Madness Reign(Titolo provvisorio)

di carcar93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Soul's Memory ***
Capitolo 2: *** Soul's Memory- ***
Capitolo 3: *** Il profumo dei ricordi ***
Capitolo 4: *** Il profumo dei ricordi ***
Capitolo 5: *** Dal Paradiso all'Inferno ***
Capitolo 6: *** Dal Paradiso all'Inferno ***
Capitolo 7: *** Una Nuova Missione, Una Nuova Speranza ***
Capitolo 8: *** Missione per il nemico, Un ritrovamento sperato. ***
Capitolo 9: *** Gioie, Incomprensioni, Macerie. ***
Capitolo 10: *** Perché Soul... è morto. ***
Capitolo 11: *** La battaglia ha inizio. Soul è ancora vivo? ***
Capitolo 12: *** "Non dire che delle persone sono morte quando non lo sono" ***
Capitolo 13: *** Fine ***



Capitolo 1
*** Soul's Memory ***


Inizio- Pt.1 Prima di cominciare, Auguri a tutti.
Nuova Long, non so che cosa ne uscirà fuori, ma spero di poterla rendere più lunga possibile.
Ci saranno tre prologhi, ognuno fatto composto da due capitoli.
Questo e quanto, per adesso
Buona lettura
Carcar93
P.s. ringrazio chi legge, recensisce, ecc...

Soul's Memory

L'ennesima goccia d'acqua andava ad infrangersi sul pavimento, andandosi a ritrovare con le altre che si erano raccolte in una piccola pozzanghera, quel tubo perdeva da circa un anno e mezzo, ma nessuno si era mai curato di ripararlo, dopotutto si trovava nel corridoio delle prigioni, l'unica cosa positiva che poteva fare era far innervosire i detenuti, e sembrava riuscirci, visto che alcuni dei suoi compagni erano stati colti da una crisi di nervi, e di conseguenza, come punizione per ciò, erano stati soppressi. Tirò le coperte sopra la sua testa, se coperta si poteva definire quello che aveva per ripararsi dall'inverno, un misero pezzo di stoffa, nulla di che, cercava di dormire, ma non ci riusciva, nella sua mente vi era un ricordo, quanto era passato? circa due anni e mezzo da quando era arrivato lì, esattamente 942 giorni tra un paio di minuti, sapeva che di lì a poco sarebbe scoccata la mezzanotte perché in lontananza si sentiva il suono di un campanile, in secondi? bah, non era di certo lui a fare i calcoli quando si trovava ancora a Death City, la sua maister era la mente, lui era solo il braccio, o meglio l'arma.

Non riusciva assolutamente a dormire, e continuava a non capire il perché, ogni tanto gli veniva in mente quel ricordo, ma si era sempre addormentato poco dopo, adesso invece no, sentiva una strana sensazione all'altezza dello stomaco, e di certo non era il suo pranzo, visto che aveva solo mangiato pane ed acqua da quando erano lì, era come un presentimento, qualcosa stava per accadere, bella o brutta non lo sapeva, ma sentiva che stava per accadere qualcosa che riguardava lui, lo sarebbero venuti a salvare? i suoi rapitori lo avrebbero ucciso? questo non lo sapeva, forse era per questo che non dormiva, aveva questo peso sullo stomaco che non se ne voleva andare per nessuna ragione.

Si mise a sedere sul letto, posando i piedi nudi sul freddo pavimento in pietra, strofinando le mani sul volto, cercando di sistemarsi, cercando di capire, si alzò dirigendosi verso il lavandino della sua prigione, era piccolo, bianco, aveva un solo rubinetto che non cacciava acqua, di solito lo usava per appoggiarci qualcosa, osservò con i suoi occhi cremisi il vetro che si trovava poco sopra il lavandino, il chiarore di luna riusciva a fargli vedere il suo riflesso, era cambiato, il volto scavato da quei due anni e mezzo di intensa prigionia, stanco, la barba incolta, il corpo evidentemente dimagrito e forse, con alte probabilità, malnutrito, i capelli erano cresciuti parecchio, tirati all'indietro come sempre, ma adesso coprivano la sua schiena come una pelliccia, giungendo a sfiorare la pelle che copriva l'osso sacro, aveva conservato quell'espressione furba che aveva sempre avuto, non sapeva neanche lui come, iniziò a sfiorare il riflesso con la mano destra, sospirò, per poi rigirarsi a tornare sul letto, coprendosi.

Quel ricordo continuava a non volersene andare dalla sua mente.

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Capitolo 2
*** Soul's Memory- ***


capitolo 2 Secondo Capitolo.
Ringrazio chi ha recensito, letto, ecc... il primo.
Con questo si conclude il primo prologo, la prossima sarà Tsubaki, quindi preparatevi, ok?
Alla prossima
Carcar93

Soul's Memory
"domani qualcuno di noi non sarà più qui"


Shinigami li chiamò mentre lui si trovava in una vecchia aula scolastica, ormai la Shibusen era rimasta l'unica roccaforte per proteggersi dal Kishin, non Asura, quello lo aveva sconfitto Maka, ormai sapevano tutti a campanello la storia, ce n'era un altro, molto, molto più potente del suo predecessore, non riuscirono neanche a scoprire il suo vero nome, ogni spia della scuola mandata in missione veniva catturata, ed i loro corpi consegnati ai legittimi proprietari, martoriati e con un biglietto di minacce attaccato sul petto con un chiodo, o qualcosa di appuntito che reggesse il biglietto. Sospirò, mentre guardava fuori dalla finestra, in lontananza riusciva a notare una sottile, seppur molto lunga, linea nera distinguersi in mezzo al deserto che circondava Death City, sapeva già che cosa c'era lì, ed ogni volta che la guardava un senso di angoscia lo prendeva alla gola, e forse anche un pò di eccitazione, Kishin, miliardi e miliardi di Kishin, o meglio uova di Kishin, ma ormai tutti li definivano con il primo nome, forse per non perdere tempo, forse perché sentivano il pesante timore che quelle uova sarebbero diventate Kishin veri e propri, un giorno molto presto.

Maka lo venne a chiamare per avvisarlo della chiamata, non era più la stessa ragazza di prima, come anche lui non era lo stesso di prima, ormai entrambi avevano venti anni, la ragazza aveva cambiato espressione, non aveva più uno volto infantile, ma adesso era più maturo, come tutto il suo corpo, diventato quello di una ragazza ventenne a tutti gli effetti, probabilmente l'unica cosa che non era cambiata era il suo sguardo, verde smeraldo come sempre, mentre i capelli erano diversi, niente più codine, li aveva fatti crescere, ed adesso erano piuttosto lunghi, arrivavano circa all'altezza delle scapole. Come era cambiata Maka era cambiato anche Soul, anche se in modo più leggero rispetto alla maister, aveva un nuovo taglio di capelli, quasi come una criniera di leone, ed aveva una muscolatura più sviluppata, nient'altro
-Soul... Shinigami ci ha chiamato- disse la ragazza, la sua voce fece eco per tutta la classe, ma la sua buki non l'ascoltò, rimase immobile, continuando ad osservare ciò che c'era fuori dalla finestra, le bastò solo questo per capire cosa c'era nella testa del ragazzo, lentamente si avvicinò, arrivando a circa due passi da lui, parlò di nuovo, ma adesso il suo tono di voce era più basso, quasi comprensivo
-Hai paura?- fu schietta

A quella domanda il ragazzo si riprese da quella specie di trance, voltandosi subito verso la ragazza, sorridendo debolmente, la ragazza aveva fatto centro, ormai lo conosceva bene, non rispose, ma si avvicinò alla ragazza abbracciandola, cercando conforto, a voce bassa disse
-Temo che domani qualcuno di noi non sarà più qui alla Shibusen- disse il ragazzo, la franchezza nelle sue parole colpì la ragazza, che strinse ancora di più il corpo della sua buki, non si aspettava quel genere di parole venir pronunciate dall'albino, ma si fece coraggio, cercando di darne un pò anche a Soul
-Non dire così, non è ancora arrivato domani, abbiamo ancora la possibilità di combattere- disse, parole che sembravano più per lei che per il ragazzo, che si limitò a scostarsi dalla maister e rispondere
-Grazie- sembrava star un pò meglio adesso
-E non azzardarti a proteggermi ancora...- disse la bionda, precisando, infatti il corpo della sua buki era ormai martoriato da tutte le volte che aveva avuto la testardaggine di disobbedire agli ordini della maister e proteggerla, oltre alla cicatrice che gli aveva provocato Crona, aveva una grossa cicatrice all'altezza della spalla destra, quando l'artiglio di un uovo di kishin andò a trapassarla completamente, poi c'era un ginocchio messo miracolosamente a nuovo da parte di Stein, per non parlare di un mucchio di altri graffi e bruciature.
-D'accordo...d'accordo- si limitò a dire il ragazzo, anche se entrambi sapevano che l'albino avrebbe protetto la sua maister pur a costo di mettere a rischio la propria vita.

Quando arrivarono da Shinigami c'era anche il resto del gruppo al completo, Kid e le sorelle Thompson, Black Star e Tsubaki, ed infine loro due, il preside della Shibusen non ci mise molto a spiegare la situazione, in quei momenti il tempo era denaro, ed in ogni momento il nemico avrebbe potuto attaccare la scuola, creando il caos, dovevano intervenire prima loro, ed infatti la chiamata era per una missione mirata, eliminare il maggior numero possibile di Kishin, entrare e raccogliere quante informazioni possibili per poter capire come sconfiggere il nemico, perché il problema non erano i Kishin, i tre ragazzi sarebbero stati capaci di eliminarli senza problemi, ma il vero problema era la presenza di una specie di marchingegno al centro di quell'agglomerato di mostri, che cacciava di continuo Kishin su Kishin, scoperto il modo di distruggere quello, la guerra avrebbe avuto un gigantesco capovolgimento, ed avrebbe messo il nemico spalle al muro.

Il piano era semplice, una volta che i tre gruppi avrebbero raggiunto dei punti ben stabiliti, avrebbero fatto irruzione con la forza, avanzando eliminando quanti nemici possibili, raggiungendo il centro di quell'accampamento, dove si trovava quel maledetto marchingegno, e questa fu la parte più semplice del piano, quella complicata era capire come fare a distruggere la macchina, che stava tutt'ora sfornando mostri, Black Star non perse tempo, cercando di utilizzare la forza bruta, ma qualcosa lo bloccò, c'era una specie di barriera invisibile, Kid cercò di forzarla, ma al minimo contatto la sua mano bruciò, evidentemente a causa del suo sangue di shinigami, Black Star ci provò di nuovo, cercando di sferrare un potentissimo pugno, ma come risultato si sentì un sonoro "crac", e fu semplice capire che la mano del ragazzo si ruppe, quella fortunata fu Maka, che riuscì a passare quella barriera, e sembrava che anche Soul, Liz, Patty e Tsubaki ci stessero riuscendo, era il sangue da buki che glielo permetteva.

