IL PAZZO HALLOWEEN DI RANMA

di moira78
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Preparativi per la festa! ***
Capitolo 2: *** BENVENUTI NEL MONDO DEL TERRORE! ***
Capitolo 3: *** LA PRIGIONIERA DELLA ZUCCA ***
Capitolo 4: *** IL BALLO IN MASCHERA ***



Capitolo 1
*** Preparativi per la festa! ***


PREPARATIVI PER LA FESTA!




Nerima, Tokyo. Per le strade folle di strani personaggi si aggirano inquiete.
Uno di loro ha il volto di un lupo; tra le mani stringe un sacchetto pieno di strani involucri colorati.

Svolta in un angolo e si avvicina ad una casa con la porta vecchia e cadente; le sue unghie affilate ghermiscono il pomolo, ma la porta è chiusa a chiave. Allora bussa due volte sul legno producendo un rumore sinistro; l’uscio si apre scricchiolando, e una vecchina spaventata emerge solo per metà e chiede con voce tremante “Sì?”. Il lupo lancia un ruggito, e la vecchietta grida di orrore…..
L’uomo-lupo gli porge il sacchetto aperto e domanda innocentemente “Dolcetto o scherzetto?” Ma la vecchia è svenuta.




Kasumi lanciò un’occhiata al calendario che raffigurava un omino sorridente accanto ad un albero autunnale.

“Accidenti, ottobre è volato!”

Cominciò ad affettare le verdure, e fu colta da un’illuminazione improvvisa “Oggi è il giorno di Halloween!”

Dal piano di sopra si udirono passi concitati, poi si udì un grido lacerante seguito da un infernale rumore sulle scale.

Nabiki, che sorbiva un tè in salotto, accorse correndo all’impazzata, seguita da Kasumi che aveva udito il tonfo.

“Che è successo?!” Gridò Nabiki.

In fondo alle scale giaceva Genma Saotome privo di sensi. Quando Kasumi alzò lo sguardo gridò a sua volta: un vampiro con lunghi canini affilati procedeva sulle scale. Nabiki si accigliò.

“Tranquilla sorellina, è solo nostro padre che si è travestito come Dracula”

“Cosa?!” Kasumi era confusa.

Soun guardò la figlia con aria interrogativa “Ma come figliola, non sai che giorno è oggi?”

“Oh papà, è che ti sei travestito così bene!”

“Già. – annuì Nabiki - Qualcuno di mia conoscenza ci è rimasto secco; signor Saotome! Si svegli su!”

Senza pensarci su due volte Nabiki gli gettò addosso un secchio d’acqua gelida.

Il panda si alzò a sedere, e si guardò intorno confuso; quando vide Soun emise un verso di terrore e tirò fuori un cartello “Aiutooo! Un vampiro mi segueee!”

“Calmati Genma, sono io, il tuo buon vecchio amico!”




Da tutt’altra parte Tatewaki Kuno e sua sorella preparavano degli inviti per una grande festa di Halloween…..

Kodachi saltellava per tutta la casa con il nastro al suo seguito, seminando una scia di rose nere e di palloncini con su scritto “Happy Halloween”.

“Oh Ranma, mio adorato! Questo ballo in maschera sarà la mia occasione per conquistarti…ah ah ah ah ah ah ah!!!”

Kuno diede un’altra martellata per assicurarsi che i chiodi tenessero su l’insegna di legno, poi smise un attimo per contemplare la sua opera BENVENUTI NEL MONDO DEL TERRORE diceva l’insegna.

“Akane Tendo…ragazza con il codino….questa festa sarà solo in vostro onore, ed io sarò il vostro principe azzurro. Vi cullerete fra le mie braccia in un dolce ballo d’amore, ed allora schioccherà nei vostri cuori il mitico e tanto romanzato COLPO DI FULMINE!!”

Nel recitare le sue intenzioni Kuno alzò in alto il braccio con cui teneva il martello e, attirato dal metallo, un fulmine arrivato da chissà dove si abbattè sul poveretto facendolo stramazzare al suolo….




“Cooosa?! Una festa?!”

Ranma allontanò le bacchette dalla bocca e tralasciò per un istante il ramen che Shampoo gli aveva preparato.

“Già! Siamo tutti invitati a casa Kuno!” Pigolò allegra l’amazzone.

Ranma girò la testa altrove e si accigliò “No, non ci vengo! Chissà che scherzi idioti hanno in mente Kuno e quella matta di sua sorella! Non voglio mica finire avvelenato io!”

“Ma Lanma sarà divertente! Pensa che si terrà anche un magnifico ballo in maschera….oh mio samurai, sii il mio principe azzurro!” Shampoo gli gettò le braccia al collo, facendo le fusa come un gatto.

“NOOO SHAMPOO MOLLAMI!” Ranma cercò disperatamente di allentare la stretta, con un misto di rabbia ed imbarazzo. Shampoo era alquanto seccante con le sue moine, ma lui era pur sempre un uomo (ehm…quasi sempre) e le forme dell’amazzone stampate contro di lui non gli erano del tutto indifferenti. Non voleva sentirsi attratto da lei, gli sembrava di tradire Akane, e se lei lo avesse visto lo avrebbe sicuramente etichettato come un…

“PERVERTITO!” La porta sbattè, e Akane entrò a grandi passi al “Nekohanten”

“Iiihh! No Akane, non è come pensi! Shampoo basta!”

Akane scorse i biglietti sul tavolo, e li afferrò con una smorfia “E questi cosa sono?” sbottò.

Shampoo la guardò con malizia “Sono degli inviti per me e Lanma ad una romantica festa da ballo!”

“Romantica festa?! Ballo?! SHAMPOO, ARRIVA IL TUO PRINCIPE AZZURROOOOOOO!!!!” Il grido di Mousse fu interrotto da un sonoro starnazzare, dopo che Shampoo gli aveva gettato addosso un bicchiere colmo d’acqua.

