Babbanologia applicata

di Fire Gloove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La lavatrice ***
Capitolo 3: *** Al centro commerciale ***
Capitolo 4: *** Il telefono fisso ***
Capitolo 5: *** La televisione ***
Capitolo 6: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Lily aveva, in un momento di pazzia, accettato l'invito per un thè a casa Potter durante le vacanze di Natale.

Così ora si trovava seduta su un comodo divano di pelle davanti allo sguardo adorante di James, la qual cosa la metteva ovviamente un po' a disagio. Sirius, che aveva tentato per qualche minuto di distrarre il migliore amico, senza riuscirci, ormai sbuffava apertamente. In cerca di una distrazione adocchiò la borsa di Lily, la agguantò e, ignorando le proteste della proprietaria, iniziò a frugarci dentro.

Dopo pochi istanti, però, si bloccò, estrasse la mano dalla borsa con aria perplessa e domandò a Lily "E questo cosa diavolo è?!?". L'interpellata rabbrividì, Sirius reggeva tra le mani il cellulare di ultimissima generazione che i suoi genitori le avevano regalato per Natale, e lei sapeva bene cosa un mago poteva combinare con una"diavoleria" babbana tra le mani. "Quello è il mio cellulare" rispose semplicemente, sperando che non le venissero sottoposte altre domande, ma il mago la fissava con la faccia da pesce lesso, e anche James sembrava avere un notevole interesse per l'oggetto. "Ecco, un cellulare è un oggetto che i babbani usano per... ecco, per... per comunicare anche da grandi distanze." "E come!?!" chiesero in perfetta sincronia gli altri due. "Io... è difficile da spiegare..." dopo un attimo gli occhi di James si illuminarono, finalmente aveva trovato un modo perfetto per trascorrere un po' di tempo solo con la strega dei suoi sogni "Perchè non mi dai lezioni di babbanologia, eh Lily, mi piacerebbe saperne di più!!" Sirius purtroppo era dello stesso avviso e sventò i piani dell'amico con poche semplici parole "Posso unirmi anche io? L'idea mi piace un sacco, potremmo chiedere anche a Peter e a Remus!" L'amico lo guardò malissimo mentre Lily rifletteva.

Sarebbe stato difficile, i maghi sapevano essere incredibilmente ottusi quando si trattava dei babbani ma, in fondo, perchè no? "D'accordo ragazzi, ci vediamo a casa mia domani alle 15,30... va bene? Chiamate anche gli altri due".

Detto questo si alzò e uscì. James lanciò a Sirius un occhiata omicida "Felpato...!!!??!!" "Che c'è Ramoso? ...Oh, tu volevi stare solo con lei...", Sirius si alzò dicendo che sarebbe andato a fare un giro, stare vicino a James Potter in quelle condizioni poteva essere pericoloso, un passo falso e ti ritrovavi incornato e, per le mutande di Merlino, lui teneva al suo fondoschiena!!! 

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Capitolo 2
*** La lavatrice ***


1.     LA LAVATRICE

 

 

Il mattino dopo Lily andando a fare colazione pensava a quale potesse essere l’argomento della prima lezione. Televisione, telefoni e computer erano temi decisamente troppo complicati, ci sarebbe voluto qualcosa di semplice, di elementare in realtà, vista l’ignoranza dei soggetti in questione.

Quando entrò in cucina ebbe un colpo di genio: la lavatrice!

Era un argomento perfetto: non era troppo complicato e poteva anche tornare utile se uno dei quattro avesse disgraziatamente sposato una babbana. Disgraziatamente per la poveretta in questione, s’intende.

La mattinata passò tranquillamente e quando la ragazza sentì suonare alla porta si era già preparata tutto.

