Due fratelli non di sangue 2

di bulmetta_97
(/viewuser.php?uid=156276)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chi viene a cena? ***
Capitolo 2: *** La storia di 18 ***
Capitolo 3: *** M.J ***
Capitolo 4: *** Micheal Junior Prince ***
Capitolo 5: *** Micheal Prince era tuo padre... ***
Capitolo 6: *** Non può essere... ***
Capitolo 7: *** La verità ***
Capitolo 8: *** Sfortuna o non sfortuna? ***
Capitolo 9: *** Tu?! ***
Capitolo 10: *** Corsa per la vita ***
Capitolo 11: *** La tristezza non ha età ***
Capitolo 12: *** L'altra faccia... ***
Capitolo 13: *** come cane e gatto ***
Capitolo 14: *** Il passato, rimarrà solamente PASSATO! ***
Capitolo 15: *** Non a lei... ***



Capitolo 1
*** Chi viene a cena? ***


DUE FRATELLI NON DI SANGUE 2

 
 
" Goku, puoi passarmi quel pezzo di pane?" chiese Bulma indicando un cestino che si trovava proprio vicino al suo caro cognato.
Goku non la sentì e si mise in bocca tutto il pane che si trovava all'interno del cestino.
"Goku!" urlò Chichi dando una piccola botta sulla schiena del marito.
" Che c'è?" chiese lui guardando le due donne.
" Prima Bulma ti ha chiesto del pane e tu adesso te ne stai rimpizando!" esclamò Chichi mostrando segno di imbarazzo.
Intanto i due bambini stavano ridendo sotto i baffi.
" Dov'è Vegeta?" chiese Goku
" E' voluto rimanere in stanza, non si è sentito tanto bene questa mattina!" disse Bulma mettendo della pasta nel piatto del piccolo Trunks.
" Cos'ha?" chiese Chichi mescolando l'insalata.
" Niente di grave... si sentiva soltanto stanco" rispose Bulma
In quel momento squillò il telefono di casa e Trunks corse a rispondere.
Pochi secondi dopo, il piccolo bambino, arrivò con il telefono portatile in mano e lo passò a sua madre.
" Pronto? ... Oh ciao Crilii... ma dai?... sì, sì ... ok, ciao!" 
" Chi era?" chiese Chichi 
" Era Crilii... sta sera verrà a cena da noi!" esclamò allegramente Bulma, felice di rivedere un amico che non vedeva da quando si era sposata con Vegeta.
" Da quanto tempo è che non lo vediamo?" chiese Goku
" Da un bel pò ... credo da quando ci siamo sposati!" rispose Chichi
Dopo pochi minuti scese anche Vegeta che tranquillamente si mise a sedere sulla sua sedia a capotavola.
"Buongiorno, amore. Dormito bene?" chiese ironicamente Bulma mostrando l'orologio al marito. 
Egli guardò l'orario, strabuzzò gli occhi e chiese " E' già l'una del pomeriggio!"
" Sì, caro il mio dormiglione!" 
Finito di mangiare Goku, Gohan e Chichi tornarono a casa sui monti Paoz mentre Vegeta, Bulma e Trunks rimasero a casa dove Bulma stava cominciando a mettere a posto la casa per la cena che si sarebbe fatta quella sera.
" Chi viene a cena da noi, mamma?" chiese Trunks guardando sua madre mentre spolverava di qua e di là per la casa.
"Viene un nostro amico del liceo che non vediamo da anni... potresti apparecchiare la tavola, amore della mamma?" chiese la donna dai capelli blu.
Il piccolo Trunks obbedì subito all'ordine che gli fece sua madre e cominciò ad apparecchiare. 
Arrivò sera e Bulma era pronta a servire dei piatti spettacolarmente gustosi.
Il campanello suonò... erano arrivati Chichi, Goku e Gohan che entrarono portando in mano alcune pietanze da guastare quella sera.
" E' già arrivato Crilii?" chiese Goku
" Ah, quindi viene testa-pelata a cena..." disse Vegeta 
" Esatto e mi ha detto che sarebbe venuto qui verso le otto... ci mancano ancora pochi minuti alla fatidica ora." affermò Bulma
Ecco che il campanello suonò e il piccolo Trunks andò ad aprire la porta.
" Ehi Crilii!" esclamò Goku correndo ad abbracciare l'amico.
" Ciao Goku... come siete cambiate ragazze! Invece Vegeta e Goku non sono cambiati più di tanto eheheh" esclamò il piccoletto mentre si grattava la testa.
Crilii era rimasto basso... non era cresciuto tantissimo, forse di qualche centimetro si era alzato.
" Ho una sorpresa per voi... entra Marghareth"
Dalla porta entrò una donna bionda ed alta. Essa indossava dei jeans neri ed una maglietta bianca a maniche corte coperta da un gilet nero di cotone.
" Ciao 18!" 
Tutti quanti si girarono e videro Vegeta che con la mano salutava la donna che era appena entrata.
" Ciao Vegeta!" esclamò lei
 
Chi sarà questa misteriosa donna? Come faceva a conoscere il nostro Vegeta? 
SCOPRITELO NEL PROSSIMO CAPITOLO.

P.S: Lunghezza corta ma ... è per tenervi sulle spine muahahah

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La storia di 18 ***


Bulma guardó attentamente la misteriosa ragazza e suo marito e, con curiosità chiese " Vi conoscete?"
La ragazza dai capelli biondi si spostó il ciuffo ribelle, fece un piccolo sorriso e disse " Diciamo che abbiamo passato del tempo insieme..."
Bulma strabuzzó gli occhi e pensó " Era la sua ex?!".
" Quando si mangia?" chiese Goku cercando di riempire quell'imbarazzante silenzio che si era formato.
Si misero tutti a tavola e cominciarono a mangiare ció che si trovava sul loro piatto. 
Finita la cena, rimasero a chiaccherare quando, Vegeta, non cominció a chiedere una cosa A Marghareth.
" Non pensavo che il tuo nome fosse Marghareth, 18" 
" E invece si... perchè pensavi che mi chiamassi 18 di nome?" chiese lei.
" Ovviamente no! Te l'ho chiesto soltanto perchè tutti ti chiamavano così e quindi, il tuo vero nome sembrava un mistero." rispose Vegeta mettendo nella sua frase un pizzico di ironia.
" Eravate fidanzati?" chiese direttamente Bulma sorsegguiando un bicchiere d'acqua.
" No! Io e Vegeta eravamo solo amici..." affermó la biondina.
" Come vi siete conosciuti?" chiese la donna dai capelli blu.
I due si guardarono e la ragazza fece un cenno con la testa a Vegeta, come per dirgli: dillo tu.
" Ok. Cominció tutto quando sono arrivato al riformatorio..."
 
***FLASHBACK***
" Bene piccoli criminali... OGGI ci saranno visite per ognuno di voi. ANDATE!" esclamó un poliziotto mentre schiacció un tasto per aprire le sbarre di ogni carcerato di quel riformatorio.
Vegeta uscì dalla sua cella e si diresse con pura tranquillità verso la stanza in cui avrebbe potuto parlare, con una specie di citofono, con i suoi genitori.
Da quand'era in riformatorio, i suoi genitori, non erano mai venuti ne a salutarlo ne a parlarci, secondo lui non erano mai venuti o perchè erano arrabbiati con lui per quello che aveva fatto oppure perchè si erano dimenticati TOTALMENTE di lui. 
Quando arrivó nella stanza, speró che i genitori fossero lì a sostenerlo e invece ... non erano venuti.
" Saranno stati a coccolarsi il loro nuovo figlio..." pensó Vegeta mentre si mise a sedere su una sedia che si trovava lì vicino.
Ad un certo punto si avvicinó una ragazza e spostandosi il ciuffo che le copriva l'occhio sinistro gli chiese " Anche i tuoi non sono venuti a trovarti?"
Vegeta la guardó e mostrando un piccolo sorriso rispose " Esatto..."
" I miei non sono mai venuti.. piacere 18, e tu?"
" Vegeta."
Detto ció, un guardia della sicurezza ordinó ai ragazzi di tornare nelle proprie celle.
" Allora... ci si vede in giro..." disse lei.
 
***FLASHBACK***
 
" Tutto qui..." disse Vegeta
" Come hai fatto a ricordarti di lei, se l'hai incontrata soltanto una volta?"
" Perchè quella non è stata l'unica volta che ci siamo visti..."
" Cioè?" chiese Goku strappando, a morsi, dei pezzi di pane.
" Sapete la cicatrice che ha sotto l'occhio?" chiese 18
Tutti annuirono eccetto Vegeta che si trovava in un momento di imbarazzo micidiale.
" Ecco gliel'ho fatta io... vedo che ti si vede ancora, Vegeta"
" Ma tu mi avevi detto che te l'aveva fatta un poliziotto..." disse Goku
" Ho mentito! In realtà..."
 
***FLASHBACK***
 
" Basta! Io non ce la faccio più a stare qui ... me ne vado!" pensó Vegeta mentre scavalcó il muretto, che divideva il riformatorio dalla civiltà.
Si stava dirigendo furtivamente verso la città quando, da dietro, non gli saltó addosso qualcuno che, con un coltello, gli fece un graffio sotto l'occhio destro.
Vegeta preso il braccio del nemico e lo buttó a terra quando notó che, chi l'aveva assalito, era una ragazza.
" 18?" chiese lui notando che la ragazza che aveva buttato a terra era la stessa che aveva incontrato pochi giorni prima.
" Ah, sei tu Vegeta. Mi hai fatto prendere un colpo... pensavo che i piedi piatti mi avessero scoperta."
Detto ció, si diressero insieme verso la città, quando, purtroppo la polizia non li ebbe trovati.
 
