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“Ehi! Che diavolo significa?! Il
fatto che io sia riuscito a sopportarlo per qualche mese nel male comune
riuscendo ad ignorarlo, non significa certo che io abbia
intenzione di passare un mese con un furetto ingellato
che mi gira per la casa!” Urlò Harry contro una Janette alquanto indispettita.
“Ma che ti ha fatto? Siete sopravvissuti insieme per qualche tempo, potete
benissimo farlo anche ora!”
“Cosa centra! Li eravamo in un
casino totale e poi non ci vedevamo quasi mai…qui sarò
costretto a sopportarlo per un mese giorno e notte…e per giunta dovrebbe anche
dormire nella mia camera! Non pensarci nemmeno! Facciamo così: lui viene qui per un mese e io per un mese vado a fare un salto a casa
di Ron…Ok?!”
“Ma che diavolo stai dicendo?! Non
si pensare nemmeno! Tu resti qui! Non puoi fare i capricci come un bambino
dell’asilo! Guarda che non ti mangia mica!”
“Ma uffa! Non voglio!”
“No me ne frega un fico secco di quello che tu vuoi o non vuoi…lui è il mio ragazzo, tu sei mio fratello e per quanto
vi odiate non me ne frega proprio niente! Dovete fare uno sforzo per andare
d’accordo!”
“Ma per quale diavolo di motivo deve venire qui?! E poi come mai i tuoi sono d’accordo?!”
“I miei sono d’accordo perché, al contrario tuo, non sono
così ottusi! E poi poverino non mi sembra tanto giusto lasciarlo in quella orrida casa di quella bastarda di sua zia…Lo tratta
malissimo! Quanto diavolo ti costa?! Non ti ho chiesto
di sposartelo ma di sopportarlo per qualche tempo!”
“No, no e poi no! Mi rifiuto!”
“Lo vedi?! Sembri un bambino di
cinque anni! E comunque, che tu voglia o no, lui verrà
qui…”
Detto questo Janette uscì dalla stanza di suo fratello
sbattendo la porta.
“Uffa!” Sbuffò Harry lasciandosi cadere di schiena sul
letto. “Non lo voglio! Non lo sopporto!”
Detto questo prese con rabbia un libro da terra e si mise
distrattamente a leggerlo, imbronciato.
“E’ veramente infantile! Non è che
gli ho chiesto così tanto! Vorrà dire che convincerò mamma a farlo dormire in
camera mia…”
Disse Janette entrando in cucina, dove sua
mamma stava preparando il pranzo.
“Ma’….Harry si rifiuta di farlo
dormire in camera con lui…non è che può dormire con me?!”
Chiese la ragazza, speranzosa.
“Neanche per sogno, J…vorrà dire che tu dormirai in salotto
e Draco in camera tua…” Sentenziò la signora Pollen, continuando a rigirare il
sugo nella pentola.
“Harry…questa me la
paghi…”
“Ma mamma! Quel divano è
scomodissimo! Non può dormirci Harry?!”Provò lei.
“Non se ne parla nemmeno! Anche lui
è un ospite…”
“Uff...” Janette afferrò un pezzo
di pane dalla tavola e si diresse convinta verso la sua camera dove trovò un grande barbagianni nero ad aspettarla.
Cara J
Come va la vita li?
Qui a dir poco orribilmente…l’idea di dover sopportare Harry per un mese, al
confronto che stare qui, mi sembra persino luminosa! Come vanno le cose?
Ho già avvisato mia
zia e domani verso il pomeriggio arriverò, sempre che per voi non ci siano
problemi…non vedono l’ora di sbarazzarsi di me, qui dentro!
Ho notizie molto
felici per te e Harry, ma ve le dirò a voce…Rispondi presto!
Un enorme bacione
Il tuo amorevole
cucciolo
Draco
“Beh…almeno lui non sembra tanto scocciato all’idea…”
Velocemente scrisse una lettera di risposta a Draco e poi si
diresse verso la camera di Harry, con la ferma intenzione di fargli cambiare
idea…
“Io non ho nessuna intenzione di
dormire in quello scassato divano per un mese solo per le tue stupide manie!”
Urlò la ragazza, entrando improvvisamente nella stanza tanto che Harry, che era
profondamente concentrato nei suoi pensieri, cadde dal letto per lo spavento.
“Ehi! Calmati! Come diavolo ti permetti
di entrare in camera mia in questo modo! E comunque,
se è solo questa la tua preoccupazione, andrò io a dormire nel divano che c’è
giù…”
Rispose lui evidentemente irritato, massaggiandosi una
natica e riprendendo velocemente il suo libro per immergersi nuovamente nella
lettura, ignorando Janette.
“Mia madre non vuole, quindi tu dormirai
con Draco punto-e-basta!”
“Non-ci-pensare-nemmeno-carinissima-sorellina!”Scandì
Harry
“Ma perché?!” Fece la ragazza,
esasperata dall’insensato comportamento del fratello, battendo i piedi per
terra.
“Uff…come te lo devo far capire
che non lo sopporto!”
“Ma non potresti fare uno sforzo?!
Solo per qualche giorno di prova, poi se proprio non ti va mi rassegnerò al
divano…” Tentò Janette.
Harry alzò gli occhi dal libro e andò a perdersi
nell’implorante sguardo verde smeraldo di sua sorella.
“…e va bene…” Acconsentì a bassa
voce, tornando a fissare le pagine del suo libro con più attenzione.
Gli occhi di Janette di illuminarono.
Saltò sul letto e abbracciò il fratello, in preda alla
felicità.
“Grazie graziegraziegraziegraziegraziegraziegraziegraziegrazie!! Ti voglio tanto bene!”
“Solo per un divano?!” Chiese lui,
sarcastico.
“Beh…anche per avermi salvato dal divano…però soprattutto
perché mi hai promesso che farai uno sforzo per me!”
“Ehi, non ho ceduto…ti ho solo
concesso qualche giorno!”
“Beh…è lo stesso!”
“Ragazzi…venite a mangiare!” Chiamò la voce di Vernice Pollon dalla cucina e i due ragazzi si fiondarono a
pranzare.
*******************
“Buongiorno a tutti!” Un bellissimo ragazzo biondo spuntò
timidamente dal camino di casa Pollen.
“Ciao Draco!” Janette gli saltò al collo, facendolo
barcollare sotto il suo peso e quello delle valigie.
“Buongiorno Draco!” Vernice gli sorrise
amorevolmente e liberò il ragazzo dal carico di bagagli, posandoli a terra,
accanto al divano.
“’Giorno…” Masticò Harry, incupito.
“’Giorno Potter…” Rispose Draco allo stesso tono, tornando
ad ignorarlo e rivolgere complimenti e ringraziamenti alla padrona di casa, una
donna alta e magra dall’aspetto dolce e calmo, i cui lunghi
capelli biondo cenere erano raccolti in una piccola crocchia dolcemente
spettinata.
‘Come non lo sopporto…ma guardalo lì, a fare
tutti i complimenti…che lecchino…ma come diavolo ho fatto a lasciarmi
convincere! Forse era meglio se andavo da Ron…si che
non ci sono, però Arthur mi avrebbe ospitato comunque…se no anche Hermione…’
Harry stava progettando un modo per scappare dalle grinfie
di quel furetto biondo mentre l’interessato ammirava
la casa.
“…che bella casa! Molto
accogliente!” Sorrise per la centesima volta il ragazzo, rivolto alla signora.
Era un piccolo salotto con un camino posto di fronte a un grosso divano in pelle nera e una poltrona simile,
illuminato dalla luce del tramonto che perveniva dalla piccola finestra sulla
parete destra della stanza.
Sulla sinistra invece si notava una bellissima libreria in
mogano e una scacchiera in marmo bianco e nero.
“Bene! Seguimi pure…ti mostrerò dove dormi!” Sorrise
Vernice, prendendo le valigie del ragazzo, che però la
pregò di farle portare a lui.
Arrivarono nella piccola stanza degli ospiti al secondo piano, dove dormiva Harry.
Accanto al letto disordinato e ancora disfatto
di Harry, pieno di libri e vestiti sopra e sparsi accanto, stava quello lindo e
ordinato destinato a Draco, che posò le sue valige sulla cassapanca sotto la
grande finestra, accanto al grande armadio aperto che mostrava il resto degli
indumenti di Harry, che ancora non aveva avuto il tempo, o la voglia, di
togliere la sua roba dalla metà dell’armadio destinato a Draco.
“Grazie mille…non so davvero come ringraziarvi!” Ripeté
Draco per la millesima volta.
“Smettila di ringraziarci!” Rise la signora Pollen,
stropicciando i capelli al ragazzo. “Metti pure a posto la tua roba e poi
venite giù a mangiare…sarà pronto tra una mezz’oretta.”
Detto questo la signora scese velocemente in cucina,
lasciando i tre ragazzi da soli.
“Ora….Harry per favore sgombra la metà dell’armadio per
Draco come ti avevo già detto ma che tu non hai avuto tutta questa voglia di
fare…” Ringhiò Janette.
“Uff…che rottura!” Sbuffò Harry,
dirigendosi verso l’armadio e prendendo la sua roba e buttandola per terra,
lasciando così l’armadio libero.
“Questo non significa ‘liberare l’armadio’ ma ‘liberare l’armadio e ingombrare la camera’…”
Harry allora prese nuovamente la roba che aveva buttato per
terra e la spinse con non poca fatica dentro l’armadio.
“Così va bene?!”
“Non è il massimo ma mi
accontenterò…”
Draco aveva fissato la scena divertito
e non poté fare a meno di scoppiare a ridere.
“Che diavolo c’è?!” Sibilò Harry.
“No…niente! È che…certo che sei veramente un casinista! Non
avrei mai creduto che Harry Potter fosse un tale disordinato cocciuto!” Continuò a ridere.
Harry lo incenerì con lo sguardo e si buttò nuovamente sul
letto, afferrando un libro mentre Janette si apprestò
ad aiutare il suo ragazzo a mettere in ordine le sue cose e poi, tutti insieme,
scesero per la cena.
“Benvenuto, Draco!” Sorrise Eric
Pollen al ragazzo, appena questi entrò nella piccola cucina dove l’uomo era
appena arrivato dal lavoro.
“Beh, Draco…non ci vuoi dire quali sono le buone notizie che
mi avevi promesso nella lettera?!” Gli domandò
Janette, curiosa.
“Oh, si! Vero! Ho saputo, origliando le conversazioni di mia
zia, che Voldemort, dopo l’ultimo attacco, era rimasto
molto ferito. C’è però una notizia non tanto buona, cioè
che si è deciso a lasciare per qualche tempo il suo programma e a dedicarsi
solo alla vostra distruzione…però è troppo debole per ora, e non credo che
azzarderà niente finché non sarà in piena forma…” Spiegò Draco ai due gemelli.
“…Speriamo che lo resti a lungo allora!” Sorrise Janette,
cercando di apparire serena anche se dentro di lei
aleggiava la paura, che però si sforzò di mettere da parte.
Salutò velocemente il fidanzato e il fratello e se ne andò a dormire.
“Bene Potter…Vorrei gentilmente chiarire due o tre cose con
te: io odio te, te odi me; io amo tua sorella, tu ami tua sorella; lei vuole
che noi ci sopportiamo e così faremo. Per questo però bisognerà stabilire delle
regole cioè…quella metà della stanza è tua e questa metà è mia. Di conseguenza
puoi fare quello che vuoi con la tua parte, anche coltivarci carote per quello
che me ne importa, ma giuro che se vedo un solo, schifoso, indumento o tuo
effetto personale dalla mia parte, ti uccido…!” Spiegato questo in modo molto
lento, prendendosi un po’ gioco di Harry, si buttò sul letto e si addormentò.
“Stessa cosa vale per me…” Anche Harry si buttò sul letto e
si addormentò.
*****************************
“Buon giorno fratellone caro e
buon giorno amore mio!” Esclamò Janette, tirando le tende e illuminando i letti
assonnati dei due ragazzi.
“Gnam…che ore sono?!” Brontolò
Harry, stropicciandosi gli occhi per ripararli dalla luce.
“Fin troppo tardi!” Detto questo afferrò il ragazzo per un
braccio e lo trascinò giù dal letto.
“E dai! Muoviti! È il giorno del tuo compleanno e tu che
fai?! Te ne vuoi stare a letto tutto il giorno?! Giù in cucina ci sono già una
decina di gufi che ci aspettano!”
Dopo aver scrollato per bene suo fratello e essersi convinta
che si era svegliato, andò velocemente verso il letto di Draco, riservandogli
lo stesso trattamento, con qualche bacetto in più.
“Uff…e dai! Sono felice che sia il
tuo compleanno e ti faccio molti auguri, ma perché buttarci giù dal letto
all’alba?!” Brontolò anche il secondo malcapitato.
“Non è l’alba…sono le sette e mezza e chi dorme non piglia
pesci…A proposito di pesci! Oggi andremo a fare un pic-nic con tutti gli altri
in campagna!” Sorrise, radiosa.
“E’ una prospettiva molto allettante, se solo non fossero le
sette di mattina!” Brontolò Harry.
“In pieno accordo…” Biascicò Draco, ributtandosi sul letto.
“Uff…e dai!” Tirò nuovamente giù
dal letto Draco poi lo trascinò di peso verso il bagno, sbattendolo sotto la
doccia gelata.
“Ehi! …argh! È gelida!” Si alzò di
scatto e tutto gocciolante uscì in fretta e furia dalla doccia.
“Bene! Vedo che ti sei svegliato! Ora puoi anche finire da
solo…intanto io provo a convincere quell’altro sfaticato…” Detto questo corse
verso la loro camera dove Harry aveva ricominciato a dormicchiare.
“O mamma mia! Siete due casi senza speranza!” Sorrise lei,
prendendolo di peso e trascinando anche lui verso il bagno e riservandogli lo
stesso trattamento che aveva riservato a Draco, che intanto era uscito per
prendersi della roba pulita e asciutta, e ottenendo la stessa desiderata
reazione.
“Bene! Ora che siete tutti e due svegli potete finire da
soli…io intanto vado giù ad aprire le mie lettere!” Sorrise lei, lasciandoli da
soli.
Arrivata in cucina prese ad aprire tutte le lettere con i
rispettivi regali e auguri.
Le avevano scritto Ron, Hermione, Ginny, Cho, Dean, Rita,
Seamus, Neville e Pansy, mandandole altrettanti regali.
Idem per Harry, che appena scese cominciò anche lui ad
aprire le sue lettere.
Poco dopo scese anche Draco, che consegnò alla ragazza il
suo regalo.
“Ma che bella!” La ragazza si illuminò, mentre Draco le
legava al collo una bellissima collanina in oro bianco con un ciondolo a forma
di mezza luna.
“Felice che ti piaccia!” Le sorrise lui che, dopo aver
ricevuto un dolcissimo bacio, si andò a sedere di fronte alla sua bella
ragazza, cominciando a servirsi la colazione che la signora Pollen aveva
preparato.
“E questi invece sono i nostri regali!” Sorrisero i signori
Pollen porgendo ai due festeggiato due pacchetti identici.
All’interno vi erano posizionati nel caso di Janette una
serie di libri di Narrativa e di Pozioni, e nel caso di Harry altrettanti libri
sul Quidditch e sulle Arti Oscure.
“Grazie mille!” Ringraziarono i due ragazzi, abbracciano i
due signori.
“Bene! Ora direi che non sarebbe una brutta idea quella di
cominciare a prepararci…abbiamo appuntamento alle nove…” Sorrise Vernice,
cominciano a incartare il cibo per il pic-nic.
Tutti cominciarono i preparativi e in una mezz’oretta furono
pronti per la partenza.
**********************
“Harry!!” Ginny saltò letteralmente addosso il ragazzo
appena lo vide, senza neanche dargli il tempo di posare a terra le borse,
facendolo barcollare.
“Ciao Ginny!” Sorrise il ragazzo, liberatosi dalla presa
della sua fidanzata.
Poco dopo anche altri ragazzi e genitori fecero la loro
comparsa e salutarono tutti caldamente i festeggiati.
“Gnam…che avete portato di
buono?!” Chiese Ron, afferrando i pacchetti e frugandoci dentro.
C’erano parecchie persone: ovviamente c’era tutta la
famiglia Weasly al completo, compresi Bill e Charlie, i signori Granger con
Hermione, Dean, Justin e Ernie Mcmillan, poi c’erano Cho Chang e Luna Lovegood
con i rispettivi genitori, Hanna Abbot, Gisella Miltrad, Rita Alley e Neville
con sua nonna. Infine, con enorme sorpresa di Harry e di molti dei presenti,
anche Pansy Parkinson con la madre erano venute alla festa.
“Auguri Harry e auguri anche a te, Janette…” Sorrise
imbarazzata la signora, porgendo ai due ragazzi due grandi pacchi regalo.
Harry e company la guardavano storto.
“Calmi ragazzi…non mi sembra proprio il caso di trattare
così male una mia ospite!” Sorrise il vecchio preside comparso all’improvviso
insieme ad Alastor Moody, Remus Lupin, Ninfadora Tonks, Minerva McGranitt e
Severus Piton.
“Buongiorno Professore!” Sorrisero i ragazzi che, sapendo
che la donna era stata invitata dal loro preside, si calmarono.
La giornata passò velocemente, fra cibo in abbondanza e
giochetti divertenti nelle acque del lago.
“Allora…vediamo…direi cavallo in 4b e scacco matto!” Esclamò
Draco che stava vincendo per la millesima volta contro un Ron sempre più
imbronciato.
“E no! Uffa! Un’altra rivincita! Non potrà durare per sempre
la tua fortuna!”
“Ancora?! Ma ti ho vinto 10 volte su 10…questa non è
fortuna, è bravura!” Sorrise il ragazzo, stiracchiandosi.
“Ci sarà pur un modo per vincere, e io lo troverò!” Detto
questo si concentrò sulla scacchiera mentre Draco si alzava, diretto al lago,
con la ferma intenzione di rinfrescarsi.
“Ehilà bel biondo! Come va la vita?! Ho notato che hai
trovato qualcuno con cui riesci a vincere…”
Sorrise Pansy al suo amico appena questi si tuffò in acqua,
raggiungendo lei, Rita ed Hermione che giocavano a pallavolo.
“Guarda che non è lui che fa pena, sono io che sono troppo
forte!”Rispose lui, afferrando la palla.
“Allora come mai contro di me non vinci mai?!” Chiese lei.
“Beh…sono un uomo galante…ti lascio vincere.”
“Seee…come no!” Tutti scoppiano a
ridere.
“Ehi! Cosa state insinuando?!?!”
Nel frattempo Harry e Janette si stavano apprestando a
parlare con il professor Silente.
“…però non ci è mai più successo, anche se ci abbiamo
provato parecchie volte…” Finì di spiegare Janette.
“Beh…spesso i gemelli hanno queste capacità…probabilmente,
restando vicini, avete anche voi acquisito questa abilità. Il fatto che non vi
sia più riuscito non vuol dire proprio niente. Probabilmente più starete
vicini, più il potere aumenterà. È questione di tempo…d’altronde, se non mi sbaglio,
voi avete fatto molto spesso gli stessi sogni, no?! Quindi alla fine il
concetto è lo stesso…” Sorrise rassicurante il vecchio preside, assaggiando
golosamente una fetta di torta che gli veniva offerta dalla Signora Weasly,
sporcandosi tutta la barba con lo zucchero a velo, facendo sorridere i due
ragazzi.
Infine i ragazzi si salutarono al calar del sole, felici di
aver passato una così bella giornata, tornando a casa, esausti.
“Ehi, amore! Ti sei divertito?!” Chiese Janette,
stampandogli un bacio sulla guancia mentre raggiungeva tutta la famiglia,
diretta alla Passaporta per casa loro.
“Smettila di chiamarmi amore! Comunque si…molto! Ho battuto
dieci volte su dieci quello sfigato di Weasly a scacchi!”
“Io ti chiamo come mi pare e piace…e poi è la verità! Sei il
mio amore…” Si interruppe per baciarlo nuovamente. “…e comunque non ti permetto
di insultare i miei amici!” Detto questo si imbronciò.
”E dai! Che pizza! Scusa! Vorrà dire che smetterò di chiamare ‘sfigato’ quello
sfigato del tuo amico Ron Weasly…”Rispose lui, sbuffando.
“Ecco, lo vedi?! Sei odioso!”
“Oh! Finalmente! Almeno la smetterai di chiamarmi amore!”
Alzò gli occhi al cielo lui.
“Ma perché ti da così fastidio?!” Si indispettì lei.
“Perché è fastidioso…è uno stupido nomignolo dolciastro…”
“Che scusa del cavolo! Se sei il mio amore, che ci posso
fare?!”
“Chiamami Draco e non amore!”
“E se ti chiamo cuccioletto bello?!” Fece lei, con gli occhi
languidi, prendendolo in giro.
Alzò gli occhi al cielo. “Sei un’irrecuperabile zuccherino
che adora dare nomignoli idioti al suo fidanzato!” la sua aria diventò dolce,
rassegnandosi, almeno per il momento, a sopportare le follie della sua
fidanzata.
“….EHI! HARRY! TI VUOI MUOVERE?!?!” Gridò la ragazza in quel
preciso momento, facendo fare un salto di tre metri a Draco.
“…Arri…vo…as..pe…tate..mi!” Ansimò lui, raggiungendoli in pochi secondi,
aggrappandosi alla spalla della sorella, per non rischiare di cadere, e
riprendendo fiato.
“Sempre a pomiciare con la tua bella rossa, eh, Potter?!” Lo
stuzzicò Draco.
“Potrei…dire..la…stes…sa…cosa!” Ribatté lui acido, riprendendosi.
In quelle settimane non avevano ancora imparato ad andare
d’accordo: avevano concordato, o meglio, erano stati costretti da Janette, a
dormire insieme, ma ancora non si erano rivolti la parola purché non fosse per
punzecchiarsi, insultarsi o per le normali cose del tipo “Potter, passami il
pane” o “Malfoy, mi daresti il mio libro?”.
Ma, tutto sommato, la cosa stava migliorando, almeno agli
occhi di Janette.
Così, tutti pronti per partire, appoggiarono la mano sulla
Passaporta e vennero trasportati via, a casa Pollen.
********************
“Uff…come sono stanco!” Sbuffò
Ron, buttandosi sul letto, dopo aver abbondantemente cenato, seguito da
Hermione, Ginny, Fred e George.
La ragazza era stata invitata dai Weasly, con i rispettivi
genitori, che però sarebbero partiti il giorno dopo alla volta della Francia e
poi dell’Italia, per farsi un bel viaggetto soli soletti.
“Ho saputo che sei stato battuto per dieci volte consecutive
da Malfoy…eh no fratellino! Non puoi disonorare in questo modo il nome della
famiglia!” Lo rimproverò Fred.
“E non ti ci mettere pure tu! Mi ha distrutto! Sono col
morale a terra! Essere battuto da quell’orribile vermiciattolo…e per ben dieci
volte…non farmici pensare!” Si rabbuiò il rosso.
“Certo che…non so…però non vi sembra che sia un po’ cambiato
Draco?!” Chiese Hermione, guardando il soffitto.
“Mah…non saprei…si! Direi che è ancora più odioso!” Rispose
Ron.
“Ma smettila! Sto parlando seriamente! A parte con Harry,
con cui si sa, hanno un odio profondo e reciproco, con noi è molto più gentile
e simpatico…non trovate?!”
“Ehi! Hermione…non ti fare venire strane idee…uno, tu sei
mia, due, lui sta con Janette, quindi toglitelo dalla testa!”
“E smettila di dire cavolate!” Ribatté lei, tirandogli una
cuscinata.
“Secondo me ha ragione…non sembra più il vecchio Malfoy…è
molto più gentile e simpatico, e non è più acido e odioso come prima.” Annuì
Ginny.
“Non ti ci mettere pure tu! Guarda che informo Harry!” La minacciò
amichevolmente Ron con un cuscino, fermandosi un momento dal massacrare la
povera Hermione, che colse l’attimo e, ribaltando la situazione e
impadronendosi del cuscino, cominciò a tirarlo addosso a Ron.
Per sua sfortuna però, il povero ragazzo, scappando, finì a
scontrare il povero e suscettibile Bill, che stava entrando proprio in quel
momento nella camera, coinvolgendo anche lui nella lotta, dove presto si
cimentarono anche Ginny e Charlie, anche lui appena arrivato, e ovviamente
anche Fred e George, che non perdevano mai l’occasione di fare un po’ di
casino.
Infine, esausti, tutti i figli di casa Weasly e una Granger
si addormentarono sotto gli sguardi apprensivi di Molly e della signora
Granger.
“Ma guardali un po’! Hanno diciassette anni e ancora fanno
la battaglie di cuscini….per non parlare di Bill e Charlie…ma quand’è che
cresceranno un po’?!”
*************
Salve a tutti! Come va la vita?!! Ed ecco anche il nostro
nuovo capitolo…vi è piaciuto?! Si, vero?!
Yuppi! (Certo che sono pazza…mi
faccio le domande, mi rispondo da sola, ed esulto pure…Mah…la mente umana!...)
Bene! Ora vi lascio…bacioni a presto e, mi raccomando di
RECENSIRE, se no io come faccio ad andare avanti senza i vostri preziosi
consigli e commenti?!?!?! ç____ç
Bacioni
Giuggia!!
Ps: vorrei fare una specie di schemino qui sotto con tutti i
maggiori protagonisti della storia e con chi sono “accoppiati”. Motivo? Non ci
capisco nemmeno io che sono la scrittrice, figuriamoci voi! Se poi ci capite,
al contrario di me che mi incasino con tutti questi personaggi, vorrà dire che
vi farete un ripassino!
Harry Potter, 17 anni, Grifondoro/ Virginia Weasley, 16 anni, Grifondoro
Hermione Granger, 17 anni, Grifondoro / Ronald Weasley, 17
anni, Grifondoro
Janette Potter, 17 anni, Grifondoro / Draco Malfoy, 17 anni,
Serpeverde
Dean Thomas, 17 anni, Grifondoro / Rita Alley, 16 anni,
Tassorosso
Hanna Abbot, 17 anni, Tassorosso / Justin Fitch-Fletchey, 17 anni, Tassorosso
Gisella Miltrad, 16 anni, Corvonero / Neville Paciock, 17
anni, Grifondoro
Pansy Parkinson, 17 anni, Serpeverde / Seamus Finnigan, 17
anni, Grifondoro
Ernie Mcmillan, 17 anni, Tassorosso / Cho Chang, 18 anni,
Corvonero
Luna Lovegood, 16 anni, Corvonero / Dudley Dursley, 17 anni,
Babbano
Sottolineo una cosa: come notate ho scritto che Cho ha 18
anni, poiché in realtà infatti ne avrebbe proprio 18…per necessità di storia,
la cosa mi porta a doverla comunque lasciare a Hogwarts…cioè…poteri anche farla
sparire nel nulla, ma non mi sembra giusto, per cui sapete che vi dico?! Fate
finta che l’abbiano bocciata o quello che vi pare, sta il fatto che nella mia
storia rimarrà ad Hogwarts e la tratterò come se fosse del settimo anno ed
avesse 17 anni come tutti gli altri!
Ringraziamenti:
KillKenny: grazie!!! 10+??? Magari me lo dessero anche le mie prof…! ^__- Sono
felicissima che ti piaccia! Continua a leggere! Bacioni a presto!
AlexisPotter: grazie
per i complimenti! Ehm…lo so che in effetti ho un po’ esagerato con il
comportamento di Harry, ma se vai a vedere non si è comportato male con i
genitori di J, ma solo con lei…penso che probabilmente se avesse parlato con
loro non avrebbe fatto tutte quelle storie, ovviamente! Spero di sentirti
presto! Grazie ancora!
Sarikketta Malfoy: Ehilà! Chi si rivede! Eh, eh?! Non te l’aspettavi così presto, neh?! spettavi così presto, neh?! zie ancora!
con loro non avrebbe fatto tutte quelle
storie, ovviamente!J, ma solo con
lei...Visto come sono brava?! Spero d sentirti
presto! Bacioni!!
Vale: ehi!
Grazie!! Sono felice che ti piaccia…a presto!
Marti: sempre
simpatica, eh?! Va beh…comunque
stai tranquilla! Vado subito a dedicarti la storia, così non rompi!! Bacioni a presto!
Mi sono dimenticata di dire una cosa molto importante!
Devo ringraziare mille e mille volte la
mia amica Marti (qui sopra nominata!) perché e tutto merito suo se ho
potuto pubblicare la storia, visto che è stata proprio lei ad aiutarmi a ideare
una trama base per il racconto…quindi se la storia vi piacerà dovete
ringraziare anche lei e, ovviamente, se non vi piace, dovete anche dare la
colpa a lei!! ^___- In poche parole lei è il cervello (???????)
e io la mano che scrive!! (Ovviamente era ironco…!)
Bene! Credo di aver finito! Ho scritto più pag di note che della storia stessa!!
“Non…non…non…non…” Balbettò Ron, appena aperta la sua busta
per Hogwarts.
“Ehi! Che c’è?! Hai visto un
fantasma?!!” Chiese Fred,
ridendo, mentre gustava la sua colazione.
“Non…ci posso…credere!! NON CI POSSO
CREDERE! MI HANNO NOMINATO CAPOCUOLA!!!” Urlò il
rosso, alzandosi di scattò dalla sedia, facendola rovinosamente cadere a terra.
“Wow…e finalmente anche il nostro Ron conquista il posto di
caposcuola…Congratulazioni Prefetto Perfetto, ora anche caposcuola…” Lo prese
in giro George.
Mamma Weasly si buttò addosso al
figlio, stritolandolo con uno dei suoi famosi abbracci, piangendo per la
felicità.
“Congratulazioni, pulcino mio…sono tanto felice per te!”
Singhiozzo la donna.
“Ehi…Ehm…graz..ie…ma…mma…lasciami…però…no…n…respiro…aiut…o!” Il povero ragazzo stava per morire soffocato e la
faccia era diventata più rossa dei capelli, in mancanza d’aria.
La donna lo mollò e subito, asciugandosi le lacrime,
cominciò a farneticare.
“Bene…allora…tanto per cominciare ti faremo una bella
colazione e poi ti compreremo degli abiti nuovi e poi…” La donna si mise a
gironzolare per la casa, in preda all’euforia. (Parla
al plurale come Gollum…c’è da preoccuparsi! Avrà per
caso una personalità nascosta assassina?!NdA)
“Mamma! Lascia perdere! Non voglio niente!” Arrossì il ragazzo, cercando di distogliere
sua madre da quel lavoro.
Hermione e Ginny corsero ad abbracciarlo e congratularsi con
lui, stessa cosa fece Harry, mentre Molly non si
lasciò persuadere in nessun modo, in quelle due settimane che mancavano
all’arrivo della scuola, e coccolò suo figlio a più non posso,
lasciandolo in balia delle beffe di Fred e George e delle risatine sotto i baffi di Draco, Ginny,
Hermione e Harry.
*********************
“Come al solito…! Mai una volta che
ce la facciamo ad essere puntuali…MUOVETEVI, O
PERDEREMO IL TERNO!” Sbraitava la signora Weasly su
per le scale.
Accanto a lei, Draco era già pronto e vestito, impeccabile,
come al solito, mentre tutti gli altri erano ancora in
alto mare.
“Per fortuna che al mondo c’è anche gente normale e puntuale
come te!” Sorrise Molly a Draco, scompigliandogli i
capelli affettuosamente.
In quel momento una Ginny alquanto nevrotica scese le scale velocemente, finendo di infilarsi un calzino e una
scarpa, seguita da un Arthur intento a portare
le valigie e un Harry alle prese con i suoi capelli ribelli.
Per loro sfortuna Ginny inciampò, cadendo rovinosamente
contro il povero Draco, che si ritrovò disteso per terra con due Weasly, un Potter e una decina di valigie e gabbie per
animali addosso.
“Scusa!! Scusa!” Ginny si alzò immediatamente, insieme agli
altri due malcapitati, aiutando il povero Draco ad alzarsi.
“Non ti preoccupare…piuttosto…forse è il caso che ti metti la scarpa e andiamo.” Rispose lui, scrollandosi la
polvere dai vestiti che poggiavano sulle membra doloranti.
Poco dopo comparvero anche Janette, Hermione e Ron, e
finalmente furono tutti pronti per partire.
Arrivarono alla stazione di King’s
Cross appena in tempo per salire sul treno, che stava
quasi per partire.
La maggior parte dei vagoni era piena, così si diressero in
fondo al treno, che era già partito, dove trovarono tre scompartimenti dove
erano seduti Cho, Seamus, Pansy, Ernie, Gisella e Neville, che gli avevano
tenuto il posto.
Ron Si diresse velocemente nello scompartimento dei Caposcuola mentre Hermione, Draco e Gisella, eletta
anche lei prefetto quell’anno, si recarono in quello
dei prefetti, non senza prima però dare un bacio ai rispettivi fidanzati.
“Ben tornato Harry! Come te la passi?!”
Gli sorrise Dean, dandogli una pacca sulla spalla, mentre si andava a sedere
insieme a Ginny di fronte a Cho.
“Niente male…voi invece, come va?!”
Chiese lui di rimando, sorridendo.
“Mah…si tira avanti…” Scherzò Seamus, che si era aggiunto al
gruppo dopo essersi fidanzato con la simpatica Pansy: da qualche mese a quella
parte non avevano fatto altro che stare appiccicati come due sanguisughe l’uno
all’altra, come accadeva tuttora.
“Vedo che qui è spuntato un nuovo amore!!”Rise
Ginny, maliziosamente, rivolta al ragazzo.
“Che vuoi…il giorno del compleanno di Harry ci siamo
conosciuti e lei non ha saputo resistere al mio fascino, cosicché, visto che mi
ha tormentato per due settimane di seguito ho ceduto: non volevo deluderla e
poi se no non sapevo come fare a farla smettere di
sommergermi di gufi…anche se ora la cosa non è cambiata più di tanto!” Rispose
lui, con noncuranza.
“Seee…come no! Io direi che la cosa è stata al contrario, ma va beh…te la
lascerò passare. Non voglio certo rovinare la tua fama di
Playboy!” Rispose Pansy, facendo l’occhiolino a Ginny.
Nel frattempo arrivarono anche Luna, Hanna, Rita e Justin,
che si accomodarono anch’essi nello scompartimento.
“Ehi…Luna! Ho saputo che quest’estate ti sei tenuta in
contatto con mio cugino, non è vero?!” Chiese Harry
alla bella ragazza.
“Beh…è un simpatico ragazzo…”Fu l’unico commento che Harry
riuscì a tirarle fuori.
Dopo qualche tempo anche gli altri ragazzi, che si erano
assentati per svolgere i loro impieghi scolastici, tornarono e il viaggio
proseguì veloce e tranquillo, così come la cena, e finalmente tutti si
addormentarono, felici di essere tornati a Hogwarts.
*****************
Il giorno dopo, però, si dovettero ricredere.
“Uff! Certo che Piton non molla davvero mai! Sempre a cercare di togliere
punti alla nostra casa! Per fortuna che non si può andare sotto lo zero, se no sai che strage…” Commentò Janette mentre i ragazzi
entravano in Sala Grande per il pranzo dopo due ore di Trasfigurazione e due di
Pozioni.
“Ma perché ce l’avete tanto con
quel pover uomo…fa solo il suo lavoro!” Domandò
Draco.
“Beh…direi perché continua a togliere punti alla nostra casa
per le banalità più assurde!” Rispose Ron, scocciato.
Draco, ancora incerto, salutò gli amici e si diresse insieme
a Pansy al tavolo dei Serpeverde, dove gli attendeva
una massa di studenti Grigioverdi vestiti che li fissavano con occhiate
incendiarie.
“Sempre con i Grifondoro! Come
potete averci tradito così?! Voi eravate i migliori
dei nostri e ci avete abbandonato per quella massa di incompetenti…come
avete il coraggio di venire a sedere a questo tavolo?! E poi da te, Draco, non
mi sarei mai aspettato un volta faccia così! Non eri
tu il più fedele al Signore Oscuro tra di noi?!” Lo
accusò BlaiseZabini,
mentre dietro di lui Tiger e Goyle,
che avevano abbandonato Draco per proteggere il loro nuovo capo, annuivano
vigorosamente, con la bocca piena.
“Beh…vedi…io non sono come te che me ne sto
dalla parte dove c’è più potere…tuo padre è solo un vigliacco, come il mio e tu
sei tale quale a loro. Il voltafaccia sei tu, non io!” Gli sputò contro Draco,
ignorando poi volutamente le sue occhiate inceneritici, e gustandosi il suo pranzo tranquillamente.
“E comunque non ti permettere di
poterci dire che noi siamo dei volta faccia…noi apparteniamo alla nostra casa e
le vogliamo bene…il fatto che però preferiamo la compagnia di qualche essere
vivente meno bigotto e ottuso di te e di tutti voi, con le vostre stupide
manie, vuol dire semplicemente che siamo cento volte più coraggiosi di voi…non
tanto io quanto Draco. Lui ha avuto la forza di ribellarsi a suo padre, cosa
che tu non farai mai, non tanto perché credi veramente nella causa di quel
viscido verme che è Voldemort, quanto perché non hai abbastanza palle per farlo!” Gli urlò contro Pansy, inviperita. “E non ti permettere di dirci dove o con chi dobbiamo
mangiare…non prendiamo ordini da te. Noi abbiamo diritto di magiare a questo
tavolo, con la protezione di SalazarSerpeverde quanta ne hai tu, e probabilmente anche molto di
più…”
Detto questo, si sedé sulla sedia e cominciò a mangiare
anche lei.
“E’ tutta colpa di quel Finnigan….Deve
averle dato alla testa. Stando con uno stupido come
quello, cosa pretendi che diventi? Le avrà offuscato la vista con qualcosa di bello grande…Sai, quando non ci sei abituata…” Sibilò
ridacchiando MillecentBulstrode,
continuando a mangiare il suo piatto di minestra.
Pansy divenne viola dalla rabbia e le punte delle orecchie si infuocarono.
Alzò lentamente lo sguardo per andare a posarlo su quello marrone nocciola di Millecent,
che la fissava con un ghigno diabolico.
“Non-provare-mai-più-ad-insultare-Semus,
capito?!” Scandì bene Pansy, cercando di controllarsi.
“Sei solo invidiosa perché io ho un ragazzo che mi ama e che ogni tanto me lo
da…te invece sei a secco e la cosa ti rode…ma lo
credo! Con quella faccia da topo neanche un topo vero
e proprio ti vorrebbe!” Sibilò.
La bocca di Millecent si contorse
in uno sguardo omicida.
“Come osi, puttanella da due soldi?!” Rispose lei, alzandosi in piedi.
“Oso quanto mi pare e piace…”Anche Pansy si alzò e tutte e
due si buttarono una addosso all’altra, rotolandosi sul tavolo, scagliandosi
pugni, manate, schiaffi, tirandosi i capelli e graffiandosi.
In pochi minuti tutti e quattro i tavoli si erano messi ad incitare
l’una o l’altra concorrente, la maggior parte ovviamente teneva per Pansy,
lasciando per qualche tempo da parte il pranzo.
Intervenne immediatamente il professor Piton
che separò le due ragazze con un incantesimo, che, allontanate
dal tavolo, continuavano comunque a lanciarsi occhiate di fuoco.
“Come diavolo vi siete permesse di
fare una cosa simile?! Cosa vi è saltato in mente?!”
Sbraitò la professoressa McGranitt “Ringraziatemi che
non vi faccio espellere…Toglierò cinquanta punti per ognuna, e ringraziate che
non poso togliervene di più perché non ne avete, e sarete in punizione per due
settimane tutte le sere da Gazza. Intanto ora filate immediatamente in
infermeria a farvi curare. Per favore, professor Piton,
le accompagni lei, visto che sono della sua casa…e ora tornate tutti a
mangiare!” Esclamò, rivolgendo uno sguardo severo a
tutti gli alunni che erano presenti nella Sala, tornando anche lei al tavolo
dei professori, per continuare il suo pasto, mentre Piton
accompagnava le due ragazze in infermeria, dopo averle incenerite anche lui con
lo sguardo.
*********************
Buon dì! Come state stamani?! …Ok, la smetto di delirare!
Allora, che ne dite di questo capitolozzo-ozzo?!^___^
Piaciuto?! …Eh, eh! Sono felice di
aver potuto dare un po’ di botte a quella bastarda di Millecent…
Se le meritava proprio…e anche se
questo ha comportato il sacrificio di un mio soldato e di parecchi punti per i Serpeverde, ne è comunque valsa la
pena! Bisogna fare dei sacrifici nella vita…!^___-
Mi dispiace se non mi sono più fatta sentire per tutto questo tempo, però dovete
capirmi! Le mie prof mi stanno perseguitando con compiti in classe! E quando non ci sono loro c’è il mio ‘ragazzo’ che mi rompe
ogni cinque minuti chiedendomi se ci vediamo! Non che non mi faccia
piacere, peròlui esagera!! Uff…sono
super-stressata! Per fortuna che manca poco alla fine
della scuola!! ^__-
Bene…aspetto con impazienza dei
vostri commenti! Bacioni e (Spero!!) a presto!
Giuggia!!
Ringraziamenti:
Alexis Potter: eh, eh! Curiosa,neh?!
Già in questo chap abbiamo visto che Luna sitenuta in contatto
con Dud…comunque farà sicuramente parte della storia,
ancora, però non so bene quando ricomparirà e i che ruolo! Però abbi fede…!^__-
Grazie per i compimenti!! A presto!
KillyKenny: gli incontri, come
vedi, ci sono già stati! ^__- Per zio Voldy…beh…comincerà
a rompere ben presto! Però stai tranquilla, ci sarà
sempre spazio per le nostre graziose copiette,
promesso! Wow!! 10!! Spero che rimarrà ancora!!^^
Sarikketta malfoy: ehilà! Sempre fedele!! Beh…come
già detto purtroppo Zio Voldy romperà ancora! Per l’amicizia
tra Draco e Harry…beh…non so, il fatto è che non mi è mai sembrato molto giusto
fare che loro fossero amici…però, magari…prima o poi…!
Grazie per i tuoi commenti e scusami il ritardo nell’aggiornamento!! Bacioni!
Kanny: grazie! Stai tranquilla,
nonostante le mie prof non abbiano intenzione di mollare, io continuerò a scrivere!
Intanto dimmi cosa ne pensi di questo chap!!^__-
Capitolo 4 *** Che vita vuota, che vuota vita! ***
4°CAPITOLO:
4°CAPITOLO: CHE VITA VUOTA, CHE VUOTA VITA
“Ma si può sapere per quale motivo ti sei messa a fare a
botte con quell’idiota senza cervello?!?!?” Sbraitò
Seamus contro la povera ragazza distesa sul letto dell’infermeria, con tutti gli
altri a seguito, che erano corsi non appena gli era stato permesso, dopo le
lezioni pomeridiane e la cena.
“Giusto! Ma guardati…sei ridotta
malissimo!” La accusò Hermione, sedendosi sul letto accanto a Pansy.
“Se l’ho fatto avrò avuto le mie ragioni…e ora per favore
smettetela di farmi sentire un idiota oppure uscite di qui.”
Sibilò lei, con gli occhi ridotti a due fessure.
“Scusali…non devi essere così acida!” Le sorrise Draco,
spuntando insieme a Ron e Janette da dietro la folla.
“…Uff…se tornassi indietro lo
rifarei di sicuro, quindi è inutile che mi rimproverate…”Rispose.
“Hai ragione…è stata odiosa…sia lei, sia Blaise…però che vuoi farci?! Hanno ancora la mortadella sugli occhi!
Invece…quanto tempo devi stare qui?!”Anche lui si
sedette sul letto, accanto ad Hermione.
“Beh…io domani posso uscire mentre
Millecent rimane qui ancora per due giorni…le ha prese di brutto!” Sorrise la
ragazza, ma il suo sorriso si trasformò presto in una smorfia di dolore a causa
del grande livido dolorante sopra la bocca e il labbro stesso che ricominciò a
sanguinare, essendosi riaperta la ferita.
“Su, su! Ragazzi! Per favore! Lasciatemi passare! La rivolte la vostra amica domani, o no?! Se le state
addosso così non posso medicarla…anche se se lo
meriterebbe!” Sbuffò Madama Chips, facendosi largo fra i ragazzi e lanciando un
occhiata storta a Pansy.
Detto questo tutti salutarono la ragazza e uscirono dalla
stanza, dirigendosi ai loro dormitori.
Solo Seamus oppose una certa resistenza ma,
dopo mille rassicurazioni da parte di Pansy di stare bene, si rassegnò e
raggiunse anche lui gli altri, mentre due nocciole lo fissavano con odio, per
poi rivolgere anche a Pansy uno sguardo omicida.
“Non è finita qui, bella…”
“Non ci sperare nemmeno…!” Rispose sibilando Pansy,
girandosi poi dall’altra parte per cadere in un lungo sonno.
***********************
“Bene! Direi che così può andare…le
raccomando però di non fare movimenti bruschi con il braccio, o va a finire che
tornerà a farle un male cane!” Sorrise l’infermiera.
“Non si preoccupi! La ringrazio molto!” Sorrise la ragazza.
“Di niente! Ora torni pure alle sue lezioni!”
Non se lo fece ripetere sue volte e corse dai suoi compagni.
“Ehi! Blaise! Fermati!” Millecent lo rincorse velocemente e
lo afferrò per un braccio.
“Ehi! Come va?! Stai meglio?!”
“Si, tutto ok…volevo parlarti in proposito a cosa hai intenzione di fare. Cosa avete deciso?”
“Ancora niente di preciso. Domenica mi vedrò con mio padre e
gli altri…potresti venire anche tu. Ne parleremo con
loro. Per ora non se ne fa niente…Vedremo cosa dicono.”
“Ok…perfetto! Ora possiamo andare a lezione…Abbiamo
Erbologia, giusto?!”Chiese lei, sorridendo.
“Si…con i Corvonero…”
***********************
“Uff…che vita vuota, che vuota vita!” Si lamentò Janette, buttandosi su un divano, esausta,
cacciando da un lato il libro di Pozioni.
“…Perché?! Che succede?!” Chiese Hermione, intenta a ripassare Trasfigurazione
cosa, che, a parere di Janette, era inutile visto che andava benissimo, al
contrario di lei, che in quella materia era abbastanza una frana, visto che non
si impegnava per niente, trovando inutile imparare incantesimi per trasformare
un ratto in un gatto.
“E’ proprio questo che non va! Non succede mai niente!
…scusa, ma tu per caso sai quando iniziano gli
allenamenti di Quidditch?! Magari sarà un motivo di distrazione…visto che qui
non succede mai niente a parte le solite cose come Piton che a
ogni lezione ci toglie cinquanta punti, Ruf che non la smette con la solfa
delle guerre dei Giganti, la
McGranitt che mi rimprovera perché non studio, Pansy e Seamus
che vanno in giro appiccicati come due chewingum e
Dean e Rita che non sono da meno…Per non parlare di Harry e Ginny, che da
quanto sono dolci fanno a gara con il miele…E poi c’è quella lagna di Draco che
ogni volta che gli chiedo di fare qualcosa mi risponde che non può perché deve
studiare, e in questo fa a gara con te, che passi le tue giornate in
biblioteca…Se poi vogliamo palare di Gisella, Luna e Cho…uff!
Sempre in giardino a fare le oche, anche se hanno dei bei ragazzi a presso, che
però, anche loro, passano il loro tempo a parlare di Quidditch, tanto che mi
hanno fato venire la nausea. Infine ci sono Hanna e Justin, che però non vedo
mai perché passano il loro tempo nascosti in qualche
sgabuzzino in disuso….direi che l’unico normale che
c’è rimasto qui è Ron, che con te è nella mia stessa situazione…L’unico
problema è che ultimamente passa ora davanti alla scacchiera con un libro
davanti al naso a studiare le strategie più assurde e improbabili solo per
battere Draco, per non parlare del fatto che, quando non è impegnato in questa
attività, si diverte ad andare in giro a petto infuori a far vedere la sua
spilla da Caposcuola…” Sbuffò Janette, elencando tutti i loro amici, contandoli
nel frattempo sulle dita.
“Come sei odiosa, sorellina! Comunque,
per il Quidditch ne stavo parlando dieci minuti fa con la McGranitt e la prima
partita è tra un mese, Grifondoro-Tassorosso…Gli allenamenti cominciano
venerdì!” Harry prese di peso Janette che si era distesa a pancia in giù sul
divano e, scostandola, si fece posto, sedendosi accanto a lei.
“Hey! Ciao Harry! Comunque non so
che dirti…cosa vorresti che succedesse, scusa?!” Chiese Hermione.
“Beh…che ne so! L’anno scorso qualcosa è successo! Io che mi vedevo con Draco di nascosto…il rapimento…tu e Ron, Harry
e Draco…Tante cose carine e divertenti e invece ora è passata una settimana e
non succede niente di niente!”
“…A parte il fatto che non mi sembrano delle belle cose, per
lo meno non mi sembra che si possa considerare ‘bello e divertente’ un
rapimento e uno scontro con i Mangiamorte…E comunque,
per difendermi dalle accuse di prima, io e Ginny non siamo come il miele!” Si
imbronciò lui.
“Beh, come il miele magari no, anche perché se no poveri voi
con gli orsi, ma lo zucchero forse si…E dai! State tutto
il giorno a scambiarvi bacettini di qua e di là e fare naso contro naso…! Se questo non è zuccheroso da nausea, non so che è!” Si
difese lei.
“Parla quella che chiama il suo fidanzato ‘cucciolotto
amoroso’!!” Rise lui.
“A parte che anche Ginny ti chiama così, e poi io lo chiamo così solo per prenderlo in giro e, se non la smetti,
chiamerò anche te così!”
“Provaci!!!”
“Cucciolotto amoroso! Vieni dalla mamma! Smak, smak!”
Janette si era buttata sulla pancia di Harry, facendogli le carezzine sulla
testa come se fosse un cagnolino appena nato.
“Se non la smetti ti massacro…” La minacciò il fratello,
rimanendo impassibile e lasciandosi scompigliare i capelli che si era a stento riuscito a mettere a posto.
“Uhhhuuhuh! Che paura!!” Lo
sbeffeggiò lei.
Allora Harry afferrò un cuscino del divano e cominciò a
darglielo in faccia, provando a soffocarla per gioco mentre
lei, ridendo, cercava di liberarsi.
“Che persone infantili…” Decretò
Ron, arrivando proprio in quel momento, sedendosi accanto alla sua ragazza,
stampandole un grosso bacio sulla guancia.
“Parla il grande uomo!” Ironizzò Hermione lanciando
un’occhiata divertita ai due fratelli e ricominciando a leggere il suo libro.
*********************
Lo so, lo so che è corto…però che volete da me?! Sono veramente in crisi con la scuola e più di così non
riesco a fare!!! Prometto che mi rifarò…!!^^
Comunque direi che ce l’ho un po’
con le lotte dei cuscini, in questi tempi…non chiedetemi il motivo perché non
lo so…anche perché io non ho praticamente mai fatto lotte con i cuscini a parte
che con mio fratello, anche se non si possono considerare tali visto che lui ha
quattordici anni più di me e quanto ne avevo cinque o sei lui si divertiva a
torturarmi con i cuscini e io non potevo farci niente…Però mi divertivo!^__-
Beh…ora basta dire ‘ste cavolate!
Spero che vi sia piaciuto e a presto! Bacioni
Giuggia!!
Ringraziamenti
akemy2: hey, grazie! Lietissima di avere una nuova lettrice!!^__-
Per Luna e Dud…beh…non credi che stiano benissimo
insieme loro due?! Una completamente svanita e l’altro impacciato come non mai
con le ragazze…una specie di Neville versione Babbana..! Mi fanno dolcezza!!Però i gusti sono gusti…! Grazie per i complimenti e a
presto!!
Alexis Potter: lo so ma vedi, era troppo ovvio fare che Hermione fosse
caposcuola!! ^__- E poi Ron, poverino, è da secoli che lo sogna!!
^^ Comunque, come vedi, svolge bene il suo lavoro…forse
anche un po’ troppo! ^^ E’ la versione più comica e impacciata di Percy! ^___- Per Dud…spero che lo
vedremo presto, ma non so ancora quanto…! Grazie per i complimenti e a presto!!
KillKenny: per Millecent…vedrò di accontentarti, prima o
poi! ^__- Comunque…grazie! 10!! Bene bene! Me molto felice! Grazie ancora e a presto!!
lallotta12: wow! Gente
nuova! Grazie moltissimo per i complimenti! Bacioni a presto!!
“Entrate pure, miei cari! Sono felice che voi siate qui!”
Sorrise l’Oscuro Signore ai due ragazzi che, timorosi, si avvicinarono alla grande sedia dove l’uomo era seduto facendosi largo fra un
gruppo di Mangiamorte in una scura grotta.
“Lieti di servirla, Capo Tenebroso!” Si inchinarono.
“Su…alzatevi. Ora vorrei sapere cosa avete da dirmi…Il qui
presente signor Zabini mi ha informato che avete delle
notizie per me…”
I due ragazzi si scambiarono uno sguardo e poi Blaise
cominciò a parlare.
“Signore, volevamo informarla che il signorino Draco Malfoy
sembra aver tradito la sua causa…noi non sappiamo se sia
un piano o qualche stratagemma ideato da Lei, grande e Oscuro Signore, ma la
volevamo avvertire che ci il ragazzo sta sempre in compagnia di quegli sporchi
Grifondoro Mezzosangue, per non parlare dei Corvonero! Per questo ci è sembrato comunque appropriato informarla. Non ci sembra
giusto che un traditore come lui abbia il permesso di essere accolto
calorosamente da Lei, quando ci sono altre persone che si fanno in quattro per la Sua causa e che non la
tradirebbero mai!” Finì, tutto d’un fiato.
Voldemort lo fissò per qualche minuto dal suo trono di
pietra, con lo sguardo gelido e un espressione indecifrabile
come al solito stampata sul volto.
“Vorrei farle notare, Signor Zabini, che il signorino Draco
Malfoy non è assolutamente un suo problema. Suo padremi è stato molto fedele, e tornerà ad
esserlo molto presto, e dopo mesi passati ad Azkaban non mi sembra che meriti
che suo figlio, nel frattempo, sia screditato senza prove da due
vermi come voi. Ora vi pregherei di stirare nuovamente al vostro posto. Quando tornerà il signor Malfoy, provvederà lui a suo
figlio. Per ora non spetta a noi occuparcene, per quanto ne sarei felice. Fino a ordine contrario nessuno dovrà più rivolgere ingiurie vero
il personaggio di Draco Malfoy. Chiuso il discorso. Per questa sera ho sentito
abbastanza. Mi ritirerò nelle mie stanze. Continuate voi la riunione se
volete.” Detto questo si alzò di scatto e, con un lieve fruscio del mantello,scomparì nel nulla.
“Non mi sembrava in ottime condizioni…” Sussurrò il più
piano possibile Millecent, facendosi sentire solo da Blaise.
“Neanche a me…”
“Direi che è meglio se ci occupiamo noi di Draco e Pansy.
Non mi sembra che Lui abbia qualche intenzione di fare qualcosa per punire quei
due luridi traditori!”
“Gli porteremo le prove su un piatto d’argento, allorché non
potrà più negarci il suo ordine. Quei due bastardi e presuntosi avranno quello
che si meritano…”
**********************
“Ehi! Ciao amore…!” Sorrise Gisella al suo fidanzato quando
lo vide fuori dall’aula di Trasfigurazione ad
aspettarla.
“Ciao! Come va? Ho sentito Dean e ha detto
che domani sera probabilmente organizzeranno una festa. Ti va di venire?!” Le chiese gentilmente Neville
“Che domande! Certo che mi va di
venire! E se ci sei tu, ancora di più!” Sorrise la
ragazza, facendo diventare rosso peperone il ragazzo.
“Sei troppo carino quando
arrossisci tutto! Smettila di fare il timidone, dai! Comunque, che lezione avete ora?” Chiese la ragazza
cambiando discorso per evitare che il suo ragazzo svenisse per il troppo
imbarazzo.
“Beh…dovremmo avere Pozioni doppie con i Serpeverde…Voi
invece?” Rispose lui, riprendendo un colorito normale.
“Noi Erbologia con i Tassorosso. Direi
che siamo più fortunati noi!” Sorrise la ragazza mentre Neville accennava una
smorfia di dolore al solo pensare di dover passare le due ore successive non
solo con i Serpeverde, ma con Il Serpeverde in persona, l’insegnante più odioso
e spaventoso, opportunista e di parte che Hogwarts avesse mai ospitato.
“Ehilà, ragazzi! Come ve la passate?!
Neville, se fossi in te mi muoverei! Non penso che sia
il caso di fare tardi alla lezione di Piton un’altra volta!” Urlò Dean ai due
ragazzi sfrecciandogli accanto insieme a Harry e Ron, che rivolsero
un cenno di saluto anch’essi ai due ragazzi.
“Direi che hanno ragione! Devo andare! Non ho nessuna voglia
che quel serpente abbia un altro buon motivo per prendersela con me…!” Detto
questo stampò timidamente un bacio sulla fronte della ragazza che lo salutò,
dirigendosi verso le serre, mentre il ragazzo si preparava psicologicamente a
sopportare altre due ora di tortura.
Per fortuna era l’ultimo anno…
Avrebbe potuto lasciare Pozioni, l’anno prima
ma, per il mestiere che voleva intraprendere, Pozioni era, purtroppo una
materia importante, quindi non poteva certo farsi influenzare dall’odioso
comportamento di Piton nei suoi confronti!!
Infatti voleva diventare un
Botanico (il senso l’avete capito…non so come si possa dire nel mondo
magico!....Al massimo sostituitelo con Erbologo, ma mi sembrava insulso! NdA) e
la conoscenza delle pozioni era pressoché indispensabile per curare le piante e
per poter utilizzare al meglio le loro proprietà.
Per fortuna sua riuscì ad arrivare in
tempo per la lezione e, oltre ai soliti punti tolti alla sua Casa per cose
futili e insulse che oramai erano d’obbligo ad ogni lezione, non ci furono
altri pretesti per condurre Piton a togliere altri punti preziosi alla loro
Casa, che era quasi sotto zero già di suo.
****************
“Puff! Non capisco perché voi siete stati così masochisti da
continuare Pozioni! Io l’ho mollata un pezzo di anni
fa e non ci tengo a riprenderla!” Decretò Justin la sera stessa, quando tutti si
ritrovarono in biblioteca per studiare e chiacchierare.
“Non lo so neanche io…è tutta colpa
di Harry! E’ lui che, con la sua mente malata, ha contagiato pure me!” Rispose Ron, maledicendosi mentalmente mille volte
davanti alla pergamena bianca che si ostinava a stargli davanti, senza alcuna
intenzione di riempirsi.
“Io ho deciso di continuarla…non so cosa vorrò fare uscita
da scuola, ma pozioni è una materia molto richiesta in
molti ambiti lavorativi e mi apre molte più strade.” Affermò Gisella, convinta.
“Io diventerò una giornalista, come mio padre…di pozioni non
ne ho bisogno!” Esclamò Luna, pacata, con il suo
solito tono neutro.
Tutti, senza farsi notare, scoppiarono in una risatina
contenuta: una giornalista Luna?! Non avrebbe concluso assolutamente niente! A meno che la sua tattica non
fosse quella di far venire l’esaurimento alle persone per poi farsi dire tutto
quello che voleva!
“…Tu cosa hai intenzione di fare invece, Hermione?!” Chiese Seamus, interessato.
“Non so…mi piacerebbe qualcosa al
Ministero della Magia. Magari che riguardi indirettamente
anche i babbani. Almeno sull’argomento sono esperta!”
“Io direi che, avendo fatto Antiche Rune, materia che mi
sembra non molto comune fra gli studenti, potresti fare la Ricercatrice!”
Sostenne Ginny.
“Non è una brutta idea Herm! Dovresti
considerarla attentamente!” Annuì Ron.
“E lei, Signor-so-tutto-io-dammi-retta-che-è-meglio, cosa ha
intenzione di fare finita la scuola?! Anche se un’idea
ce l’averi!” Lo punzecchiò la ragazza.
“Beh…a dir la verità non ci ho
pensato su molto…Però non mi dispiacerebbe fare l’Auror!”
Harry, Janette, Hermione e Draco scoppiarono
a ridere.
“Ehi! Cosa avete da ridere?!”
Brontolò lui, irritato.
“Niente! È solo che proprio non ti ci vediamo
a fare l’Auror, pauroso e sfaticato come sei!” Rispose Janette,
intromettendosi solo in quel momento nella discussione, resuscitando dal suo
libro di Pozioni.
“E sentiamo, Miss Cuor di Leone, lei cosa ha intenzione di
fare?!” Incrociò le braccia al petto e la fissò con
espressione di sfida.
“Avevo pensato, prima di venire qui
a scuola, di fare la
Professoressa di Pozioni, ma ora come ora penso che seguirei
mio fratello e il mio ragazzo nell’addestramento Auror…” Rispose lei, risoluta,
ignorando la sfida del ragazzo.
“L’altro buono…!” Commentò
“Hai qualcosa da ridire?!” Chiese
Draco, prendendo anche lui un atteggiamento di sfida nei riguardi del rosso,
fulminandolo con lo sguardo.
“Mr Cuor di Leone va a salvare il
mondo! Se io sono un coniglio, tu non sei
classificabile!” Lo sbeffeggiò lui.
“Senti un po’bello! Io non ho nessuna
intenzione di starmene qui a discutere con uno sfigato come te sul
motivo che mi porta a diventare Auror…di conseguenza, se non conosci i fatti,
non commentarli. Chiuso l’argomento.” Detto questo prese il suo libro di Trasfigurazione
e si mise a studiare, ignorando le successive provocazione
di Ron.
La serata passò tranquillamente senza altre discussioni e i
ragazzi continuarono a chiacchierare vivacemente sul loro futuro.
***********************
“’giorno ragazzi…” Biascicò Dean andando a sedersi vicino a Ginny, sbadigliando.
“’giorno…allora sta sera si organizza la festa, no?!” chiese Ron al ragazzo, entusiasto.
“Si…” Rispose il ragazzo, servendosi del bacon.
“E dove?!” Insisté Ron.
“Nella Stanza delle Necessità forse…però Justin aveva optato per la Stamberga Strillante.E più sicura dai professori! Però
ora non farmene parlare, potrebbero sentirci! Ne parliamo più tardi… Per
l’organizzazione comunque non vi preoccupate! Pensiamo
a tutto io, Justin e Ernie!” Affermò il ragazzo.
In quel momento comparve Janette, con un aspetto quasi
cadaverico.
“Ehilà! Cosa diavolo ti è successo?!
Sembra quasi che tu abbia visto un morto!” Rise Ginny.
“Non scherzare su queste cose, per favore…! Io, per colpa di
quell’odioso di mio fratello, ho visto un morto!” Si lamentò
lei e, alquanto scossa, si sedette al tavolo, con la testa poggiata fra le
braccia, scostando il piatto, non toccando cibo.
“Che intendi?!” Si preoccuparono
tutti.
“Intendo che il mio caro fratellino ha
avuto la splendida idea, sta notte, di sognare Cedric! E quando mi sono svegliata di soprassalto, poi non sono più
riuscita a dormire per lo shock!” Spiegò lei, ancora scossa.
“Come fai a sapere che era Cedric?!”
Chiese Hermione, curiosa.
“Me lo ha raccontato più volte, e credo anche a voi, quello
che è successo…appena l’ho visto ho capito che si trattava di quello…e poi ho
visto molte sue foto sul giornale! Non capisco come diavolo
faccia a dormire! Io sono a dir poco morta per la
paura!” Sbuffò lei.
“Che cosa hai visto esattamente?!”
Chiese Ron.
“Beh…erano immagini sfuocate…io strisciavo per terra, e
Cedric è stato colpito da un fascio di luce verde. Poi non mi ricordo
bene…c’era una tomba e una figura che non ho distinto che parlava e ridacchiava…poi
sono comparse un sacco di figure nere attorno a me e mi sono
ritrovata legata alla lapide con un enorme serpente che mi girava intorno.
Poi hanno tagliato una mano a qualcuno e poi c’era del
sangue…una pozione e una grande cupola bianca…non mi
ricordo altro.” Finì lei.
Tutti la guardarono, attoniti.
“Non vorrei essere scortese, ma
Harry non ci ha mai raccontato cosa era successo precisamente in quel
cimitero…sei sicura di quello che dici?!” Chiese Ron, stranito e sbalordito.
Prima che Janette potesse rispondere, lo fece una voce nota
alle sue spalle.
“Se Potter non ha voluto raccontarvi niente è perché non gli
sembra il caso e non gli sembra giusto che una sorella impicciona che fruga nei
suoi incubi lo faccia al posto suo…!” Disse Harry
amaramente, sedendosi accanto alla sorella, anche lui non di buonissimo umore e
con un pessimo aspetto.
‘Avrebbe anche potuto evitarlo…’
“Che hai detto?!” Chiese Janette.
“Niente!” Rispose lui, contrariato.
‘Non sarà che…Harry?! Mi senti?!’
‘Oh no! Che pizza! Mi
ci mancava pure che ti mettessia parlare nella mia testa…evita…sono
incazzato con te.’
‘Cosa diavolo ti ho fatto?! Cosa ne potevo sapere
che tu non avevi detto niente a nessuno di loro?!Comunque ho detto ben poco…non mi ricordo molto…ma quello
che ho visto è vero?!’
‘Si, mia cara, è vero…felice? Ora, per favore,
evitiamo di parlarne…era da tempo che non facevo più
quell’incubo e non sono certo felice che sia tornato a tormentarmi!’
‘Come sei antipatico…ma…’
Prima che però Janette potesse finire
il pensiero una schiera di gufi entrarono dalle grandi vetrate, volando verso
di loro.
Hermione si affrettò a pagare il suo gufo della Gazzetta del
Profeta mentre Ron guardava un po’ storto un pacco che
gli era stato inviato da sua madre.
“Che dice il giornale?!” Chiese
Harry, cercando di distrarsi.
“Niente di niente, come al solito…
‘Ministro rassicura: Voi-sapete-chi è un ricordo. Dopo che i suoi seguaci più
stretti sono stati messi dietro le sbarre, non c’è più niente da temere.’ ‘ A pochi giorni processo ai Mangiamorte. Lucius Malfoy è
in prima fila.’ ‘ Risolto problema Azkaban: i
Dissennatori, come riprova della debolezza del Signore Oscuro, sono tornati a
lavorare per il Ministero della Magia.’….solite notizie senza senso tanto per
rassicurare le povere casalinghe impazzite: lo sanno tutti che due giorni fa
c’è stato un attacco a un paese babbano. ‘Solo un
morto. Pochi feriti. Nessuna prova della possibile partecipazione di Voi-sapete-chi.’ Come diavolo si fa ad essere così idioti!
Secondo loro chi diavolo è stato se non Voldemort?!
Dubito che ci siano babbani siano capaci si usare l’Avada Kedavra o il
Cruciatus!” Brontolò Hermione, come sempre in opposizione alle notizie che riportavala
Gazzetta. “Certo che con Caramell come primo Ministro! Lo credo
che il mondo magico va in rovina! Un incapace pauroso e schifoso alleato di
Lucius Malfoy non può certo essere in grado di opporsi a Voldemort! Per fortuna
che ci pensa Silente, se no qui saremmo tutti morti!”
‘E’ proprio inviperita…’ Pensò Harry.
‘C’ha ragione!’ Rispose Janette,
sorridendo al fratello e abbracciandolo calorosamente, facendogli capire che le
dispiaceva essersi intromessa nei fatti suoi e che capiva tutta la sua
angoscia.
‘Non capisco come tu possa vivere con un ricordo
così orribile…’
‘Ci si fa l’abitudine…’ Ironizzò lui
ricambiando l’abbraccio e sorridendo.
************************
Buondì! Mi dispiace molto per il ritardo!!
-__- Mi scuso tanto tanto! Comunque d’ora in poi sono un po’ più libera e spero di
riuscire ad aggiornare più velocemente! Comunque che ne
dite?! Dal prossimo capitolo comincerà a succedere qualcosa di nuovo…non so ancora cosa, però qualcosa succederà! Comunque…lo
so che c’è stato l’articolo sul cavillo che ha raccontato praticamente tutto
quello che era successo, però la
Rowling non ci ha mai detto cosa c’era scritto precisamente e
io ho sempre pensato che comunque avesse raccontato ben poco, solo il minimo
indispensabile e quindi mi sono comportata di conseguenza…se non siete
d’accordo…beh…fatevelo andar bene perché questa è la ma storia!! (Come sono antipatica…!^^)
Bacioni a tutti e a presto!!
Giuggia!!
Ringraziamenti:
lallotta12:grazieeee!
I tuoi complimenti non possono che farmi piacere!! ^__-Eh si…rompono
proprio tanto! Per fortuna che oramai finisce la scuola!!
^^ Bacioni a presto!!
KillKenny: 10?? Wow!
Come al solito di ringrazio!! ^^ Per Tiger e Goyle: beh…poteri anche
vedere alla fine, ma è una cosa abbastanza inutile dal mio punto di vista, perché
alla fine loro non saranno presenti nella storia…se mai…va beh…non posso
svelare niente! Comunque più che altro loro sono
abbastanza impossibilitati dai loro genitori a tornare dalla parte di Draco ora
che lui è passato con i “buoni”! Sono troppo tonni per
decidere da soli quello che devono fare e stanno a presso di chi fa più comodo
a loro e ai loro genitori…! Grazie ancora per i complimenti e per la costanza!! ^___- Mi fa piacerissimo che la
storia ti piaccia e spero che il fatto che ci metto un
casino ad aggiornare in questo periodo non ti scoraggi! Bacioni a presto!!
