Ballo di Fine Anno

di Sophys
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un semplice sorriso…? ***
Capitolo 2: *** Chi invitare? ***
Capitolo 3: *** Shall we dance? ***
Capitolo 4: *** Quel dannato momento, che mi succede? 1° parte ***
Capitolo 5: *** Quel dannato momento, che mi succede? 2° parte ***
Capitolo 6: *** Richiamo dal Preside. Una bella sorpresa! ***
Capitolo 7: *** Tutti sotto ai libri per l'esame finale ***
Capitolo 8: *** Una serata tra ragazzi ***



Capitolo 1
*** Un semplice sorriso…? ***


 
 
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Un semplice sorriso…? 1°(capitolo)

 

Las Vegas, California…

Era una bella giornata di sole, aria calda e soffocante, era proprio una bella mattina dopo una settimana di pioggia, ci voleva una giornata soleggiata.

 

Mancavano solo due settimane alla fine dell’anno scolastico. Come ogni anno, c’è il ballo di fine scuola, Nami aspettava con ansia quest’evento, era riuscita a farsi promuovere con ottimi voti fino in quinta e sapeva che avrebbe ricevuto il tanto desiderato diploma, ma soprattutto, aspettava con ansia il ballo di fine di anno. Per lei era un momento speciale, avrebbe potuto, finalmente, chiedere al ragazzo che le piaceva di andare al ballo con lei. 

 

Ormai era dalla terza superiore che aveva una cotta per lui, Rufy, un ragazzo solare e simpatico. Lo conosceva da quando erano piccoli, ma non si era mai immaginata che poteva innamorarsi di lui. Erano insieme nella stessa classe, 5H.

 

Ma, purtroppo aveva una rivale in’amore, Hancock. Una ragazza bellissima, carattere altezzoso freddo, ma dannatamente bella. Anche lei è nella sua stessa classe, era una sua più grande amica, fino a quando non scoprì che anche lei era cotta di Rufy. 

 

Sono ancora buone amiche, ma quando c’è il loro amato non si riconoscono più. Non litigano, non si picchiano, non sarebbe da loro, si lanciano sfide.

Flash Back

Era la sesta ora, educazione fisica, stavano giocando a pallavolo. Era il turno di Kidd per battere…

-Mi raccomando batti piano o perdiamo- lo prese in giro Doflamingo.

Kidd lo guardò e gli fece la linguaccia e batté, e come previsto, troppo forte. La palla andò fuori campo fino ad arrivare alle panchine dove c’erano sedute Nami e Hancock…

-Oi! Ragazze!! Palla!!!- urlò Rufy, le due si sveltirono, ma Nami fu più veloce e la prese…

-Dammela! Glie la devo tirare io!- disse Hancock furiosa…

-Che cosa centra?? Va bene anche se glie la passo io!- ribatté la rossa guardandola storta.

 

Rimasero a fissarsi in modo accigliato, fino a quando il professore non intervenne.

 

Fine Flash Back   

**

 

Nami stava camminando per il corridoio della scuola insieme alla sua amica Robin, era ricreazione.

La rossa si fermò un momento ad ammirare da fuori dalla finestra, i ragazzi che stavano giocando a Basketball al campetto della scuola, in mezzo agli altri ragazzi c’era Rufy…

-“Quant’è simpatico! Non pensavo che un giorno me ne sarei innamorata”- pensò Nami mentre guardava fuori…

-Nami?- la chiamò Robin

-Cosa c’è?- si voltò verso di lei

-Tra poco abbiamo educazione fisica…-

-Oh…sì certo…- la rossa riguardò fuori

-Perché me l’ho hai detto?- domandò l’amica

-Beh ecco, poiché manca poco alla fine dell’intervallo, ecco volevo…- Nami sapeva dove voleva arrivare…

-Vai pure da Franky io resterò qui a guardare fuori- le sorrise

-Oh grazie Nami! Sei un’amica!- Robin abbracciò la rossa e si diresse in biblioteca dove aveva appuntamento con il suo ragazzo…

-“Robin è davvero fortunata, lei ha già il suo cavaliere per il ballo, ed io invece? Che cosa posso fare?!”- si chiese Nami chiudendo gli occhi. All’improvviso una voce maschile la chiamò da dietro, si voltò per vedere chi era…

-Oi! Hai visto Hancock per caso?- disse il ragazzo…

-…Doflamingo, non vorrai ancora chiederle di venire al ballo insieme a te?!- 

-Non sono affari che ti riguardano, poiché lo sai già, la risposta è sì-.

Nami sbuffò infastidita…

-Sarà la decima volta che le lo chiedi, e ti ha sempre risposto di no!- 

-No è la centesima, e poi perché la difendi? Non è tua nemica?- le chiese con tono provocatorio e allo stesso tempo beffardo…

-Lei è pur sempre mia amica!- gli urlò addosso

-E’ inutile urlarmi addosso, non so nemmeno io cosa ci trova di così interessante in Rufy!- esclamò il biondo. Suonò la campanella…

-Ehi Nami!- la chiamò una ragazza dai capelli rosa

-Cosa c’è Bonney?- chiese la rossa

-Hancock si è sbucciata un ginocchio al campetto di Basket!- urlò la rosa

-Al campetto di…ma è dove sta giocando Rufy! Doflamingo…- si voltò e il biondo si era già dileguato, Nami raggiunse l’amica e si diressero tutte e due al campetto.

 

Campetto di Basket

Hancock era seduta per terra che stava piangendo dal dolore, aveva il ginocchio destro insanguinato…

-Ahi! Che male…- si lamentò la ragazza

-Ti fa tanto male?- chiese Rufy che era proprio accanto a lei

-Ehm…non tanto…- gli rispose dolcemente nascondendosi il viso con la mano destra.

In quel momento Nami e Bonney erano arrivate…

-Ehi ragazze!- le salutò il moro

-Come è successo?- chiese Bonney

-Oh ecco, Hancock mi ha detto che voleva provare a giocare a basket, e all’improvviso è inciampata cadendo violentemente- spiegò Rufy

-Mi fa tanto male- si lamentò ancora

-Forse è meglio che qualcuno la porti in infermeria…- disse Nami

-Ok! La accompagno io- si propose Rufy tutto sorridente…

-“Cosa?!!”- pensò la rossa

-No, non ti disturbare ci penso io!- disse Doflamingo spuntando da chi sa dove

-“Ancora lui…”- pensò amaramente Hancock guardandolo di sbieco

-Ok va bene!- il biondo gli sorrise.

 

Si avvicinò alla ragazza prendendola in braccio, Hancock non poté evitarlo ormai si trovava nelle sue braccia, andarono in infermeria. All’improvviso…

-Allora ragazzi, si va a fare lezione o no?!- disse il preside Sengoku, i ragazzi annuirono e andarono in classe…

-“Haha, povera Hancock! Doflamingo sarà il suo incubo fino alla fine della scuola! Però…sono felice che si sia messo di mezzo”- pensò Nami felice dirigendosi in palestra.

 

In infermeria

Doflamingo e Hancock arrivarono in infermeria, la appoggiò sul lettino…

-Mi vuoi dire perché ti sei offerto?!- chiese con tono acido

-Semplice, era l’unico modo per poterti parlare, da sola…- rispose l’altro sorridendole come fa sempre. La cosa che gli dà più fastidio di lui, è il suo sorriso beffardo che tiene perennemente stampato sulle labbra…

-Non ho bisogno del tuo aiuto…- sibilò la ragazza guardandolo freddamente

-Oi, oi sembra che mi vuoi aggredire!- scherzò il biondo mentre curava la ferita di Hancock

-Senti volevo…- non lo fece finire

-La risposta è NO!- lo batté sul tempo

-E che fai adesso? Leggi nella mente? Come facevi a sapere che ti volevo domandare se volevi venire al ballo con me?-.

Hancock incrociò le braccia e disse

-Sono veggente!- il biondo rimase a guardarla

-Mi vuoi spiegare…che cos’ha Rufy più di me?- domandò Doflamingo.

 

Hancock rimase a guardarlo e gli rispose subito…

-E’ gentile…ma è soprattutto il sorriso…-

-Un semplice sorriso…?- ripeté sbalordito il biondo

-Sì…-

-“Un semplice sorriso? Ma io sono molto meglio di lui! Perché ha scelto lui e non me? Non può essere solo per il suo sorriso!”- pensò Doflamingo.  

 

Note: Spero che vi sia piaciuto ^^

 
 
 

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Capitolo 2
*** Chi invitare? ***


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Chi invitare? 2° (capitolo)


Giorno dopo…
 
Era mattina, il sole era già sorto.
Hancock stava ancora dormendo. Era mezza scoperta e teneva abbracciato amorevolmente il cuscino, dall’espressione del suo volto sembrava che stesse sognando qualcosa di bello finché non venne interrotto dal suono squillante della sveglia…
-Aaahh!! Maledetto congegno infernale!- sbraitò la ragazza alzandosi di scatto dal letto, afferrò la sveglia e la gettò violentemente dentro un cassetto del comodino…
-Stavo facendo un sogno bellissimo…- continuò Hancock sgranchendosi le braccia e sbadigliando al tempo stesso   
-Sarà meglio che mi sbrighi, non vorrei arrivare in ritardo, e poi, c’è il mio Rufy che mi aspetta!- aggiunse poco dopo con gli occhi che le luccicavano.
 
Si cambiò, fece colazione, prese lo zaino e si avviò. 
 
Nami stava correndo, era quasi arrivata a scuola…
-Maledetta sveglia! Perché stamattina non sei suonata?! Non è giusto!- girò l’angolo riuscì a intravedere la cancellata dell’istituto…
-Se farò in ritardo, sarà solo colpa di quella stupidissima…- non finì la frase che andò addosso a qualcuno cadendo di sedere
-Ahi! Che male…ma insomma! Guarda dove vai!- sbraitò la rossa
-Ahia che botta…oh scusa Nami! Dimmi ti sei fatta male?- domandò Rufy
-E un’altra cosa…Rufy??! Ehm…ehm…- si accorse solo ora chi era la persona a cui andò a sbattere.
Il moro si alzò da terra e si avvicinò alla ragazza…
-Stai bene?- le richiese sorridendole
-…S…sì! Tutto ok!- lo rassicurò sorridendogli
-Sei sicura? Eppure hai fatto un bel volo- scherzò il moro.
-Prendi la mia mano- le pose la mano per farle capire che voleva aiutarla a rialzarsi 
-G…grazie sei gentile…- 
-Non ringraziarmi, sono stato io a farti cadere- le sorrise e l’aiutò a rialzarsi.
Suonò la campanella e si avviarono in classe.
 
Hancock era già arrivata, stava depositando i libri in eccesso dentro l’armadietto, appena lo chiuse dietro di lei spuntò Doflamingo…
-Buongiorno Principessa!- esclamò il ragazzo, Hancock lo ignorò 
-Ehi, è buona educazione rispondere…- scherzò il biondo
-Mi vuoi lasciare in pace! Sei peggio di uno stalker!- gli disse con tono acido
-Stamattina ci siamo alzati dalla parte sbagliata del letto-.
 
Hancock non aggiunse più niente, poiché era inutile provare a parlare con lui. Insieme ai libri, la ragazza stava stringendo un piccolo pacchettino…
-Che cosa tieni in mano?- domandò curioso
-Domanda stupida, sono libri, ma è inutile che ti spieghi cosa sono, visto che non ne hai aperto mai uno in tutto l’anno…- lo prese in giro e cercò di allontanarsi da lui
-Fammi vedere…- insistette, lei strinse di più i libri
-Lasciami in pace…- sibilò guardandolo freddamente, Doflamingo rimase impassibile 
-Sono solo curioso-.
 
Hancock continuava a guardarlo con distacco ma poi il suo sguardo cambiò quando vide passare Rufy…
-“Oooh Rufy!!”- pensò la ragazza, Doflamingo si accorse che stava guardando da tutt’altra parte allora si girò
-“Non è possibile…”- pensò amaramente si rigirò verso di lei, ma Hancock era sparita
-Ohi…dove sei andata?- si rigirò di dietro e vide che Hancock era andata da lui
-…R…Rufy…- lo chiamò timidamente la ragazza nascondendosi il volto con i libri
-Oh ciao Hancock!- la salutò lei arrossì
-…Senti…ti ho portato il pranzo, così non fai la fila in mensa, l’ho fatto con le mie mani…- aggiunse con un filo di voce senza guardarlo
-Grazie sei molto gentile!- il moro prese il pacchettino che stava tenendo in mano Hancock
-Wow, sei davvero gentile! L’ho sai, anche Nami mi ha dato un pacchettino da mangiare fatto da lei- a sentire questo Hancock si sentì crollare il mondo addosso…
-E’ stata gentile anche lei- aggiunse poco dopo, sorrise, Hancock invece fece uno sguardo corrucciato 
-“Come si permette Nami di interferire nei miei piani nel conquistare Rufy?! Mi mette soltanto i bastoni tra le ruote!”- pensò irritata.
Doflamingo sentì tutto e scoppiò a ridere
-E tu che hai da ridere?- domandò con tono irritato la ragazza
-Da ridere? Stavo pensando una cosa divertente…- s’inventò una scusa.
 
Suonò la campanella e si diressero in classe.
 
Dopo tre ore andarono a fare ricreazione.
 
Doflamingo e Kidd stavano camminando in corridoio, diretti in mensa…
-Allora…Chi inviterai al ballo di fine anno?- domandò Kidd
-Ti ho già detto chi voglio invitare…- 
-Hancock…? Pensavo che avessi cambiato idea…-
-Io non cambio mai idea!-
-Tsk! Ti avrà detto di no un centinaio di volte!- lo prese in giro il rosso
-…Se non avessi di mezzo Rufy avrei più possibilità, ma lei ha gli occhi solo per lui…-
-E tu lo dici tranquillamente, così, come se non t’importasse, guarda che mancano soltanto due settimane al ballo, e non hai poi tutto questo tempo per far innamorare Hancock, visto che lei è già cotta di un altro- lo derise
-Si hai ragione forse dovrei entrare nel panico, che mi fai dire! Io penso SEMPRE positivo, ho tempo e possibilità di farla innamorare di me- in quel preciso momento passò Franky, si fermò e disse…
-Ehi ragazzi! Stasera ho intenzione di dare una festa a casa mia, visto che poi mancano solo due settimane a fine scuola…- 
-Davvero? Mi sembra una bella idea!- esclamò Kidd sorridendo, in quel momento arrivò Rufy che chiese curioso…
-Cosa è una bella idea?-
-Amico, stasera darò una festa a casa mia! Siete tutti invitati!-
-Wow! E’ meraviglioso! Non vedo l’ora che sia stasera!- esclamò euforico il moro
-Ci troviamo a casa tua a che ora?- chiese Doflamingo
-Alle nove precise, oh ragazzi, i miei non sanno che sto dando una festa, quindi, acqua in bocca e cercate di non venir soli e accalappiate- aggiunse poco dopo Franky.
 