***FLASHBACK***
 
 
Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento. BACI E ABBRACCI!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** M.J ***


" Quindi eravate compagni di prigione?" chiese Bulma
" Sei stato in prigione, papà?" 
Tutti gli ospiti si girarono verso colui che aveva parlato.
Il piccolo Trunks si avvicinó al padre e riformuló la domanda.
Come si poteva dire ad un bambino: " Esatto, sono stato in prigione..."?.
" Si ... papà è stato in prigione per un ... piccolo... problema!" disse Vegeta.
" Cioè?" chiese il piccolo dai capelli lilla.
" Beh ... Ehi, Bulma! Cos'altro c'è da mangiare?" chiese Vegeta pur di cambiare argomento.
" Papa!" urló Trunks.
Il bambino voleva assolutamente sapere come ci fosse finito, suo padre, in prigione.
" Ok... ho bruciato un parco!" esclamó Vegeta
" Come mai?" chiese il piccolo.
" Esatto! Non ho mai capito il motivo del perchè tu l'abbia fatto..." esclamó Goku mentre guardava curiosamente suo fratello.
" Sinceramente non lo so pure io..." affermó Vegeta mentre portó lo sguardo a terra.
" In che senso?" chiese la donna dai capelli blu.
" Ero ubriaco quella sera e quindi le cose che facevo... non le volevo fare."
Continuarono a cenare quando finirono, si salutarono e si diressero nelle proprie case per andare a dormire.
" È stata una bellissima cena!" affermó Crilii mentre si avviava in macchina con la sua Marghareth.
" Ah ah..." rispose lei mentre il suo sguardo rimaneva fisso al finestrino.
" Che succede, amore?" chiese lui notando la sua ragazza che pensava a tutt'altro.
" Vegeta si è fatto proprio un bell'uomo, alto e forte..." pensó lei ancora fissa a guardare il finestrino.
Crilii le diede una piccola scossa e disse " Allora ci sei... pensavo che ti fossi addormentata..."
" Io? No, no! Ti stavo ascoltando..." affermó Marghareth portando di nuovo lo sguardo verso l'esterno.

***CASA PRINCE***

" É stata una bella serata, non trovi?" chiese Bulma
" Si, dai... Ma crilii è basso di natura? Ha avuto qualche problema?" chiese Vegeta mentre si toglieva la maglia per rimanere solo ed unicamente in boxer.
" Credo che sia nato così..." affermó la donna dai capelli blu.
" Senti.. domani ti andrebbe di andare a vedere delle nuove case?" chiese lei
Vegeta si sdraió sul letto, la guardó e le domandó " Perchè?non ti piace più questa casa?"
" Non è che non mi piaccia, è soltanto che sono qui da quando ero piccola e quindi volevo un pó, come dire... cambiare aria. Allora ci andrai?"
Vegeta annuì. Egli appoggió il braccio sinistro sul fianco destro di Bulma e dandole un piccolo bacio si addormentó.
Arrivó presto la mattina e Trunks, entrando nella stanza dei due genitori, saltó addosso alla madre.
" Ahia! Ah, sei tu, Trunks!" disse Bulma mentre tiró su la schiena per poi alzarsi dal letto. Bulma si giró verso l'altra metà del letto, sgranó gli occhi e chiese al piccolo bambino dai capelli lilla.
" Papà è andato fuori mezz'ora fa... ha detto che doveva andare a vedere delle nuove case... Cambiamo casa, mamma?" rispose lui mentre si alzó dal letto seguendo la mamma come fosse un piccolo papero che segue la propria mamma.
Bulma non rispose e guardó che ore fossero... erano le 11:00!
" Come mai non mi ha svegliata?" urló Bulma cominciando a prepararsi.
" Ha detto di non svegliarti... le sembravi stanca..".
Bulma prese su tutta la roba e corse fuori per poi dirigersi a lavoro con tutta fretta.
" Eccolo qua!" affermó Vegeta fermandosi davanti ad un negozio in cui si vedevano delle immagini di case in vendita. Entró nel negozio e cominció a guardarsi attorno, quando un signore non gli chiese " Vuole comprare una casa, signore?"
Vegeta si giró verso chi gli aveva rivolto la parola e rimase abbastanza colpito... che gli aveva parlato, aveva qualcosa di molto familiare.
" Si..." affermó lui
" Bene, allora... mi segua signore!" affermó il commesso.
I due si diressero verso una stanza, Vegeta si sedette nella sedia che si trovava davanti alla scrivania, mentre l'altro andó a sedersi dietro.
" Allora mi dica, che tipo di casa voleva?" chiese a Vegeta.
Vegeta non rispose perchè, egli, si era soffermato sulla taghetta del signore.
" M.J Prince..." pensó Vegeta continuando a fissare quella strana scritta.

Chi sarà mai, M.J? 

Spero tanto che vi sia piaciuto! Corto il capitolo ma purtroppo, la causa di tutto ció è la scuola ( Maledetta scuola! grrr ).
Baci

bulmetta_97

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Micheal Junior Prince ***


" Signore! Allora mi dica... che tipo di casa cercava?" ribattè il commesso muovendo, davanti agli occhi di Vegeta, la sua mano.

Vegeta strabuzzó gli occhi e cominció a guardare il signore che si trovava davanti a sè...

" Capelli ricci, occhi neri e ..." pensó Vegeta.

Quella persona, quei lineamenti gli erano familiari... gli ricordavano Micheal, era identico... tranne per la corporatura, il ragazzo era abbastanza molle invece Micheal era muscoloso.

" Signore... si sente bene?" chiese il ragazzo notando che l'uomo aveva cominciato a diventare pallido.

Vegeta, scosse la testa come per tornare a ció che stava succedendo e rispose " Sinceramente non lo so pure io..." esclamó l'uomo dai capelli a fiamma, " Mi ha mandato qui mia moglie e io non sono sicuro delle mie scelte in campo di edifici..." continuó Vegeta.

" Allora, guardi... le consiglio di tornare domani con sua moglie, così le sarà più facile decidere, ok?" chiese il ragazzo.

Vegeta, annuì e alzandosi lentamente dalla sedia si diresse verso la via d'uscita quando...

" Vegeta!" 

Egli si giró e guardó quella figura che le era comparsa davanti all'improvviso.

" Non ti ricordi di me?" domandó la donna.

Egli scosse la testa e, dopo averla guardata attentamente disse " Kury?!".

La donna aveva i capelli blu che le arrivavano fino alle spalle ed indossava una gonna corta ed una camica bianca.

" Da quanto tempo..." affermó lei. 

Parlarono per alcuni minuti, quando Kury non lo invitó a cena da lei.

Vegeta accettó l'invito ed andó a casa per dirlo a Bulma.

" Quindi siamo stati invitati fuori?" chiese la moglie mentre puliva i piatti sporchi.

" Si..."

" Chi sarebbe questa, Kury?"

" Lunga storia..."

" Era la tua ex?" chiese Bulma cominciando a diventare gelosa

" Tranquilla... non era una mia ex... era una persona che conoscevo quando ero piccolo."

Detto ció, Vegeta, andó in camera del figlio per vedere che cosa stesse combinando quel bambino dai capelli lilla.

" Ciao papà!" esclamó il piccolo mentre lo andó ad abbracciare.

" Ciao Trunks... che stavi combinando?"

" stavo giocando alla playstation... vuoi giocare con me, papà?" chiese il piccolo

Vegeta sbuffó, si mise a sedere sul tappeto, prese il gioistic e cominció a giocare.

Passarono alcune ore e Bulma, passando davanti alla porta della stanza del suo bambino sentì " Ah Ah... ti ho battuto di nuovo, papà!".

La moglie entró nella stanza del figlio, si appoggió alla porta e chiese " Che state combinando voi due?"

" Mamma! Mamma! L'ho battuto sette volte alla play!"

" Non mi ha battuto... ha barato!" affermó Vegeta

" Invece ti ho battuto e tu non sai perdere..."

" Io non perdo mai..." pensó il padre.

" Quando è che dovremmo andare a cena fuori?"

" Mmm... lei mi ha detto di venire verso le 8:30 per mangiare."

Bulma guardó l'orologio, fece un piccolo sorriso ed esclamò, con tutta calma" Amore, sai che ore sono?".

Vegeta scosse la testa.

" Sono le 8:20!" urlò Bulma mostrando l'orologio. 

Vegeta sobbalzò e corse in camera a prepararsi.

" Dove andiamo, mamma?" chiese Trunks

" Andiamo fuori a cena. Sù, preparati!"

" Posso mettermi in tuta?" chiese il piccolo

" Non ci pensare neanche... vatti a mettere il vestito."

"Ma mamma..."

" Niente ma, Trunks! Vattelo a mettere!" ordinò la madre indicando l'armadio del piccolo bambino.

"Uffa.." sbuffò Trunks.

Passarono alcuni minuti e quando anche Vegeta fu pronto, si diressero verso la casa dove si sarebbe effettuata la cena.

" Eccoci... siamo arrivati!" affermò Vegeta mentre accostò la macchina.

Si avvicinarono all'edificio e Vegeta cercò il campanello.

" Eccolo qui! Kury Kioko..."

Suonò ed una voce arzilla rispose al citofono.

" Si... chi è?" chiese 

" Sono Vegeta..." disse l'uomo dai capelli a fiamma.

"Oh ciao! Entrate pure... 5° piano!"

Salirono con l'ascensore e finalmente arrivarono davanti alla porta della signorina Kioko.

" Ben arrivati! Entrate pure..." esclamò Kury aprendogli la porta.

" Lei è mia moglie, Bulma e questo qui è mio figlio, Trunks!" disse Vegeta mostrando Bulma e il bambino che erano appena entrati dalla porta d'ingresso.

" NON CI POSSO CREDERE! Hai un figlio e ti sei anche sposato?" chiese la donna mostrando un enorme sorriso " Quando eri piccolo dicevi sempre: Io non mi sposerò mai. Bei tempi...vero Vegeta?" continuò lei

Kury e Vegeta si guardarono e un attimo di silenzio cadde nella stanza.

" Sta sera c'è anche mio figlio... vieni qui, Micheal!"

"Micheal?!" pensò Vegeta.

Davanti a lui si mostrò il ragazzo... MA L'AVEVA GIA' VISTO!

" Ma tu eri il commesso di quel negozio!" affermò Vegeta

" Oh salve, signore!" affermò l'altro

" Non chiamarlo signore, Micheal... lui è tuo zio!" disse Kury

" Mio zio?!"

" Mio nipote?!" esclamarono all'unisono Vegeta e Micheal.

 

 

TA-DA! Piaciuta la sorpresa?