Fece entrare i ragazzi e li condusse in cucina, appena entrato Peter cacciò un urlo “Aaaaarrrgghhh, un mostro!!!” Gli altri sguainarono le bacchette puntandole contro il malcapitato elettrodomestico ma furono distratti da Lily che si accasciò al suolo in preda a delle risate convulse. La rossa tra un singulto e l’altro riuscì a dire “Qu-quello non è un mostro… è log-l’oggetto della lezione di oggi: si chiama lavatrice.”

Dieci minuti e tre bicchieri d’acqua dopo la ragazza riuscì a riprendersi e iniziò la spiegazione.

“Come dicevo quell’attrezzo che avete davanti si chiama lavatrice e i babbani  la usano per lavare i vestiti”

Le reazioni degli “studenti” furono le seguenti:

Peter guardava l’elettrodomestico con errore: aveva ancora paura che fosse un mostro: per forza, con quella bocca enorme!!

Remus, da bravo studente, prendeva diligentemente appunti.

James guardava perplesso prima Lily e poi l’oggetto.

E Sirius guardava la rossa con una faccia del tipo –e che me frega a me?-. La faccia di Lily in risposta fu qualcosa del tipo- se non ti interessa smettila di rompere i boccini e tornatene a casa!-

“Bene, passiamo al funzionamento: in questi “cassettini” dovete inserire il detersivo, fate attenzione che il detersivo sia per indumenti. Dopodichè usate questa rotellina per regolare la temperature dell’acqua. Fatto questo non vi resta che premere questo tasto e dare il via al lavaggio. Allora, è tutto chiaro?” Dato  che i maghi annuivano, la strega disse” Bene, io devo uscire a comprare una cosa: qui ci sono il detersivo, i vestiti e i dati per regolare la rotellina. Torno presto, cercate di non fare disastri.” E uscì.

I ragazzi, rimasti soli si guardarono “Bene, mettiamoci al lavoro, non dovrebbe essere difficile” disse Remus “Ramoso, passami i vestiti, ok ora, sul foglio c’è scritto di mettere il tutto a quaranta gradi… ok direi che così va bene. Il detersivo… allora… questo liquido va qui, suppongo e quest’altro qui…. Ok, dovremmo esserci… Pronti e via!”

A lavaggio avviato i ragazzi si guardarono soddisfatti… quando all’ improvviso… “Ragazzi è rimasto fuori un calzino…” disse coda liscia. “ Be’ mettilo dentro allora” rispose Felpato piuttosto scocciato. Lunastorta si stava già chiedendo se fosse una buona idea aprire il marchingegno a metà lavaggio quando”Sono tornata!!!!”

Lily entrò in cucina giusto in tempo per veder peter aprire l’oblò e l’acqua fuoriuscire. Per un attimo rimase a bocca aperta a fissare il disastro, poi strabuzzo gli occhi e urlò “E va bene che non avevo detto di non aprire la lavatrice a matà lavaggio ma…. Ci sarebbero arrivati anche dei deficenti!!!! Rem, dagli altri potevo anche aspettarmelo, ma almeno tu!!!! Siete impossibili!!!!”

I ragazzi si fissavano i piedi, completamente fradici, piuttosto che affrontare lo sguardo della strega. “E adesso asciugate! Senza magia, chiaro!!!” e si mise a supervisionare i lavori.

Quando James provò a dire “E dai, Evans, dovresti essere contente, ti abbiamo lavato anche il pavimento!!” gli arrivò uno straccio in faccia. L’avevano fatta proprio infuriare!

 

 

 

L’ANGOLO DELL’AUTRICE: bene, bene, bene. Ovviamente i malandrini non potevano non combinare qualche disastro. E nel prossimo capitolo vedremo i nostri affezzionatiss mi combina guai alle prese con il mondo radiofonico!!

Commentate gente, commentate!