Doflamingo e Kidd si guardarono un attimo e corsero via, tranne Rufy che probabilmente non aveva capito cosa intendeva…
-Ehi quanta fretta, ma che volevi dire con accalappiare Franky? Franky…ohi ragazzi- Rufy si guardò in torno…
-Ehi! Ma dove sono finiti tutti quanti? Oh va béh, devo andare da Usop!- finito di parlare si avviò.
 
In mensa
Doflamingo e Kidd se ne stavano seduti, avevano finito di mangiare…
-Fantastico! Già che non ho la più pallida idea di chi invitare al ballo di fine di anno, prova pensare a una festa! Non intendo andarci da solo!- si lamentò Kidd
-No, davvero? Non sai ancora chi invitare??- lo prese in giro il biondo e scoppiò a ridere
-Non c’è niente da ridere! Piuttosto, tu con Hancock…-
-Non preoccuparti, sono sicuro che non potrà dirmi di no questa volta, tu invece, potresti chiederlo a Bonney è l’unica ragazza a cui non hai ancora chiesto niente-
-…Cosa ti fa pensare che lei accetti?!- chiese con tono agitato
-Ehi ehi, come mai tutta questa agitazione?- lo prese in giro
-Non sono agitato, e solo che non sono interessato a lei, ecco tutto-.
 
Due tavoli più in la c’era Bonney che stava mangiando in compagnia di Nami, Hancock e Robin, Kidd si voltò proprio dove c’era la rosa…
-Ecco…lei non è che m’interessi molto…- sussurrò lentamente
-Ooh! Ma c’è anche Hancock con loro!- aggiunse il biondo alzandosi dalla sua postazione
-Hm, ti piace davvero tanto, non è così?-
-No non è vero…- negò l’amico
-Allora perché stai sbavando e continui a guardarla incantato?- 
-…E’ un’allergia…- si inventò una scusa così al momento
-Allora è meglio che ti porti subito dal veterinario! Sembri un cane che sta guardando una bistecca!- lo prese in giro, ma Doflamingo non gli diede ascolto…
-Pensa per gli affari tuoi e cerca di conquistare Bonney che io vado a conquistare la mia di Principessa-
-Aaah!! Quante volte te lo devo dire?! Bonney non mi…- non riuscì a finire il discorso perché la rosa si stava avvicinando a loro
-Ciao ragazzi!- 
-Ciao Bonney…- la salutò il rosso con tono tranquillo
-Io vado! Devo trovarmi una ragazza per stasera- finito di parlare corse verso il tavolo in cui c’erano Nami e Hancock.
 
In corridoio. Rufy stava cercando Usop, e pensava che poteva trovarlo agli armadietti, infatti, aveva ragione…
-Ehi Usop!- lo chiamò il moro e l’amico si voltò
-Sai la novità? Stasera Franky darà una festa!-
-No non se ne parla! Scordatelo! Io non ci vengo! Ti sei dimenticato cosa è successo l’ultima volta che siamo stati invitati a una festa?- 
-Hmm…no non ricordo-
-Ti rinfresco la memoria; l’ultima volta, Franky ci aveva invitato a una festa che aveva organizzato all’oscuro dei suoi genitori, e cos’è successo?-
-…Non l’ho so’ cos’è successo?- gli chiese con tono innocente
-Come sarebbe a dire cosa è successo??- gli urlò addosso
-Se non lo sai nemmeno tu perché mi racconti?-
-Per l’amor del cielo, era una domanda retorica! Ma non ti ricordi proprio?-
-Hmm…no!-
-Sono rincasati i suoi prima del previsto e hanno chiamato i nostri genitori-
-E dai! Per questa sciocchezza non vuoi andare? Sarà divertente! Ma la cosa che non riesco ancora a capire, e che cosa intendeva Franky con accalappiare…-
-Ma è semplice intendeva dire conquistare una ragazza! E’ elementare…-
-Ah, davvero? E con chi posso andare?-
-Lo domandi a me? Perché non chiedi semplicemente alla ragazza che ti è più simpatica di venire con te?-
-E’ un’ottima idea! Grazie amico!-
-Di niente- finito di parlare Rufy si avviò in mensa dove poteva trovare la ragazza a cui lui voleva chiedere di uscire.
 
Usop sbuffò e chiuse l’armadietto…
-Io non capisco cosa ci trovi in queste feste, non voglio cacciarmi nei casini come l’anno scorso- si disse Usop e si girò…
-Ehi Usop!- lo chiamò una ragazza dai capelli biondi
-Ciao Kaya!- 
-Hai sentito che stasera Franky darà una festa?-
-Sì, tu ci vai?-
-Certo, solo che non ho nessuno con cui andarci…-
-Davvero? Non ti preoccupare! Ti posso accompagnare io se vuoi…-
-Oh grazie Usop!-
-Ma di ché!-. 
 
In mensa
 
Doflamingo stava parlando con Hancock, ma…
-Quante volte ti devo dire che mi devi lasciare in pace!- urlò la ragazza
-Lo sai che sei più carina quando ti arrabbi?- disse con tono ironico ignorando quello che aveva detto lei
-‘Sono davvero stufa, che ragazzo fastidioso’- sussurrò Hancock
-Non vuoi venire alla festa con me?-
-NO! No e poi no! Preferisco andarci da sola!-
-O con Rufy…- aggiunse il biondo
-Esatto! Mettitelo bene in testa!-
-Sei sempre acida con me…Principessa- 
-E finiscila di chiamarmi in quel modo!-
-Io ti chiamo come voglio…-.
 
Hancock ormai non ne poté più di lui, era stanca di avercelo sempre in torno…
-“E’ davvero fastidioso! Magari se Rufy facesse così con me…e mi chiamasse Principessa”- pensò la ragazza e incominciò a fantasticare.
 
Intanto, in quel preciso momento entrò in mensa Rufy…
-Ma dov’è?- si disse il ragazzo mentre cercava con lo sguardo. Doflamingo non capiva cosa le era preso, sembrava nel mondo delle nuvole…
-Ohi, Hancock…- la scosse ma lei rimase nel suo “mondo”
-Ma che, si è incantata!- si girò un attimo e vide Rufy
-“O no, lui no! Non adesso, se passa di qua mi rovina tutto”- pensò il biondo
-Ma dov’è? Ah! Eccola!- incominciò a correre verso alla ragazza a cui lui era interessato. Doflamingo guardò Hancock e le saltò addosso interrompendo il “sogno” a occhi aperti della ragazza…
-MA COME TI PERMETTI!!- gli urlò tirandogli un pugno energico in testa
-Non perdi tempo ad approfittare! Che pervertito!- e se ne andò tutta furiosa…
-Beh almeno ho evitato che Rufy parlasse a lei- si mise a ridere anche se gli faceva male la testa.
 
Nami era andata a depositare il suo vassoio quando si sentì chiamare…
-Ehi Nami!- la chiamò Rufy
-Ciao Rufy…- Nami arrossì lievemente
-Sai Franky da una festa stasera-
-Davvero?-
-Sì! E mi sono chiesto se tu vuoi venire con me…-.
La rossa si sentì battere il cuore…
-Dici sul serio?!-
-Certo…- le sorrise
-Certo! Accetto l’invito!-
-Evviva! Sono contento che tu abbia accettato! Ci vediamo stasera alle nove, ti passo a prendere ok?-
-Ok!-.
 
Intanto Kidd aveva chiesto a Bonney di venire con lui alla festa e tanto che c’era che al ballo di fine anno, lei accettò…
-Ehi Flamy! Indovina, Bonney stasera verrà con me, e anche al ballo di fine anno, ma che ti è successo?-
-Niente…Hancock ha rifiutato ma tanto io non mi arrendo!- gli rispose mentre si stava massaggiando la testa.
 
Note: Scusatemi tanto per il ritardo :( avevo intenzione di aggiornare ieri ma degl’impegni inaspettati non mi hanno potuto fa aggiornare la storia, e nemmeno oggi visto che è Pasqua. 
Beh spero che vi sia piaciuto ^^ scusate ancora per il ritardo XP Buona pasqua a tutti <3.

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Capitolo 3
*** Shall we dance? ***


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Shall we dance? 3° (capitolo)

 
 
Erano le [16:30] del pomeriggio, mancavano soltanto cinque ore alla festa…
 
Doflamingo era sdraiato sul letto, stava pensando, fino a quando i suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Kidd che gli chiese…
-Hai ancora intenzione di invitare Hancock alla festa?- domandò il rosso che se ne stava sdraiato per terra a leggere una rivista sportiva
-Certo! Non mi arrendo così tanto facilmente, è ovvio che io non ceda…- rispose l’amico con tono sicuro…
-Tsk, fai come vuoi-. 
Doflamingo si alzò e si sedette a gambe incrociate guardando Kidd da sopra il letto…
-Che cosa intendi “fai come vuoi”?-
-Intendo; se vuoi farti male fai pure, tanto a me non interessa, la mia “principessa” per la festa c’e l’ho, quindi…- spiegò il rosso continuando a guardare la rivista
-Che carino che sei…-.
 
A casa di Nami…
 
Nami si stava scegliendo l’abito in cui si doveva mettere alla festa…
-Nojiko aiutami ti prego! Non so che vestito mettermi! Non ho niente in questo stupido guardaroba!- si lamentò la rossa guardando l’armadio colmo di vestiti… 
-Huft…Nami, come fai a dire che non hai niente da metterti! Guarda l’armadio, fra poco esplode per quanti vestiti hai!- la prese in giro la sorella.
Nami si voltò verso Nojiko e le sorrise… 
-Forse hai ragione, ma è una cosa importante! Andrò alla festa accompagnata con Rufy!-
-Aaah, ecco perché tutto quello che hai nell’armadio lo scarti…ma non ha nessuna importanza Nami! Qualsiasi cosa ti metterai a lui farà piacere!-.
Nami fissò Nojiko …
-Hm, tu dici?-
-Certo…- le sorrise per rassicurarla
-Ok! Se me lo dici tu ci credo…ma se poi Hancock viene alla festa con un vestito più bello del mio?- Nojiko cadde per terra…
-Ma che t’interessa??! Non c’è quel…come si chiama-
-Intendi dire Doflamingo?-
-Si ecco lui, insomma, se c’è lui che le ronza intorno è impossibile che la tua rivale si avvicini tanto facilmente a Rufy!- disse Nojiko con tono sicuro e rassicurante 
-Hahahaha!!! Hai perfettamente ragione! Mi farò delle risate alla festa, Doflamingo che tenta di far ballare Hancock insieme a lui, lo voglio vedere!-
-Ah, ma allora ballerai con Rufy?- cambiò argomento la sorella
-Si certo…cosa??! Ehm…ehm…ecco io, come farò se all’improvviso mettono un disco lento?- cambiò argomento la rossa
-Non ti preoccupare! Sarà l’occasione giusta per dichiararti…- 
-MA COSA VAI DICENDO!!- urlò imbarazzata Nami
-Stavo solo scherzando!-.
 
Le ore passarono in fretta, si erano già fatte le [20:42] mancava poco alla festa…
 
A casa di Franky
I suoi genitori si stavano preparando per uscire…
-Mi raccomando Franky, ci fidiamo di te, non combinare guai e soprattutto, cerca di non fare stupidaggini!- lo raccomandò il padre per la centesima volta mentre si stava mettendo il cappotto
-Questa volta sono un angelo! Giuro!- disse Franky.
 
I suoi genitori uscirono, Franky si affacciò alla finestra per essere sicuro che i suoi se ne siano andati…
-Perfetto! E’ ora di dare inizio alla mia festa!-.
 
Intanto, Kidd e Doflamingo erano già usciti di casa…
-Che bello vivere in appartamento!- disse Kidd
-Si hai ragione, si può avere la libertà che si vuole!-
-E non si ha i genitori o sorelle e fratelli di mezzo- aggiunse il rosso, si misero a ridere tutti e due
-Allora io prendo la macchina, mi serve per andar prendere Bonney, tu che fai?-
-Oh beh…prenderò la moto, poiché, detto a malincuore, non ho un’accompagnatrice da andare a prendere- gli rispose ironicamente
-Haha, certo come no, allora ci vediamo lì-.
Si salutarono e si avviarono.
 
Erano le ore [21:00] precise, Kidd e Bonney arrivarono subito dopo si aggiunsero anche, Doflamingo, Hancock, Rufy e Nami. 
Erano tutti davanti a casa di Franky e la musica della festa si sentiva da fuori…
-…Allora…sei venuta da sola Hancock a quanto pare- cercò di attaccare discorso Doflamingo ma Hancock non lo guardò nemmeno, era troppo arrabbiata nel vedere Rufy accompagnato da Nami
-“Uffi! Dovevo esserci io vicino a lui! Non lei! Ma perché il destino è così crudele!!”- pensò amaramente la ragazza guardando Nami e Rufy
-Ohi…- fu interrotto da Kidd che con lo sguardo gli disse “lascia perdere”.
 
Se ne starano in silenzio stranamente nessuno aveva niente da dire…
-Ehm, allora c’e ne vogliamo stare qui fuori a far niente? Oppure andiamo dentro e ci divertiamo?- chiese Rufy
-Si hai ragione…- disse Nami.
 