 

Bluesun: Esatto è un parente :)

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Micheal Prince era tuo padre... ***


" Che significa?" si chiese Micheal J.
" Vi racconteró tutto dopo... a tavola... Ed ora sedetevi che mangiamo!" affermó Kury
Si sederono, Micheal e Vegeta continuarono a guardarsi.
" Quanto è buono questo riso!" disse Bulma mentre finì di mangiare.
" Grazie Bulma..."
" Mamma! Mi potresti spiegare tutto? Lui dovrebbe essere mio zio?" chiese Micheal indicando Vegeta.
" Esatto..." esclamó Vegeta.
" Beh vedete. Micheal, come avrai sospettato, era figlio di tuo fratello, Vegeta."
" Ma questo è impossibile! Non dirmi che..."
" Sì! Micheal mi ha lasciato in grembo lui e ... non lo sapeva..."
Tutti rimasero a bocca aperta ma quelli più sorpresi furono Micheal Junior e Vegeta.
" Ha lasciato un figlio..." pensó Vegeta
" Questa è la prima volta che mi parli di papà, mamma"
" Lo so ma... volevo aspettare il momento giusto."
Micheal si giró verso lo zio e fece un enorme sorriso ed esclamó " Sono felice di conoscerti!".
" Pure io..." disse Vegeta.
" Quindi tu hai avuto lui poco dopo la morte di mio fratello?" continuó lui mostrando qualche segno di amarezza.
" Si, ed è per questo che l'ho chiamato Micheal..."
Finita la cena, si salutarono e tornarono a casa.
Passó la notte e la mattina arrivó velocemente.
" Aspetta Trunks, ti sei dimenticato il pranzo!" esclamó Bulma rincorrendo il bus della scuola con in mano una scatola con all'interno il pranzo del piccolo.
" Vegeta! Vado a lavorare... dovresti trovare anche te un lavoro, sai?"
" Lo so... ma nessuno vorrebbe prendere un teppista come impiegato."
" Dai che lo troverai... adesso vado. A dopo, amore!".
Bulma uscì di casa, lasciando Vegeta, come tutte le mattine, a casa da solo.
Scese le scale per andare a fare la colazione quando il campanello suonó. Andó ad aprire e, davanti a sè, trovó Micheal.
" Posso entrare, zio?" chiese lui.
" Certo... vieni pure!" rispose Vegeta " Non vai a lavoro,oggi?" continuó.
" Oggi ho chiesto un giorno di ferie... dovevo assolutamente venire qui!" esclamó Micheal.
" Scommetto che sei venuto qui per saperne di più su tuo padre, vero?" domandó l'uomo dai capelli a punta.
Micheal annuì. 
Vegeta gli fece il cenno di seguirlo, si alzó e si incamminó verso la sua camera da letto.
" Entra pure..." 
Micheal si sedette sul letto e guardó tutta la stanza che lo circondava.
La stanza era azzurra, all'interno vi era un letto matrimoniale, un enorme armadio e alcuni scaffali.
Vegeta andó a prendere una scatola che si trovava dentro uno degli scaffali.
" Ecco... qui ci sono tutte le foto che ho di lui!".
Era da tempo che non prendeva quelle foto e, sedendosi vicino al nipote, cominció a riguardarle ad una ad una.
" Com'è morto?"
Domanda di cui la risposta equivaleva a 20 mila coltelli per Vegeta, fece un respiro profondo e rispose " Si è suicidato... erano dei brutti momenti per lui...".
" Suicidato? E perchè l'avrebbe dovuto fare?" chiese il nipote.
" Non era soddisfatto della vita che aveva... lui me lo diceva ma io non capivo..."

***FLASHBACK***

" Che c'è, Micheal? Perchè sei così giù di morale?" chiese il piccolo mentre si mise a sedere sulla sedia del fratello maggiore.
" Sono insoddisfatto della vita che ho, fratellino mio... non ti senti come diverso dal mondo in cui ti trovi?"
" No! Anzi io mi trovo abbastanza a mio agio..."
" Io no! Vegeta io sto male in questo posto... a scuola sono considerato uno sfigato perchè non ho amici e a casa i nostri genitori non ci considerano!"
" Ma tu non sei sfigato..."

***FLASHBACK*** 

" Vuol dire che la mia opinione non gli importava più di tanto..." affermó Vegeta.
" E come si è ucciso?"
Vegeta strinse forte i pugni... come per non piangere.
" Si è impiccato! Io sono stato il primo a vederlo lì. Non sai come sono stato..."
" Posso capire..." affermó Micheal Junior.
Vegeta allungó la scatola e disse " Segli pure quali foto vuoi... Io te le daró..."
Micheal scelse 10 foto, 10 foto di un padre che non aveva mai conosciuto e che mai... conoscerà.




Non so il perchè... ma l'ultima frase mi colpisce ahahha

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Non può essere... ***


" Senti, le foto le puoi tenere ma, mi devi promettere che le tratterai bene. Tu porti il nome di mio fratello e voglio che tu renda onore a questo nome"
" Ci andavi d'accordo?"
" Si e no... eravamo fratelli ed era normale che avessimo alcuni momenti no!" rispose Vegeta mentre guardó il cielo.
" Ora scusa ma devo andare!" affermó Micheal prendendo le foto.
Vegeta lo accompagnó alla porta e lo salutó.
Quando se ne andó, Vegeta corse a fare colazione.
" Sono tornata!"
Vegeta si affacció dalla porta della cucina per vedere chi fosse appena entrato.
" Ciao amore!" esclamó Bulma saltando al collo di Vegeta
" Che succede?"
" Che vorresti dire?"
" Vorrei dire che ogni volta che mi salti al collo hai qualcosa da dirmi... dai, sputa il rospo!"
" E va bene... sta sera andremo al cinema insieme a Goku e a Chichi!"
" Che film vedremo?"
Bulma guardó per un attimo negli occhi Vegeta e gli rispose " Un film d'azione".
In realtà, Bulma, mentì. Sapeva bene che se avesse detto il vero genere del film lui avrebbe risposto di "no!".
" Tra poco arriva Trunks, vado a preparare da mangiare!" affermó Bulma dirigendosi verso la cucina.
Il campanello di casa suonó.
" E adesso chi è?" pensó Vegeta
" Ehi Vegeta!" urló Goku salutandolo con un enorme abbraccio.
" Ma scusa, non dovevate venire questa sera?" chiese Vegeta
" No! Bulma ci ha anche invitati a pranzo..." aggiunse Chichi sbucando dalle spalle del marito.
I due entrarono, Chichi andó da Bulma per aiutarla a preparare da mangiare invece Goku rimase a parlare con il fratello.
" Urrrccca! Quindi Micheal aveva un fratello? Questa sì, che è una sorpresa... come mai sei in boxer?" chiese Goku notando che il fratello non aveva niente addosso a parte le mutande.
" Perchè mi sono svegliato un'ora fa e quindi non sono riuscito a vestirmi..."
Bulma andó un attimo vicino al marito e disse " Se non ti vai subito a vestire non cominciamo a mangiare, capito?"
Detto ció, Goku, prese per il braccio il fratello e corse su per andarlo a vestire per poi, mangiare.
" Che stai facendo, Goku?" chiese Vegeta notando che il fratello stava frugando all'interno dell'armadio per prendere qualcosa da mettergli.
" Devo MANGIARE!" esclamó Goku cominciando a buttare addosso al fratello dei jeans ed una maglietta.
Quando finì di prepararlo si diresse giù in cucina e si mise a sedere al suo posto.
" Siete pronti?" chiesero le due donne portando a tavola le mille pitanze per i loro uomini.
" Urrccca! Sembra tutto così SQUISITO!" affermó Goku cominciando a prendere tutto ció che si trovava davanti ai suoi occhi.
" Non sei cambiato di una virgola in tutto questo tempo, Goku ahahaha" esclamó Bulma cominciando a ridere.
" Non cambierà mai.." disse Vegeta mostrando un piccolo sorriso.
" Vi ricordate tutte le cose che sono accadute dalla prima volta che ci siamo incontrati?" chiese Chichi mettendosi dell'insalata nel piatto.
" Sono accadute tante cose, belle, brutte ed anche divertenti..." disse Bulma
" Cosa di brutto?" chiese Goku guardando l'amica
" Dai Goku, quella sera... quando Vegeta... ehm, ehm... si è fatto male..."
" Non ho capito..."
" Goku, l'incidente..."
" Che incidente?" 
" Stai scherzando, vero?"
Vegeta guardó l'orologio e chiese " Ma dove sono Trunks e Gohan?"
Bulm corse fuori, non arrivó nessuno...
" Andiamoli a cercare!" esclamarono tutti.
Uscirono dalla casa e si diressero verso la scuola.
A pochi isolati dalla scuola un gruppo di persone si trovavano in cerchio. C'erano donne che piangevano, mariti che le consolavano e alcune ambulanze.
Vegeta, Bulma, Chichi e Goku fecero spazio e andarono davanti.
Bulma e Chichi caddero a terra e cominciarono ad urlare.
A terra vi erano i corpi dei bambini che uno ad uno vennero trasportati sull'abulanza.
" Non puó essere vero!" urló Bulma.



Scusate per la lunghezza ma, spero lo stesso che vi sia piaciuta :D

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** La verità ***


Bulma e Chichi, si ritrovavano a terra con tutto il mascara colante e con le lacrime che scendevano come una cascata.

" Seguiamo l'ambulanza..." esclamó Vegeta tirando su la propria moglie dal braccio.

Tutti e quattro si diressero, a piedi, all'ospedale per capire di più sulla faccenda.

Appena entrati in ospedale, videro una marea di genitori che se ne stavano seduti sulle sedie a sapere qualche novità.

Un medico uscì da una sala e chiamó all'appello alcuni genitori.

" Come mai non ci hanno chiamati?" chiese Bulma preoccupata.

" Dopo ci chiameranno, sta tranquilla!" disse Vegeta accarezzando la docile mano della moglie.

Dopo un'ora uscirono le persone che prima erano entrate.

I loro sguardi erano cupi e tutte le madri urlavano il nome del proprio bambino.

Finalmente i medici chiamarono l'altra metà dei genitori.

" Ho paura..." bisbigliò Bulma mentre strinse forte la mano di Vegeta

" Andrà tutto bene!" rispose lui.

In realtà, Vegeta, si trovava molto in ansia e, come Bulma, era paziente di sapere cosa fosse successo.

Si accomodarono nella stanza del medico e, tutti i genitori, si misero a sedere su alcune sedie che si trovavano nella camera.

" Bene Signori! State tranquilli... i vostri figli sono ancora vivi..." esclamò il dottore.

Tutti i genitori diedero un'enorme sospiro di solievo.