Decisero quindi di far andare avanti Soul e Maka, mentre gli altri due avrebbero aspettato fuori, sembrava stesse andando tutto liscio, ma invece apparve una figura mascherata, forte, dannatamente forte, perché riuscì a mettere k.o. Maka, e subito dopo anche Black Star e poi Kid, rimanevano solo le buki in piedi, sembrava che la figura avesse volutamente lasciarle indenni, e la risposta a quella scelta arrivò subito
-Voi... venite con me- disse, aveva un tono di voce strano, a tratti metallico, a tratti umano, a tratti distorto, a tratti chiaro
Soul si osservò intorno, era praticamente finita, avevano fallito, l'unica cosa che poteva fare era...
-D'accordo, ma voglio che gli altri siano liberi- disse il ragazzo
-No! posso ancora combattere...- intervenì Maka da dietro, cercando di alzarsi, era vistosamente ferita alla schiena e sul muscolo della coscia sinistra, l'albino si avvicinò con calma, aveva uno sguardo triste, quasi come se sapeva che ciò sarebbe successo
-Maka...andrà tutto bene...te l'avevo detto...qualcuno di noi non sarebbe tornato...ci rincontreremo... un giorno- disse il ragazzo, per poi colpire la ragazza in modo da farle perdere i sensi, la conosceva, avrebbe fatto di tutto per continuare a combattere, ma così avrebbe solo peggiorato le cose.

Ebbe solo il tempo di osservare Maka venir presa da un kishin e portata via e di dire alla figura di non torcere nemmeno un capello alla ragazza, prima di subire lo stesso trattamento che aveva riservato alla sua maister.

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Capitolo 3
*** Il profumo dei ricordi ***


Inizio Pt.2 Capitolo che non mi convince, ma di certo non posso lasciarvi a mani vuote per un mio capriccio.
Prima parte del prologo di Tsubaki, nel giro di pochi giorni anche la seconda parte.
Alla prossima
Carcar93

Il profumo dei ricordi

Il letto cigolò di nuovo, mentre iniziò un vocio continuo, all'inizio era lento, un tono di voce flebile, finchè non proruppe in urla disperate, sbatteva contro le sbarre della prigione, gridava, parole incomprensibili, cosa voleva? non si capiva, era come se migliaia di parole uscissero fuori contemporaneamente, soltanto una era continuamente ripetuta, ed ogni volta faceva raggelare il sangue nelle vene: Follia. Continuava a ripetere quella parola, dimenandosi a destra e sinistra per la prigione, fin quando non arrivarono le guardie, si sentiva il rumore delle armi in mano, tutti i presenti svegli capirono che quello non era un semplice controllo, quella era una esecuzione a tutti gli effetti, ed infatti non passò molto tempo prima che il rumore degli spari si facesse sentire per tutte le prigioni, svegliando quelli dal sonno pesante.

Tsubaki si trovava nella prigione di fronte, aveva visto inerme e spaventata tutta la scena, da quando il compagno di fronte aveva iniziato fino a quando il suo sangue rosso era schizzato sulle pareti della prigione, intravide anche il volto di uno degli esecutori, aveva il volto coperto fino agli occhi, ma vide che stava sorridendo, quegli occhi lo facevano capire, erano aperti, felici, si sedette sul letto, le mani tra i capelli, cercando di chiudersi a riccio, non ce la faceva più, voleva tornare a casa, non era come Soul, anche la sua infinita pazienza era arrivata ad un limite, voleva solo tornare da Black Star, erano già passati due anni e mezzo da quando non lo vedeva, chissà come stava, se era cambiato oppure era sempre lo stesso.

Lei era cambiata, aveva dovuto farlo, i capelli più corti, tagliati perchè altrimenti l'avrebbero continuata a tirare per la coda di cavallo, adesso aveva un taglio quasi a caschetto, il vestito che aveva, lo stesso da quei due anni e mezzo, ormai era rovinato, strappato, non voleva rifiutare quel regalo, lo avrebbe tenuto fino alla fine, le lacrime scendevano silenziose, mentre la mente portava immagini nostalgiche, non ce la faceva, aveva bisogno di un segnale, un appiglio che la facesse ritornare in sè, sentì un pezzo di ferro premere sulla testa, e si ricordò, quel piccolo anello in argento poteva sembrare senza valore, un semplice accessorio, invece era la cosa a cui teneva di più al mondo.

Ricordò quando lo aveva ricevuto, ricordò quel giorno di due anni e mezzo fa, mentre ritornava in sé, ricordandosi per chi si trovava lì.

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Capitolo 4
*** Il profumo dei ricordi ***


Il profumo dei ricordi pt.2 Il prologo di Tsubaki è finito.
Capitolo che ancora non mi convince, non so assolutamente perchè.
Spero vada tutto bene, mentre raccolgo le forze per l'ultimo prologo.
Ringrazio tutti quelli che recensiscono, leggono, ecc...
Alla prossima
Carcar93

Il profumo dei ricordi
" ti proteggerò io"



Si trovava in palestra, ormai quella era praticamente la loro seconda casa, ed in quel periodo unica, visto che la loro era stata distrutta e messa a fuoco da qualche Kishin, di solito non si allenava, dopotutto il suo ruolo era solo quello di una buki, trasformarsi era solo il suo ordine, il resto era eseguito tutto dal suo maister, lei non faceva altro che eseguire gli ordini impartiti, partecipando in modo distaccato all'azione, ogni tanto si sentiva così, ogni tanto sentiva che non partecipava abbastanza, voleva mettersi in gioco anche lei, aiutare dove poteva, ed anche di più, ogni volta che sentiva il suo maister venir ferito sentiva una stretta al suo cuore, perché non era riuscita ad aiutare abbastanza, forse avrebbe potuto proteggerlo meglio se fosse stata anche lei sul campo, invece lei si trovava solo a venir utilizzata, nient'altro. Era consapevole, però, che se non fosse stato per lei, tutti i Kishin che aveva ucciso Black Star sarebbero ancora vivi, ed allora si sentiva un pò soddisfatta, ma non abbastanza.

Giocava con l'anello in argento che aveva al dito, era semplice, anche se aveva un grande valore per lei, ricordava bene quando le era stato dato, fu una sorpresa per lei, visto che le fu dato dopo la dichiarazione di Black Star, anche se a modo suo. Si trovavano in casa, soli, Black Star era particolarmente strano quel giorno, non stava urlando a squarciagola lodandosi, ma era silenzioso, troppo silenzioso, tanto che si mise paura quando se lo ritrovò di fronte, uno sguardo imbarazzato, nervoso, sembrava che stesse pensando a qualcosa, fin quando non fece la cosa che gli veniva più a genio
-Potresti darmi la tua mano?- chiese alla ragazza, che eseguì l'ordine anche se piuttosto curiosa di sapere cosa stava accadendo, nel giro di pochi secondi si ritrovò con quell'anello al dito e Black Star che le diceva
-Ti proteggerò io... tu non dovrai fare altro che divertirti, d'accordo?- era una frase piuttosto insolita rispetto a quelle sempre dette dal ragazzo, ed infatti Tsubaki ci mise un pò per intendere la situazione ed il significato della frase, ma quando lo capì fu felice, perché, anche se in modo strano, quella era stata una sorta di dichiarazione, per Black Star il significato di "Proteggere" era diverso da come lo intendevano gli altri, per lui "proteggere" aveva diversi significati, quindi quella frase diceva tutt'altro: "Ti proteggerò io... ti farò sorridere io... ti farò divertire io... ti consolerò io... ti salverò io... ti sarò sempre a fianco io... ti amerò per sempre io..." ed ancora e ancora, infiniti significati che Tsubaki aveva inteso, e che era felice di accettare.

-Qualcosa che non va?- chiese il ragazzo, era preoccupato, raramente riusciva a vedere Tsubaki in quello stato, sembrava pensierosa, ed il fatto che di non sapere cosa la preoccupava lo faceva sentire inutile, incapace di mantenere fede alla sua dichiarazione, cercò invano di capire qualcosa dal suo sguardo, ma questa invece rispose sorridente, dicendo che andava tutto bene, un pò si sentì sollevato a quella risposta, ma il sospetto che c'era qualcosa che non andava rimase, seppur debole
-Ti proteggerò io... ricordi?- disse il ragazzo, rinnovando la sua promessa e tutti gli infiniti significati, cercando di far forza alla ragazza, cercando di capire il perché di quello sguardo, ma quella non fece altro che rispondere che andava tutto bene, che non doveva preoccuparsi, che doveva pensare solo ad allenarsi, a diventare il più forte.

Quando vennero chiamati non ci misero molto ad arrivare nella Death Room, e neanche a parlare della missione organizzata per loro, sentivano il peso su di loro, sentivano che il futuro di Death City era nelle loro mani, se fossero stati capaci di distruggere quella macchina, allora avrebbero avuto la possibilità di combattere con più forze a disposizione, altrimenti si sarebbero arresi all'evidenza di un Kishin troppo forte per loro, impossibile da sconfiggere, talmente forte da non poter sapere neanche il loro nome, ma erano sicuri che ce l'avrebbero fatta, sarebbero stati capaci di poter portar un nuovo futuro agli abitanti di Death City, era solo questione di ore.

Si recarono al punto prestabilito, aspettando il segnale per iniziare la missione, Tsubaki era ancora pensierosa, forse nella testa la speranza di poter essere d'aiuto come voleva lei, di poter proteggere, almeno per una volta, Black Star, invece del contrario, poter mettersi in gioco e salvare gli abitanti di Death City, il suo maister si accorse che qualcosa non andava, chiedendo di nuovo
-Tsubaki... è da quando eravamo in palestra che sei strana... cosa c'è che non va?- chiese il ragazzo, mettendosi faccia a faccia con la buki
-Niente...va tutto bene... non preoccupati...su, dobbiamo andare- disse la ragazza alla fine, liquidando le continue preoccupazioni del maister.

