Ricordi di neve

di kagura
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Spia ***
Capitolo 2: *** inprigionati ***



Capitolo 1
*** Spia ***


 

ff di Kagura, i personaggi che userò in questa Fan Fiction non sono di mia proprietà bensi di proprietà di J.K.Rowling  questa FF non è a scopo di lucro, solo di puro divertimento.

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Ricordi di neve

 

Buio, morte,...speranza...

< silente verrà, lui ci troverà...>

 due voci nel silenzio

< lui non verrà, ha altro a cui...a cui pensare...per ricordarsi di noi...>

un respiro pesante affannato

< svegliami, quando viene a liberarci>

improvvisamente il respiro si ferma, e il buio torna con il suo silenzio di morte

< buonanotte amico...>.

 

 

Una ragazza dai capelli rossi piangeva aggrappata al lavabo della cucina, come a sorreggersi,

< Ginny!!! Tutto bene??> la ragazza si asciugò in fretta le lacrime e si voltò a prendere un vassoio

< Si Harry!! Arrivo!> disse uscendo dalla cucina e entrando nella spoglia saletta, al centro di essa troneggiavano due divani rossi con al centro un tavolino da the,

< a eccoti...ma che hai fatto? Hai gli occhi tutti rossi!!> Così dicendo Harry le si avvicinò prendendogli di mano il vassoio e posandolo sul tavolinetto, in quel momento una ragazza dai lunghi capelli biondi tenuti fermi da quella che sembrava la sua bacchetta si alzò prendendo la parola

< Andiamo Harry, sarà scossa dalla notizia della scoperta della spia...è la quarta in questi mesi che scoprono, se continuano così pian piano non avremo più informazioni, vorrei proprio sapere come fanno a scovarle..> Ginny guardò l’amica sorridendole appena come forma di ringraziamento, poi si voltò verso Harry

< si, Luna ha ragione, sai Harry...io lo conoscevo...> Harry annuì sedendosi

< lo conoscevi?...dimmi chi è...era...Gin così potremmo aiutarlo nel caso lo ritrovassimo...o identificarlo...sai cosa intendo...> Gin annuì, una lacrima frettolosa le scese lungo la guancia, fece per aprire la bocca e dire quel fatidico nome che la porta si spalancò e nella stanza fece irruzione un ragazzo grassoccio dalla guance rosse e i capelli spettinati

< HARRY!!!...sapevo di trovarti qui, abbiamo bisogno di aiuto!, hanno attaccato una cittadella, Herm e Ron sono già la!> Harry annuì, alzandosi velocemente e avviandosi verso l‘uscita, si fermò un momento avvicinandosi alla rossa

< Gin, non importa, me lo dici quando torniamo, così ci saranno anche Herm e Ron...> così dicendo sparì fuori dalla stanza, anche Luna si fermò davanti a Ginevra e le porse il vassoio con sopra le bevande ancora perfettamente intatte

< Gin hai intenzione di dirglielo?> la ragazza annuì e la bionda sorrise appena, seguendo il sopravvissuto.

 

 

 

< ROOON!!!> Harry urlò vedendo l’amico scomparire assieme ad un mangiamorte, dopo essere stato colpito da un maleficio, un urlo e vide anche la sua migliore amica venire colpita e poi scomparire, Harry ansimava freneticamente, con la bacchetta in pugno guardò con odio l’uomo che aveva davanti, quest’ultimo sorrise

< arrivederci Potter> disse per poi scomparire con un [PLOP] e lasciare la battaglia che ancora infuriava, Harry guardò con odio maggiore il punto in cui era scomparso l’uomo  

< MALFOY!!!> urlò gettandosi contro un gruppo di mangiamorte incurante della sua vita.

 

fine primo capitolo

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Ciaooooo come va? vi è piaciuto il primo capitolo? spero di si, posto subito il secondo mentre per il terzo abbiate pazienza!

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Capitolo 2
*** inprigionati ***


 

ff di Kagura, i personaggi che userò in questa Fan Fiction non sono di mia proprietà bensi di proprietà di J.K.Rowling  questa FF non è a scopo di lucro, solo di puro divertimento.

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Ricordi di neve

 

Ron aprì piano gli occhi guardandosi attorno nel buio che lo circondava, c’era silenzio intorno a lui, troppo silenzio, un fruscio lo fece voltare di scatto

< Chi è!> disse ad alta voce, cercando di intimorire, nessuno le rispose, individuò vicino a lui dei capelli ricci, poi un lineamento conosciuto, un profumo famigliare...