" Ma..." disse il medico

" Cosa? Mi dica! Come sta mio figlio?" urlò Chichi assalendo il dottore che si trovava in un momento di assoluto imbarazzo.

" I vostri figli non sono morti, ma hanno avuto qualche danno agli arti. Cioè, alcuni per alcuni mesi non potranno muovere le gambe ed altri si sono rotti le braccia..." rispose lui.

" Quando potremmo vederli?" chiese una madre mentre abbracciava il marito.

" Domani potrete venire a prenderli, però, per sta notte, sarebbe meglio che rimanessero qui... dobbiamo fargli degli esami!" disse il medico " Ora, se non vi dispiace, dovrei andare a visitare degli altri pazienti. Tornate qui domani pomeriggio!" continuò lui.

Uscirono tutti dalla stanza e piano piano si diressero nelle loro case.

" Chichina mia... stai tranquilla!" disse Goku prendendo per la mano la sua dolce metà.

" Ora sono più tranquilla... le parole del medico mi hanno tranquillizzata parecchio!" rispose Chichi mostrando un piccolo sorriso.

" Esatto! Domani rivedremo i nostri piccoli batuffoli!" esclamò Bulma.

" Vi andrebbe se andassimo a casa nostra a mangiare?" chiese Goku 

Bulma annuì e girò lo sguardo verso Vegeta, il quale, era diventato pallido e la sua mente sembrava essersi persa tra le nuvole.

" Vegeta? Stai bene?" chiese Bulma

Lui non rispose e rimase con lo sguardo a terra.

" Come mai mi capitano tutte queste cose? Micheal è morto, Bulma è stata rapita, io sono finito in come ed ora, Trunks, si trova in ospedale... Posso essere io la causa di tutto ciò? Posso aver portato io sfortuna alla mia famiglia e a tutti i miei cari?" pensò Vegeta mentre camminava con lo sguardo basso.

" Ti senti bene?" chiese Goku notando lo sguardo del fratello.

Vegeta rialzò lo sguardo e guardò negli occhi il fratello.

" Scusate..." 

Egli, corse via e se andò senza aggiungere parola.

Bulma stava per correre dietro al marito quando Goku non la bloccò.

" Lascialo stare, Bulma. Ha bisogno di stare solo..." disse Goku guardando l'ombra del fratello che piano piano spariva.

" Ok..." rispose lei.

 

 

Scusate se è corto... mi dispiace... vedete? Non ho fatto morire i due piccoli ;)

Spero lo stesso che vi sia piaciuta.

baci e a presto

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Sfortuna o non sfortuna? ***


Goku e Chichi andarono a casa di Bulma per vedere se Vegeta fosse tornato a casa.
" Cos'è questo odore?" chiese Goku
" Sembra... fumo..." aggiunse Chichi.
Bulma strabuzzó gli occhi e corse fino alla fonte di quell'odore... i suoi sospetti erano  giusti.
" Stai fumando?" chiese Bulma avvicinandosi al marito che, appoggiato al balcone, si fumava una sigaretta.
Vegeta si giró, spense la sigaretta e guardó Bulma dritta negli occhi.
" Per cosa sei preoccupato?" chiese la donna dai capelli blu.
" Io?! Io non sono AFFATTO preoccupato..." disse Vegeta
" Guarda che so che c'è qualcosa che non va... me lo avevi detto tu che fumavi per mettere dentro la sigaretta tutti i tuoi problemi."
" In realtà, ti avevo detto che c'erano alcuni ragazzi che dentro la sigaretta ci mettevano i propri problemi, invece altri lo facevano per farsi belli agli occhi degli altri... sei tu che hai assocciato questa cosa a me!" esclamó lui.
" Su, sputa il rospo... che succede?" continuó Bulma
" Senti, Bulma... secondo te.. io porto sfortuna?" 
" Ma cosa cavolo ti viene in mente? Non porti sfortuna, Vegeta!"
" Invece sembra di sì. A tutte le persone a cui voglia bene, succede qualcosa di brutto...
Micheal si è suicidato, tu sei stata rapita quando eravamo ancora ragazzi ed ora Trunks si trova in ospedale!"
" Non pensarci neanche! Tu non porti sfortuna! Sono cose che capitano queste..."
" Ma perchè sempre a me?" urló lui.
Detto ció, Vegeta, se ne andó dal terrazzo e corse nella stanza da letto.
" Non riesco a vedere il mio uomo così triste... devo fare qualcosa... ma cosa?" pensó Bulma.
Stava per aprire la porta, quando Goku non gli arrivó davanti e non gli disse " Vedo che sei turbato."
Appena sentita quella frase, Vegeta, aprì la porta ed urló " Non sono affatto turbato! Che cosa vi salta in mente, oggi?".
Dettó ció sbattè la porta, lasciando Goku paralizzato dallo stupore.
" Ho detto qualcosa di male?" si domandó Goku mentre si grattava la testa.
Bulma e Goku scesero nello stesso momento, con lo sguardo basso.
" Allora?" chiese Chichi guardando l'amica e il marito.
" Povero il mio Veggi..." pensó Bulma.
" Non ho ancora mangiato nulla, Che faaaaaaaaame!" pensó Goku.
Arrivó sera e Chichi e Goku tornarono nella loro casa.
Bulma si trovava a tavola, stava mangiando... da sola.
Vegeta non era sceso neanche per mangiare, era rimasto nella camera.
Finito di mangiare, salì le scale e entró nella stanza... Vegeta era steso nel letto che, girato dalla sua metà del materasso, dormiva.
Bulma gli andó vicino e mise il suo braccio attorno al fianco del marito.
Vegeta aprì un'occhio e guardó la mano della moglie.
Passó la nottata e Bulma si alzó dal letto e si diresse in cucina per preparare da mangiare.
Dopo aver preparato la colazione, si mise a sedere e cominció a mangiare.
Il campanello suonó e Bulma andó ad aprire.
" Ciao Goku! Come mai sei qui a quest'ora?" chiese Bulma mentre vide l'amico fuori dalla porta.
" Sono venuto qua per salutarvi... Vegeta sta ancora dormendo?" chiese Goku guardando in giro.
" È rimasto a letto!"
" È ancora a letto? È mezzogiorno e lui è ancora a letto?!... vado a controllare come sta..."
Bulma cercó di fermarlo, ma, Goku, corse su in camera.
Senza neanche bussare, Goku,  entró nella stanza.
" Vegeta..."
" Va via, Goku... ti prego..." disse Vegeta mentre si trovava seduto sul letto.
Egli non lo ascoltó e andó vicino al fratello.
La scena era al quanto strana ... Vegeta stava piangendo.
" Vegeta... stai piangendo?!" chiese stupito Goku.
" Ma che stai dicendo? Non sto piangendo! Qualcosa mi è entrato negli occhi..."
" Sì... come no! Su, che succede? A me puoi dirlo!".



Corto pure questo... non picchiatemi!

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Tu?! ***


Vegeta si giró verso il fratello e fece un profondo respiro.
" Senti, Goku.. tu sai che per me è difficile dire alle persone ció che mi sta accadendo e, per ora, l'unica persona che sia riuscita a capirmi è Bulma..."
" E allora... che ti sta succedendo fratello mio?"
" Secondo te ... sii sincero... porto sfortuna?"
Goku si mise a ridere pensando che stesse scherzando e disse " Bella questa Vegeta!".
Vegeta lo guardó con uno sguardo assassino e Goku, smettendo di ridere, chiese " Quindi eri serio?! Vegeta! Tu non porti sfortuna... Perchè pensi queste simili sciocchezze?"
L'uomo dai capelli a fiamma si alzó dal letto e appoggió la testa all'armadio.
" Pensaci un attimo... Micheal è morto, Bulma è stata rapita tempo fa, io sono finito in coma e Trunks ora è in ospedale... a tutte le persone a cui voglia bene accade qualcosa di spiacevole.
" Quindi non mi vuoi bene?"
Vegeta si giró di scatto verso Goku e cominció a guardarlo per qualche secondo e poi rispose.
" Guarda che anche a te è accaduto qualcosa di brutto, Goku!"
Goku cominció a grattarsi la testa.
" Non ti ricordi già più cosa ti è successo quando eri piccolo?"
Goku continuó a non capire fino a quando non si ricordó un giorno d'estate in cui erano al mare.

***FLASHBACK***

" Goku, non andare in acqua! Ci sono troppe onde e tu non sai ancora nuotare..." disse la signora Prince prendendo per il costume il piccolo bambino dai capelli a palma che si stava dirigendo in acqua.
" Uffa! Se viene anche Vegeta, posso andarci? Dai lui sa nuotare bene..." esclamó il piccolo Goku.
" E va bene! Peró cerca di non allontanarti troppo, mi hai capito?"
" Si, mamma!"
Il bambino corse verso lo sdraio del fratello e cominció a guardarlo con gli occhi da cricetone gigante.
" Che vuoi?" chiese bruscamente Vegeta mentre fissava, da sdraiato, il cielo.
" Verresti a fare un bagno con me?"
" No!"
" Ti pregoooooo!"
" Neanche per idea!"
" Se verrai con me, giuro che non ti disturberó per una giornata intera."
Dettó ció lo sguardo di Vegeta s'illuminó e domandó " Un'interà giornata senza che tu mi disturba?! Ok! Andiamo in acqua..."
" Yeah!"
Goku cominció a correre verso l'acqua saltando addosso a qualche persona che si trovava sulla sua strada, invece, Vegeta, si diresse piano piano.
Entrarono in quella magnifica e limpida acqua marina.
Le onde erano altissime saranno state alte quasi 10 metri.
Goku si trovava a ridere mentre gli arrivavano tutte le onde addosso fino a quando...
" Aiuto! Non ci tocco più... A... Aiuto!"
Dalla spiaggia arrivó in soccorso un bagnino che si buttó in acqua per salvare il piccolo Goku. 
Vegeta guardava quella scena senza mostrare un minimo di interesse.
Il bagnino lo portó sulla spiaggia, il quale gli fece la respirazione bocca a bocca.
Goku sputó tutta l'acqua che aveva ingerito e per fortuna non si fece nulla di grave.