Marti: Era l’ora,
donna antipatica! Io ti dedico la mia fantastica storia e tu nemmeno una recensionina?!?! Dai, lo sai che scherzo! Mi hai già ringraziato abbastanza a
scuola!! ^^ Comunque mi fa
piacere avertela dedicata! Dopo tutto il tuo aiuto!!(Il suo aiuto è stato quello di aver scritto su un foglio i
colori dei vestiti dei vari personaggi femminili che appariranno più avanti…-___-)
Scherzo, lo sai! Grazie moltissimissimo! Senza di te
e il sostegno che mi dai ogni giorno non so come farei
a continuare!! (Non mi lascia in pace un minuto e mi
rimprovera perché non scrivo mai! È solo merito suo se avete letto questi
ultimi capitoli!!) Bacioni a presto!
Ps: cosa mi regalate per il
compleanno?!!?Daiiiii! Lo
voglio sapere!!! ç___ç Non fatemi soffrire! Cattive! Prrrrr!
“Allora, sei pronta?! Non ne posso
più di aspettare! Ancora due minuti, poi me ne vado!” urlò verso la porta del
bagno una alquanto irritata Janette Potter a una
alquanto ritardataria Hermione Granger.
“Un attimo! Ho finito!” Subito dopo una figura mezza nuda
che portava in grembo un ammasso di vestiti e altrettante scarpe, sfrecciò accanto a Janette uscendo dal bagno.
“Non sei ancora vestita?! È la
decima volta che entri in bagno, convinta che è il
vestito giusto, e ne esci dopo cinque minuti in pieno panico! Prima o poi li finirai i vestiti! Siamo già in ritardo di
dieci minuti!!” Sbuffò Janette che, da parte sua, si
era preparata circa mezz’ora prima del previsto.
Indossava una corta gonna di jeans azzurro cielo e una
canotta corta dello stesso colore. Sopra indossava una giacchetta di tela,
anch’essa azzurra, e le scarpe intonate con il resto.
I capelli erano raccolti da un piccolo chignon e
cadevano disordinatamente qua e la sulle spalle e sul viso, dando un aspetto
spettinato al tutto. Il viso era leggermente truccato, anch’esso sui toni
dell’azzurro.
Hermione invece cosa alquanto innaturale visto che di
solito, fino a quel momento, era sempre stato il contrario, era ancora in alto
mare e non riusciva a decidere che cosa mettersi, nonostante avesse iniziato a
prepararsi mezz’ora prima dell’altra ragazza.
Finalmente, dopo aver passato altri dieci minuti in bagno,
Hermione uscì vestita e truccata pronta ad andare, anche se non sembrava del tutto convinta.
“Credi che vada bene così?” Chiese con tono implorante verso
una Janette decisamente nervosa.
Indossava una lunga e larghissima gonna di lino stropicciato
rossa e nera, che toccava terra, e una camicetta dello stesso colore con le
maniche a mezz’asta. Indossava, per quel poco che si potesse vedere, delle
ballerine nere e i capelli erano sciolti lungo le spalle, con
due ferma capelli neri ai due lati del viso. Era veramente graziosa.
“Ma certo che stai bene! Ora
possiamo andare?!” Senza aspettare risposta, Janette
l’afferrò per un braccio e la trascinò via.
Nel dormitorio maschile le cose non andavano molto meglio…
“Ron, sei sicuro che sto bene?!”
Chiese Harry per la centomillesima volta al suo migliore amico.
“Ma si! Ti dico
che sei prefetto! E la smetti di guardarti allo specchio?!
Siamo in ritardo! Dobbiamo andare!”
Harry indossava una lunga veste nera, tipica dei maghi, e
sopra indossava invece un lungo mantello stile Dracula, con l’interno rosso,
che gli dava un tocco di eleganza raffinata.
Ron invece, suo malgrado, indossava un semplice vestito da
cerimonia, simile a quello che avevano indossato durante il loro quarto anno,
solamente che questa volta era più o meno della sua
misura.
Dean e Seamus erano già usciti da un pezzo: Dean indossava
un normalissimo smoking nero e Seamus indossava anch’esso, come Harry, una
lunga veste, anche se di colore rosso, nonostante Ron gli avesse ripetuto più e
più volte che quel colore era troppo appariscente.
Alla fine anche Ron riuscì a trascinare via
Harry e anche loro si diressero alla Stamberga Strillante, per la festa che
Justin, Dean e Ernie avevano organizzato.
*********************
La stanza era gremita di studenti di tutte le età e si
faticava a camminare in mezzo a tutta quella folla urlante di ragazzini che
ballavano, chiacchieravano, ridevano e si divertivano.
Ci volevano proprio Justin, Ernie e Dean per organizzare una
festa del genere! Che Ginny potesse ricordare, non
c’era mai stata una festa del genere da quando lei frequentava Hogwarts…Come
diavolo avevano fatto a radunare tutta quella gente?!
La domanda però non ebbe risposta perché dietro di le comparvero i suoi amici che la salutarono, cercando di
raggiungerla i mezzo a quella massa di studenti, interrompendo il filo dei suoi
pensieri.
“Ehilà Ginny!” Le corse incontro Harry, abbracciandola,
seguito subito dopo da un alquanto spaesato Ron, una irritata
Janette e una imbarazzata Hermione.
Portava una gonna di Jeans rosa lunga fino ai piedi un po’
stinta e una camicetta dello stesso colore.
I capelli erano raccolti in un grazioso chignon e cadevano
leggermente sulle gote piene di efelidi che
arrossirono davanti ai compimenti rivoltegli da parte di Harry e Hermione.
Dopo pochi minuti arrivarono dietro di loro anche una ansiosa Cho Chang, avvolta completamente in un vestitino
alquanto succinto di raso rosa (Harry non poté fare a meno di pensare che non
si sarebbe mai aspettato di vedere un tale ‘vestito’ indosso a Cho e Janette lo
rimproverò per le cose riprovevoli che stava pensando, mentre lui la maledisse,
facendole notare che era meglio se si faceva i fatti suoi), una Luna fra le
nuvole (la frase dal doppio senso idiota non era voluta! NdA) che indossava una
lunga veste celeste leggermente stinta e i capelli svolazzanti, e una allegra Rita con una corta gonnellina verde muschio e
dei lunghi stivali neri che arrivavano fino sopra le ginocchia, una magliettina
verde pisello e i lunghi capelli castani raccolti in una ribelle coda di
cavallo.
“Ehilà! Scusate il ritardo ma non riuscivo
a trovare il vestito adatto!” Si scusò Cho.
‘Lo credo! Non c’era proprio
il vestito!’ Pensò Harry,
prendendola in giro.
‘La vuoi smettere?!’ Lo riprese Janette
lanciandogli una occhiata sbieca.
‘Uffa! Non ne poso più
di te! Perché non te ne vai dalla mia testa?! È da
stamattina che mi assilli!’
‘Vorrei ma non ci riesco! È come se il legame si
fosse fatto più forte…e comunque ti ricordo che anche
tu è tutto il giorno che mi tormenti!’
‘Certamente non lo faccio perché mi diverto! Oh, guarda
chi arriva! Mr-simpatia-in-persona! Almeno ora sarai impegnata in altro e la
smetterai di rompere le palle a me!’
Janette lo ignorò e corse incontro al ragazzo biondo che era
appena entrato, seguito da una scettica Pansy con una corto
vestito di seta Blu mare senza maniche, una sorridente Hanna con un top
nero di strass e una minigonna del medesimo colore a pieghe, e una Gisella in
abito viola e un imbarazzato Neville con uno smoking nero con il farfallino che
stringeva un po’ troppo sul paffuto collo.
“Ehi, principessa!” Sorrise Draco, baciandola. “Come siamo belli sta sera!”
‘MrMielandia!!’
‘Taci!!’
“Anche lei, principino, non è
male!” Rispose la ragazza, ammiccando.
In effetti il ragazzo era proprio
carino: indossava un completo di seta nero, molto leggero, ce modellava il
corpo perfettamente, e sopra ad esso un pesante mantello di velluto con
l’interno di color vede scurissimo. I capelli biondi, decisamente
più lunghi del solito, erano lasciati cadere volontariamente sul viso, liberi
dal solito gel che li impomatava e i freddi occhi grigi risplendevano di una
insolita allegria.
“Beh…niente di che…quando uno ha classe…!” Scherzò lui, e
tutti raggiunsero gli amici.
“Ehilà Potter! Come va la vita?!Vedo ti si votato alla causa di Dracula!” Lo sbeffeggiò lui
riferendosi al mantello.
‘Mamma mia! Ora lo uccido!’ Pensò Harry, stingendo i pugni.
‘Trattieniti almeno fino a domani…sta sera mi serve vivo
e vegeto, grazie!’ Rispose Janette, lanciandogli una occhiata d’intesa.
‘Non voglio sapere per cosa…’ Sbuffò lui,
lanciando una occhiata annoiata alla sorella e una gelida a Draco.
Quest’ultimo, notando le occhiate fra i due si insospettì.
“Ehi! Tutto bene?!” Chiese.
“Perchè, scusa?” Chiese Janette.
“No…è che mi sembrava che vi steste dicendo qualcosa.”
‘Che lurido impiccione!’
‘Quando è che la finirai con questa storia e
crescerti un po’?! Non ne posso più delle tue fisime e dei vostri continui
battibecchi!’
‘E’ lui quello che mi provoca sempre!’
‘Seee…come no! Sempre la vittima lui, poverino!’
Sbuffò lei, tornando poi a dedicarsi al suo ragazzo, ignorando Harry.
“Allora! Chi manca ancora?!” Chiese
Hanna a tutti.
“Beh…direi che ci siamo tutti!
Mancano solo Ernie, Justin e Dean, che però sono gli organizzatori della festa
e saranno in giro da qualche parte a sistemare le cose mentre
Seamus è la che va il Dj!” Rispose Harry.
“Bene! Allora direi che ora
possiamo anche divertirci!” Detto questo Hanna e Rita corsero a cercare Justin
e Dean, congedandosi, Ginny trascinò Harry nella pista da ballo che era stata
allestita, Ron ed Hermione cercarono un tavolo libero dove sedersi e
chiacchierare un po’, Gisella costrinse Neville a ballare con lei, Pansy si
mise a girovagare, ancora non molto convinta del motivo che l’aveva portata li,
Cho si diresse insieme a Luna in cerca del proprio ragazzo mentre Janette e
Draco, decisamente i due più scatenati di tutti, non poterono resistere, dopo
una breve occhiata d’intesa, a correre verso il tavolo dove si trovavano gli snack
e fare razzia di patatine e alcolici di ogni genere.
Neanche a dirlo, verso l’una di notte quei pochi che ancora
erano rimasti erano ubriachi fradici.
Tutti tranne due: Hermione e Ron. Hermione perché, come
ovvio, era contraria a questo genere ‘di sciocchezze infantili’
e Ron perché, nonostante si sarebbe fatto volentieri un sorso di Whisky
Incendiario, la sua ragazza glielo aveva vietato, minacciandolo di non
rivolgergli più la parola.
“Ehi…hic…la! Come va…hic…la..hic..vita?!” Neville si distese sul tavolo dove stavano
seduti Ron ed Hermione, facendo cadere i bicchieri che inevitabilmente si
ruppero in mille pezzi.
“Ehm…meglio di te di sicuro!” Rispose Hermione lanciandogli
uno sguardo disgustato.
“Oppps…!hic…scusate…hic! Non volevo!” Neville si rialzò dal tavolo con sguardo
ferito, facendo però cadere gli unici tre bicchieri
che erano rimasti in piedi sul tavolo.
Ron lo guardava divertito: non aveva mai pensato che, prima o poi, avrebbe potuto assistere allo spettacolo di
Neville ubriaco anche perché non lo avrebbe mai creduto possibile.
Hermione invece era del tutto contrariata.
La Sala
si stava svuotando, la festa era oramai giunta al
termine.
Come diavolo avrebbero potuto una
centinaia di alunni ubriachi girovagare per i corridoi di Hogwarts senza essere
beccati in flagrante da Gazza?! E non solo da lui,
visto il probabile casino che avrebbero fatto…
Hermione si stava pentendo di essere andata a quella festa
“Ehi, amore!!Hic…ma…dove
diavolo…hic…ti er…hic…cacciato?!” Ginny si buttò
a braccia aperte su Neville, scambiandolo probabilmente per Harry, che, neanche
farlo apposta, cadde nuovamente sul tavolo.
“Ti ho…hic…cercat….ovunque…hic…!”
Ron, a quella vista, sbiancò.
“Gi…gi…ginny?!” Balbettò “Co…come diavolo…ti sei ridotta?!”
Ora era Hermione che si stava divertendo.
“Uhm…ehi! Fratellone…! Hic…ma che
bello…hic…vederti!” La ragazza abbandonò Neville e si
buttò invece fra le braccia del fratello.
Ron era oramai completamente bianco e non aveva neanche la
forza di reagire. La sua piccola cara sorellina era completamente ubriaca?! Oh mamma mia! Era un incubo!
“Buna sera miei cari! Come stata la festa? Oh...! Noto che
abbiamo due ubriaconi fra noi! Eppure non mi sembra che Neville avesse bevuto così tanto!” Scoppiò a ridere Dean,
avvicinandosi insieme al resto della banda, tutti più o meno alticci, chi più
chi meno, gli unici rimasti oramai nella sala.
Mancavano però due persone all’appello: Janette e Draco.
“Su, Ginny! Vieni qui!” Harry,
nascondendo un sorriso divertito, cercò di staccare la sua ragazza dalle
braccia di Ron.
Nel frattempo Gisella era intenta nel cercare di calmare una
crisi di piato di un Neville decisamente mal ridotto.
“Ehi! Dov’è mia sorella?” Chiese
Harry, guardandosi attorno e notando la sua assenza.
“Ho notato che andava via un bel po’ di tempo fa insieme a
Malfoy…più o meno un’oretta.” Cho fece spallucce.
“Erano ubriachi?” Chiese Harry, un po’ preoccupato di quello
che Malfoy poteva fare a sua sorella.
“A vederli sembravano lucidi…”
‘J?! Jane?! Janette?!’ Pensò Harry, cercando di rintracciare la sorella. Erano stati collegati telepaticamente tutto il giorno…doveva
pur riuscire a trovarla in qualche modo! Se no la
telepatia non serviva a niente!
‘Ehi?! Mi senti?!’ Continuò. L’immagine che però gli giunse in risposta lo fece sobbalzare e cadere addosso a Ron,
bianco come un lenzuolo.
“Hey! Harry?! Che succede?!” Chiese Ron, preoccupato
“Oh…mamma! Eh?! Cosa?! Dove sono?!
Spero sia un incubo questo!!!” Harry si alzò di scatto
spaesato, mentre l’immagine continuava a ronzargli nella testa senza volersene
andare: aveva visto niente poco di meno che un Malfoy sorridente completamente
nudo sopra un letto chissà dove…e la cosa brutta era che l’immagine
probabilmente era quello che in quel preciso momento stava vedendo sua sorella!
‘O mamma! Non farti prendere dal panico! Stai
calmo! Allora…rifletti! Magari è già in camera e sta dormendo e sognando!
Ecco…! No…la cosa non mi consola neanche un po’!’Era
in preda ad un attacco di gelosia che non aveva mai provato. Ora capiva che
cosa provava Ron!
Sua sorella, sangue del suo stesso
sangue, la sua gemella stava per fare l’amore con il suo peggior nemico! Doveva
assolutamente impedirlo!
‘JANETTE! COSA DIAVOLO STAI
FACENDO?! MI SENTI?! NON PROVARE A FARE
LA FINTA TONTA!
SO BENISSIMO CHEMI SENTI!’
‘Uhm…che cazzo vuoi, Harry?!” Janette era
davvero scocciata e irritata: se avesse avuto davanti il fratello probabilmente
lo avrebbe strangolato con le sue stesse mani. ‘Cosa diavolo ti impicci! Tornatene dalla tua fidanzatina ubriaca e lasciami
in pace! Era da secoli che aspettavo questo momento!
Ci mancavi solo tu a entrare nella mia testa!’
Harry, a che continuava a captare immagini che avrebbe
preferito lasciare a sua sorella, rispose bruscamente. ‘Senti un po’, bella! Tu non farai proprio niente,capito?!
Ora tu molli il tuo bel ragazzo biondo, ovunque voi siate, e te ne toni dritta nella tua camera, capito?! …non provarci, sai?! Posso essere molto cattivo! …No! La vuoi smettere?!’ Harry provò a chiudere gli occhi per cercare di
evitare di vedere le immagini che la sorella, per farlo incavolare ancora di
più, gli stava mostrando.
“Ehi, J?! Che succede?!” Chiese Draco, un po’ insospettito dallo strano
comportamento e dal nervosismo che aveva interessato la ragazza negli ultimi due
minuti. “Cos’hai?!” Si mise a sedere sul letto,
staccandosi dai suoi abbracci.
“Io?! Niente, perché?!” Rispose la
ragazza distrattamente, un po’ sorpresa dalle domande del ragazzo mentre nella
sua testa continuava la guerra di parole contro il fratello
“No…è che sei un po’ strana! Successo qualcosa?!” Rispose lui, scrutando nel suo sguardo verde foglia con
espressione crucciata, poco convinto.
“No! Non succede niente è tutto a posto!” Gli
sorrise lei
‘No che non è tutto a posto! Giuro, J, che se
ci provi non ti rivolgerò mai più la parola!’
‘Ma si può sapere che problemi hai?! Non mi
sembra che io ti farei mai tutte queste storie se tu decidessi di farti la tua
bella rossa!’
‘Cosa
centra?! Uno, lei non è la tua peggior nemica,
due io sono il fratello maggiore e ho il dovere di proteggerti!’
‘Ascoltami bene! Uno, non me
ne frega un cavolo se il mio fidanzato è il tuo migliore amico o il tuo peggior
nemico! Io mi faccio chi mi pare e piace! Due, sei maggiore
di neanche due o tre minuti, quindi questa non è una scusa e in più posso
benissimo difendermi da sola, grazie! Tre, la tua è solo mania di possessione!
Non sono la tua bambola con sui puoi giocare! Solo
perché sono tua sorella non puoi permetterti di dirmi quello che posso o non posso fare! Non sei certo mia madre!’
‘Cosa diavolo centra?! Mi sento responsabile di
te! Sei parte di me! Non ho nessuna intenzione di
lasciarmi scappare l’unica persona che mi rimane della mia famiglia! E poi lo
faccio non solo perché sei mia sorella ma perché sei mia amica!’
‘Ma smettila, Harry! Per favore! Vedi che le
tue sono manie di possessione?! Lo hai confessato tu
stesso! E vorrei farti notare che mi stai rovinando la
serata, quindi, per favore, sloggia!!’
‘Io non ti lascio in pace finché tu non ti sei
vestita e non sei uscita da quella stanza!’
‘Cos’è?! Una minaccia?!’
‘No…è una promessa!!’
Ci fu un attimo di pausa.
‘Bene! Sai che ti dico?!
Hai vinto! Sei felice?! Ricordami di spaccarti la faccia la prossima volta che ti vedo! Non ti conviene fari vivo! Ti massacro!’
Janette si alzò di scatto dal letto, ignorando le
esclamazioni di Draco e cominciando a ‘vestirsi’, anche se i suoi gesti non si
potevano definire tali, visto che ci mancava poco che
prendesse i vestiti e li strappasse.
“Lo uccido! Io lo uccido! Legatemi a
una sedia perché se no lo uccido!” Urlò Janette, in preda alla rabbia più nera.
“Mi dispiace Draco ma, per COLPA DI QUALCHE
FICCANASO!!!” Urlò verso l’alto. “questa sera non si fa niente! Mi dispiace un
casino, ma prometto che mi rifarò!” Sorrise maliziosamente, posandogli un bacio
sul naso.
‘Non ci sarà un'altra volta!’
‘Ci sarà eccome! Al costo di farlo in tua
‘presenza’ e a tuo discapito, ci sarà!’
Draco era sconvolto. “Ma di che diavolo parli?!” Non sapeva più che pensare: la sua ragazza era pazza furiosa!
Doveva esserle mancata l’aria nel momento del parto!
“Ti spiegherò! Ora devo andare! Scusami ancora! Ci vediamo
domani mattina!”
Detto questo uscì dalla stanza lasciano un Draco nudo e
alquanto perplesso seduto sul suo letto, mentre lei era decisa ad andare a
farla pagare a Harry per averle rovinato con la sua
stupidità e la sua ottusità la serata che si era prospettata come la più bella
della sua vita.
**********************
Scusatemi per il ritardo! ^^” /Me molto dispiaciuta! ^^ Però
oggi sono felice! E il motivo?! Semplicemente perché è
il mio compleanno! Giusto! Avete capito bene! ^__-
E se non mi fate gli auguri mi
arrabbio! è___é Eh…mi sento vecchia! ^^” Scusate…non fateci caso! ^__- Comunque passiamo
ad altro argomento…
Eh, eh, eh! Capitolo comico! Con
questo capitolo volevo sottolineare un po’ il rapporto
che c’è fra i due fratelli ovvero: lo spirito di possessione fraterna di Harry,
simile a quella di Ron per Ginny, e lo spirito di menefreghismo totale di
Janette, che se ne starebbe volentieri per i fatti suoi, come ogni
rispettabilissima sorella minore!!^__-
Bene! Spero vi sia piaciuto! Avevo promesso un chap dove
sarebbe successo qualcosa, ma alla fine le festa si è
tirata per le lunghe e ho voluto mettere per iscritto le due o tre ideuzze che mi erano venute!
In questo chap Dracuccio bello mio
(Ehm…faccio finta di non aver sentito..-___- NdDraco)
fa la figura un po’ dell’idiota!!^^ Scusatemi fan di Draco!! /Me non avrebbe mai voluto! Tutta colpa di Harry!!(Ma che ho fatto io?! NdHarry) (Hai rovinato la mia serata!!NdJanette con mazza in mano e sguardo omicida)
(Ehm…scusate! Devo andare in bagno…^^” NdHarry che si
fa piccolo piccolo e prova a
scappare) (Dove speri di andare?! Te la farò pagare! NdJanette)
(HelpMe, please! NdHarry) (Non ti preoccupare, amoruccio
mio! Ti salvo! ndGinny che
si intromette fra Harry e Janette) (Ginny!!! Ma che diavolo fai?! NdRon) ….ehm! Potrei continuare così per ore, ma forse è
meglio se la smetto!^^” Comunque ho dato un capitolo
di pausa e di divertimento ai nostri eroi, i quali mi
hanno infinitamente ringraziato perché, poretti, fra
ff di qua e ff di la e la
Rowling, non hanno mai un momento di pausa per riposarsi!
Sempre al lavoro, poveretti!
Bene! Dopo le cavolate dell’ultimo minuto, un grande
arrivederci a tutti!
Visto che il chap sette è già scritto, magari, se mi sento
buona, domani lo pubblico! Ma solo se mi fate gli
auguri! ^__- ß
Mi sento idiota…-__-
Bacioni a presto!!
Giuggia!!
Ringraziamenti:
KillKenny: Beh?! Che dire?!
Grazie per i complimenti ovviamente! Per il suggerimento…ci penserò! Spero che qusto chap ti sia piaciuto, perché io lo adoro! ^__- Fammi
sapere! Baci!!
lallotta12: Grazie! Qui come vedi di ‘telepatismo’
(neanche io sono sicura su come si dica…^^) ce n’è in abbondanza! Fammi sapere!
Baci!
Capitolo 7 *** Risate e bisticci, lacrime e pasticci ***
7°CAPITOLO:
7°CAPITOLO: RISATE E BISTICCI,
LACRIME E PASTICCI
In un modo o nell’altro tutti i ragazzi riuscirono ad
arrivare sani e salvi nei proprio dormitori e a
godersi tranquillamente quelle poche ore di sonno che rimanevano loro
Tutti tranne Harry il quale, per sfuggire alla sorella
inviperita, era andato a nascondersi nel dormitorio dei Tassorosso, ospitato da
Ernie che aveva avuto compassione per lui, anche se
non aveva idea del motivo per cui Janette ce l’avesse con il ragazzo.
Aveva incontrato Janette nei corridoi
mentre tornava dopo aver accompagnato Cho e, avendola vista decisamente
fuori di se, aveva deciso di salvare Harry da quella furia.
La mattina dopo Harry cercò di evitare di andare a fare
colazione con gli altri, ma Ernie gli ricordò che era
inutile fuggire e che prima o poi l’avrebbe vista comunque, anche a
lezione,tanto valeva togliersi subito il dente e cacciare via il dolore prima
che la carie diventasse un ascesso e facesse ancora più male. (Che paragone complicato!! La mia Prof di italiano
sarebbe stra-felice!!^__-)
Di malavoglia e trascinando i piedi, Harry si portò
lentamente in Sala Grande, oramai gremita di persona.
“Buondì Harry!” La sorella gli
sorrise gentilmente.
‘Che diavolo le è preso?!’
“Vedi Harry, al contrario tuo io non sono infantile e ho
affrontato con cala la mia rabbia e l’ho vinta…stai tranquillo! Non c’è l’ho con te per avermi rovinato la serata!” Sorrise a
trentaquattro denti.
“Di cosa state parlando?” Chiese Ron, curioso, fissando i
due fratelli con sguardo interrogatorio.
“Niente di particolare…” Rispose Harry con
noncuranza, continuano a fissare Janette.
‘…per lo meno davanti agli altri…! Io e te
facciamo i conti in privato, più tardi…’ lo minacciò la ragazza che, nonostante sul suo viso rimanesse un grandissimo sorriso,
trafisse il fratello con uno sguardo più tagliente di un coltello.
Harry deglutì il vuoto e si andò a sedere di fronte alla
sorella, sforzandosi di sorridere.
E mentre ingoiava a fatica la
colazione continuava a ripetersi che lui aveva fatto la cosa giusta e che sua
sorella aveva torto…Ma allora per quale motivo aveva così paura di
affrontarla?!
Ovviamente perché dentro di se sapeva
benissimo che lui era stato veramente un ottuso e un impiccione e che non
avrebbe mai dovuto fare una cosa del genere. Quello che faceva sua
sorella non doveva importargli.
Era per questo che aveva paura di
affrontarla: sapeva che, se l’avesse fatto, avrebbe dovuto ammettere che lei
aveva ragione.
E lui odiava ammettere di aver
sbagliato.
*******************
“Bene! Direi che non ho più voglia
di studiare e non ho nessuna intenzione di aprire i libri fino a domani…Oggi
non farò niente per tutto il giorno! Che ne dite ragazze?!”
Propose Rita Alley a Cho, Gisella e a una Luna assente, come al solito
“Direi che sono d’accordo! Che facciamo di bello?!” Rispose Cho, buttando sul tavolo il suo
libro di pozioni e mettendosi ad ascoltare la allettante proposta dell’amica.
“Beh…visto che i nostri ragazzi ci hanno abbandonato per
andare a giocare a Quidditch io proporrei di dare
sfogo alla nostra fantasia e passare un pomeriggio fra pettegolezzi, vestiti e
maschere di bellezza!”
“Mi pare fantastico!!” Rispose Cho,
civettuola.
“Bene! Allora si va” le ragazze presero
i loro libri e corsero in camera per cominciare il loro pomeriggio di relax.
Luna, a suo malgrado, le seguì.
*********************
“Io continuo ad essere dell’opinione che tuo fratello sia un pazzo isterico! Ma ti sembrava il caso di fare una
cosa del genere?! Giuro che ora vado da lui e gli
spacco le ossa!” Sbraitò Draco, balzando sulla sedia.
Parecchi alunni che si erano fermati in biblioteca per studiare
lo squadrarono con sguardi sospetti e omicidi.
“Shhhh! Calmati! Vuoi far sapere i
cavoli nostri a tutta la scuola?!” Lo rimproverò
Janette tirandolo per un braccio a sedere nuovamente sulla poltrona. “Comunque tu non farai proprio niente! Ho un appuntamento con
lui fra dieci minuti e ho intenzione di dirgliene quattro! E
se non viene…beh! Peggio per lui! Per ora ho mantenuto la calma per tutto il
giorno, ma se scappa di nuovo come un coniglio divento
una belva e lo sbrano!! (Oggi sono in vena di metafore
complicate!! NdA ^__-)”
“Lascia con venga con te!”
“Non mi serve una balia! Come diavolo ve lo devo spiegare a
voi due cocciuti del cavolo?!” Jane cominciava ad
irritarsi.
“Ehi! Io non sono come tuo fratello! Semplicemente avevo
voglia di dirne quattro anche io a Potter…in fondo ha
rovinato la serata pure a me!” Brontolò lui offeso.
“Dicono tutti così…Lo so benissimo che il tuo scopo è solo
quello di attaccare briga con lui una volta in più di quello che fai di solito!
E per una volta, stranamente, dalla parte della ragione.”
Sbuffò lei, alzandosi e recuperando i libri. “Ora tu starai qui buono buono e finirai di studiare
mentre io, DA SOLA, andò a fare quattro chiacchiere con il mio fratellino
impiccione che mi evita da tutto il giorno…!” Detto questo uscì dalla stanza.
*******************
“Bene! Noto che ti sei presentato…!” Sorrise la ragazza,
notando la figura esile del fratello che entrava nella stanza.
“Beh…potevo forse non venire?!”
Chiese Harry, in tono leggermente contrariato.
Si era interrogato tutto il giorno se andare o no, ma alla
fine l gambe lo avevano portato li comunque, contro la
sua volontà.
“In effetti no…Direi di arrivare
subito al punto: per quale diavolo di motivo devi sempre impicciarti dei cavoli
miei?! No, sai, perché mi interessa!” Lo attaccò lei,
secca.
“Bene! Neanche qualche convenevole simpatico e finto del
tipo ‘Ciao come va?’ ‘A me tutto ok…’ Dritta al punto.
Come al solito schietta e diretta. Bene. Allora, se la
metti così, vorrà dire che dovrò fare quello che non
avrei mai voluto fare in vita mia: scusarmi con te e ammettere di aver
sbagliato.” Concluse il ragazzo, con calma,
pronunciando parole dolorose per lui.
Janette si rilassò. “Oh! Vedo che finalmente il mio
fratellone ha cominciato a ragionare! Bene! Allora, visto che hai capito che
hai fatto una cosa sbagliata, ingiusta e antipatica nei miei confronti e ti sei
scusato con me, promettendomi che non lo farai mai più, direi
che io posso anche andare. Devo finire i compiti di Pozioni!”
Si alzò dalla sedia dell’aula di Trasfigurazione, vuota a quell’ora, e,
prendendo tutte le sue cose, si diresse verso la porta.
“Aspetta!” La fermò lui. “Io non ho mai detto una cosa del
genere!” Fece lui, disgustato.
Janette si voltò, con la mano sulla maniglia, sconcertata.
“Ma…come?! È quello che hai appena detto!”
“Io ho detto che ho fatto una cosa
sbagliata, si, che mi scuso, vero…ma non ho mai detto che prometto di non farlo
mai più! Anzi! Proprio il contrario! Se tornassi
indietro rifarei la stessa identica cosa! Non ho nessuna intenzione
di permettere a quella brutta serpe di farsi mia sorella!”
Janette lo fissò dapprima sconcertata, poi allibita, e
infine completamente pervasa dalla rabbia e dall’indignazione più assurda. Lo fulminò con lo sguardo e, senza proferire parola alcuna, uscì
dall’aula sbattendosi la porta dietro.
“Forse non avrei dovuto dirlo…” Si disse Harry, mordendosi
il labbro inferiore e dirigendosi mogio mogio
verso la porta che la sorella aveva appena sbattuto, per uscire dalla stanza.
‘Infantile, bigotto, orgoglioso del cavolo! Non lo
sopporto!!’
**********************
“Come diavolo facciamo a portare Draco
al nostro Signore, Milly?! Non si fa neanche avvicinare da noi!” Proclamò Blaise, mentre la
Sala Comune dei Serpeverde andava via via svuotandosi sempre più.
“Non ne ho idea, Blaise, ma d’altronde hai sentito quello
che ha detto l’Oscuro Signore: Draco Malfoy è un mio servo fedele e serve con
molto impegno me e la nostra causa: vi prego dunque di
non fare insinuazioni se non ne avete le prove. Cosa dovremmo
fare secondo te?!” Sbuffò Millecent.
“Non so. Non ci ascolta perché non ha stima nei nostri confronti!
Se facessimo qualcosa che ci mettesse in risalto, allora
sarebbe costretto a crederci e a punire come si deve quel verme traditore di
Malfoy. Non ha ancora capito che Draco non è Lucius!”
“E cosa conti di fare?”
“Non so ancora di preciso, però un idea
c’è l’avrei…l’altro giorno ho sentito mio padre e Bellatrix che parlavano di un
piano che il Signore Oscuro aveva in mente ma che in questo momento, a causa
della debolezza che lo pervade, non si è impegnato a svolgere, aspettando un
momento più proficuo. Non so esattamente di cosa si tratti ma
so che centrava la Potter…Se
riuscissimo a scoprire il piano potremmo metterlo in atto al posto del nostro
Signore e metterci così in buona luce nei suoi confronti, non credi?!” Concluse
Blaise, eccitato.
“Non so…in effetti non hai tutti i
torti. Non credi però che sarebbe meglio se ne parlassimo prima con Lui?! Non vorrei combinare un pasticcio!”
Dichiarò Millecent, dubbiosa. “E sai bene come
Lui odi i pasticci…”
***********************
“Secondo te che cosa è successo fra Jane e Harry?! È da ieri che non si rivolgono la parola! E jane sembra
davvero incavolata!!” Sussurrò Hermione all’orecchio
di Ron, osservando di sott’occhi da dietro il suo libro di Trasfigurazione i
due fratelli squadrarsi in cagnesco.
“Non so…deve essere successo
qualcosa alla festa. Ricordi quando Cho ha detto a
Harry che aveva notato Jane andare via con Malfoy? Poi Harry a cominciato a
comportarsi in modo strano…era assente e fissava il vuoto con sguardo
disgustato e corrucciato e poi è andato via senza neanche dire una parola…ho
provato ad interrogarlo, ma ha deviato sempre l’argomento…” Spiegò Ron a bassa
voce, sottraendosi volentieri dalla lettura del suo libro di Cura delle Creature Magiche.
“Hai ragione…stasera proverò ad indagare con Jane, ma non
credo mi dir niente. In questo giorni è un ò
schiva…Comunque, cambiando argomento, secondo te dieci pergamene per il tema
della McGranitt bastano?!” Chiese la ragazza, seriamente preoccupata, mostrando
a Ron le carte incriminate.
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo, scoccando alla ragazza
uno sguardo disgustato.
“Aveva detto di scriverne due...”
“Cosa centra?! Non puoi essere così
superficiale! Già per farci stare tutto in dieci pergamene ho
riassunto in modo inverosimile! Era impossibile far stare in due pergamene un
argomento del genere! E poi ricordati che quest’anno
abbiamo il M.A.G.O! Bisogna impegnarsi a fare di più di quello che i professori
ti dicono se vuoi allargare un po’ di più le tue conoscenze! Se no rimarrai per sempre un ignorante! Tu quanto hai scritto?! E non dirmi che hai scritto solo
due pergamene!?!?!”
Ron si fece piccolo piccolo sotto
lo sguardo accusatorio della sua ragazza.
“Razza di sfaticato! Ora ti metti li
e ricominci tutto da capo! Vuoi rimanere un ignorante a vita?!”
Hermione lo prese di peso e, dopo averlo fatto sedere al tavolo, lo costrinse a
riscrivere tutto quello che aveva preparato.
“Veramente non mi creerebbe problemi…” Sussurrò il ragazzo
fra se e se, fissando esasperato il foglio bianco davanti a lui.
“Guarda che ti ho sentito!! Lavora!!” Gli urlò la ragazza di rimando.
“Vipera sanguinaria!” Sibilò.
“RON!”
“Uff…” Il ragazzo si rassegnò a riscrivere dall’inizio il
suo tema maledicendosi mille e mille volte di non
saper mentire abbastanza bene.
****************************
Visto che brava?! Ho aggiornato
subito! Anche perché oggi era l’ultimo giorno di scuola e da qui in poi sono libera come l’aria! ^__- comunque…
Che ne dite?! Vi piace?! Come notate i nostri nuovi ‘cattivi’ partono
all’arrembaggio!! Che ci combineranno?! Lo scoprirete nella prossima puntata! ^________^
Ok, la smetto! Comunque…Come vi sembrano
i personaggi?! Hermione ha un po’ esagerato?!Però a me è sembrato divertente!^__-
Mi dispiace per le fan di Draco se
in questi chap si vede ben poco, ma prometto che mi rifarò più avanti!
E poi volevo avvertire che da qui a poco ritroveremo
il nostro adorato cuginetto alla riscossa! Non so di preciso che ruolo avrà,
però ci sarà! Al massimo farà la comparsa! ^^
Sto scherzando, ovviamente! Qualcosa per lui lo troverò di sicuro!
Bacioni a presto e grazie a tutti voi che recensite! Mi fa
un immenso piacere!!
Giuggia!!
PS: il titolo del capitolo è preso dal nome di un libro che ho letto un po’ di tempo fa della collana delle ragazzine di
Rosie Rushton. Mi sembrava carino, così l’ho
utilizzato! ^__-
Ringraziamenti:
lallotta12: grazie!! ^__- Felice ti sia piaciuta
la vena comica! Anche questo chap è decisametente divertente a mio avviso…! Fammi sapere! Baci!
KillKenny: beh…era quella l’impressione che
volevo dare! ^__- Grazie moltissimo per i complimenti! Spero questo chap ti
piaccia! Bacioni a presto! ^^
“Dimmi, Draco, cosa devo fare io con te?! Tuo padre era un
mio servo fedele, ma mi sono giunte voci che per te non è proprio la stessa
cosa, se non sbaglio. Io non ho dato retta a queste voci e le ho troncate sul
nascere perché a Lucius devo almeno il favore di proteggere suo figlio,
passando sopra al tuo ‘dondolamento’ di opinioni, almeno fino al suo ritorno,
che prevedo sia imminente. Ma guardati bene: se scopro che non solo tu non
servi la mia causa come sarebbe tuo dovere fare, visti i sacrifici che la tua
famiglia ha fatto per me e a tutte le cosa che tuo padre ti ha insegnato, ma
per giunta sei passato dalla parte del nemico, non esiterò a farti molto male
con le mie stesse mani, se necessario. E sarà inutile implorare e scappare
perché sai benissimo chi sono io. E Lord Voldemort non perdona e non scusa mai.
Pensaci ragazzo. Mi spiacerebbe dare un altro dispiacere ai tuoi genitori dopo
che saranno usciti di prigione.”
Detto questo scomparve così come era
venuto per mezzo di una Passaporta.
‘Come cazzo ha fatto ad entrare?’
Draco stava steso per terra, sfiancato. Prima della
ramanzina finale c’era stata una bella tortura con Cruciatus di routine, tanto
per far capire al sopra nominato chi era chi comandava.
‘Porca miseria! Non c’è mio
padre, ci si mette Lui!’
Il ragazzo cominciò a piangere disperato, chiedendosi cosa
doveva fare lui per essere lasciato in pace a vivere la sua vita, in preda
all’angoscia e alla rabbia, addormentandosi poco dopo esausto e sfinito vicino
al divano della Sala Comune dei Serpeverde.
Quattro occhi maligni, che avevano osservato tutta la scena
con divertimento, si rifugiarono nelle proprie camere
soddisfatti.
***************
“Ehi! Che faccia da funerale! Che
succede?! Sembri stravolto!!”
Chiese Janette a Draco la mattina dopo.
“Niente di particolare…” Rispose scazzato (lo so che non è
molto fine, ma è il termine che esprime meglio quello che intendo dire! ^__-
NdA) il ragazzo, sedendosi nel suo banco in prima fila vicino
a Pansy, che era già arrivata da un po’.
“Ehi! Che ti ho fatto?!” Chiese
Jane decisamente innervosita dal comportamento del suo ragazzo.
Draco però non fece a tempo a rispondere, non che ne avesse l’intenzione, che il professor Piton entrò in
classe e ordinò a Janette di prendere il suo posto.
La ragazza tornò a sedersi lanciando una occhiata
interrogativa ed irritata a un Draco che la ignorò volutamente, concentrandosi
su quello che il Professore stava scrivendo alla lavagna, con la testa da
tutt’altra parte in realtà.
“Ehi, Draco?! Che ti succede?! Ha ragione Jane…” Chiese sottovoce Pansy dopo un po’ che
Draco non proferiva parola, cosa che era tutt’altro che da lui: infatti, per
quanto la lezione gli interessasse, non succedeva mai che il ragazzo non
interrompesse almeno venti volte la sua attenzione per fare qualche battutina o
per comunicare alla sua compagna di banco le novità della giornata.
E, se magari capitava che quella non era la sua giornata
degli sproloqui e delle battutine, interrompeva comunque
cento volte i professori per fare domande strane e complicate con l’esplicito
intento di metterli in difficoltà: le studiava per tutta la notte, le domande!
Oggi invece se ne stava zitto e mogio rannicchiato a testa
bassa sul suo calderone, senza proferire parola alcuna, con un
espressione vacua sul viso e i movimenti delle mani che, meccanicamente,
tagliavano e sminuzzavano ingredienti.
Purché si sforzasse, la ragazza era sicura che una cosa
simile non era mai accaduta al suo amico; forse
c’erano state alcune giornate no, ma erano sempre state accompagnate da
risatine nervose. Mai, comunque, una totale
indifferenza del mondo come in quel momento.
“Ehi, Draco?! Mi rispondi?!” Insisté Pansy, notando che il ragazzo la ignorava.
“Che diavolo vuoi?!” Sbuffò Draco,
irritato.
“Che voglio?! Ma ti sei visto,
Draco?! Sembri uno straccio e dici una parola! E in più sei completamente assente! Si può sapere che
succede?!” Sbottò lei in risposta.
Per lo più era una ragazza tranquilla, ma appena la si faceva innervosire o la si contrariava poteva
diventare una belva sputa fuoco.
“Uff…tutti con sta’ storia! Sto benissimo, non rompetemi!”
“Draco, la smetti?! Lo sai che mi
fai incavolare quando fai così! E sai anche che quando
mi incavolo non è proprio bello da vedersi, vero?!” Se
fosse stata un fumetto, probabilmente le sarebbe uscito il fumo dal naso.
“Pan, te lo chiedo per favore!
Lasciami in pace! Se avrò bisogno del tuo appoggio morale, te o chiederò…comunque sto benissimo, quindi mettiti l’anima in pace
lasciami finire la Pozione.” Rispose
Draco con sufficienza.
Lei lo fissò con disprezzo.
“Sei una testa dura del cazzo!” Detto questo, si rigirò su
se stessa e continuò la sua pozione ignorandolo.
Dentro si rodeva pensando alla sua ottusaggine insulsa che
non gli permetteva di chiedere aiuto.
*****************
“Senti! Non ho idea di quel che cavolo ti passa per la
testa, e se proprio non vuoi dirmelo fai come ti pare, però almeno smettila di
comportarti da stronzo e ignorarmi!” Janette era decisamente
innervosita dal comportamento di Draco.
“Uff…e che dovrei dirti?!” Chiese
lui, con nonchalance, sgranocchiando una pannocchia (Per chi ha visto il film
‘Secret Window’ o ha letto il libro di Stephen King: la pannocchia ha un
significato tutto suo…^__- NdA).
“Ma che diavolo ne so! Ma smettila di fare lo strafottente e torna fra noi! Sembri
tornato quello di una volta!” Era esasperata. Era due
giorni che il ragazzo si comportava in quello strano modo, e ultimamente non
stava neanche più con loro ma si isolava.
“Senti, non ne ho voglia, va bene?!
Potete divertirvi anche senza di me…ora, se mi lasciassi in pace sarebbe
meglio.”Rispose bruscamente Draco,
immergendo il freddo ghiaccio nel verde smeraldo.
Jane rimase sconvolta: non aveva mai visto uno sguardo tanto
freddo in quegli occhi. La fece rabbrividire.
Senza più dire una parola, si
allontanò.
*****************
“Bene…allora voi sareste disposti a realizzare questo piano
per noi? E per quale motivo dovrei affidare a due incapaci e inetti come voi la
realizzazione di un piano così ben congeniato?” Chiese
la fredda voce, scrutando con malignità i due ragazzi inchinati per terra.
“Beh, signore…lei non è in grado di realizzarlo in questo
periodo, e noi siamo le persone più indicate per il lavoro: potremmo tranquillamente
lavorare dall’interno. Ci servono solo i mezzi. Lo prenda come nostro atto di
fedeltà…se porteremo a termine questo piano, vorrà dire
che saremo pronti a diventare suoi servitori a tutti gli effetti.” Parlò
Blaise.
Aveva studiato per giorni le parole giuste da dire.
Millecent aveva acconsentito a lasciar parlare lui.
“Come osi, feccia che non sei
altro, a sostenere che il nostro Signore non è abbastanza in forze?! Come ti
permetti di fare una affermazione simili?!” Marcus
McNair era pronto a scagliarsi contro i due ragazzi, a cui mancò un battito.
Una mano però lo fermò.
“Non mi sembra il caso di punirli, Marcus. Sono giovani e
impavidi…lasciamoli provare. Non abbiamo nulla da perdere. Per questa volta,
ragazzi, perdonerò la vostra poca educazione, ma badate
di non rifarlo più…”
“Non era nostra intenzione urtare il suo orgoglio, nostro Signore. Gratissimi per il perdono…” Finì Blaise che,
insieme a Millecent, si ritirò.
******************
“Ma si può sapere perché avete litigato?!”
Chiese Gisella a Janette.
“Non abbiamo litigato, ha fatto
tutto da solo! È infantile! Non capisce un cavolo e per di più pretende che io
faccia tutto quello che vuole lui!” Rispose,
scocciata.
“Sarò tanarda, ma lo trovo un
motivo insulso per non parlare!” Continuò Gisella.
“Infatti sei tanarda!
È un motivo validissimo! Ha rovinato la mia serata e non si è neanche scusato!
Anzi, ha detto che lo rifarebbe di nuovo! Ma ti rendi
conto?! Neanche fosse il mio
ex marito!”
“Ve beh…fatti vostri…” Scosse la testa Gisella, tornando a
concentrarsi sulla sua pergamena dove avrebbe dovuto scrivere i compiti di
Divinazione, materia che non trovava molto simpatica, ma che frequentava solo
per rassegnazione, un po’ come Harry e Ron.
“Tu invece, come va con Neville?!”
Chiese Jane, non avendo nessuna intenzione di concentrarsi sul suo libro di
Trasfigurazione, materia che proprio non le andava giù.
“Mah…direi che va…” Rispose Gisella
con noncuranza.
“Che significa ‘che va’?! Va bene?
Va male? È stabile? E lui? Com’è?”
Insisté.
“Direi che è stabile, solo che
ultimamente Nev sembra sulle nuvole! Secondo me è
tutta colpa di sua nonna…lo tormenta troppo!”
“In effetti è decisamente
soffocante, ma per uno come Neville, una così è perfetta! Già è svanito i suo! Se non ci fosse sua nonna a
ricordargli le cose!” Rise Jane.
“Smettila di prenderlo in giro! Non è svanito! è solo che la sua memoria non fa il suo dovere! E poi è un bravo ragazzo! Ed è
dolcissimo! Quando arrossisce poi è tutto un dire!
Diventa buffissimo e tenerissimo!”
“Mi ci voleva proprio una bella descrizione di un amore
perfetto per farmi crollare allo stato minimo il morale!” Sbuffò Jane.
“A proposito, come va con Draco?!”
Si incuriosì la moretta.
“Non va…in questi ultimi due giorni si è chiuso a riccio e
non parla più con nessuno e tanto meno con me…e non so neanche il motivo! Pansy
è furibonda!” Sorrise.
“Non ha tutti i torti! Quel ragazzo è davvero
incomprensibile…un giorno è bello felice, amichevole e
simpatico,il giorno dopo manda tutti a quel paese e diventa scorbutico e antipatico!
Decisamente lunatico…Luna è meglio!”
“Non posso darti torto…! O cavolo!
È tardissimo! Scusa, ma ho gli allenamenti di Quidditch! Ci vediamo stasera!” Afferrò al volo la sua roba e si affrettò al campo, dove
l’attendeva tutta la squadra e suo fratello.
**************
“Decisamente non va bene, signorina
Potter…sarò costretto a togliere dieci punti a Grifondoro per il suo ritardo.
Ha impedito alla squadra di allenarsi per ben dieci minuti, così l’allenamento di oggi sarà più corto del solito, e di conseguenza
inutile…” Snocciolò Harry.
“Ma...!!” Si oppose Jane.
“Niente ma…non perdiamo altro tempo. Scope alle mani!”
Sette scope volarono in aria.
“Si può sapere cosa diavolo è successo?!
Non ho mai visto Harry comportarsi così in sette anni di convivenza! Non ha mai
tolto un punto a nessuno, neanche per mezz’ora di ritardo!” Chiese Ron,
preoccupato.
“Che vuoi?! Io l’ho detto che è infantile!” Rispose Jane, decisamente
incavolata, volando via senza dare il tempo a Ron i ribattere.
“TUTTI AI VOSTRI POSTI!” Urlò il caposquadra.
“Se quei due non la smettono li
faccio smettere con la forza!” Affermò Ron convinto, rivolta alla sorella. “MI
hanno proprio rotto! E se qui c’è qualcuno di infantile,
quello non è solo Harry!” Dettò questo, volò via anche lui, posizionandosi
davanti alla porta.
“Oh, oh! Prevedo guai! Quando Ron si mette in testa una cosa fa di tutto per realizzarla!” Anche Ginny si
mise in posizione, preoccupata al massimo.
**************
“Non puoi fare una cosa del genere! Non puoi!!” Urlò Janette, isterica.
“Certo che posso! Sono il Caposcuola e faccio quello che mi
pare!” Rispose Ron a tono.
“No che non puoi! Giuro che se fai una cosa del genere non
ti rivolgo più la parola!” Sbraitò Harry.
“Non me ne importa niente! State mandando in rovina Grifondoro
con i vostri litigi! E io posso fare quello che voglio…ora ve ne starete qui finché non avrete chiarito i vostri problemi da
bambini di due anni!” Detto questo, chiuse la porta dell’aula con un
incantesimo, e li bloccò dentro.
“Torno fra un quarto d’ora!”
Detto questo si allontanò.
I due fratelli si guardarono in cagnesco per alcuni minuti.
“Io non ho proprio niente da dirti!” Affermò decisa Jane.
“E poi sarei io l’infantile!?!?”
Sbottò Harry. “Senti, non dobbiamo per forza fare
pace. Dobbiamo solo trovare un accordo: io non tormento te, tu non tormenti me.
Ci ignoriamo a vicenda e la cosa finisce qui.”
“La fai facile tu! Chi è quel
bambino che ogni volta che giochiamo a Quidditch fa di tutto per togliermi
punti?!” Chiese lei, inviperita.
“E chi è quella che ogni volta che mi vede comincia a dirmi
di tutto e alla fine Piton trova sempre il modo di togliermi dei punti?!” Rispose a tono lui.
Si fissarono per qualche secondo, accusando il colpo
ricevuto.
“Ok…ci sto. Io ignoro te ed evito di fare sfuriate, tu
ignori me e eviti di togliermi punti per cavolate. Ci
stai?!” Jane tese la mano, scocciata.
Harry fissò la mano per qualche secondo.
“Ok ci sto.”
“Bene…non ci resta che aspettare che torni quel deficiente
di Ron!” Sbuffò Jane accasciandosi a terra.
Dopo pochi minuti di silenzio, la porta si aprì.
“Chiarito?!” Chiese la voce di Ron.
“Si…” Mugugnò Harry.
“Bene! E ora tutti a mangiare!” Sorrise
sornione Ron, fiero di se stesso.
******************
Caro Harry,
mi farebbe molto piacere poter tornare da voi
anche quest’anno per le vacanze di Natale.
So che forse sono
maleducato, però l’anno scorso mi sono divertito molto e poi…beh…mi farebbe molto piacere rivedere Luna!
Prometto che non darò
alcun fastidio!
Grazie per le tue
lettere! Non sai quanto mamma e papà siano furiosi per
il fatto che io riceva gufi in continuazione da te, da Luna e da Neville!
Quando poi hanno scoperto che mi sono innamorato di una maga…non ti dico che putiferio!
Per fortuna che non
eri a casa, se no avrebbero dato tutta la colpa a te!
Mi dispiace molto che
tu abbia litigato con Jane…spero farete presto pace!
Un grosso saluto
Tuo cugino
Dudley.
“Che bello! Dudley verrà qui per le vacanze natalizie?!” Esclamò Luna, che per una volta
in vita sua si risvegliò dal suo stato di passività.
“Si…però devo ancora chiederlo a Silente, ma credo che
accetterà!” Sorrise Harry.
“Bene! Non vedo l’ora di fargli vedere la nuova pianta che ho comprato lo scorso mese! Gi piacerà un casino!” Sorrise
Neville.
“Io resto dell’opinione che secondo me
non è il caso che un babbano giro per Hogwarts…” Affermò Cho da dietro il suo
libro.
Tutti le lanciarono occhiate di fuoco.
“Che c’è?! Che ho detto?! Come siete suscettibili!” Sbuffò,
per poi tornare a concentrarsi sul suo libro mentre Harry e Luna correvano dal
preside per ottenere il suo consenso.
*********************
Ciao a tutti! Che ne dite?! Presto
comparirà anche il nostro vecchio cuginotto!
Come avrete capito (a dir la verità
non so come avreste potuto, ma cmq…) il prossimo capitolo sarà un capitolo
mucho importante! ^^
Il nostro Dracuccio (Quando la smetterà?!?!
é___è NdDraco) è un po’ giù di morale, neh?!
Poverino…Però si riprenderà! (Io non ne sarei tanto
sicuro…ho subito un trauma! ç____ç NdDraco versione scassa-p***e!) ß
non dategli retta, ve lo dico io che si riprenderà, anche perché presto si
dovrà dare una smossa!! ^___-
Bene?! Che dire d’altro?! Spero il
chap vi sia piaciuto!
Bacioni a presto!
Giuggia!!
Ringraziamenti:
Sarikketta Malfoy: ehilà! Sei tornata! Non sai
come mi fa piacere sentirti di nuovo! Eh, eh! Come vedi i
nostri due scagnozzi in miniatura si stanno dando da fare! E se ne daranno veramente molto! Felicissima ti piaccia! Bacioni
a presto! ^__-
KillKenny:nooooo! Ti
prego! Non farlo! Ti prometto che poi li punisco io ma non disertate la fic! Per favoreeeee! /me in
ginocchio con le lacrime agli occhi che ti prega!
Va beh…spero che non ti arrabbierai più di tanto! Per il cazzotto:
non mi smembrava il caso; non è una cosa molto da Jane, secondo me…spero di
sentirti ancora! Bacioni ^__-
Lallotta12: me felicissima
che la fic continui a piacerti! Continua a leggere e
avrai delle sorprese! ^__- Baci8!
devo assolutamente parlarti. Vediamoci alle
undici all’ingresso.
Tuo Harry.
‘Che diavolo vorrà?’ Si chiese la ragazza
dopo aver letto il bigliettino.
“Che è?” Chiese Hermione.
“E’ di Harry…vuole parlarmi…” Biascicò Jane, stravaccandosi
sulla poltrona.
Erano le dieci e tre quarti di sera e il giorno dopo
sarebbero iniziate le vacanze natalizie e la
Sala Comune di Grifondoro era quasi vuota a parte loro due e qualche altro alunno del
primo e secondo anno.
Tutti erano andati a preparare le valige o a riposarsi,
mentre Ron era in giro per la scuola a controllare tutto.
“E cosa vorrà?!”
“E che ne so…ne ha sempre una!” Sbuffò.
“Beh…buona fortuna!” Sorrise Hermione, immergendosi
nuovamente nella sua lettura.
Janette, anche se non del tutto convinta, si alzò dal divano
e si preparò per raggiungere il fratello.
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“Ciao Herm…come va? Mi ha detto Ginny che Ron domani se ne
va…dice che va a trovare Bill. Non sembra molto felice perché, visto che non ci
sono altri posti lei deve rimanere qui, essendo la più piccola! È veramente
incavolata! Ti consiglio di non rivolgerle la parola o potrebbe divorarti!”
Sorrise Harry, sedendosi sulla poltrona davanti a quella dell’amica.
“Lo immagino! Poverina!” Rise Herm, immaginando la reazione
dell’amica.
“Buona sera…” Sbadigliò Ron appena tornato dalla sua ronda
notturna.
“Ehi, bel filibustiere! Ti consiglio di evitare di
incrociare tua sorella fino a quando non parti! È decisamente furibonda!!”
Esclamò Harry.
“Non farmici pensare…è meglio se vado a chiudermi in
camera…comunque, a proposito di sorelle, ho incontrato tua sorella per le
scale…dice che aveva un appuntamento con te…” Snocciolò Ron
“Cosa?! Con me? Io non avevo nessun appuntamento con lei…”
Affermò sorpreso Harry.
“Beh….forse non ha voluto dirmi dove andava…va beh, buona
notte!” Salutò Ron.
“Aspettami, vengo anche io…!” Harry lo raggiunse.
“Notte!” Salutarono.
‘Ma se non aveva
appuntamento con Harry…’ Hermione prese dal tavolo il bigliettino che
Janette aveva accartocciato e lo rilesse più volte.
‘Ho un brutto
presentimento…’
Prese la sua borsa e corse anche lei fuori dal dormitorio
per raggiungere l’amica.
***********************
“Che diavolo ci fate voi qui?!” Chiese Jane, alquanto
scocciata di aver incontrato le uniche due persone che non avrebbe voluto
vedere mai.
“Proprio non te lo immagini?!” Ghignò Blaise.
Janette cominciò a preoccuparsi.
“Pietrificus Totalus!” Esclamò Millecent all’improvviso,
senza dare il tempo a Janette, che aveva afferrato la bacchetta, di fare
qualcosa.
‘O cavolo! E ora cosa
faccio?!’ Hermione, che era appena arrivata e che aveva assistito alla
scena, era in pieno panico, condizione che le capitava raramente.
E, per non saper ne leggere ne scrivere, intervenì nel modo
che in quel momento le sembrava più opportuno, ma che non risultò efficace: non
aveva infatti contato che era in minoranza e, per quanto potesse essere veloce,
non lo sarebbe mai stata abbastanza.
Uscendo allo scoperto disarmò Millecent, ma Blaise fu
repentino e la schiantò, non permettendole di fare nient’altro.
“E ora che ce ne facciamo di lei?!” Sbuffò Blaise.
“La lasciamo qui!” Fece spallucce Millecent.
“Ma ti sei fusa il cervello?! Se la lasciamo qui racconterà
a tutti quello che è successo e sarebbe un casino! No… dobbiamo portarla con
noi. Al Signore Oscuro non darà fastidio, anzi…in
fondo è una mezzosangue.” Rifletté Blaise ad alta voce.
“Giusto…non ci avevo pensato. Allora muoviamoci, non vorrei che si risvegliassero troppo presto…” Detto questo i
due ragazzi afferrarono la
Passaporta e scomparirono all’istante.
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“Avete visto Janette e Hermione?” Chiese Ginny, andando ad
accomodarsi al tavolo.
“No, perché?” Chiese Ron.
“Non le trovo da nessuna parte e Calì e Lavanda hanno detto
che questa notte non sono rientrate…sono preoccupata!” Spiegò Ginny crucciata.
“Mah…saranno in biblioteca! Sai come sono quelle due! Si
saranno addormentate mentre leggevano qualche libro…” Provò Seamus.
“No, è il primo posto dove ho guardato…non ci sono…”
Ron parve riflettere.
“Ieri sera abbiamo visto Hermione io e te, no?! Sembrava
preoccupata quando le ho detto che avevo incontrato Janette che mi ha detto che
andava ad un appuntamento con te e tu hai risposto che non era vero…” Iniziò
Ron.
“….Malfoy!” Harry si alzò di scatto dalla sedia e corse
risoluto verso il tavolo dei Serpeverde.
Arrivato al tavolo afferrò Draco per un colletto e lo tirò
su di peso.
“Cosa diavolo hai fatto a mia sorella?!” Sbraitò.
“Io?! Che diavolo vuoi da me?! Mollami!! Io non ho fatto
proprio niente! Lasciami in pace!” Draco fissava stupito Harry, cercando di
divincolarsi.
“Signor Potter! Cosa diavolo sta facendo?!” Intervenne la voce
melliflua del professor Piton.
“Sto dando una lezione a questo furetto!” Sibilò Harry a
denti stretti, non mollando la presa.
“E, se è lecito, per quale motivo?” Continuò Piton,
divertito da quella situazione: si pregustava il momento in qui avrebbe potuto
togliere punti ai Grifondoro e nella sua testa già faceva i suoi calcoli.
“Mia sorella è sparita e sicuramente questo lurido essere
infame centra qualcosa!” Rispose a tono Harry.
“E su quali prove, signor Potter?” Continuò Piton, che si
stava gongolando.
“Ieri sera lui e mia sorella si sono incontrati e lui è
l’ultima persona che l’ha vista!”
“Mi dispiace deluderti, Potter, ma io e tua sorella ieri
sera non ci siamo visti proprio per niente! L’ultima volta che l’ho vista è
stato a cena!” Sottolineò Draco.
“Bene…avendo dimostrato che le sua accuse sono infondate,
direi che ora può mollare il mio alunno e tornarsene al tavolo…ah, quasi
dimenticavo: cinquanta punti meno a Grifondoro.” Piton tornò a sedersi.
Stranamente la McGranitt
non intervenì. Piton, per una volta, non aveva torto anche se forse aveva un
po’ esagerato con la punizione.
Harry, suo malgrado, lasciò andare il colletto di Malfoy,
che si risistemò velocemente e tornò a fissare Harry con sguardo maligno.
“Perché non usi la telepatia, Potter?! In fondo è una cosa
che ti riesce bene…” sibilò Draco all’orecchio di Harry prima che quest’ultimo,
non resistendo più, gli tirasse un pugno in piena faccia.
“Cento punti in meno a Grifondoro e il signor Potter è in
punizione per un mese!” Sbraitò la
McGranitt, amareggiata, e Piton corse a soccorrere Draco, che
venne subito trasportato in infermeria con un presunto naso rotto.
“Ma si può sapere cosa ti è preso?!” Sputacchiò Ron ipreda all’ira.
“Per le tua stupide scaramucce con Malfoy hai fatto perdere
a noi centocinquanta punti e sei in punizione per un mese, senza neanche aver
risolto niente! Sei tutto scemo?!” Ron era furibondo.
Harry gli lanciò un occhiata di sfida, e poi seguì la McGranitt in presidenza.
“Bene…ottimo lavoro Harry…ora siamo a zero punti!” Ginny era
forse la più furiosa fra tutti.
“Ginny, dove vai?!” Urlò Ron, mentre la sorella usciva di
corsa dalla Sala Grande.
“E tu stai zitto! Non ho nessuna intenzione di rivolgerti la
parola!” Ginny era davvero furibonda.
“Fossi in te non la seguirei…ci guadagneresti un occhio nero
e un treno perso senza poi chiarire niente…” Gli suggerì Neville.
Ron lo fissò e, suo malgrado gli diede ragione: il treno
sarebbe partito di li a una mezzora e doveva assolutamente andare a recuperare
le valige: non si sarebbe perso il viaggio in Egitto per nulla al mondo.
“Secondo voi dove saranno finite Janette e Hermione?!”
Chiese Dean, intromettendosi.
“Non lo so, ma le troveranno di sicuro! Magari sono andate a
farsi un giro per il parco! Mi dispiace solo non poterle salutare! Salutatemele
voi da parte mia!” Affermò Ron, che non aveva nessuna intenzione di
preoccuparsi.
“Bene…allora direi che l’unica cosa che ci rimane da fare è
andare a prendere la valige!” Asserì Justin.
“Giusto!” Acconsentì Dean.
Tutti insieme salutarono gli amici e si apprestarono a
partire.
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“Allora Harry, mi vuoi spiegare il perché di questa tua
sfuriata di stamani?!” Chiese Silente al ragazzo, che sedeva sulla poltrona
davanti al preside con un diavolo per capello.
“Che cosa le devo dire?! Mia sorella è sparita e ieri sera,
mentre Ron finiva la sua ronda notturna, l’ha incontrata e lei gli ha detto che
doveva incontrarsi con me. Sottolineando che non è possibile perché io non ne
avevo idea, è ovvio che doveva vedersi con Malfoy!” Spiegò Harry, nervosissimo.
“E per quale motivo proprio Malfoy?” Chiese il preside,
sorridente come al solito.
“Come perché Malfoy?! Signor preside, so che in effetti lei
è un po’ avanti con gli anni e potrebbe non saperlo, ma quei due stanno insieme
da secoli e si sono messi in testa strane idee! È ovvio che le strane idee
volevano materializzarsi ieri sera!” Sbottò Harry.
Il preside sorrise.
“Harry, non mi sembra che le tue accuse siano fondate: non
pensi che se fosse stato questo, non avrebbe potuto parlarne con il signor
Weasley ieri sera? Non penso che sarebbe servito a qualcosa mentire! E poi, se
anche il signor Malfoy afferma che non è vero, perché dovrebbe essere il
contrario? E in più, se non sbaglio, i due ragazzi erano in lite…perché
avrebbero dovuto vedersi? Più che altro, non credi che magari Janette non ha
detto al signor Weasley dove andava per il semplice motivo che non andava da
nessuna parte? Magari voleva farsi un tranquillo giretto e poi si è persa in
qualche luogo del castello! Come ti ho già detto, Hogwarts riserva sempre
strane sorprese! Ci adopereremo per ritrovarla! Intanto io consiglierei a te di
preparati per il mese di punizione che ti aspetta!” Sorrise Albus.
“Ma…Hermione? Anche lei è scomparsa!” Insisté Harry.
“Cercheremo anche lei…vedrai che entro una
oretta le avremo trovate!”
Harry non provò a ribattere. Cosa poteva dire? In fondo il
preside aveva ragione.
Per quale motivo sarebbe dovuto essere Malfoy?
Si…probabilmente si erano perse!
Sorrise fra se, rassicurato. Salutò il preside e si preparò
per raggiungere gli amicie la sua
punizione.
“Ehi, Ginny! Amore! Che ci fai qui?!” Accucciata in un
angolino, vicino alla Sala Grande, se ne stava una Ginny singhiozzante e
decisamente sconvolta.
“Lasciami in pace!” Rispose malamente lei, senza alzare lo
sguardo.
“Ehi! Che ti è successo? Sei ancora arrabbiata perché non
sei potuta andare in Egitto?” Chiese Harry accondiscendente verso la ragazza:
era abituato ai suoi momenti di crisi e le sue lacrime, che andavano e venivano
molto spesso.
“Non hai sentito?! Ti ho chiesto di lasciarmi in pace! Tanto
che te ne frega di me, scusa?! Pensi solo a tua sorella e a come fare rissa con
Draco! Non frega a nessuno cosa pensa la povera e piccola Ginny! Non frega a
nessuno dei suoi sentimenti! Ma tu che ne vuoi sapere?! Tu non hai sette
fratelli che devi prendere come esempio, non hai sette fratelli che vengono
sempre prima di te in tutto…tanto tu sei la più piccola: diamo la precedenza ai
più grandi, come al solito! Non nessuna intenzione di parlarti! Sono due
settimane che mi ignori, lo sai?! Ti cerco, e tu non ci sei…e quando ci sei è
come se non ci fossi perché fai o pensi dell’altro! Sai che ti dico Harry?
Risolvi i tuoi problemi, poi ne riparliamo…non ho più voglia di avere a che fare
con te!” Ginny, in preda a una crisi isterica, aveva
sbraitato contro Harry tutto quello che le passava per la testa in quel
momento.
Non lo sopportava più. Lei lo amava con tutta se stessa, ma
per lui non sembrava essere lo stesso. La schivava, se ne stava sempre seduto
in un angolo a rimuginare o ad inscenare litigi con Janette, con Draco e Ron.
E, se c’era tempo, poi veniva lei, come ultima spiaggia per il tempo libero, e
lei si era stufata di essere seconda per tutti, sempre.
“Ma….che stai…?” Harry sembrava non credere a quello che
aveva appena sentito.
E si sentiva in colpa. Si era appena reso conto che Ginny
aveva ragione: nell’ultimo periodo lui era stato decisamente distaccato e non
le aveva prestato alcuna attenzione. Come diavolo aveva fatto a non accorgersi
che lei soffriva?! Stupido, stupido, stupido! Si sentiva un idiota! La ragazza
che amava lo aveva appena scaricato per colpa della sua insensibilità. Cosa
poteva fare per rimediare?
“Senti, Ginny…mi dispiace! Non me ne ero accorto…ho tanti problemi
e non mi sono reso conto che tu soffrivi perché non ti trattavo con abbastanza
riguardo…”
“Ma ti senti?! Hai appena dimostrato le mie teorie! Invece
di dirmi che mi ami e per te sono importante e che, se mi hai ignorato, non
l’hai fatto apposta, ti vieni a scusare e a dirmi che ti dispiace ma che hai un
sacco di problemi e che io non rientro in uno di quelli…bene! Wow! Il massimo
della sensibilità! Mi sono rotta delle vostre stupide scuse del cavolo! Mi sono
rotta di tutto! Andate a quel paese tutti! Non voglio più vederti! Sono felice
per la punizione! Te la meriti tutta se non di più!” Si alzò di scatto e
infuriata corse via con lacrime di rabbia che le bagnavano il viso.
