Sketches

di Saralasse
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Muscle Pain ***
Capitolo 2: *** It's ok, I'm ok ***
Capitolo 3: *** Do you really? ***
Capitolo 4: *** Wrong side, Luce ***
Capitolo 5: *** Idyll&Stardust ***
Capitolo 6: *** Come here&Come here rude boy ***
Capitolo 7: *** Heatened Spirit&Favourite Fairy Tale ***
Capitolo 8: *** Snow Crystals&Suki Yo&Thank God it's cold ***
Capitolo 9: *** Fateful encounter&Mira's dream ***
Capitolo 10: *** Here&Happy Holidays ***
Capitolo 11: *** Training&Rainbows in the air ***
Capitolo 12: *** Most compatible Team&Yummy ***
Capitolo 13: *** Mine&Cause Lucy tastes better ***
Capitolo 14: *** Off scene make out session&Love and Lucky ***



Capitolo 1
*** Muscle Pain ***


Lucy amava la primavera.

Il cielo era terso e così azzurro da ricordare le infinite distese oceaniche: si aspettava quasi di vedervi distese coralline e pesci nuotare tra esse. A pensarci bene avrebbe anche potuto, i pesci volanti esistevano! Quei disgustosi pesci volanti… scosse la testa al ricordo del sapore orribile che avevano come pietanza e si stiracchiò pigramente sull’erba, godendosi il calore del sole sulla pelle.

“Luuucy…”.

Si voltò a quello che più che un richiamo le era sembrato un lamento e si mise seduta vedendo Natsu sopraggiungere con l’andatura barcollante che di solito aveva quando viaggiava su un mezzo di trasporto; questa volta però, non si era mosso che di pochi metri per avere lo spazio necessario ad allenarsi. A piedi per di più.

“Luuucy!”, ripetè lasciandosi cadere vicino a lei. “Sono pieno di crampi… mi fai un massaggio?”.

Lucy lo squadrò, un sopracciglio alzato mentre lo osservava: era sudato e i capelli, più scompigliati del solito, erano trattenuti dalla sciarpa di Igneel usata a mo’ di bandana. Le braccia e il torace, completamente scoperti, apparivano rigidi e contratti, doveva sentire davvero molto dolore.

“Certo, perché no!”, sorrise sollevandosi sulle ginocchia e posizionandosi dietro di lui.

Non appena le sue mani si posarono sulla pelle delle spalle, avvertì Natsu distendersi lievemente e un sospiro soddisfatto sfuggì alle sue labbra. Lucy sorrise chinandosi a posargli un bacio leggero sulla nuca e riprese il massaggio, insistendo quando avvertiva i nervi contratti sotto i polpastrelli.

“Lucy sei fantastica”, disse in un soffio piegando la testa all’indietro e sorridendole sornione.

Lucy si avvicinò al suo viso per poterlo baciare mentre le sue mani avevano ormai lasciato le spalle e raggiunto il torace sul quale stavano vagando; stanco di quel bacio sottosopra, Natsu si voltò e la strinse fra le braccia, facendola cadere sull’erba, sotto di lui.

“La mia posizione preferita”, ghignò vedendola arrossire fino ai capelli.

“Natsu! Sei un pervertito, non dovresti dire certe cose con tanta nat…”.

Il mago l’aveva zittita chiudendole la bocca con la propria, reggendosi sui gomiti per non pesarle addosso. Le prese il viso fra le mani, accarezzandolo con i pollici mentre si staccava da lei e incatenava lo sguardo al suo.

“Ti amo Lu”.

Lucy sorrise alzando appena il mento per baciarlo sulla bocca e lo abbracciò, cingendogli la vita con le esili braccia.

“Ti amo anch’io Salamander”, disse spostandosi leggermente per sfiorargli l’orecchio con le labbra. “E questa è anche la mia posizione preferita”.

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Buongiorno ragazze/i ^^

Come va, vi sono mancata? Si? Bene, sono tornata! Questa volta con una raccolta di flashfic e drabbles ispirate dai disegni di Alina-chan su DA, se non la conoscete rimediate!

Sono tutte NaLu, partono dal presupposto che i due siano già una coppia (e quindi molto spesso dallo stesso partirò io, come in questo caso) e devo dire che ha uno stile che amo *-* Beh, non vi annoio più, come sempre grazie se avete letto e grazie doppiamente se vi andrà di lasciarmi un commentino, sarà molto gradito ^^

Vi dico sin d’ora che non so con quanta regolarità riuscirò ad aggiornare, sono stata colpita da un grave lutto in famiglia e non mi sono ancora ripresa del tutto :’(

Alla prossima gioie <3

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Capitolo 2
*** It's ok, I'm ok ***


Lucy se ne stava in disparte, seduta su un cumulo di macerie lasciate dal Dragonoid mentre Natsu litigava furiosamente con Gray e Gajeel ci metteva del suo per alimentare la rissa.

Non riusciva proprio a smettere di guardare il Dragon Slayer del Fuoco, incredula che fossero riusciti a tirarlo fuori da quell’affare che avrebbe finito con l’ucciderlo; ed era arrabbiata, terribilmente arrabbiata, infuriata con lui.

“Bruciate questa cosa e me con lei!”.

Le parole che gli aveva sentito pronunciare continuavano a rimbombarle nella mente, dando vita a scenari orribili nei suoi pensieri. Natsu esanime, senza vita, era il suo incubo peggiore; ormai non poteva più immaginare la sua esistenza senza il sorriso ferino del mago. Senza di lui.

Strinse i denti ricacciando indietro le lacrime che tentavano di riversarsi dai suoi occhi, la testa china perché nessuno notasse il suo turbamento.

“Lucy!”.

La voce di Natsu risuonò improvvisamente troppo vicina e alzando il viso, Lucy lo scorse a pochi passi da lei. Le sorrideva come sempre, come se non fosse accaduto nulla, come se non avesse appena rischiato la vita a causa della pazzia di Daphne.

“Cosa c’è? Non sei contenta che sia tutto finito?”.

Lucy scattò in piedi, i pugni serrati lungo i fianchi e il viso bagnato da quelle lacrime che alla fine non era riuscita a trattenere. “Sei uno stupido Natsu!”, esclamò fissandosi i piedi. “Idiota senza cervello, come ti è venuto in mente di chiederci di ucciderti?! Non capisci… come avremmo potuto, solo per tranquillizzarti la coscienza e noi?! A noi non ci hai pensato? A me non…”.

Un singhiozzo le strozzò la voce e tacque, mentre Natsu la raggiungeva velocemente. “Va tutto bene, Lu”, le sussurrò abbracciandola stretta. “Io sto bene. Quell’affare è distrutto e Daphne è fuori combattimento. È tutto a posto”.

La maga annuì impercettibilmente ma continuò a piangere sulla sua spalla, sfogando tutta la frustrazione e il dolore patiti mentre assisteva impotente a quella che per Natsu doveva essere stata una vera e propria tortura. E che in maniera diversa, lo era stata anche per lei.

“Non farlo mai più Natsu”, disse infine quando riuscì a calmarsi. “Non tentare mai più di gettare via la tua vita, mi hai promesso che staremo sempre insieme!”.

 

Natsu stava accarezzando pigramente la schiena nuda di Lucy che sonnecchiava, stretta contro di lui, quando le aveva casualmente sfiorato il sedere; aveva sogghignato, troppo tentato per resistere, prima di svegliarla con un pizzicotto sulla natica morbida.

“Ahi!”, aveva strillato Lucy saltando su. “Natsu ma che combini?!”.

“Mi diverto con la mia fidanzata, perché, non posso?”.

Lucy era arrossita furiosamente sentendosi definire 'la sua fidanzata' e Natsu si era sollevato sul letto, mettendosi seduto anche lui.

“Puoi divertirti quando la tua fidanzata è d’accordo, non cos… ma che fai… no, il solletico no, Natsu!”, aveva esclamato la maga tra le risate mentre Natsu la afferrava e la solleticava senza pietà, ridendo con lei.

“Chiedimelo per favore”.

“T-ti prego… Natsu”, era riuscita a dire a un certo punto, e lui l’aveva accontentata, tornando a stendersi e trascinandola con sé che ancora ridacchiava.

“Così va bene”, aveva sorriso il mago tirandole su il viso per baciarla.

“Ne Natsu”, aveva cominciato Lucy a un certo punto. “Io e te staremo sempre insieme, vero?”.

Natsu aveva sorriso di quella domanda così dolce e aveva annuito. “Te lo prometto Lu, non ti lascerò mai”.

 

Natsu sorrise a quei ricordi, voltandosi a baciarla sulla tempia. Da qualche mese lui e Lucy erano una coppia a tutti gli effetti e solo pochi giorni prima le aveva fatto quella promessa, dopo aver fatto l’amore con lei. La loro prima volta.

“Hai ragione, Lucy, scusa. Non ti lascerò mai, te lo prometto di nuovo”.

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Eccomi *-*

Ragazze grazie, grazie davvero per l’entusiasmo con la quale mi avete dato il bentornata, vi voglio bene <3

Tornando alla storia, è riferita alla saga filler dell’anime del Dragonoid ma penso che non ci siano problemi a leggere la ficcina, anche se non la conoscete… penso ^^”

Spero di poter aggiornare al più presto, e soprattutto più presto di questa volta!