***FLASHBACK***

" Ah, quella volta lì. Ma che c'entra! Non significa che tu porti sfortuna a tutte le persone a cui vuoi bene..." consoló Goku.
Vegeta si ributtó sdraiato sul letto e guardó il soffitto.
" Dopo vieni giù... è quasi l'una ed io non ho ancora mangiato. Eheheheh!"
Vegeta si alzó lentamente e andó giù.
" Ben arrivato, amore!" 
" Dai che tra tre ore andiamo a prendere Trunks e Gohan..." continuó la donna dai capelli blu.
" Così presto?" chiese Vegeta mostrando un piccolo sorriso.
" Sì, visto? Non è niente di grave!" affermó Bulma.
Bulma e Vegeta si sederono a tavola per cominciare a mangiare quando Goku disse " Allora io vado... andró a casa, mangeró da solo, siccome Chichi è andata dai suoi genitori e mi mangeró del cibo rimanente da ieri sera...".
" Vuoi restare qui, a mangiare?" chiese Vegeta avendo già capito l'intenzione del fratello.
" Ok!" esclamó Goku sedendosi subito sulla sedia.
Cominciarono a mangiare quando non suonó il campanello.
" Chi potrà mai essere a quest'ora?" chiese l'uomo dai capelli a fiamma.
Vegeta andó ad aprire la porta e l'uomo che aveva davanti a sè era tutto fasciato.
" Tu?!" affermó l'uomo che si trovava davanti a Vegeta.
" Ti conosco?" chiese Vegeta guardando il ferito.
Vegeta lo guardó e notó una cosa che attraversava l'occhio di quell'uomo e si mise a ridere.
" Ahahah! Sei tu Yamcha! Vedo che il mio segno ti è rimasto ancora bello intatto. Che ci fai qui?" 
" Ero venuto a scusarmi di persona a tutti i genitori per quello che è successo... sono stato io a far sbandare l'autobus dove c'erano i vostri figli..."
Vegeta non ci vedeva più dalla rabbia, lo prese dal colletto della maglia e lo buttó contro il muro.
" Quindi è per colpa tua che mio figlio ora si trova in ospedale. BRUTTO IDIOTA!" urló Vegeta
" Vedo che la sfortuna gira dalla tua parte, Vegeta!"
Stranamente, Vegeta, non gli diede un fortissimo pugno anzi.. lo lasció cadere a terra e rimase lì a pensare.
Dopo aver sentito il ciocco del corpo di Yamcha sbattere contro il muro, Bulma e Goku, corsero nell'altra stanza per vedere cosa fosse accaduto.
" Yamcha?!" esclamarono Goku e Bulma.


Vedete? Ormai stanno ritornando a galla tutti i vecchi personaggi eheheh!

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Corsa per la vita ***


Bulma lo tiró su e gli chiese " Che ci fai qui?".
" Beh vedi..." bisbiglió Yamcha guardando la donna dai capelli blu.

" Parla, brutto cretino! Dille che hai combinato... Bulma, è per colpa sua che Trunks adesso si trova in ospedale!" affermó Vegeta avvicinandosi alla moglie.
La donna si avvicinó all'uomo e gli  diede un fortissimo pugno nella pancia tanto forte da fargli sputare qualche goccia di sangue..
" Perchè devi sempre fare delle cose così orribili, Yamcha?" chiese Bulma guardando l'uomo che perdeva delle goccie di sangue dal naso.
" Perchè forse avete una sfortuna immensa... vero, Vegeta? Vedo che vi siete sposati... povero bambino! Chissà come soffrirà ad avere un padre del genere..."
Detto ció, Vegeta, lo prese dalla maglia e lo buttó fuori dalla porta e urló " Se tra tre secondi  non te ne andrai da questa strada, giuro, giuro sul mio orgoglio, che prenderó un coltello e ti toglieró via quella testa vuota che ti ritrovi!"
Yamcha si mise a ridere e disse  " So che stai scherzando..."
" 1...2... 3!" affermó Vegeta mentre si diresse in cucina per prendere un coltello affilato.
Vegeta corse fuori con il coltello e, allora, Yamcha cominció a correre per non essere preso dall'enorme ira di Vegeta.
" Vegeta!" urló Bulma.
Purtroppo, egli, continuó a rincorrere Yamcha per tutto il vicinato.
" Bulma, vieni! Seguiamoli!" esclamó Goku prendendo la nuora per la mano.
Essi presero la macchina e si diressero verso la lunga via dove si stava effettuando una corsa per la sopravvivenza.
" Sei un pazzo, Vegeta!" esclamó Yamcha continuando a correre.
" Io non sono un pazzo! Sono un padre che vuole vedere suo figlio sorridere e che, soprattutto, ti vuole vedere MORTO!" urló l'uomo dai capelli a fiamma.
Yamcha corse dentro ad un cimitero, tanto per nascondersi dietro alle bare.
La pioggia cominció a scendere e Vegeta continuó a cercarlo per tutto il cimitero senza fermarsi un attimo... la sua rabbia sovrastava ogni suo senso di ragione.
" Esci fuori, imbeccile! So che ti trovi qui!" 
Uno starnuto sovrastó le gocce di pioggia che stavano cadendo a terra, gli occhi di Vegeta si illuminarono... l'aveva trovato.
Egli, dopo averlo trovato, era pronto a dargli il colpo finale.
" Questa è la tua FINE!" esclamó Vegeta.
Yamcha mise le mani davanti a se come per proteggersi dalla lama che gli avrebbe trapassato il petto, quando Vegeta, girando per un attimo lo sguardo, notó una tomba a lui familiare.
L'uomo dai capelli a fiamma si avvicinó alla tomba e si mise a sedere vicino ad essa.
" Ciao Micheal..." disse Vegeta appoggiando la mano sinistra sulla tomba.

***FLASHBACK***

" Quello che è accaduto è un fatto inspiegabile... il Signore non avrebbe mai voluto vedere morire un ragazzo così giovane!" esclamó il parroco mentre teneva in mano la Bibbia.
" Signori... mettete giù la bara..." continuó il prete.
Una scena orribile si trovava davanti agli occhi del giovane Vegeta, che dura verità è stata sapere che, il suo fratello maggiore, era morto. Non avrebbe più potuto abbracciarlo, nè chiamarlo e neanche vederlo.
Mentre i becchini finirono di seppellire la bara, Vegeta, rimase seduto sulla sedia e, avvicinandosi alla tomba di Micheal, disse " Non ti dimenticheró mai, fratello mio... sappi che faró il più possibile per proteggere la mia famiglia. Ti prometto che non causeró mai sofferenza ad alcuna persona... te lo prometto, Micheal! Sigh!".

***FLASHBACK***

Vegeta rimase pietrificato da questo flashback e capì che stava per commettere un grosso errore.
" Sarà un tuo segno, Micheal?".
Detto ció si guardó attorno e notó che, quel farabutto di Yamcha, era scappato.
Vegeta si alzó da dove era seduto e si diresse piano piano verso l'ospedale, per andare a prendere il suo piccolo bambino.
" Guarda! C'è Yamcha..." disse Goku indicando un uomo che stava zoppicando.
" Lui saprà dove è andato Vegeta." continuó Bulma.
" Yamcha..."
" Che ci fate qui?" chiese lui cadendo a terra dal dolore delle botte.
" Siamo venuti a cercare Vegeta..." affermó Bulma mentre si guardó attorno per vedere se i suoi occhi avessero potuto scrutare il suo amore.
" Non so dove sia andato... l'ultima volta che l'ho visto si era seduto vicino ad una tomba, ora vado a casa... mi sono beccato troppe botte per oggi... ahia!" disse Yamcha cominciando a zoppicare per dirigersi verso casa sua.
" Eccolo lì!" affermó Goku.
" Vegeta!" urló Bulma correndo verso il marito.
Vegeta si giró e fece cadere il coltello a terra e abbracció la moglie.
" Sono felice che tu non l'abbia fatto." disse lei dando un bacio all'uomo dai capelli a fiamma.
" Sapete che ore sono?" chiese Goku abbracciando gli altri due.
" Le quattro perchè?" 
" Possiamo andare a prendere i nostri figli... non vedo l'ora di riabbricciare quei due monelli!" esclamó Goku cominciando a saltellare come un bambino verso l'ospedale.
Cominciarono a dirigersi verso l'ospedale e si sederono nella sala d'attesa per vedere finalmente i loro piccoli Trunks e Goten.
" Signori Prince? Venite! Vostro figlio vi sta aspettando nella sala 16."
Una voce proveniente da un altoparlante sveglió Bulma che si era comodemente addormentata sul possente braccio del marito.
" Andiamo..." disse Vegeta prendendo la mano della donna dai capelli blu.
I due si diressero verso la sala 16 con ansia di vedere come stesse il loro piccolo lilla.
" Ecco la stanza... Su, entriamo...".
Vegeta aprì la porta ed una stanza bianca apparve davanti agli occhi dei due genitori.

Spero che sia stato di vostro gradimento ;) BACI

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** La tristezza non ha età ***


 
 
