Cure me

di Elettra28
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Foto ***
Capitolo 2: *** Amici e Show Girl ***
Capitolo 3: *** Passaggio ***
Capitolo 4: *** Ciao, sono Santana Lopez ***
Capitolo 5: *** Rivelazioni ***
Capitolo 6: *** Sentimenti ***
Capitolo 7: *** Sugar Party ***
Capitolo 8: *** Alice in Neverland ***
Capitolo 9: *** Smile ***
Capitolo 10: *** Best Friend ***
Capitolo 11: *** Spit ***
Capitolo 12: *** Ricordi ***
Capitolo 13: *** Giulia ***
Capitolo 14: *** Glee Show ***
Capitolo 15: *** Lost ***
Capitolo 16: *** Bene se ti stà bene ***
Capitolo 17: *** Rapunzel parte I ***
Capitolo 18: *** Rapunzel parte II ***
Capitolo 19: *** Sugart ***
Capitolo 20: *** ....With somebody who loves me ***
Capitolo 21: *** Trauma ***
Capitolo 22: *** Litigi ***
Capitolo 23: *** La Favola del Riccio ***
Capitolo 24: *** Prince ***



Capitolo 1
*** Foto ***


Prese un grande respiro prima di suonare il campanello di quella casa che le sembrò immensa, con un grande giardino, sembrava una di quelle case delle bambole con il quale giocava da piccola. Sentiva il fiato corto per la tensione, era il suo primo vero incarico, il suo primo vero lavoro, Kim le aveva voluto dare fiducia e lei doveva assolutamente fare di tutto per renderla fiera e non farla pentire di quella scelta.

Aveva ancora il naso all’insù ad osservare l’altissima facciata di quella casa a tre piani, quando il portone si aprì, spinse leggermente ed entrò, ad attenderla c’era una bella signora di mezza età che le sorrideva, ricambiò il sorriso e si avviò verso l’ingresso.

“Tu devi essere Brittany vero? Kim mi ha parlato tanto di te” la signora le tese la mano e la salutò con calore
“si sono io piacere” rispose gentilmente
“il piacere è tutto mio, io sono Kate” rispose altrettanto gentilmente.
Brittany noto subito il sorriso bellissimo e limpido di quella donna e ne fù conquistata immediatamente.

Kate le fece cenno di entrare, appena entrata la ragazza non riuscì a trattenersi dal dire
“Dio questa casa è bellissima” sollevando lo sguardo ed osservando le pareti con la carta da parati.
Notò improvvisamente una figura minuta, che la osservava, nascondendosi trà gli scalini, magari pensando di non essere vista.
“sono felice ti piaccia, ci tengo molto e lavoro tanto per tenerla così” rispose orgogliosamente la signora per poi accorgersi che, lo sguardo di Brittany, era rivolto solamente in un punto preciso di quelle scale accorgendosi anche lei della presenza.

“Becky che ci fai nascosta trà le scale? Avanti vieni giù a conoscere Brittany” chiamò Kate
“no!” si sentì timidamente dalle scale
“ooohhhh avanti! Non iniziare con i tuoi soliti dispetti, scendi prima che venga a prenderti io!” insistette la donna, alzando un po’ la voce.

Brittany non aveva spostato di un millimetro lo sguardo da quel punto sugli scalini, notò che la ragazzina era rannicchiata su sé stessa, intimidita dalla sua presenza, decise di sorriderle, notando che Becky, vedendo quel sorriso, inclinò la testa, osservandola curiosa.

“ho capito, devo venire io a prenderti! Adesso vediamo se scenderai da lì” Kate si avviò spedita verso le scale quando sentì un
“Aspetti!” dietro di lei, che la fece voltare di scatto
“posso?” Brittany avanzò verso la donna ed annuì, come per chiederle il permesso di poter agire

La donna si fece da parte e, con un gesto, le fece capire che poteva

La ragazza salì le scale sempre sorridente e vide che Becky continuava ad osservarla curiosa

“ciao, io sono Brittany” le porse la mano per presentarsi
Becky la osservò con superiorità, tenendo sempre il mento poggiato su di una mano
“andiamo Becky! Sii gentile! Brittany è qui per te!” urlò Kate da giù
La bionda si girò, attirata dalla voce della mamma di Becky, per poi riportare lo sguardo su di lei. Notò che aveva una divisa da cheerleader.
“sei una cheerleader?” le chiese
“ancora no, è il mio primo anno, ma la Coach Sylvester ha detto che, se continuò così, un giorno potrei diventare la sua co-capo cheerleader” finalmente le rivolse la parola
“Wau! Io sono stata capo cheerleader per tre anni nella mia scuola sai?”
“sul serio? Sei stata una cheerleader?”  Becky si illuminò e si mise a battere velocemente le mani ed è con quel gesto che, Brittany, si rese conto di aver colto nel segno e le spuntò un piccolo sorriso fiero sul volto.
“certo! trà le migliori della mia scuola!” le rispose
“anche mia sorella era la migliore ed era la capo cheerleader più figa della scuola!” esclamò con entusiasmo l’altra

“Becky! ti ho detto mille volte di non usare questi termini, tutta colpa di tua sorella che continua ad insegnarteli!” disse Kate, per poi continuare “la scusi Brittany”
“non c’è problema” rispose rivolta verso Kate, per poi rigirarsi da Becky e dire sottovoce “e poi… se una è figa è figa!” facendole l’occhiolino
“già è vero!” rispose, alzando il pollice ed imitando Brittany con una specie di strizzata d’occhio

“bene, vedo che avete fatto amicizia, vado di là a prepararvi un tea” Kate si allontanò sorridente

“Sarai noiosa come tutte le altre educatrici che sono venute?” chiese la ragazza
Brittany la guardò confusa, già il fatto che Becky conoscesse il termine educatrice, era un bel passo avanti per una ragazza della sua età con la sindrome di Down, immaginò subito che fosse più intelligente della media delle sue coetanee con il suo stesso problema.
“perché le altre le ho costrette ad andare via” sorrise maliziosamente
“sul serio?” la più grande finse di essere stupita, ma sapeva tutto,  Kim gliel’aveva raccontato, preparandola al fatto che il suo nuovo lavoro non sarebbe stato così facile.
“si…. Perché mia sorella, mi ha detto che, se una persona non mi piace, glielo devo dire e non devo per forza stare con lei se non voglio” incrociò le braccia facendo il broncio

Da quelle parole, Brittany capì che, la sorella di Becky, doveva essere una persona molto importante nella sua vita ed aveva anche un forte ascendente su di lei.

“mmmm non è del tutto sbagliato quello che tua sorella ti dice, solo che prima di agire così, devi essere sicura, e… per essere sicura, devi conoscere la persona” argomentò la giovane educatrice
Notò che Becky l’ascoltava attentamente
“non mi conosci e non sai se posso essere noiosa” continuò Brittany
“si, ma siete tutte uguali voi! Volete solo farmi fare i compiti e mi trattate da stupida” sentenziò con veemenza
Brittany fece una faccia buffa e perplessa per poi dire
“io non sono così” facendola sorridere per poi continuare e dire
“suuuuu avanti, dammi una possibilità…. In fondo siamo due cheerleader trà di noi ci capiamo”
Le sorrise e porse la mano in alto, per farsi schioccare un cinque, sperando ardentemente di averla convinta
“ok! Sei in prova allora” Becky si aprì ad un sorriso bellissimo e schioccò un forte cinque sulla sua mano
“evviva! Grazie” gioì l’altra
“ti avviso che, oltre a me, devi piacere anche a mia sorella ed alla mia coach!” l’avvisò la ragazza
“ok! Accetto la sfida! Mi piacciono le sfide!” rispose, agitando i pugni in segno di entusiasmo

 
********

“Sei pronta a sopportare questa peste?”  Kate aveva approfittato dell’assenza di Becky dalla cucina, per parlare con Brittany
“ho saputo che ne ha fatto fuori tre prima di me”  rispose mentre sorseggiava divertita il tea
“già…. Credo che le abbia fatte impazzire” scosse la testa
“è molto intelligente per la sua età e per la sua patologia” disse la bionda
“già, questo è merito della sorella, l’ha sempre spronata, fin da piccola, le ha sempre detto che doveva essere la migliore e Becky si è fatta forza con questo. Sono molto legate e nel bene e nel male ….” La donna fece gli occhi al cielo “ le ha insegnato tante cose”
Brittany sorrise a quella faccia semi disperata della signora davanti a lei
“si, mi sono bastati 5 minuti di chiacchiere con lei, per capire che la sorella è il suo punto di riferimento, scommetto anche che c’è il suo zampino nel comportamento di Becky con le varie educatrici che arrivano a casa vostra”
“già, hai colto nel segno!” la indicò divertita

“Brittany!” sentirono urlare dalla camera di Becky

“Brittany! Avanti prendi il tuo bel culetto sodo e vieni su, che ti devo mostrare le foto della manifestazione delle cheerleader della mia scuola” urlò Becky dalla sua stanza
“Becky ma cosa sono questi termini?!!!” urlò Kate, mentre Brittany sorrise, facendo cenno alla signora di non preoccuparsi del linguaggio troppo confidenziale della figlia e si precipitò di sopra

Becky era seduta sul suo letto, con in mano una piccola scatola, che teneva come se fosse uno scrigno con un tesoro prezioso. Ebbe il tempo di osservare la stanza e vedere che era piena zeppa di foto, tutte sulle tonalità rosso e bianche, i colori della sua scuola, c’era un megafono con sopra lo stemma del McKinley High Schooi, il liceo che frequentava e miliardi di foto di lei in divisa con le sue compagne, con una figura alta e bionda che doveva essere la sua Coach e poi altrettante foto con quella che, Brittany, immaginò fosse la sorella tanto amata. Non riuscì ad inquadrare bene il tutto, che sentì tirare la maglia da Becky per attirare la sua attenzione


“Hey ma, oltre tutte quelle appese sulle pareti, ne hai anche altre?” chiese subito
“certo! queste sono le ultime, quelle dell’altro ieri, le devo attaccare” disse  felice

Brittany le sorrise, per poi vedere che, Becky, spalancò gli occhi, guardando un punto oltre le sue spalle verso la porta. Fece un veloce balzo dal letto e si mise a correre urlando

“Santana! Sei tornata!”

La bionda si girò, per osservare chi era la persona che aveva entusiasmato così l’altra

“Hey Hey! Piano! Sembra non mi vedi da una vita! Ci siamo viste stamattina mostriciattolo” disse sorridendo e stringendo la sorella, per poi sollevare lo sguardo e notare che c’era un’altra persona nella stanza e che questa la stava sorridendo senza motivo

Santana si abbassò verso Becky e le disse piano all’orecchio
“Oh no…. Non dirmi che mamma ne ha cercato un’altra? Un’altra stupida che pensa di essere chissà chi?”
Becky si staccò dall’abbraccio ed annuì alla sorella, per poi dire
“si…. Io non la volevo, ma siccome è una cheerleader ,allora ho deciso di tenerla in prova” non curante del fatto che Brittany fosse li e potesse sentire e soprattutto capire il loro discorso
Santana invece sollevò lo sguardo preoccupata che avesse capito e notò che il sorriso era sparito dal viso della ragazza di fronte a lei
“và bene San? è ok?” continuò Becky, cercando la sua approvazione
“si…. Si è ok mostriciattolo”

La più piccola delle tre, si portò di nuovo verso la sua scatola, per prenderla e portarla da Santana
“San mi aiuti ad attaccare le ultime foto della manifestazione?”  le chiese
“no, ora no Becky…. Stò per uscire” rispose, distogliendo lo sguardo da Brittany
Brittany, in tutto quel tempo, era rimasta ad osservare le due sorelle, soprattutto era rimasta stupita del fatto che, Santana, non si era nemmeno avvicinata per presentarsi, come se non la considerasse nemmeno
“ma sei appena rientrata dall’università San, già vai via?” chiese dispiaciuta con la voce commossa
“oh avanti! smettila di frignare come una stupida! le persone forti ed intelligenti non piangono, quante volte te lo devo dire?” la rimproverò

Brittany si gelò a quell’affermazione e notò che subito Becky s’incupì ed abbassò lo sguardo, cercando di trattenere le lacrime

“lo sò…. “ si asciugò una lacrima che le era sfuggita, per poi continuare
“ è solo che me l’avevi  promesso” disse
“senti, lo facciamo domani ok? Ora devo andare a prepararmi, trà dieci minuti passerà Quinn a prendermi” addolcì la voce e cercò il suo sguardo per rassicurarla

“ciao, io sono Brittany” vide quella figura che prima era seduta sul letto della sorella, avvicinarsi verso di lei, notò che era alta ed esile ed aveva un sorriso che a Santana sembrò subito rassicurante, per questo decise di metterla subito alla prova

“salve Brittany” scandì il suo nome precisamente “io sono Santana la sorella di Becky” le strinse la mano
“bene… visto che hai una tuttofare qui con te, puoi attaccarle insieme a lei le foto…. Sempre se lo sà fare” disse, rivolgendosi alla sorella, con un sorriso malefico
“non credo San! solo tu sai attaccare ben dritte le foto alla parete!” Becky rispose senza nemmeno pensarci
“ben detto mostriciattolo” le diede un colpetto sul naso ed un abbraccio, soddisfatta del fatto che la sorella era sempre stata una spalla perfetta per lei, mentre Brittany incrociava le braccia scandalizzata da quell’affermazione.

“Bene…. Allora….. vi lascio a…. mmmm dunque vediamo…..a fare qualsiasi cosa, per sprecare del tempo e guadagnare soldi” disse, guardando con un sorriso maligno la bionda davanti a lei, per poi uscire dalla stanza
 
Brittany non fece nemmeno in tempo a dare una risposta, che Santana, furbescamente, era già uscita dalla stanza.
Si spazientì e decise che era ora che qualcuno desse una bella lezione a quella ragazza così impertinente

“vieni Becky!” la chiamò e si diressero di nuovo sul letto
 
*****
Si era preparata per la serata, quel giorno aveva il solito incontro del venerdi con i suoi vecchi compagni del liceo, si annoiava ancora a morte a stare con loro, l’unica cosa divertente era continuare a prendere in giro tanti di loro, con i difetti che oramai conosceva alla perfezione, ma in fondo voleva bene a tutti, anche se questo sentimento che provava, doveva rimanere sempre ben nascosto, per non risultare debole agli occhi dei suoi amici, che avrebbero potuto usarlo contro di lei.

Passò davanti alla porta di camera di Becky prima di scendere le scale e sentì delle risate, incuriosita si affacciò per vedere cosa stesse succedendo.

Sgranò gli occhi quando vide Becky e la sua nuova educatrice, che attaccavano le foto sulla parete
“e questa?” chiese Brittany, mostrandola foto che teneva in mano all’altra “bè questa è con la tua coach, credo che vada messa nel punto più in alto, perché è la più importante, che ne dici?” le chiese poi
“dico che è un’idea fighissima Britt”  rispose l’altra
Santana, sentendo l’entusiasmo della sorella e soprattutto il nomignolo che usò per chiamare l’altra, entrò nella stanza e disse
“hey non dovevamo farlo noi domani?”
Le due si girarono e Becky con entusiasmo disse
“San hai visto? Brittany è bravissima, è brava quanto te ad attaccare le foto dritte”

Brittany subito notò che il viso di Santana diventò rosso per la rabbia e la gelosia e le scappò un ghigno divertito
“già…” rispose, incrociando le braccia e guardando con sfida Brittany
“vado subito a chiamare la mamma per farle vedere il nostro capolavoro”  disse Becky, precipitandosi fuori dalla stanza

“non avrai vita facile con mia sorella, ne sei consapevole?” le disse subito la mora, guardandola con sfida
“con tua sorella?..... o con te?” la bionda le rispose a tono, tenendo sempre quel ghigno di soddisfazione sul viso
“mia sorella non è stupida, non ha bisogno di una pseudo balia, che la faccia sentire incompetente per guadagnare dei soldi alle sue spalle” la sfidò
“io lo sò che non è stupida, forse deve convincersi lei, ma non lo farà mai, se sentirà la sorella per prima chiamarla così” Brittany si riferiva al modo in cui Santana  aveva convinto Becky a non piangere

“deve essere doppiamente forte, se vuole affrontare la merda che c’è fuori!” indicò alterata la porta
“bè, allora ti do una notizia, se non le lascerai vivere la sua di vita, non ce la farà mai….” Rispose subito, lasciando senza parole Santana “non potrà mai essere come te, non sarà mai come una persona normale e dovrà sempre lottare più di tutti, ma non l’aiuterai, facendole credere che diventerà come te”  disse con più calma

“i…io devo andare…. “ rispose sconvolta la mora. “comunque non credo che durerai molto qui” riuscì a dire, prima di girarsi ed andarsene, ma sentendo in lontananza
“lo vedremo…”
 
*****

Santana percorse il vialetto di casa sua, verso la macchina di Quinn che l’aspettava, pensando a quegli occhi di ghiaccio che l’avevano lasciata senza parole, poche persone erano riuscite a zittire così Santana Lopez, era sconvolta dalla sicurezza e dalla forza di quella ragazza.

“Hey sei addirittura puntuale! Non vedi l’ora di incassare la scommessa vinta contro Puckerman non è vero?” le disse Quinn appena salì in macchina
“co…cosa?”chiese ridestandosi
“San che succede? Sembra che abbia incontrato un fantasma” Quinn inclinò la testa preoccupata per l’espressione turbata dell’amica
“eh?... no… no tranquilla, stò bene….. andiamo”

Si avviarono verso l’appuntamento con gli amici e Santana, per tutta la sera, non riuscì a togliersi dalla mente quella scena vissuta con quella ragazza.
 
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Ciao a tutti,
Eccomi con una nuova Long, ci saranno un bel po’ di personaggi del Glee come avrete capito ma la FF è una Brittana .
Avete anche capito che Brittany è abbastanza OOC (lo sò… ho difficoltà a rendere IC la mia adorata Brittany, ma ci saranno degli aspetti del suo carattere che amiamo, più avanti)
Che ne pensate? È un’idea stramba? Becky sorella di Santana che stravede per lei?
Fatemi sapere se sono arrivata a livelli di pazzia irrecuperabile.
Grazie fin da ora a chi leggerà e commenterà in libertà (pure la rima)
Baci e…. benvenuti sul nuovo treno diretto a chissà dove luogo della mente malata di Elettra
E.

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Capitolo 2
*** Amici e Show Girl ***


“Sorgi e splendi mia dolce nipotina!”
Sentì una voce acuta ed una luce accecante improvvisa sul viso
“mmmmmm nonnaaaaa! ti ho detto mille volte di non aprire le tende la mattina appena sveglia, così mi uccidi”
“ perché? sei un vampiro per caso?” la signora si avvicinò al suo letto e si mise a sedere, dandole una leggera carezza e sorridendole dolcemente

“che ore sono?”  rispose l’altra, mentre si stiracchiava
“sono le 9 ed è ora che ti alzi, per fare colazione, per aiutarmi a sistemare e soprattutto per raccontarmi come è andata la tua giornata di lavoro, visto che, ieri sera, sei arrivata a casa arrabbiatissima e ti sei rintanata nella tua stanza”
“Dio nonna, hai già detto troppe cose assieme, non ricordo più la prima parte” rispose, mettendosi una mano in fronte
“il primo punto è semplice: Alzati da quel letto Brittany!!!” disse ridendo, per poi uscire

Brittany si mise il lenzuolo sopra il viso, avrebbe voluto passare tutta la giornata a letto, non aveva assolutamente voglia di alzarsi, aiutare la nonna, ma soprattutto non aveva voglia, nel pomeriggio, di tornare in quella casa e cercare di farsi accettare da una ragazzina viziata ed istigata dalla sorella ad essere stronza verso di lei, ma lo doveva fare, la sua ormai era una questione di principio, avrebbe conquistato Becky ,alla faccia della sua bella e stronza sorella.
Fece un sospiro e si alzò stiracchiandosi


Entrò in cucina e vide che la nonna trafficava, per preparare la colazione, si sporse verso il vassoio e rubò un biscotto, facendola spaventare
“hey! Ti sei lavata prima?” le chiese poi la signora
“no mi lavo dopo…”rispose, addentando il biscotto e notando lo sguardo di ammonizione della nonna
“è sveglia?” poi chiese
La nonna di Brittany fece si con la testa rattristandosi
“ma non si vuole alzare nemmeno oggi” Brittany l’anticipò, prima che potesse parlare
“già…. Anche ieri sera ci è andata pesante”
“mi dispiace nonna” si avvicinò per abbracciarla.


Fecero colazione in silenzio, dopo aver aiutato a sistemare ed essersi preparata per la giornata, si avviò verso una stanza chiusa della casa, bussò ma non ricevette risposta, decise di entrare

“oh no cazzo, Gin la mattina presto no!” si precipitò verso il comodino, dove la donna davanti a lei si stava versando un bicchiere di alcool, glielo strappò immediatamente dalle mani
“avanti Brittany è solo un goccio!”
“mamma sono le 9.30 del mattino ti rendi conto? Non puoi iniziare a bere da ora!” la rimproverò
“mmmm fanculo!” la donna si rimise a letto e si coprì tutta fino al viso, per non vedere la figlia
Brittany sospirò, sollevò le coperte e le tirò fino alla fine del letto, scoprendola completamente e procurandole un lamento
“avanti alzati!” le disse
“no…. Non mi và!”
“ora ti alzi e ti fai una doccia mamma! Puzzi come un topo di fogna!”
La signora si girò dall’altra parte, Brittany non si arrese e la fece girare verso di lei, guardandola dritta in viso le disse
“ti dò un paio di secondi, se non ti alzi, ti prendo io di peso e ti butto dentro la vasca da bagno”
“oooohhh che palle! Mi alzo mi alzo!!!! Sei una testarda, da chi avrai preso?” disse, mettendosi in piedi e guardandola finalmente dalla sua stessa altezza
“un’idea ce l’avrei!” si mise le mani sui fianchi, facendole l’occhiolino con un ghigno divertito e soddisfatto
“sei adottata, non sei mia figlia, come te lo devo spiegare?” disse, trascinandosi fuori dalla stanza verso il bagno
“si si certo! muoviti signora Pierce, perché dopo che ti sarai lavata, farai una vera colazione, ingerendo del cibo e soprattutto bevendo delle cose che non contengano nessun tasso alcolico…..” urlò, per poi continuare “e per questa ultima battuta, ti avviso che ti sei meritata una passeggiata al parco alla luce del sole!”
sorrise ed iniziò a sistemarle la stanza, iniziando a buttare la bottiglia di Gin ancora presente sul comodino.

*****

“oggi è sabato che facciamo? Io propongo Bowling!”
“No Sam, lo sai che Kurt odia il bowling, mi uccide se lo obbligo, per l’ennesimo sabato, a fare una cosa che non vuole fare!”
“Avanti David, potreste fare qualcosa di etero ogni tanto voi due…. Anzi per meglio dire Kurt!” gli rispose Sam

“non contate su di me!” una voce profonda rispose, mentre imboccava l’ennesima forchettata della sua insalata, nella sala mensa dell’università
“che cosa? o avanti Santana, non mi puoi abbandonare il sabato sera con due gay, un bambino cresciuto male ed un pervertito nullafacente” rispose Quinn irritata
“a parte i gay, chi sarei io dei due?” chiese Sam dubbioso
“non lo sò… secondo te?”
“studio informatica in questa merda di facoltà, quindi non sono un nullafacente” affermò
“appunto…. Vedi che la soluzione la trovi da solo?” Quinn si sporse verso il ragazzo, che era davanti a lei per dargli un pizzicotto sulla guancia
“e Puck non è un nullafacente, forse un pervertito…. Ma comunque ha un lavoro!” si mise in difesa dell’amico, che in quel momento non era li e non poteva difendersi
“ah si? Peccato che ancora non abbiamo capito che lavoro faccia” rispose Santana
“comunque, a parte il lavoro inesistente di Puck, non mi puoi mollare San” Quinn si girò di fianco, per vedere meglio la sua amica
“si San, cosa c’è di così importante, da non farti uscire con noi il sabato?” chiese David
La latina rimase per un secondo pensierosa e poi disse
“devo passare la serata con Becky, gliel’ho promesso…. Al massimo vi raggiungo dopo”
Tutti e tre sospirarono e Quinn disse
“ma proprio il sabato? Non puoi spostarlo alla domenica?”
“No Quinn non posso, lo sai che Becky ci tiene e ci rimane male….” Disse, evidentemente scocciata, per poi continuare “ potresti approfittare della mia assenza, lasciando i due piccioncini a casa a fare sesso, visto che Kurt trova tutte le scuse, per restare solo col suo scimmione” guardò sarcastica David, che sollevò un sopraciglio incredulo “e tu finalmente, potrai scatenarti con i due bei ragazzoni rimasti e, magari…. Che ne sò…. Fare una bella seratina a tre…. Tanto sei finita a letto con tutti e due, ma mai con tutti  e due assieme” le fece l’occhiolino e notò che Sam diventò rosso come il pomodoro che aveva nel suo piatto, mentre Quinn conoscendola perfettamente rise.
“sei sempre la solita Lopez!” scosse la testa la giovane bionda

“si, sei sempre la solita! Vado a chiamare Kurt, per convincerlo per il Bowling, Sam ci vediamo trà mezz’ora a lezione di Statistica” David salutò, per poi allontanarsi

Sam si avvicinò alle altre due ragazze e disse a voce bassa
“ma secondo voi, quei due, fanno sul serio sesso?”
Quinn e Santana si diedero un veloce sguardo sul disperato andante e Santana pronunciò
“No Sam, stanno tutto la notte a guardarsi negli occhi”
 
*****

Brittany si era preparata per andare da Becky, era sabato, ma avevano concordato con la mamma di Becky che avrebbe fatto lo stesso le sue ore, per non far passare tanto tempo dall’ultima volta che si erano viste.
Percorse a piedi la strada che la portava verso casa Lopez, quando la superò ad alta velocità una gip, con il tetto scoperchiato, con dentro dei ragazzi che avevano la musica alta e stavano cantando a squarciagola

Sorrise pensando a quanto dovevano divertirsi quei ragazzi spensierati
Arrivò di fronte a casa Lopez e si accorse che, la macchina che aveva visto, era parcheggiata proprio li davanti, si mise a ridere, notando che nei posti davanti, c’erano due ragazzi, uno biondissimo alla guida e l’altro un po’ robusto e dietro c’erano due ragazze una molto bella bionda e l’altra era proprio Santana.

Si mise a ridere, quando vide che le due ragazze si erano messe in piedi a ballare sui sedili, facendo sbucare buona parte del loro corpo fuori dal tettuccio ed il ragazzo biondo le accompagnava con varie mosse del bacino, che volevano essere sensuali ,ma erano  alquanto ridicole.

“Whu vai Trouthy! Così” lo incitò Santana
Santana adorava quando partivano le improvvisazioni danzanti o canore con i suoi amici, si divertiva sempre un sacco

Continuava a ballare scatenata con la sua migliore amica al suo fianco, quando improvvisamente si bloccò, vedendo una figura bionda, che si avvicinava verso di loro con sorriso divertito, ma passando dritta ed avviandosi verso l’ingresso

“hey che succede?” Quinn si fermò con lei
Santana non poteva sopportare che Brittany l’avesse vista in quella situazione così intima con i suoi amici e, soprattutto, non poteva sopportare quel sorrisino che ancora si portava in viso
“niente, devo andare è tardi” le stampò un bacio sulla guancia e scese dalla macchina
“hey bella biondina, sei un’amica di San?... San perché non ci presenti la tua amica?” urlò Sam, ancora preso dalla foga e dal gioco, vedendo che Brittany era ormai arrivata al portone di casa Lopez
“và al diavolo Evans! Torna a casa a mettere il lucidalabbra a quei canotti che ti porti dietro!” gli rispose la latina
Brittany sgranò gli occhi incredula, per come si era rivolta al suo amico, che però ridendo e non facendoci caso, aveva messo in moto ed era sfrecciato via

“simpatici i tuoi amici”le disse poi, pensando alla scena buffa alla quale aveva assistito.
Santana le rivolse soltanto uno sguardo veloce e poi, aprendo il portone di casa, si infilò verso l’ingresso
Brittany ci rimase male, ma fece spallucce e la seguì immediatamente dietro

 
“San! evviva sei tornata!” Becky si precipitò subito sulle braccia della sorella
“hey mostriciattolo!” la latina ricambiò la stretta
Nel frattempo arrivò la mamma di Santana, che vide Brittany da una parte che aspettava che Becky le desse un po’ di considerazione.
“Becky è arrivata Brittany hai visto?” disse
“ciao Becky, salve signora Lopez” rispose la bionda
“ciao Brittany!” Becky finalmente si era avvicinata a salutarla.
Santana subito attirò la sua attenzione dicendo
“allora mostriciattolo, sei pronta?”
“per cosa San?”
“bè per la nostra serata, te l’avevo promesso, cinema e pizza? Che ne dici?” si abbassò per guardarla dritta negli occhi, notando che si spalancarono per la gioia
“sul serio?” disse Becky
Santana annuì, per poi dire “abbiamo mezz’ora per prepararci e farci belle, perciò non perdiamo tempo”
“siiiiiiiiii!!” saltò dalla gioia l’altra

“non esiste!” Santana sentì una voce forte e sicura che la fece voltare, Brittany avanzò arrabbiata verso di lei
“non esiste proprio, Becky stasera deve stare con me, sono qui per lei” continuò
“io devo uscire con mia sorella stasera, che vuoi?” Becky prese subito la parola, con la paura che, quel momento da sogno, svanisse per colpa della sua educatrice, mentre Santana sorrideva della pronta risposta della sorella
“Becky, ti avevo detto che sarei venuta stasera e saremo state assieme” Brittany addolcì la voce
“ma io voglio stare con mia sorella, tornatene a casa, non voglio stare con te” le urlò, mentre si precipitò ad abbracciare Santana
“Santana ti posso parlare un attimo?” disse la signora Lopez serissima


 
“che diavolo ti prende? Non ti rendi conto che stai ostacolando il lavoro di quella povera ragazza?” Kate era veramente arrabbiata per l’atteggiamento della figlia e sbattè forte il pugno, sul tavolo della cucina dove si erano spostate per parlare privatamente
“quella ragazza può andare a spillare i soldi altrove a qualche idiota che non sà dove buttarli, mia sorella non ha bisogno di una balia, né tantomeno di una che la faccia sentire stupida” le urlò quasi in faccia l’altra
“tua sorella è anche mia figlia e, fino a prova contraria, decido io cosa fare con lei!”
“ah si? E decidere di far venire in continuazione persone diverse, per farle da balia così che tu ti possa liberare di lei per qualche ora, mi sembrano delle sagge decisioni, sai mamma?” incrociò le braccia, sapendo che quello che le aveva detto le avrebbe fatto male
“oh ma…. Ma come ti permetti? Non pensarlo neanche Santana, sai benissimo che porto avanti tutto io qui dentro, visto che tuo padre è sempre assente, perché si è trovato l’espediente del lavoro per non esserci”
“smettila di dare sempre le colpe a lui, stà lavorando per permettere di soddisfare tutti i tuoi capricci da signora per bene, per poterti vantare con le tue amiche e coprire la vergogna di avere una figlia Down!”

Kate rimase senza parole, ormai era stanca di sentirsi accusare così dalla figlia, si mise a sedere tenendosi la testa trà le mani
 
 
Le altre due erano sul divano, mentre sentivano che Santana e la mamma, dalla cucina, urlavano senza nemmeno avere il pudore di farsi sentire.
“la mamma e San litigano sempre sai?” Becky era diventata triste.

Tutta quella situazione era veramente paradossale, come le aveva sentite lei, anche Becky aveva sentito quelle parole dure e taglienti della sorella e di certo non era stupida.

“Davvero? Sai  cosa faccio io quando sento delle persone litigare?”
L’altra scosse la testa curiosa
“vado vicino a loro e le interrompo, urlando STOP ALLA VIOLENZA!” Becky le sorrise, Brittany la prese trà le sue braccia e continuò “ e se non funziona, allora mi metto le mani nelle orecchie e scappo e vado a mettermi le cuffie, per sentire la musica che mi piace” le sorrise
“è un bel metodo” Becky si strinse di più a Brittany

“Becky? Andiamo… su avanti!” Santana arrivò impetuosa e staccò la sorella da quell’abbraccio
Brittany rimase di stucco da quell’atteggiamento e balbettò
“ma..ma…”
“non preoccuparti, avrai i tuoi soldi lo stesso, anche se non hai fatto le tue ore! “ la interruppe la latina che era già sulle scale con la sorella
“io non voglio i soldi, non m’interessa, sono qui per Becky!” urlò altrettanto forte l’altra, facendo voltare di nuovo Santana, che la guardò negli occhi, notando che erano velati, rimase scossa da quella vista, ma decise di allontanarsi lo stesso lasciando Brittany con lo sguardo rivolto verso l’alto

“mi dispiace…” riabbassò lo sguardo, sentendo la voce affranta di Kate
“non importa…. “ cercò di sorriderle “ci vediamo lunedi signora Lopez”
 
 

Uscì di fretta da quella casa  e diede un calcio ad un sasso urlando
“vaffanculo !” era il suo ennesimo fallimento, Brittany non riusciva a fare niente senza fallire da un po’ di tempo a quella parte, quel lavoro era stata una speranza di riscatto per lei.
Non voleva tornare a casa a combattere contro una mamma che voleva farsi del male, stordendosi con l’alcool, perciò decise di prendere il tram e dirigersi dall’unica persona che sapeva tirarla su.
 
 
Entrò dentro il camerino con fatica, fuori dagli studi era pieno di gente, non capiva se erano fan o se erano persone che volevano uccidere la sua amica, dalle guardie che c’erano fuori pensava fosse di più la seconda
 
“hey ma che succede? Ci ho messo dieci minuti per riuscire ad entrare qui dentro”
Finalmente riuscì ad entrare e vide davanti a se la sua amica, seduta su una sedia, con un vestito pieno di lustrini ed un cappello con piume di struzzo, che si gustava un enorme lecca lecca
“tesoro, non ti ho raccontato di quel maledetto Stalker che non mi lascia in pace? Ebbene oggi ha minacciato di mettere una bomba nello studio” disse con noncuranza
“che cosa? e tu come puoi stare così tranquilla?” si mise a sedere su una delle sedie con le ruote ed iniziò a girare per il camerino
“Britt vieni qui…. “ le fece cenno di avvicinarsi e Brittany si trasportò velocemente con la sedia verso di lei scontrandosi, Sugar le porse il suo mega lecca lecca e Brittany l’assaggiò, soddisfatta l’altra continuò
“vedi Brittany, devi sapere che Sugar Motta è famosa per tutta Lima, non per niente conduco il programma più visto della contea, possiedo le televisioni e le radio più importanti di tutto l’Ohio… ed un semplice pischello, che si è invaghito di me e solo perché non gliel’ho data è arrabbiato, non può farmi paura” ammiccò, mentre Brittany le sorrise
“mmm immagino…. Buono il lecca lecca…. Cos’è? Fragola e panna?” le chiese
“si brava! E poi non si usano così queste sedie, te l’ho fatto vedere miliardi di volte Britt, devi prima girare” prese la rincorsa e girò velocemente per tutto il camerino “e poi ti devi alzare” Sugar si alzò e barcollò, cadendo per terrà
Brittany corse a soccorrerla preoccupata, per poi mettersi a ridere insieme a lei quando sentì
“per questo le chiamo sedie da sballo”

 
“allora cosa ti porta qui mia dolce biondina?” le chiese, una volta che si erano ricomposte e Sugar si passava del fard sul viso “non dovevi essere a quel tuo pseudo lavoro che ti sei trovata, rifiutandoti di farmi da assistente?” le rinfacciò
“mmmm si… ma se ti dico cosa è successo mi prenderai in giro” rispose l’altra
“bè? E dov’è la novità? Ti ho sempre presa in giro dolce ed ingenua Brittany, fin da quando, da piccola, venivi in vacanza da New York a casa di tua nonna e giocavamo insieme… perciò, una volta in più che male fa?” le fece l’occhiolino
Brittany, facendo il broncio, mise una gamba sopra il mobile della specchiera di Sugar e disse
“la ragazza Down ha una sorella stronza e possessiva ed oggi, per puro dispetto, mi ha fregato, prendendo con sé la sorella”
“Wau! Pensavo fosse più noioso questo lavoro” si mise a ridere, facendo ridere anche l’altra
“non credo di farcela, sembra che la sorella viva esclusivamente per mandare via chi si mette trà loro due”
“vuoi mollare Pierce?” chiese gelida Sugar
“no… è solo che….”
“ho capito vuoi mollare anche questa cosa” la interruppe, per poi lasciare il pennello che aveva in mano per sistemarsi il trucco, ed avvicinarsi al suo viso “ricordati che non ti ho ancora perdonato il fatto che hai lasciato la danza, se molli anche questa sfida…. Bè, non sei più la mia Brittany ed io adoravo quella Brittany, era la mia amica, quella che, quando ballava, prendeva tutta la scena, purtroppo anche la mia a volte…. “
La fece ridere….
“non lo sò… sono abbastanza sconfortata per ora, ci penserò domani” le rispose la bionda
“bene… allora Sugar Motta vuole tirare su la sua amica oggi, e sai che facciamo?”
Brittany sorrise incuriosita e fece no con la testa
“fammi fare questa mezz’ora di diretta e poi ci cerchiamo due bei maschioni, consultando la mia agenda e ci andiamo a divertire al Blood … eh? Che dici?”
“mmmmm non so… volevo capire come stava mamma”
“oohhhh avanti Britt, non farmi venire la tristezza anche a me, lo sai che poi, se divento triste, ballo male, tua mamma, che tu ci sia o no, si straccia lo stesso!” disse Sugar
Brittany si incupì per quest’ultima frase e Sugar se ne accorse
“scusa…. Non volevo…. Io..”
“no! Hai ragione! E poi stasera mi và di distrarmi, chiamo nonna e le dico che torno tardi” le sorrise
“ok… vado, li stendo e torno!” disse la giovane show girl, uscendo con aria da diva. Per poi rientrare e dire
“Britt… andiamo con Steve il mio autista, non preoccuparti sò che è uno dei pochi che ti dà fiducia” le fece l’occhiolino, per poi sparire di nuovo e lasciarsi dietro una Brittany sorridente, felice di avere una migliore amica come Sugar, che la sapeva capire così profondamente
 
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Secondo capitoletto, iniziano ad esserci un po’ di personaggi ed a capire un po’ di dinamiche di amicizie e di vita delle due.
Grazie mille per tutte le cose belle che mi avete scritto nello scorso capitolo. Fatemi sapere che ne pensate di questo.
Bacio
E.

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Capitolo 3
*** Passaggio ***


Era passata ormai una settimana da quando aveva iniziato il suo nuovo lavoro ed inspiegabilmente Santana, dopo quel sabato in cui era riuscita a prevalere portandosi via la sorella, non si era più fatta vedere.

Brittany arrivava a casa Lopez e poteva stare in tranquillità con Becky e le cose trà loro due stavano andando divinamente, lo capiva dal modo in cui, ogni volta che le apriva la porta, la salutava con sempre più calore. Aveva un po’ paura che tutta quella pace fosse un presagio, prima di qualche vendetta terribile della mora, ma aveva deciso di godersi quel momento.

Si stava dirigendo alla sede della sua associazione, doveva portare la sua prima relazione settimanale a Kim, era emozionata, Brittany sentiva che, almeno qualcosa nella sua vita, anche se minima, stava iniziando a girare per bene.

“sei ancora viva complimenti!!” Kim, appena la vide entrare tutta intatta e sorridente, le corse incontro per abbracciarla
Brittany sorrise per quell’accoglienza e ricambiò l’abbraccio della sua titolare ma anche amica.
“già… l’avresti mai detto?” le rispose poi
“mmmm ci speravo però!” le fece l’occhiolino e la invitò a sedersi nel suo ufficio.
“allora! Come ti sembra Becky? Tipa tosta eh?” le chiese subito
“tostissima! Ma stiamo trovando una certa intesa che, puntualmente, và a farsi benedire nel momento in cui s’intromette la sorella”
“già… è una storia che conosco fin troppo bene, ha fatto piangere parecchie persone, Santana è una testarda e non vuole accettare il fatto che Becky abbia bisogno di confrontarsi con altre persone, oltre  a lei ed a quella stramba della sua allenatrice”

Brittany annuì, consapevole che tutte le cose che Kim le stava dicendo, corrispondevano a verità, ma c’era qualcosa in più, qualcosa che non quadrava nel comportamento di Santana e lei ci aveva pensato tutta la settimana ed era arrivata ad una conclusione
“si, ma credo che comunque, oltre ad avere un rapporto conflittuale con la madre, per il quale Becky soffre tanto, penso che non sia riuscita ancora pienamente ad accettare la condizione della sorella, nonostante lei accusi la mamma di questo, ma credo che quella che soffre di più sia lei”
Vide che Kim rimase pensierosa dopo quelle sue parole, poi le disse
“sai che non ci avevo mai pensato? Potrebbe essere però….. allora avrai il compito anche di far capire a lei che Becky è solo una persona speciale e non c’è nulla da vergognarsi o da proteggere ossessivamente”
Brittany annuì energicamente e Kim capì che forse era arrivata la persona giusta per Becky, dopo i vari tentativi andati male.


Dopo ancora qualche minuto di chiacchiere, dove Brittany le aveva raccontato la sua prima settimana di lavoro, la bionda si alzò e disse
“bene ora è tardi, devo andare”
“certo, ti meriti un po’ di riposo, oggi è sabato, quindi vai a divertirti” le disse Kim, dandole una pacca sulle spalle
“veramente stò andando a fare il tifo per Becky… che fa il tifo per la sua squadra di Football, è la prima volta che la sua coach la inserisce in squadra per le coreografie ed era elettrizzata, mi ha implorato di andare a vederla” le rispose
“oh… bè allora…” Kim era sempre più stupita dalla velocità con il quale Brittany era riuscita ad instaurare un rapporto con quello che, nel loro studio, avevano etichettato come un ’caso difficile’. L’abbracciò con entusiasmo e le disse “sono orgogliosa di te”
“grazie Kim… ora scappo”  disse, lasciando l’abbraccio e girandosi verso l’uscita
“Brittany!!” l’altra la chiamò facendola girare di nuovo “ vacci piano però…. È sempre meglio non farsi coinvolgere troppo in questi casi”
La bionda rimase un po’ perplessa da quella frase e rispose
“o…ok” sorridendo ed uscendo da quella stanza pensierosa


Doveva sbrigarsi, era già in ritardo per la partita ed il McKinley distava quasi mezz’ora a piedi da li, voleva vedere Becky prima che iniziasse il tutto. S’incamminò a passo svelto.

Arrivò abbastanza trafelata al campo, mentre l’ingresso era gremito di ragazzi, tutti i maschi avevano il giubbotto con lo stemma della squadra e le ragazze portavano fascette e magliette con i colori sociali. Brittany adorava respirare quell’atmosfera, le faceva pensare ai suoi anni al liceo, erano passati solo 3 anni dal suo diploma ma erano stati degli anni bellissimi, che ricordava con piacere, soprattutto perché si era divertita un mondo con le sue compagne cheerleader.

Riuscì con fatica a farsi strada trà quella marea di ragazzini agitati e notò che, negli spalti, c’era già la mamma di Becky che l’aveva vista e si agitava vistosamente urlando il suo nome, le sorrise e si avvicinò andandosi a sedere vicino a lei.

Erano alquanto vicine alla postazione delle panchine delle cheerleader e Brittany poteva vedere benissimo Becky, decise di avvicinarsi prima che iniziassero l’esibizione, per farle sentire il suo supporto

“hey bella gnocca!” le urlò
Becky si girò improvvisamente, riconoscendo la sua voce e si precipitò verso di lei
“Brittany sei venuta! “ le disse con entusiasmo
“certo! non potevo perdermi la tua prima esibizione”  le fece l’occhiolino
“Britt…. Ho paura di sbagliare” le confesso la ragazza
L’altra notò che Becky era abbastanza tesa e tremava, evidentemente non riusciva a gestire pienamente il controllo delle sue emozioni.
“hey… vieni qui” allungò la mano per stringergliela, non potendo fare altro, perché c’era la ringhiera degli spalti che le divideva “andrà tutto bene vedrai, sei una figa da paura “ le disse poi

Becky sorrise fino a quando in lontananza sentì una voce
“Becky Lopez cosa ci fai li? Dovresti essere con le tue compagne a prepararti per l’esibizione!” una signora alta, di mezza età, con una canadese rossa e strisce bianche era piazzata davanti a lei con le mani trà i  fianchi . Brittany notò che Becky s’irrigidì subito e lasciò la sua mano per poi dire
“vado subito coach” e scattò verso le sue compagne.

La bionda sorrise e sollevando lo sguardo vide che la coach di Becky, la guardava con aria sospettosa inarcando un sopraciglio per poi girarsi ed andare via.

Stava ancora pensando a quello sguardo terribile della coach del McKinley, quando si accorse che, nella panchina delle cheerleader vicino alle atlete, c’era Santana che aveva una tuta rossa, uguale a quella della donna che aveva appena rimproverato Becky. Era in cerchio con tutte le altre che la Sylvester aveva radunato, per dire loro qualcosa prima dell’esibizione, notò che anche Santana la stava guardando, ma, appena incrociò il suo sguardo, si girò. Notò che Becky era vicino alla sorella ed in quell’istante, cercò la mano di Santana, forse per cercare un po’ di conforto, ma, la sorella allontanò la mano per evitare che gliela prendesse. Brittany si rattristò e non capì quel gesto così duro nei confronti di Becky, si accorse solo che, un secondo dopo che il gruppo si era scomposto, si avvicinò a Becky e le diede un furtivo bacio sulla guancia, facendole l’occhiolino. La bionda continuava a stupirsi delle stranezza di quella ragazza.


Era tutto pronto per l’esibizione, Brittany ritornò al suo posto al fianco di una emozionatissima Kate e si preparò a godersi lo spettacolo.
La coreografia era molto elaborata, una quindicina di cheerleader  saltavano da una parte all’altra del campo, facendo acrobazie  in aria ed urlando slogan, Brittany notò che a Becky erano state date le mansioni più semplici, che erano quelle di fare dei semplici salti con i pon pon, anche se era evidentemente scoordinata rispetto alle sue compagne, ma era di una dolcezza disarmante.


Fino a che arrivò un momento della coreografia, in cui Becky doveva lanciare i pon pon in aria e scambiarli con un’altra sua compagna, ma non riuscì a riprendere quello della ragazza che gliel’aveva rilanciato e cadde a terra. Rimase pietrificata a guardare il pon pon caduto per terra, mentre la Sylvester urlava
“avanti Becky riprendi il pon pon e stai al passo con le altre!!!”
 Santana lo stesso attirò l’attenzione della sorella urlando
“Becky !!!!prendi quel cazzo di pon pon e continua la coreografia” a quell’urlo Becky si girò a guardare Santana, che ripeteva a bassa voce, muovendosi nervosamente sul posto, “avanti avanti avanti…. Ce la puoi fare…. Forza” fissando la sorella e facendole cenni con la testa.
In quel momento, ci fù silenzio in tutto lo stadio, perché tutti, inevitabilmente, si erano accorti che due cheerleader erano ferme sul campo e non si muovevano.


Brittany non sapeva cosa fare sentì Kate dire sconsolata
“Oh no…” congiungendo le mani come se fosse in preghiera.
Senza nemmeno rendersi conto la bionda si alzò ed urlò con tutto il fiato che aveva in corpo

“Forza Becky ce la fai!!!” facendole cenno la mano per poi battere le mani.
Dopo quell’urlo, tutto lo stadio si mise ad incitare la ragazza e Becky, vedendo che tute quelle persone urlavano per lei sorrise a Brittany e si girò verso Santana e la sua Coach, che le fecero cenno con la testa di proseguire. Raccolse i pon pon e si unì alle sue compagne, per terminare la coreografia brillantemente.
Brittany si mise a sedere, ancora incredula di quello che aveva avuto il coraggio di fare.

 
*****

La partita era andata benissimo i Titans avevano vinto e le cheerleader erano state un ottimo supporto. Becky, nonostante l’errore, era felicissima per come era andata la serata, Brittany l’aveva salutata alla fine della partita e le aveva dato appuntamento al lunedi successivo, sentendosi dire per la prima volta
“non vedo l’ora che sia lunedi” dalla ragazza.

Quella si che era una conquista, si diresse felice verso casa, stava calando il sole, poteva prendere benissimo un tram, ma decise di farsi una passeggiata per scaricare l’euforia di quella serata, che le aveva dato tante soddisfazioni.


****

“che partita ragazzi! Il quarterback è stato grande oggi” David schioccò un cinque a Puck che disse
“puoi giurarci amico!”
“se continua così, il campionato è nostro” affermò Sam, unendosi ai festeggiamenti
“lo spero, visto che ho puntato un bel po’ di soldi sulla vittoria dei Titans “ disse Puck
“ad ogni modo, visto che la partita è finita e… per tutta la giornata di oggi, non avete fatto altro che parlare di questo, ora possiamo cambiare argomento e parlare della riunione a casa mia stasera” Kurt s’intromise nel gruppetto che festeggiava
“che cosa? non esiste che ci passiamo il sabato sera a casa tua Kurt!” disse Santana evidentemente sconvolta
“concordo con la mia capo cheerleader” aggiunse Quinn
“invece si! Dobbiamo fare una riunione con la compagnia, per decidere alcune cose per l’inizio di queste sospirate prove” Kurt spalancò le braccia
“ma sospirate per te! Noi siamo praticamente obbligati a partecipare a questa cosa” disse Puck, vedendo che David già gli aveva rivolto uno sguardo ammonitore
“questa ‘cosa’ “ Kurt accentuò la parola “si chiama Musical, Puckerman, e ti ricordo che mi avete promesso di farlo e ci stò lavorando da due anni, finalmente è arrivato il momento di metterlo in scena” disse
“si ma te l’abbiamo promesso mentre eri in lacrime e disperato, per non essere stato ammesso alla NYADA , e ci dicevi che la tua vita era finita ormai” gli ricordò Sam
“esatto Kurt, eravamo tutti preoccupati per te!” continuò Quinn
“avanti Kurt facciamo un altro giorno!” lo implorò Santana
“non se ne parla dobbiamo….”
“facciamo così” lo interruppe David “riusciamo a fare tutte e due le cose, pizza a casa di Kurt, mentre progettiamo le prove e poi usciamo a berci un drink ed offro io”
Tutti sorrisero e Puck disse
“Whu…. Ok amico ci stò!” con l’approvazione di tutti.
“mmmm è per questo che ti amo! Perché sei un maledetto genio” Kurt lo abbracciò e gli diede un lieve bacio

Stavano ancora stupendosi tutti della trovata geniale di David che aveva messo tutti d’accordo, quando Santana si accorse che stava passando affianco a loro Brittany

Santana era stupita del gesto che aveva fatto trà quegli spalti per incitare la sorella e, da quella volta che le aveva urlato da sotto le scale, che non stava con Becky per i soldi le erano rimasti impressi quegli occhi così decisi e quella voce così ferma e convinta. Era la prima che era riuscita a non far mettere in atto tutte le cose che aveva insegnato a Becky, per far impazzire le educatrici che la mamma si ostinava ad assumere per lei, perché la sorella l’adorava letteralmente ed ogni volta che rientrava a casa, non faceva altro che parlare di lei. Capì che Brittany era diversa, le venne un’improvvisa voglia di sapere perché, cosa c’era in quella ragazza che attira così tanto la sorella?

Incrociò il suo sguardo  e Brittany le sorrise salutandola ed allontanandosi velocemente a piedi, abbassando di nuovo la testa e procedendo a passo svelto

“io devo andare!” disse improvvisamente,facendo girare tutti i suoi amici
“cosa? dove vai?” le chiese Quinn
“devo andare a cambiarmi e poi mi sono ricordata che devo fare una cosa, vi raggiungo a casa di Kurt” disse già allontanandosi, per dirigersi verso la sua macchina
“ma San….” le urlò Quinn quando era ormai già lontana.
 

*****

Stava camminando spedita rivedendo nella sua mente tutte le fasi di quella serata, stava pensando che magari forse era il caso di parlare con Becky, del perché si fosse fermata così per uno stupido errore, quando sentì un clacson ed una macchina che le si affiancò

“serve un passaggio?”
Santana aveva uno strano sorriso, a quella richiesta, Brittany si gelò, sentì che le gambe la stavano abbandonando, ma non per il sorriso di Santana e nemmeno perché non si fidava di lei ed aveva paura ci fosse sotto qualcosa dietro quella richiesta strana. Il motivo era diverso, ed accorgendosi della cosa deglutì prima di rispondere
“n…no grazie, faccio una passeggiata” le rispose, cercando di ricambiare il sorriso
“dove abiti?” le chiese poi la mora
“ad una ventina di minuti da qui”
“è lontanissimo! Avanti non mi costa niente sali” disse energicamente l’altra
Brittany si fermò e sentì il respiro più affannoso
“forza! Brittany! Non ho tutto questo tempo” continuò Santana irritandosi
La bionda fece un profondo respiro e poi disse
“o…ok” e salì sulla macchina.

Santana si accorse che era bianca in volto e, mentre aveva accelerato per riprendere la strada, si era tenuta nervosamente alla maniglia dello sportello.
“tranquilla non ti butterò in qualche scarpata” le disse, cercando di allentare l’evidente tensione
Brittany riuscì solo a sorriderle, mentre pensava trà di sé “calmati Brittany siamo quasi arrivate”

Ci vollero cinque minuti in macchina per arrivare, dopo le indicazioni frammentate che la bionda riuscì a dare. Come spense il motore Santana si accorse che Brittany fece un respiro profondo. Aggrottò la fronte non capendo quell’atteggiamento
“eccoci…. Grazie per il passaggio” le disse la bionda
“prego, figurati…. Dai, non sono una così pessima guidatrice” le disse Santana
“cosa?... oh no… no… assolutamente, è che mi sento poco bene oggi” disse toccandosi la fronte
“capisco….” La guardò perplessa annuendo, per poi prendere coraggio e continuare “bè… volevo ringraziarti per quello che hai fatto oggi”

La bionda sgranò gli occhi, sentendo quella frase che mai si sarebbe aspettata dall’altra

“si…. Lo so… è strano che ti ringrazi, infatti segnati questo momento, perché non sò se succederà di nuovo” rise e fece ridere anche l’altra
“non sò nemmeno io come abbia trovato il coraggio di mettermi ad urlare davanti a tutta quella gente ed in mezzo al silenzio” le rispose, vedendo che Santana aveva ancora quel sorriso che non le aveva mai visto prima d’ora e notò quanto il suo viso si trasformava quando si apriva ad un sorriso e lasciava andare un po’ di quelle barriere che si era costruita
“forse vedere Becky così in difficoltà, mi ha dato la forza” continuò
“mia sorella stravede per te”disse secca Santana, non nascondendo la verità
Brittany le sorrise e decise di chiederle
“ed a te stà bene?”
Santana fece spallucce e rispose “bè, fino a che in classifica rimarrai sotto di me lo posso accettare”
“ah… questo credo che non succederà mai, ha una venerazione per la sorella” 
Si fermarono tutte e due a guardarsi negli occhi e sorridersi, quasi dimenticando tutto l’astio che c’era stato nei giorni precedenti

“cosa ti ha fatto cambiare idea su di me?” prese coraggio la bionda
“chi ti dice che abbia cambiato idea su di te?” le rispose subito Santana per poi mettersi a ridere notando che Brittany cambiò espressione
“non lo sò… forse dal momento in cui mi hai detto che eri li per lei e non ti interessavano i soldi, vedere che nonostante oggi non fosse il tuo giorno di lavoro, sia venuta lo stesso a vederla e soprattutto  il modo in cui la guardi” concluse
Brittany fece un sorriso soddisfatto e Santana subito disse
“spero per te che tu non stia fingendo Brittany ,perché se farai del male a mia sorella e le spezzerai il cuore, te la dovrai vedere con me ed io non ci vado esattamente piano, quando si tratta di lei”
“che cosa ci guadagnerei a fingere?” le chiese la bionda
“non lo sò… un posto di lavoro sicuro e redditizio? Visto quanto ti paga mia mamma”
“non ho bisogno di soldi credimi, ed a Becky ci tengo sul serio” rispose
Santana si tranquillizzò e Brittany lo notò
“aiuti la coach di Becky?” le chiese
“si…. Quando posso, sono stata la sua capo cheerleader per quattro anni, ormai non riesce a fare più niente senza di me” disse orgogliosa.
Brittany assunse uno sguardo buffo vedendo tutto il suo orgoglio nel raccontarglielo

“scusa se te lo chiedo, ma la Sylvester ha preso Becky in squadra, solo perché ci sei tu che le dai una mano? È una sorta di ricompensa?”
Santana s’incupì a quelle parole e rispose con amarezza
“è quello che pensano tutti, ma non è così, Becky è stata presa dalla Sylvester perché è Becky e perché quello è il suo sogno, e Sue l’ha accolta con grande coraggio, nonostante, come avrai visto, ha dei problemi di coordinazione”
“secondo me ha solo bisogno di qualche lezione extra, per imparare bene le coreografie ed essere più sicura” le disse Brittany
“lo sò…. Ma non ho tempo con l’università e tutto, e poi quando sono li con le altre, non posso dedicarmi solo a lei, non voglio che pensino sia una raccomandata”
“è per questo che stasera non le hai stretto la mano, quando l’ha avvicinata alla tua terrorizzata?”
Santana si gelò a quella domanda, si chiese come aveva fatto Brittany a notare quel momento particolare che a lei era costato davvero tanto, perché avrebbe davvero voluto abbracciare e stringere forte Becky per tranquillizzarla, ma la situazione non lo permetteva, le altre ragazze avrebbero sicuramente avuto da ridere di quel trattamento speciale.
“tu non capisci….” Rispose, scuotendo la testa, non avendo il coraggio di guardarla negli occhi
“capisco benissimo, le cheerleader sono una classe sociale e, come in ogni classe sociale, si sgomita per farsi avanti, ma in quel momento Becky cercava il conforto si sua sorella, non dell’aiutante della sua coach”  disse fermamente
“l’ho fatto per lei, non ci sono sempre per proteggerla, soprattutto a scuola, quando è da sola con tutte quelle vipere” rispose


Brittany la guardò e vide che era abbastanza provata da quell’argomento, capiva che la cosa la faceva davvero soffrire. Disse solo “capisco”
“perché non l’aiuti tu? Sei stata una cheerleader e Becky mi ha detto che anche tu sei stata capo cheerleader ,quindi sai ballare”  disse improvvisamente Santana, più per cambiare argomento che per altro
“i…io?.... n…no… no, non posso… mi spiace”  Santana vide che a Brittany tornò il pallore che aveva prima e che iniziò di nuovo a respirare con fatica
“perché? In fondo sono delle coreografie semplici, dovresti saperle fare anche tu”
“NO!” disse a gran voce spaventandola “no…. Io non ballo più…. Ed ora scusami, si è fatto tardi ma devo andare…. Grazie per il passaggio Santana” aprì la portiera e scese alla macchina, dirigendosi di corsa verso casa sua

Santana rimase a bocca aperta e pronunciò, a bassa voce, perché tanto ormai Brittany non poteva più sentirla “prego….” Abbastanza sconvolta da quella reazione.
 
 
Aprì’ la porta di casa e si rifugiò dentro, iniziando a respirare affannosamente, si mise una mano trà i capelli e sentì dalla parte della cucina
“tempismo perfetto, giusto in tempo per la cena” urlò la nonna
Ma non sentendo risposta disse “Brittany?..... Brittany…. Britt” si affacciò verso la porta d’ingresso e vide la nipote con un evidente attacco di panico
“che è successo?” le chiese, ma vide che non riusciva a respirare  “ok siediti e ti porto un bicchiere d’acqua”
Dopo qualche minuto e qualche sorso d’acqua, la ragazza si calmò
“cosa è successo tesoro?” le chiese, accarezzandole il viso e dondolandola trà le sue braccia
“i…io non posso…. Non posso più ballare nonna….. non ce la faccio…. Non ce la faccio” pianse trà le sue braccia
“ssshhh si… si lo sò…. Non importa Brittany…..non importa”
Continuò a piangere per qualche secondo e poi la nonna sentì che si era calmata, ed improvvisamente si mise a ridere. Contagiata da quella risata le sollevò il viso e le chiese
“che c’è? perché stai ridendo ora?”
“sono salita in una macchina con una quasi sconosciuta,la sorella di Becky… e stavo per morire d’infarto, non sò come ho fatto a non urlarle di fermarsi e farmi scendere”
“oh cristo santo Britt e perché l’hai fatto?” le chiese incredula
“non lo sò nonna…. Quella ragazza mi ha sorriso e mi ha trasmesso fiducia…. Ma poi, come è partita, mi è preso di nuovo il panico” disse, rifugiandosi di nuovo nel petto della nonna.
“ok…. Và tutto bene, non è successo niente vedi? Ora ci alziamo ed andiamo a cena, ti ho fatto il pollo come piace a te…. Ok?” le disse amorevolmente
“ok” Brittany annuì, stringendosi ancora per un po’ alla persona più importante della sua vita.

 
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Inizio col ringraziare chi ha commentato gli scorsi capitoli, grazie davvero. Anche le tante persone che per fiducia hanno messo nei preferiti e seguite la storia dopo solo due capitoli.
Ho introdotto un pochino Kurt e Puck  ma si vedranno bene nei prossimi capitoli, primo tentativo di avvicinamento delle due ma c’è ancora tanta strada, un po’ di problemi per Britt… insomma, spero perlomeno di non avervi annoiato.
:-()
Bacio
E.

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Capitolo 4
*** Ciao, sono Santana Lopez ***


Tornò a casa distrutta dopo quella serata passata a casa di Kurt, i suoi amici non avevano fatto altro che litigare, si sarebbe messa volentieri anche lei di mezzo, se non avesse avuto, fissata nella testa, la scena di Brittany che lasciava sconvolta la sua macchina ed entrava di corsa a casa.

Tutti si erano preoccupati per la scarsa partecipazione a quei continui battibecchi, in fondo era noto a tutti che, se c’era da mettere zizzania, lei era un’esperta e si divertiva parecchio a farlo, era una delle sue specialità. Ma quella sera, il suo pensiero vagava altrove, non riusciva a capire se era più preoccupata o curiosa per quella situazione, di certo voleva sapere che cosa era successo, per aver fatto assumere a Brittany quei comportamenti.

Era tardissimo, fece piano mentre entrava nella sua stanza, dopo essersi sistemata prima di andare a dormire, si buttò sul letto distrutta ma sempre col pensiero di quella strana ragazza in testa.

Dopo qualche minuto, sentì un rumore familiare, sorrise ed accese la luce della lampada accanto al suo letto, in piedi vicino alla porta c’era Becky in pigiama che si sfregava gli occhi.

“sei tornata finalmente San…” disse biascicando
“che ci fai sveglia a quest’ora?”
“ti stavo aspettando”
“sono tornata a casa sana e salva vedi?”
Notò che la sorella fece silenzio e vide che aveva gli occhi lucidi
“che succede Becky?”le chiese
“posso venire?” chiese timidamente l’altra

Santana sospirò arrendendosi e, senza nemmeno rispondere, sollevò le coperte, sorrise e le fece cenno con la testa di andare.
Becky si precipitò di corsa dentro il lettone della sorella, abbracciandola subito e facendola sorridere. Santana non riusciva a stare seria in quei momenti, era più forte di lei, non sapeva resistere alla dolcezza della sorella, anche se, quando erano più piccole, aveva dovuto lottare, perché non si abituasse a dormire insieme a lei.

“lo sai vero che ciascuna deve dormire nel proprio letto? Se mamma ci becca rimprovera me” le sussurrò piano, ma sempre stringendola sul suo petto
Becky annuì sospirando e gioendo di quella concessione che la sorella quella notte le aveva fatto

Santana si accorse che qualcosa non andava
“che succede mostriciattolo?” le chiese
Notò che Becky affondò ancora di più il viso sul suo petto, quasi nascondendosi, la mora le prese il viso e la costrinse a guardarla, accorgendosi che aveva gli occhi lucidi. Le sorrise, provando a rassicurarla
“mi dispiace di aver sbagliato la coreografia e di essermi fermata” disse finalmente
Santana chiuse gli occhi e disse
“non fà niente, farai meglio la prossima volta” le disse
“mi perdoni San?”
“certo! capita a tutti di sbagliare! E poi ti sei ripresa alla grande”
“ora tutte diranno che sono stupida” disse con la voce rotta dall’emozione
“nessuno lo dirà e se lo faranno, la Sylvester gliene dirà quattro” le prese il viso trà le sue mani e la guardò dritta negli occhi
Becky annuì solamente, un po’ più tranquilla dopo le parole confortanti della sorella, per poi ritornare  ad accoccolarsi sul suo petto

“San…?”
“dimmi..”
“perché tu non glielo dici mai? Perché non dici loro che non mi devono chiamare stupida?” chiese poi timidamente
“perché è compito della coach, si arrabbierebbe a morte se prendessi il suo posto rimproverando quelle stronze, pensi che non mi piacerebbe? Le farei nere!” rispose, ben consapevole che il motivo non era quello, avrebbe voluto intervenire miliardi di volte quando la sorella veniva derisa da quelle mezze sgualdrine di cheerleader, ma sapeva che, se l’avrebbe fatto, avrebbe reso ancora più difficile la sua vita, non poteva essere tutto il tempo al suo fianco e loro se ne sarebbero approfittate. Voleva che Becky imparasse a cavarsela da sola

“e poi non hai bisogno che ti difenda qualcuno, te la sai cavare abbastanza bene, come ti ho insegnato io no?” continuò
Becky finalmente le sorrise annuendo. Santana ricambiò il sorriso.
“ora che ne dici se dormiamo un po’ eh?”  le disse poi
“ok…” rispose chiudendo gli occhi.

Santana le stampò un tenero bacio sulla nuca e si lasciò andare chiudendo gli occhi

Dopo nemmeno un minuto sentì
“San…?”
“che c’è ancora Becky?” rispose un po’ irritata
“Brittany è stata fantastica oggi vero?”
“cosa?.... perché?” non si aspettava quella domanda
“perché mi ha difeso e mi ha dato la carica…. È grazie a lei che ho ripreso coraggio per la coreografia”
“dici?” chiese un po’  perplessa
“si…. Credo che, se continua così, potremo finire il periodo di prova…. Che ne dici?”
Santana rimase stupita, era la prima volta che, dopo così poco tempo, la sorella si sbilanciava così per un’altra persona che non fossero lei o Sue….
“mmmm vedremo…. Vedremo mostriciattolo…. Ora dormiamo ok?”
“ok…. Notte San”
“notte tesoro”
 
******

Era un bellissimo Lunedì, il sole splendeva e c’era una lieve brezza, Brittany si svegliò di buonumore quel giorno e nel pomeriggio si diresse fiduciosa a lavoro verso casa Lopez.

Non avrebbe dovuto incontrare Santana, tutta la settimana appena trascorsa non si era fatta vedere, perché i suoi orari di lavoro ed, evidentemente quelli delle sue lezioni, coincidevano. La bionda era quasi sollevata da quella cosa, perché ancora stava pensando a come giustificare quel comportamento imbarazzante che aveva avuto davanti a  lei, certo sentiva che in qualche modo prima o poi l’avrebbe dovuta incontrare e chiederle scusa, ma non voleva pensarci, c’era un sole troppo bello per pensare a cose tristi.

Suonò al campanello di quella casa che oramai conosceva bene
“salve, cerco una delle cheerios più fighe di Lima, la conosce per caso?” rispose al citofono alla domanda di Kate per sapere chi fosse
La donna rise e chiamò subito Becky
“Hey Becky?! C’è qui una ragazza che stà cercando una cheerios !” urlò
“sono io… arrivo!” si precipitò giù dalle scale, mentre Brittany e Kate l’aspettavano sorridenti sul ciglio della porta
“eccomi! Ciao Britt!” disse con l’affanno per la corsa
“aspetta ….. io cerco la più figa delle cheerios….” Disse
“allora non ti sbagli, perché sono io! Mi hai trovata baby!” schioccò le dita e la indicò facendo l’occhiolino
Kate e Brittany si misero a ridere
“bellissimo! Sapevo di trovarla qui!” la bionda saltellò felice ed abbracciò Becky
“hai visto che bel sole c’è fuori? Ti và se oggi studiamo al parco?” le chiese, dando uno sguardo a Kate per chiedere conferma
“sul serio? Fighissimo! Mamma possiamo?”
“certo! vai a prendere i libri e prometti di studiare e non lasciarti distrarre dalle altre cose”
La ragazzina annuì e corse subito in camera sua a prendere i libri.
 
*****

“allora, quanto ancora devo aspettare perché ti decida a dirmi che succede?”
“niente…. Perché?”
“avanti San! ti conosco… ieri non hai spiccicato parola, perfino quando Kurt ha ipotizzato di far arrivare la diva Berry da New York per rubarti la scena” Quinn si fermò per guardarla negli occhi
Santana abbassò lo sguardo stringendo sul suo petto i libri che si era portata a lezione
“ecco…. Ok… ho capito…. Hai sentito tuo padre? perché succede sempre così quando senti tuo padre”
“no… non l’ho sentito…. Non succede niente Quinn sul serio, sono solo un po’ stanca” le rispose sperando smettesse quel fastidioso interrogatorio
“capito...” disse, continuando a camminare, mentre Santana la seguiva facendo un sospiro di sollievo

Ad un tratto la bionda si fermò di botto e l’altra quasi le finì addosso

“aspetta…. Dimmi che non hai sentito Giulia…. Ti prego San…. devi andare avanti, è tornata in Italia, sapevi che questo, prima o poi, sarebbe successo, lo sapevate fin dal principio…. Prima che iniziaste questa folle storia e che…”
“Hey Fabray! Calmati! Ma che cazzo!!!” la interruppe Santana
“non sento Giulia da 6 mesi, mi ha mandato una mail due mesi fà, ma non ho nemmeno risposto…. Dovresti iscriverti al corso di regia, invece che perdere tempo con me a studiare gestione finanziaria!” concluse
“non esiste il corso di regia al Rodes State College” rispose irritata l’altra
“ah no? Bè…. Dovrebbero metterlo, avrei un po’ di persone da mandare, trà te e Kurt non saprei chi si fà più film” disse, riprendendo a camminare, lasciando l’amica immobile e perplessa

“allora che ti succede? Perché non me lo vuoi dire Lopez?” le urlò, senza muoversi mentre la vedeva andare via
“stai serena Quinn, ci vediamo domani!” la salutò con un sorriso perfido, sapendo che la curiosità l’avrebbe divorata per tutta la sera.


Si fermò a pensare, prima di mettere in moto, al fatto che Quinn aveva ragione, non capiva perché stava così, forse il discorso che le aveva fatto la sorella l’aveva scossa, forse doveva dedicarle un po’ di tempo in più, non voleva trascurare Becky.
 
*****

“Britt non ce la faccio più… possiamo fare una pausa? Ti prego!”

Becky era stata per più di un’ora seduta sul prato, all’ombra di un albero a ripassare geografia con Brittany, la giovane educatrice sapeva che per lei era quasi un record e sinceramente anche lei si stava annoiando abbastanza, a scuola non era mai stata un genio e studiare non era esattamente il suo forte, era stata sempre promossa, perché era il capitano delle cheerleader della scuola, era popolare e trovava sempre chi l’aiutava o faceva i compiti al posto suo, pur di avere un po’ di considerazione ed essere accettata dal suo gruppo. Brittany al liceo pensava solo a ballare, era la cosa più importante della sua vita.

“ok… ti và di dare da mangiare alle papere? Ho portato del pane!” le chiese
“siiiii fighissimo!” rispose entusiasta l’altra
 

Santana era rientrata presto a casa quella sera e quando aveva saputo dalla mamma dove fosse Becky, aveva deciso di raggiungerla al parco e farle una sorpresa


Arrivò e vide Becky e Brittany che giocavano con due papere sulla riva del laghetto del parco, si fermò ad osservarle e sorrise, sentì il cuore battere più forte a quella visione, era scossa e non sapeva bene il motivo


“guarda Britt! È salita sopra le mie ginocchia!” disse Becky, in un misto trà agitato ed emozionato
“Wau! si vede che le piaci! Piaci proprio a tutti eh?”
Becky sorrise e si fece coraggio, prendendo in mano la papera che si lasciò accarezzare
“ooohhhhh” esclamò stupita
“accarezzala pianissimo… vedi quanto è delicata?” le disse piano l’altra
“la posso portare a casa con me Britt?” chiese

“e poi la mamma piangerebbe disperata e la cercherebbe per tutto il parco” una voce conosciuta, le fece girare, Santana era a pochi metri da loro che sorrideva con le braccia conserte.
“San! guarda…. Guarda le piaccio!” disse, ripetendo le parole di Brittany
La mora si avvicinò e si abbassò verso la sorella
“si… evidentemente piaci proprio a tutti mostriciattolo” dandole una carezza, per poi girarsi verso Brittany che le osservava e dire
“ciao!”
Brittany rispose con un sorriso imbarazzato, forse non era così male incontrare Santana così presto, la rassicurò il modo in cui le sorrise.
“ciao Santana” le rispose, ricambiando il sorriso

“Su avanti, ora devi lasciarla andare…. Vedi laggiù? Quella è la mamma che la stà cercando” disse Brittany

Lasciarono andare la papera e ritornarono tutte e tre sotto l’ombra dell’albero, Brittany notò che Becky prese subito la mano della sorella e saltellò felice, si accorse di come Santana fosse bella così spontanea ed affettuosa con lei, lontano da quei luoghi dove metteva le barriere e si trasformava nella donna di ghiaccio, per proteggere la sorella.