Andò tutto liscio, arrivarono al macchinario, Maka e Soul andarono avanti per poter fermare la macchina, ma d'un tratto accadde qualcosa, qualcuno di veramente forte si mise in mezzo, in pochi minuti eliminò Soul e Maka, voltandosi verso di loro, pronti a combattere. Black Star si batté come un leone, cercando di dare il meglio di sé, ma non riuscì a vincere, ogni sua mossa veniva anticipata e annullata, Black Star ce la metteva tutta, ogni suo colpo era tanto preciso quanto potente, ogni suo movimento ben calcolato, ma evidentemente aveva di fronte un avversario più forte di lui, perché riusciva a prevedere ogni mossa, ed infine a reagire mettendo fuori gioco il ragazzo dai capelli azzurri grazie ad un calcio ben assestato sullo stomaco, rendendolo incosciente per un pò.

Tsubaki cercò di far riprendere il maister, ma tutto stava accadendo troppo velocemente, la figura aveva anche eliminato Kid, ed adesso sembrava osservare le buki con fare minaccioso, ordinando di seguirlo, quando udì le parole di Soul capì che quella era l'occasione giusta per poter aiutare qualcuno, per poter salvare Black Star da morte certa
-Anche io... voglio anche io che lui sia salvo- disse la ragazza, decisa
-Ts-Tsubaki! che fai?!- disse il ragazzo, che sembrava essersi ripreso giusto in tempo
-Black Star... non ti preoccupare... ti proteggerò io, almeno per una volta voglio che sia io a proteggere te, e non sempre il contrario... non so quando ci rincontreremo, ma per favore... sta bene- disse la ragazza, per poi dare un bacio sulla guancia al maister, nonostante i due fossero fidanzati.

Tsubaki osservò Black Star continuare a dimenarsi, chiamandola, dicendole di tornare indietro, ma venne ancora stordito dalla figura mascherata, dopo di ciò chiuse gli occhi, non potendo sopportare quella vista, sentiva gli occhi umidi, stava per iniziare a piangere, quando anche lei venne colpita, perdendo i sensi.

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Capitolo 5
*** Dal Paradiso all'Inferno ***


Capitolo complicato.
Non sono un fan di Liz, soprattutto della LizKid.
Ho cercato di spiegare al meglio i sentimenti di Liz, ma non è uscito un granchi.
Riguardo Patty, non vi stupite se in tutta la storia dirà si e no due parole.
E' una mia pessima caratteristica, il trio Kid,Liz,Patty non lo digerisco, mi dispiace in anticipo.
Auguri(in ritardo)
Carcar93

Dal Paradiso all'Inferno

Il letto era scomodo, ogni volta che si muoveva le molle cigolavano rumorosamente, il tubo che perdeva era vicino la sua prigione, rendendole impossibile riuscire a prendere sonno, inoltre c'era da aggiungere il fatto che doveva condividere il letto, già abbastanza stretto per lei, con sua sorella, che di certo non era piccola di statura, per non parlare dell'esecuzione che era appena accaduta, sua sorella era riuscita a dormire subito, lei no, lei era sempre stata quella che aveva paura di tutto, fantasmi, ragni, buio, ed adesso la costante preoccupazione di essere sempre sotto il bersaglio di un'arma non la aiutava di certo.

Non era abituata a tutto ciò, di tutto il gruppo era quella più viziata, dallo shopping extra lusso alle comodità della sua camera, dallo stile dei suoi vestiti al modo di comportarsi, due anni e mezzo fa chiedeva sempre di più, quasi pretendendolo, perché non si sentiva mai soddisfatta, mai completa, adesso invece capiva che non tutto poteva andare come voleva lei, che era meglio accontentarsi delle piccole cose, invece di volere sempre di più, certo, aveva scelto lei di venire lì, come avevano fatto Tsubaki e Soul, ma adesso sembrava avere dei ripensamenti a riguardo.

Tutto era cambiato, a cominciare dal suo aspetto, i capelli erano rimasti lunghi, ma non curati, irti, visto che erano lì da due anni circa, come anche le sue unghie, la sua pelle, era tutto cambiato di lei rispetto a prima, a Death City aveva capelli lisci e curati, le unghie limate e smaltate, la pelle ben curata da apposite creme, mentre adesso era praticamente l'opposto, e tutto ciò non lo sopportava, voleva tornare a casa, ma non poteva. Sua sorella invece non aveva avuto nessun colpo, dopotutto lei aveva scelto come sua sorella, e questo era quello che aveva voluto, l'unica cosa diversa era la sua altezza, leggermente aumentata, per il resto tutto nella norma, anche se, parlando di Patty, nella norma non c'era niente.

Liz ripensò a quel giorno, ricordandosi del perché aveva scelto di scendere dalla paradisiaca Death City all'infernale prigione dove si trovava, perché aveva deciso di buttar via tutto quello a cui teneva.

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Capitolo 6
*** Dal Paradiso all'Inferno ***


dal paradiso all'inferno p.2 Capitolo un pò difficile da scrivere, quasi come il precedente.
Hp cercato di spiegare al meglio cosa pensava Liz, non so se vada bene, oppure no.
Detto questo, il prossimo capitolo sarà sui maister, e come si sentono, anche se sarà un capitolo unico.
Per il resto, siamo notevolmente indietro con la tabella di marcia, visto che per il 20 dovremmo arrivare a 8 capitoli pubblicati, massimo.
Alla prossima
Carcar93
P.s. cambio script, piace?


Dal Paradiso all'Inferno
"
Voleva bene a tutti i suoi amici"


Liz si trovava in quello che era rimasto del quartirere commerciale, ormai le macerie erano aumentate, ed in pochissimi negozianti avevano scelto di rimanere lì per continuare la loro professione,forse per avarizia, visto che la concorrenza era notevolmente diminuita, oppure perchè volevano aiutare gli abitanti della città, invece di ritirarsi nella Shibusen, per poter essere al sicuro e protetti dagli attacchi nemici. Camminava dando un'occhiata a quello che la circondava, oltre alle macerie vi erano negozi che mettevano in mostra articoli interessanti, per non dire inresistibili, e le numerose buste di carta che aveva tra le mani confermava gli ottimi affari, sia della buki sia dei negozianti. Si voltò verso un negozio di abigliamento maschile, in mostra c'era una mantella nera, sembrava fosse strappata, per farla sembrare tetra, ma si notava che era solo un effetto, subito le venne in mente Kid, quel ragazzo adorava quel genere di cose, e forse avrebbe anche potuto comprarla per lui. Poco più avanti, invece, si imbattè in un negozio per giocattoli, vi erano giocattoli di tutti i tipi, ma il suo sguardo si fermò su alcuni peluche di animali, erano carini, e a prim vista sembrava essere morbidi al tatto, automaticamente la sua mente si spostò alla sorella, sicuramente quei peluche le sarebbero piaciuti.


Era impegnata a comprare quella mantella nera ed uno di quel peluche che aveva visto, quando il suo telefono squillò, fece aspettare un bel pò chi stava chiamando, prendendosi tutto il tempo che aveva per poter rispondere, non immaginava, però, che la persona che la stava chiamando era il suo maister, e che la stavano aspettando per poter iniziare la loro seduta per informarsi sulla missione che dovevano compiere.
-Kid? Sto arrivando- disse al ragazzo, che dal tono di voce sembrava essere molto spazientito
-Liz!! Dove sei?!?! stiamo aspettando solo te!! che stai facendo?!?- chiese il ragazzo, urlando attraverso l'apparecchio.
-Stavo solo facendo delle comp- la ragazza non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che il maister l'anticipò, offendendola
-E ti pareva! non pensi mai a cose serie, sei sempre a fare shopping! vieni immediatamente alla Shibusen- detto questo, il ragazzo attaccò il telefono, lasciando la ragazza piuttosto nervosa, e pensare che aveva comprato quella mantella, costata anche un occhio della testa. Fu tentata di tornare indietro, dare indietro quella mantella, ma pensò che sicuramente Kid avrebbe capito la situazione una volta spiegata, era un ragazzo bravo, intelligente, gentile, probabilmente si era comportato così solo perchè era un pò nervoso nei riguardi della missione, tutto qui.

Quando giunse alla Shibusen, Kid la stava aspettando all'entrata, sorrise leggermente, cercando di dare un pò di sicurezza al ragazzo, ed anche calma, visto che si vedeva lontano un miglio che era teso, raccolse aria nei polmoni, per poter spiegare tutta la situazione, ma fu ancora anticipata
-Non fare quel sorriso idiota, siamo in ritardo, e mio padre mi ha anche rimproverato- disse il ragazzo, era nervoso, ed il nervosismo si mischiò anche alla ragazza, che adesso si sentì veramente offesa, mettendo il broncio. Durante la seduta rimase in silenzio, imbronciata, mentre si limitava solo a recepire le informazioni necessarie per poter compiere al meglio la missione, di certo era evidentemente incavolata con il suo maister, ma quest'ultimo sembrava non essersene accorto, ed in più era assolutamente convinto che la colpa era della buki, che si era, come al solito, attardata a fare shopping, invece di lui che stava aspettando lì, facendo la figura dello stupido davanti a suo padre.

In cuor suo, Liz voleva bene Kid, e per questo aveva comprato quella mantella, di solito non amava fare dimostrazioni di affetto, forse perchè per lei erano scontate, per lei era scontato voler bene ai suoi amici, altrimenti non li avrebbe definiti tali, altrimenti sarebbero stati solo "collaboratori", invece non era così, non lo dava a vedere, e forse per questo Kid l'aveva rimproverata, perchè sembrava più una ragazza che pensava solo a se stessa, che pensava solo a far compere, invece non era assolutamente così, lei voleva bene a tutti i suoi amici, Kid incluso, era solo che non lo faceva vedere molto spesso, tutto qui.

Prima di partire per la missione cercò di spiegare perchè aveva tardato, ma ogni volta Kid la fermava, dicendole che era impegnato ad organizzare la missione, invece di perdere tempo in compere come aveva fatto la buki, insomma, non voleva sentire niente, solo lui aveva ragione, e questo gli bastava, mentre la ragazza si innervosiva ancora di più a causa di quel comportamento. Arrivarono al centro dell'accampamento, incontrando tutti gli altri, Maka e Soul andarono avanti, sembrava ce l'avessero fatta, sembrava che quell'incubo fosse finito, ma nel giro di pochi minuti tutto cambiò, una figura mascherata mise fuori gioco tutti i maister, Liz si guardò intorno, non c'erano vie di fuga, avrebbe voluto proteggere tutti, ma non le veniva in mente niente, furono le parole di Soul a farle capire, come anche la conferma di Tsubaki
-Contate anche me...- disse la ragazza, con aria sicura, anche se tutti sapevano che dentro stava tremando dalla paura, mentre anche sua sorella Patty voleva venire, seguendo l'idea di Liz e le altre buki.
-Che fai?!...- disse lo shinigami, cercando una spiegazione, ma, a differenza di Soul e Tsubaki, Liz non ebbe il tempo di parlare, perchè un kishin stordì il ragazzo e lo portò via, mentre lei ebbe solo il tempo di sperare che Kid trovasse quella mantella e capisse, prima di perdere anche lei i sensi, come sua sorella e le altre buki.