‘Che diavolo ho
fatto?’ La realtà della situazione colpì Harry come una secchiata di acqua
fredda.
**********************
“Ehi, ciao Harry! Che faccia da funerale!” Sorrise Gisella quando lo vide entrare.
Ginny era già arrivata in Sala Comune, dove i professori
avevano chiesto ai ragazzi di riunirsi.
Harry la guardò per qualche attimo: come aveva fatto ad
essere stato così stupido? Come era riuscito a fare in
modo che la ragazza che amava lo scaricasse così di punto in bianco?
Ginny non guardava da nessuna parte i
preciso, ma gironzolava con lo sguardo sulle pareti.
I loro sguardi si incrociarono.
Ginny notò la nota di tristezza negli occhi di Harry e le
venne una fitta al cuore: si, è vero, era già da tempo che avrebbe voluto darci
un taglio con lui, ma doveva ammetterlo che il modo in cui l’aveva fatto non
era il massimo della sensibilità, così decise che forse era il caso di
chiarire.
Si alzò e si diresse verso Harry.
“Senti, dobbiamo parlare…” Disse, facendo in modo di non
incrociare i suoi occhi.
“Di cosa?” Chiese Harry che dall’atteggiamento da cane
bastonato passò a quello del bullo indifferente, come se volesse evitare di venire colpito ancora e rischiare di affondare.
“Senti…mi dispiace ma io non ce la
facevo più a reggere un tale rapporto, che per di più era praticamente
univoco…” Cominciò lei, scocciata dal suo atteggiamento.
“Senti…non voglio le tue scuse o la tua
compassione…” Sbuffò lui.
“E io non te le sto dando! Sto solo
cercando di dirti che mi dispiace averti piantato li
così, ma tu sei capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato…volevo solo
scusarmi per il mio poco tatto, tutto qui. E ti volevo
chiedere un favore: possiamo rimanere amici, vero? Nel senso che spero di non
aver rovinato niente fra noi con quella stupida sfuriata.”
Chiarì Ginny, che stava tentando di incrociare il suo sguardo senza molto
successo.
Harry ci pensò un po’ su.
Non sarebbe stato intelligente dire di no per ripicca, anche
perché in quel momento l’unica cosa che gli serviva erano degli amici e non
poteva dire di no a Ginny…in fondo cosa aveva fatto di
male? Lo aveva piantato, ma questa era tutta colpa sua. Era colpa sua se Ginny
si era sentita esclusa e aveva deciso che non aveva più voglia di sopportarlo. E, in fondo, se fossero rimasti buoni amici, ci sarebbe
sempre stata l’occasione di riconquistarla, in qualche modo…
Con quel pensiero felice e decisamente
egoista, Harry rispose alla ragazza.
“Certo!” Sorrise.
Ginny si stupì: non si sarebbe mai aspettata una reazione
simile da Harry, persona così orgogliosa da non tornare sui
proprio passi anche sapendo di avere torto marcio.
L’aveva veramente colpita e le faceva molto piacere che, per
una volta, avesse evitato di cedere all’orgoglio come
al suo solito.
“Bene! Sono felice!” La ragazza sorrise e i due si abbracciarono fraternamente.
Poi tornarono a sedersi sulle poltrone.
“Cosa è successo?” Chiese Seamus
curioso.
“Ginny mi ha piantato…” Rispose Harry sorridente.
“Cosa?! E tu sei così bello felice?!” Chiese, indignato.
“Siamo rimasti buoni amici e questo vuol dire che posso
sempre tentare di riconquistarla!” Harry era raggiante.
“Non faccio commenti…come si fa ad
essere così stupidi? E per quale motivo ti ha dato due
di picche?” Si incuriosì.
“Beh…in effetti in questo ultimo
periodo ero decisamente assente…se sommiamo che già lei era in crisi nervosa
perché non è potuta andare in Egitto…beh…diventa una bomba esplosiva!” Qui
Harry si fece un po’ più cupo.
“Immagino…! Quella ragazza è decisamente
un po’ troppo esplosiva…ma non credo che ci sia nessuno che compete con Pansy! Dinamite pura! Ah, a proposito, un consiglio da amico: se ci
tieni alla pelle evita di farla arrabbiare! È decisamente…come
dire…sensibile!” Rise Seamus di gusto.
“Terrò a mente!” Rise con lui Harry.
************************
Povero Harry…! Mi dispiace un po’ , ma si deve svegliare! Non
può sempre pretendere che le persone siano a sua disposizione sempre e
comunque!
Spero che il chap vi sia piaciuto!
Volevo dire una cosa: lo so che Silente avrebbe dovuto dire
qualcosa sul fatto che non era il caso che le ragazze andassero in giro di
notte e cose simili, però non ne avevo voglia e mi
sembrava inutile che facesse una ramanzina a Harry quando non centra niente…
Draco è decisamente perfido in questo capitolo, ma nel
prossimo spiegherò il suo stato d’animo, e forse il suo comportamento vi sarà
più chiaro…comunque tra un po’ tornerà ad essere bravo e simpatico! ^^ (Ma io
non ne ho nessuna voglia! NdDraco) (Amen…Tanto sono io l’autrice! ^^ NdA)
Bene! Che dire?! Vi saluto e alla prossima!
Bacioni
Giuggia!!
Ringraziamenti:
KillKenny: beh…forse hai ragione…però ormai ho fatto…magari rimedierò! Per Dudley…una
scena così ci sarà di sicuro ma dovrete aspettare un
po’ perché nei prssimi capitoli non riesco a trovare spazio…comunque al massimo
due o tre…sta sicuro che la farò, perché quei due mi stanno molto a cuore! ^__-
Bacioni a presto!!
lallotta12: eh, eh! Il prossimo chap è troppo bello! ^__- ß Me decisamente modesta!
^__- no, sinceramente mi piace molto ed è anche molto lungo, quindi spero che
ti piaccia! Grazie per i complimenti! ^__- Bacioni a presto!!
Sarikketta malfoy: stai tranquilla, si
riprenderà presto, anche perché Pansy gli darà una scrollata! Intanto però ha
anche un bel naso rotto! Per loro due…beh…come avrai notato non sarà molto
facile! ^^ Dud e Luna, leggi risposta sopra…!Spero che il chap ti sia piaciuto! Fammi sapere…bacioni! Ps: spero che non te la sia
presa per Harry, vero?! ^^”
“Draco! Stai bene?!” Pansy apparve
in un batter d’occhio in infermeria, dove era stato ricoverato il ragazzo.
“Niente di grave…ha solo il naso rotto, ma domani sarà di
nuovo in forma perfetta! Bisogna lasciarlo riposare però…”
Dichiarò Madama Chips.
“Bene! Allora io e la Signorina Parkinsonleviamo il disturbo…” Intervenne il professor Piton.
“La signorina Parkinson invece ha tutta l’intenzione di
restare!” Lo affrontò Pansy. “Madama Chips, non le dispiace se resto cinque
minuti con il mio amico? Prometto che me ne vado subito!” Sorrise la ragazza in
direzione della donna.
“Se sono solo cinque minuti…che
sia! Però non di più!” Acconsentì la donna.
“Arrivederci, signor Piton.”
L’uomo, suo malgrado, si allontanò
Quando l’infermiera li lasciò da
soli, la ragazza cominciò a parlare.
“Senti Draco, mi sono rotta le palle delle tue stupide
cavolate sul fatto che stai bene, ecc…ora tu mi dici immediatamente quello che
ti succede! Sembri tornato lo stronzo di una volta, e sinceramente non mi piaci
proprio!” Lo accusò Pansy, mettendolo ai ferri corti.
“E’ vero quello che si dice di Jane?!
È scomparsa?!” Glissò l’argomento il ragazzo,
concentrandosi invece su uno che gli andava più a genio.
“Non si sa ancora niente…Il preside e i professori non sono
preoccupati. Le stanno cercando per la scuola…probabilmente credono che si
siano prese…comunque non glissare l’argomento e
rispondi alla mia domanda!” Si infervorì la bruna.
“’Le’???! ‘Le’
Chi?! Chi è scomparsa insieme a lei?!” Si preoccupò
Draco.
“La Granger…mi
rispondi oppure devo torturarti?!” Si scocciò la
giovane.
“Io non ho niente…” Sbuffò il ragazzo.
“Senti Draco, ti conosco da diciassette anni, anzi, forse
diciotto, e non ho nessuna intenzione di stare qui a
sentire le tue cavolate! O mi dici la verità o te la
tiro fuori a modo mio!” Lo minacciò lei.
“Cosa diavolo vuoi sapere?!”
“Perché all’improvviso ti comporti
in questo modo!”
“Perché mi comporto così?!Perché si! Perché non mi va di
mettere in pericolo la vita delle persone che amo…mio malgrado, non sono
abbastanza egoista!” Sbottò.
“Ah si?! E, sentiamo, in che modo
le metteresti in pericolo?!”
“Senti Pan, tu non sai niente di
quello che è successo…”
“E allora dimmelo!” Urlò lei.
“Non credo ti farebbe piacere saperlo.”
“Questo devo deciderlo io!”
“Bene! Lo vuoi sapere?! Vuoi la
verità? Ti dirò la verità! Qualche settimana fa un bell’uomo incappucciato dal nome Oscuro ha deciso che
voleva divertirsi un po’ ed è venuto a fare visita al figlio del suo caro amico
che sta marcendo in prigione, riferendogli che una farfallina gli aveva
riferito che io non mi stavo comportando molto bene nei suoi confronti e che,
se non mi faceva fuori, era solo per i miei genitori
ma che, nel caso avesse scoperto che io non solo non collaboravo, ma stavo
anche dalla parte opposta, non avrebbe esitato a farmi fuori e a fare fuori i
miei amici!”
Pansy sbiancò.
“E perché diavolo nonme l’hai detto?!”
“Che cosa avrebbe risolato?!”
“Avrei…potuto aiutarti! Che ne so!
Però…santo cielo Draco! Se siamo amici c’è un motivo,
no?! A cosa servono gli amici?!”
“Sono un peso sulla coscienza…”Sussurrò lui.
“Smettila di dire cose che non pensi per renderti odioso! Si
può sapere cosa diavolo hai detto a Harry per
meritarti questo pugno in faccia?”
“Gli ho detto che avrebbe potuto
usare la telepatia, visto che gli riesce tanto bene!” Ripeté il ragazzo con un
ghigno.
“E lo credo che ti ha dato un
pugno! Te lo sei meritato tutto!”
“Che ci potevo fare?! Mi è
scappato!” Sorrise sornione.
“Confermo che sei una testa di cazzo! Comunque
direi che non mi sembra il caso di cedere a ricatti del genere e poi ti ricordo
che, che tu faccia il bravo o no, il Signore Oscuro se ne frega: attacca
comunque i tuoi amici…”
“Cosa posso fare?”
“Non so, ma di sicuro non dargli retta! Fagli vedere che sei
superiore ai suoi ricatti e nel frattempo dobbiamo impegnarci tutti insieme per scoprire chi sono le spie…secondo me
centrano qualcosa anche con la scomparsa di Janette e Hermione…” Rifletté la
ragazza.
“Ok…ci proverò…”
“E ora, testa di cavolo, è il caso che tu ti rimetta presto se vuoi essere di qualche aiuto! E poi dovrei scusarti con tutti e soprattutto con Harry!”
“Signorina Parkinson…” La richiamò Madama Chips.
“Ora devo andare…ci si vede domani!” Sorrise la ragazza, che
uscì dall’infermeria.
‘Come diavolo fa a convincermi sempre?’
Sorrise sbuffando fra se il ragazzo.
*****************
“Lasciatemi!” Cercava di divincolarsi Janette.
“Bene, bene! Chi abbiamo qui?!
Finalmente l’ultima nata della famiglia Potter ha avuto la decenza di
presentarsi al mio cospetto!” L’uomo, decisamente
provato a quanto sembrava, ghignò malignamente nella direzione delle due
ragazze.
“E questa chi sarebbe?! Ah, si
aspetta…Granger, giusto? L’amichetta del nostro Potter! Come mai anche lei qui,
signorina?”
“Ha tentato di intralciarci, così l’abbiamo presa…”
Puntualizzò Blaise.
“Bene…un ostaggio bello e carino fa sempre comodo!” Sorrise
l’uomo, con un guizzò malevolo negli occhi freddi ed
inespressivi.
Hermione lo fissò con uno sguardo di sfida.
La mano fredda si avvicinò al suo viso, che lei scosto, fissandola con sguardo disgustato.
“Decisamente coraggiosa…o forse
stupida. Dipende dai punti di vista! Comunque…Devo
ammettere che, nonostante tutto, avete fatto un buon lavoro…Ora vi chiederei
gentilmente di lasciare me e la signorina Potter da soli per un po’…dobbiamo
fare due chiacchiere!”
I due ragazzi si allontanarono trascinando con loro
Hermione.
Janette, rimasta libera in piedi di fronte alla poltrona di
raso rosso su cui sedeva l’Oscuro Signore, lo fissava con sguardo di sfida.
“Bene, bene! Ci si rivede, signorina Potter! Mi fa molto
piacere! Prego, si accomodi pure!” Fece apparire una
piccola poltroncina di caucciù intrecciato.
“No, grazie…non intendo trattenermi a lungo.”
Con un gesto della mano la fece accomodare senza troppi
complimenti.
“Ora veniamo a noi: lei, volente o nolente, sarà costretta a
lavorare con me…un alleato come lei mi sarà molto utile!” Sorrise l’uomo.
“Cosa diavolo vuole da me?!”
“Oh, niente di particolare! La sto solo invitando a unirsi a me con le buone e di sua spontanea volontà…non mi
piace utilizzare subdoli mezzucci…!” Ghignò.
“E crede veramente che io sarei disposta ad una cosa del
genere?!” Lo fissò disgustata.
“A dir la verità no, ma tentar non
nuoce!”
Dettò questo fece apparire un calice che conteneva un
liquido rosso sangue fumante.
“Ora, se mi fa la cortesia di bere questa buonissima
pozione…”
“E perchè dovrei?”
“Mi risparmierebbe una faticaccia!”
“Non ci penso nemmeno! Cos’è?!”
“Oh, niente di particolarmente pericoloso…diciamo
che il mio adorato e fedele servo Peter Minus si è impegnato a trasformare le
essenze della maledizione Imperius in una pozione dagli effetti decisamente più
forti e più duraturi!” Sorrise, sornione.
“E a cosa serve?” Cercava di
prolungare il momento in cui avrebbe dovuto bere quell’intruglio. Doveva farsi
venire qualche idea, ma non sembravano esserci vie di uscita
da quel posto, tranne la porta posta dietro alla poltrona dove sedeva l’Oscuro
Signore.
“Dovresti arrivarci da sola, mia cara!”
“Peccato che non capisco a cosa vi possa servire io!”
“Vedi, mia cara, io in questo momento non sono molto in
forze e mi serve una persona che prenda le mie veci. E tu sei la persona più adatta.”
“E per quale motivo?”
“Tu sei la metà del potere che mi potrebbe
sconfiggere; per questo ho scelto te. Se tu sei dalla
mia parte, niente potrà fermarmi!”
“E per quale motivo mi stai
raccontando i tuoi piani, scusa? Non è molto intelligente!”
“Oh, si che lo è!”
“No che non lo è!”
“Io le sto raccontando i miei piani per il semplice motivo
che mi piace vedere la paura dipinta sul suo volto quando
ascolta quello che io ho in mente di fare!” Rise con gusto.
“E perché hai scelto me invece di
mio fratello? In fondo è lui il tuo nemico numero uno!”
“Per tre semplici motivi, mia cara” pronunciava quella
parola con una tale dolcezza fredda da far congelare il sangue nelle vene “uno, perché è una donna, e le donne notoriamente sono
decisamente più influenzabili dell’uomo, due perché suo fratello, come ben
saprà, porta in se parte di me, come io porto in me parte di lui. Per questo
non mi sono arrischiato: non vorrei ci potessero essere effetti collaterali. Il
terzo è il più ovvio: lei non mi conosce come mi
consoce suo fratello, quindi è più scoperta contro di me. Lui sa prevedere fin
troppo bene le mie mosse.” Sorrise, fiero di se stesso.
“Continuo a non capire una cosa: scusa un po’, ma come speri
che mio fratello se ne stia a guardare? E non solo lui, ma anche tutti gli altri?”
“Oh, questo non è un problema! Per suo fratello ho già
pensato a come sistemarlo! Si troverà benissimo, vedrà!
Stia tranquilla! Non gli farò niente di male…!”Ghignò.
“Ora, finite le spiegazioni, direi che è l’ora che lei
prenda questa pozione…”
“Ed Hermione? Cosa le farete?!”
“Oh, non si preoccupi per lei! Verrà
trattata con il massimo rispetto!” La sua risata fredda echeggiò per tutta la
sala.
“Maledetto! Sei solo un vile e schifoso uomo che non è capace di fare da solo le sue vendette!” Si alzò in piedi,
lanciandosi contro la poltrona.
Voldemort fu più veloce e, con un colpo di bacchetta, la
immobilizzò e la avvicinò a se, facendole ingoiare il liquido rossastro che era
contenuto dentro al calice.
“Bene! Come vede, ottengo sempre tutto; lo impari per la
prossima volta.”
********************************
“Ehi, ciao! Finalmente sei arrivato!”
Harry corse a salutare il cugino che era appena apparso sulla soglia del
dormitorio di Grifondoro insieme alla professoressa McGranitt.
“Ciao Harry! Come stai? Non vedevo l’ora di arrivare!”
Sorrise.
“Allora professoressa, ci sono notizie?” Chiese Gisella,
ansiosa.
Si erano riuniti tutti nel dormitorio di Grifondoro.
Quell’anno erano rimasti davvero in pochi per le vacanze
natalizie: Pansy, che sedeva su una sedia accanto al
fuoco, demoralizzata; Draco, ancora in infermeria; Harry, che camminava avanti
e indietro per la stanza, preso dal nervosismo; Seamus, che continuava a
giocherellare con dei pezzettini di carta; Neville che, in preda a un attaccò
di nervosismo acuto, se ne stava seduto con su una poltrona a fissare il vuoto;
Gisella, che era seduta accanto al fidanzato, cercando di calmarlo e Luna, che
sedeva ad un tavolo e si attorcigliava i capelli con un dito.
A scuola erano rimasti anche Blaise e Millecent, alcuni alluni del secondo e terzo anno di Serpeverde e Tassorosso e
qualche primino di Grifondoro e Corvonero.
La scuola era pressoché deserta.
“Mi dispiace annunciare a tutti voi che purtroppo non siamo riusciti a trovare le vostre amiche.” Annunciò la Professoressa con un
tono di rammarico nella voce.
“Come diavolo avranno fatto a scomparire in questo modo?!” Neville si alzò in piedi di scatto e cominciò a
camminare avanti e indietro per la stanza mentre Gisella lo seguiva preoccupata
con lo sguardo.
“Non ne ho idea…mi dispiace
veramente. Il Professor Silente sta parlando con il Ministro della Magia.
Speriamo che non sia successo nulla di grave. Un altro rapimento nel corso di
due anni a Hogwarts farebbe calare drasticamente la
prestigiosità di questa scuola, nota per la sua presunta inattaccabilità…”
Dichiaròla McGranitt,
che poi scomparì dietro al quadro.
“E’ inaccettabile! È inaudito! E
non se n’è neanche accorto nessuno! Come diavolo facciamo
a sentirci al sicuro?! Cosa diavolo sta succedendo a Silente?!
È rimbambito o cosa?!” Sbottò Seamus.
“Non è colpa sua…” tentò di dire Ginny, poco convinta.
Harry si era seduto su una poltrona e fissava il vuoto, come
ipnotizzato.
Dudley invece, le cui valige erano state portate in camera
da due elfi domestici, stava ascoltando preoccupato la conversazione.
“Non può essere…” Mugugnò fra se Harry.
“E invece si…e se è come penso io, sta certo che, come al solito dovremmo risolvere tutto noi, da soli!” Dichiarò
Gisella.
“Chi vuole cominciare ad esporre le proprie teorie sul
rapimento?” Chiese Ginny, che prese il posto da
coordinatore lasciato vacante da Hermione.
Stava male; si sentiva male. Non
fisicamente, certo che No. Stava male dentro. Lei aveva passato più di cinque mesi chiusa in una cella, nella paura che da un
momento all’altro potesse venire uccisa. Non si capacitava ancora ora del fatto
di essere ancora viva: aveva visto quei luridi servi
del Signore Oscuro in faccia e aveva temuto che potessero ucciderla da un
momento all’altro: lei e le sue amiche. Temeva di non poter più rivedere i suoi
amici, anche perché sapeva che, se avesse aspettato che il Ministero della
Magia facesse qualcosa, sarebbe sicuramente morta, non
tanto per mano loro, quanto per esaurimento nervoso. E ora, in mano a quei
luridi esseri schifosi stavano le sua migliori amiche.
Doveva assolutamente impegnarsi e fare qualcosa.
“Le prime domande da porsi sono: come diavolo hanno fatto a rapirle? Quando? Per
che scopo? Con che mezzo? Hanno spie all’interno? Chi sono?
C’è una possibilità che invece non siano state
rapite?” Cominciò Gisella.
“All’ultima domanda c’è una risposta sicura: no.” Intervenne Neville, che nel frattempo si era calmato e si
era seduto.
“Come sei pessimista! Evita, per favore! Ci manchi solo tu!
Già siamo col morale a terra.” Sbuffò Seamus.
“Secondo me è stato Voldemort…” Si
intromise Luna. A Dudley mancò un battito nel vedere la bella ragazza che
prima, entrando, non aveva notato.
Non vedeva l’ora di rivederla e aveva contato i giorni fino
a quel momento.
“Wow…perspicace!” Pansy la fulminò. “Secondo me c’è una reale possibilità che abbia delle spie
all’interno che l’abbiano aiutato ad entrare o che comunque hanno svolto il
piano per lui. E avrei anche un idea sui soggetti…” Continuò.
Harry, sentendo quelle parole, si risvegliò dal suo torpore.
“Cosa?! E chi?!”
Chiese.
“Zabini e Millecent.” Dichiarò, sicura.
“Come fai ad esserne così certa?” Chiese Gisella.
“Hai altri candidati?” Chiese, a bruciapelo.
“In effetti no…”
“Appunto!”
“E come avrebbero fatto?” Chiese
Neville.
“Col solito metodo che Silente non è ancora riuscito a
contrastare: le Passaporte.”
“Giusto…poi però come diavolo hanno
fatto a far si che Hermione e Janette li raggiungessero?”
Tutti rimasero in un silenzio sconsolato senza via d’uscita
fino a quando Dudley non intervenne.
“Scusate…ho trovato un fogliettino…non so se vi interessa…” Azzardò.
Ginny lo afferrò senza tanti complimenti e lo lesse ad alta
voce.
“Ci sono! Ora tutto combacia! Loro hanno
fatto in modo di far entrare una Passaporta a scuola, poi hanno scritto
un bigliettino da parte mia a Janette con un appuntamento. Quella sera poi,
quando io ho smentito davanti ad Hermione il fatto che
dovevamo vederci lei probabilmente si è insospettita e ha seguito Janette e le
hanno catturate!” Esclamò Harry.
“Tutto sembra chiaro…l’unica domanda che ci resta è: per
quale scopo?” Gisella si buttò indietro sullo schienale.
Gli occhi di Seamus e Harry si incrociarono
e i due si capirono al volo. Scattarono in piedi e si diressero verso il
quadro.
“Ehi! Dove andate?” Urlò Ginny.
“A chiederlo ai diretti interessati!” Risposero di rimando,
mentre uscivano dalla sala.
I rimanenti si scambiarono un occhiata
eloquente e scattarono in piedi anch’essi.
“Aspettateci!”
**************************
“Per l’ultima volta: Dove diavolo avete portato mia sorella?!” Harry era paonazzo tanto da fare competizione con Zio
Vernon.
“Noi non abbiamo fatto proprio niente! Se
tu non sai tenere d’occhio tua sorella, non venire ad accusare noi per cose che
non abbiamo fatto…” Rispose Blaise con tono lavativo.
“Smettila di fare il gradasso! Lo sappiamo benissimo che
siete stati voi!” Sibilò Pansy.
“E le prove?” Fece Millecent, con
tono maligno nella voce.
Pansy le schioccò un occhiata gelida,
senza proferire parola.
“Come sospettavo! Non avete nessuna prova! E ora, se volete scusarci, babbanofili
e mezzosangue da quattro soldi, noi Serpeverde dovremmo andare…” Rispose
Millecent, con un ghigno soddisfatto.
‘Aiuto! Harry!
Aiutami!!’
“Janette?!?!” Tutti si voltarono
verso Harry, Blaise e Millecent compresi.
“Cosa succede?” Chiese Seamus,
preoccupato.
“No…è che…” Cominciò Harry, ma una immagine
balenò nella sua mente.
Indicava il luogo dove Janette si trovava.
“Ma…è qui a Hogwarts?” Si chiese,
sorpreso.
”Chi? Che diavolo stai dicendo?” Ginny sembrava innervosita da tutto questo
mistero.
“Jane…mi sta chiedendo aiuto! Se
non sbaglio…seguitemi!” Fece segno agli altri di seguirlo.
Blaise e Millecent si scambiarono uno sguardo sconcertato e
seguirono anch’essi i ragazzi.
“Ehi, ma dove ci stai portando?” Chiese
Gisella, non del tutto convinta. Questa storia della telepatia non le
era mai piaciuta molto.
“Per di qua…”
Stavano scendendo giù per i sotterranei, verso luoghi che ai
comuni studenti erano sconosciuti.
“Ecco! Ci siamo!” Harry si fermò
davanti ad una porta di legno massiccio, impolverata. Tese
una mano verso la maniglia e la porta, con uno scricchiolio sordo si aprì
lentamente mostrando una vecchia aula deserta e impolverata.
“E questo posto cos’è?” Chiese
Neville, disgustato, evitando qualche ragnatela.
“Se non sbaglio un tempo era un aula
di pozioni…bella scelta Potter, ma non capisco come tu possa fare a trovare tua
sorella qui dentro.”
Tutti si voltarono verso Blaise.
“Perché ci avete seguiti?” Chiese
Ginny, maligna.
“Mah…ci interessava vedere cosa
avrebbe fatto il nostro Signor Potter-so-tutto-io…”
Ridacchiò Millecent.
Pansy lanciò loro uno sguardo sospettoso.
“Ehi! Cos’è? Una festa? E perché non mi avete
invitato?” Una voce si fece largo nella stanza.
“Draco! Che ci fai qui?” Ginny lo
fissò con sguardo contrariato ma allo stesso tempo preoccupato.
“Non so se ve ne siete accorti ma
siete passati esattamente davanti all’infermeria e, sapete come sono fatto…non
sono capace di rinunciare ad una così bella rimpatriata! Ah…volevo anche
avvisarvi che non credo che i professori ci metteranno molto ad arrivare…avete
fatto un tale baccano! La Chips
è andata ad avvertirli e non credo che la passerete liscia…da quanto ho capito sareste dovuti rimanere nei vostri dormitori…” Sorrise.
Tutti abbassarono la testa, imbarazzati.
“Tu non saresti dovuto rimanere in infermeria a riposarti?!” Lo rimproverò Pansy.
“Uff…non mi rompere…”
‘Harry! Aiutami! Ti
prego! Aiuto!!’
“Di nuovo lei…” Harry cominciò a guardarsi intorno: era
nervosissimo.
Draco spostò lo sguardo su ognuno dei presenti, Blaise e
Millecent compresi, che sembravano parecchio preoccupati
anche se non lo davano a vedere.
“Si può sapere che succede?” Chiese infine.
“Questi due bastardi hanno fatto in modo di rapire Jane e
Herm. Mentre cercavamo di farli confessare Harry ha
sentito sua sorella che lo chiamava e ci ha portati qui…” Spiegò Neville, non
senza un tono di rimprovero nella voce.
“Capisco…ebbene?”
“Ehi! Laggiù! Guardate! Quell’affare! Sembra
una specie…non so…tipo di Passaporta!” Una luce aveva illuminato un
piccolo angolo della stanza.
“Che diavolo sarà?”
“Io non lo toccherei, fossi in te…” Seamus non era molto
convinto.
“E perché mai? Questa è la chiave
di tutto! È qui che voleva condurmi Jane…probabilmente è la Passaporta che conduce
dove si trova lei ora…!” Sorrise Harry trionfante.
“Continua a non convincermi…le Passaporte solitamente non si illuminano…” Continuò Ginny.
“Perché non vi fidate?” Sbuffò
Harry. “Comunque potete anche non venire…l’importante
è che vengano loro due!” Indicò Blaise e Millecent.
“E perché dovremmo?” Chiese Blaise,
in tono derisorio.
“Non penso abbiate altra scelta…” Sette bacchette vennero puntate contro i due ragazzi. Harry sorrise, beffardo.
“Allora? Chi viene?”
“Io non ti lascio solo con questi due, anche se la cosa non
mi convince del tutto…” Affermò Seamus.
“Io vengo…voglio proprio vedere cosa succede!” Sorrise
Pansy.
”Certo che sei sadica! Comunque…verrò anche io. Non abbandono le mie amiche come loro non hanno abbandonato me!”
Dichiarò Ginny.
“Esatto!” Le fece eco Gisella.
“Beh…se proprio devo…” Affermò timidamente Neville, non
convinto al cento per cento.
“Mi sembra ovvio che io venga!” Luna saltellò da un piede
all’altro, felice.
“Io non rimango qui da solo!” Dichiarò Dudley.
“Eh no! Tu non puoi venire!” Affermò
Harry.
“E perché mai? So cavarmela
benissimo!” Si impuntò il cugino.
Harry sbuffò e Ginny acconsentì.
“Draco?” Chiese Pansy.
“Beh…non crederete mica che io lasci che Potter si prenda
tutto il merito, vero?” Sorrise e si unì al gruppo.
Si sentirono dei rumori che provenivano dalle scale.
‘Harry! Aiuto! Fai
presto…!’
“Dobbiamo muoverci…stanno arrivando i professori…!” Esclamò
Draco.
“Sento odore di sospensione!” Mugugnò Neville.
“Ormai dovresti esserci abituato! Io lo sento da quando sono entrato in questa scuola e ho l’impressione
che prima o poi le mie paure si realizzeranno!” Rise Harry. “Al
mio tre! Uno…due….TRE!!” Gli undici ragazzi
scomparvero nel momento esatto in qui Piton, la McGranitt, Silente e
Caramell entrarono nella stanza.
“Maledizione! Ma quei ragazzi non
sono proprio capaci a starsene lontano dai guai? Non saranno sempre fortunati
come lo sono stati fin ora!” Sbottò la McGranitt.
“Cosa diavolo è questo arnese?”
Chiese Caramell rivolto a Silente.
“Non lo so, ma ho un brutto presentimento…”
**************************
Cavolo! Mi dispiace un casino di questo orribile
ritardo! ^::^ Il fatto è che, quasi quasi, ho meno tempo ora che quando andavo a scuola!! Non
sto in casa praticamente mai!! ^:::::^
Sorry! Comunque…Bene, bene!
Piaciuto il capitolo? Spero di si! Dove saranno finiti
i nostri ragazzi?! Lo saprete leggendo il prossimo
capitolo! ^__- Non ho altri commenti da fare…spero li farete voi! Che altro dire? A presto (questa volta per davvero! ^__-)e
baci a tutti! ^__-
Giuggia!!
Ps: se sperate che la storia sia
giunta verso la fine…beh…scordatevelo alla grande! Non siamo neanche
all’inizio! ^__-
Ringraziamenti:
KillKenny: in effetti è decisamente insopportabile, ma è così che lo volevo…! ^__- Comunque nei prossimi capitoli diventerà un po’ meno
antipatico….spero! ^^” 10+?! Che bello!! Spero che
questo chap ti sia piaciuto…mi sono impegnata più del solito per cercare di
farmi perdonare per il ritardo…ed è anche più lungo! ^__- Comunque
stai tranqui…aggiornerò presto! L’11esimo
chap è quasi tutto scritto…! Grazie ancora! Bacionissimi
a presto!
lallotta12: ti è piaciuto?!?! /me felicissima!! ^__-
Capitoli a torna?! Beh…allora questo direi che fa per te! ^_______^ Per Ginny e Harry…beh…che ne
so io?!? Dovresti chiederlo a loro….(Ehi, voi due?! Vi amate ancora?!NdLallotta) (Chi?! Noi?!? NdGinny&Harry) (Si, si, voi, voi!!NdLallotta) (Beh…boh…non so…NdHarry) (Certo che si! O per lo
meno…lui mi ama ancora alla follia! NdGinny) (E cosa
te lo fa credere?! A me sembrerebbe il contrario! Sei
tu quella che mi sbava dietro da quando avevi dieci
anni! NdHarry) (Il tempo passa,
Harry…le cose cambiano…NdGinny) (A me non
sembra…sei rimasta la solita bambina! NdHarry) (Senti…non
sono tua sorella, quindi per favore non rompere…e poi, se qui c’è un bambino,
quello sei tu! NdGinny, che prende e se ne va) (Ma perché
mi danno tutti del bambino?! Cosa ho fatto?! Io sono un adulto responsabile!!!
Non sono un bambino!! Ueeeeeee! NdHarry
che si accascia per terra e si mette a piangere) (In tutta questa litigata io non ci ho capito ancora niente…-___-NdLallotta) (^^”Ehm…scusali!
Ogni tanto capita…Su Harry! Non fare così! Vedrai che mammina
tua metterà tutto a posto! NdGiuggia che consola Harry, che si è attaccato alla
sua gamba, mentre con l’altra mano scrive un bel capitoletto dove i due fanno
pace…Ecco! Tieni! Sei felice?!! NdGiuggia) (Io…sniff…no!!!!Ueeeeee!
Questa è tutta una finta! Autrice cattiva che non mi vuole bene! Io sono un
povero piccolo orfano! Ho bisogno d’affetto! Voglio la mia Ginny!!!Ueeeeee! NdHarry,
che ricomincia a piangere e si asciuga il naso con il foglio che Giuggia aveva
scritto) (^^” Beh…comunque…ritornando alla tua domanda…Harry
e Ginny molto probabilmente torneranno insieme, ma non ne sono sicura…ci
penserò! Dipende...perchè forse Harry si innamorerà di…Ehm!
Non posso svelarti niente! Comunque è tutto da vedere!
Ci sono poche coppie stabili in tutta la storia! Possibile in generale che
avvengano cambiamenti, e Harry e Ginny non ne sono fuori…! ^__- NdGiuggia!)
(Cosa?! Di chi mi innamorerò?!
Su, dimmelo?! Di chi?! È carina?! Chi è?!NdHarry,
che sta strattonando l’Autrice) (Ehm…senti, Harry, ne possiamo parlare in
privato?! Non mi sembra il caso di svelare quello che
succederà…^^”NdGiuggia, che sta trascinadovia Harry) (Eh no! Ora tu mi dici quello che intendevi! NdLallotta che minaccia Giuggia con una mazza da baseball)
(Ehm! Io…no! Io non volevo dire niente! NdGiuggia) (Su! Dimmi!! Voglio saperlo!
Lo voglio, lo voglio, lo voglio! NdHarry)
(O la spiegazione, o la vita! NdLallotta) (…^^”…Ehm!
NdGiuggia che scompare all’improvviso) (Dove è finita?!NdHarry&Lallotta) (Eh, eh!
Non so se ve lo ricordate: sono l’Autrice! Posso fare quello che mi pare! E ora…voi
due rimarrete legati li fino a che non lo deciderò io!
Ih, ih, ih…NdGiuggia) (…O NO!!! NdLallotta&Harry,
che si ritrovano legati a un lampadario)
….Ehm! comunque…tornado
a noi…tutto quello che ho detto qui sopra non è da considerarsi nulla di sicuro…i
capitoli non sono stati ancora scritti e non ho ancora idea di quello che succederà,
quindi navigo nella nebbia come tutti voi!! ^__- Grazie per i complimenti! Ci
sentiamo presto! Bacioni! ^__-
“Direi che siamo sempre a Hogwarts
ma siamo finiti chissà come nell’ingresso…” Sopraggiunse Luna.
“Osservazione perspicace!” Sibilò Blaise.
“Che cazzo vuoi, pallone gonfiato!!”
Gisella era decisamente nervosa e non aveva la men
che minima voglia di stare ad ascoltare le parole di quello stupido e
deficiente Serpeverde.
“Giusto! Allora, diteci: dove diavolo le avete portate,
stupidi leccapiedi senza un cervello! Avete una vaga idea del fatto che per
Voldemort valete meno di una cicca?! Non contate
niente per lui! Per lui non conta nessuno! Conta solo se stesso!” Pansy aveva
ricominciato ad accusare i due ragazzi, visto che con il piano di Harry non avevano avuto molta fortuna.
“E perché, avremmo altre possibilità?!
Tu cosa fai?! Te lo dico io: stai tutto il giorno con dei rammolliti di Grifondoro e Tassorosso e ti scopi il
tuo bel moro, ma alla fine non conti niente! Noi almeno aiutiamo il Nostro
Signore e lui aiuterà noi! Se
ci faremo valere, lui ci considererà e ci renderà partecipi del suo immenso
potere!” Sbraitò Millecent.
“Sta zitta, brutta cagna! Cosa credi?!
Che Voldemort, per quanto possa essere potente (anche
se non so quanto questo sia vero) concederà a voi due, stupidi ragazzini
esaltati, una parte della sua gloria? Vi ucciderà…finito il
vostro tempo, vi ucciderà! Farà di voi polpette! E,
anche se fosse vero, io almeno non ho il bisogno di fare la leccaculo
di un vecchietto decrepito per un po’ di potere!” Sibilò Pansy, cattiva.
Seamus fece per intervenire, sentendosi chiamato in causa da
Millecent, ma Neville e Dudley interruppero la
discussione prima che lui potesse dire o fare qualunque cosa.
“Ehm, ehm…non vorremmo essere scortesi, ma abbiamo come
l’impressione che ci sia qualcosa che
non va…”
Tutti i ragazzi, che fino a quel momento erano rimasti
concentrati sulla discussione, si accorsero solo in quel momento che si era
formato un piccolo gruppo di allievi intorno a
loro…allievi che però non avevano mai visto.
“Cosa diavolo succede?! Chi sonosti’ qui?!” Sussurrò Harry
all’orecchio di Seamus.
“Non ne ho idea…”
Impauriti gli undici ragazzi si guardarono intorno, cercando
di capire dove potessero essere finiti.
“Ehi! Che succede qui?! Su, avanti!
Circolare ragazzi! Le lezioni stanno cominciando!” Una
voce nota ai ragazzi si fece strada in mezzo al gruppo
di ragazzi che si era fermato.
“Oh Sant’iddio! Chi sono questi qui?!” Sussultò una Professoressa McGranitt
decisamente più giovane.
La folla, con un bel po’ di sforzi da parte di parecchi
altri professori, fu dispersa a fatica.
Alla fine, i ragazzi, che chiesero di parlare con il
Preside, furono accompagnati in presidenza.
“Buongiorno Minerva! Cosa succede?!”
Albus Silente, decisamente più giovane e più in forma, si alzò dalla sua
poltrona non appena la
McGranitt fece capolinea nella stanza.
“Albus…ho trovato questi ragazzi nell’ingresso. Non so da
dove vengano. Hanno insistito per parlarti.”
Silente scrutò per qualche secondo i ragazzi uno ad uno, poi congedò Minerva e propose ai giovani di accomodarsi.
“Bene, bene…non ho idea di chi voi siate
e, per il regolamento della scuola non dovrei neanche farvi entrare, ma prima
voglio ascoltare quello che avete da dire…”
Harry e Draco si scambiarono un occhiata,
e così tutti gli altri.
Harry, alla fine, cominciò a raccontare quello che li era
successo e come, improvvisamente, loro si fossero ritrovati li.
“Mi state quindi dicendo che venite
dal futuro e che siete finiti qui senza sapere come, giusto?”
Harry annuì. “Poi mi dite che le
vostre amiche, Janette ed Hermione, giusto?” Annuì di nuovo. “Sono state rapite
da colui che chiamate Voldemort e che voi stavate
cercando di farvi dire da questi due ragazzi” Si rivolse a Millecent e Blaise
“che sostenete essere complici se non realizzatori per intero del rapimento, di
farvi dire dove fosse la vostra amica quando tu hai ricevuto una specie di
visione proveniente da tua sorella che ti diceva di andare in un certo posto e,
arrivatoci, avete afferrato tutti e undici la passaporta che vi trovavate
davanti. Giusto?!” Chiese per l’ennesima volta.
Harry annuì vigorosamente.
“E perché dovrei credervi?” Chiese Silente,
con tono neutro.
Tutti si scambiarono occhiate disperate.
“Beh…in effetti non ne ha
l’obbligo…” Intervenì Ginny, decisamente rattristata.
“Non potete dirmi qualcosa per convincermi?” Chiese, sempre
con tono neutrale.
“Beh…potremmo dirle…che ne so! Non sappiamo neanche dove ci
troviamo! Potremmo essere nel 1850 come nel 1990!” Esclamò
Neville.
“Siamo nel 1968…per la precisione manca una settimana
all’inizio delle vacanze natalizie dell’anno 1968…” Sorrise il preside.
Ginny, nella sua testa, fece rapida qualche calcolo.
“Scusi un po’, ma per caso qui a scuola si trovano, in
questo momento, James Potter, Sirius Black e gli altri
Malandrini?” Chiese, speranzosa.
“Si...perchè?”
“Harry! Non nota nessuna somiglianza?!”
Rispose Gisella al posto suo, entusiasta.
Silente scrutò il ragazzo per qualche minuto.
“In effetti…James Potter?” Chiese.
“Si…James Potter è mio padre…” Rispose Harry, con un espressione sul viso che lasciava trasparire tutto
fuorché felicità.
I suoi genitori…in quella scuola, a pochi metri da lui,
c’erano i suoi genitori e il suo amato padrino.
Gli avrebbe rivisti…tutti…avrebbe rivisto
i suoi genitori in carne e ossa per la prima volta in vita sua e avrebbe
rivisto Sirius. Non sapeva bene come si sentiva…era felice ma
allo stesso tempo era combattuto: e se poi si fosse affezionato a loro?! Come
avrebbe fatto poi quando sarebbe dovuto tornare nel
futuro? E come sarebbe riuscito a non rivelare loro
niente sul loro sventurato futuro?
Queste domande che agognavano una risposta furono lasciate
da parte da Harry, che si concentrò su quello che il preside aveva da dire: ai
suoi problemi personali avrebbe pensato poi…
“E…non dirmi che tua madre è Lilian
Evans!” Sorrise il preside. “Hai i suoi stessi identici occhi! Anche se
potrebbe ingannare il fatto che Selen abbia gli occhi
verdi, ma sono completamente diversi! Comunque…chi
l’avrebbe mai detto che alla fine James sarebbe riuscito a convincere Lily!”
Ridacchiava fra se il preside.
“Come mai noto una strana somiglianza con il signor Lucius
Malfoy?” Chiese sorridente Albus, rivolgendo uno sguardo interrogativo verso
Draco.
“Direi perché è mio padre?” Rispose Draco, con un tono
ironico e derisorio nella voce.
Non ditemi che anche mio padre è a
scuola! Non ditemi che anche mio padre è qui a scuola
ora! Pregava Draco. Vedere suo padre sarebbe stato uno shock già di suo, ma
rivederlo con vent’anni di meno non l’avrebbe rivisto
vivo…!
“Anche il tono beffardo e altezzoso
tradisce le tue origini! Vediamo…Paciock?” Chiese invece verso Neville, che
sbiancò.
“Beh…si…in effetti…ecco…mio padre…” Balbettò.
Silente rise sotto i baffi.
“Scommetto invece che lei, signorina, è la figlia del nostro
Sylvester Parkinson e della signorina Amelie Umbridge!” Sorrise.
“Si!” Rispose.
‘Mio padre? Qui a Hogwarts?’
“Tu…non sarai mica figlia dei Weasley?” Chiese Albus verso
Ginny.
Ginny annuì.
“Ma…? Sei giovanissima! Quei due si
sono appena sposati e credo che non ci metteranno così tanto
a fare un figlio!” Sorrise.
“Beh…in effetti sono l’ultima di
sette figli!” Rispose Ginny, imbarazzata.
“Ah, ecco! Voi invece…non mi ricordate nessuno…Aspetta! Forse
tu…però mi sembra strano…sei per caso figlia di Filibert Bullstrode?” Chiese,
rivolto a Millecent.
“Si, ma mio padre in questi tempi non frequentava già più la
scuola!” Rispose Millecent, scocciata.
“Infatti…Voi chi siete, se mi è
lecito?”
“Io mi chiamo Luna Lovegood…”
“Conosco tuo padre! Lavora alla Gazzetta del Profeta e sta
mirando ad aprire un giornale tutto suo…tipo strambo!”
“Ehm…io sono di origini babbane e
mi chiamo Gisella Miltrad!”
“I miei genitori andavano a Beubatonx…mi chiamo Seamus Finningan!”
“Blaise Zabini…”
“Zabini hai detto?! Il figlio di Astor Zabini? Fratello di
Lavinia Zabini?” Chiese il preside, interessato.
“Lavinia? Ah, si…mia zia…si, direi di si.”
Rispose Blaise, controvoglia.
Silente lanciò un occhiata interrogativa
a Dudley.
“Lui è mio cugino ed è babbano…era con noi e così…” Cercò di
scusarsi Harry.
“Oh…non c’è problema! Ditemi: com’è il mondo nel futuro?”
Chiese, sorridente.
I ragazzi si scambiarono qualche occhiata.
“Beh…non so quanto possiamo rivelare…”Iniziò Harry.
“Oh…si, avete ragione! Che dire? Direi che forse è il caso di indagare su come siete arrivati
qui! Siete sicuri che fosse una Passaporta?”
“Veramente no…non sembrava una Passaporta…” Iniziò Ginny.
“Beh…è già un buon punto di partenza…avete detto che si è illuminata, giusto? Uhm…non vorrei
sbagliarmi, ma se è quello che penso…beh…sarà molto
difficile per voi tornare nel vostro tempo. Sicuramente dovrete restare qui per
un po’ e quindi consiglierei di andare a cena…non mi
sembra il caso di continuare una conversazione così stressante in questo
momento! La professoressa McGranitt vi accompagnerà in una stanza dove
rimarrete per una mezz’oretta e poi questa sera, a cena, farò in modo da
presentarvi alla scuola come nuovi arrivati per uno scambio culturale da Beubatonx…Vi prego fino ad allora
di non muovervi dalla stanza. Ognuno di voi verrà
smistato secondo il suo anno e la sua classe originaria.”
“Ehm…io cosa faccio?” Chiese Dudley.
“Oh! Si! Dimenticavo! Beh…direi che
dovremmo smistarti…quanti anni hai, figliolo?” Chiese il preside, sorridente,
afferrando il cappello parlante, che aveva un aria decisamente più giovane.
“Io…beh…17 anni…” Sorrise Dudley, fissando con aria
corrucciata il cappello che Silente gli stava poggiando in testa.
“TASSOROSSO!” Esordì i cappello qualche
minuto dopo, poi cominciò a parlare rivolto al preside.
“Non vorrei intromettermi nei suoi affari, ma che ci fa un
Babbano a Hogwarts?!”
“Infatti non ti devi intromettere!”
Sorrise il preside, posando nuovamente il cappello sul suo sgabello.
Chiamò Minerva, che comparve qualche minuto dopo, e i
ragazzi furono accompagnati velocemente in una aula di
trasfigurazione in disuso, dove furono pregati di rimanere.
“Ragazzi, che casino abbiamo combinato?!”
Esclamò Gisella appena la porta si chiuse alle spalle della Professoressa
McGranitt.
“Un grande casino…” Le rispose
Neville che, pallido come un cencio, si era seduto su una piccola seggiolina.
“Mamma mia! Silente mi sembra quasi più
rimbambito ora che nel nostro tempo!” Sorrise Seamus.
“Non mi sembra il momento di fare ironia!” Lo rimproverò
Pansy.
“Invece si che lo è perché non era
ironia! Non sembra essersi molto preoccupato per la nostra situazione! Se
rimaniamo intrappolati qui, come diavolo faranno Jane
e Herm?!” Le rispose lui a tono.
“Ha ragione…” Intervenne Luna.
“Invece no…se conosco Silente come
credo di conoscerlo non è assolutamente vero quello che state affermando!”
Asserì Harry.
“E cioè?” Chiese Draco interessato.
“Beh…spesso sembra che non ascolti una parola di quello che
gli stai dicendo o che faccia troppe poche domande per
riuscire a risolvere qualcosa ma non è così. Capisce al volo le persone e sono comunque sicuro che in questo momento si starà operando per
cercare informazioni su quello che gli abbiamo detto…un passo alla volta…”
Spiegò Harry, prendendo le difese del vecchio preside.
“Se lo dici tu…comunque, in teoria,
lui non dovrebbe sapere chi è Voldemort?!” Chiese Neville.
“E infatti lo sa…già in questo
periodo Voldemort cominciò a cercare seguaci e già in questo periodo ci furono
i primi attacchi ai Babbani e il primo scalino della sua ascesa!” Informò tutti
Ginny.
“Giusto…da quello che so mio padre si unì al Signore Oscuro proprio durante il suo ultimo anno a scuola…”
Intervenì Draco.
“Ma allora…perché ha fatto l’indifferente rispetto a quel
nome?!” Chiese Gisella.
“Bho! Magari non voleva farci sapere che lo conosceva…”
Tentò Seamus.
Tutti stettero in silenzio per qualche minuto.
“Non per intrometterci, ma vorremmo ringraziare il signor
Potter per averci cacciato in questo casino e direi
che ora lo saluteremo e ce ne andremo a cercare una via d’uscita per conto
nostro!” Blaise e Millecent avevano sfoderato le bacchette e puntate verso
Harry e Ginny.
Tutti tentarono di prendere le loro.
“Ah…ah! Non so quanto vi convenga!”
Ghignò Millecent.
“E cosa vorreste fare in due fuori di qui?!
Non so se ve ne siete resi conto ma siete a Hogwarts e
per giunta del 1968…non vedo dove potreste andare. Se
rimanete con noi invece possiamo unire le nostre forze!” Dichiarò Harry.
“Una bella sviolinata ci voleva!” Ridacchiò il ragazzo moro.
“Che ci vuoi fare?! Non tutti riusciamo a essere sempre sadici!” Ringhiò Harry, che si
stava innervosendo.
Millecent e Blaise si scambiarono uno sguardo d’intesa.
In effetti dove sarebbero potuti
andare? Non conoscevano praticamente niente di quel
tempo e l’unico mezzo che c’era per tornare nel futuro era dato da Silente,
anche se non gli andava del tutto giù doverlo ammettere.
Un altro mezzo sarebbe stato il Signore
Oscuro, ma per poterlo raggiungere dovevano fare amicizia con i ragazzi della
scuola, e non collaborare non sarebbe stato intelligente.
“Bene Potter…cosa proponi?” Rispose Blaise.
Harry sgranò gli occhi, ma subito dopo assunse un espressione compiaciuta.
“Vi ho convinti? Beh…proporrei un
accordo: voi non cercate di uccidere noi e ammettete che siete stati voi a
rapire mia sorella e Hermione, e noi non uccidiamo voi e promettiamo che non
daremo nel futuro nessuna colpa a voi del rapimento…” Spiegò Harry. “Ci state?”
Tese la mano.
Si scambiarono una occhiata.
“Ok…per noi va bene…” Blaise prese la mano e la strinse.
“Bene, abbiamo risolto…Ora però
dovete ammettere che avete rapito voi le nostre amiche!” Intervenne Ginny.
“Vero…l’abbiamo fatto noi…” Millecent fece
spallucce.
“Brutti bastardi! E per quale motivo, se è lecito?!” Pansy si trattenne dal saltargli addosso.
“Perché c’è l’ha chiesto il nostro
Signore…dovevamo trovare un modo per farci notare da lui, e quello era il modo
più facile e veloce. Ci dispiace per la Granger, non ci interessava,
ma si è messa in mezzo…” Spiegò Blaise, senza curarsi troppo.
“No comment!” Draco trattenne a stento una risatina.
“Che diavolo hai da ridere?!” Lo
fulminò Harry.
“No, niente! Pensavo che sono dei
veri stupidi!” Sorrise.
“Grazie!” Ringhiò Milly.
“Comunque…per quale motivo
Voldemort voleva Jane?” Chiese Gisella.
“E che ne sappiamo noi?” Rispose malamente
Millecent.
“Come non lo sapete?! Ok…siete scemi, è decretato! Non solo avete rapito due persone ma non sapete neanche il motivo!” Draco non riusciva
più a trattenersi e scoppiò a ridere.
“Non vedo cosa ci sia da ridere…” Lo guardò storto Neville.
“Se volete saperlo, credo che
avesse un piano in mente, e probabilmente anche questa cosa ne faceva parte…”
Disse Blaise.
”Che intendi?” Chiese Seamus.
“Che è probabile che avesse già un
piano in mente e che anche questa cosa di intrappolarvi qui nel passato facesse
parte di quel piano…” Continuò con indifferenza.
“E lo dici con quel tono calmo? Ti
farei notare che ci sei anche tu qui con noi!” Lo aggredì
Gisella.
“Vero…” Rispose semplicemente, non scomponendosi più di
tanto.
“Beh…non abbiamo ancora deciso cosa fare…” Disse Luna.
“Che vuoi che facciamo? Restiamo
qui tranquilli e cerchiamo un modo per andarcene…devo ammettere che è stato intelligente Voldemort…è il primo piano furbo che
gli vedo realizzare in sette anni…mia sorella in suo possesso e io prigioniero
nel passato. Chi lo fermerà ora?” Nella voce di Harry
c’era un tono di rimprovero per se stesso: come aveva fatto a farsi fregare due
volte con lo stesso trucco? Eppure avrebbe dovuto pensare che era una trappola! Sembrava tutto così facile…
Anche quella volta, due anni prima, l’aveva tratto con
l’inganno nell’Ufficio Misteri e aveva fatto in modo che lui vedesse con la sua
testa immagini che non erano vere e quella volta
probabilmente aveva utilizzato Janette per fare la stessa cosa.
“Scusate…” Sussurrò, trattenendo a stento alcune lacrime
piene di rabbia.
“Per cosa?” Chiese Luna, dolcemente.
“Come al solito non so distinguere
la realtà dalle visioni e vi ho cacciato nuovamente in un casino…come quella
volta, due anni fa, all’Ufficio Misteri…” Come riusciva a trattenere le lacrime
non lo sapeva.
“Bravo! Scusati! È il caso…” Esclamò
Millecent.
“Non è colpa tua…” Dichiarò Draco lanciando un occhiataccia verso Millecent, con lo stupore di tutti.
“Avrei fatto la stessa cosa nelle tue condizioni…” Sorrise e
gli diede una pacca sulla spalla.
“Co…cosa?” Chiese Harry stupito,
con il magone in gola che non accennava a diminuire.
“Beh…non farmelo ripetere due volte! Hai capito…! Però non
ci prendere gusto…io e te siamo nemici, punto!”
Sorrise nuovamente.
Harry, in cuor suo, lo ringraziò mille e mille
volte: da chiunque se lo sarebbe aspettato, ma non da lui, e questo lo consolò
oltre ogni misura.
“Grazie!” Sorrise.
“Niente…ora più che altro è meglio se ci prepariamo tutti.
Tra poco credo che molti di noi subiranno un bel trauma!” Sorrise rivolto più
che altro a Pansy e a Harry, ma anche a se stesso e a Neville.
“Sentite…mi raccomando con tutti: non dobbiamo rivelare
niente sulla nostra identità, fare o dire cose che potrebbero cambiare il corso
della storia…e lo dico anche a discapito di me stesso…anzi, soprattutto…!”
Harry fece un mezzo sorriso.
“Ehm, ehm! Ragazzi…direi che se
voleste seguirmi…” La voce della McGranitt interruppe i loro discorsi.
“Avete capito tutti?” Tutti annuirono deglutendo il vuoto.
Non erano del tutto preparati a quello che stavano per
vivere, ma non avevano altra scelta. “Andiamo e senza rimpianti!” Detto questo
tutti uscirono dalla stanza e seguirono Minerva fino alla Sala Grande.
*******************
Lo so che avevo detto che avrei
aggiornato presto, ma sono stata via a casa di una mia amica al mare e non ce l’ho
fata…^^” Per un po’ vi lascerò a secco perché Venerdì parto (/me si va a divertire a Formentera!
Yuppi!! L’unica cosa negativa è che vado con i miei ma, data la tenera età, non pretendo di andare da sola!
^^) Proverò ad aggiornare domani, se ci riesco, tanto per non abbandonarvi, se
no ci si rivede tra due settimane! ^__- Non vi prometto niente, però…
Comunque…Ancora vivi?! ^__- Ora
avete scoperto dove sono finiti i nostri ragazzi! Chi incontreranno?
Cosa capiterà ad ognuno di loro? Cosa causerà
l’entrata in gioco di molti altri personaggi di cui nessuno di loro ha mai
sentito parlare?! Nel passato si scoprono molte cose
che poi, nel futuro, possono tornare utili! ^__- Uno dei nuovi personaggi è già
stato nominato, ma non so quanti di voi se ne possano
essere accorti! …Giusto! Selen! Nel prossimo capitolo scoprirete chi è…senza
non molta sorpresa! ^::^
Spero il capitolo vi sia piaciuto e non preoccupatevi:
darò più spazio possibile hai sentimenti di ognuno! (O
per lo meno ci proverò!^^”)
Draco è molto gentile in questo capitolo, vero?! Beh, anche il povero ragazzo si sente un po’ in
colpa…scopriremo anche altre cose su di lui! Basta avere pazienza!
Come vedete, Dudley è entrato nella storia e avrà comunque un ruolo importante…e poi spero di riuscire a inserire
molti Luna/Dudley Moments, visto che me l’hanno chiesto in molti, ma fin ora
non ne ho avuto il tempo e lo spazio…spero di accontentarvi!
Mamma mia! A volte non scrivo note, a
volte scrivo per delle ore! Va beh…vi saluto!
Un bacione a tutti
Giuggia!!
Ringraziamenti:
KillKenny: Beh, come vedi si sono cacciati nei
guai! ^__- Comunque, per la proposta dei due grezzi…potrei
pensare agli stessi Tiger e Goyle in versione Senior! Che ne dici?!Comunque ci penserò…fammi sapere
cosa ne pensi di questo capitolo e dell’idea di farli finire nel passato! Bacioni
a presto! (Spero…^::^)
Lallotta12: Eh, eh! ^__- Mi ci sono impegnata nella risposta! Avevo ancora
cinque minuti liberi, e ho dato sfogo alla mia energia positiva
e al mio umorismo insano! ^^” Beh…che dire?! Spero che
questo chap ti sia piaciuto, ovviamente! Fammi sapere…Bacioni a presto!
Sarikketta Malfoy: e così ti piacciono i casini?!? Beh, come vedi ce ne sono parecchi! ^__- Fammi sapere
cosa ne dici di questo chap!! Bacioni a presto e
grazie per i complimenti!
Capitolo 12 *** Chi è tutta questa gente?!- I parte ***
12° CAPITOLO: CHI E’ TUTTA QUESTA GENTE
12° CAPITOLO: CHI E’ TUTTA QUESTA GENTE?!
“Cari alunni, vi vorrei chiedere un minuto di attenzione, se non vi dispiace…” Il preside si alzò dalla
sua sedia e l’intera sala si azzittì.
“Grazie…questa sera abbiamo degli ospiti particolari. Sono infatti arrivati da Beubatonx dei
nuovi alunni che parteciperanno alla vita della scuola insieme a voi e che
resteranno qui per un periodo di tempo non ancora determinato, per uno scambio
culturale. Sono già stati smistati nelle varie case, e prego tutti voi di accoglierli
gentilmente! Vi presento i vostri nuovi compagni…” Detto questo gli undici
ragazzi vennero fatti entrare nella sala.
“Ecco a voi Harry Plock, Ginny Waston,
Seamus Finningan, Neville Putnam, Pansy McMillan, Draco Melville, Luna Froid,
Gisella Miltrad e Dudley Dursley. Vorrei soffermarmi un momento su
quest’ultimo ragazzo, che è stato assegnato alla casa di Tassorosso: è un
babbano a tutti gli effetti, ma per motivi di famiglia rimane spesso con il
cugino Harry…vi prego dunque di accoglierlo fra voi egualmente calorosamente!
Detto questo credo di aver detto tutto! Potete accomodarvi ai vostri rispettivi
tavoli e la cena può cominciare!” Sorrise il preside.
Tutti i ragazzi si diressero con il cuore in gola verso i
loro nuovi, anche se non del tutto, amici.
*********************
“Piacere! Molto lieti di averti fra noi!” Sorrise una alta ragazza dai lunghi e neri e gli occhi verde
smeraldo accesi da una luce maliziosa a Draco porgendogli la mano, che lui
stinse con sospetto.
Quella ragazza gli ricordava maledettamente qualcuno, ma non
aveva idea di chi fosse.
“Mi chiamo Selen!” Sorrise. Aveva un nonsoché di troppo
famigliare.
“Piacere! Io sono Draco Melville…” Sorrise il ragazzo,
sedendosi al tavolo di fronte a Selen.
Accanto a lui si sedettero subito dopo anche Blaise e
Millecent, seguiti a ruota da Pansy pochi secondi dopo.
Selen…se non sbagliava l’aveva nominata Silente.
Draco cominciò allora a guardarsi intorno con circospezione,
decisamente allarmato dalla imminente visione di suo
padre con vent’anni di meno.
E, come era ovvio, lo vide: qualche
sedia più in la rispetto a Selen, accanto ad una magra e pallida ragazza dai
lunghi capelli neri che scendevano fino al sedere, sorridevano sommessamente,
immersi in una divertente conversazione.
Era affascinante, non lo si poteva
negare: aveva il tipico fascino freddo, quello che pochi hanno. Distaccato da
tutti e autoritario, dominava il tavolo con il suo portamento.
Accanto a loro sedeva anche colui che
Draco riconobbe essere Marcus McNair, anche se lo ricordava molto più brutto:
la vecchiaia aveva visto quei begli occhi azzurri pieni di vita e luccicanti
diventare mosci e spenti, e i lunghi capelli biondo cenere divenire un
cespuglio incolto mentre il viso era liscio, privo di qualsiasi cicatrice.
Gli occhi di Draco si posarono anche su una smunta e bionda
ragazza seduta in fondo al tavolo: era sua madre.
La ragazza fissava il vuoto e stava ascoltando senza
realmente ascoltare quello che la sua vicina di sedia
le stava dicendo. E la sua vicina era niente poco di
meno che la zia di Draco, Bellatrix Lestrange, o meglio Black.
Accanto a Lucius Draco riconobbe, a malincuore, anche
Terence Tiger e Gordick Goyle, i padri dei suoi vecchi amici.
E infine, come dulcis in fundo, un piccolo e smunto professor Piton giovane
chiacchierava animatamente con un ragazzo che Draco non ricordava di aver mai
visto prima, anche se aveva un aria famigliare: era un
bel ragazzo, decisamente affascinate, e aveva un portamento assolutamente
regale: fisico alto e snello, spalle larghe e capelli corvini portati corti,
arruffati, e splendidi e lucenti occhi blu mare che fissavano il mondo intorno
con nonchalance e superiorità fredda.
“O cazz…” Pansy quasi soffocò quando, dopo pochi minuti entrò correndo un alto
ragazzo biondo nella sala che, facendo segno di scusa verso gli insegnanti, si
accomodò vicino a Draco.
“’sera…” Salutò, per poi buttarsi a
capofitto sul cibo.
“Ehi! Ma voi chi siete?” Squadrò
con sospetto i quattro nuovi arrivati, notandoli solo in quel momento.
“Ehm…” Cominciò Draco.
“Se ogni tanto arrivassi puntuale
invece che passare ore in biblioteca a fare cavolate, sapresti chi sono…vengono
da Beubatonx e staranno qui per qualche tempo, per
uno scambio culturale!” Riassunse brevemente Selen, alzando gli occhi al cielo,
scocciata.
“Oh! Piacere! Io sono Sylvester Parkinson!” Sorrise il
ragazzo porgendo la mano a Draco.
Pansy deglutì i vuoto: era
pallidissima.
Draco gli stinse la mano.
“Ehi! Che ti succede?! Sicura di
stare bene?” Domandò Sylvester.
“Ehm…io?!...si, si! Niente di grave!
Sarà il fuso orario!” Farfugliò lei.
Selen e Sylvester si guardarono sconcertati.
“Ma…non mi sembra che da qui alla Francia
ci sia cambiamento di fuso orario…” Azzardò Sylv.
“Cosa?! Oh, beh…no…vedi…sono un po’ stanca…scusami! Hai ragione! No capisco più niente!” Balbettò.
Continuava a sbiancare sempre di più, così si voltò e, come
un automa, ricominciò a mangiare.
Blaise e Millecent ghignavano sotto i baffi.
“Non vorrei essere scortese…ma la
tua amica è un po’ fusa? Sembra abbia visto un fantasma!” Sussurrò
Sylv.
“Beh…no! È solo molto stanca!”
Sylv sorrise, accettando come buona quella risposta, e tornò
a concentrarsi sul suo piatto.
“Ehi, Sylv!! Hai trovato qualcosa
di buono?” Chiese Piton all’amico, accorgendosi del suo arrivo.
“No…non granché….comunque penso che
vada bene…sono dieci pergamene…” Rispose Sylv.
“E smettetela! Siete una rottura di
coglioni! “ Sbuffò Selen.
Dall’altra parte della Sala le cose non andavano meglio.
“Piacere! Sono Harry Polck e loro sono Ginny Waston, Seamus
Finningan e Neville Putnam.” Si sforzò di sorridere
Harry in preda al panico.
Aveva davanti niente poco di meno
che suo padre, Sirius, Remus, Peter e mille altre persone e che gli sorridevano
ignare, mentre lui non voleva fare altro che scappare da li: ancora dieci secondi
e si sarebbe messo ad urlare per la rabbia e a piangere per la tristezza.
Come diavolo avrebbe fatto a resistere?
“Piacere! Io sono James Potter! Lui è Sirius Black e lui
Remus Lupin…Poi abbiamo Peter Minus e Oswald Paciock!”
Sorrise, indicandoli uno ad uno.
Anche Neville era nella stessa situazione di Harry: si
sentiva morire dentro a vedere suo padre li così,
sorridente e spensierato.
“E a noi non ci presenti?! Che maleducato! Piacere! Io sono Siren Lupin!” Sorrise una alta ragazza dai capelli biondi a boccoli raccolti in
due piccole codine, e gli occhi verde acqua che fissavano Harry con simpatia.
“Io invece sono Amelie Umbridge!” Sorrise la ragazza accanto
a lei: un po’ bassa, minuta e dai lunghi capelli color porpora. Il suo nasino
all’insù era il marchio della sua simpatia e
estrosità.
Se non ricordava male Amelie era la
madre di Pansy ma…
Aveva sentito bene?! Siren Lupin?! Allora…
“Voi due siete fratelli?!” Chiese,
strabuzzando gli occhi.
“Beh…si! Perché?!” Chiese Remus,
decisamente sconcertato dal comportamento del ragazzo.
“Non sapevo avessi una sorella!”
Remus lo guardò male.
“Ehm….cioè! Scusa! Nel senso che
non vi assomigliate per niente!” Cercò di rimediare.
I due ragazzi lasciarono correre e tutti cominciarono a
mangiare, per quanto ci riuscissero.
“Ehi, fratellino! Come ve la passate?!
Ciao amore!”
Una ragazza corvina particolarmente attraente comparve verso
la fine della cena e si buttò nel vero senso della parola
addosso a Lupin, che la baciò.
Harry la guardò storto, e così anche gli altri ragazzi del
futuro.
“Ciao sorellina! Tutto bene…che si dice
di la?!” Chiese Sirius, prendendola sulle gambe.
“Niente di particolare…soliti pettegolezzi…ah! Lo sai che si
mormora che Marianne se la faccia con Tiger?!” La
ragazza sembrava decisamente a suo agio in quel contesto.
“No! Non mi dire!” Scherzò Sirius, prendendola in giro.
“Come sei antipatico! Prima domandi, poi mi mandi a quel
paese! Comunque, se proprio lo vuoi sapere mio caro
fratellone, la tua bella sembra aver legato molto con il nuovo arrivato…come si
chiama? Draco?! Si, mi sembra di si…” Lo punzecchiò
lei.
“Lo fa solo per farmi ingelosire…lo
sai com’è fatta! Sempre al centro dell’attenzione! Le
piace cambiare un po’ le carte in tavola e scombussolare tutto! Comunque, per la cronaca, lo fa solo perché quel ragazzo
assomiglia maledettamente a Lucius!”Concluse Sirius.
“E perché mai dovrebbe?! Guarda che
Lucius le basta!” Si intromise Siren.
“Oh! Eccola che ricomincia! È arrivata
Miss-paladina-della-giustizia-non-toccatemi-Selen!” Alzò gli occhi al
cielo Sirius.
James sorrise sotto i baffi.
“E tu cha hai da ridere?! Se fossi in te non sarei così felice del fatto che mia sorella si fa
il mio peggior nemico! E lo stesso vale per te! Io non
so come fate a chiamarvi ‘coppia’ voi! Fra tutti e due
avete tante di quelle corna!” Attaccò Siren, inviperita.