Un bacio, Lucy

 

 

 

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Capitolo 3
*** Al centro commerciale ***


2. AL CENTRO COMMERCIALE
 
Quella notte Lily fece uno strano sogno… “Era insieme ai malandrini in un grande centro commerciale babbano. I ragazzi si guardavano in torno con aria stupefatta, correndo da un negozio all’altro. Ad un certo punto Peter e Sirius entrarono in un negozio di vestiti e iniziarono a rovistare tra gli espositori. 
Lily e Remus cominciavano già a presentire la catastrofe quando ai due si aggiunse anche James… Bene, a questo punto i guai erano assicurati!!”
La giovane strega si svegliò non ricordando nulla del sogno, ma ebbe un’ispirazione, poteva portare i maghi in un centro commerciale, così finalmente avrebbe potuto comprarsi quel bellissimo maglioncino azzurro che aveva visto giorni prima. Intanto i ragazzi avrebbero potuto fare pratica con le sterline e magari Potter le avrebbe anche regalato qualcosina. Quel pomeriggio quindi diede inizio alla missione shopping. Inizialmente i ragazzi non sembrarono molto impressionati, in fondo la confusione dello shopping center non era molto diversa da quella di Diagon Alley gli ultimi giorni di vacanza, poi, data un’occhiata alla merce esposta, iniziarono a stupirsi. I due negozi che più li colpirono furono quello di giocattoli e quello di articoli informatici. Con il naso appiccicato alle vetrine del primo, osservando dei robot giocattolo, Sirius e James osservarono che non era poi tanto strano che i babbani fossero così strani, (in realtà loro dissero rincitrulliti, beccandosi un’occhiata fulminante da Lily) se da bambini giocavano con aggeggi tanto strani.
Nel negozio di computer invece si limitarono ad osservare attentamente tutti gli articoli in vendita con un’espressione perplessa, chiedendosi cosa diavolo fosse tutta quella roba luccicante.
Dopo un rapido tour Lily lasciò ad ognuno venticinque sterline e disse loro di fare acquisti, liberatasi del pesante fardello si diresse finalmente verso il suo negozio preferito, pronta ad acquistare il suo beneamato maglioncino.
I ragazzi si divisero, Remus si diresse verso un negozio di penne, curioso di provare quelle strane penne babbane che scrivevano senza bisogno di intingerle nell’inchiostro, Peter puntò, goloso com’era, verso un negozio di dolci, per finire Sirius e James partirono diretti al negozio di giocatoli. 
Dopo una ventina di minuti Lily vide fuori dal negozio una terribile confusione e , terminati gli acquisti, chiese ad un passante “Scusi, mi sa dire che cosa sta succedendo?”  “Pare che ci sia stata una rapina al negozio di giocattoli!” rispose l’uomo. Lily, presentendo il peggio, si accodò alla folla di curiosi. Arrivata in prossimità del negozio fu travolta da Sirius e James, che le caddero addosso. Intanto la proprietaria del negozio sbraitava “Eccoli sono loro, sono i ladri! Prendeteli , prendeteli!!” I ragazzi si nascosero dietro Lil che cercò di calmare la proprietaria del negozio “Signora, questi due sono bravi ragazzi, più o meno, deve esseri stato per forza un equivoco!” Poi girandosi verso gli amici chiese spiegazioni. Sirius esplose “Ma voi babbani siete dei barbari!! Appena entrati abbiamo visto questi!! Li vedi?!? Cuccioli di drago pietrificati!! Che crudeltà! Noi volevamo solo liberarli!!” Lily guardò i draghi di plastica che il ragazzo le sventolava sotto il naso e per poco non gli scoppiò a ridere in faccia “Ma quanto site idioti da uno a dieci?!? Quelli sono giocattoli, è plastica!” Prese uno dei draghetti e girò un’ala “Vedi, plastica!!”.
Detto questo strappò i giocattoli di mano al giovane mago e li restituì alla proprietaria con tutte le sue scuse, dopodiché recuperò gli altri due malandrini e se e tornò a casa. Durante la strada fece il bilancio della giornata: aveva gettato lo scompiglio nel centro commerciale, era quasi stata accusata di furto e aveva un livido enorme su una gamba per la caduta fatta quando era stata travolta da quei due idioti. Quanta fatica per potersi comprare un maglione!!
 