“posso raccogliere dei fiori?” chiese rivolgendosi a tutte e due
“si, basta che non ti allontani tanto, lo sai che voglio sempre avere sott’occhio quel tuo splendido culetto, i miei occhi non possono vivere senza” disse Santana
Sorrisero tutte e tre e Becky rispose
“ok…. Che colore li volete?”
“mmmm io gialli” disse Brittany
“tu San?”
“io….. vediamo… neri!” disse, lasciando di stucco Becky
“stò scherzando….” Continuò, facendola ridere “ và benissimo il colore che piace a te” concluse
La più giovane annuì e subito corse verso il prato poco distante, dove c’erano delle aiuole fiorite


Immediatamente si fece silenzio trà loro due, dato dall’imbarazzo…. Brittany giocava nervosamente con dei ciuffi di erba fresca, fece un bel respiro e si decise a dire
“mi dispiace per l’altro giorno…”
“per cosa?” chiese Santana, facendo finta di niente
“bè… non mi sono comportata molto normalmente” disse, non riuscendo a guardarla in faccia
“non fa niente può capitare un momento no a chiunque”
“non sono pazza…. Giuro!” finalmente riuscì a guardarla
Santana le sorrise e sdrammatizzando disse
“ah no? Io pensavo di si, dal momento in cui hai deciso di prendere in consegna il difficile caso di Becky Lopez e la sua pazza famiglia” 
Risero di gusto tutte e due.


Santana si fece improvvisamente seria e disse
“senti…. io non sò perché hai reagito così l’altro giorno, non sò perché ti sei agitata così quando ti ho nominato il ballo o quando ho iniziato a guidare… sò solo che mia sorella stravede per te, e questa cosa mi ha sconvolta, ma non perché sono gelosa, ma perché non è mai successo con nessuno e sò per certo, che Becky è speciale e se ha visto qualcosa di diverso in te e ti ama già così tanto, vuol dire che hai qualcosa di speciale anche tu” disse, stupendosi lei stessa delle parole che le erano uscite, infatti distolse subito lo sguardo e lo rivolse verso la sorella, che era in lontananza

Brittany non disse niente, continuava a giocare con quei ciuffi d’erba accanto a lei.

“sono stata una stronza ad aggredirti così i primi giorni, ma vedi… tutte le altre, che sono arrivate prima di te, erano diverse, erano frustrate, si vedeva lontano un miglio che lo facevano solo per i soldi e ci poteva essere anche un manichino davanti a loro, che non sarebbe cambiato niente”
“lo sò….. l’ho capito….” Disse finalmente la bionda
“con te è diverso…. Ma ti ho già chiesto scusa, quindi basta una volta no?” le sorrise facendole l’occhiolino
“ok…. “ le rispose l’altra

“facciamo così, ricominciamo tutto da capo” Santana si girò verso di lei “ciao io sono Santana Lopez, la sorella di Becky, molto piacere” disse, porgendole la mano destra
“ciao io sono Brittany Pierce, e sono la nuova educatrice di Becky, il piacere è tutto mio” rispose, stringendo la mano di Santana e sorridendole
“bene! Ora abbiamo fatto le cose per bene ed educatamente” Santana fece una faccia buffa, procurando una copiosa risata nell’altra

Quel suono della risata di Brittany, le piaceva tantissimo, era un suono genuino e i suoi occhi azzurri si serravano, lasciando una sottile linea azzurra, coperta quasi totalmente dai suoi zigomi che si sollevavano verso l’alto.

Ci fù di nuovo un momento di silenzio e Brittany chiese
“cosa studi?”
“studio gestione finanziaria al James Rhodes State College” rispose
“Wau! Roba seria…. Devi essere una secchiona!”
La mora fece spallucce e rispose “vorrei solo seguire le orme di mio padre, lui è un commercialista per delle grosse aziende europee, infatti è sempre fuori in Europa”
“sono sicura che non avrai problemi a laurearti” le disse Brittany

Santana voleva chiedere qualcosa di più anche lei, ma aveva paura, non sapeva se era pronta, da quello che aveva capito, ci poteva essere qualche problema nella sua vita.

“avanti chiedimelo, in fondo anche io ho fatto così con te” disse Brittany, con la voce un po’ tremante
“non se non vuoi…. Non voglio forzarti“ le rispose la mora

Brittany rimase spiazzata da quella risposta, non se l’aspettava, e sentì una libertà profonda, subito dopo quell’affermazione, che si sentì di dire

“facevo la ballerina di fila a Broadway, dopo il diploma mi hanno preso subito in una compagnia, ho vissuto a New York fino ad un anno fà, poi, per varie vicissitudini, mi sono trasferita a Lima, che è la mia città d’origine e non ballo più, ma faccio l’educatrice, come hai potuto vedere… o per lo meno ci provo…” disse deglutendo e cercando di risultare divertente
“ci stai riuscendo bene a quanto pare”

La mora la guardò intensamente negli occhi e provò una sensazione strana, decise di sbilanciarsi dicendo
“secondo me eri una ballerina straordinaria Brittany Pierce”

L’altra, questa volta, abbassò lo sguardo e prese a strappare nervosamente i ciuffi di erba attorno a lei, cercando di trattenere quelle lacrime che stavano per scendere
“non puoi dirlo… non mi hai mai visto”
“se ballavi con la stessa passione con il quale ami le persone, allora posso immaginarlo” pronunciò, lasciando di stucco l’altra e stupendosi lei stessa, di tutte quelle frasi che, senza controllo, le uscivano dalla bocca quella sera
Brittany si girò e con gli occhi umidi la fissò in quegli occhi neri che, per la prima volta, osservava così da vicino


“eccoli! Ne ho trovato tantissimi!!!” Becky interruppe quel momento intenso e le due si girarono attirate dalla sua voce
“Wau! Sono proprio belli!” le disse Santana
“io direi di regalarli a Brittany, come prima prova superata, che ne dici?” continuò
“si… ecco Britt, hai passato la prima prova e sei ad un passo da essere dei nostri” le disse “vero San?” chiese poi girandosi verso la sorella
“assolutamente!” rispose

Brittany, ancora scossa dal momento, capì che quello di Santana era un gesto bellissimo, per farla stare bene e distrarla dai ricordi che, inevitabilmente, erano riaffiorati anche solo accennando la sua storia

“grazie… grazie sorelle Lopez, sono onorata!” disse poi
“si ma…. non rilassarti troppo, sei ancora in prova!” le disse Santana
Si diressero verso l’uscita del parco e si salutarono, Brittany lasciò andare Becky con la sorella e dopo essersi scambiate il numero di telefono con Santana, si salutarono.

Andò via felice, pensando che quello, poteva essere un primo passo verso un’amicizia ed in fondo Santana non era così stronza come pensava, ma aveva soltanto un grande senso di protezione nei confronti della sorella. Pensò che si era trovata davvero bene in quella mezz’ora a chiacchierare con lei e si era sentita libera di parlare, come non le succedeva da tanto tempo.

*****
“sono a casa!” urlò appena chiuse la porta, entrando in cucina, vide la nonna in lacrime, capì subito la situazione, perché era la milionesima volta che la viveva
“dov’è?” chiese,  mettendole una mano sulla spalla per confortarla
“non lo sò, è uscita senza dirmi dove andava” rispose ancora singhiozzando
“ha preso la macchina?” domandò terrorizzata
“no, non gliel’ho permesso, ho nascosto le chiavi”
“bravissima! Vado a cercarla, andrà tutto bene vedrai” le disse
“aspetta! vengo con te!” la nonna si alzò dalla sedia, trattenendola per un braccio
“no rimani qui, nel caso ritorni a casa”

Uscì di corsa e sentiva il cuore pulsarle talmente forte che poteva sentirlo in testa, per fortuna non aveva preso la macchina e questo la confortò tantissimo. Camminò a passo svelto, iniziando a fermarsi in tutti i bar che incontrava nel suo cammino
Dopo mezz’ora, notò che, all’uscita di un bar, c’era un ragazzo biondo che sorreggeva una signora che non si reggeva in piedi

“lasciami stare!!! Sò camminare con le mie gambe!” urlò al giovane
“signora, lei è evidentemente ubriaca si lasci aiutare” disse
La donna si fermò a guardarlo e, barcollando, disse
“sei tedesco figliolo?”
“cosa?... no no… vengo dal Tennessee” rispose
“aaahhhh sei un giovane Cowboy, ma dovresti farti il ciuffo alla Elvis, ti starebbe bene sai?” disse, per poi barcollare e cadere quasi a terra
“hey hey… signora… lasci che la riaccompagni a casa, posso chiamare qualcuno?”
“chiamare qualcuno? Come ti chiami figliolo?” sembrò sobria per qualche secondo, alla domanda del ragazzo
“Sam signora…. Mi chiamo Sam”
“ebbene Sam… io non ho nessuno, la mia vita non esiste…. Hai presente? Eh? capisci Sam del Tennessee?”

“Mamma che ci fai qui?… forza andiamo a casa”

Tutti e due si girarono, sentendo la voce di Brittany

“oh ecco! Ecco Sam del Tennessee…. La vedi quella?” la indicò barcollando
Sam guardò prima lei poi Brittany, sempre attento a tenere la signora perché non cadesse
“quella è un’assassina! Ti presento un’assassina Sam del Tennessee… ne avevi mai visto una?”

“mamma per favore, ora andiamo ti prego” Brittany, con le lacrime agli occhi, dopo quelle parole appena sentite, la prese per un braccio, cercando di sorreggerla
“lasciami stare! Non dovresti essere qui, dovresti stare in prigione!” strattonò il braccio della figlia e pronunciò quella frase a due centimetri dal suo viso, Brittany potè sentire il suo forte alito di alcool
“Sam del Tennessee, rispondi a questa domanda: secondo te, perché gli assassini non finiscono in prigione in questo cazzo di mondo? Eh? Me lo spieghi?”
“i…io non sò…” disse imbarazzato, cercando di scostarsi di dosso la signora
“mamma ora basta! Andiamo a casa forza!” urlò Brittany
“io non vado da nessuna parte con un’assassina!” biascicò
“signora, ascolti sua figlia, è tardi ed ha bisogno di mettersi a letto” azzardò Sam
“mi faccio accompagnare sola da Sam del Tennessee….mi accompagni tu ragazzo?” chiese

Sam annuì e si fece aiutare da Brittany a trascinare la mamma verso casa.

Arrivarono con molta fatica all’ingresso di casa Pierce e Brittany, con molto imbarazzo, prima di aprire la porta disse

“grazie… grazie io… “
“non preoccuparti… “ rispose Sam, per poi guardarla bene e chiedere “tu sei l’educatrice di Becky Lopez, la sorella di Santana vero?”
Brittany si gelò e ricordò di aver visto Sam in quella macchina, il giorno che aveva incontrato Santana con gli amici
“s…si… ora scusami devo andare”

Fuggì letteralmente da quella situazione ed entrò a casa

Dopo vari tentativi era riuscita a mettere a letto la mamma, che alla fine era crollata in un sonno profondo, procurato dall’alcool.
Si buttò anche lei sul letto esausta, dopo aver speso tutte quelle energie con la mamma.

Ripensò a tutto quello che era successo e pianse, perché era stanca di sentire la mamma chiamarla così e vedere ogni volta tutto il rancore che aveva nei suoi confronti.

Pensò a Santana ed a come l’aveva saputa ascoltare quel pomeriggio, desiderò ardentemente di averla vicina in quel momento, per poterle parlare e sentire la sensazione di libertà che le aveva fatto provare.
 
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…. E non dite che questa volta non vi ho dato abbastanza informazioni! Ce ne sono a bizzeffe su tutte e due.
Grazie ancora a chi legge, mette nei preferiti e nei seguiti, un GRAZIE più grande a chi scrive le sue sensazioni dopo aver letto il capitolo. Mi serve tantissimo, sappiatelo
Bacio
E.

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Capitolo 5
*** Rivelazioni ***


A svegliarla furono una serie di risate che provenivano dalla cucina, Brittany si mise il cuscino sulla testa, sperando potesse coprire quei suoni, dopo la notte che aveva passato, trovava fastidioso svegliarsi con quelle risate, soprattutto perché non capiva cosa la nonna avesse da ridere, la situazione al momento non era trà le più divertenti.

“un momento…” si concentrò sulle voci e si accorse che c’erano più persone nell’altra stanza ed oltre alle risate della nonna e stranamente della mamma, c’era anche una voce maschile ,che a lei sembrò familiare.

Decise di alzarsi, per andare a vedere che cosa stesse succedendo

“eccola! La principessa si è svegliata! Non dormivi sul pisello vero?”
“John!” Brittany corse ad abbracciare quell’uomo più alto di lei, che spalancò le braccia per accoglierla
“da quando sei i città?” le chiese poi
“da …. Più o meno…. Un’ora, ho preso il primo volo da New York” rispose
“non hai nemmeno visto Sugar?”
“Tesoro, la conosci quasi meglio di me mia figlia, sai che mi ucciderebbe se osassi svegliarla prima di mezzogiorno!”  l’uomo ammiccò, per poi stringerla di nuovo
“quindi sono passato di qua a trovare le mie tre donne e per rapirne una, porto tua madre fuori a colazione se per te và bene” disse John
Brittany, per la prima volta, si girò a guardare la madre che sorrideva come se non fosse successo niente la sera prima.
“non devi chiedere il permesso a me, se si sente bene e le và, può andare tranquillamente, sai… ha avuto una notte un po’ turbolenta” disse, creando il gelo nella stanza.

“Elisabeth, se vuoi rimandiamo e torno domani non….”
“no! Le farà bene uscire un po’ e vedere qualcuno di diverso oltre a me e Brittany” intervenne subito la nonna, lanciando uno sguardo abbastanza eloquente alla nipote.
“Si John mi và… grazie…. Vado a prepararmi” rispose, non rivolgendo nemmeno uno sguardo alla figlia

Dopo nemmeno mezz’ora, Elisabeth era pronta ed i due uscirono subito.

“l’hai chiamato tu vero?” Brittany sbattè con forza lo straccio con il quale stava asciugando i piatti che la nonna le passava
“si, sono stata io” le rispose senza guardarla
“perché? Non abbiamo bisogno di lui! Quante volte te lo devo dire?”
“invece abbiamo bisogno di lui, John è l’unico che può aiutarci Brittany” finalmente la nonna smise di fare quello che stava facendo, per guardarla dritta negli occhi
“non ti sembra stia facendo già abbastanza?”
“no, stà facendo la sua parte e ci stà dando quello che ci spetta, ma io sò e lo sai anche tu, che vorrebbe fare di più e, dopo ieri, ho smesso di darti ascolto Brittany, ho smesso di dare ascolto a te ed al tuo orgoglio e l’ho chiamato, perché noi due da sole, non ce la possiamo fare” alzò la voce
Brittany rimase per qualche secondo a tenere il contatto visivo con la nonna, voleva continuare il discorso ma, rendendosi conto che era inutile, si girò e se ne andò, esclamando
“Fanculo!” tornando nella sua stanza e chiudendo la porta

“ti ho detto mille volte di non usare questi termini Brittany!” sentì urlare dall’altra parte della casa

*****

“Lopez, sa dirmi quali furono gli stati Europei che seguirono a ruota il nostro stato, nel periodo della grande depressione, la crisi economica del 1929?”
“certo, furono Gran Bretagna, Austria e Germania seguite poi da Francia ed Italia” rispose subito Santana
“perfetto!”
“ci fù quindi una grande crisi mondiale che portò……” continuò il professore soddisfatto della risposta di una delle sue migliori alunne

“come cazzo fai a sapere sempre tutto?”
“perché studio Fabray, è facile” le rispose
“si, ma chi se ne importa dell’economia internazionale, io devo lavorare qui, mica a Berlino”  le rispose la bionda a bassa voce, cercando di non farsi sentire “che inutile materia Economia internazionale” continuò
“invece guarda un po’, è proprio la materia che serve a me, per fare quello che vorrei fare”
“ed io che pensavo che il sogno della tua vita, fosse ereditare il posto della Sylvester al Mckinley” rispose Quinn sorridendo, sapendo che quell’argomento la infastidiva moltissimo
“me ne andrò da questo cazzo di paese e farò la bella vita da qualche parte in europa”
“si si certo Lopez, se riuscirai a vincere la nostalgia, ti dò tempo un anno e poi tornerai come un…..”
“Fabray!” si sentì dalla cattedra

Le due ragazze si gelarono
“vediamo se anche tu, come la signorina Lopez, puoi permetterti di fare quello che vuoi a lezione, ma facendoti trovare sempre preparata”
Santana sorrise maliziosamente, guardando la faccia, ancora più pallida, dell’amica affianco a lei
“l’ho appena spiegato, chi, invece, ha resistito alla grande depressione, non facendosi prendere dentro?”
“cazzo San aiutami!” disse trà i denti
La latina le fece una faccia disperata, facendole intendere che non sapeva nemmeno lei la risposta
“non lo ricordo professore” disse Quinn
“bene…. Lo sapevo… Fabray l’avviso che questo sarà uno degli argomenti del test della prossima settimana, quindi le consiglio vivamente di studiare”
“certo, grazie professore”  rispose la bionda abbassando la testa
 
 
Passeggiavano per il campus pronte ad andare in mensa, mentre Santana non faceva altro che prenderla in giro per quell’intervento  del professore nei suoi confronti, che incontrarono gli altri loro colleghi di college

“Andate in mensa?” chiese Sam
“dove vuoi che andiamo a quest’ora? A dare da mangiare al tuo allevamento di trote?” le rispose Santana, facendo ridere tutti gli altri
“bene, mi unisco a voi!” rispose Sam, senza fare troppo caso agli insulti della mora, oramai ci era abituato
“Dave tu?” chiese Quinn
“oh no, io oggi pranzo con Kurt, aveva un importante seminario in facoltà e nel pomeriggio c’è una sfilata, lui ha sistemato i capelli ad alcune modelle” disse soddisfatto
“Oddio, fino a che non si prenderà un pezzo di carta che mi garantisce che ha la qualifica giusta, non mi farò toccare i capelli da lui” disse la mora
“ma perché San? stà diventando bravissimo!” rispose afflitto il ragazzo
“per non parlare di quando vieni a lezione tutto profumato di quelle creme che ti mette addosso, facendoti fare da cavia” disse Sam
“certo, io sono la sua personale cavia, e con quelle creme sono compresi i massaggi” disse ammiccando David
“oddio… basta…. Mi stà passando la fame, andiamo ragazzi, saluta il tuo massaggiatore David” disse Santana trascinandosi dietro Sam e Quinn
 
 
“Sam me lo sono sempre chiesta…. Capisco tu, ma cosa ha spinto David ad iscriversi ad informatica? Voglio dire, non è per niente gay questa cosa!” chiese Quinn, mentre girava la sua insalata dopo averla condita
“sono pienamente d’accordo con Quinn, illuminaci Evans!” disse Santana
“A dire il vero non ne ho idea, è anche abbastanza bravo, ma comunque David non è il classico gay dai! Giocava a football con tutti quei maschioni!”
Le due ragazze si guardarono perplesse, in un misto trà incredulità e divertimento
“Sam… tesoro…. Non ti è mai venuto in mente che, David, giocava a football proprio perché c’erano tutti quei bei maschioni, da ammirare negli spogliatoi?” Santana le prese la mano, come se parlasse ad un bambino, mentre Quinn annuiva divertita
“oh…. “ esclamò il ragazzo, lasciando il panino che stava addentando poco prima “che… che cosa? cioè… volete dire…. Che…”
Le due annuirono ancora più divertite
“ok… ok… basta… è mio amico, non voglio sapere altro ed onestamente sarei rimasto benissimo nella mia innocente ignoranza” disse, mettendo una mano davanti ai loro visi, vedendole pronte a continuare ad infierire su quell’aspetto, che l’amico ignorava completamente.
“parliamo d’altro invece…. Santana… conosci bene l’educatrice di Becky?’” chiese Sam
Santana lo guardò perplessa e poi rispose
“bè non benissimo, diciamo che la stò conoscendo, perché questa domanda?”
“perché ieri sera l’ho incontrata”
Santana e Quinn aggrottarono le sopraciglia, non capendo il loro amico
“continua” gli disse Santana, dandogli ormai tutta l’attenzione
“allora, da quello che ho capito, ha una mamma con dei grossi problemi con l’acool e poi…. San non spaventarti però….” Disse Sam, facendo ancora di più il misterioso
“Avanti bocca di trota spara tutto!”
“bè… era evidentemente ubriaca…. Molto ubriaca! Ma continuava a chiamare la figlia assassina”
“che cosa?” chiese Quinn, attirando per un secondo l’attenzione di Santana, che la rivolse poi immediatamente di nuovo all’amico di fronte a lei
“e perché?” le chiese poi
“questo non lo sò, fattostà che mi ha fatto una pena, perché ho capito che a lei faceva male, che la chiamasse così e, mentre la implorava di andare a casa con lei, piangeva”
Santana rimase pensierosa, non capiva Brittany, aveva qualcosa di misterioso, ma non pensava che alle spalle avesse tutti questi problemi.

“San, ma non è pericolosa per Becky?” chiese Quinn, destandola dai suoi pensieri
“non lo sò Quinn, non la conosco così bene, a me sembra una a posto e che vuole molto bene a mia sorella e Becky ne vuole altrettanto a lei, non l’ho mai vista così con le altre” rispose
“Hey, aspettate, a me è sembrata a posto, nel senso che, a parte quell’assassina gridato ripetutamente dalla madre, non aveva niente di strano, se non essere sfigata con una mamma così” disse Sam

Santana lo guardò e quasi lo ringraziò con lo sguardo, non sapeva perché, ma aveva bisogno di sentire quelle parole di Sam, aveva bisogno di qualcuno che le desse qualche speranza.

“ma è una cosa grave, se qualcuno ti chiama assassina, San io mi informerei sulla sua vita, può essere pericolosa, non voglio allarmarti ma potrebbe fare del male a Becky!” disse la bionda
“oh avanti Quinn, è stato detto da una ubriaca fradicia, cosa vuoi che conti?”
“bè se è vero il detto in vino veritas…..” le rispose Quinn
“ok…grazie Quinn, sei proprio la persona ideale per tranquillizzare le persone, complimenti!” si alzò in piedi
“ma San…. non la conosci!”
“sono affari miei e della mia famiglia, lascia fare a noi, sò in che mani lasciare mia sorella” la guardò per un secondo e se ne andò
“ma…. Santana!!! Dove vai?” urlò Quinn, quando ormai la mora era già verso l’uscita della mensa
 
*****

“hai portato a colazione mia mamma, hai offerto il pranzo a me…. “
“bè.. credo che porterò a cena tua nonna, per completare il mio giro di appuntamenti con le donne di casa Pierce” rispose l’uomo, mentre addentava una patatina
“hai una figlia a casa che ti aspetta” gli disse Brittany
“sul serio credi che Sugar mi aspetti con ansia a casa, Britt?”
“mmm con ansia no, ma magari è contenta di vederti” gli rispose
“andiamo…. Lo sai meglio di me! Potrebbe avere ansia solo se mi stesse aspettando, per chiedermi dei soldi o di comprarle chissà quale altro capriccio” John abbassò lo sguardo e Brittany notò un velo di tristezza nelle sue parole
“ti vuole bene John, io lo sò, lo sento” le prese la mano
“mai quanto la madre, ha scelto di stare dalla sua parte, è sempre stata dalla sua parte, nonostante le abbia comprato il mondo, per farla passare dalla mia”
“Sugar fin da piccola ha sempre sentito che i suoi genitori non si amavano, che tu non hai mai amato veramente Sally, non sai quante volte mi sono ritrovata a consolarla per questo” Brittany decise che doveva dirgli la verità, una verità che lui sapeva bene, ma che magari nessuno si era mai preso la briga di dirgli
L’uomo abbassò lo sguardo e rimase in silenzio
“io so tutto John” disse improvvisamente Brittany, notando che l’uomo sollevò la testa spaventato “papà mi ha raccontato tutto” continuò, vedendo che era sempre più agitato
“tutto cosa?” chiese timidamente
“tutta la storia di voi due migliori amici per la vita, siete cresciuti assieme e poi vi siete innamorati della stessa donna e questa donna ha scelto mio padre, tu hai sofferto tanto, sei sparito per un po’, poi sei tornato in città con Sally, te ne sei fatto una ragione e hai deciso di sposarla, avete aperto insieme a mio padre la casa di produzione che è subito andata benissimo, passando da Lima ad avere la sede principale a New York e vi siete ritrovati soci di una delle più grandi case di produzione di Broadway”

disse tutto d’un fiato la bionda, mente John la guardava fisso in quegli occhi che somigliavano tanto alla donna che amava

“ma tu avevi un pensiero fisso, tu non hai mai smesso di amare mia madre, ed io l’avevo capito, anche prima che mio padre mi raccontasse tutto, perché vedevo come la guardavi, all’inizio pensavo che erano sguardi di amore fraterno, visto che tutti e tre eravate praticamente cresciuti assieme, ma poi ho capito.”

Brittany notò che John aveva gli occhi lucidi e stava in silenzio ad ascoltarla

“ma lei ha scelto…. Ha scelto mio padre, e questa per te è sempre stata una sconfitta, per questo ora è ridotta così… capisci John?”
L’uomo abbassò lo sguardo, per poi fare un sospiro lungo e dire
“l’ho convinta a farsi curare, da domani seguirà una terapia e farà parte di  un programma per le persone con problemi di alcolismo, ed io l’accompagnerò tutti i giorni, perché mi ha detto che l’avrebbe fatto, solo se le sarei stato vicino”

Brittany sorrise scuotendo la testa

“perché non ci credi? Dalle una possibilità…. Dacci una possibilità Brittany!”  le prese la mano scuotendola
“se ci riesci sarò contenta per voi…. Magari le darai un po’ di serenità, visto che odia anche soltanto la mia vista”
“non è vero, non ti odia, ha solo bisogno di sfogare la sua rabbia con qualcuno e purtroppo ha scelto te”
“una a caso” disse con sarcasmo
“sei troppo crudele con te stessa, con tua madre…. Facendo così non andrai avanti e non riuscirete mai a tornare come prima” disse John
“tornare come prima? Ma ti rendi conto di quello che hai appena detto John? Come possiamo tornare come prima senza di lui? Mio padre non c’è più John!! E tu, per quanto bene voglia a mia madre a me ed a tutta la mia famiglia, non lo potrai mai sostituire!” Brittany si alzò in piedi, pestando i pugni sul tavolo, John la guardò scioccato dalle parole piene di rabbia che aveva sentito

“ora devo andare a lavoro…. Grazie per il pranzo, saluta Sugar” disse, per poi andare via, lasciandolo fermo immobile su quella sedia.

Fuggì da quel ristorante, con gli sguardi addosso di tutti quelli che avevano sentito il suo sfogo, ma non le importava niente, in quel momento sentiva un senso di impotenza, si sentiva sola, aveva anche litigato con la nonna quella mattina e non poteva di certo chiamare Sugar per sfogarsi, dicendole che il padre era stato sempre innamorato di sua madre…. Ancora di più, si sentiva sola, perché a causare tutto quello era stata solo ed esclusivamente lei.

Era contenta di andare a lavoro, si sarebbe distratta, era quello che le serviva in quel momento, la vivacità e la dolcezza di Becky l’avrebbero aiutata sicuramente. Si diresse a passo spedito verso casa Lopez
 
*******
 

“ciao!” Brittany aveva appena lasciato il vialetto di casa Lopez, dopo aver passato un pomeriggio di studio e gioco con Becky, che incontrò Santana che rientrava a casa
“ciao” le rispose la mora, senza guardarla in faccia

Si accorse che qualcosa non andava, le sembrò fosse tornata la Santana dei primi giorni, si preoccupò

“come è andata la giornata?” decise di chiederle
“bene…. Lezioni varie e rivelazioni scioccanti” rispose Santana, decidendosi a guardarla negli occhi
Brittany capì subito a cosa si riferiva e ricordò l’episodio della sera prima, quando Sam l’aiutò a portare la mamma a casa
“hai incontrato il tuo amico vero?” le chiese
“già…” rispose gelida la mora
“bè, se ti può consolare, non sono un’assassina, anche se, quando mia mamma si riduce così, vorrei tanto ucciderla” disse con un po’ di imbarazzo, cercando di risultare simpatica
“ah no? Ed allora cosa sei Brittany? No perché non ci capisco più niente!” Santana alzò la voce e riprese quello sguardo che aveva appena si erano viste la prima volta
“chi mi dice che tu non lo sia? Non ti conosco, tutto questo mistero che aleggia intorno alla tua vita, non mi fa stare poi così tranquilla sai?” continuò
“bè non sarei a piede libero sicuramente, se avessi ucciso qualcuno” sorrise sarcastica
“questo non è un gioco Brittany! Io non sò niente della tua vita, non sò chi sei e passi delle ore da sola con mia sorella, hai delle strane fobie, ed in più devo sapere dagli altri, che hai casi in famiglia disastrosi, chi sei Brittany?” si avvicinò a lei
“sono Brittany e vengo qui per far star meglio Becky e fino a prova contraria è così e dovrebbe bastarti questo, la mia vita privata non centra niente” le urlò in faccia
“ed invece non mi basta! Non mi basta perché io devo proteggere mia sorella, perché lei, da sola, non può farlo, non sò se ti è chiara questa cosa”
“ah si… certo che mi è chiara! Mi è chiara perché non fai altro che dirla questa cosa, in ogni momento, in ogni situazione! Sai che ti dico Santana? Rimani tu con tua sorella, stacci 24 ore su 24, falla rimanere nel mondo costruito da Santana Lopez, ed augurati di poterlo fare per tutta la vita, perché se, per qualche scherzo del destino, non lo potrai più fare, tua sorella sarà persa!” ansimarono tutte e due, tutte e due si fissarono negli occhi con sfida
“se non ti fidi più di me, non ha senso che continui a venire qui, quindi buona fortuna Santana”

Le disse quelle ultime parole, prima di allontanarsi, era furiosa e lasciò la mora immobile, senza avere più nemmeno il coraggio di dire niente

 
Santana rimase per un bel po’ nella stessa posizione, cercando di riprendere a respirare , buttò i libri sul prato del giardino di casa sua e si mise a sedere, mettendosi le mani trà i capelli. Che cosa le era venuto in mente? Non poteva giudicarla così, dopo aver ascoltato uno stupido racconto di un suo amico, lei era stata sempre giudicata nella sua vita, a scuola soprattutto, quando tutti avevano scoperto i suoi gusti sessuali ed aveva sofferto tanto. Lei stessa si era ripromessa che non avrebbe mai giudicato le persone, senza conoscerle, senza sapere le vere motivazioni che le avevano spinte a fare delle determinate azioni. Ci volle più di mezz’ora, perché riprendesse fiato e si decidesse ad alzarsi da quella posizione e dirigersi in un posto preciso, per rimediare a quell’errore.

Non era di certo da Santana Lopez perdere l’orgoglio e tornare sui sui passi per chiedere scusa, ma con quella ragazza, era diverso, con lei l’aveva già fatto più volte, forse le motivazioni erano più forti rispetto al chiedere scusa ai suoi amici per i continui soprannomi che affibbiava loro, o  con le cheerleader per gli insulti che aggiungeva, insieme a quelli della Sylvester. Per quanto riguardava Brittany, sentiva che davvero aveva sbagliato lei e che non si meritava un trattamento del genere.

Non sapeva nemmeno il motivo perché era finita direttamente in quel posto, ma era contenta comunque di averci azzeccato ed averla trovata subito. Brittany era al laghetto del parco sulla riva, che dava da mangiare alle stesse piccole papere dell’altra volta. Prese coraggio e si avvicinò, si era fermata a prendere due caffè nel tragitto.

La bionda si accorse della sua presenza ma non si girò, non voleva che Santana la vedesse piangere, non era riuscita ancora a smettere di piangere, dopo che l’aveva lasciata sul vialetto di casa sua, nemmeno la dolcezza delle papere quel giorno, erano riuscite a darle un po’ di pace.
Si mise a sedere affianco a lei e le porse la tazza del caffè. Brittany lo prese senza dire una parola. Rimasero in silenzio, mentre la bionda continuava a dare da mangiare alle papere.

Dopo qualche minuto, Santana prese coraggio e disse

“se continuerai a darle da mangiare così tanto, diventeranno delle piccole palle di piume” le rubò un sorriso
“mi dispiace per prima….. e mi dispiace che ora stai piangendo a causa mia” le disse ancora
“non stò piangendo per te…. Cioè, tu diciamo che sei stata la ciliegina in questa giornata di merda” disse asciugandosi gli occhi
“oh…. Mi dispiace” disse ancora, per poi fare un respiro profondo e dire “cazzo Brittany, non mi sono mai scusata tanto in vita mia!” esclamò

Finalmente la bionda si girò e vide la sua faccia buffa, si misero a ridere tutte e due per svariati minuti, sfogando la loro tensione.
“Dio che personaggio che sei Santana, non ho mai conosciuto una persona come te” esclamò, ancora trà le risate
“non sò se prenderlo come un complimento…. “
“si… è un complimento!” disse, per poi girarsi e facendosi seria dire “credo che dietro tutta questa stronzaggine ci sia una persona speciale”

i loro occhi si incrociarono, Santana rimase folgorata da quegli occhi resi ancora più trasparenti dal pianto appena sfogato. Brittany sentì il suo cuore battere più forte, si sentì libera in quell’istante e sentì improvvisamente che, quella persona davanti a lei, era come una spiaggia deserta ed inesplorata dove era approdata e le venne un’improvvisa voglia di scrivere di lei su quella sabbia, per lasciare un po’ di se, impresso su quei granelli
Santana deglutì davanti a tutto quel turbine di sentimenti e provò a dire

“cosa te lo fà pensare?”
“non saresti tornata qui, dopo quello che ti ho sbattuto in faccia”  le rispose Brittany
“mi sono resa conto che ti ho giudicato senza sapere niente…. Senza sentire la tua parte” disse sinceramente

Brittany sorrise e guardando l’orizzonte davanti a lei, verso il laghetto che aveva di fronte, disse

“mia madre ha problemi con l’acool, quasi ogni sera si ubriaca pesantemente, tutto questo dopo la morte di mio padre” disse con la voce commossa
Santana capì che Brittany stava trovando il coraggio di aprirsi con lei e si preparò a fare spazio nella sua anima, per ascoltarla in silenzio, istintivamente le prese la mano, Brittany fù sorpresa, ma non la tirò indietro, ma anzi si sentì sollevata e quel gesto le diede coraggio

“E’ successo un anno fà, dovevamo rientrare a Lima per le vacanze natalizie, mia mamma era già partita qualche giorno prima, per aiutare la nonna nei preparativi dei festeggiamenti, abbiamo sempre tenuto al natale, era una delle feste più importanti a casa mia”

Prese fiato e prese un sorso di caffè dalla tazza

“io avevo l’ultimo spettacolo quella sera, poi la compagnia sarebbe andata in vacanza per le ferie natalizie, chiesi a mio padre di aspettarmi, non volevo partire da sola, lo feci aspettare per tutta la sera, perché volevo partecipare alla festa di saluto della compagnia, prima delle vacanze, lui rimase senza battere ciglio, anche se era stanchissimo, mi aspettò, faceva sempre di tutto per me, qualsiasi cosa gli chiedessi di fare. “

Lanciò un sassolino sul laghetto, facendo volare un gruppetto di anatre che nuotavano li vicino. Santana continuava ad ascoltarla in silenzio

“ero stanchissima anche io, ma ero gasatissima, perché quella sera mi proposero un contratto molto importante, per fare la protagonista in un musical a Broadway e volevo festeggiare con i miei amici. Finita la festa,era tardissimo e mio padre mi propose di stare a dormire a New York e partire il giorno dopo, ma io insistetti per partire la sera, non vedevo l’ora di vedere mia nonna, lo convinsi, dicendo che avrei guidato io, così lui poteva riposare. Ci vogliono circa dieci ore di macchina per arrivare a Lima da New York, avremmo fatto delle soste sicuramente, ma io ero decisa a guidare tutto il tempo, per arrivare al più presto.”

Santana notò che Brittany iniziò a tremare e che le lacrime scesero ancora più copiose dalle sue guance, decise di stringerle più forte la mano

“dopo nemmeno mezz’ora, mio padre si addormentò, lasciandomi da sola alla guida, io durai per qualche ora, ma poi iniziai  sentire le palpebre pesanti e che gli occhi si chiudevano quasi automaticamente, decisi di fermarmi appena possibile, per  far riposare un po’ gli occhi, stupidamente non lo svegliai, vedevo che dormiva beatamente, ma gli occhi cedettero dopo pochi minuti e mi venne un colpo di sonno, che causò l’invasione della corsia opposta,  causando un incidente frontale con un’altra macchina. “

La bionda si abbassò e tenendosi la mano trà i capelli pianse singhiozzando

Santana con gli occhi lucidi, non si trattenne e decise di abbracciarla
“hey vieni qui” le disse, lasciando che Brittany affondasse il viso colmo di lacrime sul suo petto
“è stata tutta colpa mia…. Non ha tutti i torti mia mamma quando mi chiama assassina…. Ho ucciso mio padre, perché ha ascoltato un mio capriccio” cercò di dire
“no…. Non è vero…. Non è vero Brittany”

Santana si sentì impotente davanti a quel dolore, ma sapeva che non era giusto che si prendesse la colpa così, era una cosa che poteva capitare a chiunque, si sentì in colpa per aver giudicato Brittanyn senza sapere quello che aveva vissuto, le venne da piangere al pensiero.

La strinse solamenten lasciandola sfogare. Capì tutto. Capì perché non riusciva a guidare, perché aveva smesso di ballare, la considerò come un autopunirsi perché , in fondo, avevano fatto tardi a causa della danza.  Le sembrò così ingiusto tutto quello,  non poteva rinunciare ad una cosa come la danza, che sicuramente era tutta la sua vita, prima di quel terribile incidente.
 
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Capitolo che svela un po’ di dettagli, spero si sia capito tutto, ho introdotto un nuovo personaggio.
Ditemi che ne pensate e grazie a chi continua a leggere e soprattutto a recensire.
Per farvi sapere qualche cosa i più sui loro studi:

Santana, Quinn , David e Sam studiano qui:
http://www.rhodesstate.edu/

Santana e Quinn corso di Gestione Finanziaria
Sam e David Informatica

Kurt invece dopo il rifiuto alla NYADA studia qui:
http://www.ohiostatebeauty.com/

:-)

Baci
E.

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Capitolo 6
*** Sentimenti ***


“ci conosciamo da praticamente un mese ed io sono qui a vomitarti addosso i casini della mia vita”
Brittany si era un po’ calmata dopo l’abbraccio che la mora le aveva riservato. Santana le sorrise
“se mi avessi annoiato, ti avrei già mollato qui, trà le tue papere” le rispose
La bionda annuì
“già…. Santana, la dura di casa Lopez, quella da temere” disse con sarcasmo
Santana si fece immediatamente seria ed assunse uno sguardo malinconico
“non sono così cattiva, è la vita che mi ha portato ad essere così… sai… è una sorta di protezione la mia”
“ma và? Sai che non l’avevo immaginato?” Brittany le mise una mano spalla e le diede una lieve spinta, sbilanciandola leggermente

Risero tutte e due e Brittany guardandola intensamente le disse
“grazie”
“per cosa?”
“per avermi voluto ascoltare…. Ne avevo bisogno”
La mora le sorrise guardandola negli occhi, avrebbe voluto abbracciarla, perché era felice di averla fatta stare bene e di rivedere quel sorriso che l’aveva sempre colpita, ma si limitò a ricambiare il sorriso, poi si alzò e, prendendo la mano di  Brittany per farla sollevare da terra, disse
“hai fame?”
Non le diede nemmeno il tempo di rispondere, che la trascinò di corsa verso l’uscita del parco
“ma che hai in mente?” le chiese divertita l’altra
“cerco di migliorare questa giornata di merda” le urlò, mentre continuava a correre
Santana si sentiva felice, non sapeva cos’era quella sensazione…. o forse si… ma non ci voleva pensare, non voleva analizzare niente di quel momento voleva soltanto goderselo
 
 
Dopo nemmeno mezz’ora, si ritrovarono di nuovo sul prato di quel parco a mangiare pizza e sorseggiare una birra
“Dio è buonissima” disse la bionda, dandole un altro morso
“è la migliore di tutta Lima, Jason è un esperto, ed il padre è italiano, quindi è una garanzia!” rispose Santana, col boccone ancora pieno
Passarono ore a raccontarsi delle loro vite, per lo più parlò Brittany, raccontando aneddoti divertenti sulla vita a New York ed, in particolare, le miliardi di cose buffe che succedevano a Broadway ed alle star perfettine dei teatri, Santana faceva un sacco di domande, perché era curiosa, aveva degli amici che dopo il liceo si erano trasferiti in quella città, ma ne parlavano sempre come se fosse la città dei sogni creando quell’alone di perfezione intorno. Brittany invece, essendoci nata e cresciuta la descriveva molto lucidamente e la faceva immaginare per quello che era, coi suoi pregi ed i suoi difetti.
“ti manca New York?” le chiese infine, mentre tutte e due poggiavano la schiena su un grande albero
“un po’… più che altro mi mancano i miei amici…. Mi mancano tanto” rispose malinconicamente
“non hai amici qui?”
“si una…. È come una sorella per me, è un po’ pazza, ma ci vogliamo molto bene, ci conosciamo fin da quando eravamo piccole ed i nostri genitori sono molto amici” si fermò a pensare a John ed a quello che si erano detti la mattina.
“ma ora dimmi di te! Ho parlato praticamente solo io, annoiandoti con la mia vita monotona” disse infine, per scacciare quei pensieri dalla testa
“credimi! La mia vita è ancora più monotona della tua” le rispose la mora
“bè, oltre proteggere tua sorella dai cattivi, cosa fai?” chiese, per poi schivare un pugno proveniente dall’altra parte
“non prendermi in giro!” rispose Santana
“sono seria! Dai raccontami di te! Per esempio…..” Brittany si sporse verso di lei, girandosi supina a pancia in giù ed osservandola curiosa, poggiando il suo viso trà le mani “una ragazza strafiga come te, dovrebbe essere con un ragazzo altrettanto figo in questo momento, a limonare da qualche parte”
Santana si sentì in imbarazzo, non tanto per la domanda, ma per come Brittany la osservava con quegli occhi
“non stò con nessuno” rispose, distogliendo lo sguardo dal viso dell’altra
“ma ci scommetto che il biondino ti sbava dietro”
“Sam?” sgranò gli occhi incredula per quell’affermazione “oddio lasciamo stare….”
“avanti avrai la fila dietro, immagino all’università…”
“i ragazzi sono stupidi e noiosi” diventò seria quasi interrompendola.
Brittany rimase a guardarla stupita da quell’affermazione detta in modo così serio, in fondo il momento che si era creato era abbastanza divertente, ma notò che Santana s’irrigidì dopo quell’affermazione.
La mora non sapeva se doveva dirle subito la verità, in fondo era una cosa che aveva superato da un bel po’, ormai tutti lo sapevano e per lei non era un problema ora, che la gente sapesse che a lei piacevano le ragazze, Ma non immaginava la reazione di Brittany, aveva paura che cambiasse quella bellissima spontaneità che Santana aveva notato fin dall’inizio.
“bè… non hai tutti i torti, anche se….”
“sono gay!” la interruppe, dicendo quella frase secca, senza guardarla in faccia.
Notò il silenzio di Brittany ed iniziò a preoccuparsi
“mi piacciono le donne…. Se…. Se per te è un problema…. Voglio dire… se è un fatto di religione o di non so che …io… io lo capisco… guarda non sei la prima che….”
“hey hey hey…. Frena frena!” Sentì la presa sicura della mano di Brittany sul suo braccio
Si accorse che non aveva respirato per molti secondi e quel tocco l’aveva portata alla realtà, socchiuse gli occhi e fece un lungo respiro e si tranquillizzò quando, riaprendoli, trovò il sorriso rassicurante di Brittany
“sono un’ex ballerina e vengo da New York… “ le disse con sicurezza, per farle capire che per lei non era un problema
“si… scusami…. Sono una cretina” disse, abbassando il viso e scuotendo la testa
“non sei una cretina”
“comunque non è poi un così gran segreto, sono dichiarata, prima o poi l’avresti saputo da Becky o da mia madre”
“sono contenta di averlo saputo da te allora” Brittany continuò a sorriderle
Santana fù colpita da come la bionda aveva reagito a quella notizia, non si era scomposta ed anzi, quella che aveva avuto dei problemi, era tata proprio lei, che come una deficiente si era agitata moltissimo
“e’ tardissimo dovrei rientrare, mi avranno dato per dispersa a casa mia” disse la bionda
“ti accompagno!” le disse Santana
“oh….” Brittany realizzò subito che quell’affermazione comprendeva un passaggio in macchina e di nuovo andò nel panico
Santana se ne accorse e le disse
“non vorrai tornare a piedi a quest’ora della notte? Andrò pianissimo e starò attenta te lo prometto”
La ragazza annuì poco convinta e si diressero alla macchina
Dopo che furono salite in macchina, Santana notò che Brittany aveva ripreso quel colorito strano e si era di nuovo aggrappata alla maniglia della portiera, come la prima volta che l’aveva accompagnata a casa. Fece un bel respiro e mise in moto, dedicandole un sorriso che la bionda cercò di ricambiare ma con poca riuscita
“hey! Se vuoi che mi fidi di te, anche tu ti devi fidare di me” approfittò di un semaforo rosso, per guardarla sinceramente e prenderle la mano. “andrà tutto bene”
La bionda sentì una profonda pace, dopo quello sguardo rassicurante di Santana e si rilassò un pochino
 
 
“sana e salva! Santana Lopez ha una guida perfetta!” si pavoneggiò, arrivata davanti alla casa di Brittany
La bionda sorrise malinconicamente e le rispose
“non è un problema di guida perfetta” facendole capire che la cosa andava al di là di chi guidava
“si, lo so…. Volevo ironizzare un po’, per togliere un po’ di tensione”
I loro sguardi si scrutarono in silenzio per qualche secondo, prendendo un bel respiro la bionda disse
“grazie Santana” la mora la guardò un po’ incerta, non capiva il motivo del suo ringraziare, era stata bene anche lei, era reciproca la cosa
“grazie perché mi hai fatto passare qualche ora spensierata, ho dimenticato per un po’ i miei casini e ti giuro…. Non succedeva da tantissimo” le disse ancora
“sono riuscita a migliorare un po’ questa giornata di merda quindi?”
“decisamente” le rispose divertita
“evviva!!” esclamò sollevando le braccia in segno di vittoria
Approfittando delle braccia alzate, Brittany si sporse verso di lei e l’abbracciò, Santana rimase spiazzata da quel gesto, ma si rese conto che doveva fare qualcosa, non poteva rimanere immobile con le braccia sollevate, così le abbassò lentamente e condivise l’abbraccio timidamente. Sentire il corpo dell’altra così vicino le procurò delle sensazioni confuse
“ora devo andare, buonanotte” disse la bionda staccandosi
“b… buonanotte”
Aveva già aperto la portiera e messo metà del corpo al di fuori dell’abitacolo, quando Santana la richiamò
“Brittany!” la bionda si girò
“pensavo che…. Insomma….. visto che non hai molti amici qui…. Ecco… domani ritorna in città un mio amico, che non è propriamente un mio amico amico…. Cioè non vado pazza per lui, nessuno và pazzo per Finn Hudson …. “ si rese conto di stare divagando e che Brittany la guardava sempre più perplessa, senza capire niente di quello che stava dicendo, così si ricompose e disse “insomma domani esco con i miei amici ti và di unirti a noi?”
La bionda si aprì ad un sorriso meraviglioso e poi disse
“ok… volentieri! Grazie! “ per poi voltarsi e correre verso l’ingresso di casa sua
“ok!! Allora ti faccio sapere per l’orario!!” le urlò vedendo che la ragazza annuì e la salutò con la mano, per poi entrare dentro casa
Si prese un po’ di tempo prima di mettere in moto e ripartire, ascoltò il suo cuore che batteva un po’ più forte del normale
“ok…. Che cos’è questo Santana?” si auto interrogò
Rivolse di nuovo lo sguardo verso casa di Brittany e vide la sua sagoma attraverso le tende della finestra che abbracciava una figura più esile e più bassa di lei, sorrise e ripartì, provando a spegnere quei pensieri.

*****
 
“è tornato, mi ha fatto una sorpresa….. dormivo ancora e mi ha svegliato col profumo di un mazzo di fiori”
“lo sò, è passato prima da noi e ha portato prima mamma a colazione e poi me a …. Oddio ma… alle 14 eri ancora a letto?” si rese conto, dopo qualche secondo, di quello che l’amica dall’altra parte del telefono le aveva appena detto
“che c’è Britt? Ho fatto le ore piccole ieri!” rispose con fare ovvio Sugar
“quindi è passato prima da voi eh? E ti ha portata a pranzo…. “ continuò pensierosa “Oddio, non è che ci stà provando con te?” disse poi, aumentando il tono di voce
“Sugar che cazzo dici? John è come un padre per me” Brittany si stupì come la sua amica non avesse invece nemmeno considerato il fatto che il padre fosse uscito insieme a sua mamma
“mmmm hai ragione, saprebbe un po’ di incesto…. Ma comunque non importa, ho bisogno di un po’ di soldi per far incidere il disco a Marcus, quindi può fare quello che vuole, basta che me li dia”
“Dio Shu…. Marcus è un incompetente, sò fare meglio io il rap di lui”rispose schifata l’altra, dopo aver appreso la notizia
“hey! a letto non è niente male e poi ha bella presenza e molte fan, la voce ed il talento non sono tutto per il successo di un cantante, lo sai Britt!”
“mmmm certo certo….” rispose, ormai conoscendo a memoria le idee malsane della sua amica
“tu che hai fatto oggi?” chiese poi Sugar
“mmmm vediamo, ho litigato con nonna, ho passato una giornata di merda, ma poi è migliorata verso la fine”
“wau! e come mai? Cosa è successo?”
“bè sono stata un po’ con Santana, ricordi? È la sorella di Becky”
“ah si, la stronza!....” Sugar fece un po’ di silenzio per poi dire “Britt, ma non era stronza?”
“no! cioè non è come sembra…. Fà la stronza, ma poi se la conosci un po’ non lo è…”
“mmmm ma…. sarà…. “
Brittany raccontò la sua serata con Santana alla sua migliore amica e la lasciò soltanto quando Sugar le disse che doveva andare, perché aveva un appuntamento galante con quel Marcus, che a lei non piaceva per niente
“ok… vai, ma non farti sbancare da quello li tesoro!” le disse infine prima di lasciarla
“tranquilla! Lo tengo in pugno” rispose
“ok…”
“ah Britt, papi mi ha detto che starà un po’ qui, per aiutare tua madre a venire fuori da tutto il casino con l’alcool ecc… sono sicura che ce la farà”
La bionda sospirò, era assurdo che Sugar non si fosse resa conto della situazione, ma non voleva dirle niente, non doveva saperlo da lei quel segreto.
Chiusero la chiamata, dandosi la buonanotte, Brittany guardò il soffitto e si ritrovò a sospirare, pensando al momento passato con Santana, era stata davvero bene, era da tanto che non viveva dei momenti così sereni, si ritrovò a gioire del fatto che l’avrebbe rivista il giorno dopo.
 
Lo squillo del suo telefono la destarono dai suoi pensieri
“Hey!” rispose con entusiasmo
“pronto? Parlo con la mia bionda preferita?” si sentì dall’altra parte del telefono
Brittany rise e rispose “si… sono io! Avevi dubbi?”
“no, la risposta era molto Newyorkese”
“come stai?”
“bene…. Ma mi manchi da morire” rispose Brittany
“anche tu… tantissimo”
“Hannah? Donald? Jeremy? Samantha? Stanno bene?”
“si, stanno tutti bene e non facciamo altro che parlare di te, ci manchi tanto, ci manca un rompiballe e spara cazzate come te”
“anche voi mi mancate tanto….” Rispose con gli occhi velati di lacrime
“ho una voglia di abbracciarti che nemmeno immagini!”
Si sentì silenzio, la persona che stava dall’altra parte del telefono, si accorse che Brittany piangeva
“hey! Tesoro…. Come stà andando li?” chiese
La bionda si asciugò gli occhi e tirò su col naso
“mi sento un po’ sola….”rispose poi
“Sugar?”
“Sugar è sempre tanto impegnata, poi stà con questo Marcus ora e credo che sia l’ennesimo che la sfrutta per i soldi”
“Dio Britt, devi uscire ed iniziare a farti degli amici anche li, non ti posso sentire così, tu non sei così!”
“lo so… ma c’è una novità” disse, cogliendolo di sorpresa “domani uscirò con un gruppo di persone, e stasera sono stata per un po’, con la sorella della ragazza dove lavoro, siamo state bene e credo possa nascere una bella amicizia” disse tutto d’un fiato e con entusiasmo
“bene… è già qualcosa…. Ma per essere sicuro…. Credo che verrò a verificare di persona” disse, sapendo di coglierla alla sprovvista, dandole quella notizia
“che cosa? oddio dimmi che non stai scherzando!” si sollevò dal letto, talmente era eccitata per quella notizia
“no… abbiamo una pausa di tre mesi dopo le ultime due settimane di repliche, quindi ho pensato: perché non andare dalla persona che mi manca di più a questo mondo?”
“Non ci credo! Saranno le due settimane più lunghe della mia vita!” disse
“ahahahah! Anche per me! Intanto Britt…. Vedi di stare su, non ti voglio sentire così”
“è difficile e lo sai…. “si rattristò
“è difficile, ma non impossibile, è giunto il momento di reagire, quando verrò giù, non sarò così dolce e mansueto, ti marcherò stretta! Sappilo Pierce!!!”
“non vedo l’ora!” quasi saltellò dalla felicità
 
**********

Santana rientrò a casa nel pomeriggio, dopo una lunga giornata fatta di lezioni e studio in biblioteca con Quinn. Solcò la porta della cucina e si accorse che la mamma non c’era, salì velocemente le scale ed, entrando nella stanza di Becky, si fermò ad osservare una scena che la commosse e divertì allo stesso tempo.
Brittany era intenta a mettere lo smalto sulle unghie alla sorella, si appoggiò allo stipite della porta ed in silenzio si gustò quella scena
“pensi che Matt lo noterà questo smalto così stupendissimo?” chiese la più piccola eccittatissima
“Scherzi? dimmi una cosa, si è mai vista a scuola una cheerleader con lo smalto rosso e bianco, che si abbina alla divisa?” le rispose la bionda, ancora intenta a smaltare le unghie dell’altra
“in verità si” Santana non riuscì a trattenersi ed entrò nella stanza sorridente “tutte si mettono lo smalto con i colori del McKinley” continuò
Brittany la guardò con aria di finta sfida e poi affermò
“si, ma non in modo così originale” le porse la mano della sorella e Santana notò che Becky aveva il rosso ed il bianco alternati, nelle dita della mano, non potè non spalancare la bocca e dire
“Oh Dio….. !” guardando alternativamente Brittany e Backy che annuivano soddisfatte del loro operato
“è fighissimo vero San?” chiese Becky
“Wau! non pensavo che voi due foste così sveglie!” ammise
“oh bè grazie!” disse con sarcasmo la più grande
“si grazie San….” continuò Becky
“no… cioè….. volevo dire…..” belbettò mentre le altre due si misero a ridere contagiandola
 
**********
 
“Allora lui e Kurt, il nostro regista ed anche incubo ultimamente e questo è il suo grosso fidanzato David”
I due si presentarono molto gentilmente a Brittany, mentre Santana la trascinava per proseguire il giro delle presentazioni, quasi non dandole il tempo di stringere la mano a tutti e due
“lui è Finn, è tornato da New York, perché dopo l’ennesimo provino non passato, la sua ragazza, che pensa di essere una star, l’ha lasciato ed ha pensato bene di fare quello per il quale è nato e cioè il meccanico dal suo patrigno: born this way Finn, come Lady Gaga insegna” disse, facendo ridere tutti compresa Brittany
“ma…Santana non sono affari tuoi! Sei sempre la solita…. Ma mi sei mancata lo stesso” disse Finn, per poi avvicinarsi ad abbracciarla.
La mora rimase quasi immobile a quella stretta e fece una faccia buffissima verso l’amica bionda, per poi dire “Finn?”
“si?” rispose stringendola ancora a sé
“credo che se continui a stringermi ancora così, i tuoi due budini che hai sul petto, scoppieranno e diventeranno dei milk shake” pronunciò, facendo l’occhiolino a Brittany, vedendo quanto la divertivano le sue battute
Finn la lasciò subito imbarazzato, grattandosi il capo
“comunque lui è Finn…. Finn lei è Brittany” concluse la mora
Fece il giro di tutti, presentando gli altri suoi amici e quando Brittany si trovò di fronte Sam, si gelò per l’imbarazzo, ma il ragazzo la mise subito a suo agio, regalandole un sorriso bellissimo.
“ed infine lei è Quinn, crede di essere la mia migliore amica, ma non è così, glielo faccio credere soprattutto quando ho bisogno di passaggi, vestiti, colazioni offerte ecc….” disse Santana, procurandosi uno scappellotto dall’amica che sapeva benissimo scherzasse
“ciao Brittany piacere di conoscerti, non farti cattive idee, per fortuna non siamo tutti come lei” disse Quinn porgendole la mano
“Ciao Quinn il piacere è mio” le strinse la mano
“ah…. e non credere a tutto quello che ti dicono di me, sono tutti invidiosi uno dopo l’altro” li indicò a turno per poi prendere posto
 
 
La serata andò benissimo e Brittany, nonostante la tensione iniziale, si sentì poi a suo agio, aveva chiacchierato in modo piacevole con Sam, Tina e Quinn. Santana rimase ad osservarla tutta la sera e notò che, oltre ad essere bellissima, era anche una ragazza che sapeva stare benissimo trà la gente, senza nessuna difficoltà. Si chiese come mai non era riuscita a trovare ancora degli amici a Lima, dopo un anno dallo shock subito con la morte del padre, ma si ripromise di far ritrovare a Brittany la voglia di vivere e di divertirsi, sentiva fortemente dentro di se che lo voleva fare.
 
 
“Eccoci qui… ti sei stancata?” Santana l’aveva accompagnata a casa dopo la serata
“affatto! I tuoi amici sono molto simpatici” le rispose
“si, soprattutto quando Puck , Sam e David, hanno preso di peso Finn e l’hanno buttato in piscina, per festeggiare il suo ritorno”
“fantastico! Uno dei momenti migliori”
“spero davvero sia stata bene Brittany” si fece seria
“si…. Grazie, sono stata benissimo, davvero”
Santana annuì compiaciuta, poi le disse “se ti và, puoi venire altre volte, anche tu sei piaciuta a loro”
“si certo! ho già dato il numero di cellulare a Puck e Sam” rispose con entusiasmo
“sul serio???” chiese incredula l’altra, mentre Brittany annuì “Dio…. Non perdono proprio tempo quei due” mettendosi una mano in fronte disperata
“dai è stato carino da parte loro”
“mmmm sono sicura che avranno pensato ad un qualcosa di più di carina, loro due” disse un po’ scocciata
“hai degli amici speciali” disse Brittany ,dopo essersi fermata un secondo a guardarla
“si…. Siamo cresciuti assieme e ci vogliamo bene, nonostante tutti i litigi e gli insulti” sorrise, pensando alle miliardi di volte che aveva litigato con Finn , con Kurt o addirittura con Quinn in passato
“mi hai fatto passare un’altra serata spensierata…. Non sò più che dire ormai” Brittany le prese la mano e Santana diventò rossa e sentì calore al solo contatto
“è stato facile… in fondo basta poco per farti stare bene” cercò di risultare tranquilla
Sgranò gli occhi, quando vide che Brittany si avvicinò pericolosamente a lei e le stampò un bacio sulla guancia, per poi dire “grazie davvero…. Sono felice di aver conosciuto anche questa Santana”
Riuscì solo a sorriderle, perché l’emozione era talmente forte, che sentiva il cuore in gola
“buonanotte” disse poi la bionda, prima di aprire e scendere dalla macchina
“buonanotte” riuscì a rispondere, mentre vedeva che si avviava nel vialetto della sua casa verso la porta e si girava un’altra volta per un ultimo saluto, che lei ricambiò con la mano
Appena Brittany chiuse la porta di casa, Santana riprese a respirare, aveva trattenuto il respiro per tutti quei minuti, non sapeva cosa le stesse succedendo, anzi lo sapeva bene, conosceva quella sensazione e, tutto quello, non prometteva niente di buono. Appoggiò sconfitta la testa sul volante della macchina e si disse
“non puoi…. Non puoi…. Ci sei già passata…. Non è il momento… non ce la puoi fare….” Si ripeteva come un mantra, fino a che non sentì squillare il suo cellulare
“questa volta non ho dimenticato il cellulare, perché stò rispondendo alla chiamata, quindi che c’è Fabray? Ci siamo viste tipo venti minuti fà” disse rispondendo
“non hai dimenticato il cellulare, ma hai dimenticato di parlarmi di Brittany….” Si sentì dall’altro capo del telefono, con voce squillante
“che vuoi dire? Era con noi stasera…. Te l’ho presentata….. che altro volevi?”
“per esempio… che mi spiegassi perché non le hai tolto gli occhi di dosso tutta la sera”
“Quinn che vorresti insinuare? Era nuova, conosceva solo me, è ovvio che fossi preoccupata che si integrasse e soprattutto che quei due maniaci di Sam e Puck non esagerassero”
“Lopez…. Andiamoooooo…. La puoi dare a bere a tutti gli altri, ma a me no!” sghignazzò dall’altro capo
“sai che ti dico? Fottiti Quinn” e chiuse la chiamata
Scosse la testa nervosa e mise in moto, per andare via al più presto da li. Le arrivano due messaggi durante il tragitto che lesse appena parcheggiato nel vialetto di casa sua. Il primo diceva
*non abbiamo iniziato nel migliore dei modi la nostra conoscenza, ma forse questo mi ha fatto apprezzare ancora di più la persona speciale che sei. Sono felice di averti conosciuta e grazie ancora. Britt*
Si ritrovò a sorridere come una cretina leggendolo e sospirò, sentendo il cuore battere forte
Aprì l’altro sms e lesse
*è quando mi sbatti il telefono così in faccia, che mi fai capire che ho ragione… : ) ti voglio bene. Q.*
“fanculo!” sbattè il telefono, nell’altro sedile e si mise a ridere da sola, pensando ai due messaggi e sentendo un vortice dentro di se che non sentiva da tanto.
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Direi che finire il capitolo con un “fanculo” è un bel tocco signorile e di classe, complimenti a me.
XD
Vabbè  non aggiungo altro, non mi piace il capitolo, quindi potete anche insultarmi nei vostri commenti. Grazie a chi scrive sempre due righe, mi fanno tanto piacere.
E.

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Capitolo 7
*** Sugar Party ***


“non mi và!” con uno scatto fulmineo, Becky si alzò dalla scrivania e si mise in piedi, incrociando le braccia
“Avanti Becky, abbiamo ancora mezz’ora prima di terminare e poi non hai memorizzato per niente il capitolo” Brittany cercò di convincerla
“No! Ho detto che non mi và!” pestò il piede
Brittany si alzò e mise tutte e due le mani sui fianchi, osservandola arrabbiata
“non credi sia un comportamento immaturo questo da parte tua?”
La ragazzina rimase in silenzio, con lo sguardo basso
“sono stanca, non mi và più di studiare” disse, abbassando i toni
“una cheerleader non molla mai Becky, lo sai che…”
“basta! Mi sono rotta con tutte queste cazzate sulle cheerleader! Ormai lo dici solo per farmi fare le cose, non sono stupida!” le urlò contro, con tutto il fiato che aveva dentro

In quell’istante Santana rientrò a casa e, chiudendo la porta, sentì le urla della sorella, preoccupata salì subito le scale, per vedere cosa fosse successo

“che succede?” chiese entrando

Becky si precipitò ad abbracciarla, Santana ricambiò l’abbraccio e, sollevando lo sguardo, vide che Brittany si mise una mano nei capelli e girò per la stanza abbastanza esasperata e nervosa. Si scambiarono uno sguardo e Brittany spalancò le braccia in segno di resa. Avevano trovato una certa intesa trà loro due, era da ormai dieci giorni, dopo l’uscita con gli amici di Santana, che passavano del tempo insieme, oppure con tutti gli altri.

Santana si staccò dall’abbraccio della sorella e, cercando il suo viso, le chiese
“che succede mostriciattolo?”
Becky, sempre tenendo il viso incollato al suo petto, rispose
“Brittany mi vuole far studiare per forza, anche se io non ho voglia, San pensaci tu!” disse speranzosa
Santana vide che Brittany si arrabbiò dopo quella frase, ed incrociò le braccia indispettita, la mora sorrise per quell’atteggiamento e disse
“insiste perché forse è importante che studi, domani avete la verifica giusto?” si rivolse prima a Becky, poi sollevò lo sguardo, vedendo il sorriso compiaciuto dell’altra

Becky si staccò improvvisamente da Santana e diede un veloce sguardo, prima alla sorella e poi a Brittany
“San non mi và, mi hai sempre detto che non devo fare le cose per forza, se non ho voglia!”
“ma è importante che studi Becky, non abbiamo fatto nemmeno mezzo capitolo” intervenne Brittany
“stai zitta tu! Stò parlando con mia sorella!!!” le urlò, con tutta la rabbia che aveva
La bionda si gelò, non succedeva da un bel po’ che Becky si rivolgeva così a lei, erano diventate amiche ed avevano raggiunto il giusto equilibrio.
“Becky, non è il caso di rivolgerti così!”

Santana vide che la sorella diventò rossa in viso e respirò a fatica, strinse i pugni e le rispose
“lo sapevo io” poi si girò da Brittany ed urlò “vaffanculo!” e, rivoltandosi verso Santana “vaffanculo anche tu!” per poi scappare e chiudersi in bagno
“Becky aspetta! Non fare così” la bionda la inseguì, ma l’altra la fermò
“lascia stare! Faccio io!” la guardò negli occhi sicura
“o…ok…vado fuori a prendere una boccata d’aria” le rispose abbastanza sconvolta

Santana la osservò scendere le scale, era dispiaciuta per quella situazione
 
Dopo svariati minuti, era riuscita a farsi aprire la porta dalla sorella, la trovò seduta per terra, accanto alla vasca da bagno.

“che ti prende?” le chiese, sedendosi affianco a lei
Becky non rispose e continuò a tenere le braccia incrociate e lo sguardo corrucciato, che osservava il pavimento
La mora rimase in silenzio per un po’, poi ci ritentò
“andiamo Becky, vuoi rimanere tutta la sera qui o vuoi dirmi che succede?” alzò un po’ i toni
“non mi andava di studiare e Brittany voleva farmi studiare per forza” rispose
“se Brittany ha insistito, vuol dire che era importante studiassi”
La sorella sollevò per la prima volta lo sguardo e Santana notò che aveva gli occhi umidi e che qualche lacrima stava iniziando a scendere
“è come Giulia vero?” disse
“c…cosa? ma…. Ma che dici?” balbettò
“io non voglio…. Non voglio San…. non voglio che Brittany sia come Giulia” disse con le lacrime che scorrevano sul suo viso
La mora si sentì sprofondare nel vedere la sorella in quelle condizioni, mentre in lacrime, pronunciava quel nome, le riaffiorarono miliardi di ricordi nella sua mente e nessuno era bello o di conforto per lei in quel momento, prese trà le sue braccia Becky e le disse
“che dici? Non è così tesoro…. Brittany non è come lei” la strinse forte e la rassicurò con i suoi baci
“allora perché non mi hai difeso come sempre? Non mi vuoi più bene”
“non è vero! Certo che ti voglio bene, ed è per il tuo bene che Brittany è qui, per aiutarti”
“ma tu sei innamorata di lei San?” chiese a bruciapelo
“cos….cosa? no! Ma… che che dici?”
“ci vuoi fare solo sesso allora? È per questo che sei dalla sua parte?”
Santana diventò improvvisamente rossa e si maledisse per tutte le volte che aveva fatto alla sorella tutti quei discorsi goliardici, sulla descrizione di alcune ragazze, che entrambe conoscevano. Le definiva da una scopata e via. Forse doveva smettere di fare quei discorsi alla sorella, visto come li ricordava alla perfezione e la prendeva in parola
“no!.... “ urlò “senti, Brittany è la tua educatrice, è una brava ragazza e stà solo facendo questo per il tuo bene, per oggi passi così, non toccherai più libro, domani arriverai a casa con un brutto voto e ti sorbirai l’ira di mamma, ma poi promettimi che andrà meglio e ti fiderai di quello che ti dice lei” le disse, dopo aver visto che il viso della sorella si era illuminato, alla frase non toccherai più libro.
La più piccola annuì e si ributtò trà le sue braccia

“bene…. Ora ti và se andiamo a chiederle scusa?”
“che cosa? oh andiamo San, non è successo niente, tu mi dici sempre…”
“Becky!” la interruppe “i libri ti aspettano in camera!” continuò con aria minacciosa
“ohhhh che palle! Andiamo!” si alzò in piedi e diede una mano alla sorella per aiutarla a sollevarsi, mentre aveva un sorriso divertito contenta che, ancora una volta, le sue minacce avessero funzionato

Si diressero prese per mano verso l’uscita, quando Santana la bloccò e la tirò a se dicendo
“hey! Non voglio più sentire quel nome” con sguardo serio “avevamo un patto noi due, mi sembra di ricordare”
Becky abbassò lo sguardo e rispose “ok San…. scusa”
“non importa! Ed ora andiamo da quella povera ragazza che hai terrorizzato per l’ennesima volta” le diede un lieve scappellotto ed aprì la porta


Videro che Brittany era seduta nei gradini dell’ingresso, con la faccia rivolta per terra, che giocherellava con un laccio delle scarpe
Becky si mise subito davanti a lei
“Brittany io e Santana volevamo chiederti scusa per prima” Santana corrucciò la fronte, perplessa nel sentire anche il suo nome nelle scuse della sorella, mentre Brittany fece un lieve sorriso, per niente stupita
“ok… “ disse poi
“scuse accettate?” chiese ancora la più piccola, porgendole la mano
“scuse accettate” disse Brittany, stringendo la mano di Becky, per poi tirarla verso di se di scatto per abbracciarla
“ok… ora devo andare, stà per iniziare il mio telefilm preferito, ciao Brittany a domani” si staccò, per poi allontanarsi con molta naturalezza. Le altre due la seguirono con lo sguardo, mentre apriva la porta e prima di chiudere, sollevò il pollice destro e fece l’occhiolino alla sorella, che ancora non aveva detto niente.

Appena Becky chiuse la porta, Brittany scoppiò a ridere, contagiando anche Santana
“che sagoma!” esclamò
“questo è il massimo che sono riuscita a fare!” disse la mora, ancora trà le risate
“immagino! L’orgoglio delle Lopez è sempre forte!”
“già” si gonfiò la latina, per poi prendersi una spallata dalla bionda che la sbilanciò
“mi dispiace, probabilmente è stata colpa mia, sono un po’ tesa oggi e non ho saputo affrontare l’aggressività di Becky” disse poi, fermandosi e facendosi seria
“l’aggressività di Becky non è semplice da gestire e poi si è preoccupata per un pensiero che le è riaffiorato nella mente, vedendo una situazione particolare” rispose, guardando per terra
“ah si? E cosa?” chiese curiosa l’altra
“niente di particolare o preoccupante, tranquilla” rispose secca
“ok…” Brittany si rese conto che non doveva insistere in quella circostanza
“Stasera andiamo da Kurt, sei dei nostri?” chiese, per cambiare argomento
“oh no…. Stasera no, rientra mia madre dopo dieci giorni”
“è per questo che sei tesa?”
“già… forse questo ha influito… mi spiace Santana, sò che non dovrei mischiare il lavoro con la vita privata, ma non ho idea di come la troverò e questa cosa mi stà uccidendo”  disse abbastanza provata
“hey! Tranquilla non è successo niente, Becky sa essere molto fastidiosa a volte.”
Brittany le sorrise e si abbracciarono.
“chiamami se hai bisogno di parlare con qualcuno ok?” le disse all’orecchio, mentre era ancora trà le sue braccia
 
 
***
 
Arrivò a casa sua con il cuore in gola, aveva tenuto un passo abbastanza veloce nell’avviarsi verso casa, pensando l’aiutasse a scaricare un po’ di tensione, ma non servì a molto.
Arrivò nel vialetto di casa sua e si accorse che c’era la macchina di John parcheggiata, entrò dentro casa e li vide tutti seduti in salotto, che sorseggiavano qualcosa. La prima su cui rivolse lo sguardo fù la mamma, che trovò in forma ed anche ingrassata di qualche chilo, intenta a raccontare alla nonna le sue giornate passate. Tutti si fermarono, quando si accorsero della sua presenza

“hey!” John fù il primo che si alzò dal divano ed andò ad abbracciarla, mentre notava lo sguardo teso della mamma
“hey John, bentornati” si sforzò di dire, per poi voltarsi verso la mamma e dire “bentornata”
“ciao Brittany!” inaspettatamente Elisabeth si alzò ed andò ad abbracciare la figlia, quell’abbraccio la spiazzò ma lo condivise, forse ne aveva bisogno anche lei i quel momento. La prima cosa che notò, era che la mamma, per la prima volta dopo tanto tempo, non aveva quel fastidioso odore di alcool che l’aveva caratterizzata negli ultimi mesi, la cosa la tranquillizzò.
“come stai?” le chiese sorridendole e scrutandole gli occhi, che erano limpidi e puliti
“stò benissimo!” rispose

Rimasero per un po’ di tempo a chiacchierare fino all’ora di cena, Elisabeth e John non facevano che raccontare del posto bellissimo in cui erano stati, era un centro riabilitativo molto costoso ed immerso nella natura con tutti i confort.