Andarono alla porta e suonarono il campanello, venne ad aprirli Franky
-Benvenuti ragazzi! Questa festa è SUPER SPASSOSA!!- esclamò euforico Franky, entrarono e, in effetti, in salotto rimbombava musica da festa e tutti ballavano…
-Ehi Rufy!- lo chiamò Usop 
-Ciao amico, anche tu qui? Non mi avevi detto che non venivi?-
-Ma quando mai!- 
-Ma avevi detto che…- lo interruppe l’amico
-‘Ascolta, vorrei fare bella figura con Kaya quindi non dire ai quattro venti che non volevo venire per il fatto dell’anno scorso’- gli sussurrò all’orecchio
-Ok come vuoi…-
-Grazie…vieni Kaya balliamo!- Usop se ne andò con la biondina e incominciarono a ballare insieme agli altri
-Wow! Non sto nella pelle! Vieni Nami andiamo a ballare!- esclamò Rufy prendendo la rossa da un braccio e trascinandosela dietro aumentando la gelosia di Hancock
-Rufy! Non mi trascinare! Mollami il braccio!- urlò Nami anche se in fondo non le dispiaceva.
 
I due si immischiarono insieme agli altri e incominciarono a ballare, Nami si stava divertendo un mondo, era felice di stare con lui…
-Grrrr…DOVEVO ESSERCI IO!- urlò Hancock ma nessuno la sentì per via della musica troppo alta che coprì la sua voce
-…Non è giusto…- si disse la ragazza con quasi le lacrime agli occhi.
 
Bonney stava guardando gli altri che ballavano quando il suo sguardo si fermò su Robin, se ne stava seduta sul divano…
-Ehi Robin!- disse la rosa avvicinandosi alla mora
-Oh ciao Bonney!- urlò la ragazza per farsi sentire
-Ma perché non vai a ballare anche tu?!-
-Non ti preoccupare, sto bene anche qui!-
-Ah…ok…- disse in fine Bonney, si voltò verso Kidd e ritornò da lui
-Ehi…-
-Vuoi unirti insieme a loro?- la anticipò il rosso
-Si, ma vorrei che venissi anche tu con me…-
-Ovvio! Fino a prova contraria io sono il tuo accompagnatore!- Bonney ridacchiò Kidd invece le sorrise e la prese da un braccio trascinandosela tra la mischia.
 
Hancock invece se ne stava seduta su una sedia e guardava Rufy ballare, era infastidita voleva esserci lei al posto di Nami, e una cosa ancora non capiva…
-Ancora non capisco, perché ha chiesto a Nami di venire alla festa…e non a me?- si disse la ragazza tristemente.
All’improvviso da dietro di lei spuntò Doflamingo che le chiese
-Balliamo?- le propose il biondo, le pose la mano
-No grazie! Preferisco starmene qui- rifiutò la ragazza sdegnosamente
-E su dai! Ti divertirai!- insistette Doflamingo ma lei fece cenno con la testa di no
-Sei venuta qui per divertirti o per vedere Rufy divertirsi con Nami?- le chiese tranquillamente
-…No…- sussurrò lei
-Allora vieni con me!- la prese da un polso e se la trascinò dietro
-Ti ho detto di no!- urlò Hancock ma lui non le diede retta
-Ti divertirai con me…- le disse lui sorridendole.
 
Intanto Franky si stava divertendo un modo, ed era al centro dell’attenzione di tutti…
-Questa mi festa è magnifica!- esclamò Franky
-Puoi dirlo forte!- disse Rufy.
 
Franky si guardò intorno e notò che Robin non era lì con lui, si voltò di dietro e la vide
-Ehi Robin!- la chiamò il ragazzo mentre si avvicinava a lei
-Ciao Franky, hai messo su proprio una bella festa- gli fece le sue congratulazioni
-Grazie, peccato però che tu non ci sia in mezzo a noi, perché te ne stai isolata qui?-
-Ma io mi diverto lo stesso- non rispose alla sua domanda e in fine gli sorrise
-Vieni su dai! Ti divertirai un casino con me!-.
 
Robin si mise a ridere
-Ok d’accordo se insisti- accettò e andarono a ballare.
 
Intanto Bonney era andata a bere ma venne subito raggiunta da Kidd che le disse
-Ti devo dire una cosa…-
-Cosa devi dirmi?-
-Non qui c’è troppo casino e poca privacy- le prese la mano e la portò fuori.
 
Sulla veranda
I due erano usciti fuori, ora potevano parlare tranquillamente
-Senti…- sussurrò il rosso
-Che cosa devi dirmi allora?-
-Ecco…ma lo sai che sei carina nel chiaro di luna- cambiò argomento
-Oh grazie sei gentile- sorrise la rosa
-…No quello che ti volevo dire è…- rimase a guardarla
-“E’ incredibile che io non riesca a dirle quello che provo, basta mi sento ridicolo!”- pensò Kidd intanto Bonney stava aspettando 
-Ecco il fatto è questo, tu mi piaci mi sei sempre piaciuta e…tu invece?- disse velocemente il rosso lasciando stupita Bonney
-…Davvero?-.
 
Quel “davvero” Kidd lo interpretò male e disse
-Ecco l’ho sapevo io non ti piaccio vero?-
-Ehi! Buono buono come sarebbe a dire che tu non mi piaci?-
-Perché? Io ti piaccio?!-
-Certo schiocchino! Anche tu mi sei sempre piaciuto…- confessò Bonney rossa in volto
-Sono contento…-.
 
Kidd rimase a guardarla e anche lei guardava lui, infine, si abbracciarono
-Ti amo Bonney…- le sussurrò Kidd all’orecchio, la rosa quasi non ci credeva era felicissima
-Ti amo anch’io…- lo guardò negli occhi, le batteva forte il cuore infine si baciarono.
 
In salotto
Franky e Robin stavano ballando ma all’improvviso
-Robin vieni con me, ti devo dire una cosa importante-
-Certo…- si allontanarono dagli altri e andarono in cucina
-Cosa devi dirmi?-
-Sai, ho pensato molto a una cosa…-
-Cosa?-
-Facciamo coppia fissa?- Robin rimase a guardarlo
-Ma noi siamo già fidanzati-
-Si è vero! Ma nel senso che, poiché siamo abbastanza grandi potremmo…-
-Andare a vivere insieme?- lo anticipò capendo quello che le voleva proporre
-Si esatto! Ma se tu non vuoi o non ti senti pronta ti capisco- le sorrise
-Oh Franky! Certo che mi piacerebbe venire a vivere con te in appartamento!- accettò la proposta 
-Grande!- infine si abbracciarono teneramente.
 
Erano ormai le [23:41] i genitori di Franky sarebbero rincasati tra breve
-Ok gente, la festa è finita! Grazie per essere venuti e spero che vi siate divertiti- disse Franky mentre salutava i suoi amici e aiutato da Robin a mettere apposto la casa.
 
Nami si stava avviando a casa quando fu chiamata
-Ehi Nami! Aspettami!- le urlò dietro Rufy
-Oh, cosa c’è Rufy?-
-Ecco sai mi sono divertito un mondo a ballare con te- le sorrise
-Anch’io mi sono divertita!- sorrise anche lei
-Vuoi che ti accompagno a casa?-
-No non ti preoccupare, non voglio darti disturbo-
-Ma quale disturbo?! E’un piacere invece, dai! Vieni con me- insistette il moro
-Se insisti…ok!- infine accettò e andò con lui.
 
Invece Hancock si stava avviando verso la fermata dell’autobus
-Ohi Principessa!- la chiamò Doflamingo
-“Non è possibile, non gli è bastato ballare con me?”- pensò irritata la ragazza
-Mi sono divertito con te sai?-
-Ah ma davvero…-
-Si, senti vuoi che ti porto io a casa?-
-No preferisco aspettare l’autobus- declinò l’invito, ma in effetti uno strappo fino a casa con lui non le dispiaceva che invece, aspettare in una fermata al buio e sola
-Ok come vuoi…- se ne stava per andare
-No aspetta, ho cambiato idea, portami a casa non mi va di aspettare l’autobus- Doflamingo sorrise e le fece cenno di salire. Si sedette e partirono
-“Guarda a che cosa mi sono abbassata pur di non aspettare l’autobus!”- pensò Hancock.
 
Note: Eccomi qui con il nuovo capitolo! ^^ Spero che vi sia piaciuto! <3 ci sentiamo al prossimo ;)
    
 

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Capitolo 4
*** Quel dannato momento, che mi succede? 1° parte ***


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Quel dannato momento, che mi succede? 1° parte 

 
 

Era già  mezzanotte, Franky e Robin finalmente finirono di mettere apposto la casa…

-Huft…finalmente abbiamo finito- disse Franky mentre si sedeva sul divano

-Si hai ragione, ma per non far cadere sospetti ai tuoi abbiamo dovuto essere veloci, tra quanto hai detto che dovevano rincasare?- domandò la mora sedendosi accanto a lui 

-Tra dieci minuti esatti, i miei rispettano sempre l’ora, ma se non fosse per mia madre mio padre se ne starebbe fuori per altre tre ore!- scherzò il ragazzo guardando Robin

-Come lo diciamo ai tuoi che vogliamo convivere insieme?- chiese lei sorridendogli

-Beh appena arrivano li informiamo della nostra decisione…- 

-E stavolta che scusa t’inventerai?- 

-Come scusa?- chiese il suo ragazzo con sguardo perplesso

-La mia presenza qui, è meglio che me ne vada- 

-No dai, una buona scusa c’e l’ho in mente, non mi lasciare solo voglio che ci sei anche tu quando dovrò dire ai miei che voglio convivere con te- la mora gli fece un sorriso dolce e gli diede un bacio sulle labbra

-Va bene, ti va se ti leggo qualcosa? Tanto per passare il tempo- propose Robin e Franky le disse di sì. 

 

Intanto, Rufy aveva già accompagnato Nami a casa. La rossa scese dal sedile della moto e si girò verso il moro…

-Grazie Rufy per avermi riaccompagnata a casa- gli sorrise

-Non devi ringraziarmi, è stato un piacere e poi mi sono divertito un mondo con te!- 

-Si, me lo avrai ripetuto almeno venti volte che ti sei divertito, puoi almeno cambiare argomento?!- disse nervosa, Rufy si mise a ridere

-Scusa, e che non riesco a pensare ad altro. Mi dispiace che Hancock sia rimasta da sola…-

-Oh, no non ti devi preoccupare di lei. C’era Doflamingo a farle compagnia-

-Ah si? Eppure non mi sembrava che apprezzasse la sua compagnia- disse perplesso

-Cambiando argomento, cosa ne pensi del mio nuovo vestito?- disse lei facendogli notare l’abito

-Mi ricorda tanto quello che ha indossato Bonney la settimana scorsa- disse lui

-No ti sbagli questo è differente; il mio è arancione chiaro, invece il suo è rosa pesca. MA NON SAI DISTINGUERE NEMMENO I COLORI??!!- si mise urlare

-Shhh! Abbassa la voce! A quest’ora tutti staranno dormendo! E poi perché arrabbiarsi per così poco?- disse a bassa voce

-Guarda, è una questione di principio! E pensare che l’ho messo per piace…- si fermò un attimo, si stava accorgendo di quello che stava per dire. Rufy rimase a guardarla in attesa che finisse…

-Per…fare un piacere a mia sorella- rimase a fissarlo

-‘Si, giusto in tempo’- sussurrò la rossa

-…Allora, ci sentiremo domani a scuola! Ok?- disse lui riaccendendo la moto

-Ok…-.

Rufy si rimise il casco e se ne andò, la rossa rimase lì guardarlo allontanarsi…

-Huft…ci è mancato poco, che mi è saltato in mente?!- si disse e rincasò.

 

Anche Hancock ritornò a casa. Scese dalla moto e avanzò verso la scalinata che portava alla porta di casa, quando…

-Ehi aspetta!- disse il biondo togliendosi il casco

-Non mi dai neanche un bacio per ringraziarmi?- disse sfrontato. Hancock lo ignorò, non gli avrebbe mai detto grazie, solo a Rufy glie lo avrebbe detto.

-Allora?- insistette tenendo stampato in faccia quel suo sorriso

-…Non ho niente da dirti- sussurrò lei senza voltarsi

-Ma sai che sei incredibile! Mi sono pure preso la briga di riportarti a casa! E non mi ringrazi neanche-

-Se ti sono di peso, allora perché mi hai chiesto se volevo un passaggio?- chiese nervosa volandosi verso di lui

-Volevo soltanto restare ancora un po’ con te-.

Hancock ritornò indietro diretta verso di lui…

-Sai, non sei affatto…- non riuscì a finire la frase che inciampò andando addosso a Doflamingo facendolo cadere dalla moto. Il biondo atterrò di schiena e la mora atterrò sopra di lui…

-Stavi cercando di baciarmi o di farmi fuori?- disse sarcastico accarezzando il viso della ragazza

-Niente di tutto questo!- disse velocemente allontanando la mano del biondo e con uno scatto veloce si rialzò allontanandosi da lui

-E dai! Ammettilo, lo hai fatto apposta- 

-Ma che dici, è stato un incidente-  affermò con tono leggermente tremolante. Era scioccata di quello che l’era capitato, non pensava che potesse succedere. Ma non mollò la sua altezzosità. Lo guardò con sguardo di sfida incrociando le braccia.

-Hm…ok- s’inchinò e rimise apposto la moto poiché era caduta a terra anche lei. Salì sopra, si rimise il casco e riaccese la moto

-A domani tesoro- Hancock rimase sbigottita per quello che aveva sentito, era la prima volta che la chiamava così

-Che non si permette più di chiamarmi così. Solo Rufy, un giorno, mi chiamerà così! Solo lui!- urlò stringendo i pugni e alzando la testa. In fine rincasò.

 

Il giorno dopo…

Ore [7:30]. Nami si trovava in cucina a fare colazione. Stava inzuppando un biscotto nel latte caldo già da minuti, stava fissando il vuoto ripensando alla serata di ieri sera

-Nami guarda che se continui così, stai certa che quel biscotto si squaglierà!- disse Nojiko riportando sua sorella alla realtà facendola uscire dal suo “mondo”. Nami smise di inzuppare e se lo mangiò…

-A che cosa stavi pensando?- azzardò a domandare

-A niente- sussurrò l’altra con la bocca piena, gettò un’occhiata all’orologio della cucina ed erano le [7:33]. Si alzò di scatto dalla sedia

-Devo andare o farò di nuovo ritardo!- urlò la rossa. Si diresse alla porta, prese lo zaino e uscì sbattendo la porta.