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Capitolo 7
*** Una Nuova Missione, Una Nuova Speranza ***


Capitolo 7 Capitolo difficile.
L'idea originale, quella nella mia testa, sembrava bella, ma il problema è stata metterla per scritto.
Ora, se riusco in un miracolo, forse arriverà un altro capitolo entro il 20, altrimenti se ne parlerà dopo il 27.
Ringrazio chi recensisce, legge, ecc...
Alla prossima
Carcar93

Una Nuova Missione, Una Nuova Speranza

Due anni e mezzo, ogni giorno pesava, ogni giorno si faceva sentire, non erano stati capaci di difenderli, non erano stati capaci di esaudire i loro sogni, non erano abbastanza forti, non erano stati in grado di proteggerli, si sentivano come se avessero sputato sulle loro ombre, si sentivano come se fossero stati migliori di loro, come se li avessero rifiutati perché migliori di loro, perché erano solamente buki. Non era così, erano inutili, per l'ennesima volta avevano fallito, per l'ennesima volta avevano dimostrato che non erano niente senza di loro, che riponevano in loro i propri sogni, i propri desideri, ma che da soli non sarebbero mai stati capaci di farcela. Si facevano sentire, le loro innocenti assenze, in ogni gesto della giornata, in ogni momento, quando lo sguardo cadeva su quella moto ben tenuta a lucido, quando si sentiva la mancanza di qualcuno che lo tenesse a bada, oppure quando non c'era qualcuno a consolarlo dopo una crisi, non c'erano più, li avevano persi, non sarebbero stati capaci di ritrovarli, o forse si? forse se si fossero allenati, migliorati, avrebbero avuto la possibilità di ritrovarli, di salvarli, di riportarli indietro, e di dar loro la possibilità di vivere in pace e tranquillità.


Tutto stava nelle loro mani, tutto sarebbe stato deciso da loro.

Kid si trovava nella sala riunioni, organizzava l'ennesima spedizione, con ogni cura in tutti i dettagli, senza margini di errore, quel giorno capì due cose: che non avrebbe mai perso nessuno, e che avrebbe sempre ascoltato cosa gli altri avevano da dire, perché ognuno aveva i propri motivi, le proprie spiegazioni.
Spostò per un'istante lo sguardo sulla mantella che aveva addosso, quando l'aveva trovata non riuscì a non trattenere le lacrime, Liz, quella stupida, l'aveva comprata per lui, lo sapeva, lo sentiva, ed invece lui cosa aveva fatto? l'aveva insultata, non le aveva dato il tempo di farle spiegare, non aveva minimamente voluto ascoltare la sua spiegazione, e quando, alla fine, aveva visto lei sacrificarsi al posto suo, non aveva fatto altro che chiederle
-Che fai?!...-
ma non ebbe neanche il tempo di sentirla parlare, perché un kishin lo colpì, stordendolo, ebbe solo la possibilità di incrociare il suo sguardo, di guardare quella tristezza, quella instabilità, quella paura, non ebbe la possibilità di fare niente.
Sapeva che ce l'avrebbe fatta, sapeva che sarebbe stato capace di rintracciarla, di salvarla.
Ce l'avrebbe fatta.
-Allora Kid, possiamo iniziare la riunione?- chiese suo padre, mentre si avvicinava al figlio
-Non ancora... c'è qualche errore- disse il ragazzo, ancora con il capo chino sulle carte
-Non fa niente...qualche piccolo errore non farà la differenza- disse Shinigami, cercando di tranquillizzare il figliò, ma questi si impuntò, rispondendo
-No! anche un piccolo errore fa la differenza-

                                                  *    *     *

Black Star era in palestra, adesso aiutava le reclute, le allenava, allenamenti asfissianti, senza tregua, impossibili per un essere umano, ed infatti c'era chi se ne andava prima perché troppo pigro, oppure c'era chi proprio non ce la faceva più, chi era ormai stremato sia mentalmente che fisicamente, alcuni avrebbero definito quell'allenamento un "suicidio per corpo e mente", e lo fecero, ma a Black Star non gli importava, la cosa più importante era vederli tutti pronti almeno all'inizio dell'allenamento, non gli importava se qualcuno tagliava la corda, perché quell'allenamento era il suo, che eseguiva ogni mattina.

Aveva capito una cosa, doveva allenarsi, allenarsi tanto quanto gli serviva, tanto quanto doveva per proteggere le persone che amava, spingersi anche oltre i limiti umani, se era quello che serviva per proteggere tutto e tutti, allora si, lo avrebbe fatto, ed una volta capito come fare lo avrebbe insegnato agli altri, avrebbe dato agli altri la possibilità di poter salvare le persone loro care, non gli avrebbe fatti soffrire come aveva fatto lui quando si vide privare di Tsubaki, non lo avrebbe mai permesso.

Teneva ancora l'anello al dito, perché era speranzoso, era determinato come non mai di ritrovare la sua buki, di prenderla, salvarla, portarla indietro e farle vivere di nuovo la vita. Avrebbe avuto di nuovo la possibilità di tener fede a quella promessa "Ti proteggerò io...", non c'era riuscito, l'aveva persa, l'aveva costretta a dover proteggere lui, non era stato abbastanza forte, non era stato capace di fare niente, e per di più non aveva avuto la possibilità di parlarne, di distoglierla dalla sua decisione, non lo avrebbe mai più permesso, mai più.

-Black Star, Kid ti vuole, c'è una nuova missione, conta che tutti siano pronti per tornare sani e salvi- disse Sid
-Non ti preoccupare, digli che sono tutti pronti- disse il ragazzo, non gli importava che non ci fosse nessuno all'appello, tanto era sicuro che ce l'avrebbero fatta, non avrebbe sbagliato la seconda volta

                                                 *     *     *

Maka era diventata maestra, aiutava gli studenti a migliorarsi nell'organizzare strategie, nel capire come bisognava agire. In molti la stimavano, e per di più la ritenevano una eroina, sia perché aveva sconfitto il Kishin Asura, sia perché aveva avuto il coraggio di rialzarsi dopo che la sua buki si era sacrificata per lei, era migliorata, era diventata più forte, aveva imparato a dominare la sua natura di buki, ed adesso poteva essere in grado di richiamare quelle lame quando voleva lei, solo che ogni volta faceva male, perché ogni volta che vedeva la sua lama ne vedeva un'altra, ricordava ancora quella sfumatura di rosso, quei capelli bianchi.

Camminava tra i corridoi della scuola, al suo passaggio gli studenti si scostavano, mentre alle sue spalle iniziavano ad alzarsi i vocii, non era cattiva parole, tutt'altro, erano parole di ammirazione, ognuno giurava che un giorno sarebbe arrivato al livello di Maka, perché non la si poteva superare, lei era troppo perfetta, le sue imprese spettacolari, impossibili, inimmaginabili, non c'era nulla da fare, Maka Albarn era la studentessa migliore di tutta la Shibusen, in grado anche di superare Stein.

Ma alla ragazza questo non piaceva, lei non era così, lei non era perfetta, non aveva compiuto imprese impossibili, lei era solo una semplice, misera, debole maister, incapace di proteggere la sua buki, sacrificatasi al posto suo, non poteva assolutamente essere messa in relazione con Soul, lui l'avrebbe schiacciata su tutti i fronti, perché lei era arrivata lì grazie a lui, grazie alla sua potenza, non perché era brava, forte, intelligente, ma perché Soul era al suo fianco, perché Soul l'aveva aiutata in tutto, da quando catturarono la prima anima fino a quando non si era sacrificato, da quando si era messo in mezzo per proteggerla da Crona a quando l'aveva aiutata con la follia, era sempre stato al suo fianco, fino alla fine, e lei non aveva fatto niente, non era riuscita a proteggerlo, aveva sbagliato, aveva dimostrato che aveva ancora bisogno di lui, ma da allora in avanti si sarebbe dovuta accontentare, perché Soul non c'era più.

-Maka...vieni, forse abbiamo trovato Soul e le altre-
Le parole di Kid la risvegliarono, questa volta l'avrebbe protetto, fino alla fine.

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Capitolo 8
*** Missione per il nemico, Un ritrovamento sperato. ***


capitolo 8 Bene, capitolo 8 finito, tutto ritorna nella tabella di marcia.
Vi lascio con una informazione di servizio, non ci sarà da domani al 27, quindi non sperate di trovare altri capitoli in fretta.
Spero solo di tornare con una buona dose di fantasia e ispirazione.
Ringrazio chi legge, recensisce, ecc...
Alla prossima
Carcar93

Missione per il nemico,
Un ritrovamento sperato.


Soul si svegliò, una sveglia non gradita, visto che la guardia sbatteva con qualcosa come un manganello sulle sbarre di ferro, provocando un frastuono infernale, anche se ormai ci era abituato, non aveva dormito, non c'era riuscito, per tutta la notte aveva sognato di quel giorno, lo sguardo di Maka, le sue paure, si guardò ancora allo specchio, il suo sguardo stanco confermava la sua nottataccia, cercò di riprendersi come poté, per poi dirigersi verso la mensa. La sala mensa era a base quadrata, aveva molto spazio, ma anche lì vi era un pesante senso di oppressione, le mura erano grigie, grigie come la maggior parte delle speranze dei detenuti, che ormai si erano arresi a all'evidenza dei fatti, non sarebbero mai stati capaci di fuggire via da lì.


Soul si andò ad unire a Tsubaki e le due sorelle Thompson, non si preoccupò di Patty, che nonostante la situazione in cui si trovava da due anni e mezzo si comportava sempre come era sempre stata, sorridendo e divertendosi con quello che poteva, l'albino guardò il volto delle amiche, sembravano anche loro stanche, anche loro avevano passato una nottataccia, forse perché era stata l'esecuzione a rendere la notte un inferno, anche se aveva la sensazione che anche loro si erano ricordate di quel giorno di due anni e mezzo fa, rimase in silenzio, perché parlarne non avrebbe fatto altro che riaprire vecchie ferite che in più di due anni non si era ancora rimarginata, anzi sembrava ancora fresca, incurabile.