“Uff…E che vuol dire?! Siamo una
coppia ‘aperta’…” Sorrise Sirius sornione.
Tutti sapevano benissimo quello che c’era tra Selen e
Sirius: solo sesso e niente altro.
Questo però è quello che sapevano tutti: loro due sapevano molte altre cose.
Non volevano dirlo, non volevano
ammetterlo, ma si amavano. Si amavano forse troppo per essere due persone così
diverse.
Ma alla fine si odiavano,
soprattutto: lui così buono, così onesto, lei così calcolatrice e fredda. Ma si sa, la linea che separa l’amore dall’odio è molto
sottile.
“Uff…ci rinuncio...fate quello che volete…cavoli vostri!”
Sbuffò Siren che si alzò dal tavolo per raggiungere l’amica Selen.
“Mi sono perso qualcosa? Siren ha nominato una tua sorella!” Chiese Harry preoccupato rivolto a James.
“Seee...Selen…mia sorella nonché sua fidanzata. Comunque non
mi va di considerarla mia sorella per favore…” Sbuffò James in risposta,
osservando Siren che si era avvicinata tranquillamente al tavolo dei Serpeverde
andando a sedersi in braccio a Severus senza alcun pudore.
“A volte mi chiedo che ci fa tua sorella tra i Grifondoro,
Rem…” Aggiunse.
“Anche io…più che nostre sorelle
sembrano sorelle di Lucius!” Rise Remus.
“Io invece sono una brava sorellina?!”
Chiese Annia a Sirius, sorridendo.
“Certo amore!” Sorrise lui, baciandole il naso.
“Scusa, ma anche tu hai una sorella?!”
Harry cominciava ad essere completamente sconvolto.
“Si! Lei è la mia sorella gemella e si chiama Annia! Va a Corvonero!” Rispose Sirius.
Harry stava per morire: dove diavolo era finita tutta quella
gente nel futuro?!?!
“Buondì Harry!” Luna e Gisella erano
comparse dietro di loro con parecchi ragazzi a seguito, mentre Dudley fece lo
stesso, con tre o quattro ragazzi di Tassorosso.
“Loro sono Larissa Honey, Mason Tiger (anche qui a Harry
venne un colpo: ma tutta quella gente era morta o cosa?), Marianne McNair e
Sithon Umbridge (E questi due da dove spuntano?!)! E naturalmente Lilian Evans!” Presentò Gisella.
Harry non poté fare a meno di fissare sua madre come
inebetito: era bellissima, con i suoi lunghi capelli rosso
carota raccolti in una lunga coda e le la faccia piena di efelidi. Infine gli
occhi verdi, grandi e lucenti.
“Piacere!” Sorrisero tutti.
“Loro sono invece Celeste Chadwick, Laudamia Paciock e Alice
Honey!” Presentò Dudley.
Luna e Neville impallidirono, anche
se Harry non aveva la minima idea del motivo.
Avrebbe indagato più in la…
“Non vorrei essere scortese, ma voi due avete per caso una
sorella maggiore che si chiama Dolores?!” Si intromise
spudoratamente Ginny rivolta a Sithon e Amelie Umbridge.
“Noi?! Si!! Una barba!!! Ha quattro
anni più di noi…” Rispose Amelie, scocciata.
Cominciavano a non capirci più niente.
“EHM, EHM!!” Il professor Silente
cercò di prendere la parola.
“Bene! Dopo aver accolto con grande
calore inostri nuovi ospiti, potrei
dichiarare che la cena è finita e pregherei tutti di recarsi nei PROPRI
dormitori!” Fissò in modo esplicito Siren, che sbuffò.
“Chiarito questo, auguro a tutti una buona
giornata e un buon week-end. Domani mattina alle undici siete tutti
attesi al portone di ingresso per la visita ad
Hogsmeade.”
Harry e compagnia bella si alzarono e tutti si ritirarono nei proprio dormitori.
Nonostante l’avvertimento, Siren
non andò con i Grifondoro.
“Ma…? Come mai non viene?! Non da retta a Silente?!” Chiese
Seamus, stupito, fissando la ragazza che cambiava direzione.
“Sono sette anni che Silente glielo dice e sono sette anni
che lei lo ignora spudoratamente! Comunque….voi siete del settimo anno?” Chiese Remus.
“Si…voi sesto, giusto?” Chiese invece Seamus.
“Si…Sarete in classe con mia sorella Selen, così la
conoscerete di persona!” Sorrise James.
“Anche io sono al sesto…” Affermò
Ginny, che forse, fra tutti, era quella più a suo agio.
“Non sembri essere molto affezionato a tua sorella!” Affermò
Harry. Voleva scoprire il più possibile sulla vita di
suo padre e dei suoi genitori…e se riusciva a scoprire di più su Selen…magari
c’era la possibilità di rintracciarla nel futuro, nel caso fosse ancora viva.
Sempre supponendo che vi sarebbero tornati.
“Beh…siamo sempre stati diversi. Lei è una ragazza
ambiziosa, senza dubbio. Io e lei non siamo mai andati d’accordo, e quando è
venuta scuola la prima cosa che ha fatto è stata quella di attaccarsi alle
costole di Malfoy.” Sospirò James, con un velo triste
nella voce.
Neville, nel frattempo, stava ciondolando sulle gambe,
fissando terra, non riuscendo a fare niente di niente.
Come diavolo faceva Harry a parlare con suo padre in quel
modo così naturale, come se fosse un vecchio amico?!Quando aveva sentito il nome di sua madre, Alice Honey, quasi era
caduto dalla sedia. E suo padre…
Eppure per Harry sarebbe dovuto
essere ancora più difficile! In fondo in suoi erano morti!
Neville invece li vedeva spesso, parlava con loro…
Ma forse era quella la differenza…lui si sentiva bloccato
nel vedere i suoi genitori li, accanto a lui…bloccato perché poteva parlargli,
ma non ne aveva la forza o il coraggio perché aveva paura
di affezionarsi a loro e soffrire qualora avrebbe dovuto lasciarli nuovamente…
Harry invece non gli aveva mai conosciuti e voleva sapere, conoscere…non badava ai sentimenti. Era pervaso dalla voglia
di godersi i suoi genitori più che poteva.
E per questo lo ammirava.
“Ehi, cos’hai?! Sembri un po’
giù…”Chiese Oswald al figlio.
“Io?! No…sono solo stanco!” Cercò
di sorridere Neville.
“Sapete che voi due vi assomigliate veramente molto?!Tranne gli occhi…” Esclamò
Amelie rivolta a James e il figlio.
Harry non poté fare a meno di arrossire: quanti glielo
avevano ripetuto in quegli anni?!
“Beh…in effetti il ragazzo ha un
certo fascino, ma non potrà mai eguagliare il mio!” Sorrise James.
“Ehi, James, non vorrei dire, ma invece
di gongolarti così per niente, io andrei a salvare la mia amata dalle grinfie
di un ammiratore poco cortese!” Rise Remus, accennando a Lily che stava
faticosamente rifiutando le avance di Mason. (Tiger,
corvonero, 6°anno, l’ho già presentato prima, comunque, nel caso non
ricordaste…NdA)
James volò come un fulmine, e i ragazzi continuarono,
arrivando poco dopo al dormitorio.
*********************
“Ehilà! Piacere! Io sono Lucius Malfoy!” Sorrise l’alto
ragazzo biondo.
Quel sorriso…così gentile e amichevole. Quasi dolce. Un
sorriso che non aveva mai visto dipinto sulla fredda
faccia di marmo priva di espressioni di suo padre.
“Piacere…Io sono Draco Mal....Melville!”
Rispose Draco, afferrando la mano tesa.
“Io invece sono Scarnia Lestrange!” Sorrise la bella ragazza
che fino a pochi minuti prima chiacchierava animatamente insieme a Lucius.
“Eh già! Lei è la mia adorata cuginetta!” l’alto e regale
ragazzo che parlava con Piton a tavola abbracciò la
cugina. “Io sono Rodolphus Lestrange!” tese la mano.
Draco la strinse: ecco dove l’aveva già visto! In alcune
vecchie foto di suo padre! Lui e Rodolphus erano stati
molto amici, ma poi lui e Scarnia erano scomparsi.
Se ci pensava bene, suo padre aveva anche accennato un paio
di volte, parlando con Narcissa, a una ragazza di nome
Selen…Probabilmente era lei. Ma dove erano finiti?!
“Piacere! Io sono Narcissa!” A Draco si
stinse il cuore a vedere sua madre così giovane e così innocente.
“E io Bellatrix Black!” Sorrise sua
zia.
Lei non era affatto cambiata con il
tempo; anche a quell’età aveva già spiccati caratteri maligni.
“Terence…”
“Gordick…”
“Lavinia Zabini!” Sorrise una alta
ragazza un po’ grassoccia ma decisamente adorabile, dai corti capelli biondi.
Fu la volta di Blaise di sussultare: di sua zia sapeva
pochissimo. Era la pecora nera di famiglia. Se non si sbagliava, doveva
probabilmente vivere a Montecarlo, con un milionario babbano più vecchio di dieci anni. All’inizio si era sposata con Gordick Goyle,
e infatti era la madre del suo compagno di scuola (in
questo momento non mi ricordo assolutamente il nome…-__- Pardon! Spero abbiate
capito che parlo di Goyle, quello del
presente…^^”NdA), ma appena Gordick si era votato alla causa dell’Oscuro
Signore, era scappata in Francia.
Non l’aveva mai vista prima di allora se non in vecchie
foto.
“Io sono Siren Lupin! Scusate se mi intrometto,
ma non adoro molto la compagnia dei Grifondoro!” Sorrise
Lupin? Doveva indagare, ma più tardi…non
era il momento.
“Severus Piton!”
“E io sono Marcus McNair!”
Le presentazioni erano finite, e ormai erano arrivati al
dormitorio.
“Purosangue”
‘Fantasia, devo dire! Non cambia mai la parola
d’ordine?!’ Rise Draco fra se e se.
Il dormitorio era proprio come lo ricordavano: nulla era cambiato in quei lunghi anni.
Siren si buttò sul divano davanti al fuoco e così fece anche
Severus, i quali cominciarono a scambiarsi baci decisamente
spinti.
‘Chi l’avrebbe mai detto che Piton fosse quel
tipo di ragazzo?!’ Ridacchiò Pansy.
“Scusateli, non fateci caso…fanno
sempre così…” Li indicò Selen, notando lo sguardo interrogativo di Draco.
“Ebbene, diteci: cosa vi porta
qui?” Sorrise Lucius.
Draco non credeva che si sarebbe potuto abituare a quel
sorriso.
“Scusate l’intrusione…” Una alta
ragazza dai capelli color porpora e il naso all’insù spruzzato di efelidi entrò
nella stanza.
Anche questa volta Pansy ebbe un sussultò,
ma si trattenne.
“Niente…ti aspettavamo!” La scusò Rodolphus
mentre Sylvester si avvinghiò alla ragazza che si era seduta accanto a
lui.
“Piacere di conoscervi! Io sono Amelie Umbridge!” Sorrise.
Ripeterono le presentazioni.
Draco notò, a malincuore nonostante tutto, che suo padre e sua madre non si degnavano di uno sguardo. Quella era la
conferma di quello che aveva sempre saputo: quei due non si erano mai amati, o
per lo meno, Lucius non aveva mai amato Narcissa.
“Beh…noi siamo venuti per uno scambio culturale…” Fece spallucce Blaise, rivolto a Lucius.
“Avete un’ottima pronuncia! Non si direbbe mai che siete
stranieri!” Bellatrix tirò una delle sue solite frecciatine,
sorridendo falsamente.
“Abbiamo vissuto molti anni qui sempre per scambi culturali
e molti di noi hanno parenti inglesi, quindi…” La azzittì Draco. Accusò il
colpo, ma non era comunque convinta.
“Sai…? Assomigli molto al nostro bel capitano!” Sorrise
Selen, rivolta a Draco, avvinghiandosi a Lucius.
“Mi lusinghi!” Sorrise Draco.
“Così tu sei il capitano della squadra di Quidditch? E in che ruolo giochi?” Chiese Blaise, stranamente
interessato.
“Cercatore…” Rispose con noncuranza.
“Avete mai vinto la coppa?” Chiese invece Draco.
“Beh…un paio di anni…purtroppo quel
Potter è decisamente troppo bravo e non è facile da battere!” Rispose
tranquillamente.
“Potter…So chi è. È quell’affascinante ragazzo moro che
prima parlava con tuo fratello!” Esclamò Millecent
rivolta a Terence Tiger.
“Giusto…mio fratello non è intelligente! Cosa gli salta in
mente di mettersi a corteggiare la Evans? Lo sanno tutti quanto è
possessivo Potter!” Ridacchiò Terry.
“E’ un vizio di famiglia…” Sorrise Lucius.
“Non è vero! Non sono possessiva!” Si imbronciò
Selen.
“Perché? Tu e Potter siete
parenti?” Chiese Draco, sorpreso. Ecco perché risultava
familiare!
“Si…è mio fratello minore, ma siamo completamente diversi!”
Rispose lei.
“E ci mancherebbe che foste
uguali!” Ridacchiò Rodolphus. “ Chi li sopporterebbe due James?!”
“Vero!” Asserì Goyle.
“Scusate la mia maleducazione, ma non mi sento molto bene e
preferirei andare a dormire…” Si alzò Pansy dalla sedia.
“Anche noi in effetti…” Annuirono
Blaise, Millecent e Draco, alzandosi anch’essi.
“Oh, non c’è problema! Io accompagno le ragazze, tu accompagni i ragazzi!” Selen si alzò e autoritariamente
ordinò a Lucius di accompagnare i due nuovi venuti nei dormitori, da ‘bravo
gentiluomo’.
“Buona notte ragazzi…ci si vede domani!” Salutarono tutti.
I ragazzi avevano bisogno di farsi una bella dormita: quella
giornata era stata il culmine delle emozioni forti se
ci si metteva il rapimento, incontrare tutta quella gente nuova e più giovane.
Stanchi e sfiniti, Draco, Blaise, Pansy e Millecent si
addormentarono come dei sacchi di patate.
*******************
Hello! Sono ancora qui! /Me aveva capito male! Partiamo domani, non oggi! (Veramente è mio padre che si è spiegato male, comunque…sorvoliamo!
-__-)
…Mi sono dilungata! Volevo scrivere mille altre cose, ma non
potevo fare un capitolo di venti pagine, quindi nel prossimo andremo
a vedere cosa è successo negli altri dormitori! Lo so che ci sono un casino di
persone nuove e non i capirete niente, però in fondo al prossimo capitolo
metterò un piccolissimo schemino, così che magari vi
ci possiate ritrovare un pochino di più! ^___-
Sono sicura che, come Harry e gli altri, vi starete
chiedendo che fine ha fatto tutta questa gente nel futuro, ma se pazientate, prima o poi lo scoprirete! ^__-
Bacioni a presto! (Non tanto, a dir
la verità…-__-”)
Giuggia!!
Ringraziamenti:
KillKenny: beh…non per deluderti…ma nei miei
piani non c’è proprio niente in cantiere riguardo ad un modo per ‘salvare’ i Malandrini…mi sembrerebbe inutile,
sconvolgerebbe tutto!! E poi…sarebbe un casino da
scrivere quello che succederebbe di conseguenza, e non ne ho tutta sta voglia! ^^”””ßNon te la prendi, vero?! Per Zio Voldy…beh!
Mi sembra ovvio! ^__- Per i due grezzi…farò quel che potrò, ma non ti assicuro nulla…-__- Bacioni e buone vacanze! (Per lo meno a me…^^”)
Lallotta12: chi?! Io?! Pensare una cosa del genere?!?!
…Ma figuriamoci!! Non sia mai detto! Non avrei mai e
poi mai pensato ad una cosa simile, ne ho dato l’impressione?!
Non volevo…(Senti, o parli, o parli! NdLallotta con la mazza in mano, ancora appesa al
lampadario insieme a Harry) Eh…beh…in effetti, un pensierino ce
l’avevo fatto… (Cosa?!?!?!Ndtutti i personaggi)
Ehi! Calmi! Io ci avevo fatto un pensierino! Il problema è che se lo vado a
dire a Marti mi uccide, è questo il punto! Se provo a toccarle i suoi adorati
personaggi quella ragazza mi prende e mi scortica
viva! E se lo faccio senza il suo permesso…mi prende, mi scortica viva, e poi
mi fa bruciare su un rogo!!Quindi…-__-
(Fiuuuu! Grazie Marti! Ci hai risparmiato un sacco di
casini…NdTutti i personaggi che tirano un sospiro di sollievo.) Sentite, io non
ho detto che non lo farò…a costo di venire scorticata
e bruciata sul rogo non rinuncerò a farvi incasinare la vita ancora di più!!
Ih, ih, ih! (Maledetta!NdTutti i personaggi che si catapultano
addosso all’Autrice con mazze, pietre, archi e spade e quant’altro
in loro possesso ß
Tutto furchè le normali bacchette, decisamente
più utili in questi casi! ^__^) Ehi! Come osate! (L’Autrice,
con uno schiocco di dita, li appende tutti al lampadario dove alloggiavano già
Harry e Lallotta, il quale stenta a tenersi attaccato
al soffitto…) E se non la smettete vi mando Pix a
tormentarvi, quindi, zitti e mosca! Ora, Lallotta, torniamo a noi…(Giuggia, gentilmente, fa scendere Lallotta dal lampadario e la fa accomodare sulla sedia
davanti alla sua scrivania.) Dicevamo…beh! Dipende tutto da quello che
mi va…ho un paio di ideuzze
in testa niente male! ^^ Comunque tu che ne
diresti?!?! Beh…fammi sapere! Un parere in più fa sempre comodo!! ^__- Bacioni a presto e buone vacanze! ^__-
Ps: mi sono un po’ dilungata…però mi diverto! ^__-
Capitolo 13 *** Chi è tutta questa gente?!- II parte ***
13° CAPITOLO: CHI E’ TUTTA QUESTA GENTE
13° CAPITOLO: CHI E’ TUTTA QUESTA GENTE?!
– PARTE II
“E così venite dalla Francia…non
sembrate avere accento francese!” Sorrise Oswald a Neville, appena entrati
nella Sala Comune, accomodandosi sui divani.
La Sala Comune
era accogliente e i ragazzi si ritrovarono come a casa: in tutti quegli anni,
niente era cambiato…solo la compagnia!
“Beh…abbiamo quasi tutti parenti inglesi e siamo comunque venuti spesso qui in Inghilterra…” Cercò di
inventare Neville, che già non riusciva a respirare di suo per l’emozione.
Harry si sforzò di trattenere un conato di vomito alla vista
di quel lurido essere.
“Andava da Sylvester…l’ho incontrata mentre
tornavo su…” James si buttò sul divano accanto a Sirius.
“Dicci...cosa è successo?!” Chiese
Remus, interessato, notando l’espressione demoralizzata dell’amico.
“Mi ha mandato a quel paese, informandomi che se non erano
affari miei quello che faceva lei!” Sorrise James, mentre Sirius scoppiava in
una risata che contagiò tutta la stanza.
“Beh…come al solito! Io non capisco
per quale motivo continui a pensare a quella ragazza! Non hai ancora capito che
non ti vuole?!” Ridacchiò Oswald.
“Senti, Os, evita di parlare male
di Lily se non vuoi vedertela con me!” Rispose James, fingendosi offeso.
“Uh, uh! Da quando siamo passati al
Lily?!” lo canzonò Sirius
James lo fulminò e Sirius rise.
“Domani venite anche voi a Hogsmeade?!”
Chiese Peter rivolto a Harry.
“Noi?! Beh…credo di si!” Rispose
Ginny per lui, notando lo sguardo omicida negli occhi del suo ex ragazzo.
“Uhm…bene!” Fece Peter, continuando a fissare Harry, come a
sfidarlo.
“’Sera…” Una alta ragazza, Alice
Honey se non ricordava male, entrò nella stanza, accompagnata da Luna con un
alto ragazzo che se la memoria non lo ingannava, era il ragazzo con cui Lily
stava parlando poco prima.
Qualche secondo dopo entrarono
anche Celeste Chadwick, Laudamia Paciock, con Dudley e Gisella.
“Ciao! Ci siamo già presentati…!” Sorrise Alice a Seamus.
“Si…Alice, giusto?” Chiese.
La ragazza si accomodò accanto a
Oswald e Neville.
“Si…!”
Ad Harry si accese una lampadina:
ecco chi era! Era la madre di Neville! Si…doveva essere lei…si chiamava proprio
Alice, e la faccia di Neville, che era diventata ancora più bianca, ne era la riprova.
“Anche noi ci siamo già
presentati!” Sorrisero gli altri ragazzi.
“Si!” Risposero.
Celeste si accomodò vicino a Peter,
che l’abbracciò.
Luna cercò di non svenire, e Harry si trattene
dal vomitare per la seconda volta nella serata.
Laudamia si sedette accanto al fratello, Oswald, insieme a
Mason.
Gisella raggiunse Neville, per
cercare di distrarlo dallo svenire, mentre Dudley si accomodò vicino a Harry.
“Ma…?! Qui ci sono praticamente tutti i vostri genitori!” Sussurrò all’orecchio
del cugino, preoccupato.
“Infatti…” Rispose Harry,
amareggiato, continuando a sostenere lo sguardo sospettoso di Peter, al quale
questi nuovi ragazzi appena arrivati non andavano giù.
Non gliela raccontavano giusta: molti di loro assomigliavano
maledettamente a parecchi alunni della scuola.
Cercava di non pensarci, ma aveva come una specie di pulce
nell’orecchio.
“Larissa?!” Chiese Oswald, rivolto
alla sua ragazza.
“E’ rimasta in Sala Comune con Sithon…” Rispose lei, senza
risparmiare un tono malizioso. “Forse riuscirà a concludere
qualcosa, quella stupidotta!” Ridacchiò.
“Poveretta! Perché la tratti sempre
come una scema?!” La rimproverò Mason.
“Senti, non è colpa mia se mia
sorella non è molto sveglia!” Rispose lei.
Neville sbiancò ancora di più; Gisella si aggrappò ancora di
più a lui, per paura che da un momento all’altro potesse cadere per terra.
Da quando sua madre aveva una sorella?!
Nessuno gliene aveva mai parlato! O forse si…?!
Ricordi confusi…
“E Marianne?” Si incuriosì Sirius.
“Chi, la Mcnair?” Indagò Alice.
“Si….chi se no?” Si stupì.
“Uff…che ne so! Sarà da quel suo stupido
di Tiger…” Sbuffò lei.
“Avete litigato?” Si interessò
James, tornando alla realtà “Come mai?!”
“Senti…non mi va di discutere sui motivi che mi hanno
portato a odiare quella….li!” fece un gesto con la mano, come per indicare che
non c’era un modo abbastanza di spregevole per
indicare la ragazza.
Laudamia alzò gli occhi al cielo. “Si può sapere cosa è
successo?!” Sbuffò rivolta a Alice.
“Niente…semplicemente non la sopporto! E
lo sai benissimo! Io e quella li non riusciamo ad
andare d’accordo, non c’è un motivo! Non siamo compatibili…” Fece un gesto con
le mani per sottolineare la cosa.
“Posso domandare una cosa?!” Si intromise
Celeste.
Tutti le rivolsero uno sguardo interrogativo, in attesa.
“Non capisco perché non ci provate, almeno! Cioè…tu e Marianne fate quasi competizione a James e Malfoy!
Almeno loro due hanno classe e si odiano con riservatezza! Tu e lei non fate
che fare scenate pubbliche per le cose più idiote!
Almeno sforzatevi di non fare baccano!” Spiegò.
“Senti…non è colpa mia! Vai a dirlo
a lei! È lei quella che provoca sempre!” Sbottò Alice.
“Oh, oh! La povera vittimina!” La
canzonò Sirius.
Peter scoppiò a ridere e Alice lo fulminò.
“Cambiamo argomento, per favore!” Sbuffò Annia, che fin a
quel momento se n’era stata in disparte a giocare con la bacchetta.
“Illuminaci, grande dea!” Si
inchinò James, prendendola in giro.
“Smettila, stupido!” James si risedette, ridacchiando. “Non
ho nessuna idea, però siete così monotoni! Non fate
che parlare di Quidditch, di stupide ochette che litigano, Alice, non guardarmi
male, ma è vero! E, se vi sentite in vena di discorsi
intellettuali, cominciate a studiare le maledizioni più divertenti da usare
contro Piton! Un po’ di fantasia!” Soffiò fumo dal naso.
“E’ arrivata la paladina dei discorsi filosofici! Colei che
spettegola tutto il giorno e il suo massimo è discutere con Alice di vestiti, trucchi e chissà cos’altro! E, quando
però si sente in vena di scendere fra i plebei, passa le sue ore a giocare a
scacchi con Potter!” Ridacchiò Remus.
“Senti, grande filosofo, almeno io
non sono monotona!!” Si infervorì lei.
“Oh, beh! Scusa! Dimenticavo che a volte riesci
persino ad elevarti al livello di sparlare dietro a Selen!” La derise,
scatenando l’ilarità generale.
Annia, infuriata, lo fulminò e si diresse verso l’uscita.
“Vi lascio ai vostri stupidi discorsi! Ah, voi ignoranti che
non capite la mia superiorità!” fece una linguaccia ed uscì.
“In teoria le persone superiori non fanno le linguacce e
scappano!!” Le urlò dietro James.
La ragazza tornò indietro.
“Infatti io non ho fatto niente del
genere! È la tua mente inferiore ad averlo immaginato! Come vedi
sono sempre qui!” Detto questo si risedette.
Sirius ridacchiò.
“Stupidi!” Laudamia scosse la testa, sconsolata.
Ginny lanciò un’occhiata eloquente a Gisella, la quale annuì
e si intromise nei discorsi dei ragazzi.
“Scusate se mi intrometto, ma credo
che tutti noi concordiamo nel fatto che abbiamo fatto un lungo viaggio e
sarebbe forse il caso di andare a farci una bella dormita rigenerante!” Guardò
gi altri, che annuirono.
“Oh, è vero! Scusate! Siamo stati proprio maleducati!” Alice
si alzò e così anche gli altri ragazzi.
Ognuno venne accompagnato nei
propri dormitori.
“Bene…questo è il mio letto, li ci
dormono Franky, Leslie e Louis…Li ci sono i vostri tre letti e li il bagno!!”
Concluse Oswald, mostrando ai ragazzi il posto dove avrebbero dormito.
“Grazie mille!” Sorrise Harry.
“Bene…ora vi lascio! Ci rivediamo domani mattina!”Sorrise, e
chiuse la porta alle loro spalle.
Neville, che negli ultimi dieci minuti si era tenuto in
piedi per miracolo, si buttò all’indietro sul letto.
Seamus cominciò a sistemare le sue cose
mentre Harry fissava inebetito il soffitto.
“Mamma mia…non so se riuscirò a sopravvivere ancora a
lungo!” Sussurrò Neville, spossato.
“Siamo in due…” Intervenne allora Harry, riprendendosi dalla
sua contemplazione del soffitto.
“Non deve essere il massimo…” Commentò Seamus, dispiaciuto
per gli amici.
“Non lo è…” Rispose Neville, sconsolato.
“Harry…come fai a stare così tranquillo?!” Chiese,
alzando gli occhi vero il moretto, che nel frattempo si era seduto vicino a
lui.
“Io non sono per niente tranquillo! L’unica cosa che faccio
è quella di evitare di dare a vedere che sono nervoso…ci manca solo! Minus…quel
bastardo! Non mi ha tolto gli occhi di dosso tutta la
sera! Non devo stargli molto simpatico…la cosa ovviamente èreciprocichissima!” Sbuffò Harry, che al ricordo,
cominciava ad infuriarsi.
“Grrrr! Se potessi, andrei la e
gli taglierei il collo!” Cominciò a prendere a pugni
il cuscino.
“Su, Harry! Smettila! Tanto non risolvi
molto, così…” Cercò di calmarlo Seamus.
“Scusa, ma non resisto! Vederlo li, così…Grrrr!
E poi…chi diavolo è quella ragazza?! Celeste, se non
sbaglio?! Per quale motivo stavano avvinghiai in quel
modo!”
“Secondo te?! Magari è la sua
ragazza, no?!” Sorrise Seamus.
“Come mi da sui nervi! Pure una
ragazza c’ha!” Harry avrebbe strangolato la prima
persona che gli fosse capitata a tiro e Seamus, capite le intenzioni si
allontanò un pochino.
“Ehm…ma non saperte chi è?!” Si intromise Neville.
“In che senso?” Chiese Seamus, la cui voce
però venne soprafatta da quella di Harry, il quale si mise ad urlare.
“Certo che so chi è!! È una lurida troia senza
cervello che non capisce un cazzo!” Era viola in viso.
Neville lo guardò male.
“No, Harry, sbagliato…è la madre di Luna…pensavo lo
sapeste!” Fece, con sguardo severo.
Harry sbiancò.
“Cosa?” Chiese, con voce fievole.
“Celeste Chadwick, nonché fidanzata
attuale di Peter Minus, è la madre di Luna…” ripeté gentilmente, anche se con
un tono arrabbiato nella voce.
“Ma…come mai…?” Harry era confuso: come mai la madre di Luna
stava con quel lurido essere?!
“Non ne ho idea!” Sbuffò Neville.
“Probabilmente, quando uscirà da scuola, conoscerà il padre
di Luna!! Per ora invece sta con Peter…non ci vedo
niente di male!” Seamus fece spallucce.
Sia Harry che Neville gli lanciarono
un’occhiata gelida.
“Ehi! Che ho detto?!” Sbuffò e,
senza aspettare risposta, si allontanò, andando a spogliarsi e a infilarsi nel
letto.
“’Notte…” Biascicò.
Harry e Neville, che fino a quel momento avevano
seguito la scena in silenzio, persi nei loro pensieri, cominciarono a parlare.
“Non ne avevo idea…Non sapevo come
si chiamasse la madre di Luna, non me l’ha mai detto…” Sussurrò Harry,
dispiaciuto per le parole cattive che aveva rivolto alla madre della sua amica.
“Beh...non ti biasimo, non lo sapevo
neanche io…me l’ha detto Gisella oggi pomeriggio. L’unica cosa è che potevi
evitare di sparlare dietro una persona che non conosci solo perché esce con
Peter! Che poi, per quanto possa essere un lurido
verme e quel che vuoi, è pur sempre un ragazzo e magari è anche simpatico! Il
tempo e i fatti cambiano le persone, Harry…non sempre quello che noi conosciamo
nel futuro è stato così in passato…Se i tuoi genitori erano amici di Peter,
vuol dire che non lo consideravano poi così malvagio o
odioso!” Spiegò.
Harry rifletté per qualche istante.
“Wow, Nev! Da quando sei un filosofo?!”
Sorrise.
“Ehm…beh…ecco…vedi…a volte mi escono
queste cose così! È solo che non sopporto le persone che ti giudicano solo per
quel poco che sanno di te…cose che dicono gli altri, cattiverie…!” Arrossì furiosamente.
Harry gli diede una pacca sulla spalla.
“Grazie, Neville…cercherò di tenerlo a mente! È un prezioso
consiglio…!” Detto questo si alzò e anche lui si preparò per raggiungere
Seamus nel mondo dei sogni, seguito poco dopo anche da Neville.
******************
Sono tornata!!! Non mi soffermo
molto sulla mia vacanza, perché se no scoppio in lacrime…Quindi…
Chap corto, lo so…ma non mi andava
di iniziare qui un discorso e finirlo nel prossimo, così…e poi questo era solo
un parte dell’altro chap…! ^^ Va beh…non ho notine da
fare perché spero vi sia tutto chiaro! Qui sotto
inserirò un piccolo (Mica tanto…-__-) schemino dei
personaggi principali, nel caso vi interessasse
capirci qualcosa di più…è il mio punto di riferimento, perché se no io non so come
fare! Sono troppi, sti ragazzi! Me li perdo per
strada! ^^” A dir la verità il mio contiene una decina
o forse più di colonne in più oltre quelle che vi metterò qui sotto, ma non mi
sembra il caso! Anche perché, in quello ‘schemino’,
c’è vita, morte e miracoli di ognuno, praticamente la
storia già scritta! Quindi…resterà per me!! ^^ /Me
crudele! ^___^
NOTA IMPORTANTE: mi sono accorta di aver fatto un casino…la
prima volta che ho scritto l’11 capitolo, ho scritto le date a caso, decidendo
che avrei fatto i conti dopo…i conti dopo gli ho
fatti, ma non ho cambiato le date, quindi…SCUSATE! Cancellate dalla vostra
mente il 1968 e aggiungete il 1975… i ragazzi sono finiti nel mezzo del Natale
fra il ’75 e il ‘76… sono quasi sicura che sia giusto...per lo meno spero! Comunque il ’68 era troppo indietro!!
Bene! Aspetto commentoni! L’Harry
isterico mi è piaciuto un casino! ^__^ Voi?!
Bacioni a presto!!
Ringraziamenti:
KillKenny: Boh…ci
penserò! Per ora, comunque, la mia opinione rimane
quella di prima! ^__- Spero il chap ti sia piaciuto! Fammi sapere! Bacioni a
presto!!
Lallotta12: eh si, lo so, ma la cosa mi diverte…! ^__- Spero che la storia
ti piaccia comunque…Voglio il tuo parere, mi racco!! Bacioni
a presto!!
Asmara: Bianca?!?! CIAO!!! Come te la passi?! Spero
tantissimo che questa storia ti piaccia!!! Mi dispiace
informarti che purtroppo ora come ora non posso leggere la tua ff perché tra
tipo due giorni riparto e sono veramente impegnatissima!!!
Ma prometto che quando torno la leggerò e ti lascerò un commento!! Fammi sapere…bacioni
a presto!!
Capitolo 14 *** Chiacchiere fra vecchi amici... ***
14°CAPITOLO: HOGSMEADE
14°CAPITOLO: CHIACCHIERE FRA VECCHI
AMICI…
“Buongiorno!” Sorrise Ginny ad Amelie quando quest’ultima la
svegliò la mattina dopo.
“Giorno…” Sorrise, prima di fondarsi in bagno per
prepararsi.
Dopo circa mezz’ora ne uscì, vestita di tutto punto, mentre
Ginny, che fino a quel momento si era scervellata a capire come diavolo Silente
avesse avuto la brillante idea di far recapitare loro
delle valige con dei vestiti, e benedicendolo ventimila volte, si mise a
fissarla ammirata.
Stava benissimo: indossava una magliettina nera di cotone
scollata a maniche lunghe svasate e sopra portava un maglioncino di qualche
taglia più grande arancione traforato, che arrivava a coprirla fin poco sopra
le ginocchia.
Indossava dei pantaloni di velluto nero e degli stivali di
un arancione lucido con tacchi a spillo.
“Bene! Io vado a fare colazione…vuoi che ti aspetto o pensi
di farcela?!” Chiese gentilmente.
“No, no! Vai pure! Ce la faccio benissimo anche da sola! Ci
si vede più tardi!” Amelie uscì dalla stanza e Ginny
cominciò a prepararsi.
Dopo aver indossato un paio di Jeans a
vita bassa con zampa d’elefante, un maglioncino aderente lilla a collo alto e
aver raccolto i capelli in una dolce coda, scese anch’essa a colazione.
Quella mattina la Sala
Grande aveva tutto un altro aspetto: le divise nere erano
state abolite tranne che per quelli del primo e del secondo anno, e nella sala
brillava di mille vivaci colori.
Ancora non del tutto convinta che
quella fosse la realtà e non un sogno, si diresse verso il tavolo dei
Grifondoro, dove Amelie stava amabilmente conversando con James Potter, che si
era messo in tiro per far colpo sulla bella Lilian. Per lo meno era quello che
stava dicendo ad Amelie.
“Tu sei perfido! Povere ragazze! Già ti sbavano dietro
normalmente, così messo mi muoiono al primo sguardo!!”
Ridacchiava Amelie.
“Peccato che la stessa cosa non valga per Lily…” Sbuffò
contrariato il giovane moretto.
“Si ama solo ciò che non si possiede del tutto!” Si intromise Ginny, sorridendo sorniona al pensiero di come
sarebbero andate a finire le cose in futuro.
“Brava! Questa è una ragazza saggia…” Sorrise Oswald
Paciock, che le era appena comparso alle spalle.
“Smettetela o vi uccido!!” Si seccò
James, che stava fissando con sguardo vacuo il tavolo dei Corvonero alla
ricerca della sua amorosa, con scarso successo.
“Buongiorno a tutti…” Salutarono Harry, Seamus e Neville,
che aveva ripreso un colorito più simile al normale.
“Giorno!” Sorrise Ginny a Harry, decisamente
più allegra del solito.
Harry indossava un paio di Jeans scuri attillati e una felpa
molto larga di colore bianco. I capelli, se possibile, erano più arruffati del
solito e lo sguardo era spento e stanco: probabilmente
aveva dormito poco, pensando a tutto quello che era successo in quei giorni.
Neville sembrava invece, al contrario di Harry, molto
riposato: probabilmente aveva abbandonato lo shock iniziale, infatti
ora stava amabilmente chiacchierando con suo padre di piante, non sembrandone
molto sconvolto: in questo genere di cose, per quanto all’inizio potesse essere
più titubante, Neville reagiva sempre meglio di Harry.
Seamus era quello che stava meglio di tutti: indossava con
disinvoltura un paio di Jeans neri scoloriti, un paio
di scarpe da tennis e una magliettina a maniche corte, per quanto fosse pieno
invero. Gustandosi la colazione, si era intromesso nella discussione fra Amelie
e James, cominciando a chiacchiera con quest’ ultima decisamente
amichevolmente, forse anche un po’ troppo dal punto di vista di Ginny. Avrebbe
dovuto farglielo notare, più tardi…
Nel tavolo dei Corvonero, le cose erano un po’ meno
euforiche: Gisella, suo malgrado, aveva cominciato ad odiare profondamente
Sithon: il ragazzo infatti non la vedeva di buon
occhio e non lasciava passare un secondo senza punzecchiarla in qualche modo. I
due, che avevano iniziato la sera precedente, continuavano a
insultarsi e scovare modi subdoli per far arrabbiare l’altro. Larissa Honey,
neanche a farlo apposta, si era schierata ovviamente dalla parte del suo da
poco fidanzato, nonostante non avesse niente contro la bella mora.
Larissa era una bella ragazza, mai quanto la sorella, ma pur
sempre una bella ragazza: non molto alta, fisico slanciato anche se con qualche
chiletto in più, occhi verde acqua e lunghi e lisci capelli biondo cenere lasciati cadere dolcemente sulle
spalle.
Indossava una svolazzante minigonna verde pastello e una
felpa azzurra cielo, in pandan (Non so se è giusto,
però avete capito il senso! …Spero! ^__- NdA) con le collant.
Portava infine degli stivali bassi, anch’essi verde pastello, con la punta
rotonda, a ballerina, con nastrini azzurri a decorazione.
Luna, come al suo solito era indifferente a tutto quello:
l’unica cosa che la preoccupava in quel momento, e forse una delle poche cose
che l’avevano mai preoccupata, era sua madre.
Che ci faceva la sera prima la sua dolce e adorata madre
avvinghiata a quel lurido verme di Peter Minus?!
Questa cosa l’avevo sconvolta…non poteva e non voleva credere ad una cosa
simile.
Dopo pochi minuti entrarono nella Sala, per grande felicità di James, Lily, Marianne e Annia.
Lily indossava un lungo vestito di velluto con le maniche a
mezz’asta di un arancione acceso, e i capelli erano legati insieme con tanti
nastri celesti (Non azzurri, celesti…è un colore diverso…vorrei vi fosse
chiaro…NdA).
Aveva uno sguardo felice e stava amabilmente chiacchierando
con le due amiche.
Marianne invece indossava un maglione a righe bianche e
violette, e una gonna con la stessa fantasia, che arrivava appena sotto in ginocchio. I lunghi e castani capelli mossi (Che cosa
complicata…-__-NdA) erano sciolti lungo le spalle,
decorati con qualche forcina lilla.
Annia, neanche a dirlo, era vestita in modo tutto suo:
portava una gonnellina tanto corta che probabilmente era da bambini, di un rosa caramella. Le gambe lunghe erano coperte da una spessa collant di colore azzurro cielo, e indossava
degli stivali che le arrivavano fin sopra al ginocchio, anch’essi rosa
caramella laccati, con un esorbitate tacco a spillo e una punta che rasentava
l’impossibile. Portava un maglioncino cortissimo a collo alto, anche quello
probabilmente comprato in un negozio per bambini, azzurro e i suoi fluenti
capelli neri erano raccolti in una folle acconciatura dove erano stati messi
tutti i nastri e le forcine possibili.
Sirius, non appena la vide, chiuse gli occhi e scosse la
testa con fare rassegnato.
“Perché diavolo mia sorella si concia sempre in quel modo?!” Ridacchiò disperato.
“Non capirò mai come le donne riescano a camminare su simili
tacchi!” Remus scrollò le spalle.
Annia salutò le amiche e si diresse verso il tavolo da dove
il fratello la stava fissando con sguardo contrariato.
“Ciao!!” Sorrise.
“Cosa diavolo è quell’affare?!” Sirius fumava dalle orecchie,
indicando un luccichio sulla pancia della sorella.
“Cosa? Questo?! Non lo vedi?! È un pircing!!
Non ti piace?!” Sorrise la ragazza, indicando il
piccolo luccichio.
“COSA?! E QUANDO DIAVOLO L’HAI FATTO?!” Sbottò.
Annia alzò gli occhi al cielo.
“O mio dio, come sei bigotto! È un
semplice pircing! L’ho fatto l’altra sera con l’aiuto
di Alice…”
“Povero me! Non solo te ne vai in giro in pieno inverno con
vestiti che non si possono chiamare così e rischi di prenderti un accidente,
no! Ti fai pure un bel pircing!” Siriusera sconvolto e James e Remus ridevano sotto i baffi.
“Senti, fratellino caro! Invece di pensare a me, pensa a te e alla tua bella ragazza! Quando lei si veste
così, e non capita raramente, tu non sembri tanto dispiaciuto…Anzi!”
Rispose a tono la moretta.
“Che centra?! È un'altra cosa!!” Si difese lui.
“Io non direi proprio! Comunque…senti
amore, io vado a mangiare al mio tavolo perché qui c’è qualche bigotto…” lanciò
un occhiata gelida al fratello “…che non gradisce la mia presenza…ci vediamo
davanti al portone!” Sorrise a Remus, baciandolo, e allontanandosi poco dopo.
“Secondo me sta benissimo vestita
così…” Dichiarò Remus, osservandola allontanarsi.
Sirius, come risposta, lo fulminò con lo sguardo.
Tutti scoppiarono a ridere.
Nel frattempo, al tavolo dei Tassorosso, Dudley chiacchierava
animatamente con Celeste e Laudamia.
“E così tu sei un babbano! Che cosa strana avere un babbano fra noi!” Sorrise Laudamia.
“Beh…all’inizio anche gli amici di mio cugino, nella sua
scuola, erano un po’ sconvolti, ma alla fine mi hanno accettato e non ci fanno
più caso!” Fece spallucce.
“E cosa fai durante il giorno, quando loro sono a lezione?” Si incuriosì Celeste.
“Niente di particolare…vado in giro
per la scuola o a volte assisto alle lezioni…”
“E te lo permettono?!” Chiese
sbalordita Celeste.
“Beh…non tutti! Ma la maggior parte
si…solo il professore di pozioni a dei problemi, ma alla fine il preside lo
convince sempre!” Sorrise Dudley.
“Beato te! Quindi praticamente non
fai niente tutto il giorno!” Sospirò Laudamia.
“Direi che il succo della cosa è
questo!” Ridacchiò.
“E, dimmi, hai la ragazza?!” Chiese
spudoratamente Celeste.
“Beh…ehm…io…” Divenne rosso fino alla punta delle orecchie.
“Come dire?! Beh…diciamo che
c’è una ragazza che mi piace…” Concluse, riuscendo a non svenire dalla vergogna.
“Ah si?! Chi è?!”
Si incuriosirono le ragazze, divertendosi del fatto che lui fosse diventato
così rosso.
“…Ehm…è…la conoscete…è Luna, la ragazza di Corvonero…”
Biascicò imbarazzato.
“Ah si?!E
lei lo sa?”
“Più o meno…” Dudley si stava
riprendendo dal colorito violaceo che aveva assunto pochi minuti prima.
“E allora che aspetti a
dichiararti?” Sorrise Laudamia.
“Sono un po’ timido!” Cercò di difendersi lui.
“Ma va, su! Vai e conquistala!”
Dudley riprese il color porpora.
Per fortuna sua in quel momento arrivò Alice, che lo salvò
dall’interrogatorio.
“Giorno! Di che si parla?!” Chiese,
sedendosi di fianco al ragazzo.
“Ci stavamo aggiornano sulla vita amorosa di questo bel
ragazzo, ma a quanto pare è già occupato!” Laudamia
gli fece l’occhiolino, e Dudley diventò, se possibile, ancora più rosso.
“Ma siete proprio incorreggibili!
Povero ragazzo! Me l’avete massacrato!” Alice prese le
difese di Dudley.
“E poi, tu non stavi con Mason, scusa?!”
Chiese Alice, con sguardo severo rivolta a Laudamia.
“Uff…che centra?! Stavo
scherzando!” alzò gli occhi al cielo e Celeste ridacchiò.
“E tu non ridere! Anche tu sei fidanzata!” La rimproverò Alice.
Celeste le fece una linguaccia, si alzò e si allontanò dal
tavolo insieme alla migliore amica.
“Lasciale perdere quelle due! Si divertono a fare così…” Si scusò per loro Alice, rivolgendo
un sorriso a Dudley.
“Niente di grave! In fondo hanno ragione!” Sorrise in risposta e riprese a mangiare.
***********************
Si preparò con calma. La fredda stanza era vuota, tutti
erano già a fare colazione, quindi non c’era bisogno di affrettarsi.
Aveva bisogno di rimanere da solo a riflettere.
Si sentiva uno stupido: come aveva potuto lasciare che una insensata minaccia come tante altre che aveva ricevuto
potesse allontanarlo dall’unica persona che amava?!
E ora quell’unica
persona era in pericolo, un pericolo che non poteva neanche immaginarsi.
E lui era intrappolato nel passato
senza poterci fare niente.
Come aveva potuto?! Non le aveva parlato per settimane, e ora c’era la possibilità che
avrebbe potuto non vederla più.
Perché era stato così sciocco?!
Perché si era lasciato fuggire il tempo fra le dita?!
Perché non aveva sfruttato più che poteva i momenti in cui potevano stare
insieme?!
Per quale motivo l’aveva abbandonata proprio
quando lei aveva più bisogno di lui?!
E ora lei probabilmente ce l’aveva
con lui e non avrebbe neanche più voluto rivolgerle la parola!!
Stupido, stupido, stupido! Ecco cosa sei! Sei solo uno stupido!
Si era accasciato per terra e aveva cominciato a
singhiozzare convulsamente, cosa che da tempo non gli succedeva.
Era in piena crisi, non poteva
sopportare nient’altro. Non solo la sua ragazza, l’unica persona che aveva
amato veramente e da qui era stato amato si trovava in
pericolo di vita, ma oltretutto lui non poteva farci niente perché era
prigioniero di un'altra epoca, dove aveva conosciuto persone che non avrebbe
mai voluto conoscere, e incontrato persone che non avrebbe mai voluto
incontrare.
Una voce ruppe i suoi tristi pensieri.
“Draco?! Che ti succede?!” Un calda
mano gli si appoggiò sulla spalla.
Si voltò di scatto e si ritrovo
davanti due caldi smeraldi che lo fissavano preoccupati.
“Se…selen?!” Singhiozzò.
“Si, sono io…cos’hai?” Era preoccupata.
“Io?! No, niente…” Cercò di ricacciare velocemente indietro
le lacrime, e si asciugò gli occhi, senza però avere molto
successo.
“Non ti preoccupare! Di me ti puoi fidare! Stai tranquillo,
non dirò niente a nessuno.” Si sedette accanto a lui,
su freddo pavimento dove Draco stava accovacciato seminudo.
“No, davvero! Non ho niente!” Cercò
di convincere più se stesso che lei.
“A me non sembra! Stai facendo un lago!!”
Sorrise, rassicurante.
Senza pensarci due volte, Draco si avvinghiò con tutta la
forza che aveva alla ragazza, ricominciando a piangere con moti convulsi.
Selen, dopo il primo attimo di sorpresa, ricambiò
l’abbraccio e cominciò a cullarlo dolcemente.
Dopo qualche minuto Draco si riprese, e lasciò andare Selen.
“Scusa, non so cosa mi sia preso…” Si alzò da terra e si
asciugò gli occhi e intraprese la ricerca di una maglietta e un paio di Jeans
da indossare.
Selen, non pensandoci neanche un attimo, si alzò di scatto,
lo raggiunse e lo baciò in modo decisamente
possessivo.
Draco, suo malgrado, si ritrovò a ricambiare il bacio, anche
se non aveva idea del motivo per cui lo stesse
facendo…era come se non fosse cosciente.
Le sue mani scesero velocemente a slacciare il bustino rosso
della ragazza, che non se lo fece ripetere due volte e cominciò rapidamente a
liberarsi dei pochi indumenti che indossava, rimanendo in biancheria intima.
Si buttarono sul letto di Lucius, non smettendo neanche un
attimo di baciarsi avidamente, mentre le loro mani girovagavano incontrollate
lungo le linee del corpo dell’altro.
Nel momento in cui Selen tentò di sfilare i boxer del biondino, quest’ultimo si risvegliò dal torpore
che lo aveva avvolto fino a quel momento, e la scaraventò via, alzandosi di
scatto.
“Cosa cazzo sto facendo?!”
Selen lo fissava stranita.
“Che ti prende?!” Si avvicinò da
dietro, e cominciò a baciargli sensualmente il collo.
“Lasciami in pace!” La scostò malamente.
“Ehi!” Sembrava in qualche modo ferita,
ma era solo un’apparenza.
“Senti Selen, scusa ma non posso…” Rispose
lui, cercando di riprendere il controllo di se e maledicendosi per la sua
stupidità.
“E, sentiamo, cosa ti trattiene?!
Non sono forse abbastanza bella per te?!” Chiese
maliziosamente lei, girandoli in torno con fare da gattamorta.
“No, anzi, ma vedi… …ecco…la mia ragazza, la ragazza che amo
con tutto il mio cuore, è in gravissimo pericolo e io…beh…io non posso farci
niente…e lei ti assomiglia molto così mi sono lasciato ingannare per un attimo
ma, come spero tu possa capire, la amo, e non ho nessuna intenzione
di tradirla!” Finì lui, tutto d’un fiato.
“Capisco” Disse lei, in tono neutro,
ricominciano a vestirsi.
Draco ci rimase di stucco.
“Ma…?” balbettò.
“Ma cosa?! Cosa dovrei fare secondo
te?! Rimanere qui ad implorarti dandoti un’altra
occasione per rifiutarmi?! Eh, no, mio caro, non sono
tipo da dare queste soddisfazioni! Quindi tolgo le
tende e sloggio…” Detto questo uscì dalla stanza, mentre Draco rimase a
fissarla stupido e allo stesso tempo imbarazzato.
‘Non credere che mi sia arresa, mio caro!
Ottengo sempre quello che voglio!’ Ghignò la
ragazza, uscendo dalla stanza.
*****************
Perché mi sento stronza?!! ^__- Sinceramente la cosa mi ha alquanto divertita…^^ Come sono perfida, povero Draco! Anche le tentazioni, come se non fosse già abbastanza
disperato di suo!
Va beh…mi sto incasinando la vita, ma mi diverto!! ^__- Sono proprio masochista! -__-
Domani, neanche a dirlo, riparto di nuovo, ma sto via solo
una settimana, quindi ci si rivede presto! Anche
perché il quindicesimo capitolo, per quanto ancora da rivedere, è già scritto!
E, personalmente, per ora è il capitolo che preferisco!!
^^
Beh?! Che dire?! La gita ad Hogsmeade è rinviata al prossimo capitolo, perché in
questo mi sono troppo dilungata…
Spero vi sia piaciuto!E spero vivamente di non ricevere
cavoli o pomodori…al massimo qualche uova, almeno quelle mi piacciono!! ^_- Bacioni a tutti, aspetto con ansia i vostri commentuzzi!!
A presto,
Giuggia!!
Ringraziamenti:
KillKenny: sono felice che tu abbia capito il
mio punto di vista…comunque non so…potrei pensare a
qualcosa…vedremo! ^__- Per Harry e i suoi genitori…beh..è una mia idea!! Zio voldy l’ha
fatto per altri motivi che si scopriranno poi…Sono io quella perfida!! ^__- Comunque…Ti voglio
ringraziare immensamente perché sei veramente molto gentile a lasciare sempre
un commento, anche solo per dire che il chap ti è piaciuto o no…mi fa molto
piacere, perché senza di te non saprei come fare ad andare avanti! Quindi…Grazie mille! Spero di risentirti presto!! Bacioni!!
“Ehi, Sissi! Dov’eri finita?!” Sirius le corse incontro, appena notò la ragazza che si
avvicinava tranquillamente al portone d’ingresso.
“Mi hanno trattenuta…Comunque…quante
volte ti devo dire che ODIO quel soprannome!” Sbuffò lei.
“E quante volte te lo devo dire che
io mi diverto a farti arrabbiare?!” Sorrise Sirius stampandole un bacio sulla
fronte e prendendo la sua mano. “Sono già tutti andati via…”
Selen fece spallucce e tirò via la mano da quella di Sirius.
“Ancora?! Dillo che lo fai
apposta?!” Si imbronciò.
“Infatti lo faccio apposta!”
Sorrise, sornione.
Ci fu un attimo di silenzio, in cui Selen non poté fare a
meno di sorridere.
“Sai che sei proprio bella, questa mattina?!”
Le sussurrò sensualmente in un orecchio.
In effetti era deliziosa: indossava
un bustino di strass rosso, con legaccini neri, e
lunghi pantaloni di raso neri scampanati che finivano su un paio di bebé con
tacchi a spillo annessi: una combinazione originale.
Su un braccio teneva un mantello nero lungo, che avrebbe
usato per coprirsi dal freddo invernale, oltre ad uno spesso maglione di lana,
una sciarpa e relativi guanti.
I lunghi capelli scendevano lisci fino alle scapole, e il
visino malizioso era pesantemente truccato.
“Se è per questo, lo sono sempre…” Sorrise lei in risposta.
“Si, ma oggi di più…” Rispose lui, in tono di sfida.
Selen sbuffò. “Parliamo d’altro!”
Tutti e due indossarono le loro
giacche, le sciarpe e i guanti, e si inoltrarono nella fredda giornata di
Dicembre, diretti verso Hogsmeade, dopo aver consegnato il permesso ad un Gazza
decisamente più giovane ma comunque acido come al solito.
“Non ho visto Siren rientrare…è rimasta da voi?” Chiese
Sirius, tanto per fare conversazione.
“Non so…dovesti chiederlo a Sev!” Rispose, senza nascondere
un tono malizioso.
Sirius storse il naso.
“Non capisco proprio quello che ci si può trovare in un
verme secchione e unticcio come lui…”
“Quello che ci si può trovare in un ragazzaccio bastardello dai modi di fare non troppo galanti come te!”
Rispose lei, ridacchiando.
Le rivolse uno sguardo offeso.
“Perché non puoi fare a meno di offendermi?!”
Domandò.
“Strano che tu non l’abbia ancora capito, in tutti questi
anni…è il mio modo per dirti che mi piaci! Ti
punzecchio…” Sorrise, maliziosa, tirandoli una guancia affettuosamente
“Peccato che io non riesca proprio ad abituarmici…”
Camminarono ancora per qualche metro in silenzio, che fu però rotto da una squillante voce che attirò la loro
attenzione.
“Ma dove diavolo eri finita?! Ti
abbiamo cercato ovunque!!” Siren saltò al collo di
Selen, che si scambiò uno sguardo sconsolato con Scarnia, che si avvicinava
tranquillamente al trio.
“Black…” Salutò lei, con un cenno
del capo.
“Lestrange…” Ricambiò il saluto.
“Senti, abbiamo visto un vestitino
verde e bianco adorabile! Non sono convinta se comprarlo o no, quindi mi serve
il tuo parere!” Siren saltellava da un piade
all’altro, euforica.
Sirius si accigliò, Scarnia alzò gli occhi al cielo mentre Selen si limitò a sorridere, condiscendente.
“Bene, allora verrò con te a vederlo…Senti, che fai?!” Si rivolse a Sirius, con uno sguardo implorante.
Fece spallucce. “Non ti preoccupare…andrò a recuperare James
e da qualche parte troveremo Piton!”
Siren gli lanciò un’occhiata indiavolata.
“Prova a toccare Sev e te la vedrai con me!” Lo minacciò.
“Ehi, che ti scaldi! Era una battuta!” Sbuffò Sirius, che
non riusciva a sopportare Siren quando faceva la
paladina di Piton.
Siren gli lanciò uno sguardo non molto convinto, ma tornò
immediatamente a concentrarsi sul suo problema primario.
Selen si allontanò con l’amica, lasciando Scarnia e Sirius
da soli. (oggi ce l’ho con le ‘S’!!! ^__- NdA)
“Lestrange, mia futura parente stretta!” Ridacchiò.
“Purtroppo non se ne può fare a meno…senti, che fai di bello ora, oltre a torturare Severus?!” Chiese lei, con
fare ironico.
Non era una tipa che parlava molto…anzi,
solitamente non parlava mai se non ne era costretta. E quelle poche volte che
parlava, lo faceva con estrema lentezza, con una voce bassa e calda, scandendo
le parole una per una; diceva poche cose, ma chiare e
profonde.
A Sirius metteva molta angoscia: quando stava con lei, cosa
che comunque capitava rarissimamente, non sapeva mai
cosa fare o cosa dire: lo metteva in soggezione tutta quella calma e quella
freddezza. Perché lei in fondo, da quel poco che aveva potuto
percepire le poche volte che le aveva parlato, non era per niente così: era una
ragazza sveglia, autoritaria e calcolatrice, a suo modo esibizionista e
maliziosa. Era la perfetta Serpeverde: come un serpente, agiva
nell’ombra, strisciava fino alla sua preda, ma quando attaccava, era mortale.
Non si poteva resistere a un suo
attacco, e questo Sirius lo aveva capito. Per questo si teneva alla larga da
lei: non era sicuro, si sentiva costantemente spiato quando
lei era vicina.
Anche i suoi lineamenti la rendevano inquietante: aveva un
viso scarno, occhi fugaci e alimentati da un fuoco
calmo e sicuro, dominate, occhi che vedevano tutto, ma non si lasciavano
vedere. Bocca sottile, molto accentuata, naso all’insù, longilineo e
affusolato. I lunghi capelli neri, che le scendevano in boccoli fino al
fondoschiena, corniciavano sia il viso sia il corpo con fare cupo.
Le mani, lunghe e affusolate, di un bianco che rasentava
l’impossibile, sembravano le mani della Morte in persona, fatte per uccidere. (Oggi mi sento molto macabra…-__-)
Il fisico era asciutto, slanciato e scattante, con un
nonsoché di felino.
Nonostante tutto però, non si
poteva negare che fosse una bella ragazza…maledettamente bella, nel senso
stretto del termine.
Quel giorno indossava un paio di pantaloni a vita molto
bassa di pelle nera aderentissimi, che finivano a zampa d’elefante.
I pantaloni, all’altezza del ginocchio, si aprivano in due
spacchi laterali da dove si intravedevano i lunghi
stivali che arrivavano sopra le ginocchia, con tacchi a spillo esorbitanti che
contribuivano ad aumentare la sua già considerevole altezza, facendo si che
fosse almeno una spanna più alta di Sirius, il quale si sentiva ancora più
soggiogato da quella ragazza.
Indossava poi un maglioncino viola scuro, con collo alto e
maniche svasate, che lasciava intravedere il suo bianco ventre piatto su cui
era tatuata una piccola lucertola, la cui testa spuntava dai pantaloni.
Sopra un lungo mantello nero copriva la ragazza, che
indossava inoltre una sciarpa viola e dei guanti del medesimo colore.
“Non so…non ne ho idea…” Avevano cominciato a camminare
verso il centro del paese, affollato da ragazzini che si divertivano
tranquillamente.
“Senti, ma non hai freddo?!” Chiese Sirius indicando con la testa la pancia
della ragazza, interrompendo il silenzio che era calato fra di loro.
Si strinse nelle spalle.
“Decisamente…ma sai com’è, ci si fa
l’abitudine…”
Sirius storse il naso continuando a fissare la pancia nuda della
ragazza, che venne coperta dal mantello subito dopo,
mentre le sue mani, decisamente poco calde, erano serrate dentro le tasche dei
Jeans blu scoloriti che indossava.
“Mah…” Sospirò.
Calò nuovamente il silenzio.
“Ehi! Finalmente! Ti stavo cercando!” James
si stagliò davanti a loro, con Harry al suo seguito.
“Senti, devo troppo farti vedere
una cosa! È arrivato un manico di scopa nuovo di zecca! È il modello più nuovo
che ci sia in giro! È appena uscito! È formidabile! Giorno Lestrange…” Si degnò
di salutarla, mentre mollava Harry in sua compagnia e trascinava il migliore
amico verso il negozio di manici di scopa, dove gli aspettavano Peter, Oswald,
Remus, Seamus e Dudley.
Harry li fissò allontanarsi e poi si voltò verso Scarnia.
“Ci hanno scaricato, a quanto pare!
Piacere, mi chiamo Harry Plock!” Sorrise, tendendo la mano.
“Piacere, Scarnia Lestrange…!” Sorrise e strinse la mano.
Una fitta colpì Harry in pieno petto.
“Lestrange?! Ma allora…sei sorella di un certo Rodolphus
Lestrange?!” In cuor suo, pregava…
“Io?! No, no! È mio cugino! Io sono figlia unica!” Sorrise e
Harry tirò un mezzo sospiro di sollievo: se fosse
stata la sorella di Rodolphus, sarebbe stata cognata di Bellatrix…e non sarebbe
stata una gran bella cosa! A proposito…Bellatrix…
“Comunque di abbandoni per me
questo è il secondo! Dieci minuti fa le mie migliori amiche mi hanno mollato con Black per andare a vedere un vestito, o per lo
meno, Siren ha trascinato Selen a vedere un vestito…!” Sorrise.
Harry, più la guardava, più si stupiva di quanto quella
ragazza risuonasse particolare: quei lineamenti del
viso…erano decisamente inquietanti. Per non parlare che era alta più o meno una spanna più di lui, anche se portava i tacchi.
E questo contribuiva a renderla inquietante, con quel mantello nero…ma non poteva certo negare che era veramente, veramente
bella, nel suo genere. Se mai un genere per lei
esisteva, in quel miscuglio di ‘cose’ che era…
Harry, in qualche modo strano, ne era
rimasto come…folgorato.
“Beh…che fai ora?” Chiese lui, stringendosi nelle spalle con
fare casuale. “Ti interessano i vestiti?!” Sorrise.
“Non molto, o per lo meno non così tanto
da essere talmente masochista da andare a fare shopping con Siren!” Ridacchiò.
Si sentiva, in qualche modo, a disagio…era qualcosa di
strano, qualcosa che non le era mai capitato…
“E a te noninteressano le scope?!” Domandò in
contro piede.
“Beh…normalmente si, ma ho bisogno di una pausa, di staccare
un po’ la spina da quelli la…mi rendono nervoso…!”
Aveva trovato un modo di staccarsi da suo
padre e dagli altri…la loro compagnia lo stava portando ad un collasso
nervoso!
“Credo farebbero impazzire
chiunque…che ne dici se facciamo un giro? Da quel che ho capito, nessuno dei
due ha qualcosa da fare…” Buttò li lei.
In quel ragazzo c’era qualcosa di strano.
Con il suo sesto senso da rettile, avvertiva nell’aria che
c’era qualcosa che non andava…e il suo sesto senso non sbagliava quasi mai.
Scrollò le spalle, e cominciarono a camminare in silenzio
per qualche metro, senza una meta, ognuno perso nei suoi pensieri.
Quella ragazza era decisamente
ambigua…
“E quindi siete qui per uno scambio
culturale…siete vissuti molto in Inghilterra?” Interruppe per prima il
silenzio.
“Molti di noi sono nati qui o comunque
hanno parenti inglesi…gli altri comunque hanno vissuto per parecchio tempo
qui…” Rispose velocemente.
“E tu a quale delle due categorie
appartieni?” Chiese, con nonchalance.
“Alla prima…sono nato qui…” Rispose in fretta, senza neanche
pensarci.
“E come mai ora vivi in Francia?”
“Non vivo in Francia, vado solo a
scuola li…d’estate vivo da amici, qui in Inghilterra…”
“E i tuoi genitori?!”
“Sono morti…” Lo disse con tono neutro.
“Come?”
La sfacciataggine di quella ragazza lo stava mettendo alle
strette.
Non si sarebbe mai aspettato che fosse un tipo tanto
invadente…
“Incidente d’auto…”
“Ma…due maghi?!Come
è possibile?!” Chiese, sorpresa, anche se non troppo.
Stava cercando di scoprire più cose, di metterlo alle
strette. Prima o poi qualche pecca sarebbe venuta
fuori.
“Non ne ho idea…avevo un anno quando
sono morti…da li in poi sono cresciuto con degli amici dei miei genitori
insieme a mio cugino…sono morti tutti e quattro insieme…” Non sapeva bene come,
ma la scusa che si era inventato era pressoché plausibile e Scarnia, anche se
per niente convinta, accettò la risposta e abbandonò il campo.
“E quindi vai a Beubatonks (Ma si,
inventiamo come è scritta, tanto…-___- NdA)…bella come scuola?”
“Non so…direi di si…” Fece
spallucce. Sperava non chiedesse altro perché non avrebbe saputo come
rispondere.
Per fortuna, Scarnia decise che non le interessava sapere
altro sulla scuola.
Il silenzio calò nuovamente su di loro, e tutti
e due ricominciarono a rimuginare i loro pensieri.
Solo quando si trovarono davanti ai Tre manici di Scopa,
Harry si fermò e propose alla ragazza di entrare per una Burrobirra.
“Perché no?!”
Entrarono nel caldo locale. Nulla era cambiato, solo i
clienti.
Madama Rosmerta, giovanissima, gli accolse con il suo
abituale calore.
“Due Burrobirre, grazie!” Ordinò Harry, andando ad
accomodarsi ad un piccolo tavolo in fondo al locale, vicino ad una finestra che
dava su una piccola viuzza laterale, per lo più deserta.
Si squadrarono per tutto il tempo in silenzio, finché non
arrivarono le loro bevande.
“Bene, dimmi un po’ di te…” Harry era ben deciso a
ricambiare l’interrogatorio di prima.
“Cosa vuoi sapere?” Rise
sommessamente lei sorseggiando la sua Burrobirra e tenendo lo sguardo fisso
sulle sue mani, intrecciate intorno al boccale.
“Non so…tutto…la tua famiglia?”
“Non c’è niente da dire…mio padre è
fratello del padre di Rodolphus, mia madre è sorella del padre di Sylvester
Parkinson, anche se non so quanto tu possa conoscerlo…”
“Non intendevo le parentele! Qualcosa di personale, ad
esempio come sono i tuoi genitori, qualcosa sulla tua
infanzia! Qualunque cosa!” Scrollò le spalle, innervosito dal comportamento
della ragazza.
“Che vuoi che dica?! Sono nata,
sono vissuta, sto vivendo, morirò…E i miei genitori
centrano solo con la prima e forse con l’ultima parte…”
“Come sei cinica!”
“E’ la verità…sono cresciuta da sola…ma
forse è meglio così! Meglio soli che mal accompagnati, così si dice, no?”
Sorrise. Un sorriso allegro, ed Harry se ne stupì. Come faceva a dire cose
tanto dolorose e tanto private con un tono così tranquillo?!
Gli dava sui nervi…
“Come fai a essere così
tranquilla?!” Chiese, in malo modo.
“Perché, ti da fastidio?! Non
capisco perché non dovrei essere tranquilla…secondo te mi dovrei buttare a
terra e mettermi a piangere?!” Aveva un tono
canzonatorio, ma allo stesso tempo amaro.
Harry soffiò istericamente e Scarnia scoppiò in una
squillante risata.
“Che diavolo ridi?!”
“Sei fortissimo! Ti arrabbi! Guarda che io non ho mai detto che è stata un infanzia infelice, anzi! Semplicemente
i miei genitori non ci sono entrati, tutto qui…d’altronde sono
comunque sempre stata un’anima indipendente, quindi la cosa non mi ha mai
toccato più di tanto. Sto benissimo anche da sola!” Sorrise.
Harry le lanciò un occhiata trova.
“Certo che sei strana, lo sai?!”
Era vagamente offeso.
“Senti, sei tu quello che mi ha fatto domande strane! Non so
quanto una persona normale vada a chiedere della
propria vita a un perfetto sconosciuto incontrato solo pochi minuti prima!”
Continuava a sorridere, come divertita da quella strana situazione.
“Allora parliamo del tempo, che ne dici?!”
Propose lui, sentendosi perso in giro.
Non senza continuare a ridacchiare, lei annuì.
“Credi che nevicherà?” Chiese allora, guardando fuori dalla finestra.
Scarnia smise di ridere, anche se un
espressione divertita continuava ad aleggiare sul suo volto.
