Raperonzolo - Versione riveduta e corretta

di Bazylyk19
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come fare un figlio nell'era della tecnologia ***
Capitolo 2: *** Voglie, rondelle e nuovi vicini ***
Capitolo 3: *** Lieto evento... in anticipo! ***
Capitolo 4: *** Quando i neuroni non collaborano e gli ormoni... pure! ***
Capitolo 5: *** Ricordi e strategie d'attacco ***
Capitolo 6: *** Alla conquista del principe! O forse no? ***
Capitolo 7: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Come fare un figlio nell'era della tecnologia ***


C'era una volta una felice coppietta che viveva in una misera capanna ai margini del villaggio: nonostante la loro condizione economica non fosse delle migliori, marito e moglie si amavano profondamente e gioivano del semplice fatto di trascorrere l'uno accanto all'altra ogni giorno della loro vita...

 

-C'è bisogno di specificare che non è affatto così?- Sbottò irritatissima la moglie in questione, -Forse questo è il punto di vista di mio marito, ma vi assicuro che le cose non stanno assolutamente in questo modo! Per cortesia, autrice, ricomincia a raccontare dall'inizio e attieniti ai fatti.-

 

Come vuoi.

 

C'era una volta una moglie di nome Finlandia e un marito di nome Svezia. La moglie non era una vera moglie, anzi, non era nemmeno una donna, e in ogni caso, mai e poi mai avrebbe voluto vivere con il suo attuale consorte che, evidentemente affetto da gravi problemi di vista, l'aveva eletta al ruolo di dolce metà senza neanche consultarla (e senza nemmeno accorgersi che era un uomo).

 

Un triste giorno in cui, stranamente, la coppia non era impegnata in spese selvagge all'Ikea (ecco perchè vivevano costantemente alle soglie della povertà), questo arguto individuo (mandato perennemente in bianco per vendetta dalla sua dolce mogliettina) iniziò a covare strani pensieri e fece a sua moglie una richiesta dalla realizzazione alquanto difficile.

 

-Moglie. Hai mai pensato che la nostra famiglia dovrebbe contare un elemento in più?-

 

-Mai,- commentò Tino cominciandosi a preoccupare.

 

-Ormai sono tanti anni che sei mia moglie. La nostra famiglia dovrebbe contare un quarto elemento oltre me, te e il cane.-

 

-Un... gatto?-

 

-No.-

 

-Un pappagallo? Sarebbe divertente avere un pappagallo...-

 

-No.-

 

-Non sarebbe divertente?-

 

-No. Cioè, sì. Ma non intendevo questo.-

 

-Un fenicottero? Una cinciallegra? Un serpente a sonagli? Un muflone? Un polpo? Uno zibellino? Una raganella? Un...-

 

-Moglie, facciamo prima se te lo dico io. Un erede.-

 

-E a che ti serve un erede? Mica devi morire a breve...- s'informò speranzoso Finlandia.

 

-Ma no, moglie. Sto bene. Non preoccuparti. Intendevo un figlio. Perchè non resti incinta?-

 

-Come se fosse facile...- sibilò il finnico, consapevole delle difficoltà di quell'impresa. Come avrebbe fatto a restare incinta senza l'armamentario adatto, essendo un uomo?

 

-In realtà è facilissimo, mi sono informato. Dobbiamo solo farlo. Lo so che, da quando ci siamo conosciuti, ogni sera hai mal di testa, mal di gola, mal di schiena, gomito del tennista, mal di denti, carie o unghie spezzate che ti impediscono di adempiere ai tuoi doveri coniugali, però una di queste sere devi farlo. Se no non resterai mai incinta, moglie.-

 

Finlandia aprì le braccia in segno di rassegnazione e represse a stento l'impulso di richiudergliele in faccia in segno di avvertimento (perchè anche la sua pazienza aveva un limite e quel limite Berwald l'aveva abbondantemente superato).

 

Fu così che la sera seguente la dolce e premurosa moglie, che non voleva deludere il marito, lo fece ubriacare e la mattina dopo, fra un postumo della sbornia e l'altro, gli annunciò la grande novità...

 

Finalmente era incinta!

 

-Mh.- Commentò gioiosamente Berwald, afflitto da un mal di testa colossale, nonostante non sapesse passare sul fatto di non ricordare assolutamente nulla della loro prima volta, -Ma forse non è vero. Che ne dici di riprovare stasera?-

 

-Credi che non sappia se sono incinta o meno? Certo che aspetto un bambino e di sesso in gravidanza non se ne parla, fa malissimo!- Sbottò Finlandia che voleva almeno cercare di volgere quella situazione penosa a suo favore.

 

-Ma su Internet...-

 

-Che ne possono sapere su Internet?! È risaputo, non si fa sesso in gravidanza! Quindi niente di niente fino a settembre dell'anno prossimo!-

 

Svezia lo guardò perplesso.

 

-Ma siamo a luglio. Le gravidanze durano nove mesi, non quattordici.-

 

-Sì, ma nove mesi a partire dall'anno nuovo,- spiegò il finnico con l'aria di chi la sa lunga, -e ora, se vuoi scusarmi, vado a mettermi a letto fino a settembre, non vorrei stancarmi troppo e mettere a rischio l'incolumità del bambino.-

 

-E io?- Domandò Berwald.

 

-Tu inizia a portare fuori Hanatamago e poi corri a comprare un fasciatoio,- dichiarò la gestante coricandosi mentre il marito modello, comuque contento per l'appena annunciata paternità, corse a cercare il guinzaglio della loro cagnolina e si precipitò fuori casa.

 

Non appena Svezia se ne fu andato, Finlandia corse al pc, seriamente intenzionato a risolvere un problema, il vero problema di tutta quella situazione... procurarsi un bambino!

 

Fu così che pensò di cercarlo in un sito che per gli acquisti era il massimo: eBay.

 

-Mmm... vediamo... che parola posso inserire nel motore di ricerca?- S'interrogò Finlandia prima di optare per un banalissimo "figlio".

 

In realtà non credeva di poter avere tanta fortuna da trovarne uno in quel modo, tuttavia si convinse che tentare non costava nulla e confidò nel detto "la fortuna aiuta gli audaci" (e per aver messo in scena una simile commedia e sopportato Berwald per tutti quegli anni, lui audace lo era sicuramente)...

 

Digitò la parolina magica e, con sua enorme sorpresa, comparve la scritta "2 oggetti trovati". Incredulo di tale fortuna, iniziò subito a esaminare il primo candidato.

 

-Tsk, non ci siamo proprio...- sbottò sconsolato, -sarà pure biondo, ma con quelle sopracciglia non potrebbe mai passere per mio figlio... o al massimo tutti potrebbero pensare che ho tradito Su-san con Inghilterra...-

 

E così Sealand fu scartato e Finlandia passò al secondo candidato che, non era biondo, ma di certo aveva dei tratti nordici...

 

-Questo perfetto!- Esultò tutto contento, -Anche se con i capelli bianchi e gli occhi rosa non so chi mi sembra...-

 

Purtroppo però, la gioia per aver finalmente trovato l'erede ideale venne rapidamente meno quando l'occhio gli cadde sul prezzo... una cifra esorbitante! Se davvero lo avesse acquistato, avrebbe dovuto accollarsi un mutuo megagalattico...

 

Tuttavia, e questo lo sapeva bene, non aveva molta scelta e fu così costretto a comprare quel caro (nel senso di costoso) bambino.

 

Se non altro, visto il prezzo, la consegna fu alquanto rapida e il piccolo che doveva passare per il neonato figlio di Svezia, un bel parogolo alto quasi un metro, fu consegnato pochi giorni dopo in casa Oxenstierna con grande sollievo della neo-mamma (sollievo relativo, visto il mutuo trentennale che aveva da pagare), per fortuna mentre Svezia era fuori per cercare una culletta per il (già nato) nascituro.

 

Senza perder tempo, Tino nascose il bambino in uno dei dodici (inutili) armadi acquistati all'Ikea da Berwald, e tornò a letto, soddisfatto. Finalmente era tutto risolto e questo significava una sola cosa: ora poteva godersi tranquillamente la sua splendida gravidanza che si prospettava senza ombra di dubbio il periodo più sereno della sua vita (di quella vissuta con Berwald, ovviamente!)

 

 






 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fine del primo capitolo... come al solito sul più bello!

 

Cosa s'inventerà il diabolico Tino per rendere indimenticabile la gravidanza al povero Svezia?

Come farà a respirare il povero pargolo nascosto nell'armadio?

I problemi di Svezia sono solo di vista oppure anche una perizia psichiatrica non guasterebbe?

Chi pagherà il mutuo???

 

Questi interrogativi e molto di più nel prossimo episodio!

 

Grazie a chi ha letto e soprattutto a chi recensirà! *-*

 

Alla prossima! ^_^

 

 

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Capitolo 2
*** Voglie, rondelle e nuovi vicini ***


Fu così che, risolto il piccolo inconveniente di procurarsi un figlio, per Finlandia iniziò un periodo davvero lieto: quello della gravidanza. La gestante, per far sì che tutto andasse per il meglio, aveva ritenuto necessario mettersi a letto fin da subito e lasciare la cura della casa nelle (inette) mani del consorte. In fondo era in una fase delicatissima, non poteva stancarsi e soprattutto doveva nutrirsi bene...

 

-Su-san, sarai contento di sapere che anche oggi ho una voglia!-

 

-Hai voglia di fare l'...-

 

-Ma no,- spiegò sorridendo il finnico, -ti ho già detto che non si può... cioè, vorrei... ma purtroppo non è possibile... comunque, intendevo una voglia di tutt'altra natura!-

 

-Spero che sia più fattibile delle precedenti.- Grugnì Berwald, già provato da tre giorni di sofisticatissime voglie della sua mogliettina.

 

-Ma certo, sono tutte pietanze facilissime da trovare! E poi ricordati che io ho a carico anche il tuo erede e quindi devo mangiare per due... anzi, facciamo tre, giusto per stare tranquilli...- commentò il finlandese prima di iniziare a snocciolare al marito i piatti previsti dal menu di quel giorno, -vediamo... innanzitutto il salmiakki! Quello non può mancare... e la vodka aromatizzata al salmiakki, non dimenticartela, visto che quella mi fa tanto bene...-

 

Svezia annuì, continuando a prendere appunti, mentre Finlandia continuò a dettare per altri dieci minuti buoni.

 

-E poi la frutta! Le vitamine sono importantissime! Mi andrebbe qualcosa di esotico...-

 

Svezia lo guardò preoccupato.

 

-Ah, sì! Vedi se riesci a procurarti qualche litchi... o un'altra carambola, visto che è stata così buona ieri... e ovviamente, per finire, mi andrebbe qualche curuba! Mi è venuta questa voglia proprio un minuto fa!- Dichiarò soddisfatto il finlandese ampliando il suo perenne sorrisino.

 

-E la curuba in quale nazione si coltiverebbe?- Domandò Berwald preparandosi al peggio.

 

-In Colombia, perchè?-

 

-No, niente, moglie. Allora io vado.-

 

-Okay! E mi raccomando la vodka, eh?-

 

Dopo aver organizzato la giornata al marito e averlo spedito fuori casa, Finlandia, finalmente solo, poteva dedicarsi alle sue vere passioni: la vodka, la sua cagnolina Hanatamago e ultimo, ma non meno importante, la dimostrazione di come essere un marito gli riusciva decisamente meglio che essere una moglie.

 

La situazione si protrasse per qualche tempo, periodo felice durante il quale l'unica preoccupazione per Tino era costituita dal cambiare di tanto in tanto il cuscino che aveva sotto la maglia con uno più voluminoso, cosa che a dire il vero non era nemmeno tanto necessaria visto che con il riposo assoluto e con tutto quello che mangiava, qualche chilo di troppo l'aveva preso pure lui... tuttavia, in gravidanza, sembrò sia a lui che a Berwald una cosa normalissima... o almeno lo sembrò fino a un certo punto.

 

-Moglie.- Osservò un giorno Svezia, -Non per sottintendere niente, ma non credo che alla terza settimana il bambino pesi dieci chili.-

 

E nemmeno il cuscino, ovviamente.