Dopo cena, sentirono suonare alla porta e Brittany si precipitò ad aprire curiosa, non aspettavano nessuno
Aprì la porta e si vide travolta da una persona più piccola e magra di lei, che le salì in braccio
“la miaaaaaa Brittinaaaaaaaaa” canticchiando
“Sugar, non sei così leggera come pensi e come vuoi far pensare agli altri” disse col poco fiato che le era rimasto
La ragazza scese subito e, facendo una faccia offesa, disse
“sei sempre la solita stronza…” poi sorrise e l’abbracciò canticchiando “ma ti amo lo stessoooooo” facendo ridere Brittany
“hey, mi sembra di sentire una voce conosciuta” John si affacciò verso l’ingresso e spalancò le braccia sorridente
“papyyyyy” Sugar lasciò Brittany, per tuffarsi trà le braccia del padre
“amore mio!” esclamò John stringendola
“quando siete tornati?”
“qualche ora fà” disse, per poi venire raggiunto dalla mamma e dalla nonna di Brittany
“Elisabeth, come stai?” Sugar  la salutò subito
“benissimo tesoro! Tu?”
“io bene…. Però ora che ti sei rimessa in sesto, ti serve un taglio più giovanile, li farei più corti e metterei un colore più acceso qui” disse, mentre le  toccava alcune ciocche dei capelli
“dici?” chiese la donna divertita, mentre Brittany si metteva una mano davanti al viso sconcertata
“si si… sai che facciamo?  trà due giorni passo a prenderti ed andiamo insieme da Cedric! Ti faccio sistemare da lui, e poi ci facciamo anche un bel massaggio rilassante” rispose
“Britt ovviamente se vuoi venire anche tu sei ben accetta” si girò verso la sua migliore amica che disse
“no grazie stò a posto così”
“Dio Elisabeth… come hai fatto a fare una figlia così noiosa?” scherzò, per poi, senza aspettare la risposta della donna, dirigersi verso la nonna di Brittany “Margaret…. Mammamia ma il tempo per te non passa mai? Io da grande voglio essere come te!” le disse, mentre le diede due baci affettuosi
“grazie Sugar, sei sempre molto gentile” rispose divertita

“bene, sono venuta  per dare un avviso alla mia amica, visto che ero nei paraggi” disse, prendendo Brittany sottobraccio e spostandosi dagli altri
“che succede?” chiese curiosa l’altra
“domani, festa privata al Paradise, lanciamo la promozione per l’uscita del primo singolo di Marcus”
“il primo singolo? Di già?” chiese incredula
“si… ti sembra che io me ne stia ad oziare o a far finta di lavorare come te? Sono una produttrice seria io! Comunque ti voglio domani assolutamente e porta quella tua amica Susanna…”
“Santana!” la corresse
“giusto Santana…. Sai mi confondo coi nomi latini”
“non mi risulta sia latino Susanna” disse offesa Brittany
“vabbè… non importa… la devi portare perché la voglio conoscere, non fai altro che parlarmi di lei!”
“o…ok… glielo chiedo ma…. Non sò….”
“non sò… ma… forse….”
“non esistono nel mio vocabolario!!” dissero insieme coralmente le due
“ecco vedi? Meno male che non ti sei dimenticata le regole fondamentali di Sugar Motta”
Brittany si mise a ridere
“domani, Paradise, alle 22, passa il mio autista a prendervi”
Le puntò il dito
“non credo serva, possiamo andare con la sua macchina” disse la bionda
Sugar spalancò la bocca e sgranò gli occhi
“che cosa? puoi ripetere? Non ho sentito bene”
“andiamo con la sua macchina” disse, sapendo già la reazione
“ok…. Ok… tu con me non Sali in macchina da un anno, togliendo qualsiasi scusa… e non continuo per non infierire…. E con questa, che conosci da un mese, non ci sono problemi?”
“bè… guida bene… và piano… perlomeno quando ci sono io in macchina…” cercò di giustificarsi, ma si accorse che stava solo peggiorando la sua situazione. La salvò lo squillo del cellulare di Sugar
“amore! Si… ciao…. Si posso… un secondo solo eh?” disse alla persona dall’altro capo del telefono
“è Marcus devo andare…. Ciao gente laggiù!!!” urlò e dalla cucina arrivarono i saluti di tutti, poi si rivolse a Brittany minacciosa e disse
“non finisce qui…”

La bionda, per la prima volta, provò dell’affetto per quel celebroleso di Marcus, che l’ aveva salvata.

Sorrise e la salutò divertita e sollevata.
 
 
 
John era ormai andato via, Brittany era già a letto nella sua stanza che leggeva un libro, sentì bussare alla sua porta
“avanti!” disse
Elisabeth entrò con un sorriso teso, Brittany si stupì di quella visita, ma decise di ricambiare il sorriso
“volevo sapere se era tutto ok” disse, sedendosi sul lato del letto della figlia
“si… tutto ok…. Perché?”
“bè ecco…. Non mi hai chiesto niente di questi giorni…. Non abbiamo parlato”
“hai detto tutto, non smettevi più di parlare di questi giorni, hai battuto anche quel chiacchierone di John!”
Elisabeth si mise a ridere, poi la guardò malinconicamente e disse
“sono sobria da una settimana…. Non ho più toccato niente”
Brittany annuì ed un po’ emozionata per quella frase rispose
“sono felice mamma, quello che non siamo riuscite a fare noi, ha fatto John in dieci giorni”
Elisabeth le prese la mano e Brittany sentì che tremava, per la troppa emozione
“ho bisogno di chiederti scusa…. Per andare avanti, vedi…. il mio programma riabilitativo me lo consiglia”
Il respiro di Brittany si fermò, dopo aver sentito quelle parole, levò subito la mano e disse
“non voglio che tu mi chieda scusa perché qualcuno ti ha imposto di farlo, voglio che lo senta veramente, voglio che dentro il tuo cuore mi abbia perdonato… è così mamma?” la guardò intensamente
La donna abbassò lo sguardo e, cercando di nuovo la sua mano, disse
“ti prego Brittany, ho bisogno di fare questa cosa, non rendere tutto più difficile”
La ragazza spostò la mano e non se la fece stringere
“ok… ti renderò le cose facili, scuse accettate mamma, ora puoi andare al livello successivo del tuo programma”
Pronunciò con amarezza quelle parole e con le lacrime che stavano imprigionate trà le sue palpebre, perche non voleva che cadessero, non davanti a lei.
“ma… Brittany…. Io..”
“ora, se vuoi scusarmi mamma, sono molto stanca, vorrei andare a dormire. Buonanotte” disse, coprendosi e girandosi dall’altra parte, per lasciar cadere finalmente quelle lacrime


Sentì che la madre uscì dalla stanza, non sapeva se quello che aveva fatto era giusto, perché forse non l’avrebbe aiutata, ma si era sentita umiliata e presa in giro da quella assurda richiesta, preparata a tavolino con chissà quale psicologo o magari con lo stesso John, che le aveva suggerito di farlo, per stare meglio. Di sicuro, quel gesto, non aveva fatto sentire meglio lei.

Si sfogò per qualche minuto, poi dopo aver acquistato di nuovo un po’ di lucidità, prese il telefono, sentì il bisogno di chiamare Santana, aveva bisogno di sentire la sua voce che, in quei giorni per lei, era diventata qualcosa di rassicurante

“Hey!” disse, appena la mora le rispose
“hey! Sai che la mia amica Rachel Berry è appena apparsa in TV? Dio ora chi la ferma più, ci ucciderà di telefonate, per sapere se l’abbiamo vista, com’era e…” Sentì singhiozzare dall’altra parte e si fermò
“Brittany…. Tutto bene? Che succede?” disse preoccupata
“s…si… avevo voglia di sentirti” pronunciò
Il cuore di Santana impazzì a quelle parole
“è successo qualcosa con tua madre? Come stà?” si riprese e continuò a fare domande per capire
“lei stà bene…. “

Brittany raccontò le ultime ore passate con la sua famiglia e Santana la ascoltò come sempre nel suo silenzio, per poi tirarla sù con battute o con frasi che la tranquillizzassero, ogni volta l’ex ballerina si sentiva sollevata, parlare con Santana era per lei come fare un tuffo nell’acqua fresca in una giornata caldissima. Era una sensazione di sollievo, come se la mora avesse la capacità di prendere i suoi pesi per metà ed alleggerirla un po’

“domani hai da fare?” le chiese Brittany, dopo essersi ripresa, erano ormai più di un’ora al telefono e Santana era felice di sentirla più sollevata.
“mmmm dipende…. Hai qualcosa di figo da propormi?”
“in realtà si…. Credo ti piacerebbe”
“ti ascolto… vai!”
“la mia amica, Sugar, ci ha invitato ad una festa mega vipposa, di presentazione del singolo in uscita del suo ennesimo pupillo, nonché ennesimo ragazzo, nonché ennesimo flop futuro!”
“Wau! bè, se si mangia e si beve gratis e c’è gente figa, Santana Lopez non rifiuta mai”
“bene! Allora confermo che alle dieci saremo li, sono contenta che conoscerai Sugar” esclamò felice
“io sono contenta di sentire che il tuo tono di voce è cambiato totalmente, rispetto ad un’ora fà e questo è decisamente il tono che preferisco” disse, spiazzando la bionda

“si…grazie San” era la prima volta che Brittany la chiamava così, si rese conto che, nel sentire quel diminutivo, arrossì, ringraziò di essere al telefono in quel momento
“prego Britt…” rispose ancora emozionata
“allora ci vediamo domani, se tua sorella non decide di uccidermi”
La mora rise e poi disse “non lo farà vedrai”
“buonanotte”
“Buonanotte Brittany”

Santana chiuse il telefono e sospirò, come un’adolescente alla prima cotta. Scosse la testa sorridendo, pensando a quel suo atteggiamento ed a quello che stava provando e che ormai non poteva negare
 
*****
 
“Fermi tutti che questa non me la voglio perdere!!!” una stravagante Sugar, andò incontro alle due ragazze che erano appena entrate nel locale
“Non ci credo….. hai una maglietta con la faccia di Marcus ed un cappellino con scritto Yo? Stò vedendo bene?” Brittany sgranò gli occhi
“certo! è una serata hip-hop questa, dovevo vestirmi a tema…” disse, per poi voltarsi verso la mora e dire “tu sei Santana vero?” guardò Brittany, per assicurarsi che avesse azzeccato il nome
“si sono io…. Piacere!” le porse la mano
“oooohhh finalmente ti conosco, Brittany non fà che parlarmi di te, ma tesoro….” Si girò verso l’amica “avevi omesso di dirmi che era una gnocca da paura!” scandì le parole, squadrandola dall’alto in basso
Santana si sentì estremamente in imbarazzo, anche se le aveva fatto piacere sentire che Brittany parlava di lei, alla sua migliore amica.
“Whu! Bene divertitevi ragazze!!! ci sentiamo dopo, vado a far iniziare la serata con un brindisi!” strillò, sollevando il braccio  e schioccando un bacio a Brittany, prima di allontanarsi
“ti avevo detto che è pazza!”  le disse, osservando la sua camminata, che voleva essere da rapper- girl, invece sembrava più da gallina
 
 
Le due si divertirono molto alla festa, trà gli interventi di Sugar per pubblicizzare il suo nuovo pupillo e le performance di Marcus, che erano alquanto discutibili
“Oddio, persino Sam è migliore di lui a rappare” esclamò la latina incredula
“anche io sò farlo meglio di lui e sono una schiappa in canto e metrica” rispose la bionda
 
*****

“ooook devo dire che hai decisamente vinto tu in quanto ad amici originali, ne hai solo una, ma credo che batta tutti i miei strani amici” erano arrivate sotto casa di Brittany, Santana l’aveva accompagnata dopo aver passato una serata divertente e spensierata, grazie a Sugar ed alla sua originalità
“si decisamente…. Io ci sono abituata, siamo cresciute assieme, pensa che le sue bambole avevano sempre dei vestiti originali, o glieli faceva lei, oppure tagliava quelli che avevano già loro addosso, per renderli unici, ha sempre cercato l’originalità”
“ho visto!” annuì divertita l’altra
“bene…. Allora spero ti sia divertita” le chiese Brittany
“tantissimo! Da rifare assolutamente!” rispose con entusiasmo
“vedrai, non mancheranno occasioni, Sugar fà una festa almeno una volta a settimana”
“figo! Io ci sono”

Brittany si sporse per darle un bacio sulla guancia, quando videro delle luci ad intermittenza che illuminavano la macchina, provenivano da una macchina che era dietro di loro. Si girarono tutte e due e videro che, la persona dentro la macchina, continuava ad accendere e spegnere i fari
“ma che cazzo!!!” Santana scese subito dalla macchina, per andare a vedere chi si divertiva, Brittany la seguì

“hey! sei vuoi fare il guardone, ti consiglio di cambiare zona, al parco troverai di meglio!” urlò
La persona scese dalla macchina sorridente, con un cappello in testa ed, alzando le braccia divertito verso Santana in segno di resa, disse
“non voglio fare il guardone… assolutamente!” disse

Santana fù distratta da un urlo che arrivò da dietro di lei e vide che Brittany si precipitò e lanciò letteralmente verso quel ragazzo. che l’accolse emozionato

“Mike! Mike oddio! Sei tu!!!” urlò. per poi sporgersi per toccargli il viso e rendersi conto che non stava sognando
“si! Ahahahah sono io!” rispose. per poi metterla giù
“oddio ma… sono le 3 del mattino, che ci fai qui fuori?”
“sono arrivato qualche ora fà, ho chiacchierato un po’ con tua nonna e tua mamma, ma poi quando ho visto che iniziavano a sbadigliare, ho deciso di lasciarle andare a dormire e di aspettarti in macchina”
“ma perché non mi hai chiamato? Sarei corsa qui!”
“perché volevo farti una sorpresa, altrimenti che sorpresa era?” disse felice

La bionda si ributtò trà le sue braccia ed esclamò “Dio…. Mike…. Mike…. Sei qui…. E ti stò abbracciando…. Non ci posso credere!”
In tutto quel tempo, Santana era rimasta in disparte ad osservare quella scena e cercare di capire che cosa stesse succedendo. Brittany si ricordò di lei solo nel momento in cui, Mike, le fece uno sguardo eloquente verso la sua direzione

“oh… Mike lei è Santana” si girò, vedendola con le braccia incrociate “Santana lui è Mike, è venuto da New York per me” si girò eccitata e le prese la mano

Santana si gelò sentendo quelle parole, vide che il ragazzo asiatico si avvicinò a lei, notò la corporatura perfetta, vedendolo da vicino ed immaginò dovesse essere un ballerino, gli strinse la mano e disse

“Ciao Mike, piacere”
 
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Ciaaaao, scoperto il ragazzo misterioso… era Mike! Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo, i personaggi e le loro caratterizzazioni.
Ringrazio come sempre chi lascia due righe dopo aver letto ed anche chi legge e basta.
A presto
E.

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Capitolo 8
*** Alice in Neverland ***


“sbaglio o c’era una situazione strana dentro quella macchina?” Mike e Brittany erano sdraiati sul letto della stanza della bionda, avevano deciso di tornare dentro casa Pierce, anche se il ragazzo aveva prenotato in un albergo vicino.

La ragazza poggiava la sua testa sul petto del suo migliore amico, mentre questi le carezzava i capelli. Non ci credeva ancora che Mike era li con lei, che si era fatto tutta quella strada per stare un po’ insieme e che finalmente aveva qualcuno con cui parlare e trovare il conforto di un po’ di calore umano. Sorrise alla domanda del suo amico e, sollevando il viso per guardarlo, disse
“che vuoi dire?”
“non sò… prima che facessi il cretino con i fari, mi era sembrato di notare un momento molto intimo”
Brittany arrossì e per non farsi notare riposò il viso sul petto di Mike
“ti stai sbagliando” rispose solamente
“parlami di lei” chiese ancora
“abbiamo avuto un impatto difficile, le prime volte che ci siamo viste, poi è successo qualcosa ed è come se lei mi legga dentro e compaia sempre nei momenti in cui ho maggiormente bisogno…. parlare con lei mi fa sentire incredibilmente bene”
“Wau! deve essere speciale”
“non lo sò Mike…. So solo che, negli ultimi giorni, non abbiamo fatto altro che cercarci a vicenda, sempre di più…. “ Mike sentì che Brittany si strinse di più a lui, come se avesse paura di quella frase che aveva appena pronunciato e cercasse protezione
“sono felice che abbia trovato qualcuno qui che ti stia vicino…. Mi sento più tranquillo a sapere che non sei sola ed hai qualcuno a pochi passi, che può starti vicina nel momento del bisogno”
Sentì che la ragazza fece solamente un lungo sospiro senza rispondere, perciò decise di continuare
“poi è anche abbastanza carina…. Che dici ci posso provare? È single?” sorrise
Brittany si sollevò e poggiò il mento su una mano, scrutandolo attentamente
“stai parlando sul serio?” chiese poi
“certo! non scherzo mai su queste cose lo sai!”
“mmmm solo che c’è un piccolo problema…” Brittany sorrise dentro di sé, non vedendo l’ora di dare quella notizia a Mike, non era molto corretto dare un’informazione così personale ad uno che nemmeno la conosceva, ma si sentiva stranamente sollevata di poterlo fare.
Mike la guardò curioso
“è lesbica” disse con aria soddisfatta
Mike spalancò la bocca e, con un misto trà sorriso e sorpresa, disse
“noooooo!” mettendosi le mani sul volto, fingendo disperazione, per poi fermarsi e dire “aspetta!” sorridendo ed indicandola “ho capito….. ecco perché”
“finiscila cretino!” Brittany si buttò di peso sopra di lui e gli diede dei pizzichi “non fare lo stronzo!” continuò
“Andiamo Pierce! Non è mica la prima volta per te…. Certo niente di serio…. Ma mi ricordo una sera…. Una certa ballerina di nome Betty…. Ti ho cercata dappertutto, per poi trovarti avvinghiata a lei a limonare senza pietà, appartate su un divano” disse, tenendole strette le mani, per paura di prendere colpi
“eravamo ubriache” rispose, mentre si dimenava per liberarsi
“certo certo! la verità viene sempre a galla quando si è ubriachi” pronunciò, avvicinando il viso alla sua faccia
“non dire cazzate Mike!” riuscì a liberarsi
“ssshhhhh! Sono le 4 del mattino! Sveglieremo tutti” disse il ragazzo, abbracciandola e tenendola stretta
 
*********
 
“Britt! Sveglia! È ora di alzarti mi devi accompagnar….” La nonna di Brittany aprì la porta e vide la nipote che dormiva beata sopra il petto di Mike
“oh… s…scusate… io.. io non…. Ti aspetto in cucina!” disse, per poi chiudere subito la porta ed andare via
I due aprirono gli occhi e Brittany ebbe addirittura la forza di sollevare la testa, per mettersi una mano sulla faccia sconvolta
“quanto abbiamo dormito?” chiese poi al suo amico, che aveva realizzato quello che la nonna aveva appena visto
“due ore….. Britt che faccio? Scappo dalla finestra?” disse allarmato
La bionda si mise a ridere e si buttò di nuovo sul suo petto
“no cretino! Dormi ancora un po’, vado a preparare la colazione” le disse, per poi alzarsi con fatica e stamparle un bacio sulla guancia


Si diresse a passo abbastanza instabile verso la cucina, avevano dormito pochissimo, perché erano rimasti tutta la notte a parlare, vide la nonna che, imbarazzata, lavava dei piatti e non le rivolse nemmeno uno sguardo, sorrise immaginando tutto quello che le frullava in testa

“Buongiorno” disse, avvicinandosi verso di lei a prendere due tazze
Sentì che la nonna fece un respiro profondo prima di dire
“Brittany mi dispiace…. Io… io non sapevo ci fosse Mike e comunque, dovreste chiudere a chiave la stanza …”
“Hey! Respira!” la interruppe, prendendole le spalle e sorridendole “non è successo niente, Mike è il mio migliore amico ed ieri abbiamo deciso di stare qui, invece che andare al suo albergo. Tranquilla nonna” la rassicurò
“bè, ai miei tempi, io non andavo a letto con i miei amici” le sorrise anche lei, più sollevata
“ai tuoi tempi non c’erano nemmeno  i letti se è per quello” la provocò
“ma….” Le lanciò un tovagliolo per poi dire “ che si tratta così una povera signora di mezza età?”
Brittany si mise a ridere e decise di non infierire ulteriormente, sulla frase ‘mezza età’ usata dalla nonna

“mamma?” chiese poi
“è uscita presto per andare a fare un po’ di corsa con John” rispose
“sembra stia andando divinamente…. Sembrano tanto due sposini in viaggio di nozze… non è che si sono sposati e noi non lo sappiamo?”
“Britt….” Margaret si girò e la guardò con rimprovero “stà bene finalmente, questo è l’importante… perché non vuoi accettare che si rifaccia una vita?”
“forse perché  è passato solo un anno? Io sento ancora la sua mancanza, mi sembra di sentirlo ancora in certi angoli della casa, mentre invece lei se la spassa già con qualcun altro, che magari non aspettava di meglio per tuffarsi trà le sue braccia”  disse tutto d’un fiato, come se quelle parole ce le avesse in canna pronte a spararle da un momento all’altro

“non è così Brittany! È ovvio che manca a tutti, ma dobbiamo andare avanti…. È l’unico modo e sono sicura che lui vorrebbe così” si avvicinò a lei per guardarla negli occhi
Brittany fece una smorfia di disapprovazione, poi si alzò per tornare da Mike, quando la nonna l’afferrò per un braccio e la fece rigirare
“sono sicura che, se tuo padre  avesse potuto scegliere chi poteva stare vicino a tua madre, avrebbe scelto John, era il suo migliore amico, non avrebbe potuto desiderare di meglio” la ragazza rimase a fissare sua nonna per qualche secondo, poi venne avvolta da un suo abbraccio improvviso, lo ricambiò e si sforzò di sorriderle.
“ora vi lascio soli, così potete fare colazione tranquillamente” disse poi
“siamo solo amici nonna!!” le ripetè con più foga
“si… si certo tesoro” le diede un bacio in fronte e se ne andò con un sorrisino che lasciò la bionda perplessa
 
****
 
Brittany aveva finito le sue ore con Becky, quel giorno fù puntuale come non mai, di solito si tratteneva anche più del dovuto, ma non vedeva l’ora di incontrare Mike, che l’aspettava fuori da casa Lopez per andare a fare un giro per Lima. Aveva lasciato Becky che finiva di decorare il suo diario con miliardi di strass, uscì dalla stanza ed incrociò Santana sulle scale
“Hey!” escalmò la latina
“Hey! Non ti ho sentita arrivare” le disse la bionda
“mi stò allenando a fare piano, per interpretare la regina cattiva del musical di Kurt, così posso uccidere più facilmente” fece una faccia spaventosa, procurando una risata nell’altra
“è vero! Il musical di Kurt sulla vita di Michael Jackson”
“si, una sorta di mashup con Alice nel paese delle meraviglie”
“già…. Alice in Neverland” rispose sicura la bionda, facendo meravigliare l’altra del fatto che si ricordasse addirittura il nome strambo che il suo amico aveva trovato “quando iniziate a provare?” le chiese poi
“stasera, Mr Schue ci lascia l’Auditorim…. Ti và di passare? Non sarebbe male un punto di vista da una che viene da Broadway, anche se nessuno lo sà e non lo posso dire” scandì l’ultima frase, non molto contenta
“esatto!” l’ammonì Brittany col dito
“si certo, sò a memoria tutto…. Allora? Verrai?” chiese speranzosa
“mi dispiace San, ma devo uscire con Mike, gli farò fare un giro per Lima, poi sono un po’ distrutta, ho due ore di sonno alle spalle, perché siamo rimasti quasi tutta la notte a parlare”

Santana annuì e si sforzò di sorridere. Aveva lasciato Brittany con Mike la sera prima, era talmente eccitata della venuta dell’amico, che a mala pena la salutò, sentiva una forte stretta alla stomaco, ma continuava a ripetersi che non poteva pretendere di avere Brittany a disposizione tutta per se, perché non le apparteneva e la conosceva da pochissimo in confronto ad amici, come Mike, che aveva da sempre.

“pensavo poi di portarlo da Breadstick che ne pensi?” Brittany la destò dai suoi pensieri con quella domanda
“oh… certo! mi sembra una bellissima idea” cercò di rispondere il prima possibile, perché non si accorgesse del suo stato d’animo
“bene…. Allora vado, mi stà aspettando in macchina” disse felice la bionda
“oh… in macchina…” esclamò stupita Santana
“si… è l’unico di cui mi fidi, insieme all’autista di Sugar, ne ha licenziato parecchi, perché non mi piaceva come guidavano, ma poi abbiamo trovato quello giusto” rispose subito capendo cosa frullasse per la testa alla mora.

Santana sorrise amaramente, questa volta, non sentendo il suo nome, non era riuscita a fare finta di niente, abbassò il viso, non riuscendo a guardarla. Brittany si accorse subito e, vedendo quella situazione, sentì forte l’impulso di abbracciarla, così si avvicinò e le sollevò il viso per farle un sorriso e dire
“E poi c’è una terza persona ora, che si è guadagnata la mia fiducia”
La mora si sentì avvampare, le venne spontaneo guardare quelle labbra a pochi centimetri da lei e desiderarle ardentemente, le mancò il respiro, quando cercò i suoi occhi che brillavano ancora accompagnati dal suo sorriso, decise che l’unico modo per fermare quel turbine di emozioni che le trapassavano il corpo, era quello di abbracciarla…. e così fece, la strinse a sé, nascondendo il viso trà il suo collo e provando a respirare il profumo dei suoi capelli che la rilassò.

Brittany fù felice di averla tranquillizzata ed, in quell’abbraccio, sentì uno strano conforto, come se il suo corpo si sentisse a casa.
Si staccarono dopo qualche secondo quasi a malavoglia, tenendo i loro occhi incollati.

“grazie” disse  Santana, come a volerla ringraziare di averla fatta entrare in quel piccolo cerchio della sua vita
Brittany annuì solamente sorridendole, sentiva il cuore battere a mille, ed il respiro corto, non riusciva più a gestire le sue sensazioni, pensò che l’unico modo era quello di allontanarsi e disse

“ora devo andare, ci sentiamo più tardi magari” le diede un bacio sulla guancia e lasciò di corsa casa Lopez, mentre Santana la scrutò senza distogliere lo sguardo fino a che non chiuse la porta.
 
*****
 
“ma questa cosa è fantastica! Sul serio puoi chiedere tutti i grissini che vuoi, fino a che non ne puoi più?” Mike era esaltato da breadstick e continuava a mangiare grissini in quantità industriale. La bionda l’aveva portato in giro per vari posti di Lima, anche se non c’era tanto da girare, ma avevano visitato alcuni posti caratteristici e poi l’aveva portato nel suo locale preferito.

Sgranò gli occhi, quando vide improvvisamente la mano di Mike, passarle davanti ai suoi occhi, muovendosi velocemente
“Hey tutto bene? “ le disse
“eh?.... si si… scusa” rispose ridestandosi
“ti ho fatto una domanda Britt” disse, ormai arreso al fatto che la sua amica avesse la testa da un’altra parte
“non l’ho sentita… cosa mi hai chiesto?”
“lasciamo perdere….” Scosse la testa per poi dire “a che pensi? È tutta la sera che  sei assente e ti perdi nei tuoi pensieri”
“no…. È che sono solo stanca, abbiamo solo due ore di sonno alle spalle, infatti non capisco come possa essere così pimpante” disse, cercando di sviare la domanda
“non mi freghi…. “ le fece l’occhiolino “aspetta lasciami indovinare” continuò, per poi prendere dei grissini in mano, farne dei piccoli pezzi, ed iniziare a scrivere sul tavolo una S, poi una A, poi una N
“finiscila idiota!” Brittany si mise a ridere disfando il capolavoro grafico dell’amico che, arreso, prese un pezzo di A e se lo mangiò, facendo spallucce
“che scemo che sei” le disse, scuotendo la testa divertita
“dov’è ora?” chiese il ragazzo
“chi?”
Mike le fece uno sguardo abbastanza eloquente, senza aver bisogno di dire niente
“è all’auditorium con i suoi amici, provano per un musical”rispose, sentendo le guance arrossire
“un musical??” il ragazzo s’illuminò poi si alzò e disse “andiamo che aspetti?” prendendola per un braccio e facendola alzare
“Aspetta, dobbiamo pagare prima!” urlò Brittany divertita
“ah già è vero”
 
***********
 
“ok… sono dei dilettanti…. Promettimi che starai buono e non interverrai in nessun modo” erano fermi davanti al cancello del McKinley e Brittany era evidentemente agitata, a Mike divertiva sempre vedere la sua amica così.
“ok… promesso… posso almeno applaudire?” chiese
“No! Non dobbiamo disturbare!” la bionda le puntò il dito contro
“ok… ok “ l’altro spalancò le braccia e si mise a ridere
“che ridi?” chiese curiosa
“niente…. Sei cotta” le sussurrò in un orecchio
“Mike! Non dire cazzate! È che c’è rimasta male, quando le ho detto che non sarei venuta e mi è dispiaciuto, tutto qui”
“certo… certo Britt” Mike si mise il suo fedele cappello ed aprì la mega porta che portava direttamente all’auditorium, quando  Brittany lo bloccò
“mi dispiace… non ci vediamo da secoli ed io, invece che stare tutto il tempo con te, ti porto a vedere le prove di un gruppo di ragazzi che chissà che combinano”  gli disse, appena si girò stupito
“Vieni qui” Mike la trascinò in un abbraccio e poi le disse “voglio solo che tu sia felice…. e poi siamo insieme lo stesso no?” Brittany annuì ed entrarono
 

Si misero nella parte più alta, per non disturbare e in un primo momento, c’erano solamente Kurt e Tina sul palco, che provavano delle scene recitate.

“credo che Tina sia Alice e che Kurt sia Michael” le sussurrò in un orecchio
Il ragazzo annuì un po’ perplesso per le qualità recitative dei due, che ci mettevano passione, ma nei movimenti erano veramente impacciati
Ad un certo punto partì una base e Kurt iniziò a cantare Man in the Mirror in duetto con Tina
“bè però sono bravi a cantare” disse Brittany
“si ma, tesoro, si muovono in modo pessimo… dio non li posso guardare” si mise una mano davanti agli occhi
“avanti! Non sono così pessimi!” le fece l’altra

Il ragazzo si girò stupito ed incredulo, pensando se affianco a lui ci fosse ancora la Brittany che conosceva, quella Brittany che non andava in scena, fino a che tutto non era perfetto e non ammetteva sbagli da nessuno dei suoi compagni, essendo la prima a rimproverarli

Andarono avanti e Brittany vide Mike sempre più insofferente, temendo che facesse un’irruzione improvvisa sul palco. Per fortuna finirono la canzone e Kurt si accorse della presenza dei due ed esclamò
“Hey c’è Brittany! Ciao Britt avanti avvicinatevi!” facendo loro cenno di avvicinarsi
I due si guardarono e si alzarono contemporaneamente, mentre scendevano le scale la bionda sussurrò trà i denti
“hai promesso…”
“rilassati Pierce!” disse Mike divertito

 
Appena Santana sentì il nome di Brittany si irrigidì ,ed istintivamente strinse fortissimo il braccio di Quinn, che era poggiato sul bracciolo della sedia affianco a lei. La ragazza la guardò perplessa e la mora arrossendo, ma non riuscendo a nascondere la felicità di quella notizia, disse:
“scusa”
“Oh Gesù” Quinn si mise una mano in fronte, tirando la testa all’indietro


“ciao ragazzi! Lui è Mike” presentò a tutti il suo amico, lanciando uno sguardo speciale a Santana che la guardò sorridente
“ciao a tutti!” disse Mike
“Kurt e Tina bellissima performance!” disse la bionda, procurandosi uno sguardo perplesso dall’amico affianco a lui, che Santana non potè fare a meno di notare, mentre Kurt invece per niente, infatti esclamò
“sul serio Britt? Ti è piaciuta?” disse saltellando entusiasta sul posto
“si… si capiva che Michael sente l’esigenza di far qualcosa per il mondo e che Alice si fida di lui” continuò, guardando poi Tina che annuì felice
“e a te Mike è piaciuto?” chiese poi Tina.
Brittany, in quel momento, chiuse gli occhi, perché era arrivata la domanda che sperava tutti saltassero e si ritrovò solamente a pregare che l’amico mantenesse la promessa
“oh… bè…. Non che io me ne intenda….” Disse, grattandosi la testa
“mi ha detto Santana che sei un ballerino di Broadway, quindi se non te ne intendi tu….” Intervenne Quinn, facendo gelare sia Santana che Mike, ma ancor di più Brittany, che guardò risentita la mora, per aver rotto il patto di non rivelare la cosa
“che cosa? sul serio? Sei un ballerino di Broadway?” Kurt si mise davanti a lui, come se avesse appena visto un personaggio della tv, sbucare fuori da uno schermo.
“si… cioè… sono un semplice ballerino di fila” rispose l’altro, mentre Brittany non distoglieva lo sguardo risentito nei confronti di Santana
“non esistono SEMPLICI ballerini di fila a Broadway, se sei un ballerino e balli in quel meraviglioso posto, puoi essere solo bravo, trà i migliori” disse Kurt
Mike spalancò le braccia, un po’ gongolandosi dell’affermazione appena fatta da Kurt

“bè se devo essere sincero….” Mike rivolse uno sguardo a Brittany che ormai non badava per niente a quello che stava dicendo, quindi decise di essere sincero “nei movimenti siete troppo rigidi.. voglio dire, tu sei scosso ed il tuo corpo deve trasmettere questo stato emotivo di tensione” fece alcune mosse canticchiando la canzone, per cercare di far capire a Kurt cosa volesse dire “e tu, pendi dalle sue labbra perché ti fidi di lui, quindi non puoi stare lontana un chilometro, anche il tuo fisico deve dire che ti fidi di lui” si avvicinò a Tina facendole capire il suo concetto, prendendole le mani, la ragazza arrossì.


Mentre tutti erano rapiti dagli insegnamenti di Mike, Santana cercò di sostenere lo sguardo di Brittany e, mentalmente, pensò a quale punizione corporale affliggere alla sua migliore amica, per aver fatto quella rivelazione.

Non ce la fece più e, per trovare un espediente e togliersi da quella situazione, affermò
“bene è arrivato il maestrino” incrociando le braccia
“cos… cosa? oh no… io non volevo fare il maestro di nessuno, davo solo qualche consiglio” rispose imbarazzato
“esatto, ci stà dando dei consigli, dei consigli che vengono direttamente da Broadway… stà zitta Santana!” Kurt smise di sorridere a Mike e fulminò con lo sguardo la sua amica, per la sua strafottenza
“se avessimo avuto bisogno di consigli li avremo cercati!” continuò, notando che Brittany aggrottò le sopraciglia, non capendo quell’aggressione gratuita al suo amico
“Santana non esagerare, Mike non ci stà dicendo che facciamo schifo… giusto?” disse Quinn, rivolgendosi al ragazzo, che annuì subito abbastanza scosso
“ah no? A me sembra di si…. Con belle parole, ma ci stà dicendo che facciamo abbastanza schifo! Perciò non sò voi, ma io non resterò un secondo in più, ad ascoltare la voce di Broadway!” disse, guardando Kurt con risentimento, per poi voltarsi da Quinn e dire “e tu! la prossima volta puoi farti benissimo i fattacci tuoi!”

Si allontanò a passo svelto, lasciando tutti sorpresi ed increduli. Quinn si mise una mano in fronte e si girò, pronta ad andarle dietro, quando sentì
“Aspetta!” urlato da Brittany “ti prego lascia andare me” continuò, per poi vedere che Quinn annui
 
 
Uscì quasi di corsa dall’auditorium e la vide in lontananza, aveva un passo dannatamente veloce, ma lei era più allenata a camminare veloce e la raggiunse

“Santana aspetta!” le disse a pochi metri da lei
La mora si fermò e l’aspettò con le braccia incrociate, aveva il fiato corto, ma non per la quasi corsa, ma perché aveva paura di quello che Brittany potesse dirle, ma era determinata a non farlo notare
“che c’è? Vuoi dirmi che ho tradito la tua fiducia? Bè ti sbagli, perché ho detto solo di Mike a Quinn, come vedi non è molto affidabile per quanto riguarda i segreti” disse, tenendo le braccia incrociate

Brittny fece silenzio, ed avanzò piano verso di lei, Santana vide che il suo viso si fece sempre più impietosito e non capiva perché.
La bionda osservava quell’atteggiamento che già bene conosceva, quelle braccia incrociate al petto, che volevano dire solo una parola: paura. Santana si stava proteggendo in quel momento, ma Brittany non capiva il perché.

Si avvicinò ancora un altro po’ e, prendendole le mani, in modo da aprire  quella corazza, le disse dolcemente a due passi dal suo viso
“perché fai così?”
Santana si sentì morire, pensò letteralmente di non farcela, davanti a quegli occhi, che erano quasi in lacrime e davanti a quel viso così bello. Brittany le mise una mano sulla guancia e le chiese di nuovo
“ti prego…. Perché fai così?”

La mora sentì il peso caldo della mano di Brittany sulla sua guancia, sentì che quei tratti di pelle, che toccavano la sua mano, erano in fiamme. Deglutì, ed addolcendo lo sguardo, che fino a pochi secondi prima era risentito, disse

“io…. Britt…. Io..”

“San…” la bionda inclinò la testa di lato, scrutando i suoi bellissimi occhi neri e profondi, che mostravano paura in quel momento

“perché probabilmente…… mi stò innamorando di te” quasi sussurrò, ma Brittany lo sentì, come sentì il suo cuore fermarsi a quelle parole.
Santana spalancò la bocca, incredula di essere riuscita a dire quelle parole, sembrava che in quel caso fosse stato il suo cuore a lanciare l’imput e non il suo cervello. Scosse la testa ed in lacrime disse

“scusa… scusa devo andare”

Girandosi di scatto e correndo più veloce che poteva, via da lei, via da quella situazione, che non sapeva più gestire.
Brittany la lasciò andare, non aveva senso seguirla ancora e forse era meglio così, perché aveva bisogno di capire cosa stava succedendo dentro di lei e trà loro due.
 
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Inizio col chiedere scusa per il tremendo ritardo…. Sono stata un po’ impegnata in questi giorni. Spero di essermi fatta perdonare col capitolo.
Grazie come sempre per i commenti e sapete benissimo che le critiche sono ben accette. Spero vi piaccia come stà andando avanti la storia.
Avete capito il Musical di Kurt? è la storia di Michael Jackson mischiata a quella di alice nel paese delle meraviglie. Kurt è un pazzo non credete? :)

Un  bacio
 
E.

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Capitolo 9
*** Smile ***


Mike uscì ancora col cellulare in mano. Appena lesse il messaggio, che Brittany gli aveva mandato, si precipitò fuori, salutando a mala pena gli altri.
La vide davanti alla sua macchina, immobile, con le braccia conserte, che guardavano un punto lontano in uno stato di trans.
“Britt…. Che è successo?” chiese preoccupato
La bionda si girò e Mike notò i suoi occhi velati e scossi.
“ti prego, portami via da qui” rispose
Il ragazzo capì subito, senza dire niente, salì in macchina ed, appena pronti, mise in moto
“Dove vuoi andare?”
“non lo so”

Fù l’unica cosa che si dissero. Poi Mike capì che Brittany non aveva voglia di parlare. Certo, guidare quasi alla cieca, in una città che non conosceva, non era il massimo, ma cercò di girare attorno ad alcune vie, senza che l’altra si lamentasse, era troppo persa nei suoi pensieri per accorgersi della cosa. Decise di seguire le indicazioni per un parco che doveva essere nei dintorni, pensò che, forse stare in macchina, per l’effetto che faceva a Brittany, non era proprio la cosa più giusta. Fortunatamente trovò il parco e parcheggiò proprio davanti all’entrata. Si girò verso di lei e chiese
“ti và di scendere? Camminiamo un po’”
Brittany annuì solamente

Passeggiarono per un po’ di tempo, Mike aveva il desiderio di prenderle la mano, abbracciarla, fare in modo che potesse sentire che lui c’era. Ma non trovò il coraggio di fare niente, perché la sua amica era davvero scossa.

Fino a quando, ormai stanchi, si misero a sedere sotto un grande albero, il ragazzo si mise affianco a lei e, dopo pochissimi secondi, Brittany non resistette più e lo abbracciò, adagiandosi sul suo petto. Mike inspirò profondamente, quasi consolato dal fatto che si era lasciata un po’ andare finalmente. Prese un po’ di coraggio e chiese
“Brittany ti và di dirmi cosa è successo?”
Mike non sentì risposta dall’altra parte, se non un sospiro profondo
“Se Santana  ti ha detto qualcosa di brutto, che ti ha fatto del male, se la vedrà con me…. Voglio dire, è una vera vipera, non si possono trattare le persone così solo perché…”
“mi ha detto che si stà innamorando di me” lo interruppe e pronunciò la frase senza guardarlo
Mike spalancò la bocca e disse
“sc…scusa puoi ripetere?”
La bionda lasciò il petto del suo amico, per mettersi di fronte a lui
“le ho chiesto perché si comportava così e mi ha risposto perché probabilmente si stava innamorando di me, per poi fuggire via” disse tutto lentamente, perché l’amico potesse mentalmente realizzare e fare sue quelle parole
“Oh….”
“oh… è tutto quello che hai da dire Mike?”
“n…no cioè…. Non mi aspettavo…. Cioè non così… come dire in fretta…” balbettò lui
“probabilmente la tua venuta ha accelerato il processo” sorrise per la prima volta dopo quelle ore, anche se era un sorriso amaro.
“dici che è gelosa di me?”
“dico che deve avere un casino in testa e forse è spaventata e, la tua venuta, ha creato ancora più scompiglio”  ammise in quel momento, facendo un’analisi che ancora non aveva valutato
“ e tu? Come stai? Che ne pensi?”
“no lo sò Mike…. È tutto un casino” disse, ripoggiando la testa nel petto dell’amico
“io le sarei corso dietro” disse improvvisamente
“ah si?”
“si… le sarei corso dietro e le avrei detto:hey! non permetterti più di trattare così il mio migliore amico!!!”
Brittany rise di gusto e ringraziò di avere Mike al suo fianco, in quel momento così particolare

******
 
“San! Quinn al telefono” Becky entrò nella sua stanza, con in mano il cordless di casa
“oh no…. Staccare il cellulare non è servito a niente” disse, tirando indietro la testa
“Quinn dice che ti ha sentito” disse la sorella, ascoltando attentamente la voce dall’altra parte del telefono
“bene, almeno si offenderà e non vorrà parlare con me”
“Quinn dice che, se non le rispondi immediatamente, stà venendo qui ed allora sarà peggio per te” continuò Becky
“posso sempre scappare e non farmi trovare”
“Quinn dice che…”
“Oh Avanti! Dammi quel cazzo di telefono!!!” la interruppe ormai stanca
“grazie Quinn… domani mi aspetto quel rossetto che mi hai promesso per averti aiutato con San” disse Becky, prima di passare il telefono a Santana e correre via dalla stanza

“hai corrotto mia sorella?” domandò incredula la mora
“era l’unico modo per avere un contatto con te! Sapevo che le avresti detto di non passarti nessuno” rispose l’altra
“che vuoi Quinn”
“voglio sapere come stai e non dirmi bene, perché sò che non è così”
“ok stò di merda… contenta?” disse con la voce un po’ rotta dall’emozione
Quinn capì che la cosa era seria ed andò subito al sodo
“che succede trà te e Brittany?”
“non succede niente Quinn! Cosa dovrebbe succedere?”
“sei strana Santana, non ti vedevo così da quel… bè da quel periodo…. E la cosa mi preoccupa”
“non ti devi preoccupare di niente, stò bene, sono solo un po’ nervosa” mentì, sperando che la sua migliore amica ci cascasse
“mi sembra di aver già sentito tutto questo, per poi scoprire che, con l’altra persona, andavate a letto già da tre mesi, prima di deciderti a dirmi che stavate insieme”

Santana sospirò, avrebbe voluto chiudere il telefono in faccia alla sua amica, perché non poteva togliere fuori la sua storia con Giulia, proprio in quel momento, non era giusto, perché lei stava male per Brittany, perché aveva paura, perché, dopo  Giulia, non c’era più stata nessuna per un intero anno e mezzo
“Quinn, davvero stai tirando fuori quella storia in questo momento?” le chiese
“si! Perché voglio che ricordi…. Tu sei così Santana, trattieni tutto, per poi scoppiare e credo proprio che oggi sia successo così” disse la bionda, facendo una perfetta analisi
“ok…hai ragione… e, proprio per questo, dovresti capire che ho bisogno di stare un pò da sola e che non mi và di parlarne o di far tornare a galla, con l’aiuto di qualcuno, i ricordi” 
“io non voglio che tu stia da sola San” la voce di Quinn si addolcì e assunse dei toni preoccupati “  sò già che ora ti chiuderai e non verrai alle lezioni, non vorrai vedere nessuno, per almeno una settimana”
La mora era così stupita che Quinn la conoscesse così bene, che le scappò un lieve sorriso
“ti prometto che no succederà…. Non ne voglio parlare ora, ci vediamo domani a lezione e, se ti và ancora, ne parleremo ok?”
“ok… ho insistito abbastanza per oggi” si rassegnò

Santana chiuse il telefono e sperò davvero che nessuno la cercasse. Ripassò mentalmente quei minuti pazzeschi che l’avevano sconvolta. Come diavolo le era venuto in mente? Aveva detto a Brittany una cosa grande, non poteva farlo, non dopo averla conosciuta da un mese. Possibile che, quella ragazza, l’avesse così sconvolta? Che si sentisse così attratta da lei, da non riuscire a controllare le sue emozioni e filtrare quello che doveva uscire dalla sua bocca? Si sentì una perfetta idiota, una ragazzina alla prima cotta. Era scappata via come una bambina, senza sapere la reazione di Brittany, senza che lei potesse dire niente, ma non era pronta per sentire lei, in quel momento non ce l’avrebbe fatta, perché era troppo provata.
 

******

“Britt, pensi che lo stemma della casata di Cristoforo Colombo, fosse quello di un colombo?”

Becky aspettò in silenzio una risposta che non arrivò, Brittany era persa nei suoi pensieri, era tesa quel giorno, non vedeva Santana da una settimana, facendo finta di niente, trovava delle scuse per chiedere di lei alla sorella, per sapere come stesse e Becky rispondeva sempre le stesse cose, cioè che Santana passava le sue giornate in biblioteca per studiare . Continuava a pensare a lei, perché fondamentalmente le mancava , sentiva una stretta al cuore ogni volta che ci pensava e le veniva in mente quel momento in cui una semplice frase l’aveva sconvolta. Aveva deciso di rispettare quel suo silenzio, non sapeva se era la cosa giusta, ma sicuramente, se sarebbe continuato ancora, l’avrebbe cercata lei, per parlare, per farla stare bene, perché era sicura che non stesse per niente bene.

“Britt…. Hey Britt! stò parlando con te!”  quasi urlò Becky
“eh?... oh si sicuramente!” rispose, senza nemmeno sapere la domanda
“benissimo! non c’è nel libro, domani lo dirò alla prof, così mi darà un bel voto!” affermò entusiasta
La bionda le sorrise e, quasi a compensare la mancanza di Santana, l’abbracciò, sentendo addosso a Becky un po’ di lei.

*****

Aveva le mani ancora strette al volante, non riusciva a lasciarlo ed a rilassarsi sul sedile. Carezzava nervosamente le estremità con i pollici e continuava a pensare di essere pazza.
Santana spesso quando era nervosa, canticchiava, l’aiutava a non pensare ed, in quel momento ,ne aveva un assoluto bisogno, perché il solo pensare a quello che stava facendo, l’avrebbe fatta mettere in moto e scappare da li.
 

Brittany rientrava col suo solito passo svelto a casa sua, si era trattenuta, anche quella sera, più del dovuto a casa Lopez, sperando di poter incontrare Santana, come succedeva sempre, prima di quel fatidico giorno, mentre camminava, pensava che forse era arrivato il momento di farsi sentire e mandarle almeno un sms, le mancava troppo per continuare a rispettare il suo silenzio.
Si bloccò quando vide una macchina conosciuta parcheggiata a pochi metri dal vialetto di casa sua. Il suo cuore accelerò i  battiti improvvisamente.
Santana continuava a guardare lo specchietto retrovisore, mentre stringeva il volante e canticchiava, si fermò nel momento in cui, il suo specchietto, rifletté una figura bionda che si era fermata ad osservare la sua macchina a pochi passi da lei.
“oh cazzo! Non ce la posso fare” affermò a voce alta

 
Brittany realizzò in un istante, che quella era la macchina di Santana e che, dentro ci fosse lei, esclamò a voce alta
“Santana!”
Le venne inspiegabilmente da sorridere e continuò a camminare nella sua direzione. Fino ad arrivare alla portiera della sua macchina ed aspettare che scendesse.
 

Prima di aprire la portiera, Santana si ripetè mentalmente, che non doveva aspettarsi niente e che, anzi, era meglio per lei, aspettarsi il peggio, per non rimanere delusa, ma che, nonostante tutto, doveva essere forte e magari evitare di piangere davanti a lei, perché non sarebbe stato giusto, qualsiasi cosa si fossero dette.
Ora però doveva davvero scendere, perché Brittany era li fuori che l’aspettava.
Fece un respiro profondo, si girò e trovò ad accoglierla il sorriso bellissimo di Brittany, a quel punto tutto sparì, non sentì più niente, perché lei era li, che l’aspettava ed intanto le stava sorridendo, qualsiasi cosa dovesse succedere, quel sorriso l’avrebbe sicuramente confortata.
 

Scese dalla macchina e Brittany lasciò andare la sua cartella, che teneva stretta al petto, per abbracciarla immediatamente. La mora si ritrovò avvolta da una forte stretta, insieme al profumo inconfondibile di Brittany, che, si accorse in quel momento, era una delle cose che le era mancato di più
“San” esclamò emozionata la bionda, mentre ancora la stringeva.
Brittany non riusciva a regolarizzare il battito del suo cuore e la cosa che la faceva impazzire di più, era che, in quel contatto così stretto, poteva sentire chiaramente che, anche per Santana, era la stessa cosa. sentiva il cuore della mora battere forte, ancora più forte del suo, se questo era mai possibile. Aveva quasi paura di staccarsi ed incrociare i suoi occhi, perché era talmente presa da quel momento, che non sapeva che reazioni istintive potesse avere.

Si staccarono e si guardarono negli occhi, la mora percepì la felicità di Brittany nel rivederla e quella cosa la rincuorò tantissimo.
“vieni! Ti và di entrare? Non c’è nessuno a casa mia” le disse, prendendole tutte e due le mani e non smettendo di guardarla negli occhi
La mora annuì, non aveva ancora detto una parola, ma si sentiva decisamente più tranquilla, sapeva che prima o poi doveva affrontare l’argomento, ma per il momento non ci voleva pensare, stava bene così al solo contatto delle mani di Brittany.

La prese per mano e la trascinò dentro casa sua. La fece sedere nel divano del grande salotto, che stava all’ingresso.
“hai fame?” chiese con entusiasmo
“veramente no” rispose, era più rilassata, ma aveva ancora lo stomaco chiuso
“dai, almeno fatti offrire qualcosa da bere” chiese
“ok” non potè dire di no a quegli occhi imploranti.
La bionda si portò in cucina, che era esattamente affianco al salotto e, mentre preparava, parlava per spezzare la tensione.
“mia mamma e mia nonna sono a cena con John, le ha portate fuori, io ho trovato una scusa per non andarci” urlò
Santana sorrise e ringraziò che non ci fosse andata
“e Mike?” chiese, facendosi coraggio
La bionda si affacciò sulla porta e, facendo una faccia buffissima, disse
“non ci crederai mai”
Santana sentì il fiato corto, nel vedersi spuntare quel viso raggiante così all’improvviso, si sforzò di dire
“cosa?” sorridendo debolmente, cercando di controllarsi
“lui e Tina si stanno frequentando” ammiccò, sollevando le sopraciglia
Santana spalancò la bocca per lo stupore, ma dentro di sé saltava di gioia per la notizia, Mike era davvero solo il suo migliore amico.
“sul serio?” disse poi
Brittany entrò in salotto con un vassoio e varie bevande, accompagnate da due bicchieri, mentre annuiva divertita
“si, è stata pura folgorazione, non ho mai visto Mike in quello stato, l’ha fatto barcollare” rise

Si versarono da bere e la padrona di casa le raccontò alcune cose buffe, della sua settimana insieme a Becky, come se non fosse successo niente, come se si fossero viste solamente il giorno prima e non dopo una settimana. Santana amava questo lato di Brittany che aveva imparato a conoscere, amava il fatto che avesse alle spalle una vita estremamente drammatica ma che, nonostante tutto, riuscisse ad affrontare le piccole difficoltà con un sorriso e senza perdersi d’animo, era questo che l’aveva conquistata, le avevano messo abbastanza i bastoni trà le ruote lei e Becky, ma non si era mai scoraggiata ed aveva resistito ai loro attacchi.

 
Ci fù un momento però in cui, Santana, sentì fortemente che doveva affrontare quel discorso, era stato bellissimo vedere che, nonostante quella frase, non era cambiato niente trà di loro, ma aveva bisogno di sapere, voleva sentire cosa ne pensasse lei. Così si fece coraggio
“Britt… mi dispiace di essere scappata via così quel giorno” si girò verso di lei per guardarla negli occhi, sentì che Brittany era pronta ad ascoltarla e la guardava serenamente
“non sò che mi è preso, non avrei voluto nemmeno dirti quella frase, così…. Così azzardata, ma l’arrivo di Mike, vedere che eravate così affiatati e vedere che lui stava irrompendo nella mia vita, anche con i miei amici, oltre che con te, mi ha fatta stupidamente uscire fuori testa” disse, mentre vide che la bionda annuì e fece un live sorriso
“io sono qui perché mi sembra giusto parlarne, devi sapere che non sono così, voglio dire, prima di dire una cosa del genere a qualcuno, ci passa  molto tempo…. Invece tu… tu mi hai fatto uscire di testa Britt… tu non mi hai fatto ragionare… ed io ci tengo a te…. Non sò nemmeno i tuoi gusti sessuali, non sapevo se Mike era qualcosa di più di un amico per te” 
“bè, ora l’avrai capito spero” la interruppe, solo per assicurarle quella cosa
“si… però voglio dirti che, qualsiasi cosa tu voglia dirmi, io non voglio rinunciare a te, voglio che restiamo amiche Britt, voglio….ecco, che ci sia la spontaneità che ci è stata anche adesso. Qualsiasi cosa mi dirai”  disse convinta .
Continuò a vedere che Brittany la osservava con quell’aria serena e che aveva sempre quel piccolo sorriso sul volto, alternava lo sguardo trà i suoi occhi e la sua bocca.
“perché sorridi così?” le chiese poi

Brittany non smise di sorridere, ma le mise una mano sulla nuca e le accarezzò la guancia con il pollice, era bellissima Santana in quel momento, con quell’aria tesa e preoccupata, con quel broncio che usava solo nei momenti di vera tensione. L’altra, sentendo quel tocco, deglutì nervosamente, Brittany era vicinissima e poteva sentire il suo respiro, che si faceva sempre più teso. Chiuse gli occhi nel momento in cui sentì le sue labbra sfiorate da quelle di Brittany. Era un bacio leggero, come una carezza, aprì gli occhi e trovò gli occhi dell’altra, quasi incollati ai suoi, che continuavano a sorriderle.

“cosa vuol dire questo?” chiese, quasi sfiorandole le labbra
“vuol dire che mi sei mancata da morire e che sarei impazzita un altro giorno, senza vederti e sentirti”
La mora sorrise spudoratamente, tutti i film che si era fatta in quella settimana svanirono, con quel semplice bacio ed, anche se si era promessa di non farlo, sentì una lacrima scenderle sul viso.
“perché piangi San?” chiese ingenuamente l’altra
“perché sono felice, mi hai stupito Britt” rispose, asciugandosi il viso
La bionda annuì, poi disse
“vorrei che ci andassimo piano, mi hai sconvolto e dobbiamo davvero imparare a conoscerci ancora bene, ma ci voglio provare… ok?” chiese, riavvicinandosi a lei
“ok” rispose l’altra, per poi annullare le distanze questa volta con un bacio più lungo e profondo, le due si staccarono a malavoglia, ma tenendo sempre le loro fronti incollate, si guardarono e sorrisero, questa volta anche Santana ricambiò il sorriso felice.

Si abbracciarono tenendosi strette per un po’, Santana, staccandosi da Brittany, mentre le scrutava il viso e le toglieva qualche ciocca di capelli, chiese

“Britt…. Sono la prima? Voglio dire… c’è stata qualcun’altra?”
“no… non sei la prima, ma le altre non sono mai state niente di serio” disse, sentendo di rendere felice l’altra
“dobbiamo raccontarci un bel po’ di cose ancora” continuò la latina, accoccolata sul petto dell’altra
“abbiamo tutto il tempo di questo mondo”

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Finale diabetico, : )
non uccidetemi amanti dei dialoghi corti (una in particolare) ma Santana è un po’ chiacchierona, in questo riconosco che è un po’ OC rispetto alla Lopez telefilmica.
Detto questo mi ritiro nelle mie segrete e vado a studiare Cristofo Colombo l’uomo del nuovo mondo (così pare, ma fonti mi dicono che non è confermato) ed il suo stemma familiare avente un colombo stampato (così dice Becky).
Enjoy
E.

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Capitolo 10
*** Best Friend ***


“sai cosa mi è mancato di più in questa settimana?”  Santana pronunciava quelle parole, mentre dava continui baci alla persona che era accoccolata sul suo petto.
“Cosa?” chiese Brittany, mettendole una ciocca dietro i capelli, per osservare meglio il suo viso
“il tuo odore…. Sai sempre di buono Britt ed ho avuto sempre voglia di assaggiarti, ogni volta che ti abbracciavo” disse, arrossendo un po’ per l’imbarazzo
La bionda si sciolse per quella dolcezza e, mettendole una mano sul viso, lo avvicinò di più a se, dicendo:
“bè, ora sono qui, puoi farlo quando vuoi” per poi baciarla con passione

Santana si sentiva bruciare dentro, ogni tocco di Brittany le faceva venire dei brividi caldi. Si misero più comode sul divano, senza staccare le loro labbra che, una volta assaggiate, non si sarebbero mai più volute lasciare. La mora scese sul collo dell’altra, dandole una scia di baci e procurandole dei gemiti.

Fino a che, Brittany, non si allontanò, procurando un broncio di disappunto nell’altra, che la fece sorridere
“sei così bella Santana” disse, scrutandole ancora una volta il viso. Voleva osservarla, voleva studiare ogni minimo dettaglio di quel viso perfetto, senza paura, senza vergogna. Quando Santana sorrise a quella frase, le si serrarono gli occhi ed i suoi zigomi diventarono ancora più pronunciati, Brittany posò le sue labbra prima su uno e poi sull’altro, tenendola sempre stretta a sé.
“e tu? Quante ragazze hai fatto fuori?” le chiese poi
Brittany notò che Santana si irrigidì a quella domanda e fece una faccia contrariata
“Hey…. Se non ne vuoi parlare, lasciamo stare…. Ok?” le disse dolcemente
“no… no Britt…. È che non voglio rovinare questo momento bellissimo” le rispose, dandole un leggero bacio sulle labbra, mentre l’altra annuì
“ho avuto solo una storia importante, ma è finita male…. Tutto qui”  abbassò il viso, guardando in un punto indefinito
Brittany le sollevò il mento e Santana incontrò di nuovo quegli occhi di un azzurro meraviglioso, che le sorridevano
“ok….” Disse poi Brittany, guardandola con sicurezza, perché capisse che andava tutto bene
“ok?” domandò l’altra, incredula che non volesse approfondire la cosa
“certo! è ok…. “ le diede un lieve bacio per poi continuare “ ora siamo solamente noi due e non c’è…”

Brittany si mise improvvisamente  a sedere composta, lasciando la stretta, si accorse prima di Santana dei rumori che provenivano dal vialetto di casa sua. Santana prese subito il bicchiere, che era poggiato sul tavolino e bevve un sorso, anche se aveva il cuore in gola per lo spavento.

“Hey!” esclamò Brittany, quando entrarono la nonna e la mamma
La più anziana delle due, fece una faccia perplessa, vedendo che Brittany era in compagnia di una ragazza che non aveva mai visto
“Hey” rispose
“lei è Santana, la sorella di Becky, la ragazza che seguo” si rese conto che, tutte e due si erano alzate in piedi e Santana era diventata un po’ pallida in viso
“salve signora Pierce, salve….”
“puoi chiamarmi Margaret, semplicemente” la interruppe la nonna
“e per me basta Elisabeth… ciao Santana, piacere di conoscerti” disse la mamma, avvicinandosi a stringerle la mano
Per la prima volta, dopo tanto tempo, Brittany fù orgogliosa della gentilezza della mamma
Santana strinse la mano anche alla nonna che poi disse
“bene! Che facevate?” tutte e due le ragazze smisero di respirare, Brittany, dopo qualche secondo, prese coraggio e disse
“Santana è venuta qui, perché doveva parlarmi di Becky…. Sai…. questioni di lavoro” mentre l’altra, al suo fianco, annuì un po’ più sollevata
“bene, sono felice che stia andando meglio con Becky ed anche con tutta la sua famiglia” disse Margaret rivolta verso Santana.
La mora si rese conto che, evidentemente Brittany, si era confidata con la nonna, nel periodo in cui, lei e la sorella, si erano impegnate a farla impazzire, sorrise debolmente alla nonna
“già… decisamente meglio” esclamò senza pensarci l’altra, con un sorriso spontaneo comparso sul viso

Ci furono attimi di silenzio, quando Santana decise di interromperlo, prima di svenire davanti a loro per la tensione

“bene, se volete scusarmi, si è fatto tardi, chiacchierando non mi sono resa conto dell’ora” guardò Brittany che inarcò le sopraciglia
“si certo! magari uno di questi giorni, se ti và, puoi venire a cena da noi, anche con Becky, così la conosciamo” disse Elisabeth
“oh si certo grazie” rispose Santana, mentre prendeva velocemente la sua borsa e notava che Brittany la guardava nervosamente.


Brittany accompagnò la mora alla macchina, la guardò entrare velocemente dentro, come se fosse un bunker di protezione, l’altra abbassò il finestrino e la bionda si avvicinò. Si guardarono e scoppiarono a ridere praticamente in sincrono, facendo sfogare tutta la tensione accumulata in quei minuti.

“ho pensato di non reggere e svenire in quell’istante, ai piedi di tua nonna” disse la mora, piegata in due con la testa sul volante
“Oddio avevo il cuore a mille, non pensavo rientrassero così presto….. poi stiamo insieme da quanto? Un paio d’ore? Ed è già partito l’invito a cena a casa” Brittany si piegò ancora di più dalle risate
“si ma figurati….. e poi soprattutto con Becky, si fà scappare una volta si e l’altra pure che sono lesbica…. Sarebbe un duro colpo per la famiglia Pierce” disse ancora trà le risate
“già…” Brittany si avvicinò e le prese la mano
Smisero tutte e due di ridere e si guardarono intensamente negli occhi “non ti lascio andare…” continuò a dire semplicemente la bionda, con un po’ di emozione che traspariva dallo sguardo
“non succederà” le rispose l’altra, carezzandole il dorso della mano con il pollice.

Brittany si avvicinò velocemente e le diede un veloce bacio sulle labbra, osservò dall’altra parte della macchina e vide che la nonna le stava guardando dalla finestra, non le importava, sapeva già che quelle labbra morbide, che aveva scoperto quel giorno, le sarebbero mancate da appena varcata la soglia di casa sua.
“è meglio che vada, non sò se riesco a stare ancora ferma qui, senza saltarti addosso” disse la mora facendola ridere
“ci sentiamo dopo…. Non correre” disse l’altra
Santana annuì, guardando sicura la ragazza e mettendo in moto partì. Brittany la guardò andare via, fino a che, la figura della sua macchina, non sparì dalla sua visuale. Si girò verso casa sua e vide che la nonna la stava ancora ad osservare, sospirò e prese una grossa boccata d’aria, prima di entrare dentro casa.
 

 
Santana fece la curva per svoltare verso casa sua, parcheggiò la macchina e, solo nel momento in cui spense il motore e ci fù silenzio, realizzò quello che era successo. Poggiò indietro la testa sullo schienale e non riuscì a controllare le lacrime, che scesero dritte sulle sue guance. Chiuse gli occhi e le vennero in mente quegli occhi sorridenti, che si avvicinavano per dare quel primo bacio, così delicato, che le sembrò di assaporare neve e tutto quello era successo davvero, Brittany provava quello che provava lei e non si era né spaventata e nemmeno l’aveva respinta, per la prima volta, si sentì orgogliosa della sua impulsività, che tante volte le aveva procurato dei guai,  dopo tanto tempo, sentì il cuore leggero ed assaporò un po’ di quella felicità che aveva sperato di riavere.
Prese in mano il cellulare e chiamò un numero

“Hey!” le rispose una voce alquanto divertita “sei arrivata?” le chiese poi
“si…. “ rispose, per poi fare silenzio
“che c’è San?” Brittany si preoccupò di quel silenzio
“volevo solo avere la conferma che è successo davvero, non ho sognato vero Britt? È successo tutto, vero?” le disse ancora emozionata, per quelle lacrime che ancora bagnavano il suo viso
La bionda si sciolse letteralmente a quelle parole, che erano di una dolcezza disarmante e rispose
“si…. Si San…. tu eri terrorizzata ed io ti ho baciato e poi ci siamo baciate, più volte, ed io ho voglia di baciarti anche adesso, perché mi mancano le tue labbra, mi mancano i tuoi occhi, mi manca guardare il tuo sorriso” tutto d’un fiato
“Dio Britt…. Sembriamo due adolescenti alla prima cotta” disse, mettendosi una mano in fronte
“lo sò… ma non ci posso fare niente”
“si… è vero… ci vediamo domani Britt” disse la mora, ancora con gli occhi sognanti
“si… ma spero di incontrarti nei miei sogni stanotte”
Santana sospirò e, dopo aver dato la buonanotte, chiuse la chiamata ed esclamò
“Bum! Cotta…. Cazzo!”  mettendosi a ridere

 
***********
 
L’indomani mattina, Santana si svegliò presto, in realtà aveva dormito ben poco quella notte, non riuscì a togliersi dalla mente il viso di Brittany e continuare a pensare a lei.
Sentiva di dover fare una cosa prima di tutto, così prese il telefono componendo un numero.
“Hey! Mi serve un numero di telefono e so per certo che tu ce l’hai” disse diverita.

*********

“ieri sei scappata subito nella tua stanza, tutto bene tesoro? È successo qualcosa con Becky e la sua famiglia?” Margaret mise la tazza del caffè, davanti alla nipote, che aveva una faccia alquanto assonnata, sintomo di una notte quasi in bianco
“si, tutto benissimo” sorrise, pensando che non potesse andare meglio dopo quella sera
“mi avevi detto che la sorella di Becky era insopportabile, invece mi sembra una ragazza molto simpatica”
“si…. Lo è…. Infatti mi sbagliavo, abbiamo avuto un inizio un po’ burrascoso, ma poi siamo diventate molto amiche”  inarcò le sopraciglia, dopo quelle ultime due parole
“si ho visto infatti ieri, sembrava non vi voleste lasciare più” disse la donna
“dovresti essere felice, mi stò facendo degli amici anche qui, è un anno che mi stressi con questa cosa”
“è vero! È sono felice!” le mise una mano sulla spalla e le diede un dolce bacio sulla guancia
“vado a trovare la signora McFarland, ci vediamo a pranzo?” disse poi
“si…. Io devo vedere Mike stamattina”

 
Brittany non vedeva l’ora di vedere il suo migliore amico, era stata una settimana importante dal punto di vista amoroso per tutti e due. Mike era completamente cotto di Tina e si sentiva felice come non mai e lei aspettava con ansia di raccontargli tutto quello successo la sera prima.
Appena si incontrarono la bionda gli corse incontro e gli saltò addosso
“Hey cos’è tutto questo entusiasmo?” disse a fatica, mentre la reggeva
Brittany lo guardò con un sorriso grandissimo, senza dire niente
“No!” esclamò lui, mentre l’altra rideva ed annuiva
“Santana?” chiese poi sgranando gli occhi
La bionda sorrise ed abbassò lo sguardo, mettendosi una mano sulla fronte in imbarazzo
“oddio che è successo?” disse lui, sollevandole il mento
“vi siete viste?” chiese curioso “quindi?” continuò, vedendo che Brittany riuscì solo a sorridere come una deficiente
“andiamo Britt! dì qualcosa mi stai facendo morire!” esclamò scocciato
“ok…ok… ci siamo viste e….”
“e…?” Mike pendeva dalle sue labbra
“ci siamo baciate”
Il ragazzo sgranò gli occhi
“oddio! Racconta!” disse, prendendola a braccetto e portandosela via.
Dopo pochi minuti, mentre Brittany continuava a raccontare con entusiasmo la sua serata con Santana, a Mike arrivò un sms

*ciao, sono Santana, avrei bisogno di parlarti, sei libero a pranzo? Potremo andare da BreadSticks, per favore non dirlo a Britt*

Mike lo lesse e sgranò gli occhi, preoccupandosi. Santana le incuteva ancora un po’ di timore, dopo l’ultima volta che l’aveva aggredito in quel modo.
“che succede?” chiese la bionda, vedendolo preoccupato
“eh?... n…no niente è un messaggio di Tina, aspetta…. le rispondo velocemente”
“mmmmm non riuscite proprio a stare distanti voi due eh?” gli fece l’occhiolino
“già…” rispose poco convinto
Per poi rispondere al messaggio

*ok… ci vediamo li all’1*

Rimise il telefono in tasca e rimase pensieroso per tutto il tempo, non capiva cosa volesse Santana da lui e soprattutto, perché le avesse chiesto di non dire niente a Brittany
“vieni a pranzo a casa?” gli chiese la bionda
“no… mi vedo con Tina” mentì
“ok… stasera avete le prove giusto? Da quando hai promesso a Kurt di dargli una mano, li stai mettendo sotto. Credo che verrò anche io…. Accompagnerò Santana” disse fiera
“ah, quindi si degnerà di venire alle prove finalmente?”
“ce la porto io, tranquillo!” gli fece l’occhiolino e lo abbracciò
“a stasera allora” le disse Mike
 

*******
 
Arrivò un po’ preoccupato davanti al locale, aspettò qualche minuto, perchè Santana non era ancora arrivata. Quando la vide arrivare sorridente, si rasserenò un po’
Si salutarono ed entrarono nel locale, dopo qualche minuto di imbarazzo, Mike decise di rompere il ghiaccio
“Ho visto Brittany stamattina” disse, guardandola sorridente “era raggiante”
Notò che Santana arrossì.
“bè, credo ti abbia raccontato tutto” gli disse
“già” si mise una mano sul mento e continuò ad osservarla.
“Mike, ti ho voluto incontrare per chiederti scusa” disse improvvisamente
Il ragazzo si stupì di quella frase e non riuscì a dire niente in risposta
“il mio atteggiamento è stato sciocco, si trattava solo di stupida gelosia nei tuoi confronti, non ero sicura del rapporto che avevate tu e Brittany e, vedervi così legati, mi ha infastidito”
Mike pensò dentro di se che la mora, oltre ad avere un bel caratterino, doveva essere anche abbastanza gelosa, sorrise e le rispose
“Brittany è come una sorella per me”
“ora lo sò…. E sò che sei il suo migliore amico,  lei tiene tanto a te”
“si…. Ci proteggiamo a vicenda”
Ci fù qualche secondo di silenzio e Mike chiese
“perché non hai voluto lo dicessi a Brittany?”
“perché non voglio che pensi che l’ho fatto solo perché adesso stiamo insieme, mi sono pentita un secondo dopo averti detto quelle cose, ma vedi…. C’è di mezzo l’orgoglio e ti avranno detto che sono un tipo abbastanza orgoglioso e testardo” abbassò lo sguardo
Il ragazzo sorrise
“si, Tina mi ha raccontato qualcosa”
Istintivamente Mike le prese la mano, stupendo la ragazza di quel gesto
“Santana, Brittany è una brava persona, è molto sensibile e non se l’è passata bene ultimamente, per favore, non farla soffrire” disse sinceramente, guardandola negli occhi

Santana si stupì di quelle parole e si emozionò, nel sapere che la sua Brittany, avesse un amico così premuroso che si esponesse in quel modo. Lei non riuscì ad immaginare qualcuno dei suoi amici che potesse fare altrettanto, forse Quinn, ma, in quel periodo, erano abbastanza in conflitto a causa sua principalmente, la bionda non aveva nessuna colpa, era lei che si chiudeva a riccio ogni volta che aveva qualche emozione più forte. Vedendo Mike, le venne il desiderio di recuperare quel rapporto con Quinn.
“stai tranquillo Mike, non ho nessuna intenzione, Brittany è un angelo e non ci credo ancora che abbia deciso di stare con me”
 
***************
 
“se io muovo le mani in alto, poi è difficile allargare le gambe contemporaneamente!” Becky e Brittany erano nel giardino di casa Lopez, la più piccola, stava mostrando all’altra, le nuove mosse che la Sylvester aveva insegnato loro, per una nuova coreografia.
“perché tu non devi pensare che sono due cose distaccate…. Pensa come se fossero incollate, Braccio destro con gamba destra e viceversa” le sollevò il braccio e toccò la gamba
“così?” disse Becky, cercando di aprirle contemporaneamente, ma senza riuscirci
Nel frattempo Santana aveva varcato la soglia del cancello del vialetto di casa sua e si era fermata ad osservarle. Guardava la bellezza di Brittany ed, in quel momento, le venne soltanto voglia di saltarle addosso, ma non poteva farlo, doveva prima parlare bene con Becky e tranquillizzarla, perciò si erano dette che, fino a che non l’avrebbe fatto, non si sarebbero esposte davanti a lei.
Si avvicinò alle due e Brittany si accorse, della presenza di Santana, dagli occhi spalancati e pieni di felicità della sorella. Si girò e, vedendola, il suo cuore prese a battere più velocemente, era incredibile l’effetto che quella moretta le procurava.
“Hey” disse, passandosi una mano trà i capelli biondi
“Ciao” la mora si avvicinò sorridente e le diede un bacio un po’ più prolungato sulla guancia, tenendole strettissima la mano. Era sicura che Becky non l’avrebbe notato.
“ciao” Brittany la guardò negli occhi
Santana decise di rompere quel contatto, prima che la sua forza di volontà potesse cedere ed andò verso Becky per abbracciarla
“ciao mostriciattolo che facevi?”
“cercavo la coordinazione giusta, ma…. Niente San, non ce la faccio” disse sconsolata
“hey signorina! Non esiste non ce la faccio con Brittany S.Pierce, capito?!” la rimproverò scherzosamente
Becky annuì ancora trà le braccia di Santana, mentre la mora la stringeva, lanciava degli sguardi d’amore alla sua bionda.
“per oggi abbiamo finito signorina, vai che ti aspetta how i met your mother” disse Brittany, mentre tutte entrarono dentro casa

Becky si precipitò in camera sua per accendere la tv, come se non aspettasse altro, dimenticandosi di tutto quello che aveva intorno.