Come sempre, grazie se leggete e due volte se commentate! Alla prossima <3

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Capitolo 3
*** Do you really? ***


Calmare Lucy dopo la sconfitta di Daphne non fu affatto facile: sebbene Natsu fosse salvo e le avesse rinnovato la promessa, non volle lasciarlo di un passo e quando fu il momento di tornare al suo appartamento pretese che lui la accompagnasse.

Natsu attese che Lucy terminasse il suo bagno prima di salutarla e andar via ma quando provò a dirglielo la maga per tutta risposta sedette a cavalcioni su di lui.

“Dove credi di andare tu?”, gli disse sulle labbra prima di baciarlo, stringendogli le braccia attorno al collo.

Dopo un primo momento di smarrimento per quell’atteggiamento, Natsu la strinse a sua volta, strappandole letteralmente l’asciugamano di dosso. “Non va bene stuzzicare così un ragazzo, lo sai?”, le disse mordicchiandole con studiata lentezza il labbro inferiore.

Lucy si lasciò andare a una risatina divertita mentre svolgeva la sua sciarpa, chinandosi a baciare la pelle che scopriva. “Perché, cosa succede se lo faccio?”.

Natsu si alzò in piedi, quasi ringhiando, tenendola saldamente fra le braccia. La portò fino al letto dove la lasciò cadere con poca grazia, accarezzandole il corpo con lo sguardo e si chinò carponi sul materasso, avvicinando il viso al suo.

“Succede che poi devi farmi contento, Lu”, le soffiò sulla pelle mentre si avventava sulla sua bocca.

Lucy gli passò le mani sulle spalle, facendo scorrere via il gilet che ancora indossava, fino a levarglielo completamente e i pantaloni fecero in breve la stessa fine.

“Lucy… guarda che così finisce male”, disse Natsu scrutandola con quegli occhi assurdamente belli; aveva scoperto che quando lui era preda della passione diventavano più chiari, come fossero illuminati dal fuoco che gli ardeva dentro. E lei amava perdercisi dentro.

“Magari è quello che voglio”, disse riuscendo in qualche modo a invertire le posizioni.

Gli sorrise teneramente, accarezzandogli il viso, come volesse convincersi che fossero davvero riusciti a salvarlo, che fosse ancora lì con lei; quasi non si accorse delle lacrime che le bagnarono le gote e tentò di divincolarsi dall’abbraccio di Natsu ma ottenne solo che la stringesse più forte.

“Lucy”, disse, trattenendola perché non scappasse. “Cosa c’è? Va tutto bene, io sono salvo”.

“Tu davvero… davvero ti saresti fatto uccidere pur di distruggere quel mostro?”.

Natsu si chinò a baciarle il collo, abbracciandola stretta a sé. “Se non fossi riuscito a distruggerlo alla fine… avrebbe ucciso anche te. Quindi sì, mi sarei fatto uccidere se fosse servito a proteggerti. Però sono con te adesso. Sono qui”.

Le sorrise continuando a baciare la pelle delicata della gola, mordicchiandola di tanto in tanto con i canini affilati, lasciando una scia umida sul suo corpo fino a lambirle il seno. Sotto il suo tocco, Lucy dimenticò i propri timori e la paura provata, rassicurata dalla sua presenza, dalle parole pronunciate, dalle sue amorevoli carezze. Natsu raccolse le sue ultime lacrime con le labbra e la baciò, spingendola a distendersi nuovamente e allungandosi su di lei. Lucy intrecciò le gambe alle sue, gli accarezzò la schiena fino a posargli i palmi sulle natiche e lo spinse contro di sé.

“Lu…”, sussurrò il mago, stupito da quell’iniziativa e la guardò negli occhi: era arrossita ma non mostrava esitazioni o pentimenti.

“Ti amo Natsu. Sarei persa senza di te, lo sai?”.

“E’ lo stesso per me”, sorrise Natsu entrando in lei con un unico fluido movimento.

Lucy si inarcò contro di lui, i gemiti soffocati dalla bocca che copriva la sua; gli cinse i fianchi con le gambe, sopraffatta dal piacere che le spinte regolari e potenti di Natsu le stavano donando. Quasi non si rese conto di essere seduta a cavalcioni su di lui, le sue mani sui fianchi e le sue labbra di nuovo sul collo e sul seno, voraci nella bramosia della passione. Poche altre sue movenze e la mente smise di registrare ciò che accadeva, abbandonandola in un mondo ovattato di piacere.

 

Risvegliarsi con Lucy fra le braccia era decisamente la cosa più bella che potesse accadergli. Questo pensò Natsu quando riaprì gli occhi, infastidito dal sole che li illuminava attraverso le finestre lasciate aperte.

Provò a nascondere il viso fra i capelli di Lucy e rimettersi a dormire ma stringerla così forte contro il proprio corpo gli faceva ottenere tutto tranne che il sonno. Sorrise guardandola, la bocca leggermente dischiusa dal respiro e l’espressione soddisfatta, e le depose un lieve bacio sulle labbra.

Assolutamente, non intendeva lasciarla.

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Rieccomi ragazze, l’ispirazione e l’umore mi hanno fatto un regalo direi XD

Dunque… fa caldo, non trovate anche voi :D? Direi che questa shot è abbastanza hot per i miei standard, le parole fluivano da sole pensando ai nostri due maghi in una situazione del genere e il risultato… me lo direte voi :P

È il continuo della precedente, e il fulcro è la frase che le da il titolo. In effetti, le shot hanno gli stessi titoli delle fanart di Alina-chan così che possiate più facilmente capire a quale mi riferisco di volta in volta :)

Mi ripeto ma è inevitabile, grazie se avete letto fin qui e grazie due volte se vi va di recensire, baci <3

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Capitolo 4
*** Wrong side, Luce ***


Natsu si lasciò andare all’ennesimo sbuffo, allentando il nodo della cravatta che lo soffocava. Tra tutte le idee strambe del master Makarov, questa le batteva tutte, organizzare una festa di gala per Magnolia!

Li aveva costretti a mettersi tutti in ghingheri ma, Natsu ci avrebbe scommesso la sciarpa di Igneel, solo per poter meglio godere della vista delle prosperose maghe della gilda.

In effetti non aveva tutti i torti”, si ritrovò a pensare osservando di sottecchi Lucy che faceva il suo ingresso nell’edificio di Fairy Tail.

Indossava un lungo abito color argento che concedeva davvero poco all’immaginazione: la schiena era completamente scoperta e lo spacco generoso lasciava libere le lunghe gambe flessuose. Natsu stava mentalmente contemplando i diversi modi in cui avrebbe potuto accarezzarle, baciarle e chissà altro, quando l’avvicinarsi di Lucy lo pose davanti a un’altra prospettiva allettante; la scollatura non era più avara e il fatto che l’abito scoprisse del tutto anche le spalle mandava a farsi benedire il suo sangue freddo, già scarso per natura.

“Ciao Natsu!”, lo salutò lei, allegra come sempre.

“Ciao Lucy. Come mai sola?”, chiese lui, pentendosi immediatamente nel momento in cui la vide abbassare il viso.

Stava per scusarsi prontamente quando Lucy incrociò di nuovo il suo sguardo. Era arrossita ma sorrideva, confondendolo. “Non sono sola, c’è Loki con me. Si è fermato a salutare Erza”.

Quelle parole spensero sul nascere ogni replica da parte di Natsu. Lo Spirito Stellare era ancora a tutti gli effetti un mago di Fairy Tail e come tutti i suoi nakama gli era affezionato ma… se c’era Lucy di mezzo – praticamente sempre dal momento che lei era la sua contraente – sentiva una morsa allo stomaco ogni qualvolta si pronunciava il suo nome.

“Ah…”.

“E tu? Non hai un’accompagnatrice?”.

“No”, bofonchiò il Dragon Slayer spostando il peso da un piede all’altro. “E adesso scusami, questa sala mi soffoca”.

Così dicendo, si allontanò piantando Lucy confusa e spaesata nel bel mezzo della sala da ballo allestita per l’occasione.

Io proprio non lo capisco quando fa così… che diamine gli è preso tutto d’un tratto?”.

Scrollò le spalle, perplessa dall’atteggiamento di Natsu, e si avvicinò al bancone del bar.

“Ciao Lucy!”, la salutò Mirajane, cordiale come sempre.

“Mira-chan dammi qualcosa di forte, ti prego!”.

“Ehi, ehi cosa c’è che non va, sei appena arrivata!”.

“E Natsu mi ha già fatto saltare i nervi!”, esclamò la maga bionda fissando dritto negli occhi la sua nakama. “Ci siamo salutati, gli ho detto che c’è Loki con me e lui si è allontanato con una scusa neanche avessi la peste!”.

Mira rise sommessamente, porgendo un bicchiere a Lucy. “Davvero non capisci, Lucy?”.

“Cosa dovrei capire?!”, sbraitò Lucy vuotando il contenuto in un sorso solo con il rischio di soffocare.

“Vacci piano, non è acqua… te l’ho dato per rilassarti un po’, non per ucciderti! Natsu è geloso, geloso marcio di Loki, lo capirebbe chiunque! Tranne te evidentemente…”.

Lucy tese nuovamente il bicchiere a Mira, crollando sul bancone come al solito. “Natsu non è geloso di me. Da quando Lisanna è tornata non ha occhi che per tua sorella, mi meraviglia persino che continui a prendere lavori con me, fanno tutto insieme loro… persino Happy ha smesso di darmi retta, non credevo che mi sarebbe mancato sentirmi dire che sono strana a ogni parola detta”.