 

Tino si preoccupò per l'osservazione intelligente della sua metà e per un'attimo temette che il suo piano perfetto avesse qualche falla, senza contare che si irritò non poco per quell'affermazione così scortese!

Tuttavia, fra un viaggetto e l'altro del marito modello in Colombia, ebbe modo di meditare vendetta e di procurarsi una cyclette... in fondo, se non si fosse rimesso in forma, come avrebbe fatto a trovarsi un'amante per dimostrare di essere un marito eccellente?

 

La vendetta per lo sgarbato commento, comunque, non tardò a farsi sentire: il finnico, infatti, visto che la loro misera casetta andava praticamente in rovina da quando lui non se ne occupava più, decise di affibbiare al marito anche le più svariate faccende domestiche, dai pavimenti da lavare, alle centinaia di mobili di Ikea da spolverare, ai panni da lavare...

 

E qui sorsero i problemi perchè lo svedese fin dalla prima occasione manifestò qualche problemino con l'utilizzo di quello strumento che fino ad allora gli era sconosciuto, altrimenti noto come lavatrice.

 

-Moglie. Devo lavare la mia maglietta. Quale ciclo utilizzo per la lavatrice?- Domandò lo svedese osservando piatto il cestello ancora vuoto.

 

-Dipende,- gli rispose Finlandia mentre sfogliava distrattamente la rivista "Io, te e la cicogna", -cosa c'è scritto sulla maglietta?-

 

-"Forever Ikea".- Grugnì lo svedese.

 

-E che cos'è, una minaccia? Su-san, intendevo, leggi cosa c'è scritto sull'etichetta della maglietta...- sbottò incredulo ma rassicurato il finnico armandosi di uncinetto e iniziando a lavorare alle scarpette del nascituro, ormai certo che l'osservazione intelligente di Berwald di pochi giorni prima fosse stata solo l'effetto di un caso fortuito.

 

Fu così che la vita per la giovane coppietta scorse tranquilla per qualche altro mese, finchè, un triste giorno, nella lussuosissima villa con giardino accanto alla loro capanna si trasferì una terribile strega.

 

-Ehi, Su-san! Hai visto che bel giardino che ha la signora?- Esclamò entusiasta Finlandia osservando gli alberi da frutto e le piante di ogni specie che la strega aveva sapientemente piantato.

 

-Sì, moglie.- Commentò poco convinto Berwald dopo averci buttato appena un'occhiata, costatando che purtroppo fra i vegetali presenti non figuravano le famose curube che gli procuravano quei tediosissimi e lunghissimi viaggi in Colombia.

 

-Sai di cosa mi fa venire voglia tutta quella frutta?- Ghignò il finnico nella cui mente diabolica stavano prendendo forma altrettanto diabolici piani da quando aveva scoperto che la vicina di casa era una strega cattivissima.

 

-Un cocktail di frutta?- Domandò lo svedese prefigurandosi da solo la peggiore delle ipotesi per la quale avrebbe dovuto girare mezzo pianeta pur di trovare quelle prelibatezze esotiche che tanto facevano piacere a sua moglie.

 

-No, anche se come idea non è malvagia... diciamo che mi hanno fatto venire voglia di liquirizia!- Ammise tutto contento.

 

-Ah.- Commentò Svezia senza coglierne il nesso.

 

-Non è che andresti nel giardino di quella dolce vecchietta a raccogliermi due o tre rondelle di liquirizia da uno dei suoi alberi?- Domandò sfoderando la sua più riuscita espressione da cucciolo bastonato.

 

-Le liquirizie crescono sugli alberi?- Domandò perplesso il marito modello.

 

-Certo! Non vedi quante ce ne sono?- Replicò mentre lo svedese annuiva pur di non fare brutta figura anche se non riusciva a scorgere assolutamente nulla.

 

-Va bene, moglie. Ma ora che ci penso, in quella casa non ci vive una crudelissima strega?-

 

-Tsk, sempre a fare discriminazioni... come sei prevenuto, non è detto che la strega deve essere sempre cattiva! Magari questa è una strega dolce e gentile...-

 

-E proprio io devo scoprirlo?- Domandò serio.

 

-Solo se vuoi... ma poi non lamentarti se tuo figlio nascerà a forma di rondella di liquirizia a causa della mia voglia insoddisfatta...- mormorò mogia mogia la gestante.

 

-Non fare così, moglie.- Commentò lo svedese in uno sprazzo di vitalità, -Vado.-

 

-Ecco, bravo! A mai più riveder... cioè, torna presto, Su-san!- Lo salutò dolcemente la finta fanciulla.

 

Fu così che lo svedese si incamminò verso la casa della terribile strega e fu colto all'improvviso da un'idea luminosa. Se la vecchia megera non era in casa, poteva cogliere le rondelle di liquirizia da uno degli alberi e poi darsi alla fuga, in modo da tornare sano e salvo dalla sua dolce consorte.

 

La fortuna sembrava essere dalla sua parte.

 

Berwald si affacciò allo steccato che recintava la tenuta e vide che non c'era nessuno (in realtà la megera era esattamente al centro del giardino, ma la miopia gli impedì di scorgerla).

Fattosi coraggio, scavalcò il cancello e iniziò meticolosamente la sua ricerca...

 

...ovviamente senza risultati.

 

-Ma dove sono le rondelle? Mia moglie ne ha viste tante.- Borbottava fra sè.

 

Era talmente impegnato che non si accorse degli occhi che erano fissi su di lui già da qualche minuto.

La figura misteriosa lo guardava con aria annoiata, incerta sul da farsi: meglio chiamare il troll addetto alla sicurezza oppure cacciare a suon di botte lo strambo individuo dalle sue proprietà?

 

Alla fine, visto che i troll non erano creature propriamente disponibilie e socievoli, optò per la seconda ipotesi.

 

-Posso sapere cosa ci fa lei nella mia proprietà?- Domandò secco facendo sobbalzare l'incauto visitatore.

 

-Lei chi?- Grugnì lo svedese osservando preoccupato la strega, un uomo non particolarmente alto, con un espressione apatica e un fermaglio a forma di croce.

 

-Lei lei.- Specificò irritata la strega indicandolo.

 

-Ah. Ti sbagli, mia moglie è a casa, io sono il marito.-

 

-Uhuh...- commentò poco interessato il padrone di casa che conosceva di vista la fantomatica "moglie" e ben sapeva che le cose non stavano proprio così, -e allora, signor marito, cosa ci fai nella mia proprietà?-

 

-Mia moglie, quella che sta a casa, è incinta. Stamattina aveva voglia di liquirizia.-

 

-Tutto questo è molto interessante,- lo prese in giro Norvegia (era questo il nome della strega), -ma non vedo cosa c'entri.-

 

-C'entra. Non voglio che mio figlio nasca a forma di liquirizia.-

 

-Di... cosa?- Domandò in un sussurro il suo interlocutore.

 

-Di liquirizia. A rondella, precisamente.- Affermò serio lo svedese, -Ero venuto a cogliere due o tre rondelle di liquirizia dai tuoi alberi.-

 

-Cos'avrei io?-

 

-Degli alberi di rondelle di liquirizia.- Precisò Berwald con la sua solita aria minacciosa, come se stesse ribadendo a uno sprovveduto la cosa più naturale del mondo.

 

-Ma certo, come dimenticarlo... i miei alberi di liquirizia. D'altronde chi non conosce i celebri alberi che producono rondelle di liquirizia?-

 

-Io fino a stamattina. Ma mia moglie è rimasta estasiata dalle tue rondelle e mi ha spiegato tutto. Posso prenderne due o tre?-

 

-Guarda, anche se sulla tua testa pesano già le accuse di violazione di proprietà privata e tentato furto, sono davvero indeciso... dovrei chiamare la polizia o direttamente la neuro?-

 

Lo svedese lo fissò senza capire.

 

-In ogni caso,- continuò la strega, che tutto sommato si stava appassionando alla vicenda, -sono davvero curioso di vedere chi sarà il nascituro e siccome non voglio mettere tua moglie nella pietosa condizione di cercare un essere vivente a forma di liquirizia, te ne darò qualcuna. Tuttavia, in cambio, quando sarà nato, dovrai darmi tuo figlio.-

 

Berwald, senza mutare espressione, sembrò pensarci su.

 

-Non mi sembra uno scambio molto equo.- Commentò dopo una lunga riflessione.

 

-Ma non mi dire... e va bene, posso aggiungere alle due o tre liquirizie... vediamo... un buono-sconto per l'Ikea?-

 

-Affare fatto.- Acconsentì subito lo svedese, incredulo di tanta fortuna.

 

Chissà come sarebbe rimasta sorpresa sua moglie a quell'eccezionale novità!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fine del secondo capitolo!

Finalmente abbiamo conosciuto la strega... ora mancano all'appello solo il pargolo e, ovviamente, il principe!

Ho cercato di aggiornare la fanfiction il prima possibile perchè nei prossimi giorni sarò impegnata con una di quelle piaghe tristemente conosciute come "esame universitario"... quindi non potrò postare il terzo capitolo troppo velocemente (dovrebbe comunque arrivare entro metà settimana).

 

Ma ora passiamo agli inquietanti interrogativi che sono sorti in questo capitolo...

 

 

 

Come reagirà Finlandia alla scoperta del vantaggioso baratto del marito?

La piccola Raperonzolo, ancora chiusa nell'armadio, è viva o morta?

Salute di Svezia: c'è bisogno dell'oculista,dello psichiatra o di entrambi?

 

 

 

Che suspense, signori e signore!

 

E ora, prima di salutarvi, voglio ringraziare chi ha letto la fanfiction, chi l'ha recensita e chi la recensirà! *_*

 

Quindi, per ora ringrazio e premio, in ordine di recensione:

 

  1. adrienne riordan, che vince,per la recensione e per la discussione della tesi... una seconda tesi da discutere, assieme ai cinque Nordici, però!

  2. Nena92, che vince uno splendido armadio di Ikea, autografato da Svezia, compreso di portale per l'accesso a Narnia!

  3. Hanon993, che vince una giornata da trascorrere all'Asilo delle Colonie come assistente della maestra Ucraina, poi ti puoi portare a casa, per ricordo, il chibi-alunno che preferisci!

  4. Happylight, che vince, in quanto dottoressa in formazione, la possibilità di visitare un Nordico a sua scelta! ;)

  5. Cosmopolita, che vince, viste le condizioni climatiche dalle sue parti, uno splendido telo mare, autografato da Finlandia, con sopra stampato Finlandia a grandezza naturale, senza veli, in tutta la sua virilità! ("Lo voglio." ndSvezia)

  6. Historygirl93, che vince Sealand in carne e ossa: pensa, se il personaggio ti piace, bene, se no puoi rivenderlo per una cifra stratosferica a Finlandia quando Svezia pretenderà nuovamente un figlio!

  7. TheJolly,che vince un bellissimo e divertentissimo pappagallo finlandese e anche un Finlandia tutto per lei, perchè Tino si è appassionato oltre ogni dire al finale alternativo che hai proposto!

 

 

 

 

Grazie mille a tutte voi, alla prossima con il nuovo capitolo e con tanti, nuovi ricchissimi premi!

 

A presto! ^______^

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Capitolo 3
*** Lieto evento... in anticipo! ***


Come volevasi dimostrare, non appena ebbe saputo del baratto del marito, Finlandia ne rimase decisamente sorpreso...

 

-HAI VENDUTO TUO FIGLIO PER QUALCHE LIQUIRIZIA?!?!-

 

-Non per le liquirizie, moglie. Per il buono dell'Ikea.- Precisò il padre modello.

 

-E ora come farò senza la mia creatura?!- Si disperò Finlandia pensando in realtà al mutuo megagalattico che si era dovuto accollare per comprarsi un figlio.

 

-Ti porterò all'Ikea per dimenticare, moglie. E poi possiamo provare di nuovo a fare un figlio. Anch'io vorrei ricordare la notte del suo concepimento.-

 

A quelle parole il povero Finlandia non potè controbattere e, più sconsolato che mai, decise almeno di far durare la gravidanza il più possibile prima di ritornare ai soliti mal di testa e malanni vari che lo salvavano dalle pervertitissime mire di quello che doveva essere suo marito.