Le due si scambiarono uno sguardo veloce d’intesa ,Santana le afferrò la mano e la trascinò su per le scale, verso la sua stanza che si premurò di chiudere a chiave.

Si tuffarono subito una sulle labbra dell’altra, come se avessero vissuto solo per quel momento
“ciao” disse Santana, con la fronte incollata su quella della bionda, dopo essersi staccate per respirare
“ciao a te” rispose l’altra
“Dio…. mi sei mancata così tanto” La mora si portò sul collo dell’altra, facendola rabbrividire
“San…..”  Brittany stava per morire sotto il soffiare dei baci di Santana sul suo collo “San….” le prese il viso con tutte e due le mani, per guardarla negli occhi
“hai le prove e siamo in ritardo” disse
“chi se ne frega delle prove, non ci vado Britt” disse, per poi riportarsi sul suo collo
“aspetta aspetta hey!” Brittany tentò di nuovo di attirare la sua attenzione
“ho promesso a Mike che ci saresti andata e poi Becky…. Non ci lascerà in pace” le sorrise
La mora, sconfitta, posò la testa sul suo petto sbuffando
“voglio stare con te….” Disse piagnucolando
“lo sò…. Anche io….. non sai quanto” rispose l’altra, per poi darle un bacio e stringerla forte a sé
“mammamia….. Santana Lopez….” Pronunciò mentre la stringeva forte a sé
 
**********
 
“o sei schizofrenica, oppure è successo qualcosa!” Quinn si era avvicinata alla sua amica, in una pausa dalle prove, l’aveva vista raggiante e sorridente con tutti, soprattutto con Mike.
“è successo che ti voglio bene! Vieni qui!” Santana strinse Quinn in un caloroso abbraccio, spiazzandola
“Hey!” esclamò l’altra, con una punta di felicità, per quella manifestazione d’affetto della sua migliore amica
“domani stiamo assieme a pranzo e tutto il pomeriggio, ti devo raccontare un po’ di cose….. vuoi?” le chiese poi, mentre la guardava con gli occhi che le brillavano
“o…ok” rispose, sempre più perplessa Quinn.
 
 
“ciao pigrona! È comodo starsene seduti qui mentre gli altri sgobbano” Mike si era avvicinato a Brittany, seduto poco distante nelle sedie dell’auditorium
La bionda sorrise alla battuta dell’amico poi disse
“da quando tu e Santana siete diventati così amici?”
“perché questa domanda?”
“bè… perché ha approvato tutte le proposte che hai fatto dandoti man forte e senza battere ciglio”
“perché è impossibile rifiutare le mie bellissime proposte geniali” rispose lui vantandosi
“dai! Seriamente!” Brittany le diede un colpo sulla spalla
“chiedilo alla tua amata, così fai qualcosa di diverso, oltre che fissarle il culo tutto il tempo” Mike fù velocissimo a dirle la frase, stamparle un bacio veloce sulla guancia e fuggire, prima che la bionda lo colpisse con un pugno


Erano ancora in pausa, quando Santana si avvicinò per prendere la mano di Brittany e trascinarla fuori, con la scusa di prendere un po’ d’aria
“ho bisogno di queste labbra, non posso più vivere senza” disse poi, dopo aver spinto Brittany sul muro affianco alla porta dell’entrata dell’auditorium, per baciarla
Si baciarono trà le risate
“tu sei completamente pazza” esclamò la bionda
“può essere…. Mi vuoi ancora?”
“di più! Adoro le persone pazze” disse, per poi prendere il suo viso e baciarla di nuovo
“mmmm…. Domanda” la bionda si fermò, per dire quella frase
“proprio ora Britt….. non puoi aspettare?” disse l’altra, dopo essere stata interrotta per la seconda volta quel giorno
Brittany scosse la testa divertita, vedendo le facce buffe che faceva la latina.
“ho chiesto a Mike come mai eravate diventati così amici e collaborativi” le disse
“e cosa ti ha detto?”
“mi ha detto di chiederlo a te”
La mora sconfitta rispose
“ci siamo visti a pranzo e gli ho chiesto scusa…. Mi è dispiaciuto averlo trattato così, sono stata una stronza come al solito”
La bionda la guardò orgogliosa, mentre le carezzò il viso sorridendole
“e questo è per colpa tua!” la indicò scherzosamente “non starai mica tentando di farmi diventare una persona migliore Brittany Pierce?”
La bionda scosse la testa sorridendo ed esclamò
“lo sei già”  per poi riprendere le sue labbra in un bacio appassionato, le loro lingue si cercarono con foga e, quella situazione, stava decisamente diventando troppo calda
 
“San stiamo riprenden….”
Kurt si bloccò, alla vista delle due così prese a baciarsi e spalancò la bocca per lo stupore, con un sorrisino divertito, dopo essersi ripreso, disse
“scusate….. non pensavo… cioè non credevo…. Comunque stiamo riprendendo” indicò con il pollice la sala dietro la porta
“stò arrivando Kurt” rispose Santana, tenendo ancora stretta a sé la mano di Brittany.
Kurt sparì dietro la porta, le due si guardarono e si misero a ridere
“fuori uno!” esclamò Santana, facendo l’occhiolino col pollice in sù, che a Brittany ricordò terribilmente l’atteggiamento di Becky. La strinse forte a sé prima di entrare di nuovo in auditorium.
 
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Diciamo che sono brave a farsi beccare sempre! XD
E diciamo anche che in questo capitolo c’è una grossa dose di zucchero (non Sugar che non è apparsa qui)
Concludo ringraziando infinitamente per le belissime cose che mi avete scritto nello scorso capitolo.
Spero che questo vi piaccia, in tal caso consiglio di mangiare qualcosa di salato dopo la lettura, io l’ho fatto e farà stare meglio!
Bacio

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Capitolo 11
*** Spit ***


“Quinn! Quinn mio dio vieni subito qui” un Kurt affannato ed eccitato, era nascosto in un angolo del palco e saltellava con un sorriso strano
“che c’è Kurt? Che è successo?” la bionda non sapeva se ridere di quell’atteggiamento così strano dell’amico o preoccuparsi perché sembrava proprio che stesse avendo un attacco isterico
“Santana… Santana…” balbettava e saltellava
“Santana… si la conosco… “ disse annuendo l’altra
“Brittany….” Continuò l’altro
“Brittany anche….. vuoi farmi l’elenco dei nomi di tutti i nostri amici? Li conosco non ho bisogno di un ripasso”
“non hai capito” disse lui, per poi prenderle violentemente un polso ed avvicinarla a pochi centimetri da lui e continuare “si stavano baciando” cercò di dire a voce bassa, ma era troppo esaltato per sussurrarlo
Quinn sgranò gli occhi “che cosa?”
“si…. Le ho viste io… poco fuori l’uscita…. Ma non un bacino…. Cioè un bacione… vero…. Capisci? Sono abbastanza sicuro ci fosse una buona dose di lingua “ continuò
“lo sapevo io!” esclamò la bionda
“cosa? lo sapevi e non mi hai detto niente?”
“lo sapevo per modo di dire Kurt! Santana non mi ha detto niente, ma l’avevo capito subito, ed anche tu ci saresti dovuto arrivare… stai invecchiando Hummel!” lo schernì
“stà arrivando!” esclamò preoccupato, facendo girare la bionda verso Santana, che si dirigeva verso di loro con un sorriso divertito.

“vedo che non hai perso tempo Kurt!” si rivolse all’amico con aria di sfida, mettendo le mani sui fianchi
“cosa? di che parli?” balbettò l’altro, mentre Quinn osservava Santana
“te l’avrei detto quando ci saremo viste” le disse la mora guardandola seriamente
“Oh sul serio? Ci posso scommettere, in fondo la tua è una specie di arte, negare l’evidenza e poi con le spalle al muro ammettere”  le rispose Quinn
“sei la mia migliore amica e non volevo ti arrivasse come un qualsiasi pettegolezzo” fece uno sguardo fulminante verso Kurt che si mise dietro Quinn per proteggersi
“non importa, tanto lo sapevo che sarebbe finita così, mi dispiace solo che non l’abbia ammesso quando te l’ho detto io”
“perché ancora non l’avevo ammesso nemmeno a me stessa , come potevo dirti che avevi ragione? È successo tutto così in fretta, tutto questo mi ha spiazzato!”  disse risentita ed incredula dell’atteggiamento della sua amica
La bionda scosse la testa “sei sempre uguale Santana”

“hey vi cercavo! Riprendiamo?” arrivò Mike ad interrompere quel dialogo un po’ acceso e Kurt ringraziò mentalmente il ragazzo e, per il sollievo di quella liberazione, si buttò trà le sue braccia per abbracciarlo
“Mike! Che bello che sei qui! Si riprendiamo subito!” disse, girandosi verso le sue due amiche
Le due ragazze si scambiarono solo uno sguardo risentito, per poi seguire i due ragazzi poco più avanti di loro
 
*********

Erano tutti sul palco pronti ad eseguire una coreografia corale che, quel giorno, Mike, aveva insegnato loro, quando il ragazzo si accorse che mancava qualcosa
“Hey Pierce! Puoi sollevare quel culetto e portarmi il cd che ho nella borsa con la base musicale?” urlò verso le poltrone dell’auditorium
Brittany si alzò subito e prese la borsa di Mike
“che cosa? scusa puoi ripetere? Come l’hai chiamata?” intervenne Kurt
“P…Pierce… perché?”
“Pierce? Brittany Pierce? Brittany Susan Pierce?” scandì Kurt avvicinandosi a Mike, mentre questo indietreggiava annuendo, sempre più spaventato
“Kurt che ti prende?” gli urlò Santana, mentre Brittany era ancora intenta a cercare il cd dentro la borsa di Mike
“Brittany Pierce… la figlia del famoso produttore Stephen Pierce?”
A quelle parole la bionda si girò di scatto
“Kurt…” Santana, intuendo il proseguo di quel discorso, quasi implorò l’amico
“cazzo Santana Lopez! tu stai insieme alla figlia del famoso produttore di Broadway, il compianto Stephen Pierce e non mi dici niente? Sono stato a contatto con sua figlia per tutto questo tempo e non lo sapevo?”
“aspetta, cosa hai detto? Santana stà con Brittany?” intervenne Sam
“Oh Lopez! Sapevo che non ti saresti lasciata andare questo bel bocconcino” disse Puck con un sorrisino, mentre nel frattempo Brittany era arrivata sul palco ed osservava un po’ stranita la situazione
“Kurt per favore… e voi due risparmiate i commenti” disse la Latina
Tina guardò con preoccupazione Mike che osservava la reazione di Brittany

“Brittany mi dispiace per tuo padre, ero un suo grande fan, ci ho parlato anche una volta, mi ha ascoltato fino alla fine con grande attenzione, era un grande uomo…. Sò tutta la storia e volevo dirti che, sono certo, non sia stata colpa tua,  è stato un caso del destino… pensa, sono anche andato al suo funerale, sapevo che era di Lima, ma non sapevo che la sua famiglia vivesse qui perché altrimenti....”

“KURT!” Santana lanciò un urlo in direzione dell’amico, dopo aver visto che Brittany iniziava a respirare a fatica
“è possibile che non ti renda conto di quello che stai facendo? E voi altri! Sembrate delle vecchie pettegole, non vi è venuto in mente che tutto questo è imbarazzante? Per me…. Ma soprattutto per gli altri?” disse quasi con le lacrime agli occhi “pretendete sincerità e lealtà, quando non sapete rispettare nemmeno i tempi delle persone e la loro sensibilità”disse, guardando dritto negli occhi Quinn, che era ammutolita, poi non riuscì più a resistere e si diresse di corsa verso l’uscita

Nel frattempo Mike si era avvicinato a Brittany e le aveva stretto forte la mano, per assicurarsi che andasse tutto bene
“Brittany mi….mi dispiace, io non volevo essere invadente…. “ disse Kurt avvicinandosi a lei
La bionda deglutì e prese coraggio, per poi guardare il giovane regista e dire
“non preoccuparti Kurt, và tutto bene e grazie per le belle parole che hai speso per mio padre” gli disse
Si girò verso Mike per dire
“vado a cercare Santana” il ragazzo annuì

*****

Brittany uscì preoccupata dall’auditorium, trovò subito Santana che camminava avanti ed indietro, abbastanza innervosita, pronunciando frasi incomprensibili per lei
La mora, appena la vide, si fermò ed incrociò le braccia
“mi dispiace Brittany…. Mi dispiace così tanto…. Sono degli idioti!” disse con quasi le lacrime agli occhi
“non importa San, non è successo niente davvero” disse, tentando di avvicinarsi a piccoli passi
“Dio... la prossima volta che sento Puck sparare qualche altra cazzata del genere, gli strapperò la lingua con le mie mani…. E Kurt… ma si può essere così stupidi cristo santo…”
“Hey hey….” La bionda si avvicinò e fermò quel passeggiare nervoso, abbracciandola “San và tutto bene… stò bene sul serio… mi stai preoccupando più tu in questo momento” le disse sollevandole il viso e sorridendole
Santana non potè resistere a quello sguardo così puro di Brittany e fece un lieve sorriso, per poi poggiare il viso sul suo petto, per stringerla più forte.
“certo... con un bacio starei decisamente meglio” le sussurrò poi divertita la bionda
Santana si mise a ridere e, sollevando di nuovo lo sguardo, posò le sue labbra su quelle di Brittany, si scambiarono un bacio delicato, uno di quelli che a Santana facevano impazzire, perché rappresentavano tutta la dolcezza di Brittany.

Si accorsero che, nel frattempo, tutti gli altri uscirono dal teatro e Santana si incupì di nuovo vedendoli

“Andiamo! Non ci voglio stare nemmeno un secondo con questi idioti” disse, prendendole la mano per allontanarsi
“No!” esclamò la bionda, facendo forza per tirarla di nuovo verso di lei
La mora la guardò perplessa
“è importante che risolva con Quinn, non ha detto niente durante tutto quel casino ed ho capito che ci stà veramente male” le disse seria
“che cosa? non se ne parla, mi ha fatto incazzare, me la mangerei in questo momento” disse, facendo per andarsene ma venendo di nuovo bloccata da Brittany
“San! è la tua migliore amica”
Santana sospirò e disse “voglio tornare a casa con te”
Brittany sorrise a quella frase, che era talmente dolce, da non poter resistere a baciare quelle labbra, che le avevano appena pronunciate
“tornerò con Mike, vai da Quinn, avete bisogno di parlare” disse dandole dei baci veloci
“sicura?” chiese la mora, beandosi di quei piccoli baci
“sicurissima, ci sentiamo dopo ok?”
“ok…” rispose titubante l’altra, abbracciandola prima di lasciarla
Brittany corse a salutare gli altri e si avviò con Mike e Tina verso la macchina

 
Santana era ancora molto arrabbiata, avrebbe picchiato Puck e Sam, insultato Kurt con miliardi di nomignoli, ma soprattutto avrebbe ferito Quinn, come solo lei sapeva fare. Pensò al fatto che aveva promesso a Brittany che le avrebbe parlato e decise di avvicinarsi a lei
“Santana mi dispiace…. Non volevo ferire Brittany”
La mora sollevò la mano e chiuse gli occhi, superando l’amico
“Kurt…. Non è il momento ed è meglio per te, se ne parliamo domani credimi! Torna dal tuo fidanzato che è a letto con l’influenza ed impegnati a prenderla anche tu, potrei riuscire a passarci sopra questa cosa, nel caso succedesse” disse lasciando Kurt immobile che la osservava andar avanti
“voi due è meglio che non fiatate, potreste pentirvene per tutta la vostra intera ed inutile vita” si rivolse a Puck e Sam che non dissero niente, rimanendo quasi sull’attenti senza respirare
“ti và se ti accompagno a casa?” chiese una volta davanti a Quinn
La bionda non disse niente e si diresse verso la macchina di Santana

“ciao Sfigati!” disse la mora, ripassando davanti ai suoi tre amici
“San!” la voce di Kurt la fece voltare
“posso dirlo a Rachel?” chiese il ragazzo
“se ti dicessi di no, farebbe differenza?” chiese sarcastica
“mmm forse?” rispose Kurt
“fai quello che vuoi porcellana!” si voltò per andarsene
“Oddio oddio!  Santana stà con la figlia di Pierce… devo dirlo subito a Rachel” disse saltellando, appena fù sicuro che Santana fosse abbastanza lontana da non sentirlo
“ciao ragazzi” era talmente euforico, che abbracciò i due suoi amici rimasti ancora li senza fiatare, che lo guardarono ancora più perplessi
 
 
*****

Salirono in macchina e, per alcuni minuti, ci fù un silenzio imbarazzante
Santana non resistette più e fermò la macchina, per poi girarsi verso l’amica, che aveva lo sguardo fisso davanti a lei
“senti, te l’avrei detto domani, per questo ti ho chiesto di pranzare assieme”  disse
Quinn non rispose e continuò a guardare davanti a lei
“Quinn….” Chiese supplichevole l’altra
“si certo come no! Conosco già la storia” sbottò l’altra
“volevo dirtelo io, volevo dirtelo bene, perché  è una cosa importante per me e tu sei una persona importante nella mia vita, trà le più importanti!”
Quinn, a quelle parole, non resistette e si girò a guardare la sua migliore amica, si rese conto che aveva gli occhi lucidi
“non volevo lo sapessi così e, quando hai tentato di parlarne, era ancora troppo presto per me, avevo a mala pena capito cosa provavo per lei e…. lo sai come sono fatta” continuò
“lo so come sei fatta…. Sei una stronza Lopez…. Vieni qui!” disse, per poi abbracciarla
Rimasero abbracciate per un po’, poi staccandosi Santana le sorrise e disse
“sono felice Quinn e non succedeva da tanto… da quando…. Bè lo sai”
La bionda annuì, poi chiese
“San… non stai correndo un po’ troppo? Ho paura per te….”
“no… Brittany è fantastica, ci siamo dette che ci andremo piano, ma a me fa battere davvero il cuore Quinn, lo sai che, dopo Giulia, non c’è stata più nessuna per me e Brittany mi fà stare bene, mi fa sentire di nuovo viva, mi fa riassaporare la parola amore”
“dio San sei cotta…” rise la bionda, mentre l’altra annuiva
“penso che potrei davvero innamorarmi di lei, innamorarmi di nuovo Quinn!” rispose con entusiasmo
 
******

“Brittany siamo in viaggio da un’ora, mi vuoi dire dove diavolo mi stai facendo andare?” Santana guidava e dava uno sguardo divertito alla ragazza affianco a lei, era felice dei progressi che la bionda aveva fatto, perché la vedeva decisamente più tranquilla nel salire in macchina
“stiamo per arrivare, gira li e parcheggia” disse l’altra

Le due scesero dalla macchina e Brittany si mise sulle spalle uno zaino. Santana sollevò lo sguardo e, nel vedere una montagna altissima davanti a lei, si spaventò.
“oddio, dimmi che non vuoi farmi salire fin lassù” disse, con lo sguardo ancora in alto
“non arriveremo fin lassù, tranquilla” sorrise
“cioè, non che mi spaventi camminare, ma… sarà pieno di animali ed insetti là in mezzo e… tipo… serpenti… Britt, io sono terrorizzata dai serpenti è bene che tu lo sappia, anzi credo di essere anche allergica al morso del serpente” disse terrorizzata Santana
La bionda rise di gusto, per poi dire “penso che chiunque sia allergico al morso di un serpente, credimi….” Le diede una carezza lieve sulla nuca, per poi continuare “ad ogni modo, hai messo gli scarponi e le calze lunghe, come ti ho consigliato, quindi non c’è pericolo! Forza! In marcia Lopez!”
Le prese la mano e se la trascinò dietro
Camminarono per quasi un’ora, sempre prese per mano, Santana non aveva di certo intenzione di lasciare la mano di Brittany, più che altro perché, man mano che salivano, il bosco si faceva sempre più fitto, anche se c’era uno splendido sole che illuminava la giornata
“Britt…. Fare una pausetta?” chiese poi affannando, mente vedeva che la sua ragazza camminava spedita, come se conoscesse a memoria quel posto
“siamo quasi arrivati” si avvicinò per darle un leggero e tenero bacio “ce la fai ancora un pochino?” le chiese a fior di labbra
“ora credo di si” rispose ancora scossa dai brividi che, quel semplice bacio, le aveva provocato
Salirono ancora per qualche metro, quando la bionda si fermò, c’era uno spiazzo, oltre degli alberi, che si apriva ad una piccolissima radura, con un laghetto vicino.
“vieni!” Brittany portò Santana oltre quegli alberi, per poi scostarsi e farla andare avanti ad ammirare il paesaggio
La mora sgranò gli occhi per la meraviglia
“è bellissimo Britt! Come conosci questo posto?” le chiese
Brittany la guardò emozionata, per poi dire
“ci venivo con mio padre, quando venivamo a fare le vacanze a Lima, almeno una volta a settimana venivamo qui, era il nostro posto”
Santana si avvicinò a lei ed, in senso di protezione, le prese la mano
“è un posto stupendo” le sussurrò, mentre l’altra annuì.
“vieni!” disse poi, mettendosi a correre
“aspetta Britt” Santana era stanchissima e non riusciva a tenere il passo della bionda
“avanti! Sei una cheerleader! ma non vi faceva correre la Sylvester?” urlò
“si, ma in un campo dritto e sterrato, non pieno di buche e pietre!” cercò di urlare, anche se era concentrata a guardare dove metteva i piedi per non cadere

Sollevò lo sguardo e non la vide più
“Britt?..... Britt dove sei?” le venne il panico “Britt…. Avanti non scherzare…. Potrebbe arrivare un serpente o qualsiasi altra cosa… un orso… ci sono orsi qui? Eh? Brittanyyyyyyyyyyy!!!!!” urlò con tutto il fiato che aveva nei polmoni

Sentì improvvisamente delle braccia che l’avvolsero da dietro e la strinsero
“Ma porc….” Si rassicurò e si mise a ridere, riconoscendo il suo profumo, per poi girarsi e darle dei piccoli pugni sul petto
“non farlo più capito? Non allontanarti più da me !” disse ancora con l’adrenalina in corpo

Brittany sorrise e semplicemente la baciò, un bacio intenso e profondo, che fece quasi cedere le gambe alla mora. Improvvisamente la bionda  si mise a ridere e, dandole un piccolo morso sul collo, la buttò per terra. Finirono a terra, trà le risate, entrambe, Brittany era ancora sopra di lei, quando Santana le prese il viso trà le mani e la guardò intensamente
“sei qualcosa di incredibilmente meraviglioso” e la baciò “non avrei mai creduto che, una Newyorkese, avesse la passione per il trekking” si mise a ridere, dopo aver detto la frase, staccandosi dalle sue labbra

“non ci ho mai portato nessuno qui” le disse seria, guardandola negli occhi
Santana, commossa, le prese di nuovo il viso, per avvicinarlo al suo e baciarla più intensamente, era felice di quello che la bionda le aveva appena detto

Improvvisamente Brittany si staccò e guardò concentrata davanti a sé
“che succede?” chiese subito Santana impaurita
“ssshhhhh” le fece cenno col dito l’altra, per poi mettersi in piedi ed indicare un cespuglio davanti a loro

Santana si alzò a sua volta e guardò il cespuglio indicatogli, senza notare niente, la bionda fece dei piccoli passi in avanti, facendo segno all’altra di stare ferma. Si avvicinò sempre di più al cespuglio e poi esclamò
“Spit!” un secondo dopo, dal cespuglio, sbucò un cervo che andò verso di lei e le annusò la mano
Brittany si strinse introno al collo del cervo che, per lo stupore di Santana, si fece tranquillamente accarezzare.
“oh mio dio! “ esclamò la latina
“come stai vecchio puzzone?” disse Brittany, per poi accorgersi di Santana, che li osservava incredula
“avvicinati, ma pianissimo, altrimenti lo spaventi” le disse
“io… Britt io non credo sia il caso, potrebbe imbizzarrirsi”
“i cervi non s’imbizzarriscono San…. avanti vieni qui, avanza piano, non ti succederà niente e poi Spit è buono” si girò a guardarlo ed accarezzarlo
Santana prese coraggio e si avvicinò piano, fino ad arrivare al fianco di Brittany. Guardava il cervo con stupore, non ne aveva mai visto uno così da vicino.
La bionda le prese la mano e l’avvicinò all’animale, in modo che potesse carezzarlo
L’altra sgranò gli occhi, perché non poteva credere che stava accarezzando un cervo
“visto? Il mio Spit è buono!” Brittany si accorse dello sguardo stranito della sua ragazza e continuò
“l’abbiamo trovato un giorno, mentre camminavamo qui vicino, era un cucciolo ed era ferito, probabilmente la mamma l’aveva lasciato, spaventata dai cacciatori che avevano appena sparato su quel cuccioletto” iniziò a raccontare “l’abbiamo preso e portato a casa, l’abbiamo curato e, per tutta l’estate è cresciuto nel giardino di mia nonna, tutti i bambini venivano a vedere Spit, ed a giocare con lui” Santana sorrise, guardando quel cervo che ora si era fatto grande “ poi, prima di partire per New York, finite le vacanze, l’abbiamo riportato qui, siamo rimasti tre giorni con lui, dormivamo in una tenda e sono stati i giorni più belli della mia vita passati con mio padre, solo io e lui…. In quei giorni non c’erano attori, musicisti, sponsor, imprenditori, che lo chiamavano e lo portavano via da me. Spit si era ambientato nel frattempo e, sempre di più, si allontanava per tornare sempre meno da noi, così l’abbiamo riportato nel suo ambiente naturale ed ogni volta che venivamo qui a Lima, il passaggio in questo posto era d’obbligo, dovevamo vedere come se la cavava il nostro Spit e se l’è sempre cavata alla grande…. Vero piccolo?” disse, girandosi di nuovo verso di lui.

Santana la guardava con ammirazione, più Brittany parlava e le raccontava un po’ di lei, della sua storia e più lei se ne innamorava.

“è uno dei ricordi più belli che mi rimane di mio padre” disse poi con una lacrima che le scese velocemente
Santana la raccolse con l’indice e la guardò intensamente negli occhi per poi dirle
“ora ci sarò io a prendermi cura di te”
Brittany la guardò seria ed appoggiò il viso sulla sua clavicola, carezzando la guancia di Santana con la sua in un movimento delicatissimo e sensuale

Sentirono Spit allontanarsi e sorrisero, la bionda le diede un lieve bacio e poi, afferrandole il viso trà le mani, disse
“hai fame? Mangiamo qualcosa”
La mora, ancora presa da quel momento, annuì debolmente
Brittany tirò fuori dal suo zaino tutto l’occorrente per un vero pick- nik  compreso di tovaglia.
“Wow! Sei piena di risorse Pierce!” disse per schernirla Santana
Mangiarono velocemente, perché affamate,tutti i panini che la bionda aveva preparato
“ti dico un segreto” disse Brittany
“spara!”
“ha preparato tutto nonna, io sono un disastro in cucina!”
“ah-aaahhhh allora non sei la donna perfetta, come volevi farmi credere eh?” le disse divertita l'altra, per poi buttarsi sopra di lei, facendola sdraiare sulla tovaglia
“mmmm no! Ho tanti difetti, sicuramente te ne sarai accorta” rispose osservandole il viso e mettendole dietro l’orecchio una ciocca di capelli, che scendeva ribelle
“in questo momento io vedo solamente la tua bellezza che offusca qualsiasi cosa” disse Santana, per poi buttarsi trà quelle labbra, che desiderava più di ogni cosa al mondo.
Brittany rispose al bacio e, delicatamente, la sua lingua si insinuò nella bocca di Santana, sospirano tutte e due, quando sentirono il contatto delle loro lingue ed iniziarono a giocare con esse.

Si fermarono un secondo per guardarsi negli occhi pieni di desiderio e Brittany disse
“ho voglia di fare l’amore con te”
Santana non aspettava altro, era rimasta, per tutte quelle settimane, a desiderare di averla totalmente, ma aveva deciso di aspettare i tempi di Brittany.

Si portò sul suo collo ,così candido e dolce, per baciarlo e mordicchiarlo, procurando un sospiro di piacere nell’altra, mentre, con le mani,scorreva nel suo sedere, per poi salire sui fianchi ed arrivare finalmente ai suoi seni, sentì un brivido al tocco ed a sentire come i capezzoli si irrigidirono, appena ci passò la mano. Brittany inarcò il busto e posizionò una gamba sul fianco della mora, allacciandola il più possibile a lei, come se volesse incatenarla
“Dio San…. mi fai impazzire” le sussurrò

Santana non resistette più dopo quelle parole e sollevò il busto per slacciare la camicetta a quadri di Brittany, scoprendo il suo seno totalmente, dopo aver tolto l’ultimo pezzo di stoffa. Con un abile e voloce gesto, si levò la maglietta ed il reggiseno. Brittany si prese qualche secondo, per ammirare il seno perfetto della sua ragazza, Santana non potè più aspettare e si ributtò sul suo collo, per poi scendere verso i suoi seni, con dei leggeri baci. Si soffermò sui capezzoli accarezzandoli con la lingua, mentre la bionda si dimenava ed ansimava, per il piacere che le stava procurando.
Con le sue mani, percorse tutto l’addome, carezzandolo delicatamente, per poi arrivare alla base dei jeans , si accorse della premura che l’altra aveva di toglierli, da come sollevava con forza il bacino verso l’alto, non esitò ulteriormente e li slacciò per poi, aiutata anche dalla bionda, sfilarli.

Brittany rimase con solo gli slip, che erano già evidentemente bagnati e quell’odore, a Santana, procurò una vertigine, come se si fosse ubriacata di quell'essenza.
Avvicinò il viso per sentirlo più da vicino e sospirò profondamente. Alla bionda bastò sentire quel leggero spostamento d’aria, per andare su di giri ed inarcare il bacino, mettendo letteralmente la sua intimità trà la bocca di Santana, che sorrise per quel gesto. Decise di sfilarle gli slip e di accarezzare subito quello che, fino a pochi secondo prima, era imprigionato in quella stoffa, sperando di dare un po’ più di sollievo all’altra. Ma capì che doveva fare di più, nel momento in cui, Brittany, le prese la mano e la guidò in un movimento più marcato e veloce dentro di lei.

Santana iniziò un movimento prima circolare e poi penetrandola con un dito, che le procurò dei brividi , la bionda seguiva i movimenti con tutto il corpo ed, un secondo prima di accorgersi di raggiungere l’apice,disse
“ci sono… ci sono San… dove sei? Dove sei San? San?” la chiamò, con tutte le poche forze che le erano rimaste, perché quel momento le stava togliendo letteralmente il fiato, voleva vedere i suoi occhi, voleva morire di piacere, perdendosi nei suoi occhi
La latina si avvicinò al suo viso e la baciò, per poi staccarsi leggermente il tanto di permetterle di respirare
“sono qui…. Sono qui amore” disse
Brittany venne nell’istante in cui, Santana, pronunciò la parola amore  e le sembrò di raggiungere il paradiso. La mora rallentò i movimenti delicatamente e si accasciò, anch’essa esausta, sul corpo di Brittany, che l’abbracciò e le sussurrò
“grazie”

Rimasero a riposare una affianco all’altra abbracciate, quando improvvisamente Santana disse
“Britt” facendo segno alla bionda di girarsi per guardare chi si era avvicinato
Videro Spit che le osservava a pochi metri da loro, ad un certo punto, sollevò la testa, come se stesse facendo un si di approvazione e si allontanò di nuovo. Brittany si girò e disse
“gli piaci! Abbiamo la sua approvazione” dandole un tenero bacio sulle labbra
“meno male, altrimenti con quelle corna chissà cosa poteva farmi”
“idiota!” rise Brittany, per poi portarsela stretta al petto
“San…” disse poi
“mmhmm” mugugnò l’altra, quasi assopita
“ti và di venire con me a New York a prendere tutte le mie cose finalmente, dopo un anno dalla morte di mio padre?” chiese
La mora perse un battito per l’emozione, sapeva che, quella, era una cosa difficile per lei, non era più tornata li, dopo la morte del padre, perché le aveva detto che c’erano troppi ricordi in quella casa. Ed ora le stava chiedendo di accompagnarla. Si sentì orgogliosa e, stringendola di più , rispose
“certo!”
Poi sollevò il viso e guardandola disse
“ti amo Britt” e la baciò.
 
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Un po’ di rosso…. La loro prima volta......
Avevo in mente due prime volte in due ambientazioni diverse ed ho fatto scegliere a caso ad una persona senza dirle niente. *___*
Spero vi piaccia mi sono divertita a scrivere le scene iniziali. È un capitolo molto lungo per farmi perdonare dell’aggiornamento in ritardo.
Non smetterò mai di ringraziare tutte quelle persone che utilizzano un minuto del loro tempo per recensire, mi fa un immenso piacere sapere se vi piace e cosa vi piace.
Alla Prossima
Stasera doppia puntata con Nationals incorporate!
In culo alla balena New Direction!
Bacio
 
E.

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Capitolo 12
*** Ricordi ***


“Domani vado a New York”
“A New York?” Kate la guardò  perplessa, voltandosi verso Santana, che finiva di sparecchiare la tavola mentre lei lavava i piatti.
“accompagno Brittany a prendere un po’ di cose da casa sua” sapeva che, dicendo quella frase, avrebbe dovuto affrontare l’argomento che la mamma cercava di tirar fuori ad ogni occasione. Ora gliela stava dando lei l’occasione giusta.
“come ci andrete?”
“prendiamo la mia macchina”
“Brittany non ha paura?” chiese Kate


Ne avevano parlato per due giorni interi, Brittany voleva andare fino a casa sua in treno o in aereo, raccogliere le sue cose, metterle in varie scatole e pagare un corriere espresso, perché gliele recapitasse a Lima e fuggire via al più presto da quella casa e da tutti i suoi ricordi. Ma Santana le aveva proposto di fare il tragitto in macchina, avrebbe guidato lei, avrebbero fatto le giuste soste e si sarebbe riposata sufficientemente. Inizialmente la bionda aveva risposto con un secco no, poi era riuscita a convincerla a fidarsi di lei. La mora sapeva che, se Brittany avesse fatto quel passo in più, affrontando quel grosso ostacolo, le sue paure sarebbero passate o, per lo meno, si sarebbero ridimensionate. Era riuscita a convincerla ma ora era molto tesa lei, perché aveva una grossa responsabilità.


“l’ho convinta a fidarsi di me” disse, senza andare nei particolari
Santana sentì che Kate fece un grande respiro prima di dire
“insomma, non puoi proprio fare a meno di innamorarti di tutte le ragazze che passano per questa casa…”
Santana chiuse istintivamente gli occhi dopo quelle parole e respirò a fondo, prima di rispondere
“che vuoi dire?” decise di non essere aggressiva
“Giulia, Brittany…. devo stare attenta alla signora delle pulizie, potrebbe passarci anche lei” disse pungente Kate
“questo è un bel modo per dirmi che sei felice per me o per non approvare?”  Santana si alzò e girò verso la madre, per guardarla in faccia
“no, questo è solamente un modo per ricordarti che ci sono persone che hanno sofferto per le tue scelte in questa casa e che non vorrei si ripetesse la stessa cosa”
“non è un problema mio se entri nella mia vita più di quanto te ne competa e poi ci rimani male “ incrociò le braccia
“Giulia non era solo nella tua vita, Giulia era anche nella mia, ed ha fatto parte della nostra famiglia, prima che tu decidessi di allontanarla da tutti”
“Sai benissimo che non è stata una decisione interamente mia, come sai benissimo che non ne voglio parlare, mi sono giustificata già abbastanza in passato!”  alzò la voce, guardando la madre con risentimento
“allora forse è colpa mia se ho cresciuto una figlia impulsiva ed egoista!”

La mora scosse la testa, perché non poteva credere che, dopo un anno e mezzo, la mamma continuasse a darle delle colpe che aveva solo in parte. Lo squillo del telefono di casa, le diede modo di trovare una scusa per allontanarsi ed evitare di finire per l’ennesima volta in lacrime
“pronto?” rispose ancora arrabbiata
“certo che, se dovesse chiamare qualche rompiballe, lo liquideresti subito con quel pronto…”
Le battè subito forte il cuore nel sentire quella voce, che poteva riconoscere trà mille, sorrise spontaneamente ed esclamò
“papà!”
“amore mio…. Chi ti ha fatto arrabbiare così?” chiese con una voce buffa
“niente, solite cose della donna che hai sposato!” rispose
“ce la fai a resistere e non commettere un omicidio fino a che non arrivo io? Non ci vorrà molto” disse Marcelo
La mora sgranò gli occhi e disse
“oddio papà stai tornando?”
“si, devo sbrigare delle cose a Lima per l’azienda e mi prendo un bel mesetto per stare con gli amori della mia vita”
A Santana non sembrò vero di poter passare un mese intero con suo padre, si commosse tanto da fare scendere una lacrima
“hey! Non stai piangendo vero pappamolla?” disse l’uomo, accorgendosi dell’emozione della figlia
“no” Santana si asciugò subito il viso, come se il padre, dall’altro capo del mondo, potesse vederla “sono felice di poterti riabbracciare trà poco” continuò
“si… non sò ancora quando, ma tu intanto devi continuare ad essere l’ometto di casa, devi essere forte, stai badando a tua sorella?”
“certo come sempre!” rispose con entusiasmo
“bene, ora passami quel diavolo di tua mamma e corri a chiamare Becky che voglio sentire anche lei” disse Marcelo
“ok papà, ti voglio bene”
“anche io latina pestifera!” rispose, procurandole una risata


Nel frattempo che Kate conversava col marito, Santana corse subito a chiamare Becky, che era praticamente pronta per andare a letto dopo la cena, appena la più piccola sentì chi c’era per lei al telefono, si alzò dal letto e corse velocissima, superando la sorella e facendo le scale con un passo ogni tre gradini
“hey piano, che rischi di romperti l’osso del collo!” le urlò ancora dall’alto delle scale Santana

Becky strappò letteralmente dalle mani della mamma il telefono ed urlò
“papy! Papà papà!”
“ma questa è la voce della mia vera sposa! Ciao amore mio” disse l’uomo divertito per l’irrompente saluto della figlia più piccola
“ciao amore mio!” rispose lei emozionata “quando torni papy?” continuò
I due rimasero a parlare per svariati minuti e Becky non aveva nessuna intenzione di abbandonare il padre dall’altra parte del telefono, dopo uno sguardo trà Santana e la mamma, la mora decise di intervenire
“hey mostriciattolo, ora papà deve chiudere, è tardi per noi, e tu devi andare a scuola domani” le disse dolcemente
“ma li è presto! Che ore sono li papy?”
“sono le 9 del mattino tesoro e forse è il caso che vada a lavorare, perché altrimenti potrebbero arrabbiarsi e non farmi più tornare a casa da te” disse Marcelo
“oh no! Allora vai! Ciao papy io ti aspetto presto, anzi prestissimo amore mio!” disse con entusiasmo Becky
Santana sorrise a quelle parole così dolci e s’immaginò la faccia che il padre doveva avere, dopo quelle parole

La più grande accompagnò la sorella di nuovo a letto
“ce la fai a dormire ora? O sei ancora troppo eccitata?” le chiese, sedendosi affianco a lei sul letto
“San, papà ha detto che tornerà presto!” rispose come se nemmeno avesse ascoltato la domanda
La mora annuì e poi disse “si lo sò”
“quando arriva andiamo tutti insieme al luna Park e saliamo tutti sulle montagne russe, ci sali anche tu, anche se hai paura, ok?”
“ok” rispose divertita l’altra
“e mi ha anche detto che mi porta la maglia della squadra di calcio dell’italia e la maglia di Totti della Roma, sai che la Roma ha vinto contro la Lazio 2 a 1 ieri? ed un gol l’ha segnato Totti?” disse, ancora piena di adrenalina

Santana sorrise, perché, nonostante Giulia mancasse da un anno, Becky continuava a seguire il calcio italiano con passione, informandosi sui risultati, le classifiche e cercando le partite su internet, era una delle passioni che, la sua ex, aveva tramandato a sua sorella
“si tesoro, però davvero è tardissimo ora, mi prometti che cerchi di dormire? Domani hai doppio allenamento per via del campionato e di certo non vorrai sentire La Sylvester che ti urla contro che stai dormendo in piedi” disse Santana
“si ok…”
“poi domani io non ci sarò nemmeno, quindi è bene che ti fai trovare in forma, non ti coprirò il culo come sempre” le sorrise malignamente e le diede un bacio in fronte
“non lo fai mai San” rispose l’altra
“questo lo dici tu!” le fece l’occhiolino mentre si allontanava e sollevò il pollice, per poi chiudere la porta della stanza di Becky
 
 
Sospirò, ancora con la schiena attaccata alla porta della stanza della sorella, in quel preciso istante, si sentiva felice. Sorrise, prese le chiavi della macchina e si precipitò fuori, per andare dall’unica persona con cui voleva condividere quel momento di felicità, la persona che, in quel momento, stava contribuendo in buona parte a quel suo stato d’animo.

Arrivata sotto casa di Brittany, le scrisse un sms, dicendole se poteva uscire fuori per qualche minuto, l’avrebbe aspettata nel loro solito posto buio, dietro casa sua

La bionda, senza nemmeno rispondere, si mise la prima cosa che trovò a casa ed uscì, trovò Santana che passeggiava avanti ed indietro, con le braccia incrociate mentre l’aspettava
“hey! Che è successo San?” le chiese allarmata
Santana fece un enorme sorriso vedendola vestita in modo improbabile, con una vestaglia che probabilmente era della nonna e tutti i capelli arruffati, non potè resistere e si precipitò a baciarla
Brittany rispose a quel bacio carico di entusiasmo e sorrise a sua volta, vedendo lo splendido viso che la mora aveva dopo averla baciata. Potè notare gli occhi che brillavano dall’emozione

“volevo vederti e dirti che ti amo Brit” disse semplicemente sorridendo
Brittany le carezzò una guancia e la guardò dolcemente, sentendo il cuore battere più forte per quelle parole appena sentite
“anche io San” rispose
“ho appena sentito mio padre e ci ha detto che tornerà presto e starà qui per un intero mese” disse, ricambiando la carezza con gli occhi lucidi
“oh è stupendo, piccola!” rispose la bionda, per poi abbracciarla e stringerla forte
“sono felice… sono felice Brittany e questo grazie soprattutto a te e non vedo l’ora di farti conoscere la persona più importante della mia vita” le lacrime non poterono più restare imprigionate e scesero lente trà le guance della mora
“vieni qui” Brittany la strinse di nuovo a se, sospirando a quel contatto, fosse stato per lei, sarebbe rimasta tutta la notte in quella posizione.
La mora si staccò da quell’abbraccio, consapevole dell’ora tarda e poi disse
“adesso però torna dentro, fà freddo e domani ci aspetta un lungo viaggio ed io devo riposare per bene… ricordi?” le diede un colpetto sul naso con l’indice, mentre Brittany annuì, facendo una smorfia dopo quel tocco
“riuscirai a dormire?” le chiese poi
“si, perché penso che lo devo fare per te, devo essere riposata per guidare bene”
La bionda sorrise e le diede un altro tenero bacio
“ok… a domani allora” le disse poi
“a domani!” le sorrise Santana
 
 
 
“ma dov’eri? Ti ho sentito uscire così di corsa! Poi ho visto la macchina di Santana parcheggiata qua fuori e mi sono preoccupata, è successo qualcosa a Becky?” chiese Margareth allarmata, appena la nipote rientrò a casa
“no, tutto bene…. Doveva solo dirmi una cosa” disse con un sorriso, che contagiò la nonna
“mi sembra che abbiano inventato i telefoni già da un po’ per queste cose” la schernì
“per telefono non ci si guarda negli occhi”
Margareth si mise una mano sul fianco e sorrise scuotendo la testa
“ti ha fatto proprio sbarellare questa Santana eh?”
“tu che dici?” le disse Brittany, avvicinandosi e dandole un bacio
“dico che, finalmente, ti vedo felice, come non succedeva da tanto”
“già” arrossì l’altra
“senti, sicura che non vuoi che venga con voi?” le chiese, facendosi seria
“no davvero nonna, è una cosa che devo affrontare e lo voglio fare con lei” disse sicura
“ok… ah sappi che mi ha chiesto di voi due” disse Margareth, parlando della mamma di Brittany
“e tu non le hai detto niente spero…”
“no, ho fatto finta di niente ma è impossibile non accorgersene tesoro, anche per una come lei, che ha in testa miliardi di altre cose”
“non importa, non voglio parlare di Santana con lei per ora” abbassò lo sguardo rabbuiandosi
“ok Brittany, lo farai quando sarai pronta, spero solo che le cose trà voi due si riaggiustino” Margaret si avvicinò e l’abbracciò
Brittany si strinse in quell’abbraccio per soffocare quel pezzo di dolore che la sua vita ancora le riservava, poi si staccò e disse
“ora vado a dormire, domani ci aspetta un lungo viaggio”
 
*****
 
“ci sono stata solo due volte a New York, la prima per le nazionali che abbiamo perso vergognosamente, per colpa di Rachel e quel budino del suo fidanzato e la seconda, sempre per Rachel Berry, al debutto del suo Musical per il quale è ancora in scena” disse Santana
Erano in viaggio già da un’ora e Santana non aveva fatto altro che parlare, per allentare l’evidente tensione che la sua ragazza aveva da quando aveva messo piede nella sua auto. Santana non era mai stata una chiacchierona e, probabilmente, non aveva mai parlato così tanto in tutta la sua vita.

“Hey…” disse la mora ormai stufa di fare dei monologhi
“hey piccola! Guardami” disse porgendole la mano
“non esiste Santana! devi tenere lo sguardo davanti alla strada e la mano sulla marcia “
“ma…. Non c’è una macchina nel raggio di un chilometro, ci siamo solo noi”
“non importa, potrebbe benissimo arrivare qualcuno ad alta velocità e sorprenderti” rispose sicura l’altra con lo sguardo sempre fisso sulla strada
“ok… ora basta” la mora si fermò in uno spiazzo al lato della strada
“ma che fai?” chiese l’altra
“scendi! Avanti scendi?!” disse, dopo essere scesa a sua volta e passata dal lato di Brittany
“ma.. potrebbero non vederci e venirci addosso” disse mentre scendeva, trascinata per un braccio da Santana

“Brittany…. Britt guardami!” le prese il viso trà le sue mani, mentre l’altra cercava di girarsi continuamente per vedere se arrivavano macchine
“andrà tutto bene, stiamo andando piano, stiamo guidando alla luce del sole e, trà un po’, faremo anche una sosta per riposare, avremo incontrato si e non 10 macchine, in più di un’ora di viaggio, non ci succederà niente, fidati di me” le disse guardandola negli occhi
Brittany regolarizzò il respiro ed annuì, Santana le diede un bacio lieve sulle labbra, per calmarla ancora un po’
“fidati di me ok?” le sorrise
“ok…” rispose l’altra
“ora voglio un altro bacio e poi voglio che risaliamo in macchina e tu mi racconti tutta la tua vita da ballerina, da quando hai iniziato, fino a Broadway e, quando avrai finito con quello, voglio che mi racconti del liceo e di quando eri una cheerleader e, quando avrai finito anche quello, mi racconterai di tutte le persone che ti sei fatta quando eri al liceo, anche se, onestamente, quella parte la vorrei saltare” disse, procurando una risata alla bionda di fronte a lei.


Riuscirono ad arrivare a New York, dopo varie soste e dopo vari racconti divertenti della vita di Brittany, la mora, con quell’espediente, era riuscita a farla rilassare e, nel contempo, aveva imparato a conoscerla di più e sempre di più, ad ogni racconto, si innamorava di quella persona che aveva affianco.

Arrivarono finalmente in quella che, prima della tragedia, era la casa dei Pierce: una mega villa nella parte residenziale, alla periferia di quella grande città.
Santana sgranò gli occhi alla vista di quella immensità, ma subito si riprese, quando vide lo sguardo perso ed impaurito della donna che amava. Si avvicinò e le strinse la mano.
“entriamo?” le disse sorridente. Brittany annuì e ricambiò la stretta

Dopo aver fatto il giro della casa ed essersi rifocillate, Santana ebbe il tempo di realizzare che, Brittany e la sua famiglia, dovevano essere veramente ricchi, ma la cosa straordinaria era che la bionda non l’aveva mai dato a vedere e non aveva mai sfruttato eccessivamente il suo stato sociale, la casa, dove viveva con la nonna, era abbastanza grande, ma era una semplice casa, di una famiglia di ceto medio-alto di Lima, come lo poteva essere la sua.

“è una casa meravigliosa Britt” disse guardandosi ancora intorno
“si, ma a me ora sà solo di fredda e triste” rispose, per poi prendere la mano della bionda e dire “vieni, ti faccio vedere la mia stanza” trascinandola

Entrarono dentro una stanza grandissima, con un letto a due piazze ed immagini della natura attaccate alle pareti, insieme a foto di Brittany in tutte le fasi della sua età, ai vari saggi di danza, agli spettacoli con i suoi colleghi ballerini, vestita da cheerleader. La colpì particolarmente una foto sul comodino, vicino al suo letto, la prese in mano e sorrise, era la prima volta che vedeva il padre di Brittany e notò come le somigliasse terribilmente.
“c’è anche Spit” sentì una voce che le si avvicinò da dietro. La foto ritraeva una Brittany, evidentemente più giovane, che aveva un braccio sul collo dell’animale e l’altro stringeva a sé suo padre, che faceva una faccia buffissima, che le ricordò tanto le espressioni che la bionda faceva per fare la stupida e farla ridere.

Si voltò verso di lei e rispose
“si c’è anche Spit, è bellissima questa foto Britt” 
La bionda annuì e poi prendendola disse
“è la mia foto preferita, mi è mancato non vederla tutti i giorni”  osservandola
“come stai?” le chiese poi  Santana, abbracciandola da dietro
“bene… perché sei qui con me” rispose, girandosi verso di lei
Santana osservò quegli occhi che si sforzavano di essere raggianti, ma avevano ancora quel velo di tristezza che li avevano sempre caratterizzati
“ci sarò tutte le volte che lo vorrai” disse, per poi baciarla
Si staccarono a fatica per respirare da quel bacio e rimasero strette l’una all’altra per qualche secondo.

“vieni, manca ancora una cosa” disse poi la bionda, staccandosi e prendendole la per mano
Nel lato della sua stanza c’era una porta, la bionda l’aprì e fece passare prima Santana che, appena entrata, sgranò gli occhi per lo stupore nel vedere che era una sala da ballo, con tutto l’occorrente per ballare compreso di sbarra per gli esercizi di danza. Alle pareti c’erano tutti i premi ed i trofei vinti da Brittany, vi erano incorniciati tutti i diplomi, riconoscimenti ed attestati che aveva ottenuto negli anni
“questo è il sogno che papà ha realizzato per me” disse emozionata
“è bellissima!” esclamò la mora, entrando e facendo dei giri intorno, mentre l’altra la osservava divertita. Santana si fermò in una foto che attirò la sua attenzione e si mise a ridere
“si arrabbiò tantissimo quando seppe che la misi in sala, la videro tutti e si vergognò a morte, non mi parlò per un giorno intero. Invece secondo me è stupenda”
“bè anche io, se fossi un uomo ed un padre con una certa fama ed importanza come il tuo, mi sarei arrabbiato, se avessero messo in bella vista una mia foto col tutù e le scarpette da ballo” disse trà le risate la mora
“aveva perso una scommessa e doveva pagare pegno, vestendosi da ballerina e danzando, mi ero divertita da morire quel giorno” rise di gusto

Santana sentì un tuffo al cuore, vedendo la risata genuina e più rilassata di Brittany, si avvicinò a lei prendendole i fianchi e disse
“vedi che non è poi così male ricordare i bei momenti?”
“è vero” rispose
“direi che, anche questa foto ce la portiamo a Lima e, quando sarò triste, la voglio guardare, perché mi farà tornare sicuramente il buonumore” risero di nuovo tutte e due


Mentre Brittany cercava dentro un armadio delle cose da portarsi via, Santana si avvicinò allo stero della sala da ballo e controllò i cd, che erano posizionati ordinatamente in fila, uno in particolare attirò la sua attenzione
“uh questa è bellissima” esclamò, per poi inserire il cd con la traccia che le interessava.

Partì la musica con “Cherish” di Madonna. Brittany immediatamente si voltò, per capire che stesse succedendo e vide Santana che si avvicinò a lei sorridente, facendole dei segni di andare verso di lei
L’altra sbiancò e poi scuotendo la testa con forza, disse
“oh no no no… io non ballo San”
“avanti… questa canzone è bellissima” le prese tutte e due le mani, per poi avvicinare il suo corpo per incollarlo a quello di Brittany, le mise una mano sul fianco e, con l’altra, le prese la mano, incrociando le dita con le sue, avvicinò il viso fino a sfiorare quello della bionda
“balla con me amore”
“San…io…”
“sono pochi passi, non è ballare questo…. Direi più che è…. flirtare” disse a fior di labbra, facendola ridere
“idiota!” esclamò Brittany, per poi metterle le mani al collo e baciarla, col sorriso ancora trà le labbra. Si abbandonò trà le sue braccia, seguendo lievemente il ritmo della canzone, stringendola forte a sé, chiuse gli occhi e si sentì un po’ più libera, con Santana che la reggeva e le dava coraggio. Sollevò il viso e con emozione la guardò negli occhi
“ti amo San… ti amo da morire” disse, prima di baciarla con passione

Quella sera fecero l’amore e Brittany si donò completamente a lei, le aveva dato tutto quel giorno, tutte le cose più importanti della sua vita con i ricordi, ora appartenevano anche a Santana, era la giusta conclusione per quella giornata così intensa.
 
*****
 

Ripartirono la mattina dopo verso Lima, con la macchina di Santana carica delle cose che la bionda aveva scelto di portare con se, nella sua nuova vita a Lima. Santana sapeva che quello era l’ultimo ostacolo di quel viaggio, perché dovevano percorrere la strada dell’incidente che aveva causato la morte del padre di Brittany.

Man mano che si avvicinavano al punto preciso, sentiva che lei era sempre più tesa, fino a che, ad un certo punto, non esclamò
“San! ci possiamo fermare per favore?”
“che c’è stai male tesoro?” si preoccupò
“ho bisogno di prendere un po’ d’aria” disse, mentre diventava sempre più pallida
La mora parcheggiò al primo spiazzo disponibile e vide che Brittany scese subito dalla macchina ed iniziò a camminare verso la campagna, che affiancava la strada. Notò che, il suo passo, era veloce e si teneva le mani trà i capelli. Si trovò spiazzata da quella situazione, non sapendo cosa fare e come comportarsi
“Brittany” disse, talmente piano, che quasi nemmeno lei sentì la sua stessa voce.
Vide che la ragazza s’inginocchiò poco distante da lei e si rannicchiò su sé stessa, piangendo sonoramente
Non riuscì più a stare ferma per darle il suo spazio
“Brittany no!” esclamò, per poi correre verso di lei
“è colpa mia, è colpa mia” la sentì dire, mentre si dondolava su sé stessa e piangeva “è colpa mia papà, mi dispiace…. Mi dispiace…” continuò
Santana era in difficoltà, non sapeva se, un suo avvicinarsi o un suo abbraccio, l’avrebbero fatta stare meglio, ma non resistette più e si avvicinò per stringerla
“Brittany…. Non è colpa tua “ la strinse, mentre sembrò che la bionda non si fosse nemmeno accorta della sua presenza, nonostante la stesse stringendo forte
“papà perdonami… perdonami… ti prego… ti prego…”
“Brittany calmati ora” cercò di intervenire ancora
“non merito di vivere… ti ho ucciso… ti ho ucciso papà!!!”

Sentendo quella frase, le salì il sangue velocemente alla testa, decise di prendere una posizione più ferma e si mise davanti a lei, facendole sollevare il viso
“Brittany guardami! BRITTANY!” urlò più forte, la bionda sollevò lo sguardo straziato verso la mora. Santana sentì il cuore spezzarsi, vedendo la persona che amava in quelle condizioni, ma pensò che non doveva farsi prendere dalla situazione e rimanere ferma, perché non le sarebbe stata d’aiuto altrimenti
“non è colpa tua! Non è colpa tua capisci? Basta! Basta di farti del male e torturarti così, non è stata colpa tua!”
“San….” la bionda la guardò, come se la stesse vedendo per la prima volta “l’ho ucciso io, io guidavo, io mi sono addormentata” continuò
“tutto questo è successo contro la tua volontà, non volevi ucciderlo, mi hai capito? Hai capito Brittany?” cercò il suo sguardo ancora perso
“no… invece no… no…” scosse la testa
“ora tu mi stai ad ascoltare! Devi lasciarlo andare Britt! Hai capito? Lascia andare tuo padre! È morto e non puoi più fare niente! Lascialo andare e con lui questo cazzo di senso di colpa che ti porti dietro da troppo!” le prese le spalle per scuoterla violentemente. Brittany si fermò a guardarla, la fissò in quegli occhi neri ed infuocati, per la rabbia del momento.

Si arrese, ed il suo corpo, rigido per la tensione, si abbandonò trà le braccia di Santana, pianse tantissimo
“lascialo andare…. Lascialo andare qui, amore mio… lascialo andare, perché non ti permetterò di avere ancora l’anima così lacerata, quando andremo via da qui” disse, ormai liberando le lacrime che aveva trattenuto

Ci volle un bel po’, perché Brittany sfogasse il suo pianto e si tranquillizzò. Decisero di fermarsi in un motel vicino e di rimanere li per la giornata, a Santana non sembrò il caso di riprendere il viaggio e, nel tempo, si accorse che fù  una buona idea, perché Brittany ,in quei giorni a New York e durante tutto il tragitto, aveva trattenuto una tensione che, inevitabilmente, l’aveva fatta scoppiare in quel momento tragico, che avevano vissuto ed era bene restare in un posto tranquillo e neutrale. Fece di tutto per farla distrarre e farla ridere e ci riuscì, con sua grande soddisfazione.
 
*****
“Siamo di nuovo in marcia! Pronta? Ti puoi guardare indietro solo una volta Britt, puoi guardare solo una volta, quello che hai lasciato li... con tutte le lacrime che hai versato. Te lo concedo, Poi basta, Brittany Pierce sarà una persona nuova, con una figa da paura al suo fianco e si divertiranno da matti e faranno tanto di quel sesso, che non ci sarà tempo nemmeno più di respirare” disse. facendole l’occhiolino
Brittany sorrise e l’abbracciò, facendo come le aveva consigliato, si girò una volta soltanto e poi salì in macchina. Fece l’intero viaggio accoccolata trà la spalla di Santana, addirittura le concedeva anche di stringerle la mano mentre guidava.
“San…”
“mmmhmm”
“grazie, sei un a persona meravigliosa” disse, baciandole la mano
“grazie a te, sono io la fortunata qui dentro” le disse.
 
*********
 
Era passata una settimana dal loro rientro a Lima e Santana, si rendeva conto sempre più, che Brittany era più libera, era stato come se, in quel momento intenso, avesse sputato tutto il veleno che ancora le scorreva nelle vene e, piano piano, si stesse depurando.

Quella sera, erano andate a pattinare con Becky, che ormai aveva capito ed accettato la loro relazione, sapeva che la sorella era contenta ed approvava, lo capiva, perché per ogni cosa che dovevano fare ed ogni posto dove dovevano andare, lei le chiedeva sempre se ci avrebbero portato anche Brittany, era un chiaro segno per lei, che Becky le voleva bene.


Rientravano a casa prese per mano e con i pattini appesi in una spalla, dopo aver accompagnato Brittany a casa
“Perché Brittany è sempre così perfetta? Non è caduta mai una volta, non ti vergogni un po’ San? tu sei rimasta più tempo col culo per terra, che sui pattini” disse con spontaneità Becky, facendola sorridere
“perché è una ballerina ed è stata una cheerleader fantastica, vuoi che non sappia stare sui pattini?” rispose con fare ovvio
“anche tu sei stata una cheerleader fantastica San… eppure…..” spalancò le braccia
“Eppure niente… la Sylvester non ci ha mai fatto fare una coreografia coi pattini, per ques….”
Nell’istante in cui aprì la porta di casa sua, si fermò e, con lei, si fermarono il respiro, il battito del cuore ed ogni senso o stimolo che attraversava il suo corpo. Con quella vista davanti a lei, le era crollato improvvisamente il mondo addosso

“Giulia!” esclamò Becky, facendo girare la ragazza che era seduta sul divano e chiacchierava amabilmente con Kate
Giulia si girò improvvisamente, era emozionata ed il suo sguardo si posò immediatamente sugli occhi sgranati di Santana.

La mora si accorse che Becky era rimasta affianco a lei, che la guardava preoccupata, deglutì, per capire se era tutto vero e non stesse sognando. Quando, Becky, la fece tornare alla realtà, tirandole la maglia e guardandola come a chiederle il permesso di poter andare ad abbracciare l’altra persona davanti a lei che l’aspettava con un sorriso teso.
 
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Eccola! È arrivata!!! So che l’aspettavate, era ovvio!
Capitolo lungo ed intenso, l’ho scritto di getto ed ho provato sensazioni varie nello scrivere.
Spero abbia suscitato qualche emozione anche a voi.
Grazie come sempre a chi legge e recensisce o solamente legge.
A presto
E

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Capitolo 13
*** Giulia ***


….Becky, la fece tornare alla realtà, tirandole la maglia e guardandola come a chiederle il permesso di poter andare ad abbracciare l’altra persona davanti a lei che l’aspettava con un sorriso teso.
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Santana guardò la sorella distogliendo lo sguardo da quel viso a lei così familiare e le fece un cenno minimo di approvazione. Becky non aspettò altro, per buttarsi trà le braccia di Giulia.

“Mostriciattolo!” esclamò l’altra, stringendola forte a sé

Santana notò che Giulia chiuse gli occhi, evidentemente emozionata da quel saluto e quasi potè sentire che era rincuorata del fatto che, almeno dalla sorella, avesse avuto l’accoglienza che si aspettava.

Era ancora immobile, non si era mossa di un centimetro, notò che la madre rimase in disparte, come a cercare di capire la sua reazione. Giulia ascoltò per qualche secondo Becky, che si lamentava del fatto che non si fosse più fatta sentire e che le fosse mancata da morire, quando risollevò lo sguardo, per incrociare il suo.

Le sorrise debolmente, quel sorriso imbarazzato, che, in un secondo, aveva ricordato a Santana tanti momenti del passato, che riguardavano il loro inizio.
“puoi venire ad abbracciarmi se vuoi, non mordo mica sai?” disse, spalancando le braccia
Santana deglutì per l’ennesima volta, era combattuta se girarsi, aprire la porta e scappare, oppure se decidere di stringere quel corpo che le era mancato da morire, per tanto tempo. Non riuscì a ragionare più di tanto e, lentamente, si avvicinò a lei per abbracciarla
“vieni qui” disse Giulia, per poi stringerla più forte che potesse e sospirare profondamente esclamando un debole “San” ,che probabilmente sentirono soltanto loro due.

Aveva solo voglia di piangere in quel momento, non sapeva se era per felicità, per disperazione, perché risentire quella stretta l’aveva emozionata o per chissà quale altro motivo, l’unica cosa che riusciva a pensare, era che non lo poteva fare, non voleva che Giulia la vedesse piangere, cercò di trattenere le lacrime quando, improvvisamente, sentì una voce familiare che proveniva dal piano di sopra della sua casa

“ahhhh….. fare una doccia a casa propria, nel tuo bagno, è decisamente tutta un’altra cosa”
Marcelo scese le scale, toccandosi il viso per spalmarsi i rimasugli di dopobarba, con addosso un ghigno divertito, già pregustandosi le reazioni delle sue ragazze a quella sorpresa.

Becky lanciò un urlo e si mise a correre verso di lui, sbilanciandolo e rischiando di farlo cadere, Santana sollevò il viso e, finalmente, trovò il vero motivo per far scendere quelle lacrime, che aveva trattenuto per Giulia

“papà!” fù la prima parola che scandì dopo aver solcato la porta di casa sua. Giulia la guardò con emozione e la lasciò andare. Santana raggiunse la sorella ed il padre in un abbraccio collettivo, Marcelo, a fatica, riuscì a stringere tutte e due ed a finire di scendere le scale
“ciao scricciolo” si rivolse alla più grande delle due, guardandola commosso.

Santana affondò il viso sul suo petto ed iniziò a piangere, senza fermarsi, sfogando la tensione accumulata in quei pochi minuti. Ci fosse stata una situazione diversa, l’avrebbe guardato in viso, l’avrebbe accarezzato e sorriso ed avrebbe scherzato con lui, ma, in quel momento, aveva solo voglia di piangere e nascondere il suo viso.

Mentre Becky era già scesa dalle braccia del padre e saltellava attorno a lui, pronunciando miliardi di parole tutte assieme, Marcelo iniziava a preoccuparsi del fatto che, Santana, continuava a stringere il suo petto senza staccarsi ed a singhiozzare, col respiro frammentato.
“San… Santana! Tesoro sono qui! Non sono mica morto!” disse, procurando le risate di tutti
“San staccati un po’!” disse Becky, quasi spingendo la sorella
“Hey!” Marcelo la staccò a fatica e la guardò negli occhi inondati di lacrime
“Tutto bene? La stai facendo sembrare una cosa tragica così” le disse sorridendo
La mora sorrise ed, asciugandosi gli occhi, fece un bel respiro dicendo
“hai ragione, è che non mi aspettavo arrivassi così presto”
“vi ho fatto una sorpresa!” rispose l’uomo
“e che sorpresa!!! Papà sei l’uomo più bello che abbia mai visto, lo sai?” s’intromise Becky

Santana finalmente rise di gusto e, girandosi verso gli altri, notò che Giulia aveva ancora gli occhi addosso a lei.
Appena incrociò gli occhi di Santana, si ridestò e distolse lo sguardo, per poi esclamare
“Hey mostriciattolo! Guarda un po’ cosa ti ho portato?” per poi avvicinarsi verso una busta e togliere fuori una maglietta
“non ci credo! Dimmi che è la sua!” Becky lasciò andare completamente la mano del padre e si precipitò a vedere da vicino il regalo che Giulia aveva per lei
“ma è proprio la sua? C’è scritto Totti” disse la più piccola
Giulia annuì, divertita dall’espressione di stupore dell’altra e poi disse
“e non solo! Guarda qui!” girò la maglia e le fece vedere una scritta
“oh mamma…. Ha scritto lui questo? Che c’è scritto Giù?”
“gli ho chiesto se poteva scrivere in inglese, ma non è il suo forte, e devo dire che nemmeno l’italiano è il suo forte, visto che ha scritto Becky con la h, ed affetto con una t. comunque c’è scritto a Becky con affetto Francesco Totti
“a me? Becky io?” chiese incredula
“si tu tesoro, sei proprio tu!” affermò emozionata Giulia
“grazie Giulia, ti voglio tanto bene!” Becky si ributto trà le sue braccia per stringerla
“anche io mostriciattolo”

La mora si ritrovò ad osservare, finalmente con un po’ di coraggio, quella che, una volta, era stata la sua ragione di vita. Giulia non era cambiata molto in quei due anni, era sempre bella, quel suo fisico sottile e quei suoi occhi così profondi che sorridevano da soli, erano rimasti gli stessi e Santana li avrebbe saputi riconoscere ovunque. Scosse la testa spaventata da quei pensieri e disse
“vado a fare una doccia veloce, ti ritrovo qui al mio ritorno?” scherzò col padre
“dove vuoi che vada?” le rispose lui, dandole un bacio sulla nuca

“và bene se prendiamo la pizza in onore di Giulia?” Kate parlò per la prima volta, guardando con amore la loro ospite “ti trattieni a cena giusto?”
“oh… veramente… stò da Mercedes e poi, non vorrei disturbare” rispose imbarazzata
“non esiste, stai a cena da noi, Mercedes avrà tutto il tempo di festeggiare la tua venuta” disse Marcelo
“si dai, ti prego Giù! Rimani rimani!” saltellò Becky attorno a lei
“ok… avviso a casa Jones allora”
“ok… la doccia mi aspetta.” Si sforzò di sorridere verso il padre e salì le scale, quando sentì improvvisamente

“San!” la mora si girò a quel richiamo “và bene per te?” chiese Giulia, guardandola preoccupata
“si, non c’è problema” fece un debole sorriso e si girò, per entrare nella sua stanza
 
 

Entrò velocemente e chiuse la porta dietro di sé, fece un grande sospiro, come se fosse stata in apnea per svariati minuti
“cazzo!” esclamò, tirando la testa all’indietro.

Le ci vollero quasi 10 minuti, per riprendersi e togliersi dalla mente il viso di Giulia e tutto quello che aveva vissuto in quei pochi minuti. Si preoccupò quando le venne in mente Brittany. Fece uno scatto in avanti e prese il telefono dalla sua borsa

“Lopez! non dirmi che ti sono mancata così tanto? Ci siamo lasciate mezz’ora fa!” esclamò la bionda, dall’altra parte del telefono
“è tornato papà” disse solamente l’altra
“Oh mamma davvero? E tu perché sei così triste?”
Quella domanda la spiazzò, in effetti, in altre circostanze, gliel’avrebbe urlato, senza darle nemmeno il tempo di rispondere.
“ecco… perché non mi aspettavo così presto, mi ha spiazzato!”
“bè, è una bella cosa giusto?” chiese titubante la bionda, cercando di capire come stesse la sua ragazza
“si… bellissima!”
“che bello San, non vedo l’ora di conoscerlo! Quindi domani, quando verrò a lavoro, lo incontrerò?”
“credo… credo di si”
“oddio, sono emozionata! Anche tu?” Brittany si lasciò prendere dall’entusiasmo più di Santana
“si, moltissimo!” rispose l’altra
“senti amore, possiamo sentirci più tardi? È arrivata Sugar a prendermi ed io non ho ancora fatto la doccia, ti chiamo dopo ok?”
“ok…” disse dispiaciuta, perché sarebbe voluta rimanere ancora un po’ con lei, per trovare il coraggio di dirle che il padre non era arrivato da solo
“ Britt?!” esclamò poi
“si?”
“volevo sapere se mi ami” chiese insicura e quasi in lacrime
“San, che succede?” la bionda si preoccupò a sentire quel tono
“ho bisogno di sentirmelo dire… ti prego!” quasi supplicò
“certo che ti amo! Ti amo Santana e sei la cosa più bella che mi potesse capitare nella vita” disse per rassicurarla
La mora sorrise a quelle parole e le scese silenziosamente una lacrima
“ora tu dimmi se và davvero tutto bene” chiese Brittany
“si… và tutto bene. Divertiti stasera e saluta Sugar”  rispose, asciugandosi il viso
“ok… ma ci sentiamo dopo….”
“ok…”

Chiuse la chiamata e si mise subito sotto la doccia, sperava che, l’acqua, le lavasse via quello stato d’animo. Si sentiva insicura, si sentiva triste, la comparsa di Giulia, aveva riaperto ferite che non erano ancora state cicatrizzate bene, la sua Brittany le stava curando inconsapevolmente, ma, all’improvviso, la sua ex era arrivata e le aveva violentemente strappate, riaprendole e spargendoci del sale dentro.
 
*****
 
“la situazione in europa non è molto bella, qui siamo in paradiso in confronto!” disse Marcelo, con ancora il boccone della pizza
“ho letto che la Grecia se la passa male e che la comunità europea le ha dato un ultimatum” disse Santana, felice degli argomenti trattati in quella cena, che era un evidente ritorno al passato, con tutti gli elementi che ricordavano un perfetto dejavù
“tesoro, credo che convenga a tutti prodigarsi per dare una mano, anche perché così causeranno un effetto domino, anche la Spagna e la Francia non se la stanno passando bene”
“l’Italia è ad un passo dal crollo” intervenne Giulia
“già… ho visto che anche da voi la situazione non è bellissima” disse Marcelo

“Stasera siamo andate a pattinare con Brittany” disse improvvisamente Becky
Santana sussultò talmente tanto, che le cadde la forchetta sul piatto, procurando un rumore fortissimo ed attirando l’attenzione di tutti su di lei.
“ah, la tua nuova educatrice! Quella che stà battendo il record di resistenza a Becky Lopez” disse subito il padre
“Brittany non è solo la mia educatrice, è anche la ragazza di Santana papà!” esclamò la più piccola, imboccandosi soddisfatta un pezzo di pizza col sorriso

Improvvisamente la mora notò lo sguardo di Giulia su di lei, ma, soprattutto, quello di Marcelo che si girò perplesso ad osservarla
“sarà divertente ora vedere Giulia e Brittany che si incontrano” continuò Becky, sorseggiando un po’ di coca cola dal suo bicchiere e facendo l’occhiolino al padre

Santana smise di respirare in quell’istante, non aveva mai provato sentimenti cattivi nei confronti della sorella, ma se le avessero chiesto di raccontare un momento dove avrebbe voluto strozzarla, sicuramente avrebbe scelto quel preciso istante.

“Becky, non sarebbe male se provassi ad avere un po’ di tatto ogni tanto, sai?” Kate intervenne, per cercare di sanare quella situazione di tensione, che la sua figlia più piccola aveva creato
“ma perché che ho detto? è la verità!” esclamò allargando le braccia

Santana voleva dire qualcosa, aveva aperto la bocca varie volte ed, altrettante, l’aveva richiusa, voleva soprattutto dire al padre che gliel’avrebbe detto, perché voleva sapesse di lei e Brittany, ma sicuramente non così.