Stava mangiando con calma quando le guardie chiamarono tutti, dicendo di spostarsi immediatamente nella sala incontri perché il Kishin voleva parlare, al ragazzo non gli interessò altro che prendere di nascosto un altro pezzo di pane nella confusione generale, almeno così avrebbe avuto qualcos'altro da mangiare mentre ascoltava. Il Kishin era già seduto su una specie di trono, ormai lo conosceva già di faccia, e se la ragazze presenti nella sala non fossero state a conoscenza di chi fosse quel tizio, forse starebbero già parlando di lui ricoprendolo di complimenti, aveva i capelli biondi, la pelle pallida, gli occhi blu ghiaccio, iniziò a parlare con la sua solita abitudine di sentirsi al di sopra delle persone
-Bene...Signori! la Shibusen si sta muovendo... è il momento di muoversi anche per noi... quindi, dopo una lunga analisi, ho deciso che qualcuno di voi andrà in missione assieme ai miei uomini più fidati,  verranno chiamati più tardi per poter essere informati riguardo la missione... detto questo, vi saluto- disse il Kishin, per poi alzarsi da quel trono ed avviarsi da qualche parte

                                            *     *     *

-Non ci penso nemmeno!- disse l'albino, si trovava in una piccola stanza, un tavolo al centro pieno di mappe e fogli informativi, insieme a lui c'erano Tsubaki, Liz e Patty, insieme a lui formavano il gruppo scelto dal kishin in persona, e forse era per coincidenza che si trovassero tutti e quattro lì, oltre loro vi era il Kishin in persona, sempre con un sorriso sulle labbra, sicuro di se, con il suo sguardo di sovrastatore, poi c'era Jacques, un suo alievo, molto simpatico a Soul per il suo carattere, i due, infatti, non ci misero molto a fare amicizia, aveva i capelli castano chiaro, e gli occhi verde scuro, era gracile di corporatura, anche se il solo fatto di essere l'alievo del Kishin in persona faceva capire che con lui non si scherzava affatto, vi erano, oltre loro, un paio di persone, semplici esseri umani che si erano uniti al Kishin per paura.

-Andiamo...è l'unica possibilità di poter fare una mossa- disse il Kishin, non curante della risposta negativa della buki
-No! è praticamente impossibile per noi...- disse il ragazzo, insistendo su quanto sosteneva, quel piano era assurdo, impossibile, non avrebbe portato altro che la morte
-Su, Su, non è impossibile Soul, e poi se organizziamo una strategia ben organizzata potremmo anche farcela senza gravi ferite... o perdite- disse Jacques, che cercava di convincere l'amico ad accettare quel piano, non aveva mai visto di faccia quella persona, e da come lo descriveva Soul non sentiva altro che una scarica di adrenalina, sarebbe stato bello combattere con lui.
-Cos'è che ti fa dire che non andrà bene?- chiese il ragazzo dai capelli castani
-Cosa?  è un pazzo scatenato, un maniaco... ed è dannatamente forte, intelligente ed abile, vuoi qualcos'altro?- chiese Soul all'amico, che sembrava stesse morendo dalla curiosità.

La situazione sarebbe rimasta bloccata ancora per molto, con Soul che si rifiutava categoricamente di intraprendere quella missione, e non avrebbe di certo trovato altri modi per poter colpire la Shibusen, mentre il Kishin non voleva altro che avviarla, era l'unica soluzione possibile, e secondo i suoi calcoli quella missione sarebbe andata bene, dopotutto stava mandando lì il suo alievo, e quattro buki di altissimo livello, sensa considerare anche un gran numero di umani che si erano candidati volontariamente a quella missione, quindi decise di concluderla lì

-Basta! questa è la missione, ecco a voi tutte le informazioni... partirete tra mezz'ora, buona fortuna!- detto questo il Kishin andò via da quella stanza, non interessato a ciò che stava accadendo alle sue spalle.

                                              *     *     *

Obbligato, Soul partì in missione, non ci misero molto ad arrivare nel luogo prestabilito, era una grotta profonda, ben nascosta da una fitta foresta del centro europa, prima di addentrarvisi erano in circa una trentina, conmpresi Jacques, Tsubaki e le due sorelle Thompspon, il resto erano soldati volontari, ma quando arrivarono alla fine di quella grotta erano solo in cinque, Soul, Jacques, Tsubaki, Liz e Patty, perché? il problema furono le migliaia e migliaia di trappole che quello stupito dalla mente malata aveva deciso di mettere come autodifesa, aveva trovato già qualche trappola attivata, ma pensò fosse stato un animale ad attivarla.

-Allora, sei pronto?- disse Jacques all'amico, che sembrava essere ancora titubante all'idea, si trovavano davanti ad una porta in legno, strano trovarla lì, ma era vera.
-Vuoi un ultimo avvertimento?- chiese l'albino, ricevendo subito una risposta affermativa dall'amico, che sembrava volerlo per piacere e non per precauzione
-E' un maniaco della vivisezione...- detto questo si avvicinò alla porta, sentendo delle voci parlare, subito si allarmò, dicendolo anche agli altri.

Quando aprì la porta, però, ebbe una bella sorpresa, oltre a quel maniaco di Stein che si trovava seduto su una sedia, vi erano altre tre persone, una aveva i capelli neri e gli occhi gialli, alto, un altro era muscoloso, pelle scura e capelli azzurri, la terza invece era una ragazza, formosa, capelli biondo cenere e occhi verde smeraldo
-Maka?!-
-Soul?!-

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Capitolo 9
*** Gioie, Incomprensioni, Macerie. ***


Capitolo 9 Capitolo un pò lungo, forse perché sono tornato, forse perché non potevo dividerlo.
Ringrazio chi ha recensito, letto, ecc...
Chiedo solo una cosa, la storia va bene?
Domando perché molto probabilmente avrà un seguito, ma niente di definitivo.
Alla prossima
Carcar93

Gioie, Incomprensioni, Macerie.


Quando aprì la porta ebbe solo una manciata di nanosecondi per poter osservare la stanza, era piccola, scavata nella roccia, ma nonostante tutto la pavimentazione era in legno, ornata con un semplice tappeto di un verde scuro, una caldaia vecchia, alimentata a legna, arrugginita, vi era poi un tavolo e qualche sedia in legno, ed infine un semplice letto, tutto qui. La grotta, inoltre, era stata preparata anche per far entrare la luce del giorno attraverso un buco nel soffitto, in modo da far entrare anche l'aria, e, sembrava strano, ma lì dentro c'era anche dell'elettricità, visto che c'erano un televisore ed una lampada appesa al soffitto per la notte.

Ma la cosa che gli importava di più era un'altra, una ragazza dai capelli biondo cenere ed occhi verdi si trovava in stanza, non la vedeva da tempo, molto tempo, 945 giorni per l'esattezza, li aveva contati, uno ad uno, giorno dopo giorno, forse per farsi forza, forse perché credeva che un giorno quella sicuramente lunga conta avrebbe avuto termine, ed adesso sembrava di si, adesso che quella ragazza si trovava lì sembrava che tutto fosse finito
-Maka?!- chiese con voce flebile
-Soul?!- rispose la ragazza, facendo si che i due potessero ritrovarsi dopo tanto tempo, riabbracciarsi
-Perché?! Perché lo hai fatto?!- chiese la ragazza, tenendosi stretta alla buki, mentre iniziava a piangere
-Beh... io...- il ragazzo annaspava, era felice, tanto felice che Maka fosse lì davanti lui, ma ora come ora non aveva assolutamente voglia di affrontare quel problema.

Nello stesso istante anche Black Star e Tsubaki si erano riuniti, lasciandosi andare alle loro particolari manifestazioni di amore
-Tsubaki... mi dispiace... quella volta non sono stato abbastanza forte per proteggerti... mi dispiace averti ridotto in queste condizioni...- disse il ragazzo, notando il volto della buki, ed il suo vestito, quello che le piaceva tanto, quello che lui le aveva regalato e che adesso era sporco, strappato, ridotto a brandelli
-Non ti preoccupare... è stato un mio sbaglio...- disse la ragazza, conservando un'espressione di finta sicurezza
-Balle! anche se hai scelto tu... ho sbagliato... e non lo farò più... Tsubaki.... so che già ho infranto questa promessa... ma posso "proteggerti" di nuovo?- chiese il ragazzo, sincero, talmente sincero che la ragazza non ne poté più, scoppiando in un pianto disperato, lasciandosi abbracciare dal proprio maister, lasciandosi consolare, cercando di dimenticare quei due anni difficili, impossibili, alla quale era riuscita a resistere solo grazie alla forza di volontà, solo grazie all'idea che un giorno avrebbe rivisto il suo maister.

-Liz! Patty!- disse lo shinigami, una volta intraviste le due sorelle, le due Buki che aveva sempre voluto bene, anche se l'ultima volta che le aveva viste non si era comportato giustamente con loro
-Mi dispiace... mi dispiace...- continuava a dire il ragazzo, che adesso sembrava mostrare una parte di lui praticamente scomparsa in quei due anni di distacco
-Kid... ti prego... non ti preoccupare... è tutto finito- disse Liz, che era dannatamente felice mentre cercava di calmare un ripetitivo Kid, che continuava a scusarsi su quanto era successo.
-Mi dispiace... mi sono comportato come una bestia... non ho minimamente pensato di poter sentire la tua versione dei fatti... non ho fatto altro che pensare alla mia immagine, al mio imbarazzo... scusami- disse il ragazzo, che poi aggiunse, dopo essersi ricordato della mantella regalata e che adesso stava indossando
-Grazie mille anche per la mantella... mi piace molto- disse il ragazzo
-Ne sono felice... l'importate è che adesso sia tutti finito- disse Liz, stanca, voleva tornare a casa
-E' tutto finito... non ti preoccupare- disse il ragazzo, confermando ciò che aveva detto la sua buki.