“Ti sbagli Lucy”.

“No, non mi sbaglio! Dammene un altro per favore, ho voglia di divertirmi stasera”.

 

Natsu evitò accuratamente di farsi trovare per tutta la sera, rimanendo ben nascosto sulla terrazza della gilda. Aveva gettato via la cravatta e acceso una delle sigarette che Gray ormai non fumava più, spuntate fuori da chissà dove, ottenendo solo una brutta tosse che per poco non lo strozzò.

“Che schifo! Come diavolo faceva quel mutandaro a fumare questa roba?!”, borbottò calpestando il mozzicone prima di voltarsi per tornare alla festa.

Doveva essere quasi terminata ormai, e sarebbe stato meglio che Makarov lo vedesse partecipe, così da scampare una lavata di capo epocale.

Effettivamente nella sala non era rimasta molta gente e sebbene tentasse di impedirselo, individuò subito Lucy, seduta in maniera alquanto scomposta su uno dei divani trasportati alla gilda per la serata di gala. Sembrava che stesse per crollare addormentata da un momento all’altro e a quanto pare non era stato l’unico a notarla.

“Faresti meglio ad andartene, non è da sola”, disse rivolto al ragazzo sconosciuto che tentava di convincerla a seguirlo.

“Sc-scusa amico, pensavo non ci fosse nessuno con lei!”, esclamo quello fuggendo il più velocemente possibile.

Solo quando non riuscì più a distinguerlo, Natsu tornò a prestare attenzione a Lucy, ancora immobile dove si trovava.

“Lucy che fai qui tutta sola, alzati andiamo… dov’è quell’idiota di Loki?!”.

“L’ho mandato via, non lo volevo più qui… siediti tu”, biascicò lei, afferrandolo per una mano nel tentativo di tirarlo giù con sé.

Il mago la assecondò, piazzandosi accanto a lei a una distanza tale da permettergli di ignorare il suo corpo fasciato in quell’abito peccaminoso. Lucy, però, evidentemente non voleva rendergli la vita facile: non solo si avvicinò – anche troppo per evitare certi pensieri – ma sollevò le gambe per posarle sulle sue, e nel movimento il vestito le scoprì completamente.

“C-che stai facendo Lu?”.

“Perché non mi vuoi?!”, protestò lei tendendo il viso verso il suo, gli occhi lucidi per l’alcol. “Tu vuoi Lisanna, sempre e solo Lisanna! Ma… io non sono un giocattolo da mettere da parte quando ti stanca!”.

Natsu serrò la mascella nel tentativo di ignorare quella bocca troppo vicina alle sue labbra. “Non è come pensi Lucy. Io non ti ho affatto messa da parte, ci tengo a te”.

“Ci tieni come agli altri nakama! Io voglio questo!”, esclamò puntando il dito indice contro il petto del mago. Evidentemente intendeva il cuore, peccato avesse indicato il lato sbagliato.

“Questo, Lucy”, disse Natsu sorridendole intenerito mentre le spostava il dito al posto giusto, “è già tuo”.

 

Il sole e la leggera brezza primaverile proveniente dalla finestra aperta, svegliarono Lucy come nella più classica delle fiabe; si stiracchiò pigramente, dandosi mentalmente dell’idiota per aver dormito con quel bellissimo vestito che ormai era uno straccio.

Natsu si era addormentato sulla poltrona che aveva trasportato vicino al letto e la scena le strappò un sorriso: fingersi ubriaca la sera prima era servito allo scopo e non aveva voluto tornare a casa sostenendo che avrebbe potuto star male durante la notte.

Gli si avvicinò piano, accarezzandogli il viso per svegliarlo. “Natsu… andiamo mettiti a letto”.

“Uhm…”, borbottò lui ancora mezzo addormentato. “Ho sonno, Lu”.

“Lo so ma starai più comodo, è ancora presto”.

In qualche modo, Lucy riuscì a farlo spostare sul letto, anche lui vestito come la sera prima; decisamente, era troppo onesto per approfittare di lei ubriaca.

In effetti non lo ero ma lui non lo sapeva”.

Natsu la abbracciò per la vita, facendola sdraiare con la schiena contro il suo petto; le passò il braccio sotto la testa e poggiò il volto nell’incavo del suo collo. “Così sto bene, Lu”, sussurrò prima di riaddormentarsi.

Lucy sorrise, stringendogli la mano nella propria e chiuse gli occhi, sentendo il sonno tornare. “Anch’io, Natsu”.

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Salve ragazze/i ^-^

Questa volta non ho nulla da dire sulla shot, lascio a voi il compito di dirmi le vostre impressioni :D

Come sempre, grazie ai lettori e due volte ai recensori, alla prossima ;)

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Capitolo 5
*** Idyll&Stardust ***


Natsu ringraziò mentalmente il cielo di essere finalmente sceso da quel mezzo infernale che il resto del mondo chiamava treno e lui… beh, mezzo infernale.

Quando fu finalmente in grado di rimettersi in piedi senza che tutto gli vorticasse attorno, osservò Lucy, di spalle e in piedi di fronte a lui, le braccia spalancate ad accogliere la brezza marina che giungeva sin nella stazione del piccolo centro abitato dove erano giunti.

“Questo posto è splendido!”, esclamò la maga voltandosi finalmente a guardarlo. “Dai Natsu, troviamo l’albergo, così potremo andare in spiaggia!”.

“Luuucy!”, piagnucolò Natsu. “Io sto ancora male!”.

“Coraggio!”, insistette lei afferrandolo per un braccio e cominciando a trascinarlo via. “L’aria salmastra sarà un toccasana, vedrai!”.

Fu così che senza possibilità di replica, Natsu si ritrovò a essere sballottato in un dedalo di viuzze in pietra, ingombre di gente e banchi di mercanti carichi di merci di ogni tipo, fin quando finalmente Lucy si fermò, annunciandogli che avevano trovato l’albergo.

Qualche minuto dopo, approfittando del fatto che lei si fosse chiusa in bagno, il Dragon Slayer potè infine sdraiarsi sul letto. Stava già pregustando il suo sonnellino ristoratore quando la voce acuta di Lucy raggiunse dolorosamente i suoi timpani.

“Natsu! Che stai facendo, non dirmi che dormi!”, strillò, le mani sui fianchi e un’espressione poco raccomandabile in viso. “Dobbiamo andare in spiaggia, lo hai già dimenticato?”.

“No Lu, non l’ho dimenticato”, sospirò Natsu rimettendosi seduto. “Andiamo dai”.

Gli occhi della maga si riempirono improvvisamente di lacrime, mentre si copriva il viso con le mani, le spalle scosse dai singhiozzi. “Scusa Natsu… sono una cattiva egoista… restiamo qui, sei stanco”.

Natsu sorrise, addolcito da quel pianto e si alzò, raggiungendola in poche falcate. “Basta Lucy”, disse abbracciandola e cullandola leggermente. “Smettila di blaterare, tu non sei cattiva né egoista. Andiamo in spiaggia adesso, il sole e il mare ci faranno bene”.

Lucy tirò su col naso, l’espressione nuovamente radiosa, e afferrò la mano di Natsu. “Andiamo allora!”.

Il mago annuì, prendendo dalle sue mani la borsa troppo pesante e nonostante tutto la seguì di buon grado, felice di essere riuscito a rivedere quello splendido sorriso.

 

Meno di un’ora dopo, Natsu si ritrovò, forse per la prima volta nella sua vita, a pensare, pensare seriamente: più precisamente a riflettere sul significato della definizione ‘infernale’, perché se il treno lo era allora non aveva parole per esprimere quello che Lucy gli aveva fatto passare da quando erano giunti sulla spiaggia.

Prima la sabbia era troppo calda, e lo aveva costretto a trasportarla a braccia dal momento che lui non risentiva minimamente di quel calore; poi stare seduta sulla sabbia era troppo scomodo e lo aveva rispedito a recuperare la sdraio dimenticata in albergo; infine, quando credeva di potersi rilassare prendendo un po’ di sole, lo aveva mandato a procurarsi un gelato, piagnucolando che faceva tanto caldo da farla stare male.

Adesso si era finalmente appisolata sul suo comodo sedile e lui aveva potuto approfittarne per stendersi sul telo, sulla sabbia accanto a lei e rilassarsi; davvero, forse se avesse saputo cosa lo aspettava, ci avrebbe pensato due volte prima di rispondere affermativamente all’idea di andare a visitare la cittadina di Stardust, dove d’estate si poteva vedere il cielo notturno più bello di Fiore. Eppure, ne era certo, per l’espressione raggiante che aveva illuminato il viso di Lucy quando aveva acconsentito, avrebbe fatto qualsiasi cosa. Alzò gli occhi per guardarla, voltata verso di lui e il broncio tranquillo che aveva quando dormiva; sorrise, afferrando la mano che teneva abbandonata verso di lui e vi posò brevemente le labbra, prima di rimettersi sdraiato e cedere alla stanchezza.

Pochi secondi dopo, fu Lucy ad aprire gli occhi per prima: dopo qualche momento di smarrimento, realizzò esattamente dove fosse e perché, e identificò con certezza anche la persona che dormiva beatamente vicino a lei. Un dolce sorriso le increspò le labbra e stese la mano ad accarezzare la chioma ribelle del suo dolce, adorabile ragazzo, che non la mandava al diavolo nemmeno dopo una giornata estenuante come quella. Sapeva di essere diventata intrattabile e alquanto isterica ma non poteva proprio farci nulla.