“s…scusate, ho preso una botta cadendo sui pattini e mi fa male la schiena, se non vi dispiace andrei a letto a sdraiarmi” riuscì soltanto a dire, con la consapevolezza che non ci volesse tanto a capire che era una scusa, ma non poteva più stare in quella stanza, con lo sguardo deluso del padre e quello triste di Giulia.
“certo!è stata praticamente col culo per terra tutto il tempo, mentre io e Brittany la prendevamo in giro!”
“Becky per favore ora basta!” Kate interruppe quell’eccessivo entusiasmo adrenalinico della figlia
Si allontanò da quella stanza, dando un ultimo sguardo dispiaciuto al padre.
 

 
Dopo qualche minuto, sentì bussare. Sperò in un’unica persona.
“chi è?” chiese
“ uno che dici di amare tanto, ma che non sà mai niente della tua vita” si sentì dall’altra parte
La mora sorrise a quelle parole, che le fecero capire che il padre non era arrabbiato con lei
“avanti” esclamò
Marcelo entrò sorridente e chiese subito
“come và la schiena?”
“meglio” rispose ridendo lei
“se vuoi ti faccio un massaggio, in un paio di minuti mi vendico di tutto quello che non mi hai detto” si portò sul letto, dove era sdraiata la figlia ed iniziò a farle il solletico
“no, così mi fai solo morire dal ridere” esclamò contorcendosi l’altra
Giocarono ancora un po’ sul letto e poi l’uomo si distese affianco a lei, prendendola trà il suo petto

“sei arrabbiato con me?” chiese preoccupata
“no… ma perché non me l’hai detto? avrei evitato di pagare il biglietto a Giulia e portarmela dietro, per farti stare bene” disse rattristandosi
“non lo so, volevo dirtelo bene, volevo dirtelo di persona e volevo la conoscessi subito” disse, stringendosi di più a lui
L’uomo la strinse a sé e sospirando disse
“Dio, sei testarda e chiusa come tua madre, scricciolo!” dandole un bacio sulla nuca
“quando sono andato via da qui l’ultima volta, ti ho visto triste, ho avuto impresso per tutti questi mesi di assenza, il tuo viso triste e questo mi faceva male, ho pensato fosse a causa di Giula, al fatto che non vi foste chiarite, che magari avevate bisogno di dirvi addio, come si deve o forse di ritrovarvi…. Invece ho solo fatto un casino mi sà” disse, sorridendo amaramente
“non lo potevi sapere. E poi era effettivamente così, quando sei partito ero triste per la tua partenza, ma stavo ancora male per lei”
“bè, almeno un po’ riesco a leggere dentro il cuore della mia enigmatica figlia” la fece ridere
“sono stato a Roma per qualche mese, l’ho chiamata e ci siamo visti, sai non è stato facile per nessuno di noi, quando lei è andata via”continuò lui
Santana sospirò, perché era l’ennesima volta e l’ennesima persona, in quegli anni, che le faceva pesare così la cosa
“mi ha spiegato che la situazione si è risolta e che le mancavi da morire, ha provato a scriverti, ma tu non le hai mai risposto, così le ho proposto di tornare con me”
“sei un genio Marcelo Lopez” disse, dandole un lieve pugno sul petto
“hey!che ne potevo sapere io?” sollevò la testa, per guardarla meglio
“niente, hai ragione…”

“come stai invece? Come è stato rivederla?” le chiese
Santana sospirò e si accoccolò ancora di più trà le braccia del padre, per poi rispondere
“strano e per niente facile, è stato come aprire dei vecchi cassetti, con le tue vecchie cose, cassetti che non aprivi da anni, quando li apri, vedi che le cose sono tutte al loro posto, come le avevi messe tu e sono esattamente come ti ricordavi, ma appena li apri, hanno all’interno quell’odore di stantio, di chiuso, ed allora li, ti accorgi che c’era un motivo per il quale le avevi messe li e non avevi più aperto quei cassetti, quell’odore te lo fa ricordare” 

Marcelo chiuse gli occhi, soddisfatto di quelle parole e dell’intelligenza della figlia

“allora credo che sia arrivato il momento di decidere se, quelle cose, le vuoi prendere e lavare per togliere quell’odore che ti ricorda tutto questo, oppure semplicemente buttarle, perché ti sei resa conto che non ti servono più e liberare quei cassetti.” Disse
“già…” affermò consapevolmente Santana

“ora parlami di lei” disse, per alleviare un po’ il peso di tutta quella discussione
Marcelo notò come Santana si ravvivò e, sollevandosi addirittura dal suo petto, disse sorridente
“Brittany è fantastica papà, la devi conoscere! È forte, è bella è dolce e soprattutto ha tenuto testa a me ed a Becky!” si mise a ridere
“Wow, la sposerei anche io quasi quasi…. Se è riuscita a tenere testa a tutte e due, la voglio conoscere subito!” esclamò
“ok!” disse felice l’altra
“e… per l’altra cosa, se, e quando vorrai, io ci sono… ok?”  si fece serio
La mora rimise il viso sul petto del suo amato padre e disse
“grazie papà”
 
*********
 
“Kurt non credo che facendo impazzire ogni negoziante di stoffe, tu riesca a trovare il giusto colore rosa per Alice!”
Brittany , Mike, Tina e Kurt erano in giro per Lima a cercare delle stoffe per iniziare la tessitura dei costumi di scena, la bionda si era offerta di dare una mano almeno in quello, visto che non lo aveva fatto per la danza e la recitazione, ed ora si stava maledicendo per aver deciso di accompagnarlo quella mattina.

“Brittany stiamo girando solo da tre ore ed abbiamo visitato solo dieci negozi, non ti hanno insegnato a Broadway che è il vestito che sceglie te? Un po’ come la bacchetta dei maghi di Hogwarts” rispose il giovane regista
“Dio, ma perché non ho finto di essere malato stamattina?” esclamò Mike
“perché non potevi lasciarmi da sola con questo pazzo, che mi ha voluto portare, per vedere come si intonavano i miei occhi, col colore del mio vestito di Alice!” Tina strinse più forte la mano che Mike le teneva, ormai esasperata da quella mattinata
“coraggio ci rimane l’atelier Jones, hanno le migliori stoffe della città lì, quindi mettiamoci la nostra più grande faccia da culo esistente ed andiamo” esclamò Kurt
Tina si fermò improvvisamente, facendo bloccare tutti
“che cosa? vuoi andare al negozio di Mercedes?”
“si Tina! Niente mi fermerà, la mia opera d’arte prima di tutto!” sollevò fiero il viso, mentre gli altri due, che non partecipavano alla conversazione, si guardarono perplessi
“ma non la vediamo da un sacco Kurt! Voglio dire… non ci possiamo presentare così e poi con Brittany!” le sfuggi senza rendersene conto
Kurt sgranò gli occhi e Tina si rese conto immediatamente di aver detto qualcosa di sbagliato e per il quale, ora, doveva dare una spiegazione, le era bastato vedere il viso del suo fidanzato e quello di Brittany
“cioè?” chiese infatti la bionda

Kurt assunse un’espressione terrorizzata ed, insieme a Tina, si guardarono preoccupati
“ok… ti prego Britt, dimmi che Santana ti ha parlato di Mercedes…. E di… insomma di una certa sua ex… ti prego, perché questa volta rischio sul serio la morte” disse Kurt quasi piagnucolando
“mi ha accennato lievemente ad una sua ex… ma quasi niente, perché in fondo non è che me ne importi” rispose subito la bionda
“perfetto! Vedi? Questo è il pensare di una persona intelligente! È giusto così cara la mia Brittany, perché preoccuparsi? Che ci importa?” poi prese a braccetto Tina, quasi trascinandola e disse “Tina? Andiamo da Mercedes!”
“Kurt!!!” urlò Brittany, facendo bloccare i due già diretti verso il negozio e facendogli uno sguardo abbastanza eloquente, mentre Mike incrociava le braccia, osservando, con gli occhi serrati, la sua ragazza.
Il ragazzo si arrese e tornò indietro e, molto furbescamente, disse
“Tina? A te l’onore, il casino l’hai fatto tu!”

Brittany rivolse immediatamente lo sguardo all’amica, tenendo le mani sui fianchi ed aspettando si decidesse a parlare
“ok… non è niente di così segreto in fondo.” Annaspò la ragazza “semplicemente Mercedes era la migliore amica di Giulia, l’ex di Santana e, quando poi si sono lasciate…. Sai come funziona no? C’è chi prende le parti di una, chi dell’altra…. Bè, diciamo che, Mercedes, è stata leggermente più drastica ed ha preso interamente le difese di Giulia, chiudendo i rapporti con Santana e con chiunque le stesse vicino”

Brittany ascoltò Tina in silenzio e pensò che, veramente quel gruppo di amici, dovesse avere qualcosa di anomalo, perché non era possibile che si creassero situazioni del genere, o si volevano davvero talmente bene come fratelli, e quindi creare queste situazioni forti, oppure erano uno più idiota dell’altro.
Non fece in tempo a trarre le sue conclusioni, che Kurt, saltellando e battendo le mani, in un chiaro atteggiamento di imbarazzo, disse
“perfetto! Magnifica storia! Ora concentriamoci sull’obiettivo principale della giornata e non è necessario che Mercedes sappia chi è Brittany…. Ho intenzione di chiederle uno sconto, se non ci uccide prima”
 
 
 
I ragazzi entrarono dentro il negozio, prima di farlo, Mike si assicurò che per Brittany andasse tutto bene, la ragazza annuì e le sorrise, in fondo erano stupide storie di liceali

Appena varcata la soglia del negozio, Mercedes sollevò lo sguardo, da un bozzetto che stava disegnando, spalancò la bocca per lo stupore
“Mercedes! Ciaaaaaoooo! Tutto bene? È da un po’ che non ci si sente, ma stai benissimo, non sei cambiata per niente” Kurt inondò l’amica di parole, quasi non lasciandole realizzare la situazione
“Kurt!” esclamò poi l’altra
“si, sono io, vedo che ti ricordi ancora il mio nome, bene, ciò significa che non ti sei dimenticata dell’amicizia profonda e vera che ci legava in passato”
“ma.. ma che ci fate qui? Ciao Tina” disse Mercedes
“bene ti ricordi anche di Tina, meno male, loro sono Mike e Brittany, di loro non ti puoi ricordare, perchè non li hai mai conosciuti, ma direi che la cosa, al momento, non è di estrema importanza... Siaaaaamo quiiiii”
“ciao sono Brittany, piacere” Kurt venne interrotto da Brittany, che si avvicinò, per presentarsi decentemente alla ragazza davanti a lei
“ed io sono Mike” disse l’altro
“ok… giusto, facciamo le cose per bene” commentò Kurt, sempre più ansioso
“Kurt sei tesissimo e vedo che, anche tu non sei cambiato, anche se non ci vediamo da una vita” disse Mercedes, mentre stringeva la mano dei due che, educatamente, si erano presentati
“ecco vedi, il fatto è, che siamo qui, perché questo è assolutamente il miglior negozio di stoffe di tutta Lima, ed abbiamo bisogno di una stoffa particolare che sono sicuro, amica mia…” le mise tutte e due le mani sulle spalle ammiccando “… che tu ce l’abbia, perché…”

Due risate, molto acute, irruppero all’interno del negozio, interrompendo Kurt e facendogli esclamare “Oh cazzo!!!” mettendosi una mano davanti alla bocca

Entrarono Puck e Giulia, che era sulle spalle dell’amico e rideva sonoramente
“ahahahah l’abbiamo fatto schiattare di paura, funziona sempre anche a distanza di anni!!!” esclamò Puck, per poi notare le persone all’interno del negozio
“heeeeey! Che ci fate qui? Meno male, perché stavo per chiamarvi! Avete visto chi c’è?” disse il ragazzo, indicando la giovane donna, che era entrata sulle sue spalle
“Kurt! Tina!” esclamò Giulia, per poi andare ad abbracciare i due
“Giuliaaaaaaaaa ma che piacere!” disse Kurt, ricambiando l’abbraccio e facendo uno sguardo omicida a Puck, indicandogli con gli occhi, la parte dove stava Brittany
“Brittany, ci sei anche tuuuuu” disse Puck improvvisamente, rendendosi conto della cosa

Giulia, sentendo quel nome s’irrigidì, Tina se ne accorse, perché la sua stretta, diventò più leggera

Brittany, sentendo quel nome, realizzò di avere davanti a lei, esattamente l’oggetto di discussione dei minuti prima di entrare nel negozio

Giulia lasciò la stretta di Tina e, senza scomporsi, si avvicinò a Brittany e le tese la mano

“allora tu sei Brittany? Ho sentito parlare di te ieri a cena dai Lopez” disse, lasciando meravigliati gli amici intorno a lei, ma ancora di più Brittany, che si stava rendendo conto, in quel momento, che Santana le aveva nascosto quel piccolo particolare
“si, sono io” cercò di sorridere e le strinse la mano
“Hai letteralmente conquistato Becky!” disse poi Giulia

“ma quando sei arrivata?” chiese con coraggio Tina
“sono arrivata ieri con Marcelo” rispose.
Brittany sbiancò, non poteva credere che, tutto quello, stava succedendo ed, in quel momento, capì perché, la sera prima, la sua ragazza era così strana e tesa.
“ma stò qui da Mercedes” si sentì di dire Giulia, per evitare che ci fossero fraintendimenti
“ciao io sono Mike” si presentò anche lui
“allora! Meno male che vi ho beccati quasi tutti qui! Stasera festa a casa mia, per salutare la nostra emigrata! Mi ha migliorato la giornata, quando mi ha chiamato stamattina! Non ci potevo credere, vero tesoro?” Puck la prese trà le sue braccia, era il doppio di lei, sia come altezza che come stazza. “non voglio sentire scuse, stasera i vecchi rancori li affogheremo tutti nell’alcool, ok?” disse minaccioso a tutti.
 
****
 
Santana si diresse verso casa di Brittany, quel pomeriggio aveva deciso di andarla a prendere per portarla a casa sua a lavoro, che poi quella giornata non sarebbe stata lavorativa per nessuno, sarebbe stata di festa, perchén la sua ragazzan non sarebbe rimasta le sue solite tre ore da sola con Becky, ma avrebbe conosciuto il padre, sarebbero usciti assieme e poi sarebbero rimasti tutti insieme a cena a casa sua. Aveva ancora il lieve pensiero di Giulia, che si trovava in città a pochi passi da lei, ma era sicura che, dopo quella serata meravigliosa che stava per vivere, non si sarebbe nemmeno più ricordata di lei e, magari, avrebbe raccontato così tranquillamente la cosa a Brittany, che non ci sarebbero state dietro a parlarne per molto tempo.

Suonò il campanello e, ad aprire, fù proprio Brittany, Santana le saltò al collo e la baciò, carica di entusiasmo, senza nemmeno accorgersi dello sguardo torvo dell’altra. Si rese conto che qualcosa non andava, dalla risposta, quasi inesistente, della bionda al suo bacio, la guardò negli occhi e chiese preoccupata
“che succede?”
“entra” disse gelida l’altra, facendo cenno con la testa di entrare dentro casa
“che succede Britt?” la sua voce cambiò in un tono preoccupato ed ansioso
“dimmi tu che succede?” incrociò le braccia
Santana si avvicinò a lei e le carezzò il viso
“Amore, c’è mio padre, stiamo andando da lui” disse, parlando vicinissima alla sua guancia e sorridendole

Brittany le prese la mano che la stava accarezzando e la scansò con fastidio, spostandosi poi verso il divano ed andandosi a sedere
Santana la guardò incredula, non era un atteggiamento di Brittany quello, quella reazione, così violenta, non le apparteneva
La guardò incredula, sgranando gli occhi, non capendo. La bionda si rivolse a lei dicendo

“sono andata al negozio di Mercedes stamattina e indovina un po’? ho conosciuto una certa Giulia, italiana, molto carina, simpatica a tutti….” Disse con sarcasmo
Santana si gelò… non così… non era così che voleva sapesse di Giulia
“con… con chi sei andata?” riuscì a chiedere
“dovevamo andare a prendere delle stoffe con Kurt, Tina e Mike”
Santana si avvicinò immediatamente al divano dove stava seduta Brittany, si mise in ginocchio, quasi implorante, sperando che la bionda l’ascoltasse
“Britt” le prese la mano che subito la bionda spostò “Britt cosa ti hanno detto?”
La bionda spostò il viso dall’altra parte, non era riuscita a trattenere le lacrime e non voleva farsi vedere piangere da Santana
“Brittany…. Amore guardami” le prese il viso girandolo verso la sua parte, accorgendosi che piangeva, le si spezzò il cuore, non avrebbe mai voluto farla piangere, non sopportava che piangesse a causa sua.
“loro non sanno niente… non sanno niente di me e Giulia, sono solo pettegolezzi, ed anche tu non lo sai” disse, guardandola con dolore negli occhi

“esatto Santana!” Brittany si alzò furiosa dal divano” hai detto bene, non sò niente! Non so niente, perché tu non me ne hai mai parlato… perché non mi hai detto che, insieme a tuo padre, era arrivata anche lei, ed aveva cenato a casa tua?” si mise ad urlare trà le lacrime
Santana era sconvolta da quell’atteggiamento, la Brittany pacata e sorridente, aveva lasciato il posto ad una delusa ed in lacrime. Quella situazione le stava facendo paura.

Si alzò di nuovo e le andò in contro, più sicura questa volta, la tenne stretta abbracciandola, nonostante l’altra facesse di tutto per liberarsi. Chiuse gli occhi e la strinse forte, per non lasciarla andare, si calmò soltanto sentendo il respiro regolarizzarsi dell’altra. Brittany s’inginocchiò e pianse, Santana non la lasciò nemmeno un secondo.
“come posso fidarmi di te? Se tu non parli? Non mi hai mai parlato di Giulia… perché?” chiese
Santana le prese il viso trà le mani, vedere Brittany così, la stava distruggendo.
“ti prego, per favore, adesso calmati…. Per favore amore calmati, ti spiego tutto adesso… ok?” disse con calma e guardandola sicura.

Brittany annuì ancora trà le lacrime e si lasciò convincere, Santana, felice della conquista le sorrise, ed annuì insieme a lei, per poi darle un delicato bacio sulle labbra

Si rimisero tutte e due sul divano, Santana tenne stretta la sua Brittany, fino a che non si calmò trà le sue braccia, poi fece un bel respiro ed iniziò

“Giulia è italiana, di Roma precisamente, al terzo anno, il McKinley, ha organizzato uno scambio culturale con alunni di altre parti del mondo, mi sembrava un’idea carina, quella di offrire la mia casa, per ospitare qualcuno, semplicemente per il fatto che, magari questa cosa, potesse togliere un po’ di noia, alla mia triste vita in quella scuola, con quegli amici noiosi e tutto il contorno, che questo comportava. Così ne parlai con i miei genitori e mio padre fù subito entusiasta, ancora non viaggiava per l’europa, non era diventato un pezzo grosso della sua azienda.”

Le sorrise, per capire se era più rilassata, prima di venire al dunque, parlando di Giulia.
Brittany ricambiò il sorriso e Santana si avvicinò ed esclamò sorridente
“bacio!”
la bionda sorrise ed, avvicinandosi le diede un lieve bacio
“così và meglio” disse, beandosi e rincuorandosi di quel gesto

“così, arrivò Giulia Fanari, la mia stessa età, ed un carattere che subito conquistò tutti, non fece fatica ad ambientarsi a scuola nè tantomeno a casa, con i miei che l’adoravano e mia sorella che stravedeva per lei e le immense attenzioni che le dava. Giulia era molto spontanea con Becky e questa era una cosa che mi aveva colpito subito, non era comune trà le mie coetanee diciassettenni, già questo, aveva cambiato la mia opinione su di lei. Ci legammo molto, iniziammo ad avere passioni comuni, a fare lunghe chiacchierate la sera, prima di andare a dormire, io le parlavo in continuazione dei ragazzi che mi piacevano, ma lei non lo faceva mai, pensai che forse era perché aveva troppi interessi, per pensare ai ragazzi, in fondo faceva parte di cinque club a scuola, poi c’era il glee club, poi suonava in una band con Puck, Sam e Finn, il ragazzo di Rachel, insomma, non mi preoccupai molto del fatto che Giulia non facesse nessun apprezzamento nei confronti dei miei compagni. Una sera, eravamo tornate tardissimo da una festa ed eravamo tutte e due un po’ brille, cercando di non fare chiasso, per non svegliare nessuno, finimmo nella mia stanza, sul mio letto e lei finì esattamente sopra di me, non sò se era talmente ubriaca da non capire niente, ma mi guardò piangendo e mi disse che mi amava, io sentì il cuore che impazziva, mentre le sue labbra si avvicinarono alle mie per baciarmi. Ti giurò Britt penso che, in quel momento, tutti i fumi dell’alcool scomparvero, perché ero completamente presa da quel bacio, quella sensazione mi aveva fatto sentire talmente bene, che un solo bacio non mi bastò, rigirai completamente la situazione e mi trovai sopra di lei, iniziai a baciarla sempre più profondamente e provai forte il desiderio di averla, di avere tutto di lei, di baciare ogni centimetro del suo corpo, non l’avevo mai fatto, non mi era mai nemmeno venuto in mente di  pensare in quel modo nei confronti di una ragazza. Fù come se, con quel bacio, avesse aperto uno scrigno con un immenso tesoro all’interno”

Santana notò come Brittany le carezzava nervosamente col pollice la mano che stringeva

“ce la fai amore? Stò entrando troppo nei dettagli?” chiese poi
“no, và avanti!” disse subito la bionda


“quella sera, abbiamo fatto l’amore per la prima volta,dopo quel momento, scoprii che Giulia era lesbica e che non ero stata la prima per lei, ma, da come ci amammo dopo quella volta, capii che ero stata l’unica che avesse mai amato veramente. Quando ci ritrovammo abbracciate, la mattina dopo, nessuna di noi provò paura o sconcerto, non eravamo così ubriache da non ricordare e, l’acool, era solo servito a togliere quei piccoli paletti di inibizione. Ne parlammo a lungo e decidemmo di provare  stare insieme, per il primo periodo, rimase una cosa solo nostra ed era stato il periodo  più bello, fatto di baci rubati di nascosto, di scappatelle negli stanzini della scuola, di notti a  fare l’amore, cercando di stare in silenzio per non svegliare nessuno. Poi io decisi di dichiararmi e parlare del nostro amore, lei tanto non ci avrebbe perso niente. Insieme lo dicemmo ai miei e furono splendidi, anche se l’avevano capito perchè era abbastanza evidente, lo dissi ai miei amici e poi tutta la scuola lo seppe. Hai visto quanto sono pettegoli i miei amici no?”
le chiese, facendo una faccia buffa

“già, me ne sono accorta” rispose divertita Brittany

“insomma, fino a che, un giorno, la trovai in lacrime nella sua stanza, che osservava il pc, le chiesi cosa fosse successo e mi raccontò che aveva ricevuto una lettera di una sua ex, sua compagna di scuola, era la ragazza che le aveva fatto scoprire che le piacevano le donne, questa ragazza, aveva problemi di tossicodipendenza ed aveva già tentato il suicidio varie volte, ne parlammo tanto, Giulia mi raccontò di lei e del fatto che fosse davvero mentalmente instabile. Questa ragazza, nella lettera, le scrisse che le mancava tanto e che se non fosse arrivata da lei, l’avrebbe definitivamente fatta finita. Si preoccupò molto e diventò triste in quei giorni. Uno dei motivi per il quale aveva voluto fare l’esperienza qui in America, era anche quello di allontanarsi da lei e da quella relazione morbosa, che non era riuscita a tagliare. Io ero contraria al fatto che dovesse cedere a quelle minacce e tornare da lei, non volevo che andasse via da me, eravamo una cosa sola ormai, e vivevamo in simbiosi, sapevo che, se fosse partita, non sarebbe più tornata, mentre ci eravamo promesse che avremo vissuto per sempre insieme. Infatti ci diplomammo dopo due anni dalla sua venuta, vincemmo le Nazionali col Glee ed io vinsi anche il campionato Nazionale di cheerleader, da capitano. Giulia ormai aveva rinunciato a tornare in Italia e non aveva più sentito quella ragazza. Ci iscrivemmo insieme alla stessa università e facemmo il primo anno assieme. Mi sentivo libera e realizzata, sentivo che, con non lei affianco, che mi dava una forza incredibile, potevo superare tutto, anche la situazione catastrofica dei miei genitori, che volevano separarsi, perché non si amavano più, Giulia era il mio motivatore, la mia speranza, la mia forza di vivere. Mio padre decise di accettare l’incarico importante che la sua azienda gli aveva proposto, questo comportava lo stare tantissimi mesi fuori per lavoro, più precisamente in Europa, lo accettò per salvare il matrimonio, perché, lo stare così tanto lontano da casa, forse poteva far ritrovare a tutti e due, con la lontananza, il motivo per il quale si amavano. Tutto questo, faceva soffrire me, rendeva Becky più  nervosa e violenta e mia mamma sempre più rassegnata, ma a me non importava, fino a che avevo Giulia con me. Un giorno mi svegliai con un mal di testa terribile, cercai con la mano il suo corpo, come ormai facevo tutte le mattine, da quando dormivamo liberamente insieme nello stesso letto, ma non la trovai, mi alzai per cercarla ma non c’era in tutta la casa, fino a che, non trovai un biglietto sopra il pc, con aperta una pagina di internet di cronaca nera, del giornale della sua città, nel biglietto c’era scritto soltanto: mi dispiace ma devo andare. Tornerò. Quelle parole, mi trafissero il cuore, cercai di capire tramite il traduttore, cosa diceva quella pagina, anche se, dalla foto, un po’ l’avevo intuito, la ragazza che, qualche tempo prima, l’aveva implorata di tornare da lei, aveva tentato di togliersi la vita nuovamente ed era in coma in ospedale. Cercai di chiamarla, ma non rispose. Solo dopo qualche mese, dopo che la ragazza non ce la fece e morì, mi chiamò in lacrime, dicendo che era tutta colpa sua e che non era arrivata in tempo, perché, se fosse stata li con lei, non l’avrebbe fatto. Io non sapevo cosa dire, sapevo soltanto che, quella persona era malata e che forse, nemmeno la sua venuta l’avrebbe salvata. Ero arrabbiata con lei, mi aveva lasciato senza dirmi niente, non ci eravamo nemmeno salutate e non aveva risposto per mesi alle mie chiamate ed e-mail. Come potevi amare una persona e non avere voglia di sentirla almeno una volta al giorno? Ero delusa e decisi di tagliare completamente tutti i contatti con lei, perché sentirla mi stava logorando, stava male anche lei e si dava troppe colpe, colpe che io non condividevo, non avevo mai condiviso. Non dissi niente a nessuno, dissi semplicemente che Giulia era andata via, mi chiusi in un abisso infinito e persi alcune amicizie importanti, come appunto quella di Mercedes, perché diceva che, in amore, si deve anche perdonare. Io avrei perdonato Giulia, se lei per prima si fosse perdonata, ma non l’ha fatto e non era più la mia Giulia, non era la Giulia forte che io amavo”

Disse asciugandosi qualche lacrima
“nemmeno Quinn sa tutta la storia, non ne ho mai parlato con nessuno, perché mi fa talmente male parlarne, che ogni volta un pezzo del mio cuore và via” continuò


Brittany la prese trà le sue braccia e l’abbracciò forte, sentendosi in colpa per quella reazione che aveva avuto
“mi dispiace” disse trà i suoi capelli corvini
“no… hai ragione…. Te ne avrei dovuto parlare… sei importante per me Brittany, grazie a te, io ho ripreso ad essere viva, ad amare. Ti avrei parlato di Giulia prima o poi, l’avrei voluto fare quando mi sarei sentita pronta, certo non così…. Però l’avrei fatto, credimi! Ti amo Brittany e sei la sola persona di cui mi importa in questo momento, perché voglio stare con te” le disse sinceramente, guardandola negli occhi

Brittany si emozionò per quella dichiarazione sincera che aveva appena sentito dalla bocca di Santana. Scosse la testa incredula e la baciò profondamente, sperando di alleviare un po’ di quella preoccupazione che aveva causato in lei.

“ci devi parlare bene…. Le devi far capire quello che hai provato, è tornata per un motivo e forse, ve lo dovete entrambe” disse sicura la bionda

Santana la guardò perplessa, come poteva dire una cosa così coraggiosa? Come poteva fidarsi così di lei? Se nemmeno lei sapeva gestire le sensazioni provate nel vederla?

“si San… dovete parlarvi, ancora una volta” continuò
“ok…” rispose solamente
“e poi, stasera, dopo la cena dai tuoi, andiamo alla festa di Puck!” esclamò entusiasta
“che cosa? non se ne parla! Vedere lei e poi vedere Mercedes contemporaneamente, non è una cosa che può far bene al mio sistema nervoso!”
“dai! Ci andiamo! Ci sarò io con te, vedrai! Andrà tutto bene”
Le disse, mentre si avvicinava per baciarla ancora e sussurrarle “ci divertiremo vedrai, non abbiamo nulla da temere, siamo una roccia insieme”
“ok…” sorrise la mora più serena e rassicurata che tutto fosse tornato al suo posto
 
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Capitolo Lunghissimo, c’è tanto e si racconta tanto della vita di Santana e di Giulia.
Ci sono dei periodi di racconti molto lunghi e mi scusi con chi non ama particolarmente queste cose, ma ho sentito di scriverlo così, ho preferito fa raccontare tutto dalla bocca di Santana perché capiste quello che ha provato.
Spero si capisca tutto e vi abbia emozionato.
Grazie mille come sempre a chi legge e soprattutto recensisce.
A presto, fatemi sapere che ne pensate.

un bacio
E

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Capitolo 14
*** Glee Show ***


“Pronta?” le due erano davanti alla porta di casa Lopez prese per mano, Santana le fece un grande sorriso e, dopo che Brittany annuì un po’ terrorizzata ed eccitata allo stesso tempo, le diede un lieve bacio, prima di aprire la porta

Vennero immediatamente assalite da Becky, che non esitò ad urlare
“Brittany! Evviva! Sai che è tornato papà?” l’abbracciò
La bionda ricambiò l’abbraccio della più piccola, che aveva l’adrenalina a mille per la felicità, non l’aveva mai vista così felice, il papà di Santana doveva essere speciale per tutte e due le sorelle.
“Becky falla respirare un po’? “intervenne la mora
“lasciala stare, per una volta che è così affettuosa e non mi manda a quel paese…” Brittany si girò con una faccia buffa

Il loro incrocio di sguardi fù interrotto dall’uomo che scese le scale velocemente, Brittany sollevò lo sguardo ed iniziò a batterle più forte il cuore
“papà! È arrivata Brittany la ragazza di Santana, nonché mia educatrice, ma questo ormai è passato in secondo piano” disse Becky, prendendo il padre per mano e trascinandolo verso la bionda di fronte a lei
“tu non passi mai in secondo piano amore mio” le rispose Marcelo, per poi sollevare lo sguardo verso Brittany
“bè…. Come avrai intuito lievemente” tutti si misero a ridere “ lei è Brittany” disse Santana
“ciao Brittany, finalmente ti conosco, qui non si parla d’altro, da quando sono arrivato, naturalmente non per bocca di Santana” dicendo così, l’uomo guardò divertito la figlia più piccola, che fece finta di niente
Brittany sorrise e notò quegli occhi sorridenti davanti a lei così familiari, Santana somigliava tanto alla mamma, ma, gli occhi, erano decisamente uguali a quelli del padre.
“il piacere è mio signor Lopez” rispose alla stretta di mano

Marcelo spostò lo sguardo sulla mano della figlia, stretta a quella della ragazza che aveva appena conosciuto, vide che Santana era felice, le sorrise ed, avvicinandosi, le diede un bacio sulla fronte.
 
 
Avevano fatto una passeggiata insieme loro quattro, mentre Kate preparava la cena ed avevano cenato in un clima familiare, come se, Brittany, avesse fatto parte della famiglia da tanto tempo, la bionda aveva raccontato delle scene buffe del suo incontro/scontro, con le sorelle Lopez, intervallata da Becky, che svelava i retroscena ancora più brillantemente diabolici, che avevano in mente, fino a che, sua sorella, non aveva iniziato ad innamorarsi di lei ed a bocciarle tutte le proposte troppo cattive.  Santana si sentiva felice dopo tanto tempo, ogni tanto si ritrovava a stringere la mano della persona che amava, seduta affianco a lei, il pensiero di Giulia non l’aveva quasi sfiorata in quelle ore, anche se sentiva una certa tensione nel dover affrontare poi il proseguo della serata da Puck.
 
“bel colpo! È davvero splendida scricciolo!” Marcelo aveva approfittato di un momento da solo con la figlia
“lo pensi sul serio?” Santana sgranò gli occhi, felice per la frase appena sentita
“assolutamente, è di una dolcezza disarmante” disse lui
“si… è vero!” lo abbracciò, per poi  staccarsi a malavoglia, sentendosi chiamare nell’altra stanza da Brittany, che era pronta per uscire
 
*****
 
Santana si era fermata, con la macchina, pochi metri prima della casa di Puck.
“che succede?” le chiese Brittany, intuendo già la risposta
“non andiamoci” disse  supplichevole
La bionda sorrise e le diede una carezza
“tu sai che, quando fai così, mi ricordi inevitabilmente la tua capricciosa e divertente sorella?”
Santana si avvicinò seducente
“solo che io posso fare questo” le sorrise e la baciò, procurandole una risata
“San…” rispose Brittany, cercando di staccarsi da quelle labbra che avrebbe voluto assaggiare per tutta la vita
Santana le riprese il viso e lo avvicinò di nuovo a lei, per baciarla con ancora più passione
“andiamocene da qualche parte, solo noi due” le sussurrò a fior di labbra, guardandola con gli occhi vogliosi
“l’abbiamo promesso a Puck”
“mmmm Puck se ne farà una ragione vedrai, soprattutto dopo che gli racconterò il motivo per il quale eravamo impegnate” le sorrise, baciandole il collo
Brittany stava cedendo a quella proposta così invitante da parte di Santana, anche perché, i suoi baci, la stavano facendo impazzire, ma fece un grande respiro e disse
“No! Mike mi ha mandato un sms, per chiedermi di fare presto, perché iniziava a sentirsi lo straniero del gruppo” le disse sicura, prendendole il viso trà le mani e costringendola a guardarla
“ma Mike è straniero! È cinese e viene da New York” ribattè l’altra
“idiota! Anche io vengo da New York”
“ma tu sei bella” le diede un bacio “affascinante” un altro sul collo “ sei la ma ragazza” Brittany iniziava davvero a non avere più la forza di reagire se continuava così e, l’unica soluzione, era quella di andare via e scendere dalla macchina, così fece uno scatto all’indietro e poi aprì lo sportello per scendere
Santana fece gli occhi al cielo e sospirò sonoramente
“allora? Vieni con me? Altrimenti puoi passare a prendermi dopo, ti mando un sms” le fece l’occhiolino, iniziando ad allontanarsi
“uff…. arrivo arrivo…” disse l’altra, sbattendo violentemente lo sportello, sbuffando di nuovo, per poi correre ed afferrare la mano della sua ragazza che, soddisfatta, si mise a ridere
“sei una testarda Pierce!” disse, tradendo la sua finta rabbia in un sorriso
 
 
Arrivarono alla festa ed erano già tutti li, Brittany si ritrovò quasi a terra, sommersa dall’abbraccio di Mike, felice come non mai, di averla vista.
Santana incrociò subito lo sguardo di Giulia, in un gesto automatico i suoi occhi la trovarono subito, era davanti alla cucina, che preparava un drink e chiacchierava con Mercedes. Vederle tutte e due assieme le procurò un brivido ed, inevitabilmente, i ricordi riaffiorarono, tutti insieme, a quei pochi anni prima. Giulia le fece un enorme sorriso, mentre teneva con una mano il frullatore che tritava il ghiaccio, ma notò che Mercedes s’irrigidì.

“eccole qua! Mancavate solo voi!” Quinn si avvicinò ad abbracciare tutte e due, notando l’evidente tensione della sua migliore amica
“heeeey! La mia costumista preferita!” Kurt si precipitò verso Brittany ed iniziò ad inondarla di idee che le erano venute per i costumi. Fino a che David non arrivò a salvarla cercando altri argomenti di conversazione, Santana ne approfittò per andare nella cucina a prendere da bere per lei e la sua bionda

“siete venute allora? Pensavo ci rinunciassi” sentì quella voce familiare così vicina, dietro di lei e s’irrigidì, fece un bel respiro prima di girarsi e dire
“si, Brittany ci teneva tanto a venire”
“tu no ovviamente” disse Giulia
“già” fece un debole sorriso e, dopo aver riempito i due bicchieri, la superò per andare via
“San!” la richiamò, facendola girare “Brittany è davvero bella” le fece un sorriso e l’altra notò che era sincero, decise semplicemente di ricambiarlo altrettanto sinceramente e di avviarsi verso Brittany
 

La serata andava avanti da un paio d’ore e Brittany aveva capito cosa volesse dire Mike, quando le aveva scritto che si sentiva di troppo li dentro, perché era una continua citazione al passato, erano tutti compagni di scuola e componenti del glee club e, per ogni cosa che succedeva, c’era un riferimento ad un fatto successo al Liceo. Notò che Santana faceva di tutto per farla stare a suo agio e non mancava mai di stringerle la mano per rassicurarla, ma la bionda capiva che, quella stretta, serviva più per dare sicurezza a sé stessa.

“Bene, ora signori….” Puck, evidentemente già brillo, era salito su una sedia con una birra in mano
“ dobbiamo rendere omaggio a questa nostra amica, che ci ha abbandonato così meschinamente, lasciando un vuoto” continuò, rivolgendo lo sguardo a Giulia che rideva divertita
“laggiù! Vi voglio tutti davanti allo schermo!” urlò, indicando dall’altra parte della stanza “ho preparato un video con le nostre performance delle competizioni del glee” tutti urlarono e si precipitarono davanti allo schermo
Santana, con lentezza e poco entusiasmo, si andò a sedere con tutti gli altri, mentre Brittany sorrise affiancandola eccitata.
“Dio! Odio quando Puckerman entra in modalità ubriaco-nostalgica” esclamò la mora
“ma dai! Sarà divertente vederti sculettare da liceale” Brittany le diede una spallata , sedendosi affianco a lei
 
Il video passò in rassegna le regionali del primo anno, poi quelle del secondo, seguite dalle nazionali che  persero, per poi concludere col terzo anno ed il trionfo alle nazionali, in quel video, Brittany potè notare come, Santana e Giulia, fossero davvero unite, come si cercassero in continuazione, in ogni passo di danza ed in ogni strofa di canzone e, soprattutto, potè notare l’enorme talento di quella ragazza. 

Ci fù una scena finale che fece gelare la bionda e perdere un battito, quando, alla proclamazione della vincita del campionato nazionale, ci fù un’ inquadratura, dove si vide chiaramente che, la sua ragazza commossa, baciava con passione Giulia, non fù tanto quello a distruggerla, ma il momento in cui, dopo aver visto la scena, tutti esultarono nella stanza, Santana rimase impietrita a guardare lo schermo e soprattutto, Giulia, si girò felice a cercare lo sguardo di Santana.

I suoi pensieri vennero destati nel momento in cui Sam, prese in mano la chitarra ed iniziò a suonare alcuni brani corali. Tutti si alzarono ed iniziarono a cantare ed eseguire coreografie, come se le avessero fatte il giorno prima…. Tutti tranne lei, Santana e Mike.

Sentì che il suo migliore amico si avvicinò all’orecchio e le sussurrò
“stai bene tesoro?” preoccupato
Brittany si girò e lo rassicurò con un sorriso, annuendo

Santana intanto, non aveva smesso di stringerle la mano, quel modo così protettivo la rese felice. Fino a quando, la mora, si girò verso di lei, dopo che avevano sentito vari brani di quell’ormai Glee show,  e, mettendole una mano sulla guancia, disse
“andiamo via amore…. “ le diede un lieve bacio “ti prego” per poi continuare, guardandola in modo supplichevole

Giulia vide quel bacio così tenero e delicato e vide lo sguardo di Santana, mentre baciava Brittany, si sentì morire dentro, perché un’altra persona aveva quello che lei voleva ardentemente e per il quale aveva deciso di tornare. Così si avvicinò a Sam e gli disse qualcosa all’orecchio. Il giovane biondo, spalancò gli occhi per l’idea meravigliosa ed iniziò a suonare le prime note di “We are Young”
Giulia intonò le prime strofe e si diresse verso Santana, che era ancora intenta a guardare negli occhi la sua ragazza, ma appena sentito le note della canzone e la vicinanza di Giulia si girò

Arrivò sorridente, continuando a cantare verso di lei, con le braccia tese, Santana scosse la testa, per farle capire che non voleva andare a cantare, ma la ragazza non ne voleva sapere di rinunciare, si girò verso Brittany e la bionda annuì, facendole l’occhiolino, la latina si decise e si alzò, prendendo le mani offerte da Giulia, per poi dirigersi verso i suoi ex compagni

Brittany, osservando la passione con la quale cantavano quella canzone, capì tutto. Capì perché quelle persone erano così unite, capì che, non era solo la musica a tenerli insieme, ma il fatto che fossero una famiglia e si sostenevano l’un l’altro, capì anche che, la lontananza di Giulia, aveva davvero creato scompiglio trà tutti, perché era un pezzo di loro che si staccava ed anche per Santana non era stato facile. Si ritrovò ad osservare la sua fidanzata che, avendo lasciato ogni paura sul quel divano affianco a lei, si era lasciata andare ed ora cantava sorridente con i suoi compagni, riservando gli stessi sguardi particolari che aveva visto dedicare a Giulia in quel video.

Finirono tutti stremati a terra con lunghi applausi, mentre Puck aveva deciso di fare una pausa alcolica.

Santana si avvicinò con un immenso sorriso a Brittany, per abbracciarla e dirle
“oddio, non cantavamo questa canzone da secoli”
La bionda si sforzò di sorridere, vedere tutto quello, non era stato facile per lei, ma non poteva pretendere che, i ricordi con il passato di Santana, potessero sparire, con la nascita del loro rapporto
“sei stata bravissima” le disse “A Broadway ti avrebbero presa sicuramente”
“per quello abbiamo già Rachel Berry, non voglio rovinarle, per l’ennesima volta la fama, col mio arrivo” si misero a ridere tutte e due, mentre la bionda poggiò le labbra sulle sue
“se vuoi ora possiamo davvero andare” le sussurrò Brittany
“si” rispose felice
 
*************
“non lo sò…. Mi sembra sempre che ci sia qualcosa in più trà di loro ed, ogni volta, io e Mike, siamo come due pesci fuor d’acqua”
Brittany si stava facendo fare un massaggio al centro benessere, dove, la sua migliore amica, l’aveva portata quel giorno
“tesoro è normale, sono amici da una vita” rispose Sugar, mentre si stava facendo fare una pedicure
“si lo sò, ma trà Santana e Giulia, c’è qualcosa di speciale, lo sento…. È come se fossero delle calamite, c’è un’attrazione palese trà di loro” disse piagnucolando l’altra
“una cosa è l’attrazione ed una cosa è l’amore tesoro, non te le devo insegnare io queste cose” la indicò saggiamente l’altra
Brittany annuì poco convinta, mentre Sugar aggiunse
“e poi, sai come puoi far sparire anche questa evidente attrazione trà loro due?”
Brittany la guardò perplessa, mentre Sugar fece cenno alle due ragazze, che si stavano prendendo cura dei suoi piedi, di avvicinarla al lettino dell’amica, per sussurrarle
“con del sano sesso, di quello speciale, che la farà impazzire, ed allora si ricorderà solo un nome e sarà quello di Brittany Susan Pierce” le fece l’occhiolino, mentre fece cenno di essere riportata di nuovo nella postazione iniziale
La bionda rise ed esclamò
“quanto sei idiota!” scuotendo la testa
“provaci e poi ne riparliamo Pierce!”
 
***********
 
Santana arrivò davanti al negozio della famiglia Jones, diede un colpo di clacson ed aspettò nervosamente che Giulia uscisse. Aveva fatto quella cosa, solo perché Brittany gliel’aveva chiesto, con insistenza, perché diceva che era bene mettere definitivamente una pietra sopra e chiarirsi.  Lei non era sicura sarebbe servita, anche perché, in fin dei conti, non avevano niente di cui chiarirsi, Giulia sapeva perfettamente come la pensava lei e sapeva che, decidendo di andare via, sarebbe finita trà di loro.

La vide uscire e si accorse che l’accompagnò Mercedes, incredula, vide che, la sua ex compagna, incrociò lo sguardo con il suo, le sorrise ed, addirittura,  salutò con la mano. Santana, quasi sotto shock, rispose al saluto ed al sorriso.

“ciao!” Giulia salì in macchina e le stampò un bacio sulla guancia, Santana arrossì inspiegabilmente, deglutì e trovò subito un espediente a quella situazione di imbarazzo, affermando
“Mercedes è per caso caduta ed ha sbattuto la testa?”
L’altra sorrise rispondendo “No, semplicemente ci ho parlato e l’ho convinta a darti un’altra possibilità”
“oh bè grazie… dovevi tornare tu, per farla ragionare” rispose, mettendo in moto e notando che Mercedes continuava a salutarle, con il sorriso stampato in volto

“Penny! Dio quanto mi è mancata!” esclamò Giulia, guardandosi intorno ed osservando felice la macchina
Santana si era dimenticata del nome che, Giulia, aveva dato alla sua macchina e di quanto adorasse guidarla lei, ogni volta che uscivano
“San…” disse, guardandola con gli occhi che splendevano
La mora sorrise e, fermandosi al lato della strada, disse divertita
“ho capito, passa dall’altra parte và…”
Giulia si precipitò fuori dall’abitacolo, passando dall’altra parte ed esclamando
“Siiiiiiiii!!! Penelope quanto mi sei mancata!” Dando un bacio al volante
Santana scosse la testa divertita.
“andiamo dal buon vecchio Ronald?” esclamò, rimettendosi in strada
“e sia!”
 
Arrivarono al Mc Donald più vicino e, mentre facevano la fila, Santana notò che Giulia non riusciva a smettere di sorridere, era palese la sua felicità in quel momento, tanto che era diventata contagiosa.
Arrivò il loro turno alla cassa, Giulia si girò a guardarla e, senza pensarci troppo, le chiese
“il solito?”
La mora annuì e le venne inspiegabilmente un tuffo al cuore, quando Giulia ordinò un unico menù.
“patatine per te e Big Mac per me” disse, porgendole le patatine e facendole l’occhiolino
Era stato sempre così, Santana odiava i panini di mc donald ed, a suo tempo, per fare contenta la sua ragazza, avevano trovato un compromesso: un unico menù dove lei si mangiava sempre le patatine lasciando a Giulia il panino.
La osservava mangiare con gusto il panino, mentre lei mangiava lentamente le patatine, aveva lo stomaco chiuso quel giorno e non riusciva a rilassarsi, nonostante Giulia facesse di tutto, per metterla a suo agio e rendere la cosa il più normale possibile
“Brittany sembra davvero speciale” pronunciò, mentre sorseggiava la coca cola
“lo è” rispose fiera
Giulia le fece un debole sorriso.
 
Rimasero a parlare per un po’ dell’università, del fatto che Giulia, rientrata a Roma, si fosse iscritta in una università di arte e spettacolo e che, dopo la morte di Silvia, aveva provato a reagire, buttandosi sullo studio ed entrando in una compagnia dilettantistica di teatro.
Santana le raccontò dei suoi progressi con gli esami e che, lei e Quinn, erano diventate le migliori del loro corso.

Si diressero verso la macchina e Giulia andò automaticamente nella postazione del guidatore, Santana la lasciò fare sorridendo.
“dove stiamo andando?” le chiese poi la Latina
“voglio andare in uno dei posti che mi è mancato da morire” rispose l’altra
Santana capì subito a cosa si riferisse ed esclamò nervosamente
“oh no…. No no no…non mi sembra il caso Giulia!”
“perché? che problema c’è? Dai San, ci facciamo un saltino poi ti porto subito a casa, promesso”

Si fece convincere ed arrivarono quasi subito al McKinley. Giulia scese dalla macchina e si guardò intorno, facendo un giro su sé stessa.
“avanti, sò che hai le chiavi, sei la spalla della Sylvester, sicuramente hai quelle del campo da football”
Santana sbuffò sonoramente e disse
“se ci beccano sono guai!”
“non ci hanno mai beccato nemmeno da studentie, vuoi che ci becchino proprio ora? E poi… di cosa hai paura? Che Figgins ti sospenda?” disse
“idiota!” esclamò ridendo Santana, mentre apriva il cancello del campo da football, guardandosi intorno nervosamente
“dio! Dio!!!! Lo senti questo odore? “ disse, correndo per il campo e facendo delle giravolte “in Italia, questo odore non c’è…. Non esiste San!” continuò eccitata
La mora la guardava affascinata, con le braccia incrociate, immobile li davanti.


Giulia si mise a correre in un punto particolare delle gradinate ed urlò
“avanti muovi quel culetto sodo Lopez!” richiamandola, per muoversi da quella posizione

Santana la raggiunse in quel punto preciso dove si era fermata e stava ad osservare un punto particolare della ringhiera
“ti ricordi questa scritta?” le indicò una scritta quasi sbiadita dove c’era scritto ‘Santana Lopez ti amo più della mia stessa vita’
“si… non abbiamo mai scoperto chi era l’idiota che l’ha scritto” disse l’altra
Giulia si girò ed, ancora affannata dopo la corsa appena fatta, disse
“l’ho scritto io” facendo spalancare la bocca a Santana
“che cosa?”
“l’ho scritto io, il giorno che mi sono resa conto di amarti e non potevo più mentire a me stessa, mi ero ubriacata, ero venuta qui, saltando la ringhiera, avevo pianto tanto dopo quella consapevolezza e, per rendere la cosa più reale, avevo scritto questa frase” disse con gli occhi lucidi
“perché non me l’hai mai detto?” le chiese
“perché, il giorno che Quinn, corse a chiamarci e ci portò qui a farci vedere questa scritta ridicola, tu iniziasti a dire che, chi aveva scritto quello, era un idiota che non aveva nemmeno il coraggio di farsi avanti, mi sentì morire dentro e decisi di mentire, aggiungendo delle frasi ridicole, rivolte a chi aveva scritto quella frase”

Santana rimase in silenzio, non aveva niente da dire, non sapeva se, dire qualcosa in quel momento, avrebbe fatto stare meglio Giulia o se forse era meglio stare in silenzio ed aspettare che si calmasse. Le sembrò di sentire il cuore dell’altra battere forte o forse era semplicemente il suo che, nel rivivere quei momenti, stava battendo più forte.


Giulia strinse i pugni, fece un profondo respiro e si portò davanti a Santana, unendo il suo corpo a quello della sua ex ragazza che sbattè con forza sulla ringhiera, sentire il suo respiro affannato non l’aiutò ed, istintivamente, avvicinò le sue labbra e la baciò con passione. Come se avesse bramato quelle labbra per tutta la vita, come se non ci fosse stato niente che avesse potuto darle sollievo in tutto quel tempo di separazione.
Santana non capì più niente, quando vide quegli occhi così vicini e sentì quelle labbra così familiari sfiorare impercettibilmente le sue. Quando Giulia prese l’iniziativa e si tuffò trà quelle labbra, non ci fù nessuna forza di volontà che la fece trattenere nel ricambiare il bacio appassionato, nello schiudere le labbra ed accogliere la lingua di Giulia, che chiedeva implorante di entrare. Sentì le gambe tremare, quando Giulia le afferrò il viso e lo accarezzò, continuando a danzare dentro di lei.

Si fermarono per prendere fiato, senza staccare il contatto visivo. Santana, improvvisamente sobbalzò, rendendosi conto di quello che era successo. Come svegliandosi da un incubo, abbassò lo sguardo, interrompendo il contatto con lei, che ancora affannava ad un millimetro dalle sue labbra per dire
“ti prego… Giulia ti prego…” mettendole una mano sulla sua, perché potesse lasciarle il viso.
Giulia non lasciò la presa ed, avvicinandosi ancora pericolosamente, le sussurrò
“guardami negli occhi e dimmi che non mi ami più, ed io me ne andrò” disse, costringendo la mora davanti a lei a guardarla
Santana sollevò lo sguardo, incrociandolo di nuovo con lei, la vide disperata, mentre aspettava una risposta. Fece uno scatto in avanti, staccandosi dalla presa di Giulia e scappò esclamando
“devo andare…. Lasciami stare!”  per poi correre verso l’uscita senza voltarsi mai.
 
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Bene vi dò il permesso di odiarmi, anche io mi odio. :)
Grazie come sempre a chi segue la storia e trova il tempo anche per recensire.
 
Bacio
E

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Capitolo 15
*** Lost ***


Aveva guidato per talmente tanto tempo da non accorgersi che era uscita fuori dalla città da un bel po’ e di essersi diretta verso le montagne di Lima. Si asciugò il viso, ormai senza più lacrime. Aveva baciato Giulia o, per lo meno, Giulia aveva baciato lei, ma lei non si era tirata indietro e le era anche piaciuto, fino al momento di rendersi conto, che stava facendo un cavolata, una grossa cavolata. Brittany era la cosa più bella che le potesse mai capitare, lei era innamorata di Brittany, come diavolo le era venuto in mente di cedere alle avance calcolate della sua ex, che l’aveva manipolata, come un bambino che viene convinto a fare qualcosa, dopo l’acquisto di un giocattolo?
 
Si ritrovò improvvisamente in uno spiazzo che riconobbe benissimo, li vicino c’era un posto che non poteva dimenticare. Parcheggiò la macchina ed iniziò a camminare per quel sentiero, che faceva salire verso la montagna. Le falcate erano quelle di un’esperta, ma Santana non si rendeva conto, perché la sua testa ed i suoi pensieri, andavano soltanto in una direzione: verso quegli occhi azzurri e quel sorriso bellissimo, che le avevano detto tante volte che l’amavano e che lei, poche ore prima, aveva tradito.

Ripensò ai momenti in cui avevano attraversato quel sentiero, uno dei giorni più belli della sua vita, ricordò della paura che aveva di incontrare qualche animale strano e di come, Brittany, la rassicurasse e stringesse la mano continuamente, per tranquillizzarla. Arrivò finalmente in quello spiazzo di radura trà i boschi e riconobbe il laghetto, le venne in mente il viso pieno di felicità della sua ragazza, appena superati gli ultimi alberi che coprivano quel bellissimo panorama, le venne da piangere di nuovo, pensando alla dolcezza ed ingenuità della sua ragazza, se solo si fosse fidata meno di lei, se le avesse impedito di uscire con Giulia, ed avesse capito che lei era solo una meschina traditrice, ora non sarebbe li a piangere, seduta sulla riva del laghetto a lanciare pietre e non avere il coraggio di guardarla in faccia.

********

“mi spieghi ancora perché stai cambiando di nuovo appartamento? Credo di non averlo capito” 
Brittany portava delle scatole pesantissime, mentre Sugar le faceva strada, come un vigile che dirige il traffico, in versione elegante e con l’immancabile borsetta agganciata ad un braccio
“te l’ho già detto Britt! Ho lasciato quel puzzone del mio ex, che pensava di essere chissachè nel fare rap, ma non sapeva nemmeno mettere due parole giuste assieme in una frase e non voglio che venga tutti i giorni sotto casa mia a rompere”
“fino a qualche settimana fa, il tuo parere era diverso, faceva concorrenza a Jay-z ,sbandieravi a tutti” pronunciò con fatica, facendo le scale
“quello era prima di trovarlo a letto, nel mio letto, con la mia assistente…. Ecco un  altro motivo, per il quale cambio casa” la indicò
“dovresti prenderti degli assistenti maschi, che poi magari, potrebbero fare quello che stiamo facendo noi e verrebbero anche pagati” esclamò da dietro Mike, mentre trasportava un mobile abbastanza pesante
“Mike, tesoro… mi dovresti ringraziare, perché stò contribuendo a tenere in forma questi tuoi addominali cosi perfetti” le rispose, mentre le carezzava l’addome in modo sensuale ed il ragazzo, spalancando gli occhi per la paura urlò
“Briiiiiiitt!” non potendo fare altro, perché le mani erano impegnate
“lascia stare Mike! È fidanzato felicemente!” urlò la bionda da sopra le scale
“ti sei fidanzato Mike? Non te l’hanno mai detto che il fidanzamento è la morte della passione?”
Pronunciò convinta.
“anche io sono fidanzata e ti posso assicurare che la passione non manca” urlò ancora Brittany
“si infatti e la tua ragazza oggi è in giro con la sua ex…. Strano caso Pierce!” le urlò Sugar divertita
“non mi freghi Motta! Mi fido di Santana!” disse, quando finalmente era arrivata al piano di sopra, lasciando andare sul pavimento le scatole
“ma poi io mi chiedo, con tutti i soldi che hai, non potevi pagare una ditta di trasporti?” Mike arrivò trafelato, pronunciando a fatica quelle parole
“ed io dovrei pagare degli estranei, perché tocchino le mie cose ed entrino a casa mia?” arrivò bella fresca, entrando dentro casa, mentre i due stremati a terra la osservarono
“lo fanno tutti Sugar” pronunciò la bionda
“io non sono tutti tesoro! E poi non lamentatevi, vi siete guadagnati un week end da sogno, in uno dei posti più romantici del mondo, con le vostre rispettive metà”

I due si guardarono e sorrisero, annuendo felici e dandosi un cinque.
 
 
Avevano finalmente finito di portare tutte le cose di Sugar nella sua casa nuova e si stavano riposando sul divano nuovo, sorseggiando una bibita
“e così, Santana oggi era a pranzo con questa Giulia?” disse Mike, rompendo il silenzio rigeneratore
“esatto”
“non mi piace quella ragazza sai?” continuò lui
“bè, sei uno dei pochi, mi sembra che stravedano tutti per lei…. E comunque spero che si faccia da parte, dopo che avrà capito, da Santana, che non ha più speranza”
“mah tesoro, perché le hai permesso di andarci? Voglio dire…. È la sua ex…. Io non l’avrei mai fatto o, per lo meno, ci sarei andata anche io” intervenne Sugar
“Santana non ci voleva andare, l’ho convinta io” rispose l’altra
“Oddio Britt, sei così ingenua! La tua Sugar non ti ha insegnato proprio niente?” rispose la sua migliore amica
“mi fido di Santana e poi voi non sapete niente, non sapete come sono andate le cose!” si stufò di quella conversazione e si allontanò, prese il cellulare e compose il numero di Santana, la voleva sentire, quelle parole di Sugar, la stavano facendo agitare

Il telefono di Santana era spento, la bionda non si scompose e pensò che, evidentemente, erano in un locale in cui il telefono non prendeva. Decise di ritornare dai suoi amici.
 
*****
 
Si trovò a passeggiare intorno alla riva del laghetto, pensando a cosa fare. La cosa che la turbava di più era il fatto che, per una frazione di secondo, quel bacio le era piaciuto ed era come se lo desiderasse anche lei, sentire Giulia così vicina e risentire il suo odore, le avevano fatto perdere ogni ragione. Non poteva reagire così, perché non l’aveva respinta subito? Anziché rispondere con passione a quel bacio?

Si ritrovò senza accorgersi nel punto esatto dove, quel giorno, lei e Brittany avevano fatto l’amore, si inginocchio, per poi sdraiarsi su quel prato naturale e carezzare l’erba, come se fosse la cosa più preziosa che le sue mani potessero toccare in quel momento e, di nuovo ,si mise a piangere, ricordando quelle sensazioni. Lei amava Brittany, non c’era nessuno che poteva farle togliere dalla testa e soprattutto dal cuore, quella convinzione, ma forse non la meritava, dopo quello che era successo, non si sentì degna nemmeno del suo amore. Pianse talmente forte, a singhiozzi per l’angoscia che le aveva attraversato tutto il corpo, tutto quel momento la stancò anche fisicamente e, mentre trà le lacrime accarezzava quei ciuffi freschi di erba, si addormentò.
 
********
 
“Hey Kate! Cerco Santana, per caso è tornata a casa?” Brittany era tornata a casa sua e si era fatta una doccia, voleva vedere la sua ragazza, la voleva abbracciare e sapere come era andato quell’incontro con Giulia. Aveva provato varie volte a chiamare, ma il telefono risultava sempre irraggiungibile.
“ciao Brittany, no Santana non è qui, pensavo foste assieme” rispose Kate
“no, dovevamo vederci trà un po’, tranquilla provo da Quinn, magari è passata da lei”
“ok… a domani Britt”
“a domani Kate”

Chiuse la chiamata  e compose il numero di Quinn, parlando con l’altra bionda, che le confermò che Santana non era con lei, iniziò a preoccuparsi. Riprovò a chiamarla, ma il telefono diede sempre il messaggio di non raggiungibilità

Stava ormai facendo buio, era impossibile che Santana si fosse trattenuta così a lungo con Giulia e, soprattutto, che non l’avesse avvisata, era fin troppo previdente per queste cose. Continuò per mezz’ora a fare sempre lo stesso numero e compose di nuovo il numero di casa Lopez, per vedere se, per caso era tornata a casa e magari aveva il cellulare scarico, rispose  Marcelo che si preoccupò, perché anche lui aveva provato a chiamarla ma senza risposta.


Ad un certo punto sentì squillare il cellulare e vide che era Quinn
“l’hai trovata?” chiese subito
“no, ma ho chiamato da Mercedes e mi ha detto che Giulia era li a casa e che era tornata da un bel pezzo” rispose preoccupata Quinn
“oddio cosa sarà successo?” le iniziò a battere forte il cuore, stava perdendo la ragione e sentiva la mente confusa per la paura
“calmati Britt, ti vengo a prendere ed andiamo insieme a parlare con Giulia, vediamo se è successo qualcosa” rispose Quinn per tranquillizzarla
 
 
“Quinn per favore, sò che abbiamo fretta, ma per favore vai più piano” disse, mentre si teneva con tutte e due le mani nella maniglia della macchina e tremava. Con tutta quell’agitazione, le sue paure erano amplificate e non riusciva a tenere il controllo del suo corpo

Quinn si preoccupò nel vederla in quelle condizioni e cercò di tranquillizzarla
“Britt! Ok ,vado più piano, ma stai tranquilla” le prese la mano, ma la bionda la tolse subito, esclamando
“tieni assolutamente le mani sul volante!!!” con sguardo serio
“o…ok… però davvero tranquilla… vedrai che si sarà voluta fare un giro, dopo aver parlato con Giulia, la conosci no? Avrà voluto prendersi il suo tempo, per lasciarsi tutto definitivamente dietro le spalle” non era sicura di quello che stava dicendo ed anzi, conoscendo Giulia, aveva paura avesse combinato qualcosa e costretto Santana a fare qualcosa di cui pentirsi, ma non poteva dirlo a Brittany, non in quel momento, in cui era evidentemente nel panico.


Arrivarono a casa di Mercedes e Brittany scese velocemente dalla macchina, diretta verso la porta di casa
Suonò il campanello e ad aprire fù Giulia, che guardò sorpresa le due
“Dov’è?” Britany si precipitò vicinissima a lei
“prima di tutto ciao, e poi dov’è chi?”disse la mora confusa
“avanti Giulia! Dov’è Santana?” intervenne Quinn
“non ne ho idea, ci siamo lasciate un bel po’ di tempo fa”
“che cosa è successo? Perché Santana ha il telefono spento?”  Brittany cercò di rimanere calma, pronunciando quella frase
“senti, ci siamo lasciate da un bel po’, davvero, non ho idea di dove sia e neanche perché ha il cellulare spento” disse con la voce tremante

Squillò il cellulare di Brittany e la bionda si allontanò, Quinn ne approfittò, per parlare chiaramente con Giulia

“che cazzo è successo?” si avvicinò di più a lei, parlando piano per non farsi sentire
“niente Quinn, abbiamo mangiato da Mc e poi siamo passate al McKinley” spalancò le braccia
“Giulia dimmi la verità, Santana non sparisce così dal niente, senza avvisare nessuno, solo tu hai avuto il potere di farla agire in questo modo in passato” le disse, guardandola sicura negli occhi
La mora sbuffò arrendendosi e disse
“ok ci siamo baciate, contenta?”
“che cosa?” quasi urlò, poi si girò per vedere se Brittany l’avesse sentita
“l’abbiamo voluto tutte e due, credimi” fece un debole sorriso
“non ci posso credere” la guardò con disprezzo “sapevo che eri un’egoista del cazzo, ma non al punto da arrivare a questo. Chi ti credi di essere? Eh? Arrivi, parti, spezzi il cuore delle persone e poi ritorni, pretendendo che ti accolgano a braccia aperte, soprattutto quando, dopo tanto tempo, era riuscita a rifarsi una vita e trovare una persona che l’amasse veramente”
“sono tornata per lei Quinn, e se non prova più niente per me, lo voglio sentire dalle sue labbra, le stesse che, oggi, mi hanno baciato, con tutta quella passione” pronunciò sicura
“vaffanculo Giulia! Sei una stronza!” le disse, per poi girarsi e prendere per mano Brittany, che aveva appena chiuso la chiamata

“che è successo?” le chiese, mentre Quinn la trascinava via con forza
“niente andiamo! Dobbiamo cercare Santana, ormai è buio pesto e la situazione mi stà preoccupando” rispose, senza guardarla in faccia
“era Marcelo, ha chiamato Kurt, Puck, Sam, ma nessuno sapeva niente, si sono dati appuntamento a casa Lopez, per organizzarsi e cercarla.” Disse Brittany sempre più preoccupata
“ok andiamo li anche noi”
 
*****
 

Una brezza fresca la fece muovere e lentamente aprire gli occhi, si ritrovò rannicchiata per terra, con la faccia bagnata in un misto trà umido e lacrime, era tutto buio intorno a sé, ci volle qualche secondo, perché potesse realizzare.
“oh no! Dio no! Mi sono addormentata” si alzò di scatto

Si guardò intorno, senza vedere quasi niente intorno a lei, ma sentendo vari rumori inquietanti, la poca luce che arrivava, veniva dalla luna che, per fortuna, splendeva alta in quella notte senza nuvole

Santana si mise le mani sul petto ed iniziò ad agitarsi, chiedendosi che tipi di animali o insetti, potessero fare tutto quel rumore.
“il cellulare!” si mise la mano in tasca e lo cercò, sorridendo quando lo sentì nella sua tasca destra, il sorriso si spense quando notò che non c’era segnale e non poteva chiamare nessuno “cazzo!” esclamò. Fece un breve sospiro e non si arrese

“ok… posso usare la luce del cellulare per tornare indietro per il sentiero, vedendo la luce nessuno degli animali si avvicinerà… giusto?” iniziò a camminare, stando attenta a dove metteva i piedi “si, giusto… magari col cellulare riescono a captare lo stesso il segnale, d’altronde ci sono riusciti anche in Lost, con quel telefono… certo era un satellitare, ma quell’isola non esisteva, eppure li hanno trovati… ok Santana, non puoi pensare a Lost in questo momento, perché sono successe davvero delle cose spaventose laggiù” piagnucolò, mentre continuava ad avanzare trà quel fitto bosco, cercando di illuminare il sentiero

“Dio! Sono sicura che questa è la mia punizione per aver tradito Britt… vero?” guardò in alto “ hai ragione, me lo merito, ma ho capito la lezione, ora, per favore, mi fai tornare giù sana e salva? Prometto che non toccherò più nessun’altra, se non Brittany!”
Sentì un rumore strano trà i cespugli! Urlò in modo disumano, vedendo degli occhi luccicanti che la osservarono, iniziò a correre dal lato opposto urlando con tutto il fiato che poteva, sperando che davvero la sua voce, potesse arrivare a qualcuno, inciampò in una radice di albero e cadde rovinosamente facendosi male ad una caviglia ed ad un polso e perdendo il cellulare. Rimase per terra inerme, ormai arresa, senza più forze ed iniziò a piangere
 
*********

“ok allora dividiamoci, Kurt, David e Quinn andate nella parte Nord della città, ci aggiorniamo per telefono ok?” i tre risposero con un cenno della testa, senza proferir parola, talmente erano preoccupati
“Sam, Puck , voi andate a sud” continuò Marcelo, dando le indicazioni
“Britt tu vieni con me” le disse l’uomo, prendendola per mano e guardandola con amore
“Brittany!” si sentì chiamare dall’ingresso di casa Lopez “per favore trova San” Becky si era precipitata trà le sue braccia in lacrime
“hey! La troveremo vedrai” cercò di tranquillizzarla
 
 
Stavano girando da più di tre ore, senza risultato, avevano cercato in vari posti di Lima, che Santana frequentava, ma non avevano visto la sua macchina
“mi dispiace” disse in un momento di silenzio Marcelo
Brittany si girò a guardarlo perplesso
“è stata colpa mia, ho riportato io Giulia qui….” Continuò
La bionda fece un debole sorriso, poi prese coraggio e disse
“pensa che sia andata via, perché è successo qualcosa trà di loro oggi?”
Marcelo corrucciò la fronte, per poi rispondere
“non lo sò Brittany, sò solo che Santana ti ama davvero e, se è successo qualcosa trà lei e Giulia oggi, ora si sentirà in colpa e non riuscirà più a guardarti in faccia.”

Brittany annuì, non voleva pensare a quello che era successo trà la sua ragazza e Giulia, in quel momento voleva solo trovare Santana ed assicurarsi che stesse bene, poi ci sarebbe stato il momento del chiarimento.

“la polizia ha detto che non può fare niente, fino a che non sono passate almeno 24 ore dalla scomparsa” disse per cambiare argomento.
“lo sò, ma noi la troveremo prima, vedrai…” si voltò a guardarla per rassicurarla “Brittany, prova a pensare ai posti che avete frequentato ultimamente, anche fuori Lima, magari è andata li, perché ha un ricordo speciale di voi due” continuò
Brittany si illuminò a quelle parole e disse
“forse sò dove è andata!” pensando alla loro radura, quel posto era speciale e ne parlavano sempre, anche se lei ce l’aveva portata solo una volta “segua le mie indicazioni”


Dopo mezz’ora, arrivarono nello spiazzo e videro la macchina di Santana parcheggiata.
Brittany quasi non fece nemmeno fermare Marcelo, che si precipitò verso la macchina.
“lo sapevo, è venuta qui…. Amore mio!” esclamò commossa
Iniziarono ad urlare il nome di Santana, sperando fosse abbastanza vicina da sentirli, ma non ci fù risposta
“dobbiamo andare li, non possiamo aspettare” disse Brittany
“ma… è buio, non sappiamo dove cercare!”
“sò io dove è andata, c’è un sentiero che porta ad una radura dove siamo state insieme una volta, non si preoccupi signor Lopez, conosco perfettamente ogni centimetro di questa montagna, potrei farla anche ad occhi chiusi, ha una pila in macchina?”
L’uomo annuì, così presero una pila ed un giubbotto che Marcelo aveva portato per Santana e s’incamminarono, dopo aver avvisato gli altri e dato indicazioni intanto di recarsi li.

******

 
Sentì un dolore lancinante alla caviglia, era simile al dolore che aveva provato, quando era caduta dalla piramide ad un allenamento delle cheerios, quella volta, aveva dovuto tenere il gesso per un mese e la Sylvester le aveva urlato contro che, se non sarebbe tornata dopo quel mese in forma, avrebbe dato il suo posto a Quinn e questo lei non poteva permetterlo. Cercò di alzarsi, trà i vari rumori che sentiva, c’era anche quello del torrente che sfocciava nel laghetto della radura dove era stata prima, evidentemente, nella corsa, era tornata indietro, non rendendosi conto e doveva essere molto vicino.

Pensò che fosse molto più sicuro andare li, ed aspettare che qualcuno si accorgesse che non era rientrata, sicuramente il padre eQuinn la stavano già cercando.
“chissà se anche Brittany mi starà cercando…. “ disse, per poi sollevarsi ed iniziare a camminare zoppicando
Trovò un grosso ramo che usò come bastone, poi prese un rametto che trovò sempre tastando il terreno e se lo legò alla caviglia, col foulard che aveva attorno al collo
“ed io che pensavo che, i corsi estivi di sopravvivenza che organizzava la Sylvester, fossero inutili, la mia ragazza sarà fiera di me…. Sempre se mi vorrà ancora” bofonchiò trà un passo e l’altro

Continuava a sentire sempre quei rumori e richiami di animali notturni, aveva sempre la sensazione di essere osservata, sentiva sempre più vicina l’acqua, decise di tenere la mente occupata, per non pensare a cosa spaventose. Le venne in mente di ripassare tutte le canzoni delle competizioni del glee club
“allora… primo anno… Journey…. La fissa di Mr Schue, insieme a quei gilet improbabili” disse a fatica, continuando a camminare
Dopo vari minuti e vari ripassi delle canzoni, con commenti sulle esibizioni, dedicando i più negativi a Rachel ed il suo fidanzato, arrivò di nuovo alla radura.
Si mise vicino ad un albero, per poggiare la testa e la schiena e far riposare le gambe. Osservò la luna che era davvero bella quella sera, si ritrovò a desiderare di avere una persona soltanto al suo fianco, che potesse stringere e baciare sotto la luna, le scese di nuovo una lacrima, quando improvvisamente sentì un rumore.
“ti prego, se sei un orso, non mangiarmi, non sono tanto buona, sono anche magrolina…. Voglio dire, cercati qualche cervo no? Devono essere più gustosi della carne d’uomo!” piagnucolò

All’improvviso vide due corna familiari, che si avvicinarono lentamente a lei
“Spit!” esclamò felice “oddio, scherzavo riguardo al cervo… non prendertela, tu avrai sicuramente già scampato l’attacco di qualche orso, quindi sei bravo” iniziò a conversare, felice di aver trovate una figura amica, anche se non parlava. Ad un tratto vide che sbucò un altro cervo, un po’ più minuto, che si avvicinò a lui e sfregò il suo viso, sul collo dell’altro cervo, producendo un debole suono
“oddio ti sei fatto la fidanzata? Britt sarà contenta di saperlo!” disse felice

Il cervo più grande si avvicinò a lei, Santana lo accarezzò e lui sfregò il suo muso, sulla sua guancia
“ho fatto un casino con la tua padroncina, sai? Dovresti odiarmi anche tu e non stare qui a farmi compagnia” disse, mentre il cervo si accucciava vicino a lei.
“hey! La tua ragazza poi sarà gelosa, se preferisci stare con me, piuttosto che amoreggiare con lei” Santana si accoccolò vicino a lui, sempre accarezzandolo, sentire la sua pelle calda la faceva stare bene ed al sicuro. Pensò che, se l’aveva perdonata Spit, l’avrebbe fatto anche Brittany, si riaddormentò con il sorriso sul volto.
 