Era un quadretto felice quello che si trovava in quella stanza, le vecchie coppie si erano riunite, ed adesso sprizzavano felicità da tutti i pori, incuranti di quello che stava accadendo intorno loro, e fu solo Stein a farli riprendere, battendo le mani come vecchia abitudine di quando si trovava alla scuola, quando si trovava ancora ad insegnare prima di quell'incidente di circa un anno fa
-Bene... sono molto felice che le coppie si siano riformate, ma posso chiedervi una cosa? Lui chi diamine è?!...- disse indicando Jacques, agendo quasi come un vecchio pazzo che si impressionava di tutto e tutti, mentre il ragazzo lo osservava con aria divertita, non per come si si stava comportando adesso, ma perché prima l'aveva visto, mentre il suo amico e le altre buki stavano parlando con gli altri ragazzi lì dentro, quello scienziato pazzo aveva osservato tutti con aria omicida, analizzando la situazione passo dopo passo, azione dopo azione, cercando di tenere a bada quella follia che lo aveva ridotto a rintanarsi in quella grotta.
-Io?... beh, Soul può spiegare... dopotutto è il mio compagno, non è vero?- rispose con aria calma e pacata il ragazzo
-Io?!...- disse Soul, tirato in ballo per nessun motivo, e senza neanche volerlo poiché si trovava ancora stretto alla sua maister, anche se si poteva dire fosse il contrario
-Beh... come dire... Noi e Jacques siamo qui... per una missione...- disse il ragazzo, tralasciando chi fosse stato a mandarli lì.
-Come dire "Missione"? chi ti ha mandato qui?- chiese Maka, che non era di certo perspicace per caso
-Va bene... vi dirò tutto io, ma prima di tutto mi presento, mi chimo Jacques, e sono l'allievo del Kishin Yokubo, piacere di conoscervi. Io, Soul e le sue amiche siamo venuti qui in missione da parte sua...- disse il ragazzo, lasciando una pausa di silenzio, forse volontariamente, perché voleva far intendere la situazione ai ragazzi della Shibusen
-Come "in missione da parte sua"... cosa significa?- disse Kid, sia preoccupato per come si stavano mettendo le cose, sia perché non voleva assolutamente pensare che Liz e Patty e le altre buki stessero lavorando per il nemico adesso, come anche Black Star e Maka non volevano crederlo.
-E posso chiedere l'obbiettivo di questa missione?- chiese Stein, che adesso sembrava essersi calmato, come se quello scatto di prima non fosse accaduto
-Beh... è lei mio caro scienziato... per decisione del Kishin in persona lei ha avuto il permesso e l'ordine di venire con noi, non c'è altra scelta- disse il ragazzo, deciso e al tempo stesso divertito.

La situazione era cambiata, la gioia tra i maister e le buki era diventata insicurezza, non volevano credere che le loro armi erano passate dalla parte del nemico, ma non potevano nemmeno non credere alle parole di quel ragazzo, che sembrava stesse dicendo la verità. Inoltre Stein aveva già fatto la sua mossa, evitando una serie di proiettili si era avvicinato ad un pulsante nascosto della stanza, facendo tremare, una volta premuto, l'intera grotta, dando inizio alla fuga di tutti i presenti lì dentro.

                                                                                *     *     *

Mentre tutto ciò stava accadendo lì dentro, una figura stava aspettando ordini, aveva i capelli biondi, la pelle candida, quasi bianca, gli occhi di ghiaccio, rispose subito quando il telefono squillò
-Yokubo a rapporto- disse
-Kishin Yokubo... il Padrone ha deciso e ha preferito che sia meglio eliminare il professor Stein... dia l'ordine ai suoi sottoposti- disse una voce femminile
-Agli ordini- rispose il Kishin, per poi parlare con i suoi
-Andate, non fate uscire nessuno da lì, uccideteli... tutti! nemici o amici- disse, prima di allontanarsi da lì

                                                                      *    *    *

Ci furono parecchi problemi, prima di tutto la grotta che crollava, le incomprensioni tra buki e maister, che dopo due anni di distacco si erano arrugginiti nel combattere insieme, inoltre migliaia di persone che stavano entrando e che volevano ucciderli a tutti i costi, anche se erano amici e nemici, non c'era differenza tra loro.
-Perché non mi hai detto che eri con il nemico?- chiese Maka alla sua buki, mentre allontanava nemici a suon di calci
-Beh, sai com'è... la prima cosa che ti viene in mente appena ritrovi una persona che non vedi da tanto tempo, di solito, è quella di dirgli cattive notizie...- disse Soul sarcastico, mentre falciava persone a non finire con la sua lama
-E poi chi ti ha detto che io stia lavorando per il nemico?- aggiunse il ragazzo
-Come? non è vero?- disse Maka, sorpresa da quella domanda, fermandosi per aspettare risposta
-Beh... io- stava cercando di spiegare l'albino, ma Kid lo interruppe
-Potreste rimandare tutto a dopo?... abbiamo bisogno di aiuto, qui sta cadendo tutto!- disse lo shinigami, mentre allontanava nemici con i suoi poteri
-Senti... non posso spiegarti tutto adesso, ma una volta tornati alla Shibusen ti dirò tutto- disse il ragazzo, lasciando Maka felice, perché la sua buki era rimasta fedele alla Shibusen

Giunsero fino all'entrata della grotta, c'erano ancora persone che stavano entrando, l'unica soluzione era scavarsi una via di fuga, Kid chiese alle due sorelle di trasformarsi ed iniziare la risonanza, piuttosto debole, ma abbastanza forte da creare una via di fuga laterale
-Tutti dentro...- disse Stein, facendo entrare prima Kid con le due sorelle ancora in mano, poi Tsubaki e Black Star, infine entrarono lui e poi Maka
-Soul!- chiamò la ragazza, la sua buki stava ancora cercando di combattere insieme a Jacques, cercando di allontanare i nemici in modo da poter scappare anche loro senza problemi
-Vai... adesso arrivo- disse l'albino alla maister.

Nel giro di pochissimi secondi successe di tutto, Soul venne ferito sul fianco destro, poi un'enorme esplosione fece crollare tutto.
Dove pochi secondi prima si trovava Soul, adesso non c'erano altro che macerie.

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Capitolo 10
*** Perché Soul... è morto. ***


Capitolo 10 Capitolo corto, ed anche brutto, visto che è un PoW.
Spero solo di aver fatto intendere i sentimenti di Maka, tutto qui.
Per quanto riguarda la storia, il prossimo capitolo andrà avanti, ma non so quando pubblicherò, problemi che si accumulano.
Alla prossima
Carcar93
P.s. ci saranno errori sicuramente.


"Perché Soul... è morto."

Perché? cos'è successo? non lo so, non ho capito bene. Un momento fa ero nella grotta, stavo correndo con Soul e gli latri, ero felice perché avevo ritrovato Soul, perché, anche se arrivato lì con il nemico, non aveva minimamente pensato di tradire la Shibusen, non so esattamente come avrebbe fatto a salvare Stein, ma mi fidavo di lui, ero sicurissima che in un modo o nell'altro avrebbe fatto si che il professore si salvasse, perché lui è così, non era un doppiogiochista, era sincero, altruista, fedele.

L'ultima cosa che mi ricordo era Kid che apriva un varco, era una specie di tunnel, potevo vedere la luce del sole nel fondo, Kid si butta per primo, seguito da Black Star e Tsubaki, Stein sta ancora aspettando me, sono ancora impegnata a levare di mezzo i nemici, dovevo fare in fretta, stava per crollare tutto, aveva iniziato di botto, non ho capito come, non ho capito il perché, ma tutto d'un tratto il pavimento della stanza di Stein era iniziato a tremare, per poi iniziare a vedere i primi pezzi della grotta cadere, eravamo usciti subito, ma siamo stati bloccati da delle persone vestite in nero, ci attaccavano con l'unico scopo di ucciderci. Raggiungiamo l'uscita della grotta, non possiamo far altro che creare un'altra via di fuga, per ultima ero entrata io, subito dopo Stein, aspettavo, aspettavo Soul, perché non volevo perderlo un'altra volta, non ancora, adesso sarei stata io a proteggerlo, e non il contrario, perché non lo avrei più tollerato, non avrei mai permesso a Soul si proteggermi.
-Soul?!- lo chiamo, perché deve fare presto, sta per crollare tutto
-Vai... adesso arrivo- mi dice, è impegnato, ma deve muoversi, altrimenti...

Le rocce cadono, una violenta esplosione, non ho capito chi sia stato, e nemmeno il perché, mi ci vuole un pò di tempo per capire la situazione, dove poco prima si trovava Soul adesso non c'erano altro che rocce, macerie, e lui? non lo vedevo, non riuscivo a vederlo, forse era stato... No! non voglio crederlo, lui è vivo, ne sono sicura, ma allora perché questa sensazione all'altezza del petto, perché non riesco più a muovermi, le gambe tremano, non riesco a fermarle, come se avessero già capito cos'è successo, e molto probabilmente anche il mio cuore, ma perché allora il mio cervello dice ancora di no, perché mi sta dicendo di sperare in qualcosa di inutile, mi sta dicendo di muovermi e di andare a spostare quelle rocce, ma quando mi faccio coraggio mi sento prendere per il braccio e tirare all'indietro.

Quando arrivo alla Shibusen non posso fare nient'altro, mi hanno lasciato nel mio appartamento, è rimasto vuoto per due anni e mezzo, ma adesso sembra un'eternità, adesso che lui...adesso che lui... adesso che... non riesco a finire la frase, non ci riesco, non voglio... delle lacrime scendono, gli occhi bagnati, il cuore spezzato... prima potevo sperare, potevo credere che un giorno quella porta si sarebbe aperta, e Soul fosse entrato con la solita aria di sempre, come se non fosse successo niente, come se quei due anni e mezzo fossero passati senza problemi, senza preoccupazioni, invece adesso lo so, adesso sono sicura che lui non tornerà più... perché Soul... è morto.

Non potevo fare più niente, non volevo fare più niente, mi sentivo vuota, distrutta, annientata, rivedevo ancora quelle immagini, quelle rocce che cadevano, che franavano su Soul, non avevo potuto fare niente, non ero stata capace di proteggerlo, ero rimasta ferma, ad aspettarlo, chiamandolo, senza andare lì per aiutarlo, lo avevo visto solo di spalle, prima di veder tutto crollare. Ero rimasta immobile, ferma, incapace di muovermi, a vederlo combattere, aspettandolo, invece avrei potuto fare molto di più, avrei potuto andare lì, aiutarlo a combattere e a scappare via, invece ero rimasta lì, ferma, forse perché mi fidavo troppo, oppure perché... no! non voglio pensarlo!... non voglio pensare che non mi sono mossa solo perché non volevo abbastanza bene a Soul, non voglio assolutamente credere che lui non era importante per me... lui era tutto... io... lo amavo.