 

Il sole sembrava non volerne proprio sapere di tramontare quella sera ma quando finalmente lo fece, lasciò gradualmente il posto allo spettacolo più mozzafiato che i due maghi avessero mai visto: sebbene fosse passata la mezzanotte il cielo manteneva un’insolita tinta color cobalto e le stelle erano così tante e così luminose, che non sembrava nemmeno fosse notte.

Lucy era talmente presa da quello che stava vedendo che quasi non si accorse di Natsu alle sue spalle che l’abbracciava e la faceva sedere fra le sue gambe, il torace aderente alla schiena di lei.

“Hai freddo Lu?”.

“No, va… va tutto bene, credimi! Solo che non credevo che fosse davvero… davvero… così!”.

Natsu rise sommessamente, baciandole la spalla e posando le mani sul ventre rotondo. “Lui cosa ne pensa?”.

Lei, vorrai dire!”, ridacchiò Lucy poggiando le mani sopra le sue. “E’ entusiasta direi, senti com’è agitata!”.

“E’ irrequieto”.

“Non sta proprio ferma”.

“E’ maschio!”.

“Femmina!”.

Natsu incrociò lo sguardo con quello di Lucy per qualche secondo e poi interruppe quel battibecco, ormai consueto, premendo le labbra su quelle di lei che rimase a fissarlo con gli occhi sbarrati, sorpresa da quel gesto.

“Vi amo tanto, Lu”, sorrise Natsu abbracciandola più stretta.

Lucy sorrise e si voltò, sfiorando il viso del Dragon Slayer con una leggera carezza a fior di dita. “Anche noi ti amiamo Salamander”.

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Ehilà… non uccidetemi, so di essere in ritardissimo ma davvero non è colpa mia, il lavoro assorbe ogni mia energia ç_ç *occhioni dolci mode on* Mi scusate?

Tornando alla shot… dite la verità, avreste voluto strozzare Lucy nella prima parte, vero XD? In realtà non so come sia uscita questa cosa dai disegni in questione – titoli nel titolo :D – però è stata un’ispirazione e ho deciso di seguirla. C’è qualcosa che non mi convince ma sebbene continui a leggerla da tutto il giorno, non riesco proprio a venire a capo di quello che è; però mi trasmette tanta dolcezza – anche se è presuntuoso detto da me che l’ho scritta – e perciò ho deciso di postarla lo stesso, ditemi pure cosa ne pensate senza remore di sorta ^-^

Mi ripeto per l’ennesima volta, grazie se leggete e grazie due volte se mi lasciate anche solo un’impressione, alla prossima <3

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Capitolo 6
*** Come here&Come here rude boy ***


L’ennesimo sasso raggiunse l’acqua del lago, andando a incresparne la superficie e disturbando le carpe koi che nuotavano tranquille.

Non che a lui importasse minimamente la cosa: era troppo arrabbiato per pensare lucidamente, e fissare pietra dopo pietra le onde create sul pelo dell’acqua era la sola cosa che lo distraesse un poco dai suoi cupi pensieri.

Deluso. Deluso e furioso, ecco come si sentiva. Le aveva affidato il proprio cuore, fidandosi delle sue belle parole e lei lo tradiva così, alla prima obiezione del suo rispettabilissimo genitore. Una smorfia sarcastica gli contrasse i lineamenti a quel pensiero: Lucy non faceva che lamentarsi di quanto fosse despota, della vita da reclusa che le aveva fatto condurre fino a pochi mesi prima e via dicendo, ma non aveva trovato obiezioni da fare quando lo aveva sentito cacciarlo via sostenendo che un pessimo elemento come lui non fosse adatto a sua figlia. Era rimasta in silenzio, muta a fissarsi i piedi, senza accennare un movimento nemmeno quando lo aveva sentito andarsene.

“Natsu?”.

Si odiò, costatando che la sua voce era ancora il suono più carezzevole per lui. “Che c’è, ho dimenticato qualcosa a casa tua?”, sbuffò, tentando di non dare a vedere quanto fosse arrabbiato.

Lucy si avvicinò fino a sederglisi accanto, ignorando la sua domanda. “Stai dando fastidio alle carpe”.

“Chi se ne frega”.

“Allora ha ragione mio padre a dire che sei un cattivo soggetto!”.

Natsu si voltò come se quelle parole lo avessero scottato, incrociando lo sguardo con quello di Lucy che questa volta lo sosteneva fieramente. “Che cosa hai detto?!”.

“Hai sentito… ho detto quello che sostiene lui che, per inciso, non è quello che penso di te”, disse la ragazza voltandosi completamente verso di lui. “Anche se tu sembri non saperlo. Aspettavi che ti difendessi da lui? È questo che vuoi che faccia perché tu creda finalmente alla sincerità dei miei sentimenti? Dannazione Natsu, stiamo insieme da otto mesi[1] ormai e anche prima ci siamo frequentati a lungo, credi che se avessi pensato quelle cose di te sarebbe successo ugualmente?”.

Natsu chinò il capo, i pugni stretti che torturavano i fili d’erba sotto di lui. Sapeva che quello che stava dicendo era fondamentalmente vero però voleva anche che lei lo dicesse a suo padre, che non nascondesse i suoi sentimenti costringendo entrambi a vivere un rapporto clandestino.

“E’ vero Lu”, disse infine, tornando a posare lo sguardo su di lei, “ma nascondergli la nostra relazione le toglie esistenza. Per lui non siamo una coppia, io sono solo un amico di sua figlia che lui non approva per nulla. E io non voglio nascondermi più, pretendo che anche lui sappia la verità”.

Lucy sorrise teneramente, afferrando i lembi della sciarpa che lui portava sempre per tirarlo verso di sé, i visi che si sfioravano impercettibilmente. “Vieni qui ragazzaccio!”, lo trattenne, vedendolo tentare di scansarsi a quella parola, già sentita dal padre di lei. “Lo sei davvero, Natsu. Sei irruente, poco educato e rissoso; e a me piaci così, non trovo niente di sbagliato in te. Perché hai un cuore grande e generoso, daresti la vita per le persone a cui tieni. Hai un modo di amare particolare ma è tuo. Sei perfetto per me”.

“Tuo padre dice che non devi frequentare i ragazzacci”.

“E io gli ho risposto che frequento solo i ragazzacci[2]”, rise Lucy prendendogli il viso fra le mani e riuscendo finalmente a far sorridere anche Natsu.

“Scusa Lu”, disse lui cingendole la schiena. “Avrei dovuto sapere cosa provi e come la pensi riguardo quello che dice tuo padre ma… ero troppo arrabbiato e forse troppo stupido per capire”.

Lucy scosse la testa, accarezzandogli lievemente il viso. “Non dire così Natsu. Non sei stupido ed è del tutto naturale che fossi arrabbiato per via del mio silenzio… ma appena sei uscito gliene ho dette tante che credo di avergli procurato un infarto!”.

Il ragazzo scoppiò a ridere assieme a lei, baciandole lievemente le labbra. “Sei proprio cattiva allora!”.

“Tutto merito di un certo ragazzaccio che amo da morire”, sorrise Lucy accoccolandosi fra le sue braccia, che la strinsero forte, per non lasciarla più.

Natsu sorrise baciandole i capelli. Le carpe koi potevano tornare alla loro tranquillità.

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Ehm… salve ^^” Scusatemi tanto T_T

Sono mortificata di scusarmi sempre per i miei mostruosi ritardi ma a mia discolpa posso dire che c’è stato di mezzo il concerto dei Nightwish e appena tornata da Milano il lavoro mi ha sequestrata di nuovo T_T

A tal proposito mi scuso anche se impiego secoli giorni per recensire le vostre storie che seguo, sorry ç_ç

Senza contare che mentre tento di scrivere le shot per la raccolta mi balenano in mente ispirazioni per una nuova long… mi perdonate?

Ho scritto questa shot in dieci minuti, giusto il tempo di digitare sulla tastiera! E non sono stata nemmeno a rileggerla troppo, ogni tanto sperimento cosa succede a scrivere e pubblicare di getto. Temo però che il risultato non sia all’altezza delle vostre aspettative, siete sempre troppo buone con me! Ditemi pure cosa ne pensate senza remore :)

Notine:

[1]Questo è un omaggio alla splendida fic di Inori I can tell you that every time I can choose, always choose you.

[2]Questo, invece, è quello che c’è scritto sulla maglietta di Lucy in un’illustrazione a colori per la copertina dello Shonen Magazine, “I only date bad boys”, letteralmente “Frequento solo i cattivi ragazzi”.

Grazie, come sempre, a chi legge e due volte a chi recensisce, siete splendide! Baci

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Capitolo 7
*** Heatened Spirit&Favourite Fairy Tale ***


Lucy si stava preparando per la notte, come di consueto.

E Natsu non riusciva a toglierle gli occhi di dosso nemmeno per un momento. Se ne stava immobile, pigramente sdraiato sul letto, tentando di ignorare il sangue che gli ribolliva nelle vene ogni qualvolta un semplice movimento di lei scopriva più pelle del dovuto.

Stava giusto maledicendo l’abitudine di Lucy di portare sempre indumenti così striminziti, persino durante la notte, quando lei gli aveva sorriso attraverso lo specchio… decisamente, era troppo.

