Il giorno e la notte.

di inguaribilemalinconia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dolci ricordi. ***
Capitolo 2: *** Che folle idea. ***



Capitolo 1
*** Dolci ricordi. ***


ciao

Filippo e Perla si diedero appuntamento per il pomeriggio. Avevano deciso di incontrarsi nella stalla poiché la tanto aspettata sorpresa di Filippo sarebbe arrivata proprio lì. La ragazza dagli enormi occhi azzurri non poteva permettersi di ritardare a un vento che le avrebbe sconvolto la vita, così arrivò nei pressi della stalla con largo anticipo. Aveva in mano dei libri che dopo l’ incontro avrebbe dovuto consegnare alla sua cara padrona.  Finalmente il messaggero tanto atteso arrivò e i due cari amici si incamminarono sorridenti nella stalla. Perla non smetteva di fissare Filippo. Quel ragazzo aveva fatto troppo per lei. Lo conosceva sin dall’ infanzia e da allora erano amici inseparabili. Erano amici inseparabili e l’ attaccamento che la ragazza provava nei suoi confronti era soprattutto dovuto alla vicinanza di Filippo durante un buio avvenimento della sua vita. Bastarono solo alcune parole per far sì che la ragazza si gettasse nelle braccia dell’ amico.

Perla era così felice che in quel momento  per la prima volta la sua vita le appariva piena di luce. Non avrebbe desiderato altro. Finalmente sarebbe stata in grado di raggiungere lo scopo che si era prefissa da bambina: vendicare suo padre. Quella luce che rendeva i suoi occhi azzurri così vitali le era stata violentemente strappata da bambina. I nobili del paese avevano ucciso suo padre, ingiustamente accusato di furto. La sua famiglia non era mai riuscita a capire cosa il loro amato uomo avesse rubato di così prezioso tanto da meritare di morire. Le era stato strappato alla sua tenera età la cosa a cui teneva di più al mondo. Chiuse gli occhi. Riusciva sentire per un attimo le forti e ruvide mani di suo padre stringerla dolcemente attorno a sé. Il dolore aveva reso più limpidi i suoi ricordi e alla ragazza parve anche di sentire l’ intenso profumo del padre. La mano di Filippo sulla sua spalla la distolse dai suoi dolci pensieri.

<< Perla, mi ascolti? Non ti ho ancora detto chi ci darà lezioni di scherma. >>

<< Non è importante! Filippo con questa notizia mi hai reso la donna più felice del mondo. >>

<< Credo che dovresti saperlo. Non so dopo quest’ ultima notizia conserverai il tuo splendente sorriso. >>

<< Cosa vuoi dire? >> chiese Perla ingenuamente, ancora persa nei suoi sinistri pensieri e totalmente noncurante di ciò che accadeva intorno a lei

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Un brivido percorse interamente il corpo della ragazza che lasciò cadere a terra tutti i libri che doveva consegnare alla sua padrona. Il conte entrò nella stalla strisciando rumorosamente i suoi grandi stivali e sorrise a Filippo che fece un inchino di riverenza. Perla rimase immobile. Il conte dopo aver fatto intendere a Filippo con un gesto di ritornare composto si avvicinò a lei e raccolse i libri. Filippo, rimasto a pochi passi dietro Perla la incitava ad inchinarsi ed aiutare il conte, ma era tutto inutile.  Sicuramente il caro Filippo avrebbe ottenuto risultati migliori parlando con la statua del giardino.

<< Questi devono essere vostri. >> disse il conte porgendo i libri alla dama con i capelli color rame.

Perla protese le mani per prendere i libri, sfiorando la mano del conte e per un attimo la felicità che aveva colmato il suo cuore pochi minuti prima si trasformò in rabbia. Allora con un gesto veloce e violento strappò quelle pagine piene di emozioni dalle mani del conte. Lui la guardò con aria contrita.

<< Grazie mille, ma non sono miei. Sono della vostra carissima madre e mi accingevo proprioad andarle a farle visita. >>

<< Quindi siete voi Perla? La tanto amata Perla della mia adorata madre? Credevo che avesse scelto una ragazza più posata e educata come sua dama di compagnia. >>

<< E io credevo che il suo amato figlio fosse meno impertinente. >>

Detto questo Perla si avviò a testa bassa verso lì uscita, ma Filippo la prese per un braccio e Perla fu costretta a fermarsi.