“Non lo so ma spero di si…mi è
sempre piaciuto il bianco Natale…”
******************
Ho un piccolo blocco dello scrittore…questo chap l’ho
inserito perché tanto era già scritto, ma per il prossimo non so…ci vorrà un po’
probabilmente…comunque non disperate! Sabato vedo la Marti,
e lei mi minaccerà di morte, quindi sicuramente il capitolo non tarderà ad
arrivare! Però non posso esserne sicura…^__-
Questo capitolo è interamente dedicato a Scarnia, che
diventerà (per lo meno dovrebbe diventare…), uno tra i
principali personaggi…il motivo? Beh, non lo so, ma adoro stà
ragazza, così…Beh?! Che dire?!
Spero il chap vi sia piaciuto! Era decisamente
riflessivo…(per quanto uno dei miei capitoli lo possa essere, ovviamente…-__-).
Potrebbe diventare un capitolo molto importante, ma ancora non lo so…! Più avanti, credo fra due o tre chap, non so, dipende
da quanto si prolunga ancora questa gita ad Hogsmeade,
andremo a vedere cosa sta succedendo nel frattempo nel presente…e ne stanno
succedendo delle belle!! ^::^
Questi capitoli ambientati ad
Hogsmeade sono cmq importanti, perché, anche i prossimi (non so quanti
saranno…ma prob solo uno ancora…!), ci presenteranno
meglio gli altri personaggi presenti nella storia!!
Aspetto, come sempre, con ansia vostri commenti o pareri,
anche negativi!! Bacioni a tutti…
Giuggia!!
Ps: ho pubblicato una piccola One-Shot…non è che riguardi propriamente questa storia…è nata così, di per se…poi però ho deciso che potrebbe anche
essere collegata a questa storia…! ^__- ATTENZIONE: è decisamente
uno spoiler…ma se vi va di leggerlo, beh…fate come credete! ^__-
Se però lo leggete, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate!
Ringraziamenti:
KillKenny: stai tranqui…lo
lascerò in pace, d’ora in poi…io per lo meno! Per le azioni di Selen non sono
responsabile! ^__- Spero che la storia continui a piacerti…tra un po’ entreremo nella trama vera e propria…^^ Bacioni a presto!!
Remus_Lupint: Sai, mi dispiace molto per quello che
mi dici…Ora proverò a darti una spiegazione…
Io ho iniziato a scrivere J.P
sperando che a qualcuno piacesse, e qualcuno ho
trovato. Poi, con F.B, molte persone non le ho più sentite e solo poche (che ringrazio!!) continuano a
recensire più o meno assiduamente e mi aiutano ad andare avanti. Siccome alla
fine ho perso la speranza, ho deciso che mi ero rotta le p***e
e mi sono messa a scrivere quello che mi andava, senza più curarmi se
poteva piacere o annoiare i lettori, che comunque, se c’erano, non si facevano
mai vivi, e quindi non me ne poteva importare proprio niente! Lo so benissimo
che è un discorso stupido, ma non mi sembra giusto che tu un giorno arrivi, mi dici che segui la mia ff da secoli ma che ora non ti piace
più e pretendi che io la cambi di punto in bianco per te!! Ovvio, proverò a
seguire i tuoi consigli, la cui maggior parte sono
comunque buoni, ma mi sembra ingiusto da parte tua arrivare qui, un giorno, e
sputarmi addosso accuse di non scrivere più come un tempo…Lo ammetto, è vero,
ma è stata una mia scelta…se nessuno mi dice cosa ne pensa, io non posso certo
sognarmelo e scrivo quello che piace a me! Se poi a
qualcuno piace tanto meglio, ma se poi a qualcun altro non piace, mi dispiace
molto, ma amen! Se vuole, come hai fatto tu, si fa sentire e mi da consigli che
io posso provare a seguire!!
…Senti, scusa per lo sfogo…lo so
che non è un discorso sensato, perché se io pubblico è ovvio che vorrei che le
mie storie piacessero…
Ora ti risponderò seriamente…
I 10.000 personaggi inutili sono messi li
per puro divertimento, tanto per incasinare un po’ la vita dei nostri
amici…forse sono un po’ troppi, me l’hanno detto in molti, ma non so che farci.
Quando ho iniziato a crearli, non sono più riuscita a
fermarmi! Ma molti di loro saranno indispensabili…altri ovviamente del tutto
inutili e sono solo li (lo ammetto..-__-) per fare un
po’ di casino…
Le descrizioni dei vestiti…beh! ^::^
lo so che sono inutili, ma da tempo leggo una ff che spesso descrive i vestiti
dei protagonisti, così sono rimasta un po’ influenzata! Per questo, scusami, ma
non credo capiterà più…farò più attenzione, promesso! Sopporta ancora per poco, se ce la fai…
Lily Evans Grifondoro?!
Beh…sinceramente a me è sfuggito nel libro, quindi ho pensato che mi piaceva di più che fosse a Corvonero…per questo mi scuso, ma
ormai non ci posso più fare niente…
Per Peter Minus: e chi ha mai detto il contrario?!! Allora…questa è più che altro una questione di punti di
vista: io Peter (come spiegherò più avanti nella storia, tra due capitoli, più o meno) l’ho sempre visto come un vermiciattolo che sta
con Sirius, James e Remus solo perché con loro può essere qualcuno, perché, in
un certo senso li ammira…ma ammira loro tanto quanto ammira Lucius, e nella mia
visione è questo che lo porterà poi verso Voldemort: l’odio per i 3 Malandrini,
che non lo considerano più di tanto, e la fedeltà a Lucius, che invece lo fa
sentire considerato, abbastanza per trascinarlo dove vuole lui…
Altri 1000?!! Dove gli hai visti
gli altri mille Malandrini?! L’unico, forse, è Oswald,
questo te lo concedo, che forse ho molto appiccicato a
loro, ma infondo sono della stessa casa, non possono fare certo finta di non
conoscersi, non credi?!
Gemellaggio Grifo/Serpe?!?! Ma dove
diavolo lo hai visto?!?! Aspetta, prima di parlare…-__-
Gli scontri fra James e Mocciosus
ci saranno, su questo non c’è dubbio…
- Pitonche si fa una è disgustoso, e non sottolinea
il disagio che lui provava quando andava a scuola, nel ricordo del pensatoio si
vedeva lui da solo e sofferente, non attorniato da 10.000 personaggi- ß questo mi fa quasi ridere!
Senti…chi ha mai detto che Piton
non possa aver avuto una ragazza?! Poverino!! Almeno questo glielo possiamo concedere!
Il suo disagio...io non ho mai detto
che non c’è! Gli ho solo concesso qualche amico! (Che
poi è solo uno ed è Sylvester…) Se avessi aspettato prima di parlare…il mio
Piton è estremamente solo, eccezion fatta per Sylv e Siren…Lucius e gli altri
lo ignorano più o meno completamente, il grande amore della sua vita (Lily) lo
considera come un poveretto da proteggere dalle grinfie dei Malandrini, passa
le sue giornate con il naso chino sopra i libri…! Peggio di così credo che non
possa essere!! L’unica cosa è che forse tento a mostrarlo spesso allegro, nel senso che non se ne sta
sempre chiuso in se stesso per tutto il giorno! Ma è comunque
un ragazzo di 17 anni! Non può certo scoraggiarsi così!!
E poi, dal epoca del pensatoio, è
passato quasi mezzo anno…non credi che possa essere cambiato?! Nella mia opinione,
è stata Siren a cambiarlo (in peggio, per il vero…-__-)…e lui e Siren non è che
stanno insieme da secoli!!Comunque
nella mia storia lui è così…è una ff, no?! Se no io mi
chiamerei JKR…
-Poi tutti
i genitori nello stesso periodo a Hogwarts e vergognoso, strano che non ci hai
anche infilato i Weasley.-
Beh, però…bella
idea…! Scherzo…questo lo so anche io…immaginavo che prima
o poi qualcuno mi avrebbe detto qualcosa del genere…
Se vuoi continuare a leggere la storia (cosa che, dopo
il tuo commento, dubito fortemente…) devi accettarla così com’è…è la mia
licenza artistica! Vero, probabilmente è impossibile, ma a me piaceva così…
Mi dispiace poi deluderti un'altra volta
ma i personaggi non torneranno tanto presto al presente…è necessario per
la trama della storia che loro rimangano li…
Voglio fare ancora due o tre precisazioni: questi capitoli,
spero tu possa capire, sono un po’ di transito…devo presentare un po’ tutti i
nuovi personaggi e impiantare quelli vecchi nella filosofia del nuovo ambiente.
Non sarebbe stato intelligente catapultarli li nel passato, farli vivere tranquillamente senza che
avessero pensieri alcuni, e poi farli tornare al presente come niente fosse…Per
lo meno a parer mio!
Spero vivamente che continuerai a leggere comunque…tra
qualche capitolo la trama comincerà a svilupparsi seriamente e quindi le cose
cambieranno…
Ti chiedo però un favore: se continuerai a leggere la mia
storia, mi farebbe comunque piacere se tu, ogni tanto,
perdessi qualche minuto del tuo tempo per lasciare un commento, anche negativo
e critico come questo, perché almeno posso capire i punti di vista dei lettori
e provare a migliorare, come proverò a fare dopo questo tuo commento…se nessuno
lascia mai commenti io scrivo quello che piace a me, che magari a te o ad altri
non piace! Ma se non me lo fate sapere, io continuo a fare a modo mio, non
credi?!
Spero che avrai la pazienza di aspettare per un po’…Ti
ringrazio comunque per il tuo commento, che mi ha dato
da riflettere…!
Bacioni e spero di risentirti presto!
Ps: è più lunga la risposta che il chap stesso…^::^
“Buongiorno, Madamigelle!” Lucius fece un inchino rivolto
alla ragazza rossa che le era stata appena presentata.
“Buongiorno anche a lei…” Rispose Ginny, con tono freddo.
Avrebbe voluto prenderlo a schiaffi, quel lurido verme.
“Freddine...!” Commentò Rodolphus,
ridacchiando.
Ginny gli lanciò uno sguardo di fuoco.
“Non ci hanno presentato…lei è…?” Chiese.
“Rodolphus Lestrange…ma mi può tranquillamente chiamare
Rod…e dammi del tu, non mi offendo!” Sorrise.
“Io invece si…” Rispose lei.
“Ginny, dai! Cosa ti hanno fatto?!”
Le chiese Siren, sorridendo.
Quella ragazza si stava prendendo troppe confidenze. L’aveva
conosciuta pochi minuti prima, mentre con Selen
saltellava davanti ad una vetrina.
Era decisamente un tipo
appiccicoso.
Ginny si avvalse della facoltà di non rispondere, ma
continuò a squadrare Rodolphus che, se possibile, sopportava già meno di
Malfoy.
“Mie piccole Miss…cosa fate da queste parti?!” Chiese Lucius, galante come sempre.
“Abbiamo comprato un vestito! Ti piace?!”
Siren gli mostrò il vestito con entusiasmo e Lucius, evidentemente abituato ai
suoi modi di fare, rispose lentamente e gentilmente che era molto grazioso.
Rodolphus, invece, continuava a ghignare sotto i baffi fissando
Ginny.
“E, dicci, cara Ginevra…cosa ti ha
portato ad accettare la loro compagnia?” Sorrise rivolto a lei Lucius.
Avrebbe voluto rispondere che l’avevano trascinata e che
avrebbe preferito rimanere a girovagare da sola per le viuzze della cittadina,
ma non si sentì in grado di rispondere in modo tanto scortese ad un ragazzo che
si dimostrava così gentile…sarà anche stato un farabutto, ma nonostante questo
era educato, e non le sembrava il caso di essere lei
la maleducata di turno…
“Le ho incontrate e mi hanno
invitato a stare con loro…” Rispose invece.
“Beh…io proporrei di far fare un
giretto turistico a questa bella ragazza!” Sorrise Rodolphus.
“Andate voi, io non posso venire…devo andare a vedere due o
tre cose da Franky…ci si rivede tra un po’…” Si scusò
Lucius e si allontanò.
“Non per essere scortesi, Ginny, ma
noi dovremmo andare in un negozio a ritirare un vestito che avevo ordinato la
scorsa settimana! Quindi…” Anche loro si congedarono e, con grande
disappunto di Ginny, rimase sola con quel poco di buono di Rodolphus.
“Uhm, mi dica signorina…cosa le piacerebbe visitare?!” Chiese, con fare canzonatorio e divertito.
“Con lei, niente…” Rispose secca Ginny.
“Com’è scortese la nostra rossa…Proposte?”
“Uno, non mi chiami rossa,
due…direi di salutarci e che ognuno vada per la propria strada!” Ginny si stava
già incamminando quando Rodolphus la afferrò per un braccio.
“No, no…non ci siamo capiti! Vede…mi
sembra scortese lasciarla andare tutta sola per queste strade a lei
sconosciute! E poi Silente ha chiaramente detto che
dobbiamo collaborare e che noi dobbiamo accogliervi calorosamente! Se la abbandonassi, sono sicuro che avrebbe qualcosa da ridire…non
crede?!”
Ginny scrutò quello sguardo color notte, che non smetteva
mai di avere una luce divertita.
‘Perché no?!’ Si chiese infine. ‘Tanto non so che fare…’
“Caro Rod, accetto il suo invito…in
effetti il preside non approverebbe se mi vedesse girare sola soletta…”
Sorrise e Rodolphus se ne rallegrò.
“Bene…molto bene! Che dire?! Spero
solo che il paesino sia di suo gradimento…io
comincerei per di la…qui, come vede, abbiamo il negozio…” Prese ad elencare uno
per uno tutti i negozietti, con tutte le loro caratteristiche e le loro storie.
Due ore passarono in fretta…
*******************************
“Bella, Cissa! Come ve la passate?!” Salutò Marianne quando incontrò le due cugine che
passeggiavano tranquillamente chiacchierando animatamente.
“Salve Mary…noi tutto ok…tu?! Oh!
Vedo che sei in compagnia!” Sorrise Bellatrix, con il suo solito fare
superiore.
“Si! Lei è Gisella Miltrad e lei Luna Froid!” le presentò lei.
“Lieta! Io sono Bellatrix Black e
lei è mia cugina Narcissa…Salve Honey…”
Larissa ricambiò il saluto con un cenno del capo.
Bellatrix Black?!?!Ma…?! Cosa ci faceva lì Bellatrix Black?!
Luna si stava scervellando.
“Molto liete…” Sorrise Gisella.
“Vedo che avete abbandonato i vostri ragazzi!” Narcissa fece
l’occhiolino.
“Beh…sai com’è…si sono tutti ammassati davanti al negozio di
scope…Che mi dici di Lucius?!” Sorrise Marianne.
“Uff…sarà in giro da qualche parte con Rodolphus ad
accalappiare qualche bella ragazza…” Fece spallucce.
“Ma…voi due non siete fidanzati?!”
Chiese Gisella, sorpresa.
“Beh, si…ma vedi, il concetto di Lucius per fidanzati è un
po’ contorto!” Marianne e Bellatrix scoppiarono a ridere.
“Senti…non è che Rodolphus sia
meglio!” Si offese Narcissa, rivolta a Bellatrix che ancora rideva.
“Che centra?!Fa
ridere lo stesso!” Continuava a ridere.
“Che cosa strana! Ma per quale
motivo state con due ragazzi a qui non frega niente di
voi?!” Intervenne Luna.
Bellatrix scoppiò a ridere ancora più
forte, seguita da Marianne e, questa volta, anche da Narcissa.
Luna e Gisella storsero il naso in
segno di disappunto: le stavano prendendo in giro?!
Quando il loro impeto di ilarità
terminò, Marianne cominciò a spiegare.
“Vedi…queste due stupide sono follemente innamorate di quei
due e, nonostante a quei due non frega poi gran che di
loro, sono tanto sceme che ci stanno lo stesso!” Rise.
“Non è vero!” Mise il broncio Narcissa.
“E allora dai una spiegazione tu!”
Rispose, sempre ridacchiando, Marianne.
“Io lo amo, lui mi ama, io sono
fedele, lui no…tutto qui! È un suo modo di fare…! Ma
tanto il matrimonio è fissato da decenni, quindi non me ne preoccupo più di
tanto…” Fece spallucce.
Luna e Gisella continuavano a non
capire, ma lasciarono correre…non erano fatti loro.
“Per Rod la cosa è diversa…io lo amo, lui mi ama, lui è
infedele e io pure!!” Le fece eco Bella.
Ci fu un attimo di silenzio, e questa volta anche Gisella e
Luna non poterono trattenersi dal sorridere anche
loro, mentre le quattro ragazze, anche Larissa questa volta faceva compagnia,
si scatenarono in un’altra risata.
Dopo un po’ Narcissa, indiscreta come al
solito, chiese:
“Cosa c’è dentro quei bei sacchetti?!”
Aveva voglia di ficcare il naso.
“Sempre curiosa tu, neh?! Niente di
che…una magliettina e della roba per la scuola…” Si chiuse nelle spalle.
Mentre Narcissa, Bellatrix e le
altre continuavano questa discussione, poco più in la Pansy e Draco
chiacchieravano tranquillamente con Severus e Sylvester…per lo meno, Draco era
tranquillo. Pansy rispondeva a monosillabi e rischiava di svenire da un momento
all’altro, per quanto lo shock fosse nettamente diminuito
rispetto al giorno prima.
“Ma…stai ancora male?!” Si informò
Sylvester, rivolto alla figlia.
“Ehm…io…no! Non più di tanto per lo meno! Sono
solo ancora un po’ stanca, niente di più!” Si sforzò di sorridere.
Sylv la fissò per qualche istante,
preoccupato, poi tornò alla conversazione.
“…sono decisamente dei poco di
buono insopportabili…!” Concluse Severus, indispettito.
Non l’avrebbe mai detta una cosa simile! Il padre di Potter
e i suoi amici che si divertivano a tirare giochetti a Piton! Ecco scovato il
motivo del tanto odio del professore verso Harry! Non riuscì a trattenere una
risatina.
“Perché ridi?! Non è divertente!” Severus si offese notevolmente.
“No!! Non rido per quello! Pensavo ad una cosa che riguarda un mio amico…allora?! Come mai ce
l’hanno tanto con te?!” Chiese, curioso.
“Non lo so…hanno sempre fatto così sin dal primo anno…non
sanno cosa fare e si divertono in questo modo…il fatto che mi fa infuriare è
che quelli lì passano le loro giornate a non fare niente e poi prendono dei voti diecimila volte meglio di molta gente!
Grrr! Più ci penso e più mi sale il sangue al cervello! Se solo potessi…” Agitò i pugni in aria. Visto da quel lato, il
vecchio professore sembrava proprio un bambino! Draco si tratteneva a stento
dal ridere!
“Sev, smettila! Lo sai…sono fatti
così! Sempre a mettersi in mostra…e Potter ha trovato una bella compagnia con
quello stupido di Black…l’unico che si salva è Lupin, che ancora non capisco cosa ci faccia con loro. E Peter…cosa mai ci sta a fare con loro?!”
“Sai com’è fatto…sta sempre dalla parte giusta al momento giusto. Loro tre, insieme a Lucius e Rod, sono i ragazzi più
belli e in vista della scuola...così fa un po’ il doppio gioco: un po’ da una
parte, un po’ dall’altra. Da solo non è niente, con loro è qualcuno…anche
se piuttosto io preferirei non essere nessuno!” Rispose Sev, con ardore.
“Voi conoscete bene Peter?” Chiese Pansy, stupendo
tutti, Draco in primis.
“Beh…si. Diciamo che spesso
studiamo insieme…Potter e Black sono allergici alla biblioteca, e Lupin non ci
sta mai per molto tempo…preferisce studiare in camera da solo…così Peter spesso
ci fa compagnia…poverino! Non è questo stinco di genio! Studia delle ore per
prendere a malapena la sufficienza…Solo in pozioni è un autentico genio!” Non poté reprimere un sorrisetto divertito, anche se il tono era
compassionevole.
“Dai…non è vero! Non se la cava
male neanche in Difesa Contro le Atri Oscure…” Prese
le sue difese Sev, e Sylv scosse le spalle.
“Ma lui e Lucius sono amici?!”
Chiese Draco.
“Mah…amici è una parola grossa…diciamo
che si conoscono molto bene e che spesso trattano affari insieme di non so
quale tipo. Per i primi quattro anni avevamo una professoressa di Difesa Contro
le Arti Oscure molto brava…poi, pace all’anima sua, è
deceduta per vecchiaia e un giovane apprendista l’ha sostituita. Costui però
non sopportava decisamente i Serpeverde. Un giorno è
stato trovato morto stecchito nel suo ufficio. Si pensa che sia morto a causa
di un incantesimo di altissima magia nera ancora
sconosciuto. Molti mormorano che siano stati quei due insieme a Rodolphus a
combinare la cosa…” Raccontò Sylv in tono
cospiratorio.
“Cosa?! Ma…? Nessuno ha scoperto
niente?!” Pansy era sconvolta dalla cosa.
“Gli autori sono stati molto scaltri…le voci non sono state
considerate fondate, e pian pianino la cosa è andata
scemando, diventando semplicemente un racconto…non credo che mai nessuno saprà
chi è stato. Comunque io do fede alle voci…Quei tra
insieme potrebbero fare di tutto! L’intelligenza di Lucius, la scaltrezza di
Rodolphus e la perfetta arte dello strisciare ovunque di Peter…!” Ridacchiò.
“Mi trovi in completo accordo…ti ricordi?!
I giorni prima della morte del ragazzo quei tre erano sempre
insieme…non facevano che parlare fra loro a bassa voce…” Gli fece eco
Sev.
“Ma a voi non hanno detto niente?!
Siete amici, no?!” La cosa suonava strana a Draco.
“Beh…più o meno siamo amici…ma non
ci hanno detto niente comunque…neanche Selen ne sa qualcosa, quindi figurati!
Lei e Lucius sono come una cosa sola! Comunque capisco
il perchè…dirlo a qualcuno sarebbe stata una sciocchezza…avrebbe potuto
spifferare tutto. Noi tutti sappiamo che sono stati loro, ma nessuno ne ha la
certezza, quindi nessuno ha mai detto niente. Anche se
non credo che io, personalmente, avrei detto qualcosa in ogni caso…” Fece
spallucce.
“Neanche io, in effetti…” Annuì Sev.
Draco li fissava stupito.
Nonostante tutto, quei due ragazzi
gli stavano veramente simpatici…
**************
“Uh, uh! Finalmente qualcuno che valeva la pena di
incontrare…buon giorno Malfoy! Tiger...Goyle…Siren…sorellina!” Salutò tutti uno
ad uno, con piccoli inchini e un ghigno stampato sul volto.
“Che fai da queste parti? Non
credevo ti abbassassi ad uscire per le strade di Hogsmeade…” Lo canzonò James.
“Beh…sai com’è…ogni tanto bisogna mischiarsi alla gente
comune…” Rispose a tono.
“Deve essere un gran peso per te…doverti mostrare in
pubblico…”
“In effetti…ma dalla mia posizione non posso farne a meno…la
gente vuole vedere il proprio re, ogni tanto…”
“Giusto…Beh?!Che
dire…? È stata una bella conversazione! Ora però, credo vorrai scusarci,
dobbiamo trovare qualcosa di più divertente da fare!” Si inchinò,
prendendolo in giro, e si dileguò insieme ai tre amici.
“Quel Potter…sempre al centro
dell’attenzione vuole essere…si crede superiore! Che
essere inutile…” Borbottò Terence.
“Lascialo perdere…lo sai com’è
fatto! Non cambierà mai!” Sbuffò Siren. “Comunque…avete visto Sev?! È da un po’ che lo cercavo…”
“Ancora?! Come diavolo fai a
sopportare quell’essere?!” Chiese Gordick, schifato.
“Poteri chiedere lo stesso alla tua ragazza…” Lo freddò lei.
“Suvvia, ragazzi…non comportatevi come dei bambini!
Gordick…lo sai benissimo che è il suo compito! Dobbiamo far si
che Severus ci segua…è molto bravo in Arti Oscure…è proprio quello che ci
serve…E Siren si è voluta sacrificare per la causa. Il Signore ne è orgoglioso…” Intervenne Lucius.
“Hai ragione, ma lei si sta facendo prendere troppo, non
credi?!” Sbottò lui.
“Al contrario tuo, io conosco Sev, ed è un bravo ragazzo,
anche se decisamente poco socievole e un po’ timido…sa
quello che fa e quello che vuole.” Si difese lei.
“Ecco la dimostrazione: si è innamorata di quel fallito!”
“Ah-ah…Gordick…modera i termini! E poi…nessuno glielo vieta. Se a lei piace Severus, faccia
pure, basta che svolga il suo compito…la sua vita privata non sono affari che
ci, e soprattutto ti, riguardano…” Come al solito
Lucius intervenne a calmare le acque.
Aveva l’immenso potere di riuscire a convincere la gente con
poche parole.
Sarebbe anche riuscito a far buttare dalla finestra il
Ministero della Magia, se avesse voluto. Era un esperto manipolatore.
Gordick sbuffò, ma lasciò correre.
“Bene…ora che abbiamo chiarito, io vado a cercare Severus…”
Siren si congedò, e così fecero anche Terence e Gordick.
“Selen…nuovamente io e te…” Fece Lucius, quando rimasero
soli.
“Il destino…”
“Black?” Chiese, tanto per conversare, non perché ne avesse un vero interesse.
“Sirius sta bene…Ma sembra comunque
convinto delle sue idee e delle sue scelte…” Rispose, con tono neutro e pacato.
“Selen, sai quello che dovrai fare, vero? Tu e lui non potete stare insieme, piccola…è impossibile. Siete due animi
completamente diversi…un Leone e una Serpe. Non è il tipo giusto per te…e prima o poi, volente o nolente, dovrai separartene…”
“Lo so, Lucius…non ti preoccupare…l’ho
sempre saputo. Lasciami godere gli ultimi tempi. Al momento opportuno lo
dimenticherò…sai che lo posso fare…ne sono capace…”
“Lo so, piccola rosa…so quello che sei
capace di fare…ma questo tuo rapporto con lui ti distrae…spesso fa oscillare le
tue idee…e questo non va bene! Ne per te, ne per lui…e
il nostro Signore non accetta questo tipo di distrazioni, lo sai…”
“Lo so, Lucius…so anche questo…”
Rispose, sospirando.
“Bene…mi basta questo…”
Ci fu un momento di silenzio, poi Selen riprese a parlare.
“Senti, quand’è che potremmo incontrarLo?!”
“Non lo so ancora…dipende da Bella…è lei la mediatrice…quando vorrà, ci chiamerà al suo cospetto…e spero
che per allora riusciremo ad avere dalla nostra parte anche Severus…”
“Che mi dici di Minus…?”
“Per lui non c’è problema…farebbe
di tutto per un po’ di potere. Ha già accettato…”
“Ma sei sicuro…cioè…che non ne
parli con Sirius e gli altri?!”
“Sicuro al cento per cento…è fedele, quel ragazzino. Sa
benissimo che non gli conviene.”
“Ma…allora perché continua a stare con loro?!” Chiese, sospettosa.
“E’ quello il suo compito, Selen…è l’unico compito che sa
fare bene…è la nostra spia.”
“Ma come fai a essere convinto che non
faccia il doppio gioco?”
“Probabilmente lo fa, Selen…ma quando verrà il momento,
saprà scegliere…e allora sarà dalla nostra parte. Perché
saremo noi che comanderemo il mondo. Ci aiuterà a distruggere quelli che ci si
metteranno contro…E Potter, Black e Lupin non saranno
mai dalla nostra parte. Loro saranno i primi che si opporranno, e saranno i
primi che dovremo eliminare…”
*******************
Ehm…mi sono fatta aspettare! ^^” Scusate!!
^__- Non è che l’ispirazione mi sia proprio tornata, ma mi sentivo in dovere di
aggiornare comunque…quindi, se il capitolo non vi
sembra il massimo, è anche perché non sono proprio in forma. E
poi tra un po’ inizia la scuola…-__- Che depressione…é__è Vabbò…sorvolando…
Uhm…che ne pensate?! Beh…ho voluto
dare un po’ un’occhiata a quello che stanno combinando
i ‘cattivi’…
Ho messo ben in luce le posizioni nella mia storia di Piton
e Minus…così che sia chiaro e non ci siamo più casini
in questo senso…^__-
Beh…come avete visto la nostra cattivona
di turno è proprio lei, Bellatrix Black…! ^__-
Adoro immaginarla nei panni della folle bambinona pronta a
fare qualunque cosa per il suo padrone…e per Lucius!!
^__-
Spero vi sia piaciuto! Commentate, mi
raccomando!
Bacioni a presto!!
Giuggia!!
Ringraziamenti:
Remus_Lupint: ma io non mi sono arrabbiata! Anzi!
Solo che mi ha un po’ offeso perché il tuo tono di
voce suonava molto come una accusa…ma ora che mi dici che non è così, scusa, ma
avevo inteso male!! ^__- Sinceramente il tuo commento mi ha fatto molto
piacere, perché almeno mi hai dato dei consigli utili, che sto
comunque provando a seguire…dimmi se così hai capito comunque meglio quello che
intendevo per Severus e per Peter…
Mi fa comunque piacere se avrai
qualcos’altro da ridire…anche se magari farò comunque di testa mia, almeno lo
so, così mi regolo meglio e magari modifico qualcosa…
Aspetto i tuoi commenti con ansia! ^__- Grazie e bacioni!
Ps: non ti preoccupare,
difficilmente mi arrabbio per queste cose…in fondo il mondo è bello perché è
vario! Se tu hai punti di vista diversi dai miei, hai
fatto bene a dirmeli! È sempre bello conoscere i pareri altrui…Ciao!!
Lallotta12: scusa
per il ritardo! Però, alla fine, come vedi, ho aggiornato!!
^__- Per Jane ed Hermione...vedremo cosa è successo a loro fra qualche
capitolo! ^__- Comunque, tanto per anticipare, ti
assicuro che non è niente di buono! ^__- Bacioni e spero di risentirti! Avevo
paura che la storia non ti piacesse più! ^^
“Ah, ah, ah, ah!Smettila! Non ci penso nemmeno!!” Rodolphus stava cercando di convincere Ginny ad
assaggiare un lecca lecca al sangue.
“Dai! È buonissimo!” Cercava di
persuaderla lui.
“Certo che hai dei gusti strani…! Dai…! Ho detto di no!!”
Si stavano divertendo moltissimo.
“Su, forza signorina…cosa devo fare per convincerla?!” Rodolphus si posizionò di fonte alla ragazza,
impedendole di proseguire nel cammino.
“Uhm…vediamo…niente?! Come le ho
già ripetuto mille volte, non ho alcuna intenzione di
gustare una simile prelibatezza…” Si fermò, fissando Rodolphus, intenzionata a
non assaggiare per nessun motivo al mondo quella sottospecie di cibo per
Vampiri senza denti.
Pescò una caramella dal sacchetto e la mise in bocca,
aspettando che Rodolphus rinunciasse.
Dopo pochi secondi però la sua faccia si contorse in un espressione a dir poco disgustata.
Sputò la caramella mezza masticata a terra, non beccando per
pochi centimetri i piedi di Rod.
“Beh!!!! Che schifo!” Sbottò.
“Ecco! Vedi?! Quelle caramelle fanno molto più schifo!!” Si impuntò lui, sostenendo la sua tesi che un bel lecca lecca al sangue fosse molto più salutare di dieci caramelle
Tutti i gusti + 1, che non si poteva mai sapere che gusto avessero.
“Uff…la vuoi smettere?!” Ginny non
voleva ammettere che in questo caso aveva ragione…sicuramente un lecca lecca al sangue sarebbe stato meglio di una caramella al
gusto di fogna, o cosa diavolo era quella schifezza dal gusto orribile che aveva
messo in bocca!!
“Dai, dai, dai! Assaggialo!!”
“E va bene!” Ginny afferrò il lecca lecca dalle mani del bel ragazzo e, non senza una
faccia schifata, assaggiò quella che, a parere del suo interlocutore, doveva
essere una delle maggiori prelibatezze che Mielandia aveva da offrire.
Con immenso disappunto, constatò che aveva un sapore decisamente gradevole.
“Allora?! Vero che è delizioso?!”
Chiese Rodolphus.
“Uhm…se ti piace questo genere di cose…” Gli consegnò il lecca lecca e, sorpassandolo,
continuò a camminare.
“Ah-ah! Ho vinto, ho vinto!! Ti piace, ti piace!” La canzonò
lui, raggiungendola correndo e cingendole le spalle.
“Non è disgustoso come pensavo…” Si rassegnò lei.
“Bene! Ora decido io cosa si fa…” Proruppe
lui.
“E perché, scusa?!” Fece lei, falsamente
contrariata.
“Ho vinto…come premio ora tu farai tutto quello che decido
io!!” Fece lui, con tono minaccioso, che non
nascondeva divertimento.
“E, sentiamo, cosa dovrei fare?!”
Chiese lei, fermandosi e puntando le mani alla vita.
“Eh no! È una sorpresa! Seguimi…” Senza aspettare risposta
la afferrò per un braccio e la trascinò un po’ lontano, verso il bosco che
costeggiava la piccola cittadina.
“Ehi! Dove mi porti!!” Esclamò
Ginny, un po’ affaticata dalla corsa, quando cominciarono ad inoltrarsi nel
bosco.
“Ti ho detto di no! Tu non ti preoccupare…ecco…siamo quasi arrivati…chiudi gli occhi…” Fece lui, fermandosi
e voltandosi verso la ragazza.
“Non ci penso nemmeno!” Si imbronciò
lei.
“Dai! Non fare la bambina! Fidati…se no che sorpresa è?!” Sorrise lui.
Il suo splendido sorriso convinse Ginny, che chiuse gli
occhi e si lasciò guidare verso la meta ignota.
“Eccoci! Siamo arrivati! Puoi aprire gli occhi, ora…!”
Esclamò lui, e Ginny aprì gli occhi.
Lo spettacolo che si trovò davanti la
lasciò senza fiato.
Si trovarono ai lati di una piccola radura in mezzo al
bosco.
Al centro si trovava uno splendido lago ghiacciato.
I colori del posto erano fantastici. I timidi raggi di sole
che spuntavano dalle dense nubi davano al tutto un aspetto surreale, mistico.
Il silenzio regnava sovrano, a parte il respiro affannoso dei due ragazzi,
ancora stanchi per la lunga corsa.
“Ma…è bellissimo!” Esclamò Ginny,
sorpresa.
“Visto?! E tu che non ti fidavi…”
La rimproverò lui.
“Cos’è?! Il posto dove porti tutte
le ragazze che vuoi accalappiare?!” Gli fece
l’occhiolino lei.
“Uhm…solitamente no, ma ora che mi ci fai pensare potrei farlo, d’ora in poi…!” Sorrise, divertito.
Rimasero per un po’ in silenzio, come per assaporare la
natura che gli circondava.
“Ci vengo spesso, qui…non lo consoce
nessuno, questo posto…o almeno nessuno della scuola! È un angolo decisamente tranquillo e romantico…”
“Uhm…non sembra il posto per te, allora!” Sorrise Ginny.
Rodolphus rise sommessamente. “In effetti…”
“E cosa ci vieni a fare?!” Chiese.
“Sicura di volerlo sapere?!”
Rispose, malizioso.
“Se me lo dici con questo tono,
no!” Rise lei.
Rodolphus mormorò qualcosa a bassa voce.
“Ehi! Che diavolo succede?!” Ginny
si ritrovò improvvisamente in un equilibrio precario su un paio di bianchi
pattini.
“Volevi sapere che faccio?!
Bene…questo è quello che faccio!” Senza aspettare risposta la prese e la trascinò sul ghiaccio.
“Aiuto! Non so pattinare!!” Urlò
lei, spaventata e contrariata.
“La smetti?! Non ti fidi proprio di
me, vero?!” Si offese lui.
“Giusto!” Sbottò lei, che faticava a tenersi in piedi.
Si buttò addosso a lui, spaventata, aggrappandosi con tutta
la forza che aveva.
“Ehi! Guarda che se volevi fare
qualcosa bastava dirlo!” La prese in giro lui.
“Smettila, stupido!” Gli tirò un pugno in pancia.
“Ahi! Se però mi fai male come
diavolo farò a tenerti in piedi, scusa?!” Rise.
Ginny si assestò, e si rimise in piedi, staccandosi da
Rodolphus, che continuava a sorridere divertito.
“Senti, toglimi questi affari!” Sbuffò.
“Dai! Guarda che è divertente!!”
Cominciò a pattinare all’indietro, allontanandosi dal lei e dirigendosi verso
il centro del lago.
“Maledetto! Non scappare!” Ginny fece un tentativo per
muoversi, ma non ne ricavò molto.
“Non è difficile! Basta far scivolare i piedi uno davanti
all’altro, così…” Le venne incontro, mostrandole quello che doveva fare.
“Sembra facile a dirsi, ma a farsi è tutta un’altra cosa!”
Sbottò, tentando di novo ma muovendosi solo di qualche centimetro.
Cominciò allora a camminare, alzando i piedi uno per uno e
piantandoli poi saldamente a terra.
Rod scoppiò a ridere.
“Sei una impresa disperata! Dai,
vieni con me…” La prese per un braccio e le cinse la
vita con l’altro, trascinandola al centro del lago, mentre lei si teneva
disperatamente aggrappata a lui.
Quando furono al centro,
all’improvviso la lasciò andare, e lei continuò a scivolare sul ghiaccio,
tenendosi in equilibrio a stento.
Ginny lo maledisse il ventimila modi.
Finalmente, dopo un po’, la forza della spinta di lui
si spense e Ginny si fermò, buttandosi a terra sulle ginocchia.
“Vieni qui, tu! Maledetto! Me la
paghi questa, sai?!” Cominciò ad arrancare a gattoni
sul ghiaccio, cercando invano di raggiungerlo.
“Certo che sei proprio buffa!” Le si fermò
davanti, lontano quel tanto che bastava per essere al sicuro dalle sue mani che
cercavano di raggiungerlo per afferrarlo e infliggergli chissà quali pene.
“Maledetto! Ma se ti prendo…”
Minacciava lei.
“Cosa mi fai se mi prendi?!”
“Non lo so ancora, ma sarà sicuramente qualcosa di terribile!”
Ringhiò lei, avvicinandosi di un metro al ragazzo, che però
si allontanò.
“Se, invece di sprecare le tue energie nell’impresa di
acchiapparmi, ti alzassi in piedi e provassi a pattinare, non sarebbe una
brutta idea, non credi?!” Sorrise lui.
Ginny, allora, non riuscendo a raggiungerlo nonostante tutti
gli sforzi, si buttò indietro con la schiena.
Rodolphus le si avvicinò e la tirò
in piedi, sostenendola.
“Ecco…ora proverai a pattinare seriamente?!”
Chiese lui, con il broncio.
“Uff…lo faccio solo perché così poi mi lascerai in pace!”
Sbuffò lei.
Le ore passarono, il freddo aumentava, e Ginny, dopo molti
sforzi suoi, ma soprattutto di Rodolphus, imparò a
pattinare…cioè…imparò a reggersi in piedi e a muoversi in modo decente.
Pattinare era tutt’altra cosa!
“Finalmente sono riuscito a farti pattinare!” Sorrise lui,
mentre Ginny gli si avvicinava armoniosamente.
“Ehi! Fermati!” Sbottò lui, vedendo che lei gli stava
venendo letteralmente addosso.
“Non ho mica ancora imparato a frenare! Cosa pretendi?!” Sorrise lei, buttandosi addosso al ragazzo per riuscire
a fermarsi.
Tutti e due fecero parecchi metri
all’indietro.
“Ma che ti salta in mente?!” Sbuffò
lui, ridacchiando, quando si fermarono.
“Tu insegnami a frenare, e io non lo farò più…promesso!”
Sorrise lei, ancora aggrappata al ragazzo.
“Io ti ho insegnato! Se poi tu non ci riesci, che ci posso
fare?!” Mise il broncio.
“Ci puoi fare che ti abitui al fatto che, per frenare, io mi
butterò sempre su di te!” Sorrise lei.
“Uhm…ora che ci penso però non è proprio
una idea malvagia…” Sorrise lui, con aria maliziosa.
“Appunto! Vedi che ti conviene?!”
“Ottimo! Siamo d’accordo! Ora direi
che è l’ora di tornare al castello!” Si diresse verso le rive del laghetto.
“Che ore sono?!”
“Le sei…Ancora poco e ci daranno per dispersi!” Sorrise,
fermandosi appena prima di raggiungere l’erba, gialla per il freddo.
“Uhm…non è una brutta idea!” Tornò a buttarsi su di lui.
Rod mormorò anche questa volta qualche parola sottovoce, e i
pattini svanirono dai piedi dei due ragazzi.
“Me lo devi insegnare, ‘sto
incantesimo…potrebbe tornare utile!” Sorrise, incamminandosi.
“La prossima volta...Verrai con me, vero?”
“Mah….ci si può fare un pensierino…però solo se ti comporti
bene!” Sorrise, prendendolo a braccetto.
Insieme, si incamminarono verso il
castello.
*********************
Capitolo cortissimo, ma non mi andava di aggiungere altro a
questo bel quadretto romantico! E poi ho aggiornato talmente velocemente che
non potete lamentarvi!! ^^ Mi è tornata l’ispirazione!
^___^ Come sono felice!! Beh…
Ho scritto questo chap perchè avevo un
immensa voglia di scrivere qualcosa riguardo al pattinaggio sul
ghiaccio, così…questa mi è sembrata una buona idea! ^__-
È un capitoletto un po’ così…tanto per descrivere un po’ la
nuova coppietta! ^__-
Molti di voi mi diranno di tutto, lo so già…^::^
Ma fa lo stesso…a me piace così…
Spero non mi tiriate cavoli! ^__-
Per farmi perdonare del fatto che questo chap è veramente
corto, pubblicherò il prossimo nel minor tempo possibile!
Spero vi sia piaciuto comunque…Bacioni
a tutti!
A presto
Giuggia!!
Ringraziamenti:
Lallotta12: ehi!
Felicissima del tuo ritorno! E ancor più felice che l’ultimo
chap ti sia piaciuto! E di questo che mi dici?! Dolce,
no?! ^__- Anche se…beh…ripensando al fatto che tu eri
una grande fan di Harry/Ginny…non sono più molto
sicura sul fatto che ti possa essere piaciuto! ^__- Bacioni a presto!
Kika89: wow!!! Che bello un’altra fan!! (Ehm…Fan
non ti sembra un po’ esagerato?! NdKika) (Uff…si
faceva per dire! Mi piace fare la star! ^^) Comunque…veryhappissima (-__- NdTutti)
che la mia storia di piaccia! ^^ Veryvery! (La prossima volta mi
conviene evitare di farti fumare quella erbetta che cresce nel mio giardino…ti
fa strani effetti…NdKika)! Beh?! Che ne dici di
questo chap?! Spero che ti sia piaciuto! ^^ Per Jane e
Herm…Stai tranqui! Ci penserà qualcuno a tirarle
fuori di li!! ^^ (Harry!!!!
Vai a ripendere tua sorella…NdGiuggia!) (Ma perché
sempre io?!?! Non può andarci qualcun altro?!NdHarry piagnucolante che si inginocchia ai piedi della Bellissima autrice) (Senti,
sei o non sei l’eroe della storia?! Se non vuoi che ti sostituiscano, fai il
tuo dovere, o va a finire che il tuo ruolo lo daranno a Draco…NdGiuggia)
(NOOOOO!! A Draco nooo!
Vado, vado subito…NdHarry che corre via) …Ehm…sono
così felice per il tuo commento che mi sono messa a sclerale…non farci caso! ^__- Beh…che dire?!
Spero che continuerai a seguire la storia e spero che mi farai sapere cosa ne
pensi anche in seguito! ^^ Comunque non ti
preoccupare!! Puoi prenderti tutta la confidenza che vuoi! ^___^ E…complimenti
per la metafora! Potremmo metterci in comunità! ^^ Ora ti saluto, se no va a finire che divento logorroica!! (Ma
tanto lo sei sempre e comunque…NdHarry) (Ehi! E tu
che ci fai ancora qui?! NdGiuggia) (Ehm…scusa!!Vado, vado! NdHarry).
Bene! A presto e baci!
Capitolo 18 *** Tutti i mali vengono per nuocere! ***
18° CAPITOLO: TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE
18° CAPITOLO: TUTTI I MALI VENGONO
PER NUOCERE!
“COSA?!? No…non è
possibile…sta scherzando, spero…” Ron era sbiancato oltre
l’immaginabile.
“Purtroppo no…è la verità.” Rispose Silente, con tono
risoluto.
“Cioè…lei mi sta dicendo che la mia
ragazza è scomparsa e che tutti i miei amici e mia sorella sono intrappolati
chissà dove in chissà quale epoca?!” Sbraitò.
Molly cadde per terra a peso morto. Arthur si apprestò a
soccorrerla, anche se i suoi movimenti erano meccanici…Aveva la testa in tutt’altro luogo.
Il preside annuì.
“E non avete fatto niente per impedire che questo succedesse?!” Si aggiunse George allo sbraitare di Ron.
“Non abbiamo potuto fare niente…”
Ron fissava il preside, incredulo.
A complicare le cose, arrivarono anche tutti gli altri amici
dei ragazzi con rispettivi genitori e fratelli.
…e anche tutti i parenti dei
ragazzi scomparsi.
“Ci vuole dire dove diavolo è finita nostra figlia?!” Sbraitò il signor Granger, in preda ad un attacco di isterismo,
mentre ma moglie piangeva disperata.
“Purtroppo non lo sappiamo, signor Granger…ho formulato un ipotesi secondo le informazioni che ho
potuto avere, e le conclusioni a cui sono arrivato non sono rassicuranti…”
“Lei…lei…ci avevano assicurato che i nostri figli non
correvano rischi! E invece cosa succede?! Alla prima
occasione se li fa scappare sotto il naso! È un incompetente! Ecco cos’è!!” Urlò la signora Miltrad.
“Suvvia…vi pregherei di mantenere la calma. Quello che è
successo non è sicuro colpa del professor Silente!” Si intromise
la professoressa McGranitt che, insieme a Piton e a Caramell, presiedeva la
riunione.
“E di chi sarebbe la colpa, allora?!”
Anche i signori Dursley, per quanto scettici, erano intervenuti alla riunione.
Appresa la notizia, Petunia era svenuta facendo compagnia a
Molly, mentre Vernon era diventato di un bianco che rasentava l’impossibile,
per quel faccione che era notoriamente il più rosso di tutta l’Inghilterra.
“Di nessuno…” Rispose con calma il professor Piton.
“Nessuno! Si fa presto a dirlo!” Sbottò
la signora Pollen.
“Giusto! Perché, invece di stare qui a parlare, non vi
organizzate e andate a riprendere i nostri figli?!” Il
signor Lovegood sembrava alquanto accalorato.
“Purtroppo, cari signori, siamo impossibilitati…l’incantesimo
che è stato usato per i ragazzi è un incantesimo sconosciuto. Solo una persona
lo conosce…vi avevo già avuto a che fare in passato.
Purtroppo, anche nel caso remoto che trovassimo
l’incantesimo, non potremmo comunque fare niente. Sono i ragazzi, dalla loro
posizione, che devono utilizzarlo.” Spiegò il preside,
con la sua solita calma.
“Beh?! Ma esisterà un contro
incantesimo o qualcosa di simile…! Siete o non siete dei maghi?!” Imprecò Vernon.
“Purtroppo non esiste…o per lo meno non è di nostra
conoscenza. L’unica persona che potrebbe conoscerlo è colui
che ha operato l’incantesimo…”
“E che aspettato ad andare da questa persona?!” Sbottò Ron.
“Vedi, la cosa non è semplice…” Iniziò Silente, che però fu interrotto dal signor Granger.
“A noi non frega se è semplice o no! Dovete farlo, punto e
basta!” Urlò.
“Non credo abbia capito…la persona che ha
messo in atto l’incantesimo è niente poco di meno che Lord
Voldemort…capisce che non è facile trovarlo è farci quattro chiacchiere da
vecchi amici e poi chiedergli l’incantesimo!” Spiegò Minerva, con voce
irritata.
“COSA?!!?” Urlarono tutti insieme.
“Proprio così…” Le fece eco Severus.
“O poveri noi…” Tutti si calmarono
e, rinunciando a strillare ancora, si accasciarono sulle proprie sedie,
abbandonandosi alla disperazione.
“Non bisogna certo disperare, comunque…secondo
le mie ipotesi, i ragazzi sono comunque in buone mani…”
Tutti fissarono con rassegnazione il vecchio preside, ormai
poco propensi a credere che avrebbero rivisto i loro figli tanto presto…se mai
gli avrebbero rivisti.
***************
“Non ci posso…non ci voglio credere!” Ron era probabilmente
il più sconvolto fra tutti. “Vi rendete conto?!” Se
non si era ancora strappato tutti i capelli era un miracolo.
“Chiuderanno la scuola…” Borbottò Rita.
“Cosa?! Dopo tutto
quello che ti è successo, tu pensi solo al fatto che chiuderanno la scuola?!
Tutti i nostri amici sono rinchiusi chissà dove, e tu pensi che chiuderanno la
scuola!” Ron la fissò con uno sguardo pieno di
disgusto.
“Vedi…non so se hai capito la gravità della cosa…se chiudono
la scuola, noi dobbiamo tornare tutti nelle nostre case, dalle nostre famiglie. Come faremo a vivere?!
Non so se ti rendi conto, ma molti i noi vivono in
famiglie babbane…senza Harry e Janette tra i piedi, il signore Oscuro non si
lascerà scappare l’occasione! E noi babbani saremo i primi ad essere fatti fuori! Qui, almeno, avevamo una
certa protezione!” Sbottò.
“Senti, secondo te io non sono da meno?!Appena cominceranno ad uccidere, la mia stessa
famiglia sarà in enorme pericolo! Saremo anche maghi Purosangue, ma siamo
malvisti dai Mangiamorte tanto quanto i Mezzosangue e
i babbani!” Rispose lui, a tono.
“Smettetela di urlare! Ci manca solo che cominciamo a
litigare fra noi…!” Intervenne Ernie, scocciato.
“Hai ragione…però, vedi…ho paura!”
Rita era sull’orlo delle lacrime.
“Anche noi, Rita…siamo tutti nella
stessa barca…” Le rispose dolcemente Hanna.
“Infatti…” Annuì Dean, con una
faccia talmente cupa che faceva paura, soprattutto su un viso sempre sorridente
come il suo.
“Ragazzi…non è vero che non abbiamo vie di scampo. Possiamo
lottare! Possiamo unirci all’Ordine della Fenice, agli Auror! Non possono negarci di aiutarli!” Esclamò Justin.
“Hai ragione!” Ron si illuminò.
“Gli ucciderò tutti…tutti…uno per uno! E poi andrò a riprendermi mia sorella e
i miei amici ed Hermione e Janette!!” Una luce
malevola gli illuminò gli occhi e un ghignò cattivo gli si dipinse sul volto.
“Non fare così…metti paura…” Borbottò con voce tremante
Hanna.
“Ron, non ho detto che dobbiamo
diventare dei pazzi omicidi!” Specificò Justin.
“Infatti…io ho solo detto che sono
pronto a fare il mio dovere. Costi quel che costi!”
“Domani parleremo con Silente…” Proruppe Dean.
“Giusto! Non potrà dirci di no! Non siamo più dei bambini!
Siamo in grado di aiutarli! E poi credo che non si
possano certo affidare al ministero! Sono sicuro che, alla prima avvisaglia,
Caramell si andrà a rifugiare a Timbuctù, lasciando
tutto il ministero nel caos…!” Esclamò Ernie, non
riuscendo, nonostante tutto, a trattenere un sorrisetto divertito.
“Ci giurerei!” Annuì Ron, sorridendo.
“Bene! È deciso! Mangiamorte al rogo! Chi ci sta?!” Justin mise la mano al centro del cerchio di ragazzi.
Tutti vi appoggiarono le proprie mani, entusiasti.
“Cho?! Tu?!” Chiese allora Ernie,
notando che la ragazza non aveva accennato ad avvicinarsi.
Titubante, aggiunse la sua mano, sorridendo di scherno, decisamente poco convinta.
**********************
“Non ci posso credere! Stai scherzando, vero?!” Ron sbiancò.
“Purtroppo no…guardate! C’è la foto!” Justin lasciò cadere
il giornale sul tavolo dove, in prima pagina, c’era una gigantesca foto di Janette mentre guidava uno squadrone di Mangiamorte
all’attacco di un quartiere babbano.
“Non è possibile…” A Ron si fermò il fiato in gola.
“Ma…? Cosa le è successo?!” Hanna non riusciva a credere a quello che stava vedendo.
“Non è lei! Non può essere lei! Sarà una che le assomiglia!”
Sbraitò Ernie.
“Direi che è impossibile…” Si
accasciò sulla sedia.
La scuola era deserta. Poche ore e sarebbero andati via
anche loro.
Il preside, per quanto con titubanza, aveva accettato che
loro combattessero per l’Ordine.
Più che altro perché avevano minacciato di
combattere da soli.
Tanto vale che fossero sotto la sua
tutela.
E poi erano così sicuri di sé, che non avrebbero
mai accettato un No.
Non si ricordava, forse, che l’avevano salvato loro dalle
mani di Voldemort?!
Stava per cominciare una guerra e loro erano abbastanza
grandi per partecipare.
E poi, dopo tutto quello che
avevano fatto per il Mondo Magico e quello Babbano insieme a Harry e poi
insieme a Janette…non poteva negargli la possibilità di combattere contro
coloro che avevano rapito i loro amici.
Sicuramente erano abbastanza forti per
resistere, anche se un veloce addestramento gli era stato imposto.
Sarebbe stato Severus a impartirli
qualche lezione, a partire dal giorno successivo.
Non avevano finito la scuola e non potevano affrontare dei
pazzi omicidi incalliti senza un minimo di addestramento.
Per lo meno era quello che aveva sostenuto lui. Ron aveva
sbuffato, ricordandogli che di mangiamorte ne avevano
già affrontati a bizzeffe.
Silente lo aveva guardato con sguardo dolce, sorvolando
sulla sua affermazione, continuando a spiegare che, se però volevano veramente
combattere, dovevano essere pronti a tutto e, per una volta nella loro vita,
dovevano ubbidire agli ordini e non fare mai di testa loro, o avrebbero messo in pericolo molte persone.
E dovevano essere pronti a uccidere
a sangue freddo, senza nessun rimorso.
“Questa guerra vi cambierà, ragazzi…per quanto possa sembrare, uccidere una persona, per quanto la più
infame del mondo, non è cosa facile. Siete sicuri di volerlo fare?! Rischierete anche la vita…” Aveva detto, cercando di
dissuaderli.
“Cosa crede, che rimanendo a casa
tranquilli ce la salveremo, la vita?!” Gli aveva urlato contro Rita.
“No, hai ragione…” Aveva detto dopo una lunga pausa.
Alla fine gli aveva congedati con l’ordine di trovarsi a King’s Cross il giorno dopo a mezzogiorno, da dove Tonks e
Moody gli avrebbero condotti al quartier generale, dove gli attendeva Severus
per la prima lezione.
“Cosa le sarà successo?! Cosa le hanno fatto?” Hanna scoppiò in lacrime.
“Hermione?! Dove sarà?”
Una grande tristezza invase i
ragazzi che, stravaccati sulle sedie, non riuscirono più a mangiare e salirono
sul treno per King’s Cross più avviliti che mai.
***************************
“Mio Signore, mi ha fatto chiamare?” Si inchinò
al cospetto della figura longilinea seduta sulla grande poltrona davanti al
camino.
“Si, mia cara…volevo congratularmi con te per l’ottimo
lavoro svolto oggi. Il Ministero della Magia è nel Caos, Caramell non ci
metterà molto a dare le sue dimissioni e fuggire a Timbuctù
e Silente e gli altri sono sconvolti perché non riescono a capire cosa possa
essere successo. Ottimo, ottimo lavoro!” Sorrise.
“Grazie mio Signore, ne sono onorata.”
“Alzati, avvicinati.” Le fece cenno e Janette si alzò,
dirigendosi verso lo schienale della poltrona dove stava seduto il suo signore.
“Minus…Puoi lasciarci…ah, un attimo. Come vanno gli
esperimenti con l’altra ragazza…come si chiama…?” Chiese, con un certo
interesse.
Minus si fermò, titubante.
“Hermione, signore. Si chiama Hermione.”
“Si, si, Hermione…vero…allora?!
Come procede?!” Si spazientì.
“Beh…ecco…non riesco a penetrare la sua barriera. È una
ragazza in gamba! Non è facile…” Cominciò, tremante,
torturandosi le mani.
“Non mi importa se è facile o no!
Ci devi riuscire! Capito?!” Urlò Voldemort,
interrompendolo.
“Si, Signore, mi scusi Signore…mi impegnerò
di più.” Le mani non ricevevano più sangue da quanto le stava stritolando per
il terrore.
“Bene, così voglio sentirti parlare! Ora va, e cerca di
portarmi buone nuove, la prossima volta.” Sibilò
maligno.
Peter uscì dalla stanza, tirando un sospiro
di sollievo.
“Mio Signore, se mi è permesso, a cosa si riferiva Minus?”
Chiese Janette.
“Niente di che…sta solo appuntando qualche modifica alla
pozione Imperius per quella Mezzosangue…sembra che proprio non ne voglia sapere
di funzionare su di lei!” Fece un gesto di noncuranza.
“Posso aiutarla in qualcosa, mio signore?” Domandò.
“No, mia cara. Non ti preoccupare. Ora puoi andare, ma prima
bevi la pozione.” Le porse un calice.
“Devo proprio, mio Signore?”
“Non devi neanche chiederlo.” Disse, risoluto.
Afferrò il bicchiere e mandò giù tutto di un fiato.
“Ecco, brava…ora va.”
Janette uscì dalla stanza, come le era stato ordinato.
Subito dopo entrò Bellatrix, più arrabbiata che mai.
“Mio Signore! Affidare una missione del genere a quella
Mezzosangue pezzente! Come può essere! Avrei dovuta
condurla io! Io avrei dovuto condurre l’attacco d’esordio! IO!!!”
Sbraitò, senza curarsi di irritare il Signore Oscuro.
“Bella…per favore. Non fare scenate di gelosia! Lo sai
benissimo che non poteva affidarla a te! Lei è la mia esca…Silente e gli altri dovevano vedere quello che ho fatto. Dovevo dimostrargli che
sono cento volte meglio di loro.” Ghignò.
“Ma…ma?! E io?!”
Sembrava disperata. Si accasciò ai suoi piedi, poggiando le mani sulle gambe
della nera figura.
“Suvvia, non frignare mia cara! Non posso correre il rischio
di lasciarti uscire in missione! Tu sei la mia futura regina! Non posso certo
far si che ti facciano del male, no?!” Le accarezzò la
testa, dolcemente e con accondiscendenza.
Bellatrix si calmò.
“Scusami…non volevo. È solo che…ho
paura che tu possa innamorarti di quella sgualdrinella
e mettermi da parte! Non lo sopporterei mai!”
“Piantala di piagnucolare! Se
proprio non sopporti di stare buona e ferma ti do il
permesso di presiedere l’attacco ad Azkaban. Credi
che possa andarti bene?!” Sbuffò.
“OH! Certo! Perfetto! Grazie mille!” Bellatrix si lanciò in
braccio all’uomo.
“Non prenderti tutte queste libertà, mia cara…” Soggiogò
freddo, prima di baciarla violentemente.
*********************
Uff…oggi ho cominciato la scuola…primo giorno e la mia prof
di lettere cosa fa?! Gli viene la bella
idea di cominciare a spiegare i Promessi Sposi…e non basta!! Esaurita
una spiegazione sui Promessi Sposi, ne inizia un’altra sulla metrica della
poesia…é___è Cioè…almeno il primo giorno poteva
risparmiarcelo…-__- Comunque è meglio se cambio discorso, se no piango…-__-
Mah…non sono proprio proprio
convinta del capitolo, ma ormai è troppo tardi! ^__- Beh…che dire?! Avete potuto conoscere finalmente quello che sta
succedendo nel nostro presente! ^__- Non ho molto da dire,
sta volta! Spero che il chap, nonostante tutto, sia stato di vostro
gradimento! ^__- Nel prossimo, si torna nel passato! (Ohi,ohi!
^^”)
…Certo che un titolo più assurdo non lo potevo
scegliere…-__- Però non sapevo come intitolarlo, cos ho scritto la prima cosa
che mi veniva in mente!! ^__-
Bene! Bacioni a tutti e…COMMENTATE, mi raccomando! ^__-
Giuggia!!
Ringraziamenti:
Lallotta12:
beh…non posso che esserne felice!!! Jane ed Herm?!
Beh…finalmente l’hai scoperto! Ma ci saranno molti
sviluppi per loro e anche per tutti gli altri che se ne stanno nel presente…! E molti di questi sono strettamente collegati con il
passato…e saranno molto sconvolgenti! ^__- Come sono perfida…-__-
Beh…spero il chap ti sia piaciuto! Ci sentiamo presto, promesso! Mi sto
impegnando a scrivere un sacco di chap (ho già scritto anche il 19…^^…quando mi
ci metto, scrivo due capitoli di fila…!^^Il problema è che spesso non mi ci metto…-__-) perché, visto che, ahimé, la scuola è iniziata, per un
po’ non avrò molto tempo per scrivere perché devo riprendere il ritmo! (è tutta l’estate che dormo fino a mezzogiorno…-__- E mia
madre non è che sia poi così felice…! ^^), ma se scrivo già un po’ ora, non vi
lasceròa
secco!! …O mamma…non riesco a fare a meno di
sproloquiare e di scrivere cavolate a più non posso…Scusami! Beh…bacioni a
presto!!
Kika89: uff…che
faticaccia scrivere sto chap…! (Ma
ora che centra?!! NdKika e di Tutti) Niente, infatti…solo
non sapevo cosa dire!! ^__- Anche tu hai cominciato la
scuola?! Dimmi di si, ti
prego! Se no non sopravvivrò all’invidia!! Ueeee! /Meiperdepressa!
…Oh no! Ecco che ricomincio a sproloquiare…-__- Beh, che dire?!
Super felice che tu mi segua e che pensi che io sia divertente!! Non può che farmi piacere!! ^__^
Uff…ho voglia di scrivere qualche cavolata…ad esempio!!
Lo sai che oggi è il compleanno di mia mamma?!?! (Ok…sono completamente uscita di cervello…-__-Ti concedo di
tirarmi i pomodori in testa…!) Comunque, mi dispiace, ma per Dracuccio non c’è
speranza!! Anche io lo vorrei per me, ma purtroppo è solo di Jane!! ^__- Però…magari…beh…potrei anche obbligarlo a venire un po’
con te…che ne so! Potete farvi un giro da qualche parte, o rimanere a casa! Ti
concedo una giornata di ventiquattrore, tanto per un po’ non deve lavorare perché
la stesura del diciannovesimo capitolo è quasi giunta al termine e lui non
appare proprio tanto, quindi…beh…! ^__- Fammi sapere cosa desideri fare e io lo obbligherò! D’altronde, posso farlo! Sono o non
sono l’Autrice?!(Povero me…-__-
Tutti mi voglio, tutti mi cercano…-__- E l’Autrice si fa i soldi alle mie
spalle!! Ueeeee! é__è NdDraco
disperato) (Soldi, quali soldi?!NdKika,
preoccupata) (Ehm…vedi…il servizio è a pagamento…un piccolo contributo per il
pagamento degli attori che lavorano nella mia storia…purtroppo ho finito i viveri e non so come fare a farli mangiare! E se non mangiano non lavorano, e se non lavorano, io non
posso scrivere…NdGiuggia) (E quanto sarebbe? NdKika,
sospettosa) (Ehm…una schifezzuola, solo 1.000.000 di euro…NdGiuggia) (COSAAAA?! E cosa dai
da mangiare agli attori?! Oro colato su bistecca d’argento con crocchette di diamanti
e lingotti al caramello?!NdKika)
(Ehm…vedi…il fatto è che sono molti…ci sono anche tutte le comparse, ecc…NdGiuggia!
^^”) (No!! Non è vero! A noi ci
lascia morire di fame e tutti i soldi se li tiene lei!! Si è appena
comprata il decimo Yacth e la quindicesima villa sul
mare! Per non parlare della seconda isola nell’oceano pacifico, con tanto di JohnnyDepp pronto ad aspettarla!!NdDraco&Harry) (Zitti voi e
lavorate!! NdGiuggia, che spedisce i due ragazzi nelle
sue miniere d’oro nell’Africa Centrale) (E tu speri che io spenda tutti quei
soldi per contribuire i tuoi loschi affari?!NdKika) (In teoria…Si! NdGiuggia, convinta) (Non ci penso
nemmeno! Me li spendo io a comprarmi yacth e ville!!NdKika) (Vedremo…NdGiuggia, con
aria cospiratrice!!) (Fine Puntata!! Cosa succederà ai
soldi della povera Kika?!
Cosa mai avrà in mente la perfida Giuggia?!? Lo scoprirete
solo seguendo la prossima puntata de ‘Come racimolare 1.000.000 di euro scrivendo ff’!!) …ehm! L’avevo
detto che avevo voglia di scrivere qualche cavolata! Credo
che dovrei cimentarmi in una ff comica!! ^__- Mah…ci
penserò! Nel caso, ti dispiacerebbe partecipare come ospite?!
^__- Bacioni a presto! E continua a seguire la storia e a recensire!! Ps: ma con quel ragazzo…?!(Giuggia curiosa nella vita privata altrui…attenzione! Non
ci sono insetticidi che possono ucciderla! Munirsi di buona volontà e di pazienza!
Per scacciare i ficcanaso sono gli unici ingredienti!!
^__- Smack!)
Appello per Sariketta Malfoy, Voldy Weasley, Remus_Lupint, KillKenny, Asmara(o
Bianca!) e gente varia che un tempo recensiva: Ehi! Ma dove siete finiti?!!? ^__-
Appello per gente che
legge la storia ma non si fa viva: se leggete la
mia storia, perché non vi fate sentire?! Cioè…io mi
deprimo!! é__èUn
commentino ogni tanto non credo vi costi molto lasciarlo!! Anche solo per dirmi che leggete la mia storia, che vi piaccia o no (Anche
se, se la leggete, mi sembra strano che non vi piaccia…-__-)!! Mi fareste un
enorme favore!! Se no come faccio ad andare avanti?!Se nessuno si fa sentire, mi
deprimo! Cioè…se nessuno la leggesse, ok…ma le letture
ci sono, quindi perché i commenti scarseggiano, se non di quelle poche persone
che, anime pie, sono tanto gentili da lasciare sempre o più o meno sempre un
commentino, tanto per tenermi su di morale e dirmi che ci sono ancora?! (Con questo non mi riferisco a tutta la gente che, almeno
una volta ha recensito, perché almeno una volta lo sforzo l’ha fatto…ma a chi
legge e non ha mai recensito!!) Cioè…qualche tempo fa spesso anche io, quando
leggevo una storia, era comunque raro che lasciassi un commento, se non che la
storia mi avesse colpito in maniera particolare. Se vi avessi detto queste
parole a quel tempo, mi sarei sentita ipocrita, visto che anche io mi
comportavo così…ma ora, ogni storia che leggo, sia
essa la più bella del mondo, o la più orribile che io abbia mai letto, lascio
sempre e comunque un commento, con giudizi positivi o negativi (raramente
completamente negativi perché di storie completamente negative né ho trovate
pochissime…E comunque non ultimamente, visto che un tempo leggevo tutto, ma ora
seleziono quello che leggo.) che siano…però esprimo il mio giudizio. Poi,
magari, non commento più, a volte mi è successo…Per
carità! Con questo non voglio dire che sono una
santa!! Anche io a volte leggo alcune storie che
magari non mi sono piaciute più di tanto e allora, piuttosto che dare un
commento negativo, evito. Il fatto è che, se siete qui a leggere questo
scritto, vuol dire che siete arrivati a leggere fin
qui, e la storia non deve farvi proprio così schifo! O per lo meno, se a me una
storia non piace, dopo uno, due o tre capitoli al massimo,
pianto li.
Il mio è un appello a tutti voi che leggete: recensite, per
favore! Non vi chiedo di perdervi in mille discorsi e recensioni accurate,
anche se mi farebbero più piacere, ma mi basterebbe
anche una semplice partecipazione con qualche punto della storia che vi è più
piaciuto, o che so io…
Con questo, non mi riferisco solo alla mia storia, ma comunque a tutte. Ovviamente parlo della mia in particolare e esprimo il mio punto di vista, ma credo che sia condiviso
da chiunque scriva.
Se uno pubblica, vorrebbe che il
suo lavoro fosse apprezzato e letto.
Visto che ho le prove che qualcuno lo legge, mi piacerebbe
anche avere le prove che qualcuno lo apprezzi…e anche le prove di qualcuno che non
lo apprezzi, perché comunque mi darebbe consigli utili
(si spera…^^) per migliorare…così come ha fatto Remus_Lupint
(spero tu non ti offenda per averti nominato…^^), che mi ha fatto ragionare su
alcune cose che non andavano e mi ha aiutato a rendere più chiare le mie idee e
a migliorare un po’ quello che non andava…o per lo meno spero che così sia
successo! ^__-
Beh…direi che è meglio se la smetto
di sparlare a vanvera…-__- Spero che qualcuno abbia recepito il mio
messaggio…se no, beh…vorrà dire che avrò riempito una pagina di parole
inutili!!! Ma meglio una pagina piena di parole che nessuno ascolta, che
comunque un silenzio che sicuramente non potrà cambiare le cose!! ^^ Se poi le
mie parole verranno ascoltate bene, se invece così non
fosse sicuramente non avranno peggiorato la situazione!! (Spero!! ^^)
Bacioni a tutti e alla prossima!!(Perché, nonostante tutto, andrò avanti. Per me stessa e per
i pochi che mi seguono! ….pochi ma buoni! ^____^)
Capitolo 19 *** Cattive notizie sul fronte ritorno! ***
19°CAPITOLO:
19°CAPITOLO: CATTIVE NOTIZIE SUL FRONTE RITORNO
“Che fine avevi fatto?! Eravamo
preoccupati!!” Neville corse incontro a Ginny, che
stava raggiungendo il gruppetto di amici. “Ti eri dimenticata, per caso?!” Chiese, preoccupato.
