Non era come prima. Eravamo più… Distaccati.
-Harry, non pensi che dobbiamo chiarire qualcosa?- dissi quando lo vidi nel corridoio.
-Cosa c’è da chiarire? Tu stai con Zayn e io ti ho già detto che mi farò passare questa cotta che ho per te- disse sorridendo, ma era un sorriso falso. Lo vedevo dai suoi occhi: erano spenti e non incontravano mai i miei.
-Come fai a sapere che io e..?- chiesi ma mi interruppe –Oh avanti. Lo sappiamo tutti cosa avete fatto la scorsa notte- disse facendo spallucce e sorridendo maliziosamente.
Avevamo attirato così tanto l’attenzione degli altri?
-Quindi… tutto ok? Sicuro?-
-Certo, amica!- disse evidenziando la parola ‘amica’.
Quel pomeriggio decidemmo di andare in piscina visto che era metà luglio e fuori erano minimo quaranta gradi.
Io, Eleanor e Danielle ci stendemmo sui lettini a bordo piscina e raccontai un po’ cosa è successo tra me e Zayn. Ovviamente non entrai nei particolari.
Loro due continuarono a parlare mentre io mi abbassai gli occhiali da sole e mi addormentai.
-Tre, due, uno- sentii bisbigliare da Zayn. Aprii gli occhi e mi accorsi che ero in braccio a lui.
-Te l’avevo detto che l’avresti pagata- detto questo si tuffò in acqua, con me in braccio.
-Gli occhiali si rovinano!- lo sgridai appena liberai la mia bocca dall’acqua.
Zayn mi schizzò, quindi io feci lo stesso. Mi schizzò ancora una volta, ancora, ancora e ancora.
Io risposi allo stesso modo. Lui mi schizzava? Io lo schizzavo. Semplice.
Ad un tratto, dopo uno schizzo, mi prese per il polso e mi tirò a se. Eravamo a due millimetri di distanza. Il mio corpo combaciava perfettamente con il suo.
I suoi occhi color nocciola guardavano dritti contro me. Portò la mia mano sul suo petto, a sinistra.
I muscoli erano ben scolpiti e la sua pelle liscia e bagnata. Sentivo il suo cuore battere all’impazzata, come il mio.
-Ti amo, piccola. Ricordalo-
-Ti amo anch’io. Mi sei mancato-.
Le nostre labbra si stavano per rincontrare ma qualcuno ci schizzò. O meglio, Liam aveva preso Danielle in braccio, come Zayn aveva fatto con me, e la fece cadere in acqua.
Alcuni schizzi arrivarono ad Eleanor svegliandola, visto che anche lei si era addormentata.
Louis la rincorse per tutta la piscina. La prese per mano, quando riuscì ad acchiapparla, e si buttò in acqua trascinandola con se.
Tutti scoppiammo a ridere. Era una situazione divertente.
Alle 8 eravamo tutti a casa a cenare, proprio come i vecchi tempi. Eh si, finalmente tutto è tornato come prima.
Ad un tratto suonò il campanello.
-Vado io- disse Harry alzandosi subito da tavola. Strano. Lui non si è mai scomodato per andare ad aprire la porta.
-Ragazzi, lei è Matilde! Ci stiamo frequentando- disse circondandole le spalle con le sue braccia. 
Io stavo bevendo l’acqua e quando sentii quelle parole la sputai.

Brutto bastardo! Ti stai vedendo con una e non mi dici niente, eh? E' così? Mah, andasse a quel paese!
-Oh, wow. Auguri allora- dissi diventando rossa in viso. Cosa stava cercando di fare Harry? Si era trovato questa… questa Matilde per dimenticarmi? Lo faceva per ripicca? O si era davvero, e dico davvero, dimenticato di me?
Oh, ma a me non interessa, si, io sono fidanzata con Zayn. Abbiamo fatto pace e siamo felici e contenti. Non è vero Emily, non è vero?
Nono, io non sono gelosa. La vita è sua e lui fa quello che vuole.
-Tutto ok?- mi chiese sussurrando Zayn.
-Oh si. Tutto bene. Mi stava andando l’acqua di traverso-
L’acqua di traverso? Non potevo trovare una scusa più credibile? Se ad uno l’acqua va di traverso fa la tosse, non la sputa. Stupida Emily, stupida!
Zayn mi sorrise semplicemente e mi prese la mano.
 
