Best Holiday Ever! (Wooo!)

di ohfreakingbambi74
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4. ***
Capitolo 5: *** 5. ***
Capitolo 6: *** 6. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


Questo è il primo capitolo della prima FF che scriviamo insieme… Speriamo sia divertente leggerla per voi quanto lo è per noi scriverla (e fidatevi ci si diverte parecchio!)
Fateci sapere che ne pensate, anche se avete dei suggerimenti o idee malsane da esorcizzare saremo liete di accoglierle!
Fede e Chiara.
 










Estate 2012.
Isola caraibica non ben definita.
Ore 03:03 a.m. – forse –
Villetta sulla spiaggia.
Interno:
Ripostiglio del sottoscala…o meglio…
 
 
 
 
 
1.
 
Quando Christopher Paul Colfer abbassò la maniglia della porta del minuscolo ripostiglio delle scope, non era preparato alla scena pietosa che gli si parò innanzi:
<< Darren, mi fai il piacere di dirmi cosa stai facendo al buio, abbracciato ad una scopa, bevendo il tuo cuba libre??? >>
<< Me lo sento…arriverà presto! >> vaneggiò, dondolandosi avanti e indietro sul posto.
<< E cosa di grazia, arriverà presto? >> chiese Chris incominciando a perdere la pazienza,
<< La lettera da Hogwarts! >>  disse soddisfatto. Chris lo assecondò: << Certo Darren, e sicuramente ritarda perché è Errol che te la deve portare, eh? >>
<< Cavolo! Non ci avevo pensato! Sei un genio! >>
Mark, intento a preparare cocktail capaci di far sputar fiamme ad un pinguino, urlò dal suo angolo della cucina: << Trovato?? >>
Ashley, intanto, che aveva colto l’esasperazione di Chris, si affacciò alla porta dello sgabuzzino: << Oh mio dio! Ma è davvero nello sgabuzzino. Che visione raccapricciante. >>
<< N..no n-non sggno d’a-accor-do! >> disse Darren che, a quanto pareva era davvero convinto di dover intraprendere un rapporto epistolare con Albus Silente di lì a qualche minuto. Poi il suo volto si illuminò di un’improvvisa consapevolezza: << Ci  sono! So perché non mi arriva la lettera! >>
<< Sì? >> chiese scetticamente il barman della situazione.
<< Devo procurarmi una cicatrice come quella di Harry! Presto, datemi un coltello! >>
<< Oh cielo! Ha perso il senno! Ammanettatelo, vi prego! >>
In meno di un secondo la cucina fu invasa da due saettanti figure, tali Dianna e Lea, che si impossessarono di ogni oggetto contundente presente nella stanza. Kevin e Cory, invece, si buttarono sull’ubriaco impedendogli qualsiasi movimento, e per la gioia di Chris, anche di ideare ulteriori azioni masochistiche.
Il giovane kamikaze calmò i suoi spiriti dopo aver provato sulla sua pelle la determinazione dei suoi colleghi, che ansiosi per la sua salute fisica e mentale, non si fecero problemi a tirargli qualche cazzotto in testa. D’altra parte, Darren si preoccupava solo della perdita di centimetri che quei pugni gli avrebbero causato.
Venne poi il momento in cui, papà Mark si issò l’hobbit sulle spalle e, seguito da un’agita mamma chioccia Chris, lo portò alla camera dei ragazzi senza farsi scrupolo di catapultarlo nel materasso superiore del letto a castello – sistemazione espressamente richiesta da Harry freaking Potter -.
Quando Chris fece per andare in cucina, un assonnato Darren lo prese per il colletto della camicia senza farsi scrupolo di strozzarlo.
<< Chriiiiiiiiis..Chri-Chrisss..Chris >>
<< Emh..Sì? >>
<< Rimaniiiiiiii? Per favoreeee! >>
Sbuffando gli rispose come se stesse parlando ad un poppante: << Vedi, Darren caro, la notte è fatta per dormire- >>
<< Sì, certo. >> si intromise Darren,
<< Dicevo…io me ne andrei a letto, se a vostra altezza non disturba. >>
<< Allora che aspetti? Vieni! >>
<< Oh! Ma come sei perverso stasera! IO vado nel MIO letto, nella MIA stanza e TU resti nel TUO. >> Chris accompagnò lo sfogo con ampi gesti teatrali nella speranza di farsi capire. Intanto la mente del controtenore  cercava disperatamente un modo ingegnoso per barricarsi nella sua camera da letto senza dover usare chiodi, trapani o assi di legno: una semplice chiave sarebbe stata perfetta.
Peccato che Jenna l’avesse messa “al sicuro”, talmente al sicuro che neanche lei era più riuscita a trovarla. Meraviglioso pensò Chris.
Darren richiamò la sua attenzione in un qualche modo che non valeva la pena nemmeno specificare, quest’ultimo si girò e ad un palmo dal suo viso si ritrovò un Darren – cucciolo – bastonato – Criss tutto occhioni che lo guardava implorante.
Non si metterà a fare le fusa? Oh cielo, cos’è questo verso?!? << Darren..stai per caso facendo le fusa? >>
<<  “I am in misery…” >>
<<  B-u-o-n-a-n-o-t-t-e. >>
Un senso di onnipotenza lo invase quando riuscì ad uscire dalla stanza dei ragazzi: << FREEDOM!* >> urlò senza pensare alle conseguenze: Darren si ridestò urlando ciò che parve essere la sua approvazione.
Cercando di recuperare quella che era la serata più pietosa della sua vita, si trovò ad osservare i comportamenti degli amici in salone:
Heather e Harry limonavano avvinghiati sul divano, e per una ragione a lui sconosciuta, la ragazza lo chiamava tra vari sospiri: << Oh.. Darren.. >>. Ad Harry, che aveva una riccia parrucca fucsia in testa, la cosa non sembrava interessare più di tanto.
Mark era in camera dei ragazzi che tentava di mettere a letto l’umpha-lumpha.
Cory, Amber, Jenna e Ashley abbracciati cantavano “Kumbaya” esibendosi in una coreografia inventata al momento per trovarsi poi stesi per terra a ridere come iene; e Kevin, di fianco, che si godeva lo spettacolo annaffiandoli con qualche bicchierino di gin ogni tanto. Che persona premurosa.
Lea e Dianna, le più sobrie insieme a Chris e Mark, trascinarono una Naya abbastanza brilla e semi dormiente, al suo letto.
Fatti forza, Chris. E’ solo la prima sera. Il più giovane del gruppo era leggermente spaventato da quello che stava succedendo nella sala della villetta, la fase dell’esasperazione si stava avvicinando. Al culmine, prese sotto braccio Amber, Jenna e Ashley e con non poca fatica, le trascinò letteralmente a dormire.
Dopo qualche minuto si spensero le luci e, Chris quasi commosso all’idea di ritrovare un po’ di pace e di  silenzio, si stava quasi addormentando, quando qualcuno –maledetto dall’intera stanza- bussò alla porta.
Rumore di vetri: erano le speranze di riposo del giovane Chris Colfer che si erano appena infrante.
Versi indefiniti provenienti dal letto di Lea e conseguentemente da quello di Dianna, fecero capire al poveretto, che era lui il prescelto ad aprire la porta.
Mentre si avvicinava ad essa, sentì la voce di Cory che supplicava quello che doveva essere un convinto Mark, che no, non doveva dirlo a Chris. Mentre Kevin suggeriva che sarebbe tornato quando avrebbe avuto fame.
Chris aprì la porta con un’espressione da zombie stampata in faccia:<< Che cosa non devo sapere? E chi dovrebbe tornare quando ha fame? >>
Dopo una pausa:
<< E’ per caso da voi? >>
<< Chi? >> Ma la consapevolezza si stava facendo già largo nella mente di Chris prima ancora che gli giungesse la risposta:
<< Darren. >>
<< E’ scappato? >>
<< Teoricamente no, semplicemente non lo si trova in giro. Da nessuna parte. >>
<< Quindi è scappato. >> concluse Colfer accasciandosi sul letto, prima di lasciarsi scappare un gridolino lievemente isterico.
Un ticchettio sulle note di “Ammazza la vecchia” proveniente dalla finestra della stanza delle ragazze, accanto al letto di Chris, fece girare tutti i lucidi. Un al quanto inquietato Chris, scostò la tenda per verificare i suoi sospetti: Darren sorrideva ebete, col volto completamente premuto sulla superficie della finestra; di fianco a lui, uno strano peluche.
<< Ragazzi, che cos’è quel coso? >> chiese Chris, se possibile ancora più inquietato, indicando col pollice la finestra,
<< E’ Darren. >> rispose Mark semplicemente, Grazie tante pensò Chris.
<< Dico quell’altro coso... >>
<< Ah, sì! Quello è il suo peluche. >> rispose candidamente Kevin.
Sembrava che solo il signor Colfer non fosse a conoscenza dell’esistenza del pupazzo.
Darren intanto si stava letteralmente strusciando sull’intera superficie vetrata producendo un suono sinistro che fece accapponare la pelle al controtenore e ai più vicini alla finestra.
<< Apriii! >> lo disse senza allontanarsi di un solo centimetro dalla finestra.
<< Ma che cosa vuoi da me???? >> languì Chris aprendogli comunque.
Apparentemente il riccio doveva aver perso la colonna vertebrale perchè, quando la finestra si aprì, il caro ragazzo, si spalmò all’interno della stanza aggrappandosi alle spalle del controtenore.
<< Vogliosssta-arecon tè! >>
<< Che?? >> allontanandosi, lo fece cadere per terra.
Quella penosa visione lo portò a dire poche semplici parole: << Mark, Kevin, portatelo in camera, vi supplico. >>
Darren si aggrappò al pavimento, evidentemente avevano fatto amicizia, e protestò con decisione.
 
A quel punto Chris cedette.
 
Fece un cenno ai ragazzi: << Andate a dormire, ci penso io a lui. >>
Rassegnato lo guardò, comodamente seduto sul suo letto da una piazza e mezza – il più grande della stanza, aggiudicatosi valorosamente - << Quando hai finito di fare il lombrico, vieni a dormire. >> E così dicendo si accostò alla parte più interna del letto, dando le spalle a Darren e al resto della stanza.
<< Può venire anche Tony? >>
Chris si girò di scatto: << Chi è Tony? >>
<< Lui! >> Darren, che non era visibile agli occhi di Chris, aveva alzato le braccia per mostrargli il suo peluche: un unicorno, lilla, col corno dorato e grandi occhi azzurri.
<< Mmh..ahhh! Ok, può venire anche Tony. >> Disse ormai assecondandolo senza neanche accorgersene.
Rivoltandosi verso il muro, sentì il materasso piegarsi sotto il peso del suo migliore amico e di Tony. Prima che riuscisse ad augurargli la buonanotte, Darren lo cinse con le braccia. Stringendolo a sé, fece un mugolio soddisfatto.
<< Per la miseria! Darren, togli quelle manacce da hobbit dai miei fianchi! >>
Dianna a quel punto non riuscì più a trattenere una sana risata, a cui si unì qualche secondo dopo, anche quella di Lea.
Darren per tutta risposta, gli russò sonoramente nelle orecchie, facendogli arrivare il cuore in gola.
Sospirò, ormai rassegnato e chiuse gli occhi.
Poco dopo, si trovava nel mondo dei sogni insieme a..Tony.
 
Finalmente.








NdA(autrici): 
*citazione da "A Very Potter Sequel", se lo sapevate, bene. Se no... sappiatelo! (che indecenza!) 