“Io?! Dimenticarmi?! No, no! Figurati! Ho solo perso la
cognizione del tempo, tutto qui!” Lo disse con aria sognante, tanto che tutti i
ragazzi la squadrarono con sguardo inquisitore, che
non lasciava presagire nulla di buono.
“Bene…comunque direi che allora
possiamo cominciare.” Interrupe Harry quel silenzio imbarazzante, alquanto
scocciato da tutta la situazione, e tornò a sedersi, concentrandosi su quello
che avevano da fare.
“Ok…non ci resta che aspettare il Professor Silente.” Dichiarò Gisella, sospirando e appoggiando la testa fra le
mani.
“Cosa?! Non è ancora arrivato?! E allora perché rompete tanto se
sono arrivata un po’ in ritardo…” Sbuffò Ginny, indispettita.
“Senti…Lasciamo perdere…” Rispose
Draco, che non aveva voglia che si cominciasse una discussione, che avrebbe
visto come protagonisti sicuramente Harry e Ginny…era troppo dopo una giornata
del genere!
Nella sala calò il silenzio. Nessuno aveva voglia di
parlare. Ognuno pensava a tutto quello che era successo quel giorno, a quello
che avevano scoperto.
Finalmente, con ben mezz’ora di ritardo, il Preside entrò
finalmente nella stanza, chiudendo la porta dietro di se con nervosismo.
“Ehm…scusate il ritardo! Ma ho
perso la cognizione del tempo!” Sorrise, posando una caterva di libri e
pergamene sul tavolo. Respirava affannosamente: probabilmente aveva corso.
“E ridaje...La puntualità da queste
parti non è di casa…” Borbottò Harry, fra se e se.
Il Preside lo fissò trovo, ma poi
tornò a concentrarsi su quello che aveva da dire, ignorando le parole del
ragazzo.
“Cari ragazzi…purtroppo non ho da darvi
proprio buone notizie. Vedete, ho scoperto che incantesimo è stato usato, o per
lo meno suppongo possa essere l’unico ad essere stato usato, andando per
esclusione. E ho anche scoperto, secondo le fonti che
ho analizzato, chi è la persona che vi ha mandato qui. Queste erano le buone
notizie…le cattive sono che per me è impossibile farvi
ritornare al vostro tempo. Purtroppo non conosco né l’incantesimo, né, tanto
meno, il contro incantesimo, quindi…beh…” Era decisamente
scoraggiato.
“Come sarebbe a dire?!” Blaise si
alzò di scatto in piedi.
“Vedi, caro ragazzo…l’unica persona che conosce questo incantesimo è colui che voi chiamate Voldemort. E
purtroppo, non ho nessuna idea di dove trovarlo. L’ho
perso di vista molti anni fa…”
“Cosa significa?!” Harry sbiancò.
“Vedi...molti anni fa questo ragazzo di
nome Tom Riddle frequentava questa scuola. Verso la fine del quarto anno
ha cominciato a farsi chiamare Lord Voldemort e a raccogliere seguaci intorno a
se che lo aiutassero nella sua ricerca sempre più approfondita delle Arti
Oscure. Molti incantesimi furono creati in quegli anni da quel
gruppo di ragazzi…e quello che è stato usato su di voi è proprio uno di questi,
per quel che ne so io. Sono comunque sicuro di non
sbagliarmi, perché non esiste nessuno incantesimo per tornare indietro nel
tempo, o comunque non così indietro.” Specificò il Preside.
“E quindi noi per poter tornare indietro al nostro tempo
dovremmo rintracciare Voldemort e convincerlo a darci il contro incantesimo,
ammesso che ne esista uno! Non ci giurerei…” Draco
suonava decisamente rassegnato.
“Cosa?! Non ci posso credere! È
stato il nostro Signore! Il nostro Signore ci ha intrappolati
qui!” Millecent sembrava sconvolta. Mancava poco che si strappasse tutti i
capelli.
“Come vedi, avevo ragione io…voi per lui non siete niente!”
Gli urlò contro Harry, inviperito. Aveva voglia di prendere a pugni qualcosa.
Non ci poteva credere! Voldemort! Per quale motivo avrebbe dovuto intrappolarli
in quel tempo?! Perché avrebbe voluto liberarsi di
loro, o meglio, dilui?!
Aveva già Janette…E poi…per quale motivo anche i suoi amici?!
No…il Signore Oscuro non voleva che anche i suoi amici
ci finissero…era lui che ce li aveva portati. Era tutta, solo
colpa sua.
Se i suoi amici erano li con lui,
era tutta colpa sua. Se sua sorella e la sua migliore
amica erano nelle mani di quel lurido verme, era tutta colpa sua. Se Janette, o Hermione, o chiunque altro, nel futuro, fosse
morto, sarebbe stata colpa sua. Perché non era li a
proteggerli. Perché era lui quello che doveva sempre salvare
tutti. Perché?! Perché non qualcun altro?!
Perché sempre e solo lui?!
Se i suoi genitori erano
morti…anche li era colpa sua! Sempre, solo colpa sua.
Sbatté un pungo sul tavolo e corse
via, con il corpo pieno di rabbia, con la voglia di prendere a pungi tutto
quello che si trovava davanti.
Gli occhi non vedevano più nulla. Per la rabbia e per le
lacrime.
************************
“Cosa diavolo gli è preso?!”
Domandò Ginny, stupita.
Draco le lanciò uno sguardo disgustato.
“Ma dove vivi, sulle nuvole?!È ovvio…si sente in colpa. Come biasimarlo…” Sibilò,
fulminandola.
Gisella fece per andargli dietro, ma Neville la fermò.
“No, non è il caso…credo che debba
stare un po’ da solo.” La intimò, con le lacrime che a stento riusciva a trattenere.
La ragazza si buttò fra le sue braccia, e tutti
e due cominciarono a piangere, cercando di liberare tutta l’angoscia che
si tenevano dentro.
“Voldemort…come facciamo a rintracciarlo?!”
Pansy era forse in quel momento quella più lucida, quella che riusciva a
mantenere di più le emozioni, buttandosi sul pratico, con il suo immenso e
solito ottimismo.
I suoi occhi incontrarono quelli di Draco per qualche
istante.
“Non ti preoccupare…ci penso io…” Si alzò e uscì dalla
stanza.
“Ma cosa diavolo hanno tutti?!” Si
chiese Ginny.
“Secondo te?! Qui, l’unica felice
di essere intrappolata qui sembri tu!” Sbottò
Millecent.
Sentiva un enorme vuoto dentro. Tutto quello in qui aveva creduto si era infranto. Il suo Signore, l’unico scopo
della sua vita, l’aveva tradita. Doveva fargliela
pagare. Ad ogni costo.
“Senti bella, tieni la lingua a posto!” La incenerì la
rossa.
“Dobbiamo assolutamente trovare Voldemort…è la nostra unica
speranza, a quanto ho capito, no?!” Chiese Seamus, che
fino a quel momento era rimasto inebetito a fissare il soffitto.
“Mi dispiace ammetterlo, ma in questo caso sono impotente. Dovete trovare Tom…è l’unico modo. Il problema è che non so
proprio come aiutarvi.” Annuì il Preside che, dopo
aver abbassato lo sguardo, come a scusarsi ulteriormente, aveva lasciato la
stanza in silenzio.
“Bene…allora ci dovremo impegnare, e anche tanto. Non credo
che sia una cosa facile. Non tanto trovarlo, quanto farci dare l’incantesimo!”
Proruppe Ginny.
“Faremo tutto quello che è in nostro possesso per aiutarvi,
d’ora in avanti.” Affermò con grande
fatica Millecent, abbassando lo sguardo e mordendosi il labbro inferiore,
dovendo riconoscere che, alla fine, avevano sempre avuto ragione loro.
“Che dici?!” Blaise la guardò con
sguardo trovo e un po’ irritato.
“Senti…ci ha tradito. E io ho tutta
l’intenzione di fargliela pagare.” Spiegò.
Il suo sguardo era talmente deciso, che Blaise non poté fare a meno di annuire.
“Sentite…per prima cosa io vorrei
indurre una riunione. Cioè…direi che è il caso di
parlare di tutto quello che è successo. E voi dovete
dirci tutto quello che sapete! Dobbiamo indagare e trovare il modo per arrivare
a Voldemort. E dobbiamo anche fare in modo di scoprire
chi sono tutte queste persone che noi non conosciamo. E,
ultimo ma non ultimo, dove sono finite nel futuro. Potrebbe tornarci
utile. Poi credo che dovremmo indagare…farci amici i
ragazzi della scuola, riuscire a scoprire qualcosa di più: pettegolezzi e
storie varie! E poi…beh…ribadisco di non raccontare
niente di niente a nessuno! Mi raccomando con tutti voi…potrebbero esserci risvolti gravissimi.” Pansy sembrava aver deciso di prendere
le redini della situazione, dopo che Ginny si era trasferita su un altro
pianeta.
Tutti i presenti annuirono.
“Certo che Silente è proprio un incapace!” Sbuffò Blaise.
“Non ti provare a insultare il
Preside!!” Sbottò Neville.
“Senti, chi è quell’incapace che non riesce nemmeno a
rimandarci nel nostro tempo, dopo aver ostentato per anni di essere il Mago più
potente al mondo dopo Voldemort?!” Rispose Millecent
per lui.
“Perché non ci provi tu?!Senti, lui non è Dio. E un uomo
come tutti noi. Non è onnisciente e non è immortale. E poi, ha promesso che comunque si impegnerà a cercare un incantesimo: potrebbe
sempre riuscirci!” Rispose a tono Neville.
“Tu cosa credi che farà il nostro Signore?!
Aspetterà con calma che noi torniamo, che Harry torni?!
No, mio caro! Comincerà nuovamente la sua conquista sul mondo, e questa volta
senza ostacoli davanti!” Urlò Blaise.
Neville sbiancò, tutti ammutolirono.
Erano tanto occupati a pensare a loro stessi che si erano
dimenticati di quello che probabilmente stava accadendo nel futuro.
“Visto?!” Blaise si prese la
rivincita.
“Non possiamo far si che ciò accada.
Dobbiamo impegnarci in tutti i modi per tornare nel nostro tempo, e per far
tornare Harry. Lui è l’unico che può evitare che ciò accada. Però vorrei che
non fosse coinvolto…cioè…forse sarebbe il caso se ce
la cavassimo da soli.” Spiegò Pansy.
“Non credo sia una buona idea…si
infurierà.” Si intromise Neville.
“Infatti…no, dobbiamo dirglielo. E poi potrebbe esserci d’aiuto…” Borbottò Seamus.
“Io proporrei di rimandare questa chiacchierata. È quasi ora
di cena e mancano due persone alla riunione. Dobbiamo esserci tutti e dobbiamo
discutere le cose insieme, non siete d’accordo?!E poi, siamo tutti un po’ sconvolti. Ci vuole una bella
giornata di riposo. Domani ne riparliamo!” Propose
Gisella.
“Hai ragione…allora andiamo a cena!” Accordò Ginny e tutti
gli altri annuirono ed uscirono dalla stanza, tutti decisamente
col morale a terra, se non ancora più basso.
***************************
“Ehi! Che fai qui tutto solo?!”
Scarnia si avvicinò alla figura raggomitolata per terra.
Harry riconobbe la voce, e la cosa lo irritò ancora di più.
Non aveva voglia di compagnia, voleva stare solo con la sua rabbia, la sua
tristezza e i suo sensi di colpa.
“Vattene, per favore…” Sussurrò, singhiozzando.
“Piangi?!” Sembrava estremamente
sorpresa.
“Si. Ti dispiace lasciarmi solo?!”
Questa volta lo disse con un tono decisamente più alto e molto più sgarbato,
continuando a non alzare lo sguardo.
Scarnia si sedé accanto a lui, non dando ascolto alle sue
parole.
“Come sei arrivato qui?! Non è un
luogo molto frequentato! Anzi, non lo è affatto!”
Sorrise lei.
“E allora tu che ci fai qui?! E, se
sono venuto qui, è proprio perché sapevo che, in
teoria” Calcò bene la parola “non ci sarebbe dovuto venire nessuno…ma
evidentemente la teoria non è la pratica!” Sbuffò, continuando a singhiozzare
arrabbiato.
“Dai!! Come sei scortese!” Ridacchiò
lei. “Comunque, se proprio non mi vuoi…vorrà dire che
io starò zitta.”
“Ti ho chiesto di andartene, non di stare zitta!” Cominciava
ad irritarsi.
“E’ un luogo pubblico! Posso stare dove mi pare!” Rispose divertita lei, sfidandolo.
Ci fu una lunga pausa di silenzio, in cui l’unico rumore era
quello dei singhiozzi di Harry.
“Cosa vuoi da me?!” Domandò lui,
infine.
“Io?! Niente, perché?!” Chiese lei,
stupita, anche se non troppo.
“Perché non te ne vai?! Perché stai qui?!” Sbottò lui, fissandola finalmente con gli occhi
arrossati dal pianto.
“Perché odio le persone che
piangono. Mi sembra uno spreco di energie. Così
aspetto che tu smetta.”
“Mi sembra una risposta idiota…” Sbuffò lui, asciugandosi
gli occhi con la mano.
Lei scoppiò a ridere.
“In effetti…”
“E allora?! Perché stai qui?! In fondo non mi conosci! Chi te lo fa fare di stare a
fare compagnia a uno che piange come un deficiente in
mezzo a un corridoio isolato in un castello enorme per un motivo che non sai?!”
Aveva smesso di singhiozzare e le lacrime avevano smesso di scendere.
“Forse proprio perché mi piacerebbe sapere il motivo per qui piangi tanto…o forse perché, anche se è vero che non ti
conosco, tengo a te…sei un tipo tanto strano! E con te,
anche i tuoi amici…vedi, ho un sesto senso. E sono sicura che voi non venite dalla Francia, e neanche da nessun’altra parte del mondo.
Non pretendo di sapere da dove venite, chi siete e
cosa fate…non sono una impicciona. Però so che ci nascondete qualcosa, e sono
incuriosita da questo…e da te in particolare.”
Sorrise. Un sorriso strano, onnisciente.
Harry la fissò a lungo, con sguardo vacuo.
“Sei strana, sai?” Sorrise.
“Beh…senti chi parla!” Rispose lei e tutti
e due scoppiarono a ridere.
“In effetti facciamo una bella
coppia!” Ridacchiò Harry.
Dopo che ebbero finito di ridacchiare, Scarnia si alzò.
“Dai, è tardi. Vieni,
andiamo a cena.” Gli tese una mano.
Harry la afferrò e insieme si diressero verso la Sala Grande.
“Grazie.” Sorrise Harry, dopo un po’.
“Prego! Non c’è di che! Come vedi, ho
fatto bene a rimanere! Se no va a finire che avresti
saltato la cena per stare li a piangerti addosso! Ah, a proposito! Vedi di non
farlo più! Odio le persone che piangono. Mi fanno stare male. La prossima
volta, se proprio non puoi farne a meno, vieni da me. Ok?!”
Una espressione crucciata occupò il suo volto e Harry non poté fare a meno di
ridere.
“Ehi! Che diavolo hai da ridere?!”
Lo guardò trova.
“Sei proprio forte, lo sai?!Cioè…mi sembra strano vedere sul tuo viso una espressione
tanto compassionevole! Non sembri il tipo che si preoccupa per la sorte degli
altri!” Spiegò, sorridendo.
“Beh…in effetti solitamente è così,
ma a volte ci sono alcune eccezioni. E tu sei una di
quelle…”
Entrarono nella sala sorridenti.
Tutti gli sguardi erano puntati su di
loro, trovi.
********************
Mi scuso per il ritardo ma, come avevo
previsto, con la scuola e tutto, è un miracolo se ho trovato il tempo di
aggiornare!! ^^” Più che altro mi preoccupo per il prox chap, visto che questo era praticamente già scritto e
ci ho messo quasi una settima(ho perso il senso del tempo…-__-). Però penso che
entro la fine della prossima settimana riuscirò ad aggiornare!!
Spero di trovare un buchetto libero!! ^^ Comunque, per fortuna, la prima settimana è quasi finita,
quindi ormai dovrebbe tornare tutto regolare e io avrò il tempo per
scribacchiare le mie folli ideuzze! ^__-Cambiando discorso e tornando alla storia, argomento più
inerente, visto che non è che io dovrei essere per raccontarmi i fatti miei,
come invece faccio…^^”
Ah!! Quanto adoro sta ragazza!!
^__- (Mi riferisco a Scarnia!! ^__-) Ehm…diventerà, ma
già lo è, molto importante per la vita di Harry. Sarà un po’ il suo pilastro. E
una ragazza strana, un po’ contorta e decisamente particolare.
Sa ma no sa, dice ma non dice. Infatti, ha già capito molto di più di quello che ha
lasciato intendere.
Bene…spero che il chap vi sia piaciuto! Voglio tanti, tanti
commentoni! Bacioni a presto!
Giuggia!!
Ringraziamenti:
Kika89: Ehilà!! Crepare dalle ristate?! Spero di
no! Non voglio finire in prigione!! ^__-
Come non me lo merito?!Ueeeee! Va beh…comunque a me basta
che tu voti nove! Poi, semeritato o no…si può sempre sorvolare! Sono schiocchezzuole!! ^__^ Senti…questi incitamenti alla ribellione valli a
fare da qualche altra parte, capito?!Comunque, con i tre milioni di euro che hai versato sul mio
conto, ho concesso ai miei lavoratori ben DUE panini per pranzo e DUE cucchiai
di brodo per cena! Per non parlare della razione doppia di vodka di prima mattina! (è per farli
ubriacare…almeno non si lamentano!! ^__-) Stessa classe?!Nah…dubito!! ^__- Però…dipende
da dove abiti! ^__- Uff…la mia prof nuova di latino è una racchia
anoressica di più o meno vent’anni che rompe il C…CENSURA…in
modo assurdo!! Rivoglio la mia prof dell’anno scorso!!!Ueeeeee! (Senti…ho bisogno
di sfogarmi in qualche modo…^__- Non farci caso, come al solito!) Comunque…beh…direi
che potreste andare a farvi un giro in Alaska…almeno, oltre che a cadergli
addosso tutto il giorno mentre pattinate, potete dormire chiusi in un bell’Igloo comodo comodo, tutti
abbracciati per tenervi caldi!! (Dormire, sia inteso!
Per il resto c’è un supplemento di altri tre milioni
di euro…e con una comparsa! Il mio Draco è solo mio e
nessuno lo può toccare! ^__-) (Povero me…ma chi me l’ha fatto fare di essere
così figo?!NdDraco). Comunque, i tre milioni
che mi hai già versato, bastano per un mese e mezzo…dopo deve tornare a
lavorare!! In ogni caso…la scuola è un tormento! Non riesco
ancora a riprendere il ritmo…-__- Beh…spero a te vada meglio! Felicissima
di farti ridere, ma è merito tuo che mi ispiri!!! ^___-
(Non voleva essere una offesa!! ^__-) Bacioni by Giuggia e a presto!
Remus_Lupint: ehilà!! Che
bello sentirti ancora!! ^___- Allora sono migliorata?! Beh…come vedi purtroppo la pacchia è finita e sono
tornata ad aggiornare ogni secolo, come al solito!
^__- No, scherzo…non è vero! E poi non mi sembra poco un capitolo più o meno ogni settima!! ^__- Secondo te?!Comunque…spero ti sia piaciuto il chap! Fatti sentire!! ^__- Bacioni a presto.
Lallotta12: ehm…in effetti neanche io ce li vedo bene insieme, però è così
che credo che stiano le cose…bho! Magari sono io che mi sono fumata il cervello mentre leggevo L’Ordine della Fenice…^__- felice
che comunque il resto sia ‘strafico’!! Grazie e a presto! ^__-
KillKenny: Hermy?! No!! Assolutamente! A meno, io non ne ho idea…Ma non credo! È solo che volevo rendere le cose un po’
più complicate per zio Voldy, ma presto anche lei
farà la fine di Jane!!(ehm…ho
un po’ spolilerato! ^^”) Mi disp
che non ti soddisfano…Ma se mi dicessi cosa di preciso non ti soddisfa, magari
potrei migliorare, non credi?! ^__- Spero di
risentirti presto! ^__- Bacioni!
“Ehi! Che ci facevi in compagnia della Lestrange?!” Chiese
Sirius a Harry appena questo raggiunse il tavolo.
“Già…interesserebbe anche a me…” Si intromise Ginny, che
aveva un tono di voce tranquillo, ma che in realtà avrebbe voluto strangolare
il presente Harry Potter e farlo in mille pezzettini.
“Oh, niente di che…l’ho incontrata mentre venivo qui!”
Sorrise.
“Ma la conosci?!” Chiese James, mangiucchiando un pezzo di
pane e lanciando sguardi preoccupati verso il tavolo dei Corvonero, dove Lily
stava parlando amichevolmente con Mason Tiger…un po’ troppo dal suo punto di
vista.
“Beh…questa mattina mi avete piantato li con lei e abbiamo
fatto due chiacchiere…” Rispose Harry, senza curarsene granché.
“Brrr…come diavolo fai a stare in
sua compagnia?! Io non ci riesco!! Mi da sempre un senso di
soggezione…cioè…sembra sempre che sappia tutto quello che pensi!!” Sirius fece
una smorfia che lasciava capire che non voleva avere niente a che fare con
quella ragazza.
“In effetti è vero…ma per certi aspetti è rassicurante...ti
sembra sempre che sia onnisciente!!” Sorrise, servendosi quel che rimaneva
della cena, già ormai fredda.
“Mah…non so come fai a trovarlo rassicurante…mi angoscia!”
Sirius chiuse il discorso con una scrollata di spalle.
“Senti Harry…volevo dirti che è stata indetta una riunione
per domani, per parlare di quella cosa…ci riuniamo domani mattina nell’Aula di
oggi.” Disse Neville rivolto al ragazzo, che lo guardò con aria crucciata e
dispiaciuta.
“Ehm…mi dispiace, ma non credo di poter venire!! Cioè…ho già
un impegno! Comunque conto sul fatto che mi racconterai tutto quello che
direte, ok?!” Sorrise, come fosse la situazione più normale del mondo e stesse
dicendo di no ad una riunione tra vecchi amici e non ad una riunione di vitale
importanza come in realtà era.
“Ma…Harry! Ci servi!! Cioè…” Gisella era sbigottita.
Harry tirò fuori un sorriso a trentaquattro denti.
“Oh, come la fai lunga! Credo che ve la potrete cavare anche
senza di me! Non sono poi così indispensabile!!” Rivolse il suo sguardo al
piatto, ignorando le ulteriori proteste sbigottite dei suoi amici al tavolo, e
concentrandosi sulla cena e sulla prossima partita di Quidditch, di cui stavano
parlando Remus e Sirius.
“Cosa diavolo gli prende?!” Sussurrò all’orecchio di Gisella
uno sconvolto Neville. “Non avrebbe mai detto di no ad una cosa importante come
questa! Neanche se avesse un appuntamento con la Morte o con Dio in
persona!!!”
“Non so…ma io comincerei seriamente a preoccuparmi…”
**************************
“Non sai quanto mi fa piacere che tu non sia arrabbiata con
me per sta mattina perché, vedi…beh! Avrei un favore da chiederti. È un affare
molto importate e decisamente privato. So che tu ne sai qualcosa, ne sono
certo…per questo mi rivolgo a te. Sono sicuro che sei disposta ad aiutarmi!”
Draco stava cercando di mettere in atto il suo piano anche se, chiedere aiuto a
Selen era l’ultima cosa che avrebbe voluto. Ma se no con chi parlarne?!
“Beh…ti starei volentieri ad ascoltare, ma non mi sembra il
luogo adatto, non credi?!” Sorrise lei.
Aveva per la testa ben altre cose.
“Hai ragione…ne parleremo in un altro momento!” Sorrise
Draco, di scherno, cercando di non dare a vedere il suo nervosismo.
“Buonasera a tutti…” Salutò Piton, piuttosto mogio,
sedendosi nella sedia di fronte a Draco e di fianco a Pansy.
Come diavolo non aveva fatto a pensare a lui!!! Anche lui
era stato un Mangiamorte!! Non era improbabile che sapesse qualcosa. E poi,
piuttosto che restare un'altra volta da solo con Selen, avrebbe fatto di tutto!
“Buonasera, Sev!” Sorrise Pansy.
“Dove diavolo sei stato fino ad ora?! Ti ho cercato
ovunque!!” Alle sue spalle comparve Siren, abbracciandolo in una maniera a dir
poco disgustosamente melliflua.
“Ehm…in biblioteca! Dovevo finire di cercare alcune cose per
il compito di Trasfigurazione…” Snocciolò lui, un po’ in imbarazzo. Odiava
quando Siren faceva la sdolcinata a quel modo assurdo. Tanto più davanti a
Lucius.
“La devi smettere di chiuderti ore e ore in biblioteca!!
Diteglielo anche voi!!” Fece con faccia offesa, sedendosi sulle sue ginocchia.
“Senti…dovrei cenare!” Sembrava un po’ scocciato. C’era
qualcosa che non andava. Come se non avesse nessuna voglia di parlare con
Siren, o con nessun’altro.
“Uff…come sei scorbutico!” si alzò immusonita, sedendosi
nella sedia vuota vicino a Pansy.
“Wow! Guardate!! Che ci fa Scarnia con quello li?! Come si
chiama?! Plock…?!” Si agitava sulla sedia tutta euforica.
Non fece neanche in tempo a sedersi, che la povera ragazza
venne tempestata da mille domande.
“Come lo conosci?! Cosa è successo?! Come mai eri con lui?!”
Se solo non l’avesse odiata per altri motivi, lei e Annia sarebbero potute
andare d’amore e d’accordo.
“Pettegola…l’ho solo incontrato mentre venivo qui e abbiamo
fatto la strada insieme. Come lo conosco?! Beh…siete voi quelle che sta mattina
mi hanno mollato da sola.” Rispose, abituata alla euforia pazza della ragazza,
che quando c’era da spettegolare era sempre la prima, alla pari con la gemella
Black.
Rimase un po’ delusa dalla risposta della ragazza. Avrebbe
preferito sentirsi rispondere che erano amanti segreti e altre cose stile soap
papera.
Però non si diede per vinta!
“Ma è simpatico?! Ti piace?! In fondo è carino! Assomiglia
molto a Potter…!” Tornò alla carica.
“Uff…la vuoi smettere?! È carino, è simpatico, siamo amici.”
Riassunse, sbuffando con tranquillità.
“Amici?! Per il tuo vocabolario la parola ‘amici’ è tabù…non
sapevo che la conoscessi! Questo vuol dire solo una cosa, sei follemente
innamorata di lui!!” Siren era al settimo cielo: finalmente aveva trovato
qualcosa degno di nota su qui spettegolare per i prossimi giorni. Anche se la
cosa era molto inventata!!
Scarnia sospiro e rinunciò nell’impresa di convincere la
ragazza del contrario: tanto non sarebbe servito a niente!
“Uhm…sai, ho notato anche io che in questo giorni la nostra
vecchia Scarnia è cambiata! È diventata…come dire….più umana?!” Rise Selen.
Scarnia le sorrise con condiscendenza: era abituata alle
loro stupide battute sul fatto che lei non fosse tanto normale…anche perché non
aveva mai avuto il desiderio o la necessità di esserlo. Stava bene com’era.
È vero, da quella mattina, dopo che aveva parlato con Harry,
le cose erano cambiate. Cioè…niente di particolare, però sentiva che aveva
finalmente trovato qualcuno che la stesse ad ascoltare seriamente e che, anche
se in senso lato, si interessare un po’ a lei, cosa che nessuno aveva mai
fatto.
L’avevano da sempre etichettata come ‘strana’, e nessuno si
era mai preso la briga di scoprire cosa lei fosse e volesse in realtà.
La cosa ormai non le dava più fastidio…c’era abituata e non
ci faceva caso. Però…beh…si era un po’ sciolta, durante quelle poche ore
passate con il ragazzo. Forse il motivo di questa cose era che, in fondo, anche
lui non era un ragazzo ‘normale’…aveva qualcosa di speciale, lo sentiva.
Ed era forse questo che gli univa: due anime particolari,
non capite a fondo da nessuno. Nessuno che si curasse di quello che loro
provavano veramente.
Avevano dei particolari poteri, degli strani segreti. E
questo li aveva avvicinati.
Finalmente, tutti e due, avevano trovato qualcuno che li
potesse capire.
**********************
“Dudley…?! Come mai oggi non sei venuto?” Luna aveva
rincorso il ragazzo dopo averlo intravisto svoltare l’angolo e lo aveva
fermato.
“Cosa?! Ah, ciao!! Beh…ehm…” Era diventato di un rosso
intenso e si stava tormentando le mani in modo assurdo.
Luna sorrise e non poté fare a meno di arrossire lei stessa,
anche se non aveva idea del motivo.
“Ecco…prometti di non ridere?!” Si fece coraggio.
“Certo! Promesso!” Si mise una mano su cuore con espressione
seria.
“Ecco…mi sono dimenticato! Cioè…ero in camera e mi sono
addormentato e poi mi sono dimenticato! Quando mi sono svegliato, era ormai
tardi…” Lo sguardo imbarazzato fissava le punte dei piedi.
“Ah!! Beh…niente di grave…tanto, purtroppo, l’unica cosa che
abbiamo scoperto è che l’incantesimo che ci serve è nelle mani di niente poco
di meno che…pensa un po’, Voldemort!!” Lo disse con immensa tranquillità, con
il suo solito ottimismo.
“Cosa?! E come fai a dirlo con tanta calma?!” Dudley era un
po’ preoccupato.
“Cosa vuoi che faccia?! Preoccuparmi non farà certo si che
l’incantesimo ci raggiunga!” Sorrise.
“In effetti hai ragione…” Tornò ad arrossire e a fissare le
punte delle sue scarpe.
Passarono una manciata di secondi, che a Dudley sembrarono
anni, finché, balbettando leggermente, non riuscì a rompere il silenzio
confessando: “Sai, Luna…ecco…vedi…io…ehm…tu…beh…mi piaci molto, sai?!” Deglutì
il vuoto e continuò a fissarsi i piedi.
Luna sorrise.
“Anche tu, molto…”
Dudley per poco non cadeva per terra per la felicità.
Alzò lo sguardo e sgranò gli occhi.
“Ehi! Che ho detto?!” Luna lo fissò stupita dalla strana
reazione.
“Ehm…no, vedi...non me lo sarei aspettato, tutto qui. Mi
aspettavo una reazione diversa…a dir la verità non lo so neanche io…” Sorrise,
impacciato.
“Beh…e ora?” Sorrise imbarazzata, emozione decisamente non
comune a lei, Luna.
“Ehm…non lo so…” Dudley faceva competizione a zio Vernon.
“Senti…credi che io possa baciarti?” Domandò Luna, un po’
titubante, ma con convinzione.
Dudley spalancò gli occhi e sorrise felice.
Le loro labbra non fecero però a tempo neanche a sfiorarsi
che un Seamus decisamente divertito comparse da dietro l’angolo insieme a
Pansy.
I due ragazzi erano immersi in una conversazione che
appariva divertente, ma appena notarono la particolare vicinanza delle labbra
dei loro amici, non poterono fare a meno di scoppiare a ridere e interrompere
il magico momento fra i due.
Dudley li fulminò con lo sguardo e Luna abbassò lo sguardo,
ridacchiando anch’essa.
“Ehm…Scusateci!! Non volevamo interrompervi, ma non abbiamo
resistito! Comunque…auguri e figli maschi!” Pansy, pur trattenendo le risate a
stento, prese per un braccio Seamus e lo trascinò via, mentre lui non riusciva
a smettere di ridere, tenendosi la pancia.
“Non ci posso credere!!! Certo che stanno proprio bene
insieme! Cioè…non so chi fra di quei due sia il più normale!!” Esclamò Seamus,
quando finalmente riuscì a prendere abbastanza fiato per respirare.
“Infatti!” A Pansy brillavano gli occhi di una luce
decisamente divertita e curiosa.
“Devo dirlo a Harry!! Devo dirlo a Harry!” Seamus prese a
correre, alla ricerca dell’amico, mentre Pansy, continuando a sorridere
sorniona, lo seguiva velocemente per i corridoi dell’immenso castello.
********************
“Buongiorno a tutti! Ho notato che Potter continua a
corteggiarti!!” Annia fece l’occhiolino ad una Lily decisamente poco propensa a
scherzare distesa sul tavolo con la faccia spiaccicata contro la tovaglia.
“Uff…non ce la faccio più! È un tormento! Mi segue da tutte
le parti!” Sbuffò.
“E si lamenta pure! Il 90% delle ragazze di questa scuola
venderebbero l’anima per essere al posto tuo!! Sei proprio incontentabile,
sai?!” Marianne le tirò un tovagliolo, ridendo divertita.
“Senti…io non lo sopporto! Ecco, appunto! Ma guardalo!
Sempre li a fare il super figo e a vantarsi per una
cosa, e a vantarsi per l’altra…si crede Dio in terra!” Sbuffò, accennando a
James che, in piedi su una sedia, stava dando spettacolo facendo il resoconto
ai compagni di casa sull’ultimo incantesimo e conseguenti reazioni che aveva
lanciato su Piton.
“E lo è…!” Sospirò Marianne.
“Uff…certo che siete noiose!! Passate le vostre giornate
alternando l’argomento Potter e quello Malfoy…senza contare Black, che più o
meno spunta sempre comunque…” Sbuffò Mason, addentando una carota e facendo una
faccia offesa e annoiata.
“Sarai geloso, per caso?!” Lo prese in giro Annia che,
seduta accanto a lui, gli tirò le guance.
“Arhg! Ti prego! Evita queste cose…non
sono un pupazzo!! Comunque non solo affatto geloso! Dico solo che ci sono altri
ragazzi in questa scuola a parte quei tre…!” Sbuffò.
“Tipo te ad esempio?!” Gli fece l’occhiolino Marianne.
“Proprio così!” Sorrise.
“Uhm…comunque in effetti ha ragione! Ci siamo dimenticate di
Rodolphus!!” Rise Lily, dopo aver notato la faccia a dir poco disgustata che
era apparsa sul viso del moretto.
“Beh…comunque anche tuil tuo compare addormentato non siete da meno!” Lo prese Annia di contro
piede.
“Beh…ma almeno noi non ci soffermiamo su quattro ragazze…”
Rispose lui, imbronciato.
“No…hai ragione…infatti vi soffermate su una sola!! È già
uno sforzo enorme per il vostro piccolo cervello!” Tutte e tre scoppiarono a
ridere.
“Uff…ridete pure! Io vado in biblioteca a fare i compiti…”
Afferrò i libri e si diresse tranquillamente verso l’uscita della Sala Grande.
“Che permaloso!!” Ridacchiò Lily, che lo guardò allontanarsi
con divertimento.
********************
Lo so…questo chap è orribile! Non solo è corto da far schifo,
ma in più è pure inutile!! (Non è vero…sono solo super depressa per conto mio e
devo auto distruggermi psicologicamente ancora di più…!) Se poi ci aggiungiamo
il fatto che non ho saputo trovare un titolo…il più totale decadimento…-__-
Beh…per chi voleva una bella scenetta romantica su DudLuna, eccovela! Spero vi sia piaciuta! In ogni caso prometto
(dovrei smetterla di fare promesse che poi non mantengo mai…-__-) che per il prox chap mi impegnerò di più! (???NdGiuggia-parte-razionale)
No…parlo seriamente! Il problema è che vorrei scrivere (???NdGiuggia-parte-razionale)
(Smettila!NdGiuggia-parte-irrazzionale-e-che-crede-di-essere-la-più-intelligente-dell’universo!(E
lo è!)) ma non ho il tempo, e il poco tempo che ho lo passo a giocare!! Mi
sento in colpa! ^^” (Parte-di-Giuggia-razionale, picchia-quella-irrazionale!)
Comunque, sproloqui a parte, vi piace il nuovo chap?!
Beh…non posso che sperare di si!! ^__- Benissimo…a parte questo, vi saluto, e i
scuso ancora!! ^__- Mi perdonate, vero?!
Bacioni a tutti e a presto!! (????NdGiuggia-parte-razionale)
(Senti, non sfottere…
NdGiuggia-parte-irrazzionale-e-che-crede-di-essere-la-più-intelligente-dell’universo!(E
lo è!)) ^^”
Giuggia! (Tutte e due le parti! ^^)
Ringraziamenti:
Marti: ehilà! Ben
tornata! Sono happy per la tua recensione! Comunque…senti…che ne dici di
scrivere tu i prossimi capitoli?! Tanto chi vuoi che se ne accorga…(NdGiuggia
che cerca di corrompere la Marti!)
(Tanto per cominciare, anche io ho da fare i compiti, non sei l’unica! E, per
giunta, io vado anche in palestra e non sto tutto il giorno in casa a dormire
come fai tu! Per non parlare che poteri anche denunciarti alla Prof di latino
che ti manderebbe direttamente nell’Antica Roma per essere giudicata per
corruzione dai senatori!! NdMarti) (E io corromperei
pure loro, tornerei qui sana e salva e farei fare una brutta fine alla Prof di
latino! ^__- NdGiuggia che ha appena finito di studiare più o meno dieci pagine
di storia sull’antica Roma e non ne può più…-__-)
(Che persona disonesta…-__- In ogni caso, i chap te li
scrivi da sola, e anche in fretta! NdMarti, che
minaccia la bellissima autrice con una clava che a preso l’ultima volta che
l’ho mandata nella preistoria perché la smettesse di tormentarmi! ^__-)
Benissimo! Allora farò tutto da sola! Meglio soli che mal
accompagnati, come si suol dire! E poi, io sono la
supergirl più super dell’universo e ho dei poteri speciali, quindi scriverò il
prossimo capitolo utilizzando il mio potere più potente (Ok, è fusa! La storia
fa male…-__-NdMarti) cioè la capacità di scrivere a velocità supersonica
rubando la fantasia da tutti gli scrittori dell’universo!! Ah, ah, ah!!
(Oh, no! Le sono riprese le manie di protagonismo…Giulietta
cara, che ne dici di piantarla qui?! Ci penserai un altro giorno, ok?! Oggi hai
studiato troppo! È meglio se vai a dormire!! NdMarti
che trascina via una Giuggia che ridacchia follemente!)
Bacioni a presto!! ^__-
Remus_Lupint: ti piace Scarnia?!?! ç___ç /me piange
commossa!! Oh, come sono felice!! ^^ Comunque, in questo capitolo conosciamo
anche un po’ di più Scarnia e il motivo per cui lei ed Harry sono tanto
simili…è un tipo, già detto mille volte, un po’ particolare! Mi piacerebbe fare
qualcosa di strano, tipo che abbia degli strani poteri paranormali o che ne
so…però…cioè…non vorrei diventasse un po’ troppo supereroina e magari anche un
po’ Mary Sue…Tu che ne pensi?! Sinceramente…! E poi, ora come ora, Harry ha
bisogno di staccare un po’…tutto quello stress gli fa male!! ^___-
Ehm…Scarnia/Harry…ehm…impossibile?!...ehm…beh…ehm…ecco…ehm…va
beh! Niente spoiler!! ^__- Comunque, scherzo! (Non tanto…). Ginny/Lestrange?!
Tanto questa non è una cosa duratura! Diciamo che stanno insieme (Anche questo
è molto relativo!) solo perché: Ginny è ancora un po’ depressa per Harry e poi
Rodolphus è, non si può negare, un bel ragazzo, e qualche nuovo amico non le fa
male, tanto per distrarsi un po’, anche se forse si distrae un po’ troppo!
^__-; Rodolphus è un Dongiovanni di natura, e infondo lei è carina, quindi non
si fa problemi! E poi, essendo una nuova arrivata, lo incuriosisce un po’,
tutto qui…
Ma comunque non se ne fa niente…almeno spero! ^__- Alla
fine, fanno sempre quello che vogliono! ^__-
Bene…spero il chap ti sia piaciuto e spero di riuscire a
postare un chap la prox settimana…possibilmente un
po’ meno deprimente di questo…-__- Bacioni a presto e grazie per i tuoi
utilissimi consigli e commenti! ^__-
Kika89: rinunci a
Draco?! Hai trovato seriamente un ragazzo che possa competer con lui?! Che culo! (scusa, ma è l’espressione più adatta! ^__-) beh…ti
auguro tutta la felicità possibile!! ^__-
La prof di latino?! Ti rimando alla risposta a Marti per il
modo in cui ho intenzione di ucciderla!! ^__- No, dai…a parte gli scherzi! Alla
fine, sorvolando sul fatto che ci riempe i compiti, è
brava! ^__- E poi sto cercando di farmela piacere…infondo, porella,
è tanto giovane!! ^__- e si sa…i giovani sono pieni di entusiasmo! ^__- Ok, ho
fumato di nuovo l’erbetta del tuo giardino…-__-
Comunque…! Spero il chap ti sia piaciuto e…già che ci sono,
piccolo quesito: cosa ne dici di Ginny/Rod?! Per curiosità…e Scarnia?! Bene,
ora la smetto di sproloquiare come al solito e vado a fare qualcosa di più
costruttivo…^__- Bacioni by Giuggia!
“A quanto pare dovremmo fare a meno
di Harry, se non ho capito male…” Osservò Pansy, professionale.
“Ma cosa diavolo gli sarà successo?!
Non è da lui rinunciare! E poi…senza alcun motivo!” Dire
che Gisella era preoccupata era fare un eufemismo.
“Beh…non ci resta che cominciare, giusto?!”
Seamus aveva il morale a terra: vedere Harry comportarsi in quel modo assurdo,
lo aveva sconvolto a dir poco!
“No…manca la
Weasley…” Affermò Draco, sbuffando.
Si dice che quando si parla del diavolo, spuntano le corna.
Infatti Draco non fece in tempo a finire la frase che una Ginny affannata per
la corsa e dal viso arrossato che faceva competizione con i capelli arruffati,
comparve ansimante sulla porta.
“Scusate! Ehm…ho avuto un piccolo contrattempo!” Sorrise di
scherno andando a prendere posto, evitando accuratamente di incrociare gli
sguardi accusatori dei suoi compagni di sventura.
“Bene…ci siamo tutti! Direi che possiamo cominciare!” Pansy
afferrò una pergamena, dove si accingeva a scrivere il resoconto della
riunione.
Ginny, con occhi stupiti, si guardò intorno ed esclamò:
“Ma…? Manca Harry!”
Nove sguardi la fulminarono all’istante.
“Non viene…” La fece breve Millecent, che non aveva voglia
di aspettare ancora.
Ginny, un po’ preoccupata, stava per ribattere, ma notando
lo sguardo intimidatorio di Draco cambiò repentinamente idea e si mise
tranquillamente ad ascoltare quello che Pansy aveva da dire senza battere
ciglio.
“Stavo dicendo…proporrei, come prima tappa, un lavoro di
spionaggio. Dobbiamo, come già detto ieri, cercare di capire in che modo
possiamo arrivare a Voldemort. E questa sarà la parte più facile…Dopo esserci
riusciti direi che potremmo benissimo andare da lui e farci consegnare
l’incantesimo! Purtroppo, dubito fortemente che sarà così semplice…” Sorrise,
per allentare la tensione.
“Ma ci vorrà troppo tempo! Come minimo ci metteremo un mese,
se proprio siamo fortunati! Ma non abbiamo tutto questo tempo!” Saltò su Draco.
“Senti…non so che farci! Hai un idea migliore?!” Sibilò
maligna lei.
Draco la fissò senza dire una parola.
“Ecco…appunto! In ogni caso, suppongo dalla tua risposta che
tu non ti sia neanche dato da fare, ieri…” Lo punzecchiò, tanto per tirare
ancora un po’ la corda.
“Ci ho provato, ma non è così semplice! Perché non ci provi
tu, se sei così tanto brava?!”
“Infatti io qualcosa ho concluso! Ho parlato con Selen…a
quanto pare siamo sulla buona strada…” Lo fissò con sguardo trionfante.
“E che ti ha detto?!” Si intromise Neville, curioso ed
ansioso.
Pansy lo fulminò.
“Che vuoi che mi abbia detto?! Niente! Mica potevo andare li
e chiederle ‘scusa, sai, ho un urgente e impellente bisogno di incontrare
Voldemort...sai indicarmi dove posso trovarlo?!’?!” Rispose, sbeffeggiandolo.
“E allora cosa diavolo ti vanti tanto?!” La rimproverò
Draco.
“Beh…però sto tentando di farmela amica…magari, con il
tempo…” Lasciò la frase a mezz’aria.
“Ma noi non abbaiamo tempo!”
“Come hai già confermato tu, non abbiamo altre
possibilità!!” Urlò lei. “Cosa diavolo speri di fare, eh?!”
“Non ne ho idea! Ma non ho nessuna intenzione di aspettare
che le soluzioni ci cadano dal cielo!” Sbraitò, in preda alla disperazione e
alla rabbia.
“Ragazzi! Smettetela!” Urlò Luna.
Tutti i ragazzi, presi alla sprovvista da una così particolare
reazione per Luna, si zittirono e si voltarono verso di lei.
“Io avrei un idea…” Aggiunse, a voce bassa.
“Cosa?” Chiese Seamus, curioso.
“Beh…oggi sono stata in biblioteca. Non ho concluso molto, ma
ho pensato che potremmo comunque fare delle ricerche. Potremmo tentare con dei
varchi temporali, con delle pozioni o degli incantesimi…se c’è riuscito Voi-sapete-Chi, perché non dovremmo riuscirci noi?!” Fece
spallucce.
Ginny la guardò ammirata.
“Ha ragione!” Assentì, allegra.
Tutti gli altri però fissarono storto le due ragazze.
“Tanto per cominciare…se non c’è riuscito Silente, cosa
sperate di fare voi?! E poi…Voldemort è Voldemort! Noi siamo noi!” Puntualizzò
caustica Gisella.
“Infatti…” Annuì Neville con vigore.
“Beh…potremmo tentare!” Sorrise. “Me ne occuperò io, se non
vi dispiace.”
Dopo qualche secondo di incertezza, Pansy annuì.
“In fondo non abbiamo niente da perdere. Dobbiamo quindi
dividerci i compiti: tu e Ginny vi occuperete delle ricerche in biblioteca e
affini, mentre noi altri dovremmo dividerci i compiti di spionaggio!” Annunciò
professionale, cominciando a scarabocchiare qualcosa freneticamente sulla
pergamena.
“Detto così suona molto film d’azione…” La prese in giro
Dudley.
“Film d’azione?!” Pansy sembrava spaesata.
“Niente…cose babbane…” tagliò corto Gisella. “Chi credete
che potrebbe darci informazioni utili?! Cioè…a parte Malfoy o la Black…” Sospirò,
rassegnandosi.
“Non so…più che alto dovremmo trovare qualcuno di cui
fidarsi…” Annunciò Seamus pensieroso.
“Io direi invece che dobbiamo concentrarci su un argomento
che non abbiamo ancora trattato: chi è tutta questa gente. Cioè…come mai
dell’cinquanta percento della gente che ho conosciuto in questo giorni non ho
mai sentito parlare?! Nel senso che…finché non abbiamo mai sentito parlare di
Sithon Umbridge o di Mason Tiger…ma della sorella di James o di Remus…” Ginny
era sospettosa e nervosa.
Ci fu un attimo di silenzio, dove tutti ripensarono a tutta
le persone che avevano conosciuto, poi Pansy parlò.
“Verissimo…anche perché mi sembra strano che siano morti
tutti!” Sospirò.
“Direi di cominciare dalla zia di Harry…qualcuno ne ha mai
sentito parlare?!” Intervenì Seamus.
“Io no…” Risposero in un coro triste e dispiaciuto tutti.
Tranne Draco, che rimase zitto.
“Draco?” Lo incitò Pansy.
“Non so…il fatto è che, dalla prima volta che l’ho vista, mi
è sembrata molto familiare...e così anche per Lestrange, Scarnia e Siren…Non
so…in questi giorni mi è successo di fare un sogno strano, misto ad un ricordo
delle loro facce che parlano con mio padre. Litigano, urlano…e non solo loro!
Anche altra gente, tutti vestiti di nero. Poi mia madre che mi prende e mi
porta in camera mia. Cioè…ho un ricordo del genere, che è riaffiorato quando
gli ho visti per la prima volta...Il fatto è che, se non sbaglio, ho anche
visto una loro foto! Poi però, non so il motivo, le foto sono spartite dalla
casa…mi ricordo che sul bancone delle foto in salotto, quando ero piccolo,
c’era anche una foto di mio padre, mia madre e due ragazzi, che potrebbero
essere Selen e Rodolphus…e anche le foto del matrimonio! E un bel giorno…tutto
è scomparso e quella foto è stata sostituita da qualche altra foto mia e dei
miei genitori…” Draco era titubante.
“E’ vero! Ho capito di che foto parli! Quando eravamo
piccoli, che venivo a giocare a casa tua, l’avevo vista! Avevamo si e no
quattro anni quando le foto del matrimonio e quella li sono scomparse…” Si
illuminò Pansy.
“Ora che mi ci fate pensare…mi ricordo anche io che c’è
stato un periodo in qui un sacco di foto che avevo in casa sono sparite!” Annuì
Millecent. “Solo che non me ne ricordo qualcuna in particolare…” Si sforzò di
ricordare.
“Beh…io potrei darvi notizie di mia zia. A volte, quando ero
piccolo, ho sentito i miei genitori che discutevano sull’argomento. So che era
andata a vivere a montecarlo o giù di li con un ricco babbano che aveva sedotto
con la magia dopo che Voldemort era caduto…aveva mollato il padre di Goyle con
il figlio ed era scappata. O per lo meno è quello che si diceva in casa. Non se
ne è mai parlato molto…è un po’ la pecora di famiglia!” Blaise fece spallucce.
“Beh…ma non abbiamo risolto il problema dei due cugini
Lestrange, della sorella di Lupin, e di Selen…se poi contiamo Mason Tiger,
Annia Black, Larissa Honey, Laudamia Paciock e Marianne McNair…” Contò Gisella
sulle dita.
“Per Marianne te lo posso dire io…è la madre di Tiger ed è
morta di parto. In ogni caso, non credo che servisse l’Oscuro.” Snocciolò
Millecent.
“E Sithon?!” Esclamò Luna.
“E Sithon…siamo a otto persone di cui non sappiamo niente!”
Sbuffò Gisella.
“Uhm…se non sbaglio Sithon e Larissa sono
fidanzati…potrebbero essere finiti chissà dove insieme, trasferitisi per
sfuggire a Voldemort…” Ipotizzò Ginny.
“Ipotesi da non scartare…ma perché nessuno ce ne avrebbe mai
parlato?! Infondo non è tua Zia, Neville?!” Domandò Pansy.
“Se ci penso, l’ho già vista da qualche parte…mi ricordo
che, quando ero piccolo, mia nonna discuteva spesso con una ragazza. Viveva con
me e mia nonna, ma non mi ricordo il suo volto…in ogni caso, credo che potrebbe
essere la sorella di mio padre, non di mia madre. Poi…da un giorno
all’altro…non l’ho più vista. Non mi ricordo cosa mi aveva detto mia nonna…” Si
fece vago.
“Beh…almeno della Paciock possiamo dedurre o che sia
scappata o che sia morta…” Sbuffò Blaise.
Neville lo fulminò con lo sguardo.
“Scusa…non volevo…” Si scusò, agitando il braccio.
“In ogni caso…per quale diavolo di motivo non abbiamo mai
sentito parlare di Annia?! Cioè…Sirius era il padrino di Harry e Annia era la
sua sorella gemella! Perché non nominarla mai in tre anni?! E Remus?!” Ginny si
interrogava, dubbiosa.
“Magari sono morte…” Fece spallucce Blaise.
“La smetti di dire queste cattiverie?!” Lo incenerì Gisella.
“Per fortuna che non c’è Harry…” Sospirò, lasciandosi cadere indietro con la
sedia.
“In ogni caso…credo che non riusciremmo a ricostruire molto
di più…” Sbuffò Draco. “Sono scomparsi…qualcuno sarà morto, altri saranno
scappati, altri saranno reietti della famiglia, altri avranno tradito la
fiducia dei loro parenti…se non ce ne hanno mai parato, avranno avuto un
motivo!”
“Come sei cinico!” Neville lo fulminò.
“E perché qualcuno sarebbe dovuto scappare?!” Chiese Luna,
inopportuna come al solito.
Pansy tirò un sospiro e le rispose garbatamente.
“Beh…per molti motivi: magari per scappare da Voldemort,
magari per scappare dal Ministero! Non possiamo saperlo…”
“Non è così facile! Voldemort si potrebbe materializzare in
qualsiasi parte del mondo! E il Ministero pure!” Insisté Luna, ma Pansy la
ignorò.
“Senti…non è che sono una veggente io! Nonlo so, no lo so, non lo so! Una ragione ci
sarà stata…io non la so e non mi interessa! Ora torniamo a noi!” Si era stufata
dell’argomento.
“Blaise ti occuperai di Lucius e Rodolphus…e Narcissa!
Millecent di Scarnia, McNair e Sylvester… Draco di Severus, Tiger e Goyle,
Dudley di Laudamia e Alice…uhm, anche Celeste…magari ci potrebbero tornare
utili…poi…Gisella tu pensa a Marianne e la Zabini…ah! E anche ad Annia…è una fonte di
pettegolezzi inesauribile, quindi è perfetta. Poi…Neville tu ti occuperai di
Lily, Sithon, e Remus…e anche Peter! Seamus tu penserai ad Amelie, Oswald e
Mason Tiger…Ginny, ti affido anche il compito di tener d’occhio Sirius e
James…ma non credo sarà un lavoro pesante…io invece mi occuperò di Selen,
Bellatrix e Siren…”
“Ehi! Ma non è giusto! Vorrei farti notare che tutte le tre
persone che ti sei scelta sono quelle da cui hai più possibilità di trarre
informazioni! Siren poi…” Neville venne interrotto da Pansy, che gli ricordò
che era difficile per lui cercare di tenere d’occhio tre Serpeverde…
“Vorrei farti notare che Siren è Grifondoro…” Ribatté
Neville trionfante.
“Di fatto, ma non di spirito…e poi è sempre con i
Serpeverde, quindi...” Neville cercò di obbiettare, ma Pansy lo zittì con un
occhiata.
“Mi spieghi a che scopo devo tener d’occhi Alice, Laudamia e
Celeste?! Non mi sembrano utili!” Sbuffò Dudley, contrariato.
Pansy alzò gli occhi al cielo.
“Vedi…Alice è molto amica di Peter Minus…ti vorrei ricordare
che è un Mangiamorte anche lui, quindi…potrebbe sempre uscire qualcosa di
utile! Idem per Celeste, che anzi è persino fidanzata con lui! Poi per
Laudamia…è fidanzata con Mason Tiger, e lui è da tenere d’occhio. Ha delle
discordie col fratello, e tu dovresti tentare di scoprirne il motivo, anche
attraverso Laudamia…è sicuro che si preoccupi per il suo fidanzato, quindi…”
Spiegò pazientemente.
Dudley, anche se ancora poco convinto, si prese per buona la
spiegazione.
“Scusa, e Marianne?! Per non parlare di Lavinia!!” Sbuffò
Gisella.
“Lavinia e sorella di uno dei peggiori Mangiamorte in
circolazione, penso che questo basti…e Marianne non è da meno!” La screditò
Pansy, ancora una volta.
“Ora voglio sapere cosa mi tirerai fuori su Paciock e la Umbridge!” La prese in
giro Seamus.
Pansy lo fulminò.
“Paciock è una componente importante uno perché è amico di
Lavina, due perché è molto amico dei Malandrini…penso che potrebbe aiutarci, in
qualche modo…E la Umbridge…”
indugiò “è mia madre…e come credo tu sappia, mio padre era un Mangiamorte.” Finì,
cercando di mantenere un tono di voce tranquillo, anche se non riusciva a non
lasciar trasparire il suo rammarico.
“Va beh, però…senti…potrei proporre uno scambio?! Vedi, io e
Rodolphus…cioè…Lestrange volevo dire…siamo diventati più o meno amici…” A questa
affermazione nove sguardi la fulminarono per la seconda volta nella giornata
“…credevo allora che fosse possibile che io mi prendessi l’incarico!” Finì,
imbarazzata.
Ci fu un po’ di silenzio, poi Blaise rispose “ Per me non
c’è alcun problema…” Fece spallucce, rispondendo con noncuranza, come se la
cosa lo lasciasse indifferente.
“Se per voi va bene per me non
cambia nulla…” Assentì allora Pansy, scarabocchiando qualcosa sul suo foglio,
per correggere.
“Benissimo…Non vorrei intromettermi, ma ora io dovrei
proprio andare, se abbiamo finito…” Ginny si alzò, pronta a congedarsi
gentilmente.
Neville e Draco la guardarono storto, mentre Pansy non si
trattenne dallo sbuffare rabbiosa.
“Che c’è?!” Chiese Ginny, sulla difensiva.
“Niente…direi che abbiamo finito…puoi anche andare…” Anche
Pansy si alzò, raccogliendo i suoi fogli e precedendo Ginny fuori dall’aula.
“Ma si può sapere che ho fatto?!” Sbottò Ginny, sorpresa ma
anche innervosita dal comportamento della ragazza.
Si beccò, per la terza volta nella giornata, otto sguardi
fulminanti.
“Io comincio ad andare…ho del lavoro da svolgere in
biblioteca…” Luna si alzò, e Gisella con Neville la seguirono, senza proferire
parola.
Seamus, Blaise e Millecent fecero lo stesso subito dopo,
biascicando un malinconico saluto e dileguandosi via da quella stanza.
Dudley, non sapendo cosa fare, fissò per qualche secondo i
due ragazzi rimasti nella sala, che stavano avendo uno scontro alquanto focoso
a suon di sguardi.
Deciso a non intromettersi, prese e uscì anch’esso.
Solo quando furono rimasti soli nella stanza, Draco si
decise a parlare.
“Sai, Ginevra?! Sei un’idiota…” Affermò, con tono di
rammaricato rimprovero.
Non aggiunse altro: afferrò la borsa e , dopo aver
nuovamente gelato Ginny con uno sguardo, la oltrepassò e uscì anche lui.
Ginny lo seguì con lo sguardo.
“Che diavolo ho fatto?!” Chiese a se stessa, con rabbia.
“Perché devono sempre dare la colpa a me?!” Tirò un pugno sul tavolo, per
sfogarsi.
Poi si accasciò per terra, piangendo lacrime che sapevano di
amaro senso di colpa.
*******************
“Non la sopporto, non la sopporto, non la sopporto!” Draco
stava imprecando ad alta voce contro la rossa che aveva appena lasciato, quando
una voce famigliare alle sue spalle lo fermò.
“Di chi parli?!” Chiese Harry avvicinandosi al ragazzo
sorridente.
Draco lo fulminò.
“Sempre a sorridere eh, Potter?!” Sbuffò.
“Shhh! Non dire il mio cognome!
Potrebbe esserci qualcuno!” Lo riprese lui, con sguardo serio, fissando i
corridoi vicini, che però risultavano vuoti. “In ogni caso, con chi ce l’hai?!” Chiese, riprendendo il sorrisetto divertito di
poco prima.
“Credimi, non vorresti saperlo…” Deviò il discorso il
giovane Malfoy, cercando di svignarsela per non dover iniziare con Harry un discorso
che sarebbe finito sicuramente in una litigata.
“Non direi! Sono curioso di sapere chi è la persona che è
riuscita a competere con me nel farsi odiare da te!” Sorrise, sornione.
“Senti…non ho voglia di parlarne! Ho già le palle girate di
mio…non ti ci mettere pure tu!” Rispose malamente.
“Malfoy! Non ti facevo così volgare…” Lo riprese, scherzoso.
“Piantala! E poi chi era che chiamava per cognome?!” Rispose
al colpo.
“Ops…scusa! Non riesco a perdere
il vizio! Allora, mi dici chi è?!”
“Ma perché diavolo ti ostini! Non è una cosa importante!”
Sbuffò.
“Si che lo è!”
“No! Non lo è!”
“E allora dimmelo!”
“Uff…ce l’avevo con la tua bella fidanzatina! O meglio con
la tua ex-fidanzatina! Contento?!”
“E che ha fatto?!” Chiese, un po’ offeso e deluso, rabbuiandosi.
“Non ha testa! O, per lo meno non la usa! Cioè…è stupida!”
Gesticolò, animatamente.
“E che diavolo significa?! Ginny non è stupida!” Sbottò
Harry.
“Secondo me si…ora chiudiamo qui l’argomento! Ho da fare!”
Draco si voltò e cominciò a percorrere il corridoio.
Harry, scosso, non provò nemmeno a fermarlo.
Draco sparì dalla sua vista, e Harry rimase imbambolato a
fissare un punto nel vuoto, perso nei suoi tristi pensieri.
“Scusa, ma non ho potuto fare a meno di ascoltare i vostri
discorsi…” Una voce ruppe i pensieri di Harry, che si voltò di scatto per
vedere chi avesse parlato.
vevo con la tua
bella fidanzatina!palle girate di
mio...e da te!" dover iniziare con il are alle sue spalle lo fermò.
tanza.
******************
Lo so, lo so, lo so…sono una sfaticata!
^^” è quasi un mese che non aggiorno!! E peccato che
mi ero ripromessa di aggiornare una volta alla
settimana…-__- Il fatto è che ho poco tempo libero, fra una cosa e l’altra…e
nel tempo libero o giochicchio col computer o guardo
la tv, o esco con gli amici…per non parlare de tempo che passo a dormire (/Me Superpigrissima! ^^)…e poi c’è mia madre che insiste perché
vada un po’ in palestra o a fare qualche sport (e ci
si mettono pure le mie ‘amiche’ a torturarmi: ‘Dai! Vieni un po’ in palestra
con noi!’), e per quanto rimandi, prima o poi dovrò
cedere!! …In poche parole faccio di tutto meno che scrivere! ^^” Il fatto è che
dopo cinque ore di scuola, e altre due o tre passate a studiacchiare, è ovvio
che di scrivere proprio non ne posso più…Mi sento in colpa! ^^ Però, come
vedete, il chap è un pochino (Neanche 1pag, per la verità…-__-)
più lungo del solito! ^__- Potevo anche continuare, ma mi è sembrato più carino
lasciarvi sulle spine! Vediamo, lancio una sfida! Chi indovina chi è il
personaggio misterioso che ha parlato ad Harry?! ^__-
Voglio proprio vedere se qualcuno indovina! In ogni caso…qui cominciano i primi
casinucci!
I ragazzi si sono più o meno
ambientati (Anche se forse come parola è un po’ eccessiva!) e si sono
organizzati nel fare qualcosa…qualcuno comincerà a sospettare, Pansy parlerà
troppo e Luna scoprirà cose interessanti! Se poi ci mettiamo una Ginny che si
sente in colpa per Harry e un Harry che non ne vuole sapere di tornare nel
futuro…per non parlare di Scarnia, che ormai scoprirà più o
meno tutto…^__- Direi che di casinucci che ne
sono anche tanti! ^__- Spero che dopo questo piccolo spoiler,
vi venga ancora più voglia di leggere il seguito!
Aspetto molti bei commentucci! ^^
A presto (Spero…^^”)!!
Bacioni
Giuggia!
Ringraziamenti:
Marti: ehilà, mon amour! (Sono fissata, lo
sai…-__-) Come va la vita?! Spero bene…comunque, come
vedi, alla fine ce l’ho fatta da me a scrivere il capitolozzo!
^^ Spero sia di tuo gradimento, anche se la prima metà l’avevi
già letta! Fammi sapere poi…ah! Chiamami, domani sera! E…beh…per
l’erbetta…chiederò a Kika! Credo che non le
dispiaccia! E, visto che sei mia amica, userò una parte delle mie miniere d’oro
per finanziare la cosa…^__-
Bene…a presto e grazie di tutto!
Ps: mi racco, fai
tutti i compiti di latino! Soprattutto quelli che io non devo fare, visto che
martedì non vengo! :-PSmack!
Kika89: ehilà
anche a te, bella ragazza! Col Cicciolino ciccioloso
(Ehi! Non ti permettere di chiamarlo così! Solo io posso! NdKika!)
(Veramente…NdCicciolinoCiccioloso!) (Taci! NdKika che gli tira una mazzata in testa!) Ehm…tornando a
noi! Col Cicciolino Ciccioloso come va?! Spero bene! ^__- Happyssima che
il chap ti sia piaciuto, e spero che questo ti piaccia
ancora di più! Vediamo se indovini di chi è la voce cha ha parlato?! ^__- In premio c’è un bel viaggio in una delle mie venti
isole private nell’oceano pacifico per te e per il tuo Cicciolinociccioloso! ^__- Se invece non indovini, come premio
di consolazione, c’è una gita sul mar Morto…da sola, però…^__- Ok…senti! Non devi darmi più quell’erbetta!
Mi fa male, come vedi! In ogni caso…credi di poterne offrire un po’ anche alla
mia amichetta Martinuzza?!Graaaazieee! In ogni caso…mi racco! Comportati bene e non
dare retta agli sconosciuti! Alla prossima! Bacioni, Giuggia!!
^__-
“Lestrange, se non sbaglio. Giusto?!” Chiese Harry, cercando
di nascondere la sua apprensione per la possibilità che il ragazzo avesse
sentito qualcosa che non avrebbe dovuto sentire.
“Giusto…Piacere!” Gli porse la mano, sorridendo di scherno.
“Piacere tutto mio!” Rispose Harry, mellifluo. Già non
sopportava quel ragazzo.
“Se non sbaglio, mi sembra di aver capito che tu sei il
famoso ex fidanzato della piccola Ginny Waston…” Lasciò la frase a mezz’aria,
per vedere l’effetto che provocava sul ragazzo.
Harry lo fulminò.
“Famoso?!” Domandò, con tono maligno.
“Famoso! Ginny parla spesso di te…” Fece, con disinvoltura,
come se fosse la cosa più normale del mondo.
“E tu che ne sai?!” Lo fulminò.
“Beh…si da il caso che io e lei siamo diventati amici…”
Rispose con franchezza, per quanto nel suo tono ci fosse una nota canzonatoria.
“E con questo, che vorresti dire?! Parla spesso di me?” Non
sapeva se esserne lusingato o rammaricato.
“Sicuramente non in tono positivo…” Lo punzecchiò.
Harry non poté fare a meno di rabbuiarsi.
“Mi ha detto che sei stato molto cattivo con lei e che l’hai
ignorata! Così…si è stufata e ha deciso di cercarsi qualcun altro…” Continuò,
continuando a provocarlo.
“Non è da Ginny! Ti stai inventando tutto! Non direbbe mai
una cosa simile!” Sbottò Harry, con rabbia e dolore.
Come poteva la ragazza che amava e da cui era stato amato
dipingerlo in modo tanto spregevole?! Non se ne capacitava…
“Amico…evidentemente non la conosci poi così bene! A me
personalmente sembra proprio che sia il tipo giusto! Cinica e decisamente
vendicativa…questo è il mio modesto punto di vista, però…” Lo sbeffeggiò.
“Taci! Non ti sopporto! Sei solo un pallone gonfiato!” Urlò.
“Uh-uh! Abbiamo trovato il tuo
punto debole!” Lo canzonò.
“Ti diverti così tanto a farti gioco dei sentimenti
altrui?!” Sibilò, stringendo i pugni.
“Si, molto.” Rispose, secco.
Harry lo fissò con rabbia.
“Sei un bastardo di prima categoria!”
“Senti chi parla! Nella mia opinione uno che ama la sua
ragazza, le correrebbe dietro come un cagnolino cercando di riconquistarla, se
tiene veramente a lei! E non andrebbe a cercare conforto…come si dice?...in
altri letti!?”
“Che diavolo dici?! Io non faccio niente del genere!” Si
difese.
“E Scarnia?!”
Harry sgranò gli occhi.
“Scarnia?!”
“Scarnia.”
“Ma Scarnia…” Fece una pausa, non sapendo come continuare.
Non riusciva a trovare niente da dire a sua discolpa. In
effetti, non gli si poteva certo dare torto.
“Vedi?! Ho ragione io. È inutile che ti offendi tanto se ti
dico che, per quello che io ho potuto vedere, tu e Ginny, insieme, proprio non
potete stare!” Detto questo, senza che Harry avesse il tempo di poter ribattere
in sua difesa o comunque dire qualsiasi cosa, Rodolphus lo superò e sparì
dietro al corridoio dove pochi minuti prima era scomparso anche Draco.
‘Io e Ginny…’ Più rimuginava sulle parole di Rodolphus, più
si accorgeva di quanto il ragazzo avesse ragione. Si era ostinato a non voler
credere di non amare più Ginny, se mai gli era capitato di provare per lei quel
sentimento. Si era aggrappato a quella convinzione come un naufrago si attacca
ad un salvagente, per sorreggersi dall’affogare nelle sue paure e nella
solitudine ancor di più di quanto non fosse già.