 

-Hai ragione, Su-san, faremo come vuoi tu... ma adesso potresti andare a procurarmi una curuba visto che...-

 

-Moglie, ma che t'importa se il figlio acquisito della strega ha la forma di una curuba?-

 

E fu così che la povera moglie perse anche la scusa per togliersi di torno il suo adorato marito e divenne sempre più depressa.

 

In uno sprazzo di genialità, Svezia comprese la sofferenza della consorte e, per farle piacere e alleviare la sua pena, pensò di regalarle quello che aveva sempre desiderato...

 

-Ma... ma... è un pappagallo?- Mormorò Tino sgranando gli occhi mentre osservava il coloratissimo pennuto che lo svedese gli aveva portato in casa.

 

-Sì, moglie. Avevi detto che sarebbe stato divertente averne uno. Come funziona?-

 

-Ma non ne ho idea, Su-san...- sussurrò sconsolato il povero finnico, pensando che una bocca in più da sfamare era proprio quello che ci voleva.

 

-Forse non parla perchè è difettoso.- Commentò lo svedese con arguzia.

 

-Certo, come no...- sbottò ironico Tino, -o magari è solo timido...-

 

-Dici, moglie?- Domandò Berwald prendendo sul serio le parole dell'altro, -Allora mettiamolo a suo agio. Presentiamoci, così parla.-

 

-Ma sicuro, mi chiedo come ho fatto a non pensarci prima... comincia tu, Su-san...-

 

-Ascolta, pappagallo. Io sono Svezia, mentre Finlandia è mia moglie.- Spiegò lo svedese con aria solenne mentre il finnico lo osservava divertito, certo che il pappagallo non avrebbe aperto becco.

 

E invece, contro ogni previsione, il pappagallo parlò.

 

-Finlandia... craaa... Finlandia è mia moglie... craaa... mia moglie... craaa... Finlandia è mia moglie... craaa!!!-

 

-No.- Sibilò Svezia con aria minacciosa, -Finlandia è mia moglie.-

 

-No... craaa... Finlandia è mia moglie... craaa... mia moglie... craaa!!!-

 

Tino scoppiò a ridere, Berwald s'incazzò e il pappagallo fu buttato fuori (e potè tornare felicemente a casa sua, in Africa).

 

Dopo quell'episodio, il tempo passò in fretta e per Finlandia si compirono i giorni del parto...

 

In realtà mancava ancora qualche mese alla nascita del pargolo, tuttavia un triste venerdì 17, Berwald tornò in anticipo dall'Ikea, terribilmente in anticipo.

 

Quando lo sentì rientrare, Tino, terrorizzato, nascose in fretta la sua amante del momento in uno dei dodici armadi di Ikea che erano nella stanza, tuttavia sfortuna volle che, nonostante avesse contro tutte le leggi della probabilità, scegliesse proprio quello in cui era già nascosto il bambino che sarebbe dovuto essere suo figlio.

 

Nascosta l'amante, stava per nascondere il piccolo in un altro armadio, quando Berwald aprì di scatto la porta ed entrò in camera da letto.

 

-Moglie.- Esclamò sorpreso notando che l'altro era decisamente poco vestito.

 

-È... è... è nato!- Riuscì a dire il finlandese prima di scoppiare in lacrime (che tutto erano tranne che di gioia).

 

Fu allora che Svezia notò il bambino.

 

-Mh.- Commentò emozionato, fissando con la solita aria cupa l'esserino di quasi un metro che la moglie teneva fra le braccia, -Ma non doveva nascere a ottobre?-

 

-S... sì... ma... è nato prematuro...-

 

-Si porta alto. Non ha preso da te.-

 

-MA VAF... cioè... ma va'? L'avevo detto che sarebbe stato alto come il suo papà...- commentò Finlandia salvandosi in corner.

 

-Ora dobbiamo scegliere il nome.-

 

-Che ne dici di "Tokko! Bakudanyarou?" "Bloody Hanatamago"? "Struggling boy"? "Salmijiro"?* Oppure...-

 

-Ma questi non erano i nomi che volevi dare al cane, moglie? Senti, per il cane hai scelto tu. Per la bambina scelgo io.-

 

-Ma è un masc...-

 

-Si chiamerà "Ikea".-

 

-Facciamo così, portiamolo dalla strega, poi deciderà lei,- commentò Tino rivestendosi (con grande dispiacere dello svedese), mentre il povero bambino piangeva sommessamente, senza sapere se doveva aver più paura di quello che doveva essere suo padre oppure della fantomatica strega.

 

Dopo pochi minuti, il piccolo fu portato al cospetto del norvegese.

 

-Finalmente ho l'opportunità di conoscere la signora,- commentò Norvegia giusto per rigirare il dito nella piaga mentre osservava interessato il neonato che già parlava perfettamente e camminava, -innanzitutto congratulazioni, siete davvero una bellissima coppia. E così questo sarebbe il vostro bambino.-

 

-Bambina.- Lo corresse lo svedese, mentre Norvegia lo guardava perplesso.

 

Già era a conoscenza degli evidenti problemi di vista (e cognitivi) dell'uomo, tuttavia la faccenda diventava sempre più preoccupante.

 

-Guarda che questo è un bambino, un maschietto,- rispose la strega per evitare che al pargolo che si era appena procurato sorgessero premature crisi d'identità, -l'amore rende proprio ciechi, eh?-

 

-In realtà, visto che lo faccio andare in bianco da una vita, l'avrà reso cieco un'altra cosa,**- commentò il finlandese con voce udibilissima.

 

Per fortuna Svezia, troppo impegnato a carcare di scorgere fra gli alberi qualche rondella di liquirizia almeno stavolta, non gli diede ascolto.

 

-Ne ero convinto,- continuò il norvegese, - ma mi dica, signora, è stranamente in anticipo rispetto alla data del lieto evento.-

 

-È nato prematuro.- Spiegò lo svedese.

 

-Si vede,- fu la risposta della strega, -com'è andato il parto? Naturale, immagino...-

 

-Certo. È andato benissimo.- Rispose ancora una volta Berwald, stranamente loquace.

 

-Ma è ovvio... anche se partorire un bambino alto quasi un metro non dev'essere stato facilissimo.-

 

-Pensi se nasceva a termine.-

 

-Avete finito?!- Commentò spazientito il povero Finlandia, umiliato nel profondo, -Ecco, piccolo mio, questà è la strega che si prenderà cura di te, si chiama Norvegia... è una strega buona... o almeno spero...-

 

Il piccolo in questione, nel frattempo, continuava a piangere per la paura.

 

-Dai, non fare così...- tentò di rincuorarlo quella che doveva essere sua madre, -ah, giusto! È stata lei a mandare le rondelle di liquirizia alla tua mamma qualche mese fa (quelle che poi hai mangiato tu)!-

 

A quelle parole, il bimbo smise magicamente di piangere e iniziò a guardare la strega con occhi diversi.

 

-Posso chiamarti "fratellone caro"?- Domandò al suo nuovo tutore sfoderando una perfetta aria da cucciolo bastonato, perfetta imitazione della tecnica che più e più volte aveva visto usare alla madre (???).

 

A quelle parole, la strega si sciolse e sentì insorgere dentro di sè un ineguagliabile "istinto fraterno".

 

-Ma certo.-

 

-Potresti darmi dell'altra liquirizia, fratellone caro?-

 

-Tutto quello che vuoi. E ora voi due andatevene, mi avete già fatto perdere abbastanza tempo,- li congedò cortesemente la strega prendendo per mano il fratellino appena acquisito e conducendolo dentro la sua villa megagalattica, -vediamo... dove ho messo la liquirizia? Ah, sì...-

 

-Si chiama Ikea.- Riuscì a dire Berwald prima che la porta fosse chiusa.

 

-Mi rifiuto!- Commentò la strega da dentro casa, -D'ora in poi ti chiamerai... Islanda! E tu, ovviamente, mi dovrai chiamare fratellone caro...-

 

-Va bene, fratellone caro. Ora posso avere la liquirizia?-

 

Se non altro, almeno il suo nome aveva tratto un gran beneficio da quella situazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

* Sono i fantasiosi nomi che Finlandia aveva proposto per Hanatamago

 

** La battuta sull'origine dei problemi di vista di Svezia mi è stata suggerita da adrienne riordan, grazie mille! ^_____^

 

 

Fine del terzo capitolo!

Dopo lo scritto e in attesa dell'orale del mio esame che si terrà a fine settimana, mi rilasso scrivendo il terzo episodio di "Raperonzolo"!

 

Quante nuove domande! Quanti interrogativi assillanti!

 

  1. Quant'è furbo Ikea... no, Islanda?

  2. Che fine ha fatto l'amante di Tino?

  3. Chi è l'amante di Tino??? Sceglietela voi fra le varie ragazze di Hetalia: Ungheria, Belgio, Bielorussia, Ucraina, Taiwan, Liechtenstein, Taiwan, Monaco, Vietnam, Seychelles, Polonia...

  4. Sopravviverà la piccola Raperonzolo con la strega cattiva?

 

 

Scoprite questo e anche di più nel prossimo episodio!

 

Grazie a chi ha letto, a chi recensito e a chi recensirà!

 

E per chi ha recensito lo scorso capitolo... abbiamo anche stavolta dei ricchissimi premi!

Cominciamo, come sempre, in ordine di recensione...

 

  1. adrienne riordan, che vince un premio rarissimo, anzi, più unico che raro: l'unico neurone (non funzionante) di Svezia! Una vera rarità!

  2. Cosmopolita, che vince l'edizione deluxe autografata da Norvegia dell' episodio 51 di Hetalia World Series!

  3. TheJolly, che vince una copia autografata da Finlandia del suo nuovo best seller "Io, Susan (scritto proprio così) e la gravidanza", con le foto inedite del parto!

  4. Rota, che vince uno Svezia versione fattorino per una giornata! Sfruttalo per bene, mi raccomando!

  5. hanon993, che vince una scorta per un anno di pasta, io e Finlandia siamo certi che, ora che ha Ita-chan in casa, ne avrà bisogno!

  6. nena92, che vince la celebre maglietta di Svezia, quella con la scritta "ikea forever"! Trendyssima!

  7. historygirl93, che vince un potente troll per la sicurezza sua e di Sealand (Norvegia stesso ti illustrerà come governarlo al meglio)!

  8. happylight... hai già fatto l'esame di ginecologia e ostetricia? Vinci Finlandia che terrà solo per te una lezione sulla gravidanza e sul parto! Imperdibile!

  9. V e r m o u t h, che vince il manuale scritto da Finlandia dal titolo "Come addestrare tuo marito in 10 facili mosse"!

 

 

 

Grazie mille, alla prossima! ^-^

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Capitolo 4
*** Quando i neuroni non collaborano e gli ormoni... pure! ***


Fu così che iniziò la vita del piccolo Islanda assieme a Norvegia.

Le giornate scorrevano tranquille e la liquirizia non mancava mai: Islanda crebbe più o meno sereno, mantenendo contatti solo con il suo "fratellone" che, ossessivo e gelossissimo del suo affetto, limitava il più possibile le sue uscite. Questo non interessò minimamente il bambino che finchè aveva la sua liquirizia non desiderava null'altro...

Tale stato durò finchè il piccolo non divenne un adolescente in piena tempesta ormonale e terribilmente anarchico...

 

Come prima cosa, si rifiutò categoricamente di chiamare Norvegia "fratellone caro", poi, pian piano, alla necessità di mangiare liquirizie, che nonostante tutto rimasero una parte fondamentale della sua vita, si aggiunsero ben altri appetiti (era o no in piena tempesta ormonale?)

 

Frustrato da questa situazione, Norvegia diventò un fratello sempre più opprimente: fulminava (metaforicamente con lo sguardo e di fatto con i suoi poteri) i poveri e le povere malcapitate che osavano guardare più del consentito il suo "innocentissimo" fratellino, non gli consentì più di uscire di casa se non per ragioni di estrema gravità e gli evitò ogni qualsiasi contatto non indispensabile con l'esterno.