 

Faceva caldo anche quella mattina, e l’afa non dava tregua neanche alla sera. Nami riuscì ad arrivare in tempo alla fermata dell’autobus. Aspettò vari minuti ma come in orario il bus arrivò, salì e si accorse che c’era anche Bonney e il posto affianco a lei era vuoto

-Ehi Bonney!- la chiamò e la rosa non tardò a risponderle

-Ciao Nami!-

-E’ occupato?-

-No, siediti pure-

-Grazie mille!- si sedette e le gettò un’occhiata perplessa. Di solito Bonney prendeva la metro…

-Come mai prendi l’autobus stamattina?- domandò la rossa

-Oh, così volevo cambiare. Mi scoccia arrivare prima, i cancelli dell’istituto sono ancora chiusi quando arrivo!- spiegò la rosa riportando lo sguardo al cellulare che teneva in mano

-E Kidd per caso?- domandò curiosa accennando un sorriso

-Ehm, forse, perché?- chiese imbarazzata

-Così. Ieri sera siete spariti senza dire niente-.

Bonney strinse il cellulare, lo rimise dentro la tasca

-E’ una lunga storia, ma al diavolo!- si avvicinò all’orecchio dell’amica

-Io e Kidd ci siamo messi insieme- bisbigliò

-Davvero??!- esclamò sorpresa

-Sì, ieri sera siamo usciti senza dire niente perché lui voleva avere un po’ di privacy con me, e si è dichiarato. Ma io tanto lo avevo già capito- spiegò la rosa

-Che fortunata-

-E dimmi, con Rufy, cosa è successo ieri?-

-Niente di ché; abbiamo ballato, e per venti volte mi ha ripetuto che si era divertito con me. E mi ha accompagnata a casa- 

-Oh beh è già un inizio!-.

 

Rimasero a parlare della serata di ieri fino a quando non dovettero scendere.

Camminarono a passo lento verso la scuola, i cancelli erano aperti, entrarono. Non andarono in classe, rimasero nel corridoio a chiacchierare fino a quando non furono raggiunte da Robin

-Buongiorno ragazze- disse la mora tenendo in mano dei libri

-Ciao Robin! Mi dispiace averti lasciata sola a ripulire la casa, mi sarei fermata anch’io- disse Nami

-Si certo; sono sicura che Franky ha ringraziato il signore che tu non ti sia fermata a pulire, perché sicuramente gli avresti chiesto dei soldi- scherzò la rosa

-Ma non dire sciocchezze! Io non sono avara fino a questo punto!!- le urlò contro

-Però, tre o quattro dollari me li poteva dare- 

-Ecco lo sapevo- disse Bonney guardando l’amica

-Non ti devi preoccupare Nami, io e Franky c’e la siamo cavata benissimo- s’intromise Robin 

-Oh davvero? Ne sono contenta- 

-Ora se non vi dispiace devo restituire questi libri che ho preso dalla biblioteca della scuola- detto questo se ne andò.

-Io vado a depositare i libri nel mio armadietto, vieni anche tu?- disse Bonney

-Si certo, andiamo-.

 

Arrivate agli armadietti, si sveltirono a depositare i libri, incontrarono Hancock che sbatté lo sportello del suo armadietto in modo violento

-Ehi calmati! Che cosa ti prende?- domandò Nami avvicinandosi alla mora

-Niente, non sono affari che ti riguardano- rispose freddamente

-Che cosa ti ha fatto Doflamingo questa volta?- chiese sapendo già la causa del mal umore dell’amica

-Non mi ha fatto niente, sono affari miei ti ho detto!- in quel momento suonò la campanella e si accorsero troppo tardi che sarebbero dovute entrare in classe già da parecchi minuti fa

-Presto andiamo o il professore si arrabbierà con noi!- esclamò Bonney. 

Si avviarono subito in classe, dove le aspettava il professor Akainu. E’ un professore burbero ed è una persona facilmente irritabile, è meglio non averlo come insegnante. Hancock, Nami e Bonney entrarono in classe, la lezione era già iniziata…

-Siete in ritardo- sibilò il professore guardando di sbieco le due ragazze

-Ci scusi professore ma non ci siamo accor…- la rossa non finì la sua spiegazione quando venne interrotta dall’insegnante che batté violentemente il pugno sulla cattedra

-Non ci sono scuse…la lezione inizia a un’ora stabilita e precisa, no dieci minuti dopo. Andate a sedervi- le ragazze non se lo fecero ripetere due volte e frettolosamente raggiunsero i loro posti…

-Aprite il libro e andate al capitolo “30”- ordinò il professore alle tre ragazze.

 

La lezione era decisamente noiosa, c’era chi ascoltava o forse faceva solo finta, e c’era chi invece si prendeva appunti.

Nami era annoiata ma l’unica cosa che poteva fare era seguire, non le andava di essere rimproverata da Akainu e per di più gli stava antipatico come insegnante. Posò un attimo lo sguardo verso Rufy, voleva sapere cosa stava facendo…

-“ …Rufy, come sei simpatico e carino, ma a volte mi fai davvero arrabbiare con le tue idiozie…ma tu mi piaci così”- pensò Nami.

Smise subito di guardarlo perché notò che l’insegnante si era accorto che lei non stava ascoltando.

 

Hancock invece stava disegnando su un pezzo di carta, forse un’opera della sua immaginazione, subito dopo si voltò verso Rufy guardandolo incantata. 

Il moro stava giocherellando con una matita…

-“Ancora sto pensando a ieri sera, mi sono davvero divertito a quella festa! Soprattutto quando ho ballato con Nami…è stato divertente! Credo che lo sia stato anche per lei”- pensò il moro. 

Rufy si accorse che Hancock lo stava guardando allora si voltò verso di lei, la ragazza arrossì e distolse lo sguardo…

-“Mi ha guardata!”- pensò lei.

Doflamingo si accorse della reazione di Hancock, poiché non stava ascoltando la lezione ma se ne stava lì a scaldare il banco…

-“Ancora non riesco a capire cosa abbia Rufy più di me! Continuerà a essere un mistero per me…”- pensò il biondo mentre guardava la ragazza. Hancock si voltò una seconda volta verso il moro, Doflamingo provò a chiamarla ma fu inutile, la mora lo ignorò.

Passarono vari minuti, minuti d’inferno visto anche che il professore guardava i suoi studenti in cagnesco quasi come li disprezzasse pronto a bocciare in massa, con lui c’è poco da scherzare. La promozione e i bei voti con lui te li dovevi guadagnare.

In quei minuti Hancock non smetteva di guardare il suo Rufy con sempre le gote arrossate, e chi sa, forse stava anche fantasticando come il suo solito.

Il biondo non resistette più, voleva la sua attenzione. Incominciò a scalciare una gamba del banco; prima solo una volta come se volesse fare una prova, la seconda volta la prese a calci interrottamente. Hancock si voltò verso di lui, era infastidita…

-‘Piantala! Dai fastidio’- sussurrò lei ma lui non le diede retta, le sorrise e continuò a battere.

Il professor  Akainu si girò verso di lui guardandolo male, Doflamingo non s’intimidì, anzi, tutt’altro continuò a battere più violentemente, come se gli avesse lanciato una sfida…

-Donquijote la smetta! O la sbatto fuori!- sbraitò il professore indicando la porta con un dito della mano sinistra, e con l’altra teneva in mano il libro. Il biondo smise di battere, no perché aveva obbedito, ma perché si era stancato. Kidd, essendo compagno di banco di Doflamingo, prese il suo esempio, solo che invece di battere prese una matita e incominciò a batterla sopra il tavolo facendo rumore, il professore s’innervosì e urlò…

-Eustass! Vuole smetterla di fare rumore mentre spiego?!!-

-Può smettere di piegare mentre faccio rumore?- ribatté il rosso in modo sfrontato, partirono le risate, si sentì soprattutto la risata di Doflamingo che rise in modo sguaiato, il professor Akainu non c’e la fece più

-Voi, andate fuori!- ordinò con tono deciso guardando Kidd e Doflamingo

-Cosa ho fatto?!!- dissero insieme, Akainu non rispose e indicò la porta. Si alzarono dalla sedia e si diressero alla porta e uscirono, e chiusero la porta.

-“Oh mio Dio Kidd! Cosa ti è saltato in mente!” pensò Bonney

-Adesso rincomincerò la lezione da capo!- disse il professore

-“Come da capo? Ditemi che sta scherzando!”- si disse Nami

-“Ben gli sta a quel fenicottero! La prossima volta ci penserà due volte prima di fare quello che vuole. Però, il professore è stato un po’ troppo severo…ma che dico?! Ben gli sta!”- si disse Hancock.

Dopo un’ora di lezione suonò la campanella, tutti uscirono dall’aula. Doflamingo e Kidd non c’erano

-Professore, Eustass e Donquijote si sono allontanati dalla loro postazione- disse Crocodile

-Non c’è problema. Non si sono accontentati di essere mandati fuori? Li metterò una nota sul registro, tanto io non mi faccio problemi- detto questo, Akainu prese la penna, aprì il registro e incominciò a scrivere. 

 

Note: Eccomi finalmente dopo tanto tempo! ^^ Ecco il nuovo capitolo e scusatemi per tremendo ritardo in cui aggiorno ^^” ma con il caldo si ha poca voglia di mettersi a scrivere .-. Allora; all’inizio non volevo nemmeno dividerlo questo capitolo, nella mia testa era più corto. Ho notato che è veniva troppo lungo allora mi sono ritrovata a dividerlo. Se trovate errori ditemelo :) , ora tolgo il disturbo e ci vediamo al prossimo! ;) 

 
  

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Capitolo 5
*** Quel dannato momento, che mi succede? 2° parte ***


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Quel dannato momento, che mi succede? 2° parte 5° (capitolo)

 
 

Dopo che il professore finì di scrivere, diede il registro a Crocodile, il primo che gli era capitato a tiro e se ne andò per la sua strada. Era ora della ricreazione.

 

Bonney, Nami, Robin e Hancock si trovavano fuori ai giardini della scuola sedute su una panchina. Faceva caldo e l’aria era pesante, quasi bollente da respirare, quindi scelsero un posto all’ombra. C’era una panchina proprio vicina a un albero che le faceva ombra e non c’era nessun altro, quindi, ne approfittarono e si sedettero. 

-Ma io dico; come si può essere così stupidi?!- esclamò Bonney con sguardo corrucciato incrociando le braccia

-Se l’è voluta, noi non ci possiamo fare niente- rispose Hancock e incrociò le braccia anche lei. Le altre, a sentir questo, rimasero perplesse

-Stai parlando di Doflamingo?- chiese Robin avendo già capito di chi si stava riferendo la mora

-No, anche di Kidd- rispose freddamente

-Ma hai detto “Se l’è voluta” è singolare, non hai usato il plurale- insistette Robin.

Hancock non rispose. Si alzò, prese lo zaino che aveva appoggiato accuratamente per terra, e se ne andò come se l’argomento l’avesse offesa 

-Ma che le è preso?- disse Bonney guardandola allontanarsi. 

La rosa si scostò i ciuffi ribelli dai suoi occhi i quali furono spostati dal vento leggero ma lo stesso bollente

-Huft che caldo- ansimò Nami scostandosi anche lei una ciocca ribelle dagli occhi e asciugandosi con un fazzoletto la fronte imperlata di sudore

-Lasciala perdere. Mi chiedo dove saranno Kidd e Doflamingo- aggiunse poco dopo la rossa mettendosi lo zaino sulle ginocchia. Aprì una tasca esterna della cartella depositandoci il fazzoletto, dopo di che se lo sistemò per bene

-Ah, conoscendo bene Kidd a quest’ora sarà a divertirsi- disse la rosa prendendo lo zaino che era stato messo da lei a terra in modo incurante 

-E so anche dove- aggiunse poco dopo alzandosi dalla sua postazione

-Ah bene, allora non sono l’unica a sapere dove si trovano- s’intromise Robin alzandosi anche lei e gettò uno sguardo a Nami che se ne stava ancora seduta

-Volete dire; al campetto di Basket? Allora andiamo- aggiunse la rossa alzandosi. Si misero gli zaini e incominciarono a incamminarsi con passo lento.

 

Al campetto di Basketball

Kidd e Doflamingo, infatti, stavano giocando a Basket tranquilli, come se non fosse successo niente. Stavano facendo qualche tiro al canestro.

-Secondo te abbiamo fatto bene ad andarcene?- chiese il rosso asciugandosi la fronte, il sole picchiava proprio forte quella mattina 

-Che te ne frega quel professore mi aveva stancato! E poi s’innervosisce per nulla- rispose il biondo tirando il pallone verso il canestro facendo anche centro

-Non hai tutti i torti. E’ già un miracolo esserne usciti vivi in tutto l’anno, Akainu per me non deve insegnare- disse Kidd, s’inchinò e prese il pallone da terra. Si mise davanti al canestro e tirò facendo centro 

-Ti dovresti vergognare!- disse all’improvviso una voce femminile.

I due si voltarono, rimasero sorpresi

-Ohi, Hancock, ma che bella sorpresa- esclamò Doflamingo. Hancock se ne stava diritta di fronte a loro con uno sguardo serio

-Sorpresa un corno! Sparire così senza dire niente è proprio da vigliacchi!- aggiunse la ragazza depositando lo zaino nell’erba

-Che tieni dietro la schiena?- domandò il biondo ignorando il rimprovero di Hancock. La mora stava tenendo nascosto un pacchettino incartato con un fazzoletto decorato con dei cuoricini rossi. Lo strinse 

-Non sono affari tuoi! E non farti strane idee perché ti illuderesti se pensi che questo pacchetto sia per te!- finito di parlare se ne andò di corsa, come se avesse un appuntamento con qualcuno.