Passò una settimana. Tutto rose e fiori tra me e Zayn, Louis ed Eleanor, Danielle e Liam e… Harry e Matilde.
Quel lunedì mattina Matilde venne a casa. Si erano fidanzati. Ufficialmente.
-Andiamo a fare un picnik?- propose Matilde MiSentoFigaPerchéSonoFidanzataConStyles NonSoIlCognomeENonMiImporta. 
-No, che idea pessima!- dissi, cercando di farmi sentire, ma fui sovrastata dagli altri che gridava ‘Oh si, certo’, ‘che bella idea’ o ‘Perfetto!’
Alle due circa stavamo mangiando nel parco di Londra.
-Io rimango dell’opinione che è stata una pessima idea- sussurrai a Zayn, come avevo fatto nelle ultime due ore che eravamo lì.
-Oh ma dai. E’ così rilassante invece- disse ridendo.
-Rilassante? Gli unici che si stanno rilassando sono Harry e quella lì.- -Matilde- mi interruppe Zayn dando un morso al suo panino. –Si, Matilde. Si stanno baciando da quando siamo qui. Noi altri ci stiamo annoiando!- puntualizzai.
-Come vuoi- concluse Zayn facendo spallucce e raggiungendo Niall, Liam, Louis, Eleanor e Danielle che stavano giocando a palla.
Cosa? No, un momento. Zayn ha fatto finta che io non esistessi? Ma da quando fa così?
Harry non mi calcola minimamente. TUTTA COLPA DI QUESTA MATILDE. Da quando c’è lei Zayn non mi da più attenzioni e Harry le è sempre appiccicato.
Non la sopporto. E no, NON SONO GELOSA!
Matilde è egocentrica, vuole essere sempre al centro dell’attenzione, piange per ciò che non ottiene, si crede chissà chi solo perché è fidanzata con Harry, ha rilasciato già 74582587687 interviste per rendere il suo ‘amore’ pubblico e in più le fans la amano. AMANO LA SUA FALSITA’! Si, loro non lo sanno. Si finge una santa, o una suora, ma in realtà è falsa.
E ripeto, N O N  S O N O  G E L O S A ! !


Salve Gente! Alzate le mani al cielo, oh yeah, oh yeah, oh yeah! 
Okay basta LOL
Scusate se questo capitolo è corto, ma non avevo fantasia(?) u.u 
Ma non sono dolci Zayn ed Emily? *www* 
Mi sciiiioooolgo Lalalallala(?)
Però che bastardo Harry, esce con una e non lo dice ad Emily? Mah... 
Matilde mi sta antipatica, però AHAHAHHAAHAHHAH 
Okay, basta scrivere cavolate :') 
Recensite, eh u.u
Un baaaacio xxx