E ora che Rodolphus gi aveva aperto gli occhi, non poteva
negare l’evidenza: non amava Ginny.
E ora che fare?! Come andare avanti?! Sua sorella era finita
chissà dove, i suoi amici erano tutti incavolati e nervosi per i fatti loro, e
ora anche l’amore per Ginny era morto.
Cosa fare?! A cosa poteva aggrapparsi per non cadere nel
baratro?! Per non annegare nel mare dei suoi sensi di colpa? Cosa fare per non
essere schiacciato dal peso delle responsabilità che cadevano su di lui?!
Più ci pensava, più si deprimeva.
Alla fine non riuscì più a trattenersi, e cadde per terra,
in preda alle lacrime.
Poco dopo, una voce interruppe i suoi singulti.
*******************
Draco entrò nella sala comune Serpeverde, semivuota poiché
la maggior parte degli studenti o si era rintanata in biblioteca o era andata a
fare un altro giretto a Hogsmeade approfittando della nevicata di quella notte
per divertirsi.
Si lasciò cadere sulla poltrona di velluto verde smeraldo,
sbuffando stancamente.
Ma guarda te! Perché diavolo Ginny doveva essere così
idiota?! Cioè…perché si comportava in quel modo tanto stupido?! Che poi, alla
fine, non poteva non darle ragione…ma poteva anche aspettare un po’ più di
tempo prima di mettersi a fare la civetta con un altro ragazzo! Tanto più che
Harry era già sconvolto per i cavoli suoi! Se in più veniva a scoprire, e ormai
alla cosa non mancava molto tempo, che la sua ragazza lo aveva già rimpiazzato
con un bell’imbusto appena conosciuto, sarebbe caduto
nella più profonda depressione! Anche se, in ogni caso, c’era già caduto da
tempo. Ma almeno, l’idea che Ginny comunque fosse li e che ci fosse la
possibilità per lui di riconquistarla…beh…era sempre qualcosa con cui
consolarsi, anche se di fatto la cosa era impossibile!
Non stava dicendo che Ginny sarebbe dovuta rimanere suora a
vita in ricordo del suo amore, anche ormai non più esistente, per Harry…ma
almeno avere il buon gusto di aspettare quel minimo di tempo che permettesse al
ragazzo uno, di riprendersi dallo shock e abituarsi all’idea, due di calmarsi
per la scomparsa di sua sorella e tre, ultimo ma più importante, di riprendersi
dallo sconvolgimento che finire in quel posto (o tempo, che dir si voglia) con
la possibilità anche piuttosto alta di non poter tornare a casa…e non solo lui ma
anche alcuni dei suoi più cari amici. E tutto era successo per colpa sua!
Se poi, a tutto questo, si aggiungeva il fatto che Harry era
da sempre (non proprio, ma per lo meno da quando era ad Hogwarts…e ancor di più
dopo le rivelazione di Silente al quinto anno) stato a dir poco schiacciato dal
pressante peso che doveva essere quello di sapere che eri l’unico a poter
salvare il mondo magico dall’oblio…e non solo quello magico!
Con Ginny, per quanto lo stesso Draco non fosse mai stato
pienamente convinto che il loro amore fosse tale in quanto sembrava che tutti e
due avessero uno scopo in quel rapporto, che non era certamente l’unico
dell’amarsi, Harry era riuscito ad aggrapparsi a qualcosa che lo sostenesse,
buttandosi a capofitto con tutto l’amore che poteva provare nella loro
relazione, in modo da riuscire a trovare in essa una sorta di via di fuga da
quell’oppressine che lo schiacciava.
Ginny però, per quanto anche lei avesse lei sue ragioni e
probabilmente anche decisamente giuste, non avrebbe dovuto, anche solo per
dimostrare che voleva almeno un po’ del bene che per anni aveva sostenuto di
provare per Harry, lasciarlo da solo nel momento in cui lui aveva più bisogno
del suo appoggio, ne tanto meno fargli notare in modo decisamente evidente, che
per lei, lui, oramai contava ben poco, per lo meno come amante.
E se invece come amica poteva anche essersi sforzata di
essere compassionevole e giusta, questo ad Harry, in quelle condizioni, non
bastava.
E il suo comportamento, decidendo di non venire alla riunione,
dimostrava appieno che ormai la goccia che aveva fatto versare il vaso era
stata rovesciata.
Se qualcosa non succedeva al più presto, probabilmente il
vaso si sarebbe rotto e poche sarebbero state le persone in grado di poter
raccogliere i cocci e riuscire a rimmetterli insieme.
Non che si potesse dire che lui ed Harry fossero amici ma,
dopo tanto tempo costretti a stare insieme e a sopportarsi, tutto questo lo
aveva condotto ad uno stato un po’ strano: da una parte odiava Harry come ai
vecchi tempi, dall’altra provava un affetto immenso per lui, forse nato dalla
pena che quel povero ragazzo gli suscitava.
Se l’avesse detto a qualcuno, Janette in primis, l’avrebbero
fulminato, accusandolo di star cercando di dipingere Harry come un cagnolino un
po’ stupido che si trova per strada timido e infreddolito, a cui non si possono
negare un po’ di cure e qualche attenzione.
“Ehi! Mi senti?!” Severus, notando lo sguardo corrucciato e
un po’ preoccupato sul volto del ragazzo, si era avvicinato chiamandolo, ma
questi sembrava non sentirlo.
Al quarto richiamo, come se si fosse risvegliato da una
trance, Draco si voltò di scatto, fissando il ragazzo con sorpresa.
“Cosa?!” Chiese, attonito.
“Ti ho chiamato per quattro volte! A cosa pensavi di così
intenso?!” Ammiccò.
“Scusa! Non me ne ero
accorto! In ogni caso…mah! Niente di particolare! Invece tu, come mai qui?!”
Chiese, deviando l’argomento in un altro che fosse per lui meno imbarazzante.
“Oh, niente…a Hogsmeade non avevo voglia di
andare…sicuramente quei quattro stupidi avrebbero cominciato a riempirmi di
palle di neve e cose del genere, e oggi non sono dell’umore giusto per simili
stupidi scherzi infantili…e le lezioni per i prossimi giorni le ho già
preparate tutte insieme a Sylv ieri sera, quindi…non avevo niente da fare e ho
optato per sedermi un po’ accanto al fuoco a sonnecchiare o a rimuginare, cosa
che faccio molto spesso e, devo ammettere, mi riesce molto meglio di qualsiasi
altra cosa!” Sorrise di scherno, per poi accomodarsi nel divano di fronte a
Draco. “E di te?!” Chiese, curioso.
“Semplicemente troppo stanco per fare alcunché….” Rispose
spontaneamente, scrollando le spalle.
“Uhm…che ne dici se ci facciamo una partita a scacchi?!
Sempre che tu non abbia niente di meglio da fare…” Aggiunse timoroso, avendo notato
lo sguardo accigliato di Draco a quella domanda.
“No, no! Figurati! Però lo faccio solo se mi prometti che mi
racconterai per filo e per segno ogni attimo della tua vita!” Ridacchiò,
cercando di nascondere quanto in verità quelle cose non le dicesse per puro
scherzo o per puro piacere di chiacchierare, ma per cercare di scoprire
qualcosa di utile.
Non che non gli interessasse, anche perché chissà quante
cose avrebbe potuto rinfacciare al Piton vecchio tornato nel futuro, tanto per
metterlo un po’ in imbarazzo.
Con l’ilare visione di un Piton vecchio in pieno imbarazzo e
rosso in volto, si rilassò e cominciò così la sua partita a scacchi con il
futuro professore, cercando solo di non pensare a niente, se non a divertirsi.
*******************
“Povera me! Ma piangi sempre tu?! Quante volte te lo devo
ripetere che odio le persone che piangono?!” Scarnia spuntò amichevole come una
stella in una notte buia(ho capito…oggi sono in vena di metafore…-__-).
Harry alzò gli occhi e la vide. E fu come se una scossa gli
percorresse l’intero corpo da cima a fondo.
Scarnia! Come aveva fatto a non pensare a lei! Lei…lei era
l’unica su cui avrebbe potuto contare! L’unica che l’avrebbe potuto aiutare!
L’unica che l’avrebbe capito…
Si alzò come un fulmine e si fiondò tra le braccia della
ragazza, che rimase a dir poco sconcertata dal comportamento del bruno.
“Che fai, Harry?!” Ridacchiò.
“Grazie, Scarnia…” Le sussurrò, calmandosi un po’ dal
pianto.
“E per cosa?!” Chiese, sempre ridacchiando.
“Per esserci!” Rispose, come se fosse la cosa più normale
del mondo.
Scarnia sgranò gli occhi, sorpresa.
“Beh…non me l’aveva mai detto nessuno! Lo prenderò come un
complimento! Ora però, smettila di frignare! Non vorrai che ti prendano per una
donnicciola in preda a squilibri ormonali?! Non credi
di piangere un po’ troppo per essere un uomo grande e grosso?!” Lo prese in
giro.
Harry scoppiò a ridere fra le lacrime, e cominciò ad
asciugarsi gli occhi.
“Benissimo! Giuro che non lo farò più! Ora però, se vuoi che
mantenga la promessa, dobbiamo fare qualcosa di interessante! Ho voglia di
divertirmi un po’!” le strizzò l’occhio.
“Benissimo! E mi dica, signor Plock…cosa le va di fare?!”
Chiese, maliziosa.
“Quello che desidera, Madame!” le porse il braccio e lei vi
si appoggiò.
“Perfetto! Allora io comincerei con un suo sproloquio sul
motivo della sua crisi di pianto di attimo fa!” Propose lei, ridacchiando.
“Non ha proposte migliori?!” Fece, sconsolato, sbuffando.
“Uhm…si! Che ne dici se ci facciamo un salto a Mielandia?!”
Sorrise.
“Ottima idea!” Rispose, con sguardo birichino.
I due ragazzi corsero a perdifiato fino al portone
principale, dove Gazza controllava i permessi degli alunni.
Usciti dal portone, cominciarono a tirarsi palle di neve e a
rotolarsi per terra fra la soffice neve caduta durante la notte, come aveva
previsto la ragazza.
Harry era deciso a far si che quella fosse la giornata più
bella della sua vita.
**************************
Eh, eh! Questa volta sono stata anche troppo veloce…^^ No
comment per la mia a dir poco lunaticità…! ^^ Non
sono per niente equilibrata! E pensare che era pronto praticamente mercoledì…o
martedì…ora non ricordo…ma non mi sembrava il caso di aggiornare dopo due
giorni! Così ho aspettato, però ho avuto un po’ di impegni e quindi non ce l’ho
fatta prima…però eccomi qui! Comunque…
Beh…a quanto pare le persone che hanno risposto alla domanduccia dello scorso chap hanno sbagliato di grosso!
Eh, eh! In ogni caso…beh…ma scusate! Era ovvio che fosse Rod! Come poteva poi
essere Scarnia non lo so…-__-
Dai, scherzo, è ovvio! In effetti, non era poi così ovvio
che fosse Rod! Anzi, probabilmente era il meno probabile! (No, a dir la verità
il meno probabile era Lucius, secondo me…)
Comunque, tornando a noi…la storia procede, sebbene lentamentissimamente….-__-
Mi scuso con tutti coloro che trovano che io sia decisamente
logorroica, ma che ci posso fare?! Sono così! ^^ Prendetemi per come sono!
Beh…ci rivediamo col prox chap (questa
volta sono sicura che arriverà anche questo presto…è per metà scritto…^^ a
conferma della mia lunaticità! O non scrivo, o scrivo
due capitoli di seguito! ^^”) e l’unica cosa che mi resta da dirvi è…COMMENTATE!
Ho un enorme bisogno dei vostri consigli e del vostro supporto! ^__-
Bacioni a tutti
Giuggia!!
Ringraziamenti:
Marti: visto che
brava?! Ho aggiornato!! Che poi tu e quell’altra l’avete già letto, ma va beh…siete
favorite! ^__- Però il prossimo vi faccio soffrire e ve lo leggete come tutti
gli altri quando aggiorno! ^__^ Va beh…bho! Sarò gentile…ci penserò! Per la
palestra…ehm…non ricordarlo a mia madre! Ti prego! Si è dimenticata! Magari
riesco a non fare il mese di novembre e salto direttamente a Gennaio! ^__-
Comunque a Gennaio vengo di sicuro, giuro! ^__- Che altro dire…anche tu hai
sbagliato alla grande! E la cosa che mi fa ridere è che, in teoria, lo sapevi
anche, in quanto ti avevo fatto leggere il foglio dove avevo fatto lo schemino…ma come al solito, come la Sara, non mi ascolti mai…-__-
Vabbò! Bacioni a doma!
Giulietta89: eh,
eh! Sbagliato!! Comunque…beh…non era facile…lo so…però Scarnia alla fine è
arrivata! ^__- Beh…per la palestra ti rimando sopra!! ^__- Comunque…che bello!
Hai recensito! Ma soprattutto…hai letto! ^__- Questo mi rende ancor più happy! Grazie!!
A domani!!
Ps: “The Village”
faceva schifo…-__-
Kika89: ehilà,
bella ragazza! Come va?! Uhm…anche tu a quanto pare hai sbagliato! ^^ Eh, eh!
Come?! Non vuoi il viaggio premio?! Ma uffa! Speravo di riuscire a mandarci
qualcuno…va beh…ma neanche se è per due?! Daiii…sono
sicura che il Cucciolino Ciccioloso sarebbe felice!
Alloggerai in una bella villa di cinque piani duecento metri per cento di
giardino con piscina piena di scivoli di tutti i tipi…poi c’è la stalla con
cavalli di ragazza pura, un laghetto con uno yacth
che può direttamente essere trasportato in mare scendendo lungo il fiume che
attraversa la mia proprietà…in più una bella spiaggia privata con palme e belle
ragazze per il Cucciolino Ciccioloso…ehm…forse queste
le possiamo togliere…comunque…che ne dici?! E non ti ho ancora descritto l’interno…Dai!!!
In ogni caso, come seconda scelta al premio di consolazione, c’è un bel
viaggetto in Tibet…come preferisci! ^__- E per questa volta, proprio perché sei
tu, il viaggetto sarà per due…magari anche tre, se hai un acne o un gatto…^^
Ok?! Bacioni a presto!
‘Malfoy…no…non è possibile! Avrò
sentito male, è ovvio! Perché avrebbe dovuto chiamarlo Malfoy?! E poi…cioè…non ha senso!
...Anche se…ma come è possibile!’
Rodolphus si lasciò cadere sbuffando in piccola poltroncina in
un angolo buio della Sala Comune, fissando intensamente il ragazzo biondo che
giocava a scacchi tranquillamente con Severus.
“Però…potrebbe anche essere…in fondo si assomigliano così tanto…” Borbottò.
“Chi si assomiglia?!” Selen si era
avvicinata, senza che il ragazzo se ne accorgesse.
“Sempre ad ascoltare i discorsi altrui, eh, Selen?!” Sbuffò il ragazzo, indispettito.
“Se tu parli da solo…” Si sedette
di fronte al ragazzo, accavallando le gambe e poggiandovi sopra i gomiti,
sporgendo la testa verso il ragazzo, attendendo una risposta. “Allora?! Di chi
parlavi?!” Chiese, impaziente.
“Fatti tuoi mai, neh?!” Ridacchiò
lui.
“Ho imparato da Siren che non bisogna mai farsi i fatti
propri ma solo quelli degli altri!” Sorrise lei.
“Niente…pensavo a delle cose che ho sentito…” Buttò li. In
fondo, aveva voglia di dirlo a qualcuno, ma si sentiva in colpa, come se fosse
un segreto da non poter rivelare a nessuno.
“Eddai! Parla!!”
Lo esortò.
“Uhm…come mai non sei ad
Hogsmeade?” Si informò.
“Compiti…dammi un motivo per distrarmi! Qualche bel
pettegolezzo fresco fresco!
Dall’espressione crucciata e pensierosa che avei dipinta in volto, deve essere
qualcosa di grosso!” Sorrise, deviando la domanda.
“Senti…se vuoi dei pettegolezzi perché non ti fai quattro
chiacchiere con Siren?!” Rincarò lui.
“Perché non è al castello e perché il tuo mi sembra più
interessante.” Rispose prontamente.
Rodolphus la fissò per qualche attimo,
pensieroso, poi distolse lo sguardo.
“Devi giurarmi che non ne farai parola con nessuno…”
“Cos’è, non ti fidi di me?!” Selen
si mostrò offesa. “Non mi sembra di aver mai fatto qualcosa per tradire la tua
fiducia! Qualsiasi cosa tu mi abbia detto, è sempre
rimata fra noi…”
Lo sguardo accusatorio di Rodolphus le fece capire che era decisamente un tasto da non toccare, in quanto non era
certamente vero.
“Però lo sai…io e te ci conosciamo…da
quanto?! Dieci anni?! …E io
ti voglio bene! Se non vuoi che io lo dica, giuro che
manterrò il segreto!”
Rodolphus non era convinto.
“Ma scusa…!? Cosa mai sarà di così
tragico?! La cosa peggiore che potrei scoprire sarebbe
che la Black se
la fa con Silente!!” Ridacchiò, divertita dall’idea.
Rodolphus la incenerì.
“Questo dimostra che io non posso dirtelo…sei
infantile!” La rimproverò.
“E dai! Per favore! Giuro su quello
che vuoi!!” Fece gli occhi dolci, sbattendo le ciglia
e assumendo un’espressione innocente.
“Anche su Black?!” Sorrise,
prendendola in giro.
“Ma è naturale!” Rispose, come se fosse la cosa più ovvia
del mondo, in quanto non avrebbe mai e poi mai
infranto il loro fatto.
“Selen…Lucius non deve assolutamente venirlo a sapere,
capito?! Per nessuna ragione al mondo! Ne tanto meno quella pettegola della tua amica!” La
minacciò.
“Ci mancherebbe!”
“Giuri?!”
“Giuro.”
“Bene…ho sentito, mentre venivo in Sala Comune, quei due
ragazzi nuovi…sai…Melville e Plock…parlare fra loro. E
sono sicuro che il moro abbia chiamato Draco ‘Malfoy’…” Pur con molta fatico,
buttò fuori la confessione tutta d’un fiato, pentendosi subito dopo.
“Ma sei sicuro?!” Selen storse il
naso, scettica.
“Si! Cioè…no…cioè…forse! Cioè…io ne sono sicuro! L’ho sentito con le mie orecchie!
Solo che…”
“Potresti aver frainteso! Comunque…magari
è un parente lontano di Lucius che vive in Francia…che c’è di male?!” Fece
spallucce.
“E per quale motivo si sarebbe presentato sotto falso nome?!” Chiese, ansioso.
Selen ci rifletté un attimo.
“Beh…in effetti…” Era perplessa. “Ma in ogni caso…cosa
supponi, scusa?!”
“Niente…stavo solo notando che, se guardi bene, Draco assomiglia
molto a Lucius, non credi?!” Le indicò il biondo,
chinato a riflettere sulla scacchiera, con lo sguardo corrucciato.
Selen ci rifletté per un attimo.
“Hai ragione, ma non vedo il nesso…” Era confusa. Notando
però l’espressione sul viso del suo compagno, parve illuminarsi. “Ma dai! Non vorrai dirmi che avrai
pensato…?! Cioè…è impossibile…!” Ridacchiò, per
nascondere il nervosismo e l’incredulità.
“E’ quello che mi sto ripetendo da un quarto d’ora…”
Sospirò, lasciandosi cadere sullo schienale morbido della poltrona.
I due ragazzi, silenziosamente, continuarono a fissare il ragazzo dall’altra parte della sala, persi nei loro pensieri
sconcertati.
********************
“Buon giorno, Sev…” Siren apparve come dal nulla
interrompendo l’ennesima partita a scacchi che, per l’ennesima volta, si stava
conducendo a favore i Draco.
“Buon Giorno, Siren…” Dopo essersi voltato repentinamente e
aver scorto la figura della ragazza, sul volto di Severus si dipinse un espressione di puro disgusto, che sconcertò alquanto
Draco.
“Posso parlarti?” Chiese, timorosa.
“Non abbiamo niente da dirci…” Sbottò, tornando a giocare,
muovendo il cavallo e mangiando un pedone di Draco.
“Sev…ti prego! Ascoltami!” Lo implorò
la ragazza.
Notando la scena, Draco non poté fare a meno di preoccuparsi:
doveva essere successo qualcosa di grave, perché Severus avesse cambiato idea
in quel modo da un giorno all’altro…
“Non ne ho voglia…” Rispose, sempre più arrabbiato e
nervoso.
Siren allora, si rivolse verso Draco.
“Ti dispiace lasciarci soli cinque minuti?” Chiese,
gentilmente, per quanto nella sua voce ci fosse più un
tono di ordine.
“Draco non va da nessuna parte!” Sbottò Severus, alzandosi
in piedi. “E io non ho alcuna intenzione di ascoltare
più nessuna parola che potrebbe uscire da quella tua, per quanto deliziosa,
bocca! E quindi, ti prego gentilmente di andartene e di non tornare più ad
importunarmi!” Urlò queste parole con una tale furia in faccia alla ragazza,
che ella non poté fare a meno di scappare via, poco
prima di scoppiare in lacrime.
“Cosa è successo?!” Chiese Draco,
mossa dalla curiosità, per quanto probabilmente non era il caso di chiederlo.
Severus si riprese, e si risedette con calma prima di
rispondere.
“Niente…piccole scaramucce tra fidanzati…” Disse, con tono amaro
e con una punta di sarcasmo.
“Non vorrei intromettermi, ma sinceramente a me quelle urla
non sembravano ‘scaramucce tra fidanzati’” Sorrise
Draco.
Severus sospirò, lasciandosi cadere sullo schienale e
impegnandosi a fissare il soffitto.
“Vedi Draco, la mia ragazza, una delle poche persone che mi
rispetta e che mi ama, o meglio che credevo che mi rispettasse e mi amasse, ha
avuto la decenza di informarmi di alcune cose di cui
avrei preferito non venire a conoscenza…” Spiegò lentamente.
Alzò poi lo sguardo, fissando intensamente Draco negli
occhi, mettendolo a disagio.
“Sai…assomigli molto a Malfoy…in te però
non vedo quella freddezza e quell’odio che vedo in
lui…” Asserì, con fare mistico.
“Cosa significa?” Chiese Draco
nervoso, sentendosi messo sotto esame degli occhi di Severus.
Il giovane Piton ci pensò un po’ prima di rispondere.
“Niente…è solo che credo, beh… che tu sia una brava persona,
e non riesco a capire cosa tu ci possa fare a Serpeverde!” Sorrise, senza
distogliere gli occhi da quelli di Draco.
“Non mi conosci bene, allora!” Ammiccò. “Comunque…potrei
farti la stessa domanda!”
“Non saprei risponderti…credo di esserci finito solo perché
l’ho chiesto io…cioè…il cappello era indeciso fra
Serpeverde, per il mio spirito ambizioso, e Corvonero per la voglia
d’imparare…ma io non volevo finire a Corvonero fra i babbani! Così…beh…l’ho
convinto a farmi venire qui, sperando di trovare degli
amici e delle persone che avevano i miei stessi problemi e interessi…devi
sapere che io sono orfano. In questo posto speravo di trovare la mia famiglia,
invece…”
“Invece?!” Lo esortò Draco, che
vedendo il suo professore in quelle condizioni, soffriva moltissimo.
“Invece ho trovato solo rampolli di famiglie ricche e
purosangue, che passano le loro giornate a pensare come
infastidire il primo mezzosangue che vedono! Si, non provo una forte
ammirazione per i mezzosangue, ma da qui a passare le mie giornate a pensare
come farli fuori…sono tutti dei razzisti! E purtroppo ho paura che la cosa non finirà qui…” Lasciò la
frase a mezz’aria.
“Purtroppo hai ragione…” Si lasciò scappare Draco.
“Cosa?” Domandò, con sguardo
interrogativo.
“No, niente…ma vedi, anche da dove vengo io succedono le stesse cose. E prevedo
guai per il futuro…” Cercò di rimediare, ma Severus non ci fece più di tanto
caso.
“Infatti…”
Ci fu un po’ di silenzio, durante il quale Draco rimuginò
sulle parole di Piton e di come queste potessero
essere in qualche modo collegate a Siren, poi fece la sua mossa, e i due
ripresero a giocare, come se niente fosse successo e niente fosse stato detto.
**********************
“Vi ho convocati tutti qui perché ho decisamente
molte domande da porvi per colmare alcuni dubbi che sono nati in me e nel
professor Piton, che me li ha gentilmente riferiti…” Il vecchio Silente si trovava
nella cucina della tenuta di GrimmauldPlace, dove aveva riunito tutto l’Ordine della Fenice per
porre un problema a tutti i presenti, oltre che per mettere appunto l’ordine
del giorno secondo le nuove notizie che ‘La Gazzetta del Profeta’
avrebbe riportato.
In attesa delle nuove notizie su
quel fronte, iniziò con la cosa in quel momento più importante: cosa stava
succedendo?
“Sia io che il professor Piton, abbiamo notato che, tra i
nostri ricordi si stanno affollando immagini che prima non erano mai esistite…ricordiamo infatti cosa che, in teoria non dovremmo ricordare.”
Venne interrotto da un crescente
mormorio di consenso.
“Il professor Piton qui presente ci può confermare in modo
assoluto di ricordarsi di Potter, del Signorino Malfoy e di tutti gli altri
ragazzi scomparsi. Voi vi starete chiedendo come questo è
possibile…beh…semplicemente, i ragazzi che sono scomparsi, sono finiti nel
passato, e precisamente durante le vacanze Natalizie dell’anno 1975. Anch’io stesso ho qualche vago ricordo in merito. Questa può
essere vista come una buona notizia, perché per ora sappiamo almeno che stanno
tutti bene…ed è anche un modo per, diciamo, controllarli. Il problema però non
è certo questo: come ben tutti saprete, quelli sono
gli anni in qui Lord Voldemort è salito al potere, quando a radunato intorno a
se tutti i suoi seguaci. Sono in pena per i ragazzi, perché non vorrei che
svelassero qualcosa. Se Lord Voldemort venisse a
sapere che i ragazzi vengono dal futuro, non oso pensare cosa potrebbe
succedere! Tanto più che, come già detto, sarebbe
pericoloso per la sorte non solo nostra, ma cambierebbe tutto il futuro! Harry
potrebbe non nascere, e Voldemort potrebbe rimanere al
potere. Purtroppo, e lo sottolineo, noi non possiamo
fare niente. Possiamo solo sperare che i ragazzi siano abbastanza cauti e che
trovino al più presto il modo per tornare nel presente.”
Silente finì il suo discorso.
“Siamo in un bel pasticcio…” Mormorò Minerva, sconsolata.
“Purtroppo però ora dobbiamo occuparci di far si che il mondo magico non cada nell’oblio prima che Harry
torni. Dobbiamo lottare e sperare. Per prima cosa, bisognerò fare in modo che
qualcuno vada al Ministero della Magia e metta un po’ d’ordine in tutto quel
caos che ora vi regna, dopo che Caramell” Fece una smorfia di disgusto “si è
ritirato. Concedo l’onore dell’incarico alla mia vecchia
Minerva McGranitt, che, sono sicuro, saprà svolgerlo per il meglio. Per
il resto, mi auguro di riuscire a non creare troppo allarmismo, ma soprattutto
spero che riusciremo presto a trovare dei rinforzi. Purtroppo gli Auror del
Ministero non sono abbastanza per fronteggiare i
Mangiamorte che torneranno in azione e quelli che si uniranno alla causa.
Affido a te, mia cara Ninfadora, il compito di reclutare più quanti volontari riesci a trovare!” Sorrise.
“A te, Moody, se non ti dispiace, verrà
dato il compito di formare le pattuglie: ne voglio una in ogni posto che
potrebbe subire un attacco, innanzi tutto al Ministero, poi a Diagon e
soprattutto a Noctrun Alley, dove spero che sarai ben capace di far chiudere
tutti i negozi dove potrebbero rifornirsi i Mangiamorte, e poi sicuramente
parecchie nella Londra Babbana, al Paiolo Magico ad Esempio, e tanto più a
King’s Cross: sono sicuro sarà il Suo prossimo obbiettivo. Mi raccomando, non
dimenticarti di Hogsmeade. Ogni persona sospetta, dovrà venire fermata. Io
alloggerò a Hogwarts insieme alle persone che richiederanno la mia protezione,
e indagherò sul modo migliore per cercare di riprenderci le ragazze. Spero di
ricevere entro domani un rapporto di conferma dei vostri lavori. A chi non ho
assegnato un incarico, si unirà a uno dei tre
responsabili.
Chiunque avvisti una delle due ragazze, è
obbligato o riferirlo. Chiunque farà del male ad una di loro
senza aver ricevuto il mio permesso, ne pagherà le conseguenze. Solo nel
caso veniste attaccati, vi sarebbe concesso, in tesoro
della legittima difesa, ma solo e solamente in quel caso. Sono
innocenti, ricordatelo. Sono vittime di una qualche maledizione.
Speriamo solo che, in qualche modo, riescano a contrastarla…” Sospirò, prima d sciogliere la seduta con un gesto della
mano.
*****************
Anche questa volta sono stata very veloce! ^__- Beh…magari il chap non è venuto come
speravo, però…non è male! (Lo credo, l’hai scritto tu!
Se non piacesse a te…-__-) Comunque…beh! Che ne dite?! Vi piace?! L’idea che quelli del
futuro cominciassero ad avere ricordi in merito ai
ragazzi che sono nel passato…beh…mi è sembrata carina!! No?! Spero solo di non
essermi complicata la vita…-__-
La scena fra Rodolphus e Selen è sfacciatamente ispirata a una scena de ‘I Promessi Sposi’…quando
Perpetua cerca di convincere quel simpaticone (-__-) di Don Abbondio a
confessarle quello che è accaduto…
Ovviamente io non sonoManzoni (Ahimé) e quindi è venuta quel che è venuta! Però a
me e alla mia Martinuccia (Come mi hai chiamato?!NdMarti) durante la lezione di educazione fisica che abbiamo bellamente evitato, (^^”) è
sembrata carina! (La Giulietta ci fissava con sguardo omicida mentre
noi saltellavamo qui e li per la felicità di aver trovato un idea…) (Che
poi sarei io quella a dover essere felice, ma la Martinuccia
si fa molto influenzare dai miei scatti, anche decisamente isterici e
insensati, di gioia!^^) Dovevo scrivere un dialogo fra Rodolphus e qualcuno…così
che lui confessasse quello che ha sentito… però non sapevo chi e tanto meno
come! Così, traviate dalla lettura dei promessi sposi di poco tempo prima…è
uscita l’idea! E chi meglio di Selen poteva interpretare la simpatica Perpetua?! Beh…certamente Siren, ma non mi sembrava il caso, perché
non sarebbe stata in grado di mantenere il segreto per più di dieci minuti (Non
che Perpetua lo faccia…)! Va beh…-__- Mi sento molto
traviata in questo momento! ^^ Comunque…è solo un
ispirazione! Purtroppo (o per fortuna, dipende dai punti di vista) io e il Manzonisiamo a chilometri di
distanza, e con i Promessi sposi la mia fic non ha
niente a che fare! Lo spunto però mi sembrava carino! ^__- Ora però la smetto
di sproloquiare (Come al solito…)
In ogni caso…come procede?! Voglio
qualche vostro commento!
Prometto che aggiornerò presto!!(???) No, dai…seriamente! (Spero…!^^)
Bene! Bacioni a tutti a presto!
Giuggia!
Dedico questo chap alla Martinuccia
(Se non ci fossi tu io sarei ancora al primo capitolo…-__-) e alla Giulietta, che ha fatto l’enorme sforzo di sforzarsi di
leggere la mia fic e gliene sono infinitamente grata!
E poi, a essere sinceri, è lei che mi ha aiutato a
trovare un idea per alcune cose che succederanno più avanti…! ^__-
Ringraziamenti:
Kika89: beh…se
vuoi…per i ballerini brasiliani ci avevo già pensato,
ma non volevo che il Cicciolinociccioloso
si ingelosisse! (Si può dire?!) Sai…non è che mi
piacerebbe diventare la causa di un eventuale litigio! (O
‘scaramuccia amorosa’ che dir si voglia!) ^__- Bene!
Allora preparo la nave! Quando torni, fammi sapere se
ti sei divertita! Ah…io di posti ne preparo due…al massimo ti
prendi un ballerino brasiliano! ^__-
Bacioni a presto!
Marti:Martinuccia bella!! Come va la
vita?!(Se non la pianti di
chiamarmi Martinuccia ti uccido) (Ma io sono già
morta! Come?! Non te lo ricordi già più?! ^__-) (-__-) Bene! Sbagliato tanto no…però…^^ Il fatto era che tu
avresti dovuto saperlo, tutto qui! ^^ Eh, eh! Questo
chap è in anteprima anche per te e la Giulietta! Sono stata
perfida e non ve l’ho fatto leggere prima! Comunque…spero
ti piaccia!! Visto?! Ti è piaciuto ‘Don Abbondio’?! ^^ Ok…uhm…forse è meglio se la smetto e vado a studiare
storia…o comunque forse è il caso se inizio a scrivere
il prox chap! ^^ Bacioni a presto!
Capitolo 24 *** Girovagando come anime in pena ***
24°CAPITOLO:
24°CAPITOLO: GIROVAGANDO COME ANIME IN PENA
“Senti…te l’ho già detto e te lo ripeto! Non voglio avere
nulla a che fare con questo uomo! Dal mio punto di
vista, è solo uno psicopatico! Io odio i Babbani e affini quanto li odi tu e quanto
li odia il tuo caro Lucius, ma non ho alcuna intenzione
di giurare fedeltà eterna ad un uomo che pretende che io vada in giro ad
ucciderli tutti! Ma non lo capisci anche tu che è una
cosa insensata?!” Severus, dopo che Siren l’aveva inseguito per tutto il giorno
tentando di parlargli, alla fine era scoppiato e le aveva urlato, per quanto a
bassa voce poiché si trovavano in un corridoio, tutti sentimenti che provava
per quello che lei gli aveva chiesto di fare.
“Ma…? Cioè…cosa
ti cambia?! Sev…lo sai benissimo che io non posso sottrarmi a questa cosa…e sai
benissimo anche che io, per quanto alla fine non spetta a me scegliere, sono
perfettamente d’accordo con quello che dici tu! Ma…”
Abbassò lo sguardo, triste.
“Vedi, Siren…il tuo problema, secondo me, è solo quello di
non riuscire a dire quello che pensi! Sei una delle tante marionette di Lucius!
Ma lo capisci che è insensata una cosa del genere?!”
Il suo sguardo, da furioso, era passato a compassionevole.
“Vedi…io sono una Mezzosangue, e tu lo sai bene. E lo sa
anche Lucius e anche il Signore Oscuro. Sanno anche
però che io sono fermamente intenzionata a rinnegare il mio passato e mi hanno dato il permesso, in gran onore, di entrare a mia volta
nella causa! Se io non avessi fatto così…quando succederà quello che è stato progettato, io sarei stata la
prima a venire presa di mira, non capisci?! Non ho altra scelta, Sev…e non
credo che neanche tu l’abbia. Io ho visto di cosa è capace l’Oscuro Signore!
Bellatrix, in gran segreto, mi ha portato da lui, l’altra sera. Sono l’unica
qui, a scuola, ad aver potuto avere l’onore di conoscerlo! E
ti assicuro, non ti conviene metterti contro di Lui…è un consiglio che ti
voglio dare…” Tremava di paura, se pur leggermente, e Severus lo notò. E questo
fece scattare, in modo repentino, un avvisaglia nella
sua testa: niente aveva mai spaventato Siren. Lei era forte e determinata, non
si faceva certo spaventare facilmente! E, comunque,
non l’avrebbe dato a vedere così apertamente, se la cosa non l’avesse davvero
sconvolta. Si, in effetti in lei c’era anche una parte
dolce e compassionevole, forse quella per cui aveva deciso di stargli accanto,
ma sicuramente non era la sua parte caratteriale più spiccante!
“Siren…” Iniziò, avvicinandosi alla ragazza, che continuava
a fissare il pavimento con occhi vacui.
“Senti…Lucius mi aveva chiesto, l’anno scorso, di
avvicinarmi a te e poi, quando tu ti fossi innamorato
e completamente fidato di me, convincerti ad unirti a Noi…Ora però, dopo aver
conosciuto l’Oscuro Signore, lo faccio solo per proteggerti. Senza la Sua protezione, avresti ben
poco da vivere. Soprattutto ora che sai della Sua esistenza…” Aveva continuato a parlare fissandosi la punta delle scarpe,
con voce rotta dalle lacrime, che comunque si ostinava a non voler far scendere.
Alzò gli occhi lucidi verso il viso di Severus, che la
fissava con uno sguardo misto a rabbia, compassione e dubbio. “Sev…non metterti
contro di Lui. Mai. Fallo per me, ti prego! Non voglio che tu possa finire
male. Lui ha dato ordine che tu venissi ucciso, nel
caso non avessi accettato il giuramento. E non
scherzava. Non è il tipo da scherzi. Non scherza mai. Fa sempre sul serio, e se
vuole una cosa l’ottiene. Ti prego, non metterti contro di Lui! Non potrei
salvarti, e morirei per la disperazione…” Una lacrima solitaria, che non riusciva più a tenere dentro, scese a rigarle il viso.
Severus, sbigottito dalle parole della ragazza, non poté
fare a meno di abbracciarla, senza sapere cosa dire, consolandola mentre lei si
lasciava andare, per la prima volta da quando lui la
conosceva, ad un pianto liberatorio e, allo stesso tempo, come una preghiera
verso di lui.
E lui l’avrebbe ascoltata:
d’altronde, non avrebbe certo perso niente!
In caso contrario, invece, avrebbe perso se stesso e lei.
********************
“Lucius…io non credo che sia il caso! Cioè…non
ti sembra un po’ pericoloso?! È la quinta volta in una settimana! Credo che Plum non sia così stupido da non essersi premunito!” Peter,
con la sua vocina squillante e impaurita, seguiva a
passi felpati il giovane Malfoy, che si stava dirigendo senza alcuna remora
verso l’ufficio del Professor Plum, loro insegnante
di Pozioni, per recuperare alcuni ingredienti indispensabili per preparare una
pozione che il Loro Signore aveva chiesto che ideassero. Erano giorni che lui e
Rodolphus, per quanto poco bravo in quella materia, e con l’aiuto molto
sospetto di Peter, si esercitavano per trovare le dosi giuste per creare una
pozione capace di uccidere una persona, purtroppo con scarsi risultati. Il Loro
Signore, come prova della loro fedeltà, aveva preteso che loro creassero una
pozione di quel tipo, da usare in seguito. Purtroppo nessuno dei tre era
particolarmente bravo, quindi…i risultati non si erano ancora visti, e gli
ingredienti cominciavano a scarseggiare.
“Vedi, Peter, Plumè stupido…e in ogni caso, possiamo
sempre dire che il mio gufo stava male e avevo bisogno
di alcune erbe medicinali e non mi sembrava il caso di andare a svegliarlo in
piena notte. Ci cascherebbe in pieno! Non riesce a vedere oltre il proprio
naso, quello stupido Mezzosangue!” Sbuffò di sdegno.
“Senti…perché non vai tu?!Cioè…io posso stare qui a fare di guardia, che ne dici?!”
Propose, fermandosi e fissandolo con aria supplichevole.
Lucius si fermò e si voltò di scatto, sbuffando impaziente.
“Senti…come speri di ottenere qualcosa nella vita se ogni
volta ti tiri indietro davanti a qualsiasi cosa?! Ti
ho portato con me proprio perché tu potessi imparare qualcosa! Cosa credi?! Che mi faccia piacere la tua compagnia?!
Ne farei volentieri a meno! Ma, visto che a quanto pare sei
così stupido da non saperti neanche allacciare le scarpe, mi è sembrato
doveroso cercare di insegnarti qualcosa! Ma, se vuoi
andare, vai pure, sempre che tu riesca a trovare la strada!” Lucius si
rivolgeva a lui come se fosse un asino a cui si dovevano dare due calci per
farlo camminare, perché se no da solo non era in grado.
“No, no! Scusa! Ti sono molto grato! Scusa se mi sono intromesso!” Riprese a camminare dietro a Lucius.
Pochi metri dopo, svoltato l’angolo, fecero
però il peggior incontro che poteva capitare.
“Malfoy! Ma chi si vede?! Stavo
proprio aspettando te! Oh?! Peter?! Cosa diavolo ci fai
con Malfoy?!” James, orrendamente stupito di trovare uno dei suoi migliori
amici insieme al suo peggior nemico, lo fissò in cagnesco.
“Potter! Come osi solo supporre che lui fosse
insieme a me! Vedi, il tuo povero cagnolino da guardia se ne
girava tutto solo soletto senza sapere dove
andare! Si era smarrito, poverino! Così ho pensato che sarebbe stato gentile
riportarlo al suo legittimo padrone! Non credi?! Più
che altro mi sorprende non vederti con Black…dov’è
finito il tuo grande amico d’infanzia?!” Lo sbeffeggiò Lucius, nel chiaro
tentativo di nascondere il vero motivo per cui si trovasse in compagnia di
Minus.
“Vedi…mi sembrava ingiusto venire
in due! Infondo, tu sei tutto solo! Sarebbe stato
sleale! L’ho lasciato a spassarsela con la sua bella…” Fece James, con fare allusivo.
“Bene! Mi scuso gentilmente! Ora che ho portato il cane al
legittimo padrone, dovrei tornare alle mie faccende!” Fece un piccolo inchino
e, facendo svolazzare il mantello girò i tacchi e si allontanò, lanciando una
chiara occhiata ammonitrice in direzione di Peter, che rimase
a fissare la sua figura nera allontanarsi, prima di voltarsi verso James.
“Non dovresti andare in giro di notte, se poi ti perdi…”
Sgranò gli occhi.
“Senti James, è stato un caso!
Facevamo lo stesso corridoio! E lui ha trovato
soltanto la scusa per insultarmi, visto che ne ha avuto l’opportunità! Comunque, credo proprio che tornerò nei dormitori. Pensi che
verrai con me?!” Chiese, tirando un sospiro di
sollievo per il fatto che non avrebbe dovuto in questo modo seguire Lucius.
“No…aspetto Lily. So che è andata con Annia a fare una
passeggiata in riva al lago. Quelle due sono pazze! Ci saranno cinque gradi
sotto zero! Comunque…beh…diciamo che in verità l’ho
suggerito io ad Annia! Così avevo una scusa per incontrarle…” Sorrise,
imbarazzato per ammissione, che Peter gli ave a costretto
a fare dopo fissandolo con lo sguardo di chi, chiaramente, non crede assolutamente
a quello che hai detto.
“Ok…allora ci vediamo! Salutamele!” Si allontanò.
“Ah! Peter! Stai attento! Gazza sta facendo la ronda al
terzo piano!” Gli strizzò l’occhio e poi, avvolgendosi
nel mantello, si diresse verso il portone, uscendo nella fredda notte di
Dicembre.
*****************
“Che diavolo ci fai qui?!” Lily
sgranò gli occhi, decisamente sorpresa da quella visita inaspettata.
“Facevo un giretto…” Scrollò le spalle e tirò giù il cappuccio
per liberarsi dalla neve che, ovviamente, era caduta sui suoi abiti,
riparandosi dalla nevicata sotto l’albero dove sedevano tranquille le due
ragazze, che si riscaldavano vicino ad un focherello
acceso con la magia.
Lily lo guardò storto, e subito dopo rivolse uno sguardo che
competeva con la neve che stava cadendo per il gelo con cui era stato lanciato
ad Annia.
“Come diavolo ti è venuto in mente?!
Lo dovevo sapere che dietro tutto questo c’era lui!” Ed indicò James con un
dito, accusandolo. “Mi sembrava strano! ‘Andiamo a
farci un giretto nel bosco in piena notte con dieci gradi sotto zero e una
nevicata in corso’! Chi altro, se non lui, poteva
avertelo suggerito?!E io,
stupida, ti ho pure seguito…” Si alzò di scatto, per andarsene, ma James la
fermò.
“Lily…dai! Va bene, ho chiesto io
ad Annia questo favore! Ma vedi, tu non mi ascolti
mai! Speravo di riuscire a parlarti almeno in mezzo ad una tempesta di neve!”
“Tempesta di neve?! Non credi di
esagerare?! E comunque se non
ti ascolto è perché non ho alcuna voglia di ascoltare quello che hai da dire!” Sbuffò.
Testardo, testardo, testardo! Perché
non la piantava di seguirla ovunque?! Già per lei era
difficile non saltargli addosso ogni volta che lo
vedeva! E in più, lui, non la lasciava in pace un
secondo! Ma lei impediva categoricamente a se stessa di accettare qualunque
avance: Potter non era il suo tipo…era troppo impulsivo ed infantile troppo
pieno di se…lei non poteva essere innamorata di James!!
Annia, con passi felpati, stava cercando di sgattaiolare
via, per non fare il terzo incomodo.
“Ehi, tu! Non ti muovere!” La fermò Lily, e Annia assunse un espressione delusa, anche se mai avrebbe potuto competere
con quella di James.
“Lily…ti prego!” La supplicò James, con uno sguardo talmente
implorante e talmente frustrato dal suo rifiuto, che Lily non poté fare a meno
di provare una certa compassione, mentre dentro di se combatteva per cercare di
rimanere lucida e non cadere ai suoi piedi come un’idiota.
“Ascolta quello che ho da dirti!” Continuò.
Lily sbuffò: infondo, ormai era li, che aveva da perdere?!
“Che c’è?! Parli, o no?!” Si spazientì Lily, che era già nervosa per conto suo.
“Volentieri, ma c’è un piccolo problema…ehm…non è che
potremmo restare soli?!” Le chiese, decisamente
depresso perché sicuro che la ragazza non avrebbe mai dato una risposta
positiva.
Lily lo fissò accigliata, poi accordò
il permesso ad Annia di allontanarsi, con la promessa di aspettarla davanti al
portone della scuola.
“Allora?!” Chiese, quando Annia fu
lontana, in mezzo alla neve.
“Beh, ecco…io volevo parlarti!”
“Questo l’avevo capito!” Sorrise lei, divertita dal suo
imbarazzo.
Dopo qualche tempo di silenzio, James sbottò “Non è così
facile!” E si imbronciò in un espressione talmente
buffa che Lily non poté fare a meno di scoppiare a ridere.
“Perché non la pianti di ridermi dietro?!”
“Senti, o mi dici quello che mi vuoi dire,
o preferire raggiungere il castello. Comincia a nevicare un po’ forte…”
“Allora…vedi…lo sai che tu mi piaci…però…ecco…vedi!
Volevo sapere se, in qualche modo, la cosa potrebbe
mai essere ricambiata…cioè! Cosa diavolo devo fare perché
tu la smetta di ignorarmi ed odiarmi dal più profondo del cuore?!” Si
infervorì.
Lily sgranò gli occhi, sorpresa, e sempre più divertita,
anche se dentro di se continuava a cercare di convincersi che non era il
ragazzo adatto a lei.
“Wow! Il grande Potter che si abbassa alla decisione di
qualcun altro?! Sogno o son
desta?!” Lo schernì, e James la fissò con uno sguardo
talmente pieno di rammaricata offesa, che Lily si sentì in colpa.
“Senti, James…tu in realtà mi piaci!
Ma vedi…sei troppo pieno di te e sei uno tra i ragazzi più egoisti che io conosca! E poi…tu e Black passate le vostre giornate a importunare Piton! Siete infantili!”
Ecco: l’aveva detto…oramainon poteva più rimangiarselo…
“Ma..!?! Io non sono
egoista!” Si scandalizzò James.
“Ah no?!”
“No!”
“E allora perché non fai altro che pensare a te stesso e a
come metterti in mostra?!” Se c’era una cosa che
odiava, era proprio questa…o forse era proprio per questo suo modo di fare che
si era innamorata di lui?!
“Quella, se mai, è vanità!” La corresse.
“E, in ogni caso, non è vero!”
“La vanità è una conseguenza dell’ egoismo!
Se tu pensi solo per te e non per gli altri, finisci anche
per diventare vanitoso e crederti meglio degli altri, quando invece non lo sei!”
James non sapeva come rispondere alle accuse: in fondo,
sapevo che era vero che a volte era egoista…e soprattutto vanitoso! Ma non ci poteva fare niente! Era così e basta!
“Senti, Miss So Tutto Io, perché allora non mi dici cosa
devo fare?!” Si arrese.
“Tanto per cominciare direi che
potresti finirla col torturare Severus! Come ho già detto, è
infantile!”
Magari avrebbe accettato…e questo sarebbe
potuto essere un buon pretesto per convincersi che, dopotutto, era il ragazzo
adatto a lei.
“Ma non puoi chiedermi una cosa del
genere! E io come sopravvivrò?! Come mi divertirò?!”
“Troverai un modo più intelligente e maturo…”
“Ma…ma?!” Balbettò. Poi, ripresosi
dallo shock e rassegnandosi, esclamò “E questo basterebbe a convincerti che
sono il miglior partito da prendere in considerazione per passare i prossimi cent’anni della tua vita?!” Scherzò.
“Ovvio che no!” Fece lei, sconcertata, anche se decisamente divertita
James si rabbuiò.
“E allora cosa dovrei fare per convincerti?!”
“Uhm…forse darmi un bacio…” Sorrise lei.
La fissò per un istante, senza capire veramente quello che
Lily aveva affermato, per poi illuminarsi di gioia.
“Veramente?!” Se fosse stato
possibile, si sarebbe visto James camminare a un metro sopra il terreno.
Lily, annuì, ridacchiando. Non sperava che sarebbe cambiato,
ma almeno si era offerto di provarci, e questa era una delle più rosee promesse
che si potessero ottenere dal Grifondoro.
James non se lo fece ripeter due volte e si avvicinò alla
ragazza, baciandola con passione.
I due ragazzi continuarono a baciarsi, decisamente
felici, dimenticandosi completamente della povera Annia, che stava ancora
aspettando l’amica davanti al portone.
****************
Mah…non sono proprio del tutto convinta!
Cioè…non riuscivo a trovare un valido motivo per cui
Lily avrebbe dovuto non accettare la proposta di James…-__- Comunque…non è
venuto poi così male! Magari un po’ superficiale, questo si…^^
Povera Annia, li sola al freddo! Comunque, tra poco andrà a recuperarli! ^^ Anche perché se
no quei due stanno li fino a domani mattina!!
Bene! Che dire?! Ora capiamo
finalmente perché Severus era arrabbiato con Siren, e perché diventerà
Mangiamorte…perlomeno, come al solito, dal mio punto
di vista nella storia!! ^__-
E poi…la scena di Peter e Lucius, sinceramente
l’adoro! ^__- Spero che sia piaciuta anche a voi! ^__-
Ora vi lascio, ma aspetto con ansia i vostri commenti!
Bacioni, a presto!!(Questa volta ho fatto presto ad aggiornare…visto che
brava?! ^__^)
Giuggia!!
Ps: per favore, no comment sul
titolo…-__- Anche se si adatta al capitolo…non credete?!
^^”
Ringraziamenti:
Marti: questo lo hai letto in anteprima, felice?! ^^ Però…perché non posso
chiamarti Martinuccia?! Non
è carino?! Voi che ne dite?!(-__- NdTutti) (Antipatici! NdGiuggia col broncio!) Comunque…va bene, va bene…diciamo pure che Ci è venuta l’idea,
anche perché non mi ricordo a chi è venuta, per quanto mi sembra strano che sia
venuta a te…^^ Scherzo, dai! In ogni caso, te ne sei dimenticata a bizzeffe, ma
i più importanti ci sono!! Se vuoi, ti faccio l’elenco
dei miei!! Come…Vivienne, Cilla,
Maharet (eh, eh!) Katheleen (Come sono simpatica!), Luna (Difatti sono
Lunatica! ^^), Bellatrix, Hattie, Patroclo (Non te lo ricordavi, vero?! ^^) e…mah! Ce n’erano altri, ma non me li ricordo…-__- Direi che ora ti saluto! Ci si vede domani! ^__-
Giulietta89:
senti…psicopatica sarai tu! Non è che quando aggiorno
la prima cosa che mi viene in mente è di dirlo a te! (veramente
si, ma non ne avevo voglia…^^”) Il fatto è che sei sempre su internet! Credevo
che te la saresti data! Comunque…i
miei chap sono lunghi! è__é Scusa, guarda i tuoi?! è___éPrrrrr! In ogni caso…hai
fatto veramente un casino! Tipo la Marti con Mercuzio…o
era Tibaldo?! ?__? Va beh…ti saluto! Spero il chap ti
piaccia! Bacioni, Giuggia!!
Alex Granger: wow! Qualcuno di nuovo! Beh…grazie!
Non può che farmi piacere! Spero recensirai ancora! Voglio qualche commento!
Cosa ne pensi di questo chap?! Piaciuto?! Bacioni a
presto!
Lallotta12: dov’eri
finita?! Mi sei mancata!!!Viaggetto alle Hawaii?! ^^ Muy
incasinato?! Beh…in effetti! ^^” Mi sa che mi sto
complicando la vita in modo decisamente assurdo!! Ci
sono troppe persone in questa storia! Non riesco ad occuparmi di tutte!!-__- Va beh…fatti sentire, mi
raccomando! Spero di non avere i capelli bianchi però, la prossima volta…! Non
ti offendere! Ovviamente scherzo! Mi ha fatto piacere sapere che non mi hai
abbandonato e che continui a seguire la storia! ^__- Bacioni, Giuggia!!
“Senti…non vorrei sembrarti scortese ma…stai
bene?!” Draco, preoccupato, si avvicinò a Narcissa, che se ne stava seduta
davanti al fuoco, con lo sguardo perso nel vuoto.
“Uhm…cosa?! Ah, ciao! Parlavi con
me?!” Chiese, voltandosi di scatto e sorprendendosi
alla vista di Draco.
“Si, parlavo con te! Sembri molto triste…” Sorrise, sentendo
uno strano groppo allo stomaco.
“Beh…ho scoperto l’ennesimo tradimento del mio fidanzato!
Non credo potrei stare altrimenti!” Sorrise di
convenienza, ma i suoi occhi erano i più tristi che Draco avesse mai potuto
vedere e che sperava di non dover vedere mai più. Si accomodò accanto alla
madre, accoccolandosi sul divano.
“E come mai tu non lo lasci?!
Perché sopporti tutto questo?!” Chiese Draco, irato.
‘No! Cavolo! Non dovevo dirlo!
Stupido! Perché non pensi prima di parlare?! Maledetta
avventatezza!’ Si maledisse un secondo dopo, pensando
a quello che le sue parole avrebbero potuto cambiare.
“Non posso…! Lo amo troppo…”
“Ma…? Cosa centra?!
Amare non vuol dire per forza perdonare e soffrire!” Non ce la faceva a resistere: vederla in quello stato lo faceva stare
male! Tanto più visto che era tutta colpa di quello scellerato di suo padre!
Quel lurido essere…
“Vedi…c’è un detto che dice: ‘Si
perdona finché si ama…’…se io non riuscissi a perdonarlo, allora vuol dire che
non lo amerei più…finché invece riesco a perdonarlo, sono felice, perché vuol
dire che lo amo ancora! E questo mi aiuta ad andare
avanti! Sai…non credo che potrei vivere senza il suo amore!” Sorrise,
arrabbiata per le sue stesse parole, che però non
poteva negare fossero la realtà.
“Ma questo non è amore! È
masochismo!” Draco era allibito: ma sua madre era pazza o cosa?!
“Vedi, Draco…tu sei mai stato innamorato?!”
Gli chiese.
Draco, a quelle parole, non poté fare a meno di rattristarsi
oltre ogni misura.
Dopo un qualche attimo di silenzio rispose con voce fievole
e roca“Si, lo sono stato e lo sono tutt’ora…”
“E se la tua ragazza ti tradisse,
cosa faresti?”
“Beh…credo che mi infurierei e le
urlerei contro che è una bastarda e che non voglio mai più rivederla!”
Ridacchiò Draco, prendendosi in giro.
“Beh…questa è la prima fase! Ma
dopo qualche giorno comincerebbe a mancarti, e alla fine concederesti le tue
scuse e tornereste insieme felici e contenti più di prima!”
Draco ci pensò su.
“Uhm…probabilmente è vero, ma se succede una volta! Ma dopo due, o persino tre, comincerei a dubitare del suo
amore e la lascerei cuocere nel suo brodo!” Sorrise.
“Vedi…lo dici perché non hai mai provato! Ogni volta che
scopro che Lucius mi ha tradito, mi infurio come una
bestia, gli urlo contro di tutto e gli dico che non voglio rivederlo! Poi però
lui, puntualmente, viene da me a scusarsi e mi promette che non lo farà più…e
io non riesco a resistergli…mi è impossibile! Forse sono io che sono debole,
però è così…”
“Secondo me, a quanto pare, sei solo una marionetta nelle
sue mani!” Sbuffò Draco, impettito.
“Mah…può darsi…fatto sta che ogni volta finisce allo stesso
modo e ogni volta io ci rimango sempre più male! Ma
non riesco a non perdonarlo! Vedi…sa essere molto
convincente! E comunque…beh…sono sicura che infondo,
molto infondo” Sorrise “ anche lui mi ama…almeno un po’!” Ridacchiò.
“Se a te basta…” Draco alzò le
spalle, in segno di resa.
“SENTI! NON HO ALCUNA INTENZIONE DI LITIGARE NUOVAMENTE CON
TE!” Una voce maschile straziò il silenzio che regnava
nella sala comune.
Draco e Narcissa, spaventati, si girarono repentinamente
nella direzione dove, in un angolo buio, due ragazzi, che erano
appena comparsi da dietro il ritratto, stavano discutendo.
“Mason, per favore! Ragiona! Nostro padre…come pensi la
prenderà?! Non puoi! Lo capisci?!
Non puoi rifiutarti! Non puoi disubbidire ai suoi ordini!”
Sbottò l’altra figura, con tono arrabbiato ma anche rammaricato.
“Terence…senti, non ho più cinque
anni! Sono abbastanza grande da poter prendere le mie scelte! E, nelle mie scelte, non rientrano i piani che nostro padre
ha scritto per noi!” Rispose a tono l’altro.
“Ma…Come diavolo pensi di sopravvivere?!
Immagino che scapperai con il tuo grande amore, nonché quella
stupida oca mezza babbanofila tanto quanto te, e vivrai alla giornata non
curandoti del dolore che potrai arrecare al nostro povero vecchio padre!”
“Povero?! Vecchio?! Padre?! Non mi sembrano appellativi
adatti da dare a quel mostro che pretende che noi ci uniamo alla causa del SUO
Signore!! Causa che, sottolineo,
mi sembra completamente insulsa ed inutile!”
“Vedi?! Ti hanno fatto il lavaggio del cervello quelli
stupidi babbanofili che frequenti!! Non ti ricordi più
niente di quello che ci è stato insegnato?! Chi credi che sia stato, se non quegli stupidi Babbani, a
uccidere i nostri predecessori?! Chi credi che sia
stato, se non quegli stupidi Mezzosangue, a far si che il nostro mondo venisse
contaminato e messo in pericolo dai babbani?! Chi credi
che sia stato a fare in modo che ormai ci siano pochi maghi veramente potenti a
questo mondo?! Loro, sempre loro! Con il loro sangue hanno rovinato tutte le
nostre stirpi! Per non parlare del fatto che arrivano
qui e pretendono di essere trattati come Noi, quando invece non valgono neppure
la metà?!” Sbraitò Terence.
“Queste sono le cose che ci sono state insegnate, ma io ne
ho imparate delle altre! Non è vero che i Mezzosangue,
come ti ostini a chiamarli, siano maghi peggiori dei Purosangue, anzi!! E cosa credi, che sia vero che
noi siamo veramente ‘Purosangue’?! Vampiri, Orchi, Dissennatori, Lupi Mannari,
e chissà che altre specie di creature oscure contaminino
il nostro sangue, che viene così orgogliosamente chiamato ‘Puro’, quando invece
probabilmente non lo è neanche per metà!” Urlò Mason, inviperito.
Terence, i pungi stretti e le gote
arrossate, non seppe cosa rispondere.
Mason lo superò e dopo avergli lanciato un
occhiata di disgustata, scomparve dietro il quadro.
Narcissa, allibita tanto quanto se non di più di Draco, si
alzò e andò incontro a Terence, che vedendola comparire da dietro al divano,
assunse un espressione stupita e colpevole.
“Terence…tutto bene?” Chiese, poggiando
una mano sopra la spalla del compagno di casa.
“Si, si…tutto bene! Non ti preoccupare…” Aveva un espressione triste. “Ho provato a convincerlo, ma sai
com’è…è un testardo del cavolo!” Abbozzò un sorriso. “Purtroppo non so più che
farci…” Detto questo, si allontanò in direzione dei dormitori maschili, senza
dire altro.
“Cosa è successo?!” Chiese Draco,
comparendo alle spalle di Narcissa quando l’ombra di Terence scomparve dietro
al corridoio.
“Non lo so, ma prevedo che succederà qualcosa di brutto…si
prospetta essere un brutto anno…un orribile anno…si
comportano tutti in modo strano, e comincio a preoccuparmi seriamente…”
“Cosa intendeva Mason con ‘causa del SUO Signore’?”
Chiese, immaginando cosa intendesse, ma volendo saperne di più e vedere se sua
madre sapesse qualcosa.
“Mah…non so…è da un po’ che sento parlare di questa
‘causa’…forse dovrei chiederlo a Lucius ma non ne ho
il coraggio! Non mi ispira nessuna fiducia!” Sorrise.
“Uhm…in effetti!” Sorrise anche lui e poi, dopo averla
salutata augurandole la buona notte, seguì la strada che aveva percorso qualche
momento prima Terence, scomparendo dietro lo stesso corridoio.
*******************
“Altri dieci babbani uccisi…ma che allegria!” Sirius lesse
il titolo in prima pagina della Gazzetta del Profeta che gli era stata appena
recapitata, sorseggiando il suo succo d’arancia.
“Di nuovo?!” James strappò di mano
il giornale all’amico, e si immerse nella lettura dell’articolo.
“Ehi! Compratelo il giornale! Tutte le mattine la stessa
storia: io lo ricevo, e lui lo legge…non mi sembra tanto giusto, no?!” Sbuffò.
Harry, che era appena arrivato, ignaro della notizia che
aveva appena dato Sirius, si sedette allegramente a tavola e cominciò a fare
colazione.
“Scandaloso! E il Ministero non fa
niente di niente! Ma mi chiedo?! È mai possibile?!” James sbatte il giornale sul tavolo, con sguardo
corrucciato.
“Possibilissimo…” Sospirò Remus, immerso nella lettura della
sua Gazzetta.
“E poi si lamentano…non sanno fare altro che lamentarsi e
scusarsi, quelli stupidi e inetti!” Si infervorì
Amelie.
“Di cosa state parlando?!” Chiesero
Seamus, appena comparso alle spalle della ragazza, e Harry all’unisono.
Sirius, in risposta, porse ai due
ragazzi la Gazzetta,
che venne afferrata al volo da Ginny, arrivata in quell’istante.
Sotto lo sguardo arrabbiato di Seamus ed Harry, la ragazza lesse l’articolo in prima pagina, e poi porse il giornale a
Seamus, indignata.
“Non è cambiato molto, nel frattempo!” Commentò rivolta ad Harry e Seamus. “Ma è una cosa
inaudita! Ma non fanno niente al Ministero?!” Sbottò
poi, verso gli altri, sedendosi al tavolo, afferrando una brioche e
addentandola come se fosse la testa del Ministero della Magia in persona.
“Mamma mia! Sembri pericolosa!” Ridacchiò Neville, che era seduto di fronte alla ragazza.
“Lo sono!” Rispose.
“Beh…ma…come diavolo è possibile?!”
Anche Seamus, nel frattempo, aveva letto l’articolo, e lo passò ad Harry.
“Purtroppo è così…e questa non è certo
la prima volta! Sarà…non so…la quarta in un mese! Se poi vogliamo collegare questi attacchi a quelli avvenuti
qualche mese fa…beh…allora siamo a dieci! Se
aggiungiamo che la frequenza sta aumentando e il numero di vittime per volta
anche…!” Amelie contava sulle dita, infuriata a dir poco.
“Cavolo! Se potessi andarci io! Li farei fuori tutti in un nanosecondo, quei brutti bastardi
razzisti!” James agitò i pugni in aria.
“Sempre il solito atteggiamento da eroe, neh?!” Lily si era avvicinata al tavolo, sedendosi accanto ad
Harry, che aveva ridato il giornale a Sirius e fissava il suo piatto con
sguardo corrucciato.
“Lily! Ciao!!” James, neanche a
dirlo, dimenticò in un istante tutti i precedenti buoni propositi e si sporse a
baciare la ragazza, che ricambiò.
Un urlo di compiacimento accese tutto il tavolo dei
Grifondoro, tanto che la
McGranitt fu costretta a minacciare di togliere cinquanta
punti a Grifondoro per far cessare almeno in parte il fracasso che era
scoppiato.
“Ehm…mi sono perso qualcosa?!”
Sirius tirò una gomitata all’amico che gli sedeva accanto, strizzando l’occhio
con fare malizioso, mentre sia Lily che James arrossivano, cosa strana
soprattutto per il fatto che non c’era mai stata un occasione in cui il
soprannominato avesse avuto la decenza di arrossire.
“Beh…ehm…te lo posso raccontare più tardi?!”
Chiese James, implorante.
“Come?! Più tardi?! Ma noi lo
vogliamo sapere ora, non è vero, Remus?!” Gli circondò
le spalle con un braccio.
“Certo! Se no che amici saremmo?!”
Remus lo bloccò dall’altra parte.
“Non ho vie di fuga! Povero me! Sono in
trappola!” Piagnucolò divertito James.
La
McGranitt però intervenì in suo aiuto.
“Ragazzi, sono molto felice per voi ma,
per quanto le vacanze siano vicine, tra dieci minuti avete lezione, quindi vi
pregherei di muovervi da qui!” Ordinò, altezzosa come al solito. Non era molto
cambiata, in tutti quegli anni.
“Ci scusi, andiamo subito!” Sirius si alzò dal tavolo e
afferrò la sua borsa. “Salvato dal gong…!” sussurrò in un orecchio a James. “Ma
le prossime due ore sono di Storia della Magia, quindi
non sperare di scampare ai nostri attacchi!” Sussurrò Remus nell’altro, finendo
la frase dell’amico.
Insieme a tutti uscirono dalla
Sala, ormai praticamente vuota, e Ginny li seguì, diretta alle loro stesse
lezioni.
“Ehm…professoressa McGranitt…noi non abbiamo un orario di
lezioni! Che dobbiamo fare?!” Chiese Neville alla
donna, che si stava già allontanando dal tavolo, accingendosi a raggiungere la
sua aula.
“Oh, è vero! Scusate! Ecco qui i vostri orari!” Consegnò l’orario hai ragazzi, e poi uscì dalla Sala anch’essa.
Draco e Pansy li raggiunsero, la Sala ormai vuota.
“A quanto pare abbiamo due ore di
lezione insieme!” Accennò Pansy indicando sul suo foglio il riquadro delle
prime due ore, che erano di pozioni.
“Oh mamma! Cominciamo bene! Per fortuna
che, almeno qui, non c’è Piton a tormentarci!”
Ridacchiò Neville, e cominciarono ad incamminarsi.
“Uhm…a quanto pare quelli della
nostra Casa ce l’hanno a morte con il Professore di Pozioni! È un certo Plum, e a quanto pare è un
Mezzosangue decisamente stupido, e favorisce enormemente i Grifondoro!! Più o meno l’opposto di Piton!” Sghignazzò Pansy.
“Eh già!” Annuì Seamus, ridacchiando anche lui.
“Ehi, Harry!! Dove vai?!” Chiese Draco all’improvviso, notando che il ragazzo
improvvisamente aveva abbandonato il gruppo e aveva cominciato a correre per un
corridoio.
“Scusate! Devo andare a prendere un libro! Ci vediamo in
classe!”
“Mah…ogni giorno che passa, più lui diventa strano…” Pansy
scosse la testa.
“A proposito di stranezze, ho una cosa da dirvi!” Si illuminò Draco.
“Cosa?!” Chiese Pansy, curiosa.
“Ieri sera non riuscivo a dormire e così sono sceso in Sala
comune…li c’era mia madre. Abbiamo chiacchierato, e
dopo qualche minuto cosa succede?! Assistiamo ad un
litigio fra Terence e Mason Tiger…!” Si fermò
“E beh?!” Chiese Neville.
“Beh, già questo è strano, ma il punto è che, da quello che
ho capito, stavano litigando a proposito di qualcosa che riguarda una certa
causa di un certo signore e su quello che il loro padre li vuole costringere a
fare…Vi dice niente?!” Sorrise.
“Benissimo! Allora direi che è il
caso che il nostro investigatore privato Seamus Finningan si dia un po’ da
fare! Non credi?!” Sorrise Pansy.
“Tenete Finningan a rapporto!” Seamus si mise sull’attenti.
“Ai suoi ordini!”
“Bene! Allora, tenete Finningan, la pregherei di fare
quattro chiacchiere con il soprannominato Signor Mason Tiger!”
“Sarà fatto!”
Tutti scoppiarono a ridere, e sempre ridendo si accomodarono
nei loro banchi, in attesa di incominciare la lezione.