"Mamma, Papà!" 
Un bambino sulla sedia a rotelle si avvicinó ai due adulti.
La madre si inginocchió per abbracciare il piccolo Trunks e cominció a piangere.
" Che succede, mamma? Vedi, sto bene! Non mi è successo nulla di grave...".
Detto ció, Trunks, con la sua docile manina, asciugó le lacrime che scendevano dagli occhi della madre e gli mostró un enorme sorriso.
" Signori Prince, come vedete vostro figlio è su una sedia a rotelle e la durata di ció è sconosciuta..."
" Come sconosciuta?" chiese Vegeta mentre si avvicinó al dottore.
" Nel senso che non si sa se suo figlio potrà di nuovo camminare... ora vi chiederei di tornare a casa, dovrei fare delle visite ehm, ehm" affermó il medico.
" Dottore, sono pronta per il controllo..."
Una donna giovane e vestita in un modo molto inadatto per una "normale" visita, entró nella stanza catturando così lo sguardo del dottore e di Vegeta.
Bulma, notando lo sguardo del marito, disse, prendendo la sedia di Trunks " Andiamo!".
" ... s-sì..." affermó Vegeta prima di uscire dalla sala.
Usciti dall'ospedale videro Chichi che tranquillamente si dirigeva all'interno dell'edificio.
" Dovrai aspettare un pó prima di entrare a prenderti Gohan..." disse Bulma cominciando a coprire le orecchie del piccolo bambino dai capelli a lilla.
" Perché?" 
Detto ció, Bulma, le andó a dire una cosa all'orecchio.
" Oddio!" esclamó Chichi.
" Non sarebbe meglio andare a casa?" chiese Trunks non vedendo l'ora di tornare a dormire nel proprio comodo letto.
" Ok, ciao Chichi!" disse Bulma cominciando a spingere la carrozzina.
Si diressero a casa e Bulma cominció ad avere sempre più paura...
" Come sarà la nostra vita ora che Trunks si trova in questo stato? Dovró far finta di nulla? Dovrei preoccuparmi?" pensó tra sè e sè la madre mentre aprì la porta di casa.
" Papà! Mi porteresti su ?" chiese il piccolo aprendo le braccia.
Vegeta non disse nulla, gli andó vicino e lo prese in braccio per portarlo in camera sua.
Il bambino lo strinse forte e gli disse " Papà!"
" Che c'è, Trunks?"
" Non farmi cadere..."
" Non lo farei mai!".
Vegeta, entrato nella stanza del piccolo, lo appoggiò sul letto e rimase nella stanza aspettando che il piccolo si addormentasse del tutto.
“ Papà…” disse Trunks alzando la piccola testa dal cuscino.
“ Dimmi, Trunks!”
“ Non voglio vederti soffrire!”
Detto ciò Vegeta gli andò vicino e gli affermò “ Ci proverò… e ora dormi che sarai stanchissimo!”.
Il bambino chiuse gli occhi e un piccolo sorriso spuntò sulla sua bocca.
Vegeta uscì dalla stanza e chiuse la porta dietro di sé.
Appena chiuse la porta una Bulma arzilla gli spuntò davanti agli occhi e gli chiese “ Allora… come sta?”
“Credo stia bene, ora si è messo a dormire, l’incidente l’ha stancato.”
Bulma si aggrappò al collo del marito e lo rassicurò dicendogli “Dobbiamo ritenerci molto fortunati, molti bambini sono morti a causa di quel incidente e per fortuna, il nostro Trunks ha subito soltanto un piccolo problema. Ora io vado a preparare la cena, se vuoi vieni giù con me!”.
Vegeta si appoggiò alla porta della stanza di Trunks e disse “ Io resto qui! Non si sa mai che abbia bisogno di qualcosa…”.
Bulma fece un enorme sorriso e, dandogli un bacio, gli disse “ Sei un padre fantastico.”.
Sembrava tutto tranquillo quando il piccolo Prince non cominciò ad urlare.
I due genitori si precipitarono all’interno della camera e lo videro a terra.
“Non riesco ad alzarmi!” affermò il piccolo mentre cercava, invano, di tirarsi su dalla caduta.
Il padre lo prese dalle braccia e lo mise seduto sulla sedia.
“ Quando potrò camminare di nuovo…”.
Quella frase colpì molto i due genitori: Come si può dire ad un bambino, così piccolo, che difficilmente avrebbe potuto camminare di nuovo?.
“Presto, Trunks… Presto…” disse Bulma dandogli un piccolo bacio sulla fronte.
“ Come sta Gohan?” chiese Trunks mentre dei lacrimosi gli solcavano il giovane viso.
“ Sta bene… Tra poco verrà a cena qui, ti va bene?” affermò Bulma guardando dritto negli occhi il figlio.
Trunks annuì, si guardò attorno e prese su un pallone da calcio e affermò “ Posso giocare a calcio?”.
Bulma non resistette e cominciò a piangere, per lei era come un incubo quello che stava passando… non poteva essere veramente successo al suo piccolo bambino.
Il padre, per cambiare argomento, andò a prendere un puzzle e chiese “ E se facessimo un puzzle?”.
Il bambino prese la scatola che teneva in mano, si avvicinò al tavolino della sua stanza e cominciò a mettere a posto i pezzi del puzzle.
“ Vai pure a cucinare, rimango io a giocare con Trunks!” affermò Vegeta appoggiando il suo forzuto braccio sulla spalla della donna dai capelli blu.
“ Ok, cosa vuoi da mangiare, Trunks?”
“ Qualsiasi cosa intanto, cucini divinamente tutto.” affermò il bambino dai capelli lilla.
Bulma uscì dalla stanza lasciando i suoi due uomini da soli a mettere a posto il puzzle.
Mentre scese le scale il campanello suonò e, lei, si avvicinò per aprire la porta.
Quando aprì la porta vide davanti a se una scena molto triste, il piccolo Gohan, anche lui sulla sedia a rotelle, si ritrovava col viso rivolto verso il basso come Goku che, stranamente dal solito, si trovava col viso coperto dalla tristezza. Chichi, invece, cercava di nascondere il dolore che si trovava all’interno di lei ed esclamò “ Ehi Bulma!”.
La donna dai capelli blu li fece entrare e, prendendo la mano di Chichi, andò in cucina.
“ Vegeta e Trunks sono su che fanno un puzzle… Goku, se vuoi puoi andare da loro…” disse Bulma prima di chiudere la porta della cucina.
Senza dire nulla, Goku, chiuse la sedia a rotella e prese in braccio Gohan per poi portarlo su dalle scale.
 

 

Spero che vi sia piaciuto. Mi dispiace che ora non sono più nel vivo dell’allegria ma in questa parte della storia è difficile essere felici. Comunque baci e abbracci a tutti quelli che recensiscono la mia storia oppure che la mettono tra le preferite ma il grazie principale va ad una persona SPECIALE… Bluesun. Ringrazio questa persona perché riesce a farmi sorridere dicendo soltanto una parola…
Vi consiglio di andare a leggere: Un orfano speciale ( della mia carissima AMICA
Bluesun) ed I Gemelli Reali ( storia scritta a quattro mani da me e da Bluesun).
BACI <3 <3 <3 <3 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** L'altra faccia... ***


Salì le scale come se si ritrovasse un peso, il peso della vita che gli era caduto addosso senza preavviso. Lui che era sempre stato ottimista e sprizzante di allegria, adesso, si trovava in una situazione completamente diversa.
Finito di salire le scale, Goku, mise giù la sedia a rotelle di suo figlio, fece sedere Gohan sulla sedia e bussò alla porta.
Vegeta si alzò dalla sedia in cui era seduto e si avvicinò alla porta per aprire.
“Ciao Goku…”
“Ciao Vegeta…”.
I due erano come paralizzati e continuavano a fissare il pavimento con il sguardo perso nel vuoto più totale.
“Trunks!”.
Il piccolo Gohan si avvicinò al cugino e lo abbracciò.
“ Sono felice che tu stia bene.” affermò il bambino dai capelli neri come il corvino.
“ Pure io, vuoi fare il puzzle con me?” chiese Trunks mostrando la scatola del gioco.
“ Ma certo!”.
I due piccoli cominciarono a giocare e a parlare delle solite cose di cui i bambini erano sempre al corrente: cartoni animati, giochi e tv.
“ Come va?” chiese Goku sedendosi sul letto del proprio nipote.
“ Diciamo che si può stare meglio… e te? Ti vedo abbastanza a pezzi…” notò Vegeta indicando le occhiaie del fratellastro.
“ E’ una vera tragedia… non mi sono mai sentito così a pezzi da quando sei finito in coma, sai?”.
“ Dai non ti eri preoccupato tanto per me… vero?”.
“ Come facevo a non preoccuparmi? Era per causa mia che eri finito lì! Lasciando da parte il passato, cosa si mangia?” chiese Goku strofinandosi le mani.
Vegeta fece un piccolo sorriso e si mise a ridere.
“ Cosa c’è da ridere?” chiese l’uomo dai capelli a palma.
“ E’ che tu pensi sempre al cibo… non sei mai cambiato. Pure da piccolo eri un mangione ahahah”.
Sentendo le risate del padre, Trunks, mostrò un enorme sorriso, la risata del padre lo metteva sempre di buon umore.
“ Dai andiamo giù a vedere cosa preparano, così potrai capire cosa finirà nel tuo stomaco.. su, vieni!” continuò Vegeta.
I due padri uscirono dalla stanza lasciando la porta socchiusa per sentire se i due bambini avessero potuto avere bisogno di qualcosa.
“ Ehi Gohan!”
“ Dimmi Trunks.”
“ Non ti sei accorto nulla?”
“ No, cosa?”
“ I nostri genitori… sono molti più servizievoli ora che abbiamo avuto l’incidente.”
“Hai ragione Trunks!”.
I due piccoli notarono una cosa che sarebbe servita a loro come scusa per essere al centro dell’attenzione dei due genitori.
 
***CUCINA***
 
“ mmmm, cosa si mangia?” chiese Goku cominciando ad annusare tutto ciò che gli capitava sotto il naso.
“ Hamburger e patatine… delizia per i due piccoli.” disse Bulma mostrando il piatto.
“ Hamburger!” urlò Goku.
“ No! Non ora, Goku” esclamò Chichi prendendo il mento del marito per non fargli cadere lo sguardo sopra la pietanza cucinata dalle due madri.
“ Accidenti!”.
“ Su, andate a prendere i bambini che è ora!” dissero all’unisono le due donne.
“ Ok.” risposero gli uomini.
Goku corse su come una scheggia, pur di mangiare prima quei magnifici e succulenti Hamburger, e prese su i bambini insieme alle loro sedie.
“ WOW! Goku, non ti credevo così forte!” esclamò Bulma  sorpresa della velocità e soprattutto della forza dell’amico.
“ Quando si parla di cibo… diventa tutto l’opposto di quello che è normalmente!” disse Vegeta mostrando un sorriso che poteva scongelare le calotte polari.
“Trunks mi vai a pren… Oddio, scusa!” disse Bulma capendo che stava per fare una figura assai imbarazzante.
“ Cosa?” chiese il piccolo.
Lei scosse la testa cominciando a diventare rossa come un pomodoro.
“ Papà, come vi siete conosciuti tu e mamma?” chiese Trunks mentre azzannava il panino.
Bulma prese la mano del marito e diventando sempre più rossa cominciò a raccontare di come si fossero conosciuti e di come si fossero innamorati.
“ Sei finito in coma, papà?!”
“ Questa parte potevi saltarla…” bisbigliò Vegeta alla moglie.
“ Chi vuole altre patatine?” chiese lei pur di cambiare argomento.
 