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Capitolo 2
*** 2. ***


Fede: Uellà!!! Come si suol dire: "Chi non muore si rivede!"... o meglio... rispunta... o cose simili... 
Chià: Punto uno: che cavolo di saluto è "Uellà?!?!?" adorabile..certo certo..Punto due: speriamo di raccogliere tanti seguaci perversi e idioti come noi- 
Fede: Non è che li invogli molto a continuare chiamandoli "perversi" e "idioti"...
Chià: Ma in senso affettuoso, ovviamente! Ci tengo (Fede: Idem) a ringraziare tutti quelli che hanno messo la storia tra seguite/preferite/ricordate/amate/strapazzate/idolatrate e desidero dire a tutti che per me la pace nel mondo è importante--> ho visto Miss Italia, lo so me ne vergogno..perdonatemela..!
Ok cala il sipario, la smettiamo di fare le buffone e vi auguriamo buona lettura!
C'è un nuovo capitolo che non aspetta altro di essere letto, se non ve ne site accorti!!
Chià e Fede.











<< WUAAAAAH! >>
Un forte grido interruppe il meritato riposo degli ospiti della villetta che, altrimenti, avrebbero continuato “soavemente”a ronfare ben oltre le 11:45 a. m. 
Mark, che pareva aver piantato le tende in cucina, fu responsabile di ciò che avvenne conseguentemente: l’urlo di Heather lo aveva spaventato a tal punto da fargli sfuggire di mano l’ultima bottiglia di vodka; in preda alla disperazione più profonda, emise un verso talmente straziante capace di far scoppiare in lacrime un comandante delle SS. Di seguito, il resto del branco, chi più chi meno lucido, si unì all’ululato di dolore del loro compagno di disavventure.
Dianna sostituì il grido monosillabico con una domanda: << PERCHE’ STIAMO GRIDANDO?!? >>
<< AL LADRO! >> sparò, ancora semi incosciente, Ashley brandendo una mazza da baseball sbucata dal nulla.
<< Santo cielo! Dormi con una mazza sotto il cuscino?!? >> chiese preoccupato Chris.
Dall’ormai nuova casa Salling, la cucina, giunse la risposta: << LA VODKAAA!!! >>
<< Che ha la vodka?!? >> si angosciarono i ragazzi.
<< S’E’ ROTTAAA!!! >> pianse calde lacrime il trentenne.
Un secondo ululato squarciò nuovamente l’aria dell’isola.
<< Che Dio abbia pietà della sua anima. >> borbottò Lea prima di coprirsi nuovamente col lenzuolo.
Intanto Heather, ripresasi dallo shock di ritrovarsi stesa sul divano abbracciata ad Harry, arrancò fino alla stanza delle ragazze, per poi piantarsi di fronte al letto. Inclinando la testa di lato, fece la sua domanda con aria pratica: << Perché Darren è lì, quando invece dovrebbe essere sul divano con me? >>
La voce di Naya da un angolo non ben definito: << Ma che, deliri? >>
Sul volto di Heather si dipinse l’orribile consapevolezza: << No! Maledetta parrucca. >>
<< Relax. >> gli suggerì Darren guardandola con un sorriso da razza capovolta, alzando un lembo delle lenzuola, invitando la ragazza a raggiungerlo. Intromettendosi senza troppi scrupoli tra lui e Chris, la bionda spedì quest’ultimo dritto col sedere sul pavimento.
<< Ma… sarebbe il mio letto… >> si lamentò il controtenore alzandosi e dirigendosi in sala, dove il povero Harry ancora dormiva per terra, con la parrucca fucsia storta sul capo.
Darren sul divano… “Maledetta parrucca”… La parrucca è riccia… Ah. Ma è fucsia!
<< Illuminami Heather, come hai fatto a scambiare un hobbit mezzo filippino e mezzo irlandese, per un asiatico, alto- >> enfatizzò sull’aggettivo, << con una parrucca riccia fucsia in testa?!? >>
Non ottenendo alcuna risposta andò in cucina, dove Mark dava l’estremo saluto al suo caro alcolico.
 
A quanto pare dovevano aver indetto la giornata mondiale dell’urlo selvaggio perché, durante la lauta colazione preparata da Lea e Jenna, un alquanto agitato Ryan Murphy, udibile anche dai parenti filippini di Darren, stava sbraitando nelle orecchie di Lea: << DOVE DIAMINE SIETE TUTTI?? >>
Lea, non si curò del suo capo che non accennava a calmarsi, ma guadò eloquentemente Amber al suo fianco, intenta ad azzannare una frittella.
<< Ehi dolcezza, non guardami così. Non è colpa mia. L’ho lasciato detto ad Ashley e Chris. >>
<< Io ho chiesto a Kevin di avvisare Ryan della nostra partenza. >> si giustificò Ashley.
<< Ed io mi sono affidato a Mark e Darren, che giocavano a Tetris sul telefonino… Cazzo, che idiota! >>
Undici paia di occhi si calamitarono sui due per sfogare le loro migliori occhiate assassine, capaci di ammazzare contemporaneamente tutte e nove le vite di un gatto!
Dall’oltretomba si giustificarono: << Emh… Mark, diglielo tu! >>
<< Anche voi però! Non potete continuare a fidarvi di noi. Ormai dovreste conoscerci. Siate più responsabili la prossima volta! >> li rimbeccò Mark, convintissimo.
Le occhiate passarono da assassine a stralunate in un batter d’occhio.
Darren farfugliò: << Mark… Non sono così sicuro sia una buona strategia difensiva… >>
<< Zitto un po’ Darren. Lascia parlare i grandi. >>
Il riccio borbottò qualcosa in sua difesa.
In tutto ciò, Ryan aveva tentato di attirare l’attenzione dei suoi sottoposti parlando in russo e Dio sa solo che altra lingua.
Uscendo dalla villetta, Lea cercò di placare le funeste ire del povero poliglotta; nello stesso istante squillò il cellulare di Darren: la flebile voce di Dylan Saunders sulle note di “Welcome all of you to Hogwarts”*, fece sobbalzare i presenti.
<< Ciao Curt! Aha.. Sì, certo. Ora glielo dico. Vi aspettiamo. >> chiuse la conversazione, << Arrivano i Warblers e Chord! >>
Un urlo di giubilo.
<< Basta urlareeeeee… >> Naya espresse la sua opinione accasciandosi sulla sedia con la grazia di un budino.
<< Mi state facendo passare il peggior dopo sbornia della mia vita! >> disse Heather.
<< Colpa mia! >> ammise Harry, che si sentiva schiacciato dai sensi di colpa, o almeno così diceva quando qualcuno gli chiedeva cosa ci facesse ancora sdraiato sul pavimento.
 
Chord e i Warblers, intanto, erano appena sbarcati sull’isola. Rimasti incantati dalla bellezza caraibica del luogo, una volta ridestatesi, si accorsero di un fatto:
<< Ragazzi, non vorrei mettervi ansia ma… Abbiamo smarrito Mocio… >>
<< Chi?? >> chiese Curt a Chord.
<< Riker, ragazzi. Riker! >>
<< Ohcccavolo! Non di nuovo! >> Gli occhi di Titus uscirono dalle orbite.
<< Probabilmente lo abbiamo lasciato al porto. >> ragionò Aaron, l’unico che, apparentemente, ne era ancora in grado.
<< No, era davanti a me quando siamo scesi dalla barca. >> ricordò Telly perdendosi nei ricordi con lo sguardo rivolto alle nuvole.
<< Magari si è avviato non accorgendosi che non lo stavamo seguendo…  Sapete com’è fatto. >> ragionò nuovamente il biondo, calandosi gli occhiali da sole sugli occhi. 
Arrendendosi a questa possibilità, i sei si incamminarono verso la villetta dalla parte opposta dell’isola.
Giunti alla abitazione, suonarono al campanello: << Ciaaaaaoooo- >>
<< Abbiamopesssoraicher. >>
<< Avete perso chi??? >> chiese Ashley che aveva aperto la porta.
<< Un momento… >> si guardò in giro Chris ansioso.
Darren intanto aveva gettato le braccia al collo di Curt, tranquillizzando così il povero Colfer: << Ok, mentalmente perso ma fisicamente presente. Quindi, chi avete perso? >>
<< Mocio! >> urlò Chord che non aveva perso ancora le speranze e continuava a guardarsi attorno speranzoso.
<< Oddio Mocio no! >> Cory intanto gli si era avvicinato e lo aveva abbracciato affettuosamente.
<< Chi diavolo è “Mocio”?? >>
<< Riker. >> spiegò saccente Curt, come se lui non lo avesse appena scoperto.
Chris prese in mano la situazione e con un ampio gesto teatrale sguainò il suo Black Berry.
 << Pronto Moc-Riker. Sì,ciao. Dove diamine sei? >>
-ehh..boh..-
<< Cosa vedi? >>
-umh..Il mare?-
<< Grazie, caro! Sei davvero illuminante! Siamo su un’isola caraibica, cos’altro? >>
-Palme..e..e..un granchio! Oh checcarino!!!-
<< No! Riker, non mollarmi il discorso a metà! Resta concentrato, non guardare il granchio! >>
-Ma è enorme!!! E… è velocissimo!!! Fugge!!!-
<< R-Riker no…Riker, Riker? L’abbiamo perso… >> decretò con sguardo lugubre spegnendo la conversazione.
<< Ok, organizziamoci! Io propongo di dividerci in quattro gruppi e di dirigerci ognuno in una direzione; lo troveremo, no? >> propose saggiamente Aaron cercando di mantenere la calma dei restanti sedici.
<< Va bene. Calmiamoci. Punto uno: se chiama sua madre, lui è in bagno. Punto due: qualcuno deve restare a casa; mettiamo che per puro culo, spunti. >>
<< Io potrei rimanere a casa, magari Harry, rimani con me? >> azzardò Kevin, rivolto all’asiatico che si era appena tolto la parrucca.
<< Rimango anche io. C’è da sparecchiare. >> disse Jenna, intenta a lavare le stoviglie.
<< Allora, io direi che possiamo già avviarci. Chord, Cory venite con me? >>  Darren era un po’ agitato. Aprendo la porta, si trovarono davanti Mark, semi nascosto da un sacco di buste della spesa e un ragazzo dall’espressione persa; stava stuzzicando con l’indice la pace di un povero granchio.
<< Ho il presentimento che questo sia roba nostra. Mi sbaglio? >> Mark stava tenendo il biondo ancora per il colletto, con la paura che potesse perdersi nuovamente.
<< Oh Riker! Che sollievo, ci hai fatto spaventare! >> sospirò sollevata Lea.
<< Ma dov’è che eri?? >> chiese Ashley seriamente interessata.
<< Era dietro alla casa... Solo che osservava l’oceano e ha pensato bene di non girarsi verso la villetta. >> esplose Mark che non riuscì a trattenere una forte risata.
<< Ma la casa era nascosta dalla boscaglia! >> si difese Mocio.
<< Riker, ti riferisci forse alle siepi dietro casa? >>
Non ci fu risposta,piuttosto un borbottio adorabile che fece finalmente rilassare l’atmosfera di casa.
<< Beh Ok, ora che ti abbiamo trovato:  TUTTI IN ACQUAAA!! >> urlò Titus che non aveva smollato un solo secondo la sua videocamera, da quando era arrivato sull’isola.
Correndo come invasati, passarono accanto alle siepi; Chris si fermò a contemplare stranito prima i cespugli, poi la casa, poi quell’allampanato di Riker. Scuotendo poi il capo rassegnato, raggiunse gli amici che già sguazzavano nell’acqua cristallina. 



NdA: 
*http://www.youtube.com/watch?v=d3khJXJkxBE
Per sentire la meravigliosa suoneria del cellulare di Darren andate al minuto 08:13. Poi ascoltatevi anche tutta la canzone, tanto per...^^ (Ovviamente sempre A Very Potter Musical!!! C'erano dubbi??)

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Capitolo 3
*** 3. ***


Eccoci qua con un nuovo capitolo!
Avete visto tutti la 3x3???  Non c'entra ninete ma la sottoscritta adora conversare amabilmente con i lettori (sono Chià).
Coooomunque fateci sapere in un commentino anche brevissimo cosa ne pensate del terzo capitolo! Ci basta anche un: "Buuuuu!! Ma da dove venite?!?!?!?" si insomma QUALUNQUE cosa...( Fede: Anche qualcosa di monosillabico!) lo so suona un po' patetico... (fede: della serie "sputtanati tu che mi sputtano anch'io".XD Sta volta non sono molto d'aiuto... come poi tutte le altre volte... ma... sì, insomma... ciao.)  
Aggiungiamo che anche i commenti positivi sono ben accetti...sì non siamo masochiste quindi... vabbè ci siamo capiti! Fateci sapere e se avete delle idee assurde da aggiungere noi siamo tutte orecchie!YEP!
E... soprattutto... BUONA LETTURA!!