 
 
L’angolo dell’autrice: Scusate per il mostruoso ritardo, ma in questi giorno ho attraversato mezzo mondo (letteralmente, sono passata dall’italia al mozambico), e poi ho avuto dei grossi problemi alla connessione internet. So che avevo detto che avrei parlato del mondo radiofonico ma, come mi ha fatto notare una delle mie carissime recensirci i maghi hanno le radio, visto che Harry e Ron nel settimo la ascoltano, quindi ho cambiato programma!
Commentate, gente, commentate!
Un bacio, Lucy

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Capitolo 4
*** Il telefono fisso ***


3. TELEFONO FISSO
 
Traumatizzanti. Se avessero chiesto a Lily di definire quei due giorni di lezioni ai malandrini, quella sarebbe stata la prima parola a venirle in mente.
Eppure non aveva intenzione di arrendersi, Lily Evans non si arrende mai!!
Così preparò l’argomento del giorno: il telefono fisso. Se Merlino glie la mandava buona, non sarebbe stata una giornata troppo movimentata: insomma che danni avrebbero mai potuto fare quattro maghi inesperti con in mano un telefono?
La ragazza sospirò: aveva già pensato la stessa cosa i due giorni precedenti, eppure quando si aveva a che fare con QUEI quattro maghi inesperti la vita diventava un’incognita…
Ecco il suono tanto temuto: il campanello. I distruttori erano arrivati.  “Che comincino le danze” pensò la giovane strega, andando alla porta.
-Buongiorno, Evans!!- La salutarono i ragazzi con i loro più smaglianti sorrisi. La rossa li fissò per un attimo, chiedendosi chi le avesse fatto fare tutto ciò e poi disse –Entrate, disgraziati!-
Arrivati in salotto la ragazza mostrò a tutti l’apparecchio e cominciò con la spiegazione –Bene, questo è un telefono fisso: i babbani se ne servono per poter comunicare con altre persone a grandi distanze. Il funzionamento è molto semplice: ad ogni apparecchio è assegnato un numero, digitate quello della persona con cui volete mettervi in contatto su questa tastiera e poi alzate la cornetta. Direi che non c’è niente di particolarmente difficile: no? Ok, ora: pensavo che potremmo ordinare delle pizze, se vi va di fermarvi a cena.
Dunque, questo è il numero della pizzeria, scegliete che pizza volete… fatto? Bene, chi vuole provare a fare l’ordine?-
Sirius saltò in piedi ululando –Io, io, io, io, io, io, ioooooooo!!!!- -E va bene, se proprio ci tieni! Ma vedi di non fare disastri- disse sconsolata la rossa -Disastri?!? Ma chi, io? E quando mai, IO, faccio disastri?- disse indignato Sirius, mentre gli altri, suo migliore amico incluso (per intenderci un certo cervide di nostra conoscenza), scuotevano la testa.
Il ragazzo si avvicinò al telefono e compose il numero che gli aveva dato Lily.
Una voce gracchiante dall’altro lato del filo –Pizzeria Pizza Planet, desidera?- Sirius si staccò di scatto dall’apparecchio guardandosi in torno… chi diamine aveva parlato?
La ragazza, con aria sconsolata, gli fece cenno verso la cornetta e il bel brunetto si illuminò… ok… ora doveva fare le ordinazioni… filò tutto liscio fino alla fine, quando l’uomo al telefono disse –Le ordinazioni potrebbero tardare ad arrivare a causa del traffico, comunque avrete le pizze in circa tre quarti d’ora- Sirius mise su un’ aria perplessa e rispose –Ma scusi, perché non usate la metro polvere, qui il camino c’è!- poi impallidì e riprese –cioè, no, scusi, volevo… ehmmm, volevo dire… chissà che polvere… sulle pizze… tra tre quarti d’- d’ora- Il tizio era perplesso –Ma guardi, signore, che anche se il fattorino viene in automobile, le pizze sono chiuse…- Il mago aggrottò la fronte –Be’, mi sembra ovvio che venga mobile, non può mica venire da fermo…- -Lei mi sta prendendo in giro!!! Faccia così, mi dia l’indirizzo e la smetta di scherzare!- si alterò l’uomo.
Il ragazzo, ormai totalmente nel pallone, ribattè –Grimmauld Place 12- e chiuse la comunicazione. Sbiancò. Guardando gli amici cominciò a balbettare -… di- ditemi che non gli ho dato davvero l’indirizzo dei miei… oh pover’uomo… troppo giovane per morire…-
La pizza non la videro mai, ovviamente. 
Quando Sirius, anni dopo, si riappropriò della casa, vi trovò un bizzarro fermacarte a forma di automobile, ma non notò che dentro c’era un omino che si agitava disperatamente cercando di uscire.
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE (?): carrrrrissimi lettori, sono perfettamente conscia che questo capitolo sia una mezza schifezza… ma non mi sono venute altre idee, quindi beccatevelo.
La verità è che ho in mente perennemente altre tre ficcy, cose che potrebbero diventare papiri da una mezza centinaia di capitoli. Presto inizierò a pubblicare quella sul Fandom potteriano, le altre due possono attendere.
Un bacione a chi mi segue e ha messo questa mia umil storiella in qualche lista (escludendo quella nera)
Con affetto, Lucy
P.S.: non dimenticate di lasciarmi una recensioncina!!