 

Il disgraziatissimo adolescente, sconsolato, doveva affrontare terribili battaglie pur di strappare a suo fratello... pardon, a Norvegia, qualche misera concessione come attraversare la strada senza dargli la mano, andare a dormire dopo le nove (il permesso di restare alzato gli fu prolungato fino alle nove e un quarto), il poter usare forbici che non avessero la punta arrotondata, la visione di programmi che non fossero necessariamente i "Teletubbies" o "L'Albero Azzurro" (fu aggiunto alla lista dei programmi consentiti anche "Art Attack"), il poter avere un animaletto domestico...

 

Infatti, una noiosissima giornata d'autunno, Islanda aveva trovato in giardino un dolce e simpatico uccellino (???) con la parlata da mafioso, per la precisione una pulcinella di mare, e, anche se non era il cane che desiderava (Norvegia era infatti contrario ad averne uno in casa per paura che potesse trasmettergli la rabbia o qualche altra malattia), decise di accontentarsi e di proporlo come bestiola domestica...

 

-Non se ne parla, potrebbe trasmetterti l'aviaria o peggio,- fu il commento.

 

Per fortuna Islanda seppe essere abbastanza convincente nello spiegargli che le pulcinelle di mare non erano coinvolte con la famosa influenza e Norvegia, dopo estenuanti discussioni, cedette.

 

Islanda, lì per lì, gioì per la vittoria riportata, tuttavia dopo poche ore, si rese comunque conto che non era di uccelli che aveva bisogno, ma di ben altre compagnie... umane, ovviamente... e così iniziò a insistere per avere almeno un'ora d'aria.

 

Davanti a quell'ennesima richiesta, comprendendone il motivo che ne era alla base, Norvegia pensò bene trovare una soluzione.

 

Dopo pochi giorni Islanda fu gentilmente obbligato a trasferirsi in un'alta torre senza porte e senza scale nel mezzo del bosco.

 

Mai impulsi fratricidi furono più intensi.

 

Passarono i giorni e Islanda era sempre più frustrato da quella inauspicabile reclusione, tanto che cercava in ogni modo di fuggire, senza successo.

 

L'unico che riusciva a uscire e entrare a suo piacimento nella torre era proprio Norvegia, ma solo perchè supportato dai suoi troll che, dimostrando ben poca empatia, si rifiutavano di collaborare col povero ragazzo.

 

Ogni mattina il norvegese andava via per lavoro e tornava solo di sera, così Islanda trascorreva in solitudine gran parte della giornata, mangiando liquirizie assieme al fidato, ma poco attraente dal punto di vista umano, Mr. Puffin (era stata così ribattezzata la pulcinella di mare).

 

Un brutto giorno di pioggia, tuttavia, mentre Norvegia era fuori e Islanda giaceva sconsolato a smangiucciare liquirizie, una voce maschile si levò dal folto del bosco.

 

-Noooooooor~! Nooooooor~!!! Sono io, sono venuto a trovarti!- Gridava la voce, a tutto volume.

 

Islanda, profondamente sorpreso, tese l'orecchio (anche se, in verità, non ve n'era bisogno) per cercare di capire da chi provenisse quel suono... sgraziato, sì, diciamo le cose come stanno.

 

Fortunatamente non dovette aspettare molto: lo sconosciuto si portò ben presto vicino alla torre e Islanda potè osservarlo. Erano mesi che non vedeva una persona in carne e ossa, a parte suo fratello, s'intende, e il ragazzo, che era un principe, gli parve incredibilmente bello e aitante.

 

-Ciao~!- Lo salutò il danese accompagnandosi con vistosi movimenti delle braccia mentre la pioggia continuava a cadere fitta, -Conosci per caso un certo Norvegia?-

 

-Purtroppo sì... non sarai per caso uno stregone cattivo venuto da lontano per distruggerlo?- Domandò speranzoso.

 

-Ahahah! Ma certo che no!- Replicò il danese ridendo rumorosamente, -Sono il suo migliore amico, il suo compagno, il suo amante, la sua metà, il suo...-

 

-Ho capito...- mugugnò infastidito l'islandese mentre vedeva una splendida occasione per liberarsi del fratello svanire nel nulla (che poi chissà se Norvegia era a conoscenza di quello che lo strano ragazzo pensava del loro rapporto), -comunque, Nore abita qui con me. Però adesso non è in casa.-

 

-Che peccato...- mormorò il giovane mettendo su un adorabile broncetto, -avevo fatto tanta strada per vederlo e stasera ho una birra con gli amici a cui non posso rinunciare... senti, non è che magari torna prima? Posso venire su ad aspettarlo per un po'?-

 

Islanda sembrò soppesare l'idea mentre nella sua mente aleggiavano le raccomandazioni di Norvegia: "Non far entrare nessuno in casa mentre non ci sono" gli ricordava divertito suo fratello ogni giorno, giusto per rigirare il dito nella piaga. Come se potesse farlo!

 

A quel pensiero, sentì il sangue ribollirgli nelle vene e decise che in un modo o nell'altro (ma sicuramente non in quello convenzionale) il ragazzo sarebbe entrato.

 

-Va bene!- Gli urlò.

 

-Grazie!!! Ma... come si entra?- Domandò il danese dopo aver fatto il giro della torre, -Qui hanno nascosto la porta...-

 

Islanda, nel frattempo, rifletteva furiosamente: doveva trovare una soluzione in tempi rapidi! Era un'occasione più unica che rara avere una simile e insperata compagnia, non poteva rinunciarvi tanto facilmente!

 

Evidentemente doveva proprio essere disperato perchè alla fine una soluzione la trovò...

 

-Sai arrampicarti?- Domandò speranzoso.

 

-Sì, perchè? Hai una corda?-

 

-Ehm... non proprio...-

 

-Non mi dirai che vuoi calarmi giù le tue trecce perchè io le possa usare per salire???-

 

-Ma certo che no!- Sbottò il diretto interessato portandosi una mano alla testa e chiedendosi come avesse potuto avere un'idea così stupida, -Sai che male? E poi ho i capelli corti...-

 

-E allora come devo fare?-

 

Per tutta risposta, l'islandese iniziò a svolgere una delle sue amate rondelle di liquirizia, sperando che ne valesse la pena: ne ottenne una lunga corda che lanciò al danese, consentendogli finalmente di raggiungere la meta.

 

-Aaah~! Che bel calduccio qui dentro!- Osservò il ragazzo grondante d'acqua osservando il caminetto acceso.

 

Islanda, dal canto suo,osservava dal basso, ammutolito, l'alto e muscoloso nordico e si ricordò che quel ragazzo l'aveva già visto da piccolo in una fotografia assieme a suo fratello...

 

 

 

 

Inizio Flashback

 

-Fratellone caro... chi è il ragazzo che è con te in questa foto?- Domandò candidamente il piccolo Islanda.

 

-Un danese, quindi un idiota, che abitava nella città dove vivevo prima, lo incontrai in un pub.-

 

-E diventaste amici?-

 

-No. Non ci tornai più e lasciai la città.-

 

Fine Flashback

 

 

 

 

 

Islanda scosse la testa, cercando di pensare ad altro.

 

-Sai, ci ho messo un sacco di tempo per capire dove si era trasferito Nor!- Gli spiegò allegramente il danese, -Per fortuna in città ho trovato una povera donna in fuga dal marito che mi ha detto che ora abitava qui!-

 

 

 

 

Inizio Flashback

 

-Ehi, bella signora!-

 

-Non sono una bella signora!- Sbottò la diretta interessata, prossima a una crisi di nervi, facendogli cenno di stare zitto.

 

-Ma su, non dica così... sarà un po' piatta, ma è ancora una bella donna...- commentò Danimarca mentre la poveretta sospirava sconsolatamente, umiliata nel profondo, -non è che conosce un tizio biondino, un po' basso... che sembra si sia appena seduto sopra un cactus?-

 

-La strega, intendi? Si è trasferita in un'alta torre nel folto del bosco...-

 

-Capisco... ma dove va?-

 

-Scappo da mio marito, contento? E ora che lo sa, possibilmente, se lo incrocia gli dice che sono andata dalla parte opposta?-

 

Fine Flashback

 

 

 

 

 

-Ora che finalmente ho capito dove abita Nor verrò qui tutti i giorni!- Ammise sorridendo Danimarca con un tono che a Islanda parve vagamente minaccioso, -Senti... com'è che ti chiami?-

 

-Islanda...-

 

-Io sono Danimarca! Non è che posso mettere i vestiti ad asciugare vicino al caminetto? Fuori diluviava...-

 

-Ah... sì...- mormorò Islanda pensando a come avrebbe reagito Norvegia se fosse davvero rientrato prima e l'avesse trovato in una situazione così fraintendibile...

 

Comunque, man mano che i vestiti dell'altro si andavano accumulando vicino al caminetto, gli fu ben presto drammaticamente chiaro che la situazione gli era sfuggita di mano, e stavolta la colpa non era nemmeno di Norvegia: strani pensieri avevano iniziato a insinuarsi nella sua mente e, in verità, non erano proprio casti...

 

Con uno sforzo sovraumano, cercò di ignorare il danese che si cambiava poco distante da lui e di soppesare criticamente la situazione...

 

Forse erano i suoi neuroni che si rifiutavano di collaborare per chissà quali motivi, ma il suo cervello giungeva sempre alla stessa soluzione: era la sua unica possibilità!

Aveva sedici anni, un fratello opprimente ed era condannato alla reclusione a vita, con la sola compagnia di quell'arpia di Norvegia, di una pulcinella di mare e, almeno per il momento, di un prestante allocco danese...

Siccome gli pareva improbabile che nel folto del bosco passassero in tempi brevi così per caso delle belle fanciulle sole solette disposte ad arrampicarsi su una torre per incontrare uno sconosciuto, decise di non farsi illusioni e optò per l'allocco, giusto perchè non aveva voglia di perdere la verginità a quarant'anni.

 

Fu così che iniziò a pensare a qualche elaborata tattica per sedurre il danese e spingerlo a fare il primo passo... anche perchè con la conoscenza dei fatti della vita fornitagli da Norvegia non aveva la più pallida idea di come cominciare, figuriamoci di come proseguire!

 

Doveva assolutamente escogitare qualcosa!

 

 

 

 

 

 

 

Fine del quarto capitolo!

(Col quale festeggio l'esame appena superato!!!)

 

Prima di proseguire, volevo comunicare a tutti i lettori che nel capitolo precedente c'è stato un inspiegabile errore: Polonia (che è notoriamente un uomo) è stato inserito nella lista delle possibili amanti di Finlandia... non so proprio come possa essere successo...

 

Ma ora passiamo alle solite domande inquietanti!

 

  1. Chi è più tonto? Svezia o Danimarca?

  2. Chi sarà mai la povera donna braccata dal marito?

  3. Dove sono andati i neuroni di Islanda???

 

 

Grazie a chi ha letto, a chi ha recensito e a chi recensirà!

E in particolare, i miei ringraziamenti, nonchè i ricchissimi premi, vanno a:

 

  1. historygirl93, che vince un armadio abbastanza capiente da contenere Ucraina! Per le ragazze gli armadi non sono mai troppo grandi, ma questo...!!!

  2. happylight, che vince, anche per meriti universitari (spero di aver capito bene... l'esamone è andato? L'ho letto su Twitter mentre ero alla ricerca di informazioni su che fine aveva fatto la tua fanfiction! XD Complimentissimi!!!), il più furbo dei Nordici: chibi!Islanda!!!

  3. Cosmopolita, ... è stato davvero difficile trovare qualcosa di autografato da Dan... comunque ce l'ho fatta! Quindi vinci una splendida confezione di Lego danesi autografati proprio da Danimarca (l'autografo è la X sulla scatola...)!

  4. V e r m o u t h, che vince uno splendido cosplay di Polonia di colore rosa-polacco! Imperdibile!!!

  5. hanon993, che vince la piccola Hanatamago (te la recapiterà direttamente l'autrice che, per l'occasione, si fermerà a pranzo per la famosa Amatriciana! *_* )

  6. Rota, che vince un fedelissimo plastico della casa di Svezia e Finlandia (mobili compresi, ovviamente)!

  7. adrienne riordan, che vince il filmino sul parto di Finlandia! Però ricordati di non prendere impegni la prossima volta che Tino partorisce! XD

  8. nena92, che vince un Polonia tutto per sè! (I pony rosa sono inclusi nella confezione!)