-Accidenti se la prende per così poco. Le hai soltanto fatto una domanda. Non so come fai a interessarti ad una come lei! E’ meglio che la lasci perdere…Doflamingo? ASCOLTAMI!!- urlò il rosso accorgendosi che il suo amico non lo stava ascoltando

-“So bene per chi è quel pacco”- si disse Doflamingo ricevendo un’occhiata gelida da Kidd. Il biondo si accorse che Hancock aveva dimenticato lo zaino

-Mi ascolti?!- lo spintonò con forza quasi come se fosse arrabbiato. Doflamingo non fece una piega

-Devo andare- disse semplicemente gettando a terra il pallone, raccolse lo zaino della ragazza e prese anche il suo e se andò di corsa.

Intanto, Nami e le sue amiche si stavano avvicinando al campetto. Camminavano con tranquillità essendoci caldo preferivano non correre avrebbero rischiato di sudare, già se non lo fossero con quel caldo che c’era. Le tre ragazze stavano camminando su una stradina fatta di sassi collegata al campetto di Basketball.

-Allora Robin, i genitori di Franky cos’hanno detto della convivenza?- domandò la rossa con tono curioso

-Hanno detto che per loro va bene, ma devo chiedere a mia madre- rispose tranquilla

-Oh beh, sono sicura che ti dirà di si- 

-Spero…- le sorrise.

All’improvviso Bonney si fermò 

-Scusate, ma quella non è Hancock?- disse la rosa indicando la ragazza che stava salendo le scale frettolosamente.

-Si, ma dove va?- disse la rossa e notò che teneva in mano un pacchetto

-Aspetta! Io so dove sta andando- si mise a correre nella sua direzione ricordandosi di una cosa che doveva fare…

-Ma dove vai?!- urlò la rosa. Nami non le rispose e continuò a correre

-Lasciala andare. Vieni- s’intromise la mora e le fece cenno di proseguire.

 

Nami corse veloce le mancava il fiato, doveva assolutamente raggiungerla. I polmoni le bruciavano e il petto le faceva male. Inalava aria bollente e sudava per il caldo, ogni tanto si asciugava la fronte il sole le picchiava la testa con i suoi raggi anch’essi bollenti, facevano male. Sarebbe svenuta per il caldo? Può darsi. Raggiunse la scalinata in ferro, quella scalinata ti riportava dentro l’istituto, ma non c’erano aule solo dei corridoi che portavano dall’altra parte del giardino. Si fermò un attimo per riprendere ossigeno, si piegò in due e mise le mani sulle ginocchia era esausta. Sentì dei passi avvicinarsi a lei non fece in tempo a girarsi che la persona le andò addosso scostandola violentemente quasi facendola cadere, Nami riuscì a identificarlo…

-Che ci fa Doflamingo qui? Anche lui forse starà inseguendo…- non riuscì a finire la frase che il biondo ritornò da lei

-Hai visto in che direzione è andata Hancock?- domandò tranquillamente sorridendole.

Nami strinse i pugni inspirò aria e…

-CHE DICI??! PRIMA MI SPINGI SENZA CHIEDERMI SCUSA E POI RITORNI DA ME CHIEDENDOMI DI HANCOCK?!!- sbraitò la rossa infuriata

-Allora?-.

Nami ormai stanca, sapeva che sgridarlo non serviva a niente. Salì la scalinata e fece cenno al biondo di seguirla. La rossa si accorse che la mora aveva preso la strada più lunga ma lei conosceva una scorciatoia.

-Da questa parte!- esclamò lei. Invece di andare avanti girò a destra, arrivata in fondo al corridoio girò l’angolo a sinistra. Davanti a loro c’era un’altra scalinata, scesero arrivarono dall’altra parte del giardino. Nami si coprì gli occhi con il braccio perché non soffrissero a contatto con la luce che la colpì in pieno viso. Mezza accecata si guardò intorno e intravide Rufy. 

Sotto a un albero c’erano il moro e Zoro, quel posto era il loro ritrovo abituale ma Usop stranamente non c’era, chi sa dove sarà andato. 

Nami si voltò dietro di lei e si accorse che Doflamingo si era volatilizzato lasciandola sola come al solito; sbuffò e riportò lo sguardo a Rufy, di Zoro non gliene fregava di meno, la prendeva sempre in giro. Si tolse lo zaino di fretta appoggiandolo a terra, s’inchinò, lo aprì e prese da una delle tasche interne un pacchettino. Doveva sbrigarsi l’intervallo stava quasi per finire. Si rimise lo zaino e corse verso Rufy.

 

Hancock era riuscita ad arrivare finalmente dall’altra parte del giardino riuscì a intravedere Rufy sotto il solito albero. Felice e con gli occhi che le brillavano incominciò a correre verso il moro, ma la strada le venne sbarrata da Doflamingo che come ogni volta era sbucato da chi sa dove…

-Ancora tu?! Che vuoi questa volta?!!- domandò irritata

-Ti eri dimenticata lo zaino al campo di Basket- rispose l’altro. Hancock in quel momento non le ne fregava di meno voleva raggiungere Rufy

-Fatti da parte adesso ho da fare! Me lo darai più tardi!- esclamò scansandolo con tutta la forza che aveva, riprese la sua corsa. Il biondo si girò dietro guardandola allontanarsi

-“Sapevo che quel pacchetto era per lui”- pensò. Si passò una mano tra i capelli bollenti, scaldati dai raggi del sole, e mezzi bagnati.

Hancock e Nami arrivarono dal moro e…

-Ruffy!- dissero all’unisono. Entrambe si accorsero che erano arrivate allo stesso momento

-“Ma come avrà fatto ad arrivare anche lei?!”- si domandarono insieme.

Si guardarono in cagnesco lanciandosi delle occhiate fulminee, Rufy non sapeva cosa stesse succedendo, rimase seduto a fissarle con sguardo perplesso

-Che cosa vi è successo ragazze?- domandò innocentemente e allo stesso tempo grattandosi la testa spostandosi un po’ il cappello di paglia che portava abitualmente ma che in classe era costretto a togliere. 

Entrambe le ragazze avevano in mano un pacchetto, lo tenevano dietro la schiena doveva essere una sorpresa per Rufy

-Rufy…- dissero un’altra volta all’unisono si guardarono di nuovo

-Si?- rispose il moro aspettando una risposta dalle due

-Ti ho portato il pranzo!- dissero insieme

-Oh, grazie mille! Anche se ho già mangiato alla mensa. Mangerò volentieri anche il vostro pranzo- disse sorridendo alle due ragazze.

Hancock avvampò di colpo. Le sue gote si tinsero di un rosso acceso e come al solito si coprì il volto con la mano quasi fosse imbarazzata. Nami invece gli sorrise. Zoro, che si trovava anche lui sotto l’albero, se ne stava in disparte. Nami gli diede un’occhiata le sembrava strano che non avesse detto niente; altro che in disparte stava dormendo come al suo solito, ma fu svegliato da una voce femminile che lo stava chiamando

-Allora Zoro, hai intenzione di startene a dormire per sempre?- domandò una ragazza, indossava un bel vestito: la parte superiore dell’abito era di color nero in mezzo all’apparenza doveva esserci una croce, ed era una “maglia” senza spalline; la parte inferiore del vestito, collegata con la parte superiore, era una gonna colorata con due colori: nero e rosa e portava dei stivali anch’essi neri con tacco alto. Nella sua mano destra portava un ombrello dall’aspetto spettrale ma s’intonava con il suo vestito e con l’enorme cappello nero che portava in testa. Il bordo del cappello era decorato con delle rose bianche.

Aveva dei bellissimi capelli riccioli color rosa e una frangetta che le cadeva agli occhi; le labbra sottili dipinte di un color rosa chiaro, forse avrà usato un rossetto. Nella mano sinistra si teneva appresso uno strano peluche.

-Che cosa vuoi Perona?- domandò Zoro con tono annoiato e aprendo un occhio  

-Che voglio?! Voglio che ti smuovi da lì sotto e vieni a fare una passeggiata con me! Visto anche che è una stupenda giornata- rispose lei

-Ma sei matta?! Con questo caldo tu vorresti fare una passeggiata?!- disse stupito il ragazzo

-Eh dài! Per un po’ di caldo-

-La dici facile, visto che tu ti trovi sempre sotto a quell’ombrello!-.

Perona sbuffò e se ne andò offesa…

-Perché andarsene in giro quando tra poco sta per suonare- sussurrò Zoro.

 

Intanto Rufy aveva già finito da vari minuti di mangiare il pranzo al sacco che Hancock e Nami avevano preparato appositamente per lui…

-Era tutto quanto delizioso! C’è né ancora per caso?- domandò ingenuamente

-Ma che spari?!! Non vedi che ti sei spolverato tutto?!!- le urlò la rossa. Hancock non disse niente, si mise in disparte portandosi tutte e due le mani al viso arrossato e ogni tanto si voltava verso di lui. A un tratto, qualcuno si avvicinò a loro; Hancock alzò lo sguardo e vide chi era

-Tu?! Che vuoi ancora?!!- disse irata la mora alzandosi di colpo

-Sono ritornato per restituirti lo zaino- si giustificò Doflamingo porgendole la cartella. Lei rimase ferma a fissare lo zaino. Alla fine si decise e lo prese

-Che aspettavi a ridarmelo?!- il biondo ignorò la domanda

-Ah, mi sono preso la libertà di sbirciare la tua agenda o diario personale come vuoi chiamarlo, e ho notato che hai scritto qualcosa su di me- cambiò argomento il biondo. La ragazza divenne paonazza dalla rabbia strinse lo zaino

-“Cazzarola! Ma come diavolo si è permesso??!”- si disse la mora, Doflamingo rimase a guardarla

-Come ti sei permesso?!!- e gli tirò la cartella in testa. Nami e Rufy non intervennero rimasero indifferenti poiché stavano conversando e ogni tanto il moro strappava un sorriso alla rossa. 

 

All’improvviso…

-Ehi Nami!- urlò Bonney, la rossa si voltò e la salutò. In pochi minuti la rosa accompagnata da Kidd e Robin raggiunsero l’albero in cui il gruppetto si trovava

-Sai la novità Flamy- disse Kidd

-No, cosa?- chiese mentre si massaggiava la testa

-Akainu ci ha messo una nota!- aggiunse e scoppiò a ridere. Appena sentì questo anche il fenicottero si mise a ridere di gusto 

-Che c’è da ridere?! Questo aggraverà il tuo voto di comportamento! Come se non ne avessi poche di note- lo sgridò Hancock guardandolo con sguardo corrucciato

-E da quando ti preoccupi per me?- chiese con tono curioso

-Io…non mi preoccupo per te!- negò la mora e incrociò le braccia

-E su dai! Ammettilo, un po’ ti sto a cuore- insistette 

-Non insistere!- all’improvviso la campanella suonò era finito l’intervallo. 

Rufy sbuffò 

-Non è giusto! Solo ora mi stavo incominciamo a divertire!- borbottò il moro

-Huft…dai sbrighiamoci- disse Nami alzandosi da terra

 

Arrivano subito in classe, era l’ora di Biologia con la professoressa Califa, giovane, ma almeno era brava a insegnare in una classe così scalmanata come la 5H. Gli studenti entrarono in classe la professoressa non c’era ancora ma il registro si. Doflamingo e Kidd si avvicinarono alla cattedra, e incuriositi lo aprirono e lessero la nota che Akainu scrisse:

Donquijote Doflamingo è stato richiamato più volte perché disturbava la lezione, Eustass Kidd prende esempio dal compagno e sfida l’insegnante in modo sfrontato e sempre seguito dall’amico Donquijote Doflamingo che anch’esso disturbava in classe ridendo alle battute sfacciate di Eusatss in modo sguaiato e fastidioso. Per questo, Eustass e Donquijote vengono sbattuti fuori dall’aula. 

A fine ora Eustass e Donquijote si allontanano senza permesso dalla loro postazione andandosene in giro per l’istituto.

Professor Akainu.

Quando finirono di leggere si misero a ridere. Quella nota non gli preoccupava più di tanto, se ne andarono ai loro posti quando la professoressa arrivò.

 

Iniziarono la lezione, all’improvviso qualcuno bussò alla porta

-Avanti- disse la prof e la porta si aprì era il Preside Sengoku

-Scusate l’intrusione ma potrei sequestrare due dei vostri allievi?- fece una battuta ironica. La professoressa Califa sogghignò un po’ alla battuta del Preside. Si sistemò gli occhiali e visto che c’era si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio

-Certo…- 

-Bene; Eustass, Donquijote. Venite con me al mio ufficio- ordinò Sengoku e i due si alzarono dal loro posto senza tanti giri di parole o senza giustificazioni come la famosa domanda di rito che veniva spontanea a tutti quando venivano rimproverati “che cosa ho fatto?” Questa volta non dissero niente; annuirono e uscirono con calma.

-“Anche richiamati dal Preside? Quello che ha fatto non è poi così grave!”- pensò Hancock con sguardo stupito

-“Che faccio adesso?? Lo difendo pure?!! Forse è stato quel dannato momento? Che mi succede?”-.

 

Note: Buongiorno/Buona sera! ^^ Ecco il quinto capitolo! O la seconda parte del quarto capitolo XD come volete chiamarlo ^__^ non mi dilungo troppo state tranquilli ù__ù Scusatemi se è troppo lungo, spero che non sia stato troppo pesante da leggere <_<” e spero sempre che non ci siano i famosi errori - o come li chiamo orrori di distrazione XD – Ci sentiamo al prossimo ^w^ e grazie tante a chi mi da consigli e a chi recensisce! :) un grazie di cuore ^^

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Capitolo 6
*** Richiamo dal Preside. Una bella sorpresa! ***


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Richiamo dal Preside. Una bella sorpresa! 6° (capitolo)

 
 

Doflamingo e Kidd uscirono dall’aula…

-Scusa ancora il disturbo!- disse per l’ennesima volta il Preside alla Professoressa Califa, lei fece un cenno con il capo cercando forse di rassicurarlo. Il Preside chiuse la porta

-Bene ragazzi. Aprite il libro di Biologia e ripartiamo dalle ultime cose che abbiamo detto la settimana scorsa- disse la professoressa alla classe ritoccandosi per l’ennesima volta gli occhiali. Quella specie di tic dava fastidio a tutti anche mentre parlava si toccava ossessivamente gli occhiali cercando sempre di metterseli apposto come se avesse il timore che le cadessero da un momento all’altro. 