Prima ancora di rendersene conto, Natsu si era alzato e l’aveva raggiunta, intrappolandola tra il proprio corpo e il mobile da toeletta, il torace nudo premuto contro il suo seno.

Lucy gli posò le mani sul petto e lui l’afferrò per i fianchi, facendola sedere sul piano dietro di lei, costringendola a gettare indietro la testa per poterlo guardare negli occhi, l’espressione stupita.

“Natsu?”.

“Non puoi farlo Lu”.

Lucy lo guardò perplessa, un sopracciglio sollevato. “Non posso fare cosa?”.

“Sorridermi in quel modo quando sei in queste condizioni… praticamente mezza nuda”.

Lucy sorrise sorniona prendendo ad accarezzargli le spalle, delicatamente, come fosse casuale. “Nemmeno tu dovresti andare in giro mezzo nudo, Salamander”.

“Io mi vesto sempre così”.

“Anche io”.

“Tu non puoi!”, esclamò d’un tratto Natsu abbracciando possessivamente Lucy. “Tu sei mia e solo io posso guardarti!”.

La maga rise sommessamente, portando le mani sul suo viso. “Natsu… non ti facevo così geloso, è ovvio che io sia solo tua ma… sappi che lo stesso vale per te, cosa credi, che le donne siano cieche?!”.

“Non è la stessa cosa”.

“Sì che lo è”.

“No!”.

“Si!”.

“N…”.

L’ultima replica di Natsu fu spenta sul nascere dalle labbra di Lucy che gli avvinghiò le braccia attorno al collo, facendoglisi più vicina; lui, dopo l’iniziale stupore, ricambiò il bacio con passione, accarezzandole le gambe con fare tutt’altro che innocente.

Lucy rise sommessamente sentendo la vestaglia scivolare via e la bocca di Natsu sul collo mentre lei gli accarezzava i capelli. “Ti amo Natsu…”, disse in un soffio abbracciandolo stretto.

Lui si fermò, sollevando il capo per incontrare il suo sguardo e le sorrise, quel sorriso ferino che Lucy tanto amava. “Anch’io Lucy. Tantissimo”, disse prendendole il viso fra le mani e posandole un bacio sulla fronte.

La maga chiuse gli occhi a quel contatto e strinse le mani di Natsu nelle sue, scostandole dal proprio viso. Sorrise della sua espressione stupita e se le posò sui fianchi, avvicinando di nuovo la bocca alla sua per poterlo baciare. Non disse nulla ma sapeva che le parole erano superflue con Natsu; lui era puro istinto, parlare troppo, dal suo punto di vista, era uno spreco di fiato e di tempo che poteva essere impiegato in maniera più piacevole.

E soprattutto – ma questo era Natsu a pensarlo – parlare significava tenere la bocca separata da quella di Lucy per più tempo di quanto sopportasse. Da quelle labbra che stava gustando con tanta foga che sembrava volesse divorarle; restò incantato a fissarle, tumide e rosse, dischiuse nei gemiti mentre si muoveva dentro di lei.

Se ne impossessò di nuovo quando il piacere divenne troppo per sopportarlo da solo, le sigillò con le proprie perché tutto quell’amore non si disperdesse fra quattro mura ma restasse per qualche momento un dolce segreto fra loro.

 

Il fruscio delle pagine sfogliate svegliò pian piano Natsu che non ne fu particolarmente entusiasta; era ancora notte fonda e il lume sul comodino illuminava la fonte di quel rumore: Lucy.

Era distesa sul ventre, i gomiti puntellati sul letto mentre scorreva le parole seguendole con un dito. Natsu sorrise a quella scena e si voltò anche lui, allungandosi su di lei per sbirciare oltre la sua spalla.

“Natsu! Mi hai spaventata”, disse Lucy voltandosi a baciargli la guancia.

“E tu mi hai svegliato! Si può sapere che combini a quest’ora?”.

“Mi è venuta in mente la mia fiaba preferita, la mamma me la leggeva sempre”.

Natsu passò un braccio attorno alla vita di Lucy, reggendosi sull’altro per non pesarle addosso. “E di cosa tratta di così interessante da svegliarti in piena notte?”.

La maga sorrise, voltandosi nel suo abbraccio per poterlo guardare negli occhi. “Parla di un drago e di un cigno”.

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Buonasera :)

Or dunque… non sono soddisfatta di questa shot, vi dico la verità ma la sto rimaneggiando da una settimana, è evidente che meglio di così non verrà, anzi, rischierei di peggiorarla -.-“

A un certo punto mi sentivo poetica e penso di essermi abbastanza discostata dal mio solito modo di scrivere ma questo me lo direte voi :D C’è un riferimento preciso in questa shot, chi lo indovina :P?

Da questo fine settimana dovrei avere del tempo in più, spero di sì così non dovrò più farvi aspettare dei tempi biblici per gli aggiornamenti :’(

Come sempre, un grazie sentito a chi legge e doppiamente sentito a chi commenta :D

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Capitolo 8
*** Snow Crystals&Suki Yo&Thank God it's cold ***


Sì, nevicava la sera prima: si era addormentata osservando i fiocchi di neve danzare e descrivere volute fantasmagoriche nell’aria prima di posarsi sul davanzale.

Sicuramente però, quando si era svegliata Lucy non si aspettava di trovare Magnolia completamente sommersa dalla neve. Dovunque voltasse lo sguardo non vedeva altro che quel biancore abbacinante che faceva sembrare la città un regno incantato.

“Accidenti a me, dovevo indossare qualcosa di più pesante!”, piagnucolò mentre camminava verso la gilda e si sfregava le braccia addosso nel tentativo di scaldarsi.

“Buongiorno Lucy!”, esclamò Natsu spuntandole davanti all’improvviso e strappandole un urletto di terrore.

“Natsu! Dannazione, quante volte devo dirti che in questo modo mi spaventi!”, strillò la maga mentre si stringeva le braccia addosso.

“Prendi sempre tutto troppo sul serio, Lu!”, sorrise di rimando lui, osservandola perplesso quando si rese conto che tremava. “Ti sei spaventata così tanto?”.

Lucy si trattenne dallo sbuffare, esasperata; Natsu aveva la capacità, unica probabilmente, di non capire mai come stessero le cose. E lei non poteva fare a meno di trovare anche quel suo aspetto terribilmente adorabile.

Da qualche tempo si era resa conto di provare un sentimento molto profondo per il suo compagno di team. Aveva compreso quanto fosse intenso quel sentimento a Edolas, quando lo aveva stretto a sé, privo di sensi, svuotato del suo potere magico per i deliri di un pazzo, e aveva temuto che i suoi occhi fossero chiusi per sempre. Ma era davanti a lei adesso, e la guardava dubbioso, in attesa della sua risposta.

“Non tremo di paura, sciocco!”, aveva esclamato, la voce più dolce di quanto avesse voluto. “Possibile che tu non senta freddo con tutta la neve che è venuta giù?”.

Il viso di Natsu assunse un’espressione indecifrabile mentre svolgeva dal proprio collo la sciarpa di Igneel. “Questa mi tiene caldo”, disse sorridendo dolcemente a Lucy mentre la copriva con parte di quella stessa sciarpa. “Così va meglio, vero?”.

Lucy restò imbambolata a fissarlo, rabbrividendo appena – e non di freddo – quando le sue dita le sfiorarono il collo. Osservò la sciarpa che in quel momento li stava tenendo legati e non potè impedirsi di immaginare al suo posto un filo rosso[1], quello che avrebbe voluto ci fosse fra loro, quello che non c’era e – ne era certa – non ci sarebbe mai stato.

Quell’attimo così intenso fra loro non si sarebbe ripetuto; sarebbero tornati i soliti compagni di team, lui avrebbe continuato a infilarsi in casa sua nei momenti meno opportuni e lei avrebbe continuato a cacciarlo via, fingendo che la cosa la infastidisse davvero ma non sarebbero mai stati più che amici. Le lacrime le pizzicarono gli occhi quando quella consapevolezza si fece strada dalla sua mente al cuore e in uno slancio del tutto anomalo per lei, si gettò fra le braccia di Natsu, stringendolo come a volerlo trattenere con sè.

Il Dragon Slayer la fissò, a sua volta stupito di quel gesto: Lucy non aveva mai dato segno di apprezzare le sue attenzioni, ribadendo ogni volta che lui non sapeva proprio come trattare le donne; mentre questa volta non solo non si era scostata né lo aveva malmenato ma lo stava addirittura abbracciando! Ogni parola gli si strozzò in gola quando il suo udito finissimo potè cogliere un sussurro inudibile per chiunque altro.

“Ti amo”.

“Lucy…”, iniziò, incapace di proseguire. Non avrebbe saputo cosa dirle, lei non sapeva quanto sensibili fossero le sue orecchie e non aveva idea del fatto che l’avesse sentita; la cosa avrebbe potuto causarle imbarazzo e la sua tipica reazione sarebbe stata quella di scappare via, evitando l’argomento – ed evitando lui – fino a quando non lo avesse ritenuto dimenticato.

Lucy alzò appena lo sguardo, incrociando il suo; era arrossita e i suoi occhi sembravano più grandi del solito. Adorabile.

“F-fa freddo e così va meglio”, disse, tentando di giustificare il suo comportamento.