  9. TheJolly, che vince, per dimenticare le foto forti del libro di Finlandia... i dolcini preparati da Danimarca! Sono quello che ci vuole per superare i traumi! (Te li consegnerà direttamente a casa Danimarca in versione pasticciere!)

 

 

Grazie mille, alla prossima! ^_^

 

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Capitolo 5
*** Ricordi e strategie d'attacco ***


Nervosamente, leccò per l'ennesima volta quello che aveva fra le mani. Ci stava provando da tantissimo tempo, ma proprio non riusciva a farlo entrare e lui era decisamente sul punto di perdere la pazienza.

Poi, improvvisamente, il filo entrò nell'ago e Islanda potè iniziare, non senza difficoltà, il suo lavoro di taglio e cucito.

 

Alla fine della faticosissima operazione, il sorridente coniglietto rosa sulla sua camicia era sparito sotto una toppa. Certo, non era bellissimo a vedersi, però presentarsi al suo primo appuntamento con una simile bestiola che gli prendeva mezzo torace non avrebbe di certo contribuito a far nascere nel principe chissà quali poco caste intenzioni... per l'ennesima volta in quella giornata, maledì mentalmente il fratello che gli comprava quei vestiti terribili senza che lui avesse la benchè minima voce in capitolo...

 

Comunque, per fortuna, il malefico coniglio era sparito, Norvegia era a lavoro e quel pomeriggio si prefigurava essere il più interessante da quello in cui aveva scoperto le liquirizie ripiene: anche se la sera prima non aveva trovato rapidamente una strategia per attentare alla virtù di Danimarca che era dovuto andar via dopo poco per raggiungere i suoi amici in birreria, l'astuto islandese l'aveva sapientemente convinto a tornare il pomeriggio successivo e stavolta di sicuro non si sarebbe fatto trovare impreparato!

 

Per l'occasione, Islanda aveva infatti rispolverato le obiettivamente poche nozioni che Norvegia gli aveva fornito circa le attività di coppia ed aveva organizzato una serata perfetta alla fine della quale il principe sarebbe diventato suo!

 

In fondo, aveva pensato, se a Danimarca piaceva quell'ossessiva e opprimente palla al piede che era suo fratello, sarebbe sicuramente impazzito per lui, o almeno questo era quello che avrebbe fatto una persona normodotata.

 

Sfortunatamente per lui, Danimarca non apparteneva a quella categoria, ma questo non lo sapeva ancora.

 

In ogni caso, per iniziare il corteggiamento, aveva preferito ripiegare su un classico... una romantica cena a lume di candela con un menu ricco di cibi afrodisiaci...

 

Aveva appena finito di accendere le candele, quando sentì la voce del principe chiamarlo dolcemente...

 

-NORGE!!! Sono io~! Sono arrivato!!!-

 

D'accordo.

La voce non era dolce e non stava chiamando lui, tuttavia Islanda decise di ignorare questi insignificanti particolari, poi si affrettò a calare al danese una nuova corda di liquirizia (quella precedente l'aveva mangiata, sarebbe stato uno spreco buttarla via) e a spiegargli per quale motivo Norvegia non era in casa.

 

-Nore è... Nore... Nore è andato in lavanderia a ritirare i suoi coniglietti di peluche color rosa confetto!- Dichiarò soddisfatto l'islandese, certo di aver fatto perdere a suo fratello parecchi punti agli occhi del bel principe...

 

-Davvero~?!- Domandò Danimarca entusiasta aggrappandosi al davanzale, -Lo sapevo che Norge aveva un lato timido e delicato assolutamente adorabile!!!-

 

Islanda, con grande sforzo, si trattenne dal non lasciar cadere la corda (e quindi il principe), ma piuttosto lo aiutò a entrare in casa per poi farsi da parte e lasciargli guardare la tavola sapientemente imbandita e ornata di tante candele.

 

Il danese fissò sorpreso la scena che aveva davanti. Fu allora che un'illuminazione lo colse.

 

-Ma... è andata via la luce?- Domandò mentre Islanda si batteva una mano sulla fronte vedendo tutta l'atmosfera romantica che aveva creato con così tanto impegno svanire in meno di un secondo. Poi si fece coraggio e, senza badare a quello che aveva detto, invitò il principe a sedersi a tavola, più determinato che mai a non arrendersi alle prime difficoltà.

 

-Cos'abbiamo di buono?- Chiese curioso il danese.

 

-Tutto,- ammise Islanda con modestia, -serviti pure. Ci sono stecche di liquirizia, rondelle di liquirizia, liquirizia rossa, caramelle alla liquirizia, liquirizia ripiena e, volendo, anche la corda alla liquirizia con cui sei appena salito. Con cosa vuoi cominciare?-

 

-Con... della liquirizia?- Propose incerto davanti a tanta scelta tuffando la mano in una delle ciotoline che aveva davanti a sè, scelta a caso.

 

Islanda lo fissò accigliato, cercando di valutare la situazione.

Certo, se fosse stato più reattivo il giorno precedente sarebbe stato incredibilmente più facile relazionarsi con il danese mezzo nudo, ma oramai aveva perso quell'occasione perfetta e doveva cercare di sedurre il ragazzo in un modo o nell'altro...

 

Fece un respirò profondo e, per calmarsi, ripensò all'esauriente spiegazione che suo fratello gli aveva fornito sui fatti della vita per ricercarvi qualche elemento che avrebbe potuto aiutarlo nella sua titanica impresa.

 

 

 

 

 

 

 

Inizio Flashback

 

-Fratellone caro, come nascono i bambini?-

 

Dopo quella frase, pronunciata con incredibile precisione nel momento esatto in cui Norvegia stava bevendo, il ragazzo in questione si strozzò, iniziò a tossire convulsamente, si riprese e poi, giusto perchè non sapeva che dire, tossì ancora.

 

Il piccolo Islanda lo fissava tranquillo, certo che prima o poi avrebbe dovuto smetterla.

 

Dopo cinque minuti buoni, Norvegia riuscì a rispondere.

 

-In che senso?- Domandò cercando di fingersi calmo.

 

Il bambino lo guardò perplesso: in che senso voleva che fosse?

 

-Voglio sapere come le persone diventano fratelli maggiori, se non ti spiace, fratellone caro...-

 

Di fronte a quella domanda così diretta, Norvegia fu costretto ad affrontare la questione e decise di ispirarsi alla natura per le sue spiegazioni.

 

-Vediamo... è come per i fiori, il polline e le api... sì, è così...-

 

Il bambino lo guardò perplesso.

 

-Non lo so cosa fanno le api con i fiori e il polline... tu non vuoi che io mi avvicini a queste cose pericolose...- obiettò candidamente.

 

-E faccio bene... uhm... come posso spiegartelo? I bambini... nascono... nascono sotto i cavoli. Proprio lì sotto.-

 

-Capito... grazie, fratellone caro...-

 

-Di niente,- rispose il norvegese iniziando a occuparsi del pranzo, lieto di aver risolto brillantemente quella questione così spinosa.

 

Dopo dieci minuti, però, la voce del suo adorato fratellino giunse nuovamente alle sue orecchie.

 

-Non per contraddirti, fratellone caro, ma sotto i cavoli nascono i lombrichi e altri brutti insetti, non i bambini. O almeno sotto i cavoli che hai piantato in giardino i bimbi non ci sono, mentre i lombrichi...-

 

Come un razzo, Norvegia abbandonò il pranzo a se stesso e corse in giardino dove trovò un Islanda alquanto corrucciato alle prese con i cavoli che aveva piantato.

Presolo di peso, lo riportò immediatamente in casa, maledicendosi per avergli comprato giochi pericolosi come paletta e secchiello, e lo condusse in bagno per disinfettarlo a dovere.

 

-Forse i bambini non sono ancora maturi...- mormorò il piccolo dopo un po', -devo provare a riscavare sotto i cavoli fra un qualche tempo, magari allora saranno maturati.-

 

A quelle parole, Norvegia si preoccupò oltre ogni dire e decise di cambiare ancora versione.

 

-Senti, Ice... i bambini... li porta la cicogna che è un pennuto molto grande che vola...-

 

Islanda lo guardò sorpreso.

 

-Davvero li porta un uccello?!-

 

-Beh... sì...- in fondo quella parte era vera, un uccello c'entrava di certo.

 

-Ma i bambini poi non prendono l'aviaria? Mi hai sempre detto che devo stare lontano dagli uccellini perchè portano le malattie... ma forse la cicogna fa eccezione, quindi se ne incontro una posso accarezzarla?-

 

A quell'affermazione Norvegia, preoccupato, si affrettò nuovamente a ritrattare... cos'avrebbe fatto se davvero suo fratello avesse davvero incontrato una di quelle bestiole, fosse riuscito ad accarezzarla e si fosse ammalato per colpa sua? Non poteva permetterlo, doveva rimediare...

 

-Ice... i bambini...-

 

-Sì?-

 

-Nascono... vediamo... come posso dire? Quando un troll femmina e un troll maschio si vogliono tanto bene... fanno un troll bambino...-

 

-E come lo fanno?- Domandò curioso il piccolo.

 

-Il troll piccolo... cresce nella pancia della sua mamma, la troll femmina...-

 

-Ma allora a cosa serve il troll maschietto?-

 

-Diciamo che la troll femmina deve avere una cosa dal troll maschio...-

 

-Cosa?-

 

-Una cosa... non è importante, comunque ci vogliono tutti e due i troll per far crescere il piccolo troll nella sua pancia...-

 

-E poi esce?-

 

-Certo.-

 

-Da dove?-

 

-Non è importante nemmeno questo. Esce, e questo ti deve bastare.-

 

-Ma come ci entra nella sua pancia?-

 

-Anche questo è un particolare irrilevante.-

 

-E allora dimmi da dove entra...-

 

-Da fuori, no? E ora andiamo a pranzo...-

 

Fine Flashback

 

 

 

 

 

 

Islanda maledì mentalmente il fratello e le sue inutili spiegazioni.

Se avesse aspettato i suoi comodi, sarebbe stato ancora del tutto certo che i bambini nascevano sotto i cavoli o qualche altro ortaggio, ma per fortuna, parecchi anni dopo, in suo soccorso erano giunti i Teletubbies, e Tinky Winky in cinque minuti aveva risolto il suo assillante quesito: bisogna ammettere che Islanda fu davvero contento di conoscere come stavano realmente le cose, nonostante l'umiliazione di essere iniziato ai segreti del sesso da un ridicolo pupazzo viola con un oggetto non meglio identificato proprio sulla testa fosse forte...

 

Poco tempo dopo, l'islandese intuì anche, per puro caso, che il sesso non riguardava necessariamente un troll femmina e un troll maschio...

 

 

 

 

 

 

 

 

Inizio Flashback

 

-Nooo!!! Non fatemi tornare in quella casa! Lasciatemi, vi prego!!!-

 

Al sentire quelle urla, Islanda si affacciò curioso alla finestra e vide la donna che abitava nella misera casetta accanto alla sua villa scortata da molti uomini in divisa.

 

-Signora, si calmi, la stiamo riportando da suo marito! Era molto in pena per la sua scomparsa...-

 

-Io non sono una signora!!! Sono un uomo! Un maschio! Non lo voglio un marito!!! Lasciatemi, vi supplico!!! Hanatamago! Attaccali!!!-

 

-Ma signora... signore... non dica così! Lei è proprio intollerante, lo sa? Questa città rispetta tutti i tipi di coppia, si reputi fortunato di poter vivere alla luce del sole la sua relazione! Per noi l'amore è sempre amore, e ora ritorni da suo marito!-

 

-Aiutoooooo!!!-

 

Fine Flashback

 

 

 

 

 

Dopo aver visto quella scena, Islanda ricordava di essere rientrato alquanto turbato in camera sua e lì, con un po' di fantasia, andando per esclusione, aveva capito quale poteva essere l'orifizio coinvolto in quel genere di attività.

