ff di Kagura, i personaggi che userò in questa Fan Fiction non sono di
mia proprietà bensi di proprietà di J.K.Rowling questa FF non è a scopo di
lucro, solo di puro divertimento.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ricordi di neve
Ron
aprì piano gli occhi guardandosi attorno nel buio che lo circondava, c’era
silenzio intorno a lui, troppo silenzio, un fruscio lo fece voltare di scatto
<
Chi è!> disse ad alta voce, cercando di intimorire, nessuno le rispose,
individuò vicino a lui dei capelli ricci, poi un lineamento conosciuto, un
profumo famigliare...
<
Herm!> disse scuotendola, gli sembrava di essere cieco
<
Herm! Svegliati!> una altro fruscio e Ron si bloccò
<
non la toccare è ferita deve riposare...> Ron lasciò l’amica
<
chi
è?...chi parla?> la voce non rispose un’altra lo fece al suo posto, una voce
femminile, ma roca e grezza
<
sei un auror?> una domanda diretta che Ron comprese solo dopo qualche
secondo, che importava cosa si era in quel buio?, rispose anche se un po’
incerto
<
s-si..> la, probabile, donna rispose eccitata, quasi come una bambina al suo
compleanno
<
Un auror?!?, sei venuto a salvarci!...è venuto a salvarci!> alcune voci roche
cominciarono a vociferare eccitate, alcune mani simili ad artigli si
aggrapparono alle vesti di Ron che si allontanò quasi spaventato verso il
muro
<
Stupidi...> una voce nel brusio appena udibile andava ripetendo sempre la
stessa parola, andando ad accrescere pian piano
<
STUPIDI!> quasi un urlo soffocato che mise a tacere tutte le voci
<
stupidi...se fosse venuto a liberarci sarebbe stato portato qui?...rinchiuso?
Senza bacchetta?...ora tu non sei più un auror...no...sei uno di noi...> Ron
non capì li per li, strinse gli occhi cercando di riconoscere la voce che andava
pian piano ad affievolirsi, sembrava quella della spia che era stata scoperta e
catturata dal nemico, ma non ne era sicuro...non fece in tempo a chiedere nulla
che la porta si aprì inondando di luce artificiale l’intera stanza, piccole
fiaccole si accesero creando un effetto strano su quelle mura, dopo un attimo di
cecità Ron potè finalmente vedere i visi delle voci che aveva sentito, non erano
uomini, erano animali, avevano lo stesso sguardo delle pecore o delle mucche al
macello, che sanno già che devono morire e lo accettano, mantenendo comunque la
speranza, forse inutile, di sopravvivere...solo uno di loro, un ragazzo biondo
appeso per le braccia al soffitto, con i piedi che sfioravano appena il terreno,
aveva uno sguardo diverso, l’ipotetico sguardo di leone ferito, pronto a
scattare non appena ne avesse avuto la possibilità; Dalla porta entrò un
Mangiamorte, il mantello nero corvino che frusciava sul terreno, con un rumore
quasi serpentesco...la maschera argentea calata sul viso a celare tratti di
assassino, si fermò davanti a Ronald Weasley guardandolo dai fori della
maschera, un sorriso pazzo, si dipinse su quel volto che nulla aveva di umano
oramai
<
Bensveglio Weasley> sentenziò, Ron Guardò quegli occhi di ghiaccio e un
fremito lo travolse, domandò non sicuro di ciò che diceva
<
Esatto Weasley, sono Malfoy...>Ron ora fremeva di rabbia
<
Tu lurido schifoso...>fu interrotto da una Cruciato diretta al petto che lo
lasciò senza fiato
<
NON, si dicono queste parole giovane Weasley, qualcuno potrebbe prenderla come
un offesa personale, forse questo tono così privato tu lo avevi con mio
figlio...ma io sono diverso...> così dicendo Lucius Malfoy si tolse la
maschera d’argento è la buttò ai piedi di Ronald, che si ritirò schifato, Lucius
rise amaramente
<
provi così tanto ribrezzo solo per una maschera?> chiese divertito
<
no...>rispose Ron ancora col fiato corto < mi fa tanto ribrezzo chi la
portava...> un calcio in faccia lo fece smettere di parlare, il sangue scese
a fiotti dal naso e il ragazzo tentò di frenare il dolore posando le mani fredde
sul viso, sentì distintamente Malfoy senior ridere sadicamente del suo dolore, e
i suoi passi allontanarsi da lui, una domanda uscì spontanea dalla bocca di Ron
<
dov’è il tuo caro figliolo?> chiese sprezzante, vide distintamente Lucius
Malfoy prendere da una botte una lunga asta di ferro appuntita e riscaldarla con
un incanto della sua bacchetta, i prigionieri si ritiravano spaventati contro il
muro, come tanti piccoli topolini intrappolati col gatto in una stanza chiusa
<
Mio figlio?...mio figlio è MORTO!> l’ultima parola l’aveva urlata mentre
spingeva contro il fianco del ragazzo biondo, che non urlò ma digrignò i denti e
mosse le gambe nell’intento, forse , di tirare calci…Ron distolse lo sguardo per
un attimo, immaginando l’atroce dolore e strinse gli occhi fino a farli
lacrimare, quando li riaprì strane farfalline di luce gli volavano davanti,
rimise a fuoco, notò che Malfoy aveva lasciato cadere l’asta di ferro a terra e
teneva la mano destra stretta intorno all’avambraccio sinistro, con uno
svolazzare di mantello si allontanò dalla stanza a grandi passi lasciandosi
dietro una svolazzante imprecazione accompagnata da un
arrivederci.
fine secondo capitolo
-------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ciaooooo come
va? vi è piaciuto il secondo? spero di si, come detto nel
primo abbiate pazienza per il terzo!
commentate
commentate commentate
his Web Page Created
with PageBreeze Free HTML
Editor
|