“Bugiarda!” Continuò Akane “E’una festa per Halloween, e questi inviti sono per tutti! Guarda: uno è per te e Mousse, e l’altro per me e Ranma!”

Alla notizia, Mousse starnazzò più forte, e Cologne apparve dalla cucina esclamando “Volete dire che io non sono stata invitata?!”

Shampoo si accasciò sul tavolo sospirando “Addio festa romantica…!”

Ranma guardò lei e poi Akane “Non dirmi che ci vuoi andare…!”

Lei fece spallucce “Bè che c’è di male? Anzi ho un’idea migliore! Portiamo anche Kasumi e gli altri, sarà più divertente!”

“Già – fece lui serafico – e tu da che ti travestirai, da lottatrice di sumo? AH! AH AH !”

L’aurea blu di Akane fiammeggiò intorno a lei “Lottatrice di sumo, eh? – intanto prendeva il tavolo, sul quale il ramen ancora fumava – INTANTO MANGIA QUESTO CHE TI SI FREDDA!!!”

….e Ranma si ritrovò spiaccicato sotto al tavolo di legno e al suo ramen bollente….




Ryoga vagava per le strade di Tokyo credendo di essere a Yokohama, e quando vide l’insegna dell’okonomiyaki “Ucchan” lanciò un’esclamazione di sorpresa.

“Pazienza! – sospirò – vuol dire che farò uno spuntino”

Ma quando aprì la porta e trovò le luci spente si accigliò, domandandosi se il ristorante non fosse chiuso. Poi vide qualcosa che attirò la sua attenzione: deboli candele ardevano pigramente sul bancone, e la spatola di Ukyo giaceva incustodita sul pavimento.

‘Che sia in pericolo?’

I suoi pensieri furono interrotti dall’apparizione orrenda di un volto pallido e ghignante, illuminato da una strana luce verdognola. Ryoga gridò.

Poi la luce si accese, e vide una figura vestita di nero, con una torcia in mano e un dito di cipria bianca e violacea sul viso.

“M...ma t…tu chi sei? Che hai fatto ad Ukyo?!” Balbettò lui confuso.

La figura si avvicinò, e lui si ritrasse inorridito “NO! STAMMI LONTANA!!”

“Ehi Ryoga?! Ma allora mi sono truccata davvero bene!”

La voce familiare lo rincuorò all’istante “U…Ukyo? Tu sei…Ukyo?”

Lei si levò via un po’ di cipria dal viso per rivelare i lineamenti “Ora va meglio?” chiese.

Ryoga annuì “Ma perché ti sei conciata in quel modo? Volevi tenere lontani i ladri?”

“Ma no stupido! – fece lei riprendendo in mano la spatola – oggi è Halloween, ed io sto andando ad una festa!”

Lui si grattò la testa, confuso “Ha…Hall…?”

“Sveglia Ryoga! Halloween! – spiegò lei spazientita - E’ una festa di origine americana, che si tiene tutti gli anni nella notte tra l’ultimo di ottobre e il primo di novembre! I bambini si travestono da mostri e vanno di casa in casa a chiedere dolci, e gli adulti organizzano feste in maschera! Non è eccitante?!”

“Uh? Si…ehm…interessante” ma non sembrava molto convinto.

Lei spalancò gli occhi, come per una rivelazione improvvisa “Idea! Vieni anche tu! La festa è a casa Kuno, non puoi mancare!”

“Ma come faccio? Non ho un costume io!”

Lei lo prese per mano e lo condusse velocemente per le scale “Non c’è problema! – esclamò – ci penso io!”

“Ma…io….”

“Zitto e seguimi!”

E così dicendo lo condusse ai piani superiori.




“E dai Kasumi, non essere sciocca, vieni anche tu!”

“Ma Nabiki…Kuno nel tuo invito non parla di me!”

Nabiki sbuffò “Ma ha scritto di portare chi voglio!”

“E dai Kasumi!” S’intromise Akane “TI PREEEEGO!!!”

“Oh….ma non so cosa mettermi!”

Nabiki le fece l’occhiolino “Vieni su in camera mia, prepariamoci insieme, vedrai, saremo due streghe perfette!”

“Ma io non voglio essere una strega!” Esclamò la più grande delle sorelle Tendo.

“Oh, va bene, allora ti vestirò da vampiressa!”

“Ma io….!”

Ranma sghignazzò.

“Credo che Kasumi non sia fatta per cose così violente! Tu Akane invece saresti una strega perfetta!”

Lei si voltò inviperita “Ah si eh?! E tu saresti uno zombi perfetto!! VIENI QUI CHE TI CAMBIO I CONNOTATI PER LA FESTA!!!!”

E volò un altro tavolo.




“Per-fe-tto!” Sillabò soddisfatta Ucchan.

Ryoga stava davanti allo specchio, ed era senza parole: il completo scuro che Ukyo era riuscita a pescare nell’armadio gli andava a pennello, e il mantello vermiglio contrastava col pallore del volto.

“Ma guardati! Non ti servono neanche i canini finti! Hai già i tuoi che sono perfetti!”

Lui la guardò storto “Si, ma c’era bisogno della cipria?! Mi solletica il naso!”

“Oh non fare storie! Anzi, ci vuole anche un po’ di questo!”

“Rossetto?!”

“Stai fermo! Dracula succhiava il sangue alle sue vittime, il rossetto ci sta benissimo!”

“Ma così sembro un travestito!” Protestò lui.

“Ma no, fermo!”

Quando si voltò nuovamente verso lo specchio però fece un sorrisetto trionfante “Però…niente male! E dimmi Ucchan….”

“Cosa?” Fece lei sistemando il proprio trucco e completandolo con un cappellaccio nero.

“Ci sarà anche Akane alla festa?”

“Ma è chiaro!”