 

In ogni caso, le sue conoscenze in materia si esaurivano lì, quindi decise, anche se con gran dispiacere, di far stare sopra il danese almeno per quella volta, riservandosi di assumere il ruolo attivo nella coppia non appena avesse avuto le idee più chiare.

 

Dopo aver precisato questo punto, Islanda tornò a rivolgersi a Danimarca: il suo piano di conquista poteva cominciare!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fine del quinto capitolo!

 

Islanda sta per dare inizio al suo diabolico piano per attentare alla castità del danese... riuscirà nel suo intento???

 

Questa, ovviamente, non è la sola domanda inquietante dell'episodio di oggi...

 

  1. Come fa la liquirizia a non rompersi sotto il peso del principe?

  2. Le cicogne portano l'aviaria?

  3. Chi era la povera donna... il povero uomo... che è stato scortato fino alla sua abitazione?

  4. Davvero Islanda crede di poter stare sopra col principe prima o poi???

 

Scopritelo con noi nella prossima puntata!

 

Grazie a chi ha letto, a chi ha recensito, a chi recensirà e ad adrienne riordan che mi ha suggerito l'idea di inserire qualche flashback su come il nostro piccolo Islanda fosse stato iniziato ai grandi misteri della vita... come avrete capito, Norvegia ha fatto più danni che altro e, diciamocelo, non è servito molto allo scopo... ma d'altronde ce lo vedevate a iniziare il suo piccolo e innocente fratellino ai segreti del sesso? XD

 

E ora passiamo ai ricchi, ricchissimi premi che vanno a:

 

  1. hanon993, che vince Svezia e Danimarca per studiarli dal vivo e risolvere l'inquietante interrogativo su chi di loro è più sveglio! Mi raccomando, facci sapere!

  2. nena92, che vince un aitante Germania... giusto per non sbagliare mi sono rifatta alla letterina che hai scritto a Babbo Natale! XD

  3. historygirl93, che vince uno splendido soggiorno nella torre in cui vive Islanda! (Spero che tu sappia arrampicarti sulle corde di liquirizia...)

  4. Cosmopolita, che vince un biglietto per due per andare con Islanda allo show dei Teletubbies! Imperdibile!!!

  5. Rota, che vince un invito a cena da parte del nostro Islanda! Il menu, dici? Ma liquirizia, ovviamente! ("*ç*"ndIce)

  6. adrienne riordan, che vince un appuntamento con il nordico più virile, macho e sexy di tutti... Finlandia!!! (Se non concordi con questa definizione, puoi estendere l'invito al nordico che preferisci, ma sappi che Babbo Natale non sarà molto contento...)

  7. TheJolly, che vince Norvegia, ma solo se mi manda le foto di Danimarca col suo grambiule da cucina veramente sexy e promette di farlo indossare anche a Norvegia (e di passare anche queste foto, ovviamente! *_* )

  8. V e r m o u t h, che vince Mr. Puffin in persona, il più virile fra tutti i nordici!

  9. happylight, che vince un bellissimo principe della Disney (ci tengo ricordare che questa versione di Raperonzolo ha avuto così tanto successo che è entrata di diritto tra i capolavori della Disney e che quindi il principe Danimarca è incluso nell'elenco dei principi... e ovviamente Islanda in quello delle principesse! XD )

  10. Aoi, che vince una gigantografia di Islanda versione Raperonzolo! Inestimabile!

 

Grazie mille, al prossimo episodio (ossia: "Come rimorchiare un principe e passare una serata felici e contenti")! ^_^

PS: Buon Roma Comics (o come si chiama) per chi ci andrà! ^_^

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Capitolo 6
*** Alla conquista del principe! O forse no? ***


Una volta Islanda aveva sentito dire (dal fratello, ovviamente... non che avesse molta scelta!) che la buona cucina predisponeva le persone alla conversazione.

 

Il principe, evidentemente, non apparteneva a quella categoria: innanzitutto non sembrava apprezzare particolarmente la liquirizia, sinonimo islandese di buona cucina, e, soprattutto, non appariva particolarmente predisposto alla conversazione per il semplice fatto che stava monopolizzando il discorso da dieci minuti buoni, e cioè da quando era arrivato, parlando di cose assolutamente senza senso e per di più con un tono di voce incredibilmente alto...

 

Al povero Islanda non era rimasto che restare a sentirlo in silenzio, sorbendosi tutte le fantasie non propriamente caste che la mente del danese aveva partorito in tanti anni di lontananza dal suo Norvegia...

 

-Sai una cosa?- Domandò tutt'a un tratto Danimarca, facendo cadere per sbaglio una caramella alla liquirizia mentre Islanda inorridiva di fronte a tanto spreco, -È strano che Nor tardi così tanto a venire dalla lavanderia... non vorrei che gli fosse successo qualcosa...-

 

-Ma figurati...- sbottò Islanda.

 

-Dico sul serio! Forse, da bravo principe, dovrei raggiungere la mia principessa...-

 

-NO!!! C...cioè... non mi pare il caso... Nore tornerà fra poco, resta qui così... così... gli fai una sorpresa... una sorpresa, certo!- Si affrettò a proporre l'islandese per evitare di far allontanare il principe che, stranamente, sembrò apprezzare molto l'idea.

 

-Hai ragione! Gli farò davvero una bella sorpresa~!!! E senti... non è che durante la bella sorpresa tu puoi trovarti qualcosa da fare al di fuori da questa torre?- Gli chiese il danese con un tono indescrivibile, ma che al ragazzo, colto da improvvise fitte di gelosia, non piacque per nulla.

 

-Io sono bloccato dentro questa torre...- sibilò l'islandese, -non posso uscire... non sono mai potuto uscire... non ho mai avuto a che fare con qualcuno che non fosse Nore...-

 

-Uh...- mormorò il principe seriamente dispiaciuto, -e perchè?-

 

-Ma insomma, lo sai anche tu com'è fatto Nore, no?-

 

-Sì, ed è adorabile, non trovi~? Anche se...-

 

-Anche se?- Lo incitò l'islandese, speranzoso.

 

-Anche se la mia è una conoscenza troppo superficiale... una conoscenza che andrebbe approfondita sotto molti aspetti, soprattutto uno...- ghignò allusivo il principe giocherellando con una rondella di liquirizia prima di lasciarsi andare a una rumorosa risata, mentre l'altro ribolliva di rabbia.

 

-Devo dedurre,- riuscì a osservare l'islandese dopo qualche attimo, -che tu abbia gusti paricolari? Diversi da quelli del più delle persone?-

 

-Ah, l'hai capito? La liquirizia non mi piace tanto... ma ora torniamo a parlare di Nore~!-

 

A quelle parole, Islanda gli lanciò un'occhiataccia furibonda (che il principe ignorò del tutto) e iniziò a pensare che fra lui e il principe esistesse qualche piccolo problema di compatibilità... e questo senza contare che il principe aveva completamente glissato sulla sua legittima domanda!

 

-Non scherzare e rispondi seriamente...-

 

-Non scherzo, non mi piace...- si lamentò il principe, sorpreso da quel tono vagamente inquisitorio.

 

A quel punto gli fu evidente che Danimarca non aveva davvero capito a cosa si riferisse.

 

-Intendo... ti piace Nore?-

 

-Ma certo~! Sono qui per lui!- Rispose prontamente il danese (che tutto sommato l'ultima parte della frase avrebbe potuto risparmiarsela).

 

-Sì, ma... ti piace in quel senso?- Sibilò allusivo.

 

-In tutti i sensi!- Ribattè rapido il danese, -Scusa se te lo dico, ma sembri uno che ha passato chiuso in casa tutta la sua vita, sai?-

 

-Io HO passato chiuso in casa tutta la mia vita...- sussurrò Islanda al colmo della sopportazione.

 

-E allora che ne diresti di uscire?- Propose il principe.

 

-Con te?- Domandò incredulo il povero adolescente.

 

-Ma no, io devo aspettare qui Nor per... beh, hai capito, no? Anzi, proprio per questo tu devi uscire!-

 

Per un attimo, uno soltanto, Islanda desiderò che il fratello comparisse spalle del danese e lo riducesse come aveva ridotto il ragazzo che due anni prima aveva avuto la pessima idea di fargli l'occhiolino (e cioè molto male).

 

-Ti ho detto che non posso uscire...-

 

-E perchè?-

 

-Perchè Nore non vuole!-

 

-Ah... se è solo questo il problema non preoccuparti, quando mi vedrà sarà lui stesso a chiederti di uscire!- Asserì il danese sorridendo, incredibilmente sicuro di sè, mentre Islanda pensava che se davvero il norvegese li avesse visti insieme sarebbe stato senza dubbio il principe a lasciare la torre in un modo o nell'altro (sicuramente nel più doloroso).

 

-Senti, non per illuderti, ma Nore non mi consentirà mai e poi mai di lasciare questa torre senza di lui...-

 

-E come mai?-

 

-Chiediglielo quando lo incontrerai, va bene? E poi magari fammi sapere...-

 

Il danese scoppiò a ridere.

 

-Ma dai...- riuscì a dire fra una (rumorosa) risata e l'altra, -ti pare che, con tutto il rispetto, dopo tanto tempo che non ci vediamo io e Nor ci mettiamo a parlare di te? Abbiamo tante cose da...-

 

-Dirvi?-

 

-No, da fare... anzi, in realtà è solo una, ma credo che ci metteremo un bel po'...- ammise allusivo con una risatina.

 

L'islandese aggrottò le sopracciglia: adesso il danese cominciava davvero a irritarlo. Si chiese se ne valesse davvero la pena e se fosse davvero così disperato da portare avanti quell'ingloriosa farsa fino in fondo...

 

Indeciso, ripensò per un attimo alla sua vita passata e subito comprese che sì, era davvero così disperato.

 

Islanda, che ormai non aveva più nulla da perdere, nemmeno la dignità (anzi... solo una cosa aveva da perdere e non ci riusciva in nessun modo, dannazione!), cercò rapidamente di pensare a un nuovo modo per far sì che il danese d'interessasse a lui.

 

-Sei fortunato...- riuscì a dire qualche istante dopo cercando di assumere l'espressione più mesta che potè, -hai una persona che ti piace e tra poco starai con lei... io invece...-

 

-Tu cosa?-

 

-Non posso, ecco cosa... mi piacerebbe davvero fare quello che tra un po' terrà impegnati te e Nore... ho sedici anni e vorrei avere anch'io una vita sentimentale... però non posso uscire da questa torre e così...-

 

-Ma forse non ci siamo capiti, tu tra poco devi uscire...-

 

-Non posso!- Sibilò l'islandese al colmo della sopportazione, -Voglio iniziare una vita sentimentale... un'ora sentimentale... cinque minuti sentimentali, ma qui e in questo momento!-

 

Il danese lo fissò perplesso.

 

-E con chi?- Domandò candidamente mentre l'islandese si lasciò sfuggire un gemito frustrato, -Ah, ora ho capito! E così erano queste le tue intenzioni... ecco perchè non vuoi uscire dalla torre!-

 

Islanda lo fissò incredulo... davvero aveva capito cosa desiderava realmente...?

 

-Io...-

 

-Non devi dirmi niente, ho compreso benissimo la situazione, anche se da uno come te non me la sarei mai aspettata una simile proposta...- sorrise allusivo il danese, squadrandolo con aria divertita e facendolo avvampare all'istante.

 

-Vuoi dire che... ti andrebbe bene? Davvero?- Domandò in un sussurro.

 

-Non era esattamente quello che avevo previsto per stasera, ma sì, mi va bene...- ammise passandogli una mano fra i capelli: inutile dire che, a questo gesto, il cuore dell'islandese perse un battito.

 

-Io però non so come...-

 

-Non ha importanza, vedrai che con la pratica viene tutto più facile~!- Lo rassicurò il danese, divertito dalle sue esitazioni, -Ora devi solo dirmi una cosa: so che è praticamente una domanda retorica, ma voglio darti la possibilità di scegliere... sopra o sotto?-

 

A quelle parole, il viso di Islanda si imporporò ancora di più, se possibile.