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Capitolo 5
*** La televisione ***


4. LA TELEVISIONE

 

Lily ebbe un moto di stizza: quella sera ci sarebbe stata l’ultima puntata della sua serie televisiva preferita: “L’incantesimo del tramonto”.

Dov’era il problema? Semplice: lei aveva i malandrini tra i piedi!

Doveva assolutamente trovare un modo per liberarsene, ma sapeva perfettamente quanto questo fosse difficile…

Se avesse detto loro la verità, non avrebbero capito e le avrebbero detto che era un’occasione perfetta per fare lezione.

E poi loro erano i re dell’inganno, mentre lei non era mai stata un brava bugiarda. Se si fosse inventata una scusa, l’avrebbero scoperta subito.

Non c’era niente da fare: doveva tenerseli.

Li avrebbe messi tutti e quattro davanti alla TV e avrebbe sperato che se ne stessero buoni e zitti.

Speranza assurda, lo sapeva perfettamente.

E così arrivò l’ora X e con questa i quattro piantagrane.

Lily, appena furono entrati in casa, li portò in salotto, li spinse su un divano e disse -Ragazzi, quella è una televisione. Trasmette immagini in movimento, ma voi non potete interagirci perché i personaggi non possono né vedervi né sentirvi: quindi statevene buoni a guardare il programma.

La lezione di oggi è su come i babbani passano le serate. E ora zitti che sta iniziando.-

Detto questo si voltò verso l’apparecchio, sperando in bene.

Per a prima mezz’ora tutto procedette alla grande, e la rossa si ritrovò a credere di potersi godere la trasmissione in santa pace.

Poi Sirius, evidentemente annoiato, cominciò a sbuffare.

Ma Sirius Black non sbuffava come una persona normale.

No,lui, quando sbuffava, produceva un risucchi d’aria rumorosissimo che avrebbe svegliato anche… James Potter dopo un doppio allenamento di Quidditch, il che era notevole.

Lily lo fulminò con lo sguardo. Lui smise, ma dopo nemmeno trenta secondi, ricominciò.

La ragazza pensò seriamente di sbatterlo fuori, ma per farlo si sarebbe dovuta alzare, e non voleva perdersi neanche un secondo di quella puntata. Così decise di sopportarlo.