Lui cominciò a ridere sarcasticamente, poi esclamò “RANMA…PREPARATI! STASERA BERRO’ IL TUO SANGUEEEEE!!! AH AH AH AH AH AH AH!!!!”

Ukyo si mise una mano sulla fronte “Oh Kami….ha preso la leggenda di Dracula alla lettera!”




Ranma si squadrò attentamente nello specchio, e decise che il travestimento gli donava.

In fondo non era che un completo nero un po’ elegante, sul quale un mantello per metà rosso e per metà scuro svolazzava macabro.

Cos’era, un vampiro? Si, ma i vampiri avevano i canini affilati, e lui non ne aveva in dotazione naturale come Ryoga…. Così pescò dei canini di plastica e se li applicò sul palato trattenendo a stento un conato: pratici ma fastidiosi! Un cappello a cilindro completò il tutto, e Ranma si chiese come diavolo si era conciata Akane….

Lei, dal canto suo, si domandò se Ranma non avesse ragione a definirla una strega…..certo, con il costume addosso ci andava parecchio vicino, ma non bastava. Decise allora di applicarsi un nodoso naso finto e del trucco viola sotto gli occhi.

“Ma è spaventoso!” Esclamò guardandosi allo specchio.

“Condivido il tuo pensiero sorella” La voce di Nabiki la fece sobbalzare.

Quando si voltò, vide in lei una strega piuttosto….moderna. Il trucco di Nabiki era pesante ma ben fatto al tempo stesso, e il vestito che indossava era attillato e quasi sexy.

“Ma…Nabiki….che genere di strega sei?” Domandò lei stupita.

Lei si avvicinò gesticolando “Non dare retta alle leggende che raccontano che le streghe erano tutte vecchie e brutte….c’erano anche le streghe giovani e carine ma non per questo meno cattive!”

“Ah…” Fece Akane dubbiosa.

“Perciò – continuò la seconda delle sorelle Tendo – se vuoi fare colpo su Ranma, stasera, togliti quegli stracci e mettiti questo” Le mostrò un abitino nero assai succinto, e strappato in più punti in maniera da sembrare lacero.

“Ma quello…è troppo corto! E poi io non voglio fare colpo su nessuno!” Esclamò indignata.

Nabiki sospirò “E dai! Sono solo trecento yen per l’affitto e il trucco!”

“Duecento!”

“Duecentocinquanta e non se ne parli più!”

E Nabiki trascinò sua sorella in camera sua.




Quando Ranma scese al piano inferiore, fece un po’ di fatica a riconoscere i Tendo.

Soun era un vampiro perfetto, e Kasumi….’Kami! Sembra la madre di tutte le streghe!’ pensò. Poi scorse una seconda strega che sembrava…Nabiki?! Si, ma a differenza dell’austera Kasumi era vestita in maniera più audace….Inghiottì, pensando che se Akane era passata per le sue mani…. E la vide. Il costume le arrivava sopra alle ginocchia, e fasciava il suo corpo in maniera provocante ma accattivante, con tutte quelle frange e quelle scuciture. E il trucco! Sembrava una donna matura, con l’ombretto viola, le guance rosee con applicazioni brillanti e il rossetto vermiglio. Per poco Ranma non cadde dalle scale, e si accorse appena dello sguardo fisso di lei.

‘Kami! – pensò Akane a sua volta – Ranma mi sta guardando davvero! E come è….bello! Così elegante, sembra quasi…il signore della notte…!’

La mano di Nabiki le sventolò davanti agli occhi “Ehi Akane…ti sei incantata?”

Lei si riscosse, e Ranma scese dalle scale.

“Ehi, ma qui non manca un panda?” Domandò il ragazzo col codino.

“Bweeeeeeee!” Genma saltò fuori nella sua forma di panda.

“Papà ma sei idiota?! Salti fuori così….e non sei ancora mascherato?”

Genma si indicò il trucco viola sotto agli occhi tondi, e tirò fuori un cartello che diceva ‘sono lo zombi del panda affogato!’

“Scemo!” Ribattè il figlio indignato.

“Allora, vogliamo andare?” Domandò Nabiki avviandosi, seguita dalle sorelle, da due vampiri, e da uno….zombi di panda!

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Capitolo 2
*** BENVENUTI NEL MONDO DEL TERRORE! ***


BENVENUTI NEL MONDO DEL TERRORE!




“Ehi! Il cartello è azzeccato! Questa casa è davvero il mondo del terrore!” Esclamò Ranma ripensando alle avances di Kuno, quando era la “ragazza col codino”, e ai veleni di Kodachi.

D’improvviso, una luce strana li invase lentamente, come assaggiandoli, e poi avvolgendoli del tutto. Decine di zucche luminose li accerchiarono invitandoli ad entrare con voci tenebrose. Ranma, Akane, Soun e Genma gridarono, Nabiki invece allungò una mano e palesò l’artefice del trucco.

“Oh! Ma che folletto carino!” Esclamò Kasumi allegramente.

“Ma che folletto, questo è Sasuke travestito da gnomo!” Esclamò Nabiki.

In effetti il servitore di casa Kuno non aveva resistito ad un’accoglienza tenebrosa, e armato di un congegno a cui aveva attaccato alcune zucche vuote e di un registratore portatile, aveva sciorinato un po’ di effetti speciali.

“Ehm…scusate! Era solo uno scherzo!” Balbettò con una risatina.

“Già – fece Ranma afferrandolo per la collottola – peccato che nessuno te l’ha chiesto!”

“Ti sbagli – Kuno apparve alla porta – volevo spaventare un pochino la dolce Akane Tendo per fare in modo che venisse tra le mie braccia di sua spontanea volontà…oh mia adorata, - si diresse verso Akane e la abbracciò stretta - vieni qui, dimentica lo spavento – (palpatina…) - e consolati col mio amorEEEEEEEEEEEEEHHHHHHHHHH!!!!”