 

-Ma... ma che... che domande fai...?- mormorò più imbarazzato che mai.

 

-Allora lo prendo per un "sotto"!- Esultò il danese, -L'hai voluto tu, eh?-

 

-E... quando cominciamo?- Riuscì a domandare con un filo di voce l'islandese, abbassando lo sguardo e iniziando a trafficare con i bottoni della propria camicia.

 

-Ma appena arriva Nor, mi sembra ovvio...-

 

Quelle terrificanti parole riportarono in meno di un secondo il sognante islandese con i piedi per terra.

 

-C... cosa c'entra... Nore?!- Chiese allarmato.

 

Il danese lo guardò perplesso.

 

-Beh... è molto semplice... appena arriva Nore io e lui andiamo in camera da letto al piano di sopra, mentre tu, che non vuoi uscire perchè vuoi restare qui sul divano con il tuo amante a fare cose innominabili, resti al piano di sotto~!-

 

-Ma... ma quale amante?!?!- Sbottò disperato l'islandese mentre vedeva il suo sogno andare in fumo.

 

-Eheh, tu hai cercato di nascondermelo, ma io l'ho scoperto subito! In camera tua, nel tuo armadio,- a queste parole inutile dire che Islanda ebbe un déjà vu, -è nascosto il tuo amante! Non l'ho visto, ma sono certo che ha una parlata strana... da mafioso direi... spero di non aver interrotto nulla con il mio arrivo... ma non preoccuparti, presto sia io che te saremo con i nostri amati! Ah, e comunque grazie... sei stato davvero gentile a lasciarci il letto prendendoti il divano di tua spontanea volontà~!- Ammise riconoscente il danese abbracciandolo stretto in un attimo di esuberanza.

 

Lo stava ancora stringendo, quando...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fine del sesto capitolo!

 

Che suspense! Che brividi!

Che cosa sarà mai successo a Danimarca e a Islanda?

Non temete, lo scopriremo insieme nel prossimo appassionante capitolo di "Raperonzolo"!

 

Grazie a chi ha letto, a chi ha recensito e a chi recensirà! *_*

E soprattutto grazie a:

 

  1. hanon993, che vince la paletta e il secchiello di Ice... tanto a lui non servono più!

  2. adrienne riordan, che vince un fantastico viaggio nella mente di Danimarca per scoprire di quali fantasie non propriamente caste Dan ha reso partecipe il nostro Ice!

  3. happylight, che vince il manuale di Norvegia dal titolo "Come distruggere moralmente il proprio avversario prima di farlo fisicamente"! Utilissimo!!! Nel prossimo capitolo avremo anche una dimostrazione pratica!

  4. TheJolly, che vince una splendida cicogna norvegese... metti che vuoi approfittare di tutte le malattie che porta per liberarti di qualche persona scomoda senza dare nell'occhio!

  5. historygirl93, che vince una guida alle cose più diseducative che esistono! I paragrafi su finestre e Teletubbies sono stati scritti da Norvegia in persona! Imperdibile!!!

  6. nena92, che vince la puntata dei Teletubbies in cui si parla dei grandi misteri della vita (= sesso), in attesa che trovi un regalo all'altezza di Germania! XD

  7. Cosmopolita, che vince il più figo dei Nordici, Finlandia, direttamente a casa sua! Però attenta a non dirlo a nessuno, è ricercato...

  8. V e r m o u t h, che vince una cenetta romantica con Danimarca... beh, diciamo che visto il romanticismo del danese, vince una cenetta con Danimarca e basta!

 

 

 

Alla prossima! ^_^

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Epilogo ***


Troppo vicino.

Il danese, animato da pensieri nient'affatto casti, aveva le mani dove non doveva.

Lui e Islanda, praticamente svestito, erano intrecciati come se non avessero dovuto staccarsi mai più.

 

O almeno fu quello che vide (volle vedere) Norvegia quando si affacciò silenziosamente a una delle finestre della torre, supportato dal suo fidatissimo troll.

 

In realtà Danimarca stava solo abbracciando... stritolando il giovane islandese (che aveva solo la camicia sbottonata, ma nulla più di questo) per ringraziarlo di avergli riservato il letto al piano di sopra e, se mai avesse avuto pensieri poco casti, questi ultimi non erano di certo rivolti a Islanda, ma al suo ignaro fratello che aveva decisamente osservato la scena con un po' troppa (incredibilmente tanta, a dire il vero) fantasia.

 

Applicando la sua ben nota filosofia di vita, riassumibile in "prima ti disintegro, poi m'informo", Norvegia pensò bene di approcciarsi a quella non meglio identificata situazione tentando di soffocare il principe con discreti risultati...

 

-Nore?!- Urlò Islanda, vergognandosi oltre ognìdire per essere stato colto sul fatto, cercando di salvare almeno le apparenze riabbottonandosi la camicia, mentre il danese (a cui avrebbe pensato dopo) avvertiva un'improvvisa mancanza d'aria, -Che stai facendo?!-

 

-Vuoi i sottotitoli? Sto dando una lezione a questo infimo molestatore, a questo pervertito di prim'ordine. Lo sapevo che non avrei dovuto lasciarlo in vita, avrei fatto meglio a fare un favore all'umanità e toglierlo di mezzo la prima volta che ho avuto la sfortuna incontrarlo.-

 

-Ma dai... lascialo, non vedi che soffoca?- Provò a spiegargli Islanda conciliante, nel tentativo di calmare il suo glaciale e arrabbiatissimo fratello.

 

-Senti Ice, lo so che sei un bravo bambino e per di più molto premuroso, ma quest'essere subdolo stava attentando a... a... insomma, voleva... non ha importanza, sappi solo che sta avendo quello che si merita! Scommetto che ha passato tutta la sera a cercare di sedurti, non è così?- Sibilò freddamente il norvegese mentre Islanda arrossiva vistosamente... come avrebbe fatto a spiegare al fratello che le cose non erano andate esattamente così?

 

-Ascolta, Nore... il principe non c'entra nulla! È stata tutta colpa mia! Sono io che l'ho invitato a salire...-

 

-Ice. Non ti ho sempre detto di non aprire la porta a nessuno?- Gli rinfacciò il norvegese giusto per il gusto di ricordargli che non c'erano porte (e che le finestre avrebbero presto fatto la stessa fine).

 

-Tu mi hai detto solo di non apire a brutte vecchiette con una mela in mano, lupi con le zampe sporche di farina e francesi con una rosa in zona pubica... ai principi danesi diversamente perspicaci non hai mai fatto cenno e poi...-

 

-Non ha importanza, non dovevi farlo entrare e basta.- Lo bloccò la strega stringendo maggiormente la presa sul collo del danese che aveva assunto un simpatico colorito bluastro.

 

-Lascialo, Nore, per favore!- Lo supplicò l'islandese che vedeva la possibilità di iniziare una vita sentimentale svanire miseramente.

 

Davanti a tanta insistenza, Norvegia sembrò rifletterci un attimo.

 

-Se, lo lascio, mi chiamerai di nuovo "fratellone caro"?-

 

-No.- Fu la secca risposta. In fondo non era mica così disperato.

 

Davanti a quella brutale sentenza, Norvegia si arrabbiò davvero tanto (col fratello) e perciò decise di vendicarsi sul principe scagliandolo giù dalla finestra: il volo del poveretto non fu esattamente piacevole anche perchè finì esattamente sulle piante che ora la strega si dilettava a coltivare, i rovi, accecandosi (il norvegese aveva infatti capito che coltivare alberi, soprattutto se di liquirizia, assieme a cavolfiori e affini portava più problemi che altro, mentre invece i rovi, accuratamente fatti crescere in un posto dove Islanda non poteva avere accesso, e cioè qualsiasi posto fuori dalla torre, potevano rivelarsi decisamente utili...)

 

A quella vista, Islanda sbiancò e, disperato, corse a rinchiudersi nella sua stanza mentre il norvegese si affacciava alla finestra per accertarsi che non fosse rimasto nulla di sano al danese (e in caso contrario, intervenire subito): da qui, l'islandese srotolò una nuova rondella di liquirizia e, rimpiangendo di non averlo fatto prima, si calò giù dalla torre. Quando Norvegia raggiunse la camera per cercarlo e affrontare pacificamente la questione, la trovò vuota.

 

Incredulo, corse a vedere che fine aveva fatto il danese: anche lui era sparito.

 

Una volta libero Islanda corse a cercare anch'egli il bel principe nel tentativo di farlo rinvenire (magari con un bacio, come nelle fiabe) ma non lo trovò attorno alla torre.

Più preoccupato che mai (in fondo era stato il suo primo amore, no?) si addentrò nel fitto bosco per cercarlo.

 

Camminò per lungo tempo col cuore che gli batteva all'impazzata, preoccupatissimo per il suo amato: alla fine la sua costanza fu premiata e, dopo ore e ore di ricerche, potè finalmente scorgere la figura del danese vagare in uno spiazzo nei pressi della città ai margini del bosco.

Felicissimo di averlo ritrovato sano e salvo, Islanda corse rapidamente verso lui, abbracciandolo con tanta foga da far cadere entrambi.

 

-Chi sei?- Domandò il danese accecato un secondo dopo.

 

A Islanda, per qualche strano motivo, venne da rispondere "Canada", ma si trattenne, scacciando all'istante quello strano pensiero.

 

-Avrei voluto essere la persona più importante per te... anche per cinque minuti, mi sarebbe andato bene lo stesso...- mormorò l'islandese, mentre nella sua testa si affacciavano delle tristi consapevolezze: il principe era stato accecato dai rovi, non lo amava e per di più era scappato senza soldi e non poteva comprare nemmeno una caramella alla liquirizia piccola così...

 

E, doveva ammetterlo, già sentiva la mancanza di chi l'aveva accompagnato in tutti quegli anni di vita solitaria (si riferiva sempre alla liquirizia, ovviamente... la sua era una vera e propria crisi di astinenza, anche perchè la corda che aveva usato per scendere l'aveva già mangiata durante il tragitto per arrivare in città).

 

Davanti a quella situazione così disperata, al povero Islanda non restò altro da fare che iniziare a piangere sommessamente.

 

Le sue lacrime, però, compirono un miracolo: dopo aver rigato le guance del loro proprietario, caddero lievi sugli occhi del principe, sanandoli all'istante, e consentendogli di riacquistare la vista.

 

Islanda fissò incredulo quello che stava accadendo davanti a sè, chiedendosi perchè, di tutte le cose di cui aveva bisogno, si fosse avverata proprio quella più controproducente (visto che se Danimarca non avesse potuto usufruire delle sue appena perse capacità visive e delle mai avute facoltà intellettive, le possibilità di farsi scambiare per suo fratello erano alquanto elevate) e anche la più inutile...

Infatti, se fosse comparsa una stecca di liquirizia o il principe avesse finalmente ricambiato i suoi sentimenti sarebbe stato molto meglio, anche perchè, per le attività che aveva in mente, gli occhi del danese potevano tornare utili, ma non erano certo indispensabili.

 

-Ah, grazie~!- Commentò il principe.

 

-Ti ho guarito dalle ferite che i rovi ti avevano causato,- colse subito la palla al balzo il giovane, -ora mi devi essere riconoscente e come minimo...-

 

-Ma no~! Mentre cadevo mi sarà andato qualcosa negli occhi, i rovi non c'entrano niente~!- Gli spiegò allegramente il danese, prima di ritornare (vagamente) serio, -Non posso crederci... fino ad ora non me n'ero accorto, ma solo adesso ho capitolo che la persona che amo è qui, vicino a me...-

 

A quelle parole Islanda arrossì, lasciando perdere tutto il resto. Finalmente il principe aveva compreso i suoi sentimenti...?

 

-Prima non lo credevo, ma ora ne sono certo... Nooor~!!!-

 

Islanda, sconvolto, si girò e scorse il fratello furente che correva verso di loro, cosa che gli fece dimenticare in un attimo la sua rabbia e il desiderio di accecare di nuovo il danese, stavolta definitivamente.