*****
 
“Onestamente non capisco come mia figlia abbia potuto fare questo tragitto da sola… Ahi!” esclamò, quando un rametto di cespuglio stava per finirle nell’occhio
“stia attento” disse l’altra, avanzando sicura trà gli alberi
“voglio dire è Santana, come diavolo ha fatto a trasformarsi in una sorta di Indiana Jones!” esclamò Marcelo
Brittany sorrise e, quel parlare nervoso, le ricordò la sua Santana quando l’aveva portata li
 
****
 
La mora si svegliò d’improvviso quando sentì che Spit si allontanò spaventato
“oddio che c’è? Hey mi molli così? Spiiiiit!”urlò impaurita
 
“San! Santana?!!” Brittany, sentendo quella voce, aumentò il passo
La mora pensò di sognare nel sentire quella voce conosciuta, iniziò a piangere e continuò ad urlare, sogno o no, non le importava
“Brittany! Sono qui!” urlò più forte che potè
“Santana! Scricciolo!” Marcelo urlò a sua volta
“papà! Papà sono qui!”
Arrivò per prima Brittany e la vide seduta, immobile, poggiata ad un albero, che spalancava le braccia in lacrime
Non potè credere di averla trovata e che si fosse fatta tutta quella strada da sola, solo per tornare nel posto dove avevano il loro ricordo più bello
“San! “ la strinse forte a sé “stai bene? Stai bene amore mio?” disse
La mora annuì e pianse ancora di più, quando sentì quella frase
“Britt, mi dispiace …. Mi dispiace io….”
Brittany non le diede il tempo di finire, perché la baciò appassionatamente, per poi dirle
“Sssshhhhh, non è il momento ora, andiamo a casa”
“Santana! Oddio Santana stai bene?” arrivò anche Marcelo che, nonostante l’affanno, corse da lei
“papà! Si stò bene, credo di essermi rotta la caviglia”
“ok ti prendo io, andiamo a casa tesoro” disse l’uomo commosso, mentre la prese trà le sue braccia


Santana si strinse trà le braccia del padre, felice che fossero state le due persone più importanti della sua vita a trovarla, vide il viso della sua ragazza, che camminava un po’ dietro di loro, la chiamò con la mano e Brittany si avvicinò subito sorridendole
“Spit mi ha fatto compagnia tutto il tempo” disse, procurando un sorriso felice e soddisfatto nell’altra
“si è fatto la fidanzata ed io l’ho vista!” disse poi
“ti odio! Volevo vederla!” esclamò divertita la bionda
“ci torneremo e la conoscerai”
“non credo sia una buona idea! Magari, se dovete proprio tornarci, ci tornate di giorno! Che dici tesoro?”
Esclamò Marcelo facendo ridere le due.

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Capitolo avventuroso un po’ fuori dal normale, per spezzare un po’ di tensione, ma non è finita.
Spero vi sia piaciuto e fatemi sapere che ne pensate se vi và.
Grazie di tutto
 
E.

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Capitolo 16
*** Bene se ti stà bene ***


“Buongiorno! come mai così presto?” Margareth la guardava perplessa
“Buongiorno a te, non sò… oggi mi ha preso così” fece spallucce

Brittany si era svegliata presto quella mattina, aveva trovato già in piedi sua nonna, come sempre del resto, ormai erano passati tre giorni da quando avevano ritrovato Santana, alla fine la sua caviglia non aveva niente di rotto ma era una semplice distorsione lieve, nonostante questo il medico le aveva consigliato di stare per qualche giorno a riposo senza camminare. Le era stata vicina per tutto quel tempo, senza tirare fuori argomenti imbarazzanti, non voleva affrontare nessun argomento che riguardasse Giulia, non prima che lei si riprendesse. Ma quella mattina era davvero intenzionata a farlo, stava male, Santana era sempre più strana, passava dai momenti di estrema dolcezza a momenti dove si rabbuiava improvvisamente e diventava pensierosa.

“vado a fare la mia passeggiata mattutina rigeneratrice, ti và di venire?” le chiese la donna
“mmmmm…. Se poi ci fermiamo a fare colazione da Steve ok!” disse
La donna anziana annuì divertita e la prese trà le sue braccia sussurrandole
“hai 10 minuti per prepararti pigrona, dopodiché ti lascio qui a prepararti la colazione da sola”
Brittany la guardò stranita facendo una faccia buffa per poi correre a prepararsi.
 
****

Avevano camminato per quasi un’ora e finalmente si erano fermate al chiosco di Steve, che era proprio all’entrata del parco dove erano arrivate, era ancora relativamente presto ed in giro c’erano poche persone, la maggior parte per fare sport.

“come stà Santana?”
“meglio, deve solo prendere coraggio e magari iniziare a fare qualche passo, per camminare un po’”disse un po’ pensierosa
La nonna la guardò, Brittany, sentendosi osservata così intensamente disse
“che c’è?”
“che hai tesoro? È da quando avete ritrovato Santana che sento che c’è qualcosa che non và” disse senza smettere di guardarla
“niente… sono solo preoccupata per la sua caviglia, se non la sforza un po’, dovrà fare fisioterapia per riabilitare anche i muscoli altrimenti poi…”
“Britt!” Margareth la interruppe, facendole una sguardo eloquente
Brittany si bloccò e girò il viso dall’altra parte, per nascondere gli occhi lucidi. La nonna sapeva sempre leggerle dentro in un modo così semplice, che la sorprendeva ogni volta
“sò che prima c’era tuo padre per queste cose, era lui quello che ti ascoltava per i problemi di cuore, ma, visto che non lo può più fare, o per lo meno, non può darti risposte, se vuoi, posso prendere indegnamente il suo posto…. Coraggio, sputa il rospo” le diede un colpetto sulla gamba.
Brittany si girò di nuovo verso di lei, cercando di trattenere le lacrime
“ho paura di essermi davvero innamorata di Santana”
“ok… quindi è un male?” chiese con sarcasmo
“credo di si…. Perché è tornata un’altra persona che per lei è stata importante ed io, in questo momento, non sò come la stà vivendo, non sò cosa sente ancora per lei”
“bè, tesoro…. Perché non glielo chiedi? Mi sembra la cosa più semplice no?”
“perché ho paura! Ho paura di quello che mi dirà, ho paura di avere il cuore in pezzi per l’ennesima volta”
Margareth le prese la mano e si voltò meglio verso di lei
“Brittany, credo che Santana debba sapere quello che senti, perché così, avete la possibilità di chiarirvi”
“lo sò…” rispose pensierosa.
 
******
 
Entrò dentro la stanza di Santana, dopo aver sentito delle risate. Trovò Becky accoccolata sul letto con la sorella, sorrise nel vedere quel quadretto che era sempre molto dolce.

“heeeey!” la mora, appena la vide, spalancò le braccia, per segnalare alla sua fidanzata di avvicinarsi per un abbraccio
“Britt!” Becky si alzò dal letto e le corse incontro, la bionda ricambiò l’abbraccio divertita,mentre scrutava Santana, accorgendosi del suo broncio
“ciao tesoro!” le disse, mentre ancora la stringeva
“allora? Vorrei solo capire quanto devo aspettare” si sentì un po’ più lontano
“che c’è? Hai provato a camminare oggi?” le chiese, anche se sapeva la risposta, vedendo le stampelle affianco al suo letto
La mora fece no con la testa, facendo una faccia triste
“bene, allora, se vuoi un mio abbraccio, devi venire fin qui!” disse Brittany
“aaaahhhh fregata!!! Ahah!” urlò Becky, facendo ridere la bionda affianco a lei e procurandosi uno sguardo d’odio dalla sorella
“Briiiiitt mi fa male!” piagnucolò
“oooohhhh avanti Santana! Non è nemmeno più gonfia, il dottore ha detto che, dopo tre giorni di riposo, potevi iniziare a camminare”
“si è vero! Coraggio, stai frignando come una bambina!” Becky le diede man forte, con sua soddisfazione
“perfetto! La mia ragazza e mia sorella alleate contro di me” sbuffò, per poi mettersi seduta sul letto
“forza, forza, forza!” la incitò Becky, mentre si metteva in piedi, facendo una faccia sofferente

Sollevò lo sguardo per incontrare quello di Brittany, che la guardava divertita ed ammiccante, prendendola in giro
“Ahi! Fà malissimo!” pronunciò, facendo il primo passo
“Davvero San? aspetta…” Becky si stava precipitando ad aiutarla, impietosita da quella smorfia di dolore, quando sentì la mano di Brittany che la bloccò
Santana scosse la testa risentita, continuò a camminare zoppicando, finendo trà le braccia di Brittany sorridente.
“Brava San!” esclamò Becky, abbracciando tutte e due
“visto che non era così difficile?” le disse a pochi millimetri dal suo viso sorridendole
“mi fà male ancora”
“lo sò, ma se non inizi a fare qualche passo, ci vorrà più tempo perché si riprenda”
“mmmm quindi? Qual è il mio premio?” le sorrise, sfiorandole le labbra
Brittany si avvicinò sorridendole, annullando le distanze e dandole un dolce bacio
“ciao” le disse poi, dopo essersi staccata
“ciao…. Mi sei mancata” Santana le accarezzò il viso
“anche tu” le rispose
“dio quanto siete schifosamente smielate! Me ne vado, prima di morire sepolta da tutto questo miele” le interruppe Becky, facendole ridere tutte e due.
“ce la fai a tornare indietro?” chiese Brittany, dopo che la più piccola era uscita dalla stanza
“Se mi sorreggi tu si” la guardò con aria furba
“mammamia sei incredibile!” scosse la testa divertita

 
L’aiutò a rimettersi a letto e si sdraiò affianco a lei, Santana non perse occasione per poggiare il viso sul suo petto e stringersi forte a lei.
Brittany l’accolse con piacere e subito infilò la mano dentro la sua maglietta, per accarezzarle la schiena facendole dei grattini, sapeva che Santana li adorava da morire, infatti aveva lo sguardo beato, tenendo gli occhi chiusi.
La bionda sorrise, vedendo quel viso così dolce e rilassato e non potè resistere nell’abbassarsi leggermente per baciarla, la mora non aspettava altro e ricambiò il bacio, allungando la mano verso la sua guancia, per accarezzarla dolcemente

“domani faremo altri progressi, farai un po’ di scale” le disse a fior di labbra
“che cosa? non ci penso nemmeno!” esclamò, rimettendo il viso sul suo petto
“avanti San! non puoi chiedere ogni volta a tuo padre che venga a prenderti e ti porti in braccio, giù per le scale!”
“certo che posso! Fino a che stà qui lo sfrutto per bene” sorrise furbescamente, sapendo di non essere vista dal’altra
“sei peggio di Becky a volte, lo sai?” le mise una mano sugli occhi, strattonandole la testa

La mora si mise a ridere e la guardò ancora sorridente in viso.

Brittany sentì il suo cuore crollare a quella vista, si sentì impotente davanti a quegli occhi così incredibilmente belli ed a quel sorriso che la facevano morire. Decise di abbracciarla e stringerla fortissimo per rompere quel contatto. fece un lungo sospiro
“cosa è successo con Giulia?” disse tagliente.
Sentì che Santana s’irrigidì, tutto il suo corpo divenne improvvisamente teso e potè quasi percepire il gelo dentro di sé.
Aspettò per qualche lungo secondo, prima di continuare
“San, perché dopo che hai visto Giulia sei andata fin laggiù? Cosa è successo?”

Santana sentiva risuonare nella sua testa la voce e le parole di Brittany…. Le sentiva lontane, nonostante fosse a pochi centimetri da lei, che la teneva stretta.
Sapeva che, prima o poi, sarebbe dovuto arrivare quel momento, ma non si sarebbe mai sentita pronta ad affrontarlo ed, in quel momento, provava soltanto paura.

“hey…. Guardami” Brittany prese con dolcezza il viso di Santana, costringendola a guardarla e le sorrise per rassicurare quello sguardo terrorizzato “ho bisogno di saperlo San…” le disse poi, facendosi seria.

Santana riportò di nuovo il viso sul petto di Brittany, iniziando a respirare affannosamente
“mi ha baciato” disse per poi deglutire, non riuscendo a trattenere una lacrima.

Sentì che la mano di Brittany, che era intenta a massaggiarle dolcemente la schiena, si fermò di colpo.
La bionda chiuse forte gli occhi e Santana fece lo stesso, stringendo ancora più forte il suo fianco.

Brittany, in quei tre giorni, si era immaginata, più e più volte, quello scenario con anche la possibilità che venisse fuori quella frase, ma, di sicuro, non aveva immaginato che facesse così male.

“e… e tu che cosa hai fatto?” chiese, con sempre più difficoltà mentre il cuore iniziò a gelarsi
Vide che, improvvisamente, quasi procurandole uno spavento, Santana si sollevò di nuovo e la guardò negli occhi, notò i suoi occhi lucidi e disperati
.
La mora le prese il viso carezzandolo e si avvicinò per baciarla, Brittany decise di assecondare quel bacio, in fondo ne sentiva anche lei un disperato bisogno.
“Brittany io ti amo, tu devi credere a queste parole, solo questo vale per noi… solo questo” le lacrime scesero più velocemente, mentre la mano che le carezzava la guancia tremava vistosamente

Continuò a guardarla, la vedeva piangere, ma decise di non demordere e chiese di nuovo
“tu cosa hai fatto?”
“Britt…”
“Santana…. Voglio sapere se hai risposto al bacio di Giulia” disse con un tono più duro
La mora non ebbe il coraggio di guardarla in faccia e, per Brittany la risposta fù chiara, nel momento in cui, Santana, abbassò lo sguardo e girò il viso dall’altra parte.

Tirò la testa all’indietro, toccando lievemente il muro, fece un lungo sospiro, per permettere ai suoi polmoni, bloccati per tutti quei secondi, di riprendere lievemente a respirare, anche se, ogni respiro ed ogni battito del suo cuore, erano come delle spine che pungevano la sua anima.
Iniziò a piangere senza accorgersi e voltò il suo viso nel lato opposto. I loro due sguardi, voltavano in due direzioni opposte, mentre i loro corpi, continuavano ad essere vicini. Era esattamente quello che sentiva Brittany in quel momento, non voleva lasciare Santana, ma i loro occhi dovevano di nuovo incontrarsi, i loro sguardi erano lontani.

“che cosa hai provato quando l’hai baciata?” disse con disgusto, provando solo ad immaginare la scena e, si rese conto che, quella domanda, forse era la peggiore, perché era quella che le avrebbe fatto più male.
“io… Britt… davvero non mi sembra il caso…” pronunciò spaventata dal basso della sua posizione, mentre sentiva il respiro sempre più affannato di Brittany
“Santana…. “

La mora si risollevò per l’ennesima volta, con uno sguardo di rabbia, forse più contro sé stessa, che contro l’altra, che continuava ad insistere e voler scavare nel suo cuore, con domande che nemmeno lei aveva osato farsi.

“perché continui a farmi queste domande? Che senso ha? È stato solo un bacio Britt! Solo un bacio e poi sono andata via, nel momento in cui mi sono resa conto della cazzata che avevo fatto!!!” disse, accompagnata da lacrime di rabbia

Brittany era ancora voltata verso la finestra della stanza di Santana, nonostante lo scatto che la mora aveva fatto verso di lei, non si era girata.
L’altra notò che, dopo che aveva pronunciato quelle parole, aveva serrato fortemente gli occhi e le stavano scendendo delle lacrime. Si sentì male, al solo pensiero di aver procurato altro dolore a Brittany, ad una persona che, di dolori, ne aveva affrontati davvero tanti nella sua vita.

Non resistette e decise di prendere il suo viso con una mano e farla finalmente voltare di nuovo verso di se
I loro occhi si incrociarono di nuovo e Santana potè leggere lo sguardo disperato e deluso della sua ragazza.

“mi dispiace Britt, mi dispiace davvero, non sono stata forte come credevi tu” le disse, accarezzandole il viso sperando che addolcisse quell’espressione delusa
“è successo qualcos’altro?” chiese infine
“no… no amore, perché mi sono resa conto e mi sono fermata e sono andata via” disse esasperata, sperando che le credesse

Brittany la guardò per qualche secondo e poi l’abbracciò, così forte, che Santana sperò quasi che, quel momento così assurdo, fosse finito e che la sua Brittany l’avesse perdonata, fino a che non pronunciò

“hai bisogno di fare chiarezza dentro di te” disse lapidaria
“no…. No” scosse la testa fortemente, ancora trà le sue braccia
“io starò via una settimana”
Santana si scostò dall’abbraccio e la guardò disperata
“ti prego no!”
“accompagno Sugar in vacanza, ne ho bisogno, ne abbiamo bisogno tutte e due” le sistemò una ciocca di capelli “hai bisogno di fare chiarezza dentro di te”
“no… non fare così Brittany, ti prego! Io ho ben chiaro di amarti e di amare solo te!”
“no! Non è vero, perché non sarebbe successo quello che è successo Santana, sò che fà male e sò che è difficile, ma lo devi fare.”  La strinse di nuovo e Santana posò il viso sulla sua clavicola, affannando disperatamente. Per Brittany fù ancora più difficile, sentire quel respirò così vicino a lei e non fare niente per appagare il desiderio che aveva di avere il suo corpo.

“non lasciarmi ti prego Brittany, non lasciarmi, non lo potrei sopportare e non mi perdonerei mai, per quello che ti ho fatto, dammi la possibilità di rimediare, ti prego” pronunciò un po’ più calma e con voce sensuale, sfregando il viso sulla sua clavicola

Brittany rabbrividì , ma sapeva che, per il loro bene e del loro rapporto, non poteva cedere, si fece forza e disse
“non ti stò lasciando, ci stiamo solo prendendo un po’ di tempo…” cercò il suo sguardo e si sforzò di sorridere “in fondo è solo una settimana”
“ci sentiremo? Ti potrò chiamare tutti i giorni?” chiese speranzosa
La bionda scosse la testa
“non ce la faccio!” piagnucolò
“si che ce la fai, vedrai che ti servirà, per chiarire le idee, con me qui attorno non te le puoi chiarire”
“si che me le posso chiarire , perché sei qui, sei con me, non devo avere paura di niente, se ci sei tu” le disse dandole un lieve bacio dietro l’orecchio

Brittany sospirò per la sensazione che, quel semplice bacio, le aveva procurato, sentire i brividi in tutto il corpo le aveva fatto perdere tutte le difese.

Si alzò di scatto dal letto, lasciando Santana immobile per la sorpresa, quando vide che la bionda si stava dirigendo verso la porta a passo svelto, senza voltarsi, smise di respirare e pronunciò debolmente
“Brittany ti prego no! Non andare via!” in lacrime

Spalancò la bocca, quando si accorse che Brittany, semplicemente girò la chiave della sua porta,chiudendola e si girò di nuovo verso di lei per tornare, con passo altrettanto veloce, nel letto

Sorrise dentro di se ed anche fuori, vedendo che la bionda si mise a ridere per la sua reazione, ed il suo cuore stava realmente uscendo fuori dal petto per la felicità

Brittany si mise in ginocchio sul letto, le porse la mano per farla sollevare e le sfilò la maglietta cortissima che indossava. Iniziò a darle baci sul collo, facendola gemere ed esclamare
“Dio Britt,non avrei mai pensato che…”
“stà zitta ora!” la interruppe, per poi baciarla con passione


Lasciò le sue labbra per scorrere tutto il corpo con una scia di baci, si fermò sul suo seno nudo e lo afferrò con tutte e due le mani, soffermandosi a guardare il viso carico di eccitazione della sua ragazza. Santana con gli occhi al cielo, la bocca semiaperta, era una delle cose più eccitanti che potesse mai vedere in tutta la sua vita. Si riportò a baciare il collo in tensione per l’inclinazione della testa, mentre massaggiava i suoi seni. La prese con forza, stringendole la schiena così esile e la fece sdraiare.
Si mise immediatamente sopra di lei, soffermandosi ad osservare quegli occhi così belli, che ora erano carichi di eccitazione, misti ancora ad un pizzico di incredulità. Le sorrise e la baciò, mentre le sue mani scendevano verso gli short neri che indossava, per sfilarglieli. La mora l’aiutò, sollevando il bacino, mentre chiudeva gli occhi, beandosi di quei tocchi delicati che infiammavano il suo corpo, gioendo già al pensiero di cosa le sarebbe aspettato, di li a pochi minuti.
“Britt… Cristo stò impazzendo!” esclamò, prendendole con forza il collo e sollevando il bacino verso di lei

Brittany le accarezzò l’addome piatto che, notò,,saliva vistosamente su e giù, in un ritmo serrato per l’estrema eccitazione, fece scorrere la lingua in tutto l’addome, soffermandosi ogni tanto ad osservare il viso voglioso dell’altra. Fino a che non arrivò alle sue mutande, notò che erano già evidentemente bagnate ed impregnate dell’eccitazione di Santana. Posò il suo viso e ci respirò sopra, sentendo che, la mora, si dimenava e piagnucolava poco sopra di lei. Le diede un bacio profondo, in modo che potesse oltrepassare la stoffa dell’indumento, mentre sentiva degli urletti, trattenuti dell’altra, per non destare attenzione in tutta la casa.

Risalì verso il suo viso e notò che Santana spalancò gli occhi, quasi spaventata nel vederla li su. Le diede un lieve bacio e sorridendole disse

“ci vediamo la settimana prossima”
“cos… cosa?” esclamò scioccata l’altra

Brittany si alzò dal letto, si ricompose e si avviò verso la porta, dopo essersi messa le scarpe

“ti chiamo io… voglio che pensi realmente a tutto questo San” disse seria
“ma….” Balbettò l’altra, per poi vedere che, Brittany, uscì e chiuse la porta dietro di sé

Santana sospirò, mettendosi un cuscino sul viso, ormai arresa, quando si girò di scatto, sentendo la porta riaprirsi
“…E voglio vederti camminare con le tue gambe, quando torno”  disse, facendole l’occhiolino
“ma…” Santana non fece in tempo a dire niente che, Brittany, aveva chiuso di nuovo la porta

 
Scese le scale velocemente esclamando
“vediamo chi la spunta tra me e miss pizza e mandolino!”
Sorridendo soddisfatta.
 
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Capitolo cortino…. Dai, gli altri erano lunghi quindi ho compensato.
Ho sofferto un po’ nello scrivere la parte centrale, quando è iniziata la confessione forzata da Brittany.
Vediamo che succederà. Grazie mille a chi ancora legge e con passione recensisce. Spero sia stato gradito anche questo capitoletto.
Avviso: non avrete la solita pubblicazione del week end, vi rimando alla settimana prossima, prometto di non tardare.

PS. il titolo del capitolo è liberamente tratto da una canzone di Arisa che trovate qui

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=deK_lt8b590

Bacio
E

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Capitolo 17
*** Rapunzel parte I ***


“sarebbe bello se mi ascoltassi quando parlo e magari rispondessi alle domande”
“eh?... scusa ero sovrappensiero”
“si… come da due giorni a questa parte Santana!” 
Quinn iniziava ad irritarsi, le sembrava di vivere un eterno dejavù, davanti a lei aveva la Santana sconfitta e depressa di qualche anno fà, quando Giulia era andata via improvvisamente.
“scusa, davvero Quinn, è che non dormo bene ultimamente, sono un po’ stanca”

Quinn fece un sonoro sbuffo, chiuse il libro procurando un altro forte rumore, tanto da far sbattere più volte gli occhi a Santana, che era davanti a lei.
“ok… ne vuoi parlare? Perché io non reggo più così, abbiamo un esame importante trà una settimana e tu, da due giorni, sei una morta che si trascina per inerzia!” esclamò guardandola in cagnesco
Santana la guardò senza dire niente, la sua amica era davvero alterata.
“ma… io…” provò ad abbozzare qualcosa, senza riuscirci
“tu niente Santana! Giulia è tornata, finalmente hai la possibilità di guardarla in faccia e dirle che è una stronza egoista, Brittany aspetta solo che ti decida e scelga lei! E’ rimasta! Ti rendi conto Santana? È rimasta, non è andata via, dopo che le hai detto quello che è successo!” disse, alzandosi in piedi e sbattendo una mano sul tavolo
“Quinn, io non ci capisco più niente, Brittany mi manca così tanto…. E quando vedo Giulia, mi sembra di rivivere le sensazioni del passato” quasi piagnucolò
“smettila di piagnucolare e riprenditi in mano la tua vita! Funzionava tutto divinamente, prima che Giulia tornasse. Non ti riconosco più Santana, sembri un cucciolo abbandonato, dove è finita la Lopez che era una tigre e non si faceva mettere sotto da nessuno? Rivoglio quella Santana, perché, questa che ho qui davanti, non è la mia migliore amica!” prese il libro e si girò verso l’uscita
“cos… Quinn! Dove vai?” chiese, ancora scossa dalle ultime parole sentite
“a casa! E domani voglio tornare qui per studiare Lopez, perché non starò un’altra sera a sprecare fiato e commiserarti! Ci vediamo stasera alle prove!” disse, prima di aprire la porta ed uscire dalla stanza
Santana poggiò il capo trà le mani e scosse la testa disperata. Aveva bisogno di uscire, chiuse anche lei i libri, senza nessuna speranza di riuscire a studiare e decise di fare una passeggiata.
 
*****
 
“la particolarità di questa bevanda, è che ne puoi bere quante ne vuoi e non senti l’effetto subito, ma quando inizia, ti manda su di giri! È impressionante no Britt?”
“Sugar, se continui così, dovrò portarti nella tua stanza in braccio” Brittany guardava divertita la sua amica, evidentemente già brilla
“dai, sarebbe romantico! Non pensi? Tutti crederebbero che siamo due lesbiche in vacanza!”
“bè… in teoria io lo sarei un po’… “
“esatto un po’…. a te piacciono anche gli uomini, certo, sono fermamente convinta che sia una posizione di comodo la tua, ma tralasciando questo particolare… ai ragazzi piacciono le lesbiche” Sugar iniziò ad ammiccare e si voltò verso due ragazzi, che le stavano guardando
“Che intenzioni hai?” chiese dubbiosa, quasi intuendo già la risposta
“Avanti Britt! Un po’ di divertimento! Siamo in vacanza ed, in teoria, tu saresti in pausa dalla tua ragazza che, ti ricordo, ha baciato la sua ex!”
“ah bè grazie! Ricordamelo ogni tanto, sono qui per staccare e svagare un po’, invece tu, giustamente, non fai altro che nominare questo piccolo fatterello” disse sarcastica
“si, perché non ne posso più di vedere quel muso, di vedere che, quando pensi a Santana, cioè tutto il tempo, hai gli occhi lucidi ed io posso dire qualsiasi idiozia che tu non ridi! Dio Britt, mi sembri Raperonzolo che aspetta la sua principessa sulla sua torre!”
A quell’ultima frase Brittany rise di gusto ed esclamò
“sei un’idiota!”
“finalmente ce l’ho fatta!” esultò l’altra, per essere riuscita a farla ridere.

“ora, vieni qui” la chiamò spalancando le braccia e Brittany si alzò dal suo sdraio, dove prendeva tranquillamente il sole, per sedersi sopra le sue gambe
La bionda sorrise divertita da quel gioco e disse
“e ora? Cosa dovremo fare?”
“non lo sò, sei tu l’esperta, intanto ci stanno guardando? Mi hai coperto tutta la visuale, vedo solo le tue tette ora!” esclamò Sugar un po’ schifata
“mmmm si, ci stanno guardando e sorridono….” Le disse Brittany, avviccinandosi sensualmente al suo orecchio per sussurrarglielo
Sugar si mise a ridere e si mosse più per il solletico, che le aveva procurato quel gesto, che per l’emozione.
Brittany continuò a divertirsi sul collo di Sugar che cercava di risultare il più credibile possibile e, soprattutto, di non ridere
“si stanno avvicinando….” Le sussurrò di nuovo
“beneeeee! Stanotte si balla!” esclamò ammiccando, l’altra
“aspetta!” Brittany si fermò per guardarla in faccia “dimmi che non hai preso camere separate per questo motivo!”  chiese, mentre l’altra annuì divertita “dio Sugar, sei una malata di sesso!” pronunciò
“avanti che fà bene anche a te una bottarella per vendicarti!” disse
“ma…. Ma che dici Santana non”
“sshhhhh arrivano! Torna sul mio collo e taci! Avanti!” la interruppe, costringendola ad abbassarsi di nuovo a baciarle il collo


“ciao!” i due ragazzi si avvicinarono e si misero a sedere nello sdraio dove era seduta Brittany, prima che Sugar mettesse in atto il suo piano.
“ciao” rispose Sugar sorridente
“possiamo offrirvi un drink?” chiese uno di loro
“certo!”
“bene… ma… posso farvi una domanda?” chiese uno dei ragazzi che continuava a fissare Brittany
“chiedi pure” rispose la bionda, divertita da quegli sguardi
“ma… voi…. Cioè…. State assieme?” chiese imbarazzato
“certo! perché non si vede?” Sugar intervenne prima di Brittany
“figo…. Si… cioè, le ragazze sono sempre un po’ ambigue…” rispose, grattandosi la testa un po’ in imbarazzo
“ma perché c’è qualche problema?” disse Brittany, vedendo che i due si guardarono ammiccando
“no… assolutamente… anzi!” rispose subito
“si, noi stiamo assieme e facciamo taaaaanto sesso, tutte le sere” anticipò di nuovo Brittany, intuendo che si stesse alterando
“Sugar!” la bionda le diede un colpetto sul braccio, con un sorriso divertito
“che c’è? Amore non è colpa nostra se siamo delle vere pantere a letto” rispose, guardando con aria sensuale i due ragazzi affianco a loro, rapiti completamente dal discorso di Sugar e già con la bocca spalancata.
“possiamo invitarvi a cena stasera?” chiese l’altro, ancora con gli occhi spalancati verso le due
“mmmm una cosa a quattro?” Sugar li guardò maliziosamente
“oh… eh… cioè…” balbettò uno di loro
“la cena! Che avete capito? La cena a quattro!” disse Sugar, facendo ridere di gusto Brittany, che fù distratta dal cellulare, che s’illuminava per l’ennesima volta
“oh… s…si la cena certo!” rispose lui, procurandosi una gomitata dall’amico


Brittany si alzò dalle gambe di Sugar, per andare a prendere il suo cellulare, era l’ennesimo messaggio di Santana, che non riusciva a rispettare il loro patto di non sentirsi. Sorrise e le si strinse il cuore, era difficile agire così, perché l’avrebbe voluta sentire anche lei, le mancava tantissimo. Ma sapeva che doveva fare così e doveva resistere.


*********
 
“perché non dici agli altri che lavoro fai? Non c’è niente di male nel tuo lavoro Puckerman”

Santana sorseggiava una birra, con davanti il suo amico da una vita, non c’era niente che Noah non sapesse, erano amici al liceo e lo erano anche ora e Santana sarebbe stata certa, che lo sarebbero stati ancora, anche trà cinquant’anni, lui era uno che teneva alle amicizie, per questo, insieme a Mercedes, era stato l’unico che aveva tenuto i contatti con Giulia, anche quando andò via, pur rimanendo amico di Santana. Non aveva mai preso posizioni al riguardo, semplicemente a lui mancava Giulia, come era mancata a lei in quegli anni ed era stato difficile per tutti e due

“solo tu e Giulia lo sapete!”  la indicò serio, con la bottiglia di birra “e non voglio che si sappia, non c’è da andare fieri nel pulire i cessi di un centro commerciale” continuò, abbassando la testa vergognandosi anche della sua amica, che sapeva da tanto quel suo segreto, ma non l’aveva mai giudicato
“un lavoro è un lavoro Puckerman, ti permette di vivere degnamente, senza dover ricorrere ad altri mezzi” lo guardò in viso, ricordando il passato da adolescente, quando tutti pensavano che, Noah Puckerman, sarebbe finito sicuramente male, visti i suoi precedenti per furto.
“già… e mi permette anche di mettere da parte qualche dollaro, per realizzare il mio sogno” Santana notò che gli si illuminarono gli occhi
“non te lo posso dire, altrimenti non si avvera!” rispose lui
“spero non sia niente di losco o peggio di pornografico Puck!”  disse ridendo la mora

Ci fù silenzio per vari secondi, quei silenzi che, trà loro due, erano normali, quei silenzi dove non ti senti a disagio, perché sai che, dall’altra parte, c’è chi starebbe giorni senza parlare, pur di starti vicino come vuoi tu.

“Giulia mi ha raccontato quello che è successo l’altro giorno trà di voi” disse improvvisamente Noah
“Wow… ora và anche a vantarsi con gli amici! Tipico di Giulia, vantarsi delle sue conquiste in campo” girò nervosamente la bottiglia davanti a lei, sapendo che, prima o poi, il discorso sarebbe venuto fuori
“lei ci tiene ancora a te, dovresti darle una seconda possibilità” disse sicuro
“ se ci avesse tenuto veramente, non mi avrebbe lasciato, quando avevo più bisogno di lei…. Quando avevo un disperato bisogno di lei” disse, sempre con lo sguardo basso
“è stata costretta, non è colpa sua San, ma è tornata e l’ha fatto solo per te”
“ah si? Peccato che ha avuto un tempismo perfetto, perché è tornata proprio quando mi stavo rifacendo una vita ed ero felice!” Santana sollevò lo sguardo carico di rancore verso Puck
“Santana, tu e Giulia vi appartenete, non puoi negarlo, non puoi negare che siete fatte l’una per l’altra, che il vostro amore non finirà mai” il ragazzo le prese un braccio e glielo strinse forte

Santana si sentì male ad ascoltare quelle parole, non era possibile che il suo amico pronunciasse, con così tanta convinzione, quelle frasi.
“cos’è, ti ha insegnato il discorsetto da farmi Puckerman? Sei passato a lezione da Giulia, prima di vedere me? Dovresti stare dalla mia parte, c’eri anche tu, quando ero a pezzi che provavo a vivere senza di lei!”
“e’ per questo che stò parlando così Santana! Perché ho visto come stavi, quando lei è andata via e come stavi i mesi dopo, ti conosco San, sò che non l’avresti fatto per altre persone” disse impietosito, ripensando a quei momenti
“allora, visto che mi conosci, avresti dovuto capire quanto poi ero felice con Brittany, lei mi fà stare bene, lei e la mia sorgente di acqua pura Noah, lo capisci?” iniziò ad avere gli occhi lucidi, perché, il solo pensare a Brittany, le faceva desiderare di averla li con se, per poterla abbracciare e confermare al suo amico che lei aveva ragione
“no San! io credo che Brittany sia solo un diversivo che, la tua mente, si è cercata per dimenticarsi di Giulia!” disse con forza quelle parole, corrucciando la fronte e sapendo perfettamente, che le avrebbero fatto male
“ma… che cazzo dici? Non ci credo…. Non ci credo Puck! Non puoi non aver visto quello che siamo io e Brittany, proprio tu!” scosse la testa e si alzò dal tavolo
“Brittany è una persona meravigliosa San, ma proprio per questo, dovresti cercare di non farle male, quel bacio, a quanto ne sò, non è stato un semplice bacio!”
“ho sbagliato! Ho sbagliato cazzo! È stata una debolezza! Ma perché nessuno mi vuole perdonare per questa cosa? e sai che ti dico? Vaffanculo Puckerman! Pensavo fossi uno dei pochi che mi capisse fino in fondo!” le urlò, talmente forte, da far girare le poche persone dentro il locale, in quella sera così strana per lei.
“Santana! Avanti non fare la bambina!” disse, alzandosi e provando a recuperarla, stringendole un braccio
“no! Lasciami andare!”  strattonò così forte, che Puck fù costretto a lasciarla andare, per non farle male, si girò verso le altre persone che avevano assistito alla scena, per dire
“scusate… mi spiace!”
“amico, devi essere più maschio se vuoi che ti dia retta! “ pronunciò uno dall’altro lato della sala, facendo ridere tutti compreso lui.
 
*****
 
Santana si sentiva sola…. Completamente sola! Quinn l’aveva lasciata nella sua stanza arrabbiata, Puck era evidentemente dalla parte di Giulia, Brittany non le voleva parlare. Dopo aver camminato a passo svelto, si fermò in una panchina per riposare la caviglia le faceva malissimo, aveva il fiatone, ma non riusciva a capire, se fosse per la lunga camminata a passo veloce e con la caviglia dolorante, o per il suo stato d’animo agitato. Prese per l’ennesima volta il cellulare per scrivere un messaggio disperato a Brittany.

Non passò nemmeno un minuto che sentì squillare il telefono, rispose subito, sentendo un tuffo al cuore per la felicità

“Britt!” esclamò
“hey! Non mi sembri così triste, come hai scritto nel messaggio” la bionda non aveva resistito, dopo aver letto quel messaggio, le si strinse il cuore e decise di rompere il patto.
“è passato tutto, perché stò sentendo la tua voce”

Brittany sorrise a quelle parole dolci, dalla sua, aveva il vantaggio che, Santana, non potesse vedere quella debolezza. Si limitò a fare silenzio e Santana non si scompose, ma continuò imperterrita

“hai letto tutti i miei messaggi di questi giorni?” le chiese
“ogni singola parola”
“e perché non hai risposto nemmeno ad uno?”
“perché, a differenza di te, io sò rispettare i patti” sorrise e le sembrò di immaginare il viso imbronciato della ragazza che amava più della sua stessa vita
“ma… Britt… mi manchi da morire, non riesco più a stare senza di te…. “piagnucolò
“San… non ci sentiamo da due giorni, non è un’eternità e non sono partita in Afganistan” ironizzò, ma dentro di sé le avrebbe voluto dire che mancava anche a lei e che, ogni notte, rivedeva quegli ultimi momenti, prima di andare via e salutarla
“lo sò…. Che fai?”
“in questo momento mi stò preparando per uscire, ho un appuntamento, due ragazzi ci hanno invitato a cena” disse, aspettandosi una reazione spropositata dalla mora
“oh…” esclamò soltanto l’altra

Da quelle parole Brittany si rese conte che Santana stava davvero soffrendo ed aveva paura di perderla, in altre occasioni avrebbe urlato e sbraitato al telefono, ma si sentiva troppo in colpa per poterlo fare.

“stò scherzando San….” disse, sentendo, quasi come se fosse li, il sospiro di sollievo della latina “cioè, abbiamo un appuntamento con stì due pervertiti, ma è solo perché, la mia amica ninfomane, le trova tutte pur di rimorchiare” 

Ci fù silenzio per qualche secondo
“San… sei ancora li?” chiese preoccupata
“s…si”
Brittany si accorse che Santana stava piangendo
“hey! Perché piangi? Che succede?” le chiese impietosita
“niente… mi sento sola… tutto qui” rispose, asciugandosi le poche lacrime che le scesero
“stasera hai le prove?”
“si..”
“dai! Ti divertirai a prendere in giro Kurt e la sua ansia e Puck che non sà ballare” disse felice

Santana, sentendo il nome di Puck, si rattristò, pensando a quello che era successo poco prima, ma non voleva raccontarlo a lei, non era giusto, ci sarebbe rimasta male. Decise di cambiare argomento e chiacchierare con lei, raccontandole di Becky, cercando di stare il più possibile al telefono

*********
“hai degli occhi stupendi lo sai?” Chris, il ragazzo che stava con lei, continuava a farle delle avance, Brittany aveva solamente in testa la conversazione con Santana, si era pentita di averla trattata così freddamente e stava ragionando sul fatto che, forse, poteva richiamarla per recuperare.

Sugar e Mark , l’altro ragazzo che era con lui, erano da una parte che si baciavano, evidentemente in uno stato più avanzato della loro serata. Il ragazzo pensò di essere sfigato, perché a lui era capitata la ragazza più difficile.

“ed hai un profumo bellissimo, posso…. Posso avvicinarmi a sentirlo meglio?” il ragazzo si sporse verso il suo collo pronto ad appoggiare le labbra
“hey! Ma che fai!?” esclamò Brittany, ridestandosi dai suoi pensieri
“che c’è? Cosa devo fare? Cosa ci facciamo qui?” chiese ormai stufo.

Brittany si girò verso Sugar, notando che aveva preso per mano Mark e se lo stava portando in camera, le fece un occhiolino con un breve saluto. La bionda le fece cenno con la testa di rimando ed immaginò che Chris si aspettasse lo stesso trattamento da lei. Cercò di capire come fare per liberarsi di lui

“Chris mi… mi dispiace ma non sei il mio tipo, ecco…”
“lo sò sei lesbica, ma anche Sugar è lesbica e guarda? Stà andando su in stanza a fare sesso con Mark, è la tua ragazza no? Dovresti farlo anche tu” disse quasi disperato
“non è la mia ragazza!” disse ormai stufa di tutto quello
“come no? Ma….”balbetto incredulo
“è tutta una scena, perché la mia amica voleva fare sesso, con uno di voi”
Chris corrucciò la fronte, riflettendo sulla tattica delle due ragazze, ed ancora una volta si maledì per la sua sfortuna, avendo scelto la ragazza più bella, ma più difficile
“Andiamo Brittany! Non vorrai lasciarmi così? Ci facciamo solo un po’ di coccole e poi quello che succede succede…” disse con fare ovvio, lanciando le ultime cartucce.
La bionda lo guardò male e poi disse
“No! Scusami… ma io, in questo momento, stò pensando solo ad una persona”

Chris, ormai senza speranza, bevve tutto d’un fiato il suo drink.
 
********

“ok! ora proviamo il pezzo dove Alice incontra Michael nelle strade di Manhattan e la regina, insieme alle sue due fidate carte, rapisce Alice” disse Kurt col copione in mano
Santana era ancora provata dopo quel litigio con Puck e, se non fosse stato per Kurt, che l’aveva obbligata ad andare, sarebbe rimasta a casa. Pensò che, anche lui fosse giù per la discussione, ma lo vedeva comunque troppo strano per i suoi gusti e sospettò fosse successo qualcos’altro, perché non cercò nemmeno di rimediare, provando a parlare come suo solito.
“ahahahahah eccola qua, la piccola ed indifesa Alice” Santana comparve in scena con la sua risata diabolica

Improvvisamente, la sua concentrazione si perse ,quando in sala vide Giulia, seduta nelle ultime file
“che succede San? perché ti sei fermata?” le chiese Kurt

Santana si girò furiosa verso Puck mentre, nel frattempo, tutti si erano accorti della presenza di Giulia in auditorium
“Hey Giù!” Sam la salutò da sopra il palco e lei ricambiò con un sorriso

“visto che la tua recita non è servita a niente è dovuta venire lei di persona?” si girò verso Puck guardandolo con rabbia
“non lo sò, chiedilo a lei!” la indicò con la testa furioso

Santana notò lo sguardo risentito di Puck verso Giulia e si chiese come mai
“non ci voglio più avere a che fare con lei!” esclamò ad alta voce, per farsi sentire fino ai posti dove era seduta Giulia
“avanti Puck! Fammi spiegare! Non fare il bambino!” Giulia si alzò dalla poltrona, allargando le braccia
“non c’è niente da spiegare! Ho capito tutto!” continuò ad urlare nella sua direzione.

Gli altri ragazzi, guardavano da una parte all’altra dell’auditorium, non capendo che stesse succedendo

“oooook! 20 minuti di pausa! Vediamo di risolvere i conflitti interni ed esterni, prima di riprendere” esclamò Kurt con gli occhi al cielo
“che cosa ci fa lei qui?” Mike si avvicinò a Santana abbastanza arrabbiato
“che cazzo ne so Mike! Non viviamo assieme io e lei, te lo sei scordato?” rispose, per poi allontanarsi
Vide che Giulia si avvicinò verso Puck, puntando verso la sua direzione. Santana si ritrovò a deglutire
“Puckerman, mi devi almeno ascoltare, non sai come sono andate le cose” urlò furiosa verso di lui
“ah no? Posso immaginare! Sei un’esperta in questo!” le parlò a pochi centimetri dal suo viso
“sei un idiota, non capisci un cazzo!” Giulia le si avvicinò ancora di più al viso con rabbia
“ah no? Vai via Giulia…. Vai via… non voglio più avere niente a che fare con te” disse, un po’ più calmo e con risentimento
“vaffanculo Puckerman! Anche tu sei come tutti gli altri!” Giulia si scaraventò sopra l’amico, iniziando a dargli pugni sul petto

“hey! Hey!” Santana intervenne, anche se Noah non mosse  un muscolo e si prese i pugni di rabbia di Giulia mentre lui la guardava ancora con più rabbia. Santana la trascinò via, mentre Sam si occupò di allontanare Puck che le urlò
“mi hai deluso! Sei una stronza!” disse, indicandola mentre si allontanava

Santana riuscì con forza a trasportarla fuori dal palco, dietro le quinte, mentre lei continuava a dimenarsi
“lasciami stare! Lasciami stare San! deve imparare ad ascoltare quel fottuto stronzo!” urlò, mentre piangeva di rabbia

“calmati! Calmati cazzo!” esclamò, guardandola dritta negli occhi e poggiandole una mano sul petto per tenerla ferma al muro
Giulia rimase in silenzio ad osservare quegli occhi profondi, di nuovo così vicini a lei, mentre ancora affannava
“che cazzo è successo?” le chiese Santana, non avendo mai visto i due amici così
“nessuno capisce… ora anche lui! Nessuno di voi capisce…. Sono sola, mi è rimasta solo Mercedes” singhiozzò, scuotendo la testa
Santana sentì una profonda pena per quel viso così distrutto, potè sentire la solitudine di Giulia, da quei singhiozzi e da quelle espressioni così tristi. Istintivamente l’abbracciò
“non dire così” sussurrò poi

Giulia la strinse forte, le sembrò il suo unico approdo, in quel naufragio di solitudine e paura
“San… perché non mi vuoi perdonare almeno tu?” riuscì a dire

Santana smise di respirare a quella domanda. Pensò che forse si sentiva così, perchè in fondo non l’aveva ancora perdonata, e forse, se l’avrebbe fatto, una parte di lei sarebbe andata via col suo passato ed il suo legame con Giulia.
“io… io… non lo sò” rispose stupendosi lei stessa
“sono tornata perché potessimo ricominciare, perché quella che ho vissuto qui è stata la mia vita più bella, la vita che vorrei vivere, perché non ce né nessun’altra più bella, se non quella vissuta con te” le disse, accarezzandole la guancia con la mano, mentre piangeva ancora.
Santana la stava ad ascoltare, sembrava che quella ragazza avesse il potere di ammaliarla.
“dobbiamo parlare San, dobbiamo capire che cosa c’è ancora dentro il nostro cuore” le disse poi guardandola disperatamente
“ok…” rispose guardandola negli occhi
Giulia sorrise e fece si con la testa, mentre ancora si perdeva nei suoi occhi
“ti aspetto al nostro posto, dopo che hai finito qui… ok?”

Santana annuì solamente, era molto spaventata e non riusciva a dire nemmeno una sillaba, sembra che il suo fisico non rispondesse ai suoi comandi
“San! tutto bene?” entrò improvvisamente Quinn e le trovò abbracciate e vicine. Corrucciò la fronte e ripetè “tutto bene?”
“s…si” rispose, ancora con lo sguardo incollato in quello di Giulia
“bene, perché stiamo riprendendo, andiamo!” le prese la mano, staccandola letteralmente dalle braccia di Giulia, per poi allontanarsi insieme a lei, dopo aver lasciato all’altra uno sguardo di odio.
 
***********

“oh cazzo Britt! L’avrai fatta morire così!” Chris sorseggiava l’ennesima birra, seduto sul letto della stanza di Brittany. Ormai erano li da più di due ore, erano finiti a parlare delle loro vite e Brittany si era ritrovata a parlargli di Santana
“già, l’ho lasciata sul più bello! È stato difficilissimo credimi Chris, ma lo dovevo fare…. Quindi mi sono alzata e le ho detto, ci vediamo la prossima settimana e ricordati quello che è successo stasera” abbozzò una specie di mimo per rafforzare le sue parole
“oh ci puoi giurare che non se lo sarà dimenticato! Io non ci sarei riuscito!” ammise lui
“si, ma la amo talmente tanto, che fare quel sacrificio è stato un po’ come fare un fioretto sai? Speriamo sia valsa la pena Chris” sospirò
“al di là di questo tuo gesto, veramente eroico” la schernì il ragazzo “io penso che, Santana, sia una donna davvero fortunata e non dovrebbe lasciarsi sfuggire una come te!”
“ben detto Chris!” rispose soddisfatta Brittany, porgendole la bottiglia per un brindisi

“Britt?”
“dimmi Chriss”
“abbiamo parlato per due ore solo di Santana, posso almeno abbracciarti e stare un po’ accoccolato su di te? Me lo merito no?” fece una faccia talmente tenera, che Brittany si sciolse e, sorridendo, spalancò le braccia esclamando
“ma si, vieni qui!”
“grazie…”
“prego… figurati”
“accidenti ma perché tutte le più belle sono sempre gay?… e perché tutte quelle etero se le becca sempre Mark?” pensò a voce alta. facendo ridere di gusto Brittany.
 
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Ciao, sono riuscita a scrivere oggi così non ho tardato tanto, ora dopo che avete letto non so se pensiate che sia un bene o un male :D
Comunque se riesco la seconda parte la pubblico domani così non vi lascio in sospeso. Succederanno ancora un po’ di cose.
Grazie come sempre a chi legge ed ancora di più a chi scrive dopo aver letto.
 
Bacio
E

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Capitolo 18
*** Rapunzel parte II ***


Si diresse verso l’appuntamento, con il cuore che le batteva fortissimo, non aveva detto a nessuno che andava li, semplicemente, aveva declinato l’invito di Quinn ad andare a bere qualcosa, dopo che l’aveva vista così triste e scossa, dicendole che sarebbe andata a casa.

“ti aspetto al nostro posto….” Le aveva detto e lei ci stava andando, semplicemente, il loro posto era un vecchio asilo abbandonato, che conteneva all’interno una vecchia casetta, che i bambini usavano per giocare, in passato Giulia si rifugiava sempre li quando voleva stare da sola, fino a che, un giorno Santana, l’aveva seguita, perché era preoccupata ed aveva scoperto il suo posto segreto, nel momento in cui, Giulia, capì che, per Santana, non lo era più, decisero di farlo diventare il loro posto segreto. Avevano fatto tante volte l’amore dentro quella casetta, che Giulia si era impegnata a tenere pulita. Santana si ricordò che, ogni volta che si ritrovavano abbracciate, dopo aver fatto l’amore dentro quel posto minuscolo, la finivano sempre a fantasticare sulla loro vita! Giulia diceva sempre che, quando si sarebbero sposate, avrebbero avuto una casa così piccola o poco più grande, con lo stretto indispensabile, Santana invece, non era per niente d’accordo a quell’idea.

La vide seduta su un vecchio cavalluccio marino a dondolo, faceva su e giù pensierosa. Si fermò per qualche secondo ad osservarla, c’era un piccolo faro, con una luce debole che la illuminava nel cuore di quella notte che, Santana, sentiva fortemente, non si sarebbe scordata mai.

Giulia percepì la sua presenza e si girò verso di lei, aprendosi ad un sorriso, che sparì, nel momento in cui vide, che non era corrisposto dalla latina. Si alzò subito da quel gioco e l’aspettò agitata
“sei venuta!” disse con entusiasmo, provando a sorriderle di nuovo

Santana la guardò in modo gelido, sembrava una statua di cera, a Giulia sembrò che non mosse nemmeno un muscolo.

Provò ad avvicinarsi per abbracciarla, aveva un disperato bisogno di sentire il suo corpo, di sentire una sua stretta. Santana si allontanò con gli occhi lucidi
“n…No!” pronunciò
“San, però se fai così, non possiamo parlare decentemente” disse affranta
Santana fece un gran respiro, cercò di ingoiare le lacrime amare che aveva dentro e la guardò dritta negli occhi. Giulia si spaventò nel vedere il suo viso così carico di rancore.
“hai parlato per tanto…. Troppo tempo mi sembra, ora è il mio turno… è il turno di dirti la verità, visto che tu non sei stata in grado di farlo”
“San, aspetta…. Io…” cercò di fermarla prima che fosse troppo tardi
“ho parlato con Puck!” la interruppe alzando il tono della voce e quella frase pietrificò Giulia. Santana dopo le prove e prima di andare da lei, aveva fermato Puck per chiederle spiegazioni ed il ragazzo le aveva raccontato quello che era successo.
Il suo viso, pieno di rancore, si traformò in un’espressione di delusione e dolore

“dio Giulia…. Come hai potuto? Come hai avuto il coraggio di mentirmi così?” scosse la testa, incrociando le braccia, come a proteggere il suo cuore, per evitare che cadesse a pezzi
“mi sono preoccupata a livelli assurdi, quando mi chiamavi in lacrime, dopo che mi hai fatto credere che Silvia non aveva superato il coma ed era morta!” esclamò, mentre l’altra abbassava lo sguardo, non reggendo più tutta la situazione
“tu non hai idea… credo davvero che tu non abbia idea, di quanto sia stata male, di quanto mi sia fatta violenza, per stare al telefono con te, volerti abbracciare per farti stare bene e poi, dopo mesi di sofferenza, decidere di non sentirti più e di provare ad andare avanti, senza di te!”
“Puck sà solo una parte della storia, sà solo quello che gli ha detto Silvia, quando l’ha chiamato!”  quasi urlò
“quella ragazza era disperata! Puck mi ha detto che non si può muovere, stà in sedia a rotelle e tu l’hai lasciata a casa da sola, per venire qui Giulia! Ti rendi conto?” Santana arrivò a sperare che, quello, fosse davvero tutto uno scherzo, perché aveva dell’incredibile
“non è così, non sai come mi sono sentita io! Non sai tutta la verità!”
“ah no? Avanti racconta! Ti ascolto! Come ti sei sentita, mentre piangevi raccontandomi di una morte mai successa?”
“io… io piangevo, perché volevo tornare da te…. Non volevo dirti che Silvia si era risvegliata e mi disperavo, perché sapevo che non sarei potuta tornare”
“sai che ti dico? Tu non saresti dovuta andare via Giulia, perché, andando via così, in quel modo così subdolo, senza avere le palle nemmeno di guardarmi in faccia e dirmelo, sei andata via dalla mia vita e mi hai persa per sempre. Nonostante mi sforzassi di credere di amarti, ma ora ho capito che non poteva bastarmi, non ancora…. Non adesso”
Santana si avvicinò a lei indicandola e guardandola senza paura
“non dire così San…. ti prego, voglio solo che ricordi quello che siamo state, quello che eravamo noi due, nessun’altro potrà esserlo” rispose piangendo
Santana si calmò un po’, vedendo Giulia così provata, incrociò di nuovo le braccia e disse
“esatto, lo siamo state… tu sei stata una parte importante della mia vita e, questa parte, rimarrà per sempre custodita nel mio cuore. Ma solo adesso mi stò rendendo conto che io ti davo tutto, ti ho sempre dato tutto e tu quasi niente, perché eri sicura di avermi, ed a me bastava quel tuo poco, per farlo diventare tutto” pronunciò delusa
“no…io darei la mia stessa vita per te! Santana io ti amo!” urlò disperatamente, avvicinandosi a lei
“come fai a dire queste parole così forti se, due anni fa, mi hai lasciato sola, nel momento in cui avevo più bisogno di te, quando la mia famiglia si stava distruggendo e mi eri rimasta solo tu? Ed ora? Ora l’hai fatto con quella povera ragazza, semplicemente perché pensi solo a te stessa Giulia!”

“Perdonami Santana! Perdonami e ricominciamo tutto da capo, io lo sò che tu mi ami ancora! Sò che ce la possiamo fare, possiamo realizzare tutti i nostri sogni assieme”  tentò di nuovo di prenderla trà le sue braccia, ma Santana si scostò per l’ennesima volta

“io amo un’altra persona Giulia…” disse con voce più lieve, come se la cosa fosse talmente preziosa e delicata, che aveva persino pudore a condividerla con lei
“andiamo Santana! Siamo seri, non ti puoi essere innamorata di una psicopatica, che ha attacchi di panico quando sale in una macchina!”

A Santana bastò quella frase, perché, anche il minimo dubbio, la minima paura di poterle fare veramente male con le sue parole, sparì.
“tu non sai niente di Brittany, non puoi nemmeno permetterti di parlare così!” disse a denti stretti
“ok… è carina, magari ha anche un bel fisico, ti è piaciuto scopartela, ma…. San…. noi siamo un’altra cosa! tu ora sei solo arrabbiata, perché io, per amore, ho fatto tutte queste cose, ma le ho fatte per me e per te” disse con un sorriso sicuro, balzando in avanti e mettendole le mani sul viso, avvicinandola pericolosamente a lei

Santana sgranò gli occhi, presa dalla sprovvista, afferrò i polsi di quelle mani che stringevano forte il suo viso e le staccò
“vaffanculo Giulia” sussurrò piano “vaffanculo! Hai capito? Non ti voglio più vedere! Te ne puoi pure tornare al tuo paese!” continuò con più foga ed urlando.
Si girò per andare via, lasciando l’altra impietrita da quella scena.

Mentre stava andando via, respirando affannosamente per la rabbia, si ricordò di una cosa, si girò di nuovo e la trovò ferma, immobile nella stessa posizione. Le arrivò a pochi centimetri dal naso e disse
“dimenticavo….” Stringendo i pugni e guardandola dritta negli occhi “mi hai detto che saresti andata via, se l’avessi fatto, ebbene, se questo può servire per incentivare la tua partenza….” si bloccò e si diede il tempo per un respiro “io non ti amo più Giulia!” le disse poi, lentamente e scandendo ogni singola sillaba, per poi girarsi ed andare via
 
 
Si mise a correre, era la prima volta che correva, dopo l’infortunio alla caviglia, le faceva male, ma non importava, il dolore di quel momento appena vissuto, era più acuto e pulsava dappertutto, nelle sue tempie, nella sua gola, nel suo petto. Stava lasciando un pezzo di sé dentro quel recinto abbandonato, l’aveva perso per sempre.

Salì in macchina e guidò giusto il tanto per allontanarsi da quel posto e non farsi raggiungere da Giulia, anche se aveva dei forti dubbi che, dopo quello che le aveva appena detto, l’avrebbe raggiunta. Parcheggiò in un vialetto isolato, spense il motore e si liberò in un pianto, in quei singhiozzi, in quelle urla disperate, stava lasciando andare Giulia, stava lasciando andare lei ed i suoi ricordi, il bene profondo che provava per lei.  si lasciò andare per qualche minuto, ripromettendosi che, poi, non avrebbe più versato nemmeno una lacrima per lei. prese il cellulare e sentì un bisogno disperato di sentire la voce di Brittany. Il telefono squillò invano

“Brittany, ti prego…. Ti prego ho bisogno di sentirti… amore ti prego….” Pianse ancora, ma questa volta le lacrime erano solo per lei, per l’unica persona che aveva capito di amare veramente, le venne improvvisamente paura di perderla per lo stupido errore che aveva fatto, Brittany avrebbe avuto difficoltà a fidarsi di lei, da ora in avanti. Il panico prese il sopravvento dopo che, per svariate chiamate, la bionda non le rispondeva.

*********
 
“Chris e Mark vogliono giocare a tennis, li sfidiamo e gli facciamo vedere chi è il sesso debole?” Sugar si avvicinò con una fascetta di spugna bianca intorno alla testa, facendo roteare una racchetta da tennis
“no… adesso non mi và….” Disse, mentre leggeva un libro
“ma che palle Britt! Mi sembra di essere venuta in vacanza con tua nonna! Anzi, sono sicura che, con Margareth, mi sarei divertita di più!” esclamò stufa
“non ho dormito niente stanotte, sono un po’ stanca”
“anche io non ho dormito niente, se vogliamo proprio dirlo” si mise una mano sul fianco, indispettita
“si, ma tu ti sei divertita a letto con Mark” sorrise la bionda
“e tu invece ti sei tediata a consolare Santana, dopo che ti ha allarmato con diecimila telefonate!”
“stava veramente male Sugar, e poi… sai che c’è? Mi manca… ecco! Non posso fare finta di niente!” disse con rabbia, alzandosi dallo sdraio ed allontanandosi
“ok Raperonzolo! Continua ad aspettare la tua principessa!” le urlò Sugar
 
*******
 
Stavano a cena in silenzio, dopo la piccola litigata avuta nel pomeriggio, Brittany non ce la faceva più, voleva tornare da Santana, era stata fin troppo forte, ed ora non ce la faceva davvero più, e poi stava rovinando anche la vacanza della sua amica. Decise di prendere coraggio e parlargliene.
“mi dispiace per questo pomeriggio, sai che, se c’è una cosa che odio, è litigare con te” le disse, giocando col cibo sul suo piatto, che non aveva toccato per niente
“a me diverte invece” rispose l’altra con un sorriso debole
“Shu… ho bisogno di vedere Santana, davvero sento che, se non la vedo al più presto potrei impazzire, quindi…”
“quindi domani te ne andrai…. Lo sò…. Lo immaginavo” la interruppe
“mi dispiace, davvero! Ma non voglio rovinarti la vacanza”
“ci vuole ben altro per rovinare la vacanza a Sugar Motta, ed io ti voglio bene Brittany, voglio solo il meglio per te, lo sai, e se questo meglio, è vedere al più presto Santana…. Bè… allora per me è ok!” le disse dolcemente
“sul serio? Non ci sono problemi per te?” Brittany allungò la mano, per stringere la sua e le dedicò un sorriso splendido.
Sugar le rispose “certo che no! Ora và a preparare la valigia, chiamo Ed per avvertirlo di preparare l’aereo per riportarti a Lima” sorridendole a sua volta
“io ti adoro!” La bionda, carica di entusiasmo, si alzò dalla tavola per abbracciarla
“per così poco? Potrei fare ben altro!” esclamò, con ancora Brittany addosso
“cioè?” chiese perplessa
“niente, vai in camera tua! Avanti!” la mandò via gesticolando
“ok… ti chiamo appena arrivo e… ti ho già detto che ti adoro?”
“si… mi pare….” Le fece l’occhiolino.
 
 
Brittany si precipitò verso la sua stanza, decise di non dire niente a Santana, per farle una sorpresa, pensò di precipitarsi direttamente a casa sua, sperando che Becky non fosse ancora sveglia, perché le avrebbe rovinato sicuramente la sorpresa, aprì la porta, ancora avvolta da tutti quei pensieri felici e rimase bloccata nel vedere il suo letto rifatto, con delle lenzuola nere e sopra immerso da dei petali di rose rosse, su di un tavolino c’erano un cestello con dentro una bottiglia di champagne ed affianco due bicchieri ed un vassoio di fragole. Spalancò la bocca e pensò subito di aver sbagliato stanza, così, prima di entrare, tornò indietro e controllò il numero, vedendo che corrispondeva. Si precipitò in avanti a leggere il biglietto, che era situato vicino al vassoio di fragole, lasciando che la porta si chiudesse dietro di se. Inspiegabilmente sentì il suo cuore battere forte per l’emozione. Aprì la busta e lesse

“come in ogni favola, c’è bisogno della fata buona, per realizzare i desideri (che per inciso sarei io) perciò, ecco la tua principessa Raperonzolo! L’ho fatta arrivare direttamente al tuo castello! Tua Fatina Sugar”
 
Brittany sorrise, non capendo ancora bene cosa stesse succedendo, istintivamente si girò e trovò Santana che era rimasta ferma, dietro di lei, quando si era chiusa la porta. Improvvisamente le fù tutto più chiaro.

“San…” disse con gli occhi lucidi
La mora si avvicinò a lei, sorridendole ed avvolgendole la vita con le braccia. Brittany le accarezzò il viso, come ad assicurarsi che, quella davanti a lei, fosse sul serio Santana e non una visione
“sei qui per me?” le chiese in un modo così buffo, che la mora scoppiò a ridere
“si… cioè anche per Sugar, sai mi dispiaceva rovinare tutta questa bella organizzazione, fiori, fragole, champagne, aereo…”
Brittany non le diede il tempo di finire l’elenco, che posò le sue labbra su quelle della mora, in un bacio appassionato
“autista, biglietto…” continuò più titubante, ancora presa da quel bacio, che le aveva quasi fatto scoppiare il cuore
Brittany le sorrise e Santana potè giurare di sentirsi le gambe cedere, dopo quel sorriso splendido
“smettila idiota!” le disse la bionda, riprendendo a baciarla

Le due si trascinarono con foga sul letto, facendo volare per aria tutti i petali adagiati, in modo minuzioso, da qualche cameriera sognante, che immaginava la scena d’amore mentre li posizionava.

“San….” Brittany si fermò per qualche secondo,  procurando una smorfia di disappunto nell’altra
“ho bisogno di sapere se hai scelto me” le disse impaurita
“non sarei qui altrimenti, ho scelto te amore mio, voglio te e nessun’altra a questo mondo ed in questa vita” le rispose, guardandola negli occhi lucidi per l’emozione
Brittany sollevò il viso e riprese le sue labbra, con ancora più foga ed i baci delle due, si mischiarono alle loro lacrime di felicità.
 
Fecero l’amore come se fosse stata la prima volta quella sera e si ritrovarono stanche, stretta l’una sulla’altra, come se non volessero lasciarsi mai più.

“Britt mi dispiace… mi dispiace, non meritavi tutto quello che ti ho fatto” disse improvvisamente, dopo un momento di silenzio in cui riposavano
Santana si avvicinò e potè notare lo sguardo carico di dolore dell’altra
“potrai mai perdonarmi? Giuro che non succederà più, ho detto a Giulia che…”
“San” Brittany non la lasciò più parlare “non m’importa cosa hai detto a Giulia, è una cosa tua, ora dobbiamo andare avanti, hai scelto me, io ho scelto te, ci siamo solo noi due ora, è questa la cosa più importante, per favore…. Non voglio più sentire parlare di lei” le disse implorante
“ok…. Ok amore” rispose l’altra, posando di nuovo le sue labbra su quelle di Brittany, che rispose al bacio accarezzandole dolcemente i capelli

Sospirò sonoramente, un sospiro che sapeva tanto di liberazione e di serenità, la bionda la prese trà le sue braccia esclamando
“vieni qui” per poi inebriarsi del suo profumo che adorava
Santana la strinse forte, esplodendo di felicità, nel sentire così chiaramente il suo cuore esultante, mentre poggiava la testa sul suo petto.

“Britt…”
“dimmi” rispose, baciandole la nuca che stava accarezzando
“cazzo sei ricca sfondata! Non sapevo che la società Pierce-Motta avesse addirittura un aereo privato”
Brittany rise di gusto a quella battuta, per poi rispondere
“si, ma diciamo che, per la maggior parte, ne usufruisce la mia fatina dei desideri”
Sorrise pensando alla sua migliore amica che, ancora una volta, era riuscita a farla stare bene, capendo esattamente quello di cui aveva bisogno.
Continuò ad accarezzare i capelli di Santana, fino a che  sentì il suo respiro sempre più pesante, immaginò che avesse avuto un sonno turbolento in quei giorni ed era stanca. Si beò di quel suono così dolce del suo respiro e si lasciò andare, anche lei, in un sonno sereno e felice.
 
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Come promesso ho pubblicato oggi : )
Che fatica il pezzo di San e Giulia -.-‘
Spero vi sia piaciuto ringrazio come sempre tutti quelli che leggono in silenzio ed un abbraccio speciale a chi ha il coraggio di recensire.
Bacio
 
E

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Capitolo 19
*** Sugart ***


Aprì gli occhi lentamente,sentiva ancora la stanchezza di quella notte di passione appena passata, aveva la maggior parte dei muscoli tutti indolenziti. Pensò che si stava rammollendo e che forse doveva riprendere a fare attività fisica. Abbassò lo sguardo e realizzò, in quel momento, di avere Santana stretta ancora trà le sue braccia, che dormiva serenamente. Sorrise nel vedere quel suo viso un po’ imbronciato anche nel sonno. Fece un sospiro, pensando agli ultimi giorni passati separata da lei, era riuscita ad essere forte certo, ma aveva avuto molta paura, aveva rischiato di perderla e, ne era certa, sarebbe stata parecchio male. Santana le aveva ridato il sorriso, le aveva dato la forza di rialzarsi e reagire, il coraggio di continuare a vivere, per il semplice fatto che l’amava, era una cosa così semplice, ma così pura e bella che, Brittany pensò che quella ragazza fosse un regalo del padre, che non riusciva più a vederla in quello stato. Sorrise al solo pensiero e decise che doveva fare qualcosa, per dimostrare il suo amore a Santana e ringraziarla di essere rimasta.

Si alzò lentamente dal letto, riuscendo a non svegliarla e si allontanò verso l’ampia veranda della sua stanza,  che si affacciava sul mare.

Passarono pochi minuti, che sentì due braccia conosciute avvolgerle la vita, un respiro caldo sul suo collo che la fece rabbrividire. Sorrise e disse
“hey” carezzandole le braccia
“pensavo di trovarti a letto con me aprendo gli occhi” disse Santana, con una voce ancora assonnata
Brittany si girò verso di lei e sorrise, nel vedere gli occhi praticamente chiusi dell’altra che si accoccolava sul suo petto, la strinse forte per poi rispondere
“mi sono alzata, perché non volevo svegliarti” le sollevò delicatamente il viso, per darle un bacio altrettanto delicato
“buongiorno” le disse poi
“mmmm” rispose l’altra
“sei ancora stanca?” chiese poi, vedendo che Santana aveva soltanto la forza di annuire
Si mise a ridere e la prese di peso in braccio
“che fai Britt!” si svegliò subito, sorpresa da quella mossa
“ti riporto a letto” disse con fatica, mentre si dirigeva verso il letto

Caddero tutte e due di peso sul letto trà le risate, Brittany le prese il viso trà le sue mani e la guardò con fare malinconico, per poi sospirare ed affondare il viso sul suo petto.
Santana si accorse di quello sguardo che non la lasciò tranquilla
“hey! Che succede?” le chiese, sollevandole il viso per guardarla negli occhi
“niente” disse, scuotendo la testa e riposando il viso sul suo petto
“Britt…” Santana non si arrese ricercò il suo sguardo, notando che aveva gli occhi lucidi
“che succede amore?” le chiese più dolcemente
Brittany deglutì davanti a quegli occhi così splendidi ed, in quel momento, preoccupati
“ho avuto davvero paura di perderti” le disse poi, con gli occhi lucidi.
Santana si sentì morire dentro, il solo pensiero di aver provocato un dolore così forte, alla persona che amava, la distrusse.
“mi dispiace Brittany, davvero…. Non avrei mai voluto succedesse tutto questo” disse mortificata
“per quello che può valere, ti prometto che non succederà mai più…. Capito amore? Mai più, te lo prometto!” continuò sicura, poggiando la fronte sulla sua
Brittany annuì, sorridendo debolmente
“ho bisogno che ti fidi di me… sono innamorata di te Britt, e sei la sola per il quale voglio vivere”
Brittany fece scendere finalmente la lacrima che chiedeva, ormai da diversi minuti, di liberarsi nella sua guancia, mentre annuì ad una Santana che le diceva con convinzione quelle parole
“è un si?” le chiese, vedendo che Brittany poi rispose con un emozionato “si”
Santana la strinse forte a sé, quasi a stritolarla, rischiando di non farla respirare
“voglio che tu sia felice Brittany,io ti renderò felice amore…. Vedrai” le sussurrò
La bionda sollevò il viso dopo quella frase e disse
“lo sono già ora, perché sei qui con me” per poi baciarla con tutta la passione e la gratitudine che sentiva in quel momento.
Rimasero per un po’ a coccolarsi in silenzio, in quel tepore mattutino di quel paradiso.
 
 
“San…” la bionda interruppe il silenzio
“dimmi”
“ti devo chiedere una cosa, non l’ho fatto i giorni scorsi perché….ecco… non sapevo come sarebbe finita e…”
Santana la guardò, inarcando un sopraciglio
“ecco… hanno istituito un premio per varie categorie a Broadway, in memoria di mio padre, è il primo anno ovviamente che si fa…. Bene… volevo chiederti se ti andava di accompagnarmi…. Cioè di venire con me… ma se vuoi…. Non sei obbligata a venire, io ci devo andare, perché praticamente mi hanno obbligato ma tu…”
“Britt!” Santana interruppe quel discorso teso e senza molto senso della sua ragazza, le sorrise divertita e disse “ci vengo volentieri” annuendo
“sul serio?” si sollevò dalla posizione in cui stava, carica di entusiasmo, vedendo che la mora sorrideva ed annuiva divertita
“si! Credo che Quinn mi ucciderà, perché abbiamo una serie di esami ed io non stò studiando niente… però posso sopportare tutto questo” disse, procurando una risata nell’altra
“non preoccuparti, credo che non dirà niente” esclamò l’altra
“dici? E perché?” chiese curiosa
“perché ho intenzione di invitare tutti, può essere un’occasione e molto istruttivo per loro, vedere come si lavora a Broadway…. Ovviamente tutto pagato dalla famiglia Pierce”
“oddio Britt, penso che a Kurt verrà un infarto!” disse, pensando al suo emotivo amico.