< Herm!> disse scuotendola, gli sembrava di essere cieco

< Herm! Svegliati!> una altro fruscio e Ron si bloccò

< non la toccare è ferita deve riposare...> Ron lasciò l’amica <

 chi è?...chi parla?> la voce non rispose un’altra lo fece al suo posto, una voce femminile, ma roca e grezza

< sei un auror?> una domanda diretta che Ron comprese solo dopo qualche secondo, che importava cosa si era in quel buio?, rispose anche se un po’ incerto

< s-si..> la, probabile, donna rispose eccitata, quasi come una bambina al suo compleanno

< Un auror?!?, sei venuto a salvarci!...è venuto a salvarci!> alcune voci roche cominciarono a vociferare eccitate, alcune mani simili ad artigli si aggrapparono alle vesti di Ron che si allontanò quasi spaventato verso il muro 

< Stupidi...> una voce nel brusio appena udibile andava ripetendo sempre la stessa parola, andando ad accrescere pian piano

< STUPIDI!> quasi un urlo soffocato che mise a tacere tutte le voci

< stupidi...se fosse venuto a liberarci sarebbe stato portato qui?...rinchiuso? Senza bacchetta?...ora tu non sei più un auror...no...sei uno di noi...> Ron non capì li per li, strinse gli occhi cercando di riconoscere la voce che andava pian piano ad affievolirsi, sembrava quella della spia che era stata scoperta e catturata dal nemico, ma non ne era sicuro...non fece in tempo a chiedere nulla che la porta si aprì inondando di luce artificiale l’intera stanza, piccole fiaccole si accesero creando un effetto strano su quelle mura, dopo un attimo di cecità Ron potè finalmente vedere i visi delle voci che aveva sentito, non erano uomini, erano animali, avevano lo stesso sguardo delle pecore o delle mucche al macello, che sanno già che devono morire e lo accettano, mantenendo comunque la speranza, forse inutile, di sopravvivere...solo uno di loro, un ragazzo biondo appeso per le braccia al soffitto, con i piedi che sfioravano appena il terreno, aveva uno sguardo diverso, l’ipotetico sguardo di leone ferito, pronto a scattare non appena ne avesse avuto la possibilità; Dalla porta entrò un Mangiamorte, il mantello nero corvino che frusciava sul terreno, con un rumore quasi serpentesco...la maschera argentea calata sul viso a celare tratti di assassino, si fermò davanti a Ronald Weasley guardandolo dai fori della maschera, un sorriso pazzo, si dipinse su quel volto che nulla aveva di umano oramai

< Bensveglio Weasley> sentenziò, Ron Guardò quegli occhi di ghiaccio e un fremito lo travolse, domandò non sicuro di ciò che diceva

< Esatto Weasley, sono Malfoy...>Ron ora fremeva di rabbia

< Tu lurido schifoso...>fu interrotto da una Cruciato diretta al petto che lo lasciò senza fiato

< NON, si dicono queste parole giovane Weasley, qualcuno potrebbe prenderla come un offesa personale, forse questo tono così privato tu lo avevi con mio figlio...ma io sono diverso...> così dicendo Lucius Malfoy si tolse la maschera d’argento è la buttò ai piedi di Ronald, che si ritirò schifato, Lucius rise amaramente

< provi così tanto ribrezzo solo per una maschera?> chiese divertito

< no...>rispose Ron ancora col fiato corto < mi fa tanto ribrezzo chi la portava...> un calcio in faccia lo fece smettere di parlare, il sangue scese a fiotti dal naso e il ragazzo tentò di frenare il dolore posando le mani fredde sul viso, sentì distintamente Malfoy senior ridere sadicamente del suo dolore, e i suoi passi allontanarsi da lui, una domanda uscì spontanea dalla bocca di Ron

< dov’è il tuo caro figliolo?> chiese sprezzante, vide distintamente Lucius Malfoy prendere da una botte una lunga asta di ferro appuntita e riscaldarla con un incanto della sua bacchetta, i prigionieri si ritiravano spaventati contro il muro, come tanti piccoli topolini intrappolati col gatto in una stanza chiusa

< Mio figlio?...mio figlio è MORTO!> l’ultima parola l’aveva urlata mentre spingeva contro il fianco del ragazzo biondo, che non urlò ma digrignò i denti e mosse le gambe nell’intento, forse , di tirare calci…Ron distolse lo sguardo per un attimo, immaginando l’atroce dolore e strinse gli occhi fino a farli lacrimare, quando li riaprì strane farfalline di luce gli volavano davanti, rimise a fuoco, notò che Malfoy aveva lasciato cadere l’asta di ferro a terra e teneva la mano destra stretta intorno all’avambraccio sinistro, con uno svolazzare di mantello si allontanò dalla stanza a grandi passi lasciandosi dietro una svolazzante imprecazione accompagnata da un arrivederci.

 

fine secondo capitolo

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Ciaooooo come va? vi è piaciuto il secondo? spero di si, come detto nel primo abbiate pazienza per il terzo!

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