Natsu sollevò le braccia, stringendola a sè, e si chinò, toccandole la fronte con la propria. “Sì, si gela”.

Nonostante la distanza ridotta, Lucy lo vide arrossire a sua volta prima che le labbra di lui sfiorassero le sue, incerte e delicate come non si aspettava potesse essere Natsu.

Le sue mani salirono a carezzarle le guance e allora fu certa di vederlo: un filo rosso, sottile ma indistruttibile, correre fra loro e tenerli avvinti in un legame che forse ancora non comprendevano appieno ma che avrebbero scoperto insieme, giorno per giorno.

“Ti amo anch’io”.

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Buongiorno ^^

Dunque, questa volta una flashfic, veloce ma – almeno nelle mie intezioni – molto tenera; le fanart stanno per finire quindi presto vi libererete di me… ma non per molto, ho una long in programma :D

[1] Immagino conosciate tutti la leggenda del filo rosso, nel caso non fosse così la riporto: "In Giappone si dice che ogni persona quando nasce porta un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Seguendo questo filo, si potrà trovare la persona che ne porta l'altra estremità legata al proprio mignolo: essa è la persona cui siamo destinati, il nostro unico e vero amore, la nostra anima gemella. Le due persone così unite, prima o poi, nel corso della loro vita, saranno destinate ad incontrarsi, e non importa il tempo che dovrà trascorrere prima che ciò avvenga, o la distanza che le separa, perchè quel filo che le unisce non si spezzerà mai, e nessun evento o azione potrà impedire loro di ritrovarsi, conoscersi, innamorarsi".

Come sempre, grazie mille se siete riusciti a leggere fino ai miei deliri e ancora grazie se avrete la bontà di dirmi cosa ne pensate :)

Alla prossima

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Capitolo 9
*** Fateful encounter&Mira's dream ***


Incontro del destino.

La prima volta che Cana le aveva predetto una cosa del genere, aveva creduto di averlo trovato nel ragazzo gentile che aveva incontrato in una libreria di Magnolia. Lui, così carino, educato, acculturato… così simile a lei, troppo simile perché fosse quello giusto!

Cana aveva protestato vivacemente, sostenendo che le sue carte non potevano aver sbagliato; e aveva ragione, Lucy aveva incontrato la persona che le avrebbe cambiato la vita esattamente in quello stesso giorno di un anno prima.

Il suo fatidico incontro era caldo, vivace e prepotente; rissoso e maleducato, sempre pronto ad attaccar briga per la minima sciocchezza, ma nessuno aveva un cuore grande e sentimenti puri come i suoi. Era bello e aveva uno splendido sorriso capace di farla sciogliere come neve al sole.

Si sentiva quasi stordita dall’intensità del suo amore per lei e quando lui le aveva confessato ciò che sentiva, non aveva potuto trattenere le lacrime mentre la baciava, tanto teneramente da far male. Era così irruente che nessuno avrebbe immaginato quanto fosse dolce nel suo modo di amare. E a nessuno, esclusa lei, era concesso saperlo.

“A che pensi, Lu?”, la riscosse la sua voce.

Lucy sorrise, stringendo le mani di Natsu che la cingevano da dietro e voltando appena la testa per sbirciarlo. “Stavo ripensando a quando mi hai confessato di amarmi davanti a tutta la gilda… l’espressione di Mira era impagabile!”, rise, vedendo le sue guance farsi di fuoco.

“Non c’è niente da ridere, mi ha fatto sentire stupido!”.

Lucy si voltò nell’abbraccio di Natsu, stringendolo a sua volta. “Sprizzava felicità da tutti i pori ma non ha detto una parola… si è limitata a fissarci tutto il tempo fin quando non siamo usciti”.

Natsu sbuffò rumorosamente, voltando la testa di lato per nascondere quanto fosse imbarazzato. “Vorrai dire fin quando non ti ho presa e portata via di forza, non intendevi muoverti di un millimetro e mi fissavano tutti là dentro, non solo Mira!”.

La maga sorrise, appoggiando la guancia al petto di Natsu dove poteva chiaramente sentire il suo cuore battere furiosamente. “E’ stato il giorno più bello della mia vita, lo sai? Non osavo sperare che tu sentissi lo stesso che sento io, anche se dentro di me sapevo che Cana aveva ragione”.

Il Dragon Slayer la fissò senza capire, grattandosi la testa. “E che c’entra Cana? Io non le avevo mica detto cosa provo per te”.

“Le sue carte parlavano del mio incontro del destino, in quell’esatto giorno, e avevano ragione. Avevo già incontrato te, ad Hargeon”.

Natsu sorrise, le guance ancora leggermente rosse. “Anch’io avevo visto qualcosa nelle carte di Cana quel giorno”, disse giocherellando con i capelli di Lucy.

“Che cosa?”, chiese incuriosita lei.

“Un drago e delle chiavi”.

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Ehm *si affaccia timidamente* salve… vi ricordate di me ^^”?

Scusate, scusate, scusate *si prostra in ginocchio* sono mortificata dal mio ritardo e dal mio continuo scusarmi per questo ç_ç Giuro che non è colpa mia, è un pessimo periodo e ne ha risentito l’ispirazione (anche quella per la long che si è dissolta come nebbia, niente, non è rimasta nemmeno un’ideuzza ç_ç).

E come se non bastasse, dopo quasi un mese torno con una drabble ma l’idea mi piaceva così, breve e concisa… voi cosa ne pensate? Lasciatemi un commentino se vi va, grazie, e scusatemi di nuovo ç_ç

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Capitolo 10
*** Here&Happy Holidays ***


“Tra qualche giorno sarà Natale, Plue”.

Lucy sorrise ai buffi tentativi dello Spirito Stellare di appendere le decorazioni al piccolo albero che stava preparando nel suo appartamento di Magnolia.

Ormai era il secondo Natale che trascorreva con Fairy Tail ma era il primo con Natsu… il primo da quando erano una coppia a tutti gli effetti. Si guardò intorno dando uno sguardo alla sua casetta che ormai aveva perso del tutto il suo aspetto originario: Natsu si era praticamente trasferito da lei e l’abitazione aveva risentito terribilmente della sua irruenza!

Trattenne un sospiro, posando le proprie mani intrecciate sul ventre e un sorriso le distese prepotentemente il viso arrossito. ‘Non solo la casa porta un segno tangibile della sua presenza’.

“Pu-puun?”.

“Va tutto bene, Plue! Non appena sarà qui glielo dirò, vedrai che ne sarà felice”.

Lucy raggiunse la finestra fissando i fiocchi di neve che continuavano a cadere incessantemente da giorni; immaginava che fosse per questo che Natsu non era ancora a casa, nonostante la missione fosse tanto semplice da richiedere non più di un giorno di lontananza.

“Sicuramente la neve sta bloccando i treni”, continuò, rivolta più a se stessa che allo Spirito. “Avrebbe dovuto essere qui ieri ma ormai nevica da giorni, avrà avuto qualche problema, arriverà in tempo per la cena, sta’ a vedere”.

Si strinse le braccia addosso, nel tentativo di calmare quell’ansia che la divorava da quando il ritardo di Natsu si era fatto più consistente che di poche ore; era certa che niente e nessuno avrebbe potuto impedirgli di tornare da lei ma se non lo aveva fatto doveva esserci stato un motivo serio… grave.

La porta di casa si aprì con un tonfo, distogliendola da quei tristi pensieri con tutta la veemenza che solo Natsu si portava dietro: e lui era lì, sulla soglia, ansimante per la fatica e tremante di freddo.

“Natsu!”.

“Ciao Lu…”, disse mostrandole il suo solito sorriso ferino mentre lei gli si lanciava tra le braccia. “Ehi, ho solo fatto un po’ tardi!”.

“Ero preoccupata, dovevi tornare ieri!”.

“Lo so ma la neve ha bloccato i treni, sono tornato a piedi per non farti aspettare troppo”.

“Stavo pensando cosa avrei fatto se tu non fossi tornato”, disse Lucy stringendolo più forte.

“Ma sono qui adesso, giusto?”, sorrise Natsu abbracciandola a sua volta.

“Sì… sì ci sei”, ribattè la maga senza riuscire a trattenere un sorriso.

 

Natsu osservava Lucy, preoccupato del fatto che spiluccasse appena il cibo; sicuramente non era vorace come lui ma mangiare meno di un passerotto non era da lei.

“Sei arrabbiata Lu?”.

Lucy si riscosse immediatamente fissando perplessa Natsu. “Cosa? No, perché dovrei?”.

“Non dici niente e non stai nemmeno mangiando… lo so che ho fatto tardi ma non è stata colpa mia!”.

La ragazza sorrise intenerita avvicinandosi al viso di lui e gli posò un bacio sulla guancia. “Sei così sciocco… è anche per questo che ti amo!”, esclamò accarezzandogli leggera il viso. “Stavo solo cercando le parole per dirti una cosa… temo che non ne esistano di giuste, però!”.

Natsu aggrottò le sopracciglia, confuso da quell’affermazione. Da quando conosceva Lucy, non era mai rimasta a corto di parole, doveva essere davvero una faccenda grave! La mano della ragazza coprì la sua, stringendola e portandosela sul ventre.

“Ecco Natsu… io… noi…”. Lucy si bloccò: non era sicura che Natsu fosse consapevole delle conseguenze delle sue azioni, era sempre stato così istintivo che temeva nessuno si fosse preoccupato di spiegargli il funzionamento di ‘certe cose’.