<< Filippo, lascia che vada a compiere le mie mansioni. >>

<< Quello che cercavo di dirti prima…>> balbettò il giovane.

Il conte infastidito dall’ atteggiamento di Perla esclamò: << Filippo non ho tutto il giorno da perdere in cose inutili. Parliamo quindi delle lezioni di scherma perché ho i miei impegni che mi aspettano. Chi è il tuo amico che parteciperà con te alla mie lezioni? >>

Perla sgranò gli occhi e guardò amaramente la persona che continuava a stringerle il braccio.

<< Ecco vede signor conte, non le ho detto nulla prima perché era in dolce compagnia e non volevo rubarle del tempo prezioso. Si sa che quando si è innamorati non c’ è nulla di più bello che i minuti passati vicino alla donna amata. >>

Un sorriso si dipinse sulle labbra del conte. << Continua pure. >> esclamò il conte divertito.

<< Vede in realtà il compagno che assisterà alle lezioni di scherma da lei caritatevolmente concesse è una donna. E’ Perla. >>

Il conte, già da prima divertito,scoppiò in una rumorosa risata.

<< Caro Filippo mi deludi. Dovresti saperlo che le donne non sanno maneggiare alcun arma. Loro sono state create per fare altro. Accontentano gli uomini, ma non divertendoli con duelli. >>

Perla non potè più sopportare l’ arroganza del conte ed urlò: << Certo, le donne non sono fatte per questo, nemmeno per quello, sono solo poveri esseri destinati a subire i sopprusi degli uomini. Si sbaglia caro conte, non siamo tutte come le bamboline di porcellana che si porta a spasso ogni giorno in giardino. >>

<< Io vado Filippo, ci vediamo dopo. Riferisci all’ arrogante signor conte che non ho nessuna intenzione di prendere lezioni da scherma da un uomo come lui. >>

Il conte guardava la scena divertito. << Chissà cosa penserebbe mia madre riguardo alla minuziosa descrizione di suo figlio da te gentilmente fornitaci. >>

Perla ormai quasi vicino alla porta, si girò di scatto e disse: << Chissà cosa penserebbe vostra madre delle vostra concezione delle donne. >>

E così dicendo Perla uscì dalla stalla. Non poteva prendere lezioni di scherma da un nobile. Non poteva di certo imparare quell’ arte così nobile dall’ uomo che aveva sempre amato nel profondo del suo cuore, ma verso il quale provava un tetro rancore.

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Capitolo 2
*** Che folle idea. ***