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** I'm sorry. ***


-Che fai?- chiesi a Zayn sedendomi accanto a lui e accendendo il televisore.
-Uhm nulla, messaggio- mi rispose senza alzare gli occhi dal cellulare.
Mi avvicinai a lui e presi il suo viso tra le mani e lo baciai delicatamente. Nulla. Non reagì.
-Ah, è così quindi? Okay…- dissi facendo la finta offesa.
Sorrise leggendo un messaggio che gli era appena arrivato. Oh, wow. Con chi messaggiava? Bella domanda.
Provai ad avvicinarmi per leggere un po’ ma si spostò. Quanto lo odiavo quando faceva così.
Gli rivolsi le spalle e per un buon quarto d’ora non gli parlai.
Ma messaggiare è più importante di stare con me? Mah..
Mi girai un attimo e vidi che mi stava fissando.
-Da quanto mi guardi?-
-Da tutto il tempo che ti conosco-
-Non uscirtene con queste frasi fatte ,Malik. Ci vuole ben altro per farti perdonare- lo avvertii.
Mi guardò maliziosamente e mi raggiunse con un salto, facendomi stendere sul divano e lui sopra me.
Poggiò velocemente le sue labbra sulle mie e io circondai il suo colle con le mie mani.
Le nostre lingue giocavano tra di loro. Lungo la schiena si crearono vari brividi.
Zayn si staccò improvvisamente da me.
Mi guardò ancora una volta maliziosamente, poggiò le sue mani sui miei fianchi e iniziò a farmi il solletico.
-Basta, basta, mi arrendo!- supplicai tra una risata e l’altra. I miei occhi lacrimavano per quanto stessi ridendo.
-Dimmi che mi ami e ti lascio-
-No, mai Malik- gridai ridendo ancora più forte.
Zayn velocizzò il movimento delle sue dita e risi ancora più forte. Mi mancava l’aria.
-Okay, okay. Ti amo. Okay?-
-No, più forte!-
-No, fottiti- dissi spingendolo a terra con la pancia verso l’alto. Mi sedetti sulla sua pancia.
-Oh no. Non il solletico- mi supplicò iniziando a ridere.
-Non sono così poco originale-
Portai le mie labbra all’orecchio e iniziai a mordergli il lobo, poi la guancia e le labbra.
-Sai, è piacevole- disse.
Terminai con i morsi e lo baciai delicatamente. Chiuse gli occhi, ma io mi staccai velocemente e gli lasciai il tatuaggio rosso delle mie cinque dita sulla sua guancia.
Mi alzai velocemente e sfilai dalla sua tasca il cellulare.
Inserii il codice, ovvero la sua data di nascita, e andai ai messaggi ricevuti.
Erano… tutti di MATILDE.
Lanciai il cellulare a terra. Ero nervosa ora. Non solo si era rubata il MIO migliore amico, lo aveva detto a tutto il mondo, ma si voleva rubare il MIO fidanzato. Eh no, questo non glielo permetto. Quando è troppo è troppo.
-Non è come… come sembra- balbettò Zayn ancora a terra massaggiandosi la guancia dolorante.
Suonò la porta e corsi per andarla ad aprire. Chi poteva essere se non Matilde che veniva a rompere le palle qui dentro?
-Senti, brutta puttana, ora tu prendi quel bel sederino che hai e vai a farti un giro perché è abbastanza quello che hai fatto, okay? Non solo ti sei portata a letto il mio migliore amico, ma vuoi anche il mio fidanzato. Ti conviene andartene o te la vedrai con me!- la aggredii ancora prima che fosse entrata. Stavo per andare a dare uno schiaffo anche a lei, visto che non si muoveva, ma Harry mi prese dai fianchi e mi sollevò facendomi girare verso le scale che erano di fronte alla porta.
-Harry, fammi scendere!-
-No, sei una pazza sclerotica gelosa-
-Stava massaggiando con Zayn, con i cuori e i bacini, cosa devo pensare?!- gli chiesi girandomi verso di lui e notando la sua preoccupazione negli occhi sentendo quelle parole.
Corsi in camera mia, dove mi rifugiai sul letto a piangere. Si, piangere, perché ancora una volta avevo litigato con Zayn ed io non volevo.
Poco dopo mi raggiunse Harry che aveva gli occhi rossi e gonfi, proprio come me.
-Cosa è successo?- chiesi asciugandomi delle lacrime.
-L’ho lasciata. Mi ha spiegato che erano solo amici, ma vedendo i messaggi, come posso crederle?-
-L’amavi veramente, giusto?- chiesi
-Oh, si. Lei è… era fantastica. Mi faceva tornare sempre il sorriso e c’era se io avevo bisogno- mi rispose con un sorriso sulle labbra.
-E’ meglio di me o…?-
-Fidati, nessuna ragazza è meglio di te-
 Lo abbracciai per consolarlo, e lui ricambiò per consolare me. Insieme piangemmo per tutto il pomeriggio, poi scoppiammo a ridere. Noi due, amici fin da quando eravamo piccoli, che si ritrovavano a vivere la stessa situazione nonostante le vite fossero diverse.
-Possiamo parlare, Emily?- chiese Zayn entrando di poco in camera mia.
Io scossi la testa, ma Harry se ne andò dicendomi che mi avrebbe fatto bene.
Mi girai verso il muro, rivolgendogli le spalle.
-Non vuoi parlarmi, vero? E da quello che intuisco, non vuoi neanche vedermi. Ma sarò io a parlarti, ok? Io non provo assolutamente nulla per Matilde, ne tantomeno lei per me. Stava organizzando una sorpresa ad Harry per festeggiare il loro primo mese insieme, e voleva un consiglio da me. Per tutti quei nomignoli, cuori e baci era giusto per scherzare. Ti giuro. Io ti amo, e lo sai che non ti mentirei mai su questo- concluse.
Si alzò dalla sedia su cui si era seduto e uscì dalla camera, dopo avermi guardata per una manciata di secondi.
Harry amava Matilde, lei amava lui. Che cosa ho combinato!
Si, è vero, ho giudicato male Matilde. Non si giudica mai un libro dalla copertina.
Ora, però, dovevo farmi perdonare. Per iniziare, Zayn era il primo che meritava le mie scuse.