3.
 
 
 
<< No, Darren. Tony non può venire all’atollo! E nemmeno Ronnie, Riker! Diavolo, è un granchio! Mollalo nell’oceano! Ho fatto fatica a dormire ‘sta notte per la paura che quel coso girasse per casa! >>
Chris non ne poteva più di controllare i due amici come una mamma apprensiva, considerando che uno dei due aveva ben tre anni in più di lui!
La preparazione per quella gita all’atollo poco lontano, si stava rivelando più spossante del previsto; ed erano solo le 08:00 a.m.
Avevano deciso di fare qualcosa tutti insieme prima della discussissima cena orientale che si sarebbe tenuta quella sera, gentilmente offerta dai molto orientali Jenna, Harry, Telly e Aaron: la sua attinenza al progetto, non era chiara ai ragazzi. In sua difesa, il biondo diceva che aveva una certa esperienza con la cucina esotica, aveva così incuriosito tutti i Warblers e gran parte degli altri compagni di avventura.
Si recarono al porto notando che l’offerta di barche lì, non era molto ampia. La scelta variava da una canoa per due, un peschereccio vintage per non dire mezzo rotto e ed un piccolo mezzo a motore che rispondeva al nome di motoscafo. Ma ben presto la truppa si accorse che di motoscafo aveva ben poco. Per non parlare dell’area occupabile, quattro metri per due, per diciannove persone.
Certo, i remi fissati ai lati dell’imbarcazione non erano un buon presagio. Ma come ricordò agli amici, Harry: << Chi si accontenta, gode! >>
Si sarebbe pentito di lì a qualche minuto: quando, preso il largo, il motore aveva fuso, obbligando Mark e Aaron a imbracciare i remi, incoraggiati da Titus che ripeteva divertendosi:<< Voga! Voga! Voga! >>
<< Dì “Voga!” un’altra volta e ti ritroverai faccia-a-faccia con uno squalo. >> specificò Aaron dandogli una remata in testa.
Poi a Naya, sorse il dubbio:
<< Scusate la domanda… >> chiese alzando a fatica un braccio, schiacciata com’era tra una Heather piagnucolante e un’Ashley compressa, << Ma se noi usiamo tutti questa barchetta… E poi alcuni devono tornare prima per preparare la cena… Noi altri che rimaniamo sull’isola… Come ci torniamo a casa? >>
Diciotto teste si voltarono verso l’ispanica e la guardarono con espressione vacua, dopotutto non si poteva pretendere molto da loro, erano solo le 08:30 a.m.!
Qualcuno, forse Jenna, urlò da un punto indistinto dell’imbarcazione: << Uno di noi verrà a prendervi quando sarà pronta la cena! >>
<< Grazie mamma Jenna! >> si intromise Darren schioccandole un bacio sulla testa , cosa che gli riusciva bene, data la posizione in cui si erano incastrati al momento della partenza.
Tutti, a turno, avevano avuto l'immenso onore di avere le gambe addormentate prima di arrivare all’atollo. Quando toccò a Chord, erano appena approdati e il poveretto non riusciva ad alzarsi a causa delle forti risa che il formicolio procurava.
Darren intanto agitava le braccia in aria come se avesse avuto una spada in mano: << Di qua! Miei seguaci! >> perfezionò la sua performance prendendo un bastone che stava ai suoi piedi.
La ciurma, non era molto convinta però. Eccezione fatta per Titus, Riker e Cory che sembravano improvvisamente calatesi nel ruolo dei pirati malfattori. Titus poi, scoprì la sua vera vocazione: gli veniva particolarmente naturale, infatti, rincorrere le ragazze urlando: << AAARRGH! Per tutti i dobloni! >>
Venne bruscamente riportato alla realtà da Ashley che brandendo il bastone sequestrato a Darren, lo minacciò di infilarglielo lui-sapeva-dove.
Ashley non fece in tempo a terminare la sua minaccia, che metà della combriccola si era già denudata. Lea, quella mattina, aveva indossato un costume intero tutto balze che sembrava aver rubato a nientepopodimenoche Rachel Berry. Si giustificò dicendo che, in quel modo, riusciva a rimanere nel ruolo anche durante le vacanze. Kevin dall’altro lato, veniva sbeffeggiato crudelmente dagli altri ragazzi per il suo costume slip by Calvin Klein.
Intanto Heather, che si stava guardando intorno, posò involontariamente lo sguardo su Harry che la guardò con aria supplichevole sperando di non dover affrontare nuovamente ciò che effettivamente successe: la bionda scoppiò in lacrime accasciandosi sulle spalle dell’amica più vicina, ovvero Amber. Erano passati ormai quattro giorni da quando aveva commesso l’errore più clamoroso della sua vita e ancora non riusciva ad accertarlo, finendo per piangere calde lacrime ogni volta che incrociava lo sguardo del ragazzo.
Dopo un paio di ore, trascorse in spiaggia a sguazzare nell'acqua e fabbricare collane di conchiglie -passatempo prediletto di Heather e Naya- i ragazzi presero a spacchettare i loro panini alla farina di kamut con tanto di verdure grigliate e formaggio magro. Lea e Chris iniziarono a mangiare con voracità le loro "squisitezze biologiche" termine da loro usato per invogliare gli altri a dare almeno un piccolo morso. Infatti tutti avevano sfoggiato i loro sguardi più depressi. Altri invece facevano sfoggio delle loro doti recitative, pronunciandosi in monologhi shakespeareiani rivolti direttamente ai panini.
<< Aa-a-a-aron. >> lo chiamò Riker. << Mi prendi il ketchup nello zaino? >>
<< Scusa, cos'altro nascondi in quello zaino?? >> chiese con disappunto Lea.
<< Fidati, non lo vuoi sapere. >>
<< Ma quindi, fatemi capire, questi bei panini biologici, per quale intricato e recondito motivo li avremmo preparati noi, poveri cretini?? >>
<< Nulla di personale, ma fanno veramente schifo. >> puntualizzò Chord ingurgitandone comunque un pezzo che gli riempì la bocca.
<< Mocio, faresti meglio a prendere la protezione solare da quella “benedetta borsa a perline". Ti stai seriamente abbrustolendo. >> suggerì Chris, allarmato.
<< Ma è uno zaino non una borsa a perline. >> specificò Riker perplesso. << Sei proprio sicuro che la crema non serva a te, Chris? >>
<< Andiamo! Non potete dirmi che non avete colto il riferimento cinematografico! >>
<< Ti riferisci a Harry Potter, vero? >> azzardò Lea che conosceva il controtenore come le sue tasche. Le era sembrato assai strano, infatti, che il suo migliore amico non avesse tirato in ballo il maghetto negli ultimi due giorni.
La disquisizione sul mago con la cicatrice e i suoi vari strambi accessori magici venne, peró, brutalmente interrotta da un agguato alla faccia di Chris ad opera del signor Criss: strano che lui interrompesse una disquisizione su Harry Potter. Il riccio si era avventato sul viso dell'amico per una ragione precisa: contare le lentiggini che si erano formate a causa del sole.
<< Darren... Che diavolo..?!!?? >>
 
I loro visi erano così pericolosamente vicini che per un momento, le circostanze e il resto dei ragazzi svanirono.
In quell'istante, esistevano solo loro due, Darren e Chris e quei loro piccoli dettagli che solo a tale distanza, riuscivano a cogliere.
Le lunghe ciglia del moro, imperlate dall'acqua salata, gli sfioravano gli zigomi quando abbassava lo sguardo sulle labbra del controtenore. Le cui gote si erano colorate di una tonalità poco più scura del solito e solo Darren poteva cogliere quella sua reazione. Rimasero così per qualche istante. Forse più che qualche istante. Darren allora trattenne il respiro e si avvicinò con cautela senza interrompere quel loro complice contatto visivo. Non poteva andare sprecato. Quando sentirono il respiro dell'uno sulla bocca dell'altro, Darren si schiarì la voce, sbattendo le ciglia: << Ecco erano due! Da lontano sembrava una sola lentiggine! >>
Qualcosa si incrinò in Chris. Per un attimo aveva creduto che quel momento volgesse ad una conclusione differente.
 
Al contrario di quanto pensassero i due, le circostanze e il resto dei ragazzi esistevano. Eccome. Ashley e Lea, uniche a conoscenza dei reali sentimenti di Chris per il collega, osservavano la scena con sguardo complice ed elettrizzato. A loro si erano unite le altre ragazze e Cory, che sotto sotto, essendo un tenerone, si era affezionato a quella coppia nata sul set.
Chris, che si era ripreso, chiese all'amico con voce tagliente: << Ma sei cretino?! >>
Darren lo guardò con aria interrogativa: << Dai non te la prendere! Sei carino anche con le lentiggini! >>
<< Fanculo tu e le lentiggini. >> disse ormai rassegnato tornando a dedicare la sua attenzione sul panino.
Un sonoro schiocco: era la mano di Lea schiaffata sulla fronte. Cory chiese freddamente ad Ashley di passargli la sua mazza.
 
Finito di pranzare, optarono per dare inizio alla "esplorazione dell'atollo selvaggio" così soprannominata dai Warblers al completo.
Ma come avevano già potuto constatare dalla mattina, nulla sarebbe andato come previsto.    
Così anche l'esplorazione terminò a breve dalla partenza; avendo verificato con poco gaudio che l'atollo era ricoperto per metà da una folta e impenetrabile selva. Nemmeno il bastone di Darren e la mazza di Ashley erano stati d'aiuto. Affrontarono la cruda verità con una smorfia delusa e riadattamenti corali di  canzoni alla Riccardo Cocciante.
Alle 4 p.m., si divisero. I cuochi Jenna, Harry, Telly e Aaron tornarono alla villetta e per dare loro una mano, Amber e Chord, li seguirono sulla barchetta.
 
Non passò neanche un quarto d'ora, che nel cielo si addensarono scure nubi cariche di pioggia; le quali non attesero molto a riversare sull'atollo e sui poveri malcapitati quantità industriali di acqua e fulmini.
<< Prima ho visto una grotta. Seguitemi! >> urlò Titus per sovrastare il rumore crescente della pioggia e dei tuoni.
Nella fretta di correre a ripararsi, Chris inciampò in una radice sporgente rimanendo così indietro.
Darren lo notò e lo raggiunse poco dopo, coprendogli il capo e la schiena col k-way di cui si era appena privato.
<< Cos'è?? Vuoi contare quante gocce d'acqua ho nei capelli??! >> chiese stizzito Chris per nascondere la gratitudine.
<< Smettila di fare l'idiota. E' pericoloso stare qui fuori. >> disse agitato Darren, trascinando per il polso il controtenore senza voler sentire nessuna ragione. Chris era sinceramente sorpreso dalla fermezza dell'amico, era stato sempre lui il più autoritario, tra loro.
Giunsero alla grotta, dal cui interno provenivano le voci dei loro compagni, che cantando, tentavano di tranquillizzare una terrorizzata Dianna.
Mentre Titus e Curt avevano acceso un piccolo fuocherello, i nuovi arrivati presero posto accanto alla bionda e, dandole un affettuoso buffetto sulla spalla, unirono le loro voci a quelle dei loro amici. 