Nabiki alzò lo sguardo al cielo e commentò “Se era vestito da vampiro ora sa anche volare….cavoli Akane, lo hai mandato almeno su Marte!”

Lei arrossì “Così impara a toccarmi a quel modo!”

“Ah ah ah ah ah ah ah!!! Che stupido il mio Tatewaki! Oh Ranma, vieni a me e succhia pure il sangue dal mio collo! Ah ah ah ah ah!”

Ranma fece un’espressione esasperata “Grazie Kodachi…credo che stasera rimarrò a dieta!”

Kodachi non lo ascoltò e, afferrandolo per un braccio, lo trascinò in casa e chiuse la porta in faccia agli altri.

“Ehi!” Gridò Akane contrariata “Siamo invitati anche noi!” Furiosa per quello che avrebbe potuto fare da sola con Ranma in casa, sferrò un potente calcio al cancello, sfondandolo, entrò e….

“Ma….questa è proprio casa di Kuno?!” Esclamarono quasi tutti insieme.

Dal soffitto pendevano sontuosi lampadari, velati da una sottile ed estesa ragnatela che imprigionava ragni, zucche, e ogni genere di mostruosità. Alle pareti v’erano disegni in tono con l’atmosfera, ed uno stroboscopio gigante mandava ondate di luci colorate.

“Wow! – esclamò Nabiki – sembra quasi una discoteca!”

Come a conferma delle sue parole, la voce di Sasuke strombazzò da due altoparlanti “Benvenuti alla festa di Halloween del signorino Tatewaki Aristocrat Kuno! Intorno a voi potrete notare dei tavoli imbanditi con ogni genere di prelibatezze, e la musica è offerta da…..” Un’altra voce irruppe nel microfono di Sasuke, assordando gli altri “MA DOVE DIAVOLO E’L’ENTRATAAAAA????!!!!!”

“Oh! – esclamò tranquillamente Kasumi – questa è la voce di Ryoga!”

“Già…proprio lui…” Biascicò Ranma con le mani sulle orecchie.

In quella, una spatola gigante volò attraverso una finestra, ed una strega entrò con un salto mortale “Ma dove si è cacciato quell’idiota?! RANCHAN! SEI TU!!”

Ranma, che si era appena liberato dalle grinfie di una certa Rosa Nera, si ritrovò strizzato dalle braccia di una strega sconosciuta “ehi, ma che vuoi?! – poi notò la spatola – Ucchan….tu?!”

La guardò meglio, e la ragazza sorrise “Ti piace il mio vestito? Stasera sono la maga del tuo cuore!”

Akane lanciò, non vista, un’occhiataccia al suo fidanzato 'che razza di frase stupida che ha tirato fuori quella – pensò – ma chi si crede di essere?!'

Un bombori le sfiorò di poco la testa, e Akane si voltò di scatto “Shampoo….dovevo immaginarlo!”

L’amazzone vestiva un abitino argentato corto, e in mano agitava una bacchetta “Ayaaa! Lanma non mi hai aspettata!” Esclamò battendogliela sulla testa.

Ukyo si urtò “E perché mai doveva aspettarti?! Ranma è venuto alla festa con me!”

Shampoo la squadrò “E tu pensi di fare breccia nel suo cuore vestita come una strega? Sei un’illusa!”

“Ma guardati tu, che sembri la fata di Pinocchio! Siamo ad Halloween, non a Carnevale!”

Ranma agitò le mani davanti alle ragazze “No…no…non litigate, eh?”

“Zitto tu!” Gridarono in coro colpendolo.

“Fatti sotto spatolona! Chi vince avrà Lanma tutto per sé!”

“Eccole che ricominciano…che stupide!” Commentò Akane indignata.

“SHAMPOOOOOO! DOVE SEI FATA DEI MIEI SOGN…UGH!!!!” Mousse, che era arrivato correndo come un forsennato, fu colpito senza tanti complimenti dal secondo bombori della sua “fata”.



Nel frattempo la musica era cominciata a ritmo serrato, e Sasuke, riparato alla meglio il muro sfondato da Ryoga, aggiungeva effetti speciali tramite un apparecchio molto sofisticato.

Genma ballava con una leggerezza innata per essere un grosso panda, e Soun si muoveva fuori tempo meritandosi l’applauso affettuoso di Kasumi; Nabiki aveva pescato Ryoga in un corridoio attiguo, e rideva come una pazza per il suo travestimento.

“E’stata Ukyo! Ha detto che era un vampiro perfetto!” Si difese.

Ranma, dal canto suo, si rese conto di essere rimasto solo. 'Che tipe! – pensò – prima mi cercano e poi si mettono a combattere! Chissà com’è arrabbiata Akane…!'

Senza accorgersene, s’incamminò alla ricerca della sua fidanzata.

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Capitolo 3
*** LA PRIGIONIERA DELLA ZUCCA ***


LA PRIGIONIERA DELLA ZUCCA!




I rumori della festa si erano allontanati, e Akane scorse solo il buio. Era così infuriata con Ranma che non si era accorta di essersi allontanata a grandi passi dal salone e di ritrovarsi a vagare per le immense stanze di casa Kuno.

‘Kamisama…non credevo che casa di Kuno fosse così immensa…e tenebrosa!’ Ma no, non doveva spaventarsi per così poco; era in una casa enorme, va bene, ma non era tanto sciocca da perdersi come quello zuccone di Ryoga!
Già, ma allora perché aveva la sensazione strana e inquietante di girare sempre attorno allo stesso posto? Che sciocchezza! Bastava seguire la musica della festa e….già, peccato che la musica non la sentiva più….
Trattenne il respiro per ascoltare meglio….niente.
Dannazione…ma dove diavolo era finita? Per di più faceva un po’ troppo freddo per i suoi gusti…e che diamine era quel ronzio strano?
Akane si sforzò di rimanere calma: l’atmosfera halloweeniana l’aveva solo suggestionata, si disse, e tra un po’ avrebbe sentito di nuovo le voci….