 
Spero che vi sia piaciuto questo mio nuovo capitolo :)  Baci <3 <3
 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** come cane e gatto ***


“ Quindi tu sei stato in coma? Quante cose mi devi ancora nascondere, papà?” domandò il lilla con le lacrime agli occhi.
Il silenzio cadde in tutta la stanza, Vegeta si sentiva come se avesse una lama infilata nello stomaco... non avrebbe mai pensato di nascondere tante cose a suo figlio, quello con cui sarebbe dovuto essere sincero sin dalla nascita, si sentiva a pezzi.
 “ Trunks! Non si devono dire queste cose...” affermò la madre mentre guardava dritta negli occhi il figlio sulla sedia a rotelle.
 “ No, Bulma! Trunks ha ragione... ha dovuto sapere del mio passato attraverso gli altri e non attraverso me. Sono diventato come mio padre: un uomo distratto e con dal quale non si poteva ricavare nessuna informazione.” esclamò Vegeta mentre guardava il pavimento come segno di imbarazzo.
Detto ciò, egli si alzò dal tavolo e si diresse in camera senza dire neanche una parola.
A tavola rimasero tutti stupiti da ciò che aveva appena detto l’adulto dai capelli a fiamma.
“ A proposito di vostro padre... io non l’ho mai visto!” disse Chichi mentre metteva nel piatto di Gohan le patate.
“ Esatto, non è neanche venuto al nostro matrimonio.” aggiunse Bulma mentre guardava negli occhi scuri il cognato.
Goku si grattò la testa e cominciò a raccontare cosa fosse successo al signor Prince:
“ Vedete, papà era un tipo molto impegnato con il lavoro e quindi rimaneva chiuso in stanza a finire di lavorare. Era molto assente nella vita mia, di Vegeta e pure di Micheal. Vegeta litigò fortemente con lui quando morì Micheal siccome, egli, non era neanche venuto al suo funerale e quindi, Vegeta, da quel giorno, ha cominciato a provare un forte sentimento d’odio verso papà e mi ricordo che gli disse: sappi bene una cosa, caro il mio papà. Da questo momento in poi tu, per me, sarai come un coinquilino con cui divido la casa, è chiaro? E se mai mi sposassi, non provare a venire al matrimonio perché, saresti soltanto d’intralcio alla mia felicità!”.
Bulma e Chichi rimasero stupite dalle parole uscite dalla bocca di Goku, non si sarebbero mai immaginate che il motivo, dell’assenza al loro matrimonio del signor Prince, fosse stata causata da una lite tra padre e figlio.
“ Quindi, Vegeta non vuole più vederlo?” chiese curiosa la donna dai capelli turchini.
Goku annuì e aggiunse “ Io lo vedo ancora e, questo, Vegeta non lo sa! Ti prego Bulma, non dirgli che vedo ancora papà perché so che se lo sapesse si arrabbierebbe di brutto.”.
Bulma gli disse di stare tranquillo e che il segreto sarebbe stato mantenuto all’oscuro del marito.
 “ Da quant’è che non si vedono più Vegeta e tuo padre?” domandò Chichi.
Goku cominciò a pensare e rimase lì qualche minuto.
“ Credo da quando è tornato dall’America, da lì ha sempre cercato di non incontrarlo. Quello che gli ha fatto papà è stato veramente qualcosa di orribile... non solo non è venuto al funerale del figlio ma l’ha anche cacciato di casa!”
Le due donne lo guardarono perplesse e continuarono a chiedere di più.
“ In che senso: cacciato di casa?” chiesero all’unisono le madri.
“ Gli ha detto che se voleva poteva anche andarsene e Vegeta, prese tutta la sua roba e si trasferì in albergo fino a quando non vi siete sposati.” rispose il padre dai capelli a palma neri guardando Bulma.
“  Il mio Vegeta... che vita gli è toccata...” pensò tristemente Bulma mentre guardava le scale dove prima era sparito il marito.
Trunks e Gohan ascoltarono tutto il discorso fatto dai genitori e chiesero “ Dove abita il nonno?”.
I genitori li guardarono e Goku rispose “ In via Tusuki numero 40... perché me lo chiedete?”.
“ Perché sarebbe bello se padre e figlio si rincontrassero... non si può stare separati senza sapere come stia l’altro...” disse Trunks mentre finì di bere l’acqua nel suo piccolo bicchiere.
“ Trunks, è una cosa molto complicata... Vegeta odia papà e papà odia Vegeta... si scannerebbero se si vedessero!” esclamò Goku mentre accarezzava i capelli lilla del nipote.
“ Non si può mai sapere se non si prova!” affermò Gohan mostrando serietà in ciò che stava dicendo.
Goku fece un enorme sorriso e cominciò ad attuare un piano per far incontrare i due Prince.
 
 
***POCHE ORE DOPO...***
 
“ Avete capito cosa fare?” chiese Goku alle donne.
Le due donne annuirono... Bulma andò a prendere Vegeta, il quale era uscito per andare a prendere un po’ d’aria al parco insieme al figlio mentre Chichi e Goku andarono insieme a Gohan a prendere il nonno che aveva accettato l’invito di venire alla Capsule Corporation per prendere del caffè ( il padre non sapeva nulla sul piano che aveva fatto il figlio minore e pensava che, la Capsule Corporation, fosse casa sua. ).
“ Che bella casa, complimenti figliuolo.” disse il nonno mentre entrò lentamente in casa.
Goku lo ringraziò e lo fece sedere in cucina.
Il padre era molto anziano ma non dimostrava la sua vera età: indossava uno smoking grigio ed una cravatta dello stesso colore. I capelli erano coperti di gel che li teneva in ordine. Gli occhi sembravano quelli di un giovane, arzilli e di un colore acceso.
Aspettarono alcuni minuti prima di prendere il caffè e, Bulma, aveva preso Vegeta e gli aveva bendato gli occhi.
“ Mi dici il perché degli occhi bendati?”.
La donna gli bisbigliò nell’orecchio che questa stravagante idea fosse soltanto per non fargli vedere una “ sorpresa”.
Anche il padre era stato bendato siccome, la cosa che avrebbe visto dopo sarebbe dovuta essere una sorpresa. Entrarono in casa e si misero a sedere sul divano dove il padre si trovava seduto a fianco del figlio.
Goku e Bulma tolsero la benda ai due Prince i quali si girarono l’uno verso l’altro e...
“ Vegeta...”
“ Papà...”
I due si guardavano a mala pena come se ciò che avevano davanti fosse qualcosa di veramente ripugnante.
Il silenzio stava regnando alla Capsule Corporation, niente e nessuno sarebbe riuscito a colmare quel silenzio tombale, tranne...
“ So che avete litigato ma ormai è acqua passata, fate la pace!” affermò Goku rivolgendosi al fratello e al padre.
“ Non farò mai pace con qualcuno che non è venuto al funerale del proprio figlio!” urlò Vegeta evidenziando la rabbia che provava verso di lui.
“ Avrò pur il diritto di andare dove mi pare oppure devi essere tu a dirmelo, Vegeta?” chiese lui alzandosi in piedi, seguito dal figlio il quale lo guardava dritto negli occhi come per sfida.
“ ACCIDENTI! Era tuo figlio! Potevi rimanerci male oppure trattenere il dolore dentro di te ma, solo per una volta, potresti far capire che ci tieni ai tuoi figli!” affermò Vegeta.
“ Ho sempre voluto bene ai miei figli, sia a te, che a Goku, che a Micheal...”
“ Peccato che non lo hai mai fatto vedere. Dimmi, sei mai venuto a parlare con i miei professori? NO! Sai quand’è il mio compleanno? OVVIAMENTE NO, siccome non sei mai sceso non mi hai mai fatto gli auguri e soprattutto ... Non hai mai capito che era anche per colpa tua che Micheal si è suicidato?”.
Le urla di Vegeta sembravano fare né caldo e né freddo al padre che, al contrario, rimaneva nella stessa ed identica posizione.
Trunks e Gohan erano stupiti, soprattutto Trunks che rimaneva ad ascoltare ATTENTAMENTE tutto ciò che si dicevano gli adulti.
“ Ehi! Micheal era un povero depresso... che ci dovevo fare...”.
Appena finì di dire la frase, Vegeta, abbassando il capo e indicando la porta, disse “ Esci da questa casa, SUBITO! Non ti voglio più vedere per il resto della mia vita, capito? Quando morirai verrò soltanto per sputare sulla tua tomba. MUORI VECCHIO BASTARDO!”.
Detto ciò, il padre, uscì dalla porta, la quale fu chiusa subito dopo dal figlio che, facendo finta di nulla guardò tutta la famiglia e disse “ Scusate...”.
Finita la frase, l'uomo dai capelli a fiamma, si diresse in camera con passo lento e quasi inquietante.
“ Povero Vegeta! Scusate se lo dico ma... ha fatto molto bene a cacciarlo di casa.” affermò Chichi.
Gli altri due diedero ragione a Chichi, la quale, cominciò a prepararsi per tornare a casa.
Goku, Chichi e Gohan andarono a casa. Quando furono soli, Trunks e Bulma andarono nelle loro stanze per andarsi a riposare. La donna dai capelli blu andò in camera del marito per vedere come stesse.
 
 
 
TADA! Rieccomi qui :D
Finito un altro capitolo... bella l’idea della lite tra il padre ed il figlio?
Beh... alla prossima amici! :D

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Il passato, rimarrà solamente PASSATO! ***


La donna dai capelli turchini arrivò davanti alla porta della sua camera, rimase davanti alla porta come per paura dell’inevitabile...

Non sentendo niente di strano, entrò in stanza e vide Vegeta, sdraiato sul letto che guardava, con in mano una lattina di cola-coca, la tv.

Appena sentì entrare qualcuno nella stanza, lui, si girò verso la porta e vide, Bulma, che rimaneva a guardarlo come se fosse successo qualcosa di malinconico.

“ Che succede, Bulma?” domandò Vegeta tornando, con lo sguardo, sulla tv.

La moglie si mise seduta sul letto lasciando fuori le gambe e non rispose.

Ci fu un attimo di silenzio nella stanza quando, lei, gli chiese “ Sei arrabbiato?”.

L’uomo si girò verso la donna e la guardò, per poi dirle: “ Perché dovrei essere arrabbiato?”.

Lei, si mise a fare dei cerchi con l’indice della mano sinistra e disse “ Per la storia di tuo padre.”.

Vegeta mostrò un piccolo sorriso ed esclamò “ Ormai ci ho fatto l’abitudine... ma, solo per sapere, chi ha avuto la brillante idea di invitare mio padre qui?” 