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Capitolo 4
*** 4. ***


Ed eccoci qui col quarto capitolo! Perdonate la nostra emh..pausa perchè non riesco a trovare il termine adeguato...(e sì scrivo FF u.u)... (Fede: Incostanza?) Chià: ecco, INCONSTANZA bep parola giusta! (Fede: Evvaii!!! Cos'ho vinto??) N U L L A (Fede si deprime nell'angolino)
Comuuuunque: il quarto capitolo aspetta solo di essere letto e di essere...rullo di tamburi....commentatoooo! Eh lo so....non lo avevamo mai detto prima, spero che la sorpresa non vi faccia andare di traverso la saliva. (Fede: Come fa ad andare di traverso la saliva?? vè che capita solo a te mi sà... bhe... a me succede quando vedo delle foto o video di Darren Criss... ma quello è un altro discorso...) Ok riprediamo il filo del discorso! 
Fateci sapere se vi è piaciuto, se vi ha fatto ridere, se vi ha fatto schifo o se magari ci sono dei passaggi che non avete capito. La FF è ancora da migliorare e noi abbiamo bisogno, anzi esigiamo il parere dei lettori! Muahahah


Chià e Fede







<< Le carte delle merendine non mentono! Saremo tutti colpiti da una scarica di diarrea entro la fine della settimana. >>
<< Porca…! >> si toccò senza troppe cerimonie Mark per scaramanzia, in risposta alla profezia fatta da Titus, improvvisato sciamano dell’isola.
<< Come fai a capire il futuro dalle cartacce? >> domandò stupidamente Cory.
<< Dalla data di scadenza. >> spiegò teatralmente il “mago” prendendo in mano uno degli involucri, << Sono scadute. >> precisò.
Undici facce allarmate si voltarono di scatto verso Riker che, incurante, continuava a sgranocchiare uno degli snack che quella sera aveva offerto alla combriccola come cena.
Kevin, traendo un profondo respiro, si avvicinò al più giovane; sedendogli poi vicino iniziò l’interrogatorio:
<< Riker, >> iniziò con voce tremolante, << Dove hai comprato queste cose? >>
<< Allo spaccio al porto prima di venire da voi. >> rispose calmo con sguardo da cucciolo bagnato.
<< Ok. E… non hai pensato di guardare la data di scadenza, vero? >> continuò con crescente ansia iniziando anche a battere nervosamente un piede.
<< Sì che c’ho guardato! >> precisò punto sul vivo portandosi una mano al petto e aprendo la bocca in una gigantesca “O”. Carezzandosi pensieroso il mento, iniziò a rimuginare sul suo acquisto di una settimana prima: la consapevolezza lo colpì come un fulmine.
<< Haaa… >> languì dopo un po’ stringendosi nelle spalle, << Credo di aver confuso il giorno col mese. >>
<< Che? >> si lasciò sfuggire Kevin al culmine dell’isteria.
<< Sai… le date, coi numeri… quelli prima e dopo le barrette… e- >>
<< Passa una cartina Kev. >> richiamò l’attenzione Darren, << Diavolo Riker! ‘Sta roba risale a quando ancora ero nei Warblers! >> rise di gusto poi.
Chris, rannicchiato tra lui e Dianna, afferrò la confezione con gli occhi fuori dalle orbite.
<< Cos’hai da ridere, idiota! Moriremo tutti! >> ululò scatenando così il panico all’interno della grotta. Ashley, impietrita dallo shock, cercava di contenersi, accanto a lei la forte tentazione: la mazza.
Lea, rannicchiata su se stessa, si dondolava sul posto borbottando come una cantilena: << L’unica volta che non mangio… cibo sano, sono destinata a morire in un bagno tra atroci agonie? Merendine scadute. Merendine scadute… Lea, perdonami ti prego! >> vaneggiò sotto lo sguardo di Naya, da prima angosciato mutato poi in stranito una volta viste le condizioni dell’amica.
Curt, saltando in piedi, sovrastò il rumore generale strillando: << Quindi mi state dicendo che ci siamo persi questo cretino, e mentre noi ci dannavamo per cercarlo lui stava comprando queste dannate merendine che, oltretutto, ci ha appena rifilato e che ci procureranno una diarrea lancinante da qui alla prossima settimana?!? >> riprese fiato barcollando, << Ditemi che state scherzando… >> piagnucolò alla fine.
Di seguito a questo scatto inaspettato dell’amico, Riker si rifugiò tremante tra le braccia di Dianna che, anche se scioccata, lo abbracciò protettiva come una mamma.
Accanto a lei, Chris cercava di cogliere l’occasione della vicinanza del biondo per tentare di strozzarlo. Salvandolo, Darren riuscì ad afferrare il controtenore prima che quest’ultimo riuscisse nel suo intento.
Dopo un paio d’ore, quando si rassegnarono al loro destino, uno ad uno crollarono tra le braccia di Morfeo.
Eccezione fatta per Chris che non riusciva a prendere sonno a causa delle forti folate di vento gelido che lo raggiungevano fin dentro la grotta. Sentiva l’aria umida fin dentro le ossa, le gambe gli facevano male ma non poteva muoverle per non svegliare Dianna, poco distante da lui. Si maledisse quando non riuscì a impedire ulteriormente ai suoi denti di battere. Arrivò addirittura a chiedersi perchè Dio non lo avesse fatto nascere orientale: in quel momento si sarebbe trovato steso nel letto della villetta dopo aver preparato una cena deliziosa che nessuno avrebbe assaggiato, ma almeno avrebbe dormito decentemente, al caldo.
I suoi deliri vennero brutalmente interrotti dalle braccia di Darren che se lo strinsero al petto.
<< Ma che diamine fai? >> proferì preda dell’imbarazzo.
<< Stai tremando, lo avrà sentito anche Jenna da casa! >>
<< Non è ve- si, ok. Ho un pelino freddo. >>
<< Sì, giusto un tantino. >> lo assecondò sorridendo sotto i baffi. << Ora dormi. >> gli disse sfiorandogli la fronte con la punta del naso.
Gli ci volle poco per addormentarsi , in quella maniera.
 
Si svegliarono quando i raggi del sole colpirono loro gli occhi, impedendogli di continuare a dormire oltre.
Se così si poteva chiamare il fragile sonnecchiare tra un tuono e l’altro.
Chris si svegliò col collo di Darren davanti agli occhi. Lo fissò come in trans per qualche secondo, prima di accorgersi che il proprietario del collo in questione lo osservava stranito. Il controtenore arrossì quel tanto che bastò all’altro per constatare: << Vedo che non hai più freddo. >> 
Prima di issarsi sull’avambraccio per alzarsi, gli rivolse un’infantile linguaccia.
Chris sbuffò divertito mettendosi a sedere. Di fronte a loro, Lea li osservava con consapevole complicità; salutandoli con un inquietante “ciao” recitato a regola d’arte con la torcia elettrica sotto il mento.
<< Oh Gesù, Lea, tutto ok? >>
<< Hai dormito così male? >> le chiese Darren stiracchiandosi.
<< Noi no, e tu? >> domandò Ashley maliziosa dall’angolo opposto della grotta, illuminata dalla sottile fiammella di un lungo fiammifero, offerto gentilmente dallo “zaino-a-perline” di Riker, così sopranominato dai ragazzi, la sera precedente rendendosi conto di tutte le ricchezze –schifezze più che altro- che si celavano al suo interno. 
<< Magnificamente. >> rispose il riccio sorridendo sornione, non rendendosi pienamente conto dell’allusione dell’amica.
<< Sembrate appena uscite da un film horror di serie B. Provate a farvi scritturare per uno “Scary Movie”. >> fece Chris rivolgendosi alle due ragazze.
<< Dai, ci provo anch’io! >> esordì Titus che, misteriosamente, non aveva perso l’entusiasmo e la vitalità anche se non aveva smesso un attimo di parlare. Col solo risultato che Curt giaceva esausto, con sguardo vampiresco, accasciato in un angolo della caverna, nonostante avesse provato a sonnecchiare tra un discorso e l’altro. Cosa ovviamente impossibile.
<< Mi spieghi come fai ad essere così? Non sei stato zitto un secondo! >> disse quasi ansimando dall’esaurimento. Non erano i giorni migliori, per Curt, era un po’ suscettibile.
<< Senti, ce l’ho da ieri questa domanda: ma sei mestruato? >> lo prese in giro Naya che si divertiva di cuore quando il Warbler dava spettacolo.
 
Dopo aver racimolato tutti i loro averi, o per essere più precisi, gli averi di Riker, si prepararono al ritorno. Per il momento, nessuno era stato in grado di sfornare un’idea costruttiva su come fare esattamente per tornare a casa.
Intorno alle undici, orario decretato da “Titus l’allegro sciamano” seguendo i movimenti del sole, cominciarono a spazientirsi.
Fino a quel momento i ragazzi e Ashley –con l’immancabile mazza in spalla- stavano schierati davanti al mare con lo sguardo perso verso l’orizzonte alla ricerca della loro misera barchetta.
Alle loro spalle: Heather disegnava sulla sabbia mentre Naya e Dianna cercavano di indovinare i suoi scarabocchi. Lea e Chris, invece, se ne stavano seduti accanto a loro chiacchierando amabilmente.
Prendendoli tutti di sorpresa Mark fece una veloce piroetta su sé stesso annunciando che i piani erano decisi.
<< Quali piani? >> chiese Chris sospettoso.
<< Voi donne. >> decretò deciso facendo sobbalzare metà della combriccola.
<< Temiamo. >> si intromise Darren, non ascoltato.  
<< Appiccate un modesto braciere, così da cuocere la selvaggina che noi, coraggiosi, procacceremo per sfamarci tutti. >>
<< Orsù, obbediamo in mantenente! >> lo prese palesemente per i fondelli Cory, seguito da Heather che, facendoli cadere dalle nuvole, chiese candidamente:
<< E che cosa ammazzereste di preciso su quest’isola? >>
<< Ciò… Non è ancora stato decretato. Confidiamo in vero sulla nostra buona stella. Intanto, voi giovin fanciulle, allestite un falò in grado di arrostire uno… struzzo. >>
<< Uno struzzo. Sei serio? >> chiese Ashley con poca grazia.
<< Ho sempre desiderato vedere un vero uovo di struzzo! >> delirò Riker con un sorriso da bambino in gita al luna-park.
<< Dubito che riuscirete a trovare altro oltre molluschi, granchi- >>
<< Non la famiglia di Ronnie! >>
<< E… insetti più o meno viscidi. >> Continuò imperterrita Naya, non curandosi dell’intervento angosciato del biondino.
<< Siamo salvi! >> gridò Kevin interrompendo brutalmente la disquisizione sull’offerta di cibo dell’atollo.
<< Da quando ti piacciono gli insetti Kevin? >> lo guardò stranito il ragazzo con la cresta.
<< Ma che insetti e insetti! La barchetta! >> indicò col dito il mare.
In un lampo furono tutti in acqua, cercando di raggiungere il piccolo “motoscafo a remi” il prima possibile.
Intanto a bordo della minuscola imbarcazione: Chord stava a prua osservando davanti a sè dandosi arie da gran capitano.
<< Oh Dio! Li investiremo! Moriranno tutti sotto le ventole! >> sbraitò Harry quando si accorse che la barca non accennava a fermarsi nonostante Amber stesse riempiendo di calci e pugni il motore nell’intento di riuscirci.
<< Beccati questo, motore! No dai, fermati! SPEGNITI, per la miseria! Via di lì! >> urlò quando notò che non poteva fare niente.
Cory e Mark si buttarono letteralmente a pesce sui lati del bolide impazzito.
<< Ma insomma! O non funziona, o funziona troppo. Una via di mezzo no?!? >> urlò Chris preda dell’isteria fuggendo dalla traiettoria della barca. Accanto a lui Curt dava spettacolo in un altro dei suoi sbotti creativi e artistici, tanto amati da Naya che, non riuscendo a trattenere l’entusiasmo chiese un bis, ricevendo, come unico risultato, un’occhiataccia assassina da parte dell’interessato.
Poco distante, Heather scoppiò inevitabilmente in lacrime alla vista dell’amico asiatico.
<< Heather ti sembra il momento? >> la rimproverò Harry a bordo dell’“imbarcazione”, aggiungendo poi compatendosi: << Ultimamente la mia autostima è crollata di brutto. >>
 