Bonney se ne stava seduta al suo posto con il libro di Biologia sistemato sul banco, chiuso, con fianco un pezzo di carta su cui prendere appunti e in mano teneva una matita ormai consumata. Lanciò uno sguardo verso la finestra, uno sguardo quasi malinconico, triste…

-“Kidd, ma che mi combini? Devi essere promosso! Non posso starmene senza di te!”- pensò malinconica riportando lo sguardo sul libro aprendolo.

 

Intanto, Doflamingo e Kidd stavano percorrendo un corridoio stretto e buio, ma non era un corridoio qualsiasi; era quel corridoio, l’unico che portava in presidenza. Arrivarono davanti a una porta in legno chiaro con attaccata una targhetta d’oro - forse argento colorato spacciato per oro-, con scritto in carattere all’apparenza casual, “Presidenza”.

-Voi aspettate qui- borbottò Sengoku entrando nel suo ufficio.

I due si sedettero su una panchina in legno scuro che stava proprio a fianco alla porta. Quando si sedettero la panchina in legno cigolò sotto il loro peso…

-Ma come siamo arrivati fino a questo punto?- domandò Kidd all’amico. Lui non seppe rispondere, eppure, il fenicottero aveva sempre la risposta pronta, quella volta no. 

Doflamingo alzò il capo inspirando, e infine, espirò un sospiro amareggiato. Era la prima volta che lui e Kidd finivano in presidenza, e per cosa? Solo per aver risposto male a un professore o per aver fatto gli idioti abbandonando la postazione di “castigo”? No, in passato fecero molte cose più gravi di quelle. Ad esempio: Una volta in biblioteca in ora in cui non c’era né sorveglianza né tanto meno gente; riuscirono a entrare, ovviamente prima rubarono le chiavi della biblioteca. Giocarono a Football e per una loro scempiaggine fecero cadere tutti gli scaffali della biblioteca. Un’altra volta, invece, s’intrufolarono nella sala insegnanti e misero dentro nelle tazze del caffè della polvere pruriginosa, ci fu un bel danno anche lì. Fecero tante altre carognate che nemmeno loro se le ricordano più.

Doflamingo sospirò…

-Kidd…- lo chiamò e l’altro rispose annoiato

-Si?- si voltò verso l’amico

-Credo di provare qualcosa per Hancock, sai?- aggiunse poco dopo voltandosi verso di lui e sorridendogli

-…E perché lo vai a dire a me?!- 

-Era solo per attaccar discorso visto che c’è un silenzio qui-.

Era vero, c’era davvero troppo silenzio, e poi, quella stanza sapeva di varichina/candeggina o qualsiasi altro prodotto che i bidelli usavano per pulire il pavimento. 

Quella stanza aveva lo stesso odore della mensa, anche quest’ultima odorava di candeggina e dava fastidio.

-Secondo te, quello ci farà delle domande? Cioè, tipo, ci domanderà qualcosa di noi?- domandò Doflamingo. Kidd rimase a fissarlo

-Boh. Io con lui ho timore di parlarci. No perché mi fa paura sia chiaro, ma perché Sengoku è capace di correggerti la punteggiatura anche mentre parli!- spiegò il rosso mettendosi le mani dentro le tasche dei jeans.

In effetti, non aveva tutti i torti. Sengoku, prima di diventare preside, era un professore di letteratura e grammatica.

-Hm…qualcosa ci inventeremo- disse con tono sicuro il biondo accavallando le gambe.  

-Potete entrare, ora- disse Sengoku da dietro la porta. I due si alzarono dalla loro postazione, si avvicinarono alla porta, la aprirono ed entrarono.

Il preside se ne stava seduto dietro la scrivania in legno. Davanti c’erano due sedie anch’esse in legno…

-Sedetevi…- ordinò e i due ragazzi si sedettero. Sengoku si mise comodo sulla sedia in pelle in cui stava seduto…

-Allora ragazzi, cosa vi sta succedendo in queste ultime settimane?- domandò e i due si lanciarono delle occhiate perplesse

-Non ci avevate convocato per via di quella nota?- balbettò il rosso ma cercò di darsi un contegno e di non apparire troppo idiota, era una cosa che detestava, ma cercò anche di tagliare corto mentre parlava.

-Oh no, vi ho chiamato per altre cose che avete fatto in passato. Penserete “perché così tardi?” Perché è da più di un mese che non facevate niente. Pensavamo che vi foste calmati, e invece, non è così come sembrava- rispose il preside alzando un po’ la voce. I due ragazzi lo fissarono con sguardi perplessi, il preside ricambiò inclinando la testa e sbirciando da sotto gli occhiali. Perché lo fece? Forse si aspettava che uno dei due spiegasse il motivo di questo “rientro”.

-Non si ricorderà mica di tutte le cose che abbiamo combinato in quest’anno. Vero?- buttò una domanda Doflamingo tanto per dire qualcosa accavallando un’altra volta le gambe.

-E’ vero, sarebbe impossibile ricordarle tutte. Ma io ho preso precauzione e ho scritto e catalogato tutti i danni che avete combinato in quest’anno!- i due deglutirono. Il preside avvicinò una mano a uno dei suoi cassetti. Lo aprì e prese un registro enorme color marrone. A vista d’occhio sembrava fatto di pelle. Lo aprì e ne lesse il contenuto… 

-Come ad esempio: A Gennaio voi due avete aperto la bacheca dei trofei, che si trovava vicina alla palestra, vinti dagli ex studenti e li avete fatti sparire. Dopo due settimane di ricerca abbiamo scoperto che li avete sotterrati al campo di football della scuola-.

-Che forza! Si ricorda anche il mese- disse in tono ironico il biondo mettendosi in una strana posizione facendo anche cigolare la sedia a quel movimento.

-Non ha nient’altro da fare che scrivere le nostre malefatte?- lo prese in giro il rosso in modo arrogante.

-Mi ricordo di un altro fatto. Quello scherzo che avete ideato a Febbraio, quello delle tazze del caffè e della polvere pruriginosa. Avete combinato un bel disastro anche lì. Il professor Akainu amava così tanto il caffè, adesso a solo il pensiero gli vengono i conati- i due si guardarono e si misero a ridacchiare. Forse era per quel motivo che Akainu odiava Kidd e Doflamingo? Più volte li aveva richiamati solo per delle banalità come: uno sbadiglio, uno starnuto e persino quando una volta a Doflamingo gli cadde la matita per terra. In un lato aveva torto sgridarli per così poco.

Sengoku sbuffò, sapeva che facendo così non poteva riuscire a ricavarne un ragno dal buco. Chiuse quel registro enorme e lo rimise nel cassetto, posò lo sguardo su Kidd.

-Kidd…- lo chiamò in modo amichevole. Gli sorrise, il rosso lo guardò perplesso non gli piaceva quel sorriso non poteva dire niente di buono.

-Dimmi, ti piace la scuola?- domandò di scatto fissandolo

-Si…- rispose semplicemente

-E a te Doflamingo?-

-Si…- rispose anche lui 

-E pensate che le lezioni siano emozionanti e stimolanti?- domandò a ruota

-Si…- risposero all’unisono

-E state attenti alle lezioni?-

-Si…-

-Fate i compiti?-

-Si…-. 

Il preside si fermò un attimo, lanciò uno sguardo al soffitto, accavallò le gambe si risistemò gli occhiali e andò avanti…

-Ehm…promettete che farete i bravi e che non continuerete più a fare stupidaggini?-

-Si…-

-State rispondendo di “sì” distrattamente solo perché avete paura che vi corregga la punteggiatura e anche per farmi piacere?- 

-Si…-

-Vi hanno mai detto che parlare con voi è come completare un questionario con una sola risposta?-

-Si…-.

Sengoku sbuffò ormai non sapeva più cosa chiedere a quei due. Si portò una mano alla fronte e si premette le tempie.

-Ok basta. Di pazienza con voi due ne ho avuta anche fin troppa. Siete liberi di andare- disse con tono arrendevole facendo cenno con la mano di andare e con l’altra si teneva la fronte.

-Grazie!- risposero all’unisono sparendo dalla vista del preside

-Huft! Che pazienza che ci vuole con quei due. Qui ci vuole una tazza di caffè-.

Kidd e Doflamingo si stavano avviando in classe quando all’improvviso suonò la campanella. Si stupirono di esser stati un’ora lì dentro, Kidd guardò il suo orologio a polso…

-Che abbiamo adesso?- chiese il biondo

-Abbiamo “Diritto” con il professor Garp- rispose annoiato

-Che bello non vedo l’ora- scherzò Doflamingo. Sì incamminarono, arrivarono in fondo al corridoio svoltarono a destra aprirono una porta d’emergenza e scesero le scale. Arrivati fino al secondo piano si diressero nell’aula di Biologia per prendere i loro zaini. Non si sorpresero di trovare l’aula vuota ma si sorpresero di non trovare i loro zaini nei loro banchi…

-Chi è l’idiota che mi ha rubato lo zaino?!- urlò il rosso

-Calmati, sarà stata Bonney- disse Doflamingo mentre cercava il suo 

-Ah. Si può darsi- disse lui  

-La domanda è: dov’è il mio?- aggiunse il biondo mentre si rialzava da terra. Kidd fece spallucce

-Boh- rispose

-Va bèh. Tanto non c’era niente di valore dentro- si diressero verso la porta quando Doflamingo si fermò, notò che sopra la cattedra c’era un bigliettino piegato in due. Lo prese e lo aprì

La lezione di “Diritto” è saltata. C’è una riunione di classe in auditorium, ci troverete lì. 

Rufy. 

Doflamingo rimase perplesso. C’è la firma di Rufy ma la scrittura non è la sua. La grafia era chiara e rotondeggiante, non poteva essere quella di un ragazzo…

-“Da quando Rufy scrive così chiaramente?”- si domandò il biondo.

-Kidd…- lo chiamò lui facendolo voltare

-Che c’è?-

-Qualcuno della classe ci ha lasciato un messaggio. Dice che non abbiamo lezione e che dobbiamo andare in auditorium per una riunione- spiegò

-Bene, che cos’è che ti turba?- domandò Kidd vedendolo perplesso

-Niente- accartocciò il biglietto e se lo infilò in tasca.

I due uscirono dalla classe, diretti agli armadietti per prendere i libri che servivano per la prossima ora. Presi i libri richiusero gli armadietti e si misero a correre verso un’altra porta di emergenza che si trovava poco più avanti della fila degli armadietti. La aprirono e scesero ancora le scale più velocemente che potevano. Scesero fino al piano terra, arrivarono in un altro corridoio ma questo era più stretto e meno illuminato di tutti gli altri. Alla loro destra c’era una porta aperta con il pomello arrugginito, era lo stanzino delle scope; alla loro sinistra il corridoio si apriva in una stanza enorme era l’auditorium della scuola. C’era solo la loro classe, di solito si facevano riunioni con più classi. Alla seconda fila c’erano: Franky, Robin, Usop, Kaya, Zoro e Perona. Alla terza fila invece; Nami, Rufy, Hancock e Bonney, accanto a lei c’erano due sedie libere con sopra gli zaini del rosso e del biondo. Nella quarta fila c’era solo Crocodile.  Alla prima fila c’erano quasi tutti i loro professori. I due si sedettero togliendo i propri zaini da sopra la sedia, Kidd si sedette vicino alla rosa la quale gli gettò uno sguardo corrucciato. Il rosso non fece in tempo a dirle perché era arrabbiata quando il professor Garp, che si trovava sopra il palco, si avvicinò al microfono e incominciò a parlare.

-Potreste fare un po’ di silenzio?!- urlò il professore e il brusio che c’era poco fa cessò

-Come sapete già, non abbiamo fatto neanche una gita in questa classe per via del comportamento di alcuni allievi. Ma abbiamo deciso di graziarvi e quindi prima degli esami finali e del Ballo di fine anno abbiamo deciso di organizzare una gita- tutti i ragazzi rimasero perplessi

-‘Scommetto che sarà una gita in campeggio’- bisbiglia Usop a Kaya, lei annuì appoggiandolo

-‘Io penso che andremo in un museo’- aggiunse Nami 

-‘No, io penso che andremo in una fabbrica in cui fanno il cioccolato!’- disse Rufy ricevendo un pugno dalla rossa

-‘Pensi sempre a mangiare?! E poi dove la trovi una fabbrica che fa cioccolato a Las Vegas??! Non ci hai pensato?!’- spiegò Nami trattenendosi nell’alzare la voce. Ricevette subito uno sguardo fulmineo da Hancock.

Il professor Garp si schiarì un po’ la voce e andò avanti…

-Non si tratta né di un campeggio né tanto meno di un’uscita al museo di Storia Naturale o altro…ma, una gita vera e propria. Preparatevi a fare le valigie che partiamo per Roma per una settimana!- tutti esultarono…

-Io penso che non sa la meritano una gita in Europa- brontolò il professor Akainu.

Garp continuò a parlare…

-Partiremo Lunedì prossimo. In questa settimana studiate e preparatevi, vi daremo una lista sulle cose che dovrete portare. Non ci fermeremo solo a Roma ma faremo anche diverse tappe e al penultimo giorno vi porteremo in un posto che sicuramente vi divertirete!- il professore finì di parlare e gli allievi applaudirono.

All’improvviso, fuori rimbombò un tuono violento. La luce vacillò e tutti saltarono in piedi…

-Non spaventatevi per così poco! E’ solo un temporale!- li sgridò Akainu poco dopo esplose un altro tuono fortissimo e a quel punto cominciò a piovere. La pioggia scrosciò sul tetto violentemente. 

 

Ore [15:00] l’intensità della pioggia aumentò e arrivò un vento fortissimo da far paura. A quell’ora gli studenti di quinta uscirono da scuola. 