Bulma rispose, nascondendo il nome tra alcuni colpi di tosse “ Go..ku..”.

“ L’avrei immaginato!”

“ Cosa c’è di male nel rivedere il proprio padre?” domandò Bulma mentre si sdraiò sul letto.

“ Cosa c’è di male?! Quell’uomo è un vero cretino, un malato mentale per essere del tutto sinceri. Sai che ha detto quando mio fratello è morto? Mi ricordo che disse: Quando ne muore uno, se ne COMPRA UN ALTRO! Non sono arrabbiato perché l’avete chiamato ma sono triste nel pensare che io sia il figlio di un emerito deficiente che non sa neanche cosa gli stia attorno ...” esclamò Vegeta alzandosi dal letto per poi, appoggiarsi, con la mano destra, alla finestra.

La moglie gli andò vicino e lo abbracciò dicendogli “ Mi dispiace per ciò che hai subito nel passato. Ma ora sei nel presente, in un presente migliore!”.

Detto ciò, la donna, gli diede un bacio.

Finito il bacio, a tutti e due i coniugi, scoppio in un irrefrenabile voglia di amore.

Vegeta, buttò sul letto la moglie e la cominciò a baciare su tutto il collo. I due cominciarono a spogliarsi... ( non mi dilungo troppo :P ).

Stava continuando il momento intimo dei due sposi fino a quando la porta della camera non si aprì.

Vegeta e Bulma si tolsero l’uno dall’altro per poi coprirsi, fino al collo, con le coperte.

Il piccolo Trunks, seduto sulla sedia a rotelle, era appena entrato nella stanza notando che la madre si ritrovava i capelli scompigliati ( quelli di Vegeta erano sempre perfetti xD ).

“ Che stavate facendo?” chiese il figlio mentre si trascinò con la sedia, sino al letto dei due genitori.

“ Niente di che .. eheheheh” rispose Bulma mostrando un colore bordeaux in viso.

“ Ok... senti papà, ti andrebbe di giocare insieme a me alla play?” domandò Trunks andando dalla parte del padre.

Egli rispose “ Ok, intanto tu vai pure ad accendere il gioco, io... io ti raggiungo, ok?”.

Trunks annuì e si dileguò piano piano nella sua stanza.

Vegeta prese i vestiti che si ritrovavano sparpagliati a terra e cominciò a vestirsi per poi dire “ La prossima volta, chiudiamo la porta a chiave!”.

Bulma cominciò a ridere e pure lei cominciò a vestirsi.

Vegeta, finito di cambiarsi, andò nella stanza del figlio per giocare ad un gioco, da lui, mai sentito prima.

Entrò nella camera e Trunks disse dando in mano al padre un joy-stick “ Sei pronto a perdere?”.

Vegeta cominciò ad esaminare l’aggeggio che aveva in mano e rimase a fissarlo per svariati minuti.

“ mmm...” mormorò il moro mentre schiacciava a casaccio i tasti del joy-stick.

“ Uffa... ti insegno come si gioca. Allora, tu devi schiacciare cerchio per dare i pugni. Triangolo per calciare e ics per saltare. Capito?” spiegò il lilla indicando uno alla volta i tasti.

I due cominciarono a giocare e rimasero davanti alla play per ore.

“ Ahahahaha ti ho battuto... ti ho battuto!” urlò Trunks mostrando la linguaccia al padre il quale era diventato rosso dalla rabbia.

“ Hai barato...” sussurrò Vegeta incrociando le braccia.

“ Non sono io che ho barato, sei tu che non sai giocare ahahahah” rispose il figlio compiaciuto nell’aver vinto contro il proprio padre.

“ E’ pronta la cena!” urlò Bulma suonando il citofono come se fosse un richiamo.

Vegeta, prese in braccio il figlio e scese per la cena.

 

 

 

Allora... piaciuto questo capitolo? Mi dispiace per la lunghezza D:

Comunque spero lo stesso che sia stato di vostro gradimento.

Baci <3 <3 <3 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Non a lei... ***


Appena scese le scale, Trunks e Vegeta, arrivarono in cucina pronti a mangiare una magnifica cenetta coi fiocchi.

“ La cena è servita, buon appetito!” esclamò la donna dai capelli blu mettendo in tavola vari tipi di cibo.

“ Sono una delizia, mamma!” disse il giovane lilla mentre si stava ingozzando di tutto ciò che aveva nel piatto.

Bulma rispose con un piccolo sorriso.

“ Vegeta! Non finire tutto!” disse Bulma tirando via dalla bocca del marito un pezzo di pollo.

“ Come faccio? E’ troppo buono questo pollo...” affermò Vegeta mentre faceva tiro alla fune, con la moglie, la quale, tentava in tutti i modi di toglierglielo dai canini.

La donna si arrese e lasciò che, il marito, finì l’ultimo pezzo di pollo.

Quando la cena si concluse, al cellulare, di Bulma, arrivò un messaggio con su scritto: “Ciao Bulma, sono Chichi. Volevo chiederti se sta sera avresti voluto venire con noi, al luna...”.

La donna non riuscì a leggere tutto il messaggio che, il telefono, le cadde dalla mano.

Vegeta vide la scena e notò che la donna era diventata di un colore pallido in viso e che cominciava a tremare.

“ Ve-Vegeta... o-ora vado a le-letto...non mi sento be...”.

Bulma non riuscì a finire di parlare che cadde a terra.

Il marito corse subito da lei e la prese in braccio per poi portarla in camera da letto.

Mentre saliva le scale, Vegeta, continuava a toccarle la fronte... bruciava, egli, non aveva mai sentito così tanto calore in vita sua.

Appena appoggiata sul letto, egli, corse giù per le scale per chiamare un medico.

“ Pronto? Qui è l’ospedale Kurin. Mi dica il suo problema!” rispose una voce arzilla al telefono.

“ Mia moglie sta male, ha la fronte che è bollente!” urlò agitato Vegeta alla cornetta.

“ Mi dica la sua via. Verrà un medico che visiterà la donna!” 

“ Sono alla Capsule Corporation!” rispose lui.

“ Ok, aspetti qualche minuto... il dottore Suoy arriverà da lei!”.

Vegeta, mise giù la cornetta con l’ansia che saliva alle stelle, non sapeva cos’avesse la sua donna e, sperava con tutto il cuore, che non fosse qualcosa di grave.

“ Papà!”.

Vegeta corse in cucina e vide il figlio che cercava, invano, di aprire il frigo.

“ Che c’è, Trunks?” chiese Vegeta mentre si avvicinò al piccolo Prince.

“ anf,anf... volevo prendere un po’ di Philadelphia ma, purtroppo, non ci arrivo!” esclamò Trunks continuando a toccare lo sportello del frigo.

Vegeta, si avvicinò al frigo e tirò fuori ciò che il figlio voleva tanto mangiare.

“ Come sta la mamma?” domandò il lilla mentre spalmava la Philadelphia sul cracker.

“ Credo che non sia in forma...” rispose l’uomo mentre fissava le scale.

Detto ciò, si sentì suonare il campanello.

Vegeta, si catapultò sulla porta e aprì, vedendo davanti a se uno strano uomo con i capelli bianchi.

“ Salve, sono il dottor Suoy. Dov’è la signora che non si sente bene?” domandò il medico entrando in casa.

“ E’ al piano di sopra, aspetti che l’accompagno.” disse Vegeta cominciando a salire le scale.

Accompagnò il medico davanti alla porta della sua stanza e gli affermò “ Mi dica quando ha finito di visitarla. Io adesso devo andare giù a prendere mio figlio per poi portarlo in camera sua... sa, ormai non riesce più a camminare...”.

Suoy aprì la porta della stanza, vi entrò e cominciò a visitare la donna che ormai, aveva bagnato tutto il suo cuscino con il sudore.

Appena entrato in cucina, Vegeta, vide Trunks con le lacrime agli occhi e che singhiozzava.

“ Che succede, piccolo?” chiese il padre mentre si mise a sedere vicino al figlio.

“ La mamma... sta tanto male? Sigh...” domandò il lilla girandosi verso il padre.

“ Non lo so ancora...”

“ Ma... SIGH... guarirà, vero?”

“ Tranquillo, Trunks. La mamma tornerà presto come prima.”

“ E se... sigh... e se morisse?”.

Vegeta rimase un attimo in silenzio e cominciò ad accarezzare i capelli del figlio.

“ Non succederà, Trunks... non succederà...” affermò il padre mentre prese in braccio il piccolo.

“ Me lo prometti?” chiese Trunks mentre teneva stretto, come un Koala, il padre.

“...Te lo prometto, figlio mio!” rispose Vegeta mostrando un piccolo sorriso.

Vegeta, salì le scale e portò sul letto il figlio.

Prima di chiudere la porta della stanza di Trunks, il piccolo, disse “ Ti voglio bene, papà...”.

Vegeta sorrise e chiuse la porta della camera.

“ Signor Prince? Se vuole, può venire...”.

Vegeta si girò e vide il medico che si trovava davanti alla porta della sua stanza.

Il marito si avvicinò e, con tanta paura, sperava che non fossero brutte notizie.

“ Allora? Come sta?” chiese l’uomo dai capelli a fiamma mentre si appoggiò allo stipite della porta.

“ La signora, è molto malata. Ha il 41 di febbre...”

“41?!”

“ Purtroppo sì, si è beccata un virus. Ma stia tranquillo guarirà. L’importante è che lei, le metta sulla fronte, uno straccio bagnato con del alchool. Dopo il pasto, signore, dovrà darle un antidolorifico. Ha capito bene? Ora mi scusi ma... devo tornare in  ospedale. Faccia ciò che le ho detto e, sua moglie, guarirà molto presto! Arrivederci!” esclamò Suoy mentre uscì dalla porta d’ingresso con in mano una borsa marrone in cui, dentro, vi erano, vari tipi di medicinali.

Vegeta si mise a sedere vicino al letto di Bulma con una sedia e, prendendole la mano, rimase lì a guardarla.

“ Ti prego, Bulma! Guarisci presto... per favore! Non voglio perdere anche te!” disse Vegeta.

Detto ciò delle piccole lacrime scesero dagli occhi del duro Prince, ormai... non così duro come una volta.

 

 

 

Spero che anche questo mio capitolo vi sia piaciuto :D

BACIONI!!!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1006145