Riuscirono per miracolo a toccare nuovamente la sabbia dell’isola su cui alloggiavano. Appena scesero dalla barchetta, Curt si precipitò a baciare il terreno sabbioso, sotto lo sguardo schifato di Darren, e altri pescatori locali.
Ashley, incurante della drammaticità della scena che gli si parava davanti, caricò verso lo spaccio poco distante con l’intenzione di “am-mazzare” il cretino che aveva venduto all’innocente Warbler le merendine scadute. Fortunatamente venne placcata in tempo da Mark e Chord che le lessero negli occhi le intenzioni omicida.
Non fecero in tempo a mettere piede in casa che Jenna li assalì imponendogli di fare colazione con riso alla cantonese e involtini primavera.
La “poveretta” aveva lavorato come una sguattera per tutta la sera precedente, ottenendo solamente prelibatezze culinarie… fredde, rimaste intatte per ovvie ragioni. La ragazza, quindi, presa dalla disperazione si era gettata su di loro senza chiedergli nemmeno come stessero. Quando spiegò ai suoi amici il perchè del suo comportamento maniaco-ossessivo, si beccò una fulminata dal gruppo al completo.
<< Hai idea di cosa abbiamo passato noi? >> chiese Curt. << E per di più dormivo di fianco a quella caffettiera di Titus! >> Si rivolse poi a Naya: << La vuoi smettere di guardarmi come se fossi un fenomeno da baraccone! >> non rendendosi conto che così faceva solamente il suo gioco.
<< Ehi amico, non te la prendere con me se il tuo spirito virile è stato rimpiazzato da quello di una patata afflosciata! >> dichiarò Titus che si riteneva un gran simpaticone e nessuno poteva toccargli quel primato, neppure Curt.
<< Ma patata afflosciata a chi??? >> se la prese Curt.
<< Sposami! >> se la rise Naya, guardandolo con ammirazione da quella distanza ravvicinata, mentre il moro continuava ad inveire contro Titus.
La dichiarazione venne messa da parte a causa di una scheggia impazzita: Lea si diresse a passo di carica verso il bagno più vicino all’ingresso. I suoni che provennero dal suo interno non promettevano nulla di buono: << Ragazzi io lo avevo detto… E’ la scarica di diarrea che miete le sue prime vittime. >> sentenziò lo sciamano Titus. 




YEPPA! ricordatedicommentarericordatedicommentarericordatedicommentare (Fede: Ma che è? un mantra?!?)
Chià: psicologia, entro nei loro cervelli, Fede! 
Fede: Fuggite! io, ormai, sono spacciata... ma voi scappate finchè potete!
E così si chiude il siparietto della quarta puntata, ci si vede al prossimo aggiornamento (o alla risposta di un vostro commento ;D)

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Capitolo 5
*** 5. ***


C:"Fedeeeeeeeee!! Stiamo aggiornando! Oddio, davvero??!? Ora me la faccio sotto dall'emozione!" 
F: "Chià, non parlare come Mia! Per l'amor del cielo, un minimo di decoro..." 
F&C:"HAHAHAHAHAHA!!!"

Seriamente ora. ci prostriamo ai vostri piedi per la vergogna. SCUSATE!!! E' da un'infinità che non aggiorniamo la storia ma, sapete... una delle due è sotto esame (la maturitaaaaaa...) e l'altra è alla disperata ricerca di un lavoro... Ci perdonate?? (Occhioni-alla-Darren-cucciolo-sotto-la-neve-alta-mezzo-metro... oogni riferimento all'attuale bufera polare che sta investendo il nord Italia è puramente casuale...) 
Non vi sarete dimenticati la storia, vero?
C:"Non ci avete obliviate dalla vostra mente, vero?!?!?!? *si dispera, rotolando per terra* (Lauren approves)

Riassunto delle puntate precedenti: (sì, siamo realistiche... avete ovviamente dimenticato questa FF) 
I membi del cast, compresi alcuni Warblers arrivati in ritardi insieme a Chord, si stanno godendo le vacanze estive in una lussureggiante isola caraibica. i primi giorni della settimana... non hanno promesso bene: ubriacature di gruppo (escluso il signor Colfer), una gita tramutatasi intragedia in perfetto stile "Lost" (con l'aggiunta di merendine scadute offerte da Riker) e un'assennatissima, nonchè maniacale, Jenna dispensatrice di sushi. Conditi, ovviamente, con qualche accenno CrissColfer che ci piace tanto. 
Cosa capiterebbe se fossero costretti ad affacciarsi allo spaccio dell'isola per un'emergenza...? E che emergenza...eheheh....!
Ed ecco cosa vi siete persi su GLE- NO! Quello è un altro... Bhe, comunque...
Possiamo, finalmente, augurarvi di nuovo Buona Lettura!!







5.
 
 
<< Ragazzi io lo avevo detto… E’ la scarica di diarrea che miete le sue prime vittime. >> sentenziò lo sciamano Titus.
<< Più che altro sembra stia vomitando l’anima! >> constatò scientificamente Chord, mentre Jenna si precipitava al “capezzale” dell’amica affibbiando malamente il piatto del riso alla cantonese ad Amber.
Facendo piombare nel panico più assoluto tutte le presenti, sebbene sotto la violenta insistenza di Jenna, la porta non accennava ad aprirsi. Nella fretta di rimettere, Lea aveva anche avuto il tempo di chiudersi nel bagno a chiave.
<< Non si apreee!!! >> ululò disperata e sempre più angosciata la cuoca fallita.
<< Allontanati, ci penso io! >> gridò di rimando Ashley dal portico, prendendo poi la rincorsa e lanciandosi a passo di carica contro la porta.
Curt, ignaro di tutto, recatosi in cucina per bere un bicchiere d’acqua, si vide sfrecciare a due centimetri dal naso quella che pareva essere la sagoma urlante di Ashley.
<< Ma che cazz-? >> si ritrovò a chiedere a se stesso prima di volgere lo sguardo agli amici, impietriti, ai lati della sala. 
Fece in tempo ad assistere all’abbattimento della porta – in noce con maniglia e cerniera in ottone e rifiniture a mano – che dal bagno la sorpresa di Lea non ci mise molto a raggiunge tutte le stanza della casa: << Per la miseria, Ashley! Ma che hai fatto?!?!- >>
Non fece in tempo a finire la frase che Jenna si fiondò su di lei per constatare da sé se la sua amica stesse bene. Perchè poi le ordinò di aprire la bocca e fare “ahhh”  come dai dentisti, non era chiaro a nessuno.
Dalle loro postazioni, appiccicati ai muri del salotto, i ragazzi rimasero accigliati per qualche altro secondo.
<< Ha… ha appena sfondato la porta? >> chiese Chris stringendo ulteriormente la presa sul avambraccio di Darren che si lamentò come un bambino.
<< Proprio quella in noce e ottone? Chi la pagherà? >> domandò Telly seriamente preoccupato per il suo portafogli.
<< Ha sfondato una porta. Supportata dalle altre! Poi saremmo noi ragazzi, quelli ingestibili! >> sbraitò Cory punto sul vivo mentre, accanto a lui, Mark tentava di allontanarsi dall’amica sfascia-porte a piccoli passi, sperando di non essere notato.
<< Chi sei?!? Esci da questo corpo! >> scherzò come suo solito Titus, congiungendo gli indici in una croce.
Naya, tuttavia, non era soddisfatta. Incrociando le braccia al petto guardò Curt in attesa.
<< Bhe? Non dici niente? >> 
<< Non ho più la forza di dire nulla. >> rispose sotto shock il ragazzo, con ancora il bicchiere d’acqua tra le mani.
Ma il peggio doveva ancora venire.
Quando Lea riuscì, amiche permettendo, a tornare in camera per prendere un asciugamano dalla valigia, si trovò tra le mani ciò che le causò l’espressione scioccata con la quale la trovarono Jenna, Amber e Chris dopo pochi secondi.
<< Credo di essere in ritardo di una settimana. >> pensò a voce alta guardando angosciata Amber.
<< Per cosa? Oh… >> disse Chris alzando le sopraciglia, una volta notato il pacco di assorbenti, intatto, in mano all’amica.
<< Magari… non vuol dire niente… >> si arrampicò sugli specchi Amber, mentre Jenna scrollava Lea caduta in catalessi.
Accompagnandola al divano, la fecero sedere. Dopo un momento di riflessione, si rivolse ad Ashley e Chris perché le andassero a prendere dei test di gravidanza, con molta discrezione: si immaginava già le testate di giornali che recitavano: ‘IN DOLCE ATTESA LA STAR DI GLEE, LEA MICHELE’.
Darren si unì senza farsi troppi problemi ai due che stavano già uscendo: << Vengo anch’io, aspettatemi! >>
<< Addio discrezione. >> decretò Chris.
 
La scelta si rivelò una vera e propria impresa:
<< Secondo voi è meglio quello azzurro con la cicogna o quello rosa col ciuccio? >> chiese Ashley soppesando i due modelli.
<< Perché questo arancione con i fiocchetti, non vi sembra adatto? >> fece scettico il controtenore.
<< Questo è quello giusto! >> constatò Darren deciso.
<< Come fai a dirlo? >> chiese sfiduciato e un po’ sorpreso l’altro. Faceva bene, perché la risposta fu:<< E’ rosa, è quello giusto per forza, è il più bello! >>
<< Darren… >> sospirò rassegnato.
<< E perché no? >> li sorprese Ashley, difendendo l’amico riccio, << Quale sarebbe secondo te il più adatto allora? >>
<< Cosa vuoi che ne sappia? Sono gay! Non pensavo di dovermi trovare in una situazione simile un giorno! >> sbraitò Chris arrossendo leggermente, attirando l’attenzione della commessa sulla cinquantina che stava alla cassa.
<< Facciamo così. >> riprese l’altro assumendo un tono pratico e consapevole, << Prendiamoli tutti e tre. Cosi saremo tutti contenti e Lea sarà più sicura del risultato, almeno, di solito si fa così. >>
<< Come mai sei così informato? >> domandò incuriosito il controtenore inclinando il capo.
<< Me l’hanno detto alla lezione di anatomia alle superiori anni fa. >> rispose fiero sorridendo sornione. L’aria da “uomo-quasi-maturo” che lo aveva circondato per quei pochi secondi, scemò inevitabilmente. Ciao Darren maturo, è stato bello parlare con te. Pensò Chris avviandosi sbuffando alla cassa.
<< Ottima scelta, signorina. >> si congratulò la cassiera con Ashley.
<< Che? No ma… Non è per me. >> specificò.
<< Oh! Scusami tanto. >> si rivolse poi a Chris facendogli un occhiolino complice, << Ah, queste ragazze e le loro preoccupazioni. Per fortuna mio figlio non ha questi pensieri. >> Un nuovo occhiolino.
<< Aha. >> concluse lui con la sua solita risata imbarazzata, quando capì dove voleva andare a parare la signora. 
<< E’ proprio un bravo ragazzo, il mio Brian, sai? >>
<< Non lo metto in dubbio, signora. >> le disse al culmine dell’imbarazzo, porgendo alla donna i soldi.
<< Anche tu hai l’aria del bravo ragazzo. >> Chris stava diventando di un’interessante tonalità porpora quando Darren si volse per guardarlo: << Perché sei così rosso?? >> gli sussurrò all’orecchio un po’ preoccupato.
<< Hai per caso della metropolvere con te? O il mantello dell’invisibilità? >> chiese in preda all’isteria con gli occhi lucidi; era davvero speranzoso.
Mentre Darren si chiedeva, premuroso, se il suo amico soffrisse di un attacco allergico di qualche tipo, Ashley si intromise: << Fammi capire, ti sei trovato un ragazzo prima ancora di incontralo? >>
<< Ma-che-stai-dicendo?? >> la guardò enfatizzando su ogni parola, gli occhi ormai fuori dalle orbite.
Darren osservava la conversazione volgendosi ogni volta verso l’interlocutore. Non aveva afferrato pienamente l’offerta celata della commessa. Non ancora, almeno. Quando la signora continuò, finalmente capì.
<< Sono certa che ti starebbe simpatico se te lo presentassi. >>
Chris era basito, era davvero insistente!
<< Sono sicuro che starebbe molto simpatico anche a me, suo figlio. >> constatò Darren guardando freddamente la commessa, cingendo i fianchi dell’amico con un braccio.
<< Oh… Non pensavo che voi due… Sì, insomma…- >>
<< Non fa nulla. >> disse Darren per riempire il silenzio che si era creato, Chris era ammutolito.
Poco prima di uscire dal supermarket, si riprese:<< Ma che stai- >> chiese a bassa voce.
<< Stai al gioco, Kurt. >> gli disse sommessamente facendogli l’occhiolino quando lo chiamò in quella maniera. Gli sorrise, grato e posò il suo braccio sulla spalla più vicina di Darren.
Davanti a loro, Ashley sorrideva compiaciuta come non mai e li distanziò nella maniera più discreta possibile.
 