Saaalve bella ceeente(?) 
so ch questo capitolo è praticamente corto, ma è il penultimo :O 
Però ho iniziato a scrivere una nuova FF 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1118800&i=1 
Passateci e fatemi sapere cosa ne pensate:) 
Riguardo questo capitolo, vi ho mai detto che Emily e Zayn, o Emily e Harry sono teneri? HAHAAHAHHAHAHAHA 
Questa volta mi dispiace per Matilde, stava diventando tenera che lei(?) LOL
Recensite, eh:3 
Un bacio xx 

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** 'Will you marry me?' 'Yes, I will' - The End. ***


Passarono un paio di settimane, non sapevo davvero cosa fare!
Harry faceva finta che non fosse successo nulla. Zayn, seppi che aveva iniziato ad uscire con una ragazza. Non chiedetemi il nome, non lo so, non ce la facevo a saperlo.
Come potevo sistemare tutto quanto? Io e la mia boccaccia che non si sta mai zitta!
Quella mattina mi feci una doccia ghiacciata per scacciare tutti i problemi, ma senza alcun risultato.
Continuavo a pensare che Harry e Matilde si amavano ed io provavo gli stessi sentimenti verso Zayn. Ma non ero più sicura che lui ricambiasse.
Poi mi si accese la lampadina nascosta e fulminata che avevo nella mia mente. Dovevo iniziare a sistemare tutto con Harry e Matilde. E sapevo anche come fare.
 