*****
 
“non ci posso credere che domani sarò a New York!”
Becky rientrava a casa, dopo una passeggiata al parco, prendeva per mano Brittany felicissima, da quando, la più grande le aveva dato la notizia, non era più riuscita a fare niente per l’eccitazione. Per questo, con Santana, avevano deciso di dirglielo il più tardi possibile, in modo che, per tutta la settimana, si concentrasse nelle sue attività.
“si, credici tesoro! Vedrai ci divertiremo!” le rispose felice l’altra
“grazie Britt, sei la persona più specialissima di questo mondo!” si fermò per abbracciarla per l’ennesima volta, quando arrivarono sul vialetto di casa Lopez. La bionda, commossa da quelle parole, le sorrise e ricambiò l’abraccio dicendo
“tu sei speciale”

“hey mostriciattolo!” sentirono una voce conosciuta, poco distante da loro e s’irrigidirono contemporaneamente in quell’abbraccio.
Brittany sollevò lo sguardo, vedendo una Giulia tesa, che aspettava dall’altra parte del cancello
“Giù! Ciao! Che bello!” Becky corse subito ad aprire il cancello. Mentre l’altra incrociò lo sguardo di Giulia, che le fece un timido sorriso.

Santana aveva deciso di non dire niente di quello che era successo con Giulia a Becky, delle sue bugie e di come si era comportata. Brittany aveva appoggiato quella decisione, non aveva senso far star male anche la sorella.

La più piccola si avvicinò ad abbracciarla, dopo che Giulia solcò il cancello di quella casa che conosceva benissimo.
“ciao Brittany” disse poi, avanzando verso di lei
“ciao” rispose debolmente ed un po’ preoccupata
“che ci fai qui?” chiese Becky, interrompendo quell’incrocio di sguardi trà le due
“sono venuta a salutarvi, parto stasera e, questa volta, volevo salutarti bene, non sò se tornerò” disse, sollevando lo sguardo verso Brittany.

La bionda, inconsciamente fece un sospiro di sollievo, nel sentire quelle parole e nel realizzare che, in quel momento,Santana fosse all’università
“sul serio? Mi spiace Giù! Ma sono sicura che tornerai e mi farai una sorpresa, come questa volta” disse subito Becky
“chissà… vedremo mostriciattolo! Intanto ci possiamo sentire su Facebook o su Twitter” le disse
“certo! sicuramente! Ora vado a chiamare i miei così li saluti!” disse Becky, per poi dirigersi subito dentro casa

Le due rimasero da sole, per la prima volta, da quando si era conosciute. Brittany le avrebbe voluto dire tante cose, ma non riusciva a parlare. Non riusciva a capire se, per lei, sentisse più rabbia o più pena, per il modo subdolo in cui si era comportata.

Fù Giulia a rompere quel silenzio imbarazzante
“parto stasera” disse, spalancando le braccia imbarazzata
“ho sentito” le rispose l’altra, per poi continuare “Santana non è in casa” si stupì di quell’ultima frase e si morse la lingua, per aver detto quella cosa così idiota
“si lo sò, ma comunque non credo mi voglia salutare, è stata abbastanza chiara” fece un sorriso amaro e Brittany le rispose con uno altrettanto amaro
“Santana ti ama davvero Brittany” disse poi, dopo aver fatto un profondo sospiro
“lo so’” rispose fiera
“prenditi cura di lei per favore” disse, notando che Marcelo e Kate erano già sulla soglia, che la chiamavano per farla entrare
“lo farò non preoccuparti” le rispose, mentre vide che si allontanava, per poi voltarsi un’altra volta prima di entrare in casa.

Brittany notò che Marcelo rimase ad aspettare sulla porta, era una situazione imbarazzante, lei si avvicinò e disse
“io vado a casa, devo preparare le valigie per domani, mi raccomando cercate di far dormire Becky” le sorrise, felice di aver trovato un altro argomento, che li togliesse dall’imbarazzo
Marcelo annuì, poi, senza pensarci, fece un passo avanti e disse “vieni qui” per abbracciarla forte. Brittany non si tirò indietro e sfogò tutta la sua tensione accumulata in quei minuti, nella stretta di quell’abbraccio
“sei una persona speciale Brittany” le sussurrò l’uomo, dopo averle dato un bacio sulla nuca


*******
 
“Buongiorno signori, siete il signor Hummel ed il signor Karofsky?”un giovane stuart si rivolse a loro, dopo essere saliti sull’aereo
David, vedendo che il suo ragazzo spalancò la bocca e rimase ancora muto, decise di prendere in mano la situazione e rispondere
“s..si siamo noi”
“prego, vi accompagno nei vostri posti assegnati” disse il ragazzo gentilmente
David fece una smorfia di dolore, nel momento in cui, Kurt, in iperventilazione, strinse fortissimo il suo braccio, tanto da sentire le sue unghie sulla sua carne
“oh Diodiodio… i posti assegnati, siamo su un jet privato col nome Motta-Pierce, la casa di produzione dei miei sogni e stiamo andando a Broadway…. Ti prego amore, se questo è un sogno non osare svegliarmi”
Disse appena seduti nei posti
“non ci penso nemmeno Kurt, visto che non hai dormito tutta la notte per l’eccitazione di questa cosa, non facendo dormire nemmeno me e credo che sia giunto il momento di farlo”  rispose David, alquanto seccato
Kurt vide che il ragazzo tirò fuori dalla tasca, una mascherina e dei tappi per le orecchie
“ma…ma che fai?” gli chiese
“cerco di dormire qualche ora!” disse, per poi mettersi i tappi e vedere che Kurt, continuava a blaterare qualcosa, ma lui semplicemente gli sorrise, beandosi del fatto con non lo sentisse e si mise la mascherina negli occhi, sospirando beatamente e poggiando la testa nel finestrino.

“scusi bell’uomo!” Becky era seduta affianco a Quinn e dall’altro lato aveva Santana e Brittany. Il ragazzo si avvicinò a lei
“sò che è stato così gentile da scegliere i posti assegnati per noi… ma, le dispiace se facciamo qualche cambio?”
“ma…. Becky!” Quinn intervenne
“ohhhh avanti Quinn, già dobbiamo stare in camera assieme, almeno il viaggio fammelo fare con qualcuno di più interessante” disse, mentre la ragazza la guardò sconvolta, per poi girarsi verso Santana, che sorrise divertita e soddisfatta dell’intraprendenza della sorella
“Dio sei proprio una Lopez!” affermò, mettendosi una mano sulla fronte
Becky si mise in ginocchio sul sedile e si girò verso i posti esattamente dietro di lei
“Puckermaaaaaaan” disse cantilenando e facendo cenno col dito al ragazzo di avvicinarsi
Puck si avvicinò di più a lei
“ti andrebbe di scambiare posto? Io vengo da te e lasciamo Sam con Quinn, tanto si capiscono trà biondi”
Le fece l’occhiolino, mentre Santana si godeva quella scena insieme a Brittany, divertite soprattutto del fatto che, Quinn, fosse sempre più scandalizzata
“oh… bè…” il ragazzo fù preso di sprovvista ma, girandosi a guardare il suo compagno di viaggio che, nel momento in cui era salito in quell’aereo, era entrato in un mondo tutto suo, iniziando con imitazioni di attori di qualunque film che comprendesse un aereo, si convinse, e penso che tutto era meglio, pur di non doverlo sentire per tutto il viaggio. Perciò rispose sorridendo
“certo piccola! Sarò il tuo cavaliere per questo intrepido viaggio”

Becky esultò e subito costrinse Sam ad alzarsi. Il ragazzo si mise subito al fianco di Quinn sorridente
“Stiamo per decollare tenente Fabray, temperatura al decollo 28 gradi centigradi, situazione climatica buona….”disse con voce impostata, prima di essere interrotto dalla bionda schifata affianco a lui
“Sam! Ti do tre secondi per stare zitto, altrimenti ti farò verificare di persona, se questi oblò sono davvero infrangibili”
Sam si zittì, trà le risate degli altri

Santana si girò ancora sorridente verso Brittany
“oddio, mi sembra di essere tornata ai viaggi in pullmino del Glee club per le competizioni, con la differenza che non c’è la Berry ad obbligarci a cantare le sue canzoni durante il viaggio e che siamo su di un Jet di lusso invece che in uno sgangherato pullmino”
“e che ci sono io” le disse Brittany
“già… questa è la differenza più bella” si avvicinò, per stamparle un delicato bacio, Brittany si beò per l’ennesima volta di quelle labbra così morbide e, mentre ancora teneva gli occhi chiusi, sentì dire
“scusate il ritardo! Vi avrei dovuto accogliere io, ma ho fatto tardi, ad ogni modo, benvenuti  a bordo del Jet 342 della compagnia Motta-Pierce, io sono Sugar Motta e, da qualche parte, dovrebbe esserci anche la signorina Pierce, ma lei non è fatta per queste cose formali, lascia fare a me tutto il lavoro sporco” disse muovendo la testa in cerca della sua migliore amica

“eccoti Pierce! Certo, dovevo immaginarlo! Sei nelle file di dietro a pomiciare con la tua ragazza” disse poi, facendo ridere tutti
“era ora arrivassi Sugar! Aspettavamo solo te!” rispose divertita Brittany


“Quinn… Quiiiiiiiiiiiiiiinn” la bionda si sporse in avanti, per ascoltare un agitato Kurt ,che cercava di attirare la sua attenzione dai sedili davanti ai suoi
“che c’è?” le chiese
“hai sentito? Hai sentito chi è quella?” disse piagnucolando
“si mi pare abbia detto Sugar Motta”
“Motta… capisci? È la figlia di John Motta, della Motta-Pierce, casa di produzione… capisci?” disse incredulo e sempre più agitato
“si… si Kurt l’avevo intuito dal cognome…. Ma ora calmati per favore, sei talmente rosso che ho paura ti scoppi qualche vena dalla testa”
“calmare?  e per quale motivo mi dovrei calmare, se stò andando a Broadway nello stesso Jet privato della figlia di John Motta? Ti rendi conto che è la presidente della Sugar TV? Una delle reti più seguite della contea? Io la devo conoscere…. La devo conoscere Quinn!!”

La bionda, arresa, chiuse gli occhi, lasciando il suo amico in balia della sua agitazione e poggiando la testa sul sedile, per prepararsi al decollo
“prepararsi al decollo tenente Fab…”
“Sam!!!” urlò la bionda esasperata, verso il suo compagno di viaggio.

Brittany aveva assistito a quella scena divertente e ringraziò che John fosse andato a New York qualche giorno prima, insieme alla mamma ed alla nonna, per organizzare l’evento, perché altrimenti Kurt sarebbe svenuto sul serio.
 

Dopo nemmeno 15 minuti dal decollo, Kurt non resistette e si alzò, per andare verso la postazione personalizzata di Sugar. Trovò la ragazza intenta a guardarsi un video musicale ed a muoversi a tempo
Prese coraggio e disse
“signorina Motta?”
Sugar si girò e squadrò quel ragazzo, che aveva disturbato uno dei momenti più belli della sua giornata: guardare i video più famosi, per poi riprodurli lei nel suo Show.
“scusi se la disturbo, sono Kurt Hummel e sono un amico di Santana e… di Brittany”
“si certo caro, altrimenti non saresti qui, ma su un volo di linea per New York, se non fossi amico di Brittany. Dimmi tutto”

Il ragazzo si mise a sedere ed iniziò a parlare per tutto il viaggio con Sugar.

Santana vide quella scena e non riuscì ad immaginare i discorsi strambi, che quei due potessero tirar fuori. Poi si girò dall’altra parte e notò il viso sorridente e rilassato di David che dormiva. Si mise a ridere e si accoccolò trà le braccia di Brittany sospirando, si sentiva felice in quel momento, era con la sua ragazza e con tutti i suoi amici.

*****
 
“Kurt tesoro!” Erano arrivati nell’hotel che ospitava la manifestazione e Sugar era entrata in modalità accompagnatrice turistica, oltre ad aver preso Kurt trà le sue ali protettive.
“dimmi Sugar” il giovane ragazzo si avvicinò, appena si sentì chiamare
“Ho cambiato la tua stanza, ti ho fatto avere una suite a te ed al tuo David, sei stato così carino con tutti quei complimenti, mentre eravamo in viaggio” gli disse accarezzandogli la guancia
“Grazie tesoro ma non dovevi, io e David potevamo accontentarci anche di una piccola matrimoniale” disse prendendo per mano il suo fidanzato, che lo guardò perplesso
“sia mai! Le persone come te, che si intendono di arte, come te ne intendi tu, con tutte le cose carine che mi hai detto, devono solo avere il meglio da Sugar Motta, vi aspetto a pranzo nel mio tavolo, sarete miei ospiti…. Siete tutti miei ospiti!” urlò nell’atrio dell’albergo, per poi salire le scale con aria da diva.

Brittany scosse la testa e sorrise, non era niente di nuovo per lei, ma vide che gli altri seguirono i movimenti di Sugar abbastanza perplessi.

“Kurt! Furbacchione te la sei lavorata bene eh?” gli disse Santana, avvicinandosi a lui
“oh San grazie…. Grazie davvero, sei l’amica che tutti vorrebbero avere, grazie per esserti messa insieme a Brittany, questa vostra storia, gioverà tutti quanti noi” disse, mentre le stringeva la mano riconoscente
“ma che dici idiota! Io mi sono innamorata di Brittany, quando sapevo che era una semplice educatrice” ribadì la mora
“e vedi? Tutte le sorprese che ti riserva il destino? Se non vi foste innamorate, non saremo qui tesoro, in uno dei più lussuosi hotel di Broadway, invitati ad una manifestazione, dove ci saranno tutti i più grandi attori e produttori. L’ho sempre detto io che i gay hanno una marcia in più” sproloquiò

Santana lo guardò stranita, perché potè giurare che, il suo amico stesse delirando in quel momento
“devo chiamare Rachel, Sugar mi ha detto che potevo invitarla, non può lasciarsi sfuggire questa occasione” disse prendendo il cellulare
“hey David! Scimmione vieni qui, avanti!” urlò Santana
Il ragazzo si avvicinò
“sono molto preoccupata per Kurt, ho paura che se continua così collasserà”
“si, praticamente non dorme da quando ha saputo la notizia che dovevamo venire qui, và avanti a red bull. Non sò che fare Santana” disse preoccupato
“ok… ti dico io cosa devi fare” lo prese da una parte e lo guardò negli occhi sussurrando “ora lo porterai in camera, lo farai rilassare, come tu sai fare” ammiccò facendogli l’occhiolino “per poi stancarlo, fino allo sfinimento, dormirete abbracciati come due cuccioletti indifesi, fino a che non verrò io a svegliarvi, due ore prima della serata!” disse guardandolo con malizia
“cos…cosa?” rispose imbarazzato l’altro
“avanti? forzaaaaa… sei ancora qui?” lo spinse verso la direzione del fidanzato, che parlava al telefono in modo alquanto agitato.


Fù distratta da un forte chiasso, che proveniva dall’altra parte della sala, si girò e vide un gruppo di ragazzi che si precipitò in massa, verso la sua Brittany, urlando e riempiendola di baci ed abbracci, vide che poi la presero di peso e la trascinarono verso un divano, per poi buttarsi tutti sopra di lei
“aaahh pianooooo!” urlò divertita la bionda, mentre sentiva addosso tutti i suo amici

Si ritrovò a sentire mille domande e saluti tutti assieme, non capendoci niente. Venne avvolta in un abbraccio da una di loro che la strinse forte
“Britt! Mi sei mancata da morire” esclamò Hannah
“tesoro anche tu, anche voi!” disse emozionata

Santana si ritrovò ad osservare quella scena molto tenera di Brittany ed i suoi amici, capì come mai le mancassero così tanto. Si mise a ridere, quando i ragazzi riservarono la stessa accoglienza a Mike, nonostante non lo vedessero da nemmeno un mese

“noi andiamo in stanza San, Becky viene con me…. Sembra molto popolare la tua Britt qui” Quinn si avvicinò, destandola dai suoi pensieri.
“si, sono i suoi amici ballerini, non li vedeva da un anno” disse.

Si girò e decise di avvicinarsi con una scusa
“Britt, io porto su le valigie” le disse
“hey! Vieni qui!” la bionda la chiamò, facendo girare tutti verso di lei
“devi conoscere tutti! Ragazzi lei è Santana” disse con orgoglio mentre tutti si presentarono.

Sentì il suo cellulare vibrare, rispose subito, vedendo il nome nel display, poi dopo aver chiuso disse
“ragazzi devo andare, ho una riunione con John per stasera, devo scappare”  trà le proteste degli altri
“vi prometto che alla festa sarò tutta per voi” disse ancora per tranquillizzarli. Poi prese la mano di Santana esclamando “andiamo!”

“dove… dove stiamo andando precisamente?” le chiese la mora, mentre si faceva trascinare
Brittany si fermò, per aspettare l’ascensore e disse
“alla riunione con John, mia madre, mia nonna e tutto il consiglio amministrativo della Motta-Pierce”
“che cosa? no no… non se ne parla” scosse la testa spaventata

Entrarono dentro l’ascensore e Brittany lo bloccò improvvisamente
“amore… sarà una giornata difficile questa per me, rivedrò cose che mi ricorderanno mio padre, persone che non faranno altro che ricordarmi mio padre, ho bisogno di te, ho bisogno che stai al mio fianco, senza lasciarmi mai, perché ho paura di non reggere, senza di te” disse con gli occhi lucidi
Santana balbettò qualcosa, sconvolta da tutto quel turbine di emozioni che Brittany le aveva provocato e dall’energia carica di tensione che sentiva.

La bionda la baciò, senza nemmeno capire che cosa avesse biascicato poco prima, prendendole il viso trà le mani, per poi guardarla negli occhi e dire
“ok?”
Santana annuì, era spaventata, non si aspettava tutto quello così in fretta, pensava di starle affianco ma in silenzio e senza dare nell’occhio.

Brittany le prese sicura la mano e, dopo averle riservato un altro sguardo di intesa, entrarono nella sala riunioni.
C’era un grande tavolo ed attorno delle sedie con dei personaggi tutti di mezza età seduti, al centro c’era John ed affianco a lui, Santana riconobbe la mamma di Brittany. Ci fù un improvviso silenzio quando entrarono ed, a Santana venne solo il desiderio di fuggire, se non fosse stato per la sua ragazza che le strinse ancora di più la mano.

“Brittany! Eccoti!” John sorrise ed indicò alla ragazza l’unica sedia vuota affianco a lui.
“ciao John, ciao a tutti” disse sorridente, Santana potè giurare di sentire la mano tremante di Brittany, in quel momento
Si sentì gli occhi addosso di tutti, più che guardare Brittany, quelle persone osservavano quella ragazza sconosciuta, tenuta per mano dalla figlia di Pierce.
“e… lei chi sarebbe, scusa tesoro?” chiese John perplesso, girandosi anche verso la mamma di Brittany
Prima che Elisabeth potesse rispondere  per la figlia, Brittany disse
“lei è Santana, la mia ragazza” ci fù un mormorio ed una tensione, dopo quella frase che Brittany aveva detto con la voce tesa. John corrucciò la fronte perplesso ed Elisabeth scosse la testa in un gesto spontaneo. Santana, in quel momento, notò la nonna di Brittany, seduta dall’altra parte del tavolo che, con una mano davanti alla bocca, sorrise divertita e le fece l’occhiolino. Quel gesto rassicurò in un modo incredibile le due ragazze.

“oh bene, ciao Santana, non ci eravamo ancora conosciuti noi due” disse John, riprendendosi e porgendole la mano
Santana le sorrise e strinse la mano.
“Ciao Santana, se vuoi puoi accomodarti vicino alla nonna di Brittany, c’è un posto libero” intervenne Elisabeth. Santana annuì e si spostò di un millimetro, per dirigersi verso Margaret, un po’ più sollevata dal fatto che, stando li, non fosse più al centro dell’attenzione, ma si sentì tirare la mano da Brittany, che esclamò

“no!” facendo girare di nuovo tutti “vorrei si sedesse affianco a me, se fosse possibile” guardò con fare sicuro John, che deglutì e disse
“ma… ma certo! facciamo subito mettere una sedia qui affianco, così potrai stare vicino alla tua Santana” facendo cenno ad uno del personale dell’hotel che stava li a disposizione.


La riunione non fù lunghissima, gli organizzatori dell’evento elencarono i premi con i premiatori ed i premiati, Brittany scoprì che a lei toccò il premio più importante, che riguardava il musical che aveva fatto più successo in quell’anno. Mentre il direttore artistico della serata, spiegava le varie esibizioni che ci sarebbero state, arrivò il momento, in cui disse che avevano preparato un filmato, con i più bei discorsi del padre di Brittany, con immagini della sua vita con la sua carriera. Santana sentì che, la bionda affianco a lei, s’irrigidì e trattenne il respiro, capì che quello, sarebbe stato il momento più difficile della serata per lei, così le strinse la mano ed, avvicinandosi al suo orecchio, le sussurrò
“andrà tutto bene, vedrai, ci sarò io li con te” Brittany si girò e le dedicò un bellissimo sorriso.
 
****
 

Finita la riunione si stavano dirigendo finalmente nella loro stanza, felici di aver superato anche quel momento
“Brittany!” sentirono chiamare alle loro spalle
Si girarono e videro una Elisabeth tesa che, sfregandosi nervosamente le mani,si diresse verso loro due
“ti posso parlare qualche minuto?” disse la donna, per poi guardare Santana e continuare “in privato”
La mora capì subito e stampandole un bacio sulla guancia, le lasciò la mano per poi dire
“inizio ad andare in camera”
Brittany annuì nervosa, mentre non aveva distolto lo sguardo dalla madre

 
“non è stata una buona idea azzardare quella mossa, davanti al consiglio di amministrazione” le disse, una volta che Santana si era allontanata
Brittany le sorrise malefica dicendo
“quale mossa?” sapendo benissimo a cosa si riferisse
“andiamo Brittany! Sai perfettamente di cosa stò parlando. Non mi sembrava né il luogo né il momento adatto”
“perché? Perché siamo due ragazze? Perché la figlia di Pierce, quella che ha causato l’incidente, ora infanga ancora di più il nome del padre con una relazione omossessuale?” disse, avvicinandosi alla madre con una mano sul fianco
“non essere sciocca! Conosci questa ragazza da pochissimo, non puoi portarla al consiglio come se fosse…. Se fosse tua moglie…” Elisabeth si fermò, mettendosi una mano sulla fronte ed esclamando “Dio… tutto questo è surreale”
“Santana è importante per me, fa parte della mia vita e conosco la metà delle persone che c’erano li dentro e sò per certo, che la maggior parte, la pensa come te, nei miei riguardi e che, come te, non ha il coraggio di esprimere liberamente i proprio sentimenti”
“che vorresti dire?” chiese perplessa
“andiamo mamma, pensi non l’abbia capito che tu e John avete iniziato una storia? Che tu non hai il coraggio di annunciare? Non sono così stupida!” le disse con rabbia
“ma… ma…” Elisabeth rimase senza parole, non aveva preventivato di dover affrontare quell’argomento con la figlia in quel momento
“semplicemente è troppo presto, non mi sembra il caso di rendere pubblica questa cosa, soprattutto a Broadway” disse, dopo essersi ripresa
“è questo il tuo problema, anche quando in passato dovevi scegliere, hai scelto la cosa che ti dava più sicurezza, non hai scelto con il cuore, sono sicura che hai amato mio padre, ma ora ami un altro e non c’è niente di male nel dirlo. Papà mi ha insegnato ad esprimere i miei sentimenti, sempre! Ed è quello che ho fatto oggi, per rendere onore a lui…. e non per offenderlo!” disse, per poi girarsi e lasciare la madre impietrita alle sue spalle.
“Brittany!” cercò di chiamarla ma ormai la figlia era già lontana.
 
 
Fece un lungo respiro, prima di aprire la porta della sua camera, dove l’attendeva Santana, non voleva trasmetterle tutta la tensione che si era creata dentro di lei in quelle ore, appena atterrata a New York, entrò con un grande sorriso
“ciao!” la mora si girò, mentre osservava il panorama dalla finestra. Brittany si avvicinò immediatamente a lei e le cinse la vita con le braccia.
“che fai?” le chiese, mentre la stringeva e dava un bacio sul collo
“guardavo questo bellissimo panorama, siamo in un attico e si vede tutta Broadway, è uno spettacolo bellissimo” disse incantata
“in questo momento, sei tu il più bel spettacolo” le rispose, facendola girare verso di lei e notando che era arrossita a quel complimento. Le levò i capelli dal viso e glielo accarezzò dolcemente
“Dio sei bellissima Santana” esclamò incredula di quello spettacolo, per poi baciarla con passione.
Si staccarono ancora rapite dal sapore delle proprie labbra e Santana le dedicò un sorriso bellissimo.

“ti piace la stanza?” le chiese l’altra, scrutando ancora il suo viso
“è bellisisma, c’è anche l’idromassaggio con vista panoramica” disse entusiasta
Brittany sgranò gli occhi esclamando
“che cosa?”
Santana la prese per mano e la portò a vederla, aveva già preparato tutto per un bagno rilassante

Brittany spalancò la bocca e disse
“abbiamo ancora un bel po’ di tempo, prima di prepararci” guardando maliziosamente la sua latina
Santana si mise a ridere, per quell’espressione buffa, mentre la bionda l’abbracciò, facendole il solletico ed esclamando
“non ridere delle mie facce sensuali”
“ah perché quella, era una faccia sensuale? Avvisami la prossima volta, perché mi concentrerò, per non ridere” disse, soffrendo per il solletico
“adesso ti farai un bel bagno, cara la mia stronzetta” le disse, slacciandole velocemente i pantaloni e levandole gli altri indumenti
Santana rise e si immerse nella vasca, completamente nuda, con uno sguardo che, fece realizzare a Brittany, che decisamente, doveva prendere lezioni da lei, per imparare a fare uno sguardo sensuale, che uccidesse come quello

Si tolse i vestiti, per immergersi anche lei dentro la vasca. Santana la schizzò subito con l’acqua, la bionda non demorse e si avvicinò a lei, nonostante gli schizzi dell’altra che rideva divertita

“vieni qui! Non è così grande questa vasca!” disse, per poi afferrarla stretta, fù completamente invasa dalla risata bellissima e sonora di Santana. Si fermò ad ascoltarla, quasi come se fosse la sinfonia più dolce che avesse mai sentito.
“cosa voleva tua mamma?” le chiese improvvisamente, accarezzandole il viso, dopo averle stampato un lieve bacio
“niente di importante, solite raccomandazioni di madri, quando vengono a scoprire spudoratamente, che le proprie figlie hanno una relazione seria…. Cose del tipo: state attente…. Prendete le precauzioni…non vorrei ritrovarmi con un nipote a carico….” Disse in modo buffo
“idiota!” rise Santana e le diede uno schiaffo leggero
“hai fatto una cosa molto coraggiosa e pazza prima, li in mezzo. Lo sai?” continuò a dirle, facendosi seria e con aria preoccupata
“lo sò….” Rispose
“sei felice Britt?” le chiese, mettendole le braccia al collo
“si, tantissimo” le rispose baciandola
“tu?” le chiese poi, dopo essersi staccata
“non potrei esserlo più di così”
Brittany la strinse a sé in un abbraccio fortissimo e le sussurrò
“ti amo da impazzire” per poi buttarsi a baciare il suo collo
“anche io amore” rispose Santana, mentre stretta a lei, ansimò per i baci caldi della sua ragazza e per le mani che stavano vagando ovunque nel suo corpo .

Si avvinghiò di più a lei, l’acqua amplificava di più ogni tocco ed ogni bacio di Brittany sulla sua pelle. Fino a che, la bionda, non si fermò un attimo, facendola tornare alla realtà
“hai messo il preservativo?” le chiese Brittany seria
Scoppiarono a ridere tutte e due e Santana disse
“idiota! Vieni qui che te lo faccio vedere io!”
 
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Grazie ancora a chi legge questa storia e scrive un commento, vi ringrazio davvero, sono preziosi per me i vostri pareri. Spero che, oltre ad aver sognato con le nostre due belle ragazze, vi siate divertite come me, a leggere di un pazzo Kurt ed un altrettanto pazza Sugar. Vi dico già da adesso che io li shippo troppo!
Bacio
E

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Capitolo 20
*** ....With somebody who loves me ***


“il premio Pierce per il miglior ballerino di fila và a…” l’attrice tenne un po’ il pubblico in suspance, prima di pronunciare ad alta voce: “Michael Chang!”

Ci fù un boato nella sala e, lo stesso Mike, sgranò gli occhi, non aspettandosi assolutamente quel nome, mentre Tina, affianco a lui, gli stringeva un braccio per l’eccitazione.

“non ci posso credere che siamo supportati dal più bravo ballerino di Broadway, questo è tutto un sogno!” esclamò Kurt, che era seduto affianco a Santana
Santana si girò e lo guardò sorridente, dopo aver notato che Brittany, seduta sul palchetto delle celebrità era commossa

“bene bene… il mio coreano preferito!” esclamò Sugar, presentatrice della serata
“sono Cinese…” rispose in imbarazzo Mike che ormai era salito sul palco e stava ricevendo il premio da una delle più famose attrici di Musical
“oh si certo… è uguale” rispose distratta Sugar
“Mike vuoi dire qualcosa? Vuoi dedicare il premio a qualcuno? Intanto ringraziamo Lara Stenford ,per la sua gentile presenza, con un applauso grazie” Sugar si muoveva con molta abilità e professionalità su quel palco, Brittany la guardava ammirata, lei non ci sarebbe mai riuscita.

“si… certo…” disse il ballerino, avvicinandosi al microfono con il premio in mano “voglio ringraziare prima di tutto la giuria che ha votato per me, poi voglio semplicemente dire che, la danza, è la mia vita, è stato il mio primo amore e non lo tradirò mai” il ragazzo si girò verso Brittany per guardarla “ penso che chiunque l’abbia amata come me, prima o poi ritorni da lei” la bionda abbassò lo sguardo, distogliendolo dagli occhi convinti di Mike “questo è per te Tina!” disse poi, mandando un bacio alla fidanzata, che era seduta trà il pubblico
“grazie Mike! Aaaahhhh l’amore, che cosa meravigliosa!” disse Sugar, per poi continuare il suo show

 
Santana non distoglieva lo sguardo dalla sua Brittany, era proprio bella quella sera, aveva un vestito nero lungo, che segnava perfettamente il suo fisico scolpito, voleva assicurarsi stesse bene, sapeva che, quelli, erano momenti difficili per lei

“Santana devo dire che Brittany è veramente bella, complimenti!”
“grazie Rachel” rispose soddisfatta all’amica, che era seduta affianco a Kurt, il quale era affianco a lei
“aspetto con ansia di conoscerla” continuò la giovane cantante
“io l’ho conosciuta anni fà, eravamo nello stesso tavolo con lei ed il padre, ad una cerimonia di beneficienza”
Santana si sporse più avanti, sentendo quella voce che proveniva da qualcuno affianco a Rachel e vide che era la voce di Jesse St James. Sollevò gli occhi al cielo ed avvicinandosi a Kurt disse
“ci sono per caso novità in casa Berry?”
Kurt la guardò stranito e disse
“scusa, non ti sei accorta della sua presenza quando è arrivata Rachel?”

Santana non aveva considerato più di tanto Rachel, ne chi l’aveva accompagnata, era troppo preoccupata per Brittany, per utilizzare le sue energie per altro.

“no… non vado dietro alle cotte di Rachel Berry” disse
“comunque si, Stanno insieme, dopo che Finn è partito per tornare a Lima, Jesse non ha perso tempo” disse con fare disgustato.
“mah… non ho mai capito i suoi gusti, da un’idiota ad un altro… anche se, almeno questo, sà muoversi decentemente su di un palco” disse, per poi soffermarsi su un particolare dell’abbigliamento di Kurt
“Dio Kurt, fa un caldo bestiale, levati questo foulard dal collo che, oltretutto, urla “sono gay” al mondo” disse, per poi provare a sfilarlo
“no! Lascialo! È un foulard…. Diciamo… più che altro coprente Santana” disse arrossendo
Santana capì subito e spalancò la bocca, per poi fare un sorrisino malizioso dicendo
“fà vedere”
Kurt abbassò lievemente l’indumento, per mostrare un arrossamento sul collo, vicino al suo orecchio
Santana annuì compiaciuta e si girò verso David, che era seduto esattamente dietro di lei, per farle l’occhiolino ed il pollice in su. Il ragazzo, anche se non capì quello strano gesto improvviso di Santana, annuì e ricambiò sollevando il pollice.

La sua attenzione tornò sul palco, nel momento in cui, Sugar, annunciò il video, preparato in ricordo del padre di Brittany, subito cercò lo sguardo della sua ragazza e lo trovò, annuì per rassicurarla e vide che Brittany le fece un sorriso teso.
 
Improvvisamente, durante la proiezione del video, si accorse che, nel buio della sala, Brittany si allontanò di corsa, Santana trattenne il respiro, non sapeva cosa fare, nessuno si era accorto dello spostamento di Brittany,  ma sicuramente, se si fosse mossa lei dal pubblico, l’avrebbero notato in tanti. Decise di non pensarci più e si alzò, disturbando un Kurt con le lacrime agli occhi, che scuoteva la testa, ripetendo come un mantra, delle frasi che capiva solo lui

“dove vai?” Quinn la bloccò, mentre passava davanti a lei
Santana la guardò e le bastò dire “Brittany… devo andare” che Quinn lasciò il suo braccio

Arrivò di corsa dietro il palco e non la vide, il cuore le batteva a mille, quando sentì una voce a lei conosciuta che le disse
“è andata da quella parte, mi dispiace ….” Elisabeth era riuscita soltanto a dire quelle parole, Santana capì improvvisamente anche il dolore di quella donna, che aveva avuto soltanto il coraggio di seguire la figlia con lo sguardo, ma non di fermarla. Le fece soltanto un cenno col capo per rassicurarla e corse verso la zona che le aveva indicato.
 
 

La trovò rannicchiata su sé stessa con le spalle al muro, che piangeva con grandi singhiozzi, le fece una pena indescrivibile, aveva paura di avvicinarsi, perché non sapeva che cosa fare e soprattutto che cosa dire, ma la voglia di stringerla prese il sopravvento
“hey” le disse delicatamente

Brittany sollevò lo sguardo verso di lei ed esclamò “San!” per poi buttarsi trà le sue braccia, in un pianto disperato
Santana sentiva i singhiozzi sempre più forti ed il suo respiro sempre più frammentato, si preoccupò, perché quello, sembrava essere un vero e proprio attacco di panico

“Britt…. Hey!” la chiamò, ma la ragazza sembrava non sentire “Brittany, guardami” le disse, cercando di staccare il viso della bionda dal suo corpo
“amore calmati, ti stai facendo solo del male così” disse, guardando il viso devastato dell’altra
Brittany sembrò calmarsi un po’
“ok… ora voglio che fai dei bei respiri lunghi e profondi, lo fai per me?” le chiese con amore
L’altra annuì e cercò di respirare correttamente, mentre Santana l’aiutava a mettersi in piedi
“sei bellisima, non puoi rovinare questo bel vestito, col trucco che cola dappertutto” le disse, facendola sorridere

“non posso salire su quel palco ed onorare mio padre, è morto per colpa mia San!” pronunciò
“Britt… per favore, non dire così, è stata una fatalità, un brutto gioco del destino. Pensò che il miglior modo per onorare tuo padre, sia quello di salire su quel palco e parlare di lui, dì a questa gente che uomo straordinario era e quante cose tu hai di lui. Le somigli così tanto amore” le disse, scostandole i capelli dal viso
“come fai a saperlo? Non l’hai conosciuto”
“perché ogni persona che l’ha nominato ha solo parlato bene di lui, come succede con ogni persona che mi parla di te e ti conosce e perché io so che è così” le disse, guardandola negli occhi, per poi stamparle un leggero bacio
La bionda sembrò un po’ più serena. Santana le sorrise e disse
“ora ti sistemo il trucco e voglio che torni lassù, fiera di essere la figlia dell’uomo a cui è stata dedicata questa serata” le disse, prendendo una salvietta dalla sua borsa iniziando a tamponarle il viso

Brittany annuì guardando intensamente Santana, le prese il viso trà le sue mani improvvisamente e la baciò con passione. Santana si beò di quel bacio energico, che voleva soltanto dire che la sua ragazza aveva deciso di reagire

“ora dovrò anche rimetterti il rossetto” sorrise ancora trà le sue labbra

****
 
“siamo arrivati al premio più importante in questa serata: Miglior Musical dell’anno, vorrei chiamare qui al mio fianco, una persona meravigliosa, che credo sia la cosa più bella che Stephen Pierce abbia lasciato su questa terra” disse una Sugar commossa, mentre guardava la sua migliore amica prepararsi ad entrare. L’aveva vista prima e si era accorta che aveva pianto, l’aveva abbracciata e le aveva detto che le voleva bene, cercando di non piangere per non rovinarsi il trucco. “vorrei chiamare qui, sul palco per il premio più importante, Brittany Susan Pierce”

Ci fù un grande applauso, Brittany entrò incerta ma sorridente ed abbracciò la sua amica, più per avere un sostegno che per formalità. Sugar le fece l’occhiolino e la indirizzò verso il microfono dei premiatori

“grazie a tutti” disse timidamente
Santana la guardava col fiato sospeso, sarebbe voluta salire su quel palco e stringerle la mano per darle coraggio

Brittany, senza perdersi in chiacchiere, aprì subito la busta, voleva andare via il prima possibile da quel palco e da quella situazione.

“il premio Pierce per il miglior musical, và allo spettacolo Wicked, della compagnia di Gregory Zucker!” era la sua compagnia, quella che aveva dovuto lasciare, dopo la morte del padre, quella dove c’erano tutti i suoi amici. Brittany respirò sollevata dalla gioia di poter premiare loro, mentre li sentiva tutti esultare dalle file più indietro. Salì il regista con il coreografo ed i protagonisti a ritirare il premio.

“grazie Brittany, penso di parlare a nome di tutti, nel dire che, questo premio, è anche tuo, perché hai fatto nascere con noi questo musical e, senza il tuo aiuto, non ci saremo riusciti” disse il regista
Brittany diventò rossa e salutò i suoi amici, che avevano esultato ancora di più, sentendo quelle parole.

Fece per allontanarsi, per lasciare lo spazio dei ringraziamenti ai vincitori, quando il regista la bloccò dicendo
“aspetta!” la bionda si fermò ed una Sugar sorridente, la spinse di nuovo davanti al palco
“Ringraziamo la Motta-Pierce per la produzione e tutti quelli che hanno creduto in questo lavoro, la giuria che ci ha votato…” poi prese Brittany per mano e disse “e per questo, abbiamo chiesto di istituire un premio eccezionale per questa manifestazione, il premio al miglior talento, è stato voluto dai ballerini di tutti i cast dei musical in scena a Broadway e, la persona che ha vinto, è stata votata da loro stessi” disse, guardando eccitato Brittany “il primo premio Pierce, per il miglior talento in assoluto, và a Brittany Susan Pierce”

Ci fù un boato ancora più forte e la bionda si mise una mano davanti alla bocca incredula, con le lacrime che scesero spontaneamente. Santana la guardò su quel palco osannata da tutte quelle persone che sapevano perfettamente, che lei era un vero talento e non poteva lasciarlo andare così.
“ci manchi Britt!” disse il regista, prima di consegnarle il premio ed abbracciarla
“ora devi dire per forza qualcosa tesoro” le si avvicinò una Sugar commossa a sussurrarglielo.
“cos..cosa?” chiese ancora confusa l’altra
Sugar annuì e, sorridendole, la spinse più vicina al microfono

Brittany cercò spontaneamente lo sguardo di Santana che, anch’essa commossa, la guardò ed annuì per darle coraggio
“grazie, grazie a tutti, davvero non sò che dire. “ disse
“dicci che tornerai a ballare!!!” urlò Hannah dalle file più lontane, per poi ricevere un applauso da tutti i suoi colleghi. La bionda sorrise e poi disse “con te faremo i conti più tardi” procurando una risata in tutta la sala

“quello che è successo a mio padre, rimarrà per sempre stampato dentro di me e, probabilmente, mi porterò il senso di colpa per tutta la vita” disse, creando il gelo in tutta la sala, Santana iniziò a respirare a fatica temendo il peggio “ma… oggi, una persona mi ha fatto capire che, il modo migliore per onorare mio padre, è essere me stessa e vivere per portare avanti tutti i valori bellissimi che lui mi ha insegnato. Questo premio lo dedico a lui e, permettettemi di dedicarlo, anche alla persona che stà curando le mie ferite in un modo meraviglioso ed è seduta proprio li a sostenermi in tutto.” Indicò Santana e tutta la gente si girò a cercare chi fosse

“Oh mio Dio, ti devi alzare San!” disse Kurt, che non smetteva di asciugarsi gli occhi
“eh? Ma che dici?”era ancora sotto shock ,per le parole appena sentite
“avanti alzati!” Kurt la sollevò di peso, mentre tutti applaudivano nella sua direzione.
Fece un lieve sorriso carico d’imbarazzo e si bloccò, quando vide Brittany che la guardava ed esclamò “ti amo Santana” sollevando il premio ed indirizzandolo verso di lei

“ooooohhhh…. La miglior dichiarazione d’amore di sempre!” esclamò Kurt

La mora rimase impietrita da quelle parole coraggiose dette su quel palco. Non poteva credere che la sua ragazza aveva avuto anche solo il coraggio di pronunciarle. Si rimise a sedere ancora scossa, mentre tutti i suoi amici le toccavano le spalle e si congratulavano con lei.

“bene e dopo tutta questa esplosione d’amore di questa serata, possiamo concludere! Ringraziamo tutti per aver partecipato!” urlò Sugar, trà gli applausi della gente

*****
 
“Lopez ma che gli fai tu alle donne? Hai ricevuto una dichiarazione d’amore niente male oggi” Quinn la scherniva, mentre sorseggiavano un drink in un lato dell’ampia sala, per il party post premiazione.
“sei solo invidiosa Fabray…. “ sorrise, sorseggiando la bibita e gongolandosi
“no sono incredula! Come può una persona dolce ed in gamba come Brittany, innamorarsi di una stronza come te?” la schernì divertita
“perché sono sexy” le fece l’occhiolino sapendo di farla divertire
 
 
“allora Rachel Berry, tu sei di Lima giusto? Come mai non ti ho mai visto nell’ambiente?” le chiese Sugar, mentre sedeva ad un tavolo con Kurt, David, Puck e Sam ed ovviamente i due giovani attori in erba di Broadway
“perché ho lasciato la città a 18 anni, per studiare alla NYADA” disse fiera
“NYADA eh? Il massimo dell’inutilità! Quella scuola è pessima e non ti dà niente, l’unico modo per imparare a recitare a Broadway, è recitare a Broadway, non studiare come recitare” disse fiera e sicura, mentre Kurt annuiva, prendendosi la sua rivincita sull’amica, che era stata più fortunata di lui ai tempi del diploma.
“cosa? ma è una delle scuole di Musical più importanti al mondo!” esclamò Jesse, procurandosi uno sguardo amorevole dalla sua fidanzata
“si certo! la scuola te la fai sul campo bello mio! Guarda il nostro Kurt, è a Lima e stà mettendo in scena uno dei musical più originali, solo con la sua fantasia” disse, per poi avvicinarsi a lui e dirgli a bassa voce “a proposito, aspetto al più presto il copione, per dargli uno sguardo” gli fece l’occhiolino.
Kurt le sorrise e si girò soddisfatto verso Rachel, che diventò rossa dall’invidia.

****

Santana osservava Brittany da lontano, mentre era circondata dai suoi amici, la vedeva felice e vedeva che si divertiva in modo spontaneo con loro
 
“questa canzone è fantastica! Andiamo a ballare!” Hannah prese la mano di Brittany e la trascinò verso la pista
“no!” esclamò “ti prego Hannah, sono già abbastanza provata da tutto questo, mi hanno fermato centinaia di persone per parlarmi di mio padre, non farmi fare anche questa cosa” disse supplichevole
“ooooh avanti! sono due passi Britt! E domani vieni in palestra, perché ti devi rimettere in forma ti vogliamo qui! È qui il tuo posto Britt! Non a Lima” le disse convinta l’amica, mentre le sorrideva ed iniziava a ballare
“dai ma non ti viene la voglia di ballare?” si avvicinò di più a lei
“tu non capisci” scosse la testa e si allontanò

Si diresse spontaneamente verso Santana, non era ancora riuscita ad incontrarla, dopo quello che aveva fatto sul palco quella sera, anche lei stentava a crederlo
“hey!” le disse la mora appena la vide
“ti và di uscire a fare due passi?” le disse, avvicinandosi all’orecchio, per farsi sentire a causa della musica troppo alta
Santana annuì, poi si avvicinò verso Quinn per dirle
“mi stò spostando un attimo ci pensi tu a Becky?” le disse, girandosi a guardare la sorella, che ballava scatenata con Sam. La bionda annuì, facendole un occhiolino e Santana semplicemente, per ringraziarla, si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia
 

“come stai?” le disse subito, appena Brittany l’avvolse in un abbraccio.
“adesso bene” rispose  stampandole un lieve bacio sulle labbra “non ne potevo più di stare ad ascoltare gente che mi parlava di mio padre e che mi diceva che devo riprendere a ballare”
Anche secondo la mora doveva riprendere a ballare, ma non glielo disse, aveva già abbastanza pressioni.

“sai che sei una pazza da internare? Oggi hai fatto cose folli” disse per cambiare argomento ed alleggerirla
“non ho fatto altro che dire la verità…. E non puoi capire quanto sia liberatorio!” esclamò finalmente sorridendo
Santana scosse la testa incredula che, quella persona meravigliosa, era li davanti a lei e l’amava. Si sentiva la persona più fortunata al mondo in quel momento. Si avvicinò per baciarla con passione.
“ho bisogno di togliermi questo vestito di dosso e soprattutto questi tacchi, casa mia è a due passi da qui, mi accompagni?” le chiese, ancora inebriata da quel sapore delle labbra della latina
Santana annuì , le prese la mano e si diressero verso casa.
 
 
“ecco fatto! Ora si che sono di nuovo io!” esclamò, dirigendosi verso la palestra, dove Santana si era spostata, adorava quello spazio che il padre aveva creato per Brittany, lo immaginava come un posto dove, la sua bionda, si rifugiava sempre, ogni volta che ne sentiva il bisogno.
“eri bellissima con quel vestito, ma anche così non sei male” le disse avvicinandosi
Si era messa un paio di pantaloni di una tuta ed un top che le scopriva la pancia.
“lo dici solo perché sei di parte” la prese trà i fianchi divertita
“mmm può essere, ma sono anche convinta che troverò molte persone d’accordo con me” le mise le braccia attorno al collo, per poi avvicinare il viso al suo e strofinarle il naso
“mi fai stare bene Santana” le disse sinceramente

La mora sorrise e le stampò un bacio, per poi dire
“sono convinta che, anche riprendere a ballare ti faccia stare bene” prendendo coraggio, anche se era un po’ impaurita dalla sua reazione
Brittany si staccò subito da lei
“ti prego…. Anche tu no!” disse, passeggiando nervosamente
“perché? Perché no Britt?” Santana si avvicinò a lei e cercò i suoi occhi, che guardavano altrove
“perché non ballo più, non ha più senso ballare, se mio padre non può vedermi”
“si che può vederti! Chi ti dice che non possa?” le prese il viso trà le mani, per costringerla a guardarla
“lui non c’è più Santana e non mi può vedere”
“certo che può vederti, lui ti vede perché è dentro di te, e sono sicura che vuole vederti felice”
“ma io sono felice, perché ho te, ho il tuo amore” disse subito
“si ma non sei completamente felice!” alzò di poco il tono “ lo vedo Brittany, pensi che non lo capisca? Lo vedo ogni volta che guardi Mike ballare ed insegnare i passi ai ragazzi, ho visto con quale orgoglio hai preso quel premio che, coraggiosamente, i tuoi colleghi ti hanno assegnato”  Brittany di nuovo si staccò da lei e si girò per allontanarsi. Santana le andò dietro e le afferrò la vita, stringendosi forte sulla sua schiena

“ti prego amore, non privarti della completa felicità, non te lo meriti, non hai nessuna colpa per quello che è successo, voglio che tu lo capisca Brittany!” la strinse forte, mentre sentiva che il ventre dell’altra si sollevava con più velocità per l’affanno.
“oggi mi hai dimostrato in mille modi il tuo amore, senza che io ti chiedessi niente, hai fatto cose coraggiose del quale mai avrei pensato riuscissi a fare” Santana sentì che Brittany le strinse forte le braccia, che in quel momento la stavano avvolgendo in un abbraccio sicuro
Prese coraggio e disse
“ora ti stò chiedendo io di dimostrarmi il tuo amore, balla per me, se mi ami Brittany, balla! Non lo vuoi fare per te? fallo per me!” disse con gli occhi lucidi


Brittany si girò improvvisamente e Santana potè notare il suo sguardo sofferente. Scosse la testa e, nel guardare Santana, provò una sensazione mai provata in vita sua. Le scesero calde lacrime e portò una mano verso il viso della mora per accarezzarlo, mentre Santana annuiva e stringeva quella mano che le sfiorava la guancia. Sentì che la bionda fece un respirò profondo e si posizionò al centro della sala da ballo, lasciando Santana in quel lato della sala che la seguì con lo sguardo, tenendosi le braccia strette al petto, per evitare che il cuore le uscisse per l’emozione che provava in quel momento.

Brittany la guardò intensamente, portò con delicatezza e grazia le braccia verso di lei, poi chiuse gli occhi ed iniziò a ballare.

Santana perse il respiro in quel momento. Brittany stava ballando in una sala silenziosa senza musica, ascoltando la note che erano rimaste chiuse dentro di se per tanto tempo. La vide muoversi con sicurezza per tutta la sala, come se conoscesse a memoria ogni centimetro di quel pavimento, la vide saltare, fare giravolte e muoversi con una grazia incredibile, che le ricordò una farfalla. Non resistette e si mise a piangere a quella visione, cercando di trattenere i singhiozzi, per non deconcentrarla in quel silenzio profondo.

Brittany pensava a Santana mentre ballava, voleva trasformare in passi, tutto l’amore che provava per lei, voleva ballare il ti amo che le aveva detto tante volte, ma che non era mai stato così vero e profondo, come in quel momento. Lei le aveva chiesto di dimostrarle il suo amore e lo stava facendo con tutto il cuore. Si ritrovò a sorridere, mentre ballava ed immaginava il suo viso.

Santana vide quel sorriso così puro, accompagnato da quei passi così musicali e non riuscì più a trattenersi, si mise le mani davanti alla bocca e singhiozzò, esclamando un sonoro : “amore!”
Facendo aprire gli occhi a Brittany ,che si avvicinò per stringerla forte. la bionda continuava a sorridere mentre abbracciava l’altra ed affannava, per lo sforzo fisico e mentale
“hai visto? Hai visto amore? Eri bellissima…. Dio eri bellissima Brittany” disse in lacrime, mentre le carezzava il viso
La ballerina annuì, piangendo di felicità, aveva trovato un’altro scopo per il quale ballare, ed era Santana
“devi ballare Brittany, devi ballare! Ti prego” disse supplichevole

Continuava ad annuire alle richieste di Santana, senza avere la forza di rispondere, erano tutte e due in lacrime, Brittany voleva semplicemente stringersi a lei in quel momento e non lasciarla più.
 
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Poche parole per ringraziare chi legge ed ancor di più chi recensisce. Vi adoro.
Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo.
Bacio
E

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Capitolo 21
*** Trauma ***


….Continuava ad annuire alle richieste di Santana, senza avere la forza di rispondere, erano tutte e due in lacrime, Brittany voleva semplicemente stringersi a lei in quel momento e non lasciarla più.
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 Si ritrovarono in ginocchio, strette l’una all’altra, in quella palestra che aveva assistito, silenziosa, a quel momento, che le due sicuramente avrebbero ricordato per tutta la vita.

Si staccarono ancora in lacrime, dopo pochi secondi che si erano guardate, scoppiarono a ridere, quasi in sincrono.
“stiamo piangendo come due cretine” esclamò trà le risate Santana
“già” rispose l’altra, per poi posare la fronte sulla sua spalla
La mora le prese il viso trà le sue mani e se lo posizionò a pochi centimetri dal suo
“grazie” le disse per poi baciarla.
Brittany le sorrise, dopo essersi staccata
“restiamo qui stanotte, non mi và di tornare in quella fredda stanza d’albergo”
Santana annuì e Brittany, sollevandosi da terra con agilità, l’aiutò ad alzarsi, prendendola per mano e dirigendosi verso il suo letto.

La bionda si mise a sedere su un lato del letto, attirò l’altra verso di se, che si ritrovò in piedi, davanti a lei.
Le sollevò la maglia e rimase ad osservare gli addominali scolpiti della sua bellissima mora. Si avvicinò lentamente e le baciò il ventre, con talmente tanta delicatezza, che Santana rabbrividì e, sospirando, tirò la testa all’indietro, mentre le accarezzava il capo.

La ballerina sollevò la testa e le sorrise, guardandola con amore, Santana perse un battito alla visione di quegli occhi, resi ancora più chiari e luccicanti dopo il pianto. Sospirò e si mise a cavalcioni sopra di lei, circondandole le braccia attorno al collo. Le sorrise maliziosa, mentre Brittany si avvicinò per baciarla, lei spostò, con un tempismo perfetto, la testa, procurando una leggera smorfia di disappunto nell’altra, rise sonoramente e si avvicinò a lei, per morderle leggermente il labbro inferiore, per poi allontanarsi di nuovo, quando la bionda voleva approfondire . Brittany la guardò perplessa, non capendo cosa avesse in mente, sapeva solo che, facendo così, la stava facendo letteralmente morire.

“ora tocca a me dimostrarti quanto ti amo” le sussurrò a fior di labbra, mentre con le mani le stringeva ed accarezzava il capo
“mmmm…. E cosa vorresti fare? cantarmi una canzone?” chiese divertita
“no, molto meglio…” le sussurrò maliziosa
“bene, allora ti ascolto” continuò quel gioco divertita
“non devi ascoltare, devi sentire” le disse, per poi tuffarsi trà le sue labbra avidamente.
A Brittany sfuggì un gemito, nell’istante in cui percepì il corpo caldo di Santana, che si dimenava sopra di lei sensualmente. In un momento di foga, le fece sollevare le braccia e togliere al volo quella maglia che, poco prima, aveva soltanto sollevato, per darle dei dolci baci sulla pancia. Santana fece lo stesso con lei, ritrovandosi il busto nudo con il seno di Brittany, davanti agli occhi.
La spinse indietro, verso il letto, per poi scendere dalle sue gambe e sfilarle la tuta, con gli ultimi pezzi di stoffa che possedeva. Si prese qualche secondo per osservarla nuda, mentre cercava di acquistare un po’ di lucidità, per denudarsi anch’essa, mentre Brittany, l’aspettava vogliosa al centro del letto, con le braccia ancora sollevate sulla sua testa, immobile, come l’aveva posizionata Santana, come a farle capire, che le avrebbe lasciato condurre il gioco questa volta.

Si sdraiò sul suo corpo candido e rovente e le accarezzò dolcemente un seno, sfiorandola delicatamente. Brittany si mosse appena per quel tocco, non riuscendo a sopportare ulteriormente quella delicatezza, le mise le braccia attorno ai fianchi, per sentire totalmente il  corpo della latina incollato al suo.
“ti voglio Brittany, ti voglio con tutto l’amore che posso” le sussurrò sensualmente in un orecchio, per poi morderle dolcemente il lobo.
“prendimi allora, prendimi ora amore!” rispose, ansimando ed iniziando a sfregare il bacino col suo,  per farle sentire che anche il suo sesso era pronto. La mora impazzì nel sentire la femminilità di Brittany, già così bagnata, che si dimenava su di lei, le diede un bacio famelico sulle labbra, per poi staccarsi e seguire, con una scia di baci, la strada verso quel profumo che l’attirava verso il basso.
Quando arrivò alla meta, si beò di quello spettacolo, osservandolo ed iniziando ad accarezzare, sempre delicatamente, l’interno delle sue cosce, procurando dei gemiti sempre più sonori nell’altra, che stava impazzendo e non riusciva più a stare ferma.
Santana sorrise e decise di terminare quella tortura. Portò le labbra verso l’intimità di Brittany, che sentì rovente, iniziando a nutrirsi del frutto della sua eccitazione. Sollevò appena lo sguardo e la visione dell’altra, con gli occhi al cielo, che stringeva fortemente le lenzuola affianco a lei, la fecero impazzire. Allontanò la bocca, per inserire due dita dentro di lei e portarsi di nuovo verso il suo viso, per condividere, con un bacio, quel frutto del quale si era nutrita poco prima.

Mentre continuava a muovere , con ritmi sempre più serrati, le sue dita dentro di lei, percepì che stava raggiungendo l’apice del piacere, non si fermò e spinse sempre più velocemente, mentre la guardava godere con gli occhi serrati ed ansimante

“stai con me…. Stai con me Britt” le sussurrò a pochi millimetri dal viso, superando il rumore del loro ansimare.
Brittany aprì i suoi occhi, per incontrare quelli nerissimi di Santana.
“non fermarti… non fermarti!” le disse disperata
“Britt…” pronunciò rallentando
“San…”
“Britt!” Santana si fermò improvvisamente
“San… ti prego, ti prego non fermarti, non fermarti…” disse piagnucolando
“ho sentito dei rumori” disse la latina, mettendosi in ginocchio affianco a lei terrorizzata
“cos… cosa?” Brittany era ancora confusa dall’estremo dell’eccitazione che stava per raggiungere ed ancora affannava
Nel momento in cui fecero silenzio, sentirono tutte e due delle voci, dall’altra parte della casa
Si guardarono terrorizzate
“hai sentito anche tu?” disse la mora, coprendosi istintivamente con il lenzuolo
“si… ho sentito”
“oddio chi sarà? Ho paura Britt”
“è strano, perché c’è un meccanismo di sicurezza con delle telecamere… aspettami qui, vado a vedere” disse, per poi infilarsi velocemente gli indumenti ed afferrare un ombrello con la punta, sistemato vicino alla porta.
“stai attenta amore ti prego!” le disse Santana preoccupata
“stà tranquilla e se non mi senti più chiama la polizia” disse, mentre continuavano a sentire voci sempre più vicine.

 
Si diresse con passo felpato verso il salotto, le voci provenivano da li, le sembrò di sentire qualcuno ridere. Aveva il cuore in gola, mentre avanzava e sentiva rumori strani. Notò la luce accesa del salotto, dovevano essere dei ladri molto inesperti, per fare così tanto chiasso e lavorare con la luce accesa, era sicura che li avrebbe spaventati a sufficienza per farli scappare subito.

Passò la soglia del salotto e, dopo aver visto chi c’era all’interno, si ritrovò ad urlare senza nemmeno accorgersi

“SANTANAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!”

La mora, sentendo quell’urlo così forte di Brittany, fece un salto sul materasso, senza pensarci nemmeno due volte, si avvolse il lenzuolo per tutto il corpo e, quasi imbalsamata, corse a piccoli passetti veloci, in soccorso della sua ragazza

Si fermò affianco a lei spalancando la bocca. La bionda, senza nemmeno guardarla in faccia e continuando ad osservare le persone davanti a lei disse
“dimmi che quelli che vedi, sono mia madre mezza nuda, con John sopra di lei, che stavano facendo sesso”
Scandì ogni singola parola di quella frase

Santana la guardò terrorizzata per un secondo, per poi girarsi di nuovo verso i due, che erano impegnati a raccogliere i loro vestiti per ricomporsi
“s…si, li vedo anche io” disse con voce lieve
“quindi non stò sognando? O, per dirla tutta,non stò facendo uno dei peggiori incubi mai fatti?”
“Brittany… ti prego lasciami spiegare… non pensavo ci fosse qualcuno….” Elisabeth riuscì finalmente a dire qualcosa, per giustificare quella scena
“ti prego mamma! Non parlare! Perché rendi ancora più reale tutto questo!” disse con la faccia schifata, per poi girarsi ed andare via.

Santana rimase li immobile in quei interminabili secondi di silenzio, non sapendo cosa fare e soprattutto cosa dire.
“Santana mi dispiace, pensavamo non ci fosse nessuno, era tutto spento e non c’era nemmeno una macchina parcheggiata…” continuò Elisabeth, sempre più imbarazzata
“siamo…. Siamo venute a piedi dalla festa” disse, complimentandosi mentalmente, per essere riuscita a formulare una frase di senso compiuto, in quella situazione.
Notò che John le fece un sorriso malizioso osservandola, per poi dire
“vedo che vi stavate divertendo anche voi…”

Santana in quell’istante si gelò, ricordandosi che era in piedi, davanti alla mamma di Brittany ed al suo forse compagno, vestita con un solo lenzuolo addosso ed i capelli tutti arruffati. Deglutì per l’imbarazzo.
“John!” esclamò Elisabeth, dandole una pugno sulla spalla per riprenderlo.
“scusa Santana, adesso… bè noi andiamo… scusa ancora… e … cerca di farla ragionare…” disse, prendendo per la stoffa della camicia John ed uscendo dalla porta principale.
 
La mora rimase ancora li immobile per qualche secondo, per poi muoversi lentamente con sopra sempre il lenzuolo stretto, che non le permetteva di fare dei passi normali
“Cazzo… che situazione!” esclamò
 
 
Si diresse verso la camera di Brittany, voleva assolutamente vedere come stava, la trovò seduta sul letto, con le gambe incrociate e lo sguardo assente
“Britt….” Disse, sedendosi affianco a lei, dopo aver indossato almeno la maglia e rimesso le mutande
Dopo qualche secondo, la bionda reagì a quella chiamata dichiarando, sempre con lo sguardo perso nel vuoto
“Dio… ho visto mia mamma nuda, fare sesso con un uomo che conosco da una vita e che per me è come uno zio”
Santana non seppe cosa dire dopo quella frase
“potrei rimanere traumatizzata per tutta la vita San!” continuò
Sentì che Santana si avvicinò, trattenendo a stento un sorriso…. Mordendosi il labbro, per non ridere. La bionda la guardò, inclinando la testa da un lato, a quel punto, la mora non ce la fece più e scoppiò in una fragorosa risata.
“che cosa ci trovi di così divertente?” chiese un po’ offesa
“no… hai ragione amore…. Scusa scusa scusa…” disse, accarezzandole la guancia, mentre lei continuava a guardarla perplessa. Cercò di diventare seria, ma non ci riuscì, ripensando a quella scena appena vissuta e scoppiò di nuovo a ridere
“non ce la faccio!!! Scusa…. Ma è stato troppo divertente vedere le loro facce e soprattutto la tua” disse piegata in due sul letto e battendo una mano sul materasso
Brittany non riuscì a resistere alla risata contagiosa di Santana e sorrise anche lei, mentre la mora si sollevò per darle un tenero bacio sulla guancia, per farsi perdonare anche se ancora rideva trà la sua pelle.

“odio mia madre! Odio il suo tempismo! Odio il fatto che stia insieme a John, ma soprattutto la odio, perché ha interrotto uno degli orgasmi più belli della mia vita” disse, procurando un’altra risata nell’altra e ridendo a sua volta
Santana le girò di colpo il viso per guardarla intensamente negli occhi e dire
“se vuoi, possiamo riprendere da dove eravamo rimaste” sussurrandoglielo trà le labbra
Brittany si spostò velocemente e, con fare disgustato, disse
“No! Penso che non potrò mai più fare sesso con te, perché assocerei mia madre, che si struscia nuda su John, a questo!”
“che …. Che cosa?” quasi urlò la mora
Brittany la guardò seria, per poi non resistere più ed aprirsi ad un sorriso esclamando
“scherzavo! Vieni qui!” la strinse forte, per poi buttarla sul letto e baciarla.
 
********
 
Sentì il campanello suonare e Santana si precipitò ad aprire a Mike e Tina

“hey! Vi aspettavamo per colazione, avete dormito qui? Sugar vi stava cercando” disse Mike, dopo averla salutata con un bacio
“hemmm si abbiamo dormito qui” rispose un po’ imbarazzata la mora, vedendo poi il sorriso ammiccante di Tina
Brittany aveva mandato un sms a Mike quella mattina, chiedendogli se poteva andare a casa sua, perché gli doveva mostrare una cosa. voleva fargli una sorpresa e ballare davanti a lui.
“dov’è Brittany?” chiese curioso
“è in palestra, ti stà aspettando, credo tu conosca la strada” disse con un sorriso

Mike la guardò perplesso e si diresse verso la palestra, seguito da Tina e subito dietro Santana, che non vedeva l’ora di gustarsi la reazione del migliore amico della sua ragazza.
Il ragazzo entrò dentro la palestra e cercò l’amica, appena la trovò su un angolo, partì una musica. Mike capì subito e lasciò andare la borsa che teneva su una spalla, per mettersi tutte e due le mani davanti alla bocca, già commosso, mentre dalle casse, James Morrison cantava “You make it real” .

Brittany aveva un top color bianco candido, dei leggins neri ed una gonnellina bianca da danza contemporanea, che si muoveva leggera ad ogni suo volteggiare. Ballò a piedi nudi ed emozionata, nel vedere che il suo partner di sempre, si era inginocchiato e la guardava ballare commosso.
Santana non potè fare a meno di emozionarsi, vedere Brittany ballare le faceva un effetto incredibile, non riusciva mai a trattenere le lacrime, era così bella e così leggera quando si muoveva, sembrava che non ci fosse gravità attorno a lei, quando atterrava sul pavimento.
Si era svegliata presto quella mattina, per preparare la coreografia, solo ed esclusivamente per Mike, che aveva desiderato ogni singolo giorno da un anno a quella parte,  di vedere avverarsi quel momento.

Mentre James cantava le sue parole per una donna: “rendi tutto reale per me, ed io stò correndo verso di te, tu sei l’unica che mi salva, ecco perché mi sei mancata così tanto, perché tu rendi tutto reale per me” Brittany le dedicava alla danza.

Mike non riuscì più a stare fermo, si tolse le scarpe ,la giacca e la maglia, rimanendo a petto nudo, con solo i jeans, ed entrò in quello spazio magico che Brittany aveva creato. La bionda sorrise nel vederlo e subito posò un braccio attorno al suo collo, per farsi prendere da Mike e volteggiare. Sembrava che avessero studiato quella coreografia per ore, si ritrovarono in sincrono ad ogni passo, con un’armonia disarmante

Le due ragazze  osservavano  in silenzio i loro due amori ballare così armoniosamente, Santana si voltò a guardare Tina che piangeva, lei aveva gli occhi lucidi e non potè credere che, Brittany, avesse trattenuto tutta quella passione, per uno stupido senso di colpa.
 
La musica finì ed i due si ritrovarono faccia a faccia in ginocchio ansimanti. Brittany gli diede una carezza e le sorrise, per poi buttarsi trà le sue braccia
Mike la strinse forte e gli sembrò tutto un sogno.
“ce l’hai fatta tesoro” le sussurrò nell’abraccio. Brittany si staccò ed annuì ,con lacrime di felicità, mentre Mike gioiva di quel momento.

“hey! Ora basta però, Brittany è impegnata ed anche tu, mi sembra di ricordare!”
Santana smorzò la tensione e si avvicinò a loro due, seguita da Tina che si buttò trà le braccia di Mike, per baciarlo.

“Dio amore eri bellissima!” Santana le mise le braccia al collo e le diede un tenero bacio
La bionda la sollevò da terra e la fece girare
“davvero?” rispose ridendo
“Britt… Britt dannazione mettimi giù, rischiamo di cadere rovinosamente a terra tutte e due!”
Disse, mentre la faceva girare
Mike rise, poi le bloccò e disse a Brittany
“devi venire assolutamente con me! Stò andando in teatro dagli altri, ci facciamo un pò di coreografie, ti prego vieni, voglio vedere le loro facce” disse implorante.

Brittany sorrise, vedendo l’amico così entusiasta e si girò verso Santana, come a chiedere se a lei andasse bene, la mora annuì poi disse
“vai pure…. Io e Tina andiamo a vedere come stanno gli altri e se Kurt è ancora vivo, dopo aver conosciuto tutti quei personaggi ieri sera”
 
*********
 
Si ritrovarono in aereo verso il viaggio di ritorno per Lima, Brittany aveva incontrato i suoi colleghi quella mattina ed aveva ballato per ore con loro , facendo la felicità di tutti. Per fortuna, non aveva incontrato nè la mamma e né John perchè erano rimasti a New York, ancora per qualche giorno.

“lo devo dire a Sugar” disse, mentre si faceva coccolare dalla ragazza
“cosa? ma… amore sei sicura?” chiese Santana
“si, basta! Lo deve sapere, visto che il padre non ha le palle per dirglielo!” guardò la mora al suo fianco, le stampò un bacio deciso e si alzò, per andare verso la sua migliore amica.

Santana si ritrovò subito in compagnia di Quinn che curiosa le chiese
“allora? Ho saputo che Brittany ha ripreso a ballare, come ci sei riuscita?”
La mora la guardò con aria maliziosa, dicendo
“sai che io ho sempre delle motivazioni molto convincenti”
“andiamo Lopez, ti conosco, vuoi fare tanto la stronza seducente, ma ci scommetto che sei stata un cagnolino implorante in lacrime, puoi imbrogliare gli altri, ma a me non mi freghi” disse, con aria soddisfatta, vedendo la faccia delusa di Santana “racconta avanti!” continuò, convincendola a farsi raccontare tutto.
 
 
Brittany andò verso la parte dell’aereo riservata a Sugar e vide che conversava animatamente con Kurt. Sorrise al pensiero che quei due si fossero trovati in quanto a follia e passione per il lavoro.

“quindi mi stai dicendo che non muore nessuno nella tua storia?” chiese lei, con in mano il copione
“no Sugar, è un happy ending totale!” rispose lui
“mmmm non mi convince tanto… ci vuole una bella morte drammatica, per tenere il pubblico sulle spine” disse storcendo il naso
“hey!” Brittany si mise a sedere vicino a loro
“ecco, per esempio…. Britt, abbiamo una parte scoperta, ti và di fare la regina bianca e di morire?” chiese con tutta naturalezza Sugar
“oh… mah… non dovrebbe deciderlo Kurt?”
“Kurt,come mai non ti è venuto in mente di proporre questa parte a Brittany, che ha un’esperienza di anni a Broadway?” lo ammonì
“oh…. Bè… perché è una piccola parte che è principalmente danzante e…. insomma…. Fino ad ieri Brittany non ballava e…”
“ma ora ha deciso di concederci un po’ della sua considerazione, ballando anche per noi, quindi direi che è perfetta, poi sai Kurt… io l’ho vista morire in scena, come muore lei, non lo fà nessuno!”  continuò Sugar
“ecco…. Il problema è che…. Insomma, dovrebbe ucciderla la regina rossa nel caso…. E insomma… quella parte la fa Santana!” continuò balbettando Kurt, mentre Brittany lo guardò sorridente, già anticipando la battuta che stava per fare la sua amica
“bè… è fighissimo allora, non c’è niente di meglio di un bel delitto passionale!” spalancò le braccia soddisfatta
“vedi…. Ho il terrore che, appena lo saprà, Santana uccida prima me”
“ma nooooooo, dille che te l’ho proposto io! Ci vuole una bella morte tesoro e Brittany muore benissimo! Vero Britt?”
“si certo! sono un’esperta nelle morti, ho fatto morire il cigno varie volte” rispose divertita lei. Notò che Kurt era preoccupato nonostante la sua frase “Kurt davvero, non c’è problema, sono contenta di fare quella piccola parte e di ballare alla prima del tuo musical e lo dirò io a Santana, vedrai che sarà divertente fare quella parte assieme”
“sul serio? Se glielo dici tu, allora sono più tranquillo!” esultò il ragazzo
“bene, questa storia mi piace sempre di più” esultò Sugar “Britt volevi dirmi qualcosa?” chiese poi
“si… vorrei parlarti” guardò Kurt, che capì subito e si alzò per lasciarle sole

 
“hey cos’è quella faccia? Hai ripreso a ballare tesoro! Sono felicissima! Cosa ti ha fatto Santana per convincerti che stavi facendo una cazzata?” disse, per poi bloccarla, quando lei stava iniziando a parlare “anzi no! E meglio che rimanga nell’ignoranza” facendola ridere
“sei un’idiota! Comunque volevo parlarti di una cosa…. ecco… che riguarda John…”

L’altra la osservò facendosi seria, quando si trattava del padre, Sugar  aveva sempre paura che gli succedesse qualcosa di brutto, l’esperienza di Brittany, l’aveva fortemente provata e sperò non capitasse mai di vedere il padre morire da giovane, non l’avrebbe sopportato.
“si..” disse osservandola
“ecco… vedi….”
“Britt… per favore!” l’ammonì
“ecco… dunque, ieri ero a casa mia con Santana che… vabbè ero con lei a casa” disse arrossendo, pensando a quel momento “ad un certo punto, abbiamo sentito delle voci provenire dal salotto, io mi sono alzata pensando fossero dei ladri, invece…. Ecco… ho trovato John fare sesso… ecco con quella che dovrei chiamare madre, ma che onestamente, non sò più come chiamarla…” abbassò il viso mortificata, non avendo più il coraggio di guardarla in faccia

Notò che Sugar si rilassò, poggiando la schiena sulla sedia e riprendendo a respirare
“oddio!” esclamò con una mano sul petto
“Sugar, io pensavo ci arrivassi da sola… io l‘avevo capito già da tempo, tuo padre è sempre stato innamorato di lei, fin dai tempi del liceo e….”
“oddio Britt, mi hai spaventato seriamente, pensavo dovessi dirmi che aveva qualche malattia o che peggio era morto!” disse interrompendola

La bionda sgranò gli occhi incredula per quella risposta
“ma… ti ho appena detto di aver visto i nostri genitori fare sesso assieme!” esclamò
“si ho capito tesoro…. Posso capire che sia stato un trauma per te, ma andiamo, hai 22 anni ormai, sai come si fanno queste cose no? E poi certo che l’avevo capito! mi serviva solo la conferma che è arrivata in questo momento” disse, per poi alzarsi ed abbracciarla “che meraviglia! Ti rendi conto che ora siamo proprio sorelle a tutti gli effetti?” disse ancora guardandola felice.
Brittany le sorrise spaventata, nonostante la conoscesse alla perfezione, non si aspettava assolutamente quella reazione.
 