Raggiunsero casa sani e salvi. Per la precisione, Ashley raggiunse la casa per prima: aveva mandato a quel paese la discrezione correndo e lasciandoli indietro.
<< Ma gli altri due? >> si informò Cory vedendola arrivare.
<< Vai... a... vedere... - da te! >> gli rispose ansante l’altra con un sorrisone da orecchio a orecchio.
<< Aw! >> fu la reazione di Cory che aveva assunto un’espressione soddisfatta da agente matrimoniale.
Quando Darren e Chris raggiunsero l’abitazione, i due cupido si stavano dando di gomito, lanciando dei gridolini da ragazzine eccitate.
Gli altri due si staccarono improvvisamente accorgendosi che avevano fatto tutto il tragitto abbracciati, senza allontanarsi.
<< Ti abbiamo portato ben tre test, Lea. >> la raggiunse Darren sul divano, << Chi ce li ha? >> continuò.
<< Ce li ha Ashley. >>
<< No che no li ho io. Hai pagato tu fino a prova contraria. >> si rivolse a Chris.
<< Ma che c’entra? Io non ci ritorno dalla mamma di Brian! No, non ci penso proprio. >> precisò ansioso.
<< Senti, splendore. Io ho corso da lì a qui, ho la tachicardia e non ho intenzione di muovermi da questo bel divanetto. >>
lo guardò la ragazza incrociando le braccia con fare deciso.
<< Ma chi ti ha chiesto di fare la staffetta?!? >>
Darren, visto l’andazzo, lo prese per il polso e lo trascinò letteralmente verso l’uscita. Chris fece in tempo a guardarla nel peggior modo possibile. D’altro canto Ashley non si sentì minimamente in colpa, era il suo piano.
Raggiunto lo spaccio, udirono la voce della cassiera provenire dall'interno:
<< Oh Brian avresti dovuto vederlo… Certi occhi azzurri, sembrava un angelo. >>
<< No, no, nononono! Io lì dentro non ci entro! Non lo voglio conoscere, Brian! Neanche mi piace il nome Brian! >> si sfogò Chris, sentita la conversazione.
Si piantò lì dov’era, stringendo il braccio del riccio.
Erano una visione abbastanza ridicola. Poi Darren si arrese all’evidenza che non sarebbe riuscito a spostarlo nemmeno di un centimetro in quella maniera. Optò per un’altra strategia: si fermò e lo osservò con aspettativa:
<< Quando vuoi, io sono qui. >>
Chris lo prese per mano, << Modalità Kurt. Ok. >> sussurrò concentrandosi prima di intrecciare le dita con quelle del suo amico.
 
Tornarono a casa con i test sotto la costante supervisione di Chris che aveva l’irrazionale terrore che questi svanissero.
Si parò davanti a loro una scena talmente sdolcinata da far accapponare la pelle: Mark stava seduto accanto a Lea e con la testa vicino al grembo di quest’ultima, cantava”Twinkle twinkle little star.” a quello che già definiva suo nipote. Jenna lo aveva fulminato, senza risultati perché il ragazzo aveva cantato un’intera compilation di ninna-nanne per bambini facendo così deprimere Lea sempre più.
La poveretta diede il benvenuto strappando loro di mano i test.
Amber e Jenna seguirono l’amica al bagno, quello ancora utilizzabile. Ashley, poco dopo, passando davanti ai resti di guerra della porta, si fermò e fece una mossa di karatè minacciosissima prima di ricomporsi e raggiungere le altre come se nulla fosse.
Riker si stava torturando le labbra dall'atroce dubbio, ad un certo punto pensò bene di esporlo agli amici: << Ma se lei è incinta... Io chi divento? >>
<< Niente, idiota. Probabilmente il compagno di giochi del pargolo. >> precisò Curt.
<< Ma perchè devo essere preso perennemente per i fondelli?!!? Solo perchè sono il più piccolo!! >> si lagnò.
<< Ah... Non me ne parlare! >> fece con autoironia Darren. Chris si volse verso di lui, lo scrutò e poi scoppiò in una sana risata.
Quando ai ragazzi giunsero le urla di giubilo, da dove si trovavano, si fiondarono tutti davanti al bagno:
<< Allora? Siamo incinti?? >> chiese Chris che si era appoggiato sulle spalle di Aaron per avere una visuale migliore del bagno.
<< No! Sono tutti e tre negativi! >> urlò Jenna, << Che ti avevo detto,eh?? Eh?? >> continuò soffocando l’amica, abbracciandola.
<< Trovatene un altro di nipote, Mark. >> gioì Lea.
<< Certo Titus, che come sciamano, fai veramente schifo! >>
<< Ora qualcuno lo vuole il riso alla cantonese? >> chiese speranzosa Jenna.
<< NOOO!!! >> urlarono all’unisono.
 
 
 

NdA:

Meno due capitoli alla fine... Sì.. la tiriamo per le lunghe ed è pure corta... 
Ah! Se vi va - lo sappiamo che non ce lo meritiamo - *si autoinfliggono punizioni medievali* potreste commentare...!Anche solo per dirci che so..:"Delinquenti! Non potete trattarci in questa maniera feciosissima!" 

 
 Chià & Fede.
 

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Capitolo 6
*** 6. ***


Rise and shine everybody! ok, copiamo spudaratamente i saluti a miss Michele. ok, sono le 4.30 p.m. e noi vi diaciamo di alzarvi..va bene...
passiamo oltre.
Festeggiate con noi, perchè abbiamo *aggiornatoooo*. Capito???
Non è uno scherzo, è successo il miracolo, per davvero!
(Fede: Che bella pubblicità ci facciamo... triste realtà...) 
(Chià: tanto le nostre intro non le legge nessuno! SMILE)
(Fede: allora possiamo continuare a delirare deliberatamente senza senso alcuno?!?!??? YEEEEEEEEEEEEEEEE!!!XD) 
Aemh..NO

*si ricompongono giusto per augurarvi buona lettura*
Quindi, sì ecco, BUONA LETTURA!

Ah! Per qulle sante anime che sono arrivate a leggere fin qui: vi ricordiamo che il prossimo capitolo sarà l'ultimo di questa pazza raccolta. 
(Fede: Per ora.... hohoho...) Si..ecco...avevamo già in mente TUTTO il seguito ma ci vorrà del tempo materiale per poterlo mettere sulla carta..!
Voi cosa ne dite? Vi ispira una vacanza in montagna (compleanno di Mark incluso)? Ecco...non neghiamo che se trovassimo tanto entusiasmo da parte vostra, forse potremmo pure cercare di smuovere i tempi e procurarvi i primi capitoli il prima possibile ;D *si esercitano nei loro sguardi più dolci*
Inatanto GRAZIE di cuore a tutte le SETTECENTOCINQUANTADUE persone che hanno letto questa nostra creaturina (ergo: delirio e trionfo di pensieri malsani)
e per quelle splendide personcine che si sono fermate a lasciarci un loro parere (cacchio, siamo alla fine e io e Fede stiamo diventando sentimentali!)


Bene, ora vi lasciamo liberi di andare... (anche se nessuno si sarà dilungato fin qui..YESS) a leggere. Di andare a leggere, ok? Non smollateci qui senza aver letto, mi raccomando (e recensitoooo *dice una voce da non si sa bene quale parte della nostra mente*)











6.
 
 
 
 
<< Jenna! NO! E-n-n-e-o. Capisci?? La vuoi smettere di rifilarci piatti asiatici andati a male?? Ci ha già pensato Riker a darci roba scaduta! Ne ho per almeno venti anni! >>
<< Ma…m-ma non sono andati a male..sono…deliziosi…un po’ freddi forse… >> balbettò Jenna.
Curt e la sua soave voce non si preoccuparono affatto di svegliare i restanti dormienti della villetta.
Naya si alzò di scatto dal letto sentendo le strilla isteriche dell’amico; si precipitò nella sala dell’abitazione, ciabatte e pigiama Victoria’s secret compresi. Mentre tentava di rendersi presentabile davanti ai presenti, appiattendo i capelli e sistemandosi la canottiera, chiese ansiosa: << Che mi sono persa?? Non è che ripeti per chi non c’era, Curt? >> completò la sua richiesta con un’occhiata supplichevole.
<< NO! >>
<< Ma hai stabilito che la parola del giorno è “no”, Curt? Fammi capire. >> lo prese in giro Amber che stava spalmando sul suo toast un abbondante strato di marmellata alle fragole.
<< Riuscirò a dormire fino alle undici una di queste mattine?!? >> si lamentò Chris entrando in cucina stropicciandosi gli occhi, somigliando ad un bambino di cinque anni.
<< Scusi tanto principino! >> gli rispose con una smorfia di scherno Cory, ricevendo in cambio una leggera spinta scherzosa alle spalle dal controtenore.
Augurando il buongiorno agli amici, chi più chi meno sveglio, Chris si accostò al bancone di marmo della cucina, appropriandosi poi delle fette di pane tostato e della marmellata biologica di fragole.
Sovrappensiero prese ad intonare “Mr Cellophane” spalmando la confettura a tempo di musica.  Le altre “presenze” in cucina,  si allontanarono dalle loro tazze per esibirsi nelle loro espressioni più perplesse, mentre Darren, spuntato al momento, si era posizionato giusto dietro di lui, ben visibile a tutti tranne che al canterino. Dopo aver trovato la giusta posizione, iniziò a muovere il bacino e le spalle a ritmo, proprio come avrebbe fatto Kurt, enfatizzando l’esibizione con le sue tipiche espressioni facciali. Metà della combriccola si stava affogando dal troppo ridere e Amber scoppiò inevitabilmente nella sua risata sguaiata. Colto di sorpresa, Chris si girò di scatto: << Cosa? >>
Poi si trovò davanti Darren che ancora di spalle, si stava sistemando un ciuffo immaginario proprio come Kurt durante la sua prima performance di “Single Ladies”. Si girò a rallentatore quando si sentì gli occhi dell’amico puntati contro la nuca.
<< Cosa stai facendo? >> chiese con tono falsamente pacato l’imitato.
<< Ti imito. >> spiegò intimorito l’imitatore, in attesa di una qualche blanda vendetta.
Chris addentò lentamente il suo toast e dopo aver masticato alzò un sopracciglio.
<< Beh, se vuoi, per par condicio, puoi imitare Blaine, eh? >> disse cercando di recuperare un po’di punti, dondolandosi sui talloni.
Chris soppesò l’offerta guardando l’amico dall’alto al basso con sufficienza e, dopo un secondo morso al toast, rispose pungente: << Troppa fatica: dovrei mettermi in ginocchio. >>
Darren lo guardò scherzosamente stralunato portandosi la mano al petto. Non riuscì comunque a celare totalmente la sorpresa che lo aveva colpito nel sentire quell’amara battuta.
Urletti di ammirazione partirono in sincrono da ogni parte della cucina e dal bagno, al cui interno Kevin si preoccupava di far sapere la sua, nonostante le circostanze non fossero delle migliori.
<< Colpito e AFFONDATO. >> specificò Mark dal suo angolo che non aveva saputo trattenersi.
<< Ma come siamo simpatici tutti quanti, stamane! >> disse acido Darren facendo una pernacchia a tutti, evitando accuratamente di guardare Chris.
 