“AAAAAAAAHHHHHHHH!!!!!!!!!”

Ranma si voltò di scatto, riconoscendo Akane nell’urlo terrorizzato, e cominciò a correre in quella direzione.

Non appena imboccò il corridoio il buio lo inghiottì, e qualcosa di nero con le ali lo investì in pieno, strillandogli nelle orecchie.

“PIPISTRELLI?! Ma che ci fanno qui…?!” Esclamò facendosi scudo con le braccia.

“Akane dove sei?” La sua voce riecheggiò stranamente

“Ranmaaaaaa! Sono quiiiiii! Tirami fuoriiiiiiiiii!!” La risposta parve provenire da lontano, e l’eco non aiutava.

Ranma camminò a tastoni per un po’, quando una debole luce apparve a mostrargli un volto…. Il ragazzo col codino sussultò, ma stavolta non si lasciò spaventare “Sasukeeee! Di nuovo tu? Ma non stavi facendo il DJ?!”

“Ih ih ih ih ih! – rise lo gnomo – il mio padroncino vuole stare da solo con Akane, e ha dotato di eco le mura perché tu non la possa raggiungere!”

Ranma lo afferrò per la collottola “Vigliacco, dimmi subito dov’è Akane, o ti faccio a fettine!”

“Ehm…pur volendo non potrei dirtelo, io ehm….non lo so!”

“BUGIARDO!”

“A…aspetta giovane Saotome, c’è una persona che lo sa…si trova proprio dietro a questo corridoio!”

“E chi è? Kuno?” Ringhiò Ranma esasperato.

“No! E’la signorina Kodachi!”

Ranma lo scrollò con tutte e due le mani “E SECONDO TE IO VADO A FARMI AVVELENARE DA QUELL’ARPIA CHE NEANCHE MI DIRA’DOV’E’ AKANE?!”

“No…no…io…!”

Ma Ranma lo aveva lasciato cadere con un tonfo e si era rimesso a correre nel buio…..finchè non si scontrò con qualcuno.



Lo spazio era così ristretto che Akane non riusciva nemmeno ad allargare le braccia. Era ancora tutto buio, e lei cominciò a dibattersi per cercare di uscire, ma riuscì solo ad aprirsi un piccolissimo varco dal quale filtrava la luce.

Udì Ranma gridare “Kuno! Ma che fai vestito da mummia?!”

“Sono le ferite del mio amore, stolto!”

“Quelle che ti sei procurato dopo il calcione di Akane vorrai dire! Dove l’hai nascosta?!”

“RANMAAA! SONO QUIIII!!!!”

Il ragazzo alzò lo sguardo, e vide un’enorme zucca fissata al soffitto, illuminata da un debole fascio di luce bianca. La voce di Akane proveniva da lì dentro.

“Akane! Dannazione Kuno, perché l’hai rinchiusa in una zucca?!”

“Ah giovane Saotome! – esclamò compassionevole Kuno – a quanto pare tu non conosci la leggenda cinese della giovane Meng Chiang!” * [spiegazioni a fine capitolo Nd:me]

Ranma lo guardò interrogativamente, e Kuno proseguì “La leggenda vuole che una donna bellissima fosse nata in una zucca, migliaia di anni fa, e due pretendenti si combattessero fino alla morte per lei….Naturalmente ella scelse il più forte e gagliardo, e in questo caso….sarò senz’altro io!”

Ranma si mise in posizione di combattimento, e udì appena Akane commentare che la storia era un tantino diversa.
Kuno sfoderò il suo kantana, e Ranma gli lanciò il cilindro da vampiro in pieno volto; approfittando della sua momentanea distrazione, saltò sulla zucca.

“Allora? Come ci si sta là dentro?”

Akane lo guardò in cagnesco “Perché non provi a entrare, idiota?! Tirami fuori prima che mi venga la claustrofobia!”

“RANMA SAOTOMEEEEE!!!” Gridò Kuno con la spada tratta.

“Ehm, scusami, la mummia è tornata, ti tiro fuori dopo!” Con un salto Ranma fu di fronte all’avversario, mentre Akane gli strepitava di tirarla SUBITO fuori!

I rumori della battaglia avevano evidentemente richiamato gli altri, tanto è che Mousse e Ryoga fecero la loro comparsa….

“Kuno! Ridai la fidanzata a Ranma!” Strepitò Mousse lanciando le sue catene.

“Akane resisti! Ti salvo io!” Gridò Ryoga…guardando da un’altra parte.

Akane sbuffò. Era stufa di sentire le parole inutili di tutti quanti; Kuno che la voleva conquistare, Ranma che preferiva combattere invece di tirarla giù, e Ryoga che voleva salvarla e invece non la trovava. ‘Ora basta’ pensò, sbirciò la distanza col pavimento, e con la forza delle braccia e delle spalle spaccò la zucca e si lasciò cadere.
Fece un tentativo di atterraggio, ma si sbilanciò malamente e finì addosso a Ranma, direttamente col didietro sulla sua testa…

“Oh mia adorata! Sapevo che avresti combattuto per il nostro amore!” Esclamò Kuno vedendola atterrare sul suo avversario.

Ryoga le corse accanto e l’aiutò ad alzarsi “Tutto bene Akane?”

“Sì…” Rispose massaggiandosi il fondoschiena.

“Bene Ranma! – gridò Mousse attaccando Kuno – porta via Akane, ci penso io qui!”

“Talpa maledetta, cosa vuoi, la guerra?!”

Frattanto Ranma si massaggiava la testa e borbottava; Akane lo guardò male.

“Bè che c’è? Pesavo troppo per te?!” Sbraitò.