La mattina successiva andai a casa di Matilde. Avevo chiesto informazioni a Niall, che le aveva chieste a Louis, che si è fatto aiutare da Liam.
-Ciao- dissi quando mi aprì la porta, che mi venne richiusa subito in faccia.
Risuonai il campanello. Insistevo. Rimasi lì ancora per mezz’ora. Cavolo, Matilde aveva la testa davvero dura.
Finalmente mi aprì quella dannata porta. Stavo per andarmene e mandare tutto all’aria, anche perché mi ero stancata di rimanere in piedi.
-Inizio con il chiederti scusa, sinceramente. Ma non sono qui solo per questo. Volevo parlarti di una cosa- dissi guardandola con occhi che chiedevano un minimo di comprensione e fiducia.
-Okay, entra- disse aprendo la porta tanto da farmi passare.
Mi sedetti sul divano e mi offrì un thè.
-Okay, io… ammetto che sono gelosa delle ragazze che ha Harry. E’ solo che lo conosco da così tanto tempo. Ametto anche che sono gelosa di Zayn visto che è… era il mio ragazzo. Ma sono qui per sistemare le cose.
Ti prego, so che ti stai sentendo ancora con Zayn. Domani pomeriggio uscite, da soli, e venite al parco che sta a due isolati da qui. Non dirgli niente.Ti prego. Voglio che tu e Harry siate felici.
-
-E perché dovrei portare Zayn?-
-Perché voglio sistemare anche con lui la situazione e siccome non mi fa parlare… Ho pensato che questo fosse il modo migliore-
-Va bene, confido in te. E apprezzo quello che stai facendo- concluse.
Io tornai a casa e convinsi Harry ad uscire il pomeriggio successivo con me con la scusa di ricordare i ‘vecchi tempi’.
Il mio piano? Avrei fatto incontrare Harry e Matilde e li avrei spinti a chiarire. In quel modo io e Zayn saremmo rimasti soli e… e spero in un miracolo.
Quel pomeriggio arrivò velocemente. Era stato facile convincere Harry.
Dopo che Zayn uscì di casa, uscimmo anche noi e i ragazzi ci guardarono male. Loro non sapevano nulla di tutto ciò, poveri.
Mentre arrivavamo al luogo dell’appuntamento chiesi ad Harry se provava qualcosa ancora per Matilde, e la risposta fu positiva.
-Hei, eccola. Ora va da lei e dille tutto ciò che mi hai appena detto!- lo obbligai.
-Ma cosa…? Ti ammazzerò un giorno, ricordalo- disse abbracciandomi forse.
Io mi sedetti su una panchina. La stessa dove io e Zayn ci incontrammo.
Ricordo perfettamente quel giorno.
Zayn, vedendo che Matilde ed Harry stavano parlando di questioni personali si allontanò da loro, guardò il cellulare, lo rimise in tasca e mi raggiunse, sedendosi accanto a me. Okay, è il momento. Dai Emily, puoi farcela! Tira fuori quel cazzo di coraggio che hai e digli tutto quello che provi per lui, ora.
Presi un respiro e iniziai.
-Hei- sussurrai, inarcando le labbra verso l’alto.
-Ciao Emily- dissi lui ricambiando il sorriso.
Il mio cuore batteva così forte che temevo che sarebbe esploso da un momento all’altro.
-Penso che Matilde ed Harry facciano bene a chiarire- disse lui. Okay, questo non me lo aspettavo.
-Già… So che… ti stai vedendo con una ragazza- dissi con gli occhi che divennero improvvisamente lucidi. No cazzo, no! –E’ vero?-
-…Si, ma…- disse dopo un po’ di esitazione. Bene, il mio mondo sarebbe caduto da un momento all’altro. -Ma… io non la amo, sto solo cercando di dimenticarti- concluse, cercando i miei occhi che continuavano a guardare le scarpe.
-Sai, anch’io ho cercato di dimenticarti e non ci sono riuscita. Specialmente, ora, o in questo posto-
-Te lo ricordi quindi?- chiese esitando e con gli occhi lucidi anche lui.
Spostai lo sguardo su Matilde che si stava abbracciando con Harry. Mi sorrise e mi fece un ‘ok’ con il pollice destro.
-Sei tu l’artefice di tutto ciò, vero?- chiese ridendo. Io annuii ridendo con lui.
I nostri sguardi si incontrarono, finalmente, e pian piano ci avvicinammo. Le sue labbra si posarono sulle mie. –Non dirmi che non mi ami, non riuscirei più a vivere- sussurrai prendendo il suo viso tra le mie mani.
-Mai, mai più- sussurrò lui prima di baciarmi nuovamente.
 