Notando che il secondo bagno si era miracolosamente liberato (il primo era ancora inagibile causa terremoto-Ashley), Jenna affidò le sue amate cibarie etniche agli amici:  chi non si sentirebbe tentato alle dieci del mattino da uno sfarzoso vassoio di sushi e sashimi?
<< Jenna! Ma fai sul serio? Ci vuoi così male? >>
Lei, in tutta risposta, diede le spalle agli amici, e si diresse decisa al bagno, urlando, prima di sbattere la porta dietro di sé: << Doozo omeshi agari kudasai!>>
<< Ma è completamente impazzita o cosa?? >> chiese Chris leggermente allarmato.
<< La cosa che mi preoccupa è come fa a sapere il giapponese. Non ha origini coreane? >> domandò più che altro a sé stesso, Harry.
Appena udirono la porta del bagno chiudersi, Dianna e Mark si sporsero sul tavolo con aria cospiratoria: << Dobbiamo disfarci di ‘sta roba. >> decretò gelidamente Mark sventolando sotto gli occhi di tutti una fettina di pesce crudo. Chicchi di riso raggiunsero i mattinieri.
<< Neanche ci fosse un matrimonio…Mark la smetti con quel riso?? >> lo rimproverò Telly non avendo avuto il cuore di confessare che c’era stato un pomeriggio intero per tagliare così finemente quel pezzo di salmone.
<< Ragazzi, ho un piano. >> disse Mark.
<< No, no NO. Tu e la parola “piano” nella stessa frase mi procurate una tachicardia ogni volta, quindi io non ci sto, mi spiace. >> specificò Kevin  scuotendo testa e mani.
<< Cagasotto. >> lo sfotté senza ritegno Darren, guardandolo con un luminoso sorriso di sfida.
<< Quale sarebbe mai questo piano? >> chiese Chris zittendo l’amico infilandogli una fetta di pane tra i denti.
<< Un’incursione notturna. >> “spiegò” fiero, come se fosse tutto talmente ovvio da non doversi dilungare in ulteriori giri di parole, col solo risultato di far agitare ancora di più il povero Chris: << Una cosa, scusa? >>
 
 
<< Questa è la cosa più stupida e insensata che mi abbiano mai costretto a fare! >> bisbigliò un Chris vestito tutto di nero; brutalmente costretto da Darren e combriccola ad abbagliarsi in quella maniera perché “è la tecnica del mimetismo: e’ una cosa da ninja!” Come se il controtenore non ne sapesse nulla di ninja. Per ricordare il concetto al riccioluto glì sbattè l'impugnatura del suo sai sulla capoccia: << Parli di cosa da ninja proprio con me? >>
Ciò non tolse che si trovò costretto a seguire Mark, Darren e Heather, tutti e tre travestiti. Non si stupì quando altre tre paia di gambe silenziose si unirono alla missione: Dianna, Riker e Titus sfoggiavano i loro migliori pigiamini chi con conglietti, chi con power rangers.
<< Ma sei matto, Titus? Se riprendi avranno la prova del nostro reato! >> gli urlò dietro a voce soffocata l’ideatore.
<< Ridimensionati, fratello. Stiamo solo andando a buttare del cibo, yo. >>
<< Senti non è che devi parlare come se fossi il cugino stupido e brutto di Nicki Minaj solo perché hai quella dannata videocamera accesa. >>  gli disse scherzosamente Riker, spintonandolo.
<< ZITTI TUTTI! >> si bloccò improvvisamente Darren nel bel mezzo del corridoio sbarrando la strada con le proprie braccia.
<< Vado in avanscoperta! >> sentenziò convinto prima che i suoi compagni sentissero rumori e imprecazioni varie: doveva aver sbattuto da qualche parte.
<< Ma che diavolo..? >> chiese Chris puntando la torcia in direzione di Darren.
<< Ditemi che non lo sta facendo. Ditemi, per favore, che non sta facendo il passo del giaguaro. >> sentenziò con la mandibola che ormai raggiungeva il linoleum.
Darren dalla sua posizione, sdraiato per terra, lo guardava come solo un bambino di quattro anni in gita a Disneyland poteva fare.
Accorgendosi dell’immane cazzata - termine appositamente scelto da Chris per definire le gesta dell’amico – il riccio si rabbuiò e nascose il volto tra le braccia, rimanendo steso per terra; gli fecero notare la sua somiglianza con quei tappeti di orso che si trovano negli chalet di montagna.
Nel bel mezzo della contemplazione della scena pietosa, un rumore sinistro attirò l’attenzione dei cospiratori: qualcuno si trovava nella sala da pranzo.
Mark prese teatralmente il polso di Dianna e con sguardo mieloso la guardò e le disse: << Tocca a me, ora. E’ il mio momento di dimostrare al mondo il mio coraggio. >>
La ragazza non si fece pregare e lo assecondò con vero piacere: << Oh mio Dio, Mark! Ti prego, stai attento. >>
<< Non temere, tornerò vincitore. >> mise fine al teatrino, scavalcando l’intralcio Darren prima di dirigersi con passo deciso verso il salone.
Dopo essersi guardati intensamente negli occhi per qualche secondo, decisero di seguirlo.
Scavalcarono uno ad uno Darren, che ancora giaceva depresso e, quando toccò a Titus, egli non si fece scrupoli a spronarlo indelicatamente, con tanto di sollecitazione tramite calci nel fondoschiena: << Alzati, invertebrato. >>
<< Aaron? >> chiese con perplessità, la perplessità con la “P” maiuscola, Mark.
<< Cosa stai facendo con quel portatile, nel bel mezzo della notte? Da solo? Al buio? >> gli chiese malizioso, senza dargli il tempo di rispondere.
<< Ti prego non rispondere. >> disse Chris imbarazzato per lui.
<< Emh. Ragazzi non è quello che pensate… >> si giustificò il biondone.
<< Chi sono? Russe? Polacche? Mediterranee? Ispaniche, forse? >> Chiese Titus che gli puntò la torcia da 500 watt negli occhi.
Poi la puntò sullo schermo del pc. Riker lesse ad alta voce ciò che la luce illuminava:
<< ”Dite la vostra, che dico la mia.” Ma che roba è..? “Ricette orientali per tutti i gusti e situazioni.” Ma scherzi? >>
<< "Il forum versatile per le casalinghe dagli occhi a mandorla e non solo."? >> lesse scettico Darren che si era ripreso e li aveva raggiunti.
<< Dimmi che è per rimorchiare. >> gracchiò Heather che non aveva ancora spiccicato parola.
Mark non aveva ancora smesso di guardarlo, probabilmente già un paio di mosche si erano fatte un tuor nel suo corpo, entrando dalla bocca che era ancora spalancata; era inorridito, probabilmente.
<< Un momento, ma voi che ci fate svegli, nel bel mezzo della notte? E perché voi quattro siete vestiti da terroristi? >> chiese Aaron voltando il busto verso di loro e dando le spalle al computer.
<< Mai sentito parlare di un’orgia di gruppo? >> ammiccò Titus a cui, evidentemente, le ore di sonno mancate negli ultimi giorni, gli stavano facendo acquisire un’aria da maniaco. In tutta risposta si beccò due begli schiaffi sonori da Chris e Dianna che erano proprio di fianco a lui.
<< Tu mi fai paura, se stanotte non vai a dormire spontaneamente, ti preparo dei muffin al valium, sappilo. >> lo minacciò Chris.
<< Piano eliminazione cibo orientale. >> spiegó fiero Mark, ripresosi dallo schock di trovare quel aitante giovane quale era il suo amico, in piena contemplazione di un forum per madri di famiglia asiatiche.
Aaron, forse per istinto di conservazione o forse no, decise di non farsi troppe domande.
 
Il mattino successivo, Jenna Usckowitz aveva un sorriso compiaciuto che andava da orecchio a orecchio. Quando gli altri la raggiunsero in cucina rimasero a dir poco inquietati: si spettavano qualunque reazione ma di certo non quella.
<< Allora vi sono piaciuti i miei manicaretti! Se volete ve ne faccio altri! >>
<< NO! >> dopo il fermo rifiuto di tutti i presenti, cadde un silenzio imbarazzato. Interrotto dopo pochi istanti da Lea che, battendo le mani, annunciò la sua intenzione di cucinare per quella sera.
<< Ti prego, non cibo vegano! Ho bisogno di sentire carne sotto i denti. >> si lamentò Chord. 
<< No. ‘Sta sera si mangia Italiano! >>
<< Si! Pizzaaaa!!!! >> Riker parve approvare l’idea di Lea.
<< Aldente pasta!!! >> enunciò Harry in una lingua che assomigliava più all’elfico che all’italiano.
<< Si dice pasta al dente. Prima soggetto e poi aggettivo. >> spiegò Darren con aria a dir poco saccente.
<< Bene, chi ha avuto l’idea? >> chiese lievemente intimorita Heather.
<< Io! >>
<< Oddio Darren! Stai poco bene? Devi defecare? >> chiese seriamente preoccupato Titus.
Darren era sempre più depresso, nessuno comprendeva la sua vera indole da gondoliere veneziano: ogni tanto sognava ad occhi aperti di indossare una maglia a righe, cantando canzoni melodiche in giro per i canali della città dell’amore. Fu ridestato nell’unico modo possibile in quel momento: parlare in italiano.
<< Emmh..Roma..Papa..Maiale. >>
<< Ashley! Parli italiano! >> quasi quasi Darren sveniva dalla contentezza, << Ma perchè tu conosci la parola “maiale”? >>
<< Qualcuno non dovrebbe andare a fare la spesa? >> chiese Lea riportandoli alla realtà sventolando loro sotto il biglietto con gli acquisti segnati.
 