“L’ho sempre detto che sei grassa!” Mugugnò, ma quando scorse la sua figura sottile in quell’abitino succinto si morse la lingua. Grassa? Era sinuosa e proporzionata invece….

SBAM! Lo schiaffo di Akane non gli ferì solo la guancia….

“Idiota! – nei suoi occhi scorse le lacrime, ed avrebbe voluto sprofondare – e io…e io che credevo che mi volessi salvare! Invece cercavi una scusa per combattere con Kuno! Vai, torna da Shampoo e da Ukyo, loro sono molto più femminili di me, no?! TI ODIO!!”

Akane scappò via, Kuno e Mousse smisero di combattere e seguirono la scena allibiti, Ryoga le corse dietro (ma si sarebbe perso di lì a poco) e Ranma rimase per terra con la mano sulla guancia.



*La leggenda cinese, esiste davvero, ma è un po’ diversa! In realtà, si trattava di una bambina nata da una zucca, e contesa da due famiglie per l’adozione. Alla fine, fu adottata da entrambe, e prese quindi i due nomi di Meng e Chiang.

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Capitolo 4
*** IL BALLO IN MASCHERA ***


IL BALLO IN MASCHERA




La tregua parve essere giunta, e la musica rallentò nel grande salone. Ognuno sognava di ballare un lento con qualcun altro.

Shampoo e Ukyo si lanciavano sguardi accesi d’ira contendendosi Ranma, Kodachi preparava un infuso per addormentarlo e sedurlo.
Ranma, dal canto suo, sedeva in un angolo cercando di non farsi catturare o avvelenare dalle sue pretendenti.
‘Come ho potuto trattare Akane così? Pensò ‘chissà dov’è adesso’ girò lo sguardo attorno a sé e…la vide. Kuno la stava importunando, e lei lo scacciava stizzita.

“Vuoi diventare uno zombi Kuno? Lasciami in pace!” Poi il suo sguardo si incrociò direttamente con quello di Ranma. Lui imprecò dentro di sé: Shampoo e le altre avevano scelto quel momento per saltargli addosso, e lui udì distintamente Akane dire “Va bene Kuno! Balliamo pure!”

“Ahh Kodachi, allontana quell’affare, non lo berrò mai!”

“Ma è il cocktail dell’amore, mio tesoro!” Cinguettò lei avvicinandoglielo di prepotenza.

“Accidenti, ti ho detto che non lo voglio!” E così dicendo si abbassò di scatto, e Ukyo, che era alle sue spalle, ricevette il liquido violaceo in piena faccia.

“OOOPS!” Esclamarono Shampoo e Kodachi in coro.

“Oops?” Domandò Ranma che non aveva visto nulla.

Ucchan gli cadde in grembo russando sonoramente “Ucchan! Kodachi, che le hai fatto!”

“Ehm…credo che abbia ingerito il sonn…il cocktail che avevo preparato per te…!”

“Già – fece Shampoo stizzita – un cocktail che addormenta! E tu lo volevi dare al mio Lanma?!”

“Ah ah ah ah ah! Che dici ragazzina?! Ranma è solo mio!” La Rosa Nera attaccò, e Ranma saltò a debita distanza da loro con Ukyo tra le braccia.

“Lanma! – gli urlò l’amazzone – aspetta solo un secondo e sarò da te!”

“No mio tesoro! – gridò Kodachi – sarò io ad essere da te in un secondo!”

“Ahhh, fate un po’ come vi pare!” Esclamò Ranma esasperato. Guardò Ucchan e sospirò ‘poveretta’ pensò ‘ci ha rimesso al posto mio!’

“RANMA! IO TI UCCIDO!!!!”

Ranma saltò in tempo per evitare il colpo di Ryoga, afferrò una bottiglia d’aranciata e gliela versò addosso “Datti una calmata P-chan!”

“BWEEEE!! BWEEEEEEE!!!” Strepitò il porcellino seminascosto dal mantello nero.

Ranma sorrise “Il vampiro di un porcellino! Sei proprio buffo P-chan!”

“BWEEE!”

“Ora stai calmo e veglia su Ucch...UGH!”

SBONK!

“Ranma! Che hai fatto a P-chan!!”

“Ma Akane….non stavi ballando con Kuno?!”

Lei prese il maialino tra le braccia “Sì perché, sei geloso per caso?! Si dà il caso che lui mi trovi molto più femminile di te! Oh mio piccolo P-chan, chi ti ha ridotto in questo modo? E’stato quel cattivone di Ranma, vero? Vieni che ti lavo il musetto!”

“Guarda che non sono stato io a conciarlo così! E poi NON SONO GELOSO!!” Ringhiò Ranma.

“Oh lo so! Vedo che ti sei già consolato!” Esclamò lei indicando Ucchan con un cenno della testa.

Lui si accorse di averla ancora in braccio “Eh? Uh? Lei…è stata avvelenata da Kodachi, e così…”

“Si, certo!” Fece Akane voltandosi e andando via con P-chan in braccio.

Ranma rimase lì a vederla ancheggiare lontano da lui, e si domandò come mai non si fosse accorto fino ad allora di quanto fosse sexy la sua fidanzata. Con cura, adagiò l’amica su un cuscino “Scusami Ucchan – mormorò – devo impedire che bagni quell’idiota con l’acqua calda!” E saltò via.



Genma e Soun giacevano completamente ubriachi in un angolo, e Kasumi li guardava preoccupata.

“Non temere sorellina! – la rincuorò Nabiki – è stato solo il sake! Una bella dormita e torneranno come nuovi!”

La maggiore delle sorelle Tendo annuì, poi scorse Kuno tra la folla “Oh! Ma Kuno ha cambiato costume!”

“Già – fece Nabiki avvicinandolo – per cause di forza maggiore! Vero Kuno?”

“Taci ragazzina! E’il cuore che fa più male!” Esclamò.

“Vuol dire che Akane ti ha mollato? Vuoi che te lo conceda io questo ballo?” Fece lei maliziosa.