“Sei incinta!”, esclamò Natsu, stupendola.

La maga restò a fissarlo a bocca aperta per qualche secondo, incredula che fosse stato così acuto.

“Lu perché mi guardi così? Va tutto bene?”.

“Tu… come… come lo sai?!”.

Natsu scoppiò a ridere di gusto, picchiettandosi il naso col dito indice. “Questo funziona benissimo, lo so da prima che lo scoprissi tu. Il tuo odore è cambiato, è diventato odore… di madre”, sorrise semplicemente come se avesse appena detto la cosa più ovvia del mondo.

Lucy lo guardò, abbracciandolo stretto. “E ne sei felice?”.

Il Dragon Slayer se la trascinò sulle gambe, sfiorandole la fronte con la propria. “Non credo di esserlo mai stato così tanto”.

La maga gli sorrise, portando entrambe le mani sul suo viso. “Buon Natale, Natsu”.

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Buonasera ragazze/i :)

Che vi posso dire, neanche ve lo sto a raccontare cosa è accaduto durante la mia assenza dal sito ma questo non mi giustifica per il ritardo terribile, scusatemi ç_ç

Il mio cervello non è a posto come dovrebbe, prova ne è il fatto che mi viene in mente una fic su Natale il 10 di Luglio, vi rendete conto di come sono messa :(?

Beh… grazie se avete letto fin qui e grazie ancora di più se vi va di lasciarmi un commentino, nonostante tutto,

Un abbraccio forte forte a voi <3

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Capitolo 11
*** Training&Rainbows in the air ***


Lisanna stava tampinando Natsu da giorni ormai e Lucy proprio non riusciva a sopportarlo. Sapeva che i due erano stati molto amici da bambini ma da quando si era unita a Fairy Tail nessuno aveva mai allontanato il Dragon Slayer da lei per più di poche ore e adesso scopriva che quell’esclusività non esisteva più.

“Qualcosa non va, Lucy?”.

Lucy si voltò al suono di quella voce e ricacciò le parole in gola: Mirajane era l’ultima persona a cui confidare quello che sentiva in quel momento.

“No, va… va tutto bene Mira! Pensavo che domani è l’Hanami di Magnolia e spero di non ammalarmi questa volta!”.

Mira sorrise come sempre, cercando di rassicurare Lucy. “Andrà bene questa volta, basta che non ti lasci trascinare di nuovo in una missione in mezzo alla neve!”, concluse ridendo.

La maga bionda la imitò a malincuore, lanciando uno sguardo fugace a Natsu e Lisanna a pochi metri da loro: questa volta non ci sarebbe stata nessuna missione, ne era certa.

 

“Ne, Natsu… Lucy è di nuovo malata come l’anno scorso”, esordì Happy fissando la maga degli Spiriti Stellari.

“Uh? Ne sei sicuro, Happy? A me sembra che stia benissimo”.

“Respira male!”, esclamò Happy all’ennesimo sospiro tirato da Lucy. “Ha la febbre e salterà l’Hanami anche quest’anno. Pensi che potremmo prendere di nuovo un albero per lei?”.

“Sh!”, sbottò Natsu coprendo la bocca di Happy. “Non ce n’è bisogno, Lucy sta benissimo e ricorda che nessuno deve saperlo!”.

“Sapere cosa?”.

“Li-Lisanna… niente, niente di importante davvero…”, ridacchiò il Dragon Slayer tentando di apparire credibile. “Vogliamo andare?”.

Lisanna annuì con un sorriso mentre Happy si divincolava dalle braccia di Natsu. “Avvisiamo Lucy prima!”, esclamò volando via prima che il mago potesse fermarlo. “Lucy!”.

“Happy? Cosa c’è?”.

“Io e Natsu ci alleniamo con Lisanna oggi! Domani ci vediamo al parco per l’Hanami?”.

Lucy fissò Happy per qualche secondo per poi alzare lo sguardo su Natsu che la fissava… sembrava imbarazzato. “Non venite a prendermi domani?”.

“Natsu ha accettato di andare a prendere Lisanna e la sua casa è lontana dalla tua”.

La maga scattò in piedi come se la sedia fosse rovente, le braccia rigide lungo il corpo e i pugni contratti. “Ah è così…”, sibilò senza sciogliere lo sguardo da quello di Natsu che rabbrividì: se un’occhiata avesse potuto uccidere sarebbe diventato cenere all’istante. “Non mi cercate domani”. Sbottò prima di uscire dalla gilda.

 

Lisanna gli stava parlando mentre raggiungevano il parco ma Natsu non la ascoltava affatto; sentiva la sua voce e non poteva fare a meno di pensare che era un’altra la voce che gli mancava, tanto, molto di più di quanto avesse mai potuto quella della sua amica d’infanzia.

“Natsu? Ehi Natsu, mi stai ascoltando?!”, esclamò d’un tratto Lisanna piazzandosi davanti a lui. “Si può sapere a che stai pensando? Ormai è mezz’ora che parlo da sola”.

“Pensavo a Lucy”, rispose Natsu con la sua caratteristica schiettezza. “Mi manca non averla qui”.

Lisanna sorrise tristemente, chinando il capo a fissarsi i piedi. “Capisco Natsu… in fondo io sono scomparsa per anni”.

“Che vuoi dire, non capisco”.

“Lo capirai Natsu. Va’ da lei, coraggio”.

Natsu restò fermo a guardare Lisanna per qualche momento e si sorprese di scoprire che sebbene desiderasse consolare la tristezza che le vedeva negli occhi, un altro desiderio era più prepotente: quello di avere Lucy con sé.

“Perdonami Lisanna!”, disse voltandosi e correndo via verso la casa di Lucy.

 

“Lucy!”, urlò Natsu spalancando la finestra dell’appartamento e facendo sobbalzare di spavento la maga in questione.

“Natsu! Ma sei impazzito, cosa c’è da urlare così?”.

“Andiamo al parco”, disse il mago saltando dentro e avvicinandosi a lei. “Oggi il Ciliegio Arcobaleno rifiorirà”.

“Portaci Lisanna”, sbuffò Lucy voltando la testa di lato. “Mi pare fossero questi gli accordi”.

“Non esistono ‘accordi’ tra me e Lisanna, come non ne esistono tra noi, Lucy”, disse Natsu posandole una mano sul viso perché si voltasse. “Però quello che voglio davvero è andare all’Hanami con te”.

Lucy fissò gli occhi di Natsu, venendo irrimediabilmente rapita dalla limpidezza del suo sguardo. Lui era la persona più sincera che conoscesse, non avrebbe mai mentito soltanto per farla contenta. Improvvisamente sorrise, afferrando Natsu per mano e trascinandolo fuori.

“Ma che… Lu?”.

“C’è un Hanami che ci aspetta, giusto? Non mettiamoci troppo”.

Natsu sorrise ricambiando la stretta mentre i primi petali arcobaleno volteggiavano attorno a loro, portati dal vento: il grande ciliegio di Magnolia li stava aspettando.

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Ta-dà! Non mi aspettavate così presto, dite la verità :D

A quanto pare l’ispirazione ha deciso di farmi un regalo e sono riuscita a scrivere questa shot nel poco tempo libero a mia disposizione; vi confesso che è una delle mie preferite perché penso di essere riuscita a non andare troppo OOC ma… questo ditemelo voi!

Niente contro Lisanna o le sostenitrici della NaLi ma… NaLu rulez +_+

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Capitolo 12
*** Most compatible Team&Yummy ***


Caldo. Caldo, troppo caldo, si sentiva andare a fuoco. Lucy tracannò in un solo sorso la bibita che Mira le aveva prontamente allungato vedendo il suo viso stravolto.

“Sai Lucy, non dovresti reprimerti così”, aveva detto all’improvviso.

“Reprimermi? Di cosa stai parlando Mira?”, aveva replicato la maga bionda, sinceramente stupita.

“E’ del tutto normale e sano che tu sia attratta da Natsu, non devi nasconderlo”, continuò imperterrita Mirajane. “E penso che anche lui non sia immune al tuo fascino, cara la mia Lucy, quindi andatevene a casa e divertitevi”.

Lucy sentì improvvisamente il calore che la stava divorando aumentare fino a raggiungere una temperatura insopportabile. “Che cosa stai dicendo Mirajane, non è come pensi! Ho soltanto caldo, siamo in Agosto!”.

Mirajane sorrise sorniona avvicinandosi a Lucy fino a un palmo di naso. “Questo non si chiama caldo d’Agosto, si chiama lussuria… positiva s’intende, dal momento che siete felicemente fidanzati”.

La maga bionda boccheggiava, tentando inutilmente di trovare le parole per risponderle quando Natsu l’aveva abbracciata alle spalle. “Eccola la mia partner!”, esclamò sfoderando il suo sorriso più accattivante. “Ti va di accompagnarmi? Qui hanno tutti caldo, mi sto annoiando”.

“Certo che ti accompagno”, sorrise Lucy lasciandosi contagiare dall’entusiasmo di Natsu. “Dove stiamo andando?”, gli chiese una volta fuori.

“A casa”.

“Come a casa?”.

Natsu la trascinò dietro un albero, abbracciandola possessivamente. “E’ da quando siamo usciti stamattina che aspetto di tornarci… con te”, le sussurrò sulle labbra prima di baciarla fino a toglierle il fiato, e Lucy si lasciò andare fra le sue braccia, troppo presa per pensare anche solo di ribellarsi.