*********************
Sfaticata, sfaticata, sfaticata…-__- Il fatto è che, questa
volta, il capitolo non è che non l’ho scritto, ma non l’ho pubblicato…-__- Era
già scritto mercoledì scorso (non di questa settimana, dell’altra...)
però…sono secoli che non vengo su internet, quindi…Mi sento in colpa!
ç__ç Comunque, stranamente, questa volta non è del
tutto colpa mia…! Fra appuntamenti dal dentista (due in una settimana, perché
io non sono una persona normale e di dentisti ne ho due…-__-), le prof che
sembrano prenderci gusto a riempirci sempre di più di compiti, la prof di arte che sclera e da trenta pagine da studiare perché si
incavola visto che noi non l’ascoltiamo mai…Mah! E oggi
mi ha interrogato…e non so come ho fatto a prendere sette e mezzo…boh…i casi della vita...tutto merito dei miei super poteri!
^^ Va beh…la pianto di parlare dei cavoli miei (il fatto è che mi sfogo…-__-),
e mi metterò a parlare di cose serie (???) Il capitolo è un pochino più lungo
del solito…(ben poco…neanche mezza pagina e non se ne sarà accorto
nessuno…-__-) Comunque…è pronto anche il ventisei, quindi…beh…^^ Pubblicherò il
più presto possibile, promesso! (Interrogazioni a
raffica e dentisti permettendo…) Parlando di cose utili, ora …Per l’idea del
sangue misto del purosangue e quella roba li,
beh…ammetto che mi sono un po’ ispirata a ‘Imago Mundi’,
di Mariademolay (Che l’autrice non me ne voglia,
spero…^^) (A proposito, leggete questa ff! è
bellissima! ^^ - tanto per fare un po’ di pubblicità, che non fa mai male!
^^)…però niente di che…ho solo preso alcune considerazioni che vengono fatte nella sua storia e le ho più o meno modellate
a mio favore…! ^^ Spero non si offenda, ma l’ho trovata una spiegazione molto
convincente, e allora…^^
Comunque…Il pezzo fra Narcissa e
Draco mi è sembrato molto dolce, no?! ^^
A proposito!! La frase: ‘Si perdona finché si ama’ l’ho
presa dai baci Perugina…o meglio, la
Marti l’ha presa! In effetti, su una decina di baci che ha
mangiato, a quella povera ragazza è uscita quattro (o
erano cinque?! ?__?) volte questa frase! Era depressa, povera ragazza! ^::^ Mentre scrivevo, mi è venuta in mente e, sembrandomi
opportuna, l’ho riportata! Scusami Marti, non volevo
infierire, giuro! ^^
Bene! Con mooooltacalma, la trama va avanti! ^^ Però…dai…forse siamo riusciti
ad arrivare almeno a metà storia…vero?! Mah…lo spero!
^^ Comunque…abbiamo ancora moooolta
strada da fare…!
Mah…oggi mi sento molto poetica! (Che centra?!) Vabbò…ora vi
saluto, che è meglio! ^^”
Bacioni a tutti e a presto!!
Mi raccomando! Commentate!! ^^
Giuggia!!
Ringraziamenti:
Ringrazio quelli che hanno commentato, ma ora purtroppo non
ho il tempo di ringraziarvi uno per uno…^^” Ci penserò la prossima volta!!Comunque…GRAZIE! ^___-
Harry entrò appena in tempo nell’aula di Pozioni prima che
il professore entrasse nella stanza, chiudendo la
porta dietro di se.
Neville e Seamus erano in banco insieme, Pansy e Draco anche,
ma dalla parte opposta della stanza: a quanto pare anche qui vigeva l’usanza di
separazione delle due Case, più che altro probabilmente, per evitare che ci
fosse qualche sgradevole incidente.
Blaise e Millecent, neanche a dirlo, erano ovviamente seduti
vicini, e stavano facendo comunella con Rodolphus e Bellatrix.
Stava disperatamente cercando un banco dove sedersi, quando
si accorse di un posto vuoto, guarda caso proprio vicino a
Scarnia, e di un altro, guarda caso, proprio vicino a Lucius, che probabilmente
era di solito occupato da sua Zia, che in quel momento non era in classe.
Neanche a dirlo, si catapultò a sedersi vicino alla bella
Lestrange.
“Harry…piacere vederti!” Sorrise, e nel suo sorriso si
poteva leggere una specie di sollievo.
“Non immagini quanto! Un vero incubo, giuro…! Non fanno
altro che tormentarmi, quelli la…!” Fece un vago gesto in direzione dei suoi
amici, o per lo meno quelli che un tempo aveva considerato
tali, ma che in questo momento avrebbe volentieri sgozzato con un trinciapolli.
“Che hanno fatto, poveretti, per meritarsi quel tuo orribile
sguardo omicida?!” Sussurrò, divertita.
“Pretendono che io sia sempre a loro disposizione, che io
sia sempre quello che li tiri fuori dai guai e che
faccia tutto! Sinceramente, mi sono rotto i coglioni!” Sbottò.
“Modera i termini…lo sai che odio quando
fai così!” Lo rimproverò. “Non si addice per niente al tuo bel faccino!”
Afferrò le guance del ragazzo, sbeffeggiandolo.
“Se la smettessi si sfottere sarei
più felice…” Si scostò bruscamente.
“Oggi non è luna, a quanto pare…!” Si ritrasse, divertita.
“Non mi dispiacerebbe se vi impegnaste
a fare un po’ di silenzio…” Il professore si alzò dalla cattedra e cominciò a
scrivere alla lavagna le procedure da seguire per la pozione di quel giorno.
Appena ebbe finito, gli ingredienti necessari comparvero
sopra ogni banco, e i ragazzi cominciarono a eseguire
le istruzioni, mentre l’ometto si aggirava tra i banchi.
Non era alto, capelli unticci (ma
allora era una mania dei professori di Pozioni!) e decisamente paffutello, le
gote rosse e il naso schiacciato che sembrava una specie di pera cotta, e le
mani mollicce, decisamente sudate.
Aveva parecchi tick, notò Harry. Innanzitutto non faceva altro che tormentare quel suo gran
nasone, e poi camminava storto, come se avesse una gamba di legno. Sembrava
vecchio, ma non si sarebbe potuto affibbiarli un età a
occhio e croce.
Gli occhi acquosi girovagavano senza sosta per la classe.
Nonostante tutto però, non si
poteva negare che fosse un brav’uomo. Non una cima, ma bravo nel suo mestiere e sicuramente molto
schizzinoso nei confronti dei Serpeverde, che odiava con tutto se stesso, e
questo era decisamente un punto a suo favore.
Harry scrollò la testa, scacciando quei pensieri, e tornò a
concentrarsi sul suo lavoro: tagliare delle radici di Mandragora.
Dovevano preparare una pozione
rivitalizzante, una sorta di super energetico col potere di far
rigenerare velocemente il sangue nel caso di una grave emorragia.
“Harry…non per infierire, ma ti consiglio di tagliare quelle
radici con un po’ meno di violenza…!” Scarnia si intromise
prepotentemente fra i suoi pensieri.
In effetti, stava letteralmente uccidendo quelle povere
radici…e se continuava così, sarebbero diventare
polvere!
“Scusa! Non me ne ero accorto…”
Finì di tagliuzzarle, e poi le versò nel calderone, dove già ribolliva un
infuso di digitale purpurea. (Non mi intendo di
pozioni, quindi se non esiste un infuso di Digitale…beh…non so che farci! ^^
NdA)
Scarnia allora cominciò a smembrare quelle che sembravano essere
delle sanguisughe (come mi sento macabra, oggi…^^”
NdA).
“Ma che schifo! Sono sanguisughe?!” Chiese Harry, sorpreso.
“Si. Che c’è?! Ti fanno schifo?” Lo canzonò, prendendo una di quelle povere
vittime e sventolandola davanti al volto del ragazzo.
“Dai, smettila! Ti prego! Sei orribilmente sadica!” Scansò la mano della ragazza.
“Mah, delle sanguisughe…ma a cosa diavolo mai serviranno?!” Borbottò Harry, cominciando a mescolare il sangue di
pipistrello con dell’olio di foca (Questo credo esista…credo…-__- NdA).
Finirono la pozione in tempo record, più che altro perché, a quanto pare, tutti gli altri avevano avuto dei gravi
problemi con le sanguisughe (la stessa Pansy stava ancora lottando per
staccarsene una di dosso!).
“Certo che sembri avere un rapporto di confidenza con lo
smembrare sanguisughe!” Ridacchiò Harry, rilassandosi sulla sedia in attesa che finisse la lezione.
“Non mi ha mai fatto schifo il sangue, ne
tanto meno tutti i vari insetti, vermiciattoli e roba simile che solitamente
fanno schifo più o meno a tutti. Cioè, non è che mi
piacciano, ma non mi fanno ne caldo ne freddo…” Scrollò le spalle.
“Scusa ma…? Come diavolo fai a
scuoiare un animale vivo in quel modo?! E poi…come hai fatto a non far si che ti si attaccassero addosso, come è successo al
novantanove per cento della classe?!” Chiese, stupito e divertito al tempo
stesso.
“Semplicemente ho evitato di esitare troppo! Se esiti, quelle ti attaccano! Non devi
mai esitare, Harry…Non è una buona cosa! Prendi le tue decisioni, e le porti avanti, non devi avere rimorsi, o qualcuno potrebbe
superarti o farti del male…!” Rispose lei, col solito fare misterioso.
“Perché diavolo devi trasformare
ogni discorso in un insegnamento di tipo filosofico?! Non si può parlare
semplicemente di sanguisughe?!” Sospirò lui con
rassegnazione.
“Scusa, non riesco a farne a meno!” Ridacchiò.
Rimasero un po’ in silenzio, mentre Harry continuava a
fissare la figura della ragazza di profilo.
Poi qualcosa scattò nella mente di Harry, e realizzò una
cosa che allo stesso tempo lo rallegrò, ma lo fece anche cadere in una
depressione acuta: si accorse che, cosa forse impossibile ma vera, amava quella
ragazza. E l’amava in un modo in cui non aveva mai
amato nessuno. Era un sentimento strano, in un certo senso nuovo, forse più
adulto.
Perché lei, in effetti, riusciva a
renderlo più adulto e forte con la sua presenza onnisciente e comprensiva, ma
allo stesso tempo più fragile e indifeso, poiché il sentimento che in quell’istante si accorse di provare, era qualcosa di
pericoloso, qualcosa che impediva alla sua mente, quando stava con lei, di
ragionare del tutto lucidamente. E questo, era un
enorme pericolo, soprattutto per lui.
Poi, dopo un primo attimo, si ricordò di dove era, di chi
era lei, e di cosa lui aveva fatto, innamorandosi di lei.
Lei apparteneva al passato! Loro due non sarebbero mai
potuti stare insieme, non sarebbero mai potuti essere
felici, non avrebbero mai potuto vivere una vita insieme.
Questo lo sconvolse. E il dolore delle emozioni appena
scoperte era così forte, che non sapeva come fare a
tenerle dentro di se: la felicità contro la proibizione, lottavano all’ultimo
sangue dentro il suo cuore.
Cosa fare?! Non sapeva cosa fare…e
questo faceva in modo che si sentisse ancora più oppresso.
‘Maledizione! Maledizione! Li odio!
Li odio tutti! Tutti quanti!’ Continuava a maledire
tutti, dai suoi genitori, che erano morti, a Voldemort che gli aveva uccisi e
che non la smetteva di intromettersi nella sua vita e fare in modo che questa
non potesse essere normale.
“Harry…? Dobbiamo andare! La lezione è finita!” Scarnia gli
sventolò la mano davanti al viso, e Harry si risvegliò, per poi andare a
fissare il suo sguardo negli occhi blu infinito della ragazza, che lo fissavano interrogativi.
Si alzò, di malavoglia, continuando a maledire tutte le
persone che gli passavano per la testa.
Se avesse potuto, avrebbe preso a
pugni la prima persona o cosa che incontrava, ma non era proprio il caso, e
quindi cercò di trattenersi.
“A cosa pensi?! Hai un sguardo ancora più spaventosamente arrabbiato di prima!”
Chiese lei, mentre insieme percorrevano i corridoi della scuola, lui diretto a
Divinazione, lei a Trasfigurazione.
In un istante un idea insana nacque
nella mente traviata dalla rabbia del ragazzo.
“Scarnia…e se ce la svignassimo?!
Se marinassimo le lezioni?!” Chiese, con un
espressione talmente felice e cospiratoria sul volto che, come al solito,
Scarnia non poté fare a meno di scoppiare a ridere.
“Ma guardati! Se
talmente ridicolo! Sembra che tu abbia appena scoperto l’America!” Lo
sbeffeggiò.
“Ma perché devi trovare da ridere su qualsiasi cosa io dica
o faccia?!” Harry si abbatté
“Ma non lo faccio per prenderti in
giro! È solo che…sei così buffo!”
“Non sono un pagliaccio!” Si imbronciò
lui.
“No, sei solo infantile!”
“Wow! Sei la milionesima persona che me lo dice…comincio a
crederci, sai?!” Rise lui, un po’ amareggiato. “ Comunque…allora?!” Chiese, tornando all’argomento di prima.
“Per me non c’è problema ma tu…non
mi sembri il tipo da aver mai marinato delle lezioni!”
“E allora non mi conosci proprio
per niente!”
“Bene! Allora dimostrami che hai il coraggio di farlo!”
“Perché credi che l’avrei proposto, se no?!”
Si accigliò.
“Ok, va bene…cosa proponi di fare?!”
Si arrese.
“Uhm…non so…intanto comincerei a defilarmi da questo
corridoio, o la nostra fuga non durerà più di dieci minuti!” Sorrise.
Scarnia annuì divertita e, con ancora tutti i libri in mano,
i due ragazzi corsero a nascondersi da qualche parte nel castello.
**************
“Non vorrei disturbarla, Signore, a credo di aver scoperto
dove sono finiti i ragazzi, Signore…” Peter Minus entrò nella stanza con la
paura scritta negli occhi.
“Oh, bene! E, dimmi, dove sarebbero finiti?!”
Chiese il Signore, con una sorta di minaccia nella voce.
“Beh…proprio dove sperava che finissero: a scuola con i
genitori di Potter!” Annunciò Peter, trionfante.
“Oh, benissimo! Perfetto! E spero anche con Lucius…” Chiese,
aspettandosi una risposta positiva, a meno che Peter
non volesse patire le pene dell’inferno.
“Proprio così, mio Signore!” Annuì vigorosamente Peter,
felice di poter dare la risposta che il Signore sperava di ricevere.
“Perfetto! Se va tutto come spero
che vada, non rivedremo qui Potter tanto presto! Ma, in ogni caso, come vanno
gli esperimenti sulla Mezzosangue?!”
“Benissimo, mio Signore! Benissimo! Entro poco, credo che
anche la Mezzosangue
potrà essere al suo servizio!” Peter era sempre più
fiero di se stesso.
“Bene…allora esci, per favore, e chiamami Bellatrix…devo fare
quattro chiacchiere con lei!”
“Subito Signore” Si inchinò e uscì,
e dopo qualche minuto comparve da dietro la porta Bellatrix, sospettosa.
“Mi ha fatto chiamare, mio signore…?” Chiese.
“Si…Credo che sia venuto il momento di andare a cercare i
nostri vecchi amici, non credi?!”
****************
Allora, come va?! …oggi mi sentivo
buona e ho deciso che mi andava di pubblicare! ^^ …questo chap è un po’ più
corto, ma che ci posso fare?! Comunque…
Chi saranno questi vecchi amici?!
Vorreste saperlo, eh?!Ma io
non ve lo dico! ^^ Nel prossimo capitolo (O in quello dopo…o in quello ancora
dopo…bho! Prima o poi! ^^) andremo a vedere cosa
succede di bello (bello?! ?__?) tra i nostri componenti dell’ordine…! E ci
saranno molte novità! ^^
E…beh…scusate se tutto il chap praticamente
è dedicato a Scarnia e Harry ma…beh…non riesco a fare a meno di scrivere su
loro due! ^^ Sono tanto pucciosi insieme!
Povero Harry…tutti lo considerano infantile…-__- Però, in effetti, lo è! ^^
Benissimo! Che dire?! Mah…tante
cose, ma se continuo va a finire che spoilero (Non so
quanto si possa dire ^^”) tutto, e non mi sembra il caso…!
Passiamo ad altro…sto scrivendo una nuova storia (sono
masochista…-__-) e tra un po’ pubblicherò anche quella…vi
dirò il titolo nel prossimo capitolo e la pubblicherò al più presto…a me piace!
Non ha assolutamente niente a che fare con J.P…è di tutt’altro genere…però è
incasinata forse anche di più! Ho già scritto quattro capitoli, ma voglio
aspettare un po’ a pubblicarli, per essere prima sicura di aver fatto un buon
lavoro, ecc…Comunque ora non centra…era solo per fare
un po’ di pubblicità, che però rimando al prossimo captiolo…Quindi…la
pianto qui e vi saluto! ^^
Bacioni alla prossima!!
Giuggia!!
Ringraziamenti:
Lallotta12: beh…in effetti è un po’ masochista…-__- Però che ci vuoi fare?! Non
ce la fa a resistere a vedere sua madre che soffre, poverino! ^^ Comunque…beh…felice che tu ci sia e che continui a essermi
fedele! ^^ Questo chap è ancora più corto, però spero che almeno ti sia
piaciuto come a me, che mi sono divertita immensamente a scriverlo! ^__- Fammi
sapere…! Bacioni a presto!
Giulietta89: Jane
e Herm?! Arriveranno…per ora
accontentati e vatti a leggere il nuovo chap che è da secoli che ti ho
dato! Bacioni, Giuggia!
Marti: come già
detto, Draco non resiste nel vedere sua madre infelice…comunque
poi mi devi aiutare a trovare un titolo per la storia, mi raccomando! Bacioni,
Giuggia!!
“HARRY! Si può sapere dove diavolo eri
finito?!” Pansy, Ginny, Neville e Seamus si avventarono sul ragazzo,
appena questo fece capolinea di fronte alla porta della Sala Grande.
Insieme a lui, Scarnia, a cui non
vennero riservate occhiate malevole da parte di Gisella e Dudley.
“Come dov’ero finito?! Ho fatto un
giretto…” Scrollò le spalle, sorpreso, come se quello
che aveva appena fatto fosse la cosa più normale del mondo.
“Cosa diavolo stai dicendo?! Ti sei
bevuto il cervello?!Ci è
venuto un colpo!” Draco avrebbe volentieri fatto a pezzi il brunetto.
“Senti Draco…piantala di rompere! Anzi…non solo Draco! Tutti! Ho quasi diciotto anni! Credo di
essere abbastanza adulto da poter prendere le mie decisioni e fare quello che
mi pare senza avere la scorta dietro che mi rimprovera
ogni cinque minuti!” Sbottò, rammaricato.
“Forse è meglio se vi lascio da soli…” Tentò Scarnia, che
però venne fermata con una mano da Harry.
“Vengo con te! Non voglio avere niente a che fare con questa
gente…” Detto questo, dopo aver sostenuto una lunga e sanguinosa battaglia con
gli occhi di ghiaccio del Serpeverde, sorpasso il gruppo ed entrò con Scarnia
in Sala Grande, dove il più degli studenti già mangiava.
“E’ impazzito…” Sussurrò Ginny fra se e se.
“La
Lestrange…ma è stupido o cosa?!è pericolosa! Non è tanto normale…lo
dicono tutti!” Sbuffò Pansy, in preda alla collera.
“Ragazzi, prevedo molti guai, sapete?!”
Si intromise Neville, beccandosi le occhiate fulminanti di tutti.
“Grazie per il sostegno morale! Lo sappiamo anche noi,
Paciock!” Sibilò Draco, acido.
“Piantatela! Ci manca che litighiamo pure noi! Già c’è Harry
che è andato fuori di testa!!” Sospirò Gisella,
esasperata.
“Non so perché, ma credo fermamente che Harry non abbia più
alcun interesse nel tornare nel futuro…” Borbottò Seamus, che non immaginava
neanche quanto la sua affermazione coincidesse con la realtà delle scelte prese
da Harry durante quelle due ore passate con Scarnia.
******************
“Cioè…! Ma gli hai visti?!” Harry si lasciò cadere su un divano della biblioteca.
Era vuota, dato che gli studenti erano a fare lezione, fatta
eccezione per la bibliotecaria, una donna vecchissima, che passava la sua vita
a dormicchiare su qualche libro consunto.
“Harry! Sei stato duro con loro! Sono tuoi amici! Si
preoccupano per te! Perché diavolo li hai trattati
così male?!” Lo rimproverò, lasciandosi cadere accanto al ragazzo.
“Cioè!! Cavolo! Non li sopporto! Ci
ho riflettuto e sai che ti dico?!Che
possono anche andarsene tutti a quel paese! Se le
trovino loro le loro soluzioni! Io rimango qui! E non
me ne frega niente di quello che potrebbe succedere! Mi dispiace per mia
sorella, ma credo fermamente che se la potrà cavare benissimo anche da sola!
D’altronde, non era lei quella che voleva che la lasciassi sola a vivere la sua
vita?! Bene! Ecco fatto!”
“Sono sicura che non pensi ciò che dici”
“Si che lo penso!” Si intestardì e
Scarnia sospirò, rassegnata.
Ci fu qualche minuto di silenzio, durante il quale Harry
continuò a infierire contro i suoi ‘amici’.
Poi Scarnia, senza alcun preavviso ne altro,
si accasciò amorevolmente fra le braccia del ragazzo, che rimase più o meno
sconvolto perché i sentimenti che provava per lei, che erano stati sopraffatti
dalla rabbia, riaffiorarono in un istante, facendolo arrossire un po’.
“Che carino! Sei arrossito!” Lo
prese in giro lei.
“Non ti sopporto più!” Ridacchiò lui, spintonandola via e
facendo l’offeso.
“Dai! Ma perché te la prendi sempre?!Comunque…credo proprio che faremmo meglio ad
avviarci…cioè…non vorrai marinare anche le lezioni del pomeriggio! Mi sembra un
po’ eccessivo, sinceramente...!” Rise, alzandosi in
piedi e afferrando la borsa con i libri.
“Cosa?! No, no! Non ci penso
neanche! Di scuola, ce n’ho fin sopra i capelli!” Sbuffò,
intrecciando le braccia al petto e non accennando a volersi alzare.
“Harry…!” Lo avvertì Scarnia, con espressione svogliata.
“No! Non vengo!” Si imbronciò.
Allora lei lo prese per un braccio, per tirarlo su, ma
non riuscì a smuoverlo di un millimetro.
“Ma sei sicuro di avere diciotto anni?!”
Sbottò, esasperata dal comportamento del ragazzo.
“No! Però purtroppo ce li ho…in
ogni caso…io non vengo! Se vuoi vai pure! Ci vediamo sta sera!”
“Ma come diavolo speri di spiegarlo ai professori e al
preside?!”
“Gli dirò semplicemente che stavo
molto male!”
“E perché non sei andato in infermeria?!”
“Perché ero troppo malato per
riuscire ad alzarmi dal letto!”
Scarnia sorrise.
“Dai…! Inventatene una migliore! Chi pensi ti crederà?! E poi…che scusa mi dovrei inventare io?!”
Potresti inventarti che hai sostituito Madama Chips e mi hai
aiutato a guarire con amorevoli cure!” Sorrise, malizioso.
“Harry! Piantala, dai! Vuoi
beccarti una sospensione dopo neanche due giorni di scuola?!
Finche uno salta due o tre ore…ma tutta la giornata!”
Sbuffò, indispettita.
Quel ragazzo la faceva venire matta!
Non era mai dipesa dalle decisioni altrui, e quindi questa
cosa le era nuova e la innervosiva.
Da una parte voleva andarsene in classe, uno perché non le
sembrava il caso di saltare altre ore, due perché non se la sentiva di
dipendere dalle decisioni di Harry, ma dall’altra, non riusciva ad abbandonarlo
da solo: voleva stare con lui a tutti i costi, e questo la riduceva
a cercare di convincere per la prima volta in vita sua qualcuno sulle sue idee,
in modo che quest’ultimo la seguisse.
Ed era tutto strano, nuovo, ma anche divertente, in un certo
qual senso…Harry di per se era divertente…e non
riusciva a pensare a come poteva essere senza di lui! In quei due giorni si era
talmente affezionata a lui, che non riusciva neanche a capire come potesse
essere successa una cosa del genere, da ridurla a credere che la sua vita senza
di lui sarebbe stata vuota…e poi così velocemente! Chi era lui, per poter
esercitare una tale forza su di lei?! Su di lei, che
era così imperturbabile e irraggiungibile per la maggior parte delle persone?!
Questo sentimento nuovo, a cui non sapeva, o non voleva, dare un nome, la spaventava.
Anche perché sapeva che quel
ragazzo era diverso…che in lui c’era qualcosa di diverso…che in lui si celavano
segreti che lei non avrebbe mai potuto sapere…per lo meno, non ora.
Forse…in un futuro…
Si perché avrebbe giurato su
qualunque cosa, che lui, Harry, provenisse proprio da li: dal futuro.
Da un mondo diverso…e questo, in un certo senso, la rendeva
scettica.
Non tanto per il fatto di per se
che lui venisse dal futuro, ma perché avrebbe voluto sapere il motivo per cui
lui e i suoi amici erano li e perché voleva capire perché, fra tutti, proprio
di lui, si era dovuta innamorare.
Aveva paura a dirlo, perché era una parola che non aveva mai
pensato di poter usare per se stessa.
Però sapeva benissimo che era così.
E forse era proprio questo mistero, ad attirarla.
Lo conosceva da poco, ma sapeva già, dentro di se, che era
una persona speciale.
“Dai!! Ti prego!” Harry assunse
un’espressione talmente implorante, che nessuno avrebbe saputo resistergli.
“Ma perché non vuoi andare a lezione?!Cioè…sinceramente non ne vedo il motivo!” Si rassegnò,
alla fine.
“Perché voglio stare con te e non ho voglia di vedere nessun’altro…solo
con te e basta!” Dichiarò, convinto, come un bambino che non vuole andare a
scuola per restare a casa con la sua mamma.
“Mamma mia! Beh…se proprio non puoi fare a meno della mia
presenza…” Lasciò la frase a mezz’aria, e lasciò cadere nuovamente la borsa a
terra, per poi atterrare una seconda volta fra le braccia del povero Harry, che
ne rimase più o meno sconvolto.
“Si…però nello stare con te non era inteso con te distesa
sopra il mio corpo!! Anche perché pesi!”
Ridacchiò Harry, nervoso, che stava cercando di evitare spudoratamente di
incontrare gli occhi di Scarnia, o non avrebbe resistito dal baciarla.
Scarnia però, non sembrava per niente intenzionata a lasciar
scappare gli occhi di Harry, e quando finalmente li incrociò, sorrise e baciò
il ragazzo con una passione che travolse Harry come una doccia d’acqua fredda…o
forse calda, dipende dai punti di vista!
Ovviamente, dopo il primo stordimento, non esitò certo a
ricambiare il bacio, senza minimamente trattenersi come ovviamente avrebbe
dovuto fare…
Non doveva innamorarsi di Scarnia, non doveva permettersi di
lasciarsi andare con lei…ma tutti i buoni propositi
della mattina erano tutti andati diritti dritti a farsi fottere non appena la
lingua della bella ragazza aveva cominciato a giocare con la sua, provocandolo
spudoratamente.
Le sue mani andarono a intrecciarsi
fra i bei capelli della bruna, che spostò all’indietro, trascinando Harry sopra
di se.
Purtroppo, o per fortuna, dipende sempre dai punti di vista,
il divano era decisamente troppo piccolo, e dopo pochi
istanti, i due ragazzi caddero a terra a peso morto.
“Ahi!” Borbottò Harry contrariato, aprendo uno dei due occhi
e andando a massaggiarsi il fondoschiena, mentre Scarnia si spostava da sopra
il suo corpo dolorante.
“Ma perché non fanno dei divani più grandi?!”
Si imbronciò, mettendosi a gambe incorciate contro il
divano.
“Non lo so…forse proprio per evitare che succedano cose
sgradevoli!” Sorrise Scarnia maliziosa, gattonando verso di lui e, afferrandolo
per la cravatta rosso-oro, trascinandolo in un altro
bacio, ancora più rovente e appassionato di quello precedente.
Harry non se lo lasciò certo ripetere due volte, e
velocemente la fece cadere all’indietro, continuando a baciarla, per poi tornare
sopra di lei, sul tappeto morbido dai dolci colori ocra.
“Sai, Harry…” Ansimò dopo un po’ Scarnia
“Non credo che questo sia proprio il luogo adatto per certe cose…” Rise.
“In effetti… ma chi se ne importa!” Ricominciò a baciarla,
ma Scarnia lo scostò nuovamente, sempre ridendo.
“Dai! Piantala! Tra poco finiranno
le lezioni! Non credo che tu voglia che qualche alunno, o peggio, qualche
professore ci trovi in questo stato, vero?!” Chiese,
continuando a ridacchiare divertita.
“Ma cosa me ne frega a me dei professori?!”
“A te magari no, ma a me si!” Detto questo con uno scatto
felino lo fece cadere di lato, e si alzò in piedi, scrollandosi a divisa, e
tendendo una mano a Harry, che disteso per terra la fissava contrariato.
Afferrò la mano della ragazza, però,
invece di tirarsi su, fece cadere giù Scarnia.
“Sei incorreggibilmente infantile!” Si corrucciò lei, dopo
che Harry le ebbe stampato un bacio a schiocco sulla
punta del naso.
“Ancora con questo infantile?!
Giuro che uno di questi giorni ti dimostrerò che non
sono per niente infantile!” Esclamò, con sguardo maliziosamente diverito.
“L’infantilismo non centra con certe cose” Precisò lei,
alzandosi nuovamente, seguita questa volta anche da Harry.
“Se lo dici tu…” Fece spallucce e
si accucciò a prendere la borsa.
“Infatti…che ne dici se ora tu te ne vai nella tua camera a
costruirti l’alibi mentre io vado a costruirmi il
mio?!” Scarnia sorrise, afferrando anch’essa la borsa.
“Se proprio devo…però preferirei
continuare a stare con te!” La baciò.
“Credo che potrai resistere due orette! Comunque…per
essere malato, sembri molto in forma!” Detto questo si allontanò verso i
dormitori Verdi-Argenti mentre Harry la seguiva con lo sguardo correre via,
pensando che quello era probabilmente uno dei momenti più felici che avesse mai
vissuto fino a quel momento, e sperava di viverne ancora tanti.
***************
Uff…comincio a essere monotona…sempre
Harry e Scarnia! il fatto è che quando comincio a
scrivere su loro due, non mi fermo più! ^^” Il prossimo capitolo, però, prometto che non parlerò di loro e mi impegnerò a scrivere
qualcosa di più costruttivo, tipo quello che succede di bello (???) nel
presente! ^^
Bene! Non ho proprio niente da dire! Cosa ne dite invece voi
sui nostri piccioncini?! Non
sono teneri?! *__* io lo trovo adorabili! Come trovo
adorabile Draco che si incavola in modo stratosferico
con la stupidità di Harry! ^^
Ora però passiamo alla famosa pubblicità! Ho pubblicato i
primi due capitoli della mia nuova ff ‘Schifosi Ricatti’: il titolo è dovuto al fatto che la chiave che
muove la storia all’inizio sono proprio una serie di ricatti fra Ginny e Draco…non
è una Draco/Ginny romantica, direi…ad esempio il Draco di quella storia non
centra proprio niente con il Draco di questa…forse può anche essere considerato
un po’ più canonico! Comunque…da questi ricatti
iniziali nasceranno una serie di casini…e non so ancora bene cosa succederà, e
non ve lo voglio neanche svelare! ^__- Se vi va (e anche se non vi va…^^) andatela a leggere!!
Finito lo spazio della pubblicità occulta direi
che allora vi saluto! Mi raccomando, commentate!
Bacioni
Giuggia!!
Ringraziamenti:
Marti: lo so che
ci sono sempre…comunque…come tu ben sai, un motivo c’è…!^__-
però…tu di difetti ne hai mille! Però…hai sicuramente
più pregi! (Questo era un tentativo di corruzione! ^^”)
Mi raccomando, vai a recensire ‘Schifosi Ricatti’
o mi arrabbio! Bacioni, Giuggia!
Lallotta12: molto
Happy che il chap ti sia piaciuto! E
spero ti piacerà anche questo!Storia
di Miao91…uhm…andrò a vedere! ^__- Nel frattempo, se
proprio non avessi niente di meglio da fare…^^” Potresti anche andare a leggere
la mia nuova ff…^_^ Bacioni, Giuggia!
Remus_Lupint: wow! Che
piacere risentirti! …Come ti capisco…-__- Solo che
domani ho una verifica di Matematica…per non parlare di quella di Latino di
Giovedì scorso e quella di Latino di Giovedì prossimo! Si, perché ne facciamo 2
di seguito! E poi l’interrogazione di Arte…-__- Ma che
centra ora?! Torniamo a parlare di cose serie, invece di blaterare…Allora…ottimo
consiglio, il tuo…purtroppo però non l’ho seguito, e
se non l’ho seguito c’è una spiegazione…avevo questa idea in testa da mesi,
però rimandavo per seguire questa ff…un giorno però mi sono comunque messa a
scriverla e, avendo già scritto cinque capitoli, mi sembrava inutile tenerli
li! Quindi…in ogni caso, come già detto, favorirò comunque
questa storia, essendo la più vecchia…tra parentesi, se andassi a leggerla e mi
dicessi cosa ne pensi…beh…non mi dispiacerebbe! ^::^
Passando ad altro…beh, sono felice che la storia continui a piacerti! In questi
ultimi capitoli mi sono impegnata un po’ di più (Strano ma vero) e quindi spero
siano venuti meglio! Comunque…grazie per i consigli!
Le one-Shots alla fine della storia ci saranno, credo…se
avrò l’ispirazione! Comunque…credo di sapere cosa
poter scrivere! ^^
“Ginny! Che piacere vederti! Come
stai?!” Rodolphus le andò incontro, fermandola.
“Ciao!” Sorrise, felice.
“E’ da qualche giorno che non ti vedo! Che fine hai fatto?!” Le chiese, sorridendo e passandosi una mano fra
i capelli corvini.
“Beh…sai com’è…lo studio e tutto il resto! Dovevo mettermi in pari!” Mentì. In realtà aveva passato
quasi tutto il tempo in biblioteca con Luna, e non avevano trovato proprio un
granché.
“Immagino debba essere pesante! Senti…che ne dici di
prenderti però una piccola pausa?! Tanto per
chiacchierare un po’…” Le propose, con scioltezza.
“Volentieri!” Sorrise. Si diressero insieme in Biblioteca,
luogo più adatto per chiacchierare in quella stagione, visto che il parco era
ormai coperto di neve e di certo non doveva fare proprio un gran caldo!
Luogo che avevano scelto anche Draco e
Severus, per parlare di questioni importanti. O meglio…Draco aveva
trascinato li Piton perché voleva parlargli di
questioni importanti.
“Senti, so che forse non è il caso di chiedertelo, ma mi
servono delle informazioni.” Buttò li Draco, dopo aver
fatto sedere Sev su una piccola poltroncina di taffettà rosso vermiglio.
“Che tipo di informazioni?!” Chiese
Severus, accigliandosi.
“Ecco…sono venuto a conoscenza
dell’esistenza di un uomo chiamato Lord Voldemort…” Aspettò la
reazione, che fu immediata: gli occhi di Severus di fecero piccoli piccoli, e lo fissò con concentrazione.
“Che vuoi sapere da me?!” Si
innervosì.
“Vedi…la madre di Pansy…ecco…lei…è
morta qualche tempo fa. Noi siamo venuti a sapere che esiste un incantesimo per
tornare indietro nel tempo, ma che l’unico a conoscerlo è proprio questo
Signore…” Si era studiato il discorso a memoria
insieme a Pansy, Blaise e Millecent. Ognuno di loro avrebbe chiesto la stessa
cosa a quattro presone diverse: lui a Severus, Pansy a Selen, Blaise a Lucius e
Millecent a Marcus McNair.
Almeno uno fra questi avrebbe dovuto sapere qualcosa! E c’era anche una speranza che accettassero di aiutarli, per
quanto mooolto vaga! Ma,
piuttosto che non far niente…
“Che succede di bello, qui?!”
Sylvester, che non poteva intervenire meno di sproposito, comparì
all’improvviso, unendosi ai due ragazzi.
“Draco mi stava chiedendo notizie sul Nostro Signore…” Buttò
li Severus.
Sylvester sgranò gli occhi, puntandoli subito dopo su Draco.
“Come fai a sapere della Sua esistenza?!”
Nostro Signore?! Com’era possibile?! Erano già mangiamorte?! No,
probabilmente no. Ma si apprestavano sicuramente a
diventarlo, a quanto pareva.
“Io…ehm…ecco…” Stupidi! Non avevano mica pensato ad una eventuale domanda di questo tipo! “Ci siamo documentati
per trovare l’incantesimo, e siamo venuti a conoscenza
di questa persona…” Inventò.
“Persona?! Mostro, direi più…comunque…mi
dispiace, ma non credo che potremmo aiutarvi…non l’abbiamo mai visto, e non
possiamo certo condurvi da Lui! Ma…come facevi a sapere che noi avremmo saputo
qualcosa su di Lui?!” Domandò Sylv.
“Mah...non so…dai vostri discorsi, credo…tutti quei
riferimenti al ‘Vostro Signore’
e cose varie…” Buttò li.
“Uhm…così chiara come cosa?!Comunque…non possiamo aiutarti! Dovresti chiedere a
Bellatrix, ma dubito che vi ascolterebbe!” Sorrise
Severus, compassionevole.
“Immaginavo…beh…vi ringrazio comunque…”
Pochi metri più in la, la stessa
scena si stava ripetendo tra Pansy e Selen.
“Perché poi Lui dovrebbe aiutarvi, scusa?!”
Si accigliò.
“Noi…ci offriamo di unirci alla sua causa…” Spiegò Pansy,
cercando di essere il più convincentemente disperata possibile.
“Mah…comunque io non posso
aiutarvi! Solo Bellatrix è in contatto con Lui. È lei che ci trasmette i suoi
ordini. Però so che ci sarà una riunione, dopodomani. Trix ce la deve ancora confermare. Sarà la nostra prima
riunione! Forse…se ne parli con lei…” Scosse le spalle, con noncuranza, alzando
le sopracciglia, non molto convinta, ma cercando di far credere a Pansy di averla bevuta.
“Beh…grazie, provvederò.”
Anche il colloquio di Millecent
ebbe lo stesso risultato.
Quello di Blaise fu però più sospettoso.
“Perché dovrei fidarmi di te,
scusa?” Domandò Lucius.
“Perché non dovresti fidarti?!”
Rispose allora Blaise.
“Perché ti conosco neanche da una settimana…certo, non posso
negare che tu ti sia dimostrato bravo e probabilmente saresti un ottimo acquisto…però chi mi garantisce che tutto questo non sia un
inganno per arrivare a Lui?!”
“E anche se arrivassi a Lui?! Cosa
potrei fargli, scusa?! E con quale movente?!”
“Uhm…potresti avere ragione. Comunque…devi
parlare con Bellatrix. È lei quella che può fare in modo che tu è i tuoi amici possiate essere accettati da lui…” Scrollò le
spalle e si allontanò, lasciando Blaise in piedi a riflettere su come diavolo
di era andato a cacciare in una situazione simile.
************
“Non mi convincono! Tutte quelle domande! Cioè…non
vi sembra un po’ strano?!” La sera stessa, nella Sala Comune di Serpeverde,
ormai vuota, tutti i futuri Mangiamorte si erano riuniti, Bellatrix compresa.
“E poi…perché dovremmo credergli?!Infondo…” Fece spallucce Siren.
“Ha ragione…però…non c’è neanche
nessun motivo per rifiutare la loro offerta! Conoscono la nostra causa e la
vogliono seguire, perché non fidarci?!”Affermò
Severus.
Una voce si intromise.
“Non vorrei essere scortese, ma potrei essere informata
anche io su quello che sta succedendo?!” Narcissa
aveva ascoltato parte dei discorsi, e ora li fissava, sconvolta.
“Cissa! Ti prego…vai
via di qui…” Lucius si alzò di scatto, prendendola per un braccio per intimarla
a muoversi.
“Non ci pensare nemmeno! Io ora voglio sapere! Non sono
idiota! Ho capito tutto! Perché mi vuoi lasciare
fuori, Lucius?!” Lo fissò con sguardo arrabbiato e rammaricato.
“Cissa…è pericoloso per te! Non sei adatta!” Tentò.
“Però Bellatrix e Scarnia lo sono, vero?!”
“Ma….” Cercò di obbiettare.
“A proposito! Dov’è Scarnia?!”
Selen si guardò intorno, ma non la trovò.
“Non c’è…l’ho vista uscire un oretta
fa…”La informò Severus.
“Comunque…stavamo parlando di me!”
Sbuffò Narcissa.
“Ha ragione! Perché lei non può entrare a far parte della
setta?!Anche lei odia i
babbani…e sa cavarsela molto bene con le Arti Oscure!” Intervenì Tiger.
“Ma…” Cercò nuovamente di
obbiettare Lucius, a cui l’idea di mettere in pericolo la sua futura moglie non
andava giù.
“Non credo che il Signore avrà niente da obbiettare…anzi…sarebbe
felice!” Affermò Bellatrix.
Questo bloccò ogni eventuale obiezione da parte di Malfoy Senior.
“Visto?!” Si prese la rivincita
Narcissa, prendendo posto vicino alla cugina.
“Dicevamo…allora?!” Si spazientì
Rodolphus.
“Sono un po’ ambigui…non sappiamo
da dove vengono, in realtà. Sul fatto che è improbabile che vengano dalla Francia direi che siamo d’accordo tutti…quindi…”
Intervenne Goyle.
“Vero, ma perché negargli beneficio del dubbio?!” Affermò allora Sylvester.
“Sono dei bravi ragazzi…” Aggiunse Narcissa.
“E’ questo che non va!” Sbuffò Selen, alzando gli occhi al
cielo.
“Però…allora…io direi che alla fine
dobbiamo lasciare al Nostro Signore il diritto di decidere, no?!” Dichiarò
Marcus.
“Ha ragione!” Annuirono Siren e Selen.
“Bene! Allora vorrà dire che lo
informerò. Se Lui accetterà, saranno anche loro
ammessi alla riunione di Sabato…” Chiuse il discorso Bellatrix, per poi alzarsi
e congedarsi.
“Cosa ne pensi?!” Chiese Rodolphus
a Selen, dopo che la Sala
fu ormai svuotata e furono rimasti da soli.
“Cosa ne penso?! Che non capisco a cosa li possa servire quell’incantesimo…” Sbuffò.
“Però…magari…potrebbero modificarlo
per poter tornare nel futuro!” Ipotizzò.
“Mah…non lo so…solo che…non sapevo
neanche dell’esistenza di un incantesimo del genere! Sarà qualcosa di veramente
complicato, no?! E allora, loro cosa se ne fanno?!” Storse il naso.
“Magari sono più potenti di quanto noi pensiamo…” Fece
spallucce.
“O magari sono ingenui…” Affermò
lei.
“Possibile…non lo possiamo sapere…”
“Comunque…hai presente Plock?”
Cambiò discorso.
“Si, certo…perché?!”
“Non so, però…hai notato come assomiglia a Potter?!”
“Uhm…hai ragione!” Si illuminò
Rodolphus.
“Appunto! Se fosse vero che Draco è figlio di Lucius, magari
Plock potrebbe essere figlio di Potter, no?!”
“Beh…certo…ma il problema rimane sempre lo stesso! Che
diavolo ci fanno qui?!”
“Boh…”
“Non per intromettermi, ma chi è che sarebbe mio figlio?!”
Selen e Rodolphus si girarono di scatto verso la figura
autoritaria di Lucius.
“No, niente!” Blaterò Selen.
“Uhm…ho sentito benissimo tutto il vostro bel discorso e
l’ho trovato molto interessante! Ditemi…da dove nascondo queste supposizioni?” Domandò, avvicinandosi.
Rodolphus, sospirando, raccontò allora di quella volta che
aveva sentito Draco e Harry parlare fra loro.
“Scoperta mooolto interessante!
Perché non l’hai detto prima?!” Lo rimproverò.
“Ma…!?” Si sbalordì.
“Avevo già ipotizzato una cosa simile, ma non c’erano prove.
Ora che le ho, ho intenzione di indagare per bene!” Si allontanò
verso i dormitori, lasciando Selen e Rodolphus a fissarsi esterrefatti per quella
reazione così poco sentita.
In fondo, se uno viene a sapere che suo figlio che viene dal
futuro è li con te, dovrebbe come minimo rimanere un
po’ sconvolto!
Ma Lucius era famoso per le sorprese che riservava al
prossimo, e questa era l’ennesima conferma del suo sangue freddo e del suo auto controllo.
**************
Mah…non mi convince molto questo chap…era da un po’ che
dovevo scrivere queste cose, ma rimandavo, perché non sapevo come fare…ora l’ho
scritto, ma non mi convince molto comunque…spero in
ogni caso che sia venuto bene e che sia abbastanza chiaro. Lo trovo forse un
po’ incasinato! …ah! Volevo precisare che sono passati tre giorni dagli eventi dell’ ultimo chap…cioè è giovedì sera…nel caso non si fosse
capito…ora vi lascio…aspetto commenti e consigli, perché sono un po’ bloccata
con l’ispirazione! ^^ Bacioni a presto!!
Giuggia!!
Ringraziamenti:
Marti: …li prendo
come complimenti! -__- Comunque…senti! Cosa rompi! Se c’è una che NON PUO rompere, quella sei tu,
visto che sai benissimo perché mi soffermo così tanto
su di loro! (Ma come al solito, è probabile che tu te
ne sia dimenticata…-__-) In ogni caso…grazie per i complimenti (??? Dov’erano?!
) e ci vediamo domani! ^^ (Purtroppo…)
Eve88: prenderla
male?! E perchè dovrei?! ?__?
Delle critiche costruttive e dette con gentilezza, sono sempre ben accette! ^^
Allora…Per i 1000 personaggi…lo so, me l’hanno
già detto! ^^” Comunque…dovevo popolarla la scuola,
no?! (Giuggia che cerca inutilmente di trovare una
scusa plausibile…U_U) No…il fatto è che molti mi
servivano per forza, come Selen, Scarnia, Siren, Mason e ovviamente Lucius,
Severus, Narcissa, Bellatrix e i Malandrini (Compresa Lily). Altri gli ho aggiunti per divertimento, tipo Annia, Oswald, Sylvester
e Celeste. Altri, ammetto, sono più per cornice, tipo Amelie e Sithon Umbridge,
Lavinia Zabini e Larissa Honey, ma infatti non li
nomino mai se non di sfuggita, come se nominassi qualche compagno di Casa mai
visto. Altri, mi sembrava ingiusto non nominarli, tipo Tiger e Goyle, tanto
quanto Marcus McNair e Rodolphus (che in teoria sarebbe tra i principali, ma
non tanto…), visto che alla fine sono anche loro
Mangiamorte, chi più chi meno importante.
Se andiamo a vedere, sono ben pochi
quelli veramente ‘nuovi’! Tipo, appunto, Selen, Scarnia,
Siren e Mason, insieme a qualche personaggio ben poco importante.
Quindi…mi dispiace, ma ormai ho
fatto così. Spero però che ormai tutti ci si siano abituati, anche perché non
posso ucciderli tutti da un momento all’altro! ^^”
…Capitoli molto lunghi?! Mah…a me
sembrano tanto corti! T_T
Per i dialoghi…beh…capisco quello che intendi! ^^” Però…non
saprei come fare! Cioè…a volte mi capita di scrivere
anche non attraverso i dialoghi, ma è mooolto più
difficile e non sempre riesco a farlo…ci vuole molta più fatica e non sempre
riesco a spiegare quello che voglio in modo appropriato, così mi affido ai
dialoghi, che sono più diretti. Però…mah…se dici che
magari sarebbe meglio non usare sempre i dialoghi…ci proverò! Ma non ti assicuro niente…-__-
Intrighi?! Mah…io non ne vedo poi tanti, ma magari sono io! ^^
Cioè…ci sono Harry e Scarnia che portano avanti una
storia a parte, ma questo mi serve per la trama, se no non potrei continuare, e
poi ci sono da una parte i nostri ragazzi, e dall’altra i ‘Mangiamorte’…io non
vedo altri ‘intrighi’…ma magari non me ne accorgo, ripeto! Fammene
notare qualcuno, così magari vedo di rimediare! ^^
…eh, eh!...Stai tranqui! Dracuccio
non lo tocca nessuno! ^^ Poverino…è un po’ depresso…ma si riprenderà…! …prendendo a pugni Harry!!! ^^ Acc…non dovevo fare spoiler…^^”
Bacioni a presto e spero di risentirti ancora! Grazie infinite per i consigli,
spero di riuscire a migliorare! ^^
Lallotta12: ehm…si
nota così tanto?! ^^” Comunque…povero
Harry! Scusa, ma è traumatizzato! (Cavolino! Vorrei vedere te con la
responsabilità di salvare il mondo, cosa faresti?! Soprattutto
se sai benissimo che se hanno rapito tua sorella, è colpa tua, se tu e i tuoi
amici siete finiti nel passato, è colpa tua, e se non
riuscite a tornare è colpa tua perché non fai tutto tu ma lasci che siano un po’
gli altri a fare qualcosa! NdHarry, che si butta per
terra, in lacrime) Ehm…lascialo perdere! ^^ Però…ha
ragione! Cioè…poverino! Non ne può più! Non ce la fa
più! È sommerso dai sensi di colpa e dai doveri! Ha deciso che se ne vuole
sbattere per un po’! Si è rotto di dover essere sempre lui quello che deve fare tutto! E, stai tranqui,
che a Jane ci pensa! Anche troppo! E questo lo fa
incavolare ancora di più con se stesso, e si lancia a fare le cazzate più
cazzate che può fare, per non pensare alla rabbia e alla frustrazione che lo colpiscono quando pensa che è tutta colpa sua perché non può
essere li a salvarla come dovrebbe, e invece è cascato in pieno nella trappola
di Zio Voldy.
E, visto che si è altamente rotto
le scatoline di fare sempre tutto quello che gli altri vorrebbero e si aspetterebbero
che lui facesse, ha deciso che non farà più niente e che si arrangino tutti da
soli! ^^ Scarnia è l’unica che, per ora, non pretende niente da lui, e questo
lo fa sentire meglio! ^^
…Comunque, come già detto a Eve88,
ci penserà Draco a farlo ragionare! …tra un bel po’, in verità…ma ce la farà! ^^
…mi sento in vena di spoiler, oggi! ^^
Bacioni, a presto! E grazie per aver letto e recensito anche
‘Schifosi ricatti’! Fammi sapere…Smack,
smack! ^^
“Buonasera! Vedo che, alla fine, siete accorsi al mio
richiamo…!” Voldemort sorrise…o meglio…un ghigno maligno si formò sul suo
volto, deformandone i tratti severi.
La Sala
era gremita di persone, come da anni non succedeva: tanti visi coperti da
cappucci neri.
Mangiamorte…al cospetto del loro capo. Chi liberato da
Azkaban, chi da altre prigioni magiche del mondo, chi ricomparso dopo anni, chi
era stato sempre li.
“Bella…sono felice del tuo lavoro! Sei
riuscita finalmente a riunire la vecchia squadra, dopo tanti
anni……qualcuno non c’è più, e ce ne dispiacciamo, ma sono molto lieto di
riavervi qui…al mio fianco…ancora una volta. E questa
volta, non finirà come la prima. La fine sarà diversa…la fine verrà riscritta!! E, ancora una volta…tutti
insieme per dominare il mondo!!” Afferrò la bacchetta e lanciò in alto,
al centro della Sala, in modo che tutti potessero vederlo, il Marchio Nero.
Applausi e acclamazioni si levarono dalle nere figure.
“Sono lieto di riavere finalmente al mio fianco le mie SS…”
Detto questo si inchinò ad alcune figure a pochi metri
di distanza.
“…Bastardo…” Sibilò una di quelle.
“…Qualcosa da obbiettare, Selen?!”
Chiese, minaccioso.
“Sei un bastardo!” Esclamò allora la figura interpellata, a
voce più alta e avvicinandosi, scoprendosi il capo: Selen Potter…invecchiata,
distrutta dalla prigionia a Zarkin, prigioni per maghi francese, ma pur sempre
lei.
“Selen…no, no! Non si fa così! Io ti libero di prigione, e
tu mi ripaghi in questo modo?!” Scosse la testa,
prendendola in giro, mentre uno scroscio di risate si alzò dal resto della
Sala.
“E’ colpa tua se sono finita li, ti ricordo…chi è che ha
voluto che uccidessi mio fratello?! Tu…e perché?! Perché non avei il coraggio di farlo da solo!!” Sbottò.
“La prigione ti ha offuscato le idee, mia cara…sei tu che
hai voluto prenderti la rivincita e farlo fuori con le
tue mani, se non ricordo male…non ti sembra?” Le chiese, sempre con tono
canzonatorio.
“No! Non mi sembra…se l’ho voluto
fare, è solo perché mi avevi fatto il lavaggio del cervello, brutto stronzo!!
Chi è che mi ha messo in testa tutte quelle idee?!
Tu!! Tu e Lucius! E Bellatrix!!” Sbraitò. 17 anni di
prigione non erano quello che si dici ‘salutari’ per
la salute mentale di una persona. Per quanto, forse, erano
stati più ‘salutari’ quei 17 anni in prigione, piuttosto che tutti quegli anni
passati insieme a Loro, durante i quali il suo unico scopo era diventato quello
di uccidere. Uccidere senza rimorso. E aveva
imparato a non avere alcun rimorso…anzi! Aveva imparato a divertirsi a
torturare le persone. Aveva perso la capacità di decidere da sola quello che
doveva fare…aveva perso la capacità di ragionare su quello che era ‘giusto’ e
quello che era ‘sbagliato’. Una pedina nelle sue mani come
tutti Loro…Ma i rimorsi erano arrivati…in prigione…a tormentarla. I
fantasmi del passato, erano tornati a tormentarla, per farla impazzire. Ma lei non era impazzita, perché era già pazza: era se mai guarita,
e si era resa conto di essere sempre stata solo una delle tante pedine nelle
Sue mani.
“Povera vittima!! Avete sentito?! Poverina! Le abbiamo corrotto l’anima!”
La Sala scoppiò
in una risata assordante. “Selen…per favore…non ci va di stare ad ascoltare le
tue lamentele da pazza da manicomio! Sei stata chiusa in prigione per 17
anni…non devi vergognarti di essere pazza! Ma non ti
preoccupare…questa sera Rodolphus e Lucius ti aiuteranno a riconquistare la
ragione…che ne dite?!” Due figure annuirono, ridacchiando,
mentre Selen, gli occhi fuori dalle orbite, si era buttata per terra, in
lacrime.
“Ti prego…ti prego! Non voglio! Non
voglio più fare niente per te!! Non voglio! Ho finito
di uccidere per te! Basta! No!”
“Piccola cara…hai forse dimenticato del giuramento che hai
fatto insieme a tutti noi?!” Per rendere meglio l’idea
e ricordare a tutti quello che erano e quello che dovevano fare, fece bruciare
il marchio di ognuno: si presero il braccio, rabbrividendo di dolore, tutti
tranne Selen e pochi altri.
“Non mi fai paura!! Io non voglio!
Ero giovane, stupida, e non capivo…ora però capisco, e
voglio distruggere il patto!!”
“Non puoi…e lo sai. Ora, per favore, non ho più voglia di
sentire le tue scenate…dobbiamo concentrarci sull’attacco di domani…Jane, ti
prego di illustrare a tutti il nostro piano di attacco
per la Londra
babbana di domani.”
Janette salì gli scalini e poi si girò verso gli altri
Mangiamorte.
Gli occhi vacui, privi di vita e di espressione.
“Jane…?!” Selen si spaventò appena
la vide: doveva essere la famosa gemella Potter…la famosa gemella di Harry…sua
nipote…come diavolo l’aveva ridotta quel bastardo?!?
Si alzò in piedi, pronta a dare
battaglia.
“Scusate un po’…parla tanto il nostro signore di Marchi e di
promesse…allora perché la sua prediletta non ha il Marchio?!”
Ridacchiò, cercando di provocare una specie di rivolta. E,
come aveva previsto, ci riuscì.
“E’ vero! Anche lei deve avere il Marchio Nero!” urlarono
qui e li alcune figure, mentre altre annuivano.
Voldemort non sembrò felice di questo. Lanciò un occhiata poco amichevole verso Selen, e poi si rivolse
alla sala con un sorriso.
“E così sia! La prossima settimana
avremo la cerimonia di investitura della nostra nuova
adepta…ora però, concentriamoci sul piano per domani…”
La Sala
si zittì, e Selen si rabbuio, sedendosi al suo posto
vicino alle sue amiche di sempre, lo sguardo basso e pieno di rassegnazione:
aveva fatto una stupidata, si era rovinata la vita quella maledetta sera del
suo settimo anno. Però…ormai non ci poteva fare
niente. Tanto valeva continuare per quella strada. Al momento opportuno,
avrebbe agito per il meglio. Per ora, era meglio non fare niente…inutile
piangere sul latte versato.
*************
Mangiamorte e Auror, componenti
dell’Ordine della Fenice e Polizia babbana.
Il caos regnava sovrano in quella piccola piazza che, fino a
poco prima, era gremita di babbani che passeggiavano ignari: ora erano distesi
a terra, la maggior parte privi di vita, gli altri feriti o storditi.
Strage. Era una strage. Ron, Dean, Seamus, Rita, Hanna e Ernie, alla loro prima missione, si guardavano intorno con
sguardo esterrefatto. Hanna era spaventata, Rita arrabbiata, Ron furioso,
Seamus sanguinario, Dean sorpreso e Ernie…Ernie…
Successe tutto in un momento: appena la vide, in mezzo alla
folla, le gambe cominciarono a tremargli, gli occhi si fecero vacui, e si
chiese cosa diavolo ci facesse li, con quel cappuccio da Mangiamorte in testa,
la bacchetta puntata verso di lui.
Era Cho…Cho Chang. La ragazza che aveva creduto di amare, ma ora che la vedeva li, in piedi, lo sguardo
fisso, che compieva azioni come un automa…non sapeva più cosa pensare.
Era scomparsa, la sera prima, e nessuno sapeva cosa
pensare…aveva immaginato qualsiasi cosa, ma quella…no…quella no! Non aveva
neanche il tempo e la voglia per scoppiare a piangere, per mettersi ad urlare,
per fare qualcosa.
Lei incrociò i suoi occhi, e si fermò sull’istante, in mezzo
alla battaglia.
Sgranò gli occhi, e poi gli abbassò.
Non poteva sopportare quello sguardo di puro disgusto e
odio.
…si sentiva in colpa, ma cosa avrebbe dovuto fare?! Rischiare la vita per una causa persa?!Si…perché con Harry scomparso e Janette dalla parte, seppur
non cosciente, di Voldemort…la causa dell’Ordine della Fenice e di tutti quelli
che conosceva, era persa. E lei…non voleva
rischiare la vita. Era egoista, lo ammetteva. Perché
sprecare l’occasione?! In fondo…lei era una
Purosangue, sebbene non inglese. Voldemort l’aveva accettata con immenso
piacere. La settimana successiva avrebbe avuto la sua cerimonia di investitura, insieme a Janette e a una decina di nuovi
adepti.
Tornò a fissare Ernie. Si, poteva dire di amare quel
ragazzo. Ormai però, il tempo dei sentimenti era finito. Per l’amore, in una
guerra, non c’era spazio. Gli lanciò un ultimo sguardo, una supplica che lo
implorava di capirla, di scusarla, anche se non c’erano giustificazioni per
quello che aveva fatto…ma l’aveva fatto. Non poteva e
non voleva tornare indietro. Quello era il futuro che aveva scelto per se
stessa: un futuro nel Male, si, ma almeno ci sarebbe stato un futuro.
Ernie si buttò a terra, e se non
fosse stato per il tempismo di Ron, ci sarebbe anche rimasto.
“Che diavolo ti salta in mente?!
Ernie!! Alzati!! Forza! Siamo in mezzo ad una battaglia!!”
Urlò lui, schivando un schinatesimo e creando per qualche secondo un
incantesimo scudo per se e per l’amico.
“Ron…Cho…è…è…è una di Loro…è diventata una di Loro!”
Sussurrò, una lacrima solitaria a solcargli il viso.
Non voleva più fare niente. Voleva solo sedersi li insieme alla sua disperazione e alla sua amarezza, alle
sue domanda che non avrebbero mai avuto una risposta.
“Ernie! Che cazzo fai! Siamo nel
bel mezzo di una battaglia!! Cho è diventata una
mangiamorte?! Cavoli suoi! La uccideremo come facciamo
con tutti gli altri! Ma per favore…non c’è tempo per
le lacrime! Ne verseremo già troppe alla fine della battaglia! Inutile
cominciare ora…!” Ron era diventato famoso, negli ultimi tempi, per la sua
completa perdita di qualsiasi tipo di sensibilità. Aveva già perso due
fratelli: Percy e Bill erano morti, sua sorella era dispersa in chissà quale
posto con i suoi amici e il suo migliore amico, la sua
ragazza era stata rapita con Janette e i suoi genitori erano rintanati da
qualche parte con Fred e George, sotto ordine di
Silente, mentre Charlie stava allenando uno squadrone
di Draghi con annessi cavalieri per combattere contro Voldemort. E per tutto questo, si sentiva in colpa. Si sentiva l’unico
rimasto in grado di fare qualcosa. E si rifiutava di vedere la sua vita finire
così…e non voleva che finisse mentre lui era rintanato
come una talpa a piangere cose per cui avrebbe potuto combattere. No…non
voleva. E questo gli aveva dato la forza e la grinta.
E aveva imparato ad uccidere con tanto distacco, che si sarebbe
benissimo potuto pensare fosse uno di Loro, escluso che lui lo faceva
per una causa a cui credeva fermamente e con una passione e una voglia di
riscuotere i debiti che quegli assassini dovevano a tutti loro, che lo
distingueva da chiunque altro.
Ernie lo guardò fisso per un
attimo, e ritrovò la forza. Le parole di Ron erano state dure, ma erano la
verità.
Si buttarono di nuovo in mezzo alla
mischia insieme, pronti a combattere per quello in cui credevano.
************
Bellatrix li condusse attraverso corridoi bui, stanze
anguste e umide, fino ad una grande Sala, spaziosa, completamente spoglia.
Al centro, una piccola poltroncina dove sedeva un uomo alto,
bruno, non giovane ma neanche vecchio, con lo sguardo severo e i tratti
serpentini.
“Buona sera!” Una voce roca, rimbombate, ma allo stesso tempo calda e carica di una nota incoraggiate ma
minacciosa.
“Mio signore…” Bellatrix si inchinò
e così fecero tutti loro.
Parlarono a lungo.
Il Signore sembrava sereno, rassicurante, e non si
avvicinava minimante al mostro che si sarebbero aspettati. Anzi…era quasi dolce
e aveva un allegria inquieta.
“Sarei lietissimo di avervi con me! Però…devo
chiedere a tutti voi un giuramento. Immagino Bellatrix ve
l’abbia già spiegato…” Tutti annuirono.
Draco e Pansy si scambiarono un occhiata
eloquente, piena di paura ma di convinzione: dovevano tornare nel loro
tempo. Avrebbero fatto di tutto per questo…non potevano permettersi che Harry
rimanesse li…si…erano disposti a tutto…avrebbero preso anche il Marchio, se era
necessario…ma mai e poi mai avrebbero rinunciato senza prima
aver tentato tutti i modi possibili.
“Bene…allora…vi avrà anche spiegato della prova.” Tutti annuirono nuovamente, tutti tranne Blaise,
Millecent, Draco e Pansy, che sbiancarono.
“Cosa c’è, miei cari?! Non sapete
niente?!” Chiese allora, rivolgendosi a loro. Stava
tentando disperatamente di leggere nelle loro menti, ma erano chiuse
ermeticamente, e non riusciva a spiegarsene il motivo.
“Veramente…no…!” Si fece coraggio
Millecent.
“Beh…una cosuccia da niente! Ognuno di voi dovrà portarmi le
prove di aver ucciso una persona. Una persona qualunque…scegliete voi! Con tre
testimoni oculari che me lo dimostrino e la testa…com’è che si dici?! …ah, si! Su un piatto d’argento!” Ridacchiò, fissando gli
occhi gelidi in quelli di Draco, che deglutì il vuoto.
Annuirono, e Voldemort sembrò soddisfatto.
“Bene…ora…per l’incantesimo che mi chiedevate…beh…non mi va
di indagare come lo possiate conoscere ma…a tempo debito, quando vi sarete
dimostrati leali, non vi negherò il mio aiuto!” Sorrise, ma gli occhi rimasero
impassibili.
“Ma noi non abbiamo tempo!!” Scappò
detto a Pansy, che si maledì un secondo dopo.
“Ah no?! E dove sperate di andare?!” Ridacchiò sommessamente. “In ogni caso…non capisco a
cosa vi possa servire un incantesimo del genere, visto che non avete le
possibilità di utilizzarlo…!” Pansy si sentì trapassare da parte a parte dal
suo sguardo.
Non risposero.
“Ecco…appunto! Già non va bene…non ci devono essere segreti,
fra noi!!”
“Magari noi siamo più potenti di quello che lei crede…” Lo
provocò sottilmente Draco.
“Non credo, piccolo…!” Sorriso tirato. “Vedi…a malapena
quello sconsiderato di Silente riuscirebbe ad utilizzarlo!” Sfida.
Draco tenne lo sguardo con immenso orgoglio e caparbietà.
Alla fine, Voldemort si girò verso Bellatrix, distogliendo
lo sguardo da lui.
La fissò per qualche istante, senza vederla veramente,
immerso nei suoi pensieri.
“Ebbene sia!!” Sorrise. Agitò la
bacchetta, e una pergamena unta e ingiallita comparve dal nulla.
“Ecco l’incantesimo che agognate tanto!” Rise. “Se riuscite ad usarlo…beh…fatemelo sapere!” Rise ancora più
forte, prendendosi beffe di loro.
Lo prose a Draco, con un inchino carico di
presa in giro.
Li congedò tutti dopo poco tempo.
La settimana dopo avrebbe voluto le prove: e se non le
avessero portate…beh…si poteva immaginare.
**************
Ebbene si…sono di nuovo qui dopo secoli di
assenza…-__- Ogni tanto mi degno di tornare!! ^__^ beh…buon anno a
tutti! (è già iniziato da secoli, ma questo è il primo
chap che pubblico del 2005, quindi…mi sembrava doveroso fare gli auguri!! ^^)
Mah…cosa ne dite?! Shockati per la Cho Mangiamorte?!? Era da tanto che avevo questa idea,
e non vedevo l’ora di metterla per iscritto! ^__- Selen…poverina…! Non vi fa
tanta pena?!? A me si…-__-
Col tempo, si scoprirà anche dove sono stati, cosa hanno fatto, o se sono morti
o ancora vivi anche tutti gli altri…^^ (Non vediamo l’ora…-__- NdTutti) Va
beh…io spero che vi sia piaciuto! Io adoro particolarmente il Ron completamente
uscito di testa…^^ Va beh…ditemi cosa ne pensate, mi raccomando!!
Bacioni,
Giuggia!!
Dedico il capitolo a Lallotta12, che è tanto gentile da
ricordarmi sempre che, ogni tanto, devo anche aggiornare!!
^___- grazie per il fatto che mi segui sempre e che sei così gentile da
lasciarmi sempre un commento per sostenermi! ^^ Bacioni e spero che il capitolo
ti piaccia, visto che è tutto per te!! ^^
Ringraziamenti:
…almeno lo sforzo potreste farlo, visto che io mi impegno…!!^^
Lallotta12: Harry
è molto offeso per i tuoi ragionamenti…e dice che, per
fartela pagare, si sentirà ancora più in colpa, d’ora in poi…e si rifiuterà di
tornare nel futuro!! (Questo era uno spoiler…^^) (Ma
si…diciamolo pure…-__-) va beh…ce l’ho fatta! Ho aggiornato!!
Prima del tuo compleanno!!! ^^ Ieri sera ho avuto uno
sprint creativo!! ^^ Questo chap mi piace,
sinceramente…è venuto come speravo! A parte il primo pezzo. Che forse è un po’ confusionario…^^Beh…auguri,
tesoro!!! ^____^ Ora ti saluto! Prima o poi,
aggiornerò con il nuovo chap…però non disperare! Prima di Pasqua credo di
riuscirci…^^ (Non sei spiritosa!!NdLallotta
con mazza in mano) ^^””” mah…ti saluto! Bacioni a
presto!!(???) (Magari mi
sento ispirata e per il giorno del tuo complex ti
faccio una sorpresa!!!) …tutto ipotetico!!! ^^ Non ci mettere il cuore sopra…^^
Marti: ….ce l’ho fatta!! ^^ Dopo tutti questi problemi, fra blocco
dello scrittore (???) ecc…sono tornata! ^^ Mah…dici?! Io non gli ho visti! ^^ Comunque…alla
fine abbiamo trovato qualcuno per Blaise, visto?! Con tutto l’impegno che ci abbiamo messo!! ^^ …Harry e Scarnina
sono adorabili, quindi…piantala di insultarli!
>.< se no ti picchio! ^^ Vabbò…ti
saluto! Bacioni a doma!! ^^