Tornò a sedersi vicino a Santana che le chiese
“bè? Come è andata?” stampandole un lieve bacio ed accarezzandole la mano
“pensavo la prendesse male, invece le ho dato la più bella notizia della giornata” rispose ancora un po’ sotto shock
“meno male” rispose soddisfatta la mora, per poi adagiarsi sul suo petto e baciarle il collo
“mi sei mancata questi pochi minuti” disse, facendola ridere
“idiota! Non prendermi in giro!”
“sul serio… mi manchi quando non ci sei” disse dolcemente, per poi darle un bacio che Brittany approfondì
“quindi, mi stai dicendo, che non riesci a stare più di tanto lontana da me?” le chiese, guardandola negli occhi

La mora annuì, per quel flirtare che la stava divertendo, cambiò espressione, vedendo che Brittany girò il viso, verso il finestrino rattristandosi.
“hey, non ti stò prendendo in giro, sono seria amore…. Ormai non posso più fare a meno di te” le disse, prendendole il viso e facendola voltare per sorriderle dolcemente

“lo sò che non scherzi” rispose seria, deglutendo nervosamente
“che succede allora?” iniziò a preoccuparsi
“mi hanno riproposto quel contratto di un anno fà, vogliono torni nella compagnia a New York” disse tutto d’un fiato.
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Ciao, non odiatemi per l’interruzione così improvvisa, ma altrimenti diventava troppo lungo, vi prometto che aggiornerò presto. Intanto ditemi se vi è piaciuto questo capitolo che mi imbarazza un po’ per la scena rossina all’inizio, spero di non aver esagerato, come spero vi siate divertite nel momento della scoperta-trauma di Brittany ed altre cose riguardanti Sugar ecc….   -.-‘’
La canzone che balla Britt, poi raggiunta da Mike è questa
http://www.youtube.com/watch?v=rRxccy-zcJ8
James appunto la dedica ad una donna, Britt alla danza. Vi consiglio di ascoltarla e cercare la traduzione è molto bella.
E niente grazie come sempre a chi legge, recensisce e soprattutto trova anche il coraggio di recensire per la prima volta! Sono passi importanti! :)
Un bacio
E

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Capitolo 22
*** Litigi ***


Cinque mesi dopo….


 
“siamo pronti a partire signorina Santana, ha bisogno di qualcosa?”
“no grazie Richard”

Era un mercoledi sera, e si ritrovava a partire per New York, era una cosa inusuale visto che, da qualche mese a quella parte, raggiungeva la sua ragazza nel week end oppure era Brittany ad andare a Lima. Ma Santana non aveva resistito, stava troppo male. La domenica prima che lei partisse per tornare a New York avevano litigato malissimo e non si sentivano da due giorni, se non con qualche messaggio gelido per sapere se entrambe stavano bene.
Era già successo altre volte in quei mesi, da quando avevano deciso insieme che era la cosa migliore per Brittany, anzi forse era successo troppe volte, Santana iniziava ad essere stanca ed il vedersi soltanto i week end, stava diventando complicato, ma non voleva mollare assolutamente, per questo aveva sentito l’esigenza di chiarire, per l’ennesima volta con lei, ma di non farlo con una telefonata. Così aveva chiesto a Sugar di poter fare quel volo straordinario in mezzo alla settimana.

*****

“cazzo Britt stai attenta! Ti sei fatta male?” Mike si precipitò verso di lei, dopo che era caduta rovinosamente dalle sue spalle, mentre facevano una presa
“no… no… stò bene.. ora mi alzo” disse, mentre anche Hannah si era avvicinata insieme al coreografo
La bionda provò ad alzarsi, ma sentì un dolore molto forte al ginocchio e si accasciò di nuovo a terra con un urlo di dolore
“ecco, lo sapevo io!” esclamò il coreografo
“Jim stò bene, ho solo preso una botta nel cadere” lo tranquillizzò subito
“ti porto del ghiaccio” disse Hannah, mentre Mike la sorreggeva per farla scendere dal palco


“a cosa pensavi? Dovevi afferrare la mia mano, l’abbiamo provata centinaia di volte quella presa!” disse il ballerino
“si lo sò, scusami Mike”
“Britt, se non ti concentri finirai per farti male sul serio e soprattutto farai incazzare Jim”
La bionda abbassò lo sguardo senza dire niente.
“che ti succede? Dall’ultima volta che sei rientrata da Lima sei strana” continuò il ragazzo
“un po’ di pensieri per la testa” rispose controllando che il ginocchio fosse veramente a posto
“hai sentito Santana?”
La mora scosse solamente la testa, non voleva guardare in faccia Mike, perché era sicura di scoppiare a piangere
“Dio Britt, ma perché voi due dovete sempre complicarvi la vita? Vi vedete per una volta a settimana e non fate altro che litigare” si alzò in piedi irritato
“E’ facile parlare per te, visto che la tua ragazza si è trasferita qui!” gli disse
“ne abbiamo già parlato e sai bene come la penso!” rispose lui, per pi guardarla un attimo negli occhi ed andare via
“Mike! Mike torna qui avanti! scusa,lo sò come la pensi, ma non è così semplice, stiamo insieme da poco, non le posso chiedere una cosa così importante! “ lo chiamò, mentre l’amico se ne andava arrabbiato e sentiva in lontananza che urlava “si che puoi invece!”
“cazzo! ma perché devo litigare sempre con tutti?” si mise una mano in fronte e lasciò andare la testa all’indietro
 
*********

“ricordami perché ti stò venendo a prendere di mercoledi sera in aeroporto?” David guidava affianco alla sua amica pensierosa
“perché ho chiamato il tuo ragazzo per venirmi a prendere, ma oramai è troppo impegnato, da quando il suo Musical di successo è in produzione a Broadway”  rispose, mentre Dave fece un sorriso di soddisfazione
“già… mi ha fatto saltare la lezione, per colpa tua!”
“devo dire che preferisco di gran lunga sia venuto tu a prendermi, non avrei retto con Kurt che mi parlava per tutto il tragitto di come Sugar sia fantastica ad assecondare ogni sua richiesta, di come Tina sia stata la scelta giusta per Alice, dei ballerini fantastici che sono decisamente meglio di noi sfigati…. Insomma, penso che l’avrei ucciso.” Disse, procurando una risata al suo amico
“Guarda, devo solo ringraziare che Sugar sia tornata a Lima per iniziare la terza stagione del suo Show, perché onestamente, non riuscivo più a reggerli quei due assieme” ammise Dave
“immagino…. Senti come và la nuova università?”
“è un altro mondo San! altri orari, altri ritmi, molta professionalità e qui ci si laurea più velocemente…. Tu ci sguazzeresti benissimo nei campus!” disse, per poi girarsi e vedere lo sguardo pensieroso e triste dell’amica.
“come mai sei venuta in mezzo alla settimana? È successo qualcosa?” le chiese poi
“ho litigato con Britt domenica, prima che partisse…. Non facciamo altro che litigare, ogni cosa detta o fatta causa un incomprensione, sembra che non riusciamo più a trovarci” si sfogò
“ti capisco…. Io e Kurt siamo rimasti lontani soltanto 15 giorni, quando è venuto qui a New York, per trattare per il Musical dopo il successo che avete avuto in Ohio, ed è stato terribile”
“già… il merito del successo di quel Musical, è esclusivamente mio e di Britt, soprattutto nella scena della morte della regina bianca… Dio è morta benissimo!” ripensò a quei momenti con gli occhi che le brillavano. David la osservò e, scuotendo la testa, si mise a ridere.

****
“come và il ginocchio?” avevano ripreso a provare ormai da un’ora, nonostante le facesse ancora un po’ male, rispose al suo coreografo
“bene, tranquillo” le sorrise
“ok… quindici minuti di pausa, poi proviamo la sequenza del terzo atto” disse Jim, battendo le mani per attirare la sua attenzione
 
 
“dovresti fermarti per non sforzarlo, stai evidentemente zoppicando” si avvicinò Hannah preoccupata
“e tu dovresti pensare agli affari tuoi stronzona!” le rispose ridendo e prendendola in giro
“dio quanto sei idiota Pierce, l’amore ti ha rincoglionito” le rispose l’altra provocandola
“sei solo gelosa, perché mi hai sempre amato in fondo!” si avvicinò a lei scuotendo la testa divertita
“non sono del tuo partito mi spiace, ma anche se lo fossi, non mi metterei mai, con una sfigata come te”
“certo ti piacerebbe….” Brittany la spinse ed Hannah fece un finto volo all’indietro, procurando una risata alla sua amica. Poi si fermò e guardò verso l’entrata del teatro
“Britt c’è Santana” esclamò
“hey ciccia, và bene scherzare su tutto, ma non su Santana!” le disse, dandole un buffetto sul naso
Hannah continuò a stare seria ed indicò col mento dietro le sue spalle. Brittany capì che la sua amica era seria e si girò verso la sala.
 
La vide li, poggiata sulla porta d’ingresso, con le braccia incrociate che la osservava. Non poteva crederci, forse, se le avessero chiesto in quel momento qual’era la cosa che desiderava di più, la sua risposta sarebbe stata vedere Santana, abbracciarla e poter chiarire con lei guardandola negli occhi.
Sorrise e scese subito dal palco, per andarle incontro

Santana la vide che si avvicinava, le sarebbe voluta saltare addosso in un istante, ma il suo orgoglio la frenava, era stata decisamente colpa di Brittany l’ultima volta che avevano litigato e non voleva fargliela passare liscia, si accorse improvvisamente che zoppicava e si preoccupò, corrucciò la fronte perplessa

“hey, che ci fai qui?” Brittany si sentiva un po’ tesa, ma nonostante tutto le sorrise, trattenendo una voglia di baciarla li davanti a tutti i suoi colleghi
“ciao… se… se non è un buon momento torno più tardi… o ti aspetto fuori” rispose imbarazzata da quella domanda
La bionda non riuscì più a trattenersi, dopo quelle espressioni estremamente buffe ed allo stesso tempo dolci, della persona che decisamente amava
“per niente, vieni qui” la strinse trà le sue braccia
Santana si lasciò stringere e sospirò profondamente trà quelle braccia che l’avvolgevano.
Si staccarono per guardarsi e la bionda le accarezzò il viso scrutandolo
“mi dispiace” disse poi
“anche a me” rispose l’altra

Brittany le sorrise più sollevata, uno di quei sorrisi che, a Santana, procuravano dei battiti accelerati sempre, ogni volta, nonostante li avesse visti centinaia di volte. Si avvicinò per baciarla dolcemente

“Yeah! Vai Pierce!” si sentì urlare dalla parte del palco. Le due si girarono, ricordandosi improvvisamente che non erano sole e videro tutti i ballerini, compreso il coreografo, che applaudivano a quella scena, mentre Hannah continuava ad incitare la sua amica da lassù
“che idiota!” disse Brittany verso la sua amica, notò che Mike le osservava scuotendo la testa, le fece un sorriso che il suo amico ricambiò.
“Pierce, sei libera eccezionalmente! Puoi andare, visto che qualcuno si è fatto un po’ di strada per venire fin qui!” urlò il coreografo
“sul serio?” esclamò lei
“levati dalle palle, prima che cambi idea!” disse gesticolando

Brittany prese subito la mano di Santana e la portò fuori dal teatro
“Britt ma stai zoppicando?” chiese preoccupata
“si… ma non è niente… ho solo preso una botta, cadendo dalle spalle di Mike” disse con fare ovvio
Santana sgranò gli occhi e disse “che cosa???”
La bionda si fermò per guardarla “ero deconcentrata, pensavo continuamente a te, mi dispiaceva tutta questa situazione”  con un broncio dolcissimo che fece sciogliere la mora
“andiamo a casa” le disse dolcemente Santana

****

Si ritrovarono abbracciate nel letto, Santana poggiava la sua testa sul petto nudo di Brittany, mentre questa la stringeva. La mora non si era pentita di aver fatto quella pazzia ed essere partita per vederla.

Sollevò il viso per guardare quello stanco di Brittany, che le sorrise lievemente, le diede un tenero bacio
“non mi ricordo nemmeno più perché abbiamo litigato questa volta” disse la ballerina
“io si… perché non vuoi accettare l’invito di John ad andare a cena la settima prossima da loro, per il compleanno di tua madre”
“ah già… è vero” sorrise
“sei una testarda! Non vi parlate da mesi, da quando…. Bè, da quando è successa quella cosa…” disse arrossendo, pensando ancora a quella scena
“anche tu sei testarda” rispose Brittany
“ok… siamo due testarde…. Fattostà che sono stanca di litigare per ogni cazzata amore! “ Santana sollevò la testa dal suo petto per guardarla
“non era una cazzata e tu dovresti stare dalla mia parte!”
“Britt… è tua madre, vi volete bene, è giovane ancora…. Perché non le vuoi dare la possibilità di rifarsi una vita ed essere felice?”
“non con John! E non dopo appena un anno dalla morte del marito e soprattutto dopo che ha passato il tempo ad odiarmi, per trovare dei motivi di sfogo per la sua infelicità!!” disse, allargando le braccia, permettendo a Santana di spostarsi e mettersi a sedere davanti a lei
“dovresti darle un’altra possibilità, credo si sia resa conto di aver sbagliato”
“ah ecco… parla quella che non sopporta la madre, perché ha fatto allontanare il padre da casa sua” disse, senza pensarci, dopo aver incrociato le braccia
Santana rimase spiazzata da quelle parole ed, in un impeto di rabbia, disse
“sai che c’è? Inizio a credere che probabilmente preferivi una madre alcolizzata, piuttosto che felice!”
Brittany spalancò la bocca per quell’affermazione
“ma… come…. Come….” Balbettò
“ecco, lo stiamo rifacendo vedi? Stiamo di nuovo litigando e ci stiamo sputando veleno addosso, invece che starcene tranquille e sfruttare i pochi momenti che abbiamo insieme” la mora scese dal letto e si mise in piedi
“Stiamo litigando di nuovo, per quella stronza di mia madre soprattutto!!!” urlò l’altra
“no… non è per quello! Perché quando non è tua madre è qualche altra cosa, qualche altra cazzata!” urlò più forte, mentre Brittany la guardava seduta sul letto. “sono stanca Brittany, sono stanca di sfogare la rabbia su di te, ogni volta che ti vedo! Non ne posso più…. Non ne posso più di tornare a casa stanca e dover affrontare le cose da sola, quando vorrei soltanto che tu mi abbracciassi, invece devo aspettare che tu esca da quel maledettissimo teatro, dove stai rinchiusa tutto il giorno, senza poter nemmeno rispondere al telefono, quando ho bisogno di te!” si sfogò e le scese qualche lacrima

Brittany si sentì male nel vedere quella scena
“non l’ho deciso io ricordi? Io non volevo accettare, volevo restare a Lima e continuare la mia vita di sempre, con te, con Becky…. Ma tu mi hai detto che dovevo fare questa cosa, per essere pienamente felice” cercò di abbassare la voce
“certo! non avrei mai potuto tenerti prigioniera a Lima! Sappiamo benissimo tutte e due che l’avresti fatto solo per me e non saresti stata pienamente felice così, ed io sarei vissuta con quel senso di colpa costante!”
“l’avrei fatto per noi, non per me! Per evitare anche tutto questo! e poi certo… è più comodo così, lasciare tutti i sensi di colpa a me “ disse quella frase pungente e si pentì un secondo dopo, quando vide il viso di Santana diventare rosso per la rabbia.
“ma…. Ma… io… non ci credo….” Prese i suoi vestiti con rabbia ed uscì dalla stanza
“dove vai!” le urlò la bionda
“vaffanculo Britt!” disse, chiudendo la porta per poi vestirsi nell’andito


Brittany si mise in fretta la maglia e la seguì
“dove vai…. Torna qui!” le venne un’improvvisa paura di perderla. La seguì e le afferrò un braccio
“lasciami stare!!!” si girò e la guardò con uno sguardo che spaventò l’altra
Brittany lasciò la presa.
“sono un’idiota! una completa idiota…. Sono venuta fin qui, per sentire tutto questo! devo essere impazzita!” disse, continuando ad avanzare verso l’uscita
Brittany fece uno scatto e l’afferrò per i fianchi, per poi stringerle la vita
“lasciami andare Brittany, lasciami andare!” si dimenò trà le lacrime
La bionda la strinse ancora più forte e le sussurrò
“non andartene ti prego”

Santana sentì il suo cuore stringersi. Perché dovevano farsi così del male? Perché dovevano soffrire quando invece si amavano?
Si girò e la guardò piangere
“io non ce la faccio più Britt, non ce la faccio così…. Lo capisci? Sono venuta qui, perché volevo solamente vederti e stringerti e baciarti e guardare il tuo viso” le disse, mentre tutte e due vicine si inginocchiarono per terra, senza rompere il contatto visivo.
La bionda annuì e le accarezzò il viso
“ti amo…. “ le disse guardandola “ti amo… ti amo… ti amo….” Continuò sempre più in lacrime “non lasciarmi San… ti prego non lasciarmi “ pianse in modo incontrollato e Santana rimase spiazzata da quella scena
“Britt….” Cercò di calmarla “Brittany… guardami” le prese il viso “io non ho intenzione di lasciarti”
Non le era nemmeno passato per la testa ed il solo fatto che avesse potuto far intendere quello a Brittany con le sue parole, le fece un male indescrivibile .
L’abbracciò, per poi darle un bacio, assaporando le lacrime amare dell’altra.


Ci volle un po’ perché la bionda si calmasse. Si ritrovarono per terra, Santana poggiava la schiena sui piedi del divano e stringeva una Brittany ancora distrutta sopra di lei.
Quando si accorse che riprese a respirare normalmente, mentre le accarezzava dolcemente i capelli, le disse
“và meglio?” abbassandosi verso di lei poggiando il viso sul suo collo
Brittany si girò lievemente e prese a sfregare lentamente la sua guancia su quella di Santana, per poi darle dei baci in tutto il viso
“amore, come hai potuto pensare che volessi lasciarti? Mi hai fatto solo incazzare “ le disse, procurandole un lieve sorriso
“Britt…” si preoccupò del fatto che non rispondesse, continuando ad interagire col suo viso sfregandolo dolcemente
Brittany si fermò e Santana notò il suo sguardo preoccupato, vide che fece un respiro per poi dirle

“viene a vivere qui con me”

Smise di respirare per un secondo, non avevano mai affrontato quel discorso, nonostante la difficoltà sempre più grande, man mano che passavano i mesi. Ma per tutte e due, sembrava un passo troppo affrettato, erano spaventate dalla cosa, stavano insieme da soltanto sette mesi in fondo. Santana pensò che, se Brittany era arrivata a fare quella richiesta, evidentemente non ce la faceva davvero più.  Provava dei sentimenti contrastanti e, trà questi, era forte la paura. Non sapeva come sarebbe andata la loro convivenza, era terrorizzata nel scoprirlo.

Brittany vide che Santana non rispose e si preoccupò di quella frase forse troppo avventata, ma prima o poi sarebbe venuta fuori, perché non riusciva più a stare senza di lei, ed il fatto che litigassero così, era sicuramente perché soffrivano troppo ed avevano bisogno l’una dell’altra.
Si girò completamente verso di lei, staccandosi dal suo abbraccio e disse

“io… San non devi rispondere subito… lo capisco, hai bisogno di pensarci, non voglio che mi rispondi ora ok?” disse vedendo che l’altra annuiva “solo… io ho bisogno di te, qui con me…. Sò che è ancora presto, probabilmente, se fossimo tutte e due nella stessa città, sarebbero passati anni prima di fare questa cosa… ma ora no. Ti voglio qui con me amore” la baciò e Santana non si tirò indietro a quel bacio
Brittany aspettò pazientemente che la mora dicesse qualcosa.
“lo sò… e anche io…. Solo che… ecco c’è mia sorella… e Quinn… vi siete tutti trasferiti qui, non voglio che…. Ecco che…. “
“lo sò…. So che ci sono situazioni che è difficile lasciare, ma ci possiamo tornare ogni week end a Lima e se io non potrò, ci andrai tu, ma è diverso amore capisci? Non avrai difficoltà ad aspettare di vederle nel week end se starai qui con me” Brittany era determinata e voleva farle capire quanto fosse importante questa cosa per il loro rapporto.
Santana annuì solamente
“puoi continuare gli studi qui, ci sono le più grandi università del mondo, credo saranno fieri di accogliere una brava studente come te” le disse sorridendo
“ho bisogno di pensarci un po’ Britt… ti prego” disse, sperando che lei capisse
“ok… ok amore lo capisco….” Le sorrise per poi baciarla.

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Ecco qui altro capitoletto. Spero vi piaccia. Grazie mille come sempre a chi legge e recensisce e questa volta in modo particolare anche a chi dà preziosi consigli.

Stiamo arrivando alla fine. :)
Bacio
E

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Capitolo 23
*** La Favola del Riccio ***


“aaaahhhhh finalmente un po’ d’ aria fresca” Esclamò Margareth, affiancando la nipote sul balcone
Brittany la guardò stranita
“ci saranno almeno 3 gradi” disse poi
La donna sorrise, facendo una faccia buffa e procurando una risata nell’altra, si fermò poi a scrutare la nipote per qualche secondo
“sei preoccupata e stai dimagrendo, riesci a nutrirti decentemente in quel posto?”
“si, a pranzo c’è il catering e a cena alterno trà cinese, messicano ed italiano” rispose, sapendo già che avrebbe procurato un disappunto in sua nonna
“oh bè allora…. Siamo a posto” esclamò infatti
“non morirò di fame tranquilla” 

La donna le prese la mano e le chiese
“che succede tesoro?”
Brittany sconfitta, abbassò la testa, parlare con la nonna le procurava sempre degli scombussolamenti emotivi
“ho chiesto a Santana di venire a vivere con me a New York” disse poi
“e lei?”
“non mi ha dato risposta…. Non lo sò se accetterà, ci sono troppe situazioni complicate che lascerebbe qui, ha scelto di fare l’università qui per questo, poi arrivo io e pretendo che lasci tutto per me” disse con gli occhi lucidi
“a lei stà bene, per ora, che stiate così?”
“no! Non stà bene a nessuna delle due nonna, stiamo sempre litigando per questo e ci stiamo facendo del male” si girò a guardarla sicura
“credo che dovreste arrivare ad un compromesso e capire cosa è meglio per voi” disse l’altra, guardando la nipote che soffriva
“si ma non vedo perché debba essere lei a rinunciare a qualcosa” rispose, per poi non reggere più e buttarsi in lacrime trà le braccia della nonna “Dio nonna, perché deve essere sempre tutto così complicato nella mia vita?” disse singhiozzando

Le si strinse il cuore nel vedere la nipote così, Margareth l’abbracciò  sempre più forte e le disse
“tesoro andrà tutto bene vedrai, Santana ti ama….” Dandole un bacio sul capo “vieni dentro, fà davvero freddo, voglio raccontarti una storia” continuò, accompagnandola verso l’entrata della casa


Brittany si lasciò andare trà le braccia della nonna su quel divano, per un istante le sembrò di ritornare bambina, quando passava intere serate a sentire i suoi racconti.

“ti ho mai raccontato la storia del riccio?” chiese
La bionda fece no con la testa, accoccolandosi di più trà il suo petto
“Allora, devi sapere che, durante l’era glaciale, molti animali morirono per il freddo. I ricci se ne accorsero e decisero di unirsi in gruppo, avvicinandosi per farsi calore. In questo modo si proteggevano, ma le spine di ognuno, ferivano i compagni più vicini, che davano calore. Perciò decisero di allontanarsi ed iniziarono a congelare e morire.”

Brittany osservò perplessa la nonna, cosa le voleva far capire con quella storia?

“ Fù una sofferenza vedere che, piano piano, tutti i loro simili morivano dal freddo e soli…” continuò Margareth
“…. così capirono che, o accettavano le spine del compagno vicino che li ferivano, oppure sarebbero inevitabilmente morti. Con saggezza, decisero di tornare tutti insieme. In questo modo, impararono a convivere con le piccole ferite che un compagno vicino può causare, capendo che, la cosa più importante, che li teneva in vita, era il calore dell’altro”

Si fermò ad osservarla per un secondo, vedendola rapita dalle sue parole
“quindi io e Santana saremo due ricci?” chiese Brittany
La donna annuì “e tutte e due con le spine affilatissime” le sorrise, procurandole una risata “avete bisogno l’una dell’altra per sopravvivere, ma dovete sapere che questo, comporterà delle piccole ferite, per voi e per chi vi stà vicino, ma è inevitabile tesoro”  Disse, guardandola teneramente
Brittany la strinse ancora più forte e sospirando disse
“già…”

“lo stesso discorso vale anche per tua madre” disse poi.
La bionda sollevò il viso, guardandola perplessa, non si aspettava che venisse fuori la madre in quel momento
Addolcì la cosa con un sorriso per poi dire “è venuto il momento di mettere fine a questa cosa, no?” la guardò, scrutando lo sguardo impassibile dell’altra “ devi fare il passo Brittany, ti devi avvicinare, nonostante faccia male e tu abbia ancora le ferite di quegli aculei appuntiti, perché, se non lo fai, il vostro rapporto morirà, hai già perso tuo padre senza volerlo, in questo caso, se perderai anche tua madre, l’avrai scelto tu”
“ma… io…. Nonna lei dopo la morte di papà mi ha odiato!” disse incredula, dopo aver sentito quelle parole
“lo sò e l’ha fatto stupidamente! Ha sfogato la sua rabbia su di te, doveva trovare il suo capro espiatorio, ma non vuol dire che non ti voglia bene. Sei sua figlia Brittany, una madre non può smettere di amare la propria figlia.”
“a me sembra di si invece” disse, mettendosi seduta e lasciando il calore dell’abbraccio di Margareth
“no invece! Ha avuto il coraggio di ricominciare e si stà rifacendo una vita e vuole che ne faccia parte anche tu! Ha bisogno che, tutte e due, vi lasciate questo stupido rancore alle spalle!”
Si avvicinò con foga, prendendo la mano della nipote e scuotendola
“io…. “ abbozzò l’altra
“tu niente Brittany, ti voglio a quella cena trà qualche giorno e non ne voglio nemmeno più discutere! Testarda di una Pierce!” disse, per poi alzarsi e dirigersi verso la cucina
“ma… nonna….” La guardò uscire dalla stanza, senza dire niente
“uff…. che palle!” disse, mettendosi un cuscino del divano nel petto per stringerlo
 

*****

“quando arriva Brittany?”
“domani” Santana rispose a Quinn, con un sorriso bellissimo
“ e non azzardarti a passare, per venire a salutarla! Ho intenzione di sfiancarla e fare sesso per tutta la giornata, per convincerla ad andare alla cena per il compleanno della mamma” continuò
“oddio! Credo che la distanza, abbia amplificato la tua ninfomania!” esclamò Quinn ridendo
“bè… se non facciamo sesso litighiamo, se non litighiamo  facciamo sesso, trà le due, scusami, ma preferisco fare la seconda, per tutto il tempo!”
“bene… sono felice che il vostro rapporto sia così maturo” rispose la bionda
“cosa vorresti dire?” Santana si fermò e la guardò seria
“che forse è il caso di mandare un po’ più avanti la cosa, o come direbbe Sam, passare al livello successivo del gioco”
“la mia storia con Brittany non è un gioco!” le rispose acida
“lo sò benissimo, perché ti conosco bene e so che non avresti retto nemmeno per una settimana, con un rapporto praticamente a distanza, ma è il caso che andiate avanti, ti ha proposto di andare a vivere con lei San, perché non lo fai?”
“lo sai benissimo…. Non posso lasciare Becky, non posso lasciare gli studi e non posso lasciare nemmeno te, se proprio lo vuoi sapere!” disse, arrossendo per quella concessione, che raramente dava all’amica

Quinn le sorrise emozionata per la rarità del momento in cui, la sua migliore amica, si lasciava andare così
“per quanto sia lusingata di essere stata inserita nella lista delle motivazioni, io me la saprò cavare, e Becky è cresciuta tanto, credo sia ora di tagliare questo cordone ombelicale Santana. Perché lei non potrà vivere eternamente con te”
“ma è troppo presto! Tu non eri la prima a dire che le coppie che si accasano troppo presto, finiscono male?”
“nelle situazioni normali si, ma la vostra non lo è, so perfettamente quanto state soffrendo nello stare separate per cinque giorni a settimana e, quando Brittany inizierà gli spettacoli, i week end non sarà sempre disponibile” le disse, cercando il suo sguardo, che assomigliava sempre più ad un cane bastonato
“e poi se continuate a litigare così, il troppo presto diventerà troppo tardi per prendere delle decisioni!” continuò
“che vuoi dire?” chiese la mora
“che vi state facendo del male inutilmente ed anche stupidamente”

Santana incrociò le braccia e mise il muso, facendo ridere Quinn
“cosa c’è da ridere?”
“niente, è che Becky, è sorprendentemente uguale a te, nonostante la differenza fisica, ma gli atteggiamenti sono i tuoi e questo mi conferma ancora di più che, come la sorella, se la saprà cavare!”
Santana non riuscì a stare seria e si mise a ridere.
“bene ora ti devo lasciare, mi devo preparare perché devo uscire con Puck” continuò Quinn, guardandola maliziosamente.
“a proposito di relazioni mature… dovreste smetterla con questo tira e molla che và avanti dal liceo”
Esclamò la latina
“mmmm vediamo… magari potremo smetterla e metterci insieme” si pavoneggiò, facendo una giravolta
“non ci credo nemmeno se lo vedo! Te lo porti a letto come un bamboccio e basta Fabray!”
“invece no! Ci tengo a lui” mise il broncio
“se se… vabbè, io vado a prendere Becky in palestra, oggi la Sylvester ha fatto fare un allenamento extra alle cheerios…. Dio mio, per fortuna che siamo uscite da questa tortura!” ammise con gli occhi al cielo
“si ecco brava vai!” le disse.

La latina si mise a ridere per l’espressione buffa dell’amica e si girò per andare via, quando improvvisamente, sentì due braccia che l’avvolsero e la strinsero
“grazie San” le disse Quinn, mentre la stringeva.

Santana sorrise e strinse quelle braccia che l’avvolgevano. Quinn la fece girare e le disse
“ma ora devi pensare un po’ a te ed alla tua vita, io davvero me la saprò cavare….” Le disse, accarezzandole il viso, mentre la mora le avvolgeva la vita “ e poi ci vedremo tutti i week end, ti sei trovata una fidanzata riccona, che ha un jet privato tutto per lei” si misero a ridere tutte e due e si abbracciarono
“ti voglio bene Quinn” le disse, affondando il viso nella sua clavicola
La bionda si distanziò dall’abbraccio e la guardò
“due frasi smielate nella stessa giornata??? Wow Lopez! Stò iniziando a pensare che stia facendo uso di droghe pesanti” le disse, per poi abbracciarla di nuovo e sussurrarle “ti voglio bene anche io”
 
*****

“sei così stupida Becky Lopez, che i ragazzi scappano quando ti vedono, per evitare di essere sputati da te con quel tuo modo di parlare con la lingua trà i denti” disse la moretta davanti a lei, facendo ridere tutte le altre ragazze attorno.

Santana vide la scena da lontano, si nascose dietro un pilastro. Becky aveva ancora i pon pon in mano. Aveva una voglia di andare e far mangiare i pon pon a quell’oca, che aveva appena insultato pesantemente la sorella

“e tu, Jane Gregory, hai il culo talmente grande, che devono costruire una corsia preferenziale nel corridoio del Mckinley, per farti passare” le rispose
Santana annuì soddisfatta, soprattutto perché non si era lasciata abbattere dalle risate delle altre
“ah si? Ora vediamo se quella lingua non te la lascio ingoiare, stupida down!”

Santana spalancò la bocca ed era pronta ad intervenire, quando si bloccò, vedendo una ragazza bionda che avanzò verso le due
“hey Jane! Perché non la lasci in pace e te la prendi con chi è alla tua altezza? Non che Becky non sia in grado di prenderti a calci nel culo, ma è meglio guardarti negli occhi spilungona, quando piangerai perché ti sono cadute le tette rifatte” disse la ragazza bionda
“cos… come… come lo sai?” Jane si mise istintivamente le braccia sul petto a coprire il suo seno
“è semplice, si muovono come budini quando corri, giusto Becky?” disse, per poi richiedere un cinque alla ragazza
“Giusto Heather!” disse Becky, facendo battere la mano con la sua
“ora andiamo via di qui, c’è una tremenda puzza di silicone” disse, sventolandosi e prendendo per mano Becky
Santana fece un sospiro di sollievo, sorridendo come una scema e si avviò verso le due
“hey!” salutò avvicinandosi
“ciao San!” rispose Becky abbracciandola
La mora diede uno sguardo alla ragazza, che aveva appena difeso la sorella e disse “ciao”
La bionda ricambiò il saluto e Becky disse
“San, lei è Heather, è nuova, c’è da una settimana e l’ho fatta entrare io nelle cheerios” con uno sguardo soddisfatto
“ciao Heather, sono felice di conoscerti e… grazie per prima” rispose Santana, facendole capire che aveva assistito a tutta la scena
“è stato un piacere, odio quando se la prendono con quelli più deboli, anche se sono sicura che Becky le avrebbe dato volentieri dei calci nel culo, che si sarebbe ricordata per tutta la vita” disse, guardando Becky e sorridendo
“San, Heather può venire a cena da noi stasera? E, se per voi và bene, stà a dormire a casa”
“ok… se per lei và bene ed anche per i genitori… “
“và benissimo ed onestamente non vedo l’ora, avete tutti i dvd di Lost e dobbiamo fare nottata a vederci almeno la prima serie” saltellò entusiasta
“perfetto, allora ti aspettiamo a casa” disse Santana
Vide che le due si salutarono con un abbraccio e notò subito lo sguardo sincero e genuino in quella ragazza, fù sollevata nel vedere quella scena.
 
 
Tornavano verso la macchina prese per mano, Santana percepiva che la sorella era felice.
“San ti piace Heather?” le chiese
“l’ho vista pochi minuti, ma sembra figa!”rispose
“lo è… sai penso che diventerà la mia migliore amica, come lo siete tu e Quinn”
“come fai a dirlo tesoro?” iniziò a preoccuparsi che si potesse affezionare troppo a quella ragazza, per poi essere delusa da lei
“perché è buona è dolce ed è sincera con me…. Poi è una bravissima ballerina, più brava anche di Brittany”
“hey! Più brava di Brittany non c’è nessuno!” la rimproverò scherzando
“si lei è più brava di Britt!” rispose con fermezza

“Becky… come la prenderesti se… ecco… se decidessi di trasferirmi a New York?” si fermò per guardarla negli occhi e capire la sua reazione
La più piccola non si scompose, come se si aspettasse quella domanda
“ci vedremo tutti i week end?” le chiese
“assolutamente e potremo sentirci tutte le volte che vorrai” disse, già con le lacrime agli occhi al solo pensiero
“allora per me è ok! Ed è ora che tu e Britt vi sposiate!” disse
“cos… cosa? ma che dici! Stiamo insieme da nemmeno un anno, non ti sembra un po’ presto?” si mise a ridere
“bè…. Andrete a vivere assieme giusto?” la mora annuì “dormirete nello stesso letto” Santana annuì ancora “ e farete sesso assieme, quindi cosa vi differenzia da due che sono sposati?” chiese con ovvietà
“è diverso tesoro ed è ancora decisamente troppo presto, ma un giorno succederà…. Sempre se, nella convivenza, non ci uccideremo a vicenda” la prese a braccetto, per poi continuare a camminare verso la macchina
“la vostra convivenza sarà un successo vedrai, ed io ed Heather verremo a trovarvi a New York!” disse felice per poi salire in macchina
“ok…” rispose la più grande


******

“ok… tutto questo non ha senso, e voglio che sappia che mi hai convinto tu, con dei modi alquanto subdoli, per farmi venire fino a qui” erano tutte e due davanti alla casa di John e Santana sorrideva, per l’impresa appena compiuta
“mmmm non mi sembravi tanto dispiaciuta quando urlavi si! Si! Si!” mimò divertita
“finiscila! Non avevo nemmeno sentito la domanda, se non fosse per il fatto che ti sei bloccata sul più bello, per chiedermi conferma, minacciando di andare via se non avessi risposto”
“si.. bè ho avuto una buona maestra per quello, anzi, diciamo che io ho avuto più pietà, mentre qualcuno mi ha lasciato sul più bello!” disse, ricordando quanto si era sentita frustrata, la volta che Brittany l’aveva lasciata a metà della soddisfazione, quando era arrabbiata per Giulia
“ok… allora vuol dire che siamo pari, ma ti prego amore basta con questa cosa, promettiamoci che non lo faremo mai più” disse piagnucolando
“ok, promesso… ora vuoi suonare il campanello e prepararti a dare gli auguri a tua madre, o vuoi stare ancora qui a discutere di orgasmi mancati?”

“Wow! argomenti interessanti sulla soglia di casa mia” si girarono tutte e due improvvisamente, sentendo la voce di Sugar dietro di loro, che ammiccò appena incontrò i loro occhi stupiti
“allora? Che cos’è? Un nuovo gioco Lesbo perverso? Può funzionare con gli etero?”
“Sugar!” esclamò imbarazzata Santana
“non credo, siete troppo finti voi etero” disse Brittany
“ e brava la mia sorellina acquisita pervertita…. Vogliamo entrare? Dobbiamo dare gli auguri a tua madre!” disse, inarcando sarcastica un sopraciglio

Sugar aprì la porta, non permettendo alle due ragazze di continuare a ragionare se suonare il campanello o no, ed esclamò
“ciaaaaaaao famiglia bis, dov’è la mia mamma bis, che le devo fare gli auguri?” urlò, per poi trovarsi davanti Elisabeth
“Elis tanti ma tanti cari auguri! Il mio regalo lo troverai nella stanza dei massaggi, che ti ho prenotato per domani alla Spa Garden” disse dandole due baci
“grazie Sugar!” sorrise felice la donna

“dov’è il mio papino che è ringiovanito di dieci anni? Eccolo qui! Devo dire che il sesso è meglio di qualsiasi botulino” disse ancora
“ci puoi contare!” le fece l’occhiolino John
“ah dimenticavo, ho trovato due ospiti sulla soglia della porta, che conversavano animatamente su argomenti moooolto interessanti che, prima o poi,  approfondirò” disse, indicando la porta e vedendo che Santana e Brittany erano prese per mano titubanti
“Brittany” esclamò John felice, per poi avvicinarsi e far entrare le due

Santana decise di fare il primo passo, visto che la sua ragazza era ferma impietrita
“tanti auguri Elisabeth” si avvicinò a baciare la donna
“grazie Santana” disse guardandola dolcemente, per poi riportare subito lo sguardo alla figlia
“Britt… sei venuta” disse avvicinandosi
“si… auguri mamma” Brittany si avvicinò appena, vide lo sguardo commosso della madre, trattenne le lacrime, per non rischiare di piangere anche lei
“forse è il caso che le lasciamo un po’ da sole” disse John
“si sono d’accordo… Santana? Vieni ti faccio vedere la casa, così mi spieghi un po’ di quell’argomento di cui parlavate prima con Britt” la prese a braccetto e la trascinò via, mentre la mora si girò un istante per incrociare lo sguardo di Brittany e rassicurarla con un sorriso

 
Le due si misero a sedere su di un divano. Brittany tremava, era tanto tempo che non passava un momento da sola con la madre ad una distanza così ravvicinata, e vedere i suoi occhi così lucidi non l’ aiutava per niente

“grazie per essere venuta” le disse Elisabeth
“io…io…” balbettò e poi non riuscì più a trattenere le lacrime

“mi dispiace” dissero tutte e due contemporaneamente in lacrime
“è colpa mia tesoro, non dovevo reagire così, non dovevo prendermela con te, l’ho capito troppo tardi, quando ormai ti avevo ferito” disse la donna, prendendole tutte e due le mani
“mamma…” esclamò Brittany per poi buttarsi trà le sue braccia e farsi stringere, cosa che Elisabeth non esitò a fare
“io, stavo male… mi sentivo in colpa e non puoi capire quanto aspettassi da te, soltanto un abbraccio che mi rassicurasse e mi dicesse che sarebbe andato tutto bene” disse trà i singhiozzi
“lo sò…. Lo sò tesoro, mi dispiace, sono stata una stupida, spero tu possa perdonarmi” le disse, accarezzandole dolcemente la nuca
“io ho bisogno di te mamma, ho bisogno di sapere che mi hai perdonato per aver ucciso papà” disse scuotendo la testa
“Brittany… Britt tesoro guardami” la costrinse a guardarla “ non è stata colpa tua, è stata una tragica fatalità, ma tu non hai nessuna colpa, credimi! La mia è stata solo una stronzata, che non mi perdonerò mai di aver fatto”
“davvero mamma? Davvero pensi non sia colpa mia?” chiese, con una dolcezza disarmante
“si Brittany, lo penso davvero e mi dispiace che, per causa mia, sia vissuta per questi anni, con il senso di colpa” la strinse di nuovo a sé
Bittany sfogò il suo pianto trà le braccia della madre, tutte quelle lacrime che aveva riversato intere notti, da sola, col senso di colpa che la uccideva, le stava riportando li, su quel petto

“Britt, amore, ora basta ok? Ricominciamo tutto ed andiamo avanti insieme io, te, la nonna ed anche John e Santana” la fece staccare per farla calmare
“ed anche Sugar” disse, mentre si asciugava gli occhi
“si certo anche Sugar, saremo una famiglia” le sorrise Elisabeth
La bionda annuì
“ora torniamo dagli altri, ci aspetta una buonissima cena che ha preparato nonna Margareth, fiduciosa che saresti venuta” disse ridendo
Brittany si mise a ridere, ripensando al discorso che, la sera prima, le aveva fatto la nonna ed a come l’aveva lasciata senza parole, andando via dalla stanza
“pensa che ha cucinato tutte le cose che piacciono a te, perché diceva che sei dimagrita li da sola a New York, ed in effetti non ha tutti i torti”
“mi muovo di più rispetto a quando stavo qui, non di certo sono magra perché non mangio, se sapesse tutte le schifezze che mangio” disse.

Le due risero e tornarono dagli altri abbracciate. Santana si girò e, vedendo la felicità delle due, capì che tutto era andato bene e fù fiera del coraggio che aveva avuto la sua Brittany.

“tutto bene?” si avvicinò a lei prendendole la mano
“si” annuì, per poi darle un lieve bacio, senza preoccuparsi di chi aveva attorno.
“bene, l’amore ha trionfato ancora! Mi piacciono gli Happy Ending”  disse Sugar

Entrò Margareth con in mano un piatto da portata
“avanti tutti a tavola, prima che si freddi questo buonissimo arrosto!” esclamò, per poi incrociare lo sguardo della nipote e farle un occhiolino
Brittany si avvicinò e le diede un bacio sulla guancia
“non sei sorpresa di vedermi qui?”
“per niente ed onestamente confidavo in Santana” disse, facendola ridere “sono fiera di te” aggiunse infine
Brittany annuì soddisfatta, mentre si mise a sedere accanto alla mamma ed a Santana.
 
****

“dai non è stato così difficile” disse Santana, mentre passeggiavano di ritorno dalla cena prese per mano
“certo, perché non l’hai dovuto fare tu!” rispose l’altra
“vogliamo parlare del fatto che è andata in secondo piano la mia prima cena ufficiale con tutta la tua famiglia al completo?”
“Uh è vero! Non ci avevo pensato” fece la finta sorpresa
“certo, perché sei troppo presa da te stessa, Brittany Ego Pierce”
“non è vero, ti ho salvato io quando Sugar ti ha proposto di farle da segretaria e John le ha dato man forte, dicendo che poteva essere motivo di esperienza professionale, per il tuo futuro lavoro”
“Oddio non farmici pensare”  Santana sgranò gli occhi, pensando a quel momento imbarazzante

“ecco, quindi mi meriterei un premio stanotte,  per aver fatto tanti passi oggi, ed in più averti difeso” disse fermandosi, per poi prenderla trà le sue braccia e starle a pochi millimetri dal suo viso

Santana la guardò intensamente e poi le disse
“la risposta è si”
“bene, perché mi farò ricompensare per bene” sorrise soddisfatta, per poi baciarla
“non hai capito” la interruppe l’altra
Brittany la guardò stranita
“la risposta è si, alla domanda che mi hai fatto qualche giorno fà” disse con un sorriso stupendo, nonostante l’agitazione per la decisione presa

La bionda spalancò la bocca pensando di aver capito, ma non ci voleva credere
“aspetta, giusto per non avere delusioni, ti ho fatto un sacco di domande giorni fa, tipo se mi facevi fare gradatamente guidare di nuovo la macchina, in posti non affollati ed in pieno giorno, dove non ci fosse nemmeno uno scoiattolo per strada e…”
“si vengo a vivere con te Britt!” la interruppe ridendo
“speravo fosse la risposta a quella domanda!!” scoppiò di gioia e l’abbracciò forte, prendendola in braccio e facendola girare
“mettimi giù Britt, lo sai che odio quando mi fai fare queste strane prese da ballerini” la rimproverò, mentre la bionda la faceva girare ancora

Si fermò per metterla giù, ma senza staccarsi da lei
“ci sveglieremo tutte le mattine assieme, tu andrai all’università e ci ritroveremo per pranzare nelle nostre pause, io rientrerò a casa e ti toglierò quegli occhiali dal viso stanco, che ha passato tutte quelle ore sulle pagine di un libro, per poterti baciare e portare nel letto e fare l’amore tutte le volte che vorremo, sei pronta a tutto questo?” le chiese ad un millimetro dalle sue labbra
La mora annuì sognante
“e se ci viene fame? Nessuna di noi due sà cucinare Britt, ci hai pensato?” s’imbronciò
“non è un problema, New York è il regno del take away” le sorrise , poi si fece improvvisamente seria e chiese
“che mi dici di Becky?”
“oggi ho capito che se la saprà cavare e poi verremo spesso qui” disse, mentre l’altra annuì
“davvero San? lo stiamo facendo davvero?” chiese per accertarsi, perché era ancora incredula che tutto quello stesse capitando proprio in quel momento
“si, lo stiamo facendo Britt”

In un altro impeto di entusiasmo l’abbracciò di nuovo fortissimo, per poi staccarsi ed esclamare
“ora sono pienamente felice, ti amo Santana” la baciò
“anche io, ti amo tanto” le sussurrò trà le labbra, per poi notare che la bionda aprì gli occhi ed ammiccò divertita, per poi prenderla di nuovo in braccio e farla girare urlando “evvivaaaa!!”
“mettimi giù Britt! Accidenti a te ed a tutti i ballerini del mondo!”
 
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Siamo arrivati all’ultimo capitolo ! : )
I ringraziamenti li lascio a dopo l’epilogo che pubblicherò al più presto.
Spero che vi sia piaciuto tutto. Grazie mille a chi mi ha sempre seguito fino a qui
 
E

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Capitolo 24
*** Prince ***


New York 3 anni dopo…..

 “Salve, mi servirebbe qualcosa per farmi perdonare” Brittany entrò in uno dei tanti negozi di un centro commerciale, rivolgendosi imbarazzata alla cassiera
“oh… per farsi perdonare? Un po’ generica come cosa” la guardò stranita l’altra
“ha ragione… allora, devo farmi perdonare una cosa che ho fatto a questa persona, che però ancora non sà niente, ma voglio darle il regalo, prima che lo sappia, così addolcisco la pillola e, quando glielo dirò, mi perdonerà più facilmente”
La donna davanti a lei, la guardò ancora più perplessa, facendo qualche secondo di silenzio ed elaborando mentalmente le parole di Brittany che, con le mani in tasca, saltellava sul posto eccitata

“ok… ricominciamo… faccio io le domande. Và bene?” la bionda annuì “uomo o donna?” chiese poi
“donna” rispose subito
“accidenti, è più difficile accontentare una donna…” disse la cassiera, mentre iniziò a girare per il negozio
“ma lei è fortunata, perché qui abbiamo di tutto! Non c’è niente che lei pensi e che qui non abbiamo” continuò, mentre Brittany si guardava in giro, estasiata dalla grandezza di quel posto e dalla vastità della merce esposta.

Molti piani dopo e soprattutto molte ore dopo, quando la cassiera ormai era stremata, Brittany lanciò un urlo
“eccolo! Trovato!!!!” indicando lo scaffale
L’altra si aprì in un sorriso di sollievo, ma spalancò gli occhi, vedendo in che direzione puntava il dito della sua cliente
“che cosa????” esclamò, mentre l’altra annuiva felice.
“si si, è proprio quello che stavo cercando”
 

*****

Santana scese dall’aereo con un’adrenalina in corpo che nemmeno il fusorario ed il jet lag, avrebbero potuto fermare. Non vedeva la sua Brittany da un mese, non era mai successo che rimanessero così a lungo separate e, la mora, si era ripromessa che non sarebbe successo mai più. Aveva accettato di fare quel corso di un mese post laurea a Parigi, perché le avrebbe dato più accrediti nel suo curriculum, ma non avrebbe sicuramente fatto la fine del padre, dove erano più i giorni che passava fuori casa, che con la sua famiglia.

Si diresse a grandi falcate verso l’uscita dei voli internazionali, nonostante si trascinasse dietro una valigia pesantissima, come si aprì la porta scorrevole dell’uscita, la vide li, davanti a lei, con le braccia incrociate che quasi saltellava sul posto, nel suo tipico atteggiamento di ansia per qualcosa. Sorrise e, nell’istante in cui Brittany si accorse della sua presenza ed i loro sguardi si incatenarono, iniziò ad avere gli occhi lucidi.
Brittany corse verso la sua direzione ed, in un lampo, era già stretta a lei, ad inebriarsi del suo odore ed a sentire quella stretta familiare, che avrebbe riconosciuto trà mille.

“Amore mio” si ritrovò a dire Santana, con il viso che affondava trà i biondi capelli della sua ragazza.
Brittany chiuse gli occhi fortissimo, per evitare di piangere e si scostò appena per guardarla in viso ed assicurarsi che fosse tutto vero, che in quel momento, Santana era li e la stava abbracciando. Le spostò una ciocca di capelli che le copriva il viso, per osservarlo meglio e disse con dolcezza
“bentornata” per poi baciarla lievemente
Santana, dopo il bacio, la strinse di nuovo, impazzendo di felicità.
 
 
Arrivarono alla macchina e la mora disse
“guido io?” sapendo che l’altra non amava tanto farlo
“assolutamente no! Sei stanchissima, guido io” le rispose dolcemente, prendendole la valigia e sistemandola nel bagagliaio
Salirono sul Suv di Brittany e, un po’ per i vetri scuri, un po’ perché non reggevano più, si buttarono quasi in sincrono, una sulle labbra dell’altra, per un bacio meno casto e più appassionato. Sentire di nuovo quelle sensazioni, le loro labbra morbide che si toccavano e le loro lingue che si incontravano, le fecero gemere insieme di desiderio
“Dio San…. quanto mi sei mancata” pronunciò Brittany, con ancora le  labbra che sfioravano le sue e le mani che accarezzavano il suo viso
“anche tu” rispose l’altra, ancora presa da quel momento.
 
Dopo vari minuti di coccole, Brittany si decise a mettere in moto, diretta verso casa. Santana la guardò fiera, guidare sicura nelle strade di New York, ricordava benissimo il giorno che avevano deciso di prendere di petto il trauma di Brittany, che riguardava la guida. Da quel giorno, la bionda era riuscita a fare piccoli passi, fino al traguardo di prendere la macchina e guidare da sola.

Tuttavia, notava che, in quel momento, c’era un po’ di tensione, ad ogni semaforo la bionda la guardava con un sorriso teso, la conosceva bene ormai e capiva quando c’era qualcosa che la preoccupava.
“tutto bene Britt?” chiese
“si…. Si si tutto bene, sono felice che tu sia qui” rispose, e quella risposta preoccupò ancora di più la mora
Arrivate a casa, Brittany parcheggiò nel vialetto e Santana esclamò
“aaaahhhhh non vedo l’ora di fare una doccia nel mio bagno, non ti stò a descrivere il bagno dei francesi e la loro pulizia” disse, pronta a scendere dalla macchina
“Aspetta!” Brittany la bloccò, tenendole saldamente un polso. Santana la guardò perplessa
“che succede?” chiese poi
“ti… ti ho preso un regalo” disse, per poi sporgersi verso il sedile di dietro e prendere un pacco
“oh… amore non dovevi… perché mi hai preso un regalo?” disse sorpresa, osservando la scatola
“bè… perché tu me ne hai portati tanti da Parigi e quindi…. Ecco volevo fartene almeno uno io…” abbozzò, grattandosi la testa
“oooohhhh Britt” rispose, per poi avvicinarsi e stamparle un tenero bacio sulle labbra “grazie” continuò vedendo che però, il sorriso di Brittany, era sempre più teso “lo apriamo a casa?” disse, facendo per aprire la portiera della macchina, quando la bionda di nuovo la fermò, esclamando un secco. “No!” che questa volta spaventò l’altra
“aprilo qui per favore amore…” chiese
“o…ok…” rispose, iniziando a scartarlo e sempre più perplessa
La mora scartò il regalo ed esclamò incredula “dei pattini?”  guardandola, mentre annuiva felice
“è uno scherzo Britt?” 
“no… perché non sei contenta?” chiese delusa
“si… cioè è un regalo originale…. Voglio dire…. “ si fermò, fece un bel respiro e disse poi “perché proprio dei pattini?” mentre Brittany si stava preparando a dare una risposta, sentì abbaiare fuori dalla macchina, vide che la sua ragazza sobbalzò e sbiancò
“i Johnson hanno preso un cane?” chiese Santana, vedendo che Brittany scuoteva la testa velocemente
“San… prometti di non arrabbiarti” disse arrendendosi la bionda
“Britt, mi stai preoccupando…. Non ci capisco niente…. Perché mi hai regalato dei pattini se sai perfettamente che il pattinaggio non è esattamente il mio sport preferito?”
“perché ti serviranno con lui… ci facciamo grandi passeggiate a Central Park, io con i pattini e lui che mi corre dietro” disse, provando a far prevalere l’entusiasmo alla paura
“Brittany, lui chi????”

La bionda si decise a scendere dalla macchina e così fece anche Santana. Le prese la mano e, mentre si avviavano verso l’ingresso di casa loro, la mora sentì di nuovo abbaiare. Le prese un colpo, sentendo che veniva proprio dal loro giardino ed iniziò a capire, anche se si convinse dentro di sé, che si stava sbagliando sicuramente, Brittany non avrebbe mai fatto una cosa del genere, senza parlarne prima con lei, Brittany non avrebbe mai preso un…

“un cane Brittany? Stai scherzando vero????” disse, nel momento in cui la bionda aprì il cancello e spuntò fuori un cucciolo, tutto scodinzolante che metteva le sue zampe sopra le gambe della sua ragazza
“si! Non è bellissimo amore?” disse, mentre giocava e si faceva leccare da lui
“no! È un cane! Un cane!!!!” quasi urlò, mentre guardava quella scena “ti prego, dimmi che non è nostro e qualcuno te l’ha lasciato per qualche giorno”
Brittany sollevò lo sguardo verso di lei, facendole il più splendente dei sorrisi e rispondendo
“è nostro! Si chiama Prince! Non è meraviglioso?”
“non ci credo! Tutto questo è assurdo” disse, dirigendosi a passo svelto verso l’entrata dell’appartamento per poi essere bloccata dalla ragazza, che aveva in braccio il cucciolo e glielo avvicinò
“guardalo…. Guarda questo musetto… non è adorabile amore?” affermò mentre il cane, trà le braccia di Brittany ,la guardava scodinzolando e con la lingua a penzoloni
A Santana scappò un lieve sorriso, ma poi si riprese, ricordandosi dello sgarro che le aveva fatto Brittany e riprese a camminare esclamando: “No!”
Brittany lasciò a terra Prince e la rincorse di nuovo
“ha già imparato a fare i bisogni fuori, in questo mese ha fatto tanti progressi, è diventato bravissimo e non piange o abbaia più, l’ho addestrato per bene sai?” camminò all’indietro davanti a lei
“ah si? Vedo che ti sei data da fare in mia assenza, ti devo essere proprio mancata eh?”
“ma non capisci? È proprio perché mi mancavi così tanto, che ho dovuto prendere lui” disse lasciandola andare avanti e notando che si fermò, dopo aver sentito quella frase
“Britt, perché non me ne hai parlato? Perché non mi hai detto che volevi prendere un cane?” si girò un po’ più tranquilla verso di lei
“sarebbe cambiato qualcosa? Mi avresti detto di si?”
“certo che no!” rispose con fare ovvio “lo sai che non…. Insomma non sono amante degli animali!”
“lo sò, ma lo amerai vedrai, e poi mi sentivo sola… allora Mike e Tina mi hanno convinto a farlo!” con un broncio adorabile
“ah bè… ricordami di ringraziare anche loro, quando li vedrò”sorrise, vedendo lo sguardo dell’altra
“Britt è un impegno non indifferente, come faremo quando dovremo tornare a Lima nei week end?” le chiese, avvicinandosi e cingendole la vita, arrendendosi a quegli occhi azzurri, che le erano mancati tanto
“lo porteremo con noi e, se proprio non possiamo, Mike e Tina si sono offerti di tenerlo lui e, se loro non possono, Becky non vede l’ora di passare ancora un po’ di tempo con Prince” disse sorridendo, intuendo la reazione della mora
“che cosa? mi stai dicendo che tutti sapevano di questo essere, tranne me? Anche mia sorella lo sapeva e non mi ha detto niente?” chiese incredula, mentre Brittany annuiva divertita
“è stata bravissima a tenere il segreto, sono fiera di lei” disse, per poi sfregare il suo naso con quello di Santana
“non ci posso credere! Tutto il mondo contro di me!” sorrise divertita

“ti prego amore, teniamolo, vedrai che ti piacerà e poi è da un mese che stà qui, si è già affezionato, non possiamo abbandonarlo in qualche canile” pronunciò con gli occhi da cerbiatto
Santana rimase in silenzio per qualche secondo, cercando di controbattere a quella richiesta, ma non riuscì a dire nient’altro che:
“Brittany Susan Pierce, sei una stronza approfittatrice, saresti capace di convincermi anche ad uccidere qualcuno per te, con quegli occhi”
La bionda fece un salto di gioia, per poi abbracciarla
“ti amo tanto San!” e baciandola
“se se… solo per queste cose…” esclamò, per poi girarsi ed ammiccando dire
“io vado in doccia….”  Si tolse la maglia “tu che fai?” chiese infine, con lo sguardo pieno di desiderio
Brittany sorrise maliziosa per poi dire “arrivoooooooooo” e seguirla
 
****
 
La mora era finalmente rilassata sul suo posto preferito della loro casa, il divano grande, spazioso e comodo che, lei stessa, aveva scelto e che adorava. Sgranocchiava dei pop corn e faceva zapping alla tv, mentre aspettava che Brittany finisse di sistemare la cucina, dopo averle preparato una cena buonissima, con tutti i suoi piatti preferiti. Ad un certo punto, smise di fare qualsiasi movimento, respirando a stento

“Britt… è salito sul divano e mi stà guardando e muove velocemente la coda!” urlò, senza distogliere lo sguardo dal cucciolo che la guardava felice
“dagli un po’ di pop corn!” urlò l’altra da dentro, mentre sorrideva divertita
“che cosa???” chiese incredula, stringendo di più il vassoio verso il suo petto, in segno di protezione
“dagli un po’ di pop corn e vedrai che andrà via” ripetè Brittany

“non esiste bestia, i pop corn sono i miei… tu… dovresti mangiare quelle cose fatte apposta per te, nelle scatolette o quelle crocchette che puzzano! I cani non mangiano pop corn” disse, guardandolo con sfida, mentre il cane continuava imperterrito a scodinzolare
“senti… se vogliamo fare una convivenza pacifica, devi imparare a rispettare il mio spazio, ok? Questo è il mio divano, quella è la tua cuccia” disse indicando una cesta con un cuscino “quindi divano no! Cuccia si! Capisci?” muovendo l’indice. Il cucciolo, pensando che volesse giocare, si avvicinò a lei e le leccò il dito
“oh… ora dovrò lavarmi le mani, accidenti!” esclamò, per poi non riuscire più a fermarlo, perché il cane si avvicinò a lei, iniziando a leccarle la faccia “stà fermo brutto cagnaccio!” lo spinse via, cercando di non farsi sentire da Brittany

Prince iniziò a piangere sonoramente, la mora s’impietosì, sentendo quei lamenti e disse
“oh ma … ma che fai piangi?” mentre lo guardava “ok… solo uno però” disse, avvicinando un pop corn al cane e sorridendo, mentre vedeva che non lo mangiava ma ci giocava. “la tua padrona non ti ha educato poi così bene, sei anche viziato vedo!” accarezzandogli la testa e notando quanto fosse piacevole, per via del suo pelo morbido.

 
Dopo qualche minuto, Brittany entrò nel salotto, con tutta l’intenzione di riservare una mega dose di coccole alla sua Santana, quando si fermò ad osservare la scena davanti a lei, che la commosse.
Santana era addormentata sul divano, con in braccio Prince, accoccolato su di lei, che dormiva beatamente.
“lo sapevo” disse, godendosi quella scena dolcissima

Si avvicinò e prese delicatamente il cucciolo, per metterlo nella sua cuccia, poi si avvicinò dalla mora e le diede un lieve bacio sulle labbra. Santana aprì gli occhi a quel contatto e tutta assonnata disse
“Britt… il cane  è salito sul mio divano… non dovrebbe salire sul divano” richiudendo gli occhi per la stanchezza
“lo sò amore, ora dormi” accoccolandosi affianco a lei, nell’ampio divano e sorridendo
“sono felice di essere tornata a casa” sorrise, per poi riaddormentarsi in un secondo.
Brittany sospirò e, pensando a quanto amasse quella persona vicino a lei, le scesero delle lacrime. Si strinse ancora più forte e sussurrò “ti amo da morire Santana”
 
****
 
“…concludo dicendo che, questa è una delle esperienze più belle della mia vita e voglio dedicare il mio diploma a mia sorella Santana, dicendole che è ora che mi regali qualche nipotino!” Becky sollevò la pergamena, facendo ridere tutti, per la battuta finale ed accogliendo gli applausi con un inchino elegante, come le aveva insegnato Brittany.
Santana, da sotto il palco piangeva, commossa per il traguardo raggiunto dalla sorella, anche se non era molto entusiasta della frase finale, soprattutto dopo che Brittany, le prese la mano fiera, dopo aver sentito l’appello di Becky.
 
 
“sarebbe anche ora dopo 4 anni che state assieme” un Kurt divertito si avvicinò a lei, mentre erano tutti in giardino di casa Lopez, per il rinfresco post diploma di Becky
“di che parli porcellana?” disse, sorseggiando una bibita e guardando la fidanzata e la sorella, che ballavano scatenate assieme
“della richiesta di Becky”
“non li abbiamo ancora fatti 4 anni e poi non sono affari tuoi! Non è che adesso, dall’alto della tua esperienza, ti puoi prodigare a dare consigli a tutti” gli sorrise, divertita per quel battibecco, che adorava sempre fare insieme a lui
“dio Lopez, credo che ti servirebbe, anche per far sciogliere quel tuo cuore di ghiaccio!”
“intanto abbiamo un cane e questo basta ed avanza credimi!”
“Wow, ti ho sentito dire le cose più assurde, ma mi mancava sentirti paragonare un figlio ad un cane” la guardò perplesso l’altro

Kurt improvvisamente si abbassò e spalancò le braccia, Santana osservò la tenerezza di quel gesto
“eccolooooo! Il mio campione! Che succede piccolo?” il bambino, vestito elegantemente con un cravattino per il quale era impossibile non definirlo il figlio di Kurt Hummel, si sfregò gli occhi.

In quell’istante, arrivò anche David che disse
“ha detto che ha sonno e vuole fare la nanna, ma solo col suo cantastorie preferito” fece spallucce
“hai sonno amore mio? Ok, allora chiediamo a Santana se possiamo usare la sua vecchia cameretta ed andiamo a dormire. Ti racconterò una storia nuova. Possiamo zia San?” chiese Kurt, girando il piccolo verso Santana
“ma certo che potete, dormi bene piccolo Samuel” la mora si avvicinò a stampargli un tenero bacio sulla guancia
“và bene, allora noi andiamo, ciao papy” Kurt si avvicinò a David, perché potesse salutare il figlio con un bacio e gli stampò anche lui un tenero bacio sulle labbra.

I due guardarono Kurt ed il piccolo Samuel allontanarsi e la mora notò che David sospirò di felicità

“chi l’avrebbe mai detto che, mister -la carriera è tutto- Hummel, sarebbe finito a raccontare storie al suo figlioletto di due anni, come ci sei riuscito scimmione?” chiese divertita
David sorrise e disse “arrivati ad un certo punto del rapporto, ti rendi conto che hai bisogno di qualcosa di straordinario, perché questo rimanga ben saldo e forte…. Samuel è stato il nostro straordinario.”
Santana lo guardò ammirata, ricordando il Dave del liceo che, per sfogare la sua rabbia da gay represso, picchiava tutti in corridoio.
“è stata la cosa più giusta che abbia mai fatto nella mia vita, dopo quella di aver preso coraggio ed essermi preso il mio Kurt, perché eravamo destinati a stare insieme, l’ho sempre saputo io” continuò il ragazzo
“già! Anche io” disse, per poi abbracciarlo!
 
“hey abbiamo cambiato idea e gusti sessuali qui?” Quinn si avvicinò ai due ancora abbracciati
“non dire cazzate Fabray, semmai sei tu che potresti cambiare idea, sei ancora in tempo a lasciare quell’idiota di Puckerman!” disse, staccandosi da Dave
“ops… io vi lascio… qui la discussione si fa molto calda! Vado a vedere se il mio compagno è riuscito nell’impresa di far addormentare nostro figlio” disse Dave, per poi allontanarsi, dopo aver dato un bacio nella guancia alle due
“ormai è troppo tardi!” disse Quinn divertita
“non è mai troppo tardi tesoro! “ rispose
“si… perché il mese prossimo me lo sposo e ti voglio come testimone” disse, guardandola per non perdersi l’espressione
“che cosa??? oddio ma sei seria?”
Quinn annuì “oh cazzo! La mia migliore amica si sposa e fà mettere la testa apposto a Noah Puckerman?” sgranò gli occhi
“bè quello speriamo… anche se non ho molta fiducia!”
“allora? Mi farai da testimone?” le chiese
“certo che si! Non posso mica perdermi l’avvenimento della storia!” disse Santana, per poi abbracciarla!

*****
 
“Prince ha fatto tutti i bisogni? “ le chiese Santana, mentre le accarezzava il viso adagiata sul suo petto
Brittany le sorrise divertita “si, cacca e pipì per ben due volte” rispose
“secondo te ci sarà bisogno di farlo entrare a casa? Voglio dire, non è la sua casa e magari si sente solo laggiù in un giardino non suo”
“San… è già stato varie volte a casa tua ed ha dormito benissimo nel tuo giardino e nella casetta che gli ha preparato Becky” le diede un tenero bacio
“ma avrà freddo?” continuò
“sono sicura di no! Starà bene amore” la strinse di più a sé.
“mmmm ok Bri-Bri, allora buonanotte” chiuse gli occhi, accoccolandosi meglio trà le braccia della bionda

Sentì che il cuore di Brittany prese ad accelerare più forte e, subito dopo, sentì la sua voce che disse
“San… “
“mmmhmm?” mugugnò
“cosa ne pensi di quello che ha detto Becky?”
Santana sollevò la testa, poggiandola su di un gomito
“che ha ragione” la bionda s’illuminò a quella frase “voglio dire, è uno dei traguardi più importanti della vita il diploma e, per lei, lo è ancora di più. Sono fiera del mio mostriciattolo” disse sorridente, per poi darle un bacio sulle labbra. Si accorse che Brittany fece una faccia strana. “che c’è?” chiese
“non intendevo quello… parlavo della richiesta che ti ha fatto, quella di volere un nipotino” decise di essere chiara
“oh… oh giàààà quello! Ahahahhah! Ama sempre scherzare ed adora mettermi in imbarazzo, è diventata più stronza di me!” disse
“San… e se ci pensassimo seriamente? Voglio dire, guarda Kurt e David…. Nonostante tutti gli impegni di Kurt, si prendono cura divinamente del piccolo Samuel”
“lo sò, loro sono fenomali, li stimo tanto…. Ma non mi ci vedo a pulire culetti pieni di cacca puzzolente ed a farmi vomitare addosso”
“amore, tu odi tutti le novità, è questo che ti blocca, se c’è qualcosa di nuovo, vai nel panico, vedi anche con Prince? All’inizio non lo volevi, ed ora non puoi fare a meno di lui e sei diventata più petulante di me” esclamò la mora
“avere un bambino non è esattamente come avere un cane Britt!” rispose
“lo sò, ma è pur sempre una responsabilità e sono sicura che saremo felici, lo saremo ancora di più”le prese il viso e la guardò “cos’è che ti spaventa così tanto?”

Santana abbassò lo sguardo e si riposizionò sul petto di Brittany
“non lo sò…. Dopo che è nata Becky, con tutto quello che abbiamo dovuto affrontare, ho sempre pensato di non volere figli, perché…. Ecco…. Se fosse successo quello che è successo a noi e…. a Becky, non sò se potrei sopportarlo” disse titubante

Sentì che Brittany fece un respiro lungo e profondo, prima di risponderle
“Santana… amore guardami” le chiese dolcemente. La mora sollevò il viso ed incontrò i suoi occhi azzurri
“io credo che, nonostante tutto, Becky sia felice, perché ha una famiglia che la ama, ha una sorella che farebbe di tutto per lei, per farla stare bene, ha tante persone che le vogliono bene” disse, per poi stamparle un bacio per rassicurarla “se avremo un figlio e questo avrà qualche problema, sono sicura che lo ameremo lo stesso, che, qualsiasi cosa succeda, lui vivrà col nostro amore e con quello di chi ci vuole bene”
A Brittany sembrò che Santana fosse più tranquilla.

“tu lo vuoi fare amore?” le chiese la mora dopo qualche secondo di silenzio
“si, voglio che la nostra vita sia completa con un figlio, voglio vedere quell’espressione tenera del tuo viso quando lo guardi, quando ci giochi, quando lo rimproveri, voglio tutto questo San!” disse con gli occhi umidi
“ti rendi conto che avrà delle zie come Sugar Motta e Becky Lopez?” disse ridendo
“si… ed anche degli zii acquisiti come Mike, Kurt e Puck e Sam!” sollevò gli occhi al cielo divertita
“ma anche delle zie come Quinn e come Tina… una bisnonna come Margareth…” continuò Santana
“un nonno come Marcelo” aggiunse Brittany
“e come John!” finì Santana

“ok facciamolo!” esclamò poi, facendo sgranare gli occhi a Brittany
“sul serio?” chiese incredula, mentre la mora annuiva
“ok, la dottoressa Torres ci aspetta al più presto!”le sfuggì per l’entusiasmo
“che cosa? tu…. Tu avevi già preso un appuntamento con la nostra ginecologa?” si sollevò di nuovo la mora per guardarla incredula
“cioè…. Ci avevo parlato… così… per chiacchierare….”
“Britt!” l’ammonì l’altra
“ok… le ho detto che avrei fissato un appuntamento, per fare delle analisi e vedere chi delle due è più predisposta per poterlo fare” disse ormai arresa
“sei incredibile Britt…. Come…come ci sei arrivata a pensare che ne avremo parlato e che….” La mora s’interruppe, come se avesse avuto un’illuminazione ,vedendo la faccia dell’altra “aspetta… non dirmi… ti prego… hai… hai aiutato tu Becky a scrivere il discorso di ringraziamento… Britt, quella frase…” disse vicina al suo viso
“si…. L’abbiamo concordata assieme con Becky, era l’unico modo per farti parlare di questa cosa e riprendere il discorso” disse impaurita
“dio… siete due diavoli! Non ci credo che sei andata in combutta con mia sorella, solo io lo posso fare!” esclamò divertita
“frena frena… ormai la conosco da quattro anni, sò anche io come prenderla” si mise a ridere
La mora si buttò sopra di lei e le fece il solletico “sei una perfida calcolatrice!”
“no, ti conosco bene e devo ricorrere a questi mezzi per convincerti” ammise trà le risate, mentre si dimenava per il solletico

Si fermarono dopo qualche minuto sentendo bussare
“avanti!” disse Santana, ancora trà le risate
“San, potete fare meno casino mentre fate sesso? Non riesco a dormire” disse una Becky assonnata
Le due si misero a ridere e Santana disse
“ma tu lo vuoi veramente un nipotino che prenderà tutte le mie attenzioni, togliendole a te?”
Becky ci pensò su un attimo, poi disse
“mmmm si, tanto io ormai sono grande” disse sorridente.
Le due si guardarono commosse per la tenerezza e la mora disse
“coraggio, vieni qui a goderti le ultime coccole a te destinate” invitandola ad andare da loro
Becky non se lo fece ripetere due volte e corse a sdraiarsi sul letto trà loro due
Brittany l’abbracciò forte esclamando
“il mio genio!” per poi riempirla di baci. Becky si mise a ridere e poi fermandosi disse
“davvero lo farete San?” guardando la sorella
“si, lo faremo” rispose lei, guardando negli occhi Brittany, con tutto l’amore che aveva
 
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Ecco qui l’epilogo, non è niente di speciale, se non qualche chiusura dovuta e cose carine sparse qua e là sui nostri amici.
Siamo alla vera fine, ringrazio davvero chi mi ha seguito fino a qui, chi ha recensito costantemente senza stancarsi ogni singolo capitolo e chi mi ha dato consigli preziosi, chi mi ha riempito di complimenti e chi di critiche costruttive, che mi hanno fatto crescere tanto.
E’ stata una FF semplice, senza nessuna pretesa questa, e forse proprio la sua semplicità ha colpito.
Stò lavorando, in questo momento, ad una storia originale, una nuova sfida che mi dà un po’ di ansia, ma che voglio fare, per mettermi in gioco. Sarà sempre a tema FemSlash /Romantica. Spero mi seguirete lo stesso, anche se non racconto di Brittany e Santana e del Glee.
Grazie davvero per tutto
Un abbraccio
E.

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