“Natsu…”, sussurrò quando si separarono. “Andiamo a casa”.

Il Dragon Slayer sorrise, di quel sorriso animalesco che le faceva perdere la testa; la sollevò come se non avesse peso, correndo verso l’appartamento di lei che ormai era casa.

 

Il solo sfiorarsi non fu più sufficiente quando sentirono il clac della porta che si chiudeva; Natsu afferrò Lucy, circondandole l’esile vita con le braccia per tirarla a sé e baciarla con tanta foga da spezzarle il respiro.

Lei sollevò le braccia, intrecciando le dita in quella massa disordinata che erano i suoi capelli, tirandoli nell’ardore di quelle effusioni quando si sentì sollevare e stringere contro il suo corpo. Natsu allentò quella morsa solo per il tempo necessario a liberare entrambi di ciò che indossavano, restando qualche momento a guardare il suo corpo nudo e Lucy si scoprì a rabbrividire in un misto di piacere e timore quando lo vide passarsi la lingua sulle labbra.

“Sei bellissima Lu”, disse chinandosi a baciarle il collo, i palmi aperti sulla pelle liscia della schiena a trattenerla contro di sé.

‘Come se intendessi scappare, sciocco’, si disse Lucy sentendo quella presa, abbracciandolo a sua volta perché non la lasciasse mai. Un grido strozzato le dischiuse le labbra quando Natsu la prese lì, contro il muro, solo per troppo amore, solo perché non avrebbe potuto attendere oltre.

Essere tutt’uno con lei, sentire i loro corpi incastrarsi alla perfezione, come tessere di un mosaico finalmente riunite; nessuna vittoria in battaglia avrebbe potuto eguagliare le sensazioni che gli dava Lucy in ogni momento trascorsole accanto.

Per questo erano il team meglio assortito di tutta Fairy Tail.

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Dite la verità, vi sto viziando in questi giorni con gli aggiornamenti quotidiani :D

Beh, ringraziate l’estro che sembra stia soggiornando presso di me, spero non si trasferisca presto X°°D

Ok, questa flash ha un tema molto hot… ma è tutta/o colpa/merito delle fanart in questione, hanno fatto tutto loro!

Come sempre, ditemi cosa ne pensate senza remore, i vostri commenti mi aiutano a migliorare :)

Grazie a tutte e a presto ^^

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Capitolo 13
*** Mine&Cause Lucy tastes better ***


Lucy era sua.

La cosa non si discuteva. E Natsu non mancava di farlo notare a chiunque si avvicinasse a lei oltre quello che potesse sopportare.

Non era raro che comparisse dal nulla e si avvinghiasse a Lucy quando la vedeva parlare con un altro mago della gilda; se poi, per sbaglio, per caso o per qualsivoglia motivo, quel mago era Gray, si poteva sentire un basso ringhio risalirgli la gola. Natsu non riusciva proprio a mandar giù quello che aveva sentito da Gemini, anche se ormai era passato molto tempo: Gray trovava Lucy carina[1].

Carina?! Lui trovava carina la sua ragazza?! Intollerabile, quel pensiero poteva definirsi solo così.

I maghi di Fairy Tail conoscevano la situazione e avevano smesso di prendersela dopo le prime settimane: Natsu era fatto così, generoso e di buon cuore ma possessivo con le persone a lui più care. E nessuno gli era più caro di Lucy.

Quello che nessuno riusciva a capire era perché ogni tanto Natsu ‘assaggiasse’ Lucy, dandole piccoli morsi o veloci leccatine sulla pelle scoperta; lei sussultava sorpresa ogni volta, guardandosi intorno nel timore di essere vista e ogni volta finiva per infuriarsi con lui quando si rendeva conto che tutti avevano visto.

“Natsu”, chiese un giorno Mirajane, vinta dalla curiosità, “perché ogni tanto mordicchi la pelle di Lucy?”.

Natsu sorrise, in quella maniera innocentemente diabolica che era tutta sua. “Perchè Lucy ha un buon sapore”.

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Buonasera :D

Questa volta drabble, vedrò la prossima volta di scrivere qualcosa di un po’ più lungo ma devo dire che resta comunque una delle mie preferite della raccolta, anche se è così breve, mi piace scrivere di Natsu geloso e possessivo :P

[1] questa parte in realtà esiste solo nell’anime, Gemini rivela questa cosa durante la saga degli Oracion Séis :)

Vi anticipo che il prossimo sarà comunque l’ultimo scritto della raccolta, le fanart sono finite e Alina-chan non aggiorna da un po’; però vi posso anche anticipare che credo di riuscire a scrivere una nuova long, quindi non vi libererete a lungo di me :D

Grazie come sempre, alla prossima :*

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Capitolo 14
*** Off scene make out session&Love and Lucky ***


Love&Lucky.

La scritta che troneggiava sulla porta della gilda mercantile strappò a Natsu e Lucy un sorriso di compiacimento e li fece voltare a guardarsi l’un l’altra.

Amore? Lucy lo era per Natsu, con lei aveva scoperto quanto potesse essere travolgente il sentimento che ci lega indissolubilmente a un’altra persona, con quanta forza potesse alimentare le sue fiamme quando avvertiva anche solo il sospetto che lei fosse in pericolo. Ed era cambiato, anche se poco: piuttosto che dirle quanto fosse strana la abbracciava; la baciava invece di coinvolgerla – più o meno inconsapevolmente – nelle risse alla gilda; e non litigava ma faceva l’amore con lei.

Lucy era diventata importante per lui sin dal loro primo incontro ad Hargeon ma davvero non avrebbe mai immaginato di diventare dipendente dalla sua presenza; ormai, si sentiva un fascio di nervi se soltanto Lucy si trovava dove non potesse vederla. Aveva bisogno di vederla perché voleva proteggere la cosa più preziosa per lui.

E Lucy, dal canto suo, si sentiva estremamente fortunata a essere oggetto di tali attenzioni. Aveva capito subito che quel ragazzo dai buffi capelli rosa sarebbe stato la sua rovina – positivamente, s’intende – con quel suo essere un uragano di irruenza, ragionamenti strampalati e un cuore grande come pochi al mondo. Natsu l’aveva presa per mano e aveva irrimediabilmente catturato il suo cuore nello stesso momento.

“Credono davvero che non sappiamo nulla?”.

“Temo di sì, Erza”. La bassa risata di Gray fece voltare Titania. “Pensano ancora che non sappiamo perché non prendono più stanze separate da mesi quando partiamo in missione. E la scusa ‘tanto Natsu dorme sempre a casa mia’ non regge proprio, dovremmo dirlo a Lucy”.

“Forse è meglio lasciargli la loro privacy”, ribattè Erza guardandolo. “Ce lo diranno quando si sentiranno pronti a farlo”.

“E’ ridicolo nascondersi, Erza! Li abbiamo beccati in qualsiasi situazione ormai, ci manca solo che si sposino e mettano su famiglia! Mantengono il segreto perché credono che nessuno li veda quando si nascondono a tubare come colombi”.

“Naaatsu!”.

Gli strilli di Happy riscossero Natsu dall’osservazione attenta di ogni singola ciocca dei capelli di Lucy – quanto gli piaceva stringerli fra le dita quando la baciava! – e lo costrinsero a prestare attenzione al suo exceed.

“Happy! Cosa c’è?”.

“E’ vero che tu e Lucy state insieme? Quando lo direte al resto della gilda, Gray dice che tanto lo sanno tutti”.

Lucy restò per qualche momento ammutolita a fissare Happy; non riusciva a credere a quello che aveva sentito, tutti sapevano tutto?!

“Ma… siamo stati attenti!”, si lasciò sfuggire spostando lo sguardo su Natsu.

“Evidentemente non abbastanza Lu”, disse il Dragon Slayer voltandosi a guardare Erza e Gray che li fissavano a loro volta con un sorrisetto inquietante dipinto sul volto.

Anche Lucy guardò i suoi nakama e dopo pochi attimi sorrise, tornando a guardare Natsu. “Va bene così. Sì, insomma, loro sono la nostra famiglia, chi più di loro ha diritto di sapere? Non ce ne andremo mai da Fairy Tail, loro ci accompagneranno passo dopo passo anche in questa nuova avventura. È tutto a posto, Natsu”.

Natsu le sorrise a sua volta, circondandole il viso con le mani. “Hai proprio ragione”, disse prima di chinarsi a baciarla fra gli applausi e le urla di giubilo dei loro compagni.

Fairy Tail per entrambi era casa, e i suoi maghi erano una grande, casinista ma unitissima famiglia.

Nessuno più di loro aveva diritto di essere partecipe della loro felicità.

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Ok, lo so che questa fic non è il meglio che so fare ma essendo l’ultima volevo tentare di rendere oltre che l’amore tra i nostri beniamini – che c’è anche nel manga, ne sono sicura – l’affetto familiare che li lega al resto della gilda. Temo di non esserci riuscita ma spero apprezzerete lo sforzo!

Che altro dirvi, se avrete pazienza a breve avrete il primo capitolo della long – sarà una AU, vi anticipo :) – altrimenti… rileggetemi ogni tanto ;)

Grazie mille a tutte voi che mi avete gentilmente letta e recensita, sostenendomi con tanto affetto nonostante i ritardi epici. A presto ragazze mie <3

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