Gelosia, forse è questo quello che provo. Sono gelosa, gelosa di Kid e Black Star. Perché? Perché loro hanno avuto la possibilità di poter riavere Liz, Patty e Tsubaki, non è giusto... non mi sembra giusto, non è giusto che loro adesso possano godersi quelle vecchie compagnie che hanno sempre avuto, e che hanno sempre desiderato in questi due anni e mezzo, mentre io sono costretta qui, a rimanere sola, vi odio... non ce la faccio più, siete cambiati, non siete più quelli di prima, non siete più quelli che avrebbero dato di tutto per salvarli, adesso siete diversi, non vi riconosco più... non voglio riconoscervi più!

State lontani da me, non venite a parlarmi, io sto bene, me la caverò, un giorno riuscirò a riprendermi, ma ora, per favore, lasciatemi stare, state lontani da me, perché voi non siete più i miei migliori amici... ormai non siete più niente per me... l'unico che voglio ancora bene è una sola persona, era alto, capelli bianchi, pelle scura, occhi rossi, strafottente, ma anche comprensivo nei miei confronti... peccato una cosa... è morto! è morto! non posso farci niente, sperare che torni non farà niente, Soul è morto!
Morto!

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Capitolo 11
*** La battaglia ha inizio. Soul è ancora vivo? ***


Si entra nel vivo della long, questione di 4 massimo 5 capitolo e tutto finisce.
Forse il capitolo di oggi e complicato da capire, cercherò di migliorarlo.
Ringrazio chi legge, recensisce, ecc...
Alla prossima
Carcar93

La battaglia ha inizio. Soul è ancora vivo?

Nei giorni seguenti la situazione era cambiata, il gruppo, che tranne Soul, ormai morto, si era riunito dopo quel lungo periodo, ormai sembrava che fosse quasi tutto tornato alla normalità, ma invece non era così, le cose erano cambiate, solo una persona del gruppo sembrava non essere felice a riguardo, Maka si comportava in modo strano, era logico che la perdita della buki avrebbe ferito profondamente la maister, e per questo avevano deciso di lasciarla sola, per darle il tempo di riprendersi, ma sembrava che questa così tanto attesta ripresa tardasse ad arrivare, come se la ragazza incolpasse qualcuno del gruppo di aver ucciso con le loro stesse mani Soul, quando invece tutti sapevano che era successo tutto a causa della frana, nessuno avrebbe avuto l'intenzione di uccidere Soul dopo averlo trovato dopo così tanto tempo.

-Allora?- chiese Black Star a Tsubaki, la buki veniva da casa della sua migliore amica, ma sembrava non avere belle notizie da portare.
-Niente...- rispose la ragazza, chiudendo la porta di casa sua dietro le spalle, ripensava ancora a quello che era successo poco fa, non poteva crederci, riteneva che Maka, anche dopo quel lungo lasso di tempo, fosse ancora la sua migliore amica, ma invece era cambiato qualcosa, ed il comportamento di Maka era la prova evidente di ciò. Appena arrivata lì, la ragazza dai capelli biondo cenere l'aveva fatta entrare, nonostante avesse ancora il pigiama addosso e uno sguardo triste e rosso a causa degli innumerevoli pianti, le aveva offerto qualcosa, come era di buona educazione fare, iniziando a parlare, anche se era più Tsubaki che parlava, mentre Maka si limitava a rispondere con qualche monosillabo o con qualche semplice e breve frase, sempre con un tono di voce spento, assente. Forse l'errore di Tsubaki era iniziato quando la ragazza aveva iniziato a parlare del pianoforte che si trovava in quella casa

-L'unico che era veramente bravo a suonarlo era...- Tsubaki si fermò, portando una mano davanti la bocca come per fermare definitivamente la sua voce, ma ormai quello che aveva detto era stato detto, ed infatti Maka finì la frase al posto suo, avendo capito da subito a chi si voleva riferire l'amica
-Soul...- disse, sempre con quel tono spento, innescando, però, una reazione, la maister, infatti, si chiuse a riccio, portando le ginocchia all'altezza del petto, mentre lentamente iniziava l'ennesimo pianto disperato, inutile, che di certo non avrebbe portato indietro Soul, ma che avrebbe avuto come unico effetto quello di aprire ancora di più la ferita, già profonda senza l'aiuto dei pianti della ragazza.
-Maka!... mi dispiace... non volevo...- disse Tsubaki, avvicinandosi all'amica, cercando di calmarla quanto più possibile, anche se senza risultati
-Su... sono certa che Soul non avrebbe voluto vederti ridotta così... devi reagire...- disse la buki, cercando di calmarla, che sembrava esserci riuscita, ma ottenendo una reazione del tutto inaspettata
-Che hai detto?! "Soul non avrebbe voluto"?! cosa ne sai tu!?- iniziò ad urlare Maka verso l'amica,
-Nessuno conosceva Soul!... nemmeno io!... ed adesso devo stare zitta a sentire di te che capisci Soul!?- continuò la maister, mentre andava ad aprire la porta
-Vai via!- Tsubaki cercò di spiegare, ma non c'era niente da fare, Maka non voleva ascoltare più niente.

-Almeno le hai detto della riunione con Shinigami?- chiese Black Star, richiamando l'attenzione della buki su qualcos'altro
-Certo... ma mi ha detto che se ci sarà Stein non verrà- rispose la ragazza, Maka, infatti, riteneva che il l'ex-professore fosse stata la persona ad uccidere Soul, volontariamente o involontariamente non le interessava, sapeva solo che il meccanismo di frana era stato attivato dallo scienziato e quello per lei era abbastanza da poter accusare della morte di Soul, quando, infatti, Stein spiegò che quella frana non era involontaria, ma era stato lui stesso a causarla con un meccanismo, Maka dovette essere trattenuta da Black Star, altrimenti la ragazza avrebbe ridotto malamente il professor Stein, o almeno quelle erano le intenzioni.

                                                                        *    *    *

I giorni passarono, ed ormai la situazione si andava sempre più peggiorando, la linea di kishin si era notevolmente avvicinata, inoltre la frattura interna al gruppo aveva notevolmente ridotto la forza della scuola, visto che Maka non aveva assolutamente intenzione di scendere sul campo di battaglia.
-Padre... dobbiamo fare qualcosa... la situazione è peggiore del previsto, i kishin possono attaccare la città da un momento o l'altro- disse Kid, anche se consapevole che anche gli altri presenti in quella sala erano a conoscenza di quella situazione, e nonostante si sforzassero tutti per poter pensare a qualcosa che riesca a cambiare la situazione, anche se di poco, ma non c'era nessuna idea, nessuna soluzione possibile, molto probabilmente avrebbero solo dovuto attendere che i kishin attaccassero e cercare di eliminarli una volta per tutte.

Fu così infatti, il giorno dopo la sirena diede l'allarme, tutti gli abitanti della città ebbero l'ordine di ritirarsi nella Shibusen, mentre tutti i maister e buki scesero in città, iniziando a perlustrare la città, eliminando ogni kishin si ritrovassero davanti. La città era diventata un inferno, palazzi che crollavano, corpi sia di kishin che di studenti e buki, ormai non c'era più ordine in quella città, solo sangue e fuoco, c'era chi riusciva a farsi la sua fama in quella battaglia, portando il conto di quanti nemici aveva sconfitto, ma poi quella fama diventava ricordo quando si incontrava un nemico più forte. Non si capiva più niente, si contavano dispersi, feriti e morti da tutte e due le parti, chi si era dato alla fuga per la paura, chi invece era stato ferito ed adesso si ritrovava fermo da qualche parte della città, aspettando che la morte arrivasse o per mancanza di sangue o a causa di qualcuno di passaggio. Nel frattempo Kid e Shinigami guidavano le fila, come il Kishin Yokubo per i nemici
-Padre... dobbiamo fare qualcosa, abbiamo bisogno di aiuto, di qualcuno che lasci sfogo a tutta la propria forza, senza freni... come se fosse una bestia assetata di sangue...- disse il ragazzo, facendo la descrizione di un killer o di un kishin, erano simili dopotutto.
-Pensaci... hai qualcuno del genere...ma sarà difficile convincerla...- disse Shinigami al figlio, che non ci mise molto a capire

Nel frattempo qualcuno alla porta bussava, Maka si andò ad affacciare
-Ho sentito che rivorresti Soul... dimmi, accetteresti qualunque cosa pur di riaverlo?-

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Capitolo 12
*** "Non dire che delle persone sono morte quando non lo sono" ***


Eccomi qui, dopo un pò di tempo.
La storia sta per finire, nel giro di due capitoli sarà tutto finito, finalmente per voi.
Ringrazio chi legge, recensisce, ecc...
Alla prossima
Carcar93

"Non dire che delle persone sono morte quando non lo sono"

Doveva ringraziarlo, se non era stato per lui forse a quest'ora lui sarebbe...


Si trovava sull'uscio di casa, aspettava appoggiato alla porta di ingresso, osservando Maka con i suoi occhi blu ghiaccio, la proposta era allettante, era sicuro che la ragazza non avrebbe rifiutato, dopotutto l'aveva spiata per tutto il tempo, aspettando il momento giusto per agire, per farle quella proposta, alle sue spalle il rumore della battaglia, mentre davanti lui la ragazza muta, che continuava a fissarlo con occhi titubanti ma allo stesso tempo allettati da quella proposta, non sapeva cosa fare, accettare e passare per la parte del nemico oppure rimanere dalla parte della Shibusen, rimanere dalla parte delle persone che non si erano minimamente preoccupate della sua situazione, dei suoi sentimenti. Anche Soul lo aveva fatto, involontariamente, si era ormai arreso a dover collaborare con il nemico, ma non perché aveva scelto lui, era per un altro scopo, forse per tornare alla Shibusen, e forse così avrebbe potuto fare anche Maka, collaborare con il nemico non per tradire la Shibusen, ma solo per riprendersi Soul, nient'altro che quello.
-Accetto...- rispose, decisa
-Bene... sentirai un pò di dolore all'inizio, ma per il resto sarà tutto una pacchia...- disse il Kishin, sistemandosi i capelli come un gesto regale, per poi circondare il corpo di Maka con delle mani d'ombra, erano strane, nere con dei riflessi violetti, la presero lentamente, iniziandola a tirare verso il basso, dove una pozza di altro liquido nero l'attendeva, oppose solo resistenza all'inizio, per paura, ma poi si lasciò andare, capendo che quello era il suo prezzo per riavere Soul, quando ne uscì, però, era tutta un'altra persona, lo sguardo assetato di vendetta, il braccio destro già trasformato in falce, era cambiata, la sua parte buki, unita ad un pò di sangue nero e follia, avevano preso il sopravvento.
-Ottimo... adesso seguimi...- disse Yokubo, aspettando che la ragazza uscisse per poi distruggere la casa
-Questo è un avvertimento per i tuoi amici... con Yokubo non si scherza... mai!- disse sorridente, per poi andarsene con Maka al seguito.