Passò un mese. Tutto filava liscio come l’olio. Anzi, meglio di così non poteva andare.
-A che pensi?- chiese Zayn sedendosi sul divano con me e giocando con i miei capelli. Io ero stesa, con la testa appoggiata sulle sue gambe, a guardare il muro.
-Penso che esattamente due anni fa io ti incontrai. Mi avevi reso la ragazza più felice a questo mondo. Mi hai aiutata a non tagliarmi più. Sei stato l’unico a notarlo. Mi hai fatto dimenticare della cotta che avevo per Harry e te ne sono grata, visto che lui non mi si filava minimamente, o quasi. Ti ringrazio perché mi sei stato vicino quando sono diventata anoressica, o che mi hai perdonata quando sono andata a letto con Harry. Non è roba di molti. Ti ringrazio perché anche questa volta mi hai perdonata. Ti ringrazio perché… Ti amo- dissi continuando a fissare il soffitto bianco.
-Sai, anch’io ti dovrei ringraziare. Per te ho fatto cose che io non mi sarei mai immaginato di fare. Tipo quel giro in barca. Hai fatto si che io mi mettessi in gioco, per amore. Credevo che accadesse solo nei film. Mi hai cambiato ragazza! Sei entrata nella mia vita e ora non voglio che ne esci. Sai, tu sei speciale e so anche che in questo momento sto dicendo solo un decimo delle cose che provo veramente. E’ che non sono bravo con le parole. Semplicemente ti amo- disse prima di poggiare le sue labbra sulle mie.
-Posso chiederti una cosa?- chiese lui improvvisamente, staccandosi da me.
-Dimmi-
-Mi vuoi sposare? Dico sul serio- chiese lui diventando rosso in viso.
I miei occhi brillarono in quel momento.
Poggiai velocemente le mie labbra sulle sue e portai le mie mani sul suo collo.
-Ti basta come risposta o vuoi che ti dica direttamente ‘si’?-
-Lo hai appena detto- disse prima di tornare a baciarmi.


Riguardo Liam e Danielle, loro hanno deciso di trasferirsi in una casa tutta loro.
Mentre Louis ed Eleanor continuavano la loro vita da coppia, come sempre.
Niall… Lui non ha ancora trovato la sua dolce metà, o quasi…
Ma questa è tutta un’altra storia.

The End. 


Maa saaaaalve:33 
Questo è l'ultimo, mi mancherà questa storia :'))
Penso proprio che questo spazio oggi sarà lunghissimo :)
Inizio ringraziando chi mi ha sempre recensita, chi mi ha messo tra gli autori preferiti, storie ricordate, da recensire o seguite.
Ringrazio soprattutto chi mi ha seguito dall'inizio. 
Grazie anche a chi legge semplicemente, grazie alle ragazze del gruppo di fb che hanno sopportato tutti i miei stati su questa FF(?) :'3 
GRAZIE DAVVERO! Spero solo di non essermi dimenticata di qualcuno.
Okay, ora inizio a sclerare lol
OGGI HO FATTO GLI ORALI!! ED ERANO UNA CAVOLATA *disse quella che prima di entrare se la stava facendo addosso(?)* 
Tedesco mi ha persino detto che sono andata benissimo :')
Cooomunque, Emily merita la mia stima. Ha riaggiustato le cose tra Harry e Matilde e lei e Zayn.
Poi Zayn le ha chiesto di sposaaarla awww 
Mi ha detto che siete tutti invitati(?) LOL 
Okay, ho finito.
Grazie ancora
xCrazy xx 

 

Ps. Si, l'ultimo post scrittum non poteva mancare LOL 
Vi ricordo che sto pubblicando una nuova FF 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1118800&i=1 spero che ci facciate un piccolo saltello:3 Grazie

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1004833