 

-Hai visto?- Gli disse il danese, -Sta venendo qui~!-

 

Islanda lo guardò perplesso, con una gran voglia di rispondergli "Sì, sta venendo qui e ora vedrai come ti combina!", ma alla fine si trattenne quando una nuova possibilità si affacciò nella sua mente... forse quando il principe aveva pronunciato la parola "Nor" intendeva dire che l'aveva visto, non stava continuando la frase precedente...

E fu così che aggrappandosi strenuamente a quella speranza, decise che doveva assolutamente accertarsene.

 

-Senti... prima che Nore ci raggiunga, ti faccia a pezzi e mi rinchiuda in quella torre odiosa fino alla fine dei miei giorni, devi dirmi una cosa! Prima hai urlato il nome di Nore perchè l'hai visto oppure perchè è lui la persona che ami?- Gli domandò in fretta ma non per questo con meno enfasi, dopo aver riassunto lo scenario che avrebbe caratterizzato il suo prossimo futuro.

 

Il danese lo guardò, poi sorrise.

 

-Ho urlato il nome di tuo fratello perchè l'ho visto~,- ammise mentre Islanda sgranava gli occhi, felicissimo, e Norvegia si avvicinava sempre più, -però è lui la persona che mi piace, quindi... ora devi scusarmi, gli corro incontro! Anche lui dev'essere contentissimo di vedermi, prima mi ha abbracciato con tanta foga che quasi mi ha tolto il respiro! Ah, e visto che sei finalmente uscito dalla torre, lasciaci un po' di tempo per stare da soli là dentro, eh? Visto che non era così difficile venirne fuori~?-

 

Detto questo, Danimarca corse verso la strega, ormai poco lontana.

 

Il ragazzo lo guardò allontanarsi incapace di reagire, poi iniziò a ribollire di rabbia... in quel momento sentiva di assomigliare a uno di quei vulcani che tanto gli piacevano e che ovviamente aveva visto solo in foto...

 

-ADESSO BASTA!!!- Urlò attirando l'attenzione di tutti i presenti che passavano di lì, salvo quella del danese che lo ignorò del tutto, visto stava correndo ad abbracciare suo fratello.

 

A quella vista, la rabbia d'Islanda crebbe ulteriormente.

 

-Tu... mi hai sedotto, mi hai illuso e mi hai abbandonato!- Continuò a gridare incurante delle persone che lo fissavano, mentre Norvegia, resso davanti all'orribile fatto compiuto e vedendosi confermare dal fratello stesso il suo più grande timore, si sentì improvvisamente mancare, tanto da non avere nemmeno la forza di picchiare il danese che ormai l'aveva raggiunto e lo stava stritolando... pardon, abbracciando.

 

-Eh?- Rispose distratto il diretto interessato stringendo a sè la povera strega.

 

-Ma sei proprio un idiota...- sibilò l'islandese furente, giungendo dopo più di ventiquattr'ore alla stessa conclusione a cui suo fratello era arrivato dopo i primi due secondi passati col danese, -è tutta colpa tua, Nore!-

 

-Ice...- Riuscì appena a mormorare Norvegia, che si sentiva ancora male al pensiero che il danese avesse non solo attentato ma fosse proprio riuscito a... no, non riusciva neanche a immaginarlo!

 

Islanda avrebbe continuato ancora a lungo con la sua inutile ma liberatoria sfuriata, tuttavia si accorse ben presto che suo fratello non era nelle condizioni di comprendere quanto aveva da dire e che il danese non era assolutamente interessato alle sue rimostranze e decise così di manifestare il suo sdegno con un movimento plateale e solenne, il celeberrimo gesto del pollice verso.

 

In quello stesso istante, però, accadde un altro evento straordinario: incurante di tutte le persone che assistevano alla scena, uno strano oggetto calò dolcemente dal cielo e si fermò a pochi passi dall'islandese che, non senza grande stupore, potè riconoscerlo...

 

-Dove devi andare?- Gli domandò sorridendo l'uomo vestito di rosso che era sceso da quella che si era rivelata essere una slitta fatata trainata da renne.

 

-Sei... Babbo Natale?- Domandò stupefatto Islanda senza muoversi dalla propria posizione, mentre la sua rabbia sbolliva lentamente.

 

-Mi chiamano così... lo so, sono leggermente in anticipo per Natale, ma sappi che mi sto dando all'espatrio... però se hai bisogno di un passaggio...-

 

Islanda lo fissò senza capire, poi il suo sguardo cadde sul suo pollice verso.

 

-Ah... veramente non stavo facendo l'autostop... non credo nemmeno che si faccia così...- mormorò perplesso il giovane, che in macchina aveva viaggiato solo ben assicurato al suo seggiolino, -però ora che mi ci fai pensare... sì, va bene! Mi rifiuto di restare, portami lontano da qui!-

 

-E dove di preciso?-

 

Islanda lanciò un'occhiata al fratello che, ripresosi dalle rivelazioni sconvolgenti di poco prima, stava iniziando a reagire agli approcci del danese in maniera decisamente bellicosa.

 

 

-Non importa dove,- borbottò spingendo il finlandese sulla slitta prima di entrarvi a sua volta, -basta che ce ne andiamo subito e che il posto in cui mi lascerai non sia troppo vicino!-

 

Di fronte a tanta fretta, il finnico decise di accontentare il ragazzo e, fra scintille e fiocchi di neve, la slitta riprese quota, diventando ben presto un puntino sempre più piccolo nel cielo ormai scuro.

 

-Ice!- Riuscì a gridare Norvegia, incredulo, prima di vederlo sparire, subendo un nuovo trauma, il terzo in quel giorno (gli altri due erano la perdita della virtù del fratello e l'aver semplicemente rivisto il fastidioso principe).

 

-Su, su...- lo richiamò ridendo il danese che gli era ancora attaccato come una cozza allo scoglio, -e lascialo vivere, quel poverino! Credo che sia sessualmente frustrato, si è comportato in maniera strana per tuuutta la sera e non capisco perchè! E poi come fai a pensare a tuo fratello quando ci sono io con te~?!-

 

-Ice...- continuava a mormorare Norvegia, allibito.

 

-Uffa... ma pazienza, tanto tra poco dirai solo il mio nome~...- aggiunse allusivo facendosi sentire da tutti i presenti che ormai si erano procurati pop-corn e bibite per godersi meglio la scena da scadente telenovelas, -e ora vieni, abbiamo tante cose da dirci... e una in particolare da fare~!-

 

E detto fatto, trascinò il povero norvegese verso la torre.

 

Nel frattempo, Islanda stava facendo conoscenza del misterioso finlandese che, dopo un primo approccio abbastanza timido, si era rivelato alquanto loquace.

 

-E così stai scappando da tuo marito...-

 

-Eh sì... mi chiedo come ho fatto a non pensarci prima, usare la slitta per la fuga è stata senza subbio la soluzione migliore!-

 

-Anch'io mi chiedo come ho fatto a non capire che avrei potuto scappare dalla torre in cui mio fratello mi aveva rinchiuso con una semplice corda di liquirizia...-

 

-Uh... dev'essere stata dura vivere con un fratello così opprimente...-

 

-Non sai quanto... e pensa che non era nemmeno mio fratello, sono stato affidato a lui da piccolo...-

 

-Vorrei tanto sapere chi è stato quella persona tanto incosciente e crudele da fare una cosa simile...-

 

-Bah, erano due, non me li ricordo bene... erano una coppia di idioti in cui uno aveva uno sguardo terribile e la moglie cercava di fregarlo in tutti i modi... erano i vicini di casa della strega, cioè di mio fratello, e mi vendettero a lui per un ...-

 

-Un buono dell'Ikea e poche liquirizie?!- Esordì sconvolto il finnico che aveva capito solo ora chi era il ragazzo a cui aveva tanto gentilmente offerto un passaggio.

 

-Già, è proprio così! Li conosci? Perchè vorrei tanto vendicarmi su di loro, visto che sono stati l'origine delle mie disgrazie...-

 

-Ah... ehm... no, purtroppo non li conosco bene, potrei confonderli con qualcun'altro...-

 

-Un coppia composta da un orso dall'aria terrificante e da un uomo fatto passare per moglie?! Già, davvero, potresti confonderli... con chi?!?!- Sbottò caustico Islanda mentre Finlandia mormorava qualcosa circa le tante strane coppie che si vedono in giro al giorno d'oggi.

 

L'islandese lo guardò sospettoso e Babbo Natale scelse saggiamente di cambiare discorso.

 

-Allora, visto che sei finalmente libero, cosa vorresti fare, a parte vendicarti?-

 

-Avere una relazione sentimentale... con una donna però...-

 

-Eh, come ti capisco... gli uomini riservano sempre delle brutte sorprese...- sottolineò il finnico che ne sapeva qualcosa, -comunque, se è così, mettiamoci d'impegno e troviamo un'affascinante fanciulla degna di questo nome! Ne vedi qualcuna?-

 

Islanda si sporse dalla slitta e lanciò un'occhiata alle persone che passeggiavano ignare della loro presenza.

 

-Uhm... dannazione, vedo tutti uomini... ah, no! Ecco, ho visto una donna! È tutta vestita di rosa, con una gonna a balze e ha un caschetto biondo...-

 

-Allora quella non è una donna, è Polonia...- gli spiegò amaramente il finnico che anni prima, quand'era in cerca di un'amante, aveva commesso lo stesso errore.

 

-Ah... ma... ecco, ne ho vista un'altra! Ha un basco, due lunghe trecce e un pantaloncino cortissimo...-

 

-Mi dispiace distruggere di nuovo le tue speranze, ma è Kugelmugel ed è...-

 

-Un uomo?-

 

-Esatto... e ora? Hai visto qualcun'altro?-

 

-Mah, sta passando un tizio bassino, vestito da militare... ha un fiocco fra i capelli ma è così piatto che, ne sono certo, è un uomo...-

 

-E invece ti sbagli! È Liechtenstein, una ragazza molto carina e gentile!- Lo informò Finlandia tutto contento.

 

-Beh... mi sarei aspettato di meglio, ma tutto sommato può andare... dici che ho qualche possibilità?-

 

Finlandia sorrise.

 

-Se riesco a parcheggiare la slitta sopra suo fratello Svizzera, direi proprio di sì...-

 

 

 

 

 

 

 

 

Epilogo

 

  1. Islanda ha avuto finalmente i suoi primi cinque minuti sentimentali con ... (inserite il nome che più vi aggrada) e non porta più rancore al fratello (non molto, almeno). In ogni caso, vivono separati.

  2. Dopo pochi minuti di smarrimento dovuto ai tremendi traumi psicologici ricevuti, Norvegia è finalmente tornato in possesso delle sue facoltà mentali e soprattutto fisiche e ha efficacemente contrastato le mire espansionistiche danesi volte alla conquista delle sue regioni vitali, riducendo il principe a zerbino (questo non è ancora però chiaro a Danimarca che continua comunque a provarci, venendo gentilmente invitato a desistere ogni volta, per quanto possa essere gentile un norvegese con decine e decine di troll furibondi al suo servizio... ma si sa, la fortuna aiuta gli audaci... ce la farà anche lui prima o poi... forse...)

  3. Finlandia è ancora latitante.

  4. Svezia continua a cercarlo. Nel caso abbiate la fortuna di adocchiare sua moglie, avete due possibilità: o aiutarlo nelle fuga o avvertire Berwald ed essere ringraziate con un "mh" pieno di riconoscenza e un buono per l'Ikea. A voi la scelta, ma sappiate che, se opterete per la seconda possibilità, Babbo Natale non sarà molto contento.

 

 

 

 

 

Fine!

 

Grazie a tutti quelli che sono arrivati fino alla fine di questa fanfiction e scusatemi per il ritardo dell'aggiornamento, di solito non ci metto mai tanto, ma l'inizio dei corsi universitari è demotivante per tutti...

 

Detto questo, un ringraziamento speciale va a tutti coloro che hanno recensito questa storia e cioè:

 

 

adrienne riordan

happylight

Cosmopolita

historygirl93

TheJolly

nena92

hanon993

Rota

V e r m o u t h

Aoi

Milla Chan

Lady H

 

 

 

Grazie di cuore!

 

Alla prossima!

 

Bazylyk19

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