Lui si voltò stizzito “Mpfh! Piuttosto inviterò questa dolce creatura….come ti chiami bella maga?”

“E’una strega!” Precisò Nabiki.

“Sorella! – esclamò Kasumi arrossendo - Io sono Kasumi, Kuno, non mi riconosci?”

“Oh! La mia futura cognata! Mi concederesti questo ballo?” Le domandò con un baciamano.

“Ma io…”

“Vai Kasumi – la incitò Nabiki con una piccola spinta – Non è la mia più grande aspirazione ballare un lento con Kuno, e…….divertiti!”

“Ma tu…..” Esitò lei.

“SHAMPOOO! AMOREEEEEEE!”

“Io credo che ballerò con lui!” Esclamò Nabiki fermando Mousse con un pugno e afferrandolo poi per un braccio.

“Non sono Shampoo, idiota! Ma ti va di ballare lo stesso?”

Mousse la squadrò “Oh…bè…perché no? Magari la farò ingelosire! Ah ah ah ah!”

‘Sì, nei tuoi sogni!’ Pensò Nabiki sapendo quanto l’amazzone lo ignorasse.

E così le strane coppie ballarono in silenzio.



Mentre Shampoo e Kodachi continuavano a lottare, Akane raggiunse la stanza da bagno con P-chan.

“Stupido….!” Mormorò sentendo già le lacrime salirle agli occhi.

Il maialino la guardò con tristezza ‘Ranma – pensò – perché la fai soffrire così?! Sei un verme!! Non meriti il suo amore!!’

Deciso a fargliela pagare, saltò giù dalle sue braccia e corse a cercarlo.

“P-chan dove….?!” Akane si interruppe non appena si voltò: Ranma era lì in piedi, e aveva P-chan in una mano.

“Ehi Ryoga! Come mai tutta questa fretta? Non vuoi che Akane ti faccia il bagnetto?”

“BWEEEEEEE!!!”

“Lascialo stare idiota! E poi che c’entra Ryoga?!” Ringhiò lei.

Lui sorrise maligno “Lo vorresti sapere, eh?” Lentamente si avvicinò al rubinetto dell’acqua calda, e P-chan lo graffiò saltando via.

“Ah! Maledetto!!”

Akane gli mollò l’ennesimo schiaffo “Ti ho detto di lasciar stare P-chan!!!”

“Oh, vai al diavolo! – poi si accorse che piangeva – Akane…”

“NON TI AVVICINARE!!” Gridò scappando via.

“Akane aspetta!!” Ranma la seguì ancora.



Nel giardino la musica arrivava lontana ma chiara, e Akane rabbrividì nell’aria fresca. Le lacrime che le si andavano asciugando sul viso le avevano lasciato tracce di mascara sulle gote, e ora erano gelide al vento della sera.

Sentì i suoi passi, ma era decisa a non girarsi; non voleva che quello stupido la vedesse piangere per lui! Fece per andare via, ma una mano le si posò sulla spalla nuda. Akane trasalì al suo calore.

“Akane” Mormorò Ranma con una voce che le parve tanto calda e dolce.

“Lasciami stare!” Ribattè freddamente.

“Akane….guardami!” Ranma la fece girare verso di lui, nonostante le sue proteste.

“E perché dovrei guardarti, idiota!”

“Perché così….posso chiederti scusa” Bisbigliò soffiandole alito caldo sul viso.

Akane arrossì lievemente, rabbrividendo al tocco caldo delle mani di lui sulle proprie spalle gelide.

“Cosa…?” Biascicò incredula.

Lui fece scivolare le mani sulle sue braccia e le prese le mani, pensando che non si sarebbe mai stancato di toccare la sua pelle liscia.

“Perdonami…io…non volevo offenderti…” Ranma prese un respiro profondo, e si preparò a dire ciò che non aveva mai avuto il coraggio di dire.

“Ranma io….” Ma lui le posò un dito sulle labbra, obbligandola a tacere, e la guardò intensamente.

“Per favore non interrompermi….non so se riuscirei a ripeterlo…perciò ascolta”

Akane resistette a malapena all’impulso di posare un bacio lieve sul suo dito ruvido, e chiuse gli occhi per non perdersi in quelli profondi di Ranma.

“Ti ascolto” Disse guardandolo di nuovo.

“Bene – Ranma prese fiato – Io non penso affatto che tu sia grassa…o brutta….in realtà….in realtà questo vestito da strega…ti sta benissimo”

“Ranma…!”

“No, zitta ti prego! Io credo…che tu sia…molto…molto…carina Akane, anzi, sei proprio…bella stasera”

Akane si sentì avvampare, e anche Ranma sentiva un caldo del diavolo quando le prese una mano tra le sue.

“…quindi – continuò lui con voce tremante – visto che sei la mia fidanzata….balleresti con me?”

Akane sorrise e fece un piccolo inchino “Con molto piacere Ranma, anche tu sei un vampiro niente male”

Impacciati, cercarono di allacciarsi in un lento, e Akane gli suggerì di porre una mano sulla sua vita; poi pose la propria sulla spalla di Ranma, e con l’altra intrecciò quella libera di lui.

“Pronta?” fece lui tremante.

Akane annuì, e piano piano, seguendo il ritmo lento della musica, volteggiarono lievemente, mentre il vento leggero faceva svolazzare il vestito di Akane e il mantello color porpora di Ranma.

I battiti dei loro cuori accelerarono, e Ranma assaporò il tocco della propria mano sulla vita sottile di lei, desiderando ardentemente di stringersela al petto, proteggendola, cullandola….
Akane non sentiva più freddo; l’affascinante vampiro che aveva di fronte aveva le gote rosse e gli occhi accesi, e lei poteva avvertire il profumo muschiato e maschile che proveniva da lui. Come riflesso ai pensieri del suo fidanzato, desiderò ardentemente di posare la testa sul torace muscoloso e sicuro di lui, aspirandone il profumo, inebriandosene….