<< Ma secondo te, è meglio la farina di tipo 00 o solo 0… Perchè Lea non lo ha specificato nel biglietto. >> disse Chris.
<< Ma… Non saprei. Dipende da cosa vuole cucinare. Io non ne ho la più pallida idea. >>
<< “Portiamoci Darren allo spaccio! Sarà utile per sapere un po’ le loro abitudini alimentari.” Geniale, Amber ma… dov’è l’esperto? >>
<< Non disperare. Ce la faremo anche senza di lui. >>
<< E chi si dispera..-? >> Un rumore simile a quello di una corsa automobilistica, con tanto di frenate d’effetto e sgommate, interruppe i due, facendoli voltare inquietati.
Nulla.
Chris si diede un attimo per scacciare dalla sua mente il brutto presentimento; scosse le spalle e sventolò i due pacchi di farina davanti ad Amber che ancora si guardava in giro sospettosa.
<< Si.. Dicevamo… >>
<< “CON TE PARTIROOOOO’” >> Darren stava passando davanti ai due cantando Bocelli, in piedi, su un carrello: le braccia aperte come se stesse sul Titanic.
<< Dimmi che quello è un autoctono malato di mente molto simile a Darren. >> Chris aveva perso l’uso della mandibola.
<< Dubito che un autoctono qualunque, per quanto dotato, potrebbe raggiungere quelle note. >> disse piuttosto impressionata Amber.
I due si sporsero dalla loro corsia, per avere la visione completa di quella centrale.
I casi erano due: o si erano materializzati a loro insaputa in un manicomio criminale, o doveva essere un sogno, un incubo, un incubo maledettamente realistico.
Perché non era umanamente possibile che un venticinquenne, per quanto idiota, giocasse a fare “Rose”, o “Jack” a seconda dell’umore, in piedi su un carrello spinto da Titus mentre, sul carrello adiacente, Heather guardava il collega assottigliando gli occhi con sguardo di sfida sillabando “mangia la mia polvere”; dietro di lei il volto di Riker stava assumendo una preoccupante tinta violacea per lo sforzo di farla arrivare per prima alla fine del corridoio.
Ebbene sì.
Avevano organizzato una corsa clandestina di carrelli in piena regola, c’era persino l’arbitro: Curt.  
Il volto di Amber si illuminò di un solare sorriso ammirato e, ovviamente, colpito. Accanto a lei, invece, Chris era divenuto dello stesso colore della farina che gli era appena sfuggito dalle mani.
<< Amber, >> la richiamò inquietato, << ricomponiti, sembri lo stregatto. >>
Dopo un minuto abbondante trascorso a rimuginare sul da farsi, Chris scartò l’opzione “dileguati come fumo nell’ombra”, per optare per la più drastica: “afferra l’oggetto più letale che ti capita sotto mano e uccidili senza pietà”.
Preso dalla furia del momento, dimenticando di prendere un qualsiasi oggetto potenzialmente pericoloso, si diresse a grandi falcate al centro della corsia adibita a circuito “carrellistico”.
Darren e Heather iniziarono a sbracciarsi in preda al panico verso di lui, urlandogli di levarsi dalla traiettoria, mentre i due piloti tentavano in tutti i modi di rallentare.
Al contrario, Chris non si mosse di un millimetro, preparandosi, invece, ad attutire il colpo, assumendo la posizione di un lottatore di sumo. Non fosse stato preoccupato per la salute dell’amico, Darren si sarebbe emozionato come di fronte all’evoluzione di un suo Pokemon.
L’ultimo flebile tentativo del riccio consistette nel congiungere le mani e supplicare l’amico di scansarsi, sforzo inutile data la distanza ormai nulla tra loro. Preparandosi allo scontro, Darren si accucciò all’interno del suo “abitacolo” stringendo le mani sul bordo di ferro.
Pochi istanti e fu impossibile distinguere quale gamba fosse di Chris, quale di Darren, di Titus o del carrello, data la massa informe che si era venuta a creare dopo lo scontro. Dal fondo del corridoio giunsero le grida di vittoria di Heather e Riker. Curt si congratulò coi vincitori, prima di accorgersi del disastro avvenuto.
L’unico rumore proveniente dall’ammasso era il cigolio delle ruote, il lamento apatico di Titus (“Haia.”) e il ringhiare sommesso di Chris. Il caro “Jack” si prese qualche momento per riprendersi e non si fece nessuno scrupolo a scollare Titus dalla sua schiena per soccorrere il controtenore che stava “comodamente” sdraiato tra pavimento e carrello.
<< Chris, merda! Stai bene?!? >> chiese un iperventilato cretino.
<< Ma che domanda è? Ti sembra la faccia di uno che sta bene? – si indicò il viso paonazzo- Toglimi questo aggeggio infernale dallo sterno!
E non mi toccare, psicopatico esagitato! >> sbraitò piuttosto inalberato il controtenore quando l’amico provò varie volte ad aiutarlo ad alzarsi.
Lo sguardo di Darren mutò dal preoccupato al ferito in un battito di ciglia. Amber, accorsa insieme alla farina, si rivolse a Chris con occhi severi e carichi di significato, facendogli abbassare lo sguardo imbarazzato.
A sciogliere la tensione ci pensò Heather, comodamente appoggiata al bordo del carrello:
<< Non hai mai provato nulla del genere da bambino, eh? >>
<< Ovviamente no! >> borbottò il controtenore portandosi colpito le mani al petto.
<< P-potresti provare adesso, no? >> chiese un po’ timoroso il ventiquattrenne.
Il capo del controtenore si girò molto lentamente verso l’ultimo interlocutore, lo guardò un po’ esasperato e un po’ divertito, badando bene di non far troppa mostra di quest’ultimo stato d’animo.
<< Dunque, ora tu mi devi una spiegazione. >> iniziò piantando gli occhi in quelli miele del maggiore, cosa che gli fece perdere parte della rabbia di poco prima, << Chuck ti deve aver buttato dal tetto del garage quando eravate piccoli, o averti usato come palla da basket per tutta la sua adolescenza, perché non posso credere che tu sia nato cos- >>
Darren aveva spostato la sua attenzione su qualcosa, o meglio qualcuno, alle spalle dell’amico. Quando sul suo volto si dipinse un sorriso quasi sadico, Chris si decise a smettere di blaterare per controllare cosa attirasse tanto la sua attenzione.
Un giovane slanciato, dalla pelle abbronzata e dai capelli nerissimi raccolti in un codino (talmente piccolo da domandarsene l’utilità), si stava avvicinando con una scopa e un secchio d’acqua e detersivo. Non ci volle molto all’attore per riconoscerlo:
<< Cavolo, Brian no! >> disse afferrando malamente la manica della maglia di Darren, << Voglio farlo! >>
Darren si separò dall’amico per guardarlo piuttosto sconvolto: << Cosa?! >>
In tutta risposta Chris gli diede uno schiaffo ben piazzato proprio alla base del collo prima di indicare eloquentemente il carrello: << Voglio provare! >> disse isterico.
<< Oh no! – lo osservò con sguardo di sfida il più basso – Tu vuoi provare per evitare il povero povero Brian. >>
<< N- no. No! Cosa te lo fa pensare? - ormai non poté più contenere il tic all’occhio – Daaaaai! >>
Darren, mento sollevato, lo guardò apostrofando un “no” che non era più che un sussurro.
A quel punto, il più giovane lo prese per il colletto della maglia e si assicurò che fosse abbastanza vicino per udire ciò che gli stava per ringhiare soavemente: << Hai due opzioni, Criss, o mi fai salire su quel coso, o mi baci qui, seduta stante, davanti a tutti. >>
Cosa cazzo sto dicendo?!?Si chiese Chris, senza sapere che, nello stesso momento, l’amico si chiedeva la stessa cosa.
<< Sali. >> concesse soddisfatto l’altro, accompagnando le parole con un galante gesto del braccio.
Chris si catapultò agilmente all’interno del mezzo, lasciando metà della combriccola basita alla vista delle sue capacità ginniche.
<< Meno male che era la prima volta su un carrello. >> borbottò Heather ammirata, assecondata da Riker che annuiva vigorosamente.
Darren si posizionò dietro al collega pronto per la partenza.
<< Quando te la senti- >>
<< Parti! >> gli ruggì in faccia l’altro: belle tonsille pensò ammirato il pilota.
Non facendoselo ripetere due volte, il riccio partì sgommando, tale effetto gentilmente offerto da Titus e Riker.
Senza poterne fare a meno, dimenticandosi della situazione che lo costringeva alla fuga, Chris scoppiò in una risata genuina e liberatoria, accompagnato dopo pochi secondi da Darren. Il primo si voltò per incrociare lo sguardo dell’amico per sorprenderlo con un occhiolino appena accennato. Ed fu proprio quello il  momento in cui neuroni di Darren si presero le ferie. Lo abbandonarono definitivamente alla ricerca di un quoziente intellettivo decente, lasciandolo con un espressione cretina. Più del solito, si intende.
CRASCH!!!
Eco, quello era il genere di cose che ti fanno bandire da un piccolo spaccio, la cui quiete dei suoi clienti pacifici era stata turbata inesorabilmente.
Piselli ovunque.
Piccoli verdissimi legumi circolavano per tutta la superficie del negozio.
<< Oh santo cielo! Dar, abbiamo investito una piramide di piselli finissimi. >>
<< Oddio, questa devo scrivermela… Ti chiederei “come stai?” ma suona un po’ ripetitivo. >> gli rispose il moro aiutandolo ad alzarsi.
<< Guarda che macello, è tutto verde! Sarai contento, hai fatto ritorno alla tua patria, “Signori e signore, benvenuti nella Terra di Mezzo” >> lo prese in giro Chris.
Brian era esattamente dalla parte opposta del corridoio e li fissava come se davanti a sé avesse un esercito di dugonghi alieni: era stranito e molto scioccato; prese il coraggio a due mani e, insieme agli altri, raggiunse i due stuntman.
<< Aemh… State bene? >> chiese scettico appena raggiunti. I loro amici dietro di lui si sbellicavano dalle risate per chissà quale recondito motivo.
<< Certo. >> rispose il più alto con un ovvio sorriso, << Piccolo sprazzo di passione. >> spiegò agguantando la mano del moro per correre fuori dal negozio.
I rimanenti scambiarono uno sguardo eloquente col giovane commesso.
<< Emh… Noi… ecco, abbiamo lasciato la macchina in seconda fila, sì. >> finse di ricordare Riker, iniziando a correre verso l’uscita, seguito da Titus e Heather.
Amber era l’unica rimasta all’interno. Lei e il pacco di farina fissarono incerti il povero Brian.
<< Non so, nel pacchetto demolizione era compreso anche il furto della farina? >>
<< No, vado a pagare. >> disse esasperata la ragazza.
<< Già. >> pose fine al dibattito prendendo la scopa e iniziando a racimolare i legumi. 
 
Nel frattempo, Darren e Chris si erano nascosti dietro una palma, senza riuscire a smettere di sghignazzare. Il più giovane appoggiò la fronte sulla spalla dell’altro tanto era preso dalle forti risa. Il riccio agitò la spalla sulla quale si era poggiato l’amico: <>
<< Non lo so! >> rispose col fiato corto.
Gli altri delinquenti li raggiunsero poco dopo, ridendosela come forsennati per chissà quale delle loro bizzarre battute.
Riker, dopo essersi estremamente vantato della scusa che aveva inventato all’interno dello spaccio, tirò fuori il suo cellulare, il cui display segnalava un nuovo messaggio:
<< E’ A-a-aaaron che chiede dove siamo…Mi sembra abbastanza agitato…Ma poi perché mi chiede se mi sono perso?!?!?!? >> chiese a pochi centimetri dal palmare, che poveretto, non c’entrava nulla.
<< Beh digli di stare tranquillo. Riferisci che ti sto accompagnando a casa io, si fida di me. >> gli disse Chris, asciugandosi una lacrima.
<< E da quando tu e Aaron siete così in sintonia? >> chiese Darren incuriosito e un po’…geloso?
In risposta si beccò uno sguardo leggermente di sufficienza e una risata proprio dal ragazzo che gli stava di fronte.
Lui boccheggiò in attesa di una risposta più esauriente che però tardava ad arrivare.
<< E’ un amico con cui mi trovo bene, è ovvio che ci sia sintonia. >> chiarì piuttosto ovvio, vedendo la faccia insoddisfatta del suo interlocutore.
<< Aha…E da quando tu e Aaron vi definite così amici? Devo essermi perso questo spettacolo, accidenti. >>
Dietro di loro, Riker e Heather osservavano il litigio con crescente interesse:
<< Ma… stanno litigando sul serio? >> chiese Riker incredulo,
<< E’ la cosa più emozionante che abbia mai visto dopo l’ultima puntata di “Sherlock”*. Voglio dire… non può essere morto sul serio! >> disse afferrando la camicia del biondo, tornando poi con l’attenzione sui colleghi.
<< Latte di cocco? >> offrì loro Titus, di ritorno da non si sa dove, probabilmente da una scalata alla palma più vicina.
<< Che carini. >> apparve sarcastica Amber, accompagnata dal sacchetto di farina, << Mi avete aspettata. >>
La risposta di Chris a Darren arrivò dura alle orecchie di tutti: << Esattamente, qual è il tuo problema?!? >>
<< Ovviamente no. >> si rispose da sola la mora.
Darren piuttosto frustrato e confuso, si incamminò da solo verso casa.
 
Chissà che bella serata si prospettava, dal momento che il suo ideatore aveva la luna storta.
Chris, inconsapevole del perchè di quello scatto emotivo, esternò i suoi sentimenti in un ringhio, che doveva essere sommesso, con calcio scenico incluso. Dopodiché afferrò con impeto il polso di Riker e lo trascinò senza troppe cortesia nella direzione presa dal collega poco prima. 








*Ebbene sì! Ci abbiamo messo in mezzo anche Sherlock della BBC!
Chi di voi non lo guarda? C'è qualcuno che ancora non è stato ammaliato dal fascino e dalla gayaggine *coffcoff* di quel magnifico telefilm. Beh chi rientra in questa categoria è gentilmente pregato di aprire youtube e guardare le due stagioni.

Alla prossima, chicos!
Speriamo sia presto! 
Chià & Fede

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