Perla era stanca di vivere dietro a un sipario. Di guardare la sua vita scorrere davanti a lei senza nemmeno poterla accarezzare. Per una volta avrebbe voluto essere la prima attrice. Sognava spesso di avere gli occhi del pubblico puntati sui suoi grandi occhi azzurri, di ricevere complimenti, di essere applaudita a più non posso. Era il suo più grande desiderio. No, non voleva recitare su un palco, voleva solo essere padrona della sua vita. Avrebbe voluto svegliarsi ed essere sicura di sé. Ogni mattina desiderava recarsi da lui per dirgli ciò che provava, ma puntualmente rimaneva inchiodata dietro un muro a vederlo con lei, a vederli sorridere e accarezzarsi. In quel momento, quei grandi occhi sgranati urlavano pietà, imploravano tenacemente alla sua mente di non pensare a cosa avrebbe voluto, ma a cosa era giusto fare. Come poteva un nobile accorgersi di lei? Che folle idea. Era solo una delle tante dame di compagnia della sua padrona , ormai quasi promessa a un vecchio conte. Era stata proprio la sua dolce sovrana a cercare di convincerla che quella strada era l’ unica che poteva offrile un futuro vantaggioso per il suo basso rango sociale. Eppure avrebbe fatto di tutto pur di sfiorare il paradiso con le sue labbra anche solo per un lussurioso istante . Lo amava. Riconosceva il suo profumo a chilometri di distanza, il suo cuore palpitava sempre più veloce, mentre il suo corpo era immobile e la sua bocca tentava di sorridere. Voleva apparire naturale e semplice agli occhi dell’ amato. Ma come si fa ad essere così razionali quando il tuo corpo è in subbuglio? “Basta tenere giù la testa” ripeteva costantemente al suo cuore palpitante e dopo un ampio respiro si incamminò verso il castello. Credeva di apparire forte e sicura agli occhi altrui, ma se avesse avuto uno specchio in quel momento avrebbe visto ciò che desiderava nascondere agli altri e che una mente indagatrice avrebbe sicuramente notato: man mano che si avvicinava al suo amato un rossore pervadeva le sue candide guance e i suoi gesti erano sempre più goffi e impacciati. Le capitava spesso di chinarsi a raccogliere tutte le cianfrusaglie che le cadevano e questo provocava un grande sorriso sulla bocca del conte e un sentimento di rabbia nel cuore di Perla. Tuttavia chi avrebbe mai potuto sospettare che una come lei fosse innamorata di un nobile? La nobiltà a quell’ epoca costitutiva un mondo utopico per la servitù: un mondo imperniato su due principi fondamentali, il lusso e il piacere. Chi era nobile non doveva preoccuparsi del suo avvenire poiché aveva tutto ciò che ogni uomo desiderava già pronto sin da quando era nato. Sfortunatamente le porte di questo mondo meraviglioso si aprivano solo di notte per la gente come Perla : solo le fitte tenebre e il debole chiarore di una candela permetteva ai due mondi di sfiorarsi delicatamente, di avvicinasi e di incrociarsi. Ma quel contatto così fragile veniva interrotto immediatamente dai rumorosi passi dell’ alba che accompagnava la servitù alle porte con una borsa colma di denari o con una pesante minaccia. Non ci poteva essere amore tra l’ alba e la notte, anche se l’ ultima preferirebbe morire pur di non cedere il suo posto al giorno. Mentre si recava al castello, Perla decise di passare per i giardini dove ogni martedì spiava ossessivamente i gesti del suo amato. Le sue mansioni abituali avrebbero potuto aspettare. La sua padrona non avrebbe fatto problemi per un lieve ritardo della sua prediletta, “si tratta poi solo di brevi minuti”, si diceva sempre. Brevi minuti che l’ avrebbero scossa completamente e non le avrebbero permesso di presentarsi alla sua padrona per l’ ennesima volta. Ma questa volta sarebbe stato diverso: non avrebbe visto il conte passeggiare immerso nei suoi pensieri con il suo fidato servitore, ma con una bella e seducente donna. Nonostante il suo ceto sociale Perla conosceva perfettamente i movimenti e le storie d’ amore del conte: questa duchessa era solo un’ altra facile conquista della causa del rossore sul suo volto, un’ altra donna da aggiungere alla lista di trofei. Forse era proprio questo che alimentava nel suo essere un’accesa speranza: il fatto che l’ uomo che amava non provasse sentimenti autentici per nessuna donna la spingeva a credere che forse il cuore del suo amato era solo in attesa della persona giusta. E come ogni ragazza innamorata credeva che forse quella persona tanto attesa era proprio lei. Distratta dai suoi pensieri, non si accorse di essere arrivata nei giardini e nemmeno di avere davanti a lei una coppia felice e serena. Il suono della risata della duchessa le stordiva i timpani e l’ espressione compiaciuta del conte le suscitava una certa gelosia. Sorrise. Si poteva essere gelosi di qualcosa che non le apparteneva? Per un lunghissimo istante il mondo di fermò intorno a lei. Doveva smetterla di inseguire i suoi sogni. Doveva smetterla di credere fermamente in qualcosa che non sarebbe mai potuta accadere. Una lacrima rigò il suo dolce viso e lentamente ripercorse la stessa strada per andare al castello. La sua padrona la stava aspettando e le altre dame di sicuro avrebbero saputo distrarla dai suoi pensieri infruttuosi. Una voce la chiamò da lontano: era il suo caro amico Filippo che agitando velocemente le mani stava cercando di attrarre la sua attenzione. Alla vista del suo amico si asciugò il viso e corse ad abbracciarlo. Mentre la aspettava Filippo giocava violentemente con la corteccia di un albero. Era un ragazzo simpatico e divertente e Perla adorava questo lato del suo carattere in momenti come questi. << Devo riferirle un’ importante notizia mia signora.>> le disse inchinandosi in un gesto di riverenza. << Quando crescerai? Smettila di fare lo stupido. – disse Perla sorridendo – sono tutta orecchi. >> << Ho trovato una persona disposta ad aiutarci. >>. << Dici sul serio? >> urlò Perla per la gioia. << Certamente, non sono il tipo di persona che si prende gioco degli altri. Finalmente potremo realizzare ciò che abbiamo sempre voluto. >>. Dopo aver detto queste parole un’ altra lacrima scese sul volto di Perla, questa volta di felicità.

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