Rufy stava correndo, non aveva con se l’ombrello e dimenticò, per la sua prima volta, il suo cappello di paglia e così si mise lo zaino in testa, non voleva rischiare di prendersi un raffreddore. All’improvviso non si sentì più la pioggia cadergli addosso si guardò di fianco e c’era Hancock che lo copriva con il suo ombrello 

-Ehi, ciao Hancock! Come hai fatto a raggiungermi?- domandò mentre continuava a correre

-Non ci pensare e prendi il mio ombrello. Così non rischierai di ammalarti- rispose porgendogli l’ombrello

-No! L’ombrello è tuo e nemmeno io voglio che ti ammali- rifiutò. Hancock arrossì di botto, chiuse gli occhi, prese coraggio e…

-Hai ragione l’ombrello è mio, quindi, decido io cosa farne. Prendi, insisto!- la mora diede l’ombrello in mano a Rufy e corse via riparandosi la testa con lo zaino. Il moro si fermò, guardò l’ombrello

-Hancock…-.

 

L’aria era fresca durante il tragitto verso casa, la pioggia continuava a persistere e batteva ancora violenta.

Doflamingo stava camminando tranquillo, non aveva preso la moto per andare a scuola ma era andato a piedi. Si fermò e vide Hancock ripararsi sotto una pensilina dell’autobus, si stava asciugando. Si avvicinò verso di lei…

-Ehi, ti sei dimenticata l’ombrello per caso?- la prese in giro, Hancock lo guardò in cagnesco

-Non sono affari tuoi- rispose in modo acido

-Tieni- disse lui porgendole l’ombrello

-Cosa?-

-Ho detto tieni!- le lo diede in mano

-E tu cosa farai?-

-Niente. Tanto è solo un po’ d’acqua me ne infischio se mi bagno un po’- rispose con tono sicuro e corse via. Hancock guardò il manico dell’ombrello ci aveva legato un biglietto, era tutto stropicciato. Lo prese, era lo stesso biglietto che lui aveva trovato in classe. Sotto la firma “Rufy” c’era scritto “Grazie”. Hancock alzò lo sguardo e si disse…

-“Ma come diavolo ha capito che quel biglietto glie l’ho lasciato io?”-.

Kidd e Bonney stavano camminando insieme sotto lo stesso ombrello, lei non parlava e stava ancora tenendo quello sguardo corrucciato

-Bonney?- la chiamò il rosso

-Si?- rispose annoiata

-Che hai?-. 

 

Note: Eccomi! ^^ Alla fine c’e l’ho fatta :3 spero vi sia piaciuto, stavolta non mi dilungo in chiacchiere vi saluto ;) e ci sentiamo al prossimo, e cioè Sabato con il nuovo capitolo ^w^.

  

 

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Capitolo 7
*** Tutti sotto ai libri per l'esame finale ***


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Tutti sotto ai libri per l'esame finale 7° (capitolo) 

 
 
 

Kidd rimase a fissarla, anche lei fece lo stesso…

-Mi vuoi spiegare che ti prende?! Mi guardi quasi in cagnesco non mi parli. Insomma, ti ho fatto qualcosa?- le domanda ma lei non risponde, incrocia le braccia e distolse lo sguardo da quello del suo ragazzo

-Bonney! Mi rispondi cacchio!- le sbraitò addosso ormai impaziente

-Non mi urlare addosso! Qualla che dovrebbe farlo dovrei essere io!- gli urlò in faccia lasciandolo a bocca aperta

-Perché?- domandò irato

-Non hai capito?! Per il tuo comportamento! Lo so che non ci puoi fare niente e che non riesci a trattenerti, ma per l’amor del cielo Kidd! Siamo quasi alla fine di Maggio, hai delle carenze in più materie e il tuo comportamento certo non è tra i migliori. Io vorrei soltanto, che tu facessi uno sprint finale!- Kidd strabuzzò gli occhi rimase incredulo a quello che aveva sentito 

-Uno sprint cosa?- ripeté lui

-Vorrei che ti mettessi a studiare, solo per gli esami finali. Vorrei scegliere il college con te! Lo dico solo perché ti amo!- disse lei con gli occhi lucidi

-Non ti metterai mica a piangere adesso?!- 

-Certo che no!…Forse- Kidd rimase a guardare la rosa negli occhi 

-Hai capito quello che ti ho detto??- insistette lei

-Si ho capito. E va bene Bonney, studierò solo per te…ma incomincerò domani!- aggiunse, la baciò sulle labbra e corse via lasciando la rosa paralizzata sotto l’acqua

-Ehi! Tu non comincerai domani a studiare ma OGGI! E ritorna subito qui! Quello è il mio ombrello!!- urlò lei e si mise a correre fino a raggiungerlo. Si rimise sotto l’ombrello, sembrava fosse uscita dalla doccia da quanto era bagnata

-Questa me la paghi!- ridacchiò lei

-Non avercela con me, era solo uno scherzetto!- si giustificò ricevendo un’occhiata fulminea da Bonney

-Scherzetto?? Te lo do io uno scherzo se mi fai un’altra cosa del genere!- Kidd si mise a ridere facendo ridere anche lei, si abbracciarono.

 

Ore [17:00] aveva smesso di piovere. Kidd rincasò un po’ tardi perché portò Bonney in gelateria e poi a fare una passeggiata per scusarsi dello scherzo.

Salì le scale, aprì la porta ed entrò. Non era solo in casa…

-“Doflamingo è già rincasato”- lo capì perché sentì della musica provenire dalla sua camera, stranamente nel portaombrelli c’era soltanto un ombrello ma quello del biondo no. In tutto in quell’appartamento erano in tre. Kidd si avviò in corridoio e si avvicinò a una porta, non quella della camera di Doflamingo ma dell’altro inquilino. Bussò una volta sola poi entrò, Crocodile ruotò la poltroncina della sua scrivania come il cattivo di un film. Quando vide Kidd, fece una smorfia di disgusto, stava parlando al telefono

-Ti chiamo più tardi- disse lui a chi stava dall’altra parte

-Che vuoi?-

-Lo so sembrerà strano ma…voglio che tu mi fai da insegnante!- disse schietto l’altro alzò un sopracciglio. Crocodile era stupito da quello che aveva appena sentito

-Come?- domandò con tono incredulo

-Hai capito bene, voglio che tu mi faccia ripetizioni!- Crocodile sogghignò 

-Io pago l’affitto e le bollette di questo appartamento perché voi due siete degli incapaci. E devo anche dare ripetizione a uno come te?- disse con tono beffardo, Kidd si trattenne da saltargli addosso e strozzarlo 

-Incapace che sei non riuscirei a farti imparare niente!- gli sbraitò addosso 

-Senti, mi da davvero molto fastidio chiedertelo, quindi, vuoi farmi da ripetitore o no?!- Crocodile alzò lo sguardo, si mise a pensare, intanto Kidd aspettava una risposta 

-Sai, mi da fastidio anche a me…- disse in fine 

-Questo non mi aiuta- rispose il rosso irato, Crocodile sbuffò

-Ok va bene! Ma non dirlo a nessuno!- 

-Non preoccuparti! Certo, non andrò in giro a gridare ai quattro venti che tu mi aiuti a studiare per gli esami finali! Sarebbe troppo umiliante per me- aggiunse

-Incominceremo domani, intanto fatti trovare in biblioteca dopo la pausa pranzo- Kidd annuì

-Va bene se si unisce anche Doflamingo?- chiese

-Va bene- brontolò, finito di parlare il rosso uscì dalla stanza.

 

Kidd entrò in camera di Doflamingo senza bussare, il biondo era seduto sulla sedia della scrivania davanti al computer stava chattando su Facebook. Il biondo si voltò verso l’amico, capì che voleva chiedergli qualcosa allora avvicinò la mano allo stereo e abbassò il volume…

-Che devi chiedermi?- domandò lui riportando lo sguardo sullo schermo del computer

-Che ne dici di incominciare a studiare? Domani intendo…- rispose Kidd ricevendo subito un’occhiata perplessa dall’amico

-Per caso hai sbattuto la testa- scherzò lui voltandosi completamente verso il rosso 

-No, sono serio questa volta- rispose. 

Nella chat di Facebook si accumularono messaggi senza risposta…

-Chi ci fa ripetizione?- chiese girandosi di nuovo verso lo schermo

-Crocodile- rispose schietto 

-Ah. Ok-.

 

L’indomani. C’era il sole e il caldo ritornò subito…

-Huft. Pensavo che il caldo oggi ci avesse dato un po’ di tregua, visto che ieri ha piovuto tutto il giorno- disse Robin 

-Hai ragione, l’aria dovrebbe essere un po’ più fresca e invece e più bollente delle altre volte!- aggiunse Franky. 

 

Si stavano avviando tutti e due verso scuola mano nella mano e come sempre Robin teneva nell’altra mano libera dei libri da riportare in biblioteca.

-Senti, ti va se oggi ci fermiamo in biblioteca e studiamo per gli esami finali? Lo so è noioso ma almeno ci troveremo preparati- propose la mora, il suo ragazzo le sorrise 

-Ok!- rispose con un sorriso, sorrise anche Robin se non avesse in mano quei libri gli avrebbe regalato un bel bacio, infatti, con o senza libri glielo diede.

 

Suonò la campanella Usop si trovava al suo armadietto, stava per prendere i libri che gli servivano quando qualcuno lo chiamò

-EHI USOP!- urlò Rufy facendo sobbalzare l’amico

-Ma che sei matto?!! Volevi farmi venire un infarto per caso??!- urlò Usop a Rufy ma il moro non fece una piega rimase lì fermo con il suo solito sorriso. Usop sbuffò…

-Che vuoi?- chiese con tono annoiato

-Non volevo chiederti niente- disse sfacciato 

-Come al solito…oggi hai dei progetti per caso?- Rufy rimase a guardarlo 

-No, me ne starò chiuso in casa a studiare, costretto da mio nonno- borbottò

-Capito…- sussurrò Usop e chiuse l’armadietto poi disse

-Devo andare!-.

 

Dopo la pausa pranzo, Kidd e Doflamingo andarono in biblioteca, c’era già Crocodile che li aspettava, se ne stava seduto e leggeva…

-Alla buona ora…- borbottò lui chiudendo il libro appoggiandolo sopra il tavolo. I due si sedettero e tirarono fuori i loro libri dagli zaini, si misero a studiare. In un altro tavolo c’erano Franky e Robin che stavano ripassando algebra. In un altro tavolo invece c’era Nami. La rossa stava anche lei studiando matematica, era concentrata fino a quando

-Ehi! Ciao Nami!- urlò Rufy sbucando da chi sa dove. La rossa sobbalzò dalla sedia e prese il moro dal capo e disse…

-‘Shhh!! Abbassa la voce! Non si urla in biblioteca!’- bisbigliò la ragazza

-‘Ops scusa!’- aggiunse lui sedendosi a fianco a Nami

-‘Cosa studi?’- chiese curioso

-‘Matematica’- rispose riportando lo sguardo alla pagina. Nami cercava di concentrarsi e di capire che cos’era un’antiderivata ma Rufy continuava a guardarla

-Ehm, non hai da studiare anche tu?- domandò irritata anche se la sua compagnia non le dispiaceva

-No- rispose semplicemente

-Vuoi che studiamo insieme?- propose

-Va bene!-.

 

Intanto, Usop si era letteralmente nascosto dietro uno scaffale della biblioteca stava spiando Kaya attraverso una fessura tra i libri…

-"Sto camminando sul confine tra spia e maniaco. In nessun caso è un comportamento decoroso"- pensò Usop

Kaya non era seduta su un tavolo grande che c'erano in biblioteca. Si era messa a un banco più piccolo a qualche metro di distanza. Era così piccolo che c'era spazio solo per una persona.

Mentre Usop cercava il coraggio di avvicinarsi, la situazione prese una piega inaspettata, arrivò Hancock 

-'Ma che ci fa lei qui?'- disse Usop a bassa voce.

Si avvicinò al banco di Kaya e si fermò per dirle qualcosa.

-'Non le ho mai viste interagire prima, e adesso che ci penso, non ho mai visto Hancock in biblioteca. Uffi! Sono troppo lontano per capire cosa dicono'- bisbigliò, alzò gli occhi sul cartello che indicava il settore della biblioteca in cui lui si trovava. Neuropsichiatria…

-'Fantastico, perfino gli scaffali si prendono gioco di me'- Usop rigettò lo sguardo verso le due ragazze. Qualsiasi cosa stavano dicendo, la faceva sorridere. Anche Usop sorrise involontariamente e lo faceva sentire bene.

Hancock se ne andò e Kaya tornò ai suoi libri.

-Ehi, che fai?- domandò una voce maschile dietro di lui, Usop si spaventò e si girò per vedere chi fosse

-Ah, sei tu, ma che ci fai in biblioteca??- domandò

-Studio- rispose Doflamingo

-Se fai così passerai per maniaco, cosa aspetti ad andare da lei a parlarle?- domandò il biondo 

-Come fai a sapere che io stavo guardando Kaya?- domandò con voce tremolante

-Sesto senso- 

-Non mi potresti aiutare? Ti prego…- implorò

-Ti deve piacere parecchio- aggiunse 

-Ma che hai la sfera di cristallo? Ti prego mi serve un consiglio!- 

-Io non ti posso aiutare, ma un’altra persona può. Vai da Kidd- gli consigliò

-Ottimo! Sai dove posso trovarlo?- 

-E’ dietro di me che studia- il biondo si spostò, Usop rimase stupito che ci fosse anche lui. Il rosso sembrava intensamente concentrato sui libri…

-Kidd- lo chiamò Doflamingo

-Che vuoi?- 

-A qualcuno serve il tuo aiuto- aggiunse indicando Usop 

-Ah. Dimmi- 

Usop si sedette e incominciò a spiegare la sua situazione e parlò di Kaya, il rosso stette ad ascoltare e annuiva a tutto quello che diceva Usop…

-Le hai detto quello che provi?-

-No-

-Se non tiri non segnerai mai-

-Cosa?-

-Se non tiri non segnerai mai. L’ha detta Wayne Gretzky. E’ un giocatore di hockey…-

-Lo so chi è Wayne Gretzky, Kidd- almeno così gli sembrava

-Ma cosa centra?-

-Significa che se non ci provi, non otterrai mai niente-

-E se ci provo e non ci riesco?-

-Almeno saprai di averci provato-

Per Usop non sembrava una grande consolazione, per lui questa teoria faceva acqua da tutte le parti

-Kidd, ho bisogno di sapere se le piaccio oppure no, senza sembrare un perfetto idiota-

-Beh…- rispose il rosso grattandosi la testa

-Avete dei contatti fisici? Tipo, ti tocca il braccio o la spalla, roba del genere?-

-Si, mi ha toccato il braccio un paio di volte-

-Ride alle tue battute, anche quando non sono divertenti? E cioè la maggior parte delle volte…-

-Ehi!- gli dice 

-Sì, ride alle mie battute idiote-

-Parla di altri ragazzi? Altri ragazzi che potrebbero interessarle?-

Usop ci pensò per un secondo su.