E, come per un tacito accordo, i due si strinsero in un abbraccio dapprima lieve, poi più stretto e profondo, e in quel momento la musica sparì, il vento divenne caldo, e la luna fu solo un cerchio appeso in un cielo pieno di stelle. Tutto era silenzio; solo il loro respiro li cullava in quel ballo fuori dal tempo.

Ranma affondò il viso trai capelli profumati di lei, aspirandone l’odore pulito, e lentamente pose tutte e due le mani sulla schiena di lei, trasmettendole lunghi brividi caldi.
Akane fece salire le proprie mani sul collo di lui, e affondò le punte delle dita sulla sua treccina morbida, carezzandola lievemente.

Come vittime di un incantesimo, il vampiro affascinante e la strega sexy si guardarono con occhi che brillavano da far invidia alle stelle, e i loro volti si avvicinarono pian piano. Ranma le pulì le macchie di mascara con dita tremanti, foggiò a coppa il volto di Akane, e si chinò.
Lei si lasciò condurre, le guance in fiamme, il respiro corto, già sentiva l’alito caldo di lui pregarla di chiudere gli occhi….ecco, le loro labbra si stavano già sfiorando….

“RANMA SAOTOMEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!”

I due gridarono all’unisono, staccandosi precipitosamente.

Davanti a loro….

“Aiuto Ranma! Un vampiro vero!!!”

In effetti Ryoga era stato truccato in maniera magistrale, ma fu la rabbia di vedere Akane tra le braccia di Ranma a trasformarlo in un vero mostro d’ira. I capelli fluttuavano nell’aura rossa che emanava, liberi dalla bandana, il mantello era spalancato sulle sue braccia pronte ad uccidere l’avversario, e dai canini tipici del ragazzo colava una sostanza rossa.

“Ryo…Ryoga?! Quello non è sangue, vero?” Balbettò Ranma inorridito.

“E’IL TUO SANGUE CHE VOGLIO; RAZZA DI PORCOOOOOO!”

“Ma Ryoga…noi non…” Akane cercò di spiegarsi, ma lui neanche la sentì.

“E’inutile Akane! Questo testone ha in mente solo di combattere!”

Con un salto gli si parò davanti, ma prima che cominciassero la lotta, qualcuno lo chiamò a gran voce.

“LANMAAA! Che ti ha fatto quella ragazza violenta?! Ha cercato di sedurti?!”

Akane guardò Shampoo in cagnesco “Ehi, tu! Violenta a chi?!”

“Cosa hai fatto al mio Lanma?!”

“Ah ah ah ah ah ah! Sciocca ragazzina! Ranma è solo mio!” Kodachi spuntò dal nulla in un turbinìo di rose nere.

“Ci mancava anche lei…” Mormorò Akane con una mano sulla fronte.

Ranma e Ryoga guardavano allibiti la scena, poi si ricordarono di dover combattere, ma non appena Ryoga caricò il destro…

“SAOTOMEEEEE!!!!”

“Già….mancava ancora Kuno” Commentò Ranma contrariato.

“Nabiki Tendo diceva il vero! Tu cercavi di abusare di Akane!”

“ABUSARE?! Ma che vai cianciando!” Mentre si spiegava, il ragazzo col codino evitava i colpi della spada di legno “Noi [salto] stavamo [schivata] solo [salto] ballando! [pugno]”

Kuno cadde a terra come un salame, e Ryoga si rimise in guardia.

“Dì un po’ P-chan… - esordì incuriosito schivando un pugno – cos’è, sei caduto con la faccia su un pomodoro?”

“NON chiamarmi P-chaaaan!”

Ranma non rispondeva agli attacchi di Ryoga, si limitò a schivarlo e ad avvicinarsi

“Va bene: Ryoga….allora? Mica avrai succhiato il sangue a qualcuno!” Ora si trovava naso a naso con lui.

“Mi sono morso la lingua, IDIOTA!” Gli gridò in faccia.

Ranma cominciò a ridere, e Ryoga reagì, ma lui fu lesto a spostarsi con un salto mortale all’indietro.

“Quando ho visto che stringevi Akane tra le tue braccia – continuò Ryoga drammaticamente – ho perso il controllo dei miei movimenti….ORA MUORIIII!!!”

“RANCHAAAAAN!!!” La spatola di Ukyo colpì Ryoga alla nuca, interrompendolo nel pieno dell’attacco.

“Ukyo? Stai bene?” Domandò lui premuroso.

SCIAFFF!!

“Ehi, ma stasera volete proprio riempirmi di schiaffi?!” Esclamò indignato.

“Mi hai tradito! Tu….”

“Allontanati da Ranma brutta strega!” Kodachi sciorinò il suo nastro.

“Che fai, lasci un incontro a metà?!” Sbraitò Shampoo che stava combattendo con la Rosa Nera.

Kuno si svegliò, e si avventò su Akane “Mio tesoro, fuggi con me stanotte!”

“Mollami Kuno!”

Dietro ad un cespuglio, Nabiki seguiva la scena con un sorriso.



Dietro di lei, un gruppo assortito di compagni del Furinkan vestiti da mostri, la avvicinarono come d’accordo.

“Bravi, siete venuti in orario!” Commentò lei.

“Allora? – domandò uno zombie – queste istantanee?”

“Sì, è vero che li hai fotografati insieme?” Intervenne uno strano mostro.

“Calma, calma….vi interessano queste foto dove Ranma e Akane si baciano? Mille yen l’una!”



E così, mentre la lotta di Ranma e Akane contro i rispettivi pretendenti proseguiva, e Nabiki guadagnava a loro discapito, nel cielo la luna fece capolino da una piccole coltre di nubi, illuminando una figura oscura e sghignazzante su una scopa……..



FINE!

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