Appena ebbe finito il pensiero, un nuovo rumore si aggiunse.

IL “caaaaro Peter” si era addormentato e ora russava come un trombone… Ma che come un trombone, come un’intera orchestra di fiati!!!

Lily, attingendo alla sua immensa pazienza (Nd Lu: quella che le ha permesso di sopportare James per anni prima di cedere alle sue avances) sopportò anche lui.

Quando notò che anche Ramoso e Lunastorta sonnecchiavano, sperò che il peggio fosse passato.

Pia illusione.

Il colpo di grazia le fu dato quando James, riscosso da un urlo proveniente dallo schermo, si vide davanti il protagonista che gli puntava contro una pistola.

In preda ad un terrore atavico prese il primo oggetto che gli capitò sotto mano (Nd Lu: un modellino d’epoca del signor Evans), e lo scagliò contro “l’aggressore” fracassando lo schermo e, di conseguenza, interrompendo la trasmissione.

La rossa si girò a guardarlo, livida in volto, e lui ebbe appena il tempo di dire –Evans, ti ho salvato la vita!- prima di essere sbattuto fuori di casa con i suoi degni compari.

Lily era disperata: non avrebbe mai saputo la fine della straziante storia d’amore tra Tristano e Arabella.

Così gridò ai ragazzi che le lezioni erano finite e che sparissero dalla sua vista fino al rientro a scuola.

Si rinchiuse nella sua disperazione e se ne andò a dormire.

Certo che, pensò, nella sua vita precedente doveva essersi venduta non solo la madre, ma anche padre e fratelli minori.

Per forza, per meritarsi una disgrazia del genere!!

 

 

 

 

 

 

Nota dell’autrice (?): Se lo scorso capitolo era una schifezza, questo è un abominio… io una roba del genere non la leggerei mai!! Ma ho veramente finito l’ispirazione, per questa storia.

Sappiate che potete smettere di disperarvi dietro alla povera Evans, perché questo è l’ultimo capitolo. Ci sarà solo un epiloguccio e poi fine.

Come sempre, vorrei taaaante recensioni.

Un bacio,

Lucy

 

 

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Capitolo 6
*** Epilogo ***


EPILOGO

 

Era il sei gennaio, il giorno dopo sarebbe ricominciata la scuola.

Lily sospirò: i malandrini avevano seguito alla lettera il suo consiglio e non si erano più fatti vedere.

La ragazza ancora si chiedeva se non fosse sotto l’effetto di un imperio quando aveva accettato di dare ai ragazzi quelle lezioni.

Fece il bilancio dei giorni appena trascorsi.

Il lunedì era andata a prendere un the da Potter e le era venuta quella malsana idea.

Il martedì le avevano allagato la cucina.

Il mercoledì l’avevano quasi fatta passare per complice di un furto.

Il giovedì avevano causato la scomparsa di un fattorino della pizzeria, che ancora non era stato ritrovato.

Il giovedì avevano distrutto il televisore per cui il signor Evans ancora stava pagando le rate.

 

La ragazza pensò che fosse un bene il non incrociare i suoi genitori… Forse per giugno si sarebbero un po’ calmati e sarebbero sati meno propensi a spedirla in un collegio in svizzera!

Una cosa, pensò la rossa, era certa: mai più avrebbe dato lezioni di babbanologia applicata!

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice(?): Ed è finita!! Non mi sembra ancora vero ma ho finito la mia prima long!!! Viva me!! (con annesso applauso alla London Timpton).

Devo ringraziare chi ha messo questa storia tra le preferite e le seguite e anche chi mi ha sempre recensito!

A questo proposito, un ringraziamento speciale va a S_Lily_S e a Dragon_1907 perché senza di voi non ce l’avrei mai fatta!!

Grazie ragazze!!

Un bacione,

Lucy

 

 

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