-No, non mi pare-

-E’ un ottimo segno. Le donne non parlano di altri ragazzi davanti ai ragazzi a cui sono interessate-. Kidd si voltò verso di lui e gli sorrise

-Questa è di Michael Jordan-. Usop si mise a ridere 

-Hahaha! Buona questa! Lo sai, questa è la nostra prima conversazione più lunga che abbiamo fatto insieme- il telefono di Kidd squillò…

-Devo andare…- si alzò e andò fuori dalla biblioteca. Usop sbuffò, stava pensando a cosa fare, non voleva aspettare ancora aveva rimandato già troppo tempo. 

-Allora?- domandò Doflamingo

-Sai che c’è? Io adesso vado a parlarle!- disse con tono sicuro

-Allora vacci, perché sennò ci vado io e dico tutto a lei e così il gioco è fatto!- lo ricattò

-Eh no! Così non vale!- 

-Deciditi…- aggiunse. Usop sbuffò di nuovo, in fine si decise a parlarle e si avvicinò al suo banco.

 

Note: Eccomi sono qui ^^ non so voi, ma questo capitolo non mi piace per niente .-. va bèh ditemi voi :3 non so quando aggiornerò visto che Lunedì parto per la Puglia, beh, ci sentiamo XD spero di non aver deluso nessuno >_<

 
      

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Capitolo 8
*** Una serata tra ragazzi ***


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Una serata tra ragazzi 8° (capitolo)

 

Usop si avvicinò al banco di Kaya… 

-Ehi- disse lui

-Ehi!- rispose allo stesso modo lei. Usop non sapeva che altro dire, allora dovette improvvisare

-Posso sedermi?- 

-Certo…- rispose con tono gentile e facendo spallucce. Usop prese una sedia e si sistemò davanti a lei, ma il banco era così piccolo che le era troppo vicino. Il ragazzo lanciò un’occhiata al libro che Kaya stava leggendo, era quello di matematica, stava ricominciando a studiare dal punto in cui il professore si era fermato a spiegare

-Stai riprendendo al quel punto a quanto vedo- disse la prima cosa migliore che gli era venuto in mente

-Sì, non ho capito varie cose- rispose lei sorridendogli. Usop non sapeva che altro aggiungere. Si sistemò meglio, si guardò in torno e gettò un’altra occhiata a Kaya, era davvero molto carina 

-Kaya…-

-Eh?- si voltò verso di lui

-Senti…che ne dici di studiare insieme?- improvvisò una domanda 

-Certo!- rispose felice avvicinandosi a lui con il libro.

 

Intanto, Nami e Rufy avevano appena finito di ripassare matematica

-Huft…finalmente una pausa!- sbuffò il moro con tono annoiato 

-Ti ho detto che devi abbassare la voce! Siamo in biblioteca!- lo sgridò la rossa con sguardo leggermente corrucciato 

-Scusa- ridacchiò e riamse a guardarla. Anche Nami rimase a guardarlo, si sentiva un po’ a disagio 

-Rufy…-

-Si?- 

-Vuoi smetterla di fissarmi! Mi stai mettendo un tantino a disagio!- Rufy ridacchiò di nuovo avvicinandosi a lei

-Mi piacciono i tuoi occhi…- aggiunse poco dopo sorridendole. Nami avvampò leggermente e il suo cuore prese a battere 

-Però stamattina hai dei cappelli davvero bizzarri!- la rossa si tocco le punte dei capelli. Stamattina non aveva avuto tempo per sistemarseli visto che si era alzata tardi e si era dovuta affrettare. Il suo cuore prese a battere regolarmente 

-Ma è ovvio che io c’e li abbia così! C’è umidità stamattina, perché ieri ha piovuto!- urlò facendo risuonare la sua voce nella biblioteca silenziosa 

-Shhh! Abbassa la voce! E poi vai a sgridare me!- la sgridò il moro. Solo ora Nami si accorse di quello che aveva fatto, tutti, i pochi, presenti la stavano guardando. La rossa avvampò, era imbarazzata 

-Ehm, scusatemi- si risedette al suo posto nascondendosi dietro a un libro

-Adesso che ci penso; ieri Hancock mi ha imprestato il suo ombrello, glielo devo ancora restituire- il moro si alzò dalla sedia, prese le sue cose e si avviò alla porta

-Ma Rufy dove vai?!- il moro si voltò verso di lei

-Mi sono ricordato una cosa. Ci sentiamo domani, ok?- rispose lui, Nami alzò le spalle come per dire “ok”.

 

Rufy uscì dalla porta, si accorse che in un angolo abbastanza lontano dalla porta della biblioteca, c’era Kidd che stava parlando al cellulare. Il moro non si fermò a addomandargli con chi stava parlando, pensò che non era il momento adatto per disturbarlo visto anche che aveva un’impegno urgente da sbrigare, quindi, continuò a camminare per la sua strada.

 

Kidd stava parlando al cellulare, e ogni tanto si guardava intorno per non essere beccato da Akainu o da altri insegnanti

-‘Mi vuoi dire dove ti trovi??’- disse la voce al telefono

-Te lo detto Bonney, sono in biblioteca, o quasi…- rispose lui con tono impaziente 

-‘Tu? In biblioteca?? Va beh vengo lì, non ti muovere!’- disse lei con voce squillante. Kidd allontanò il cellulare dall’orecchio per evitare di essere insordito dalla voce della sua ragazza

-Va bene, ma fai in fretta!- la raccomandò e riattaccò. 

 

Intanto, Usop e Kaya stavano ancora ripassando.

Usop per tutto quel tempo rimase a guardare la biondina mentre gli spiegava certi passaggi matematici, ma naturalmente, lui annuiva a vuoto perché in quel momento non gli importava la matematica 

-Kaya…- 

-Si? Non hai capito qualcosa?- provò ad anticiparlo ma non era quella la domanda che voleva farle

-No, è un’altra cosa. Senti, io sono venuto fino qua da te non solo per studiare- 

-Ah, e per che cosa?- chiese con tono curioso avvacinandosi di più a lui e fissandolo. Usop deglutì…

-“No, non c’e la posso fare! Ma che cosa mi è saltato in mente?!”- pensò lui, si voltò e c’era Doflamingo che lo stava guardando, in quel momento a Usop incominciarono a risuonargli in mente le parole che gli aveva detto lui qualche minuto fa prima di avvicinarsi al suo banco. Si voltò di nuovo verso Kaya, lei stava aspettando che andasse avanti con il suo discorso

-Allora…volevo dirti…che- incominciò a balbettare senza ad arrivare a una fine sensata 

-Tu ci vai al ballo di fine anno?- sbottò lei una domanda

-Sì! Il ballo certo, volevo chiederti se volevi venirci con me- disse lui velocemente. Kaya gli sorrise, gli prese le mani 

-Certo! Voglio essere accompagnata da te Usop, sei l’unico ragazzo gentile e simpatico che io conosca!- disse lei. Usop rimase a bocca aperta, era stupito che avesse accettato, si sentiva felice, per lui quel giorno era il più bello della sua vita e per di più gli aveva appena detto che era il ragazzo più gentile di tutti gli altri

-Sono felice che tu abbia accettato!-.

 

Kidd stava ancora aspettando, ogni tanto gettava uno sguardo fuori dalla finestra o alle scale per vedere se la rosa arrivasse oppure no. Gettò un’altra occhiata la intravide, e in un attimo si avvicinò a lui

-Finalmente!- disse lui

-Io ti ho cercato da per tutto! Tu mi sparisci così senza avvertirmi dove vai!- disse lei, il rosso sbuffò 

-Al telefono mi sembravi strana, devi chiedermi qualcosa?- cambiò argomento. Bonney si inzittì e abbassò lo sguardo quasi fosse imbarazzata

-E adesso che ti prende??!- urlò lui

-Senti…- mugugnò lei senza alzare lo sguardo

-Ho un problema- si fermò di nuovo, Kidd non disse niente si limitò a fissarla 

-E’ un po’ imbarazzante-

-Beh, sbotta subito che ho fretta-

-Per i tuoi affari hai tutto il tempo del mondo! Invece, per la tua ragazza no! Che razza di fidanzato mi sono trovata- brontolò lei dandogli le spalle. Kidd rimase stranamente in silenzio, avrebbe peggiorato soltanto la situazione

-Senti, non ci crederai, ma stavo studiando- la rosa si voltò verso di lui di scatto 

-Ma allora hai dato retta al mio consiglio!- disse stupita

-Si…- sospirò

-Allora mi sbrigo. Io avrei finito i soldi mi impresteresti cinque dollari?- chiese lei tranquilla. Kidd strabuzzò gli occhi e rimase a fissarla incredulo

-Ma tu sei davvero incredibile! Io…io…ecco i tuoi cinque dollari!- balbettò lui tirando fuori dalla tasca dieci dollari

-Sono dieci invece di cinque, ma va bene lo stesso- disse lei, li prese e se ne andò sparendo dalla sua vista in un attimo

-Aspetta! Le ho dato dieci dollari?- solo ora si accorse dello sbaglio

-Succhiatrice di soldi- bisbigliò e si avviò di nuovo in biblioteca.

 

Quando entrò, si sentì sollevato vedendo che Crocodile non era ancora rientrato per vedere a che punto erano

-Flamy…- lo chiamò e il biondo si voltò

-Crocodile non è ritornato ancora dal bagno?- domandò il rosso sedendosi vicino all’amico

-No- rispose sorridendogli come sempre

-Tutto questo tempo in bagno?! Che cacchiarola fa??- Doflamingo non rispose, fece spallucce.

 

Rufy stava chiudendo il suo armadietto, nell’altra mano stava tenendo l’ombrello di Hancock. Dopo aver chiuso con cura e dopo aver ricontrollato la combinazione si avviò dove poteva trovarla e cioè fuori in giardino. Rufy scese le scale, aprì una porta d’emergenza e uscì, incominciò a cercare Hancock. La trovò subito, era seduta su una panchina sotto un albero e stava studiando

-Ehi! Hancock- la chiamò Rufy, la mora alzò lo sguardo e lo salutò imbarazzata

-C…ciao Rufy!- disse lei

-Ieri sei stata davvero molto gentile a imprestarmi il tuo ombrello, sul serio!- aggiunse sorridendole, la mora avvampò 

-Per me è stato un piacere- bisbigliò lei. Chiuse il libro e si alzò

-Tieni!- disse il moro allungandole l’ombrello, lei lo prese

-Però mi è dispiaciuto, tu ti sarai bagnata tutta scommetto- disse tristemente 

-Oh no, non ti devi preoccupare per me, io ho una salute di ferro, nessuna malattia avrà mai il sopravvento su di me- disse lei con tono sicuro riuscendo a strappare un sorriso a Rufy

-“Ha sorriso per quello che ho detto”- pensò lei contenta. Rimasero un attimo in silenzio 

-Io devo andare tra poco è ora di andare a casa, ormai. Ci sentiamo domani, ok?- disse lui, lei fece cenno di sì con la testa.

 

Era suonata l’ultima ora tutti uscirono dalle classi e si avviarono fuori dall’istituto. 

Alla fermata dell’autobus…

-Senti Kidd- lo chiamò il biondo il rosso si voltò

-Eh?-

-Perché non chiediamo a Law di farci da insegnante?- azzardò a chiedere. Kidd strabuzzò gli occhi strinse i pugni

-MAI!- urlò facendo girare alcuni presenti, Doflamingo rimase fermo tranquillo

-E perché?- 

-Non ti ricordi l’ultima volta che ci ha fatto da insegante??- disse irato

-Intendi dire, quando abbiamo studiato Biologia? Io l’ho recuperata- rispose tranquillo

-Io invece ancora no! E la colpa non è mia ma sua! E chiudiamo il discorso qui- arrivò l’autobus e salirono, per tutto il resto del tragitto non dissero niente, rimasero zitti. Kidd era arrabbiato e Doflamingo non gli importava, ogni tanto tentava di dialogare con lui ma il rosso non gli dava retta. Arrivati a casa, Kidd si chiuse in camera e accese lo stereo a tutto volume, Crocodile si trovava in soggiorno e guardava la televisione, la musica arrivò fino in salotto, il biondo si sedette accanto a lui

-Che cosa gli hai detto per farlo arrabbiare in questo modo?- chiese in punta di rabbia

-Io? Niente- rispose tranquillo mentre guardava la tv. Crocodile ormai furioso, spense la tv e guardò il biondo con sguardo corrucciato

-Adesso vai da lui!- ordinò

-Non posso ascoltare in santa pace neanche la televisione per colpa sua!- aggiunse irato

-Ehi, chi ti credi di essere? Mia madre per caso?!- rispose con lo stesso tono ma tenendo sempre stampato in faccia il suo sorriso. Il moro fece cenno di andare, il biondo sbuffò si alzò dal divano e si diresse verso la sua camera. Non bussò entrò senza permesso, Kidd se ne stava sdraiato sul letto, aveva bassato anche le persiane perché in quell’ora del giorno batteva il sole

-Vuoi startene qui a consumare la tua rabbia?- domandò Doflamingo abbassando il volume

-Non toccare il mio stereo- disse lui ignorando la domanda dell’altro

-Che ne dici se organizziamo una serata tra ragazzi? E invitiamo anche i nostri vicini- a sentire questo, il rosso si voltò verso l’amico

-Intendi dire: Ace, Sabo e Rufy?- chiese 

-Sì! E anche Law è da molto che non lo vedo, sarà divertente!- Kidd non rispose, si inzittì, ci pensò un po’ su e in fine decise

-Ok-.

 

Note: Eccomi! Sono ritornata dopo tanto tempo XD e come avete scoperto ho anche aggiunto Ace, Sabo e Law, nel prossimo ci saranno non preoccupatevi ;) 

Al prossimo ^^ 

 

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