Era ferito, ma i suoi nuovi poteri lo stavano aiutando parecchio, nel giro di pochi giorni sarebbe stato di nuovo in forma

Kid aveva corso più velocemente possibile per poter raggiungere la casa di Maka, aveva assolutamente bisogno di lei per poter vincere quella battaglia, quasi si sentiva in colpa nel chiedere alla sua amica di lasciarsi andare, di utilizzare la forza della sua natura di buki al cento per cento, anche se ciò era un'arma a doppio taglio visto che la ragazza non avrebbe più obbedito agli ordini di qualcuno, ma forse era meglio così, avrebbe chiamato la ritirata così da lasciare i kishin per le strade ed in balia di Maka, il problema sarebbe stato dopo, quando, a battaglia finita, avrebbero dovuto affrontare Maka per poterla calmare, visto che troppo tempo in quella natura sicuramente era controproducente nei confronti nella ragazza e della sua coscienza. Ebbe una brutta sorpresa, però, quando arrivò all'appartamento della ragazza, la porta era aperta, e tutto era distrutto, dal divano ai mobili, mosse i primi passi in quella camera, cercando di capire cosa era accaduto lì dentro, Maka era sicuramente una ragazza ordinata, tutto quello non avrebbe potuto farlo lei, soprattutto rompere il pianoforte di Soul, quello era praticamente impossibile, sicuramente era stato qualcun altro, ma chi?
Cosa fare adesso? Maka era la sua ultima carta disponibile, dovevano fare assolutamente qualcosa altrimenti sarebbe stata la fine per loro e per tutta la Shibusen, doveva riflettere in fretta, trovare una soluzione, ma qualcosa di peggio lo attendeva, la ricetrasmittente iniziò a parlare
-Kid!...Kid! devi tornare subito qui... in fretta... Maka...- la trasmissione fu interrotta, Liz, dall'altra parte, era impaurita, il segnale distorto non faceva capire al meglio cosa stava accadendo, ma una cosa era certa, doveva tornare subito indietro e Maka c'entrava di sicuro.

Doveva tornare subito a casa, sentiva che erano in pericolo, doveva salvarli, ed ora che era padrone dei suoi nuovi poteri poteva farlo, ne era certo.

-Maka... no!... ferma!- disse Liz, mentre evitava l'ennesimo fendente da parte di Maka, era come indemoniata, non riusciva più a fermarsi, combatteva contro tutti, peccato che quei "tutti" erano i suoi amici, come Liz, Kid, Black Star, ma la cosa che sembrava essere più incredibile era un'altra, Maka stava obbedendo a qualcuno, il Kishin era con lei e le diceva tutto quello che doveva fare, chi attaccare.
-Non può essere... perché è così?- chiese Tsubaki, mentre evitava un altro fendente.
-E' la sua natura buki...non riesce a distinguerci dal Kishin...- disse Kid, preoccupato
-Ahahah... non confondete... non è che io sia il nemico... è che adesso siete voi ad essere i nemici... Maka ha accettato di obbedirmi... e lei farà quello che dico io!- disse Yokubo, guardando tutti dall'alto, sicuro di sé.

Tutti rimasero interdetti a quella rivelazione, mentre Maka continuava a colpire Stein, come se ce l'avesse continuamente con lui,per uno strano motivo
-Maka... non ho detto di combattere contro di lui!- disse il Kishin, notando che la ragazza non lo stava ascoltando
-Stein!...Maka ce l'ha con il professore da quando siamo tornati... pensava fosse stato lui ad uccidere Soul- disse Kid, mentre osservava quello scontro tra la maister e lo scienziato.
-Maka... vuoi o non vuoi rivedere Soul?! io posso riportarlo indietro dalla morte!- disse Yokubo, continuando a ricordare alla ragazza chi comandava tra i due.

L'avrebbe salvata, ne era sicuro.

D'un tratto qualcuno intervenì, una catena, ogni anello colorato di rosso e nero e dentato con degli spuntoni di colore nero e dai riflessi violetti, alla fine della catena si trovava la lama di una falce, anche questa dalle striature rosse e nere, andando a catturare Maka, ferendola con le punte della catena, chi teneva in meno quella catena era un ragazzo dai capelli lunghi, bianchi, occhi rossi, carnagione scura
-Non dire che delle persone sono morte quando non lo sono-

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Capitolo 13
*** Fine ***


Ritorno solo per finire la ff, odio le cose incomplete.
Per il futuro non so se tornerò con una Long, mi ci vorrà tempo, molto tempo
Ringrazio tutti di tutto
Carcar93


Fine

Soul era lì, nessuno ci credeva, dopotutto tutti lo credevano sepolto sotto uno strato di macerie, lo avevano visto tutti, avevano visto quelle grandi rocce cadere su di lui, e allora perché si trova lì, e soprattutto perché adesso non è più una falce, ma una nuova arma? Da dove è uscita fuori quella lunga catena chiodata? Nessuno dei presenti se lo poteva spiegare, Black Star, Kid, Liz e tutti gli altri presenti rimasero in silenzio di tomba, cercando ancora di capire se quello che avevano di fronte era un’imitazione, un fantasma oppure Soul in carne ed ossa.

Tra tutti i presenti, però, solo due persone erano i più stupiti, il Kishin Yokubo, e soprattutto Maka, il primo perché non poteva immaginarselo, lui era morto, lo aveva visto anche lui, e, consapevole che far tornare in vita l’albino per poter ricattare Maka era solo un misero trucchetto, adesso si ritrovava colto con le mani nel sacco, inconsapevole di cosa potesse accadere nella ragazza, che adesso, anche se ancora con uno sguardo diverso dal solito, stava guardando la sua ex-buki stupita, aveva la catena stretta attorno alla vita, ma non la considerava, anche lei si stava chiedendo perché lui si trovava lì.

-Non dire che delle persone sono morte quando non lo sono- disse l’albino, adesso era sicuro, l’avrebbe salvata a tutti costi, e con i suoi nuovi poteri era consapevole di poterlo fare, doveva assolutamente ringraziare Jacques per lui, quel ragazzo l’ha salvato dalla frana, lo ha aiutato con le ferite, gli ha dato nuovi poteri per poter combattere, poteri da kishin, e gli ha insegnato trucchetti in grado di fronteggiare un Kishin puro in carne ed ossa, il tutto anche se era ferito, gravemente ferito, tanto da giungere alla morte quando il suo allentamento era terminato, pianse, e non se ne vergognò a riguardo, perché doveva assolutamente ringraziarlo di tutto, perché grazie a lui adesso avrebbe avuto la possibilità di salvare le persone che voleva bene.

-Eh?! Tu sei vivo?... beh, non fa niente… Maka, distruggilo- disse il Kishin, mostrando una sicurezza assolutamente instabile, non sapeva proprio quello che sarebbe successo da lì in poi, si muoveva cercando di mantenere la calma, ma era consapevole che più il tempo passava e più il rischio aumentava, era come se stesse giocando ad una roulette russa, era completamente consapevole che da un momento o l’altro sarebbe arrivato il momento di premere il grilletto e sperare che non uscisse fuori il proiettile, che in questo caso era Maka.
 
-Sta zitto tu!- rispose Soul, già solo il fatto di averlo di nuovo sotto la sua vista lo faceva innervosire, per non pensare del fatto che adesso dava ordini a Maka come se fosse un oggetto, probabilmente non aveva capito chi si trovava di fronte il vecchio Kishin. Guardò la ragazza con le iridi cremisi, era ferma, immobile, stupita, le andò incontro, incurante di tutti gli sguardi dei presenti in quella sala fissi su di lui, giunto vicino si inginocchiò, con un movimento della catena la rese libera
-Scusami…- disse, per poi baciarla, fatto ciò, si voltò verso il Kishin, che durante ciò era rimasto inflessibile, Maka non aveva obbedito all’ordine, cosa stava succedendo
-Non so come vanno le cose per te… ma ora è tutto finito… hai giocato abbastanza con noi...- iniziò a parlare il ragazzo, mentre la catena iniziava a muoversi come un serpente in direzione del Kishin, ormai paralizzato dalla situazione, legandolo per bene, mentre le punte delle catene lo ferivano, facendolo urlare dal dolore
-E non ti perdonerò per quello che hai fatto a Maka- disse può, trasformando il braccio nella solita falce e ferendo il Kishin piano piano, era un Soul diverso, di solito lui preferiva colpire i nemici mortalmente, come se volesse farli soffrire il più breve possibile, mentre adesso... stava praticamente giocando con il corpo del Kishin, trafiggendolo dove più gli andava a genio, divertendosi ancora di più alle urla del Kishin.
 
Il gioco, però, durò poco, dopotutto Soul stava affrontando un Kishin, che, ormai stufo di essere trattato come un semplice giocattolo, lasciò tutto il suo potere, mostrandosi nella sua vera natura, un immenso mostro, grandi artigli e denti aguzzi, talmente forte che Soul, che fino ad ora aveva dimostrato una enorme sicurezza, non riusciva a combatterlo, anzi, riceveva ferite su ferite, fu solo qualcuno che conosceva molto bene ad intervenire in suo aiuto
-Soul… trasformati!- quella voce, non appena la sentì eseguì subito l’ordine, Maka, Maka era tornata come la ragazza di sempre, ed adesso sembrava essere più felice che mai, ed anche piuttosto determinata, utilizzando la nuova trasformazione di Soul come se l’avesse sempre usata, frustate, fendenti, ormai era praticamente tutto nelle loro mani, mentre il Kishin soffriva sempre di più
-Questo… è il colpo finale- disse Maka, circondare il corpo del Kishin con la catena chiodata per poi recidergli la testa con la falce, tutto ormai era finito, il Kishin, prima di morire, aveva pronunciato qualcosa su qualcuno, ma non importava più niente a nessuno, ormai era tutto finito, questo era la cosa più importante.
 
 

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